Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il...

40
Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012

Transcript of Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il...

Page 1: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012

Page 2: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012

Pagina I

VALORE LEGALE TITOLO DI STUDIO

Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studioSole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Giacomo Vaciago 1

SOCIETÀ DI GESTIONE

"Società tra professionisti, i punti deboli di questa scelta"Repubblica Affari Finanza 16/04/12 P. 42 Giuseppe Colavitti 2

ELEZIONI ORDINI

Ordini in crisi di rappresentatività. Va a votare solo una minoranzaRepubblica Affari Finanza 16/04/12 P. 43 Luigi Dell'Olio 3

ASSOCIAZIONI PROFESSIONISTI

Assicurazioni l'allarme dei chirurghiRepubblica Affari Finanza 16/04/12 P. 43 Catia Barone 5

ICT

La cura digitale della sanitàSole 24 Ore - Nova 15/04/12 P. 43 Luca Tremolada 6

Quasi la metà degli ospedali non usa la cartella elettronicaSole 24 Ore - Nova 15/04/12 P. 46 Paolo Del Bufalo 9

"Ecco perché le società in house non tolgono fatturato al settore It"Repubblica Affari Finanza 16/04/12 P. 23 Alberto Daprà 10

ENERGIA

Le case come vampiri di petrolio divorano il 35% dell'energia totaleRepubblica Affari Finanza 16/04/12 P. 58 Christian Benna 11

ENERGIE RINNOVABILI

Rinnovabili: il decreto c'è, le critiche pureRepubblica Affari Finanza 16/04/12 P. 57 Antonio Cianciullo 13

AGENDA DIGITALE

«Spinta digitale dal sottosuolo»Sole 24 Ore 16/04/12 P. 17 Barbara Bisazza 15

ACUSTICA

Case senza rumore, giudici divisiSole 24 Ore - Norme ETributi

16/04/12 P. 13 Silvio Rezzonico,Giovanni Tucci

17

Pagella in cinque classi per i requisiti di «silenzio»Sole 24 Ore - Norme ETributi

16/04/12 P. 13 19

INFRASTRUTTURE

Per crescere cambiare il Fiscal compactRepubblica Affari Finanza 16/04/12 P. 1 Rainer Masera 20

AIUTI DI STATO

Aiuti di stato alle imprese tanti (866) ma ultimi in EuropaCorriere Della Sera 16/04/12 P. 11 Enrico Marro 22

START CUP

Per sostenere le idee innovative scendono in campo le universitàItalia Oggi Sette 16/04/12 P. 52 Duilio Lui 24

BORSE DI STUDIO

Tassa sulle borse di studio. La rivolta degli specializzandiCorriere Della Sera 16/04/12 P. 6 Margherita De Bac 25

AUTHORITY

Page 3: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012

Pagina II

«Cara Italia, giù le mani dall'Authority»Corriere Della Sera -Corriereconomia

16/04/12 P. 3 Edoardo Segantini 26

PARTIVE IVA

Pensioni. Partite Iva all'attacco. No alla stangata sui contributiCorriere Della Sera -Corriereconomia

16/04/12 P. 17 Isidoro Trovato 28

FISCO E PROFESSIONISTI

Studi in difesa sul riciclaggioSole 24 Ore - Norme ETributi

16/04/12 P. 1 Antonio Iorio 29

La sanzione deve colpire i reati veri non le svisteSole 24 Ore - Norme ETributi

16/04/12 P. 1 Antonio Ionio 32

Casi sospetti, sei tipologie dettate dal ministeroSole 24 Ore - Norme ETributi

16/04/12 P. 1 33

IMPRESE E PRODUTTIVITÀ

Prove di white list in Abruzzo con troppi ostacoliSole 24 Ore 16/04/12 P. 17 Lionello-Mancini 34

STUDI LEGALI

Gli studi legali alla prova del mercatoSole 24 Ore - Norme ETributi

16/04/12 P. 6 Paola Parigi 35

Costi e margini per fissare il prezzoSole 24 Ore - Norme ETributi

16/04/12 P. 6 36

NOTAI

Per i notai niente «intese» tra studiSole 24 Ore - Norme ETributi

16/04/12 P. 11 Remo Bresciani 37

Page 4: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

UNIVERSITA

e ancora tempo fino a124aprile per partecipare - sulsito del ministerodell'Istruzione,

dell'università e della ricerca - allaconsultazione pubblica sul "valorelegale del titolo di studio", un tabù nonminore di quello dell'articolo i8 delloStatuto dei lavoratori. E per motivimolto simili: manca il coraggio diconfrontarsi con le altrui bestpractices,pur sapendo che solo grazie alla loroemulazione troveremo la necessariaspinta per tornare a crescere.

Venendo al tema dellaconsultazione, decisa dal Consiglio deiministri il 27 gennaio scorso,ricordiamo anzitutto che il "valorelegale" in questione ha due significati:

i) il titolo di studio è stato conseguitonel rispetto della legge;

2) il titolo viene.utilizzato per finalità(accesso alle professioni e al pubblicoimpiego) e con modalità definite dalla'legge.

Ciò vale ovviamente per ogni"titolo" di cui la legge regola sia ilconseguimento sia l'uso: dal.passaporto alla patente di guida. Inaltre parole, non ha molto senso direche si vuole "abolire" qualcosa cheintanto esiste in quanto c'è una leggeche lo regola. Ma si può ben modificarequella legge, per ciascuno dei dueambiti rilevanti.

La consultazione decisa dal Governoe gestita dal ministero dell'Istruzione -come risulta evidente dalle domandecui si può rispondere - è tuttaviaconcentrata sul solo aspetto delpubblico impiego, per il quale ècomunque prevedibile un esito di buon

Bisogna ridare*il giusto valoreal titolo di studiodi Giacomo Vaciago

senso del tipo: tinche davvero conta èche siano fatti bene i concorsi. C'èqualcuno che non è d'accordo suquesto?

Ma così viene completamenteevitato il vero problema, ché già LuigiEinaudi aveva in mente quandoirrideva il valore legale del "pezzo dicarta". Il problema, che è di naturapolitica prima che giuridica, riguarda -da un lato - il rapporto tra la libertà discelta degli studenti (e delle loro .famiglie) e - dall'altro -la penetrantequotidiana attività che il ministero dasempre svolge per garantire il piùpossibile l'uniformità delle 300 sediuniversitarie italiane.

La stessa - già decisa - attività divalutazione delle università e lasuccessiva conseguente distribuzioneloro dei fondi pubblici servirà più che acorreggere le divergenze ad esaltarle: achi più ha, più sarà dato.

Dobbiamo quindi ricordarci che, purcon grande cautela e gradualità, cisiamo avviati, finalmente, sulla stradadi una crescente autonomia delleuniversità: abbastanza autonome dapoter tra loro competere per attrarre imigliori studenti. Il che significa che, senon siamo ancora pronti a,ridimensionare il valore legale della.laurea,.siamo peraltro già incamminatisu quella strada.

E dovremmo seriamente discuteredi due cose che ci possono aiutare arinforzare quel percorso, rendendolopiù serio, essendo ambedue ispirate alprincipio della competizione tra leuniversità: daun lato borse di studio edall'altro collegi universitari. Lagravità della crisi economica e lasofferenza in cui si trovano le famiglie

italiane rischiano infatti dipregiudicare gli sforzi che si intendonodedicare al miglioramento delle nostreuniversità, se non garantiamo con glistrumenti opportuni (monetari e reali)la mobilità degli studenti. Nella nostraCostituzione è chiaramente indicato ildiritto dei giovani "capaci emeritevoli" di andare a studiare nelleuniversità migliori, diritto che nonpotrà essere garantito tenendo bassetutte le tasse universitarie.

Ci vuole un po' di coraggio, politicoprima che tecnico o giuridico, nelriconoscere che la priorità è quella di"ridare valore" al titolo di studio, e chea tal fine laconsultazione in corsoserve poco.

Molto servirebbe -anche per dareuna mano all'economia -unprogramma di costruzione di collegiuniversitari e uno spostamento di unaquota di fondi pubblici destinati alleuniversità dal finanziamentodell'offerta a quello della domanda,cioè dal finanziamento degli stipendidei professori a quello delle borse distudio degli studenti. '

O RIPRODUZIONE RISERVATA

Valore legale titolo di studio Pagina 1

Page 5: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

[ LINTERVENTO ]

"Societàtra professionisti,i punti deboli di questa scelta"Giuseppe Colavitti*

La pubblicazione in Gazzetta ufficialedella legge di conversione del decretoCresci-Italia non è certo il punto di arrivoin tema di società tra professionisti, masolo una tappa del dibattito, in attesa del-la normativa di attuazione, a maggio. Lerappresentanze professionali avevanochiesto al Ministro Severino un'urgenteriflessione sulla insufficienza della disci-plina vigente, per proteggere l'autono-mia nello svolgimento di prestazioni d'o-pera intellettuali: una società di capitalicon la presenza di soci "di investimento"pone in. crisi il dogma della personalitàdella prestazione professionale e a benvedere lo stesso canone costituzionaledell'esame di abilitazione (articolo 34della Costituzione), come disse anni fa ilConsiglio di Stato.

L'ingresso di soci di capitale è apparsoa molti come un'accelerazione ideologi-ca e simbolica più che una scelta medita-ta. Queste preoccupazioni hanno datoluogo, in Parlamento, a correttivi che in-cidono sulla governance, limitando adun terzo il capitale dei soci non profes-sionisti. Particolare preoccupazione tragli avvocati, che nel Congresso di Milanohanno ribadito la richiesta di espungeredei tutto i soci di capitale. .P_ infatti diffici-le immaginare un consiglio d'ammini-strazione (pur con avvocati in maggio-ranza). che decida di promuovere o ri-nunciare ad un appello, di intentare o

meno una class action, di accettare o me-no un cliente senza ascoltare la-"voce delpadrone".

La governance, peraltro, non colma ideficit di una disciplina lacunosa chenulla dice sulla garanzia che l'incaricoprofessionale sia svolto dal socio in pos-sesso deirequisitiprofessionali, eche sia rispettato il segreto pro-fessionale, maneanche sullapos-sibilità di scelta deIprofessionistadaparte del cliente, sulla sorte delsocio colpito da radiazione (chepotrebbe magari ricomparire co-me socio non professionista) sul-ladenominazione sociale e suire-gime di iscrizione negli albi, sullaresponsabilità disciplinare dellasocietà chepostulerebbe sanzioni specifiche, magari pecuniarie,per avere un minimo di presa.

E soprattutto sul regime fisca-le, vero nodo sul quale si sonoprobabilmente impantanate levecchie società tra professionisti(stp). Più utile sarebbe costruireuna disciplina organica della so-cietà tra avvocati che, nell'ambi-to della normativa generale sulle

Nella fotoqui sopra,GiuseppeColavitti(Universitàdell'Aquila)

stp, ritagliperla professione forense uno- statuto giuridico più adatto e funzionale,coerente con la specialità costituzionaledell'avvocato.

* Università dell'Aquila; Comitatoscientifico Istituto Governo Societario

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Società di gestione Pagina 2

Page 6: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

Ordini in crisi di ráppresentativitàVa a votare solo una minoranza

NON È NEPPURE POSSIBILESTABILIRE, PER OGNI CATEGORIA,QUALE SIA LA PERCENTUALE DIAFFLUENZA PERCHÉIDATISONOSPEZZETTATI TERRITORIALMENTEE I CONSIGLI NAZIONALI NON SONOTENUTIARACCOGLIERLI

LuigiDell'Olio

MilanoQuando sono chiamati avotare per l'Or-dine o la Cassa di previdenza riferimento,molti professionisti preferiscono restarea casa. Datigeneralisull'affluenzaalvoto,salvo casi particolari, non sono disponi-bili, ma si reputa che le percentuali sianomolto basse, tra il 20 e i140 per cento. IConsiglinazionali- laddóve idatideglior-divi provinciali,dove avvengo-no material-mente le elezio-ni, dovrebberosecondo logicaaffluire - nonsanno nulla. Inrealtà non esistealcuna normache obblighi gliordini provin-ciali delle variecategorie a co-municare que-sti dati. Così, inteoria, chivoles-se sapere, adesempio, qual è

LE AFFLUENZE Al VOTOIn %ORDINE COMMERCIALISTIMILANO

45,1

44,4

Fumiuaña

W

ORDINE COMMERCIALISTINAPOLI

INPGI

EPAP CHIMICI

EPAPATTUARI

EPAP GEOLOGI

stata l'affluenza globale degli avvocati al-le ultime elezioni, dovrebbe chiedere ildato a ciascuno degli oltre 100 ordini ter-ritoriali e poi calcolare lamedia pondera-ta!

Laddove idatiemergono daltenitorio,raccontano di uno limitato interesse daparte dei professionisti, come nel casopiù recente dell'Inpgi (l'istituto di previ-denza dei giornalisti), che alle elezioni diqualche.settimana fa ha registrato un'af-fluenza del 20,54%, mentre a Milano ilrinnovo dell'Ordine degliAvvocati hare-gistrato un'affluenza del 26,6%. Perquanto concerne l'Epap (Ente di previ-denza e assistenza pluricategoriale), leelezioni' del 2010 hanno registrato unapartecipazione compresa tra il 25,8% deichimici e il 48,9% degli agronomi, con le

C LA, , ERA III sindacato Unico , rispetto alleprossime elezioni per il rinnovodel Consiglio Nazionale deiDottori Commercialisti, non è'avversario di Siciliotti" comeerroneamente riportatonell'articolo del 2 aprile scorso,ma contrario alle scelte politicheed alle attività poste in essere dalConsiglio uscente . Auspichiamoche il prossimo Consiglio riducal'abnorme impianto di spesa e sidimostri più sensibile ai problemidella base.

Domenico Posca,presidente di U.ni.co.

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

posizioni interme-die coperte dagli at-tuari (45,1%) e geo-logi (44,4%) per unamedia del 44,5%.Nel 2009 la maggiorparte parte degli in-gegneri italiani harinnovato i propriordini, con una per-centuale di votantipari al 26%.

Tra i commercia-listi, ha votato all'ui-

1; timatomatail35,7%Na Milano, il 53,4%deidottoricommer-

cialisti e il 60 ,9% dei ragionieri a Venezia.«I dati sono anche più bassi altrove, conRoma che si è attestata intorno al 35%,Napoli al 30% e le realtà più piccole cheviaggiano intorno a120%», spiega Dome-nico Posca , presidente dell'Unione Ita-liana Commercialisti. «Questo dovrebbefar suonare un campanello d'allarme sullivello di coinvolgimento deiprofessioni-sti, che stimiamo intorno al 25 % tra tuttele categorie ordinistiche, e di conseguen-za sulla necessità di ripensare le funzionidegli ordinistessi, che costano molto, maevidentemente non soddisfano gli iscrit-ti».

«Quandol 'affluenzaèbassa , siponeunchiaro problema di rappresentatività de-gli organismi eletti», commenta FrancoStefanoni, autore del libro "Iveri intocca-

A lato, l'auladi un ramo delParlamentoSotto, ilpresidentedel Consigliodell'ordinedegli ingegneriArmandoZambrano (1)e AndreaCamporese(2)presidente'dell'Inpgi

Elezioni Ordini Pagina 3

Page 7: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

bili. Commercialisti, avvocati, medici,notai, farmacisti: le lobby del privilegi".Che sottolinea anche come questo statodi cose favoriscala conferma ai vertici perlunghi periodi delle stesse persone.

Un tema che il Governo avrebbe dovu-to affrontare in sede di liberalizzazioni?Le strade per intervenire possono esserediverse, a cominciare da una revisionedeglistessi meccanismi elettorali. Nel ca-so dei notai, le elezioni si svolgono quasitutti gli anni perché sono previsti rinnoviparziali dei consigli "e questo garantisceun'affluenza, sostiene il Consiglio Nazio-nale, compresatrai170 el'80%. Insomma,i professionisti si sentono più partecipidella vita di categoria se vengono chia-mati in causa con regolarità. A questoproposito Alessandro Solidoro, presi-dente ordine dei dottori commercialisti edegli esperti contabili di Milano, fa nota-re che «la partecipazione ai gruppi di stu-dio tematici è nettamente superiore alvoto per il rinnovo dei consigli».

