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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 8 dicembre 2017

Pagina I

APPALTI

Ance: per gli appalti lavori pagati ancora con 96 giorni di ritardoSole 24 Ore 08/12/17 P. 5 Massimo Frontera 1

BIM

Opere, proietti col Bim dal 2019Italia Oggi 08/12/17 P. 36 Andrea Mascolini 2

INGEGNERI

L'ingegnere mago del traffico di Dubai Roma ha la tecnologia ma non lo sa»Corriere Della Sera Roma 08/12/17 P. 7 3

LEGALI

Compensi dei legali più certiItalia Oggi 08/12/17 P. 27 Michele Damiani 5

MERCATO DEL LAVORO

Mancano 60mila tecnici per lanciare il lavoro 4.0Sole 24 Ore 08/12/17 P. 1-16 Giorgio Pogliotti 6

PARAMETRI

Nuovi parametri forensi: negoziazione remunerataSole 24 Ore 08/12/17 P. 25 Giovanni Negri 8

TERRA DEI FUOCHI

Nella Terra dei fuochi inquinati solo 33 ettariSole 24 Ore 07/12/17 P. 19 Vera Viola 9

UNIVERSITÀ

Dall' Anac «stretta» sugli AteneiSole 24 Ore 07/12/17 P. 2 Giuseppe Latour 10

SPESOMETRO

Lo spesometro pagato dagli studiItalia Oggi 08/12/17 P. 1-31 Michele Damiani 11

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Cantieri Il monitoraggio dei costruttori edili

Ance: per gli appaltilavori pagati ancoracon 96 giorni di ritardoMassimo FronteraROMA

«Nonostante gli sforzi fat-ti dal Governo in questi ultimianni, la situazione dei paga-menti è ancora drammatica».Gabriele Buia, da poco confer-mato alla guida dell'associa-zione dei costruttori dell'An-ce, commenta con parole se-vere il deferimento dell'Italiaalla Corte di giustizia europeaper i ritardi accumulati nel pa-gamento dei fornitori.

«I nostri ultimi dati aggior-nati ci dicono che qualche mi-glioramento c'è stato, ma sia-mo ancora nella media di cin-que mesi di ritardo, inaccetta-bile per imprese già stremate

IL IE s E W ENTEt JJMMLa situazione restadrammatica , impresestremate anche a causa dellosplit payment . Mancanoidati sulla mole del debito

dalla crisi e a corto di liquiditàanche per effetto delmeccani-smo dello split payment».

L'impatto del ritardo deipagamenti sul settore dellecostruzioni è stato monito-rato in modo costante dal-l'Ance dal 2010.

L'ultimo report dell'Anceriferisce che, in media, le im-prese che eseguono appaltipubblici vengono pagate 156giornidopol'emissione deiSal(cioè lo stato di avanzamentolavori comunicato dalla stessaimpresa alla stazione appal-tante perla liquidazione) con-tro i 6o giorni previsti dallanormativa comunitaria (in vi-gore in Italia dal 1° gennaio2013). Il che significa che il ri-tardo "puro", conteggiato apartire dal sessantesimo gior-no della conclusione del lavo-ro, è di 96 giorni.

Dopo ipicchi deiritardirag-

giunti tra il2011e il2013la situa-zione era andata migliorando,anche grazie alle misure tecni-co-normative varate dal go-verno tra il 2013 e il 2014.

«Nel primo semestre 2017 -si legge nell'ultimo osservato-rio congiunturale curato dalcentro studi dell'associazione- i tempi di pagamento tocca-no unminimo storico dal2olo:infatti, iltempo medio dipaga-mento della Pa non è mai statocosì basso. Inoltre, i giorni diritardo sono diminuiti del40% rispetto al picco registra-to quattro anni fa (da 16o a 96giorni di ritardo) e del13%io ri-spetto alvalore medio degliul-timi due anni (da in a 96 giornidi ritardo)».

Un miglioramento, appun-to. Ma il problema non è maistato risolto, anzi. La Pa ha im-parato ad aggirare, almeno inparte, le regole Ue sul rispettodei tempi dei pagamenti. Èsempre l'Ance a denunciarealcune cattive pratiche comeil deliberato ritardo sull'emis-sione del certificato di paga-mento o del mandato di paga-mento, allo scopo dispostare ilpiù possibile avanti nel tempol'avvio del conteggio dei gior-ni diritardo.

