Centro Studi C.N.I. 15 gennaio 2018 · tutto per gli avvocati che si con- ... a punto...

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Centro Studi C.N.I. 15 gennaio 2018

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 15 gennaio 2018

Pagina I

CNI

Agenzia degli ingegneri pronta per l'accreditoSole 24 Ore 15/01/18 P. 7 1

CERTIFICAZIONI PROFESSIONISTI

Professionisti con timbro di qualitàSole 24 Ore 15/01/18 P. 1-7 Bianca Lucia, MazzeiValeria Uva

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CERTIFICAZIONE

Domande & risposteSole 24 Ore 15/01/18 P. 7 5

CASSE PROFESSIONALI

Casse professionali, più vicino il cumulo gratuitoRepubblica Affari Finanza 15/01/18 P. 29 6

BANDI E GARE

Aiuto del 65% a fondo perduto per chi investe in sicurezzaItalia Oggi Sette 15/01/18 P. 16 Roberto Lenzi 7

APPALTI IN HOUSE

Check up semplificato sotto i 20mila euroSole 24 Ore 15/01/18 P. 26 Alberto Barbiero 9

Appalti in house: via all'elenco AnacSole 24 Ore 15/01/18 P. 26 Gianni Trovati 10

CONSUMO DI SUOLO

Consumo di suolo, divieti in bilicoSole 24 Ore 15/01/18 P. 25 Guido Inzaghi 12

DERIVATI

Io pentito di avervi venduto derivatiCorriere Della Sera -Corriereconomia

15/01/18 P. 6 Federico Fubini 14

GRANDI OPERE

I campioni delle grandi opere alla riscoperta dell'americaCorriere Della Sera -Corriereconomia

15/01/18 P. 21 FrancescaGambarini

16

BANDO RESTO AL SUD

Resto al Sud, sportello apertoItalia Oggi Sette 15/01/18 P. 13 Roberto Lenzi 18

INCENTIVI TECNICI PUBBLICI

La legge di bilancio non libera dai tetti gli incentivi tecniciSole 24 Ore 15/01/18 P. 26 Tiziano Grandelli,Mirco Zamberlan

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COMMERCIALISTI

Dallo spesometro all'iva quanti costi nello studioCorriere Della Sera -Corriereconomia

15/01/18 P. 33 Isidoro Trovato 21

STUDI LEGALI

Studi legali, con i nuovi software diminuiscono avvocati e dipendentiRepubblica Affari Finanza 15/01/18 P. 26 22

UNIVERSITÀ

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

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Pagina II

Caccia ai docenti col doppio lavoro le indagini che agitano gli ateneiRepubblica 15/01/18 P. 19 Franco Vanni 24

RIMOZIONE AMIANTO

Rimozione amianto agevolataItalia Oggi Sette 15/01/18 26

Cert'ing attesta le specializzazioni

Agenzia degli ingegneripronta per l'accredito

Gli ingegneri potrebberoessere i primi professionisti adavere un organismo di certifi-cazione volontaria riconosciu-to da Accredia. Cert'ing,l'agenzia creata dal Consiglionazionale nel 2016, ha già avan-zato la richiesta, e il riconosci-mento con la norma Uni Cei17024 dovrebbe arrivare in pri-mavera. Fino a quel momentol'agenzia è comunque attiva invia sperimentale e ha già certi-ficato 416 professionisti in unatrentina di Ordini territoriali.

Nata alcuni anni fa daun'esperienza pilota degli Or-dini di Milano, Trento e Lodi,Cert'ing offre una certificazio-ne volontaria delle competen-ze acquisite dall'ingegnere.

All'interno delle tre macro-aree dibase (ingegneria civile-ambientale, industriale e del-l'informazione) sono stati in-dividuate 34 ulteriori specia-lizzazioni che il professionistapuò validare: dall'urbanisticaalle macchine ospedaliere,dall'ingegneria forense al-l'idraulica, fino ai ponteggi.

Due i tipi di attestati dispo-nibili, entrambi al costo di3ooeuro più Iva. Il primo è pensa-to per i giovani con almenoquattro anni di esperienza dicui due nello specifico settorerichiesto. Il livello avanzato

invece è per chi ha sette annidi esperienza, di cui cinquespecifici con mansioni di re-sponsabilità. Da dimostraretramite curriculum ed espe-rienze sul campo analizzatedavalutatori indipendenti. «Èun'operazione di messa inchiaro del valore professiona-le del singolo che oggi non ènoto» precisa Stefano Calzo-lari, presidente di Cert'ing. Infuturo, il database sarà con-sultabile da tutti e potrebbeessere anche agganciato aimotori di ricerca dipersonalein modo da consentire sele-zioni mirate.

Al momento, però, la certi-ficazione è volontaria, dà di-ritto a 15 crediti formativi enon ha alcun "riconoscimen-to legale"né viene registratadall'Albo, tra i dati dell'iscrit-to. «In futuro - avverte Calzo-lari - il Consiglio nazionale in-tende negoziare convarirefe-renti per dare un peso specifi-co al documento». «Leassicurazioni, ad esempio -conclude - agli iscritti certifi-cati potrebbero riconoscereriduzioni sulla polizza di re-sponsabilitàcivile».Laproce-dura è aperta agli iscritti sin-goli (compresi i dipendenti),ma non agli studi associati.

ORI PRO O UZIO NE RISERVATA

Pr, di ceni ficazione I— i profesvion is

A. M, á éï

CNI Pagina 1

Primi passi per la certificazione volontaria: in pole position ingegneri e avvocati

Professionisti con timbro di qualitàSolo 250 gli studi in possesso dello standard internazionale

La certificazione di qualitàmuove i primi passi anche fra iprofessionisti iscritti agli or-dini. Per attestare le specializ-zazioni e le competenze indi-viduali, in prima fila trale cate-gorie ci sono gli ingegneri,mentre per gli studi legali èstata approvata la prima pras-si di riferimento che permettedi certificare i sistemi di ge-stione e di organizzazione.

Mazzei e Uva - ,iroa 7

Certificazioni professionisti Pagina 2

Gestione degli `Studi Approvata laprimaprassi di riferimento Per i geometri operativi i 47 standarddedicata all'organizzazione degli studi legali con le modalità per svolgere le prestazioni

Prove di certificazione per i professionistiPrimi esperimenti per validare le competenze o l'organizzazione dei lavoratori autonomi

PAGINAACURA DI

Bianca Lucia Mazzei

Valeria Uva

La certificazione comincia afarsi strada anche trai professio-nisti. L'attestazione delle com-petenze professionali o dellaqualità dell'organizzazione delproprio studio rappresenta in-fatti una carta da giocare in unmercato sempre più competiti-vo. Una carta utile anche se deltutto volontaria poiché per ipro-fessionistiiscrittia ordini o colle-ginon esiste alcunobbligo di cer-tificazione.

