Classe 3^ sez D A.S 2013/2014 I Giusti e la shoah.

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Classe 3^ sez D

A.S 2013/2014

I Giusti e I Giusti e la la shoahshoah

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Chi sono i Giusti?

Dopo la Seconda guerra mondiale, il termine Giusti tra le nazioni (in ebraico:

è stato utilizzato per ( ,חסידי אומות העולםindicare i non-ebrei che hanno agito in

modo eroico a rischio della propria vita per salvare la vita anche di un solo ebreo

dal genocidio nazista conosciuto come Shoah.

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I giusti riconosciuti dallo Yad I giusti riconosciuti dallo Yad Vashem sono 24.811Vashem sono 24.811

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In Italia i Giusti riconosciuti In Italia i Giusti riconosciuti sono 563sono 563

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  Ad ogni Ad ogni Giusto tra le Giusto tra le nazioninazioni viene dedicata la  viene dedicata la

piantumazione di un albero.piantumazione di un albero.

Don Beccari – Giusto tra le nazioni 1964Don Beccari – Giusto tra le nazioni 1964

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«La situazione era molto pericolosa. I ragazzi non potevano restare alla villa. Pensammo di

accoglierne una parte, circa 30, in seminario. Il rettore, mons. Ottaviano Pelati, ed io chiamammo i

seminaristi maggiorenni e chiedemmo se erano d'accordo ad ospitare i ragazzi della villa su

all'ultimo piano, che era vuoto. Parlammo anche del rischio che si correva, ma loro non esitarono e ci dissero di sì. Allo stesso modo risposero anche le famiglie di Nonantola presso cui si rifugiarono

altri ragazzi e ragazze. Alcuni furono accolti anche nell'asilo delle suore. Rimasero nascosti una

decina di giorni, vestiti da seminaristi.» Don Beccari

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Dott. Giuseppe MorealiDott. Giuseppe Moreali

Giusto tra le nazioni - 1964Giusto tra le nazioni - 1964

«Orgoglioso di potersi dire uomo libero.»

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Giuseppe Moreali è stato un medico e scrittore italiano, antifascista attivo nella

Resistenza e dichiarato Giusto tra le Nazioni dallo Yad Vashem per aver assistito e salvato

durante la seconda guerra un gruppo di settantatré bambini ebrei rifugiatisi a Villa

Emma, a Nonantola.Escluso dalla carriera ospedaliera alla quale era avviato per il rifiuto di iscriversi al Partito Nazionale Fascista nel 1925 vinse il posto di

medico condotto a Nonantola. I consiglieri fascisti tentarono di escluderlo col pretesto

della mancanza di requisiti politici, ma il sindaco riuscì a farlo confermare. Questi

furono solo i primi attriti tra Moreali e i fascisti.

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Essenziale per il salvataggio fu la stretta amicizia che legava il dottor Moreali e il parroco di Rubiera

don Arrigo Beccari. Il medico si adoperò subito nella ricerca di luoghi di ricovero e, grazie all’aiuto

immediato del sacerdote, un certo numero di ragazzi e ragazze furono nascosti in Seminario, mentre gli altri trovarono protezione in seno a

varie famiglie nonantolane. Il dottor Moreali e don Beccari ne organizzarono la fuga verso la

Svizzera, che avvenne con successo nell’ottobre del ‘43. Don Beccari di giorno, Moreali di notte,

compilarono per gli ebrei carte di identità con dati falsi, su carte autentiche fornite illegalmente da un

impiegato comunale. Beccari e Moreali anche dopo l’esodo dei 73 ragazzi continuarono la loro

attività di soccorso ai perseguitati, fornendo indumenti, vivande, sostegni economici e

documenti falsi a chiunque ne avesse bisogno.

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““Un medico e un parroco di campagna, Un medico e un parroco di campagna, affiancati l’uno all’altro nel affiancati l’uno all’altro nel

combattere l’ingiustizia fascista.”combattere l’ingiustizia fascista.”

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Villa EmmaVilla Emma

Una pagina di straordinario Una pagina di straordinario eroismo.eroismo.

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Vite strappate ad Auschwitz a Vite strappate ad Auschwitz a rischio della propria.rischio della propria.

