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CESTAS 2.0 30 anni di idee esperienze e partneriati nel mondo web 2.0 per il terzo settore Gianluca Ulisse 11 - 12 giugno 2009 - Pinarella di Cervia (RA)

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CESTAS 2.0 30 anni di idee esperienze e partneriati nel mondo

web 2.0 per il terzo settoreGianluca Ulisse

11 - 12 giugno 2009 - Pinarella di Cervia (RA)

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CESTAS 2.0 – web 2.0 per il terzo settore

Web 2.0?Prima era: comunicazione scritta (in contrasto con la precedente comunicazione orale)

Seconda era: diffusione dei mass-media

Terza era: nel Web 2.0 scompare la figura dell’editore professionale che impartisce informazione di massa a lettori passivi

Il modello collaborativo di Linux consiste in:- Poca gerarchia- Nessuna barriera all’entrata- Creatività emergente- La community certifica le competenze

Da Linux si arriva all’idea del Web 2.0:- Condivisione di conoscenze ed esperienze tramite blog e social network- Generazione di una reputazione dalla base- Intelligenza collettiva: coincidenza tra generatore e fruitore di contenuti (es. blog, Wikipedia, Amazon)- Web 2.0: intelligenza collettiva ed architettura partecipativa- sono gli utenti a creare con i contributi la forza dle web 2.0

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CESTAS 2.0 – web 2.0 per il terzo settore

Blog?

Blog = weblogIl termine blog è la contrazione di web log, ovvero "traccia su rete" (wikipedia)

“E’ un vero e proprio nuovo genere editoriale nato con Internet. In pratica, è il taccuino quotidiano con le annotazioni dell'autore su diversi siti e pagine web che viene via via scoprendo intorno un determinato tema, in genere fortemente specialistico. Steve Outing considera il weblog il futuro dell'attuale articolo di commento o di opinione.” (Carrada - il mestiere di scrivere)

Il weblog (o più brevemente blog) è sostanzialmente uno spazio virtuale che può essere gestito autonomamente e che permette di pubblicare in rete in tempo reale notizie, informazioni e storie di ogni genere. Per certi aspetti, i blog sono simili ai forum poiché le notizie possono ospitare commenti e dare vita a gruppi di discussione

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CESTAS 2.0 – web 2.0 per il terzo settore

Dal Web al Blog

Siamo passati da lettori a scrittori.

Tutti possono partecipare ad un blog e soprattutto tutti possono farsi un blog.

Ma la questione è:

Un sito web con il blog?

O un blog come sito?

“Bloggare” facilita le conversazioni e crea relazioni

Permette di dare una visione personale sugli di eventi dell'organizzazione

Consente di raccogliere il sostegno e reclutare volontari.

Permette lo scambio di informazioni tra i componenti, gli altri specialisti non-profit, specialisti ecc

Aiuta a far emergere la consapevolezza per i donatori

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CESTAS 2.0 – web 2.0 per il terzo settore

Blog – che fare

Iniziare a frequentare i blog

Avere qualcuno che ama fare il blogging blogging

Obiettivi sostenibili

Più qualità che quantità

Rispondere ai commenti

Feed RSS

Dove mi creo il blog? E’ facile:

Wordpress - http://wordpress.com/ (la piattaforma http://wordpress.org)

Blogger.com - http://www.blogger.com/

Type pad - http://www.typepad.com/

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Microblogging

Microblogging è basato sul principio di informare sul mio “stato”: cosa sto facendo ora?

Twitter è il nome della più popolare piattaforma di microblogging.

Twitter è una delle maggiori piattaforme di social blogging con 4.5 millioni utenti nel Novembre 2008 (http://twitter.com/ )

Per fare cosa?

Chatting: routine, cosa sto facendo?

Conversazione (short): fra due persone

Invio info / URL: metto una news con il suo URL

News: informo tutti quelli che mi “seguono”

Ma come funziona?

Posso seguire (following) o essere seguito (followers) ovvero ricevere news o “postare” news

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Twitter

(1) User name(2) Statistiche (3) Direct messages(4) Posts a cui risposto(5) My followers’

updates(6) Everyone posts(7) Il mio ultimo post(8) Search (find people)

(1)

(2)

(3)(4)

(5)

(6)

(7)

(8)

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Twitter: perché?