Due possibilitàQuando si parla di certificazionedi solito si intende l'attestazionedi qualità diunprodotto ad operadi un organismo indipendente.Per i professionisti la certifica-zione può, invece, prendere duestrade a seconda che riguardi lostudio professionale o il singolo:nelprimocasoviene certificato Hmodello organizzativo, mentrenel secondo le competenze.

La prima strada è quella segui-ta dalla prassi di riferimentomessa a punto daAsla (Associa-zione studi legali associati) incollaborazione con Uni (l'enteitaliano di normazione). Ratifi-cata 1127 ottobre scorso, può es-sere applicata da tutti gli studi. Laseconda è invece stata attuata dalConsiglio nazionale ingegneri epunta a certificare le competen-ze del professionista. Un model-lo cui intendono ora ispirarsi an-che igeometri.

L'organizzazionePer certificare uno studio pro-fessionale si può ricorrere allostandard internazionale Iso9001 (aggiornato nel 2015), cheattesta la qualità del sistema digestione e organizzazione. Fino-ra questo strumento è stato pocoutilizzato. «La percezione - spie-gaFilippo Trifiletti, direttore ge-nerale di Accredia (l'ente di ac-creditamento nazionale che at-testa l'indipendenza e l'impar-zialità degli organismi dicertificazione) - era che riguar-dasse solo i processi industriali.Mala crescente complessità del-la società sta cambiando lo sce-nario». Ad oggi, però, secondoAccredia sono solo una cinquan-tina di studi di commercialisticertificati Iso 9ooL un centinaiogli studi legali e di architettura.

«Per gli avvocati, la normaIso9ool è difficilmente applica-bile,perché nonrisponde allepe-culiarità della professione»,

spiega l'avvocato Marco Ferra-ro, membro del Consiglio diret-tivo diAsla cheinsieme adUnihapromosso l'elaborazione dellaprima prassi di riferimento pen-sata proprio per gli studi legali.

Non esistendo obblighi nor-mativi, né incentivi o agevola-zioni, i benefici della certifica-zione si misurano in termini divantaggio competitivo. «Senzaun'organizzazione dei processie una gestione avanzata dei ri-schi non c'è futuro per una pro-fessione cheinquesti anni è statastravolta da innovazioni e pro-gresso tecnologico - continuaFerraro -. E questo è vero soprat-tutto per gli avvocati che si con-frontano conle attività produtti-ve. I costi, per uno studio medio,sono di circa 8-iomila euro annuima i benefici in termini di au-mento della produttività, effi-cienza, riduzione dei rischi e cre-scita professionale (inparticolarmodo per i giovani grazie allacondivisione delle informazio-ni) sono molto maggiori».

Le competenzeStrada diversa è quella della cer-tificazione delle competenze,cui guardano soprattutto le pro-fessioni tecniche. A fare da apri-pista sono gli ingegneri (si vedal'articolo in basso) a cui intendo-no ispirarsi i geometri che punta-no però su un sistema integratoper tutte le professioni tecniche:«Sarebbemeglio creare un orga-ni smo unico - dice il presidentedel Collegionazionale, MaurizioSavoncelli - perché l'interdisci-plinarietà è vincente. La certifi-cazione delle competenze è l'ap-prodo di tutte le professioni tec-niche: coniugale conoscenze ac-cademiche con il saper fare». Igeometri, insieme con l'Uni,hanno già messo a punto 47 stan-dard di qualità (in fase di aggior-namento) che indicano le moda-lità di svolgimento di altrettanteprestazioni professionali. «E unpercorso guidato, una check listche permette al professionista direndere prestazioni di qualità eal committente di comprenderese l'onorario è adeguato ».

Infine, c'è chi ha deciso di nonintervenire. Il Consiglio nazio-nale degli architetti ha scelto dinon avviare propri percorsi dicertificazione «perché - spiega ilconsigliere Marco Aimetti-per inostriiscrittiesistonogiàcorsidispecializzazione, come quello diCasaclima sulla progettazionesostenibile».

Certificazioni professionisti Pagina 3

Chi è già partito

Avvocati

Certificazione

Percorso

Il 27 ottobre scorso è stata ratificatala prima prassi di riferimento perl'organizzazione e la gestione deirischi connessi all'esercizio della

professione degli studi legali messaa punto dall'Associazione studi legali

associati (Asta) e dall'uni

Entro massimo 5 anni dallapubblicazione la prassi deve essere

trasformata in norma di certificazioneprevio esame dei contenuti alla luce

del suo utilizzo sul mercato. La prassiè comunque già un documento che

permette di certificarsi

Geometri

L'ordine sta lavorando a un sistemadi certificazione delle competenzedel professionista sul modello di

quello messo a punto dagli ingegneripoiché il regolamento sulla formazio-ne prevede la possibilità di aderire

a un percorso di qualificazione

Insieme con l'Uni, i geometri hannomesso a punto 47 standard di qualità

con cui hanno indicato la correttamodalità di svolgimento di altrettanteprestazioni professionali (ad esempioesecuzione di planimetrie, fraziona-menti, valutazioni, progettazione)

Ingegneri

L'Agenzia Cert'ing creata dalConsiglio nazionale offre

una certificazione volontaria dellespecializzazioni del professionista.

Sono 34 i comparti individuati e duei livelli di esperienza. Il costo è di

300 euro più Iva, la validità triennale

Cert'ing ha chiesto l'accreditamentodi Accredia, l'ente di attestazione

dei certificatori, previsto a primave-ra. La certificazione non ha valorelegale, ma fa ottenere 15 crediti

formativi. A breve possibili ricerchemirate di professionisti aperte a tutti

Studi professionali

Lo standard internazionale Uni En Iso9001 (l'ultimo aggiornamento è del2015) certifica il sistema di gestione

e organizzazione e può essere applicatoanche agli studi professionali.

