CICLOTRONE: LA FORTEZZA RADIO-FARMACOLOGICA DEL … · e pietra di Prun, a tre piani (con magazzino...

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Anno 2 Numero 3 15 Dicembre 2014 Periodico sanitario interno 1 4 Notizie Flash DIPARTIMENTO DI UROLOGIA ARRIVA “DA VINCI XI” Direttore responsabile ed editoriale Enrico Andreoli Via IV Novembre, 11/B 37126 Verona Tel: 0458300831 Fax: 0458305645 [email protected] House Journal Ospedale Sacro Cuore Don Calabria. Tutti i diritti riservati. Registrazione Tribunale di Verona Nr. 1987/2013 del 30/07/2013 Ospedale Sacro Cuore - Don Calabria Via Don A. Sempreboni, 5 37024 Negrar (VR) - Tel. 0456013207 Fax 0457500480 [email protected] House Journal Nuovo arrivato all’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria. Il suo nome è «Da Vinci XI», la più recente frontiera della Chirurgia Robotica Mininvasiva. La struttura veronese è la seconda in or- dine cronologico sul territorio italiano (dopo Novara) ad adottare tale innova- tiva apparecchiatura, tenendo in consi- derazione che si tratta di uno dei soli 5 esemplari presenti in tutta Europa. (continua a pagina 3) INCONTRO “LA VIOLENZA SULLA DONNA” Unione delle forze per comprendere più a fondo il fenomeno delle vio- lenze tra le mura domestiche nei confronti delle persone più deboli”. Questo l’intento ripetuto durante l’Incontro organizzato lo scorso mese di novembre presso la Unità (continua a pagina 3) CICLOTRONE: LA FORTEZZA RADIO-FARMACOLOGICA DEL VENETO OCCIDENTALE Ad una prima visione può sembrare una grande scatola azzurra, di ben 28 tonnellate, custodita all’interno di un bunker di cemento armato con pareti spesse due metri e posizionato all’interno di una casa di vetro, acciaio patinato e pietra di Prun, a tre piani (con magazzino sotterraneo e passerella pedonale esterna). Si presenta così il nuovo alleato della sanità del futuro: il Ciclotrone, di tecno- (continua a pagina 2) Presidio Ospedaliero Accreditato Regione Veneto CICLOTRONE: LA FORTEZZA RADIO-FARMACOLOGICA DEL VENETO OCCIDENTALE (continua da pagina 3) A causa dello scontro, dal nucleo dell’ossigeno escono un neutrone ed un protone, trasformandosi in isotopo (atomo) radioattivo. Successivamente si procede alla costruzione della molecola del far - maco , composta da diversi atomi, la quale, quando terminata, viene inviata mediante tubicini, colleganti il piano terra dove è posto il Ciclotrone a quello superiore, dove vi è la Radiofarmacia. Reparto quest’ultimo di 500 metri quadri, nel quale 6 robot collocati in 12 celle isolate (a loro volta protette in 4 camere bianche, cioè zone di produzione controllate ) “costruiscono” il farmaco. Quest’ultimo, diluito con una soluzione fisiologica ed inserito in un flacone scher- mato, viene portato al letto del paziente ed iniettato. «La caratteristica di questi prodotti – spiega il Dottor Gorgoni – è una sopravvivenza molto limitata, che ci costringe ad una sommi- nistrazione quasi immediata. Da qui il vantaggio di produrseli in casa, piuttosto che comprarli all’estero». Tra i radiofarmaci più dif- fusi vi sono l’azoto (resistente 10 minuti) e il carbonio (20 minuti). Ergo, essendo cruciale il tempo, bisogna produrre l’esatta quantità di radiofarmaci necessaria alle esigenze dei pazienti . Le radiazioni emesse vengono raccolte dalla PET, una strumentazione diagno- stica che combina l’imaging anatomica del paziente con quella me- tabolica, tracciando, come