Chiese Roma

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Chieseroma II. RIONE TREVI S. MARCELLO La chiesa di s. Marcello è uno degli antichi titoli della città. La fronte della chiesa s' alzava nel lato opposto dell' attuale ed innanzi la medesima si apriva una piazza di cui si parla dal Fiortifiocca nella vita di Cola di Rienzo. Nel 1519, minacciando rovina, fu riedificata dai fondamenti con architettura del Sansovino. Sulla porta dell' antica chiesa, innanzi alla piazza ricordata, appiccata la sentenza contro Lodovico il Bavaro da Giovanni XXII, e ciò fece il figlio di messer Stefano della Colonna, che, montato a cavallo, si pose in salvo a Palestrina, p255non essendo stato raggiunto dai soldati del Bavaro. A questa chiesa si rannoda la tradizione riferita dal Libro pontificale, il quale narra che ivi era la casa di Lucina, dove poi, convertita in stalla fu posto il papa Marcello. Gregorio IV (a. 827-844) arricchì di doni questo titolo, come abbiamo nel libro suddetto: item in ecclesia beati Marcelli confessoris atque pontificis fecit vestem de fundato. Anche Stefano V offrì ricchi doni al titolo predetto cioè: canistrum argenteum unum pensantem libras tres, crucem de auro unam vela linea sex et viginti, cortinam lineam unam simulque et historiarum librum

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Chieseroma

II. RIONE TREVI

S. MARCELLO

La chiesa di s. Marcello è uno degli antichi titoli della città. La fronte della chiesa s' alzava nel lato opposto dell' attuale ed innanzi la medesima si apriva una piazza di cui si parla dal Fiortifiocca nella vita di Cola di Rienzo. Nel 1519, minacciando rovina, fu riedificata dai fondamenti con architettura del Sansovino. Sulla porta dell' antica chiesa, innanzi alla piazza ricordata, appiccata la sentenza contro Lodovico il Bavaro da Giovanni XXII, e ciò fece il figlio di messer Stefano della Colonna, che, montato a cavallo, si pose in salvo a Palestrina, p255non essendo stato raggiunto dai soldati del Bavaro. A questa chiesa si rannoda la tradizione riferita dal Libro pontificale, il quale narra che ivi era la casa di Lucina, dove poi, convertita in stalla fu posto il papa Marcello. Gregorio IV (a. 827-844) arricchì di doni questo titolo, come abbiamo nel libro suddetto: item in ecclesia beati Marcelli confessoris atque pontificis fecit vestem de fundato. Anche Stefano V offrì ricchi doni al titolo predetto cioè: canistrum argenteum unum pensantem libras tres, crucem de auro unam vela linea sex et viginti, cortinam lineam unam simulque et historiarum librum unum, omelias s. Gregorii numero viginti. Minacciando rovina fu riedificata dal papa Adriano I, titulum s. Marcelli via Lata situm a novo restauravit. Fino all' anno 1369 fu governata da un collegio di canonici, mancando i quali, fu affidata all' ordine dei Servi di Maria, che in Roma non avevano convento. Sul principio del secolo XV vi erano le cappelle di s. Caterina, dei Branca; di s. Giovanni, del notaio Nuccio; di s. Sebastiano, dei Marcellini.

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Nel 1666, come chiesa matrice, avea soggette le seguenti parrocchiali; s. Maria in Via, s. Maria in Aquiro, s. Niccolò in Arcione, s. Andrea delle Fratte, s. Susanna, ss. Vincenzo ed Anastasio; i suo parrocchiani erano in tutto 880 ed 0 una entrata annua di 2543 scudi. L' annesso convento fu edificato nel 1660, demolendosi la vecchia fabbrica. Nei restauri fatti negli anni trascorsi in s. Marcello si rinvenne sotto l' altare maggiore una lamina di piombo coll' epigrafe seguente:

† CORPUS BE ATI MARCELLI PP ET M LARGI · ET · SMA RALDI (sic) · M ET ALI † ORUM

È un' epigrafe posteriore al secolo X, ma non al secolo XII. La ragione di tal riunione è evidente, poichè nella leggenda di cotesto papa si dice che egli stesso trasferì con Lucina matrona le reliquie di quei martiri dalla via slaria all' Ostiense. Fra i nomi dei sepolti in quella vetusta parrocchia è da ricordar Domenico degli Astalli dell' ordine dei Srvi, vicario di re Ladislao, morto nel 1414. V' ebbero sepoltura anche i Muti, i Normanni, gli Iacovacci, i Frangipane ed i Depersona.

III. RIONE COLONNA

S. LORENZO IN LUCINA

Le origini di quest' antichissima basilica ci sono ignote; forse si collegano ad alcune delle celebri matrone cristiane del secolo III e IV che ebbero il nome di Lucina e che ivi possedettero una casa

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ove si adunavano i fedeli. Nel secolo VI era già chiesa stazionale; ed anche oggi fra i titoli è il primo dell' ordine dei Preti. Circa il 685 Benedetto II la restaurò, più tardi nuovi lavori vi fecero Adriano I nel 780 e finalmente Celestinoº III che la consacrò di nuovo ai 26 maggio dell' anno 1196.

In quella circostanza furono poste nell' altare maggiore molte reliquie insigni, delle quali resta un ricordo in questa lapide:

† ANNO DOMINICE INCARNATIONIS · MILLEISMO · C · XCVI · PONTIFICATVS DNI CELESTINI TERTII PAPE · ANNO EIVS · VI · INDICTIONE · XIIII · MENSE MADII · DIE · XXVI ·

DEDICATA FVIT HEC ECLESIA PER MANVS EIVSDEM CELESTINI · CVM QVO INTERFVERVNT ARCHIEPISCOPI EBORACENSIS ACCERVNTINVS · SIPONTINVS · EPISCOPI ·

AL · ALBANENSIS · OCTAVIANVS · HOSTIENSIS · PETRVS PORTVENSIS · IOHANNIS BITERBIENSIS · NICOLAVS · SINFORONIENSIS · PAVLVS · ORTANVS · SABARISCIVS

BATONIENSIS · CAPVAQVENSIS · A · REATINVS · B · NARNIENSIS · IACOBVS · AMELIENSIS · ET TOTA CVRIA CARDINALIVM · PRESIDENTE