In altri casi le amministra-zioni fanno pressione sulleimprese chiedendo di ritarda-re l'emissione del Sal, o di ac-cettare - attraverso clausoleinserite nel contratto di appal-to - la rinuncia agli interessi dimora in caso di ritardo oppuretempi di pagamento più lun-ghi di quelli previsti della di-rettiva Ue.

«Dopo tre anni - sottolineasempre Buia - ancora non cisono dati certi su quanto am-monti questa incredibile moledi debitipubblici». Situazioneche testimonia «purtroppo ilpermanere di un malcostumeitalico che ci mette fuori dal-l'Europa».

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Appalti Pagina 1

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Firrriato dal rrúriistro Deh Ï0 il decreto attuativo del Codice. Piano di foirriaziorre ckelpersoriale

progetti col BlmOpere, dal 2019Obblii o ber interventi pubblici superiori a 100 milioni

Pagina a curaDI ANDREA MASCOLINI

Dal 1° gennaio 2019progetti di operepubbliche oltre i 100milioni da predispor-

re secondo la metodologia Bim(Building information model-ling); l'obbligo varrà per tuttele opere dal 2025; le stazioniappaltanti chiamate ad unmassiccio piano di formazionedel personale e di acquisizio-ne di software e hardware. Loprevede il decreto ministeria-le siglato dal ministro Grazia-no Delrio che dà attuazioneall'articolo 23, comma 13 delCodice dei contratti di cui aldlgs n. 50/2016 e consentiràl'applicazione in Italia di stru-menti e modelli elettronici perla progettazione, esecuzione egestione di opere pubbliche (ilcosiddetto decreto Bim). Il te-sto è stato inviato alla GazzettaUfficiale per la pubblicazioneed entrerà in vigore 15 gior-ni dopo la sua pubblicazione.Da quel momento l'Italia saràil quinto paese in Europa arenderlo obbligatorio con un

atto normativo (già da anniciò avviene in Regno Unito,Danimarca, Finlandia e Nor-vegia, anche se soltanto questeultime due lo prevedono comeobbligo senza alcun limite diimporto e per tutte le tipologiedi opere).

Il Bim è una metodologiadigitale innovativa in usoa livello internazionale dadiversi anni (in particolarenegli Stati Uniti e nel mondoanglosassone) che consentedi progettare le opere con di-versi vantaggi rispetto ai me-todi tradizionali di gestionedel progetto sia in termini diottimizzazione dei flussi ope-rativi che, conseguentemente,di produttività. Con il Bim siandrà quindi verso un innova-tivo approccio caratterizzatodall'elevata integrazione trafase progettuale e fase esecu-tiva dovuta a un più efficientee accurato scambio delle in-formazioni fra tutti gli attoricoinvolti. L'utilizzo del Bim daparte delle stazioni appaltan-ti, peraltro, costituirà anche unelemento apprezzabile in sede

di qualificazione delle stesse,ma comporterà anche impor-tanti investimenti sotto diversipunti di vista. In particolare,alle stazioni appaltanti saràrichiesto di effettuare come«adempimenti preliminari»,un piano di formazione delpersonale in relazione al ruoloricoperto, con particolare rife-rimento ai metodi e strumentielettronici specifici, un piano diacquisizione o di manutenzio-ne degli strumenti hardwaree software di gestione digitaledei processi decisionali e infor-mativi e infime un atto organiz-zativo che espliciti il processodi controllo e gestione, i gestoridei dati e la gestione dei con-flitti.

Al di là della gradualeroad map prevista dal de-creto, le stazioni appaltantipotranno comunque (in viafacoltativa) richiedere l'usodei metodi e degli strumentidi modellazione «per le nuoveopere e per interventi di recu-pero, riqualificazioni o varian-ti». Non solo. Potranno ancheutilizzare metodi e strumentielettronici specifici «alle va-rianti riguardanti progetti diopere relativi a bandi pubbli-cati anche prima dell'entratain vigore del decreto».