sopra riferito, la diagnosi precoce della malattia e il suo andamento. In tal modo il medico può comprendere se le terapie sono efficaci, al fine da non prescriverle inutilmente e per lunghi periodi all’as- sistito. Alla domanda, spontanea e naturale, sulla pericolosità eventuale della assunzione da parte di un assistito di un farmaco “radioattivo” risponde lo stesso Dottor Salgarello. «Non è rischioso in quanto somministrato in quantità minima . Dal punto di vista dosiometrico una PET convenzionale espone il pa- ziente a radiazioni 2-3 volte inferiori rispetto ad una PET total body o alla TAC con mezzo di contrasto». A confermare la sicurezza del procedimento anche il Direttore Am- ministrativo, Dott. Mario Piccinini «I radiofarmaci non compor- tano rischi nemmeno per l’ambiente, poiché non vi sono scorie da smaltire in quanto in brevissimo tempo la carica radioattiva scom - pare ». Per tal ultimo motivo (appunto il dover essere utilizzati dopo poche ore o al massimo una giornata dalla loro crea- zione) l’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria fungerà anche da Radiofarmacia regionale per le strutture sanitarie pubbliche del Veneto occidentale , come la Azienda Ospedaliera di Verona e Padova , l’Istituto Oncologico Ve - neto e il Policlinico Universitario di Padova e il San Bortolo di Vicenza . «Questa collaborazione è fondamentale per la nostra sanità, come pure la visione globale e di ampio bacino quando si tratta di investi- menti di vasta portata. Se la salute veneta re- siste è perché c’è un lavoro di squadra». Queste le parole dell’Assessore Regionale alla Sanità, Luca Coletto, presente alla ceri- monia inaugurale, congiuntamente ai Sindaci di Verona, Flavio Tosi, e di Negrar, Roberto Grison, al citato Dott. Mario Piccinini , al Di- rettore Sanitario, Dott. Fabrizio Nicolis, e a i medici, infermieri e personale amministrativo dell’Ospedale. Dulcis in fundo il messaggio del Ministro della Salute , Beatrice Lorenzin, sottoline- ante l’importanza della continuità assisten- ziale. Si staglia, con occhio vigile ed innovativo sulle piane e valli venete ed italiche questa “Fortezza” radio-farmacologica del Veneto dell’Ovest, foriera di speranza e di “truppe” curative per i tanti (purtroppo) pazienti colpiti da neoplasie. Valpolicella docet. E.A. GLI AUGURI DEL PRESIDENTE Il Natale è un tempo in cui si celebra la vita. E il nostro Ospedale si pone come meta prioritaria quella di prendersi cura della vita, in tutte le sue fasi, specialmente le più difficili e dolorose. Ma ci si può prendere cura della vita solo se si è abitati da un sentimento par- ticolare: la speranza. Senza speranza la vita si presenta solo come un evento ricco di rischi che gene- rano paura. Solo la speranza è capace di rompere il cerchio delle angustie pre- senti e delle paure future. Proprio in luoghi come il nostro Ospe- dale, dove più facile è lo sconforto, do- vremmo imparare noi in primo luogo e stimolare gli altri, pazienti e parenti, a vivere la speranza. Senza speranza la vita inaridisce; con la speranza la vita si apre a nuovi orizzonti. Il mio augurio quindi è che questo Na- tale diventi un’ulteriore occasione per rinnovare in noi e attorno a noi la spe- ranza. Allora sì potremo celebrare la vita. Fratel Carlo Toninello BUONE FESTE URP / TELEFONI Lunedì-venerdì 9.00-13.00 14.30-17.30 Sabato 8.30-12.30 Tel 045.6013207 Fax 045.7500480 [email protected]