Un altro problema che si pone riguar-da la trasparenza, ovvero la facile e im-mediataletturadei datisulle elezioni, og-gi sparsi sul territorio. Non bisogna infat-ti dimenticare che gli ordini professiona-li sono enti di diritto pubblico. Per supe-rare i limiti della bassa affluenza, inoltre,sarebbe auspicabile il voto elettronico:sia nel caso dell'Inpgi, che dell'Epap, l'in-troduzione del voto online ha fatto cre-scere la partecipazione.

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Elezioni Ordini Pagina 4

Page 8: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

Assicurl'allarmedei chirurghiCOLPADELLE TROPPE RICHIESTEDI RISARCIMENTO. RISCHIO CLINICOEASSICURABILITÀ INSERITI NELDISEGNO DI LEGGE N.50

Catia Barone

RomaRappresentanol'eccellenzaitaliana, sispe-cializzano percurare e salvare piùviteuma-ne possibili, e passano gran parte del lorotempo in sala operatoria. Eppure, per i chi-rurghi, esercitare la professione è semprepiù difficile. Colpa delle troppe richieste dirisarcimento, colpa dei troppi rischiai qua-li i medici si espongono durante gli inter-,venti. Per loro il mercato delle assicurazio-ni ha alzato un muro, diventato nella mag-gior parte dei casi invalicabile. E così, figu-re professionali di alto livello non riesconotrovare una copertura contro il rischio cli-nico. Lasituazione è talmente criticachehaspinto il Collegio Italiano dei Chirurghi ascrivere unalettera al presidente del consi-glio Mario Monti e al Ministro della SanitàRenato Balduzzi. Un vero e proprio appel-lo, per chiedere un intervento e scongiura-re il fallimento di ufi'eccellenza italiana,preziosa al nostro Paese. A pochi giorni daquellalettera, unpasso avanti è stato giàfat-to. Il recente incontro in Senato, tra il presi-dente del Cic Marco d'Imporzano e le Isti-tuzioni ha portato all'inserimento delle ri-chieste sul rischio clinico e l'assicurabilitàdeichirurghineldisegno dileggen.50, inat-tesa della sua approvazione.

Secondo l'Associazione Nazionale fra leImprese Assicuratrici i cittadini hanno fat-to 34.000 denunce fatte in un anno per dan-ni legati alla sanità. "Manca un sistema digestione del rischio clinico a livello azien-dale, regionale e nazionale, e non esiste unaprevisione di responsabilità delle strutturesanitarie per difetto di organizzazione eviolazione dell'obbligo di sicurezza nell'e-rogazione delle cure - spiega il Collegio -fatto ovviamente distinto da quello chefonda tutto l'impianto responsabile sullanegligenza, imprudenza ed imperizia delmedico". Secondo il Cic la struttura do-vrebbe infatti avere l'obbligo di dotare ilchirurgo di una assicurazione subito attivaper la copertura dei danni ai pazienti chepossono essere provocati non solo dal sin-golo chirurgo ma anche dall'intera equipe,oltre a quelli derivati dalle carenze struttu-rali e organizzative della struttura.

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Associazioni professionisti Pagina 5

Page 9: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

La curadigitaledella sanità

É il settore pubblicosu cui internet

avrà il maggior impattoSolo l'assistenza a casapuò garantire risparmidi oltre 3 miliardi l'anno

di Luca Tremolada

La spesa complessiva in informa-tica e tecnologie (Ict) perla sani-tà è di 1,3 miliardi di euro, pari acirca l'1,1% del costo totale. Fan-no 22 euro per abitante. Poco,

sostiene l'Osservatorio Ict in Sanità nel2012 della School of Management del Poli-tecnico di Milano in un rapporto che verràdiffuso martedì. Poco, se si considerano al-tri paesi con sistemi sanitari confrontabi-li. Molto se si considera che dal 200; al2011 quella sanitaria è l'unica voce di spe-sa in Ict che cresce rispetto a tutta la Pa.Eppure, anche questi investimenti potreb-bero essere a rischio. «Effettuare tagli alsistema sanitario italiano non è facile», silegge nel rapporto. «Esiste una sola levache potrà consentire di conciliare in futu-ro la qualità del servizio e il controllo dellaspesa: l'innovazione, che nelle nuove tec-nologie, e in particolare nel virtual health,trova un suo driver fondamentale».

Dentro virtual health o e-health ci sonotecnologie e servizi, soluzioni per la medi-cina sul territorio, monitoraggio, preven-zione e cura a distanza per ridurre i costidella gestione dell'ospedalizzazione, inparticolare della popolazione anziana edei cronici. L'esigenza è spostare l'assi-stenza dall'ospedale verso il territorio, di-minuendo in modo rilevante la degenza ei costi di assistenza. L'area del Long TermCare è infatti tra quelle che maggiormentepreoccupa chi deve far quadrare i conti del-la sanità. «L'opportunità di introduzione

di innovazione in queste aree e oggi enor-me - commenta Mario Salerno di Fonda-zione Filarete -. Senza dimenticare le pos-sibilità fornite dalla disponibilità di enor-mi quantità di dati il cui utilizzo può avereimpatti significativi su analisi epidemiolo-giche e sulla gestione della salute pubbli-ca»,. Il solo effetto della deospedalizzazio-ne, ad esempio, può valere oltre tre miliar-di di euro l'anno. Confindustria l'annoscorso ha calcolato che la telemedicina, dasola, farebbe risparmiare 7,3 miliardi, ri-cettadigitale e fascicolo sanitario congele-rebbero a loro volta altri quattro miliardi.

«Potremmo assistere alla tempesta per-fetta, a una singularity tecnologica che ve-de l'healthcare da un lato e digitale e inter-net delle cose dall'altro convergere e ali-mentarsi a vicenda», spiega Leandro Agrò,global director user experience di PublicisHealthware International, azienda che of-fre servizi di consulenza strategica e comu-nicazione digitale in ambito healthcare. Pa-radossalmente la sanità che ha conosciutoper ultima il web lo cavalcherà meglio dieditori, banche e telco. Negli Stati Uniti ot-to medici su dieci posseggono un tablet elo usano per il loro lavoro. Esistono tra i seie sette braccialetti che monitorano pressio-ne, battito cardiaco, temperatura, di pochedecine di dollari. Diverse centinaia di appli-cazioni per smartphone che ci monitoranoogni singolo istante della nostra vita. Il pro-cesso acui stiamo assistendo parte dall'ac-cesso all'informazione medica, oggi demo-cratizzato dalla vastità di opportunità di-sponibili in rete. Ma prosegue cavalcandodevices di monitoraggio nati per il well-ness che si stanno sempre più integrandocon profili medici, e da lì risale verso unfuturo di autodiagnosi e autocura. Lean-dro Agrò sintetizza questo fenomeno con"consumerizzazione dell'healthcare". E sispinge oltre. I prossimi tre step sono infor-mazione (epatients), monitoraggio (selftracking), autodiagnosi (Ai), autocura. Og-gi, si legge in un Whitepaper di prossimapubblicazione, saremmo solo allaprimafa-se, quella degli epatients.

In Italia sull'onda del britannico Patien-ce Opinione dello statunitense Patient-slikeme già da qualche anno è attivo Pa-

tienti.it, fondato da una giovane medico,Linnea Passaler. «I pazienti che mi arriva-vano - ricorda - spesso erano all'oscuro diinformazioni fondamentali per la loro sa-lute. Se avessero scelto con più cura doveaffidarsi avrebbero avuto esiti diversi. Daqui è nata la voglia di dare un servizio chepermettesse a chiunque, anche a chi nonavesse conoscenze di medici, di informar-si e di scegliere consapevolmente». Pa-zienti.itoggi raccoglie migliaiadi informa-zioni, recensioni, dati su tutte le strutturesanitarie italiane. Informazioni che conti-nuano ad aumentare, eppure, il dialogotra tecnologi, medici e istituzioni è tutt'al-tro che sereno, almeno in Italia. I pazienti,spiega la Passaler, diventano sempre piùconsumatori di salute, «pretendono piùservizi, più qualità acosti più bassi. La me-dicina è invece ancora arroccata su posi-zioni molto paternalistiche, si mette pocoin discussione; il sistema sanitario è basa-to su diritti acquisiti che riteniamo sacro-santi mache diventano sempre più diffici-li da garantire con il prolungarsi dell'età».Queste due istanze apparentemente oppo-ste producono attriti fortissimi.

©RIPRODllZIONE RISERVATA

Continua a pag.46

ICT Pagina 6

Page 10: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

. Prima sperimentazione tra un annoTINS

----- - ---------------- ------ -------------------------------------------

ï/iq 1111'/

Icedream . Cosi si chiama il progetto dello scienziato Georges Mougin. Utilizzerà tecnologie messe a disposizione da Dassault Systèmes

ICT Pagina 7

Page 11: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

La cura digitaledella sanità

L'altro terreno scivolosissimo è quellodella privacy e del trattamento dei dati sen-sibili. Questi servizi innovativi in rete, la-mentano i tecnologi, sono ostacolati da nor-mative che rendono impossibile sbloccar-ne le potenzialità. All'estero ci sono certa-mente meno limitazioni e forse anche perquesto si sta sviluppando rapidamente lageomedicina, ovvero il posizionamento deidati medicali sulle mappe per analizzarli al-la luce del contesto. Così come le ricerca col-laborativa attraverso gli open data delle uni-versità. Quest'anno scadranno importantibrevetti per Big Pharma. Le grandi del f ar-maco hanno iniziato a guardare in basso, aldigitale, a vendere prodotto (farmaco) e ser-vizio. Come? Tenendo d'occhio il mondodelle startup della salute. Nell'ultimo annoRock Health, un acceleratore di seed capitaiha finanziato ben 15 startup attive su mobi-le e web applicazioni. Anche qui da noi ilbiomedicale produce idee. Ogni mese Fon-dazione Filarete presenta e lancia startupattive nel settore biomedicale. All'ultima Fi-larete Healthy Startups di marzo, RobertoLattuada di MyHealthbox ha raccontato lasua idea: progettare e distribuire bugiardi-ni elettronici per medicinali e prodotti perla salute. Il z maggio Samuele Burastero, ri-cercatore al San Raffaele, proporrà Dya, unchip per scoprire in tempi rapidi le allergie.Non sarà solo. Con lui innovatori che rac-conteranno un'altra sanità possibile.

luca. tremoladara ilsole24ore.corn

NON CHIAMATELA SANITÀ 2.0

1 trend del biomedicale e le startup della salute.I lsole24ore.co/nova

ICT Pagina 8

Page 12: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

E-HEALTH

Quasi la metà degli ospedalinon usa la cartella elettronica

di Paolo Del Bufalo

L Italia è uno dei fanalini di codain Europa per l'utilizzo della car-tella clinica elettronica: secon-

do un'indagine della Commissione euro-pea nel 2010 poco meno della metà degliospedali la utilizzavano (il 48%, controuna media Ue a 27 paesi del 70%, concen-trati soprattutto nelle regioni del Nord),con una fetta ampia di strutture (46%) do-

L'ICT NELLA SANITÁ

Investimenti . I primi 5 ambiti Ict (dati inmigliaia di euro). Campione 86 Cio

Spesa media aziendale nel 2011

Incremento previsto per il 2012

Decremento previsto per il 2012

Sistemidipartimentali

Postazionidi lavoro

Via la carta e meno erroriin corsia: risparmi stimati

tra 1,5 e 2 miliardi di euro

ve di Epr (Electronic patient record) nonc'era traccia.

Ora, con la legge sulle semplificazioni(n. 35/2012), la cartella clinica elettroni-ca deve invece diventare una regola di ge-stione per regioni, Asl e ospedali che do-vranno "privilegiarla", si legge nel testo,assieme ai sistemi di prenotazione onli-ne, per «ottenere vantaggi in termini diaccessibilità e contenimento dei costi».L'ottica è quella dei risparmi ma per cen-trare l'obiettivo tutto dovrà essere fatto acosto zero. Un'impresa complessa vistoil divario nel paese. Al Nord infatti, comeha rilevato FedersanitàAnci, lafederazio-ne delle aziende sanitarie e dei comuni,in cinque regioni (Lombardia, TrentinoAlto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto,Emilia Romagna e Liguria) c'è già tutto

Cartella clinicaelettronica

Sistemiallo sportello

/Server farmdata center

I I I

_45

-3%

2%

+13%

-10%

I 50 I 150 2500 100 200

Spesa . Composizione, stima su dati 2011(dati in milioni di euro)

Medici di medicina Ministero della Salutegenerale 12

70

Regioni

300

Strutture

sanitarie

910FONTE: Politecnico di Milano

ciò che serve per informatizzare la sanitàe l'e-health è una realtà. Al Centro-Sudquattro regioni sono ancora all'età dellapietra (Lazio, Campania, Molise e Cala-bria). Nelle altre i lavori sono in corso.

Asl e ospedali, secondo il Politecnico diMilano, mettono la cartella clinica elet-tronica al terzo posto tra i loro investi-menti in Ict e le intenzioni sono quelle diincrementarli almeno del 13% durantequest'anno, raggiungendo una mediaper azienda di circa 16omila euro l'anno(oggi si aggira sui 13omila euro).

Certo, l'Italia non brilla in assoluto perinvestimenti in e-health: nel 2011 si è rag-giunto appena l'1% della spesa totale (cir-ca un miliardo), contro una media del 3%dei principali paesi europei, Inghilterra eSvezia in testa.

In realtà le dotazioni informatiche cisono, sia negli ospedali che negli studidi medicina generale - per questi ultimisoprattutto dopo l'obbligo di invio deicertificati malattia online - ma ancoratroppo spesso vengono utilizzati per lagestione amministrativa e non servonoa facilitare il percorso clinico dei pazien-ti. Inoltre i sistemi utilizzati nelle varieregioni non sono, in gran parte dei casi,in grado di dialogare tra loro per creareuna rete efficiente.

Eppure i vantaggi economici della car-tella clinica digitale ci sono. Con l'Epr, se-condo stime di Confindustria conferma-te lo scorso anno dal ministero dell'Inno-vazione, una volta a regime (entro il2015-2016) si otterrebbe un risparmio dicirca 1,5-2 miliardi, legati alla demateria-lizzazione e ai minori costi di carta e ar-chiviazione, ma anche alla riduzione de-gli errori "umani" in corsia. Beneficioquesto che dal punto di vista economicofa risparmiare prima di tutto in terminidi salute dei pazienti, ma poi per il taglioagli sprechi legati agli errori clinici e peril minore contenzioso medico-legale chene deriva e che oggi è uno dei fattori checontribuiscono di più ad alzare la spesa.

RIPRODUZIONE RISERVATA

ICT Pagina 9

Page 13: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

[ LA LETTERA 1

"Ecco perché le società in housenon to gono fatturato al settore 1f

In Italia quasi tutte le Regioni e le Province Autono-me sisono dotate di società "in house" per realizzaree gestire servizi ICT nel proprio territorio. Le societàcon questo modello organizzativo sono 15, con unfatturato complessivo di quasi 800 milioni di curo ecirca 5000 dipendenti.

A seguito del cosiddetto "Decreto Bersani" del2006, tutte le società hanno attuato un percorso di ri-strutturazione che le ha portate ad operare esclusi-vamente per i propri azionisti (Regioni/ ProvincieAutonome/Comuni), con eventuale dismissione ochiusura di tutte le attività, svolte per altri soggettipubblici o privati, che potevano essere considerate

Qui sopra,AlbertoDaprà(1) presidentedi Assintere EnnioLucarelli (2)presidente diConfindustriaServiziInnovativi

2 -Per quanto riguarda i costi di gestione - come si

lesive dei principi della libera concorrenza. Si trattadi "Dipartimenti ICT", enti strumentali delle Regio-ni che, come accade in grandi banche e società pri-vate, sono stati organizzati come società per unamaggiore autonomia gestionale ed una più traspa-rente e verificabile gestione dei contratti con la com-mittenza e che lavorano, normalmente, in partner-ship con numerosissime societàprivate ICT grandi epiccole (molte delle quali associate a ConfindustriaServizi Innovativi).

può verificare dallo studio realizzato tra il 2010 e il2011 dall'Università La Sapienza di Roma per Assin-ter (Associazione delle Società per l'InnovazioneTecnologia nelle Regionie dal precedente Rapporto2009 sulle societàin-house di Regioni e ProvincieAu-tonome (entrambiconsultabilisulsitowww.assinte-ritalia.it) -il costo medio del personale, il livello diin-debitamento ed anche il costo dei CdA, diversamen-te da quanto dichiarato dal dott. Lucarelli -presiden-te di Confindustria Servizi Innovativi,.sono decisa-mente inferiori alle medie delle società ICT private.Le società in qualità di "centrali di committenza"esternalizzano, tramite procedure ad evidenza pub-blica, lamaggiorparte delle attività esecutive: oltre il60% del fatturato citato ricade sul mercato, mante-nendo in casa, prevalentemente, attività di demande project management. Non è vero, quindi, che que-sto fatturato complessivo dell'in-house viene sot-tratto al mercato. Alcune società, come LombardiaInformatica, hanno addirittura realizzato iniziativedi outsourcing affidando all'esterno (sempre conga-re ad evidenza pubblica) interi rami di azienda e/oaree di attività con trasferimento di personale.

