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Periodico trimestrale - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n o 46) art. 1, comma 2, DCB BL- anno XVII - N. 1 aprile 2009 Che cos’è Pasqua per te? I detti popolari vanno cadendo in disuso, e forse per alcuni significa poco l’espressione “essere contento come una Pasqua”. Per molti le ragioni di gioia sono la ricchezza, il piacere, il suc- cesso; qualcuno potrebbe domandare se ci sia qualche ragione per essere con- tenti; altri giurerebbero che di ragioni non ve ne sono proprio, e che co- munque non sarebbe certo una festa re- ligiosa, un residuo della tradizione, a costituire un motivo di gioia. Vorrei ribaltare per i lettori la prospettiva appena abbozzata e chiedere quale potrebbe essere una ragione solida di gioia, se si prescindesse dalla Pasqua. In altre parole: è possibile essere contenti senza la Pasqua? Ma che cos’è la Pasqua per me? Una tradizione che è bene con- servare per ragioni culturali? Davvero, con i tempi che corrono, possiamo sentirci con- tenti per il solo fatto di con- servare una tradizione? È forse la celebrazione della memoria di un grande avvenimento, che ha segnato la storia della civiltà? Il ricordo di un avvenimento, per quanto grande e significativo, non è un motivo di gioia vera, se è un fatto del passato, concluso e confinato nel passato. Passata la festa, svanisce anche la gioia! È la celebrazione della Risurrezione del Signore come fatto prodi- gioso che riguarda soltanto Lui? Questo meriterebbe una stupita ammirazione, ma che cosa pro- durrebbe nella nostra vita? Se la Pasqua fosse solo affare privato del Figlio di Dio, per noi la sorte reste- rebbe ben misera! Ora, la Buona Notizia che gli apostoli e i discepoli hanno annunziato e per la quale hanno dato la vita è che la Pasqua, cioè la risurrezione di Cristo dopo la morte di croce, è la vittoria di Dio per la salvezza dell’intera umanità. Dio ha tanto amato il mondo, dice l’apostolo Giovanni, da dare il suo Figlio, perché chiunque crede in Lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Ecco il significato autentico, immenso, della Pasqua! Se la vittoria di Cristo contro il peccato e contro la morte riguarda anche me, mi coinvolge nello stesso de- stino di gloria del Figlio di Dio, allora non c’è nessuna cosa che sia più impor- tante di questa e nessuna ragione di gioia che possa reggere il confronto con questa! La promessa di vita eterna, il cui sigillo è la Pasqua del Signore, genera una novità radicale in tutta la nostra vita, a cominciare da ora. Non significa dimenticare la vita terrena per la vita eterna, ma vivere intensamente la vita terrena, perché ogni istante di questa vita è carico di eternità. È nella luce della Pasqua che hanno senso pieno le gioie della vita familiare, l’impegno profes- sionale, la contemplazione della natura e tutte le cose belle della vita, la lotta per la giustizia e la promozione della dignità di ogni persona umana, la costruzione della pace e il progresso delle co- noscenze: nulla di ciò che viene fatto con amore sarà perduto! Allo stesso modo, ogni dolore ed ogni sofferenza solo nella pro- spettiva della Risurrezione possono essere accettati senza diventare follia e assurdità, perché non siamo fatti per la sof- ferenza e la morte. La luce di questa Pasqua di Risurrezione è annuncio di una primavera pe- renne per chiunque voglia alzare lo sguardo ed accoglierne il dono! diac. Francesco D’Alfonso

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Periodico trimestrale - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 no 46) art. 1, comma 2, DCB BL- anno XVII - N. 1 aprile 2009

Che cos’è Pasqua per te?I detti popolari vanno cadendo in

disuso, e forse per alcuni significa pocol’espressione “essere contento comeuna Pasqua”. Per molti le ragioni digioia sono la ricchezza, il piacere, il suc-cesso; qualcuno potrebbe domandarese ci sia qualche ragione per essere con-tenti; altri giurerebbero che di ragioninon ve ne sono proprio, e che co-munque non sarebbe certo una festa re-ligiosa, un residuo della tradizione, acostituire un motivo di gioia.Vorrei ribaltare per i lettori laprospettiva appena abbozzata echiedere quale potrebbe essereuna ragione solida di gioia, se siprescindesse dalla Pasqua. Inaltre parole: è possibile esserecontenti senza la Pasqua?

Ma che cos’è la Pasqua per me?Una tradizione che è bene con-servare per ragioni culturali?Davvero, con i tempi checorrono, possiamo sentirci con-tenti per il solo fatto di con-servare una tradizione? È forse lacelebrazione della memoria diun grande avvenimento, che hasegnato la storia della civiltà? Ilricordo di un avvenimento, perquanto grande e significativo,non è un motivo di gioia vera, se èun fatto del passato, concluso econfinato nel passato. Passata lafesta, svanisce anche la gioia! È lacelebrazione della Risurrezionedel Signore come fatto prodi-gioso che riguarda soltanto Lui?Questo meriterebbe una stupitaammirazione, ma che cosa pro-durrebbe nella nostra vita? Se laPasqua fosse solo affare privato

del Figlio di Dio, per noi la sorte reste-rebbe ben misera!

Ora, la Buona Notizia che gli apostolie i discepoli hanno annunziato e per laquale hanno dato la vita è che la Pasqua,cioè la risurrezione di Cristo dopo lamorte di croce, è la vittoria di Dio per lasalvezza dell’intera umanità. Dio hatanto amato il mondo, dice l’apostoloGiovanni, da dare il suo Figlio, perchéchiunque crede in Lui non vada

perduto, ma abbia la vita eterna. Ecco ilsignificato autentico, immenso, dellaPasqua! Se la vittoria di Cristo contro ilpeccato e contro la morte riguardaanche me, mi coinvolge nello stesso de-stino di gloria del Figlio di Dio, alloranon c’è nessuna cosa che sia più impor-tante di questa e nessuna ragione digioia che possa reggere il confronto conquesta! La promessa di vita eterna, il cuisigillo è la Pasqua del Signore, genera

una novità radicale in tutta lanostra vita, a cominciare da ora.Non significa dimenticare la vitaterrena per la vita eterna, mavivere intensamente la vitaterrena, perché ogni istante diquesta vita è carico di eternità.

È nella luce della Pasqua chehanno senso pieno le gioie dellavita familiare, l’impegno profes-sionale, la contemplazione dellanatura e tutte le cose belle dellavita, la lotta per la giustizia e lapromozione della dignità di ognipersona umana, la costruzionedella pace e il progresso delle co-noscenze: nulla di ciò che vienefatto con amore sarà perduto!Allo stesso modo, ogni dolore edogni sofferenza solo nella pro-spettiva della Risurrezionepossono essere accettati senzadiventare follia e assurdità,perché non siamo fatti per la sof-ferenza e la morte. La luce diquesta Pasqua di Risurrezione èannuncio di una primavera pe-renne per chiunque voglia alzarelo sguardo ed accoglierne ildono!

diac. Francesco D’Alfonso

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2 Santuario Maria Immacolata

Iscrizione Tribunaledi Belluno n. 4/92

Mario Carlin Direttore responabileSirio Da Corte

direttore

Stampa Tipografia Piave srl

LA SETTIMANA SANTA IN SANTUARIODomenica 5 aprile: delle PalmeOre 10.30: alla Grotta: benedizione dell’ulivoprocessione in ChiesaS. Messa con lettura della Passione del SignoreOre 17.30: Celebrazione dei VespriOre 18.00: S. Messa vespertina

Lunedì, martedì e mercoledì santoOre 18.00: S. Messa

Giovedì 9 aprile: Giovedì santoOre 18.00: S. Messa “Nella Cena del Signore”

Venerdì 10 aprile: venerdì santoOre 15.00: Azione liturgica “Nella passione del Signore”

Sabato 11 aprile: sabato santoPer tutto il giorno i sacerdoti del Santuario sono a disposi-zione per le Confessioni.