Permette di tenere sotto controlloil processo dell'attività

Gli studi certificati sono circa 100 perquanto riguarda architetti e avvocati

e circa 50 peri commercialisti.Discorso a parte per gli ingegneri(più di 6mila fra studi e società diingegneria) perché il documento li

agevola nella partecipazione alle gare

Certificazioni professionisti Pagina 4

DOMANDE

RISPOSTE

sCos'è la certificazione?La certificazione è la valutazionedelle conformità di u n prodotto,un'organizzazione, un servizio ouna persona, a determinatespecifiche (norme) tecnichemessea puntodall'Uni, l'enteitaliano di normazione.L'Uni èinfatti l'organizzazionericonosciuta da Ue e Statoitaliano perelaborareepubblicare le norme tecniche,definite in basealconsensodelle parti interessate(industrie, imprese,professionisti, Pa, mondoaccademico, consumatori, ecc.)in regime di volonta rietà.

•Peri professionisti in cosaconsiste la certificazione?Bisogna distinguere tra iprofessionisti organizzati inordini ecollegi (ingegneri,geometri, periti industriali,medici, giornalisti, avvocati,commercia listi, etc.) ed iprofessionisti cui si applica lalegge 4/2013. Nel primo ambitol'abilitazione all'esercizio dellaprofessione è regolamentata informa cogente e la certificazioneèdeltuttovolontaria. Nelsecondo ambito lacertificazione -semprevolo nta ria - consiste nellaconformità a norme Uni.

sChe differenza c'è fra lacertificazione del professionistae quella dello studioprofessionale?La certificazione delprofessionista si basa su unavalutazione delle competenze,abilità e conoscenze dellapersona mentre la certificazionedi unostudio professionaleconsidera aspetti di efficacia edefficienza gestionale, peresempio valutandoi sistemi digestione (qualità, ambiente,sicurezza, anticorruzione)dell'organizzazione.

sEsistono norme Uni sullacertificazione di studiprofessionali e professionisti?Lostandard internazionale UniEn Iso 9001 (aggiornato nel2015) riguarda un sistema digestione che può essereapplicato anche agli studiprofessionali. Per le professioninon ordinistichesono statepredisposte oltre40 norme Uni.

sCosa sono le prassidi riferimento?Le prassi di riferi mentoelaborateda Unisonounostrumentotecnico di trasferimento di buonepratiche innovative, giàsperi mentate sul mercato,affinché le positive esperienzesettoriali e/o locali possanoessere messe a disposizione ditutti i soggetti interessati alfinedi farcrescere la conoscenzacondivisa e raggiungereilfuturostato dell'arte, rappresentatodalle norme Uni. Le prassipermettono di certificarsi edentro massimocinqueannidevono essere trasformateinnormetecniche.

sChi rilascia la certificazione?La certificazione di qua lità attestala conformità a normetecniche oprassi di riferimento Uni ed èsvolta da organismi dicertificazione verificati dall'entedi accreditamento(Accredia). Èun'attività distinta da quella di Uniilcui compito èdefinire lespecifichetecniche univoche perla qualificazione di prodotti,servizi, organizzazioni e persone.

sQuali sono i costi e i vantaggidella certificazione?La certificazione dellecompetenze ha costi molto piùbassi (in un rapporto di unoadieci) di quelli necessari percertificare uno studioprofessionaleche richiede un iterpiù lungo (diversi mesi) ecomplesso. I vantaggi sono dicarattere competitivo: distinguequalitativa mente sulmercatoemigliora organizzazione egestione dei rischi.

ACURADI

Ruggero Lensi(direttore generale Uni)

Pro,-edimrdficazioneperi profess6

OKS

i .:

Certificazione Pagina 5

[ IL CASO]

Casse professionali, più vicino il cumulo gratuitoS emprepiùvicina la disciplina sul cumulo gratui-

to dei contributi dei professionisti frutto di car-riere"spezzate" (versati , cioè, in più gestioni previden-ziali. Questa disciplina , consentita dalla legge di Bi-lancio per il 2017, è stata discussa nei giorni scorsi fra itecnici dell 'Inps e delle Casse di previdenza privateperfarsì chela chance possa essere sfruttata dai liberiprofessionisti "già entro la fine di febbraio ", conside-rando che prima dovranno esserci altri passaggi, fracui la sottoscrizione di una convenzione-quadro con-divisa e di singole convenzioni delle Casse con l'Inps

sulle procedure attuatine. Nei giorni scorsi, l'Adepp(l'Associazione che riunisce le casse professionali pri-vate) aveva ricordato di aver inviato "il 24 novembre"dei 2017 "la propria proposta di convenzione" con l'i-stituto pubblico, non avendo, aveva specificato il pre-sidente Alberto Oliveti, "mai smesso, in questi lunghimesi, di soll ecitare soluzioni a breve, affinché gli iscrit-ti potessero avere risposte ed indicazioni per esercita-re il proprio diritto di cumulare i periodi assicurativimaturati, (aih.)

•,: RIP RC%JIILIC)P1E FfSEfiYATR

Casse professionali Pagina 6

Il bando Isi Iuail, destinato a Pini e grandi aziende, e stato pubblicato in. G.U. del 20/12/17

Aiuto del 65% a fondo perduto00 09per chi investe in sicurezzaPagine a cura

DI ROBERTO LENZI

L

a possibilità di richie-dere un contributo del65% a fondo perdutorende sempre molto

interessante per le impre-se il «bando Inail». Anchequest 'anno il bando InailIsi è stato pubblicato sullaGazzetta Ufficiale in data 20dicembre 2017. La misuradi maggior interesse è sicu-ramente quella che prevedeincentivi per gli investimenti,grazie alla quale le impresepossono finanziare la sostitu-zione di macchinari.

Beneficiarie Pmi e gran-di imprese . Possono accede-re ai contributi le imprese,anche individuali, ubicate sututto il territorio nazionaleiscritte alla Cciaa o all'Alboimprese artigiane, in posses-so dei requisiti previsti, adesclusione delle micro e picco-le imprese, anche individuali,agricole operanti nel settoredella produzione primaria equelle che svolgono le attivi-tà dei seguenti codici Ateco:C16, C23.2; C23.3, C23.4.

L'acquisto di macchi-nari. Nel caso di acquistodi macchine, queste devonoessere nuove e conformi aldlgs 17/2010 (decreto di rece-pimento della direttiva mac-chine 2006/42/Ce). Contraria-mente al passato, le macchineacquistate, rispetto a quellealienate, devono rispettare lecondizioni riportate di segui-to, a meno di situazioni parti-colari debitamente motivate.

Devono essere di tipo analo-go a quelle sostituite; devono

avere un allestimento equiva-lente in termini di accessori/utensili e/o attrezzature in-tercambiabili; devono avereprestazioni (potenza, massa,dimensioni ecc.) non superioridel 30%.

