Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle...

28
Chiese e Santuari La storia della Calabria nasce dall’incontro di culture diverse, attraverso l’apporto dei popoli che, nel corso dei secoli, sbarcarono sulle sue coste: i greci, che vi fondarono le fiorenti città della “Magna Grecia”; i romani che la conqui- starono nel III secolo a.C.; e successivamente durante il Medioevo: i bizantini, i longobardi, i normanni, gli angioini, gli aragonesi… La complessità di questa vicenda storica e culturale ha sedimentato sul territorio cala- brese un imponente patrimonio artistico e religioso, che vive spesso in sintonia con il fascino paesaggistico (si pensi, ad esempio, ai Santuari del Parco del Pollino, addossati alle pareti rocciose delle montagne). La Calabria può considerarsi una sorta di “museo a cielo aperto”, la cui importanza è data non solo dal valore dei monumenti e delle opere, ma anche dal dispiegarsi dell’itinerario secolare al quale il patrimonio culturale è indissolubilmente legato. In tale itinerario ha svolto, e svolge, un ruolo fondamentale la sensibilità religiosa, espressione di una sincera devozione popolare e di un profondo rapporto con il sacro. Una “pietas” che si esprime attraverso le feste, i canti, i pellegrinaggi, le celebrazioni, le offerte ex voto, e che trova nelle Chiese e nei Santuari un’identità e una radice simbolica carica di memorie e tradizioni.

Transcript of Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle...

Page 1: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Chiese e Santuari

La storia della Calabria nasce dall’incontro di

culture diverse, attraverso l’apporto dei popoli

che, nel corso dei secoli, sbarcarono sulle sue

coste: i greci, che vi fondarono le fiorenti città

della “Magna Grecia”; i romani che la conqui-

starono nel III secolo a.C.; e successivamente

durante il Medioevo: i bizantini, i longobardi, i

normanni, gli angioini, gli aragonesi…

La complessità di questa vicenda storica e

culturale ha sedimentato sul territorio cala-

brese un imponente patrimonio artistico e

religioso, che vive spesso in sintonia con il

fascino paesaggistico (si pensi, ad esempio, ai

Santuari del Parco del Pollino, addossati alle

pareti rocciose delle montagne).

La Calabria può considerarsi una sorta di “museo a cielo aperto”, la cui

importanza è data non solo dal valore dei monumenti e delle opere, ma

anche dal dispiegarsi dell’itinerario secolare al quale il patrimonio culturale

è indissolubilmente legato.

In tale itinerario ha svolto, e svolge, un ruolo fondamentale la sensibilità

religiosa, espressione di una sincera devozione popolare e di un profondo

rapporto con il sacro.

Una “pietas” che si esprime attraverso le feste, i canti, i pellegrinaggi, le

celebrazioni, le offerte ex voto, e che trova nelle Chiese e nei Santuari

un’identità e una radice simbolica carica di memorie e tradizioni.

Page 2: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Cassano all’Jonio

Diocesi di Cassano all’Jonio

La Cattedrale di Cassano all’Jonio, dedicata alla Natività della Beata Vergine, è stata

elevata, nel 2014, a Basilica minore da Papa Francesco. La Cattedrale ha origini antichissime. È infatti ubicata nella parte bassa della città, nel

medesimo luogo dove, secondo alcune fonti, sorgeva il Tempio di Giove e dove le prime comunità cristiane si riunivano a pregare.

La costruzione della nuova Cattedrale risale al Vescovo Gioacchino Suare che, con una bolla del 1454, concesse l’indulgenza a chi avesse contribuito alla sua realizzazione.

L’elegante facciata, costruita in un sobrio barocco nel 1795, è bipartita in due ordini,

ornati da decori in pietra e stucco. Sulla piazzetta antistante insiste una graziosa fontana, un tempo abbellita da leoni in pietra, oggi sostituiti da sculture di stile moderno.

Nella navata centrale, dominata dalla ricca cantoria che sorregge un sontuoso organo in stile barocco, è presente l’altare della Madonna del Lauro.

La navata sinistra si apre con la Cappella del Fonte Battesimale, composta da elementi di fattura e datazione diversa. Nella navata destra si trova l’altare della Madonna

Addolorata, con un pregevole rilievo eseguito nel 1900 dall’artista cassanese Giacinto Di Vardo.

La cripta è il cuore nascosto della Cattedrale ed è il più antico monumento della fede

nella città di Cassano. Vi si accede attraverso una scala posta nella navata sinistra ed è costituita da uno spazio nel quale due colonne fornite di capitelli ionici sorreggono sei campate con pesanti volte a crociera. In un’abside ricoperta da un mosaico è esposta

un’interessante statua lignea del Crocifisso risalente al XVI-XVII secolo. Lungo le pareti vi sono una serie di stalli riservati ai membri della Confraternita. Per quanto riguarda la

datazione della cripta, alcuni studiosi propendono per il periodo bizantino, altri per quello normanno.

Page 3: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Catanzaro

Arcidiocesi di Catanzaro - Squillace

La Cattedrale di Catanzaro, sorta nell’XI secolo ed inaugurata da Papa Callisto II, fin

dalle origini fu uno dei poli della vita cittadina ed uno dei simboli della città. La pianta dell’edificio, così come appare dalla documentazione cartografica sette-

ottocentesca (posteriore ai terremoti che colpirono la città tra il ‘600 e la fine del ‘700), consente di visualizzare lo schema tipico della basilica, divisa in tre navate da robusti

pilastri quadrangolari. I bombardamenti della II Guerra mondiale arrecarono gravi danni alla struttura. La

cappella del Santo Patrono, San Vitaliano Vescovo di Capua, andò del tutto distrutta, e così la sagrestia con i suoi stipi e i suoi tesori. I furti e le spoliazioni fecero il resto.

Ristrutturata a partire dal 1955, la chiesa attuale mantiene l’imponenza della precedente costruzione. Il nuovo impianto architettonico presenta tre porte sulla

facciata principale e tre porte su quella laterale, prospiciente piazza Duomo.

Dell’antico duomo sono state salvate opere d’arte di notevole valore, come il busto argenteo di San Vitaliano; la statua della Madonna delle Grazie del 1595, opera di Tommaso Montani; la tela della “Sacra Famiglia”, opera di Domenico Augimeri.

Dai bombardamenti fu salvata anche parte della notevole dotazione tessile, consistente

in paramenti sacri databili tra il XVII e il XX secolo, nonché la ricca argenteria, costituita da suppellettili liturgiche.

La Cattedrale, all’indomani della sua riconsacrazione post bellica, fu arricchita di opere d’arte contemporanea, incluse le porte bronzee del vestibolo e dell’ingresso principale,

e quelle realizzate per gli ingressi laterali.

Una parte del cosiddetto “tesoro” della Cattedrale è oggi esposta presso il locale Museo Diocesano d’Arte sacra “San Vitaliano”, collocato all’interno del Palazzo Arcivescovile.

