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Classe 1^ E dell’Istituto Comprensivo di Gemona del Friuli

settore Scuola secondaria di 1° grado

“Gen. A. Cantore”

...alla

ScoPerTA dei LONgobardi

Anno Domini 2013

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Questo e-book è il risultato tangibile dell’impegno

profuso dagli alunni della Classe 1^ E, coordinati

dalla professoressa d’italiano Doris Cutrino,

al fine di realizzare un progetto innovativo per la

loro scuola.

Il "Progetto scrittura", partito come un semplice

tentativo di proiettare gli alunni

nell'affascinante e selvaggio universo dei

Longobardi, ha visto i nostri ragazzi "giocare" a

fare gli scrittori e si è concretizzato in un

racconto contenente al suo interno la metodologia

e gli strumenti didattici utilizzati nel laboratorio.

“una fantastica avventura… alla scoperta dei

Longobardi” è la dimostrazione finale del

raggiungimento da parte degli allievi, delle

competenze nella disciplina dell’italiano

perseguite nel progetto.

Buona lettura!!!

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Questi siamo noi...

6 17 13 23 10

2 22 1 7 11

15 12 4

20 24 21 5

18 19

9 14 3 8 16

Proprio una GRANDE SQUADRA

Gira la pagina così ci conoscerai...

...meglio......

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Ecco i nostri APPELLATIVI:

1. VALENTINA l’ottimista

2. ERIC l’agile

3. TOMMASO il nano

4. EMMA la rossa

5. GIULIA C. la giuggiola

6. CHIARA la timida

7. MAEVA la cavallerizza

8. CARLOTTA la nuotatrice

9. ALESSANDRA la sciatrice

10. ANNA L. l’amazzone

11. ALESSIA M. l’animalista

12. ALESSIA MONT. la pazzoide

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13. JESSICA la sportiva

14. DANIELE il vivace

15. LORENZO il bianco

16. GIULIA Q. la chiacchierona

17. MARIAH la strana

18. GINEVRA la dormigliona

19. ANIA la pazza

20. ANNA S. la pigra

21. ALESSIA S. la matta

22. MARIANNA la vitale

23. ELISA la simpatica

24. professoressa DORIS Cutrino la saggia

fantasiosa

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Una storia da raccontare

Cari amici lettori,

siamo i ragazzi della PRIMA E e abbiamo una

fantastica avventura da raccontarvi.

Forse qualcuno di voi si chiederà: "Dov'è

Gemona del Friuli?"

Noi siamo pronti a rispondervi, eccovi

accontentati.

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GEMONA DEL FRIULI

Gemona del Friuli è una cittadina del Friuli-Venezia Giulia,

situata in provincia di Udine, a circa 270 metri di altezza

sulle pendici delle Prealpi Giulie, a breve distanza dal corso

del fiume Tagliamento. Ha un'origine molto antica,

probabilmente celtica. Fu municipio romano con il nome di

Castrum Glemonae e attorno al IX secolo divenne dominio

del patriarcato di Aquileia. Conobbe il periodo di maggiore

prosperità tra Duecento e Trecento, allorché vennero erette

le mura e i principali monumenti. Fra questi bisogna

segnalare il Duomo, con l'imponente facciata caratterizzata

da un vasto rosone centrale, parzialmente risparmiata dal

sisma del 1976. All'interno, vi è una vasca battesimale del I-

II secolo recante figure di delfini. Parte della città è stata

ricostruita dopo il terremoto del 1976.

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Questo è il Duomo di Gemona dedicato a Santa Maria

Assunta.

Se non l'avete mai visto... potreste venire a visitarlo.

Vi Aspettiamo!!!

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Dunque, tutto cominciò così, proprio così...

Era martedì 22 GENNAIO e per ognuno di noi

quella sarebbe stata una giornata "speciale":

per la prima volta saremmo andati tutti

insieme a visitare Cividale, la città che gli

antichi Romani chiamavano Forum Julii cioè

mercato di Giulio e vedere ciò che è rimasto

delle opere dei Longobardi, la popolazione

germanica che dominò la penisola italiana dalla

metà del VI alla fine dell’VIII secolo d.C..

Le nostre mete erano: il Museo Archeologico

Nazionale e il Tempietto Longobardo... volete

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sapere perché?

Ebbene lì sono gelosamente custoditi ...

I TESORI DEI LONGOBARDI!!!

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CIVIDALE DEL FRIULI

Cividale del Friuli è una cittadina del Friuli-Venezia Giulia,

sita in provincia di Udine; sorge sulle propaggini

meridionali delle Prealpi Giulie, allo sbocco della vallata in

cui scorre il fiume Natisone. Fu fondata dai Romani con il

nome di Forum Iulii ('Città di Giulio Cesare') nel I secolo

a.C.. Sede vescovile dal V secolo, nel 568 venne nominata

capitale del Ducato longobardo, ma fu distrutta nel 610

dagli Avari.

Nell'VIII secolo la città fu importante centro di vita

ecclesiastica (nel 737 vi si insediò il patriarca di Aquileia e

nel 796 vi si svolse il concilio vescovile che sanciva

l'indissolubilità del matrimonio).

Il nucleo storico di Cividale è ancora oggi in gran parte

circondato dalle mura romane, ristrutturate nel Medioevo.

Nella piazza del Duomo, che corrisponde all'antico foro

romano, si trovano il cinquecentesco Palazzo dei

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Provveditori Veneti (antico Pretorio), progettato dal

Palladio, e il Palazzo Comunale, del XIV secolo. Al Duomo,

in forme gotico-venete e rinascimentali, con campanile

barocco, è annesso il Museo Cristiano. Sulla sponda

rocciosa del Natisone sorge il Tempietto Longobardo. Il

Museo archeologico nazionale conserva importanti

collezioni di resti romani, longobardi e altomedievali,

provenienti dalle necropoli dell'area di Cividale e

dell'intera regione.

La città è un importante centro commerciale. Ci sono

anche delle industrie che operano nel settore del legno,

edilizio e meccanico.

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Il Palazzo Comunale.

Nel centro di Cividale del Friuli, di fronte al Duomo e

nella piazza omonima, sorge il Palazzo Comunale.

Si ha notizia di una Casa Comunale qui esistente già nel

1296, che venne poi rimaneggiata nel Quattrocento e

ricostruita dal 1545 al 1588.

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Quella mattina,

tutti infreddoliti e assonnati malgrado il vano

tentativo di andare a dormire presto il lunedì

sera, ci ritrovammo sul piazzale di via D.

Alighieri ad aspettare l'arrivo della corriera.

Parlavamo tutti, con tutti, di tutto .

- Cosa ascolti? - chiese Alessia a Giulia

- Il mio complesso rock preferito gli One

Direction.

- Ehi Daniele hai portato la macchinetta

fotografica? - urlò Tommaso all'amico.