Non sono ammissibili a fi-nanziamento i veicoli a moto-re e loro rimorchi, a eccezionedelle macchine installate sudi essi. L'impresa deve averela piena disponibilità dellavecchia macchina alla datadel 31/12/2016.

Le macchine sostituite de-vono essere alienate dall'im-presa insieme ai relativiaccessori/utensili e alle rela-tive attrezzature intercam-biabili inseriti nel progetto.Se la data di immissione sulmercato risulta successivaalle specifiche disposizionilegislative e regolamentaridi recepimento della diretti-va comunitaria (98/37/Ce ex89/392/Cee), l'impresa deveprocedere alla vendita o per-muta, o alla rottamazionedelle macchine sostituite. Nelcaso di immissione sul mer-cato antecedentemente al 1°gennaio 1998, è prevista solola rottamazione, senza possi-bilità di vendita.

In caso di acquisto di trat-tori agricoli o forestali: que-sti devono essere non usatie omologati in conformitàcon il Regolamento 167/2013della Ce. I trattori acquistatirispetto a quelli alienati de-vono, salvo casi debitamentemotivati, avere le medesimecaratteristiche; e prestazioni(potenza, massa, dimensioniecc.) non superiori del 30%.

Spese a partire da giu-gno 2018. Le spese ammes-se a finanziamento devonoessere riferite a progetti non

realizzati e non in corso direalizzazione alla data del31 maggio 2018.

Per «progetto in corso di re-alizzazione» la normaintende un progettoper la realizzazionedel quale siano sta-ti assunti da partedell'impresa/enterichiedente, in dataanteriore al 1° giu-gno 2018, obbligazio-ni contrattuali con il soggettoterzo che dovrà operare perrealizzarlo.

La firma del preventivoper accettazione non costi-tuisce obbligo contrattuale.Per i progetti di bonifica damateriali contenenti amianto

la data di presentazione delpiano di lavoro può essere an-tecedente al 1° giugno 2018.

Gli investimenti devono es-sere riconducibili a un fatto-re di rischio ammissibile dalbando.

La tipologia di interventodeve essere coerente con l'at-tività aziendale selezionatanella domanda e deve essereriscontrabile, ove richiesto,

nel documento di valutazio-ne dei rischi (Dvr). In assen-za di obbligo di redazione diquest'ultimo, neanche nellaforma standardizzata, talefattore deve essere riscon-trabile da una relazione spe-cifica sottoscritta dal titolaredell'impresa.

Nel caso di acquisto di trat-tori agricoli o forestali e/o dimacchine, il relativo costoè calcolato al netto d'Iva, econ riferimento ai preventi-vi presentati, nella misuramassima dell'80% del relativoprezzo di listino.

Le altre spese ammissi-bili. Risultano ammissibili:

A) le spese di progetto, ovve-ro tutte le spese direttamen-te necessarie all'intervento,incluse quelle accessorie ostrumentali funzionali e in-dispensabili per la completarealizzazione dello stesso;

B) le spese tecniche e assi-milabili funzionali alla suarealizzazione e indispensa-bili per la sua completezza

quali: redazione della peri-

zia giurata; la produzione diprogetti ed elaborati a firmadi tecnici abilitati; la direzio-ne lavori e il coordinamen-to della sicurezza in fase diesecuzione; la produzionedi ogni documentazione ocertificazione, riguardantel'intervento, richiesta dallanormativa (certificazioni diprova, di verifica, di regolareesecuzione o collaudo, di pre-

venzione incendi, acusticheecc.); le denunce di messa inservizio di impianti (messaa terra e relative verifiche,protezione da scariche atmo-sferiche ecc.); le relazioni edichiarazioni asseverate overichieste dalla normativa (subarriere architettoniche, clas-sificazione degli ambienti conpericolo di esplosione ecc.); lacorresponsione di oneri previ-

sti per il rilascio di autorizza-zioni o nulla osta da parte dienti e amministrazioni prepo-ste. Sono escluse, fra le altre,le spese di aggiornamentodella valutazione dei rischi;quelle relative alla compila-zione della domanda e quelleespressamente richieste dalledirettive di prodotto a caricodel fabbricante.

Le spese tecniche e assimi-labili sono finanziabili finoad un massimo del 10% dellespese di progetto con un im-porto massimo complessivo di10.000 euro. Vale l'eccezioneper il mero acquisto di macchi-ne, per il quale la percentualemassima ammissibile è del5% delle spese di progettofino ad massimo di 5.000euro. Fermo restando quan-to sopra, l'importo massimoammesso per la perizia giu-rata è pari a 1.200 euro.

Non sono ammissibili afinanziamento i veicoli amotore e loro rimorchi, aeccezione delle macchine

installate su di essi

HHEMOMM

Bandi e gare Pagina 7

F i e 1:1 ì FT

È prevista la presentazione telematica delle domande, che può essere effet-tuata previa registrazione. Le credenziali di accesso possono essere richiesteentro ore 18.00 del 29/5/2018. Ai fini delle graduatorie conta l'ordine crono-logico di ricezione delle domande che sarà fissato con il solito «click day»

Dal 19 aprile 2018 e fino alle ore 18:00 del giorno 31 maggio 2018 è possibilela compilazione della domanda efare simulazioni perverificare il superamentodella soglia minima del punteggio, che rimane fissata a 120 punti. È possibilesalvare la domanda inserita e registrare la stessa con relativo invio. Dopotale termine le domande non saranno più modificabili

Dal 7 giugno 2018 i richiedenti potranno effettuare il download del propriocodice identificativo e relativo documento, che li identificherà in manieraunivoca da conservare per utilizzare il giorno dell'inoltro

Data invio: le date e gli orari dell'apertura e della chiusura dello sportello infor-matico per l'invio delle domande saranno pubblicati sul sito www.inail.it a partiredal 7 giugno 2018 e potranno differenziarsi per ambiti territoriali o assi

Contributi fino a 130 mila euroSono ammissibili a finanziamento i pro-getti che possono essere ricondotti almiglioramento delle condizioni di salu-te e sicurezza nei luoghi di lavoro.Questi devono essere coerenti con leindicazioni , le specifiche tecniche e conle schede di dettaglio del bando.Ogni intervento, anche se riguarda lasostituzione di un macchinario deveessere riconducibile ai filoni riportatidi seguito.Sono ammissibili interventi per la ri-duzione del rischio chimico , la ridu-zione del rischio rumore mediante larealizzazione di interventi ambientali,la riduzione del rischio rumore median-te la sostituzione di trattori agricoli oforestali e macchine , la riduzione delrischio derivante da vibrazioni mecca-niche, la riduzione del rischio biologi-co, la riduzione del rischio di cadutadall'alto , la riduzione del rischio infor-tunistico mediante la sostituzione ditrattori agricoli o forestali e di macchi-ne, la riduzione del rischio sismico.