Page 4: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Squillace

Arcidiocesi di Catanzaro - Squillace

Il primo edificio di culto latino venne costruito nel borgo di Squillace nel 1096 per volere

del conte normanno Ruggiero I d’Altavilla subito dopo la conquista della città. L’attuale Cattedrale fu edificata invece dopo il terremoto del 1783 dal Vescovo Nicola Notaris, su disegno dell’ingegnere Claudio Rocchi. Ci vollero 14 anni per terminare i lavori, condotti

dai maestri scalpellini guidati da Domenico Caruso di Altilia.

La facciata odierna in pietra da taglio di ispirazione romanica si presenta con un corpo centrale leggermente avanzato rispetto a quelli laterali. I tre portali con timpano a lunetta sono preceduti da una piccola scalinata sempre in pietra lavorata. Una

trabeazione con balaustre divide la facciata in due, in senso orizzontale. Nel secondo ordine si notano due monofore e, sulla destra, un orologio.

La Cattedrale è formata da tre navate divise da pilastri. Al suo interno si segnalano: un fonte battesimale del XVI secolo, il monumento sepolcrale al Vescovo Capece Galeota

vissuto tra il XV ed il XVI secolo, e una tela settecentesca di Domenico Basile. Una delle cappelle interne all’edificio è dedicata a Sant’Agazio, martire cristiano decapitato a

Costantinopoli. Il prospetto in marmo rosa è datato 1580, i due sportelli in legno, su cui sono raffigurate

le immagini di Sant’Agazio e San Gregorio, sono del XVIII secolo. Di particolare rilievo le decorazioni interne realizzate da Carmelo Zimatore e Diego Grillo da Pizzo tra il 1915

e il 1918. I mosaici sulle pareti laterali raffigurano il martirio e l’arrivo del martire a Squillace.

Nella Cattedrale sono anche conservate le reliquie di Sant’Agazio, centurione romano della Cappadocia decapitato sotto Diocleziano nel 311 d.C., patrono della città di

Squillace e della Diocesi. Il suo culto è giunto a Squillace assieme alle reliquie: secondo la leggenda, con l’urna trasportata dalle onde del mare; secondo la storia, per opera dei

monaci basiliani che, durante la lotta iconoclasta di Leone III Isaurico, lasciarono l’Oriente per approdare sulle coste calabresi e siciliane.

Page 5: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Cosenza

Arcidiocesi di Cosenza - Bisignano

La Cattedrale di Cosenza, dedicata a Santa Maria Assunta, è sorta sulle rovine di una

precedente chiesa romanica crollata nel 1184 e ha subito, nel corso dei secoli, diverse modifiche stilistiche e strutturali.

L’edificio presenta un impianto basilicale a tre navate con copertura a capriate. La facciata, in stile gotico-cistercense, è caratterizzata da tre portali ad arco ogivale con

fasci di colonnine inanellate. Il rosone centrale ha conservato, dell’originaria versione, la struttura esterna con le sottili colonnine inalveolate.

Nella navata destra, oltre ai resti del pavimento mosaicato di epoca medievale, sono visibili scene del Nuovo Testamento. Di notevole importanza storica il sarcofago romano

ascrivibile al II secolo d.C., scolpito a rilievo con scene di caccia. Nella navata opposta si apre la cappella della Madonna del Pilerio, dov’è conservata

l’icona, databile al XII secolo. La tradizione narra che nel 1576 la Vergine, invocata dal popolo mediante l’immagine sacra, liberò la cittadina dalla peste e ne divenne la

protettrice. La cappella, con stalli lignei addossati alle pareti, presenta una struttura settecentesca

con decori a stucco. Sull’altare campeggia la tela centinata che ritrae la “Madonna delle Grazie tra le anime purganti”, mentre l’aula è caratterizzata da lunghe file di stalli lignei

addossati alle pareti.

L’ultima cappella è detta della “Regina” ed è coperta da una volta a crociera, unico elemento superstite dell’antica copertura. L’abside conserva il coro ligneo sovrastato da una serie di nicchie ogivali affrescate.

Sono inoltre importanti il monumento alla Regina Isabella e l’antico sarcofago di Enrico

VII, che costituiscono brani scultorei di altissimo pregio figurativo e testimoniano la grande attenzione che la committenza curiale pose nell’edificazione della chiesa.

Page 6: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Bisignano

Arcidiocesi di Cosenza - Bisignano

La Cattedrale di Santa Maria Assunta è il principale luogo di culto della città di Bisignano

e Concattedrale dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano. Le sue forme architettoniche, tipiche del periodo normanno, lasciano supporre che la

costruzione, sulla base di una preesistente chiesa lombarda, sia avvenuta dopo la conquista dei Normanni nel 1056.

Come molti beni culturali della Calabria, anche la Cattedrale fu distrutta dal terremoto del 1887 e successivamente ricostruita, con modifiche architettoniche sostanziali.

Oggi il sacro edificio mostra una facciata tutta nuova con linee barocche, sulla quale si

aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale. Sempre sulla facciata è inserito uno splendido portale a sesto acuto in pietra, eseguito da maestranze dell’Abbazia

cistercense della Sambucina. Il portale è sormontato dallo stemma vescovile in marmo di Mons. Bonaventura Sculco, Vescovo di Bisignano dal 1742 al 1781.

L’interno della Cattedrale è a pianta basilicale a tre navate con decorazioni barocche. Il pulpito marmoreo, commissionato dal Vescovo Antonio Pistocchi, risale alla seconda

metà dell’800, mentre il fonte battesimale, costituito da una grande conca in pietra poggiata su due capitelli, risale all’XI-XIII secolo.

Tra le opere d’arte custodite nella Cattedrale: una statua di Santa Lucia con ex voto in

argento; una tela della Madonna tra San Giovanni e San Nicola, attribuita alla scuola napoletana del ‘700; le statue lignee del Crocifisso, di San Francesco d’Assisi e di Sant’Antonio di Padova, scolpite a tutto tondo nel XVIII secolo.

La Cattedrale custodisce inoltre un piccolo tesoro costituito da vasellame liturgico in

argento, paramenti sacri in seta e tessuti preziosi con ricami in oro, libri liturgici che recano impressi nel cuoio fregi in oro e stemmi dei Vescovi.

Page 7: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Crotone

Arcidiocesi di Crotone - Santa Severina

La Cattedrale di Crotone, dedicata a Santa Maria Assunta e a San Dionigi l’Areopagita,

sorge nel centro storico della città. La struttura architettonica, nel corso degli anni, ha subito una serie di rifacimenti che ne hanno determinato l’aspetto attuale.

La facciata, in stile neoclassico, presenta tre portali ed è scandita da due ordini sovrapposti di lesene con capitelli tuscanici coronati da un timpano curvilineo. La torre

campanaria, inglobata nel corpo principale della struttura, si eleva sulla navata destra. L’interno è caratterizzato da un impianto basilicale a tre navate, con volta a botte e tribuna d’organo sulla controfacciata.

Nella navata centrale, addossato al pilastro dell’ultima campata, si erge il pulpito

marmoreo. La navata destra, scandita da nicchie ed altari, presenta un pavimento a scacchiera impreziosito da marmi policromi; in fondo è visibile la sontuosa cappella della Vergine di Capo Colonna, con affreschi, ricchi fregi e decori a stucco rivestiti in oro, che

testimoniano la venerazione popolare per la miracolosa immagine.