HVIC ECLESIE CINTHIO CARDINALI · FACTA EST AVTEM HEC DEDICATIO AD HONOREM DEI ET BEATI LAVRENTII MARTIRIS CVM

DEVOTIONE TOTIVS POPVLI ROMANI ET ADIACENTIVM POPVLORVM CVM TANTA SOLLEPNITATE ET GLORIA QVANTA HACTENVS NEC RECO

GNITA NEC VISA FVIT · HEE SVNT RELIQVIE · QVE SVNT RECONDITE IN ALTARI MAIORI · II · AMPVLLE CVM ADIPE ET SANGVINE BEATI LAVRENTII · ET VAS PLENVM DE

CREMATA CARNE BEATI LAVRENTII · GAVSAPAE QVO ANGELVS TERSIT CORPVS EIVS · CRATICVLA SVPER QVA ASSATVS FVIT · ET CORPORA BEATORVM · MARTYRVM · ALEXANDRI PAPE ·

EVENTII · THEODOLI · SEVERINE · PONTIANI · EVSEBI · VINCENTII · ET PEREGRINI · GORDIANI · ET FELICVLE VIRGINIS ET MARTIRIS · SIMPRONII · ET VESTIS · S · SI

STI ET · IIII · DENTES APOSTOLORVM PHILIPPI · ET · IACOBI · DE LIGNO CRVCIS XPRISTI · DE PETRA SEPVLCRI · ET RELIQVIE SANCTORVM CESARII · MARTINI · PAPE · ADRIANI · IVLIANI MARTYRVM

MARCELLINI · ET PETRI · MARCI ET MARCELLIANI · ROMANI · EPIFANII · MARTINI · NEMESII · OLIMPII · THEODOLI · LVCILLE · QVEST SVPERIE · AGRIPPINE · ABDON

ET SENNES · ET OCTO BRACHIA SANCTORVM · YPOLITI · IVSTINI PRESBITERI · QVIRINI PRESBITERI · FELICIS · ET AVDACTI SIMPHOROSE · IVSTINI · ET · EVGENII · MARTIRVM ·

p292 Conserva ancora nella fronte il suo tipo basilicale, essendo preceduta da un portico sostenuto da colonne; l' interno però non ritiene più nulla d' antico, perchè nel principio del secolo XVII fu di nuovo tutta rinnovata. In quel portico si legge la seguente interessante epigrafe del medio evo, cioè un' iscrizione dell' antipapa Anacleto II del 1130.

† ANNO DNI · M · C · XXX · ANNO · VERO · DOPMNI · ANACLETI · SECVNDI · PAPE PRIMO · INDICTIONE · VIII ·

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MENSE MADIO DIE XX QVINTA · DEDICATA EST HÆC ECLESIA BEATI LAVRENTII · ET IN MAIORI ALTARI PER MANVS EIVSDEM PONTIFICIS RECONDI TA SVNT CORPORA SANCTORVM MARTYRVM · ALEXANDRI · PAPE · EVENTII · THEODOLI · ET SEVERINE · ET VESTIS SANCTI XISTI MARTIRIS ATQ · PONTIFICIS · ET DVE AMPVLLE VI TREE CVM SANGVI NE ET ADIPE · BEA TISSIMI ATQVE GLORIOSISSIMI MARTIRIS LAV RENTII · † FVRCVLA · CRATI CVLE · FERRVM · CVM COMPEDE IVNCTA · GAVSAPE · PINGVE DO · SVNT HOC IN DOMATE CVNCTA

Al nostro titolo è stato da alcuni erroneamente applicato il passo del libro pontificale in Sisto III, fecit quoque basilicam alteram beato Laurentio, il quale si riferisce alla basilica maggiore dell' agro Verano; e in tale errore è caduto anche il Gregorovius.

La sua antichità risulta anche dall' essere notata fra le chiese presbiteriali col nome di Titulus Lucinae fino dal secolo V, come abbiamo nel concilio di Simmaco.

Nel luglio del 1872 furono scoperti presso la chiesa alcuni speci del secolo ottavo in occasione di lavori fatti sotto il palazzo Fiano. Quei sepolcri spettavano certamente ai portici ed alle esedre della contigua basilica. Uno degli epitaffi è del p293tempo di Adriano I e del 783; appartiene ad un diacono di nome Paolo che sottoscrisse al sinodo romano di quell' anno. Si rinvenne pure in quegli scavi un frammento di epigrafe damasiana, il cui testo non è fra quelli trascritti negli antichi codici da coloro che li videro prima della loro devastazione.

Nella chiesa si venera il ferreo letto sul quale fu disteso il santo levita, e dove sopportò invittamente l' orribile martirio: le dimensioni di quello strumento sembrano in vero poco proporzionate alla lunghezza d' un corpo umano; ma checchè sia di ciò, fu creduto che per questa ragione fosse la chiesa appellata s. Lorenzo della Craticola; il che, come ottimamente dimostra iil Martinelli, è falso: v' era una chiesa in Roma dedicata a s. Lorenzo e detta della Craticola, dove forse si conservò sino alla sua

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distruzione quel sacro cimelio che veneriamo oggi nel titolo di Lucina. Sull' altare maggiore v' ha il celebre Crocifisso di Guido Reni. Quivi ai tempi nostri si raccoglieva la congregazione detta della Buona Fama, posta sotto la protezione di s. Giovanni Nepomuceno, la quale fu eretta in Roma ai 13 maggio 1737 e fu riprstinata nel maggio del 1883.

Paolo V affidò la chiesa ai chierici regolari minori i quali la restaurarono nel 1650. È ad una sola nave con quattro cappelle per lato. Fra i monumenti di uomini illustri civi si conservano, è da ricordare quello di Niccolò Poussin eretto dal visconte di Chateaubriand.

S. ILDEFONSO E S. TOMMASO DI VILLANOVA

Questa chiesolina è situata quasi dirimpetto a quella di s. Francesca romana. L' ospizio annesso fu edificato nel 1619 dai padri eremitani scalzi di Spagna e delle Indie dell' ordine di s. Agostino. Da principio era un piccolo oratorio eretto nel 1657, che fu riedificato poi più ampio dalle fondamenta con architettura del domenicano frà Giuseppe Palla. La ragione della fabbrica di detta chiesa ed ospizio fu che i sud padri di Spagna non aveano casa in Roma nè monastero nè procuratore. L' altar maggiore è dedicato alla ss. Vergine di Capracavana il cui originale è nel Perù, la copia che esiste in questa chiesa fu dipinta da Placido Siculo: alla collocazione di quell' imagine, celebrata con molta festa, concorse anche Giulo Rospigliosi, poi divenuto Clemente IX. La prima pietra fu messa il 20 settembre del 1667 da mons. Emilio Alfieri. L' altare al lato del Vangelo è dedicato ai santi titolari della chiesa: Tommaso ed Ildefonso. L' altare di fronte è sacro ai ss. Agostino e Monica. Il secondo altare, dal lato dell' Evangelio, e è consecrato alla Madonna di Guadalupe del Messico, della quale scrive il Bombelli, che questa fu la prima copia collocata in Roma, e che fu dipinta da Giovanni Correa di Murcia; l' altare opposto è dedicato alla nascita di N. S. La chiesa è ricca di stucchi. Nel 1653 in questo luogo fu eretta una congregazione di sudditi spagnuoli sotto il titolo e la protezione di Maria Vergine e di s. Filippo Neri, intitolata La Scuola di Gesù Cristo. Innocenzo XI l' approvò, ma per l' inconstanza degli uomini cessò di esistere. Nel 1809 i religiosi furono espulsi; ma vennero