Alberto DapràPresidenteAssinter

ICT Pagina 10

Page 14: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

Le case comevampiri di petroliodivorano 1135% dell'energia totale

COLPA DI UN PATRIMONIOABITATIVO COLABRODOCHE PERDE CHILOWATTORA.LE DETRAZIONI AL 55%PER CHI RIQUALIFICAGLI EDIFICI HANNOFAVORITO MIGLIORAMENTI.MA ORAIL SETTORE DEVECERCARE NUOVE STRADE.LE IDEE DEI COSTRUTTORI

ChristianBenna

MilanoCasa Italia è un vampiro cheogni anno consuma 46,9 mi-lioni di tonnellate di petrolio.Vale a dire che l'interruttoredella luce del dolce nido divo-ra 1135% delle risorse energeti-che, prodotte e importate, delsistemapaese. E la colpa non èda addebitarsi, almeno nonesclusivamente, a un popolodi spreconi dalla lampadinasempre accesa. Perché il patri-monio abitativo italiano è atutti gli effetti un vecchio cola-brodo che perde chilowattoraa"volontà. Il 79%O degli edifici èstato costruito prima del 1980,il 65% è stato tirato su nel pe-riodo compreso tra il dopo-guerra e il 1976, data che ha vi-sto entrare in vigore i primiprovvedimenti sull'efficienzaenergetica.

Il risultato è allarmante. Og-gi-lo stima l'Ance - un'abi-tazione con trent'anni di etàconsuma in media 180-200chilowattora per metro qua-dro all'anno contro lamedia di40 Kwh-mq di un edificio diclasse C, che è lo standard mi-nimo perle nuove costruzioni.L'8 1,5% delle case, stando aunsondaggio di Domotecnicapresentato a Expocomfort, ècaratterizzato da un livello diisolamento termico valutato

dagli inquilini come medio oscarso.

Un percorso virtuoso di rin-novamento è stato iniziatograzie alle detrazioni al 55%perla riqualificazione energe-tica degli edifici. Secondoun' ind agin e re s a n o t a durant ela kermesse romana di Expoe-dilizia, per le imprese di co-struzioni italiane gli incentivi

per il recupero edilizio e per la,riqualificazione energeticadegli edifici hanno inciso sulfatturato perben il 70,4%D delleattività mentre solo il 18,3% in-dica che non incidono in alcunmodo. In totale gli interventigreen-lo si evince dauno stu-dio Enea -hanno consentitodi risparmiare 2.000 GWh. dienergia primaria.

Nel corso de12010, sono sta-te 405 mila le pratiche totalitrasmesse all'Enea, per un va-lore degli investimenti 4,6 mi-liardi di euro e 2,5 miliardi dieuro l'ammontare complessi-vo degli importi portati in de-trazione. Grandi risultati, maancora poco se si considera lapartita in gioco. Basti pensareche se il paese più energivorodel mondo, gli Stati Uniti, simettesse in regola con l'effi-cienza energetica in casa,avrebbe - lo dice uno studioD euts ch e B ank- risp armi p e r1.000 miliardi. In Italia invece,malgrado gli obiettivi fissatidall'Ue, che potrebbero ina-sprirsi, le lancette dell'orolo-gio potrebbero tornare indie-tro. Infatti il primo gennaio2013, gli interventi di rispar-mio energetico, che attual-mente beneficiano del 55%,potranno'essere detratti nellamisura del 36%, frenando evi-dentemente lo sviluppo delsettore.

L'associazione dei costrut-tori, l'Ancé, ha appena propo-sto un piano di riqualificazio-ne delle città che fa perno an-che sulla sostenibilità degliedifici. «Il patrimonio esisten-te è una grande risorsamaluti-lizzata cherichiedeunrecupe-ro di qualità grazie a interven-ti di riqualificazione energeti-ca», ha detto il presidente Pao-lo Buzzetti. Si tratta quindi difissare un grande obiettivo le-gato alle politiche della soste-nibilità che è quello di «ferma-re la corsa al consumo di nuo-vo suolo in zone impossibili daservire coniltrasporto colletti-vo. Per ridurre tale consumodue sono le opzioni di fondoche devono essere prese inconsiderazione: puntare da

un lato sulla densità, su tessutiurbani compatti, e dall'altrasul riutilizzo dei terreni già in-frastrutturati ma oggi sottou-tilizzati o abbandonati».

Nel settore del 'risparmioenergetico, inoltre, dovrebbeessere individuato un sistemadi certificazioneunivoco ecre-dibile a livello nazionale, chedovrebbe coinvolgere tutti gliimmobili esistenti. Le impresedell'edilizia sono pronte acambiare pelle. Ma servono gliinvestimenti, perché oggi «so-no allo stremo», dopo 4 annidiasfissia di investimenti, in calodel24% e a praticamente a ter-ra nell'edilizia residenziale, ameno 40%.

Green Bulding Council Ita-lia riunisce 500 soci, tra grandiimprese come Mapei e Italce-menti, associazioni di catego-ria (Confindustria ceramiche)e piccoli operatori, per pro-muovere certificazioni "verdi"a vecchie e nuove costruzioni.I lavori in corso che seguono lelinee guida deifassociazione,«particolarmente severe»,ammette cori soddisfazione ilpresidente Mario Zoccatelli,valgono circa 2,5 miliardi dieuro. «Ancora troppo poco. Illegislatore ha pensato in pas-sato di risolvere il problemaenergetico sostenendo lo svi-luppo delle fonti rinnovabili.Un'ottima iniziativa, ma deltutto inutile se le nostre casecontinuare a disperdere ener-gia. C'è quindi bisogno di nor-me p iùstringenti dibio ediliziae dirisparmio energetico, eso-prattutto di piani a lungo ter-mine. In Francial'hanno fatto.E quest'anno hanno rimesso anuovo un milione di case. Co-sì si fa efficienza».

ID RIPRODUZIONE RISERVATA

Energia Pagina 11

Page 15: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

LA CLASSIFICAZIONE ENERG[-TICAFabbisogno di energia in un edificio, in kWh/M2 anno

CLASSE A 30

CLASSE B 50

CLASSE C 1' 70

CLASSE D

CLASSE E

CLASSE F

CLASSE G

I CONSUMI ELETTRICI DOMESTICISCALDABAGNO

ELETTRICO20%

FRIGORIFERO18%

ALTRO15%

IL COSTO DEGLI ELETTRODOMESTICIPer classe, in euro all'anno

CLASSE A

CLASSE B

Consumo basso

61,90 - 84,20

CLASSE C 84,20 - 101,30

CLASSE D 101,30 - 112,50

CLASSE E 112,50 - 123,80

CLASSE F 123,80 - 140,60

CLASSE G Consumo alto Oltre 140,60 w

ILLUMINAZIONE15%

LAVASTOVIGLIE4%

CUCINA MISTA4%

LAVATRICE13%

TELEVISORE11%

w

Le detrazioni al 55% per le riqualificazioni energetichedegli edifici hanno stimolato- interventi migliorativi.

Dal 2013 questa percentuale scenderà però al 36%

Energia Pagina 12

Page 16: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

ovabili: il decreto c'è, le critiche purePASSERA DICE DI VOLERBATTERE L'EUROPAPRODUCENDO IL 35%DI ELETTRICITÀ DA FONTIALTERNATIVE. FRENATI PERÒGLI INCENTIVI SOPRATTUTTOAL SOLARE EAUMENTATELE MISURE BUROCRATICHE.E' INIZIATO IL PRESSINGPER CAMBIARE ILTESTO

Antonio Cianciullo

MilanoUn target ambizioso e strumentinormativi modesti. E' questa ladivaricazione in cui rischiano disprofondare le fonti rinnovabiliinItalia dopo l'ennesimo decretoche rimette in discussione lapro-spettiva dell'energia pulita. Il te-sto interministeriale che contie-ne un robusto taglio degli incen-tivi, con una frenata particolar-mente brusca per il fotovoltaico,ha rilanciato le polemiche e i di-stinguo.

Da una parte il ministro delloSviluppo economico CorradoPassera ha annunciato l'inten-zione di alzare l'asticella andan-do oltre gli obiettivi europei epuntando a raggiungere il 35 percento di elettricità dalle fonti rin-novabili. Dall'altra il nuovo qua-dro normativo risulta ulterior-mente appesantitodaunaserie dimisure burocratiche come l'in-troduzione dei registri per im-pianti relativamente piccoli (da12 chilowattoraperilfotovoltaicoe da 50 chilowattoraper gli altri).

Ambientalisti, Pd e associazio-ni produttive di settore chiedonoora di migliorare il testo, che deveancora essere sottoposto al pare-re della Commissione Stato -Regioni, e lamentano le incom-prensioni prodotte dalla decisio-

ne di non ascoltare, durante lafa-se di elaborazione dei decreti, ilparere delle categorie interessa-te. In questo modo-sostengonoisenatoriPdFrancesco Ferrante eRoberto Della Seta - si è datospazio a«teorizzazioniprofessio-nali che non tengono conto dellarealtà».

L'allarme viene anche da alcu-ni operatori del settore. Ad esem-pio Gilberto Gabriella, ex ban-chiere passato al fronte delle rin-novabiliconlaTolo Green, hasot-tolineato il rischio di far fuggiredall'Italia gli investitori globaliche nel 2011 hanno scommesso260 iniliardi di dollari sulle rinno-vabili: «La China DevelopmentBank aveva appena investito 50milioni di euro sul solare in Sar-degna. Oratutto è sospeso e a Pe-chino si chiedono se all'Italiaconvenga fermare il fotovoltaicocon il barile di greggio che riten-gono arriverà presto a 150 dolla-ri».

Non sono preoccupazioni iso-late. Tutto il mondo delle nuoverinnovabili - cioè vento, sole,biomasse, geotermia diffusa(quella capace di sfruttare ancheuna modesta differenzatermica),solare termodinamico - ha ri-sposto ai decreti mobilitandosiper difendere un mercato che va-le circal' 1 percento delPiledàbe-nefici che crescono con il passaredel tempo.

Chi vuole frenare le rinnovabi-li ammette che i combustibili fos-sili sono responsabili di una quo-ta significativa di emissioni noci-ve (sia per lo smog che per l'effet-to serra) ma sostiene che l'inqui-namento può essere abbattuto eche si tratta di un sistema collau-dato, mentre 1'energiapulita è so-stenuta dagli incentivi sulle bol-

lette.«La realtà è un'altra: i combu-

stibili fossili continuano a pro-durre una serie di danni che han-no un peso evidente sulla finanzapubblica oltre che sulla nostra sa-Iute ma non vengono quasi maiconteggiati», ribatte Simone To-gni, presidente dell'Anev. «Men-tre sole e vento hanno già deter-minato una riduzione della bol-letta degli italiani per 400 milionidieuro e ibenefici per il Paese po-trebbero arrivare fino a 38 miliar-di di euro al 2030. Il condizionaleè d'obbligo perché i tagli previstiper l'eolico, se non verranno rivi-sti, metteranno il settoreinginoc-chio: è già in atto una vera fugafuori dai confini con i progettiesteri superano perlaprimavoltai nazionali, segnando una poten-za di 717 megawattdipotenza in-stallata, che corrisponde al56 percento del totale. I prezzi italianiper l'energia dal vento, calcolan-do l'enorme peso degli oneri chevanno dalla Tobin tax alle royaltyperi Comuni, non sono più com-petitivi».

Il ministro dell'Ambiente Cor-rado Clini difende comunque laprospettiva di un rilancio dellerinnovabili: «Rappresentano unostrumento fondamentale per di-saccoppiare la crescita economi-ca dalle emissionidianidride car-bonicaecostituiscono ilperno at-tomo cui ruota il cambiamentodello scenario energetico,,miratononpiùsulle grandicentraliben-sì sulla produzione distribuita dienergia e su reti intelligenti, supiccoli impianti integrati con l' ef-ficienza energetica e con l'inno-vazione».

A favore delle rinnovabili van-no infine i risultati di due recentiricerche. La prima è uno studio

dell'Osservatorio internazionalesull'industria e la finanza dellerinnovabili presieduto daAndreaGilardoni, dell'università Bocco-ni. Esaminando lo sviluppo del-l'energia pulita, ha tracciato al2030 uno scenario segnato da unaumento dell'occupazione (130milaposti di lavoro, cioè 23 volte idipendenti della Mìrafiori), dauna crescita dell'export di 3 mi-liardidieuro l'anno (undecimo ditutto l'exportagroalimentare), dauna diminuzione della dipen-denza del Paese equivalente a 13miliardi di metri cubi di gas l'an-no (benpiù degli 8 miliardi dime-tri cubi estratti attualmente in Ita-lia).

Vantaggi che non sono proiet-tati solo al futuro. La secondari-cerca, l'Irex Annual Report 2012dell'Istituto Althesys, mostra in-fatti come ilfotovoltaico abbia giàfatto scendere di un buon 10 percento il costo dell'elettricità piùcara, quella del picco diurno: nel2011 le fonti rinnovabili hannoconsentito unrisparmio sulprez-zo dell'elettricità all'ingrosso pa-ri a circa 400 milioni di curo. Unacifra che si moltiplica fino a quasicento volte calcolando i beneficiche sipotranno ottenereneipros-simi 18 anni: ricavi diretti (le rin-novabili sono labour intensive);vantaggi economici generati dal-l'abbattimento delle emissioni(l'anidride carbonicahaunpreci-so valore di mercato, la riduzionedegli altri inquinanti comportabenefici in .termini di mancatoaggravio peri costi sanitari ele oredi lavoro perse); diminuzione delrischio energetico (ilsole, ilvento,la geotermia sono prodotti in ca-sa, il prezzo resta fisso e nessunopuò chiudere il rubinetto).

0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Energie rinnovabili Pagina 13

Page 17: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

GLI EFFETTI DELLE RINNOVABILIPeak shaving nel mercato elettrico italiano

100.

E 95

90

85

E. 80z

PUN ORE NON SOLARIPUN ORE SOLARI

75 1 1 1 1 1 1 1 1 140 41 42 43 44 45 46 47 48

Volumi di elettricità (GWh)

I BENEFICI DELLE RINNOVABILI_Dal 2008 al 2030, in milioni di euro

Businessas Usual

EFFETTI,SULL' OGCUPAZIO NERIDUZIONEEMISSIONI C02

ALTRE EMISSIONIEVITATE

INDOTTO EFFETTISUL PIL

107.273

2.826

27.781

8,164

AcceleratedDeployment Policy

Fonte:N hens

131.085

3.432

31.671

9.911 öFonte:AllhuYs

°W

L'ELETTRICITA PRODOTTALe fonti rinnovabili sono arrivate aprodurre il 26% dell'elettricità econtinuano a crescere, spintedall'Europa, dall'aumento degliinvestimenti a livello globale e dallepreoccupazioni per il caos climaticoderivante dall'abuso di combustibilifossili. Ma c'è chi teme che adessoil nuovo decreto possa farfuggiredall'Italia gli investitori stranieri

LA POTENZA INSTALLATA AL 2011In GWh

MINIHYDRO 2.815

BIOMASSEr

2.850

GEOTERMICO

SOLARE

EOLICO

770

6.747w

Fnnte:AlNesys

L'IrexAnnuaI Report 2012 dell'istituto Althesys rivelache il fotovoltaico ha fatto scendere di un buon 10%

li costo dell'elettricità più cara , quella dei picco diurno

Energie rinnovabili Pagina 14

Page 18: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

aWERVIsrA : RobertoSambuco Comitato direttivo della cabina di regia dell'Agenda digitale

«Spinta digitale dal sottosuolo»Riutilizzando i cavidotti risparmi del 30% - Nodo risorse per il Nord

Barbara Bisazza

C'è fermento nella cabina di.regia dell'Agenda digitale italia-na.Nellariunione di qualchegior-no fa con la commissaria europeaall'agenda digitale Neelie Kroesè stato ribadito l'impegno priori-tario sulle infrastrutture, per su-perare il,digital divide e ampliarela copertura della banda larga, esull'e-government. Roberto Sani-buco, capo dipartimento per lecomunicazioni del Mise e nel co-mitato direttivo della cabina dire-gia dell'Agenda digitale, coordi-na anche il gruppo interministe-riale di lavoro su infrastrutture esicurezza.