Contributo e massimali . Concesso uncontributo in c/capitale del 65% delcosto del progetto, purché l'importoerogabile sia compreso tra un minimo

di 5.000 euro e un massimo di 130.000euro.L'aiuto è soggetto al regime de minimis.Per contributi superiori a 30 mila eurol'impresa può richiedere un'anticipa-zione del 50%, previa presentazione dipolizza fideiussoria.Per avere il diritto alla presentazionedella domanda, l'impresa deve conse-guire un punteggio minimo di 120 pun-ti.Alla determinazione dello stesso con-corrono specifiche caratteristiche siaaziendali che di progetto quali: dimen-sioni aziendali , lavorazione svolta, ti-pologia d'intervento ; condivisione conle parti sociali ; bonus buone prassi ebonus settore Ateco.Per quattro assi su cinque , i finanzia-menti devono rispettare le condizioni ele limitazioni della normativa comuni-taria relativa all'applicazione degli ar-ticoli 107 e 108 del trattato sul funzio-namento dell'Unione europea agli aiutide minimis. Le imprese devono quindiaccertarsi di non aver riempito com-pletamente il plafond di 200 mila euronel triennio , altrimenti non potrannoaccedere al contributo Inail.

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Bandi e gare Pagina 8

CON impor Gli enti devono comunque esaminare casellario giudiziale, regolarità fiscale e eventuali fallimenti

Check up semplificato sotto i 20mila euroAlberto Barbiero

Le amministrazioni devo-no esplicitare le ragioni dellascelta dell'operatore economi-co al quale abbiano deciso di af-fidare direttamente un servi-zio, una fornitura o un lavoro divalore inferiore ai 4omila euro,potendo fruire di facilitazioninel procedimento di verificadei requisiti per gli affidamentidi minore importo.

L'Anac ha chiarito nellarevi-sione delle linee-guida 4/2017che l'individuazione del sog-getto a cui affidare senza garala realizzazione di una presta-zione o l'esecuzione diunlavo-ro deve essere resanotanell'at-to di affidamento (determina acontrarre o atto equivalentesemplificato), fornendo ancheprecise indicazioni sulle mo-dalità di giustificazione delprezzo in rapporto alla qualità

della prestazione.In questa prospettiva l'Anac

evidenzia che la stazione appal-tante può ricorrere alla compa-razione dei listini di mercato, diofferte precedenti per com-messe identiche o analoghe o

Se l'importo è inferiorea 5mila euro è sufficientel'autocertificazionedel soggetto affidatariosui requisiti generali.............................................................................

all'analisi deiprezzi praticati adaltre amministrazioni. In ognicaso, il confronto deipreventivirappresenta una best practiceanche alla luce del principio diconcorrenza. Per gli affidamen-ti di modesto importo (ad esem-

pio per quelli inferiori a milleeuro) o per quelli effettuati sul-la base di un regolamento (co-me quello di contabilità), lenuove linee-guida precisanoche la motivazione della sceltadell'affidatario diretto può es-sere espressa in forma sintetica,anche richiamando il regola-mento nell'atto di affidamentosemplificato.

Per importi fino a 5mila euro,la stazione appaltante può stipu-lare il contratto sulla base diun'autocertificazione dell'ope-ratore economico sul possessodei requisiti generali (e di quellidi capacità eventualmente ri-chiesti). Va però effettuata an-che la consultazione del casella-rio Anac, la verifica del Durc edelle condizioni soggettive chelalegge stabilisce per l'eserciziodi particolari professioni (iscri-zione ad albi o alla camera di

commercio) o l'iscrizione allewhite list per le attività a rischiodi infiltrazione mafiosa.

Per gli affidamenti fra 5mila e2omila euro le stazioni appal-tanti devono verificare anche ilcasellario giudiziale, la regolari-tà fiscale e l'eventuale sottopo-sizione a procedure fallimenta-ri. I controlli devono invece ri-guardare tuttiirequisitigeneraliquando il valore supera i 2omilaeuro. Il Responsabile unico puòcomunque effettuare, preventi-vamente e successivamente, leverifiche ritenute opportune.

Se il controllo rileva la man-canza dei requisiti, la stazioneappaltante, in attuazione diespressa previsione contrattua-le, risolve il contratto, segnala ilfatto all'autorità giudiziaria e al-l'Anac, incamerala cauzione de-finitiva, ove richiesta, e blocca ipagamenti, tranne quelli per leprestazioni già eseguite e nei li-miti dell'utilità ricevuta.

Appalti in house Pagina 9

Per procedere basta la richiesta e non serve attendere il via libera espresso (entro 90 giorni)

Appalti in house: via all'elenco AnacPer i nuovi affidamenti da oggi in vigore l'obbligo di iscrizione all'albo

Gianni Trovati

Per una volta, la notizia èunaproroga che non c'è. Si è in-fatti chiusa oggi la catena deirinvii per l'elenco Anac sugliaffidamenti in house: da oggi,quindi, i nuovi affidamenti chevogliono evitare la gara devo-no fare iconti con il sistema cheimpone l'iscrizione all'elencosia per i soggetti affidatari siaper gli enti affidanti e i controllida parte dell'Authority. Sem-pre oggi, quindi,l'Anac mette-rà a disposizione l'applicativoonline per accedere all'albo.

Il meccanismo è scritto dal2o16, quando è stato introdottodall'articolo 192 della riformadel Codice appalti (decreto le-gislativo 5o di quell'anno). Maprima il correttivo della rifor-ma (decreto legislativo loo del2017), che ha imposto all'Anacdi rivedere e aggiornare leistruzioni sul punto (si trattadelle Linee guida 7/2017), e poila pressione delle amministra-zioni locali alimentata anchedalla necessità di rodare ilmeccanismo informatico perl'iscrizione all'elenco, hannoprodotto la sequenza dei rin-vii: l'ultimo, il quarto, è arriva-to in extremis ilio novembre, eha spostato il debutto a oggi.

La regola riguarda tu tti gli af-

fidamenti, dai servizi pubblicipiù classici come l'igiene urba-na e il trasporto locale fino alleattività strumentali come isupporti informatici. Per farel'inhouse, occorre che sia l'affi-dante sia l'affidatario sianoiscritti all'elenco Anac. E peressere iscritti all'elenco Anacoccorre rispettare i requisitiche all'ente impongono il con-trollo analogo, alla società affi-

Se le verifiche rilevanoil mancato rispetto di regolel'Autorità può imporredi adeguarsi e rivolgersialgiudice amministrativo

dataria l'oggetto sociale esclu-sivo e così via.