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- Certo, ho intenzione di fare delle foto

bellissime! - fu la risposta.

- Potremmo poi rivederle la prossima

settimana insieme a tutta la classe. Che ne

pensi? – propose Tommaso.

Insomma cari amici eravamo davvero

entusiasti e molto, MOLTO emozionati

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ARRIVA LA CORRIERA

Finalmente da lontano vedemmo arrivare la

nostra corriera si sentì un coro di:

- EVVIVA, sta arrivando!!!

La nostra insegnante fece l'appello e noi

saltammo, senza esitare, su quello che sarebbe

stato il nostro mezzo di trasporto.

Appena l'autista aprì le porte ci accalcammo

per occupare i posti in fondo.

- Ale vieni ti ho tenuto il posto - disse sollecita

Anna ad Alessia.

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- Certo arrivo, mi fai mettere vicino al

finestrino? Vorrei scattare delle foto.

- Dai accomodati, che bello staremo tutto il

giorno tutti insieme!

- Peccato che ciò succeda poche volte!

- Potremmo chiedere alla professoressa di

organizzare un po' più spesso questo tipo di

attività, che ne pensi? - propose Anna.

- Sono d'accordo con te – fu la risposta di

Alessia.

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SI PARTE!!!!!!!!!!

- Tutti seduti ragazzi, si parte!!!

Dopo queste parole dette dalla professoressa

Cutrino, la nostra accompagnatrice durante

quest'avventura, la corriera con un ruggito si

mise in moto ed eravamo sempre + + +

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EMOzioNAti

Durante il viaggio verso la nostra meta,

alcuni di noi ascoltavano musica,altri

scattavano foto, altri ancora

chiacchieravano, alcuni facevano più cose

contemporaneamente.

Intanto Cividale e i suoi Longobardi erano,

per noi, sempre più vicini.

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IL PONTE DEL DIAVOLO

Arrivati a Cividale e scesi dalla corriera, ci

avviammo a piedi al museo attraversando il

...IL PONTE DEL DIAVOLO...

- Chissà quanti cavalieri hanno attraversato

questo ponte – disse Eric a Tommaso

- Mi vengono i brividi a guardare l'acqua

torbida e scura del fiume Natisone che scorre

qui sotto velocemente ♒♒♒.

- Io l'estate scorsa sono venuto fare il bagno –

esordì Lorenzo.

Intanto tutti insieme a passi lunghi ci

avviammo verso il Tempietto.

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IL PONTE DEL DIAVOLO

Il Ponte del Diavolo, in friulano Puìnt dal Diàul, è il

simbolo della città di Cividale del Friuli (UD). Fu costruito

in pietra a partire dal 1442 e la sua peculiarità sta nel fatto

che poggia su un macigno naturale situato nel letto

del fiume Natisone.

Il ponte è alto 22,50 m e lungo 48 m. La sua costruzione è

legata ad una leggenda che ora, cari amici lettori, vi

racconteremo:

-Si narra che molto tempo fa i cittadini di Cividale si

riunirono in assemblea per decidere come costruire un

solido ponte in pietra, che congiungesse le due sponde del

Natisone.

Dato che la realizzazione sembrava impossibile, decisero di

chiedere aiuto al Diavolo. Quest’ultimo, invocato, si

presentò offrendo il proprio aiuto, ma ad una condizione: i

cividalesi avrebbero dovuto dargli in cambio l’anima di

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colui che per primo vi sarebbe transitato.

Il popolo accettò le condizioni del Maligno, che in una sola

notte costruì ciò che gli era stato chiesto avvalendosi anche

dell'aiuto di sua madre, la quale trasportò nel suo

grembiule un grande masso (su quest’ultimo poggia ancor

oggi il pilastro centrale del ponte) e lo depose nel bel mezzo

del fiume. La mattina seguente il ponte era finito e il

Diavolo pretese la ricompensa.

I cividalesi però lo ingannarono, perché fecero attraversare

il ponte da un cane.

Il Diavolo per vendicarsi cercò di distruggere la costruzione

ma il popolo lo mise in fuga inseguendolo con una Croce.

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Veduta panoramica del

Ponte del Diavolo

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Arrivati al Tempietto Longobardo c'era ad

aspettarci una signora, dall'aria simpatica e

disponibile, che ci accolse dicendo:

- Buongiorno ragazzi sono la vostra guida e vi

accompagnerò lungo un percorso che vi porterà

alla scoperta del Tempietto.

Sul nostro volto si accese un sorriso

avremmo varcato la soglia di quello che un

tempo era stato un luogo di culto dei

LONGOBARDI. La guida precedendoci

iniziò a parlare della storia di quel luogo.

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Veduta panoramica del Tempietto

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IL TEMPIETTO LONGOBARDO

Il Tempietto longobardo, oggi conosciuto come oratorio di

Santa Maria in Valle, rappresenta una delle più importanti

e meglio conservate testimonianze dell'architettura

dell'epoca longobarda. Fu edificato verso la metà dell'VIII

secolo nel luogo dove un tempo sorgeva la gastaldia, ossia il

palazzo del gastaldo, signore della città. Secondo alcuni

documenti del IX-X secolo, la corte occupava l’area dove ora

si trova l'ex convento delle madri orsoline e comprendeva

edifici quali la gastaldia, sede del governo longobardo, la

residenza del duca e il tempietto, che era la cappella di

corte. Il Tempietto è una stanza rettangolare divisa in due

parti: un’aula a base quadrata con il soffitto a volta a

crociera, e un locale rettangolare più basso, spartito da due

coppie di colonne, con il soffitto a tre campate e volte a

botte, chiuso da tre absidi. Nell'abside di destra, ai lati della

finestrella, si possono vedere affreschi raffiguranti i Santi

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Pietro e Paolo; nella volta centrale, ci sono diversi dipinti

quali: Cristo in mandorla, Adorazione dei Magi, Santi; ai

lati della finestra si può ammirare l'Annunciazione.

Nell'abside di sinistra, il sarcofago detto di Piltrude , la

leggendaria regina longobarda fondatrice del monastero.

Alle pareti delle absidi e dell'aula, vi sono vari resti di

affreschi dei secoli XI-XVI L'aula, occupata ai lati da stalli

(sedili in legno con braccioli e dorsale, uniti fra loro ad altri

uguali) della metà del Quattrocento e con al centro un

leggìo, conserva alla parete di fondo la parte decorativa più

importante: sopra la porta ora chiusa, da cui un tempo si

entrava per le funzioni religiose, vi è una lunetta affrescata

e contornata da un bellissimo arco vitineo in stucco,

formato da un tralcio di vite a spirale con grappoli e

pampini; sul livello superiore, vi sono sei magnifiche statue

addossate al muro realizzate in stucco e rappresentanti

delle delicate figure femminili, dette Sante, due in abiti

monacali e quattro con attributi regali.