Sulle pareti laterali sono collocate due tele che ricordano le scorrerie turche e il vano tentativo di bruciare la sacra effigie nel 1519 a Capo Colonna.

Nell’abside sinistra è collocata la cappella del SS. Sacramento, mentre nel braccio sinistro del transetto si trova la cappella di San Dionigi con la statua del santo.

San Dionigi, che fu decapitato come numerosi altri martiri, è ritratto con il pastorale

nell’atto di sorreggere con le mani la sua testa recisa. La leggenda racconta infatti che, dopo la decapitazione, il santo si alzò, raccolse la testa e, in questa strana posizione, continuò a predicare.

L’immagine vuole rappresentare un importante significato simbolico: la forza delle idee,

la divisione fra la luce sottile e la materia. Il fuoco dello spirito che rimane energia viva anche dopo la morte, mentre il corpo cade a terra, divenendo carne immobile.

Page 8: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Santa Severina

Arcidiocesi di Crotone - Santa Severina

La Concattedrale di Santa Anastasia, eretta sulle rovine di una precedente struttura, fu

edificata tra il 1274 e il 1295. La chiesa presenta un impianto basilicale a croce latina con cupola che rievoca la pianta

dell’ex cattedrale dedicata al culto dell’Addolorata. La facciata, rifatta nel XVIII secolo, è scandita da due ordini sovrapposti caratterizzati da lesene, archi ciechi, nicchie e tre

splendidi portali in pietra sormontati da stemmi vescovili. La porta principale, contraddistinta da un arco ogivale e unica superstite dell’originaria

struttura, è sovrastata da un timpano spezzato. L’interno, a tre navate, presenta un soffitto a lacunari con dipinto centrale e affreschi laterali con scene del Vecchio e Nuovo

Testamento. Il presbiterio custodisce, sulla destra, un ambone marmoreo; sulla sinistra si erge invece il trono vescovile ligneo.

Alle spalle dell’altare marmoreo con intarsi policromi è posto il coro con stalli lignei addossato alle pareti affrescate. Nella navata destra sono presenti tre cappelle dedicate

rispettivamente al Crocifisso, a Santa Anastasia e alla Madonna degli Angeli. La cappella del Crocifisso custodisce, all’interno di un altare barocco decorato con motivi

vegetali, un crocifisso ligneo di pregevole fattura, ascrivibile al XV secolo e particolar-mente venerato dalla popolazione.

Nella navata sinistra sono presenti le cappelle del Santissimo e di San Leone. In fondo

alla navata è visibile un affresco, ascrivibile al XVI secolo, in cui appare la Madonna con il Bambino tra San Francesco di Paola e un Santo Vescovo ritratto con la pastorale e la mitria. Discordanti sono le interpretazioni relative a quest’ultimo personaggio: secondo

alcuni, si può riconoscere la figura di Papa Zaccaria; per altri si tratta invece di Gioacchino da Fiore. Al centro della struttura è collocato il fonte battesimale marmoreo. Sulle pareti sono visibili i resti di affreschi databili al X-XII secolo.

Page 9: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Lamezia Terme

Diocesi di Lamezia Terme

Quando i Normanni giunsero in Calabria latinizzarono le chiese bizantine e, nel 1094, fu

latinizzata anche la Chiesa di Nicastro. Sulle rovine della vecchia cattedrale bizantina, distrutta dai Saraceni prima dell’anno Mille, la Contessa Eremburga fece costruire, nel 1100, la cattedrale normanna.

Forse per dimostrare la fedeltà dei Normanni alla Chiesa di Roma, la nuova cattedrale

fu intestata ai SS. Pietro e Paolo, e il primo Vescovo normanno Enrico la fece consacrare da Papa Callisto II, ospite del Castello di Nicastro nel 1121.

La cattedrale normanna fu distrutta dal terremoto del 1638. La nuova cattedrale non venne più ricostruita sulle rovine delle altre, ma fu scelto un altro luogo: quello attuale.

La nuova Cattedrale di Lamezia Terme fu edificata nel 1640-42 dal Vescovo Tommaso Perrone, che fece eseguire la costruzione con il ricavato della vendita di un terreno di

sua proprietà a Rossano.

Gran parte del materiale per costruire la nuova chiesa venne prelevato dalle rovine della cattedrale terremotata: vennero riadattati i pilastri e gli archi di tufo della navata centrale; venne ricostruito totalmente l’altare del Crocifisso in porfido grigio, ricol-

locando in una nicchia il crocifisso ligneo ritrovato in buono stato tra le macerie. Ma per consacrare la nuova Cattedrale, si dovette attendere fino all’Anno Giubilare 1675.

La facciata barocca della Cattedrale venne riadattata nel 1925 in stile neoclassico e

mostra quattro busti monumentali: San Pietro, San Paolo e le figure dei pontefici Marcello II e Innocenzo IX, che furono Vescovi di Nicastro.

All’ingresso, a sinistra, in una nicchia sovrastata da un affresco raffigurante la SS. Trinità, è conservato l’antico fonte battesimale recentemente restaurato. Il vecchio

organo monumentale del 1700 venne distrutto durante la guerra; il nuovo organo, realizzato nel 1960, è stato anch’esso restaurato di recente.

Page 10: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Locri

Diocesi di Locri - Gerace

La Cattedrale di Santa Maria del Mastro è il principale luogo di culto della città di Locri

e sede della Diocesi di Locri-Gerace. Dopo il terremoto del 28 dicembre 1908, l’Opera Interdiocesana per la ricostruzione

delle chiese nelle aree terremotate della Calabria promosse l’edificazione della nuova struttura, che venne terminata nel 1933, realizzata in cemento armato e connotata da

uno stile neo rinascimentale. Nel 1954, sotto l’episcopato di Mons. Pacifico Maria Luigi Perantoni, il luogo di culto

venne elevato a cattedrale, in quanto la sede della Diocesi fu trasferita da Gerace a Locri.

La facciata, rivolta ad una vasta piazza, presenta due paraste sormontate da un timpano di forma triangolare, ad incorniciare il portale e un rosone. Le navate laterali sono

concluse da paraste più basse con capitelli compositi, due semi-timpani e due finestre monofore.

L’interno a croce latina è a tre navate. Le due navate laterali si concludono in due piccole cappelle.

Nella parte centrale della navata sinistra si trovano il sarcofago del Vescovo Michele

Alberto Arduino (1962-1972) e una scultura marmorea del Vescovo Francesco Saverio Mangeruva (1872-1905).

Sulle tre navate interne, tramite pilastri in stile composito, poggiano vaste arcate con trabeazione abbottante, su cui si aprono cinque finestre per ogni lato.

Il presbiterio termina con un’abside circolare ed è coperto da una cupola ricca di

decorazioni in tema liturgico.

Page 11: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Gerace

Diocesi di Locri - Gerace

La Concattedrale di Santa Maria Assunta di Gerace è una delle più importanti costruzioni

normanne della Calabria, oltreché uno degli edifici religiosi più grandi della regione. È stata dichiarata bene architettonico di interesse nazionale.