E’ uno degli strumenti per creare e rafforzare le comunità on-line

Si parla direttamente, o si inviano messaggi a gruppi di persone che sono interessate a noi.

Possiamo mandare un messaggio con URL per far seguire una azione

Possiamo ottenere una visione “interna” di come si sviluppa una microdiscussione e comprendere che cosa accade e chi lo dice.

Possiamo sia mettere informazioni che avviare discussioni (brevi).

Teniamo aggiornati in tempo reale.

Ma Twitter è uno strumento, che non vive da solo, ha bisogno degli altri strumenti del web 2.0

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Social Network

I siti di Social Networking permettono ai loro utenti di articolare e rendere effettivi - in internet – i propri social network “di vita” comunicando e condividendo con persone che sono già o lo sono diventate parte del proprio social network.

Facebook dallo 04 (Harvard) e dallo 06 con Twitter

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Facebook: perché?

Innanzitutto perchè è gratis ed è facile da usare; è “abbastanza” sicuro come spazio di relazione, ma non è un convento ;)

E’ basato sul concetto di community: si costruiscono gruppi e ci si relazione con dei network di interesse o amicizia

Gli aggiornamenti miei e dei miei “contatti” sono in tempo relae, posso avere chat, è una comunicazione gratificante, nonostante il media “freddo”

Posso personalizzare la mia “home page”, aggiungervi applicazioni varie, mettere immagini, foto, filmati eventi

Discrezione e attenzione poichè i post sono visibili e rimangonoFacebook terms of use & privacy policy – vi sono numerose controversie ma quando aderite a fcbk sostanzialmente accettate che:Posso fare qualsiasi cosa io voglia con i tuoi contenuti, ora e sempre.

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Facebook per ONG

Mi permette di avere un canale di contatti strutturato a costi quasi nulli.

Mi permette di trasmettere e rendere visibili i miei messaggi tramite catene di relazioni,

di interesse, di amicizia senza limiti di audience, tempo e distanza.

La strategia per Facebook strategy

- Non l’organizzazione ma la causa.

- Sviluppare e discutere la causa con il network

- Gestire e comunicare: curare il giardino ogni giorno

- Creare relazioni con gli atri membri di Facebook interessati alla vostra causa o simlari

- Incoraggiare i commenti, le foto, i video

- sviluppare le conversazioni online

- partecipare e aggiornare

- monitorare chi e come

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Facebook: i gruppi

Gruppi sono ottimi per il sostegno di cause, un

posto dove costituire una sorta di comunità.

I Gruppi possono essere costituiti da chiunque,

su qualsiasi argomento (discrezionalità di fcbk)

Persone che aderiscono al gruppo sono

chiamati membri

Nel Gruppo si può:

news & info,

creare e invitare ad eventi

creare una discussione a tema

aggiungere multimedia

I membri posso

contribuire con i loro commenti e multimedia

contribuire alle discussioni

aderire agli eventi e notificarlo (RSVP)

I pro• Gli utenti Facebook hanno familiarità• Si possono mandare messaggi a tutti i membri del gruppo• E’ facile da costituire e da gestire

I contro• sono visibili solo dai membri del gruppo• Per mantenere il flusso di comunicazione il membro del gruppo deve visitare regolarmente la pagina

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Facebook: il gruppo

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Facebook: la pagina

La Pagina è pensata per rappresentare in maniera univoca una realtà, una figura

pubblica o una organizzazione e può essere creata soltanto dal rappresentante ufficiale

di tale entità.

Le pagine sono indicizzate da Google e quindi ricercabili.

Le Pagine hanno maggiori funzionalità dei gruppi, con particolare attenzione ai contenuti

multimediali e al flusso di contenuti gestito dall’amministratore.

Vi è anche una forma di advertising con i Facebook ads.