In via generale, però,l'obbligo di usare metodie strumenti elettronici av-verrà secondo una ben preci-sa tempistica e si applicheràa tutte le fasi (progettazio-ne, esecuzione e gestione):dall'1/1/2019 per i lavori com-plessi oltre i 100 milioni dieuro; dall'1/1/2020 per opere diimporto pari o superiore a 50milioni; dall'1/1/2021 per operedi importo pari o superiore a 15milioni; dall'1/1/2022 per operedi importo pari o superiore a5,2 milioni; dall'1/1/2023 peropere di importo pari o superio-re a un milione; dall'1/1/2025per opere di importo inferiorea un milione.

Nella versione definitivadel decreto è stato eliminatoil riferimento alle norme Uni;occorrerà poi vedere in sedeeuropea verso quale standar-dizzazione si andrà.

-© Riproduzione riservata-

BIM Pagina 2

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Ingegneri Pagina 3

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Ingegneri Pagina 4

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GIUSTIZIA E SOCIETÀ G'enerdì ß Dicembre 201? 27

orlando ha frrnato ieri d decretoreto sui parametri.. Crescono i r i fer imer tr' per í/ giudice

Compensi dei legali più certiParcelle maggiori per chi assiste una pluralità di soggetti

DI MICHELE DAMLANI

Aumentare i compen-si per l'avvocato cheassiste più soggetti,dare un riferimento

al giudice per stabilire la li-quidazione del compenso dellegale, eliminare i dubbi inter-pretativi e colmare vuoti del-la regolazione. Queste le prin-cipali modifiche apportate aiparametri per la liquidazionedel compenso degli avvocaticontenuti nel decreto mini-steriale che ieri il ministrodella giustizia Orlando hafirmato e trasmesso al Con-siglio di stato. Ad annunciar-lo lo stesso dicastero di viaArenula con una nota pub-blicata sul proprio sito web.Come si può leggere nella notaemessa dal ministero «l'inter-vento normativo ha recepitoalcune delle proposte avan-zate dal Consiglio nazionaleforense apportando modifi-che per: evitare che il giudiceprovveda alla liquidazionedel compenso dell'avvocatosenza avere come riferimentoalcuna soglia numerica mini-ma, con il rischio di rendereinadeguata la remunerazionedella prestazione professio-nale; aumentare i compensidovuti all'avvocato che as-siste più soggetti aventi lastessa posizione processuale,sia mediante l'incrementodel compenso spettante per isoggetti assistiti oltre il pri-

mo, sia mediante l'aumentodella soglia massima di sog-getti assistiti ; consentire, nelprocesso amministrativo, unamaggiorazione del compensorelativo alla fase introduttivadel giudizio quando l'avvoca-to propone motivi aggiunti».Oltre agli interventi integra-tivi, il decreto è intervenuto,come detto , per «eliminaredubbi interpretativi e colma-re vuoti di regolazione».

Nello specifico le precisa-zioni fanno riferimento adalcune situazioni particolari,come nel caso di compensitabellari da adottare per gliavvocati che svolgono fun-zioni in sede di arbitrato op-pure nel caso in cui sia stataintegrata la disciplina para-metrale per la previsione diun compenso per le funzionie l'attività svolta dall'avvo-cato nei casi di procedimen-ti di mediazione e in quellidi negoziazione assistita.

Il decreto va a modificare i1 vecchio dm 55 pubblicato inGazzetta Ufficiale il 2 apriledel 2014 ( regolamento re-cante la determinazione deiparametri per la liquidazionedei compensi per la professio-ne forense).

L'argomento risulta distretta attualità vista larecente approvazione del-la norma che garantisceun equo compenso a tutti iprofessionisti , compresi gli

avvocati. La disposizione,contenuta nel dl fiscale (dl16/10/2017 n. 148), stabilisceche il compenso è considera-to equo quando commisuratoalla quantità e alla qualitàdel lavoro svolto, nonché «alcontenuto e alle caratteristi-che della prestazione legale,tenuto conto dei parametriprevisti dal regolamento dicui al decreto del Ministrodella giustizia». La legge pro-fessionale forense (247/2012)prevede che l'aggiornamentodei parametri per la liquida-zione dei compensi debba es-sere effettuato ogni due annisu proposta del Consiglio na-zionale forense.