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Anno 2 Numero 3 15 Dicembre 2014

Periodico sanitario interno

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Notizie Flash

DIPARTIMENTO DI UROLOGIA

ARRIVA “DA VINCI XI”

Direttore responsabile ed editoriale Enrico AndreoliVia IV Novembre, 11/B 37126 Verona Tel: 0458300831 Fax: 0458305645 [email protected]

House Journal Ospedale Sacro Cuore Don Calabria. Tutti i diritti riservati. Registrazione Tribunale di Verona Nr. 1987/2013 del 30/07/2013Ospedale Sacro Cuore - Don Calabria Via Don A. Sempreboni, 5 37024 Negrar (VR) - Tel. 0456013207 Fax 0457500480

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House Journal

Nuovo arrivato all’Ospedale SacroCuore Don Calabria. Il suo nome è «DaVinci XI», la più recente frontiera dellaChirurgia Robotica Mininvasiva.La struttura veronese è la seconda in or-dine cronologico sul territorio italiano(dopo Novara) ad adottare tale innova-tiva apparecchiatura, tenendo in consi-derazione che si tratta di uno dei soli 5esemplari presenti in tutta Europa.

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INCONTRO“LA VIOLENZA SULLA

DONNA”

“Unione delle forze per comprenderepiù a fondo il fenomeno delle vio-lenze tra le mura domestiche neiconfronti delle persone più deboli”.Questo l’intento ripetuto durantel’Incontro organizzato lo scorsomese di novembre presso la Unità

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CICLOTRONE: LA FORTEZZA RADIO-FARMACOLOGICA DEL

VENETO OCCIDENTALE

Ad una prima visione può sembrare una grande scatola azzurra, di ben 28tonnellate, custodita all’interno di un bunker di cemento armato con paretispesse due metri e posizionato all’interno di una casa di vetro, acciaio patinatoe pietra di Prun, a tre piani (con magazzino sotterraneo e passerella pedonaleesterna).Si presenta così il nuovo alleato della sanità del futuro: il Ciclotrone, di tecno-

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PresidioOspedaliero Accreditato

Regione Veneto

CICLOTRONE: LA FORTEZZA RADIO-FARMACOLOGICADEL

VENETO OCCIDENTALE(continua da pagina 3)

A causa dello scontro, dal nucleo dell’ossigeno escono un neutroneed un protone, trasformandosi in isotopo (atomo) radioattivo.Successivamente si procede alla costruzione della molecola del far-maco, composta da diversi atomi, la quale, quando terminata, vieneinviata mediante tubicini, colleganti il piano terra dove è posto ilCiclotrone a quello superiore, dove vi è la Radiofarmacia. Repartoquest’ultimo di 500 metri quadri, nel quale 6 robot collocati in 12celle isolate (a loro volta protette in 4 camere bianche, cioè zonedi produzione controllate) “costruiscono” il farmaco. Quest’ultimo,diluito con una soluzione fisiologica ed inserito in un flacone scher-mato, viene portato al letto del paziente ed iniettato.«La caratteristica di questi prodotti – spiega il Dottor Gorgoni – èuna sopravvivenza molto limitata, che ci costringe ad una sommi-nistrazione quasi immediata. Da qui il vantaggio di produrseli incasa, piuttosto che comprarli all’estero». Tra i radiofarmaci più dif-fusi vi sono l’azoto (resistente 10 minuti) e il carbonio (20 minuti).Ergo, essendo cruciale il tempo, bisogna produrre l’esatta quantitàdi radiofarmaci necessaria alle esigenze dei pazienti. Le radiazioniemesse vengono raccolte dalla PET, una strumentazione diagno-stica che combina l’imaging anatomica del paziente con quella me-tabolica, tracciando, come sopra riferito, la diagnosi precoce dellamalattia e il suo andamento.In tal modo il medico può comprendere se le terapie sono efficaci,al fine da non prescriverle inutilmente e per lunghi periodi all’as-sistito.Alla domanda, spontanea e naturale, sulla pericolosità eventualedella assunzione da parte di un assistito di un farmaco “radioattivo”risponde lo stesso Dottor Salgarello.«Non è rischioso in quanto somministrato in quantità minima. Dalpunto di vista dosiometrico una PET convenzionale espone il pa-ziente a radiazioni 2-3 volte inferiori rispetto ad una PET total bodyo alla TAC con mezzo di contrasto».A confermare la sicurezza del procedimento anche il Direttore Am-ministrativo, Dott. Mario Piccinini «I radiofarmaci non compor-tano rischi nemmeno per l’ambiente, poiché non vi sono scorie dasmaltire in quanto in brevissimo tempo la carica radioattiva scom-pare».Per tal ultimo motivo (appunto il dover essere utilizzati dopo poche

