CHE COS’È LA TAC CORONARICA - ordinefarmacistinapoli.it · Che cos’è la tac coronarica 5....

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Anno VII Numero 1301 Martedì 06 Marzo 2018 S. Coletta AVVISO Ordine 1. ORDINE: Progetto “Un Farmaco per tutti” e “Una Visita per tutti”; 2. Sussidio di solidarietà 3. Quota sociale 2018 Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Che cos’è la tac coronarica 5. MICROBIOMA: i batteri «buoni» dell’intestino che ci difendono 6. Scompenso cardiaco, aumenta il bisogno di andare al bagno di notte”, vero o falso? Prevenzione e Salute 7. Cosa succede al cuore quando si fa attività fisica? 8. Frutta, verdura e attività fisica in caso di malattia diverticolare Meteo Napoli Martedì 06 Marzo Variabile Minima: 9° C Massima: 13 °C Umidità: Mattina = 47% Pomeriggio = 55% CHE COS’È LA TAC CORONARICA Un esame che va fatto in sospetto di patologia ostruttiva Il dottor Daniele Andreini, responsabile dell’Unità Operativa della tac coronarica presso il Centro Cardiologico Monzino di Milano, ci spiega a cosa serve la TAC Cardiovascolare. L’esame, non invasivo, serve a visualizzare l’anatomia coronarica per cercare ischemie. Il dottore parla del “pericolo” raggi x e spiega quali sono le linee guida per le radiazioni, che in 10 anni comunque si sono ridotte di oltre 10 volte: adesso una tac è pari a 3-5 radiografie torace e non presenta particolari rischi anche per pazienti anziani o molto giovani. È un esame che non viene usato come screening ma in chi ha già sintomi oppure familiarità di patologia coronarica e diabete. Consente però di arrivare a prevenire eventuali cause di infarto fino a ridurre i rischi del 50%. Che cos’è la TAC coronarica : clicca il link http://video.corriere.it/che-cos-tac-coronarica/453fdc70-1719-11e8-b630-41a05c9e9642 SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi……… Suonno porta suonno. (Sonno porta sonno).

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Anno VII – Numero 1301 Martedì 06 Marzo 2018 – S. Coletta

AVVISO Ordine

1. ORDINE: Progetto “Un

Farmaco per tutti” e “Una

Visita per tutti”;

2. Sussidio di solidarietà

3. Quota sociale 2018

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 4. Che cos’è la tac coronarica

5. MICROBIOMA: i batteri

«buoni» dell’intestino che

ci difendono

6. “Scompenso cardiaco,

aumenta il bisogno di

andare al bagno di notte”,

vero o falso?

Prevenzione e Salute 7. “Cosa succede al cuore

quando si fa attività fisica?

8. Frutta, verdura e attività

fisica in caso di malattia

diverticolare

Meteo Napoli

Martedì 06 Marzo

Variabile

Minima: 9° C Massima: 13 °C Umidità: Mattina = 47%

Pomeriggio = 55%

CHE COS’È LA TAC CORONARICA

Un esame che va fatto in sospetto di patologia ostruttiva

Il dottor Daniele Andreini, responsabile dell’Unità Operativa della tac coronarica

presso il Centro Cardiologico

Monzino di Milano, ci spiega a

cosa serve la TAC

Cardiovascolare.

L’esame, non invasivo, serve a

visualizzare l’anatomia

coronarica per cercare

ischemie.

Il dottore parla del “pericolo”

raggi x e spiega quali sono le

linee guida per le radiazioni,

che in 10 anni comunque si sono ridotte di oltre 10 volte:

adesso una tac è pari a 3-5 radiografie torace e non presenta particolari rischi

anche per pazienti anziani o molto giovani.

È un esame che non viene usato come screening ma in chi ha già sintomi oppure

familiarità di patologia coronarica e diabete.

Consente però di arrivare a prevenire eventuali cause di infarto fino a ridurre i

rischi del 50%.

Che cos’è la TAC coronarica:

clicca il link http://video.corriere.it/che-cos-tac-coronarica/453fdc70-1719-11e8-b630-41a05c9e9642

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Proverbio di oggi……… Suonno porta suonno. (Sonno porta sonno).