Andrea Orlando

Legali Pagina 5

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La rivo luzione digitale . Censis: sviluppatore web il profilo più richiesto

COSA CHIEDE IL MERCATOValori assoluti e percentuale sul totale. Dati anno 2016

oDeveloper Systems ICT Digital media

Analyst Consultant Specialist

26.398 1 8.819 6.046 4.34342,5% 14,2% 9,7% 7,0%

Systems Database Test

Architect Administrator Specialist

2.541 2.377 1.6744,1% 3,8% 2,7%

UUMobile TOTALE

nAltre

professioni

731 3 .141 62.0901,2% 5,1% 100%

Fonte: elaborazione Censis su dati Osservatorio delle Competenze digitali

Mancano 60mila tecniciper lanciare il lavoro 4.0Istat: 303mi1a occupati in più con i contratti a termine

Larivoluzionedigitale spingel'occupazioneperle professioni Ict: in Italia sono 755mila gli occupati(12,2% in 6 anni). Ma secondo uno studio Censis-Confcooperative, aumentano anche ipostivacanti:non ancora coperte, per mancanza dipersonalefor-mato o specializzato, 62.090 posizioni. La figura

professionalepiùdifficiledatrovare èlo sviluppato-re di appli cazioniweb: 23.398 i posti vacanti.

Intanto a livello di occupazione complessival'Istat nel 3° trimestre conta 303mi1a occupati in più,grazie solo ai contratti a tempo determinato, cala-no gli indipendenti . Giorgio Pogliotti

1\IPRESA&TERRITORI

==R

Mercato del lavoro Pagina 6

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La rivoluzione digitale . Le imprese hi-tech sono 11Omila - Solo l'8,3% del totale dei dipendenti è impegnato in programmi di formazione

Sessantamila lavoratori 4.0 cercansiLe richieste di professionalità Ict crescono del 30% - Lo sviluppatore web il più ricercato

Giorgio Pogliotti

ROMA

Sotto la spinta della rivoluzio-

ne digitale cresce l'occupazione

per le professioni Ict - sono

755mi1a occupati, con un incre-

mento di 82mila unità negli ultimi

6 anni (+12,2%) - ma contempora-

neamente aumentano anche i po-

stivacanti:le posizioni ancora non

coperte, per mancanza di perso-

nale formato o specializzato, sono

62.090. C'è statauna crescita della

domanda di professionisti Ict che

non ha trovato risposta nel merca-

to del lavoro, nel2o16 il delta è cre-

sciuto del 30,6% rispetto al 2015,

quando erano state 47.532 le ri-

chieste delle imprese per figure

introvabili.

t lo sviluppatore di applicazio-

ni web la figura professionale più

difficile da trovare, secondo lo

studio Censis-Confcooperative

presentato ieri a Roma. Ci sono,

infatti, 23.398 posti vacanti di De-

veloper, con un incremento del

23,8% tra i1 2o16 e il 2015, che corri-

sponde ad una quota del 42,5% sul

totale dei profili più richiesti. Tra

le figure professionali più cercate

segue ilSystems analyst: in questo

caso sono 8.819 ipostivacanti, con

un incremento de129,6 %tra 112015

e il 2o16. Sempre intema di Job va-

cancies, le richieste sono 6.0465

per Ict consultant (+49,2%),4.343

per Digital media specialist

(+18,8%) e 2.541 per Systems archi-

tect (+32,6%).

La ricerca Censis/Confcoope-rative chiama in causa il tema delbasso livello di competenze pro-fessionali evidenziato in più occa-sioni anche dall'Ocse; la sfida èrappresentata dalla formazione:«In Italia solo l'8,3% dei lavoratorisono impegnati in programmi diformazione permanente - ha ri-cordato il presidente di Confcoo-perative, Maurizio Gardini -, al disotto della media europea io,8°io.Dobbiamo fare molto di più. For-mare non è una spesa, mauninve-stimento sul futuro delPaese».Daquesto punto di vistava segnalatala novità introdotta dalla legge diBilancio, del credito di imposta al40% per le spese di formazione4.0, svolte per acquisire o consoli-dare le conoscenze tecnologiche.«Le persone più qualificate saran-no quelle che potranno cogliere leopportunità del 4.0 - ha aggiuntoGardini-. Questo ci deve portare aun investimento straordinario in

formazione e innovazione perchétutti siano in condizione di capita-lizzare le opportunità . Siamo perun4.o dalvolto umano che nonla-sci indietro nessuno».