ore o al massimo una giornata dalla loro crea-zione) l’Ospedale Sacro Cuore Don Calabriafungerà anche da Radiofarmacia regionaleper le strutture sanitarie pubbliche del Venetooccidentale, come la Azienda Ospedaliera diVerona e Padova, l’Istituto Oncologico Ve-neto e il Policlinico Universitario di Padovae il San Bortolo di Vicenza.«Questa collaborazione è fondamentale per lanostra sanità, come pure la visione globale edi ampio bacino quando si tratta di investi-menti di vasta portata. Se la salute veneta re-siste è perché c’è un lavoro di squadra».Queste le parole dell’Assessore Regionalealla Sanità, Luca Coletto, presente alla ceri-monia inaugurale, congiuntamente ai Sindacidi Verona, Flavio Tosi, e di Negrar, RobertoGrison, al citato Dott. Mario Piccinini, al Di-rettore Sanitario, Dott. Fabrizio Nicolis, e a imedici, infermieri e personale amministrativodell’Ospedale.Dulcis in fundo il messaggio del Ministrodella Salute, Beatrice Lorenzin, sottoline-ante l’importanza della continuità assisten-ziale.Si staglia, con occhio vigile ed innovativosulle piane e valli venete ed italiche questa“Fortezza” radio-farmacologica del Venetodell’Ovest, foriera di speranza e di “truppe”curative per i tanti (purtroppo) pazienti colpitida neoplasie.Valpolicella docet.

E.A.

GLI AUGURIDEL

PRESIDENTE

Il Natale è un tempo in cui si celebra lavita.E il nostro Ospedale si pone come metaprioritaria quella di prendersi cura dellavita, in tutte le sue fasi, specialmente lepiù difficili e dolorose.Ma ci si può prendere cura della vitasolo se si è abitati da un sentimento par-ticolare: la speranza.Senza speranza la vita si presenta solocome un evento ricco di rischi che gene-rano paura. Solo la speranza è capace dirompere il cerchio delle angustie pre-senti e delle paure future.Proprio in luoghi come il nostro Ospe-dale, dove più facile è lo sconforto, do-vremmo imparare noi in primo luogo estimolare gli altri, pazienti e parenti, avivere la speranza. Senza speranza lavita inaridisce; con la speranza la vita siapre a nuovi orizzonti.Il mio augurio quindi è che questo Na-tale diventi un’ulteriore occasione perrinnovare in noi e attorno a noi la spe-ranza. Allora sì potremo celebrare lavita.

Fratel Carlo Toninello

BUONE FESTE

URP / TELEFONI

Lunedì-venerdì 9.00-13.0014.30-17.30

Sabato 8.30-12.30

Tel 045.6013207Fax 045.7500480

[email protected]

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CONVEGNO

“DALLE MALATTIE TROPICALI ALLA

SALUTE GLOBALE”

In occasione dei 25 anni del Centro per le Malattie Tropicalidell’Ospedale Sacro Cuore Don Calabria (diretto dal Dott. ZenoBisoffi), lo scorso mese di settembre, presso il Palazzo della GranGuardia a Verona, si è svolto un importante Convegno Internazio-nale intitolato “Dalle Malattie Tropicali alla Salute Globale”.Durante la tre giorni di lavori (aperta dal Professor Silvio Garattinidell’Istituto Mario Negri di Milano) dedicata alle patologie origi-narie nei Paesi in via di sviluppo, i temi trattati hanno riguardatoda vicino i pericoli attuali del virus ebola e della tubercolosi, ma-lattie riaffacciantesi nel Continente europeo e che stanno susci-tando non pochi allarmismi nel nostro Paese.Al meeting hanno partecipato più di 400 convegnisti, tra cui auto-revoli esperti nazionali ed internazionali nel campo della malattiatropicale. Momento saliente è stata la Tavola Rotonda (aperta alpubblico) sulle “Nuove povertà e diritto alla salute”, la cui discus-sione è stata incentrata sul citato diritto, garantito dalla nostra Cartacostituzionale per chiunque risieda nel territorio della Repubblicaitaliana, ma non sempre attuato (con riferimento non solo agli im-migrati con rischi per la salute pubblica, ma anche ai molti italianiche a causa della crisi economica rinunciano alle cure perché im-possibilitati a sostenerne i costi). Alla Tavola hanno partecipato il Presidente dell’Ordine dei Medicidi Verona, Roberto Mora, il Direttore del CESAIM (Centro SaluteImmigrati), Gianfranco Rigoli ed Elda Baggio del Dipartimentodi Chirurgia dell’Università di Verona.«Abbiamo pensato di organizzare un Convegno per ripercorrerealcune tappe della nostra ancora breve storia e confrontarci con chicondivide gli stessi interessi. Tenere desta l’attenzione sulle ma-lattie tropicali dimenticate, o sulle malattie della povertà, è unmodo per riconoscere la dignità delle persone che ne soffrono emuoiono e per riaffermare la responsabilità globale per la loro vitae salute. La crisi economica in Europa e la miopia nel gestirlastanno già determinando ad esempio un aumento della mortalitàinfantile in Grecia, paese in cui, guarda caso, è ritornata a fare ca-polino la malaria. Le malattie si globalizzano e, come i paesi avan-zati stanno esportando malattie croniche degenerative, così malattietropicali,in particolare quelle trasmesse da vettori, si stanno affac-ciando o riaffacciando in Europa. L’accesso alle cure sta diven-tando un problema anche nel nostro Paese per fasce crescenti dellapopolazione».Queste le parole dell’équipe del Dipartimento negra-rese divenuto Centro di riferimento a livello nazionale del settore.