Le Pagine hanno

- Tabs customizzabili : spazi per updates/ foto/ video/ eventi/ reviews/ discussioni

- Strumenti per la misura della partecipazione e della interazione

Chi partecipa ad una Pagina è un “Fans” e può

- interagire nella area comune o partecipare alle discussioni

- a seconda dei permessi stabilit, può scrivere commenti / revisioni e fare upload foto e

video

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Facebook: la pagina

I pro•visibile da internet e non solo dai membri Facebook (ma solo i membri possono interagire) •Si possono aggiungere applicazioni da una vasta scelta• strumenti di statistica dei fan e dell’utilizzo delle pagine• gli RSVP dei fan vengono aggiunti ai loro calendari e avranno l’evento ricevuto nei newsfeed RSS

I contro• Gli aggiornamenti ai fan compaiono nella loro home page e non vengono inviati via email come ai membri del gruppo• gli utenti Facebook sono meno abiutati alle pagine• I visitatori di una pagina FBCK per interagire devono essere membri• E’ più complesso tecnicamente e operativamente da gestire, sopratutto se si vogliono sfruttare le features delle applicazioni

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Facebook: la pagina

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Flickr

Uno dei migliori sistemi di gestione foto online e community con

servizi e applicazioni. (http://www.flickr.com/ )

Permette di mettere a disposizione le foto con varie modalità,

pubbliche, private con opzioni di ri-uso e download da terzi.

Le foto vengono organizzate in tag e condivise in gruppi di interesse.

Occorre registrarsi con cui:

- Upload e download foto

- aderire e creare gruppi

- partecipare a discussioni

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Flickr – tag e CC

Le tag permettono di

categorizzare in maniera

multipla le foto.

Con le stesse tag possono

essere cercate.

Le foto possono avere il Geo-

tagging, ovvero avere la

contestualizzazione sulle

mappe

Su Flickr posso utilizzare

Creative Commons, una

alternativa al copyright

classico

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Flickr per ONG

Raccontiamo la nostra storia su Flickr

“Una immagine vale più di mille parole”

Mettiamo le foto e raccontiamo attraverso esse la nostra storia

Creiamo un gruppo e invitiamo i nostri possibili stakeholder (gruppo

privato o pubblico)

Le foto possono essere organizzate attorno a un tema, un evento o

dei personaggi.

Incoraggiate i commenti e i feedback.

Anche con poche foto si possono si possono raccontare ottime storie,

ad esempio Camera Rwanda

http://www.flickr.com/photos/camera_rwanda/sets/

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Flickr per ONGPromuovere gli eventi- upload- Incoraggiare i contributi

Lanciare campagne- visibilità- interazione con la comunità- impegnare e aumentare audience

Coinvolgere i volontari- Condividere foto- Raccontare le storie- Sviluppare la creatività

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Video per ONG

Ovviamente la struttura per eccelenza è Youtube, con i limiti di 20

minuti di lunghezza.

Si creano dei fenomeni di comunicazione, detti Video Meme “un

fenomeno culturale che volontariamente si diffonde da persona a

persona, attraverso tutto il Web; può essere qualsiasi cosa che è

volontariamente condivisa, tra cui frasi, immagini, audio o video. Può

rimanere solo online, ma può diffondersi a quello offline o viceversa ”

The Girl Effect - http://www.youtube.com/watch?v=WIvmE4_KMNw

Youtube ormai è una piattaforma televisiva on demand (il bel

progetto Home -

http://www.youtube.com/user/homeproject?blend=5&ob=4 )

e vi è Dot Sub (http://dotsub.com/) per la sottotitolatura

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Video per ONG

I video come documentazione per il proprio lavoro e i propri eventi

I video sono un modo efficace per mostrare un idea, un progetto e un

sentimento; un video su Youtube può essere poi presente nelle

pagine web.

Aiuta e rafforza il senso di responsabilità e coinvolgimento degli

stakeholders e donors.

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Creative Commons Come permettere la circolazione dei contenuti in modo flessibile ma protetto da un copyright adeguato al nuovo media e alle nuove forme di pubblicazione?Creative Commons offre un insieme flessibile di protezioni e libertà per autori e artisti. Basato sul diritto d'autore tradizionale - "tutti i diritti riservati" – ha creato un diritto d'autore su base volontaria fondato sul principio “alcuni diritti riservati”. Creative Commons è un'organizzazione non-profit. Tutti gli strumenti sono utilizzabili gratuitamente.

Attribuzione: devi riconoscere il contributo dell’autore originario

Non opere derivate: Non puoi alterare, trasformare o sviluppare quest’opera

Non commerciale: Non puoi usare quest’opera per scopi commerciali.