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restituiti per istanza dell' ambasciatore spagnuolo D. Antonio Vargas, con decreto di Pio VII 2 luglio 1814. Vi dimorarono molti illustri religiosi per scienza e santità; fra questi ricorderemo p. fr. Juan de s. Jeronimo poi vescovo di Cuba, p. fr. Gabriele della Concezione, e il p. fr. Rodrigo di s. Michele. Il procuratore attuale p. Enrico Perez della s. Famiglia è degno rappresentante dell' Ordine per il suo zelo della gloria di Dio non meno che per l' amore alla sua cattolica nazione.

S. IDELFONSO.

In via Sistina. Fu edificata nel 1619 dai padri eremitani spagnuoli, dell'ordine di S. Agostino, con architettura del padre Giuseppe Paglia, siciliano. La facciata è di Francesco Ferrari.

INTERNO. - Il bassorilievo sull'altare di destra, rappresentante la Natività è di Francesco Siciliano. Sull'altare maggiore si venera una immagine della Madonna detta di Cappacavana.

SS. Ildefonso e Tommaso da Villanova

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The church is dedicated to two Spanish saints and it was built by a congregation of Spanish monks in the second half of the XVIIth century. The façade was designed in 1725 by Francesco Ferrari. The decoration shows a skilled uso of stucco and the ceiling is very similar to that designed by Francesco Borromini in Cappella dei Re Magi. The church was deconsecrated for a short period during the annexation of Rome to the French Empire at the beginning of the XIXth century.

SS. CLAUDIO E ANDREA DE' BORGOGNONI

Sorge nella piazza omonima, fu eretta nel secolo passato dai Borgognoni in luogo di altra che essi possedevano nel sto medesimo fino dal secolo XVII e dedicata ai santi loro protettori s. Claudio e s. Andrea. La nuova chiesa fu riedificata con architettura del francese Derisetz, il quale architettò pure l' annesso ospizio dei suddetti Borgognoni, fondamenta a sue spese da Francesco Henry nel 1662. Nella facciata della chiesa lateralmente all porta vi sono le statue di s. Andrea e di s. Claudio. La prima è opera del Bretton, l' altra del Grand-Jacquet. La chiesa da pochi anni è officiata dai padri dell' adorazione perpetua del ss

o Sacramento.

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S. Pietro in Vinculis  (Book 3) (Map B3) (Day 2) (View B8) (Rione Monti)

The Plate (No. 45)

Vinculis (links but also chains) is a reference to the chains of St. Peter for which a church was built on this site as early as 442 by Empress Eudoxia minor. This explains why the church is also called Basilica Eudossiana. In my background you see a relief by Andrea Bregno which is inside the church and which shows the chains. The view is taken from the green dot in the map below. In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Part of the monastery of S. Francesco di Paolo; 2) Street leading to S. Martino ai Monti; 3) S. Pietro in Vincoli; 4) Palace of the titular cardinal. The small 1748 map shows also 5) Monastery of S. Antonio Abate.

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Today

The bell tower and the adjoining monastery were pulled down at the beginning of the XXth century to leave room for a section of the University of Rome, but apart from this the simple Renaissance façade built by Meo del Caprina in 1475 for Pope Sixtus IV Della Rovere has not been altered.

S. Pietro in Vinculis

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The church is today associated with the statue of Moses by Michelangelo and with the small part of the Tomb of Pope Julius II which was accomplished and which remained in Rome. The tomb was designed for the new Vatican Basilica, where today Julius II is buried in a very simple way near the tomb of his uncle Sixtus IV. The cloister is now part of the University building, but it is worth a visit. Read William Dean Howells' account of his visit to this church in 1908.

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The cloister is built in the same style as the façade. At the center an elegant well with the coat of arms of Julius II reminds us that this part of Rome did not have a supply of water until Pope Sixtus V restored the Roman aqueducts coming from the Castelli Romani. Behind the well a little fountain built in 1642 by Cardinal Antonio Barberini is a sign of the return of the water on the hills. The curved lines of the small basin are interrupted by the bees of the Barberini.

Chiesa di S. Pietro in VinculisMolto celebre è la chiesa, che siegue appresso le dette rovine, non solo perchè si conservano in essa le catene, con le quali il Principe degli Apostoli stette legato nella prigione di Gerusalemme, e le altre con le quali fu legato in Roma, miracolosamente unitesi insieme in tempo di s. Leone Magno; ma altresì per l'antichissima tradizione, che quivi il medesimo s. Pietro fondasse una chiesa, e vi celebrasse i divini Misteri, non già con quella magnificenza, e solennità, che dipoi si fece, dopo avuta pace la Chiesa cattolica; ma con quella parsimonia, e modestia, che permettevano quei primi tempi; perciò da Adriano fu

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rinnovata, ed ornata con antiche colonne striate, cavate forse dalle suddette terme, o da' tempj de' gentili. Giulio II. mentre ne era Cardinale titolare, vi pose i Canonici regolari di s. Salvatore, e poi fatto Papa rinnovò la chiesa, ed ordinò al Buonarroti , che vi facesse il suo deposito; ma per nostra disavventura non vi fece altro, che la sola statua di Mosè, tanto stupenda, che si guarda con ammirazione sopra tutte le opere antiche, e moderne; il resto però fu fatto da Raffaello di Montelupo. Il s. Agostino nel primo altare a destra è del Guercino da Cento, il sepolcro col ritratto del Card. Margotti, è del Domenichino; il s. Pietro in Carcere nell'altare, che siegue viene dal detto Domenichino; l'altro deposito col ritratto è similmente del Domenichino, e la mezza figura di s. Margherita da Cortona nell'ultima cappella è del suddetto Guercino. Le pitture, che sono nella tribuna, furono fatte a fresco da Giacomo Coppi Fiorentino, e del Cristo morto colla Madonna nella cappella a destra della tribuna, non se ne sa l'autore. La prigionia di san Pietro nell'altare, che siegue, è del Nogarj, ed il sepolcro del Card. Vecchiarelli fu fatto da due Napolitani. Siegue dopo un altare con l'immagine della ss. Vergine molto antica, ed un Santo fatto in mosaico: nell'ultimo altare evvi una Pietà, e nella volta il miracolo delle catene fu dipinto da Gio: Batista Paroti Genovese. Il monastero fu fatto con disegno di Giulio da Sangallo, e le rovine, che si vedono appresso, sono delle dette terme di Tito; quelle però, che si dicono le sette sale, si credono conserve di acqua, forse per la naumachia di Nerone, che era ove vediamo il Colosseo.