Ore 21.00: nella Chiesa parrocchiale di Quantin: VegliaPasquale con la benedizione del fuoco, del cero- Liturgia della Parola - S. Messa di Pasqua

Domenica 12 aprile: Pasqua di RisurrezioneOre 10.30: S. MessaOre 17.30: Canto dei VespriOre 18.00: S. Messa vespertina

L’invito a frequentare le celebrazioni è rivolto alle persone che risiedono nellazona del Nevegal ed a quanti vi trascorrono le feste pasquali.

Durante tutta la settimana vi sarà un sacerdote a disposizione per le Confessioni.

Nelle settimane di Pasqua, i sacerdoti potranno passare, se richiesti, per la bene-dizione delle case. Il numero di telefono del Santuario è 0437907060.

I Sacerdoti e le Suore della comunità del Santuario, assicurando del ricordonella preghiera, porgono a tutti i devoti della Madonna, ai frequentatori delSantuario, ai pellegrini, a tutti i diocesani di Belluno-Feltre l’augurio di unaPasqua serena, nella certezza che Gesù è risorto, è il Vivente e cammina connoi.

I Sacerdoti del Santuario sono a disposizione tutti i giorni per il sacramentodella Riconciliazione o per dialogo personale.

Nota: Si può contattare il Santuario anche- per telefono: 0437907060- per e-mail: santuarionevegal alice.it

UNRICONOSCENTE

RICORDO

La sera del 28 feb-braio è improvvisa-mente mancata NellaRiposi, di anni 85. Il suofunerale è stato cele-brato a Belluno, nellachiesa di S. Stefano.

Nell’associarci aldolore dei suoi fami-liari, in modo partico-lare della sorella Ester,assicuriamo il nostroricordo nella preghieraperché il Signore ac-colga Nella nella suapace e la ricompensi ditutto il bene compiutosu questa terra.

La ricompensi, inparticolare, per l’amo-re generoso con cui èstata vicina al nostroSantuario, cooperandoanche al completamen-to delle cappelle del Ro-sario. Espressione diquesto attaccamento èstata anche la volontàdei suoi cari che tutte leofferte raccolte per ri-cordarne la memoria,fossero devolute pro-prio al Santuario.

Per ricambiare inqualche modo tanta ge-nerosità, la comunitàdel Santuario ha cele-brato una S. Messa disuffragio nel trigesimodella sua “nascita alcielo”.

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Santuario Maria Immacolata 3

Orizzonti

Mariani

Il tempo forte di Qua-resima, che abbiamoormai alle spalle, deveaver fatto crescere innoi il bisogno di conver-sione e quindi di miseri-cordia, per una vita“pasquale” ricca digioia perché aperta allafedeltà.

E siamo fortunatiperché quassù, so-stando davanti allaVergine di Lourdes, nesentiamo “in presa di-retta” il materno ri-chiamo e ritroviamonell’esempio e nel-l’aiuto di lei l’incorag-giamento più bello.

Non era proprio laconversione, fruttodella penitenza e dellafiducia, che dalla Grottasanta la “Bianca Si-gnora” indicava allapiccola Bernardetta?

Sono andato allora,in questi giorni a ri-trovare il canto quintodel Purgatorio, doveDante narra del suo in-contro con Bonconte diMontefeltro, morto du-rante la guerra fraArezzo e Firenze, chemorendo, riuscì ad evi-tare l’inferno, perché al-l’ultimo momento in-vocò la Madonna. Lo

dice lui stesso: “Nel nomedi Maria finii e quivicaddi”.

* * *Non è solo una

splendida pagina lette-raria ma la sottoli-neatura poetica di unameravigliosa verità:Maria, la Madre dellaMisericordia Incarnataè, come La salutiamonelle Litanie lauretane,il “Rugio dei peccatori” ,ed è questo il titolo, nonil più alto per Lei, macertamente il più inco-raggiante per noi. Untitolo che ritroviamocon semplicità ognigiorno quando, nel-l’Ave Maria, Le di-ciamo “Prega per noi pec-catori”.

Nel suo celebre Dia-rio di un curato di cam-pagna Bernanos os-serva: “Maria è il solosguardo materno che sileva sulla nostra vergognae sulla nostra disgrazia”.Ne fece esperienza lapovera Lucia, durantele ore terribili trascorsenel castello dell’Inno-minato, nella notte delrapimento. Scrive in-fatti di lei il Manzoni:“In quel momento si ram-

mentò che poteva almenopregare. Prese di nuovo lasua corona e ricominciò adire il Rosario e, di manoin mano che la preghierausciva dal suo labbro tre-mante, nel cuore sentivacrescere una fiducia illi-mitata” (I PromessiSposi, cap. 21).

* * *Nella Liturgia della

notte pasquale abbia-mo rinnovato le Pro-messe del Battesimo,che segnarono per noil’inizio di un camminodi santità: “la misura altadella vita cristiana ordi-naria” come la definìGiovanni Paolo II. E uncammino impegnativosul quale ci ha guidatiquesto tempo quare-simale ed è un tra-guardo altissimo, pos-sibile solo se incrocia-mo “lo sguardo materno”della Madre, che si fastimolo per un sincerorinnovamento interio-re, si fa forza per vincerepigrizie e chiusure e sifa fiducia nella miseri-cordia del Padre.

Lei, come buonamamma a figli sempredistratti, continua adindicarci l’Eucaristia, la

Parola, il Confes-sionale, il Rosario: sono– come scrive San Paolo– le “armi della luce” conle quali affrontiamo ilbuon combattimentodella fedeltà. Se leusiamo davvero è datoanche a noi, come allaLucia del Manzoni, di“sentire crescere nel cuoreuna fiducia illimitata”.

* * *In questi anni ci è di-

venuta familiare uncanto alla MadonnaNera dove della Madrediciamo così: “sguardointenso e premuroso che tichiede di affidare la tuavita e il tuo mondo inmano a lei”. E poi ci inco-raggiamo aggiungen-do: “Lei ti calma e ras-serena, lei ti libera dalmale, lei ti illumina ilcammino”. Con Lei dun-que ed attraverso il suosguardo attingeremoabbondantemente, inquesta Pasqua, allafonte della salvezza,che è il Signore croci-fisso e risorto, come celo presenta, da impa-reggiabile maestra, laLiturgia di questegioiose settimane.

Mario Carlin

IL SUO SGUARDO DI MADREIL SUO SGUARDO DI MADRE

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4 Santuario Maria Immacolata

AMORE INESAURIBILETra i santi eccelle la

Madre del Signore. Ilsuo programma di vita:non mettere se stessa alcentro ma fare spazio aDio, incontrato nellapreghiera e nel servizio.Maria è grande proprioperché non vuole ren-dere grande se stessama Dio. «L’anima mia –dice – rende grande il Si-gnore».

Il Magnficat – un ri-tratto della sua anima –è interamente intessutodi fili tratti dalla Paroladi Dio. Così si rivela chelei nella Parola di Dio èdavvero a casa sua, neesce e vi rientra con na-turalezza.

Ella parla e pensa conla Parola di Dio; laParola di Dio diventaparola sua e la suaparola nasce dalla Pa-rola di Dio. Così i suoipensieri sono in sin-tonia con i pensieri diDio e il suo volere è un

volere insieme con Dio(n. 41).

