Ceramica in giardino - Toschini Paola · le incoraggiava a creare oggetti con la terra, che poi...

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Anno 41 - Nr. 382 - luglio/agosto 2017 Rivista di informazione delle valli Riviera, Blenio e Leventina Ceramica in giardino

Transcript of Ceramica in giardino - Toschini Paola · le incoraggiava a creare oggetti con la terra, che poi...

  • Anno 41 - Nr. 382 - luglio/agosto 2017

    Rivista di informazione delle valli Riviera, Blenio e Leventina

    Ceramicain giardino

  • Ha una forza che suscita simpatia: Paola hatre figli, un marito giardiniere e lei stessa hala passione per il giardino, ma anche per sva-riati altri tipi di lavori manuali. È presidentedell’Associazione Artigiani della Valle diBlenio, fa parte degli Amici del Cinema Tea-tro di Acquarossa e viaggia molto.Suo papà era ingegnere, però si dilettava adipingere (soprattutto cavalli) e a lavorarel’argilla, senza cuocerla. Sua mamma invecefaceva sedere a un lungo tavolo le quattro fi-glie (il fratellino maschio è arrivato dopo) ele incoraggiava a creare oggetti con la terra,che poi andavano a cuocere da un’amica at-trezzata di forno. È cresciuta a Solduno maspessissimo la famiglia si trasferiva per il finesettimana o per le vacanze nella splendidaenorme casa degli avi a Corzoneso. È venutasu così, dunque, tra sensibilità artistica e bel-lezze vallerane. Quando ha conosciuto il suofuturo marito, bleniese, non hanno mai du-bitato: andremo a vivere nella Valle del Sole.E per me adesso, prendere la scusa di un’in-tervista per entrare ancora una volta nel suoregno, è un piacere indescrivibile.

    Paola, che di professione è stata laborantineprima di diventare mamma, tra le tante pas-sioni ne ha sviluppata una in particolare:quella del raku. «Bisognerebbe insegnarlo ascuola perché è una tecnica lenta, che ri-chiede pazienza, fantasia, delicatezza, rigore,capacità di sorprendersi».Mi racconta: la prima fase si svolge nella casa

    degli avi di Corzoneso. «Lì modello l’argilla,perché c’è spazio per far seccare i pezzi. Biso-gna lasciarli asciugare benissimo, è il segretoprincipale di buona riuscita. Il secondoluogo è qui vicino a casa, nel capannone chefunge da magazzino per mio marito, dovefaccio la prima cottura nel forno elettrico, a950 gradi (biscotto). Il terzo posto è in unangolo del giardino, dove c’è il vecchio car-rozzone, che è diventato il mio laboratoriopersonale e dove smalto i pezzi. Il quarto è ilforno raku dentro al quale i pezzi cotti a bi-scotto raggiungono circa i 1000 gradi in

    un’ora poi si mettono ancora incandescentinel ‘sarcofago’ che sta lì accanto dove la sega-tura si incendia così che, quando si chiude ilcoperchio, il fumo va ad annerire le partidell’oggetto non smaltate e le screpolaturedello smalto (il tipico craquelé di questa tec-nica). Il sesto posto è una vasca d’acqua dovecon una paglietta di ferro e molta pazienza sipuliscono i pezzi dalla fuliggine.Un altro segreto è che non sai mai comeviene e bisognerebbe evitare di restare de-lusi. Piuttosto, si sperimenta qualcosa di di-verso la prossima volta. Le macchie che siformano vanno poi considerate come segnidi unicità e questo mi sembra un altro inse-gnamento importante».

    È una gita fantastica, mi sembra di essereAlice nel Paese delle Meraviglie. Già bisogna

    luglio/agosto 2017 - rivista 3valli 5

    artigianatodi Sara Rossi Guidicelli

    Uno spazio verdePaola Toschini vive a Lottigna, in un paradiso, dove coltiva, trasformagli oggetti e ne inventa di nuovi con la tecnica del raku

  • 6 rivista 3valli - luglio/agosto 2017

    dire che passando dal capannone alla casa alforno raku fino al carrozzone si incontranofiori di ogni grandezza, composizioni di ce-spugli, alberi, radure e persino uno stagnocon cascata romantica. Molti degli iscritti aicorsi di Paola Toschini vengono anche perquesto: stare bene in un posto bello. E inol-tre: prendersi un momento creativo diversodalla pratica routine di tutti i giorni, chiac-chierare, non pensare a niente se non aquello che stai facendo. E questa è la condizione dell’artigiano: timetti lì, con il tuo ramo di salice da intrec-ciare o il tuo vecchio mobile da restaurare ola tua ciotola di argilla da smaltare e ti impe-gni a fare bene quello che stai facendo. È unaterapia che vale ogni mezzora tanto quantouna settimana di Spa... e alla fine ti portipure a casa un oggetto. E Paola cosa costrui-sce? A casa sua ci sono lampade che ha fattolei con centrini, feltro, tessuti stampati eraku: le piace mischiare le tecniche. Con duefinestre, insieme a suo marito ha costruitouna vetrinetta bellissima per i bicchieri; epoi ci sono vasi, gabbie di uccellini, ciotoleda cucina, cesti. Tra gli oggetti che devonoancora essere cotti con il raku ha appenapreparato il suo primo cavallo, in onore delpapà, e la sua prima teiera, come esperi-mento. «Sto sempre tentando cose nuove»,dice. Dei figli solo uno ha preso un po’ la pas-sione creativa, gli altri amano stare all’ariaaperta ma più a scoprire che a fare lavori ma-nuali. Casa sua è anche piena di manufattivenuti da lontano: «Quando viaggio mipiace sapere cosa si fa altrove, come si co-struisce e si abbellisce. L’essere umano è uninventore incredibile e per fortuna ogni an-

    golo del mondo ha un artigianato proprioche si può scoprire».Un marchio distintivo dei lavori che Paolami porta a vedere sono gli stampi. Nel tempoha trovato tanti stampini, da quelli rustici ti-cinesi per segnare il burro o decorare i bi-scotti a quelli orientali dell’India. Alla finenon sono così diversi: giri di foglie e fiori,animali, forme geometriche. All’iniziocreava i suoi oggetti solo per se stessa, poi hacominciato a venderli al negozio di artigia-nato a Dongio. «È una fortuna avere quelposto. Vengono gli svizzeri tedeschi e ci di-cono: noi non abbiamo un negozio cosìbello. E poi mi dà idee, è importante scam-biarsi saperi e pareri con gli altri artigiani:vendere dà certamente soddisfazione, nonsolo per il guadagno ma perché si capisce

    cosa viene apprezzato, e poi sei stimolato acreare cose belle e originali, ad avere unostile tuo proprio ed ecco che un hobby di-venta qualcosa di utile!».Utile o non utile ognuno di noi dovrebbeavere un entusiasmo simile, per qualsiasicosa, da compiere piano, senza fretta, conconcentrazione e amore. Perché è quando ilcorridore corre, l’artigiano si china e il bam-bino inventa un mondo, che la primaveragermoglia nei cervelli della gente.

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