Chiesa di S. Silvestro (Book 7) (Map B3) (Day 3)  (View B7) (Rione Trevi) and (Rione Monti)

The Plate (No. 134 - ii)

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The little church of S. Silvestro became important when a conclave was held in summer. Because the Vatican was very unhealthy often the conclave took place in Palazzo del Quirinale and from this church the cardinals went to the palace in procession where they secluded themselves until the pope was elected. The view is taken from the green dot in the 1748 map below. In the description below the plate Vasi made reference to: 1) S. Silvestro; 2) Street leading to Monte Cavallo (Quirinale). The small map shows also 3) S. Agata dei Goti; 4) S. Bernardino a Panisperna; 5) S. Maria del Carmelo alle Tre Cannelle. The dotted line in the small map delineates the border between Rione Trevi (left) and Rione Monti (right).

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Today

In order to enlarge and smooth the approach to the Quirinal the church was shortened by cutting the first few chapels and a new mock façade was built at a lower level. The entrance is from the door to the left and there are two flights of steps to reach the church.

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Chiesa di s. Silvestro a Monte CavalloEra questa chiesa antica parrocchia, ma essendo poi dal Pontefice Paolo IV. l'an. 1555. conceduta ai chierici regolari chiamati Teatini, quelli coll'ajuto de' benefattori la rinnovarono, e adornarono con marmi, e pitture diverse. Quelle della prima cappella dedicata a s. Silvestro Papa, sono di Avanzino Nucchi; quelle nella seconda, di Giacomo Palma Veneziano; il quadro, che fa ornamento all'immagine della ss. Vergine nella cappella, che siegue, è di Giacinto Geminiani, e le pitture a fresco di Cesare Nebbia. Il san Gaetano nella crociata è di Antonio da Messina allievo del Domenichino. I due quadri, che si vedono a lato dell'altare maggiore furono coloriti da fra Bartolommeo da Savigliano Domenicano; ma il s. Pietro, perchè lasciollo imperfetto, fu terminato da Raffaelle da Urbino. Le pitture della prima volta sono di Gio: Alberti, fuor degli Angioli, che reggono le armi fuori dell'arco, i quali sono di Cherubino Alberti, e le altre pitture nella volta del coro sono del P. Zoccolino Teatino; le figure però sono di Giuseppe Agellio da Sorrento. Il quadro dell'Assunta nell'altra cappella della crociata è opera di Scipione Gaetani fatta sopra lavagna; li quattro tondi negli angoli della cupola sono del Domenichino, e le statue di s. Giovanni, e di s. Maria Maddalena sono dell'Algardi. La natività del Signore nella cappella, che siegue è di Marcello Venusti, e le pitture a fresco di Raffaello da Reggio; il s. Domenico, e s. Caterina da Siena colla ss. Vergine nell'altra cappella sono di Mariotto Albertinelli; l'istoria però di santa Maria Maddalena, e le pitture nella volta sono del Cav. d'Arpino, e li paesi sono di Polidoro, e di Maturino da Caravaggio. Le pitture nell'ultima cappella sono del Novari, e quelle sulla porta maggiore sono del padre Caselli, fuorchè gli Angioli di sotto, fatti dal P. Filippo Galletti entrambi Teatini.

Collegio de' Neofiti (Book 9) (Day 3) (Map B3) (Rione Monti)

In this page:  The plate by Giuseppe Vasi

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 Today's view  S. Maria a' Monti  Collegio de' Neofiti

The Plate (No. 169)

The College (as the name says Neofiti = Neophytes) was founded to host those who had just been converted: apparently and according to Vasi, Jews, Turks and Moors were housed here. The view is taken from the green dot in the 1748 map below. In the description below the plate Vasi made reference to: 1) S. Maria ai Monti; 2) Collegio de' Neofiti; 3) S. Salvatore ai Monti; 4) Small alley leading to a Franciscan nunnery (today lost).

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Today

The area is untouched since Vasi's time; also the minor buildings seem exactly the same.

The Church

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S. Maria ai Monti was built during the pontificate of Pope Gregorius XIII and retains the original coat of arms of the pope. It was designed by Giacomo della Porta.

Collegio de' Neofiti

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The Collegio (designed by Gaspare de' Vecchi) was built by Cardinal Antonio Barberini and the family symbols (the bees and the sun) can still be seen over the entrance (in the background) and under the roof. The cardinal and his brother Maffeo (Pope Urbanus VIII) are portrayed in the relief above the dedicatory inscription.

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The College has also a little chapel: S. Salvatore ai Monti (image on the left). Pope Innocentius XI added a section for women on the back of this building with a separate oratory (image on the right). A little shop for motorbike repairs is under the protection of his many heraldic symbols (six lamps, the lion, the eagle).

Excerpts from Giuseppe Vasi 1761 Itinerary related to this page:

... si vede a sinistra l'antica chiesa di s. Salvatore ai Monti, che è unita al collegio, e alla

Chiesa di s. Maria de' MontiQuesta fu eretta circa l'anno 1579. con disegno di Giacomo della Porta, per un miracolo qui occorso, colle limosine de' fedeli, e prese un tal nome perchè sta in mezzo a tre monti. Essa è ornata di marmi, stucchi dorati, e molte pitture; quelle della prima cappella a destra dedicata a s. Carlo, sono di Giovanni da s. Giovanni, le nozze di Cana in Galilea, che si vedono sopra la porta, sono del Cav. Guidotti; la Pietà nella cappella, che siegue, è copia di Lorenzo da Bologna, e la Flagellazione è di Lattanzio Bolognese; il portar la Croce, del Nogari, e la Resurrezione con altre pitture a fresco sono di Gio: Batista Lombardelli della Marca. Le pitture nell'altare maggiore e cupola sono di Cristoforo Consolano, l'incoronazione della ss. Vergine, e la visitazione di s Elisabetta sono di Baldassarino da Bologna. L'Assunzione è del Cav. Guidotti; la Natività del Mumari; le pitture nella volta del Nogari; e le altre sono di Cesare Nebbia; la ss. Nunziata nell'ultima cappella, ed il resto sono di Durante Alberti, e le pitture nella volta sono del suddetto Consolano.