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Queste sono le sei figure a rilievo di Sante, in stucco,

eccezionalmente ben conservate.

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Ecco la “Lunetta” della porta affrescata tra intrecci di

vitigni con grappoli.

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Nel Tempietto ci sono gli stalli della cantoria dove

prendevano posto i prelati o i monaci durante le messe.

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A PICCOLI PASSi

Una volta entrati nel Tempietto, in silenzio e

senza far rumore, notammo con stupore che le

pareti erano tutte affrescate con immagini

sacre, tra queste la nostra guida ci fece

notare la raffigurazione di Cristo tra gli

Arcangeli Michele e Gabriele.

Tale immagine era posta in mezzo alla

“Lunetta” della porta interna del Tempietto.

- Sono bellissimi questi affreschi non trovi?

- Hai ragione, erano proprio bravi questi

Longobardi - chiacchieravano sottovoce Emma

e Chiara, con il naso all'insù.

Oltre che dagli affreschi la nostra attenzione

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fu catturata dalla presenza di alcune figure di

Sante a rilievo, realizzate in stucco e che

nonostante il passar dei secoli, erano

eccezionalmente ben conservate.

- Al giorno d’oggi le Sante sono sei, ma

probabilmente in passato erano di più-

ci disse la guida.

- Mi scusi signora si possono scaTTAre

delle FoTo ? - chiese uno di

noi.

- Assolutamente no, la luce potrebbe rovinare

gli affreschi che già il tempo ha deteriorato -

rispose dispiaciuta la nostra

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accompagnatrice.

Finita la visita, uscimmo dal Tempietto

Longobardo attraverso una passerella a

STRApiomBO sUL

natISOnE

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Dove andiamo Adesso

- Dove andiamo adesso? - sussurrò Jessica.

Nessuno di noi aveva ben capito cosa avremmo

fatto nelle ore successive.

- Mi è sembrato di capire che bisogna andare al

Museo per fare...qualcosa, forse un gioco!?! -

fu la risposta di Valentina all'amica.

- Ma no, dobbiamo visitare il Museo, andiamo da

questa parte

- No, dobbiamo fermarci a far merenda...da

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quella parte

- Siete sicuri? Mi è parso di capire che

vedremo delle foto, e dobbiamo andare da

questa parte

Insomma cari amici eravamo un po' confusi,

ma felici, tanto felici

per quella bella giornata ☼. La nostra guida

paziente e disponibile, come al solito, ci

condusse attraverso stradine strette e

tortuose, al Museo Archeologico Nazionale.

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UN GIOCO... DiverTENte

Una volta arrivati alla nostra meta fummo

invitati a svolgere un gioco-didattico: ci era

stato chiesto di riprodurre una foto

rappresentante una piccola porzione della

"Lunetta", posta sulla porta interna del

Tempietto e i suoi relativi fregi; per far ciò

dovevamo incollare su un enorme foglio, come

se fosse un , i diversi pEzZi di disegno

✐che ci erano stati dati in modo del tutto

casuale.

- Ma questo cos'è? Un fiore?

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- Boooo!!! non saprei, forse sono i fiori

che si trovano a destra della Lunetta -

rispose Emma a Maeva.

Tutti TRAFFFicaVAmO con vari pEzZi.

Il lavoro fu luuungooo e laborioso, ma con la

determinazione che ci contraddistingue

riuscimmo a completare “l'opera”... come

potete vedere.

Cari amici provate anche voi a ricostruire

l'arco, vi servono forbici, colla e

taaantaaa, taantaa pazienza.

Buon lavoro .

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Questa è l'immagine che dovevamo riprodurre

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Ecco il nostro lavoro fatto di tante piccole

tessere da assemblare e incollare

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Ora provate voi ...

… a ritagliare le tessere...

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… per poi incollarle. Buon lavoro!!!

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e adesso cosa facciamo

- Ehm, adesso cosa facciamo? ci

chiedevamo tutti .

Eravamo arrivati finalmente al museo e

ardevamo dalla voglia di visitarlo, di scoprirlo; forse questi nostri desideri erano così

manifesti che la signora Chiara, la nostra nuova

guida, con fare deciso esclamò:

- Adesso cari ragazzi verrete con me alla

scoperta dei LONGOBARDI.

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Fu così che attraverso un'ampia selezione di

diapositivefummo condotti nel VI sec. d.

C., nel mondo di quella gente barbara che noi

conosciamo con il nome di

LONGOBARDI.

Cari amici lettori voi sapete chi erano i

LONGOBARDI?

Be’ se non lo sapete ve lo diciamo NOI!!!!!!

Allora: - I Longobardi erano una popolazione

proveniente dall'Est dell'Europa. Migrarono fino

all’Italia dove, appena arrivati, entrarono in

contatto con il mondo Bizantino e nel 568, guidati

dal re "Alboino", diedero vita a un regno

indipendente che successivamente estese il suo

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dominio. Il territorio longobardo fu diviso in

numerosi ducati (piccoli territori assegnati ai

Duchi) che avevano una grande autonomia.

Il Regno longobardo era arrivato a rappresentare

una grande potenza militare, ma nel 774 smise di

essere uno stato autonomo a seguito della sconfitta

subita a opera dei Franchi guidati da Carlo Magno.

Nel corso dei secoli, i Longobardi si integrarono pian

piano con il resto delle altre popolazioni della

penisola italiana, grazie: alla condivisione di alcune

leggi, alla conversione al cattolicesimo e

all'acquisizione dei modi di vita di queste

popolazioni. La fusione tra germani-longobardi

e romani pose le basi per la nascita e lo sviluppo

della società italiana dei secoli successivi.

Allora cari amici lettori avete capito tutto?

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Immagine di Longobardi in battaglia.

Notate: le lunghe lance, gli scudi dai quali sporge l' umbone e le

lunghissime barbe.

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ACCESSORI LONGOBARDI

Bene ora vi riveliamo come si vestivano i

Longobardi!!!

Anche questa è una cosa importante da sapere,

perciò vi conviene leggere!

Partiamo dai vestiti e dalle armi dei guerrieri

(avevano una marea di roba addosso, chissà che

fatica a dover sopportare tutto quel peso…);

ecco dunque:

Le cinture erano fondamentali nell'abbigliamento

del guerriero perché avevano un valore magico e

protettivo e servivano per appendere la spada

tenuta dentro un fodero e la sciabola usata per il

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combattimento a cavallo; lo scudo circolare in legno

era ricoperto di cuoio e con parti di metallo; la

lancia, che nella caccia serviva per colpire da

lontano la preda, era di legno con la punta

metallica; l'elmo e la corazza, che proteggeva il

torace, erano in ferro; l'arco e le frecce, erano

necessari per colpire a distanza l'avversario in

battaglia.