La richiesta di iscrizione vacondotta attraverso il canaletelematico: l'esame dell'Anacdeve iniziare entro 30 giorni econcludersiin tre mesi, alnettodipossibili sospensioni deiter-mini per eventuali approfondi-menti istruttori. Ma per proce-dere non è necessario aspetta-re ilvialibera espresso dapartedell'Autorità. Una volta avvia-ta l'iscrizione, l'affidamento in

house potrà procedere, e saràl'Anac a muovere eventualicontestazioni. Le strade sonodue, e sono quelle tracciatedall'articolo 211 dello stessoCodice appalti: il ricorso diret-to alTar, oppure il parere moti-vato, che prima di rivolgersi aigiudici amministrativi offre al-l'ente un massimo di 6o giorniper sgombrare il campo dalle«gravi violazioni» delle regoleindividuate dall'Auhority.

L'obiettivo è chiaro, e puntaalmeno a mettere sotto con-trollo un fenomeno endemico,l'in house, dopo che i tentatividi limitarlo sono andati a vuo-to. I vari decreti sulle liberaliz-zazioni approvati o solo ab-bozzati, come l'ultimo cheavrebbe dovuto attuare unaparte della delega Madia ma ècaduto insieme al decreto suidirigenti dopo la bordata co-stituzionale, non sono mai riu-sciti ad arginare la diffusionedegli affidamenti diretti. L'ul-tima relazione sulle partecipa-te della Corte dei conti (deli-bera 27/2017 della sezione Au-tonomie, pubblicata il 24 no-vembre scorso), conta peresempio 8oo gare su 14.491affi-damenti (il5,5°io).

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Appalti in house Pagina 10

Gli affidamenti servizio per servizio

Servizio affidatoTramite

GaraDoppio

oggettoDiretto Totale

Servizio idrico 383 64 6.297 6.744Fornitura elettricità e gas 93 6 922 1.021Trasporto e magazzinaggio 138 14 767 919Sanità e assistenza sociale 26 7 1.077 1.110

TOTALE SERVIZI PUBBLICI 640 91 9.063 9.794

Agricoltura, silvicoltura e pesca 0 0 125 125Pa, difesa e assicur. sociale 4 1 345 350Attività artistiche, sportive etc 9 5 341 355Servizi alloggio e ristorazione 7 6 101 114Famiglie datori lavoro domestico 0 0 1 1Att. finanziarieeassicurative - 1 49 50Attività immobiliari 1 0 244 245Attività manifatturiere 6 0 61 67Attività profess., scientifiche 25 1 709 735Commercioeriparaz.veicoli 18 6 210 234

Costruzioni 16 4 435 455Estrazioni di minerali 2 0 4 6Istruzione 14 0 196 210Noleggio e supporto imprese 32 18 1.002 1.052Organismi internazionali 0 0 8 8Informazione e comunicazione 9 1 885 895Altre attività di servizi 17 5 223 245TOTALE SERVIZI STRUMENTALI 160 48 4.939 5.147

TOTALE GENERALE 800, 139 14.002 14.941

Fonte: Elab. Corte dei conti, banca dati Dt-Mef- rilevazione 11 settembre 2017

Appalti in house Pagina 11

La legge «congela» i poteri dei Comuni in attesa del piano regionale - Rischi analoghi per le norme di altre sei Regioni

Consumo di suolo, divieti in bilicoDal Consiglio di Stato dubbi di costituzionalità sul blocco delle varianti in Lombardia

PAGINA A CURA DI

Guido Inzaghi

Resa dei conti per la leggeregionale lombarda 311 2014(«Disposizioni perla riduzionedel consumo di suolo e per la ri-qualificazione del suolo degra-dato»). Il Consiglio di Stato conordinanza 571110 scorso 14 di-cembre ha sollevato questionedi legittimità costituzionaledella norma transitoria dettatadall'articolo 5 della legge 31, chesembrerebbe ostacolare l'effet-tivo esercizio delle potestà ur-banistiche comunali.

La questione prende le mos-se nell'ambito di un complessocontenzioso proposto control'approvazione della variantegenerale al piano del governodel territorio (Pgt) del Comunedi Brescia.

La controversia è stata avvia-ta dai proprietari di alcune areecui la recente variante al Pgt hatolto l'edificabilità, proprio perla volontà comunale di ridurreil consumo del suolo nel territo-rio di Brescia.

Per quanto possa sembrareparadossale, il Tar ha dato ra-gione ai ricorrenti annullandole nuove previsioni del Pgt per-ché assunte in momento in cui,secondo l'articolo 5 della leggeregionale, bisognava attendereche i principi per la riduzionedel consumo del suolo sancitidalla 31/2014 fossero recepitidal piano territoriale della Re-gione Lombardia (Ptr) e attuatida quello provinciale (Ptcp).

Fino ad allora, secondo ilTar,bocce ferme: i Comuni non po-tevano e non possono modifi-care (anche in riduzione) leprevisioni dei propri strumentiurbanistici.

Fin dalle prime difese al Tar,il Comune di Brescia aveva ec-cepito che la limitazione delpo-

tere pianificatorio dell'ente lo-cale nel periodo transitorio del-la legge sul consumo del suolo(periodo che ancora dura, man-cando ancora all'appello l'ap-provazione del Ptr e di conse-guenza le disposizioni attuati-ve delle Province e della CittàMetropolitana di Milano) siporrebbe in contrasto con iprincipi costituzionali sul con-corso di Stato, Regioni e Comu-ni nella materia del governo delterritorio. Ed è proprio dallanozione di «governo del terri-torio» che nasce il dubbio, per igiudici di Palazzo Spada, circala legittimità dell'articolo 5 del-

Ne12017 iI Pirelloneha ampliato i casi in cui l'entelocale può modificareil proprio Pgt ma il problemaresta nel mirino dei giudici

la legge lombarda rispetto alparametro di costituzionalitàdell'articolo 117, comma 2, lette-ra p), della Costituzione, se-condo il quale la funzione am-ministrativa urbanistica è affi-data ai Comuni, con potestà le-gislativa concorrente "acascata" delle Regioni.

La norma transitoria regio-nale prevede invece che le ini-ziative pianificatorie delle am-ministrazioni comunali (sep-pur per un periodo di tempo inastratto contenuto), siano reseimmodificabili, e impedisce al-l'ente locale di modificare ilproprio piano vigente.