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PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1301

SCIENZA E SALUTE

MICROBIOMA: i batteri «buoni» dell’intestino che ci difendono

Diversi team di scienziati sono al lavoro per capire come condiziona la salute e che ruolo ha nella comparsa delle malattie. Obiettivo: manipolarlo a nostro favore

Non siamo mai soli. Il compagno di vita, che incontriamo alla nascita e che ci accompagnerà fino alla fine, si chiama microbiota ed è quell’insieme di microbi che abitano in noi, nell’intestino soprattutto, ma anche in gola, nei bronchi, sulla pelle e in tutte quelle zone del corpo che comunicano con l’esterno. Un vero e proprio «nuovo» organo, ci informano gli esperti. I ricercatori non se n’erano mai occupati fino a una quindicina di anni fa, quando, grazie alle possibilità di analisi del Dna, si è scoperto che questo invisibile mondo microbico possiede un patrimonio genetico cento volte maggiore rispetto alla somma del Dna di tutte le nostre cellule. E la rivista Science lo ha considerato «scoperta dell’anno» sia nel 2011 che nel 2013. MICROBIOMA E MICROBIOTA Le pubblicazioni scientifiche parlano a volte di microbiota altre di microbioma. Qual è la differenza? Spiega Antonio Gasbarrini, direttore della Gastroenterologia al Policlinico Gemelli di Roma e uno dei massimi esperti italiani in questo settore di ricerca: «Il microbiota è l’insieme dei microrganismi che lo compongono e cioè batteri (quelli più studiati, tanto che si parla di batterioma) virus, funghi e altri organismi unicellulari. Il microbioma è, invece, la somma di tutte le sostanze prodotte da questi microbi, compresi gli antibiotici (si considera parte del microbioma anche il loro patrimonio genetico, ndr)». Il microbiota conta fino a 100 trilioni (pari a un milione di miliardi) di microscopici esseri, un numero dieci volte superiore a quello delle cellule del nostro organismo, per un peso globale di circa un chilo e mezzo. «MICROBIOTE REVOLUTION» Le sue colonie più numerose si trovano nel canale alimentare, in particolare, nel colon: quest’ultimo ne contiene più del 70 per cento del totale. È una complessa biomassa che interferisce con il nostro organismo in molti modi e che oggi una ricerca d’avanguardia sta studiando a pieno ritmo tanto e c’è chi parla di «microbiote revolution». Obiettivo? Capire innanzitutto come funziona il microbiota/microbioma e come condiziona il nostro stato di salute, ma anche analizzare il suo ruolo nella comparsa di malattie e manipolarlo con l’obiettivo di prevenire o curare queste ultime. COME SI FORMA Andiamo allora con ordine, prendendo in considerazione il microbioma intestinale, quello a oggi più studiato. «Il microbioma si eredita in parte dalla madre e in parte dall’ambiente esterno nei primi anni di vita». La colonizzazione dei germi comincia nel momento del parto per «contaminazione» durante il passaggio in vagina. Chi nasce, invece, con un cesareo incontra i suoi microscopici ospiti attraverso il contatto con la pelle della madre, che ha un suo proprio microbioma, e dall’ambiente esterno. Alcuni studi hanno, infatti, dimostrato differenze nella carta di identità microbica di chi nasce in un modo piuttosto che nell’altro. Ci sono poi altri fattori che possono interferire. «Le modalità di allattamento, per esempio — aggiunge Gasbarrini — e soprattutto l’alimentazione. Ma possono entrare in gioco anche elementi psicologici: se un bambino vive in un ambiente conflittuale il suo microbioma si modifica. Ecco perché si deve alimentare bene e vivere in un ambiente sereno». Ogni individuo, dunque, acquisisce un microbioma che rimarrà un suo tratto distintivo per tutta la vita, anche se la sua composizione può subire variazione per l’influsso di diversi fattori .

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PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1301

LE FUNZIONI Ma quali sono le funzioni di questo «nuovo» organo?

«Sono tante, alcune più studiate, altre meno. La prima è che modella il sistema di difesa immunitario e lo

controlla. Alcune patologie sono da attribuire proprio alla perdita di questo equilibrio».

Un esempio? L’appendicite acuta, dove i germi cattivi? hanno il sopravvento.

La seconda funzione riguarda la digestione: un microbioma sano assicura un corretto metabolismo dei cibi

e la produzione di vitamine. «Certi batteri — possiedono 70 polisaccaridasi, enzimi che aiutano a digerire la

verdura. Noi ne abbiamo solo una». La terza è che potrebbe funzionare anche come organo endocrino

capace di produrre ormoni. Ad assicurare una buona funzionalità del microbioma è la sua biodiversità:

quanto più sono numerose le specie presenti tanto più influirà positivamente sulla salute

dell’individuo.

«Alla fine i microbi — conclude Gasbarrini — , quando smettono di svolgere tutte le loro funzioni in

simbiosi con l’organismo umano, diventeranno i responsabili della sua distruzione». (Salute, Corriere)

PREVENZIONE E SALUTE

COSA SUCCEDE AL CUORE QUANDO SI FA ATTIVITÀ FISICA?

Lo dicono tutti i medici: fare attività fisica fa bene al cuore.

Ma cosa succede al cuore quando si corre o si cammina a passo svelto?