I Longobardi davano molta importanza

all'aspetto esteriore... infatti erano moltoooo

originali nelle acconciature

Si rasavano la fronte e tutt'intorno sino alla nuca

(parte posteriore della testa), e successivamente i

capelli venivano divisi in due ciocche che spiovevano

ai lati fino all'altezza della bocca.

Indossavano indumenti ampi e per lo più di lino,

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mentre per andare a cavallo mettevano pantaloni di

panno rossiccio; calzavano sandali aperti sino

all'alluce con lacci di cuoio intrecciati.

Per ciò che riguarda la religione i Longobardi

pregavano il dio Guerriero Odino, il cui animale

rappresentativo era l'aquila; altri dei erano Thor, e

Tonar, dio del tuono e del metallo.

Nell'architettura religiosa dell’età longobarda di

grande importanza furono la diffusione dei

campanili e delle campane per chiamare i fedeli alle

funzioni religiose, e la creazione della cripta,

sotterraneo di una chiesa spesso adibito a sepoltura

e talora con funzione di cappella.

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Immagine di guerriero Longobardo pronto per

combattere

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Ora vi parliamo del Museo archeologico

nazionale di CIVIDALE

Il Museo archeologico nazionale fu fondato nel 1817 e

solo dal 1990 è stato trasferito nel palazzo dei

Provveditori Veneti.

Il progetto del Palazzo è attribuito ad Andrea

Palladio e la sua costruzione sarebbe stata realizzata

tra gli anni 1581 e 1596.

Il nucleo principale della sezione alto medioevale del

Museo è rappresentato dalla grande Mostra dei

Longobardi, che occupa ben sette sale.

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Il materiale è ordinato cronologicamente, facendo

vedere i manufatti del primo insediamento

longobardo in "Forum Julii". Di grande suggestione è

la saletta che ospita un sarcofago romano ed il

corredo del Duca Gisulfo (metà del VII secolo),

rinvenuto nel 1874 in Piazza Paolo Diacono.

Nell'ultima sala è rappresentata l'ultima espressione

dell'arte longobarda, qui si possono ammirare due

reliquiari del tesoro del Duomo, in argento.

Per una migliore comprensione da parte del

visitatore è stata sperimentata una nuova

presentazione didattica, realizzata mediante

tabelloni posizionati al di sopra delle vetrine che

spiegano in maniera semplice gli usi ed i costumi dei

Longobardi e l'impiego pratico degli oggetti esposti.

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Scudo con umbone

Fibule in oro impreziosite da pietre e smalti, utilizzate come

ornamento personale

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Collana di donna Longobarda

Crocetta in lamina d’oro, che veniva applicata sul velo o sul sudario

del defunto (famosa quella cosiddetta “di Gisulfo”)

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Croce di

Gisulfo

Altare del duca Ratchis, 730-740

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Corredo di un guerriero: umbone di scudo di ferro a calotta

emisferica con cinque placche circolari di bronzo che

presentano tracce di doratura; impugnatura dello scudo in

ferro con placca in bronzo analoga a quella dell’umbone;

lancia e spada di ferro.

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Questi siamo noi all'entrata del MUSEO:

FELICI, CONTENTI E... INFREDDOLITI.

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Dopo la lunga

presentazione

sulle abitudini, sullo stile di vita, sui costumi ed

altro dei Longobardi, eravamo sempre più

impazienti di visitare il MUSEO.

- Ora cari ragazzi vi farò fare un gioco molto

divertente e istruttivo - esordì la nostra

accompagnatrice.

- Che bello!!!!

- Dunque dovrete trovare, girovagando per le

diverse sale del MUSEO, gli oggetti che sono

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segnati sulle schede e posizionarli sulle

piante delle varie sale, disegnate anch'esse

sulle schede, specificando il numero che hanno

accanto e il materiale con cui, tanto tempo fa, i

Longobardi li realizzarono.

Detto questo, fummo forniti di schede e

divisi in piccoli gruppi .

Appena la nostra guida diede il via,

iniziammo a correre su e giù per le sale

del museo.

Ogni gruppo sperava di vincere, di arrivare 1°,

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in palio c'erano dellemedagliette regalate

dal museo.

Dopo un po' di tempo la caccia agli oggetti si

concluse e furono decretati i vincitori.

Cari amici lettori abbiamo pensato che vi

sarebbe piaciuto vedere il nostro

lavoro, perciò abbiamo tenuto le schede

riguardanti le sale del museo dov'erano

conservati i diversi reperti che ci era stato

chiesto di ritrovare e che voi ora potrete

sfogliare.

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MUSEO-SALA 3

Nella sala n. 3 dovevamo trovare gli oggetti che

sono di seguito descritti:

Spada con

resti

mineralizzati

del fodero

n.4

Spada in

ferro

damaschinata

con resti del

fodero ligneo

n.3

Spada per

tessitura in

ferro con resti

mineralizzati

n.1

Spada in

ferro

n.12

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MUSEO-SALA 5

Nella sala n. 5 dovevamo trovare gli oggetti che

sono di seguito descritti:

Fibula a

staffa in

argento

dorato

decorata

con pietre

preziose

Pedine da

gioco in

corno di

cervo

per

scacchiera

in osso

n 2

Spada in

ferro con

rom del

fodero in

legno

n.1

Spada

in ferro

n.2

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MUSEO-SALA 7

Nella sala n. 7 dovevamo trovare gli oggetti che

sono di seguito descritti:

Fibula a

staffa con

pilastro di

tessa

triangolare

n.21

Fibbia con

placca in

bronzo

n.4

Fibbia in

bronzo

n.5

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LA CHIAVE MISTERIOSA

- Corri, muoviti, abbiamo finito il gioco ha

vinto l'altro gruppo - urlò Carlotta a Emma,

che era intenta ad ammirare delle fibule in

oro.

Mentre tutti ci avviavamo verso l'uscita la

nostra attenzione fu colpita da una

CHIAVE arrugginita, che era per terra

vicino alla teca della salma del cavaliere... con il suo

cavallo.

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- E questa cos'è - ci chiedemmo in coro

- E' una vecchia chiave, puliamola, c'è del

terriccio intorno!!!

Provammo a pulirla strofinandola tra le mani.

Ad un tratto nell'aria si diffuse uno strano

profumo d'erba e di fiori, un vento forte ci

sollevò da terra e... come per MAGIA,

come per INCANTO ci ritrovammo tutti

insieme in un grande prato.

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- Ma dove siamo? Cosa sta succedendo?

- Guardate lì lontano ci sono delle strane

costruzioni, dei fuochi accesi e dei bambini

che corrono

- Forse c'è un villaggio!?!

Eravamo perplessi, ci guardavamo intorno,

nessuno di noi riusciva a spiegarsi cosa fosse

successo: in fondo avevamo solo

pulito una vecchia chiave arrugginita.