Collegio per li Neofiti, e CatecumeniDa Urbano VIII. fu eretto questo collegio l'anno 1635. con disegno di Gaspare de' Vecchi, per istruirvi i Catecumeni, ed insegnare a Neofiti le lettere. Ultimamente poi la chiesa suddetta, ed il collegio furono conceduti con tutte le loro entrate ai Chierici Pii operarj.

S. Lorenzo in Lucina (Book 6) (Map B2) (Day 1) (View C6) (Rione Colonna)

In this page:  The plate by Giuseppe Vasi  Today's view  S. Lorenzo

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 The Monastery  Casa Vacca

The Plate (No. 105)

The fourth side of the square of S. Lorenzo in Lucina is Via del Corso. The view is taken from the green dot in the small 1748 map here below. In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Part of Palazzo Ottoboni; 2) Monastery adjoining the church; 3) Part of Palazzo Ruspoli. 1) and 3) are shown in detail in other pages. The small map shows also 4) S. Lorenzo in Lucina; 5) Casa Vacca.

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Today

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Piazza S. Lorenzo in Lucina freed from cars is a nice place to spend some time, when Via del Corso is busy with shopping crowds. There are some changes, but overall the view is the same.

S.Lorenzo

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S. Lorenzo is a very old church, which was altered in 1650. The restoration has eliminated the baroque addition and enhanced its medieval appeal. The columns in particular are very elegant and can be found also in the side walls of the portico (see my background). Inside the church you may wish to see the Monument to Gabriele Fonseca by Gian Lorenzo Bernini.

The Monastery

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The adjoining monastery is today occupied by the Carabinieri (one of the Police forces you can find in Italy) and has retained the original looks.

Casa Vacca

The area behind S. Lorenzo in Lucina was largely affected in the early XIXth century by the enlargement of Palazzo di Montecitorio to accomodate offices and facilities of the Italian Chamber of Deputies. The buildings along Via della

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Vignaccia were pulled down to obtain space for the enlargement. The Renaissance façade of the house of Don Pedro de Vaca in that street was rebuilt in Via di S. Lorenzo in Lucina. Pedro de Vaca was a Spanish nobleman from Valencia who came to Rome maybe called by the Spanish Pope Alexander VI Borgia. As a matter of fact his coat of arms (a cow) was very similar to that of the Pope (Vaca, Italian vacca, means cow).

Excerpts from Giuseppe Vasi 1761 Itinerary related to this page:

Chiesa di S. Lorenzo in LucinaDue si crede, che possano essere le cagioni, per cui questa chiesa parrocchiale si dica in Lucina; la prima, si arguisce dal tempio di Giunone Lucina, che fu ridotto in chiesa da s. Sisto III. e l'altra perché edificata da Lucina Matrona Romana. Fu poi da Benedetto II., Sergio I., e Adriano I. ristaurata, e nell'anno 1196. consagrata da Celestino III. Quindi essendosi nuovo riattata dal Card. Ugo Inglese, e dal Card. Innico Avalos spagnuolo titolari della medesima, fu poi da Paolo V. conceduta a' Chierici regolari minori l'an. l606. Nelle undici cappelle della sua nave ornate di pitture, e di sculture, specialmente l'altare maggiore, fatto con magnifico disegno del Cav. Rainaldi, si vede fra gli altri il ss. Crocifisso dipinto da Guido Reni, e nella cappella accanto un quadro del Cav. Benesiani; e nell'ultima uno di Carlo Veneziano: Le pitture però nel soffitto che rappresentano la Risurrezione del Signore sono di Mommetto Greuter napoletano, e le altre dello Spadarino, e del Piccione. E' notabile, che in questa chiesa è sepolto Niccolò Pussino celebre pittore francese: ed ancora, che cavandosi per fare i fondamenti nella rinnovazione della sagrestia, furono scoperte buona parte delle guide, e segni dell' orologio solare, che si dimostrava coll'ombra dell'Obelisco, portato in Roma da Augusto dopo aver conquistato l'Egitto. Questo ammirabile Trofeo della Romana potenza fu quì presso disotterrato l'anno 1748., e fu posto per pubblica curiosità nel vicino cortile del palazzo detto della Vignaccia.

S. Maria in Monserrato

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S. Maria in Monserrato is another of the "national" churches of Rome and more exactly the church of the Catalans and the Aragonese. It is dedicated to Monserrat, the sanctuary near Barcelona which means sawed mountain, thus Giovanni Battista Contini (a scholar of Bernini) showed the Infant Jesus holding a saw. The façade was initiated by Francesco da Volterra in 1593, Giovanni Battista Contini completed the lower part in 1675, whilst the upper part was completed in the XIXth century. A little monument contains the mixed ashes of the two Borgia popes

S. Claudio dei Borgognoni

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Bankers and merchants from the Duchy of Burgundy have lived in Rome since the XVth century. During the Thirty Years' War (1618-1648) and especially between 1630 and 1642 many citizens of the Franche Comté (the part of Burgundy under Imperial rule) sought refuge in Rome. In 1650 a group of them founded a national brotherhood, which grew in 1678 when another group of refugees came to Rome due to the annexation by France of the French Comté. The refugees lived between Via del Babuino and Via del Corso and a street (Via Borgognona) is still named after them. In 1728-1731 the brotherhood built a national church in a little square near S. Silvestro (today there is one large square which goes from S. Silvestro to S. Claudio). The church was designed by Antoine Dérizet, a professor at the French Academy in Rome (click here for a list of national churches in Rome). The niche to the left of the entrance has a statue of St Andrew by Luc Bréton which is a small scale copy of the gigantic statue of St Andrew by François Duquesnoy in St Peter's. The brotherhood built also a little palace at the end of Via Borgognona in Piazza di Spagna. The coat of arms above the entrance shows a sword surrounded by the motto "Benchè (though) di spada (with a sword) armato (armed) io son (I am) cortese (courteous)". It belonged to Jacques Courtois, a painter from Burgundy, whose Italianized name was Giacomo Cortese.