In altre parole, pur essendo lafunzione amministrativa inma-teria urbanistica affidata ai Co-muni della Lombardia, l'artico-lo 5 della legge sul consumo del

suolo con il suo regime transi-torio prevederebbe che questasia direttamente svolta dal legi-slatore regionale.

In merito, nasce anche il con-trasto con il parametro dellasussidiarietà verticale di cuiagli articoli 5, e n8 della Costitu-zione, sia nellaparte in cui il Co-mune lamenta l'indetermina-tezza temporale della previsio-ne (la legge non prevede alcun"sbarramento" interdittivo peril mancato rispetto a parte dellaRegione del termine per l'ap-provazione del Pgt), sia per laportata "espropriativa" dellalegge stessa che sottrae al Co-mune l'effettivo esercizio delleproprie competenze.

La questione non si esaurisceentro i confini della Lombardia.In attesa della legge statale perla difesa dei cosiddetti green-fields - anche questa legislaturasiè conclusa senza una legge or-ganica sul consumo di suolo -molte Regioni si sono mossecon disposizioni analoghe aquella lombarda messa in di-scussione dal Consiglio di Sta-to,limitando fortemente il cam-podi azione dei Comuni in atte-sa della definizione del quadrocomplessivo (si vedano le sche-de e l'articolo a fianco).

È anche per questo motivoche l'interesse non viene menocon la recente riscrittura del-l'articolo 5 della legge 31/2014,attuata con la Lr 16/2017 che hasensibilmente ampliato i casi incui i Comuni lombardi possonovariare i propri Pgt,ad esempioapprovando varianti generali oparziali che assicurano un bi-lancio ecologico del suolo nonsuperiore a zero (per quanto se-condo modalità che non hannoimpedito al Consiglio di Stato dirivolgersi alla Consulta).

O RI P R ODUZION E R6 E RVATA

Consumo di suolo Pagina 12

Da[ 2018 anche in Emilia Romagna

La mappa delle leggiche danno lo stopa nuove costruzioni

Altre Regioni oltre alla Lom-bardia si sono attivate nel con-trasto al consumo del suolo, al-cune delle quali conun impiantonormativo non dissimile daquello della legge lombarda orain bilico in attesa del vaglio dellaConsulta. Mentre, alivello stata-le, con la fine della legislatura, ètramontata l'ipotesi di una nor-mativa nazionale, dopo la deca-denza del disegno di legge As2383, fermo al Senato.

Il panorama legislativo regio-nale è differenziato (si veda lascheda a fianco). Da ultima,l'Emilia Romagna è intervenutasul tema con la «Disciplina re-gionale sulla tutela e l'uso delter-ritorio» (legge 24/2017) operati-va dal i° gennaio 2018. L'obiettivoè il consumo di suolo a saldo zeroentro i12050.

Il consumo di suolo nelle areeagricole è quindi consentito soloper opere pubbliche e di pubbli-ca utilità ovvero se sia dimostra-ta l'impossibilità di riutilizzo diaree già urbanizzate e, in tali casi,assicurando il minor impatto econsumo di suolopossibile.ICo-muniinoltre dovranno adeguaregli strumenti urbanistici entrotre anni e concludere il processonei due anni successivi.

In senso analogo alla leggelombarda è strutturato il dise-gno di legge 62/15 della GiuntaRegionale dell'Abruzzo, cheprevede un regime transitorioquasi speculare alla legge lom-barda 31/2014. In attesa dell'ade-guamento di livello di pianifica-zione superiore, i Comuni po-tranno approvare unicamentevarianti allo strumento urbani-stico comunale vigente e pianiattuativi in variante allo stessoche non comportino nuovo con-sumo di suolo.

In Toscana la legge 65/2014consente impegno di suolo non

edificato solo all'interno del ter-ritorio urbanizzato individuatodal piano strutturale dei Comu-ni. Mentre durante i cinque annisuccessivi all'entrata in vigoredella legge, le trasformazioninon residenziali fuori dal terri-torio urbanizzato, che compor-tino impegno di suolo inedifica-to, sono ammesse solo previoparere favorevole della confe-renza di copianificazione.

Ancora, l'Umbria con Lr

1/2015 ha previsto che le disposi-

zioni sul consumo del suolo ab-

biano «valore di principio gui-

da» e prevalgano sulle disposi-

zioni degli strumenti urbanistici

generali e d ci regolamenti edilizideglientilocali.

A queste Regioni si aggiungela Calabria, la cui legge 19/2002fissava al 31 dicembre scorso lascadenza per approvare il pianostrutturale comunale o associa-to. Fino ad allora, non sono am-messe varianti urbanistiche di-verse da quelle connesse alla re-alizzazione di progetti di operepubbliche odi interesse pubbli-co, o da interventilegati allapro-grammazione negoziata.

In Veneto la Lr 14/2017preve-de che sia la giunta regionale adefinire la soglia massima diconsumo del suolo (con unprovvedimento a revisione al-meno biennale). Fino all'ema-nazione del provvedimento,i Comuni non possono preve-dere nuovo consumo di suolo,salvo che per opere pubbliche edi interesse pubblico. Inoltre, fi-no all'adeguamento degli stru-menti urbanistici e territorialinei Comuni veneti, i limiti defi-niti dal provvedimento dellaGiunta prevarranno, se piùstringenti circa l'utilizzo delsuolo, su quelli degli strumentiurbanistici comunali.

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Le altre norme temporanee

ABRUZZO

a

Entro sei mesi dall'entrata in vigoredella legge, la Regione individualasoglia massima del consumo disuolo consentito. Fino a Irecepimento nei piani regolatoridelle previsioni di legge non èconsentito i[ consumo di suolo,

CALABRIA MA

UMBRIA

VENETOI I

Tutti i comuni della Regionedovevano approvare, entro il 31dicembre 2017, il pianostrutturale comunale o associato.Fino a quel momento, non sonoammesse varianti urbanistichese non per progetti di opere

I Comuni avviano l'adeguamentodella pianificazione urbanistica alledisposizioni sul consumo del suoloentro tre anni dall'entrata in vigoredella legge (1°gennaio2018)e loconcludono nei due anni successivi.La Regione assume l'obiettivo del

Nei cinque anni successiviall'entrata in vigore della legge iComuni possono approvarevarianti al piano strutturale e alregolamento urbanistico checontengono anche previsioni dì

Le previsioni sul consumo delsuolo contenute nella legge1/2015 prevalgono sulledisposizioni degli strumenti

