Certificazioni di conformità: la strada per crescere · sentiva di domandare se il frigorifero...

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conformità: per crescere Certificazioni di la strada recchio non fossero “nocivi alla salu- te”. A quel punto il nostro lettore si sentiva di domandare se il frigorifero dell'altra azienda fosse “pericoloso”. LE CONDIZIONI Se non è smarrimento questo, ci chie- diamo cos'altro può esserlo. La cultu- ra su certe tipologie di prodotti, a par- tire dal bianco, è bassissima. Le certi- ficazioni che attestano la conformità dei prodotti, se ben comunicate, di- ventano un'arma di marketing poten- zialmente vincente. Però vanno rispet- tate alcune condizioni. La prima non riguarda le certificazioni in sè bensì chi rilascia la certificazione. Anche su questo terreno il consumatore ne sa poco o nulla. Il certificatore è un ente terzo, indipendente rispetto all'indu- stria che chiede la certificazione. Pertanto più il certificatore è attendibi- le e più il suo logo conserva valo- D ue fatti, nelle settimane scor- se, hanno fatto in modo che ci decidessimo ad affrontare questo approfondimento. Il primo è la notizia che l'Unione Nazionale Con- sumatori, la storica associazione con- sumerista con la quale Bianco & Bruno collabora da anni, dedicherà il suo principale evento annuale, il Pre- mio Dona (a fine novembre), alla con- traffazione. Ogni anno l'appuntamento verte attorno a un preciso tema che riguarda i mercati e i consumatori: il 2012 vedrà, appunto, la contraffazione come assoluta protagonista. Una scel- ta coerente con il dilagare del fenome- no, che non lascia intoccato neppure il settore dell'elettrodomestico. CONTRAFFAZIONE Ma contraffazione, ai nostri occhi, è anche sinonimo di confusione per i consumatori. Soprattutto per i consu- matori di oggi, la cui maggioranza non ha nessuna voglia di entrare in un punto vendita, figurarsi di comprare. E anche quando decide di acquistare, il signor Rossi di turno – soprattutto se è interessato a un grande elettrodome- stico o comunque propenso a un inve- stimento importante - si trova nel marasma più totale. In balìa di volan- tini che non spiegano nulla, se non il prezzo, di commessi che raramente sanno consigliarlo, di una marea di prodotti caratterizzati da sigle e defini- zioni che fanno a gara a essere cripti- che. Insomma, sempre più il potenzia- le acquirente è alla ricerca di una bus- sola, di qualcuno o qualcosa che sap- pia consigliarlo, e se non lo trova la reazione è prevedibile: o rinuncia al- l'acquisto, se può permetterselo, oppu- re si fa guidare dal prezzo. Ma in que- sto caso la certezza che si porti a casa il prodotto di cui ha veramente biso- gno diventa impalpabile come la pro- messa di un politico. GIORNATA DEL CLIENTE Ecco perché restiamo convinti, oggi più che in passato, che la sfida che potrà portarci fuori dalla crisi (almeno per quanto riguarda le cose che dipen- dono dagli operatori del mercato e non dai massimi sistemi) riguardi la capacità di trasmettere buona infor- mazione, vale a dire quella che si rive- li utile al consumatore nella sua scel- ta. Si diceva di due fatti. Il secondo è stato il Customer Day organizzato da TÜV Rheinland Italia. La Giornata del Cliente, detto all'italiana, in cui il noto ente di certificazione ha chiama- to a raccolta le aziende clienti e ha illustrato i progetti futuri. Ecco, le certificazioni che attestano la confor- mità dei prodotti rappresentano in potenza uno straordinario strumento per innescare quella buona informa- zione di cui parlavamo poc'anzi. In- carnano, o meglio incarnerebbero, il “suggeritore” di cui il consumatore ha bisogno. La conferma arriva sia dalle nostre visite nei punti vendita, orec- chiando questo o quel dialogo tra cliente e commesso, sia dalle mail che riceviamo in redazione da parte di visitatori del nostro sito, orientato proprio al cliente finale. L'ultima, tanto per fare un esempio, ci chiedeva delucidazioni sul marcatura CE e cosa ne pensassimo di due modelli di fri- goriferi. Sottolineando, per di più, come in uno dei due modelli l'azienda produttrice dichiarasse che i materiali utilizzati per la produzione dell'appa- VANTAGGIO COMPETITIVO “In un mercato difficile e complicato - spiega Gian Luca Ragazzini, di Elettronica Santerno - il marchio di qualità ricono- sciuto permette al nostro prodotto un van- taggio competitivo non indifferente”. “Inoltre per noi è un partner fondamen- tale per ottimizzare risorse, tempi e costi, obiettivo essenziale al giorno d’oggi”. RAFFORZA LA STRATEGIA “L’ente certificatore autorevole e serio - nota Massimo Porcarelli, di JP Industries - non può che rafforzare la nostra strategia di prodotto”. “Significa garantire il consumatore che acquisterà un prodotto in linea con le sue aspettative in termini di prestazioni e di rispetto ambientale”. QUALCUNO DI CUI FIDARSI “Dovunque si produca e qualsiasi cosa si produca - afferma Giuseppe Bonizzato, di Termozeta - c’è bisogno di avere vicino qualcuno di cui fidarsi”. “Qualcuno in grado di darti tutto il sup- porto necessario per affrontare la compe- tizione esasperata. Questo è il ruolo del- l’ente certificatore serio e credibile”. novembre - dicembre 2012 novembre - dicembre 2012 21 20 Smarriti e alla ricerca di rassicurazioni? Ai consumatori si risponde (anche) con i marchi che attestano la bontà dei prodotti. 2006 2007 2008 2009 2010 2011 902 984 1100 1181 1303 1417 FATTURATO MONDIALE DI TÜV RHEINLAND GROUP L’evoluzione del fatturato di TÜV Rheinland Group nel mondo. Le cifre, che non conoscono crisi, sono da intendersi espresse in milioni di euro.