Excerpts from Giuseppe Vasi 1761 Itinerary related to this page:

Chiesa di san Claudio della nazione di Borgognapochi anni sono eretta in onore di s. Andrea Ap. e di san Claudio col disegno di Monsù Derisè Francese, e però vi sono delle pitture fatte da francesi.

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S. Andrea al Quirinale (Book 7) (Day 2) (Map B2) (Rione Monti)

In this page: The plate by Giuseppe Vasi Today's view S. Andrea al Quirinale Coat of arms

The Plate (No. 135 - ii)

The Church of S. Andrea is close to the Quirinale palace, hence the name used by Vasi, although it should be more properly named S. Andrea dei Padri Gesuiti (that's why it is in Book 7). The view is taken from the green dot in the 1748 map below. In the description below the plate Vasi made reference to: 1) S. Andrea al Quirinale; 2) Monastero delle Monache (nuns) Cappuccine; 3) Monastero delle

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Monache Dominicane; 4) Piazza di Monte Cavallo (Quirinale). 4) is shown in another page.

Today

Via Pia linking Porta Pia to the Quirinale is now called Via XX Settembre (the day

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Rome was reunited to Italy) and many official buildings have been built along it. The last portion is however unchanged apart from the two nunneries which were pulled down. At the end of Via XX Settembre Piazza del Quirinale shows the obelisk added by Pope Pius VI.

The Church

Bernini built this church for Cardinal Pamphilj, nephew of Pope Innocentius X in 1678, so it is one of his last works, he himself considered it to be a masterpiece.

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The Coats of Arms

Click here to see the coat of arms on the façade which is shown again in the Pamphilj Chapel in an impressing group. In the background a drawing by Filippo Juvarra.

Excerpts from Giuseppe Vasi 1761 Itinerary related to this page:

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Chiesa di S. Andrea Apostolo e Noviziato de' Padri GesuitiDal Principe D. Camillo Panfili fu eretta questa chiesa l'an. 1678. col disegno del Cav. Bernino, il quale in poco sito fece prova del suo talento. Ella è di figura ovale ornata tutta di preziosi marmi, stucchi dorati, e pitture insigni. Il quadro di s. Francesco Saverio nella prima cappella a destra è opera del Baciccio; il Cristo morto e i laterali in quella, che siegue, sono di Giacinto Brandi; quello nell'altare maggiore è di Guglielmo Borgognone, e la statua di s. Andrea, che sta in alto, di Antonio Raggi. La cappella, che siegue, merita particolare osservazione per li marmi, ed altri ornamenti, che la compongono. Il s. Stanislao colla ss. Vergine è insigne pittura di Carlo Maratta, i laterali però sono del Cav. Mazzanti, e sotto l'altare si custodisce il corpo del santo Novizio entro una preziosa urna di lapislazzoli, e metalli dorati; il s. Ignazio nell' ultima cappella è di Ciro Ferri, e i laterali del detto Cav. Mazzanti. Nelle stanze superiori della casa vi è la cappella ove morì il mentovato s. Stanislao, la quale è degna di essere veduta per le ottime pitture, e molto più per la statua del Santo in atto di moribondo fatta di marmi diversi da Monsù le Gros.

Le Quattro Fontane (Book 2) (Day 2) (Map A3) (View B7) (Rione Trevi) (Rione Monti)

In this page:The plate by Giuseppe VasiToday's viewThe Four FountainsThe Church and the MonasteryPalazzo AlbaniSS. Anna e GioacchinoPalazzo Galloppi

The Plate (No. 35 - ii)

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The plate shows the church of San Carlo and the four fountains built by Pope Sixtus V at the crossing between two main streets: Strada Felice (after the name of Sixtus V, Felice Peretti) from Trinitŕ dei Monti to S. Maria Maggiore and Strada Pia from Porta Pia to the Quirinal or Monte Cavallo as it was then called. The view is taken from the green dot in the small 1748 map here below. In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Le Quattro Fontane; 2) S. Carlo; 3) Palazzo Albani; 4) S. Maria Maggiore (Apsidal Façade). The small map shows also 5) Palazzo Galloppi; 6) SS. Anna e Gioacchino. The dotted line in the small map delineates the border between Rione Trevi (left) and Rione Monti (right).

Page 35: Chiese Roma

Today

Apart from the cars everything else is unchanged. Unfortunately the traffic is

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always a nuisance and makes it difficult to properly examine Borromini's complex façade of S. Carlo or as the Romans call it San Carlino (the small Carlo) because the church is said not to exceed the area of a pillar of St Peter's. The upper part was built after the death of Borromini.

The Four Fountains

The four fountains represent the rivers Arno (top left) and Tiber (lower right) and the goddesses Juno (top right) and Diana (lower left).

The Church and the Monastery

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Confronted with a very tight budget, Borromini made use of his ingenuity and of his mastering of stucco (see also his chapel in Palazzo di Propaganda Fide). The cost was in part born by Cardinal Francesco Barberini, nephew of Pope Urbanus VIII, to whom a little chapel is dedicated. In addition to the formal coat of arms the Barberini are remembered by a stucco relief showing the Sun of the Barberini.

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The small monastery adjoining the church has a tiny cloister where Borromini proved again his talent. The right/reverse column motif of the balustrade proves it.

Palazzo Albani

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Palazzo Albani is today known as Palazzo del Drago (dragon) because when the fortunes of Cardinal Albani declined it was bought by the Del Drago family (it still belongs to Lady Domietta del Drago), whose symbol is a dragon (not to be confused with the Boncompagni's dragon). The original building by Domenico Fontana was enlarged by Alessandro Specchi for Pope Clemens XI Albani.

SS. Anna e Gioacchino

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The entrance to the Monastery of S. Carlo (image on the left) was designed by Francesco Borromini. In the XVIIIth century there were at least seven monasteries aligned along Strada Pia. Only two of them still exist: S. Carlo by Francesco Borromini and S. Andrea al Quirinale by Gian Lorenzo Bernini. In the XVIIth century the Carmelites built next to S. Carlo a little monastery and a church dedicated to SS. Anna e Gioacchino. The church was inside the monastery and it did not have a façade, although it had a direct entrance (central image) from the street. The church belonged for over a century to the Belgian Seminar which had a separate entrance (image on the right). The church is now deconsecrated.

Palazzo Galloppi

Page 41: Chiese Roma

In the early XVIIIth century the palace opposite to the monastery (Palazzo Galloppi) was largely modified and its entrance (image on the left) is almost a copy of Borromini's entrance. It has another entrance (central image) in the street between the palace and Giardini del Quirinale.