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DOV'ERAVAMO???

- Che facciamo? Stiamo qui o andiamo verso

il villaggio? Forse lì qualcuno potrà spiegarci

cosa succede, che ne dite? - chiese

Tommaso a tutti noi.

Pur non sapendo chi fossero gli abitanti di

quel luogo la risposta unanime fu:

-ANDIAMO!

Molto lentamente, tenendoci per mano

e guardandoci intorno ci

incamminammo.

La natura era incontaminata, gli alberi erano

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possenti con delle fronde maestose.

- OH!!! Che carini questi uccellini si

lasciano accarezzare senza

timore

- Ma chi è che corre sugli alberi?

- Sono degli scoiattoli che saltano...

indisturbati

- SsShhh! Zitti sentite c'è dell'acqua che

scorre ♒ ♒.

Ci accorgemmo che poco distante dal bosco

scorreva lento un fiume la cui acqua chiara e

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cristaLLINA emetteva un suono

armonioso e rilassante. Notammo che,

seduto su un masso vicino al fiume, c'era un

vecchio con una lunga barba, dei capelli

bianchi e lunghi; aveva in mano un bastone e

ci guardava in modo rassicurante.

Sembrava che ci stesse aspettando, infatti

con la mano fece cenno di avvicinarci.

Non sapevamo cosa fare, eravamo ammutoliti

Dovevamo andare da lui... oppure NO?

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Esitanti sorridemmo

e rispondemmo al suo sguardo con

un saluto.

- Buongiorno buon uomo, chi sei? Come ti

chiami? Che paese è questo? - chiedemmo in

coro

- Tranquilli fanciulli sono VOSTRO AMICo e io

so chi siete voi. Qui al villaggio vi stavamo

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aspettando, perché il potente DIO ODINO un giorno di un tempo che fu aveva detto che

qui sarebbero arrivati dei piccoli amici a

riportare la pace nei nostri cuori

Noi non capivamo di cosa parlasse.

- Cari fanciulli, sedete qui vicino a me perché

dovete sapere tutto fin dall'inizio.

Curiosi di scoprire cosa dovesse dirci quel

vecchio signore, ci accovacciammo tutti

intorno a lui.

72

Il vecchio guardandoci con dolcezza, disse:

- Tanto tempo fa il mio popolo viveva nella

Libertà e nella Giustizia.

Ognuno di noi si prodigava per aiutare gli

altri affinché tutti potessero vivere

serenamente. Eravamo un popolo molto unito,

che credeva nell'Amicizia, quel sentimento

che porta l'uomo a dare senza dover

ricevere”.

Purtroppo però, una notte... di un giorno... di

73

un anno... che ormai nessuno di noi ricorda

più, una strega malvagia

lanciò un sortilegio sul mio popolo:

«se ad ogni quarto di luna nuova

non avessimo letto il libro

scritto dai nostri antenati, con parole

che sussurrano dolcemente al cuore nel

nostro villaggio non ci sarebbe più stata

LA PACE».

74

A causa di questo incantesimo oggi tra il mio

popolo aleggia l'odio e regna la guerra .

Eravamo ammutoliti e dispiaciuti per quella

brutta storia.

- Non credevo che esistessero veramente le

STREGHE GRRR!!! - borbottò Giulia.

75

UNA STORIA FANTASTICA!!!

Dispiaciuti per quella brutta vicenda

chiedemmo:

- Perché oggi nel tuo villaggio non c'è

l'armonia di un tempo?

- Forse il libro ha perso i suoi poteri magici?

- Oppure è andato distrutto durante una

battaglia?

Il nostro amico LONGOBARDO ci

interruppe: - Cari amici, non è successo

niente di tutto ciò; il fatto è che il mio

popolo per ben custodire il libro lo aveva

chiuso in uno scrigno la cui chiave, per

76

una disavventura, era stata persa, ma ora

grazie al vostro aiuto è stata ritrovata.

- Buon uomo ma perché noi siamo qui? Cosa ci

è successo? Come siamo arrivati in questo

posto?

- In questo posto ci siete arrivati grazie alla

chiave magica che ora avete VOI

- Magica? Vuoi dire che ha dei suoi poteri

magici?

- Si, avete capito bene, ed è proprio grazie

ad essi che siete stati “CATAPULTATI” nel

VI secolo d.C., e precisamente in un piccolo

villaggio longobardo della pianura

77

PANNONICA, vicino al fiume DANUBIO, che

vedete scorrere qui accanto a voi

.

Noi lo ascoltavamo in silenzio estasiati e

meravigliati.

78

La Pannonia era un'antica regione compresa tra i fiumi

Danubio e Sava, che comprendeva la parte occidentale

dell'attuale Ungheria, il Burgenland oggi Land austriaco,

fino a Vienna, la parte nord della Croazia e parte della

Slovenia.

79

ADELMO

- Secondo me quando qualcosa è veramente

importante bisogna stare attenti a non

perderla, che ne pensate? - chiese Daniele ai

suoi compagni.

- Hai ragione, quello che tu dici è vero!

Rispose il vecchio saggio, e aggiunse - Il mio

popolo aveva affidato la chiave magica ad

ADELMO, perché la custodisse.

- Adelmo? Chi era? - chiese Elisa

Il buon uomo con tono pacato iniziò un

racconto straordinario, che... ci lasciò

80

senza parole.

- Tanto tempo fa viveva nel nostro villaggio

un ragazzo di nome ADELMO che

significa:

Egli era figlio di due contadini e come ogni

buon LONGOBARDO sapeva cacciare e

combattere.

Un giorno il re Alboino venne qui nel nostro

povero villaggio, ma un infedele cercò di

colpirlo alle spalle.

81

Ma io conosco la storia del re Alboino -

esordì Chiara.

- Ce la racconti? - chiedemmo in coro

- Certo! Re Alboino, dopo aver conquistato

tante terre, morì assassinato in una congiura

82

di palazzo organizzata da sua moglie

Rosmunda e dall'amante♡ di questa

Elmichi, che ambiva al trono. Rosmunda

avrebbe deciso di uccidere suo marito in

quanto lui l'aveva costretta a bere nel

teschio del padre celebre è la frase,

pronunciata da Alboino, «bevi Rosmunda dal

teschio di tuo padre!»; i congiurati tuttavia

furono costretti alla fuga dal popolo

LONGOBARDO stesso, adiratosi per la

morte del loro amato re e si rifugiarono a

83

Ravenna, la capitale dell'Italia bizantina -

- Però era un po' cattivello questo re.

84

Il vecchio continuò il suo racconto, senza

prestare attenzione a ciò che aveva

udito.

- Adelmo, audace com’era, difese il nostro

sovrano gettandosi con foga sull'aggressore

e facendogli cadere il pugnale.

- Però, era forte questo ADELMO!

sussurrò Ania a Mariah .