La Cattedrale, con tutta probabilità, fu edificata alla fine del X secolo su un preesistente edificio bizantino e venne portata a compimento intorno al quarto decennio del XII

secolo. L’edificio ha subito diversi rimaneggiamenti nel corso dei secoli a causa dei danni

conseguenti ai terremoti, ma, nonostante ciò, ha conservato l’impianto originale, caratterizzato dalla semplicità del corpo longitudinale, contrapposto alla complessa

articolazione del presbiterio. La Cattedrale è su due piani: la chiesa superiore e la cripta sotterranea. Esternamente

le tre absidi sono disposte ad oriente, secondo la tradizione bizantina.

L’abside centrale venne riedificata assieme al portale nel 1829, in seguito ai danni provocati dal terremoto del 1783; quella meridionale, distrutta in epoca sveva, venne ricostruita con la realizzazione della maestosa cappella del Santissimo Sacramento.

La chiesa è di tipo basilicale a croce latina, con tre navate separate da due file di dieci

colonne, sulle quali insistono ampie arcate a tutto sesto.

Lungo la navata sinistra vi è un bassorilievo marmoreo raffigurante l’Incredulità di San Tommaso, opera della prima metà del ‘500. L’altare maggiore in marmi policromi fu realizzato nel 1731. Sul transetto sinistro è da segnalare la statua lignea della Madonna

Immacolata, patrona di Gerace, scolpita intorno alla seconda metà del ‘900.

Nel Museo del Tesoro della Cattedrale sono esposte pregevoli argenterie sacre, tra cui una croce reliquario del XII secolo, una statua dell’Assunta in argento e un ostensorio raggiato della prima metà del XIX secolo.

Page 12: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Lungro

Eparchia di Lungro

La Cattedrale di San Nicola di Mira è la principale chiesa dell’Eparchia di Lungro. Dal

1919 sede italo-albanese per la Calabria e l’Italia continentale. La Cattedrale, così come si presenta attualmente, fu costruita nel 1721, dopo la

distruzione della precedente chiesa causata dal terremoto.

La fabbrica, a pianta basilicale a tre navate, con una grande abside e cupola centrale, venne realizzata secondo i canoni dell’edilizia ecclesiastica post-tridentina, ed arricchita da decorazioni baroccheggianti.

Dopo l’erezione dell’Eparchia di Lungro, avvenuta nel 1919 per opera di Papa Benedetto

XV, la Chiesa di San Nicola di Mira, elevata a Cattedrale, venne arricchita di mosaici, icone ed affreschi in sintonia con le esigenze del rito greco-bizantino.

Tra i numerosi mosaici che impreziosiscono la Cattedrale, occorre ricordare quello raffigurante il “Cristo Pantocrator”, che copre l’intera superficie della cupola centrale di

126 mq., realizzato dal pittore e mosaicista albanese Josif Droboniku. Dello stesso artista è il mosaico del “Giudizio Universale”, che sovrasta la navata

centrale della Cattedrale.

Nella sacrestia sono custodite preziose tele di scuola napoletana e statue lignee di pregevole fattura, insieme ad una preziosa testimonianza dell’antica chiesa bizantina di

Santa Maria delle Fonti, costituita da un frammento di affresco risalente al XII secolo che raffigura Santa Parasceve.

Di notevole livello artistico sono le tre porte in bronzo, con altorilievi rappresentanti scene del Vangelo, realizzati con tecnica a cera persa dallo scultore calabrese Giovanni

Talarico.

Page 13: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Mileto

Diocesi di Mileto - Nicotera - Tropea

Il 18 settembre 2016 è stato un giorno storico per la diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea.

Quel giorno, infatti, la Cattedrale è stata elevata al rango di Basilica minore. A presiedere la celebrazione eucaristica è stato il prefetto della Congregazione per il

Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, card. Robert Sarah, già presidente della Conferenza Episcopale della Guinea. Il Vescovo, Mons. Luigi Renzo, ha quindi ringraziato

Papa Francesco per il grande dono concesso alla chiesa diocesana. Le origini della Cattedrale risalgono all’XI secolo, quando il Conte Ruggero D’Altavilla

chiese a Papa Gregorio VII di concedere a Mileto i requisiti giuridici affinché potesse divenire Sede Vescovile.

La Cattedrale fu rasa al suolo dal disastroso terremoto del 1783, ricostruita agli inizi dell’Ottocento, e poi nuovamente distrutta dai terremoti del 1905 e del 1908. La chiesa

attuale, edificata sul demolito edificio ottocentesco, fu consacrata da Mons. Paolo Albera il 25 ottobre 1930.

Il prospetto architettonico è in stile romanico, con tre porte d’ingresso realizzate in bronzo che rappresentano i momenti salienti della vita di Gesù Cristo: la Natività (porta

centrale), la Crocifissione e la Resurrezione (porte laterali).

L’interno è a croce latina, con tre navate divise da due ordini di sei colonne. La navata centrale ha il soffitto ligneo a cassettoni; nella navata sinistra si trova la Cappella del

SS. Sacramento con un altare di marmo a tarsie policrome; nella navata destra si può ammirare la statua marmorea con l’effige di San Nicola di Bari, patrono di Mileto.

Tra le opere artistiche custodite nella Cattedrale: la tela che raffigura San Sebastiano, copia eseguita dal pittore Giuseppe Galati; la tela ottocentesca che raffigura San Luigi

Gonzaga nell’atto di ricevere la Comunione da San Carlo Borromeo, attribuita al pittore Giuseppe Naso; la Pala d’altare con la Madonna tra San Pietro e San Paolo.

Page 14: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Nicotera

Diocesi di Mileto - Nicotera - Tropea

La storia della Cattedrale di Nicotera ha inizio nel 1065 con Roberto il Guiscardo, che la

fece erigere in stile normanno, con la prospettiva rivolta verso il castello. Fu successivamente ricostruita, su progetto del Vescovo Ottaviano Capece (egli stesso

architetto), e dedicata a Santa Maria Assunta.

Nel 1638 Nicotera subì l’incursione dei Turchi, che entrarono nella chiesa per saccheg-giarla ed esplosero contro il Crocifisso sette colpi di moschetto, i cui fori sono ancora visibili.

La Cattedrale riportò gravi danni in seguito al terremoto del 1783 e venne riedificata su

progetto di Ermenegildo Sintes, allievo del Vanvitelli. Il Sintes utilizzò l’originale mate-riale di pietra arenaria normanna, che risulta attualmente visibile dietro un vetro della navata centrale e presso l’attiguo Museo Diocesano di Arte Sacra.

Divisa in tre navate, la pianta della Cattedrale di Nicotera si presenta a croce latina con

transetto, profonda abside e soffitto a volte (un progetto che riecheggia altre chiese di origine vanvitelliana, come la Basilica della Santissima Annunziata a Napoli o la Chiesa del Gesù ad Ancona).

La navata centrale è caratterizzata dalla presenza dell’altare maggiore in marmi policro-

mi. Al centro, la bellissima statua lignea dell’Assunta, protettrice di Nicotera, realizzata nel 1764 dallo scultore napoletano Domenico Muollo.

Nella navata destra è da segnalare la presenza di due altari del ‘700, sempre di scuola napoletana. Nella navata sinistra troviamo il Crocifisso ligneo di Laudano di Napoli (che

nel 1638 fu colpito dai proiettili dei Turchi) e l’urna con il corpo del martire romano San Clemente.