Excerpts from Giuseppe Vasi 1761 Itinerary related to this page:

Palazzo AlbaniCorrisponde questo vasto palazzo su la strada felice, e su la strada pia di monte cavallo; facendo nobilissimo prospetto nella piazza, che dicesi delle quattro fontane. E' questo ornato di quadri, statue, e monumenti antichi, onde il gentilissimo Lettore troverŕ piacere, se da quel custode ricercherŕ di Vederle.

S. Carlo alle quattro fontaneNell'altro angolo della riferita piazza si vede la detta chiesa con il convento de' frati riformati della Mercede Spagnoli, ingegnosamente ricavata con magnificenza, sebbene in poco sito dal Cav. Borromini. Nella chiesa evvi il quadro a destra dipinto da Giuseppe Milanese, quello nella cappella, che siegue, da Gio Domenico Perugino, e quello nell' altare maggiore č del Mignardi Franzese, il quale dipinse ancora la ss. Nunziata sopra la porta; quello nella cappelletta contigua č del Romanelli, e l'altro nella cappella, che siegue, č del suddetto Perugino. A sinistra di questa evvi la chiesa di s. Anna, in cui vi č un quadro

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della Samaritana creduto opera del Baroccio.

S. Lorenzo in Panisperna (Book 8) (Day 3) (Map A3) (Rione Monti)

In this page:The plate by Giuseppe VasiToday's viewS. Lorenzo in PanispernaPalazzo CimarraS. Lorenzo in Fonte

The Plate (No. 152)

Viminale is the least known of the seven hills of Rome. For Italians Viminale is the synonym for the Ministry for Interiors Affairs or the Police, but Viminale is the hill between Quirinale and Esquiline and Via Panisperna is the straight road

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which links these two hills ascending the Viminale. The church of S. Lorenzo is at the highest point of Viminale. The view is taken from the green dot in the 1748 map below. In the description below the plate Vasi made reference to: 1) First entrance to the church; 2) Part of the monastery; 3) S. Maria Maggiore; 4) Palazzo Cimarra. 3) is shown in another page. The small map shows also 5) S. Lorenzo in Fonte.

Today

The bell tower and the beggar are not there, but apart from that little has changed and the view over S. Maria Maggiore has been preserved.

The Church

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Built in very ancient times on the spot of S. Lorenzo's martyrdom, the church has been the object of too many restorations: the last one by Leo XIII. The monastery and several houses belonging to it are marked with a gridiron, a reminder of the cruel way St. Lawrence was put to death.

Palazzo Cimarra

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The simple but elegant Palazzo Cimarra offers to the happy few who can afford a flat there a striking view over the other six hills of Rome. It is not the only interesting palace in an area which at first sight seems rather dull. There are several buildings of the XVII/XVIIIth centuries which have fine stucco decoration.

S. Lorenzo in Fonte

S. Lorenzo was imprisoned in the dungeon of the house of Ippolito a Roman centurion. In the dungeon there was a little spring (fonte) of water, which was used by S. Lorenzo to baptize another prisoner, a blind man who recovered his sight. The miracle convinced Ippolito to be baptized too and for this he was put to death. The church, built on the dungeon, is dedicated to both Lorenzo and Ippolito. The ashes of S. Lorenzo were buried in S. Lorenzo fuori le Mura.

Excerpts from Giuseppe Vasi 1761 Itinerary related to this page:

Chiesa di s. Lorenzo in fonte, e strada della suburraSi dice questa contrada la nuova suburra, a distinzione dell'antica, che era presso la chiesa de' ss. Pietro e Marcellino, e però vi fu posta quivi sul cantone una insegna formata in marmo. La strada, che siegue dritta, porta al monastero di s. Lucia in Selce, e a s. Martino ai monti, e poi alla porta s. Lorenzo; voltando però per la strada, che sta incontro alla detta insegna, che dicesi Urbana, si trova in primo luogo la chiesa di s. Lorenzo in Fonte molto

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celebre, perchè eretta nella prigione del Santo, in cui s. Ippolito cavaliere Romano, convertito alla Fede dal s. Diacono, fu battezzato nel fonte miracolosamente ivi sorto, come si vede espresso nel quadro sull' altare maggiore da Gio. Batista Speranza, il quale fece il resto delle pitture, fuorchè un s. Vescovo, e s. Francesco, per essere opera del Cav. d'Arpino, e le pitture nella prima cappella sono del Cipolla.

Chiesa di s. Lorenzo in PanispernaDopo la suddetta chiesa camminando a destra, ci viene di prospetto la villa di Sisto V. a destra la tribuna della basilica di s. Maria Maggiore, e a sinistra il detto monastero colla chiesa. Questa fu eretta nel luogo delle terme Olimpiade, ove il s. Diacono fu arrostito sulla graticola, acciò si conservasse la memoria del suo martirio. Era prima una delle 20. badie privilegiate di Roma, e fu molto frequentata da s. Brigida, mentre stette in Roma. Ora vi sono le religiose di santa Chiara, le quali hanno adornata la chiesa di marmi, stucchi dorati, e pitture; Pasquale Cati vi dipinse il prospetto dell'altare maggiore; Cherubino Alberti il s. Francesco; e Cesare d'Arpino la s. Brigida, lo sposalizio della ss. Vergine, e la volta della chiesa.

Chiesa e Monastero della Purificazione (Book 8) (Day 2) (Map A3) (View B8) (Rione Monti)

In this page:  The plate by Giuseppe Vasi  Today's view  S. Maria ad Nives (S. Andrea di Portogallo) and Madonna del Buon Consiglio (S. Pantaleo)

The Plate (No. 155)

Page 47: Chiese Roma

On the Esquilino between S. Pietro in Vincoli and the Monastery of S. Lucia in Selci of which the plate shows the bell tower, in the year 1589 a member of the Orsini family built a nunnery and a church. The view is taken from the green dot in the 1748 map below. In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Monastery of S. Lucia in Selci; 2) Little chapel of S. Salvatore. The small map shows also 3) Monastero della Purificazione; 4) S. Maria ad Nives; 5) Madonna del Buon Consiglio.

Page 48: Chiese Roma

Today

In 1810 the nunnery was confiscated by the French authorities and it became a barracks. Later on it was sold and the new owners made significant modifications. It was eventually acquired by a religious institution (Collegio San Vittore dei Canonici Lateranensi), which still owns it. Only some elements of the lower part of the façade can still be seen in the current building. The little chapel shown by Vasi is today almost buried in the garden of the College. The walls on the street and one of the entrances is all that is left together with the view over S. Lucia in Selci.