85

Il buon saggio riprese: - Il RE sorpreso da

così tanto coraggio, vide nel nostro giovane

ragazzo un valido guerriero, perciò lo prese

con sé affinché fosse istruito sull’arte della

guerra.

- Non è giusto che gli uomini facciano la

guerra.

- Nel nostro mondo i ragazzi frequentano la

scuola, proprio come noi – fecero notare

alcuni compagni.

- Lo so che per voi è difficile capire tutto

questo, ma i LONGOBARDI sono dei

86

GUERRIERI, ricordatelo!!!

Dunque come vi dicevo ADELMO fu

arruolato nell’esercito e qui imparò ad usare

il pugnale, la lancia, la spada, lo scudo

e l'arco, che era la sua passione ➶➴ .

87

- Chissà com'era Adelmo? -

- Beh! Io me lo immagino alto, con i capelli

lunghi, e... tanto tanto BBBelloooo -

parlottavano sottovoce due nostre

compagne.

Il vecchio saggio dopo una breve pausa

continuò a parlare.

- Un giorno Adelmo, mentre era a caccia,

sentì suonare il corno che dava il segnale

d'allarme, capì che i Bizantini stavano

88

attaccando i villaggi longobardi.

Veloce andò a prepararsi, indossando la

corazza, afferrando le armi, che lui stesso

aveva fabbricato, e legando alla cintura il

sacchetto con dentro la chiave magica

Sul suo SCUDO ROTONDO con

l’impugnatura in pelle e l'umbone in

bronzo era incisa la seguente frase in

“runico”.

89

- Anche voi, come noi, sapete scrivere e

leggere? - chiese incuriosita Marianna.

- Certo piccola donna, noi conosciamo i segni

della scrittura, il nostro alfabeto si

chiama ”RUNICo” .

- Quando torneremo nel nostro tempo

cercheremo su @ internet come si

traduce il ”RUNICo” - intervenne Elisa.

- Buona idea, così potremo capire cosa

90

significano i loro segni - annuì Alessandra.

- Chissà cosa c'è scritto sullo scudo!?!

Intanto il sole ☼saliva man mano sempre

più in alto, eravamo circondati da immense

distese verdi punteggiate di*fiori

multicolori ❀ , c'erano boschi, alberi,

dove gli animali correvano liberi e

senza paura per la presenza dell'uomo...

Forse noi avremmo dovuto aver paura, ma

eravamo così coinvolti dalla storia di Adelmo

91

che volevamo conoscerne la fine.

Che strano!!!

Era tutto molto strano!!!

Cosa ci stava succedendo

Quanto tempo era passato, ma soprattutto...

“Saremmo ritornati prima o poi nel nostro

TeMPo ”

92

Mentre eravamo assorti nei

nostri pensieri, il nostro amico longobardo

pacatamente disse: - ADELMO era il più

forte guerriero tra i ragazzi della sua età.

Durante lo scontro con i Bizantini iniziò a

colpire, con la spada , un nemico dopo

l’altro e con il pugnale chiunque cercasse di

attaccarlo alle spalle.

Ad un certo punto della battaglia i

LONGOBARDI stavano per sconfiggere

93

i Bizantini, ma questi ultimi furono soccorsi

da altri guerrieri, che con abili colpi di

lancia fecero cadere dai loro destrieri gran

parte dei Longobardi.

94

ADELMO venne colpito ad una spalla e per

il forte dolore svenne.

- Poverino, chissà quanto avrà sofferto!

sussurrò Maeva.

- Pensate, lui faceva tutto ciò per il suo RE

e per il popolo LONGOBARDo.

- Era proprio un ragazzo dal cuore♡

nobile e generoso – commentò Anna.

95

OMBROMANTO

Il re quando seppe che ADELMO aveva

affrontato i nemici con coraggio e tenacia,

per premio lo nominò comandante

dell'esercito e gli regalò il cavallo più veloce

del regno: "OMBROMANTO".

96

- Che ragazzo coraggioso - sospirò

Valentina.

- Avrei proprio voluto conoscerlo - disse di

rimando Alessandra.

- Ragazze, silenzio, siete proprio delle

"chiacchierine"! Dunque dicevo... ADELMO

quando tornava qui nel villaggio

veniva accolto da tutti noi con

grandi onori, e ad ogni quarto di luna nuova

spezzava il maleficio che la strega cattiva

aveva scagliato sul mio popolo.

- Vuoi dire che leggeva il libro...?

97

- Si, cari amici, con la chiave magica

che portava sempre con sé apriva lo scrigno

e lentamente leggeva le pagine del libro della

pace.

Tutti noi ci lasciavamo cullare dalle sagge

parole che i nostri antenati ci avevano

tramandato e tra di noi regnava l'armonia.

98

L'ATTACCO

- Ma dov'è ora Adelmo? - chiedemmo in

coro.

Il buon uomo soddisfò la nostra richiesta:

- Trascorse poco tempo, e il RE chiese ad

Adelmo di organizzare il piano d'attacco

contro i Bizantini.

Il nostro giovane eroe partì dal

villaggiocon la promessa che sarebbe

ritornato al I quarto di luna nuova per

leggere il libro e ritrovare la pace e la

99

serenità che la guerra gli toglieva.

Arrivò il giorno dell’assedio e il giovane

comandante corse veloce verso il nemico, a

cavallo di OMBROMANTO.

L’attacco a sorpresa riuscì perfettamente.

A questo punto del racconto gli

100

occhidel vecchio si riempirono di

lacrime.

Eravamo sbigottiti e ammutoliti ; egli

continuò con voce tremula: - ADELMO

venne colpito da una freccia ➶nemica che

gli fu fatale, cadde da cavallo e morì in un

istante .

101

Un TRIste RItoRNo

OMBROMANTO vedendo il suo padrone

cadere per terra gli restò vicino tutto

triste, forse sperava che si rialzasse.

Il corpo di ADELMO fu messo su un carro

e un lungo corteo di guerrieri lo accompagnò

102

qui al villaggio dove la moglie

Agape e tutti noi aspettavamo il ritorno del

nostro valoroso eroe -

- Che triste esperienza, loro aspettavano

Adelmo vittorioso non sapevano che fosse

rimasto ucciso in battaglia, noi invece con il

cellulare lo avremmo appreso subito –

sussurrò Ginevra a Chiara.

103

Insieme per...sempre

A questo punto del racconto ci fu una lunga

pausa. Il vecchio saggio non riusciva a

parlare per l'emozione, poi riprese dicendo:

- Qui nel villaggio si celebrò un

solenne rito funebre.

In segno di sacrificio verso il DIO ODINO,

OMBROMANTO fu ucciso e sepolto insieme

al suo padrone.

104

Nella tomba di ADELMO mettemmo le sue

armi a testimonianza del suo valore di

guerriero.