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conformità:per crescere

Certificazioni di la strada

recchio non fossero “nocivi alla salu-te”. A quel punto il nostro lettore sisentiva di domandare se il frigoriferodell'altra azienda fosse “pericoloso”.

LE CONDIZIONISe non è smarrimento questo, ci chie-diamo cos'altro può esserlo. La cultu-ra su certe tipologie di prodotti, a par-tire dal bianco, è bassissima. Le certi-ficazioni che attestano la conformitàdei prodotti, se ben comunicate, di -ventano un'arma di marketing poten-zialmente vincente. Però vanno rispet-tate alcune condizioni. La prima nonriguarda le certificazioni in sè bensìchi rilascia la certificazione. Anche suquesto terreno il consumatore ne sapoco o nulla. Il certificatore è un enteterzo, indipendente rispetto al l'in du -stria che chiede la certificazione.Pertanto più il certificatore è attendibi-le e più il suo logo conserva valo-

Due fatti, nelle settimane scor-se, hanno fatto in modo che cidecidessimo ad affrontare

que sto approfondimento. Il primo è lanotizia che l'Unione Nazionale Con -sumatori, la storica associazione con-sumerista con la quale Bianco &Bruno collabora da anni, dedicherà ilsuo principale evento annuale, il Pre -mio Dona (a fine novembre), alla con-traffazione. Ogni anno l'appuntamentoverte attorno a un preciso tema cheriguarda i mercati e i consumatori: il2012 vedrà, appunto, la contraffa zionecome assoluta protagonista. Una scel-ta coerente con il dilagare del fenome-no, che non lascia intoccato nep pure ilsettore dell'elettrodomestico.