Nella Sala Capitolare si trovano grandi armadi in noce del 1700 provenienti dalla Certosa di Serra San Bruno. Numerosi i dipinti all’interno della Cattedrale.

Page 15: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Tropea

Diocesi di Mileto - Nicotera - Tropea

La struttura architettonica della Cattedrale di Tropea ha subito, nel tempo, profonde

trasformazioni, rifacimenti e restauri. La facciata presenta un profilo a salienti e, superiormente al portale centrale archiacuto, un oculo cinquecentesco sormontato da una nicchia che espone la scultura in marmo della Vergine con il Bambino.

La parte che meglio conserva i caratteri originari è la parete settentrionale dell’edificio,

la cui superficie è mossa da una serie di arcate a tutto sesto, in cui insiste un motivo di rombi, cromaticamente variegati, che si ripete nella cornice sottostante.

L’organismo architettonico della Cattedrale presenta un assetto di tipo basilicale a tre navate, suddivise da otto pilastri di tufo ottagonali, su cui si innestano archi a sesto

acuto. Le navate sono absidate e il presbiterio rialzato. La riconfigurazione barocca dell’edificio cominciò ai primi del ‘600 e continuò nel secolo

successivo con i lavori che interessarono la volta, il presbiterio, le navate laterali e l’ingresso settentrionale, dove il portale venne sormontato da un ovale marmoreo

riproducente l’immagine della “Madonna di Romania”. L’appellativo “Madonna di Romania” è legato alla narrazione relativa alla veneratissima

icona, conservata entro una cornice argentea posta nell’abside centrale. L’immagine, ritenuta miracolosa per aver salvato la cittadina dal terremoto del 1638, divenne

oggetto di grande venerazione.

I restauri finalizzati al recupero della “facies” normanna della Cattedrale hanno com-portato la scomparsa di molti apparati barocchi; ciononostante essa conserva importanti testimonianze artistiche di un periodo che va dal XV al XVII secolo.

Tra le testimonianze scultoree di altissimo pregio che documentano lo splendore

decorativo della Cattedrale: il maestoso gruppo marmoreo noto come “Madonna del Popolo”, opera di Giovan Angelo Montorsoli, allievo di Michelangelo.

Page 16: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Oppido Mamertina

Diocesi di Oppido Mamertina - Palmi

La Cattedrale di Oppido Mamertina ha ricevuto l’investitura di “Santuario Maria

Santissima Annunziata”. A conferirle il prestigioso titolo è stato Mons. Francesco Milito: “Configurando la Chiesa di Oppido Mamertina-Palmi come Diocesi mariana, nella corona degli altri Santuari sparsi sul territorio – ha scritto il Vescovo nella bolla episcopale – ho

ritenuto conveniente che la nostra Chiesa Cattedrale potesse esprimere in forma ancora più piena il suo carattere di Madre delle nostre Chiese nel segno di Maria Madre della

Chiesa”. La Cattedrale, ricostruita in stile neoclassico su progetto dell’architetto Ettore Baldanza

dopo il devastante terremoto del 1908, è tra gli edifici sacri più grandi della Calabria.

L’interno, a croce latina, si presenta maestoso, di una luminosità non troppo abba-gliante, come nelle cattedrali barocche, né troppo cupa, come in quelle gotiche. La struttura presenta un impianto a tre navate divise da imponenti colonne; il soffitto della

navata centrale è costruito a cassettoni e, nel grande rosone centrale, è raffigurata l’Assunzione di Maria in cielo.

Al centro del transetto, intorno alla cupola centrale, si possono ammirare i quattro Evangelisti e, su due pilastri della stessa, i dipinti di San Pietro e San Paolo. Dalla

balaustra della cantoria si affaccia l’organo con le sue 2.500 canne. Nella cappella, abbellita con rosoni, stucchi in oro e dipinti che raffigurano i misteri gaudiosi, è posta la

statua in legno della Madonna Annunziata, realizzata nel 1841 dallo scultore napoletano Arcangelo Testa.

In fondo alla navata destra si trova l’artistica Cappella del Santissimo Sacramento, di forma circolare, con una serie di dieci colonne che sostengono il cornicione ornato con

motivi floreali e la cupola che culmina in un lucernario.

Nella navata sinistra trovano posto un crocifisso dell’Ottocento, un battistero in marmo finemente scolpito, un grande tabernacolo per gli oli santi e un sarcofago che custodisce una statua del Cristo.

Page 17: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Palmi

Diocesi di Oppido Mamertina - Palmi

La Concattedrale di San Nicola è il duomo della città di Palmi, situato nell’omonima

piazza. Sorge di fronte al Palazzo comunale e a fianco degli uffici vescovili della Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi. Al suo interno sono custodite la reliquia del “Sacro Capello” e la venerata icona della “Madonna della Sacra Lettera”.

L’edificio è in stile neo romanico. La facciata a salienti presenta un piccolo portico a

quattro colonne e tre ingressi: su quello principale è collocato un rosone, mentre sui due ingressi laterali sono collocate delle monofore.

L’interno ha una pianta a croce latina, con tre navate divise da due file di otto colonne doriche quadrangolari, che sorreggono archi a tutto sesto. Dalle navate laterali si

aprono, all’incrocio con il transetto, due absidi consacrate al Sacro Cuore e a San Nicola, patrono della città.

Il soffitto della navata centrale è a volte a crociera, mentre la copertura all’incrocio del transetto è costituita da una cupola ottagonale priva di aperture. A destra del presbiterio

si trova la Cappella del Sacro Capello. All’esterno dell’edificio, sulla sinistra, la Torre dell’Orologio funge da campanile del Duomo.

La chiesa è stata ricostruita più volte a causa dei danni subiti dai terremoti che hanno funestato la Calabria, L’attuale edificio religioso è stato aperto al culto nel 1932 e

dedicato alla Madonna della Lettera, protettrice della città.

Il 10 giugno 1979 la Chiesa di San Nicola assunse il titolo di Concattedrale della nuova Diocesi di Oppido Mamertina-Palmi, creata in forza del decreto “Quo aptius” che ridisegnò i confini delle Diocesi della Calabria.

A metà degli anni Novanta del XX secolo, accanto alla Concattedrale vennero realizzate

alcune importanti strutture sociali al servizio della parrocchia e della città. In occasione del Giubileo straordinario della Misericordia del 2015-2016, la Concattedrale è stata scelta quale chiesa giubilare.

Page 18: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Reggio Calabria

Arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova

La Cattedrale di Reggio Calabria, elevata nel 1978 a dignità di Basilica minore da Papa

Paolo VI, è la chiesa madre dell’Arcidiocesi ed è il più grande edificio sacro della Calabria. Ricostruita in stile neo romanico su progetto di Padre Carmelo Angiolini dopo il ter-

remoto del 1908, è arricchita da pregevoli opere d’arte, sia moderne che antiche. Di particolare rilievo la cappella in stile barocco del Santissimo Sacramento, dichiarata

monumento nazionale. L’attuale edificio, attraverso l’uso di nuovi materiali e di ardite tecniche antisismiche,

reinterpreta elementi dell’architettura romanica e gotica.