Ora, secondo le nostre credenze religiose,

insieme al fido OMBROMANTO percorre

libero e felice le acque del fiume♒♒♒

Elba.

105

106

Cari ragazzi, quest'ultima

battaglia fu fatale non solo per

ADELMO, ma per tutti noi, perché la

chiave magica fu persa durante lo scontro e

d'allora il libro delle parole del cuore ♡

non è stato più letto.

Si è avverato il sortilegio della strega

cattiva: purtroppo ora

presso il mio popolo, come

107

vi ho già detto, albergano l'odio e la

violenza; solo voi cuori

puririporterete la pace .

Tutti noi eravamo molto dispiaciuti per la

sorte di ADELMO, di OMBROMANTO e

degli Abitanti del villaggio; a qualcuno di

noi scappò una lacrima, però ci rincuorò il

fatto che avremmo sciolto il sortilegio.

- Buon uomo, noi saremmo felici d'esservi

d'aiuto, cosa possiamo fare? - chiese

Lorenzo

- Allora cari amici venite con me e non

abbiate paura.

108

- Siamo piccoli, ma coraggiosi. VERO? -

esclamò Daniele.

Tutti in coro gridammo – SIII!!! -

Insieme ci avviammo verso il villaggio

felici di poter aiutare

questi nostri nuovi AMICI.

109

Arrivati al villaggio, tutti ci guardavano con

“ADORAZIONE”, eravamo stupiti e al tempo

stesso lusingati da quell'accoglienza.

- Ora vi condurremo nella tenda dov'è

custodito il libro - disse il nostro

saggio.

- Ma siamo sicuri che funzionerà? Cioè sei

certo che lo scrigno si aprirà?

110

- Abbi fiducia ragazza mia, l'aveva scritto il

Dio Odino che tutto ciò sarebbe successo.

Questa fu la risposta alla domanda di Maeva.

Arrivati nella tenda vedemmo al suo

centro un piedistallo con sopra uno scrigno

tempestato di pietre preziose e con incisa

una frase in runico.

- Ancora questi strani segni? Chissà cosa c'è

scritto – sussurrò Mariah.

111

L'aria profumava di resina e un piccolo fuoco

illuminava il tutto.

- Ora cari amici è giunto il momento che da

tanto tempo noi attendevamo. Qui come

vedete c'è lo scrigno con dentro il libro che

aspetta di essere letto.

- Noi ci guardammo negli occhi : con

un cenno d'intesa appoggiammo lievemente le

nostre manine sullo

scrigno e, tenendo salda la chiave

magica nella toppa,

112

tutti insieme lo aprimmo.

113

L'ARCOBALENO

Cari amici lettori fu un'esperienza

FANTASTICA!

Un raggio di luce ci illuminò.

Le pagine del libro come per incanto si

sollevarono.

– Cosa succede? - esclamammo in coro.

- Evviva, finalmente il sortilegio è stato

annullato, grazie cari AMICI senza

di voi ciò non sarebbe stato possibile!!!

114

- Vuol dire che siete salvi? - chiedemmo

stupiti e contenti.

- Certo, ora sul nostro popolo scenderà … -

ma prima che il buon saggio finisse di parlare

nella capanna si levò un ARCOBALENO

- Ecco, questo è il messaggio che stavamo

aspettando! Come ben sapete l’arcobaleno è

il simbolo della pace, quella che ora scenderà

tra il nostro popolo.

- Anche nel nostro tempo l'ARCOBALENO è

il simbolo universale di pace.

115

116

Tutti gli abitanti del villaggio si presero per

mano e formarono un grande cerchio intorno

a noi, intonando un canto dolce e melodioso:

- Tutti noi siamo felici e

ringraziamo i nostri amici

nel nostro cuore voi resterete

anche se lontano tornerete -.

117

Eravamo felici e abbracciammo i nostri nuovi

AMICI, commossi per le belle parole che ci

avevano dedicato.

- Cari ragazzi, ora è giunto il momento di

salutarci, ma vogliamo lasciarvi un ricordo di

questa vostra avventura così

coraggiosamenteportata a termine.

Così dicendo il nostro saggio longobardo ci

diede dei sassolini, noi li accettammo, senza

sapere che… fossero dotati di poteri

magici.

118

Il vecchio saggio commosso ci disse:

- Ora mettetevi in cerchio tenendo in mano

ciascuno il proprio sassolino;

essi hanno il potere di farvi viaggiare

nel TEMPO e vi permetteranno di RItornare

nel FutURO.

Raccontate pure quest’avventura, ma

119

sappiate che solo i ♡ CUORI GRANDI

dei piccoli uomini come voi potranno

riviverla attraverso il vostro racconto.

- Perché dici che solo i CUORI

GRANDI dei piccoli uomini possono

riviverla? - chiese gentile Anna.

- Cara piccola donna, è saggio quello mi

chiedi, ma gli uomini spesso perdono la

capacità di guardare la realtà con

occhi diversi; invece voi BamBiNI

riuscite a trovare ciò che gli adulti non

riescono a vedere, ad esempio la

120

Bellezzadove c'è solo la Bruttezza, il

Benedove c'è il Male, la Gioia

dove sembra prevalere il Dolore.

Noi ci guardammo l’un l’altro in silenzio

condividendo le parole del buon saggio.

- Hai ragione, d'ora in poi racconteremo i

nostri sogni alle persone GRANDI così anche

loro potranno volare insieme a noi e scoprire,

anzi RIscoprire mondi migliori!

- Hai ragione Ginevra RIscoprire, perché

anche loro da piccoli sognavano, solo che ora

121

hanno perso...l'abitudine

- E' vero!!! - dicemmo in coro.

- Ora ragazzi fate quello che vi ho chiesto

- ci disse il nostro amico

Noi senza esitare eseguimmo i suoi ordini e

ci mettemmo in cerchio.

Una luce bianca ci avvolse, un vento forte ci

sollevò da terra e magicamente... tornammo

nel nostro tempo .

Ci ritrovammo nel Museo Archeologico di

Cividale, ai piedi della teca di ADELMO e

del suo OMBROMANTO .

122

- Cos’è successo?

- Dove siamo?

- Chi erano quegli uomini?

Ci chiedemmo guardandocil'un

l'altro. Eravamo tutti sconvolti e tutti

avevamo in mano un sassolino.

- Questo cos’è?

- Perché abbiamo un sassolino in mano?

Ci chiedemmo sorpresi, nessuno di noi aveva

una risposta, ma ad un tratto tutto ci fu

chiaro: magicamente eravamo andati indietro

123

nel tempo ed avevamo vissuto

Mentre ci ricomponevamo arrivò la

professoressa Cutrino e, vedendoci un po'...

sconvolti, chiese:

- Tutto bene ragazzi? Avete delle facce

stanche, cosa vi è successo? Forse volete

riposarvi? O andare a far merenda?