La ricer ca "4.0 la scelta di chi giàlavora nel futuro " si sofferma an-che sulpeso degli occupatiinltalia

in professioni Ict, che sono 3,3 su

loo, mentre solo i su loo è un "pro-fessionista Ict ad elevata qualifi-

cazione". Per avere un ordine di

grandezza dell'incremento chestanno avendo queste professio-ni, basti pensare agli "specialisti

Ict": sono 234mi1a , con una cresci-ta di circa 8omilaunitànelperiodo

2011-2016 (+52%).Insieme agli occupati cresce

anche il numero delle imprese di-gitali attive : s ono mmila, 1117,6 %inpiù tra fl 2011 e il 2017, che equival-gono al 2,2% delle imprese attive(erano l'1,8%). In crescita anche leimprese attive nel settore delcommercio al dettaglio via Inter-net: sono raddoppiate nei sei anni(+99,6%), passando dapoco più di8mila a quasi 17mila . Si tratta di im-prese che svolgono attività chevanno dallaproduzione disoftwa-re, alla consulenza informatica,

L. FO 1. f f ELa ricerca di CensisConfcooperativechiama in causai[ temadel basso livellodi competenze professionali

+2,693%Guida la CampaniaTra il 2011 e i12017 la crescitamaggiore di imprese digitali siè avuta in Campania con unincremento del 26,3%, inSicilia con il 25,3%, nel Laziocon il25,1% e in Puglia,24,2%. Dati che confermanocome i processi di sviluppobasati sul digitale trovanoterreno fertile anche in areespesso ai margini delladinamica economica eproduttiva intesa in sensotradizionale. Lo dice ilfocusCensis/Confcooperative "4.0la scelta di chi già lavora nelfuturo" presentato a Roma

dall'elaborazione dati ai portaliweb, dall'edizione di software al-l'erogazione di servizi di accesso aInternet.

La digitalizzazione, peraltro, haun impatto diverso sulle aree geo-grafiche del Paese; sistaafferman-do come un fattore che "accorciale distanze" tra le regioni più eme-no sviluppate. La ricerca Censis/Confcooperative sottolinea chein Campania le imprese digitalisono cresciute del triplo rispettoal Piemonte. In particolare, tra il2011 e fl 2017, la crescita maggioredi imprese digitali si è avuta inCampania (+26,3%), segue la Sici-lia (+25,3%), il Lazio (+25,1%) e laPuglia (+24,2%). Da questi datiemerge che il Mezzogiorno èl'areadelPaese conilpiù altotassodi crescita di imprese digitali(+21,9%), seguito dal Centro(+20,7%), e dal Nord (+14°1°).

Passando, però, dai dati sui flus-si all o stock, si conferma il primatodelle regioni settentrionali doverisiedono più della metà delle im-prese digitali. In pole position laLombardia (23.581), dove risiede iimpresa digitale su 4, segue il La-zio (14.292) che precede la Campa-nia (9.501).

Ma la rivoluzione digitale staavendo unforte impatto anche suiconsumi:inltalia quasi 6 viaggi sulo tra vengono prenotati attraver-so internet (57%). Tra il 2017 e il2019 si prevede unincremento delvalore del mercato digitale pari a3,8 miliardi di euro, il fatturatocomplessivo del settore nel 2019raggiungerà 71,4 miliardi di eurorispetto ai67,6miliardistimatiperi1 2o17. Nel biennio 2018-2019 si at-tende la crescita più sostenuta(+2,9°io), mentre il 2017 dovrebbechiudersi con un aumento del2,3% rispetto al 2o16. Si assiste aduna "democratizzazione dei con-sumi" favorita dalla diffusionedelle connessioni internet. Tra il2014 e il 2017 l'incremento degliac-quisti ori line è stato del 16,9%, edha portato il valore dell'E-Com-merce a 23,6 miliardi di euro, cheper il 38% è riconducibile ad ac-quisti ori line collegati al turismoche sono stimati in crescita del-l'8,5°io nel 2017 rispetto al 2016.L'utilizzo della rete e dell e piatta-forme digitali per orientarsi nelledecisioni di acquisto diventasem-pre più un comportamento quoti-diano anche per gli italiani.