Che cosa è emerso nell'in-contro?

Piena condivisione del lavorosvolto. Le opportunità sono evi-denti: un euró investito nell'Ictne genera tre di valore aggiunto,l'ecosistema delle attività digitaliproduce 2,6 posti di lavoro perogni posto perduto. La Kroes (siveda il Sole 24 Ore dell'u aprile)ha detto, che il tasso di crescitadell'economia digitale europea èdel 12 per cento. Forse dovrebbeessere la.prima priorità di politi-ca industriale europea.

Quali i fondip er le infrastrut-ture digitali?

Si è deciso insieme alle Regio-ni di utilizzare i fondi strutturalieuropei (Fesr Zoo-2o13) ancoradisponibili per alcune regionidel Sud. Abbiamo definito unProgetto strategico in tre parti,su cui c'è stata una consultazio-ne pubblica e che ora è all'atten-zione della Commissione euro-pea per il via libera tecnico entropoche settimane: Il primo obiet-tivo è il superamento entro il2013 del digital divide: ogni citta-dino deve avere un collegamen-to a•internet alla velocità mini-ma di 2 Mbps. Dalla fine del 2008siamo passati .da 8 a 3 milioni diitaliani in digital divide. Per com-pletare la copertura al Sud saran-

no utilizzati 17o milioni di euro.Eper il Centro-Nord?Stiamo tentando di indirizzare

insieme alle Regioni un progettocofinanziato anche dai privati,perché in alcune situazioni'si agi-sce ad incentivo. Un grosso aiutoverrà dalle, reti mobili Lte, cioè.dal4G, con le frequenze (assegna-te nell'asta del 2011) che sarannoliberate dal gennaio 2013. Gli ope-ratori aggiudicatari (Telecom,Wind, Vodafone e 113G) hannoobblighi di copertura importantinelle zone in digitai divide. Nelfrattempo Infratel sta completan-do la posa della fibra prevista dalpiano nazionale banda larga.

Quali prospettive per le.retidi nuova generazione, per unabanda larga ad almeno 30 Mbpsrichiesta dall'Agenda digitaleeuropea entro il2015?

Ilmodello sarà in funzione del-la densità della domanda: occor-rerà agire con un mix di tecnolo-gie e di infrastrutture fisse e mo-bili (in. piena condivisione conl'Ue), garantendo l'assetto con-correnziale del mercato. Per ilSud i fondi Fesr ammontano a445milioni. Siagiràmoltoproba-bilmente in una logica a incenti-vo, con una gara a evidenza pub-blica che'permetta di far lievita-re gli investimenti complessivi.Dalla gara, l'attuazione del pro-getto potrebbe richiedere un pa-io d'anni: questo mix e questaspinta potrebbero portare l'Ita-lia a diventare uno dei Paesi eu-ropei a maggior diffusione dibanda ultralarga.

Come spingere gli investi-menti?

Il 70-80% dei costi riguarda gliscavi. Negli ultimi tre anni si so-no semplificate le procedure deipermessi, ma un tema molto rile-vante su cui stiamo ragionando èil catasto del sottosuolo. Il censi-mento di tutti i cavidotti permet-terebbe di riutilizzare infrastrut-ture senza rifare gli scavi, ridu-

cendo i costi di oltre il30 per cen-to. Altre idee riguardano la ulte-riore semplificazione delleproce-dure per la posa della fibra negliedificivecchi o in costruzione.

Dove reperire le risorse pub-bliche per le reti NgN anche alCentro-Nord?

Ci saranno altrifondi struttura-li per tutta l'Italia nei prossimi 7anni (Fesr 2014-2012). Insieme al-'le Regioni, ma questo è un workinprogress, tenteremo di focaliz-zare la necessità di investimentisulle infrastrutture di telecomu-nicazione, per raggiungere gliobiettivi del 2020: velocità di 10oMbps e oltre per almeno la metàdella popolazione. Gli operatoridi Tlc stanno facendo la loro par-te, ma l'aiuto decisivo lo deve da-re l'e-government: una spinta del-la domanda che renderà più faci-le investire nelle reti.

Confindustria digitale ha.chiesto che le risorse pubblichesiano indirizzate per metà allafibra ottica nei distretti indu-striali...

Il tema è centrale, il ruolo delleaziende private è molto impor-tante e ci sono segnali molto si-gnificativi di investimenti e diprogetti. Le soluzioni dipendonodalle risorse, ma i distretti devo-no avere lapriorità. La parte pub-blica deve intervenire nelle zonedove non investono iprivati.

Ilterzo pilastro del piano?I data center al Sud. Ci sono 121

milioni difondiFesr. Lalogica po-trebbe essere quella di una part-nership publico-privata. Siporte-rebbero, nella massima sicurez-za e all'interno del territorio na-zionale, parti della Pubblica am-ministrazione-in una modalità digestione cloud computing. Que-sto produrrebbe efficienza, ri-sparmimolto significativi e possi-bilità di sviluppare nuovi servizi.Le autostrade digitali sono la viapiù rapida per uscire dalla crisi.

® RIPRODUZIONE RISERVATA

Agenda digitale Pagina 15

Page 19: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

(la regia . Roberto Sambuco guida il gruppo di lavoro sulle infrastrutture

Per il Centro-Nordn míx di tecnologie, infrastrutture in basella densità di domanda»

o sviluppo

615 ] on!

«Dall9e$g0@lernmea tl9imlaulso plla ricltie. ,tdi se °A che faciliteràgli investi>innenfi»

70-•:%L'incidenza degli scaviAllostudio della cabina di regiait catasto del sottosuolo, conl'obiettivo di riutilizzare icavidotti esistenti senza rifaregli scavi per la posa della fibra,riducendo così i costi di oltre.il30 percento

• Perla banda larga al SudIfondi Fesr2007-2013 ancoradisponibili per le regioni delSud sarannoimpiegatipersuperare il digita 1 divide (170milioni) e per sviluppare le refidi nuova generazione a bandaultralarga (445milioni)

Ulmiffioni

Peri data centerGli uttimifondi Fesr perilSuddestinati perilcloud computingnella Pubblicá amministrazione

euroRitornò triplicatoL'investimento di un euronell'Ict genera un valoreaggiunto tre volte superiore

Agenda digitale Pagina 16

Page 20: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

Cosa. azio i. Dopo La Comunitaria 2009 non si ferma il contenzioso sugli obblighi da rispettere per gli immobili nuovi

Case , senza rumore, divisiu cI tribunali ricorrono alle norme tecniche per valutare l'isolamento acustico

A CURA DISilvio RezzonicoGiovanni Tucci

Resta ai tribunali l'ultimaparola sui requisiti acusticipassivi degli edifici. È questol'effetto di molte sentenze pro-nunciate nell'ultimo anno daigiudici di merito, epiù di recen-te anche dalla Cassazione (25gennaio 2012, n. 1o66), che spes-so bocciano le prese diposizio-ne del Parlamento. L'orienta-mento della giurisprudenza dimerito è stato ricostruito daitecnici acustici di Milano, chehanno monitorato le ricadutedell'articolo 15 della legge96/2010 (la Comunitaria2009). La norma sostenevache, in attesa dell'emanazionedei decreti legislativi in mate-ria di tutela «dall'inquinamen-to.acustico», i privati non po-tessero far valere nei confron-ti dei venditori-costruttoril'applicazione del Dpcm 5 di-cembre 1997, che detta i requi-siti acustici passivi, cioè le mo-dalità per migliorare l'isolà-mento sonoro.

«La legge, dichiarandosi co-me interpretativa, mirava adavere effetti retroattivi, inci-dendo anche sulle costruzio-ni edili che già terminate e sututti i processi in corso, e difanno innovando la vecchialegge 447/1997», GiorgioCampolongo, perito acusticoe presidente dell'associazio-ne Missione rumore.

Nella tabella accanto sonoelencate 22 sentenze sull'argo-mento, raccolte da Campolon-go di Missione rumore. Comesi noterà; in 19 casi i giudici sisono espressi per l'applicazio-ne del Dpcm anche nei rappor-titra privati e costruttori, in al-tri 3 casi invece hanno detto ilcontrario (ma due sentenzetra queste sono state emessenello stesso giorno e dallostesso giudice e per la stessa.causa, mentre quella di Saron-no ha come motivazione làscadenza dei termini).

Un orientamento che p otreb-be apparire sorprendente, dalmomento che diversi giudici dimerito hanno di fatto bypassa-to una norma di legge. Una spie-gazione giuridica arriva da An-gelo Converso, consigliere del-la Corte d'appello di Torinoche si è occupato a lungo del te-ma: «Tutti i regolamenti appli-cativi della legge 447/1997, nes-

suno escluso, hanno sforato, ta-lora di anni, itempimassimi en-tro cui avrebbero dovuto esse-re emanati (si veda la tabella,ndr). Ciò vale anche per ilDpcm5 dicembre 1997. Pertan-to si può sostenere che tuttequeste norme siano state ema-nate in eccesso di potere, nonavendo l'autorità amministrati-va lapossibilità di dettare inviàautonoma regole su quelle ma-terie, che dovrebbero essere og-getto di decreto legislativo».Ma tra i giudici c'è anche chi ri-tiene che, trattandosi di decretiministeriali e non di decreti le-gislativi, i termini di emanazio-ne fossero solo ordinatori e,pertanto, non vincolanti.

Al di là del dibattito giuridi-co, resta il fatto che le normesul rumore siano palesemen-te datate e necessitino di unadeguamento alle regole co-munitarie. Aggiunge Conver-so: «In ogni caso, le norme esi-stenti restano un punto di rife-rimento importante, a cui igiudici dovrebbero fare riferi-mento nel caso concreto pervalutare l'inquinamento acu-stico, insieme allenorme Unie in genere a quelle', di buonaedificazione che insegnanonei politecnici».

D'accordo con Converso èanche il Tribunale di Monzá,che nella sentenza 24 novem-bre zou (estensore GiovannaSaioni) recita: «Il parametroda utilizzare (...) è comunquecostituito dalle regole dell'ar-te, nelle quali possono esserecomunque ricompresi, cometermini medi di riferimento, i

dati tecnici del medesimo de-creto 5 dicembre 1997, tenutoconto del dover di diligenzanell'adempimento (da partedel costruttore) di cui all'arti-colo u76, comma z del Codi-ce civile».

In definitiva oggi la palla re-sta ai giudici, che sono gli uni-ci arbitri di quale sia.la regolad'arte da applicare per i requi-siti d'isolamento acustico chele nuove costruzioni devonoavere, vagliando le norme tec-niche esistenti, anche qualoranon abbiano la forza di una leg-

• ge cogente.® RIPRODUZIONE RISERVATA

Acustica Pagina 17

Page 21: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

Le pronunce e i provvedimenti

LE SENTENZE DEI GIUDICIle pronunce di meritosull'applicazione del Dpcm 5dicembre 1997

Tribunale/Corted'appello edata depositosentenza.C ........ _.............Torino (T)23/05/2007...............................Milano (T)10/03/2009

................................Torino (Cda)8/10/2009

Applicazionedel Dpcm5 dicembre 1,997

e

GLI STANDARD ALL 'ESTERO""""""""""'•'"."•'."" I requisiti legali di fonoisolamento tra abitazioni. Valori minimi, dati in R'wstimato equivalente, decibét (dB)Pistoia (T)

4/03/2010.................................Pistoia (T)4/03/2010

. ...................... ............Padova(T)8/04/2010

...................................Modena (T)20/04/2010

................................Saronno (T)16/09/2010

...............................Lodi (T)8/10/2010

................................Monza (T)17/01/2011

.................................Treviso (T)2/02/2011

..................................Milano (T)21/02/2011

...................................Ferrara (T)14/03/2011...................................Novara (T)19/01/2011

.................................Faenza(T)15/04/2011

...................................Imola (T)15/04/2011

...................................Ravenna(T)30/06/2011.................................Ravenna(T)5/09/2011

Monza (T)24/11/2011

1

11Ó

.:.............. 60

58..... ................ .............

56

54

Case multipiano Case a schiera

Austria Danimarca Belgio

52

..................................... 50

48....... .................. ............ 46

.....................................

Francia Germania Olanda Spagna Inghilterra Italia

................ .................... I PROWEDIMENTI ATTUATIVI

.....................................

Il confronto tra la data di emissione del provvedimento e la data entro cui avrebbe dovuto essere emanato

Provvedimento e data

.................................... Dpcm 18 settembre 1997

Dm 31 ottohre 1997

Dpcm 14 novembre 1997

.......................................................................Dpr 11 dicembre 1997

..........................................................................

Dpcm 5 dicembre 1997

•°•°- Dm Salute 16 marzo 1998

............ ....................... 7............ :._..'. ......... .

Trieste (T)12/12/2011

.................................Cassazione25/01/2012.................................Brescia (T)2/04/2012

..................................................... :.....................

Dpr 18 novembre 1998, n. 459

•• Dpcm 16 aprile 1999, n. 215

........................................................................Dpr 3 aprile 2001, n. 304

Termine detta legge delega........................ ...:......:......:.....................30 settembre 1996

..............................................................30 dicembre 1996

...............................................................30 settembre 1996..............................................................30 settembre 1996...............................................................30 dicembre-1996

..............................................................30 settembre 1996

................................................................30 ottobre 1996

30 settembre 1996

...............................................................31 dicembre 1996

Materia ..................................................... ....:....:::.............................Requisiti delle sorgenti sonorenei luoghi di intrattenimento danzante............. ............................. ................... :........... ..................Metodologia di misuradel rumore aeroportuale

:................................ ....:........................................Valori limite delle sorgenti sonore '............................................................................................Requisiti acustici passivi degli edifici............................................................................................

Riduzione dell'inquinamentoacustico da aeromobili civili

i ecmcne aí ntevamento e ot misurazionedell'inquinamento acustico.............................................................................................Inquinamento acusticoderivante da traffico ferroviario

.acustia dette sorgenti sonoreHe,qulsttinei luoghi di intrattenimento danzantee Ai pubblico spettacolo e nei pubbliciesercizi

..:..........:................................... ....................................Emissioni sonore prodotte nellosvolgimento delle attiúità'm,otoristiche

Nota: (T) Tribunale; (Cda) Corte d' ap- ................................................. ...................... ...............................................................Traffico veicolarepello; Sì;aNo Dpr 30 marzo 2004, n.142 31 dicembre 1996

Acustica Pagina 18

Page 22: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

Novità in arrivo. La certificazione dei fabbricati dalla 1 alla 5

Pagella in cinque classiper i requisiti di «silenzio»La, L'ennesimo tentativo di re-golazione del settore della nor-mativa acustica è contenutonell'articolo 13 del disegno dilegge comunitaria 2011, che haavuto vita tormentata: primaespunto dal Ddl, per mancanzadi un parere di commissione,

.poi riammesso. «Stavolta do-vrebbe essere quellabuona - af-fermaLorenzo Lombardi, che alministero dell'Ambiente si oc-cupa della relativa normativa -.Sono state affrontate e credo ri-solte le obiezioni di chi aveva iltimore di tagli alle attività». Lanuova normativa, inoltre, avreb-

[ nodi da sciogliere

be il pregio di offrire anche i co-struttori un quadro di certezzenormative che supererebbe i dif-ferenti orientamenti dei giudici.

Per il varo del decreti delega-ti ci sarà tempo due anni, che do-vrebbero bastare, se non altroperché molti sono già stati scrit-ti e riscritti più volte e sottopo-sti all'esame delle categoriepro-fessionali, come per esempioquello sui requisiti acustici pas-sivi degli edifici. Quest'ultimo siispira, per la certificazione acu-stica, alla stessa filosofia previ-sta perla certificazione energe-tica: in buona sostanza gli edifi-

civengono classificatin catego-rie, dalla più virtuosa (lai) allameno virtuosa (la 4),.con in piùquelli non classificabili in nes-sun modo. Quelli di nuova co-struzione dovranno appartene-re, per ora, perlomeno alla cate-goria 3, in futuro alla 2.