- Professoressa le dobbiamo raccontare cosa

ci è successo, forse sarà difficile per lei

crederci, ma abbiamo visto i Longobardi!

Una FANTASTICA AVVENTURA… ALLA SCOPERTA DEI LONGOBARDI

124

- E' vero professoressa, CI CREDA,

dobbiamo raccontarle tutto! Possiamo uscire

da qui?

Corremmo fuori dal museo e la nostra

insegnante dopo averci ascoltato disse:

- Questa è proprio una storia fantastica,

sarebbe bello narrarla agli altri...

E' trascorso un po’ di tempo da quella

bellissima esperienza e abbiamo deciso di

Pensiamoci

125

raccontarvela, nella speranza che questo

libro, scritto a più mani , vi

piaccia e vi faccia SOGNARE .

GRAZIE a tutti da parte nostra.

126

COME TRADURRE DAL

RUNICO

Cari amici lettori, dopo numerose ricerche,

abbiamo scoperto i segni dell'alfabeto

longobardo, vi ricordate?

Il vecchio saggio ci aveva parlato

dell'alfabeto ”RUNICo”, ora sarà

facile per voi tradurre i segni, incontrati nel

libro, in parole!!! Buon divertimento!!!

127

A

B

C - K

D

E

EH

F

G

128

H

I

J - Y

L

M

N

O

P

129

Q

R

S

T

TH

U

VW

Z

130

TERMINI...A...CONFRONTO

Cari amici ci siamo divertiti a scovare dei termini

longobardi e il loro relativo significato in italiano,

ve li proponiamo.

Buona lettura.

TERMINI

LONGO

BARDI

SIGNIFI

CATO

TERMINI

LONGO

BARDI

SIGNIFI

CATO

Agi-l Terrore,

spavento

Hroth Gloria

Albhi Elfo Isan Ferro

Alda Anziano,

esperto,

saggio

Landa Terra, paese,

stato

Ansa Dio, divinità Leudi Popolo

Arn Aquila Linta Scudo di legno

ditaglio

Athala Nobiltà di

stirpe

Mann(o) Uomo

Audha Potenza,

ricchezza

Marha Cavallo

131

Baltha Ardito,

audace,

coraggioso

Munda Difesa

Bandwo Bandiera,

vessillo

Prand Spada lucente

in battaglia

Beran Orso Radha Consiglio,

assemblea

Bertha Illustre,

famoso

Ragin Consiglio divino

Branda Incendio,

fuoco

Randa Scudo

Brun Di colore

scuro,

lucente

Sigu Vittoria

Eber Cinghiale Skalka Servo,

dipendente

Ermen Grande,

potente

Swintha Forte

Ewa Legge Walha Di nazionalità

celtica o romana

Frithu Sicurezza,

pace,

protezione

Wald Bosco, parco di

caccia

132

Fulca Popolo in

armi

Waea Difesa,

protezione

Gaira Lancia Warin Difensore,

protettore

Garda Protezione Wilja Volontà

Gastald Amministra

tore

Wini Amico

Gis Freccia Wulfa lupo

Grima(n) Elmo con

celata

Gudha Dio

Gunth Battaglia

Harja Popolo in

armi,

esercito

Hardhu Forte,

valoroso

Hildjo Battaglia,

combatti

mento

133

Ringraziamenti

Cari AMICI LETTORI, finisce qui la nostra

Fantastica Avventura, ma prima di

salutarvi definitivamente vorremmo

ringraziare chi ha permesso che tutto ciò si

realizzasse:

- il nostro Dirigente scolastico professore

Enrico Madussi, il quale fin da

subito ha creduto nella nostra impresa

motivandoci ad andare AVANTI!!!;

- la professoressa Donatella Santi, nostra

insegnante di ¼matematica¹ e scienze ±, che è

stata sempre disponibile, sostenendoci

soprattutto nei momenti in cui pensavamo di

non farcela;

- il professore ,nostro

insegnante di educazione musicale: senza il suo

apporto non avreste

potuto conoscere il nostro lavoro;

134

- in particolare vorremmo ringraziare la

professoressa Doris Cutrino, nostra

coordinatrice di classe, che ha dato inizio a

questa fantastica esperienza ed ha dedicato

gran parte del suo tempo affinché i nostri

☆ sogni prendessero forma.

Grazie di cuore♡.

135

Indice generale

PRESENTAZIONE… 2

Questi siamo noi........................................................................ 4

Una storia da raccontare ............................................................ 7

Gemona del Friuli ............................................................... . 8

Tutto ebbe inizio così .............................................................. 10

Cividale del Friuli ............................................................... 12

Aspettando la corriera ............................................................. 15

Arriva la corriera ..................................................................... 17

Si parte!!! ................................................................................ 19

Il Ponte del Diavolo ................................................................ 21

Ponte del Diavolo.. ............................................................. 22

Tempietto Longobardo ............................................................ 25

Il Tempietto Longobardo .................................................... 27

A piccoli passi ......................................................................... 32

Dove andiamo adesso? ............................................................ 35

Un gioco… divertente ............................................................. 37

E adesso cosa facciamo? ......................................................... 42

I Longobardi ....................................................................... 44

Accessori longobardi .......................................................... 47

Il Museo archeologico ............................................................. 51

Finalmente si gioca ................................................................. 58

La chiave misteriosa................................................................ 64

Il vecchio saggio ..................................................................... 66

Odino ....................................................................................... 70

Il sortilegio .............................................................................. 72

Una storia fantastica ................................................................ 75

Adelmo .................................................................................... 79

136

Il racconto continua ................................................................. 84

L'allarme ................................................................................. 87

L'alfabeto runico ..................................................................... 89

La battaglia .............................................................................. 92

Ombromanto ........................................................................... 95

L'attacco .................................................................................. 98

Un triste ritorno ..................................................................... 101

Insieme per sempre ............................................................... 103

Una grande perdita ............................................................... 106

Ventitré manine… laboriose .................................................. 109

L'arcobaleno ........................................................................... 113

Cantiamo tutti in coro ............................................................ 116

Indietro nel tempo .................................................................. 118

Ma cos'è successo? ................................................................ 122

Come tradurre dal runico ...................................................... 126

Termini...a...confronto ........................................................... 130

Ringraziamenti ...................................................................... 133

137

Cari amici, visitare il Museo Archeologico Nazionale di

Cividale del Friuli è stata per noi un’esperienza

fantastica, infatti grazie ad una chiave dotata di poteri

magici, trovata vicino alla teca del cavaliere e del suo

cavallo, siamo stati catapultati indietro nel tempo.

Strofinando la chiave ci siamo ritrovati in un villaggio

dell’antica Pannonia e qui abbiamo scoperto di avere

una missione da compiere, proprio come dei veri

guerrieri Longobardi.