Condividi allo stesso modo: Se alteri, trasformi o sviluppi quest’opera, puoi distribuire l’opera risultante solo per mezzo di una licenza identica a questa

http://creativecommons.org/about/licenses/http://www.creativecommons.it/Licenze

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RSS

Really Simple Sindacation (o Rich Site Summary, o ancora RDS Site Summary)

è un sistema piuttosto diffuso col quale alcuni siti che vengono aggiornati

frequentemente possono presentare i loro contenuti in un formato semplice e veloce. Il

nuovo contenuto del sito viene presentato tramite link, titoli e testi, consentendo agli

utenti di aggiornare rapidamente le informazioni interessate senza dover perdere tempo

a navigare da un sito all'altro. Queste applicazioni si chiamano RSS Aggregator o RSS

Reader.

Si possono creare dei canali tematici, da offrire ai propri utenti, a costo virtualmente

nullo, come è Google News.

Possono nascere quindi nuovi soggetti distributori di informazioni, che non le hanno

prodotte, ma si sono limitati a selezionare/aggregare, selezionando le fonti.

http://www.google.it/reader/ (Google Reader)

RSS diviene lo strumento con cui informare in modo semplice e automatico; come noi

pubblichiamo la notizia il nostro utente la puo leggere senza dover andare sul nostro sito,

offriamo cioè una modalità di consultazione senza obbligare la visita sul sito web

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High tech – High Touch

Nel 1982 John Naisbitt, in Megatrends, aveva definito il concetto di high tech

- high touch. Non è un caso che nel 1999 abbia dedicato a questo argomento

un intero libro. Naisbitt riassume così il suo pensiero: “High tech - high touch”

è una formula che uso per descrivere il modo in cui rispondiamo alla

tecnologia. Ogni volta che una nuova tecnologia viene introdotta nella società,

ci deve essere il contrappeso di una spinta umana che ristabilisce l’equilibrio –

cioè “high touch” – se no la tecnologia viene respinta. Più c’è “high tech”, più

occorre “high touch”.

Dice Gerry Mc Govern, nel suo bel libro The Caring Economy:

“L’internet non è fatta di tecnologie, ma di persone che comunicano, persone

che cercano e offrono informazioni. L’importante è aver cura delle relazioni e

delle persone. Non c’è nulla di banale nel concetto di “aver cura”.

http://www.gandalf.it/uman/06.htm

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Cestas Web 2.0

Il sito di Cestas Chile http://www.cestas.cl/ riassume perfettamente

tutto ciò.

Esercizio … trovare tutte le buone pratiche nel sito.

Ma abbiamo anche una web conference

http://it.justin.tv/redempresarias

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CESTAS 2.0 – web 2.0 per il terzo settore

Cosa valutare

Beta perpetuo! Sempre mutevoli e mai conclusi

Come si misura l’efficacia?

• Nuovi membri su gruppi

• Nuovi gruppi spontanei creati

• Risposta ad inviti di azioni e petizioni online

• Iscrizioni a liste

• Commenti sui blog, feed RSS utilizzati

• Hit video e foto

• Adesioni di donor e membri

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CESTAS 2.0 – web 2.0 per il terzo settore

…grazie

Ci sono ancora molte cose da dire:

- il credibility project (Stanford Edu) e gli influential- http://credibility.stanford.edu/

- l’informazione distribuita con i link e Delicious - http://delicious.com/

- i feed RSS e feedburner per tenere tracciahttp://it.wikipedia.org/wiki/Really_simple_syndication - http://www.feedburner.com

Una guida http://webeconoscenza.blogspot.com/2007/10/la-guida-di-feedburner.html

http://webeconoscenza.blogspot.com/2007/10/la-guida-di-feedburner-il-pannello-di.html

- i tools Goggle per sapere chi mi cerca e chi mi trovahttp://www.google.com/intl/it_ALL/analytics/

Ma come tutte le azione del web 2.0 sono sempre work in progress grazie al contributo

complessivo di tutti

Per questa brevi appunti ho potuto contare sul mio network di intelligenza distribuita, e questo è un esempio di sapere

opensource :)

Quindi grazie a:

Marco Ghezzi – Apogeo editore; Elena Antognazza – PayPal; Sofia Postai – Vocabola Lab; Giancarlo Livraghi – Gandalf; Andrea

Monti – Studio legale Monti; The African Commons Project; Stefano Quintarelli; Euforic e tanti altri.