Chi va verso Dio nonsi allontana dagli uo-mini ma si rende ad essiveramente vicino. Innessuno lo vediamomeglio che in Maria.

La parola del Croci-fisso “Ecco tua madre”diventa sempre nuova-mente vera. Maria è di-ventata di fatto Madre ditutti i credenti: alla suabontà materna, comealla sua purezza e bel-lezza verginale si ri-volgono gli uomini ditutti i tempi e di tutto ilmondo nelle necessità esperanze, nelle gioie enelle sofferenze nelleloro solitudini e nellacondivisione comuni-taria. E sempre speri-mentano l’amore ine-sauribile che ella riversadal profondo del suocuore (n. 42).

Benedetto XVIin Deus caritas est nn. 41-42

MOTIVODI IMMENSA SPERANZA

UN CANTIERESEMPRE APERTO

Da quanto è stata posta laprima pietra fino ad oggi, ilcantiere del Santuario non siè mai chiuso. Quassù i can-tieri sono sempre aperti perla manutenzione ordinariadel Santuario e di tutti gliedifici annessi. Ed anchequando sembra che non sifacciano lavori straordinari,vanno avanti i cantieri or-dinari che danno meno nel-l’occhio ma hanno egual-mente costi elevati.

In questi mesi, ad esem-pio, il freddo intenso habloccato più volte la caldaiaper cui, in una delle dome-niche più fredde dell’anno(la prima di gennaio) il San-tuario è rimasto al freddo edè rimasto al freddoanche il saloneche, proprio perquella sera, erastato messo a di-sposizione degliAmici del Nevegalper una serata cul-turale. Oltre alla caldaia nonfunzionante, da novembre afebbraio abbiamo fatto bentre rifornimenti di gasolio perun totale di 15.000 litri e conuna spesa di quasi tredi-cimila Euro, difficili da re-perire in mesi come quelli in-vernali in cui l’afflusso deifedeli e pellegrini al San-tuario è assai poco intenso.

Così le piogge insistentihanno mandato in tilt l’im-pianto di illuminazione dellagrotta della Madonna, percui è stato necessario correreai ripari proprio nei giorni im-mediatamente precedentil’11 febbraio. Le stesse piog-ge, mescolate alla neve, han-no avuto la meglio sul tettodel Santuario e vi sono state(e continuano mentre scri-viamo queste note) dellegrosse infiltrazioni d’acquanell’atrio del santuario e nel-l’attiguo salone. Anche la se-gnaletica del Santuario (frec-ce e tabella con l’orario delleMesse) risentivano del-l’usura del tempo e, poiché èimportante una segnaletica

che “segnali”, abbiamodovuto sostituirla.

Queste sono solo alcunevoci riguardanti la manuten-zione ordinaria, voci che ilConsiglio d’Amministra-zione del Santuario nellaprima riunione del nuovoanno ha preso seriamente inconsiderazione.

Così come sono stati presiin considerazione i pro-grammi delle opere ancorain cantiere, come la ultima-zione delle due casette (unadelle quali, una volta com-pletata, verrà messa a dispo-sizione di qualche sacerdoteo laico che desidera vivereaccanto al Santuario qualchegiorno di spiritualità e disten-

sione), la sistema-zione di alcuni lo-cali da adibire perquei gruppi chedesiderano con-sumare il “pranzoal sacco”, una revi-sione generale del

tetto del Santuario, la proget-tazione di un più economicoimpianto di riscaldamento.

Per rendere il Santuariofunzionale da tutti i punti divista (manutenzione ordi-naria ed opere straordinarie)possiamo contare sulla Prov-videnza: siamo certi che, co-me è successo fino ad ora,non farà mancare, anchegrazie all’intercessione diMaria, quanto ci è neces-sario. Come ci rassicura ilmotto della Congregazionecui appartengono le Suoredel Santuario: “Dio prov-vederà!”.

Ma sappiamo anche dipoter contare sul buon cuoredi tante persone che sonoprofondamente legate alSantuario del Nevegal e chesi impegnano a sostenerlocon la loro generosità.

Proprio per questo, pur inmezzo a tanti problemi eco-nomici, comuni del resto allastragrande maggioranza del-le nostre famiglie, andiamoavanti e guardiamo con fi-ducia al futuro.

Santa Maria, donnabellissima facci com-prendere che sarà la bel-lezza a salvare il mondo.Non lo preserverannodalla catastrofe plane-taria né la forza del di-ritto né la sapienza deidotti, né la sagacia dellediplomazie.

Oggi purtroppo, nelladeriva dei valori stannoaffondando anche le an-tiche boe che un tempo of-frivano ancoraggi sicurialle imbarcazioni in pe-ricolo. Viviamo stagionicrepuscolari!

Però in questa cameraoscura della ragione c’èancora una luce che puòimpressionare la pel-licola del buon senso: è laluce della bellezza.

È per questo SantaVergine Maria che vo-gliamo sentire il fascino,sempre benefico, del tuoumano splendore. Cosìcome sentiamo la lu-singa, spesso inganna-trice, delle creatureterrene. La contempla-zione della tua santità ciaiuta già tanto a preser-varci dalla palude, masapere che sei bellissimanel corpo, oltre che nel-l’anima è per tutti noimotivo di immensa spe-ranza e ci fa intuire cheogni bellezza della terra èappena un piccolo semedestinato a fiorire nelleserre del cielo.

don Tonino Belloda Maria,cdonna dei nostri giorni,

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Santuario Maria Immacolata 5

Lettere al DirettoreLettere al DirettoreDAL RETTOREDEL SANTUARIODI BOCCA DI RIOCaro don Sirio,

non ho parole per ringra-ziarti della fraterna ospi-talità presso il Santuariodove la fiducia dei Superioriti ha mandato comeRettore.

Anche se il cielo in queigiorni è stato sempre grigio,senza vedere il sole digiorno e le stelle di notte, hoapprezzato la collocazionefelice del nuovo Santuariomariano, nella cornice me-ravigliosa delle Prealpi bel-lunesi, al centro di un alti-piano, coperto di neved’inverno e di verdi pratinell’estate.

Soprattutto ho ap-prezzato la serena co-munità religiosa che loanima: due generosi sa-cerdoti e le brave suoremessicane. Così giovani ecosì servizievoli!

È vero: le strutture delgrande Santuario, che altrihanno costruito, non sem-pre corrispondono alleattese ed ai programmi diquelli che vengono dopo inun tempo diverso e con sen-sibilità pastorali nuove.

Ritengo però, caro donSirio, che la Madonna ti hafatto un grande dono, dopola lunga esperienza in di-verse parrocchie. Ho sem-pre partecipato ai Convegninazionali degli operatori deiSantuari ed ho notato chec’è una certa tensione traparrocchie e Santuari.. Madeve essere superata nellacomplementarietà pasto-rale, nel dialogo e nell’infor-mazione, nella collabora-zione cordiale e nell’aiutofraterno.

Se amiamo Gesù, la Ma-donna, la Chiesa, ci but-tiamo con iniziative zonali ediocesane di evangelizza-zione e di esperienze spiri-tuali, lectio divina, scuola dipreghiera, marce per la

pace e per la vita, fiaccolate,ascolto di testimoni, eser-cizi spirituali, gruppi voca-zionali ecc.

Mi dirai che sono un so-gnatore, uno che non ha ipiedi per terra, che cam-mina sulle nuvole.

Leggi Atti 2,17: “I vostrigiovani avranno visioni ed ivostri anziani farannosogni!”.

Non fermarti alle imman-cabili difficoltà.

Tu ama Gesù con tutto ilcuore e la sua Madre con te-nerezza di figlio e vedrai chemeraviglie fioriranno sulNevegal.