E.A.

CICLOTRONE: LA FORTEZZA RADIO-FARMACOLOGICA DEL

VENETO OCCIDENTALE(continua da pagina 1)

logia canadese (precisamente Vancouver). Luogo:Ospedale Sacro Cuore Don Calabria.Inaugurato lo scorso 27 giugno in occasione dellaFesta Patronale (con benedizione di Padre MiguelTofful, rieletto a maggio Superiore Generaledell’Opera Don Calabria), rappresenta il più po-tente esemplare esistente in Italia (tra i 34 restanti)grazie ai 19 Mev (Megaelettrovolt) di potenza.E’ la nuova frontiera per la lotta contro i tumori(seconda causa di morte sul territorio nazionaledopo le malattie cardiovascolari) attraverso la pro-

duzione di diversi tipi di radiofarmaci, ma nonsolo.Ma chi è esattamente e qual è il ruolo del nuovoospite del nosocomio valpolicellese?Il Ciclotrone, detto anche “acceleratore ciclico diparticelle” è un macchinario all’avanguardia conla funzione specifica, come appena detto, di pro-durre radiofarmaci impiegabili principalmentenell’ambito oncologico (al fine di stanare e curarele neoplasie), ma anche neurologico e cardiolo-gico, in caso di ischemie o morbo di Alzheimer.Esso crea dei farmaci con «cuore radioattivo»,vale a dire un atomo instabile all’interno delle mo-lecole, il quale una volta iniettato nel pazientefunge da “tracciante”, indicando al medico la pre-senza o meno di una situazione patologica, la suaesatta natura e dimensione, rendendo possibile la

(continua a pagina 3)

condizioni e nei limiti stabiliti dalla le-gislazione dello Stato di appartenenza”.Di converso, per quanto ad un primo im-patto la “fuga” dell’assistito italianopossa apparire deteriore, vale il ragiona-mento contrario.Id est, l’apertura citata del mercato sani-tario continentale pone inevitabilmentein concorrenza i differenti sistemi sani-tari nazionali e determinerà un aumentodel flusso dei pazienti “stranieri”verso le strutture italiane, in particolarevenete, le quali devono essere pronteall’accoglimento delle nuove necessità.Fondamentale sarà il ruolo ricoperto daiPunti di Contatto Nazionale, primi filtriinformativi di orientamento alle cure pergli assistiti “entranti”. Ciò rappresentauna grande opportunità di sviluppo eduna sfida per tutta la sanità italiana e delNord-Est, con discendente migliora-mento della qualità del servizio.

E.A.