CONTRAFFAZIONE Ma contraffazione, ai nostri occhi, èanche sinonimo di confusione per iconsumatori. Soprattutto per i consu-matori di oggi, la cui maggioranza nonha nessuna voglia di entrare in unpunto vendita, figurarsi di comprare. Eanche quando decide di acquistare, ilsignor Rossi di turno – soprattutto se èinteressato a un grande elettrodome-stico o comunque propenso a un inve-stimento importante - si trova nelmarasma più totale. In balìa di volan-tini che non spiegano nulla, se non il

prezzo, di commessi che raramentesanno consigliarlo, di una marea diprodotti caratterizzati da sigle e defini-zioni che fanno a gara a essere cripti-che. Insomma, sempre più il potenzia-le acquirente è alla ricerca di una bus-sola, di qualcuno o qualcosa che sap-pia consigliarlo, e se non lo trova lareazione è prevedibile: o rinuncia al -l'acquisto, se può permetterselo, oppu-re si fa guidare dal prezzo. Ma in que-sto caso la certezza che si porti a casail prodotto di cui ha veramente biso-gno diventa impalpabile come la pro-messa di un politico.

GIORNATA DEL CLIENTEEcco perché restiamo convinti, oggipiù che in passato, che la sfida chepotrà portarci fuori dalla crisi (almenoper quanto riguarda le cose che dipen-dono dagli operatori del mercato enon dai massimi sistemi) riguardi lacapacità di trasmettere buona infor-mazione, vale a dire quella che si rive-li utile al consumatore nella sua scel-ta. Si diceva di due fatti. Il secondo èstato il Customer Day organizzato daTÜV Rheinland Italia. La Giornatadel Cliente, detto all'italiana, in cui ilnoto ente di certificazione ha chiama-to a raccolta le aziende clienti e haillustrato i progetti futuri. Ecco, lecertificazioni che attestano la confor-mità dei prodotti rappresentano inpotenza uno straordinario strumentoper innescare quella buona informa-zione di cui parlavamo poc'anzi. In -carnano, o meglio incarnerebbero, il“suggeritore” di cui il consumatore habisogno. La conferma arriva sia dallenostre visite nei punti vendita, orec-chiando questo o quel dialogo tracliente e commesso, sia dalle mail chericeviamo in redazione da parte di

visitatori del nostro sito, orientatoproprio al cliente finale. L'ultima,tanto per fare un esempio, ci chiedevadelucidazioni sul marcatura CE e cosane pensassimo di due mo delli di fri-goriferi. Sottolineando, per di più,come in uno dei due modelli l'aziendaproduttrice dichiarasse che i materialiutilizzati per la produzione dell'appa-

VANTAGGIO COMPETITIVO● “In un mercato difficile e complicato -spiega Gian Luca Ragazzini, di ElettronicaSanterno - il marchio di qualità ricono-sciuto permette al nostro prodotto un van-taggio competitivo non indifferente”.

● “Inoltre per noi è un partner fondamen-tale per ottimizzare risorse, tempi e costi,obiettivo essenziale al giorno d’oggi”.

RAFFORZA LA STRATEGIA● “L’ente certificatore autorevole eserio - nota Massimo Porcarelli, di JPIndustries - non può che rafforzare lanostra strategia di prodotto”.

● “Significa garantire il consumatoreche acquisterà un prodotto in lineacon le sue aspettative in termini diprestazioni e di rispetto ambientale”.

QUALCUNO DI CUI FIDARSI● “Dovunque si produca e qualsiasi cosasi produca - afferma Giuseppe Bonizzato,di Termozeta - c’è bisogno di avere vicinoqualcuno di cui fidarsi”.

● “Qualcuno in grado di darti tutto il sup-porto necessario per affrontare la compe-tizione esasperata. Questo è il ruolo del-l’ente certificatore serio e credibile”.

novembre - dicembre 2012 novembre - dicembre 2012 2120

● ● Smarriti e allaricerca dirassicurazioni?

● ● Ai consumatorisi risponde (anche)con i marchi cheattestano la bontàdei prodotti.

2006 2007 2008 2009 2010 2011

902 9841100 1181

13031417

FATTURATO MONDIALE DI TÜV RHEINLAND GROUP

● L’evoluzione del fatturato di TÜV Rheinland Group nel mondo. Le cifre, chenon conoscono crisi, sono da intendersi espresse in milioni di euro.

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re. La scelta dell'ente di certifica-zione, allora, diventa il momento piùimportante per l'azienda che decide difarsi certificare i propri prodotti. TÜVRheinland, da questo punto di vista,non teme esami. Si tratta di una realtàsul mercato da 140 anni che in buonaparte del mondo rappresenta l'unica“chiave” per sbarcare in certi mercati.