La chiesa ha pianta basilicale, divisa in tre navate, interrotte da transetti. Il prospetto principale, sopraelevato rispetto alla piazza prospiciente alla quale si raccorda con un’ampia scalinata, è scandito in tre parti da quattro torri a sviluppo ottagonale. Ai lati

si aprono due ordini di bifore ed una finta galleria a colonnine; il portale al centro è sormontato da una trifora e da un rosone.

Nella facciata della chiesa si aprono tre pregevoli porte bronzee realizzate nel 1988. La porta centrale illustra la vita terrena e celeste della Vergine; la porta laterale sinistra

narra la storia della devozione di Reggio alla Madonna della Consolazione; la porta laterale destra raffigura episodi dell’apostolato di Paolo di Tarso.

All’interno la luce filtra attraverso vivaci vetrate policrome, realizzate nel 1928

dall’artista romano Giulio Cesare Giuliani. Nel presbiterio si segnalano la Cattedra vescovile e l’Altare rivestito da un pannello bronzeo, sul quale si snodano episodi legati alla simbologia eucaristica, espressi con mirabile sintesi plastica e strutturale.

La Cattedrale custodisce inoltre preziose testimonianze d’arte, fortunosamente scam-

pate alle drammatiche vicende che hanno investito l’edificio nel corso dei secoli.

Page 19: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Bova

Arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova

La Concattedrale della Madonna della Presentazione, o della Madonna dell’Isodia, è il

principale luogo di culto della città di Bova e Concattedrale dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova.

La chiesa, di origine normanna, è situata in posizione eminente rispetto al centro urbano, a diretto contatto con la punta rocciosa dell’antico castello. È raggiungibile dalla

piazza del Municipio attraverso le strette viuzze di quello che è stato annoverato tra i borghi più belli d’Italia.

L’impianto planimetrico si configura come un ampio corpo di fabbrica di forma basilicale con tre navate, originato dal primo nucleo sorto nel IX secolo e successivamente

ampliato nel XVII e nel XVIII secolo, dopo i terremoti del 1783 e del 1908. Il prospetto principale è articolato in tre parti da lesene che racchiudono un portale tardo barocco.

La navata centrale, con soffitto ligneo a capriate, si chiude verso oriente con un coro di forma allungata cui si accede attraverso un’ampia scalinata. In fondo all’abside è

collocato l’imponente altare sormontato da una nicchia dove è conservata la statua della “Madonna della Presentazione”. Le due navate minori terminano con le ampie cappelle dell’Assunta e del SS. Sacramento.

Le altre cappelle laterali sono dedicate alla Madonna del Rosario (navata sinistra) e al

Crocifisso e alla Madonna Ausiliatrice (navata destra). Dalla navata destra si accede alla sagrestia che funzionava da sala del capitolo. Una cantoria, che poggia su due pilastri

avanzati, sovrasta l’ingresso principale. Tra le principali opere d’arte presenti all’interno della Concattedrale, possiamo ricor-

dare: l’altare del SS. Sacramento in marmi policromi del 1714, attribuito a maestranze siciliane; la Madonna della Presentazione o dell’Isodia, attribuita allo scultore Rinaldo

Bonanno, collocata entro un altare marmoreo con fastigio sopraelevato, recante la data del 1584.

Page 20: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Rossano

Arcidiocesi di Rossano - Cariati

La Cattedrale di Rossano, dedicata a Maria Santissima Achiropita (“Non dipinta da mano

umana”) è stata eretta nell’XI secolo e ha subito numerosi rifacimenti. Si presenta con una pianta a tre navate e tre absidi. Tra gli elementi di maggiore

interesse architettonico: la torre campanaria e il fonte battesimale del XIV secolo, il portale originario e i tetti lignei a cassettoni del XVIII secolo. In una delle navate trovano

posto quattro cappelle settecentesche con decori in stile tardo-barocco. La chiesa è nata intorno all’affresco della Vergine Achiropita (VII-VIII secolo), attual-

mente incastonato su una colonna intorno alla quale è stato costruito un altare neo gotico (XV secolo).

L’icona sarebbe apparsa miracolosamente su una pietra durante i lavori di costruzione della Cattedrale: rappresenta l’immagine della madre di Dio (Theotokos) che regge sul

braccio sinistro il bambino.

All’interno della sagrestia venne ritrovato, nel 1879, il celebre “Codex Purpureus Rossanensis”, evangeliario greco del V-VI secolo di chiara origine mediorientale. Il “Codex” fu portato a Rossano probabilmente da qualche monaco in fuga dall’Oriente

durante l’invasione araba (IX-X secolo).

L’evangeliario, composto da 188 fogli di pergamena contenenti i Vangeli di Matteo e Marco, riporta testi vergati in oro e argento ed è impreziosito da 15 miniature che

illustrano i momenti più significativi della vita di Gesù. Il “Codex”, definito “Purpureus” per via delle sue pagine rossastre, è uno dei più antichi

manoscritti miniati conservatisi. Nel 2015 è stato riconosciuto quale Patrimonio dell’Umanità ed inserito dall’Unesco tra i 47 nuovi documenti del Registro della memoria

mondiale. Il “Codex Purpureus Rossanensis” è custodito presso il Museo Diocesano.

Page 21: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Cariati

Arcidiocesi di Rossano - Cariati

La Concattedrale di San Michele Arcangelo è il principale luogo di culto della città di

Cariati. Di origine medievale, la chiesa di Cariati era originariamente intitolata a San Pietro. La

struttura, costruita nel V secolo d.C., ha subito nel corso del XVIII secolo lavori di ampliamento e ristrutturazione.

Fu il Vescovo di Cariati Nicola Golia (1839-1873) a volerne la trasformazione in stile neoclassico, confermando la devozione a San Michele Arcangelo sancita nel 1741 dal

Vescovo Carlo Ronchi. Mons. Golia inaugurò nel 1857 l’edificio sacro, realizzato dal maestro Carmine Ruggero su disegno dell’architetto napoletano Orazio Dentice.

Il 30 settembre 1986, con il decreto “Instantibus votis” della Congregazione per i Vescovi, le due sedi di Rossano e di Cariati, già unite dal 1979, furono accorpate con la

formula “plena unione” e la nuova circoscrizione ecclesiastica assunse il nome attuale. Contestualmente la Cattedrale di Cariati assunse il titolo di Concattedrale.

La facciata è preceduta da un porticato, dal quale si erge il campanile costruito nel 1649. La cupola, rivestita con mattonelle di maiolica policrome, è stata restaurata nel 2012.

L’interno presenta tre navate separate da colonne ioniche disposte in coppia. Di

particolare interesse le cappelle dedicate a San Cataldo e al Santissimo Sacramento, quest’ultima dotata di un altare marmoreo barocco, opera di scuola napoletana del

Settecento. Sull’altare maggiore è posta una tela raffigurante l’Assunzione di Maria Vergine, opera

del pittore calabrese Raffaele Aloisio. Ai lati del presbiterio si trova un coro ligneo in stile barocco. Sulla volta della navata centrale è raffigurato San Michele Arcangelo che

scaccia gli angeli ribelli dal Paradiso, opera eseguita nel 1912 dal pittore napoletano Luigi Taglialatela.