INCONTRO“LA VIOLENZA SULLA DONNA”

(continua da pagina 1)Operativa di Pronto Soccorso e Osservazione Breve In-tensiva, diretta dal Dottor Maurizio Pozzani, dell’OspedaleSacro Cuore Don Calabria.Titolo: «La violenza sulla donna - Il Dipartimento di Emer-genza e Accettazione e la violenza domestica». Introdottodal Presidente, Fratel Carlo Toninello, il Convegno si è ri-volto non solo agli operatori del settore (medici, infermieri,

ASSISTENZA SANITARIA

TRANSFRONTALIERA

La mobilità sanitaria inter-nazionale, scaturente dallaDirettiva 2011/24/UE (As-sistenza Sanitaria Tranfron-taliera) e recentementerecepita dal nostro ordina-mento giuridico, rappre-senta uno step epocale neidiritti dei pazienti europei.Nel concreto (a titolo para-digmatico), oggi, un pa-ziente della Regione Venetoha la possibilità, esercitandoil suo diritto di libera scelta,di recarsi “oltreconfine”, inuna struttura di uno Statomembro dell’Unione Euro-pea, per le cure più appro-priate senza la necessità diottenere l’autorizzazionepreventiva dalla propriaASL (prevista tuttavia soloancora in casi specifici).Il rimborso avviene “alle

DIPARTIMENTO DI UROLOGIA

ARRIVA “DA VINCI XI”

(continua da pagina 1)

Assieme alla nuova strumen-tazione giunge anche il DottorStefano Cavalleri, nominatonuovo Direttore della strutturacomplessa di Urologia, fo-

logi e assistenti sociali), bensì atutta la cittadinanza, sintomo(purtroppo) della estensione so-ciale del problema. Temi affron-tati, lo stalking e la dipendenzaaffettiva (riguardante in primapersona il genere femminile),esponendo come un rapporto

CICLOTRONE: LA FORTEZZA RADIO-FARMACOLOGICA DEL VENETO OCCIDENTALE

(continua da pagina 2)diagnosi precoce e la terapia più mirata e personalizzata.«I radiofarmaci – spiega il Dottor Michele Salgarello, Primario del Diparti-mento di Medicina Nucleare – possono confermare un sospetto di neoplasia,anche cerebrale, indicarne il tipo e caratterizzare la lesione. In ematologiaservono la valutazione precoce dell’efficacia della terapia a contrasto dei lin-fomi, consentendo al medico anche di rivedere i dosaggi o di cambiare pro-tocollo. Inoltre i traccianti sono in grado di misurare la vitalità del miocardio».Da una cabina di regia, sita in una stanza accanto al bunker, il Dottor Gian-carlo Gorgoni, Direttore della Radiofarmacia e Responsabile del Ciclo-trone, avvia la reazione nucleare alla base di tutto.

riero di grande esperienzanegli interventi chirurgici ro-botizzati, in particolare contali nuove metodologie avan-zate.Il nuovo robot consente ope-razioni altamente precise perla cura di svariate tipologiecon garanzia annessa di ridu-zione di complicanze (minorperdita di sangue e recuperopost-operatorio più rapido).

E.A.

All’interno dell’acceleratore vengonoinseriti ioni da gas idrogeno, i quali gra-zie ad un campo magnetico vengono“centrifugati” ad una velocità prossimaa quella della luce, colpendo un bersa-glio preciso, in questo caso l’ossigenocontenuto nell’acqua.

(continua a pagina 4)

“malato” possa sfociare poi nell’inferno della violenza bruta.La discussione si è incentrata sul ruolo del Pronto Soccorso,nella presa in carico della persona vittima di violenza. Uncompito non facile e molto delicato, richiedente competenzamedica e psicologica al fine di avviare la donna in un per-corso di consapevolezza del suo stato di necessità e prote-zione. Dal 2013 in tutti i First Aid del veronese è statoistituito il “Codice Rosa”, il quale indica un protocollo perl’accoglienza delle vittime della violenza domestica (ancheanziani e bambini) coinvolgente personale ospedaliero eforze dell’ordine, con recente formazione ad hoc anche deglioperatori dei Dipartimenti di Emergenza. Presenti al Meetingi Procuratori della Repubblica di Verona Simona Macciò eMario Giulio Schinaia, il Sindaco di Negrar, Roberto Gri-son e gli Assessori alla Cultura e Istruzione Camilla Coeli eai Servizi Sociali Ulyana Avola. Avviata infine la collabora-zione con il Telefono Rosa di Verona. E.A.