CONTROLLI“Essendo un mar-chio noto a livellomondiale – ci con-ferma l'ingegnerBoris Tuzza, Di -rettore di Fun zionedi TÜV Rhein landItalia – siamo vitti-me di tentativi dicontraffazione, un fenomeno di cuiabbiamo risentito parecchio. Per que-sto siamo impegnati in una attentaattività di controllo sia in Italia sia nelresto d'Europa, in collaborazione conla Guardia di Finanza o con le doga-ne, oppure prelevando prodotti diret-tamente nei punti vendita. D'altrondedobbiamo assolutamente difendere lanostra affidabilità verso i consumato-

ri”. Ne gli ultimi vent'anni l'importan-za dell'ente di certificazione è andatavia via aumentando insieme al com-plicarsi delle prescrizioni normative.

EUROPA E TUTELEL'Europa sta incrementando le tutele abeneficio del consumatore e questo sitraduce in più norme e direttive che siriflettono su come i prodotti de vono

es sere co struiti. Mal'ente di certifica-zione ha au mentatoil suo peso specifi-co an che a causadella globalizzazio-ne dei mercati edella de loca liz za -zione delle produ-zioni. Non credia-

mo di esagerare a definire oggi l'entecertificatore un vero e proprio partnertecnico dell'azienda. Prendiamo a pre-stito quello che ci ha dichiaratoGiuseppe Bo nizzato, di Termozeta:“Noi aziende – ci ha detto – abbiamobisogno di un ufficio di consulenti ingrado di fornirci in modo tempestivoaggiornamenti, informazioni e valuta-zioni preliminari sui nostri pro-

Boris TuzzaBoris Tuzza

● “Aver festeggiato il nostro 140°compleanno credo esprima già moltodella credibilità di TÜV Rheinland nelmondo” dice Boris Tuzza, Direttore diFunzione della filiale italiana.

● “Essere sul mercato da così tantotempo rappresenta una sicurezzacirca il nostro modo di lavorare eessere partner delle aziende, all'inse-gna di chiarezza e trasparenza”.

● “Per il 2013 abbiamo in serbo unagrande novità: si tratta del marchio diprova unico, che andrà a sostituire ilcentinaio di nostri marchi depositati intutto il mondo. Un ulteriore passoverso la semplificazione a vantaggiodi clienti e i consumatori”.

UN LAVORO FATTO DI CHIAREZZA E TRASPARENZA

Panoramica di alcuni laboratori di prova e diverifica all’interno della sede milanese diTÜV Rheinland Italia, che abbiamo avutooccasione di visitare nelle settimane scorse.

novembre - dicembre 201222

TUTTI I SERVIZI OFFERTI: OGNI ESIGENZA TROVA SODDISFAZIONE

CertificazioneEuropea per

Dispositivi Elettronici

Conformità agli standarddi sicurezza europei

È un marchio disicurezza ai

sensi della leggetedesca

cTUVus: conformità aglistandard di Canada

e Stati Uniti

TUVdotCOM: piattafor-ma on-line accessibile a

tutti, che raccoglie icertificati emessi da TÜV

Rheinland nel mondo

Type Approved:marchio di sicurezza

dei componenti,applicabile a diversi

tipi di prodotto.

Dalla crisi si esceanche con “buona”

informazione

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novembre - dicembre 201224

dotti, realizzati direttamente danoi o in outsourcing”. Se volessimosintetizzare, le caratteristiche determi-nanti dell'ente di certificazione sono lapresenza nel mondo, la conoscenza ela connessione con tutte le realtà certi-ficative europee ed extra-europee, e laqualità e la rapidità delle informazioniche è in grado di fornire.