Page 22: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di San Marco Argentano

Diocesi di San Marco Argentano - Scalea

La Cattedrale di San Nicola, risalente all’epoca normanna, è il principale luogo di culto

della città di San Marco Argentano e sede della Diocesi di San Marco Argentano-Scalea. La struttura attuale è il risultato di numerosi rifacimenti, di cui l’ultimo avvenuto nel

1946. Nonostante la presenza di numerosi apporti e i forti richiami a modelli medievali, il complesso architettonico conserva uno stile armonioso.

La facciata a salienti rievoca elementi cistercensi attraverso il portale ogivale sovrastato da un rosone. Le absidi esterne sono profilate da archetti incrociati a fasce bicrome che

rinviano allo stile arabo-siculo di età normanna. La chiesa presenta un impianto basilicale, con tre navate provviste di cappelle laterali, pilastri a sezione quadrata, volte

a crociera, arco trionfale e cripta. La navata centrale presenta un soffitto a crociera ogivale, con esili costolature poggianti

su mensole; l’intera superficie è decorata con stelle su fondo azzurro di stampo gotico e termina in una campata minore che precede l’arco trionfale.

Nella zona absidale, affrescata con un clipeo raffigurante la Vergine con il Bambino, sono presenti una serie di pannelli moderni che ritraggono San Daniele, San Ciriaco, i

Martiri argentanesi e Santa Dominata.

Nella navata sinistra si aprono la cappella della Madonna del Rosario e la cappella del SS. Sacramento, dove è conservato un pregevole tabernacolo rinascimentale scolpito a

rilievo. Nella navata destra è presente un dipinto quattrocentesco che ritrae il Santo patrono assiso in trono.

Dalle navate laterali, attraverso due rampe simmetriche, si accede alla cripta, che coincide quasi con la metà della struttura superiore ed è formata da quattro navate di

cinque campate ciascuna, coperte da volte che poggiano su pilastri quadrangolari.

Page 23: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Cattedrale di Scalea

Diocesi di San Marco Argentano - Scalea

La Chiesa di San Nicola in Plateis, a Scalea, sovrasta con la sua imponente struttura la

parte bassa del centro storico ed è conosciuta come “chiesa di sotto”. È un bell’edificio dalle possenti mura, tanto che qualcuno la definì “chiesa con le mura di fortezza”.

Il primo nucleo della Chiesa risale all’VIII secolo, anche se, unanimemente, si considera fondata intorno all’XI secolo, in pieno processo di latinizzazione delle chiese bizantine

imposto dai Normanni. D’epoca chiaramente normanna è infatti la cripta romanica dell’Addolorata, al di sotto

della quale è conservato un imponente ossario. Il sotterraneo della Chiesa è stato per secoli l’unico luogo di sepoltura per gli abitanti della parte bassa del paese. Solo in caso

di epidemie la sepoltura avveniva altrove. La facciata è molto semplice, con un bel portale in stile gotico sormontato da una

finestra. Sono le uniche strutture originarie ancora esternamente visibili; tutto il resto fu coperto da intonaco in seguito ai danni prodotti da un bombardamento avvenuto

nell’agosto del 1943, che distrusse la parte superiore del campanile, l’organo a canne e il battistero in marmo del Seicento.

L’interno è a navata unica, con archi ciechi a tutto sesto; l’abside è più stretta, con volta a crociera. Il tutto in un trionfo di decorazioni a stucco barocche del XVIII secolo.

All’ultimo recente restauro si deve il rifacimento degli altari e del pulpito in marmo.

Nella sua lunga storia, la Chiesa ha subito molti oltraggi dalla natura e dagli uomini. Nella metà del XVI secolo fu saccheggiata dai saraceni che portarono via una campana d’argento. L’imbarcazione su cui si trovava il prezioso oggetto sacro naufragò sugli

scogli e la campana d’argento finì in fondo al mare.

Una delicata tradizione vuole che il giorno di San Nicola, il 6 dicembre, la campana suoni dal fondo del mare. Ma possono udirla soltanto i puri di cuore e gli innamorati.

Page 24: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Santuari delle province

CATANZARO

Santuario Maria Santissima della Sanità (Badolato)

Santuario Beata Vergine Immacolata (Catanzaro)

Santuario Santa Maria di Mezzogiorno – Catanzaro

Santuario Madonna della Quercia (Conflienti)

Santuario Madonna di Cortale (Cortale)

Santuario Maria Santissima del Carmelo (Curinga)

Santuario Madonna di Dipodi (Feroleto Antico)

Santuario Maria Santissima dei Termini (Gasperina)

Santuario Madonna di Porto o Costantinopoli (Gimigliano)

Santuario Madonna della Salvazione (Jacurso)

Santuario Madonna del Soccorso (Lamezia Terme)

Santuario Parrocchiale della Madonna della Luce in Palermiti (Palermiti)

Santuario Maria Santissima di Termine (Pentone)

Santuario Madonna della Rocca (Settingiano)

Santuario Madonna del Ponte (Squillace)

Santuario Maria Santissima delle Grazie (Torre di Ruggiero)

COSENZA

Santuario Santa Maria del Monte (Acquaformosa)

Santuario Santa Maria Maggiore (Acri)

Santuario Basilica del Beato Angelo – Acri (Cosenza)

Santuario Beato Angelo – Acri (Cosenza)

Santuario Cappella dell’Annunziata – Amendolara (Cosenza)

Page 25: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Santuario Madonna di Porto – Aprigliano (Cosenza)

Santuario di Sant’Umile (Bisignano)

Santuario S.Maria Assunta in Cielo nella Concattedrale – Bisignano (Cosenza)

Santuario Madonna de Jesu (Bocchigliero)

Santuario S. Maria delle Grazie – Campana (Cosenza)

Santuario Madonna delle Grazie (Carpanzano)

Santuario Madonna del Carmine – Carolei (Cosenza)

Santuario della Madonna della Catena (Cassano Allo Ionio)

Santuario S.Antonio da Padova – Castiglione Cosentino (Cosenza)

Santuario Maria Santissima del Castello (Castrovillari)

Santuario S.Maria delle Armi – Cerchiara di Calabria (Cosenza)

Santuario Santa Maria Monte Serra (Cetraro)

Santuario di San Francesco di Paola (Corigliano Calabro)

Santuario di Schiavonea in Santa Maria ad Nives (Corigliano Calabro)

Santuario Maria Santissima del Pilerio (Cosenza)

Santuario S.Ippolito Martire – Cosenza

Santuario SS Crocifisso (Cosenza)

Santuario San Francesco di Paola (S. Maria di Loreto) – Cosenza

Santuario Chiesa Immacolata Concezione – Diamante (Cosenza)

Santuario SS. Ecce Homo – Dipignano (Cosenza)

Santuario S.Rocco – Grisolia (Cosenza)

Santuario Santa Maria delle Grazie (Lago)

Santuario della Madonna Addolorata delle Capelle (Laino Borgo)

Santuario Santa Maria della Consolazione (Laino Borgo)