91 RIPRO D OZIO NE RISERVATA

Mercato del lavoro Pagina 7

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Compensi degli avvocati Il ministro Orlando ha firmato il decreto

Nuovi parametri forensi:negoziazione remunerataGiovanni Negri

Parametri aggiornati pergli avvocati. Con una nuova especifica tabella per l'attività dimediazione e negoziazione as-sistita. Con limiti alla riduzionedei compensi e aumentiin casodi rappresentanza di più sog-getti o, nel processo ammini-strativo, nel caso della presen-tazione di motivi aggiuntivi. Ilministro della Giustizia An-drea Orlando ha firmato, e tra-smesso al Consiglio di Stato, ildecreto che provvede alla revi-sione degli indici per la liquida-zione dei compensi ai legali.

Nel decreto trova spazio unanuova tabella che, attraversol'individuazione di 6 scaglionidi valore della controversia,identifica i compensi da corri-spondere per le 3 fasi, quella diattivazione, quella di negozia-zione e quella di conciliazione.

Nel testo sono state poi inparte accolte alcune delle ri-chieste avanzate dal Consi-glio nazionale forense. Si è ri-tenuto, in particolare, di supe-rare l'incertezza causata dallapossibilità, nell'attuale siste-ma, che il giudice provveda al-

la liquidazione del compensodell'avvocato senza avere co-me riferimento una soglia nu-merica minima. Sì allora allaproposta del Cnfdiunalimita-zione del perimetro di discre-zionalità riconosciuto al giu-dice nella liquidazione delcompenso all'avvocato: si sta-bilisce dunque che la diminu-zione del valore medio delletabelle non potrà avvenire inmisura superiore al 50 percento. Analoga modifica è fat-ta alla disposizione che preve-de la riduzione fino al 70%io perl'attività istruttoria, fissando atale limite percentuale la pos-sibilità di riduzione del valoremedio.

È poi previsto l'aumento dal20 al 3o% e dal 5 al lo% del com-penso unico previsto per l'ipo-tesiin cui l'avvocato assiste piùsoggetti nei casi, rispettiva-mente, di io soggetti assistiti edi numero ulteriore. Vienequindi innalzata da 20 unità a30 la soglia massima dei sog-gettiper i quali è previstala re-munerazione per soddisfare ledomande di modifica del Cnfper valorizzare la prestazione

dell'avvocato impegnato in di-fese plurime.

Anche la riduzione deivalorimedi nel caso di prestazioneprofessionale in favore di piùsoggetti con la stessa posizioneprocessuale, tale da non com-portare l'esame di specifiche edistinte questioni di fatto e didiritto, è limitata ad una misuranon superiore a quella del 30%,

LEINDICAZIONILimitata la discrezionalitàdell'autorità giudiziarianei casi di riduzioneAumenti quandosi assistono più soggetti...........................................................................

con sterilizzazione della di-screzionalità del giudice chia-mato a liquidare il compenso.

Si prevede poi che nel casodi giudizi davanti al Tar o alConsiglio di Stato il compensorelativo alla fase introduttivadel giudizio è di regola aumen-tato sino al 50% quando sonoproposti motivi aggiuntivi.

O RI PRO OU ZIO NE RISERVATA

Parametri Pagina 8

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Campania . Analizzati 30mila campioni

Nella Terra dei fuochiinquinati solo 33 ettariVera Viola

Solo 33 ettari di suolo risulta-no contaminati e, su questi, datempo è stata vietata l'attivitàagricola. Su circa 3omila cam-pioni,prelevati iniomilaaziendedell'agroalimentare, sono emer-si solo 6 casi dipositività.

Uno studio scientifico è la ri-sposta della Campania allo scan-dalo della Terra dei Fuochi. Talestudio è stato presentato a Porti-ci nell'ambito dell'iniziativa «Lenuove frontiere della Ricerca suambiente, cibo e salute», pro-mossa dall'Istituto Zooprofilat-tico Sperimentale del Mezzo-giorno (Izsm) e dalla RegioneCampania.