Spero di vederti quest’e-state, ma prima attendo unavisita della vostra splendidacomunità del Santuarioquassù nella valletta di Boc-cadirio, dove veneriamo S.Maria delle Grazie, apparsanel 1480 a due fanciulli.Prometto e chiedo una pre-ghiera.

Padre Mario Bragagnolo,s. C. j.

Ringraziamo p. Mario,rettore del Santuario dellaMadonna delle Grazie diBoccadirio, nelle vicinanzedell’uscita di Roncobilaccionel tratto autostradale Bo-logna-Firenze per la suabella lettera che pubbli-chiamo perché, al di là dei ri-ferimenti personali, offrealcuni spunti di riflessioneper trovare nuove strade edare un sempre maggior im-pulso a questa “clinica dellospirito” che è il Santuariomariano.

Lo abbiamo ospitato vo-lentieri quassù per una set-timana e rimaniamo dispo-nibili ad ospitare anchequalche sacerdote dellanostra Diocesi che vogliatrascorrere nella quiete enella preghiera alcuni giornidi distensione spirituale.Siamo convinti che la miglior“pubblicità” che possiamofare al santuario consista neldire, soprattutto ai sa-cerdoti: “Venite e vedete!”.

UN SALUTOA DON ANGELO

Abito a Imola e vengonella nostra casetta al Ne-vegal dal 1974, quindi hovissuto tutti gli avvenimentidegli ultimi 35 anni di questabella località. Ricordo leMesse nella chiesetta di sanGiovanni Gualberto, svoltedurante l’estate pratica-mente all’aperto e durantel’inverno presso la saletta diqualche hotel del luogo.

Finalmente, in seguita allaforte volontà di mons.Ducoli e dei suoi moltissimicollaboratori, apparve intutta la sua maestositàl’opera che tutti oggi pos-siamo ammirare dimo-strando che la fede, la parte-cipazione e l’amore per laMadonna non trovanoostacoli quando sono forte-mente voluti.

Altrettanto non è ac-caduto nelle opere pub-bliche della località spessopianificate ma quasi sempredisattese.

E don Angelo in questianni, del Santuario è statol’anima, riuscendo spesso arisvegliare molte fedi sopitecompresa la mia: le sueomelie era no estrema-mente chiare e convincentima soprattutto uscivano daun cuore colmo di fede cheannullava ogni dubbio.

Potrei continuare a lungoa tessere le lodi a don Angeloma conoscendo la sua cri-stallina semplicità, mi limitoad augurargli ogni bene nelsuo nuovo impegno dio-cesano sperando di vederloancora qualche volta sul Ne-vegal. Un saluto ed un ab-braccio e un grande grazieper ciò che ha fatto per tuttinoi, e per me in particolare e

per il Nevegal.Grazie ancora, don

Angelo e tanti auguri per ilnuovo rettore.

Francesco Bendanti

Ci associamo volentieri aLei, sig. Francesco, nel rin-graziare il Signore per tutto ilbene che ha compiuto inquesti anni, attraverso lapersona ed il servizio pa-storale di don Angelo. E nelringraziare anche don Ange-lo perché si è speso total-mente per tutte le personeche sono salite fin quassùper ricevere luce, conforto epace. La Madonna saprà ri-compensarlo adeguata-mente, donandogli salute eserenità, in modo che possacontinuare ancora a lungo ilsuo servizio pastorale neinuovi incarichi diocesani. Egrazie anche per l’augurio alnuovo rettore: ne ha bi-sogno!

DA IGEA MARINADalla mia parrucchiera

sono venuta a conoscenzadel Santuario dedicato allaB. V. di Lourdes. Sì, ha lettobene: dalla mia parruc-chiera! La signora Anna èuna donna speciale, lavoranel suo negozio in riva almare, sempre con Radio-Maria accesa. Da lei ap-punto ho sentito il racconto.

Con la sua famiglia era dipassaggio alla fine di gen-naio: hanno veduto il San-tuario e per curiosità si sonofermati. Sarebbe megliodire “sono stati chiamati”perché tutta la famiglia ne èrimasta avvinta: entrati, tuttihanno sentito una grandepace, una sensazione spe-ciale: non avrebbero maivoluto andare via. Ancora lasignora Anna ne parla dellaspeciale senzasione di pacee di serenità che hannovissuto in quel luogo. Mi hafatto leggere il Bollettino delSantuario ed il tutto mi haspinto a scriverle per dirle

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6 Santuario Maria Immacolata

Grazie! Grazie per custodirecon tanto amore la casadella Mamma, per aver ri-portato nei monti a noi viciniuna piccola Lourdes, dandopossibilità a più persone dipoter vivere momenti spe-ciali di grazia.

Buda Violante

Cara Signora,grazie a Lei, invece, per la

sua testimonianza che ciaiuta a continuare la nostraopera ed a fare di tuttoperché questo Santuario di-venti sempre di più unapiccola “oasi dello spirito”dove chiunque possatrovare un po’ di ristoro.

La Sua testimonianza cidice anche che il Signore, at-traverso la grazia del suoSpirito e l’intercessionesempre vigile di sua Madre,opera sempre nel cuore ditutti i suoi figli anche ben aldi là delle nostre attese edelle nostre speranze.Questo ci conforta e ci aiutaa vivere in pace.

Saluti a Lei ed alla signoraAnna, nella speranza di co-noscerci presto personal-mente.

BIBBIA E CELLULAREPer incominciare a pregare con la Parola di DioQuasi tutti noi posse-

diamo un telefono cel-lulare. Ce ne sono di tutti itipi: alcuni servono anchea telefonare; la maggiorparte ha una quantità difunzioni che non si ado-perano mai.

Noi cristiani abbiamoanche una Bibbia chespesso collochiamo, senzapiù toccarla, a far bellamostra di sé nelle nostre li-brerie e nei salotti buoni dicasa nostra.

Il telefonino da unaparte, oggetto di consumoquotidiano; la Bibbia, piùvista che usata.

Proviamo a vedere checosa potrebbe succederese ci decidessimo a trattarela Bibbia allo stesso modocon cui trattiamo il tele-fonino?

Se trasportassimo laBibbia, come il cellulare,nella nostra valigettaporta-documenti o nella

nostra borsetta?Se vi gettassimo un’oc-

chiata più volte al giorno,per vedere se Lui chiama?

Se tornassimo a cercarlaquando l’avessimo dimen-ticata in casa o al lavoro?

Se l’utilizzassimo per in-viare dei messaggi agliamici?

Se la trattassimo comedei Bibbia-dipendenti, cosìcome ci sono moltissimi te-lefono-dipendenti?

Se la portassimo con noiin viaggio, nel casoavessimo bisogno di aiutoo di soccorso?

Se vi mettessimo manoin caso di urgenza?

Contrariamente al tele-fonino, noi possiamo con-netterci sempre e do-vunque: la Bibbia “prende”dappertutto. Né abbiamopaura di restare senzacredito telefonico, perchéGesù ha già pagato la ri-carica ed i crediti sono illi-mitati. E succede con laBibbia quello che succedeanche coi telefonini:quanto più la si adopera,tanto più si ricarica. Nonc’è pericolo, infine, che siscarichi la batteria e si in-terrompa la comunica-zione, perché la batteriadella Bibbia è caricata pertutta la vita.