S. Maria ad Nives

Page 49: Chiese Roma

This church (left) is a fine XVIIIth century work by Giuseppe Sardi (although other experts attribute it to Carlo Fontana). It was known as S. Andrea del Portogallo (Vasi refers to it with this name). The convex façade shows the influence of Francesco Borromini.The tiny church (right) of Madonna del Buon Consiglio or S. Pantaleo is now deconsecrated.

Excerpts from Giuseppe Vasi 1761 Itinerary related to this page:

Chiesa e Monastero della PurificazioneDalla riferita chiesa di s. Martino ai Monti fino a questo luogo, ove osservammo questa chiesa, si crede essere giunte le terme Trajane cioè quelle fabbricate da Trajano, e accresciute alle terme di Tito, delle quali sono quelle rovine, che si vedono nelle vigne a sinistra. Nel monastero vi stanno le Suore di s. Chiara, e nella chiesa si osserva un bel quadro; ma non se ne fa l'autore.

Chiesa di S. Marcello (Book 7) (Map B2) (Day 1) (View C7) (Rione Trevi)

In this page: The plate by Giuseppe Vasi Today's view S. Marcello Palazzo Mellini

Page 50: Chiese Roma

Oratorio del Santissimo Crocifisso Palazzo Alli Maccarani and Palazzo Maccarani

The Plate (No. 133)

This is one of many plates covering Via del Corso. Also at Vasi's time it was a shopping area for the rich and the foreigner. In my background you can see potential customers looking at some plates (maybe Piranesi's ones, because the bookshop - Bouchard & Gravier - was the publisher of that artist's works. Vasi lived and sold his prints in an apartment in Palazzo Farnese). The view is taken from the green dot in the 1748 map below. In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Palazzo Mellini; 2) Part of the Monastery; 3) Palazzo Decarolis. 3) is shown in another page. The small map shows also 4) S. Marcello; 5) Oratorio del SS. Crocifisso; 6) Palazzo Alli Maccarani; 7) Palazzo Maccarani.

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Today

Page 52: Chiese Roma

The church and the adjoining monastery do not show any significant change: but to take a picture of Via del Corso without a car I had to wait until Ferragosto, the middle of August, when Romans take their summer holidays.

S. Marcello

The façade of the church is by Carlo Fontana and it is considered his masterpiece. It was completed in 1708. The coat of arms is of the Ludovisi Boncompagni (Gregorius XIII Boncompagni and Gregorius XV Ludovisi) who had their town palace opposite the church. You may wish to see the fine Monuments to Giovanni Andrea Giuseppe Muti and Maria Colomba Vincentini Muti by Bernardino Cametti or the Monuments to Cardinals Fabrizio and Camillo Paolucci by Pietro Bracci and Tommaso Righi or the busts of Muzio, Roberto and Lello Frangipane by Alessandro Algardi. The fine central relief is a work by Antonio Raggi: it shows San Filippo Benizzi in the act of refusing the tiara (an event which occurred in the XIIIth century).

Page 53: Chiese Roma

Palazzo Mellini

Palazzo Mellini was a very new building when Vasi engraved this view of Rome. It was built in 1741-1754 by Tommaso De Marchis who embellished it with nice windows which represent a summary of baroque motifs.

Oratorio del SS. Crocifisso

Page 54: Chiese Roma

The oratory was built in 1568 by Giacomo della Porta for Confraternita del SS. Crocifisso, a brotherhood named after a miraculous crucifix still existing in S. Marcello. The members of the brotherhood belonged to rich families. Cardinals Ranuccio and Alessandro Farnese were both members of the brotherhood and gave financial support to the erection and decoration of the oratory. The prayers were accompanied by music and the semi-dramatic musical composition known as oratorio was developed in this oratory by Emilio de' Cavalieri and Giacomo Carissimi.

Palazzo Alli Maccarani and Palazzo Maccarani

Page 55: Chiese Roma

Two small XVIIth century palaces are named after a prominent Roman family, the Maccarani, who also owned a palace opposite Chiesa di S. Eustachio. Palazzo Alli Maccarani (image on the left) has an interesting portal with a relief of Medusa a Gorgon with snakes for hair. A similar relief by Alessandro Algardi can be seen in the page covering S. Maria Maggiore.Palazzo Maccarani (or Di Brazzà) is near S. Maria dell'Umiltà.

Excerpts from Giuseppe Vasi 1761 Itinerary related to this page:

Chiesa di S. Marcello PapaMolto antica e celebre è questa chiesa, poichè fu eretta nel luogo, ove il santo Pontefice fra li strapazzi soffrì il martirio sotto Massenzio. Era prima collegiata ed aveva sotto di se 17. altre chiese. Ma poi nell'anno 1369. da Urbano V. fu conceduta ai Frati Serviti, che l’hanno più volte ristaurata; l’ultima però è stata a spese di Monsig. Marc'Antonio Boncompagni, il quale vi fece il nobile prospetto col disegno del Cav. Francesco Fontana. E' di somma divozione al .Popolo Romano l’immagine del ss. Crocifisso, che si venera in questa chiesa, per il miracolo occorso quando bruciandosi la chiesa quella sola immagine restò illesa. Oltre il segno della ss. Croce si custodiscono sotto l’altare i corpi de' ss. Giovanni prete, Biagio, e Dionisio, e buona parte del corpo di s. Longino, che trafisse il costato del nostro Redentore; e nell'altare maggiore vi sono i corpi di s. Marcello e di s. Foca martiri. Sonovi molte pitture, tra le quali la ss. Nunziata nella prima cappella a destra dipinta da Lazzaro Bardi; quelle nella terza sono di Gio.

Page 56: Chiese Roma

Batista Novara, e quelle, nella cappella del ss. Crocifisso parte sono di Pierin del Vaga, e parte di Daniele da Volterra. Il s. Pellegrino col resto delle pitture nella quarta è di Aurelio Milani, e quelle che adornano la tribuna dell'altare maggiore sono del mentovato Novara, il quale dipinse ancora le istorie intorno alla nave della chiesa. Il s. Filippo Benizi nella cappella dell'altra parte è del Cav. Gagliardi, ed il s. Paolo in quella, che siegue di Federico Zuccheri; ma le pitture a fresco sono di Taddeo suo fratello, e le teste di marmo dell'Algardi. La ss. Vergine addolorata nell'ultima e di Paolo Naldini, e il deposito presso la porta fu scolpito da Francesco de' Rossi.