Santuario Madonna dello Spasimo – Laino Borgo (Cosenza)

Santuario Madonna degli Scolari – Laino Castello (Cosenza)

Santuario Basilica Madonna della Catena (Laurignano)

Santuario Santa Maria Assunta (Longobucco)

Santuario Madonna della Sanità – Luzzi (Cosenza)

Santuario S. Aurelia Marcia – Luzzi (Cosenza)

Santuario Maria Santissima Assunta in Cielo della Sambucina – Luzzi (Cosenza)

Santuario Maria Santissima Assunta (Mendicino)

Santuario S.Maria dell’Accoglienza – Mendicino (Cosenza)

Santuario Santa Maria della Serra (Montalto Uffugo)

Santuario Madonna del Riposo (Morano Calabro)

Santuario Santa Maria del Pollino (Morano Calabro)

Santuario Santa Maria di Colloreto (Morano Calabro)

Santuario S.Maria degli Antropici – Nocara (Cosenza)

Page 26: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Santuario Madonna di Lourdes – Orsomarso (Cosenza)

Santuario-Basilica di San Francesco di Paola (Paola)

Santuario Madonna di Costantinopoli (Papasidero)

Santuario San Francesco di Paola (Paterno Calabro)

Santuario SS. Apostoli Pietro e Paolo – Pedace (Cosenza)

Santuario Santa Maria della Grotta (Praia A Mare)

Santuario SS. Maria di Costantinopoli – Rende (Cosenza)

Santuario S. Maria La Nova o delle Cesine – Rocca Imperiale (Cosenza)

Santuario Madonna della Strada (Roggiano Gravina)

Santuario Santa Maria Achiropita (Rossano Calabro)

Santuario Santa Maria del Patire (Rossano Calabro)

Santuario Santa Maria Odegitria (San Basile)

Santuario dei Santi Cosma e Damiano (San Cosmo Albanese)

Santuario Sant’ Adriano – San Demetrio Corone (Cosenza)

Santuario di San Adriano – San Demetrio Corone (Cosenza)

Santuario S. Michele Arcangelo – San Donato di Ninea (Cosenza)

Santuario S. Nicola – San Marco Argentano (Cosenza)

Santuario Beata Vergine della Misericordia contrada S. Bartolo (S. Martino di Finita)

Abbazia di Gioacchino da Fiore – San Giovanni in Fiore (Cosenza)

Santuario Maria Santissima del Pettoruto (San Sosti)

Santuario di Santa Liberata (Santo Stefano di Rogliano)

Santuario Santa Maria del Lauro (Scalea)

Santuario Santa Maria di Monserrato (Scigliano)

Santuario San Francesco di Paola – Spezzano della Sila (Cosenza)

Santuario Santa Maria delle Grazie (Spezzano Albanese)

Santuario S. Maria delle Grazie – Tortora (Cosenza)

Santuario S.Francesco di Paola – Verbicaro (Cosenza)

CROTONE

Santuario Madonna della Scala – Belvedere di Spinello (Crotone)

Santuario della Riforma – Caccuri (Crotone)

Santuario Madonna d’Itria (Ciro Marina)

Santuario Santa Maria Capocolonna (Capo Colonna)

Santuario Maria SS. di Manipuglia (Crucoli)

Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta – Crotone

Santuario Madonna di Capo Colonna – Crotone

Page 27: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Santuario della Madonna Greca (Isola di Capo Rizzuto)

Santuario Santa Maria delle Grazie – Mesoraca (Crotone)

Santuario S. Spina – Petilia Policastro (Crotone)

Santuario Madonna delle Sette Porte (Rocca di Neto)

Santuario Madonna del Soccorso (San Mauro Marchesato)

Santuario di S. Filomena – Santa Severina (Crotone)

Cattedrale di Santa Anastasia – Santa Severina (Crotone)

Santuario Madonna del Condoleo (Scandale)

Santuario della Beata Vergine di Vergadoro (Strongoli)

REGGIO CALABRIA

Santuario S.Maria della Grotta – Ardore (Reggio Calabria)

Santuario Maria Santissima del Carmelo (Bagnara Calabra)

Santuario Maria Santissima di Pugliano (Bianco)

Santuario Maria Santissima Mamma Nostra (Bivongi)

Santuario Santa Maria della Grotta (Bombile)

Santuario Madonna del Mare (Bova)

Santuario di San Rocco – Bova (Reggio Calabria)

Santuario Madonna della Catena (Bruzzano Zeffirio)

Santuario Madonna di Mallamaci (Cardeto)

Santuario S.Francesco di Paola – Catona (Reggio Calabria)

Santuario Maria Santissima Annunziata dell’Amendolea – Condofuri (Reggio Calabria)

Santuario Maria Santissima Annunziata (Delianuova)

Santuario Madonna di Prestarona (Gerace)

Santuario Maria Santissima delle Grazie – Gerace (Reggio Calabria)

Santuario San Rocc0 (Gioiosa Ionica)

Santuario San Nicodem0 (Mammola)

Santuario Madonna di Porto Salvo – Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria)

Santuario dedicato alla Madonna di Lourdes (Molochio)

Santuario Maria Santissima del Leandro (Motta San Giovanni)

Santuario Maria Santissima delle Grazie (Oppido Mamertina)

Santuario Madonna del Carmine o di Maria Santissima del Carmelo (Palmi)

Santuario Madonna della Neve (Palmi)

Santuario di Maria Santissima Immacolata e San Rocco – Palmi (Reggio Calabria)

Santuario Santa Maria della Stella (Pazzano)

Santuario Maria Santissima della Consolazione (Reggio Calabria)

Page 28: Chiese e Santuari - calabriaecclesia.org · aprono due finestre tonde in corrispondenza delle navate minori, e un rosone di dimensioni maggiori in prossimità della navata centrale.

Santuario Maria Santissima di Modena – Reggio Calabria

Santuario di Sant’Antonio da Padova – Reggio Calabria

Santuario Sacro Cuore – Reggio Calabria

Santuario del Volto Santo – Reggio Calabria

Santuario Santa Maria delle Grazie (San Giovanni di Gerace)

Santuario Madonna della Cappella (San Lorenzo)

Santuario Madonna della Montagna (Polsi di San Luca)

Santuario Maria Addolorata (San Procopio)

Santuario Madonna dei Poveri (Seminara)

Santuario Santa Maria di Tutte le Grazie (Sinopoli)

Santuario Madonna dei Tridetti (Staiti)

VIBO VALENTIA

Santuario Madonna della Consolazione – Brognaturo (Vibo Valentia)

Santuario Madonna della Consolazione (Dasà)

Santuario Maria Santissima della Catena (Dinami)

Cattedrale di San Nicola – Mileto (Vibo Valentia)

Santuario Maria SS. della Cattolica – Mileto (Vibo Valentia)

Santuario Madonna del Carmine (Joppolo)

Santuario Madonna di Portosalvo (Parghelia)

Santuario Santa Maria del Bosco (Serra San Bruno)

Santuario di San Domenico (Soriano Calabro)

Santuario Madonna di Romania (Tropea)

Santuario Santa Maria dell”Isola (Tropea)

Santuario Madonna di Monserrato (Vallelonga)