La Bibbia contieneanche alcuni numeri diemergenza che possiamochiamare in ogni mo-mento. Eccoli:

● se siete tristi, cercate Gio-vanni 14;

● se siete stressati, il Salmo51s;

● se siete inquieti, con-sultate Matteo 6,19-24;

● se in pericolo, il salmo 91;

● se vi sentite duro di cuoree criticone, componete 1Corinzi 13;

● se siete scoraggiati, colle-gatevi con i salmi 23 e 42;

● se la gente parla controdi voi, collegatevi colsalmo 27;

● se siete tentati di fare ilmale, il salmo 15;

● se vi sentite tristi e soli,componete Romani8,31-39;

● se siete in conflitto conqualcuno, componeteEfesini 4,1-7;

● se la vostra fede ha bi-sogno di essere raf-forzata, collegatevi conEbrei 11;

● se avete bisogno di sco-prire l’amore di Dio,componete Giovanni3,16;

● se Dio vi sembra lontano,collegatevi a Lui con ilsalmo 63;

● per conoscere il segretodella felicità, componeteColossesi 3,12-17;

● se desiderate pace eriposo, prenotate Matteo11,25-30;

● se sentite il bisogno dellapresenza del vostroangelo custode, chia-matelo col Salmo 90.Annotate questi numeri

e queste citazioni nellavostra agenda: sarannoforse importanti per voi inun momento o l’altro dellavostra vita.

E passatelo agli altri: puòaccadere che uno di questinumeri d’urgenza salviuna vita.

Se la Bibbia diventasse inse-parabile come il telefonino....

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Tipografia Piave: LX nl: NEVEGAL--0007 nome: marzo 2009 data: 15-10-10 Ora: 17 alt: 64 , 00 Compos.:17,49 del 15-10-10 base: B2 col: CMYK

Santuario Maria Immacolata 7

Si sa che nel periodo in-vernale, anche i Santuari(soprattutto quelli che sitrovano in quota) vannoun po’ in letargo. Tuttaviail Santuario del Nevegal havisto anche in questi mesidiverse presenze ed alcuneinteressanti attività.

Le presenzeFrequentatori assidui

del Santuario sono i varigruppi Scout provenientidalle parrocchie vicine maanche da fuori Regione. Lapresenza di questi giovanirallegra e vivacizza le do-meniche ordinarie del San-tuario.

Il 28 dicembre scen-dono da Vallada agordinaper partecipare alla S.Messa di ringraziamentoper i primi 50 anni di vita i“Coscritti” e le “Coscritte”del 1958.

Il 29 dicembre, appro-fittando delle vacanze na-talizie, vengono pellegrinial Santuario i chierichettidelle parrocchie di Fiera,Carbonera e Bavaria (TV).

Dal 19 gennaio è statoospite per una settimana diRitiro spirituale il P. MarioBragagnolo, rettore del San-tuario della Madonnadelle Grazie di Bocca di Rio

mentre il giovedì dellastessa settimana ha fattovisita al Santuario don Do-menico Pompili, direttoredell’Ufficio delle Comuni-cazioni sociali e nominato,proprio in quei giorni, sot-tosegretario della CEI.

L’’8 febbraio passa lagiornata al Santuario unnumeroso gruppo da Fonte

alto (TV); un altro grupponello stesso giorno dallaparrocchia di Maerne (TV).

Il 15 febbraio è in pel-legrinaggio al Santuariol’oratorio di Breda di Piave. Iragazzi ne hanno pub-blicato le impressioni sualtra pagina di questo Bol-lettino.

Il 23 febbraio da Ve-nezia, e precisamente dallaparrocchia di S. Nicolò de’Mendicoli, salgono al San-tuario circa 150 persone edanimano la S. Messa ve-spertina. Un altro gruppodi aderenti a Comunione eLiberazione proviene daCastelfranco e dintorni.

Il 24 febbraio, la co-munità salesiana del Col-legio Agosti di Belluno,passa qui la mattinata inRitiro spirituale guidatodal Rettore del Santuario:un bell’esempio hanno of-ferto i Salesiani di Bellunodi dedicare l’ultimo giornodi Carnevale alla pre-ghiera ed alla riflessione.

Il 1 marzo un piccologruppo di giovani e ra-

gazze di Sospirolo, accom-pagnate dalla loro cate-chista, hanno vissuto inSantuario una giornata diRitiro in preparazione allaCresima che riceverannofra qualche giorno: sonogiovani che hanno scelto difare una Cresima da “adul-ti” e da adulti impegnatihanno vissuto i vari mo-menti della giornata gui-dati dal diacono Francescoed ascoltando con inte-resse anche la testimo-nianza delle Suore mes-sicane operanti in San-tuario.

Il 7 marzo arriva ilgruppo dei capi gruppodegli Scouts d’Europa:giungono qui da varie par-rocchie della Diocesi edanche da Pergine (Tn).Passano qui due giorni diformazione, animandocon la loro prenza ed i lorocanti la S. Messa festivadelle 10.30. Nella stessadomenica, 8 marzo, ungruppo di donne di Bolza-no Vicentino (VI) e din-

I Coscritti e le Coscritte del 1958 sono scesi da Valladaagordina per ringraziare il Signore e la Madonna dei loroprimi cinquant’anni di vita.

I piccoli ministranti delle parrocchie trevigiane di Carbonera, Fiera e Bavaria hanno dato untocco di giovinezza al Santuario ed un esempio di buon servizio all’altare.

IN QUESTI MESI...Presenze ed attività in Santuario

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8 Santuario Maria Immacolata

torni, ha scelto di parte-cipare alla S. Messa inSantuario per celebrare inmaniera più vera la “Festadella donna”.

Il 14 marzo è la voltadei Focolarini che si ri-trovano quassù per ri-cordare nella preghiera enella riflessione il primoanniversario della mortedi Chiara Lubich.

Il 15 marzo ritornano ibarellieri e le sorelle del-l’Unitalsi per il ritiro pa-squale.

Le attivitàIl 13 dicembre abbia-

mo fatto festa a tutti i vo-lontari e le volontarie cheoperano in Santuario: unmodo per dimostrare lorola nostra riconoscenza.Eravamo oltre una trenti-na di persone al pranzopreparato dagli stessi vo-lontari e dalle Suore: ab-biamo vissuto insieme unbel momento di fraternità.

La sera di Natale,dopo la Messa di mezza-notte, tutti i presenti sonostati invitati ad un brevemomento di festa per loscambio degli auguri, nelsalone attiguo al San-tuario.

Abbiamo iniziato ilnuovo anno con alcuneore di Adorazione not-turna, che è stata abba-stanza ben frequentata,pur essendo la prima volta

che veniva proposta. Alcu-ne persone sono giunteanche dall’Alpago.

Il 3 ed il 4 gennaio gli“Amici del Nevegal” han-no organizzato in salonedue serate culturali rivoltein modo particolare agliospiti delle seconde caseed ai turisti. Purtroppo,alla buona volontà degliorganizzatori, non è corri-sposta una adeguata ri-sposta di quanti avrebberopotuto partecipare. Spessoci si lamenta che sul Ne-vegal non c’è niente ma,quelle volte in cui c’èqualcosa di interessantedal punto di vista cul-turale, non si partecipa ecosì succede che si scorag-giano anche quei volon-terosi che hanno voglia difare qualcosa.

Il 12 gennaio si èriunito il Consiglio d’Am-ministrazione del San-tuario che ha preso inesame la situazione finan-ziaria del Santuario (nonproprio florida) ed i pro-blemi che attendono solu-zione. Si è deciso di ri-solvere un problema allavolta invece che ogni voltatrattare di tutti i problemi.Lo stesso Consiglio si ètornato a riunire il 30gennaio per vedere cheuso fare della casa in viaCornigol che la SignoraRocca Anna Maria ved.Dogliani ha generosa-

mente lasciato in eredità alSantuario. L’orientamentodel Consiglio è di conce-derla in comodato aigruppi Scout perchépossano godere dell’assi-stenza spirituale dei sa-cerdoti del Santuario ed ilSantuario possa contare suuna presenza ed anima-zione giovanile della vita edelle varie attività che inesso si svolgono.