L'attestato di certificazioneacustica, come quello di certifi-cazione energetica, dóvràesse-re consegnato all'acquirenté incaso di passaggi di proprietà esi spera influenzi il valore dimercato delle unità immobilia-ri, soprattutto di quelle di nuo-va costruzione. Naturalmente,

Oltre al nodo dei requisitiacustici passivi degli edifici,i decreti legislativi previstidalla Comunitaria 2011dovrebbero; scioglierne moltialtri. Ein previsione peresempio la" regolamentazionedella rumorosità dellediscipline sportive,l'aggiornamento dei requisitidelle infrastrutture deitrasporti, degli impiantiindustriali e di quelli eolici,la semplificazione delleprocedure di autorizzazionee infine il riallineamento deicriteri delle mappatureacustiche con quantoprevisto dalla direttiva2002149/CE e dal Dlgs 19agosto 2005, n. 194

l'attribuzione della categoriaavverrà con una serie di medie(o meglio una media delle me-die) rispetto alle prestazionidell'involucro dell'edificio del-le componenti strutturali inter-ne (pareti pavimenti, soffitti) edegli impianti a servizio dell'im-mobile. Quindi potranno, peresempio, essere valutati allostesso livello due edifici, unocon un buon isolamento dal ru-more esterno e carente per altriversi, e uno con un isolamentobuono tra singole unità immobi-liari, mapoco protetto dalrumo-re delle strade circostanti.

Tale approccio non piace adalcuni tecnici acustici, che fan-no notare per esempio come inun edificio troppo isolato versol'esterno, la percezione delchiasso, all'interno cresca. Inol-tre i critici temono che il crite-rio della media penalizzi chi haun appartamento rumoroso in-serito in un complesso ediliziomolto più tranquillo, o una solaparete esterna (o il pavimento)poco isolata. Replica Lombar-di: «Chi obietta non ha tutti itorti, ma manca di concretezza.Se la tutela contro l'inquina-mento acustico viene lasciatasolo ai giudici e non ci si avvia,presto, verso una regolamenta-zione oggettiva, che prevedecomunque compromessi, conti-nueremo ad avere tante causeche, nell'impossibilità di demo-lire e ricostruire gli edifici, pos-sono solo decretare somme piùo meno elevate a titolo di risar-cimento danni. Si tratta invecedi andare gradualmente nelladirezione del 'miglioramentodella qualità edilizia».

S.Re.G.Tu.

Acustica Pagina 19

Page 23: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

[ L'ANALISI ]

Per crescere®

cairibiareiffiscalcompactRainer Masera

1 Fiscal Compact è stato fir-mato i12marzo 2012 datut-ti i paesi dell'Unione euro-pea con l'esclusione delRegno Unito e della Re-

pubblica Ceca. Il Trattato en-treràinvigore all'inizio del2013,se almeno 12 stati membri loavranno ratificato. Il Trattatoimpegna i paesi ad avere bilancipubblici in pareggio; nel caso dirapporto debito/Pil superiore al60 per cento occorre prevedereun surplus. Nell'ultimo bolletti-no Bce si sottolinea che moltipaesi dovranno pertanto impe-gnarsi a mantenere nel medioperiodo un avanzo di bilanciopari almeno al 4% del Pil.

Parallelamente all'austeritàfiscale i governi perseguono po-litiche strutturali di risanamen-to: dalle pensioni, al mercato dellavoro, alle liberalizzazioni. Sista dunque affermando, dopodecenni, unaculturadellasoste-nibilità fiscale e della riduzionedel peso del debito pubblico, nelconvincimento che austerità fi-scale, crescita e occupazionesiano un binomio virtuoso, persuperare gli errori del passato.

segue a pagina 10

Infrastrutture Pagina 20

Page 24: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

Eurobond. per le EuroiiifrastruttureRainer Masera

seguedalla primaccorre però porsi unproblema di discrasiaemporale. Solo in pre-

senza di mercati effi-cienti, razionali e per-

fettamente flessibili le politiche diausterità non hanno effetti tempo-ranei negativi sul prodotto e quindisui rapporti deficit/Pil e debito/Pil.Le rigidità dei mercatisono peraltroun dato di fatto. Senza l'azioneespansiva della Bce, che ha inietta-to un trilione di euro di base mone-taria tra la fine del 2011 e l'inizio del2012, l'Euro-zona si sarebbe dissol-ta.

Nonostante questa eccezionaleazione di so stegno, le economie del-la Ue, in particolare nei paesi conmaggiori problemi di finanza pub-blica, risentono negativamente de-gli impulsi fiscali. Al di là della Gre-cia, che haregistrato unacontrazio-ne reale del Pil del 17% nell'ultimotriennio, le previsioni più recentiper il 2012 indicano unacOryescitane-gativa per l'Italia dell' 1,5 /O. La stes-sa Germania ha ridotto le stime dicrescita all'l%. La disoccupazionecontinua ad-aumentare; molte pic-cole-medie imprese portano i libriin tribunale. Le banche risentonodei vincoli e della prociclicità deglistandard di capitale, che dovrebbe-ro essere rivisti.

L'eccesso di rigore fiscale con-centrato nel breve termine stacreando le condizioni per una nuo-va fase recessiva, che mette in di-scussione la sostenibilità delle fi-nanze pubbliche. Si pone un pro-blema di "traversata" per superarel'antinomia di breve termine. Unastrada da percorrere è quella di un

rinnovato -impulso al: cofinanzia-mento delle infrastrutture in Euro-pa. Faccio riferimento a un concet-to allargato, che comprende tutte leforme di accumulazione in infra-strutture fisiche, sistemi per la for-nitura dibeni e servizipubblicie, so-prattutto, strutture di ricerca e svi-luppo: perno del triangolo dellatec-nologia.

In generale le infrastrutture ri-chiedono una quota di finanzia-mento pubblico. Le spese in contocapitale del settore pubblico sono ingenerale giustificate da market fai-lure e da estemalità. Sono necessaririgorosi criteri di selezioneedivalu-tazione della profittabilità degli in-vestimenti. Le scelte non possonoessere "politiche", madevono esse-re sottoposte alvaglió di unitàistitu-zionali in grado di valutare i proget-ti di investimento, sempre più fa-cendo riferimento alla necessità diintegrarli in rete, per generare ido-nei ritorni economici e spciali. È,d'altra parte, evidente che il rendi-mento finanziario degli investi-menti pubblici è di norma inferioreal costo del finanziamento. In casocontrario, fl settore privato dovreb-be provvedere direttamente.

Occorre quindi affrontare laque-

stione dello "spazio fiscale" percontribuire al finanziamento dellespese pubbliche in conto capitale.Sipossono identificare, al riguardo,due estremi: il primo prevede il fi-nanziamento in disavanzo, facen-do generico riferimento alla profit-tabilità sociale degli investimentipubblici, come è spesso avvenutonell'ultimo trentennio. Sono evi-denti le controindicazioni di questoapproccio, perché il processo di se-lezione finisce con il non essere suf-ficientemente rigoroso e perchénon si presta la dovuta attenzionealla sostenibilità del debito accu-mulato. All'estremo opposto, inreazione agli eccessi del passato, ilFiscal Compact considera le spesepubbliche in maniera indifferen-ziata, nel senso che comunque de-vono essere finanziate con corri-spondenti entrate fiscali.

Il fabbisogno di investimenti ininfrastrutture che il Consiglio euro-peo haindividuato, nell'ambito del-la Strategia di crescita Europa 2020,è di 4 trilioni di euro nel prossimodecennio. Il Consiglio, il Parlamen-to e la Commissione sottolineano ilruolo degli investimenti pubbliciper favorire la crescita, sia come im-patto sulla domanda, masoprattut-

to per il contributo alla crescita del-laproduttività. Inbase a queste con-siderazioni, sarebbe opportunomodificare il vincolo del FiscalCompact per consentire il finanzia-mento in disavanzo di un flusso diinvestimenti pubblici, opportuna-mente selezionati, comunque infe-riore ad esempio al2% del Pil nazio-nale. Gli investimenti andrebberovalutati sotto il profilo della redditi-vità economica, sociale e finanzia-ria attesa, creando una Authorityeuropea indipendente: "Infrastrut-ture Europa", sul modello disucces-so di Infrastructure Australia. Imembri dell'Authority sarebberoscelti dall'Euroconsiglio, dal Parla-mento europeo, dalla Commissio-ne e dalla Bei, assicurando l'indi-pendenza alla loro azione. Il parerepositivo dilnfr astruttureEuropasa-rebbe necessario per portare gli in-vestimenti al finanziamento in di-savanzo. Si potrebbe aggiungere,come ulteriore presidio, il co-finan-ziamento degli stessi da parte dellaBei. Una contabilità europea, coe-rente e integrata, degli investimentie del capitale pubblici in infrastrut-ture dovrebbe accompagnare lamodifica qui proposta del FiscalCompact. L'approccio delineatopermetterebbe, nel tempo, di accu-mulare debito dell'Unione europeafiscale che avrebbe esclusivamentecome controparte capitale pubbli-co produttivo europeo: Eurobond afronte di Euroinfrastrutture.

Non si tratta di indebolire il rigo-re fiscale: è vero il contrario. In as-senzadiunapoliticalungo queste li-nee il rischio di implosione delle fi-nanze pubbliche e dinon sostenibi-lità economica e sociale sarebbeelevato.

O RIPRODUZIONE RISERVATA

Infrastrutture Pagina 21

Page 25: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

AIUTI DI STATO ALLE IMPRESETANTI (866) MA ULTIMI IN 2UROPAIn sei anni hanno ricevuto 45,7 miliardi, ora arriva il riordino

ROMA - Il riordino degli incentivi al-le imprese è tra le priorità del pacchettoPassera per la crescita. L'obiettivo delministro dello Sviluppo economico è ditagliare quelli discrezionali, affidati allaintermediazione politica e burocratica,con tutti i danni dei caso, per concentra-re le risorse sugli aiuti automatici da in-dirizzare in particolare ai settori della ri-cerca e dei nuovi prodotti e per favorirel'internazionalizzazione delle aziende.Ma prima di disegnare la riforma, cheapproderà entro giugno in consiglio deiministri, i tecnici del governo hannomonitorato gli aiuti alle imprese nel pe-riodo 2005-2010.

In tutto 45,7 miliardi distribuiti su545mi1a domande accolte a livello nazio-nale e regionale, per una media di 84mi-la euro ad agevolazione, che salgono a153mila euro se si considerano solo gliaiuti nazionali, che coprono il 68% dellaspesa complessiva.

Quella delle agevolazioni alle impreseè una giungla nella quale, da sempre, èdifficile districarsi. I tecnici che hannoosservato i sei anni che vanno dal 2005al 2010 ne hanno censite ben 1.082: 78facenti capo ad amministrazioni nazio-nali e il resto alle Regioni. L'ultima rile-vazione, riferita al 2010, già segnala unprimo ridimensionamento. Le agevola-zioni attive sono in tutto 866, di cui 51nazionali e 815 regionali.

Alla fine, esaminando le tabelle, si ar-riva a tre conclusioni di sintesi. 1) Il rior-dino degli incentivi, complice la crisi, ègià in atto da un paio d'anni, attraversouna riduzione degli stanziamenti diretti(a fondo perduto e per crediti d'impo-sta), passati dai 12 miliardi del 2006 ai1o del 2008 ai 6 circa dei 2009 e del2010. 2) Mentre scendevano i finanzia-menti diretti sono invece aumentati ifondi di garanzia dello Stato per favori-

re l'accesso al credito delle aziende. At-traverso questa leva finanziaria i prestitibancari così garantiti sono passati daun miliardo circa nel 2007 a 5,2 miliardinel 2010. 3) Nei confronti internaziona-li (dati 2009) gli aiuti di Stato alle impre-se pesano in Italia meno rispetto alla me-dia europea: 10 0,4% dei prodotto inter-no lordo contro lo o,6%o dell'Ue (a 15 e a27 Paesi). La Germania sta allo 0,7%, laFrancia e la Grecia allo o,8%o, la Svezia el'Irlanda allo 0,9%o e la Danimarca all'1%o.Il Regno Unito, invece, si ferma allo0,3%.

La distanza dell'Italia dagli altri Paesiaumenta notevolmente se ai normaliaiuti alle imprese si sommano le misureanticrisi straordinarie varate a sostegnodi numerosi settori produttivi e per ilsalvataggio delle aziende. La stessa com-missione europea ha concesso una seriedi deroghe temporanee rispetto alle re-gole sugli aiuti di Stato.

E così nel 2009 gli aiuti complessiva-mente dati dai Paesi Ue alle imprese so-no ammontati a ben 427 miliardi di eu-ro di cui ben 354 relativi alle misure an-ticrisi. In questa tabella l'Italia è segnala-ta per un volume complessivo di aiutimolto basso, pari allo 0,6%o del Pil con-tro una media Ue del 3,6%, con la virtuo-sa Germania al 4,8%, il Regno Unito al7,9%, la Francia al 2,2%, la Danimarca al4,6%.

Tornando ai 47,5 miliardi impegnatiper aiuti alle imprese in Italia nel perio-do 2005-2010, quelli erogati finora sonostati 33,6 miliardi. Quasi 8 miliardi emezzo sono stati invece revocati: 7,6per gli interventi nazionali, 80o milioniper quelli regionali. Considerando an-

che i finanziamenti attivati grazie ai fon-di di garanzia pubblici, ai 47,5 miliardidi euro di aiuti bisognerebbe aggiunge-re quasi 15 miliardi, portando il totale apoco più di 62 miliardi.

Anche per i prossimi anni Passerapunta sul fondo di garanzia, rifinanzia-to per 40o milioni nel biennio, che se-condo il ministro può generare un flus-so di investimenti pari a 20 miliardi dieuro l'anno. Inoltre i settori di interven-to dei fondo sono stati allargati a settoriprima esclusi, come l'artigianato, le coo-perative e l'autotrasporto. E il limitemassimo garantito per ogni impresa èstato aumentato da 5oomila a 1,5 milio-ni di euro.

Il 46% del flusso di aiuti è andato alMezzogiorno. Il 44% delle somme eroga-te è stato destinato a progetti di ricerca,sviluppo e innovazione tecnologica. So-lo il 4% a piani di internazionalizzazio-ne. Il 57% sotto forma di contributi afondo perduto e il resto come finanzia-menti agevolati.

Enrica Marro.J RIPRODUZIONE RISERVATA

í0 iqú ..'.

2005-:-' ; ,; !i .juota mag;;

dile

rïferim, -ú Centro-Norc; ;0 miladorr tre nello ododal Mezzogiorno ne sono arrivate pocopiù di 165 mila

MIL i, I°agevolazic; ;;,ediacono d erogata pe; oí '?ttivinel u va dal 2, 312010.II pi o della s - è statofar negli ir. senti di

nazionali- ,con un valore medio pari a circa716 mila euro

Aiuti di Stato Pagina 22

Page 26: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

; iv

`;gewdaz l c.crIressEItf;111; i'l r!Í tii

Ce,Ss

I,L', ucìn.ev «,,ú

,fl

1"Lig :ria

7,673

5tí ,s2.50046

3.39718.772137,34735,99

Sardegna65215.70442,31.615,64

3.72431.800116,53

: t P l3 áL'V3

La mappa degli ìnceL ambardia

29. ,16

I,,,----_..877,299

Valle D'Aosta4,53315.42963,97239,62

Umbria2,27610.805137,2447343

Totale aiuti di Statoin % dei Pii nel 2009

Portogallo

Finlandia 1,2

0.--- 0,9

Regno Unito 0,3

nti

rToscana1.95426.020200,292.004,62

Lazio1.19617.244174,11,216,96

Veneto

Marcite

4 R48390

24,992,189,83

2.259

Friuli Venezia Giulia.

13.208117,46929,87

Abruzzo

22.59081,02552,28

Molise

ampania11.569

1..2071,89

3.25611.945253,18868,36

913.6336,87222,73

,1

Trentino Alto Adige6."j76

,59,762.011,32

Emilia Romagna9.07226.333341,411.560,54

B

Basillcat

6

Calabria

2.46929.463

.85

47,91866,97

iá 0

533

1.11715.23660,79

2.67243

CORRIERE DELLA SERA

Aiuti di Stato Pagina 23

Page 27: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

I rraiglioriprol;etti di impresa alle Start crrp, i concorsi organizzati dagli atmei italiani

-,ll

0.