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Arturo PaoliArturo Paoli

““Ne valeva la pena”Ne valeva la pena”

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Arturo Paoli ha trascorso un secolo di vita attraverso due continenti l’Europa e il Sud America, partecipando in prima persona a eventi che hanno

fatto la storia del Novecento. «Nel corso dell'ultimo conflitto mondiale, con

encomiabile spirito cristiano e preclara virtù civica, collaborò alla costruzione di una struttura

clandestina, che diede ospitalità ed assistenza ai perseguitati politici e a quanti sfuggirono ai rastrellamenti nazifascisti dell'alta Toscana,

riuscendo a salvare circa 800 cittadini ebrei. Mirabile esempio di grande spirito di sacrificio e di umana

solidarietà»Nel 1940 viene ordinato sacerdote, durante gli anni

della guerra partecipa alla rete di protezione “Delasem” per nascondere gli ebrei perseguitati dal nazifascismo. Viene arrestato e poi rilasciato, rischia

la vita per salvare un ebreo.

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Gino Bartali Giusto tra le nazioniGino Bartali Giusto tra le nazioni 23 Settembre 201323 Settembre 2013

““Il bene si fa ma non si dice”Il bene si fa ma non si dice”

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Salvò la vita ad 800 ebreiSalvò la vita ad 800 ebrei

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Giorgio GoldenbergGiorgio Goldenberg

Io, ebreo, Salvato da BartaliIo, ebreo, Salvato da Bartali

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““Bartali fingeva di allenarsi per le Bartali fingeva di allenarsi per le grandi corse a tappe che sarebbero grandi corse a tappe che sarebbero riprese dopo il conflitto, ma in realtà riprese dopo il conflitto, ma in realtà pedalava per la libertà, celando nel pedalava per la libertà, celando nel

sellino della bicicletta nuovi e sellino della bicicletta nuovi e salvifici documenti di identità che salvifici documenti di identità che fece recapitare a circa 800 ebrei fece recapitare a circa 800 ebrei nascosti in case e conventi tra nascosti in case e conventi tra

Toscana e Umbria”Toscana e Umbria”

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““Non Non rendiamoci rendiamoci colpevoli di colpevoli di

rifiuti amari a rifiuti amari a chi soffre chi soffre

pene pene inenarrabili”inenarrabili”

Card. Dalla Costa - Giusto tra le nazioni 2012

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Lya Quitt ha ricordato come - fuggita Lya Quitt ha ricordato come - fuggita dalla Francia a Firenze all’inizio del dalla Francia a Firenze all’inizio del

settembre 1943 - venne portata settembre 1943 - venne portata proprio in arcivescovado dove proprio in arcivescovado dove

trascorse la notte insieme ad altri trascorse la notte insieme ad altri ebrei lì ospitati, prima di essere ebrei lì ospitati, prima di essere

indirizzata il giorno dopo a uno dei indirizzata il giorno dopo a uno dei tanti conventi che in città, su tanti conventi che in città, su indicazione dell’arcivescovo, indicazione dell’arcivescovo,

avevano aperto le porte agli ebrei.avevano aperto le porte agli ebrei.

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Lydia Gelmi Cattaneo 1974

<< Gli amici diventarono << Gli amici diventarono improvvisamente “ebrei” >> improvvisamente “ebrei” >>

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“Improvvisamente bussò alla nostra porta un ufficiale tedesco. Avevamo in casa una ragazza ebrea, si

chiamava Irene, e presi alla sprovvista non sapevamo dove nasconderla. Allora mia madre aprì una

cassapanca che avevamo nel soggiorno e le disse di infilarsi dentro. Aprimmo la porta. 

L'ufficiale tedesco entrò con una borsetta in mano: era la borsetta che la nostra donna di servizio aveva rubato

alla ragazza ebrea! Conteneva documenti falsi.Sudammo tutti freddo. L'ufficiale non sapeva a chi

appartenesse la borsetta, ma era venuto da noi perché sapeva che la ladra prestava servizio qui...

Ricordo che mia madre restò calma e parlando con l'ufficiale andò a sedersi precisamente sopra la

cassapanca.”

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““E voi, imparate che occorre vedereE voi, imparate che occorre vederee non guardare in aria; occorre agiree non guardare in aria; occorre agiree non parlare. Questo mostro stavae non parlare. Questo mostro stavauna volta per governare il mondo!una volta per governare il mondo!I popoli lo spensero, ma ora non I popoli lo spensero, ma ora non

cantiam vittoria troppo prestocantiam vittoria troppo prestoil grembo da cui nacque è ancora il grembo da cui nacque è ancora

fecondo”fecondo”

Bertolt Brecht, La resistibile ascesa di Arturo Ui

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““Chi salva una vita, salva il Chi salva una vita, salva il mondo intero”mondo intero”