L’11 febbraio, infine,si è celebrata in Santuario

Il gruppo di Maerne.

Il gruppetto di Cresimandi giovani di Sospirolo che hannoscelto il Santuario come luogo adatto per il Ritiro spirituale inpreparazione alla Cresima.

con particolare solennità lafesta titolare della Ma-donna di Lourdes, graziealla presenza ed alla colla-borazione dell’Unitalsi.Ma di questa giornata siparla in altra parte diquesto bollettino.

Nel prossimofuturo

Sono già stati annunziatidiversi pellegrinaggi chegiungeranno soprattuttodopo le festività pasquali.Così come sono già stateprenotate alcune giornateper incontri diocesani divarie categorie di persone.Un po’ alla volta, conl’aiuto di Dio e l’interces-sione potente di Maria, ilSantuario del Nevegal di-venterà sempre di più ciòper cui è stato edificato: unluogo ove sia facile incon-trare Dio e lasciarsi incon-trare da Lui ed un puntosicuro di riferimento per lecomunità parrocchialidella Diocesi che quassùvogliono realizzare ini-ziative di spiritualità e diformazione. Da parte dellacomunità del Santuario cisarà sempre, per tutti,massima disponibilità ecollaborazione.

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Santuario Maria Immacolata 9

L’oratorio di Breda in gita al NevegàlGita al Nevegal per l’ora-

torio di Breda! Presenti ingran numero soprattutto ra-gazzi del coretto e delle supe-riori.

La corriera parte conqualche posto vuoto, macarica di entusiasmo. Dasubito si sentono frasi tipo “tiannego nella neve”, “nonmetterti contro di me”, frasiche sembrano minacciose,ma sono circondate da fortirisate e voglia di giocare.

Al nostro arrivo troviamolì qualche Bredese arrivatocon i propri mezzi, ma non c’ètroppo tempo per i saluti, bi-sogna andare a giocare!

Slittini, camere d’aria e pa-lette sono pronte! Notiamoche la discesa è piena di

buche, ma non saranno que-ste a fermare i nostri impavidieroi. SI INIZIA! Ad ogni di-scesa qualcuno si fa male, mala voglia di divertirsi è piùalta della soglia del dolore,per questo di continua...

Fortunatamente arrival’ora di pranzo e in baita tro-viamo valorosi genitori chehanno dedicato il loro tempoalla cucina. Panini con sal-sicce calde, formaggio ed af-fettati vari! Per non parlaredella quantità industriale didolci che invadono la tavola!

Mentre la stanchezza ini-zia a farti sentire i bambinipiù piccoli hanno trovato unadiscesa senza buche e conneve fresca! INIZIA LABATTAGLIA... finisce con

la vittoria degli animatori,come previsto!

Non ci siamo fatti mancarela pattinata sul ghiaccio, traimitazioni mal riuscite di Ca-rolina Kostner e principiantiallo sbaraglio, non è mancatolo spettacolo e il diverti-mento!

Una giornata così, nonpoteva che non concludersinei migliori dei modi, con laSanta Messa! Ottimo modoper ringraziare il Signore perla gioia immensa per la gior-nata appena trascorsa, e percapire quanto grande è la suabontà, che per noi ha creato laneve, il sole, la montagna!Ma soprattutto una comunitàcon la quale condividere tuttequeste cose!

Altri due gruppi presenti in Santuario in questi mesi.

Candele votiveecologiche

I pellegrini che arriverannoin Santuario nei prossimimesi, troveranno alcunenovità per quanto riguarda iceri votivi che si accendononormalmente davanti allaGrotta.

Il formato del cero è piùpiccolo di quelli cui eravamoabituati. Perché più piccolo?Perché siamo convinti che laMadonna non guarda allaquantità della cera che siconsuma davanti a Lei ma allaintensità della nostra fede; ilcero è un segno e tale deve re-stare. Ma più piccolo ancheper un altro motivo: si parlatanto di sobrietà e di austerità,di questi tempi: noi abbiamovoluto dare e proporre un’oc-casione concreta di una devo-zione alla Madonna più sobriaanche nei segni esteriori.Quanti hanno nostalgia dellaforma di prima, più grande,potranno eventualmente ac-cendere due al posto di uno.

In compenso i nuovi ceriportano impressa l’immaginedella “nostra” Madonna e, sulretro, una antichissima, fra lepiù belle preghiere alla Ma-donna, scritte da S. Bernardo,grande innamorato di Maria.È la stessa preghiera che tro-viamo anche sul santino delSantuario.

C’è anche un’altra ragioneche ci ha spinto ad operarequesta scelta: la Ditta che ce lifornisce, preleverà i ceri con-sumati e l’involucro di plasticache li contiene per riciclarli.Eviteremo così di inquinarel’ambiente con dei rifiuti pla-stici che non si possonosmaltire con tanta facilità.

È una piccola scelta che ab-biamo operato ma crediamoche la Madonna ne sarà con-tenta. E, se ne capiscono benele motivazioni descritte sopra,saranno più contenti anche isuoi devoti.

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10 Santuario Maria Immacolata

Il nuovo cartello con gli orari delle celebrazioni liturgiche insantuario.

Santuari e devozione popolare: via ad una “fede pensata”?È il titolo del 43.mo Con-

vegno dei Rettori dei San-tuari italiani, tenutosipresso il famoso Santuariodella Madonna dellaGuardia, sulle alture diGenova, dal 27 al 30 ot-tobre dello scorso anno.

Assieme ad un centi-naio di Rettori ed operato-ri dei vari Santuari d’Italia,dai più famosi ai più sco-nosciuti, al convegno hapartecipato anche il nuovorettore del Santuario delNevegal. Una partecipa-zione quanto mai op-portuna perché ha con-sentito di conoscere per-sone e situazioni diverse edi inserire anche il nostroSantuario nel “Collega-mento Santuari italiani”,

coordinato da mons. Silla,rettore del Santuario dellaMadonna del DivinoAmore in Roma.

Il convegno ha avuto ilsuo centro, oltre che nellapreghiera liturgica comu-nitaria e nelle concelebra-zioni eucaristiche in San-tuario, in alcune relazionimagistrali.

Una prima relazione sultema: “I Santuari nellaChiesa italiana: quale ruolo equali prospettive a serviziodella pastorale diocesana e delpaese?” è stata tenuta dalcard. Angelo Bagnasco,arcivescovo di Genova epresidente della Confe-renza episcopale italianache ha sottolineato, tral’altro, come i santuari

siano al servizio di tutti gliuomini e di tutto l’uomoperché la pietà popolareparla all’uomo intero e nesviluppa tutte le dimen-sioni.

Una seconda relazionesul tema “Spiritualità delpellegrinaggio: dal sacro alsanto” è stata svolta damons. Franco GiulioBrambilla, teologo e ve-scovo ausiliare di Milano.Tra le molte cose interes-santi che ha detto in modobrillante, secondo il suostile, ha sottolineato ilvalore dei pellegrinaggi ai

santuari come un modoche l’uomo ha di ritrovarese stesso, la sua verità pro-fonda e che lo scopoultimo dei Santuari è diaiutare i pellegrini a fareun passaggio, mai com-piuto una volta per tutte,“dalla fede che desideratoccare qualcosa alla fede chearrivi a toccare Qualcuno”.