..s s -eseendono r . ... .a

Pagine a curaDI DUILIO LUI

a macchina di Start cupsi è messa in moto. Comeogni inizio di primavera,sono partiti i concorsi lo-

cali a partecipazione gratuita eassistita per le migliori idee diimpresa: le iniziative miglioridi ciascun territorio otterran-no, oltre a premi in denaro,l'accesso al Premio nazionaleinnovazione organizzato daPniCube (l'associazione degliincubatori universitari italia-ni), che quest'anno si svolgeràa dicembre a Bari.

La selezione . Sono com-plessivamente 17 le Start cupregionali (quindi quasi una perregione, con alcuni territori con-finanti come Piemonte e Valled'Aosta che si sono messi assie-me), con la partecipazione di 47atenei e sei centri del ConsiglioNazionale delle Ricerche.

I bandi di partecipazione sipossono trovare direttamentesui siti Internet delle competi-zioni. Prendendo come esempiola competizione lombarda, sonopreviste tre categorie settoriali(Ict/Industrial Technologies &Services, Clean Technologies &Agro-food, Life Sciences) e laselezione avviene sulla basedi elementi come l'originali-tà e innovatività dei progetti,nonché del mercato, team, in-teresse per possibili investitori,chiarezza, completezza e coe-renza del progetto d'impresa.Possono parteciparvi - le can-didature e la presentazione deiprogetti da quest'anno si svol-gono esclusivamente online,con scadenza fissata per il 25settembre - studenti, laureati,dottorandi, ricercatori, profes-sori e chiunque abbia un'ideaimprenditoriale originale einnovativa. Ai premi collegatialle tre categorie (10 mila europer il primo posto e 2 mila peril secondo), si aggiunge una

menzione speciale (ed even-tuale premio aggiuntivo) peril progetto che meglio coniugala sostenibilità economica conuna rilevanza sociale o am-bientale. E possibile, ma nonobbligatorio, avviare la propriacandidatura tramite l'adesionealla Call for Ideas (entro il 21maggio), che permette di avereaccesso a un percorso formati-vo ed informativo che sarannodi supporto alla stesura di unbusiness plan efficace. Questospiega una delle finalità allabase delle Start cup: affianca-re i giovani universitari e nonche hanno idee innovative nelmettere su carta il loro pro-getto. Il resto lo fa la visibilitàdel concorso che, iniziando dallivello locale per proseguire conle finali nazionali, consente achi è ricco di idee, ma povero difondi di entrare in contatto conpotenziali investitori.

I risultati . L'obiettivo piùgenerale è ridurre le distanzeche ancora esistono tra il mon-do universitario e quello dellavoro, spingendo i due ambitia contaminarsi, con la consa-pevolezza che in questa fase dicrisi si salvano solo le impresecapaci di produrre innovazione.Qualche numero può aiutare acomprendere le dimensioni as-sunte dalla competizione. Vo-lendo fare un bilancio relativoall'edizione 2010, le 16 businessplan competition locali hannogenerato complessivamente786 idee di business, con 2.149partecipanti e 354 businessplan presentati. I progetti diinformation technology hannorappresentato il 29% di tutte leiniziative presentate, mentre lapresenza femminile è stata parial 279cß dei partecipanti totali.

Il premio per giovani im-prenditori . Accanto ai premiper le migliori idee di impre-sa, PniCube organizza il pre-mio per la Start up dell'anno,che quest'anno si svolgerà aSassari (in collaborazione conl'Università locale) per premia-re il miglior spin off costituitodopo il 2008. Un riconoscimen-to, quindi, anche per le realtàgià avviate, che aiuta i parte-cipanti al concorso di idee acapire quali sono le dinamicheche si presentano una volta sulmercato. Al premio Start updell'anno possono prenderviparte tutte le giovani societàche hanno partecipato a un'edi-zione passata di Start cup,quelle che hanno usufruito deiservizi di uno degli incubatociuniversitari partner e gli spin-off universitari, vale a dire lestart up fondate da ricercatoridegli atenei del network, conil supporto o l'approvazionedell'università di riferimen-to. Lo scorso anno il premio èandato ad Amc Instruments,spin-off del Politecnico di To-rino che prototipa e industria-lizza sistemi e dispositivi peril controllo non distruttivo difuni e manufatti metallici. Ilsistema sviluppato è composto

da uno strumento di misuraelettromagnetico (detector) eda un acquisitore dati, in gra-do di rilevare e monitorare lapresenza di anomalie interneed esterne nelle funi e nei ma-nufatti metallici ferromagneti-ci dovuti a danni, imperfezionio corrosioni. Dopo aver chiusoil 2010 con un fatturato di 180mila euro, l'azienda puntaa proseguire nel percorso dicrescita fino a raggiunge i 4,5milioni di euro nel 2015. Attual-mente l'azienda ha sede pressoPolo Tecnologico dell'IncubatoreImprese Innovative I3P del Po-litecnico di Torino.

Una menzione d'onore per labolognese Eugea e la triestinaSprin: la prima commercializ-za (attraverso un cooperativasociale onlus) confezioni con-tenenti dei semi da cui nasce-ranno piante in grado di fornirealimento e riparo ai numerosiinsetti utili che popolano gliambienti cittadini; la secondaè attiva nelle biotecnologie, inparticolare fornisce prodotti checonsentono alle aziende farina-ceutiche, alimentari e della co-smetica di sostituire i solventiutili alle loro lavorazioni con ac-qua a temperatura ambiente.

GRïpro&uzione riservata,

Start Cup Pagina 24

Page 28: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

Il caso Domani sit-in a Montecitorio: colpiti i giovani

Tassa sulle borse di studioLa rivolta degli specializzandi

ROMA - Trentacinque an-ni, laurea in Igiene, master inEpidemiologia, un anno negliUsa. Poi la borsa di studio al-l'Università Cattolica di Roma,Economia e Gestione delleaziende sanitarie. «Vuole sape-re quanto prendo al mese? Mil-le e Zoo euro netti. E ora diven-teranno circa Zoo in meno gra-zie alle novità del decreto fisca-le», non lesina la risposta Wal-ter Mazzucco, presidente del-l'Associazione dei giovani me-dici, da oggi in agitazione, do-mani in sit-in davanti a Monte-citorio. Borsisti e specializzan-di protestano per scongiurarela minaccia di una piccola gran-de stangata. Un emendamentoal disegno di legge sulla Se-plificazione fiscale, già passatoin Senato, prevede l'Irpef suchi percepisce borse di studio:verrebbero tassate le sommeeccedenti gli i i.5oo euro all'an-no. A rischio il mensile di gio-vani medici in formazione (cir-ca 25 mila) e dottorandi di tut-te le facoltà. In pratica «i profi-li con poche o zero garanzie escarsi diritti», si risentono ipossibili tartassati.

Il provvedimento colpireb-be in modo più sensibile i ca-mici bianchi in formazioneche frequentano i reparti dopola laurea in Medicina e Chirur-gia. In molti casi sono loro a co-stituire la linfa del reparto. Fe-derspecializzandi, l'associazio-ne più rappresentativa, ha in-viato al governo la richiesta diabrogazione del comma sottoaccusa: «L'applicazione dellatassa non è accettabile. Il com-penso economico del mediconon strutturato subirebbe unabotta insostenibile». Proclama-ta la sospensione dell'attività

end=,rr ._

,.;., ," ,,,r

i..<i

ç ;1-1 v ,

o.-

nei policlinici a partire da oggipur «dispiaciuti dei disagi aicittadini».

Per Francesco Vitucci, lea-der di Adì, Associazione dotto-randi italiani, è una tassa sen-za ragione perché «per lo statogli introiti sarebbero ridicoli».Ma al di là degli effetti econo-mici, secondo Mazzuccol'aspetto peggiore è il «segnalenegativo e contraddittorio.Vengono colpiti i giovani, l'op-posto di quanto è stato pro-messo. Stiamo parlando dei fu-turi ricercatori italiani».

Appoggio alleassociazioni èstato promessoda alcuni parla-mentari. Per An-nagrazia Cala-bria, coordinato-re nazionale deigiovani del Pdl,un prelievo fisca-le di questo gene-re «preoccupa esorprende: nonè possibile vive-

re in un Paese dove da una par-te non si parla che di aiutare lenuove generazioni e dall'altranon si fa nulla per sollevarledalle tassazione>.

Il Segretariato italiano giova-ni medici (Sigm) denuncia«l'ennesima ingiustizia ai dan-ni della categoria. Questa situa-zione si aggiunge ad altre pro-blematiche e criticità. É piùvantaggioso andare all'esteroper esercitare la professione».

_ 1. 1, o In media uno studente di medi-cina impiega 13 anni per termi-

zicn nare i corsi di specializzazionedall'ingresso in facoltà.

Margherita e [email protected]

.J RIPRODUZIONE RISERVATA

Borse di studio Pagina 25

Page 29: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

L'intervista Georg Serentschy, presidente dell'istituto di vigiianza europea (Berec)

«Cara Italia,giù le mani dall'Authori«Gli organismi autonomi rimangono il vero cardine delle liberalizzazioniOsserviamo preoccupati che nel vostro Paese sono messi in discussione»

DI EDOARDO SEGANTINI

a vera novità diqueste settimane,nelle telecomuni-cationi, è il rie-

mergere del tema regolee regolatori e, in particola-re, del Berec, l'organismoeuropeo che raggruppa ipresidenti delle 27 autori-tà nazionali. Nell'intervi-sta al Corriere Economiaparla, per la prima volta,il suo presidente, l'au-striaco Georg Serentschy.

L'Unione europea viattribuisce nuovi poteri.Pensa che anche l'indi-pendenza delle authori-tynazionali dovrebbe es-sere rafforzata?

«Lo sviluppo tecnologi-co e l'emergere di indu-strie transnazionali ri-chiedono azioni concerta-te. Ecco perché viene raf-forzato il ruolo del Berec:il nostro scopo è contribu-ire all'armonia delle rego-le tra i diversi Paesi e allacrescita di un mercato ve-ramente comune. Le au-torità nazionali sono uncardine fondamentaledel processo di liberaliz-zazione. Ma oggi osservia-mo preoccu-pati che, inalcuni Paesi,la loro indi-pendenzaviene messain discussio-ne nel conte-sto, o con ilpretesto, del-la crisi finan-

ziaria».Tra questi

Paesi c'èl'Italia. Leisi riferisceall'emenda-mento al de-creto sempli-ficazioniche dà istru-zioni all'A-gcom sullemisure daprenderenel caso deiservizi di un-bundling, l'affitto dell'ul-timo miglio. Sia lei chela commissaria Kroes visiete detti preoccupatiperché le leggi europeevietano che le autoritàindipendenti prendanoordini da altri corpi del-lo Stato . Lei pensa che ilcaso italiano sia un pre-cedente negativo perl'indipendenza delle au-torità?

«Non lo direi proprioin questi termini ma cer-to è che monitoriamo glisviluppi con molta atten-zione e, conce ripeto, conpreoccupazione. Anchese mi sembra che le modi-fiche introdotte nel testodal governo abbiano cor-retto in parte gli eccessiiniziali».

Le società di telecomu-nicazioni , in Europa, ve-dono declinare i fattura-ti e nello stesso tempoavvertono la pressione ainvestire di più per tene-re il passo con gli obietti-

vi dell 'Agenda Digitaleeuropea. I regolatoripossono svolgere un ruo-lo di stimolo?

«Intanto un'osservazio-ne sulla storia dei fattura-ti in calo. Guardare soloall'andamento di questoe altri indicatori simili, co-me fanno gli osservatorifinanziari, è un po' mio-pe: riduzione dei prezzinon significa riduzionedella redditività. E vero,tuttavia, che i fatturati incalo hanno un effetto ne-gativo sul clima degli in-vestimenti. Detto questo,il nostro impegno princi-pale è favorire gli investi-menti nella rete di nuovagenerazione con i mezziche abbiamo a disposizio-ne».

Anche alleggerendole regole a carico degliex monopolisti , i cosid-detti incumbent ?

«Questo è il tema piùdelicato: se sia giusto pre-vedere in certi casi una"vacanza regolatoria" perconsentire agli incum-bent di guadagnare di piùe investire di più. In altreparole, la scelta tra inno-vazione e competizione».

E voi checosa sceglie-te?

« P e r s e -guiamo am-bedue gliobiettivi: in-centivare l'in-vestimentoma alai, innessun caso,

a spese dellaconcorren-za».

D'accor-do, ma piùin dettagliocome simuove il Be-rec?

«Su moltestrade. Adesempio cer-chiamo direndere piùtrasparentile regole in

modo da attrarre verso letelecomunicazioni sog-getti importanti come ifondi pensione».

Pensa che per raggiun-gere gli obiettivi del-l'Agenda Digitale sia ne-cessario avviare un nuo-vo ciclo di investimenti?

«Sì e no. In parte gli in-vestimenti sono già statifatti, per esempio con larete mobile Lte in Paesicome l'Italia. Tuttavia cre-do sia necessario un nuo-vo ciclo».

Quale?«Bisogna capire se stia-

mo parlando di un'evolu-zione graduale o di unBig Bang. Nelle reti fisseun ciclo di investimentigraduali produrrà unacrescita dell'ampiezza dibanda parallela al cresce-re della domanda. In que-sto caso - che rappresen-ta la tendenza dominan-te in Europa - le reti inrame avranno una secon-da vita grazie a tecnolo-

Authority Pagina 26

Page 30: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

gie come il vectoring chedanno i 100 Mega al se-condo senza bisogno del-la fibra ottica».

L'alternativa?«È il Big Bang, cioè la

strada che punta dirittaalla fibra ottica saltando ipassaggi intermedi. Ma,dato che la domanda daparte del pubblico perora è modesta, si tratte-rebbe di un approccio tut-to sbilanciato dal lato del-l'offerta».

Ma oggi ci si chiede inquali modi innescare laripresa economica. Ilnuovo ciclo di investi-menti in telecomunica-zioni potrebbe essereuno?

«Sicuramente sì. Inter-net veloce può cambiarel'organizzazione del lavo-ro, allargare i mercati edesercitare un impatto im-mediato sull'efficienzadel sistema e la vita diogni giorno».

La commissaria Kro-es, su questo giornale,ha detto che per svilup-pare la banda ultralar-ga, base di Internet velo-ce, serve non una ma unmix di tecnologie fisse emobili.

«Sono completamented'accordo. Il mobile gio-ca un ruolo importantema, pur con l'Lte, non po-trà dare accesso ultravelo-

ce a tanti contemporanea-mente. Bisogna integrarefisso e mobile per portareil traffico il più rapida-mente possibile dall'inter-faccia radio alla fibra otti-ca. Soprattutto il trafficopesante come lo strea-ming video in alta defini-zione».

I prezzi dell'affitto del-la rete in rame in Euro-pa sono scesi del 50%dal 2000 a oggi. Al mer-cato gioverebbe un'ulte-riore riduzione?

«No, non credo che ab-bassare l'affitto del ramepossa far decollare la fi-bra ottica. Un approcciodel genere, al contrario,scoraggerebbe gli investi-menti. Se quell'assuntofosse vero, l'Austria, dovel'unbundling è più bassodella media Ue, dovreb-be essere avanti nello svi-luppo della fibra ottica.Ma sfortunatamente cosìnon è. Mentre in Svizzerae Norvegia, dove i prezzidella rete in rame sono so-pra la media Ue, il tassodi sviluppo della fibra èmolto alto».

twitter@SegantiniE

r,,>a c.:•?.

!, £:',c,c's y css_ rar<z, c ,irs e.::-<;raí,rtc> s

.!7;•rarY sss;2í,::;:;ts!7;2. ;j +'.s3:,as c>ï:"'s:'s'i e.' s-s,.•'..r rs•s. r, .; . r

a ¿3'r'i r'S"i"c5 r í6.1',r's3c)3is:'r

; íF1! g!>f'tit<if.3 2 i i i..

¡7Yci;3!:i£)rr"i!".3 !iciSS t l7

{si.Fl rys ï$. s !'tCSZf<z'.l3,i ï !;.