Che praticare esercizio fisico aerobico abbia effetti benefici sulla

prevenzione e la riduzione del rischio cardiovascolare è ormai un

fatto noto da anni, anche se i meccanismi non sono sempre

conosciuti e potrebbero derivare da numerosi fattori, ormonali,

meccanici, locali e sistemici – spiega il dr Alessio Cappelleri,

cardiologo di Humanitas.

Quando si fa esercizio fisico con continuità e costanza, ma

soprattutto se si pratica un’attività aerobica come la corsa,

camminare a passo svelto, o passeggiare in montagna, a livello

cardiaco aumenta la formazione locale e anche sistemica, cioè in

tutto il sistema cardiocircolatorio incluse arterie, vene e capillari, di un fondamentale vasodilatatore, il

nitrossido di azoto (NO), che favorisce la vasodilatazione arteriosa, cioè la dilazione delle pareti delle

arterie, aiutando quindi anche la diminuzione dei valori della pressione.

Inoltre, l’attività fisica costante provoca una diminuzione della frequenza cardiaca a riposo, cioè quando

non si svolge alcune attività fisica, con il conseguente calo del consumo di ossigeno miocardico e calo della

pressione arteriosa sistemica, mentre fornisce un aumento della gittata cardiaca e della forza di

contrazione miocardica.

Per questi motivi l’esercizio fisico aerobico è importante sia nel soggetto sano, sia nel paziente cardiopatico

a cui è raccomandata come terapia non farmacologica per la gestione della malattia cardiaca.

(Salute, Humanitas)

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PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1301

SCIENZA E SALUTE

“SCOMPENSO CARDIACO, aumenta il bisogno di andare al bagno di notte”, vero o falso?

Alcuni dei pazienti con scompenso cardiaco credono che il maggior bisogno di andare in bagno di notte possa essere collegato alla malattia cardiaca. Vero o falso?

Risponde la dottoressa Maddalena Lettino, responsabile del Dipartimento cardiovascolare di Humanitas.

“Sono molti i sintomi dello scompenso

cardiaco, alcuni più lievi di altri, e non

sempre possono essere evidenti – spiega la

dottoressa. –

ra quelli più lievi ma da non sottovalutare, e di cui

parlare con il proprio medico, anche la maggiore

necessità di urinare di notte. Infatti, nella posizione

distesa l’afflusso di sangue ai reni è maggiore rispetto

a quando si è in posizione verticale o seduti.

Questo contribuisce a una maggiore produzione di urina che quindi aumenta la necessità di alzarsi di notte

per andare in bagno.

Lo scompenso cardiaco si manifesta con una serie di sintomi causati dall’incapacità del cuore di contrarsi o

rilasciarsi appropriatamente dopo la contrazione e di inviare correttamente il sangue a tutti gli organi.

Se nelle fasi iniziali dello scompenso, i sintomi possono essere lievi o assenti, nelle fasi avanzate possono

invece diventare più gravi proprio perchè organi vitali come reni e cervello non ricevono un adeguato

apporto di ossigeno.

Oltre a una maggiore necessità di urinare di notte, chi soffre di scompenso cardiaco non dovrebbe

sottovalutare sintomi quali:

difficoltà a respirare, chiamata anche “fiato corto”, che può comparire non solo quando si pratica

una qualche attività fisica, ma anche a riposo oppure durante la notte;

stanchezza generale e debolezza alle gambe; gonfiore a piedi e caviglie, alle gambe e all’addome;

vertigini, difficoltà a concentrarsi; palpitazioni;

tosse secca; nausea, gonfiore allo stomaco e perdita di appetito

Quando compaiono questi sintomi, è raccomandabile parlarne al proprio medico che interverrà con esami

specialistici (ECG, Holter 24 ore, ecocardiogramma, Rx del torace) e adeguando la terapia farmacologica.”

(Salute, Humanitas)

VERO

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PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1301

PREVENZIONE E SALUTE

FRUTTA, VERDURA E ATTIVITÀ FISICA IN CASO DI MALATTIA DIVERTICOLARE

A cinquant’anni, circa un individuo su due sarà interessato dalla formazione dei diverticoli, ovvero di piccole “tasche” lungo le pareti del colon.

È una presenza benigna e silente che però può evolvere in condizioni patologiche ovvero la malattia diverticolare e la diverticolite, caratterizzate dall’infiammazione dei diverticoli. È possibile però contenere il rischio di sviluppare malattia diverticolare e diverticolite seguendo alcune accortezze, come spiega il dottor Gionata Fiorino, gastroenterologo del Centro Ricerca e Cura delle Malattie Infiammatorie croniche intestinali di Humanitas.