Il Convegno si è svoltoanche attraverso i lavori digruppo, uno dei quali èstato animato dal noto li-turgista, che è anche par-roco in Alessandria, donSilvano Sirboni che ha af-fermato come il primocompito dell’evangelizza-zione e, dunque, dell’at-tività dei Santuari siaquello di aiutare a pen-sare: “Disprezzare il pen-siero - ha detto - è una be-stemmia!”.

Ma sui contenuti dellerelazioni sarà opportunoritornare, eventualmente,nei prossimi numeri diquesto giornalino. Impor-tante ora è sapere che, at-traverso il Convegno e lapartecipazione del rettore,il nostro piccolo Santuariodel Nevegal è uscito dall’i-solamento ed è entrato “inrete” con tutti i Santuariitaliani.

Il chiarore del nuovogiorno aveva spento l’ultimastella e già l’aria divenuta piùmite diradava quel leggerovelo di nebbia che lenta-mente si innalzava dallaterra, scomparendo.

L’azzurro cielo preannun-ciava una splendida giornata.In quel mattino di primaveraappena iniziata... voglioevadere da quel luogo doveda lì a poco sarebbe iniziata lafrenetica corsa della vita.Decido così di salire il colle edi raggiungere il Santuariodell’Immacolata. Arrivo infretta sul posto, calpestandoa passi lenti il ciottolatofreddo e lucido d’acqua perlo sciogliersi della neve e miavvicino alla grotta. Intornoc’è tanto silenzio: nessunvoce, nessun fruscio disturbala quiete di quel luogo santo.

Una cornice verde di altiabeti incorona la grotta e unprofumo di resina l’ab-braccia mentre tra i rami ser-peggia a fatica qualcheraggio di luce. Lo scenario èquasi tutto nell’ombra chepare voglia raccogliere ognisegno di vita: un cinguettio,una voce, un canto, una pre-

ghiera... I ciuffi d’erba no-vella stentano ad uscire dallefessure delle rocce in parteancora protette da chiazze dineve gelata.

Più in basso, nei ceriaccesi, vibrano le fiammellemosse dall’aria che si è incu-neata nella nicchia. In questospazio prezioso troneggia, alcentro, Maria, l’Immacolata.Il mio sguardo ora è fisso sudi lei e mi raccolgo in pre-ghiera: sono numerose lecose che voglio dire alla bellaSignora, tutte importanti perme. Sono desideri, speranze,sofferenze, richieste e tantimessaggi che partono dalmio cuore.

Resto lì, in silenzio, inattesa di una voce, di una ri-sposta, di una sicurezza.Vorrei che questo trasportodi amore durasse ancoraperché sento che Maria miascolta paziente e la sa pre-senza mi consola.

Che fare? Mi rimane iltempo per salutare la Verginee dirle “grazie” per avermiaiutata a raggiungere ancorauna volta la grotta di Massa-bielle.

Fernanda Marinello

DAVANTI ALLA GROTTA

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Santuario Maria Immacolata 11

Chi ha paura del silenzio?Il silenzio è quasi... impos-

sibile!È una premessa neces-

saria. Parlare del silenzio (aproposito: è una contraddi-zione?) suona un poco pro-vocatorio nel nostro mon-do. Penso al mondo cheviaggia al ritmo delle mac-chine, delle attività frene-tiche, della comunicazionedi massa, perché c’è ancoraun mondo per il quale il si-lenzio non è una parolapriva di senso. Il silenzio nonc’è di giorno, e nemmeno dinotte, senza voler pensarenecessariamente ai fracassiestivi! Non c’è per la strada enon c’è neanche nelle case onei luoghi di lavoro e disvago, soprattutto il silenzioraramente è dentro di noi,dove rumoreggiano gli echidella realtà che ci circonda,ma anche le nostre ansie e inostri desideri. Abituati afare qualunque cosa avvoltida una incessante colonnasonora, non siamo più ingrado di farne a meno.Quasi sembra strano corre-

re, camminare in mon-tagna, leggere o studiare,senza un sottofondo mu-sicale!

Paura del silenzio? Il si-lenzio inquieta o disturbaforse perché ci si sente in-sicuri dinanzi al vuoto distimoli e di messaggi, chenon si è in grado di sostituirecon pensieri creativi e pro-positivi o con sguardi serenidi contemplazione. Delresto siamo nell’epoca dellamultimedialità e del sovrap-porsi e intersecarsi dei lin-guaggi! Soprattutto per igiovani è un vero abito cul-turale. Ma, a pensarci bene, èil silenzio che dà valore aisuoni stessi e alle parole: unsuono ininterrotto diventaun rumore senza significato,mentre la musica ha bisognodel ritmo di pause e suoni.

Così l’ascolto autentico,fatto di attenzione e di con-centrazione, diviene lospazio in cui la parola ri-suona con tutta la sua den-sità e ricchezza. Quando sista in un bosco o in mon-

tagna o in riva al mare, è nelsilenzio che si può ap-prezzare il rumore del ventoo gli echi delle valli o i versidegli animali o le onde che siinfrangono a riva. In quel si-lenzio la voce della natura,la voce del creato, acquistauna risonanza speciale, chefa percepire la presenzastessa di Dio. È in quel generedi silenzio, che non è solo as-senza di suoni e rumori, madisposizione del cuore all’a-scolto e accoglienza di unapresenza, che si possono ge-nerare cose nuove: là unaparola pronunciata cade interreno fecondo, la sua riso-nanza nell’interiorità sugge-risce risposte e propositi, là sicomprende come il silenziosia la condizione stessa dellaparola, il luogo dove solo siapossibile il dialogo au-tentico.

Parole ricche di silenzio! Aquesto silenzio siamo tuttiinvitati, per entrare nellapossibilità di una riflessionenon superficiale sulla nostravita, per misurare lo

spessore delle cose e ricono-scere ciò che è essenziale,per disporci all’ascolto dellaparola di Dio ed entrarenella preghiera. Non sarànecessario allora dire molteparole (anche Gesù ha dettodi non pregare come ipagani, che credono diessere ascoltati a furia diparole!) quanto piuttostomettersi in ascolto dellaParola che nasce dal silenziostesso di Dio, che ha assuntoi lineamenti dell’Uomo-Dio,Gesù Cristo. È Lui la Parola divita eterna, la Buona Notiziadella salvezza (il Vangelo),che parla certo nella Scrittu-ra e nella liturgia, ma anchenegli avvenimenti della vitapersonale, familiare e so-ciale. Entrare in dialogo conLui esige uno sguardo dicontemplazione, un abban-dono fiducioso, che pos-siamo intuire pensando aduna sosta silenziosa e ripo-sante in una chiesetta dimontagna durante una fa-ticosa ascensione.

Diac. Francesco D’Alfonso

L’11 FEBBRAIO AL SANTUARIO Tanti sono i luoghi, in

diocesi, che ricordano le ap-parizioni di Lourdes; non c’èzona, non c’è parrocchia chenon abbia una chiesetta, unariproduzione della famosagrotta, una nicchia, una statuadella Vergine Immacolata.Alcune sono più imponenti,altre festeggeranno prossi-mamente il secolo di vita,altre ancora più semplici opiù moderne: tutte hanno incomune un forte segno di de-vozione alla Madonna o il de-siderio di ricordare a se stessie agli altri la forte esperienzadi un pellegrinaggio aLourdes.

Da qualche anno, e preci-samente dal 1995, il centrodella devozione alla Ma-donna di Lourdes nella nostradiocesi è il santuario sorto,per volontà del vescovomons. Maffeo Ducoli, sulNevegal.