“TESTATO” A REGOLA D’ARTETutto questo trova una conseguenzapratica inevitabile: l'azienda che siavvale dell'ente di certifi-cazione de ve avere lacertezza che il suo pro-dotto sia sta to “testato” aregola d'ar te per poterlolanciare in ogni mercatosenza sorprese. Tuttoquesto distingue un buonente di certificazione, ilquale alla prova dei fattidiventa uno dei più stra-tegici alleati dell'azienda.Alla fine il solo marchiodi qualità non basta, perché accanto adesso l'industria vuole ottimizzare icosti e dunque è essenziale che l'entemetta a disposizione laboratori e più ingenerale un supporto tecnico sul pianomondiale. Abbiamo avuto modo divisitare i laboratori che TÜV Rhein -land Italia ha nella sede di PoglianoMilanese, alle porte del capoluogolombardo. Per il settore dell'elettrodo-mestico, le attrezzature presenti per-mettono di certificare il prodotto nelrispetto di ogni normativa europea emondiale. I test che si possono esegui-

re coinvolgono l'intero “spettro” diprove a cui un elettrodomestico puòessere sottoposto: da quelle chimichea quelle legate alle performance, aquelle di sicurezza. Quando si parla diperformance, ci si riferisce soprattuttoal l'energy label, voce verso la quale icon su matori de no tano una crescentesensibilità. Se, poi, gli operatori delmercato (trade e industrie) fossero ingrado di comunicare l'energy labelab bi nandola in modo chiaro e traspa-rente ai risparmi economici, racco-

glierebbero mol te soddi-sfazioni. Ma questo è unaltro discorso.

TRAMPOLINOIn tema di sicurezza, unesempio di test è quelloche riguarda la compati-bilità elettromagnetica.“In sostanza – semplifical’ingegner Tuzza – veri-ficare che una lavatricecompia il suo lavoro

anche in presenza di un cellulare”. Inconclusione, vivere le certificazioniche attestano la conformità dei pro-dotti come un semplice obbligo dilegge sarebbe un errore. In vece pos-sono trasformarsi in un trampolinoestremamente efficace per distinguer-si sul mercato. Dipende da come siproduce, ovviamente, e dal partnercertificatore che l'azienda sceglie. Daparte sua TÜV Rheinland possiedeun ulteriore asso nella manica: l'im-minente lancio di un marchio diprova unico per tutto il mondo. ■

Massimiliano DonaMassimiliano Dona

● “I marchi di certificazione – notaMassimiliano Dona, Segretario gene-rale dell'Unione Nazionale Consu -matori – possono essere utili perorientare l'acquisto degli utenti”.

● “Tuttavia non mancano effetti di -storsivi. Mi riferisco ad aziende checercano scorciatoie affidandosi a certi-ficazioni poco prestigiose e a entisostanzialmente sconosciuti”.

● “Intanto non diminuiscono i prodot-ti poco sicuri. La conseguenza è che sisente più che mai il bisogno di certifi-cazioni qualificate e affidabili”.

EVITARE DI RICORREREA ENTI SCONOSCIUTI

Fondazione del DÜV su richie-sta delle industrie per l’ispe-zione delle caldaie a vapore.

Ispezioni dei veicolied esami per lapatente.

1872 1900DÜV diventaTechnischer Überwa-chungsverein Köln (TÜV)

Certificazioni etest internaziona-li sui prodotti

Attività nelcampo medico

TÜV Rheinland aderisceal Global Compactdelle Nazioni Unite

1936

1975 2006TÜV Rheinland èpresente in tutti icontinenti

Nuovo QuartierGenerale TÜVRheinland Italia

Il laboratoriofotovoltaico piùgrande al mondo

2007 20122009

Attività nel settore mi -nerario ed energetico.

1969

I 140 ANNI DI STORIA DI TÜV RHEINLAND: PARTÌ ISPEZIONANDO LE CALDAIE

1918Primo laboratoriodi analisi materiali

1926

Il nuovo marchio di TÜVRheinland che sostituirà,dal 2013, il centinaio di

marchi sparsI nel mondo.

L’ATTIVITÀ NORMATIVA DELL’EUROPA TENDE A INCREMENTARE LE TUTELE A VANTAGGIO DEI CONSUMATORI FINALI.E QUESTO SI TRADUCE IN UN MAGGIOR NUMERO DI NORME DA RISPETTARE NELLA REALIZZAZIONE DEI PRODOTTI.

Fonte: Tüv Rheinland