C!Jre5;:is3:ca di9_,

a:fi!'i¡:}%' ïSZi!:¡'r"tl• 'c1 di

r:css s.s•ï% cs•ss < 's's•.a

rr+,c,r,.,rt.:z ç isa¿i,.rs£'- c.cm

Authority Pagina 27

Page 31: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

Pacchetto lavoro La protesta dei professionisti senza cassa previdenziale contro il rincaro

Partite va all'attaccoido alla stangata sucontributiEntro il 2018 l'aliquota passera dal 27% al 33%, la stessa dei dipendenti

DB ISIDORO TROVATO

a questione del popo-lo delle partite Iva ri-mane una delle piùdelicate e complesse

con cui il governo Monti èchiamato a confrontarsi. Na-te come forma di esternaliz-zazione del lavoro dipenden-te, le consulenze a partita Ivahanno permesso alle aziendedi alleggerire i costi fissi e aigiovani professionisti di farsiconoscere e apprezzare an-che presso grandi realtàaziendali . È stato chiaro finda subito , però, che si tratta-va di un fenomeno dai duevolti: insieme a quello virtuo-so, c'è quello vizioso che hagenerato tanta precarietà so-prattutto tra le figure profes-sionali meno qualificate.

' i

Quando la grande crisi hainiziato a mordere, il fenome-no ha preso una chiara pieganegativa : sono diventati stra-ripanti i numeri dei lavorato-ri con partita Iva che in realtàsono dipendenti mascherati.Si tratta di coloro che lavora-no per un unico committen-te, senza ammortizzatori so-ciali e con poche tutele lega-li. Proprio per venire incon-tro a costoro , la riforma volu-ta dal ministro Fornero preve-de che, se un professionista apartita Iva lavora per più disei mesi per un unico com-mittente , dovrà essere consi-derato un lavoratore dipen-dente. Un provvedimentoche non sarà facile applicareperché non si conoscono an-cora quali criteri farannoscattare l'assunzione per lecosiddette «partite Iva ma-

scherate». Alle perplessità siaggiungono le polemiche e leproteste di Confindustria.

r íformaMa adesso si apre un nuo-

vo fronte della protesta: sitratta dell'aumento dei con-tributi Inps dal 27% attuale al33%, - la stessa aliquota deidipendenti - entro il 2018. Èquanto previsto all'internodel disegno di legge di rifor-ma del mercato del lavoro re-so pubblico nei giorni scorsi.

Un aumento che peserà inmaniera considerevole sul bi-lancio dei lavoratori autono-mi. «Un rincaro ingiustificatoed iniquo che rema contro ipresupposti di crescita del go-verno - attacca GiuseppeLupoi , presidente del Colap(Coordinamento libere asso-ciazioni professionali) - emarca ancor di più la profon-da diseguaglianza di tratta-mento tra i lavoratori».

Eppure proprio la preoccu-pazione per il futuro pensio-nistico dei lavoratori a parti-ta Iva era da tempo una ri-chiesta pressante della cate-goria . I versamenti previden-ziali dei lavoratori autonomiconfluiscono nella gestione

separata dell'Inps,ma le proiezioni stati-stiche dicono che que-sti lavoratori, al mo-mento della pensio-ne, si ritroverannocon assegni ai limitidella sussistenza».

Ñ Ñ s«Da anni chiedia-

mo che si ponga atten-zione all'oneroso e crescentecarico contributivo impostoai titolari di "vere " partite Iva- prosegue Lupoi - dandoavvio a misure ed interventicapaci di dare dignità e statusa questi professionisti. Oggi ilavoratori autonomi sono in-giustamente inseriti nella ge-stione separata dell'Inps e in-giustamente confusi con i la-voratori parasubordinati (sen-za peraltro poter godere dellestesse tutele) e distanti anniluce dal trattamento previstoper i professionisti iscritti allecasse private (le categoriecon l'Ordine) per i quali i ver-samenti contributivi non su-perano l'aliquota del 14%».

Per il presidente Colapuna riforma organica del si-stema previdenziale dei pro-fessionisti associativi deve

poter prevedere : l'istituzionedi una previdenza privataper gli accreditati delle asso-ciazioni non regolamentate;la portabilità dei contributigià versati , con la conseguen-te possibilità di cambiare cas-sa di previdenza ; l'amplia-mento del sistema della pre-videnza complementare an-che ai professionisti non re-golamentati previa individua-zione di una previdenza pri-vata di base.

«Ci auguriamo che questogoverno abbia a cuore le sor-ti dei tanti ed onesti lavorato-ri che ogni giorno produconoricchezza e che si possa avvia-re un dialogo per garantireuna riforma del mercato dellavoro più equa», concludeLupoi.

G RIPRODUZIONE RISERVATA

Partive Iva Pagina 28

Page 32: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

PÑÑ slli isti nel i inca La circolare Gdf sull'attività di controllo delinea le modalità operative e le due «armi» di intervento

Studi in difesa sul riciclaCome prevenire gli atti e rispondere a ispezioni. e controlli delle Fiamme gialle

A CURA DIAntonio Iorio

. Ispezioni e controlliperve-rificare il rispetto degli adempi-menti antiriciclaggio da partedei professionisti. Queste le due"armi" su cui fa leva la Guardiadi finanza, come emerge dallacircolare 836b7/2o12 sull'attivitàdi controllo per l'anno i (si veda« I1 Sole 24 Ore» del 22 marzo).

Mentre l'ispezione antirici-claggio consiste nell'approfondi-to esame degli aspettipiù signifi-cativi dellaposizione del sogget-to, il controllo è un'attività limi-tata al riscontro di uno o piùrattidi gestione come l'istituzionedell'archivio unico informati-co/registro della clientela o l'ac-certamento sulle modalità di te-nuta del registro della-clientela.

Sul territorio e dal centro

Le indagini possono essere «diiniziativa» o centralizzate. Leprime sono attivate da diversefonti che mettono in luce indicidi anomalia e di pericolosità delsoggetto vigilato, tra cui: O ele-menti conoscitivi in possessodel reparto della Gdf, sulla basedei precedenti fiscali, penali e dipolizia o di pregresse attività dipolizia economica e finanziaria;

le richieste, le attivazioni e lesegnalazioni provenienti da al-t i -reparti della GdF; inputprovenienti dalle Autorità divi-gilanza di settore.

Le attività centralizzatepren-,dendo spunto dalle miglioriesperienze di servizio maturatedai reparti della GdF, nonché dal-le analisi di contesto e di rischiodiparticolari settori economici.

Svolgimento e verbale

Veniamo ora a come "funziona-no" le attività di indagine, per-ché dalla conoscenza e verificadella correttezza di -queste di-

scende anche come il professio-nista può prevenire gli atti e/oimpostare la propria difesa. I fi-nanzieri programmano le attivi-tà e le scelte operative adottate:dallapreparazione dell'interven-to fino alla chiusura. Un'apposi-ta scheda interna riportala fonted'innesco, l'attività eseguita nel-lafase della preparazione dell'in-tervento e gli aspetti da appro-fondire. Individuato ilprofessio-nista da controllare l'ispezio-ne/controllo antiriciclaggio ècosì articolata:• accesso presso la sede;• ricerca e acquisizione di regi-stri documenti e scritture conta-bili attinenti alle operazioni og-getto di controllo, compresiquellila cui tenuta è prevista a fi-ni antiriciclaggio;a ispezione documentale, per ap-purare l'esattezza e la comple-tezza degli adempimenti antiri-ciclaggio e degli altri obblighi;u rilevazione di eventuali irrego-larità e delle connesse violazio-ni penali e/o amministrative;a trasmissione degli atti alle au-toritàcompetenti per l'irrogazio-ne delle sanzioni.

L'attività di ricerca documen-tale nei casi di maggior rilievo,(come la presenza di preceden-ti) può svolgersi anche presso le.abitazioni dei singoli soggettiprevia autórizzazione'dell'autoritàgiudiziäria.

Tutta l'attività viene riportatanelverbale d'ispezione che deveanche contenere le richieste ri-volte e le risposte ricevute, le os-servazioni, le richieste e le consi-derazionispontaneamente rila-sciate dal soggetto ispezionato.Per citare un esempio (si veda-no i sette nella grafica qui a de-stra) il verbale Gdfpuò contesta-re al•professionista di non avereseguito l'adeguata verifica del-la clientela nei confronti una opiùpersone e irrogare le relativesanzioni. Se il professionista haperò incrociato periodicamentei.dati delle fatture emesse (nomi-nativi dei clienti) con le registra-zioni effettuate ai fini antirici-claggio, può-dimóstare le fatturerelative a clienti i cui nominativinon sono riportati nel registroantiriciclaggio riguardano pre-stazioni per le quali non scattal'obbligo di adeguata verificadella clientela.

Limiti di tempoLa durata dell'intervento variain base al tipo di operatore, allanatura dei controlli da svolgere,alle risultanze emerse in sede dipreparazione dell'intervento.Pur non essendo previsto un li-mite entro cui svolgere l'attivi-tà, la circolare evidenzia che bi-sogna sempre tener conto deiprincipi di efficienza ed effica-cia dell'azione amministrativa.Quindi i controlli dureranno me-no rispetto alle ispezioni, datoche riguardano singoli atti.

® RIPRODUZIONE RISERVATA

Fisco e professionisti Pagina 29

Page 33: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

Le coritromosse

CONTESTAZIONE

LA DIFESA IN COMMISSIONE TRIBUTARIA

Nel corso di un'ispezione antiriciclaggionei confronti di un avvocato viene contestatala mancata identificazione e registrazionedi un cliente nei cui confronti ha svoltoattività difensiva in commissione tributaria.La circostanza è riscontrata attraversol'incrocio delle fatture emesse con i datiriportati nel registro antiriciclaggio

L'ADEGUATA VERIFICA

0

La Guardia di finanza, all'esito di un controlloantiriciclaggio contesta a un commercialistadi non aver eseguito l'adeguata verificadella clientela nei confronti di vari clienti.E nel verbale di ispezione vengonoirrogate le sanzioni

LA VENDITA DI UN'AUTO

MM Durante un controlloantiriciclaggio la GdFcontesta a un commercialista di aver omessola segnalazione al Mef puravendo avuto notiziache i l proprio cliente ha ricevuto 2.500 europercontanti a seguito della venditadi un'autovettura usata. La circostanzaè emersa dall'esame delle scritture contabili

L'ARCHIVIO INFORMATICO

qA un professionista viene contestata l'omessaistituzione dell'archivio unico informatico; congli estremi dei clienti nei cui confronti era stataeseguita l'adeguata verifica. II professionistaesibisce un registro cartaceo con te annotazionirichieste perla normativa antiriciclaggio maquesta scrittura non viene ritenuta sufficiente

LA COSTITUZIONE DI UNA SOCIETÀ

La Guardia di finanza contestaa un professionista di non aver registrato i datirelativi a un cliente al quale ha costituito unasocietà. La violazione viene scoperta attraversol'incrociosvolto dalla GdFtra le fatture emessedal professionista e le annotazioni riportatenell'archivio unicoinformativo antiriciclaggio

COMPORTAMENTO

L'awocatò dovrà evidenziare che nei suoiconfronti non sussisteva l'obbligo di adeguataverifica della clientela come richiestadal. decreto 231/2007 in materia diantiriciclaggio e conseguentemente neanchel'obbligo di registrazione. Ciò in quantosi è limitato a svolgere un 'attività difensivaesclusa dall 'obbligo in questione

Conviene periodicamente incrociarei dati dellefatture emesse (nominativi dei clienti) con leregistrazioni ai fini antiriciclaggio. Lefatturéemesse a clienti che non sono riportati nel registroantiriciclaggio devono riguardare prestazioniperle quali non c'è l'obbligo di adeguata verifica

Chi detiene la contabilità di soggetti terzideve istruire i propri collaboratori a segnalare ilpagamento per contanti di somme pari o superioria 1.000 euro a prescindere dalla regolarità fiscale

-dell'operazione. In sede di difesa occorreràfornire elementi per dimostrare che il pagamentonon èavvenuto in un'unica soluzione

I professionisti possono istituire un archivioinformatico oppure un registro della clientela,numerato esiglatoin ogni pagina con l'indicazione,alla fine, del numero delle pagine totali e la firma.Peri notai è registrazione idonea anche la custodiadi documenti e atti nonché la tenuta di repertorie la descrizione dei mezzi di pagamento

Tutte le volte che un'operazione sia di valoreindeterminato o non determinabile scattanogli adempienti antiriciclaggio. La costituzione,gestione o amministrazione di società, enti, trust qsoggetti giuridici analoghi èsempre un'operazionedi valore non determinabile. In questi casi gliobblighi sono anche in capo ad avvocati e notai

Fisco e professionisti Pagina 30

Page 34: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

FINANZIAM ENTI IN CONTANTE

y€Un professionista non ha segnalato la violazione Conviene valutare in concreto l'operazione.Isocicommessa da una società cliente per aver e la società possono estinguere la violazionericevutofinanzia menti percontanti dai tre soci mediante oblazione pari a[2 per cento. IlperlOmila euro ciascuno. In particolare professionista non ha questa chance: sevuolela Gdf contesta la violazione alla norma contestare deve provare chei finanziamenti dei,sull'uso del contante ai soci e alla società soci non sono avvenuti per contanti ma, adealprofessionistal'omessadenuncia al Mef esempio, con versamenti in banca

I LE QUOTE SOCIETARIE

A un notaio viene contestata dalle Fiammegialle l'omessa segnalazione di un'operazionesospetta di acquisto di quote societarieda parte di un soggetto - suo cliente -che poi è risultato collegato ad appartenentialla criminalità organizzata.Da qui l'irrogazione della sanzionenei confronti del professionista

Il notaio dovrà dimostrare che al tempo dell'attonon vi erano sospetti sul soggetto né motiviragionevoli persospettare che fossero in corso,compiute o tentate operazioni di riciclaggio.Va ricordato che il sospetto è desuntoda caratteristiche, entità, natura dell'operazioneo da altre circostanze conosciutein ragionedelle funzioni esercitate

Fisco e professionisti Pagina 31

Page 35: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

LIMITI E RISCHI

La sanzionedeve colpirei reati verinon le sviste

di Antonio Ionio

La Guardia di finanza harecentemente impartitodirettive operative aire-

parti territoriali sulle modali-tà di svolgimento dei control-linel setto refinanziario. In ta-

Ì..le contesto appaiono partico-larmente importanti le lineeguida peri controlli aiprofes-sionisti sull'osservanza dellanormativa antiriciclaggio. Sitratta di nuove ispezioni econtrolli nei confrontidei pro-fessionisti dell'area economi-co, giuridico e contabile chenonrigúarderanno;come nor-halmente avviene, i clien-ti/contribuenti ma la verificadelPobbligo di adempimentiche direttamente incombonosui consulenti.

Quést'attività di controllo'si aggiunge agli altri obblighi

-fiscali; contabili, civili, deon-tologici, in materia di privacy,,sicurezza sul lavoro e così via:'che riguardano e impegnanotúttix:professionisti.

È evidente che, nell'ambitodelle nuove ispezioni antirici-claggio, sarebbe fondamenta-le distinguere tra i vari adem-

pimenti e violazioni: una cosaè agevolare e favorire in qua-lunque modo le còñdotte ille-cite dei clienti per'-riciclaresoldi diprgvenienza ddlittuo-se, per le quali nessun profes-sionista potrà mai avere scu-santi e quindi l'attenzione deicontrollori e- dei consulentidovrà essere massima, altro èdimenticare la fotocopia del-la carta d'identità di un clien-te o lafascicolazione diunavi-sura camerale.

Le sanzioni in materia,pe-rò, spesso non differenzianoin modo netto queste due di-verse tipologie di violazioni.C'è quindi da sperare che icontrolli svolti dalle Fiammegialle tengano, invece, nella'dovuta considerazione que-ste problematiche.Il rischio èinfatti che se l'attenzione deiverificatori si concentrerà sul-leviolazioniformali e sulle di-menticanze o superficialità,certamente censurabili, mache nonproducono alcundan-no, l'intero sistema perda dicredibilità sia sotto il profilodell'osservanza, sia per i con-frolli stessi.

O RIPRODUZIONE RISERVATA

Fisco e professionisti Pagina 32

Page 36: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

Casi sospetti,sei tipologiedettatedal ministero

I professionisti devonoconservare scritture e regi-strazioni, la copia dei docu-menti acquisiti per l'adegua-ta verifica per dieci anni nelfascicolo del cliente. ilfascico-lo può essere tenuto anchemediante singole cartelle in-formatiche intestate. Se il do-cumento è già informatizzatonon serve' alcuna ulterioreoperazione, mentre se è carta-ceo bisogna eseguirne la scan-nerizzazione. L'omessa, tardi-va o incompleta registrazionenegli archivi informatici e car-tacei è punita con la multa da2.600 a 13mila curo.