Non che gli altri “segni”

abbiano perduto d’impor-tanza, ma è un fatto che a quelsantuario giungono pelle-grini dalla nostra terra, datutto il Triveneto e da oltre, inauto, più spesso in pullman;veramente numerose sono le

celebrazioni e le forme di de-vozione che onorano laVergine lì raffigurata con unastatua in marmo di Carrara,fedele riproduzione di quellache si ammira nella Grotta diLourdes, benedetta dal Papa

Un momento commovente della celebrazione dell’11 feb-braio: la benedizione col SS.mo Sacramento a tutti i presenti,particolarmente agli ammalati.

Giovanni Paolo II in uno deisuoi soggiorni in Cadore.

L’11 febbraio scorso intutti o quasi questi luoghi ma-riani ci sono state delle cele-brazioni: S. Messe, Rosari,fiaccolate ecc: da Cortina, aSoverzene, da Foen di Feltrea Borgo Piave per non citareche alcuni luoghi più signifi-cativi.

Ma questa volta si è volutodare particolare importanzaal Santuario del Nevegal. Edallora l’Unitalsi diocesana,superando la paura di trovaretanta neve o il maltempo inquei giorni di pieno inverno,ha chiesto di poter celebrare lìuna giornata del malato. Laproposta è stata ben accoltadal nuovo rettore don SirioDa Corte e dai suoi collabo-ratori.

E così in un pomeriggiofreddo ma con un sole splen-dente un bel numero di perso-

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Tipografia Piave: LX nl: NEVEGAL--0012 nome: marzo 2009 data: 15-10-10 Ora: 17 alt: 64 , 00 Compos.:17,49 del 15-10-10 base: B2 col: CMYK

12 Santuario Maria Immacolata

PER LA VITA DEL SANTUARIO

AI LETTORI DI QUESTO GIORNALINOLa redazione chiede la gentilezza di far per-

venire gli indirizzi esatti, qualora l’indirizzocon cui il giornale viene spedito non corri-sponda alla realtà. Così come chiede, attraversouna lettera, una telefonata, una e-mail, di comu-nicare la cessazione della spedizione perché ildestinatario è deceduto, si è trasferito oppurenon ha interesse a riceverlo.

Tutto questo per semplificare il lavoro dellaspedizione e risparmiare denaro e carta:sempre, ma di questi tempi particolarmente,ogni forma di spreco diventa un’offesa a quanti,e sono molti, sono privi anche del necessario.

Mons. Julio Teran Datari,vescovo di Ibarra inEcuador, in visita al nostroSantuario.

Continuiamo la pubbli-cazione delle offerte dateda tante persone generosea sostegno del Santuario edelle sue attività. Poichécrediamo nella generositàdisinteressata degli offe-renti ed al valore delleparole di Gesù che af-ferma: “Non sappia ladestra quello che fa la si-nistra”, da questo numeroverrà pubblicato sola-mente il nome degli offe-renti, senza l’entità dellacifra offerta.

Probabilmente questopotrà portare a qualcheEuro in meno, ma cirenderà più fedeli allaparola di Gesù, al desi-derio di sua Madre Mariae, dunque, più cristiana-mente credibili. Si prega

ne con alcuni sacerdoti sisono dati appuntamento da-vanti alla grotta per rievocarel’avvenimento che, esatta-mente 151 anni prima nellacittadina dei Pirenei avevadato inizio a tutto il movi-mento che continua tuttora.

Indirizzati dalla Madre cisi è recati poi, processional-mente, nella chiesa che prestosi è riempita tanto che pa-recchi sono dovuti rimanerein piedi.

La celebrazione è stata vis-suta nello stile di Lourdes concanti appropriati con il pen-siero e la preghiera indirizzatiparticolarmente ai malati,tanto più che proprio quelgiorno ricorreva la 19a

giornata mondiale del ma-lato.

La S. Messa solenne è statapresieduta dall’assistentediocesano dell’Unitalsi e donSirio ha illustrato il signi-ficato della giornata manife-stando la sua soddisfazione dipoter fare di questo santuarioun centro di accogliente spiri-tualità mariana.

Il momento più commo-vente per molti è stato disicuro, alla fine della S.Messa, quando si è ripetuto in

piccolo quanto avviene aLourdes ogni pomeriggio, ecioè la benedizione eucari-stica riservata prima ai malatie poi a tutti i presenti con lecaratteristiche invocazionisempre così cariche di fede.

Al termine, per favorirel’incontro e l’amicizia, peruno scambio di saluti, leSuore che prestano servizioal santuario, hanno offerto uncordiale the, particolarmentegradito dai partecipanti datoanche il clima freddo dellagiornata.

Ancora una volta la Ver-gine ha accolto a bracciaaperte i suoi devoti e non hamancato di riempire il lorocuore di serenità e di fiducia.

In questo modo l’Unitalsiha dato inizio alla sua attivitàche avrà come momento cul-minante il pellegrinaggiodiocesano (ed è il 39o dellaserie) a Lourdes dal 10 al 16del prossimo settembre.

È stato bello comunque pertutti, per chi ha già fattoquesta esperienza e per chi lafarà trovarsi in un momentointenso di preghiera e di in-contro con Dio attraverso alMadre sua.

don Lino Del Favero

fin d’ora di voler scusareeventuali errori ed omis-sioni.

In mem. Giuseppe edEster Laura e Giorgio Poz-zana; Gruppo Chierichettidi Fiera, Carbonera e Ba-varia (TV); Piazza Fulvio;Bez Beniamino; MiariFulcis Damiano; ScolaFlora; D’Incà Gastone; DeMatté Mario; ScardanzanDomitilla; Scuola Maternadi Limana; Murer mons.Alfredo; Cossalter Gior-gio, Francescon Luigi;Biancoforte Tullio; Lo-renzet Severino ed Angelain 30.mo di Matrimonio;Ianiro Ornella Pavei inmem. Pavei Fortunato; Ia-cobellis Battista in mem.don Giuseppe Pierobon;Scotti Francesco; Par-

rocchia di Mansuè; D’OlifMarina; Vasini Renato;Scarton Gianmarco; Bedi-ni Elide; Pedol Luigia; Lu-ciani Aldo; Gava Lelio;Bencini Francesca; la mo-glie in mem. Luigi Olivier;fam. Casagrande; in mem.Antony Lentola i familiari;Moravo Riccardo; FrattaSeverino; De NardinAdriana; Colussi Luciano;Gallon Rina; Parrocchia S.Niccolò de Mendicali (Ve);Comunità salesiana Ago-sti; Ongarelli Pierluigi;Cason Pasquale; SaviMaria; Bertagno Elena;Gruppo donne di Bolzanovicentino; Gruppo Scout;Palman Itala; Fa. TormeLidia; Movimento Fo-colari; defunti ZuccolottoDe Toffol; Unitalsi; variNN.

Un ringraziamento atutti gli offerenti, anche aimolti che lasciano in San-tuario la loro offerta senzanome, come la vedova delVangelo.

La riconoscenza dellaDiocesi e della comunitàdel Santuario va anche aimolti volontari e volon-tarie ed a quanti, anche achi offre generi in natura,operano per la vita ordi-naria e la manutenzionedel Santuario stesso. LaMadonna ottenga a tuttidal suo Figlio Gesù la ri-compensa di grazie e bene-dizioni abbondanti.

Per quanti volessero

contribuire con qualche of-ferta, ecco i numeri e lecoordinate bancarie ri-guardanti il Santuario:● Conto corrente postale

32180390, intestato aSantuario Maria Imma-colata Nostra Signora diLourdes.

● Cassa Rurale Val diFassa e Agordina, filialedi Sedico: IT 58; Cin: G;08140 61310; numeroconto 000012042660.

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