Era i12o13 quando ilp entito delclan dei casalesi, Carmine Schia-vone, rivelò che fusti velenosierano stati sepolti in ampie areedella Campania. La reazione èstata quella di una grande mobi-litazione del sistema universita-rio che, con Regione e Governo,ha avviato unprogramma "C am-pania Trasparente" di analisi e

controlli capillare e costante.Il programma, con il proto-

collo d'intesa siglato con l'Isti-tuto Superiore di Sanità, diven-ta un metodo di ricerca integra-to, adottato per la prima volta inEuropa. Nel dettaglio, da 8milacampioni di terreno in tutta laregione, sono emerse criticitàpuntiformi sul 2° o dei prelievi aridosso di aree urbane. Di certa-mente contaminati ci sono solo33 ettari. Il progetto Spes (Stu-dio di esposizione nella popola-zione suscettibile), poi, ha coin-volto 4.200 cittadini tra i20 e i 50anni residenti in aree a differen-te pressione ambientale: èemerso che la presenza di me-talli pesanti è inferiore alla me-dia nazionale. Sono state instal-late 150 colonnine per l'analisidell'aria. Sono stati controllatioltre mille pozzi d'acqua. «Nonc'è regione d'Italia che siamoni-torata come la Campania» tirale somme il presidente della Re-gione, Vincenzo De Luca.

3 RIPRODUZIONE RISERVATA

Terra dei Fuochi Pagina 9

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Università. Nel piano anticorruzione rotazione e sorteggi per le commissioni d'esame

DallAnac «stretta» sugli AteneiGiuseppe Latour

Commissioni sorteggiate,con maggioranza di membriesterni. Rotazioni tra i commis-sari, per evitare la formazione diblocchi di potere. Più trasparen-za nella selezione delle rivistescientifiche. E, ancora, indicazio-nipuntuali, datrasporreneirego-lamenti di Ateneo, su incompati-bilità, motivazione delle decisio-ni, programmazione del recluta-mento dei docenti.

I recenti scandali sui concorsiuniversitari hanno lasciatounse-gno tangibile anche dalle partidell'Autorità anticorruzione.L'Anac di Raffaele Cantone ha,infatti, deciso di dedicare quasimetà dell'aggiornamento 2017del Piano nazionale anticorru-zione proprio agli Atenei. Com-pilando, di fatto, unafitta lista de-gli elementi che andranno rece-piti nei regolamenti delle univer-sità per «prevenire episodi dicorruzione, di parzialità, di con-flitto diinteresse».Enonsarannoindicazioni di principio: da set-tembre 2o18l'Authorityinizierà avigilare sul loro recepimento.

L'obiettivo del documento-vapremesso - non è quello di pro-porre una riforma, ma di fornireistruzioni su come prevenire, anorme vigenti, le situazioni a ri-schio. Tra queste, il reclutamen-to dei docenti tramite concorsiha un'importanza strategica. Leindicazioni di Cantone riguarda-

no, all ora, sia l'abilitazione nazio-nale che il livello locale, gestitodai singoliAtenei.

Sul primo fronte, il sistemadelle commissioni nazionali sor-teggiate è stato scelto «come ilpiù garantista». Quindi, l'Anacnon lo giudica, anche se sottoli-nea che «i lavori delle commis-sioni potrebbero essere esposti»a condizionamenti. Se qui non èpossibile intervenire, bisogna in-vece migliorare la selezione delle

LE ` E IFICHLe prescrizioni dell'Autoritàdi Cantone dovranno essererecepite nei regolamentiDa settembre 2018 scattala vigilanza sull'attuazione...........................................................................

riviste scientifiche, essenzialiper le scelte fatte nelle materieumanistiche: «Considerato cheilprocesso di valutazione delle ri-viste è potenzialmente esposto asituazioni di conflitto diinteres si,l'Anvur dovrebbe selezionaresempre i gruppi di lavoro rivisteattraverso call pubbliche».

È, però, sul livello locale chel'Anac dà prescrizioni più incisi-ve. Per ridurre al minimo le pres-sioni, bisogna anzitutto «conte-nere il ricorso» alle chiamate deidocenti già in servizio nelle uni-versità: devono avere carattere

eccezionale ed essere bilanciateda procedure aperte agli esterni.

Cantone chiede, poi, di inter-venire sulla formazione dellecommissioni. La legge, infatti,non dice nulla in materia e, inquesto spazio libero, ci si muovespesso per aprire spiragli ai con-flitti di interesse. Per limitarli, bi-sogna comporre le commissionitramite sorteggio, pescando daelenchi di soggetti in possessodeirequisitinecessariperle com-missioni nazionali. Per garantirela massima trasparenza, le com-missioni diricercatori e associatidovranno essere composte di al-meno tre membri, «in maggio-ranza esterni». Mentre quelleper gli ordinari dovranno averealmeno cinque membri, di cuiuno int erno.Ancora, i commis s a-ri potranno partecipare a dueprocedure ogni anno: in questomodo si cerca di prevenire la for-mazione di blocchi di potere checontrollino le procedure.