LA DIVERTICOLOSI Con questo termine si indica semplicemente la presenza dei diverticoli, ovvero delle piccole “ernie” della mucosa del colon, che più frequentemente interessano la parte del colon prima del retto. Tra i fattori di rischio associati alla diverticolosi ci sono la sedentarietà, il fumo di sigaretta e l’adesione a una dieta a scarso apporto di fibre con conseguente stitichezza e sforzo evacuativo. L’insorgenza dei diverticoli non è sintomatica, tuttavia se si dovessero avvertire sintomi come crampi e dolori addominali improvvisi, alterazione della regolarità intestinale o stitichezza, è bene consultare uno specialista per valutare l’eventuale insorgenza di malattia diverticolare.

DIVERTICOLITE A differenza della malattia diverticolare la diverticolite è una condizione più seria che può richiedere persino l’intervento chirurgico: i dolori addominali sono più intensi, può comparire un sanguinamento rettale possono fare la loro comparsa anche la febbre, il vomito e la nausea. Cosa si può fare in presenza di malattia diverticolare? «Se la malattia diverticolare non è gravata da complicazioni – risponde il dottor Fiorino – può essere gestita con una corretta alimentazione e uno stile di vita appropriato. I diverticoli possono infiammarsi essenzialmente per un aumento di pressione all’interno del colon che è favorita dalla stitichezza, dalle feci dure, dallo sforzo evacuativo. Per cui bere molto, mangiare frutta e verdura regolarmente e fare esercizio fisico in maniera tale da avere uno svuotamento regolare tutti i giorni aiutano a gestire la malattia». «Non c’è chiara evidenza sull’uso di farmaci, per esempio antibiotici, da usare regolarmente, per cui – aggiunge lo specialista – la prescrizione va fatta caso per caso in base ai fattori di rischio per ripresa di malattia». La malattia diverticolare può evolvere in diverticolite se non si interviene adeguatamente o la diverticolite può insorgere direttamente in maniera acuta? «Purtroppo la diverticolite non è prevedibile, così come la gravità dei sintomi. I consigli legati alla dieta e al contrasto alla stitichezza valgono per tutti. È importante, in caso di malattia diverticolare nota, valutare ogni peggioramento dei sintomi per rivolgersi per tempo a uno specialista per valutare la giusta terapia». «Se compaiono all’improvviso febbre alta, sanguinamento rettale e/o importante dolore addominale, è importante farsi valutare con urgenza per esempio presso il Pronto Soccorso per escludere complicanze. In questi casi, spesso, è necessaria idratazione e terapia antibiotica endovenosa e, in caso di complicanze, anche una valutazione chirurgica», conclude il dottor Fiorino. (Salute, Humanitas)

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ORDINE:

IN RISCOSSIONE LA QUOTA SOCIALE 2018

E’ in riscossione la quota sociale 2018 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI.

Si Comunica che in questi giorni, Equitalia, Agente della riscossione dell’Ordine della Provincia di Napoli, sta recapitando l’avviso di pagamento relativo la Tassa di iscrizione all’Ordine per l’anno 2018. Il pagamento sarà possibile effettuarlo entro il 28 Febbraio p.v.

Si ricorda che è obbligo di ogni iscritto il versamento della quota d’iscrizione annuale e che un eventuale ritardo comporta l’aggravio delle spese di esazione.

Il mancato adempimento, oltre a causare un’infrazione alla deontologia professionale, fa venir meno il requisito necessario per mantenere l’iscrizione all’Albo Professionale.

AVVISO

GLI ISCRITTI CHE NON HANNO ANCORA RICEVUTO

L’AVVISO DI PAGAMENTO,

POSSONO SCARICARLO dal sito dell’Ordine

INSERENDO il PROPRIO CODICE FISCALE al seguente link:

http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1381-quota-sociale-2018

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca

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PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1301

ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTI” e “UNA VISITA PER TUTTI”

I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia

mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico

chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da

donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende

Farmaceutiche, nonché di organizzare visite specialistiche

gratuite attraverso il camper della salute dell’Ordine.

Al fine di favorire la prevenzione sul territorio, nonché di contribuire ad assicurare ai cittadini in difficoltà non solo i farmaci provenienti dal progetto “Un Farmaco per Tutti” ma anche forme di attività assistenziali, il Consiglio dell’Ordine ha deliberato di acquistare un CAMPER della SALUTE, da utilizzare sul territorio per pianificare in modo capillare, ed in collaborazione con medici specialisti e volontari, laddove siano richiesti nuove forme assistenziali e di prevenzione (Visite mediche specialistiche, Autoanalisi etc.). Tale iniziativa, denominata, “Una Visita per Tutti”, insieme al progetto “Un Farmaco per Tutti” andrebbe a costituire una sorta di “Servizio Sanitario Solidale” che merita di essere considerato e supportato in modo sistemico dal Nostro Ordine e da altre Istituzioni pubbliche.

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PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1301