Tra le attività più delicateperle conseguenze che posso-no derivare al professionistain ipotesi di omissione c'è lasegnalazione di operazioni so-spette. L'obbligo scatta quan-do il professionista sa, sospet-ta o ha motivi ragionevoli persospettare, che siano in corsoo compiute o tentate, opera-zioni di riciclaggio odi finan-ziamento del terrorismo. Conil decreto i6 aprile 2oio ilmini-stero della Giustiziahaindivi-duato una serie di operazioniritenute sospette "a prescin-dere", suddivise in base a:

atteggiamento del clien-te (riluttanza a fornire chia-rimenti, documenti di iden-tità);u modalità di esecuzione del-le prestazioni professionali(consulenza per operazioni fi-nanziarie non coerenti conl'attività commerciale sotto-stante);0modalitàdipagamento (im-porti rilevanti per contante,con libretti, oro);

3 costituzione di imprese,trust ed enti analoghi (struttu-re di gruppi artificiosamentecomplesse);

acquisto di beni immobili emobili registrati (prezzi eleva-ti di acquisto non giustificati,investimenti in immobiliin lo-calitàincuinonvi è alcun lega-me con l'acquirente);3 operazioni contabili e finan-ziarie poste in essere (investi-menti p er importi sprop orzio-nati rispetto alla situazioneeconomica del cliente).

In questi casi il professioni-sta dovrebbe approfondireperché la segnalazione non èun automatismo: però è chia-ro che l'eventuale omissionenei casi previsti dal decretopotrebbe esporre seriamenteil professionista a rischi san-zionatori se, in futuro, gli or-gani investigativi dovesseroscoprire l'illiceità dell'opera-zione. L'omissione della se-gnalazione comporta una san-zione dall'i a14o% dell'impor-to dell'operazione, salvo chenon venga rit enutap enalmen-te rilevante atitolo difavoreg-giamento o di concorso.

ID RIPRODUZIONE RISERVATA

Fisco e professionisti Pagina 33

Page 37: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

Imprese te ati °

- rove di white listin A ruzzocon troppi ostacolidi Lionello-Mancini

che punto è, dopo treanni, il grande proget-

,L to per la legalità vara-to subito dopo il sisma del 6aprile 2009 all'Aquila? Allabase, un'idea giusta: megliodarsi regole pér prevenireinfiltrazioni mafiose e corru-zione in un'area verso cui sa-rebbero affluiti miliardi, an-ziché ricorrere alla magi-stratura per ratificare, anni.dopo, eventuali ingerenzedelle cosche o appalti vinti asuon di mazzette. Talmentebuona, l'idea, che al modelloAbruzzo è ispirata la messain sicurezza dei lavori perl'Expo 2015.

La scoperta amara è che ilgrande laboratorio abruzzeseper la legalità è ancora in alle-stimento e nonha ancora pro-dotto risultati. Sarebbe statointeressante verificare il fun-zionamento delle white list aldebutto nel Paese: invece, aoggi, il peggior nemico delleimprese abruzzesi si è rivela-to non la mafia, maunanorma-tiva ingarbugliata e una catti-va burocrazia, origine di unaparalizzante incomprensionetra Stato e mercato. Questo ac-cade all'Aquila- dove infatti lemacerie sono ancora da ri-muovere per il 70% - e questodicono a gran voce Confindu-stria e Ance.

Dice il presidente dei co-struttori, GianniFrattale: «Ab-biamo appena firmato il con-tratto di categoria in cui c'è tut-to per essere in ordine: dagliobblighi sulla sicurezza al.Durc, agli adeguamenti sala-riali, alla tracciabilitàfmanzia-ria. Però poi ci vediamo bloc-care i pagamenti perché buro-crati irresponsabili interpreta-no in modo miope ordinanzeche si prestano a equivoci e in-congruenze». L'Ance ha giàchiesto al ministro Barca «untavolo locale di consultazio-

ne perché i paletti giusta-mente imposti in previsionedi opere diffuse e costoseper lo Stato, non diventinotrappole burocratiche» chestrangolano imprese già sfi-nite da anni di crisi e dal tér-remoto. E il presidente degliindustriali, Fabio SpinosaPingue, che il 29 febbraio hasottoscritto con la Prefettu-ra un patto dagli obblighi re-ciproci assai stringenti: «Sucerti comportamenti collusi-vi con la mafia o anche su epi-sodi di corruzione, noi dicia-mo tolleranza zero. Il nostrocodice etico ricalca il model-lo siciliano, ci diamo regolesevere. Ma accanto alla tolle-ranza zero chiediamo chenon.ci siano cacce alle stre-ghe né giudiziarie né buro-cratiche. Le imprese nonvan-no perseguitate con richie-ste insensate e inutilmentecostose».

Così, sul sito.della Prefet-tura dell'Aquila si possonoleggere abbozzi di white.listche elencano una manciatadi sigle, mentre il grosso de-gli imprenditori rimane fuo-ri, in attesa che regole e con-trolli diventino garanzie enon trappole.

All'Aquila, insomma, si stasperimentando una regolamolto semplice: governanceaziendali e pratiche impronta-te alla legalità, richiedono unequilibrio coni costi, il merca-to, la concorrenza. Un equili-brio incerto, che resterà sem-pre tale. Ma dove opere pub-bliche e private risultano bloc-cate dall'assenza di riferimen-ti, lì il danno è pari a quello su-bìto dai territori e delle attivi-tà produttive infiltrati o colo-nizzati dalla mafia. Perché lalegalità è una sola e necessitadell'apporto convergente diapparato pubblico e iniziativaprivata.

[email protected] RIPRODUZIONE RISERVATA

Imprese e produttività Pagina 34

Page 38: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

Cestire la studio. L'addio alle tariffe rende necessario l'uso dei metodi di calcolo mutuati dalle tecniche di management

Gli studi leMolti utilizzano

à i preventivi,giàobbligatori

sù richiesta

Paola Parigi

s Conl'addio alletariffe deci-so dal decreto legge sulle libera-lizzazioni (]/2o12) il mondo deiservizi legali non potrà più sot-trarsi alla legge di mercato. E gliavvocati dovranno valutare ele-menti diversi per stabilire le par-celle e, prima di queste, ipreven-tivi: che sono ora obbligatori, serichiesti dai clienti.

Già oggi molti studi legalipre-dispongono di prassi i preventi-

i - alla prova del mercatovi e utilizzano contratti e con-venzioniper definire in anticipoi costi delle attività continuati-ve. In altre realtà, tuttavia, resta-no molte perplessità e soprattut-to permane una certa ritrosiaculturale ad affidarsi a metodi dicalcolo mutuati dalle tecnichedi management. Il valore econo-mico del servizio è infatti unadelle più importanti variabili delmarketing, ovvero di quella se-rie di attività che professionistie organizzazioni compionoquando si rivolgono ai clienti an-che potenziali.

Il prezzo muta al variare dinu-merose condizioni: in primo luo-go, il costo sopportato dalprofes-sionista per fornire il servizio; epoi la dimensione e la qualità delmercato elapercezione delvalo-re dell'attività da parte dei clien-,

In parcella

ti. E composto quindi da elemen-ti oggettivi (come i costi), e sog-gettivi (come l'aspettativa deiclienti), ma anche interni all'orga-nizzazione (come gli obiettivi dimarketing), ed esterni (come leprassi del mercato). Non puòquindi essere determinato ca-sualmente, aggiungendo al "co-sto" un "margine", maya calcola-to tenendo conto anche dell'effet-to che avrà sui clienti attuali e po-tenziali e del comportamento deiconcorrenti.

Oggi gli Ordini sanzionano siachi applica tariffe troppo alte, siachi offre servizi low cost. Ma, pri-madella deontologia, vale ilprin-cipio che non vi è un prezzo giu-sto in assoluto, ma prezzi diversiadatti ai vari mercati. Il prezzo èinfatti condizionato dall'esternodal mercato di riferimento, dalla

Le voci da tenere in considerazione per stabilire il prezzo

Elementisoggettivi

Etemeótioggettivi

Stipendio annuale ( in euro) 100.000......................................................................................................................................................Costi di gestione annuali (in euro) 88.000.......................................................................................................................................................Punto d 'equilibrio (in euro) 188.000......................................................................................................................................................Giorni di lavoro all'anno 200......................................................................................................................................................Giorni fatturabili all'anno 80.......................................................................................................................................................Costo al giorno (188.000 euro /80) 2.350......................................................................................................................................................Margine (in %) 25...............................................................................................................................................

..

......Matrice

. . ó) 367,19. eur ..cos

.. to.ora

..ri

. .o.. (in...

di.............:................................................. ................................ ........... ............. .. .. ...... ....

Tasso di rischio (in %) 10.......................................................................................................................................................Ore per l'attività •5

concorrenza degli altri professio-nisti e da numerosi altri fattoriambientali.

Così, per calcolare la parcella,occorre valutare il prezzo mini-mo orario in base ai fattori ogget-tivi e soggettivi (si veda il servi-zio a fianco), stimare le ore di la-voro necessarie e poi aggiungereil coefficiente di rischio. Se sipra-tica un prezzo che non consentedi raggiungere almeno il puntodi pareggio (che contiene la retri-buzione e il margine), alungo an-dare l'attività sarà in perdita.

Il preventivo si rivela quindiuno strumento molto utile, perquanto rudimentale, di control-lo di gestione che darà all'avvo-cato maggiore consapevolezzasul suo reale posizionamentosul mercato.

® RIPRODUZIONE RISERVATA

Studi legali Pagina 35

Page 39: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

c lco o. Come si stabilisce il compenso

Costi e marginiper fissareil prezzo

Inpratica, come si determinail prezzo? Per fissarlo ilprofessio-nista, in primo luogo, deve cono-scereicostinecessariperorganiz-zare la sua attività. Indipendente-mente dalla dimensione, infatti,anche la struttura più flessibile uti-lizzastr unentichepagaohapaga-to, ai qualiva aggiunta la retribu-zione del professionista, a cuiva ancora aggiunto il margine diesercizio dell'attività.

Sipossono utilizzare matrici dìcalcolo che guidano nel determi-nare le componenti delprezzo (siveda la tabella). Intanto, occorreindicare-la "retribuzione" annua-le ideale (nell'esempio, ioomilaeuro), alla quale aggiungere i co-sti di gestione (88mila euro) perstabilire il "break even point", os-siailpunto dipareggio trale entra-te e le uscite (i88mila euro). Perstabilire quanto farsi pagare percoprire stipendio e spese, occor-re poi dividere il punto di pareg-gioperilnumero digiornifattura-bili (8o), inferiori a quelli lavorati(i2o): parte del tempo di un avvo-cato è occupato datelefonate, riu-nioni e attività accessorie non fat-turabili. Si stabilisce poi una per-centuale indicativa di margine,dallo%perle attivitàroutinarie al5o% o piùper quelle sporadiche ocomplesse (1125% nell'esempio) elo si aggiunge al "break evènpoint" giornaliero. Di qui, dividen-do .perle otto ore di lavoro algior-no, è possibile stabilire il costoorario (367,15 euro). La compo-nente base del prezzo, cori calco-lata,andràtemperata, caso per ca-

so, con un-coefficiente di rischioadhocper ogniattività (nell'esem-pioilio%), da determinareinlbasedell'esperienza e considerando,per esempio, le probabilità di suc-cesso, il tempo necessario per ot-tenerlo, l'eventualità di sostenerecosti imprevisti per consulenti oausiliario altro. Infine, per stabili-re la parcella, occorre moltiplica-re l'importo ottenuto per le ore dilavoro dedicate alla pratica.

Lavariabile delposizionamen-tosulmercato èinsitanelleprime

LA VARIABILEDopo aver stabilito[a retribuzione orariaoccorre «temperarla»con un coefficiente di rischioad hoc per ogni attività.......................................................................

tre componenti del calcolo: la re-tribuzione, i costi di gestione e lapercentuale di margine determi-nano infatti il "livello" dello stu-dio (e l'areadimercatoperlaqua-le è effettivamente attrattivo). Selaproduzione diuncerto servizioaun certoprezzo sarà sbilanciata,lo studiosi collo cheràfuori da cer-ti mercati. Gli studi legali non so-no tutti uguali e non possono oc-cuparsiditutto, dallapraticadiim-migrazione alla gestione di unagrande acquisizione. La differen-te organizzazione necessaria con-dizionerà itre elementi citati

Pao.P.

9) RIPRODUZIONE RISERVATA

Studi legali Pagina 36

Page 40: Centro Studi C.N.I. - 16 aprile 2012...2012/04/16  · Sole 24 Ore 16/04/12 P. 12 Bisogna ridare il giusto valore al titolo di studio Giacomo Vaciago 1 SOCIETÀ DI GESTIONE Repubblica

r Rischio di sospensione

Per i notai niente«intese» tra studiRemo Bresèiani

Rischia una sospensionedall'attività professionale il no-taio che si accorda con lo studiodi un ex collega per procurarsiclienti riconoscendo alla struttu-ra una percentuale dei guada-gni. Il comportamento del pro-fessionista, infatti, viola l'artico-lo 147 della legge notarile ed èqualificabile come illecita con-correnza, dal momento che uti-lizzalo studio come procacciato-re di affari.

Lo ha affermato la sesta sezio-ne civile della Cassazione con lasentenza 4721/2012, respingen-do il ricorso di un notaio tosca-no il quale aveva preso accordicon uno studio (in realtà l'idealecontinuazione dell'attività di unsuo ex collega), che induceva lepersone ascegliere il notaio stes-so per la stipula dei loro atti, dasottoscrivere effettivamente inquella struttura.

La Commissione regionaleha riconosciuto la responsabili-tà del professionista e gli ha irro-gato la sanzione della sospensio-ne dall'attività per tre mesi. Il no-taio, allora, si è rivolto alla Supre-ma corte sostenendo che nonesisteva alcuna illecita concor-renzanel suo operato.

Responsabilità disciplinare

La Cassazione, nel decidere lacontroversia, ha affermato che,in materia di responsabilità di-sciplinare dei notai, l'articolo147 della legge notarile indivi-dua con chiarezza l'interesseche si ritiene meritevole di tute-la, ossia la salvaguardia della di-gnità e reputazione del notaio,nonché il decoro e il prestigiodella classe notarile.

La norma, quindi,'individuala condotta sanzionabile «inquella idonea a comprometterel'interesse tutelato» e, inpartico-lare, qualifica come illecita con-correnza quella effettuata con ri-duzioni di onorari, diritti o com-pensi, o servendosi dell'opera diprocaçciatoridiclienti, dirichia- ,

mio di pubblicità non consentitidalle regole deontologiche, o diqualunque altro mezzo noncon-facente al decoro e al prestigiodella classe notarile.

Ne consegue che la regolamenzionata, mentre non poneuna limitazione della concorren-z atra i notai, la cui liceità anzi im-plicitamente riconosce, ne vietasolamente le forme illecite, nonin sé, bensì quale forma di lesio-ne del bene protetto dalla nor-ma del decoro e del prestigio del-la classe notarile, e prevede chela concorrenza illecita in qué-stione può concretizzarsi in unaserie di comportamenti tipici,come lariduzione dionorari e di-ritti accessori, l'impiego di pro-cacciatori di clienti e pubblicità,o atipici, quali l'utilizzo di qua-lunque altro mezzo non confa-cente al decoro e al prestigio del-la classe notarile, trai qualivari-compresa la ricerca da parte delnotaio diclientelamediante ilri-corso a mezzi illeciti o scorretti.

In questo caso, ha proseguitola Suprema corte, il comporta-mento del professionista incol-pato non può ritenersi immunedavizi, dal momento che il nota-io aveva svolto una rilevante eabituale attività professionalenoninvirtù delle proprie capaci-tàprofessionali, «maavvalendo-si della clientela che faceva capoallo studio dell'ex collega» e, siapure con soluzione di continui-tà, aveva esercitato l'attività dinotaio in quella struttura.

Concorrenza sleale

Non vi è dubbio, ha concluso laCorte di cassazione, «che talecondotta costituisca concorren-za sleale», poiché le attività diprocacciamento di affari e quel-le analoghe non devono essereintese in senso tecnico:-giuridi-co, ma generico e meramenteeconomico, e, infine, non assu-me alcun rilievo la circostanzache l'iniziativa siapartita dalter-zo o dal notaio.

- , 0 RIPRODUZIONE RISERVATA

Notai Pagina 37