Le commissioni dovrannomotivare le proprie scelte se-condo valutazioni verbalizzate.E dovranno agire sulla base dicriteri di valutazione fissati amonte. Per prevenire situazionidi incompatibilità, infine, i com-missari dovranno sempre di-chiarare «eventuali rapporti aqualsiasi titolo intercorsi» con icandidati. In modo da consenti-re successive verifiche.

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Secondo un sondaggio del Consiglio nazionale ogni commercialista ci ha rimesso mediamente 1.600 euro

Lo spesometro pagato dagli studiL'invio dello spesometro è a carico deicommercialisti. Tra spese da sostene-re e mancati guadagni, gli studi pro-

fessionali hanno registrato una per-dita complessiva di 113 milioni dieuro per adempiere, con le nuovemodalità, all'obbligo. Una cifra che,divisa per i quasi 70 mila studi pro-

fessionali della categoria presenti inItalia, equivale a circa 1.600 euro astudio E quanto emerge da un son-daggio commissionato dal Consiglionazionale dei dottori commercialisti

ed esperti contabili (Cndcec).

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Spesometro? Lo pagano i commercialistiL'invio dello spesometro è a carico dei com-mercialisti. Uno studio su tre non ha fattu-rato neanche un euro per il nuovo adem-pimento . Inoltre, tra spese da sostenere emancati guadagni , gli studi professionalihanno registrato una perdita complessivadi 113 milioni di euro per adempiere, conle nuove modalità , all'obbligo . E quantoemerge da un sondaggio commissionato dalConsiglio nazionale dei dottori commer-cialisti ed esperti contabili (Cndcec) che,tramite la sua fondazione nazionale, hasottoposto una serie di domande sul temaa circa 7 mila studiprofessionali. «Il son-daggio è stato conce-pito per misurare losforzo sopportato daiprofessionisti che, trasettembre e ottobre,hanno dovuto fron-teggiare una serie didifficoltà operative,tra adeguamento deisoftware e dei pro-cessi organizzativi,imprevisti tecnici enotevoli complessitàoperative connesse

27,4% ha fatturato lo spesometro a tuttii propri clienti . Il restante 38,9 lo ha fat-to pagare solo a una parte della clientela.Le maggiori difficoltà nel farsi retribuirel'adempimento sono state riscontrate alSud, dove risiedono il 57 ,6% degli studiche non sono riusciti a fatturare neancheun euro . In linea generale , gli studi hannoinviato circa il 72 % degli spesometri com-plessivamente pervenuti all'Agenzia delleentrate e solo il 2,4% non ha inviato fattu-re e dati nel 2017 . Gli studi individuali nehanno inviati in media 42 durante l'anno,

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alle novità dell 'adempimento», è quantosi può leggere nella nota emessa ieri dalCndcec a corredo del sondaggio . Per ade-guarsi gli studi , come detto, hanno spesocomplessivamente 113 min di euro; unacifra che , divisa per i quasi 70 mila studiprofessionali della categoria presenti inItalia , equivale a circa 1.600 euro a stu-dio. A fronte dei costi sostenuti per po-ter adempiere al nuovo obbligo fiscale, «ilprincipale problema che si è presentato peri commercialisti è stato la difficoltà o l'im-possibilità per molti di fatturare il nuovoadempimento ai propri clienti ». Infatti, idati del sondaggio indicano che il 33,7%degli studi non ha fatturato neppure uneuro per il nuovo adempimento mentre il

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mentre quelli operanti in forma aggregatasono arrivati a una media di 91. «Questosondaggio certifica l'enormità dei costisopportati dai nostri studi e le perdite chene sono derivate , per un adempimento cheavevamo da subito giudicato inutilmentecomplesso», è quanto dichiarato da Massi-mo Miani , presidente del Cndcec . «Quelloche è successo tra settembre e ottobre ha,purtroppo , confermato in pieno le nostreprevisioni . Un adempimento che per i no-stri studi è stato in molti casi impossibileda fatturare , specie in contesti economicidifficili come al Sud, dove i nostri clientinon sono disposti o non possono andareoltre a certi corrispettivi».

Michele Damiani

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