La Giunta regionale, entro 180giorni da M'entrata in vigore dellalegge, defi nisce i li mitial consumodi suolo perfinalità urbanistico-edilizie. Nelfrattempo nei pianiterritoriali e urbanistici e nellevarianti, non sipossonoinserire

tranne che per gli interventi giàprevisti e a pprovati i n via definitiva.IComunipossonoapprovarevarianti allo strumento urbanisticoo piani attuativi senza consumo disuolo.Disegno di legge 62/15

pubbliche odi interesse pubbliconon in contrasto con gli strumentiurbanistici sovraordinati.Ai Comuni che non hannoadempiuto, si applica il poteresostitutivo regionale.Lr19/2002

consumo del suolo a saldo zeroentroil2050. Nelle aree agrico[eflconsumo è consentito solo peropere pubbliche e nei casi in cui èdimostrata l 'impossibilità del riusodi areegià urbanizzate.Lr24/2017

impegno di suolo non edificatoall'esterno del perimetro delterritorio urbanizzato.Lr65/2014 «Norme per il governodel territorio», come modificatadalla Lr43/2016

urbanistici generali e deiregolamenti edilizi vigenti neiComuni.Lr1/2015

previsioni di consumo di suolo,salvoche peropere pubbliche.Fino a [l 'adegua mento deglistrumenti urbanistici , i limiti dellagiunta regionale prevalgono, se piùstri ngenti , su quelli comunali.Lr14/2017

Consumo di suolo Pagina 13

FinanzaI PARADOSSI DEI DEBITI STATALI

A 25 anni confezionava a Londra titoli e strumenti di copertura per conto di Goldman Sachs finitia Stati, comuni ed enti locali. George Jabbour spiega come, dal Portogallo all'Italia, siano state proposte

scommesse molto costose, spesso insostenibili per gli amministratori pubbliciJ aber George Jabbour, che ha 36

anni, un decennio fa lavorava già aGoldman Sachs, nell'ufficio di

Londra che disegnava derivati da ven-dere (anche) ai governi e agli enti loca-li europei. Ha una conoscenza direttadi quella categoria di titoli, che negliultimi quindici anni sono costati mol-te decine di miliardi di euro ad alcunedelle amministrazioni locali e dei go-verni europei più indebitati: in Au-stria, Grecia, Portogallo e naturalmen-te anche in Italia. Questo è il suo atto diaccusa contro le banche d'investimen-to benché, per ragioni di riservatezza,Jabbour non possa rivelare in qualicontratti si trovi anche la sua mano.Morya Longo sul «Sole 24 Ore» stimache i derivati con le banche d'investi-mento abbiano aggiunto al debitopubblico 16,9 miliardi di euro solo trai12ou e Il 2014. Il quadro è così difficileche la Corte dei Conti si è spinta a cita-re in giudizio quattro figure di verticedel Tesoro di oggi e del passato - i di-rigenti Vincenzo La Via e Maria Can-nata, gli ex ministri e direttori generaliDomenico Siniscalco e Vittorio Grilli- con esorbitanti richieste per dannoerariale: una pretesa di indennizzi insede civile contro singoli funzionaripubblici, nota Jabbour, che resta uncaso unico al mondo.Signor Jabbour, perché ha voglia di

parlare di queste questioni?«Lavoravo nell'industria finanziaria,

nella strutturazione di derivati, inte-rest-rate swap e altri prodotti struttu-rati. Inclusi alcuni di quelli moltocomplicati».Del tipo di quelli che furono venduti

alle autorità italiane?«Certo: quei prodotti sono stati ven-

duti in tutto il mondo, a enti pubblici eprivati. Non solo da voi ma, di sicuro,sono stati venduti anche a comuni eautorità locali italiane».Lei ha lavorato al desk di Goldman

che ha disegnato alcune delle strut-ture vendute in Italia e a altri Statieuropei?«Ho lavorato alla strutturazione sui

di Federico Fubinitassi d'interesse e quei prodotti sonostati venduti a governi e enti pubbliciin tutto il mondo. Il nostro desk nelperiodo 2006-2009 copriva prodottistrutturati sui tassi d'interesse in Eu-ropa e tutto ciò che aveva a che farecon swap o derivati in euro, o derivatisui tassi d'interesse».I governi accendono quei contratti

per coprirsi dal rischio che in futurosalgano i tassi. Che male c'è?«Lei ha ragione, molti swap sui tassi

d'interesse sono importanti. Se un enteo un'azienda hanno un debito a interes-se variabile, l'onere sarà soggetto a flut-tuazioni quando i tassi scendono o sal-gono, e questa instabilità può diventaremolto dannosa. Perciò a volte gli entientrano in swap (scambi, ndr) sui tassid'interesse: ricevono dalle banche untasso d'interesse variabile, che corri-sponde a quello che devono pagare sulloro debito, e in cambio pagano un tas-so fisso».L'Italia lo ha fatto fin dagli anni `90,

no?«Molti Paesi lo hanno fatto. Se è qual-

cosa di così semplice, il solo rischio acui sei esposto è che cambi il livello dei

tassi. Se quel livello è alto quando ac-cendi l'accordo e poi scende, allora ov-viamente ci perdi. Ma se i tassi fosserosaliti avresti risparmiato. E pura gestio-ne del rischio, non c'è niente di sbaglia-to. Anche quando compri una polizzaantincendio e la tua casa non va a fuoco,perdi i soldi del premio. Ma lo hai fattoper buone ragioni».Cosa non va bene , dunque?«Il problema è che a volte le banche,

quando vendono a enti pubblici questiswap o derivati sui tassi, ci mettonodentro grosse commissioni. Più alte diquelle che si farebbero pagare da unohedgefund».Come fanno?«Parto dai casi più semplici, poi arrivo

ai più realistici. Negli interest-rate

swaps a volte ci sono commissioni im-plicite. Immaginiamo che i tassi sianoal 5% e il cliente entri in uno swap in cuiriceve un tasso variabile e paga alla ban-ca un tasso fisso del 5%. Ma se il clientenon è molto sofisticato e non capiscecome funzionano gli swap...»Per esempio gli enti locali?«Avolte anche aziende private o i Paesi

in via di sviluppo. Ma torniamo al-l'esempio del 5%: la banca può dire alcliente che deve trovare lo swap o la co-pertura dal rischio sul mercato, quindichiede di farsi pagare il 5,5% per il servi-zio. Se il cliente non è molto sofisticato,paga. Se invece è più esperto, negozia alribasso al 5,3% o magari cerca altre of-ferte da altre banche e riduce la com-missione fino al 5,o5%».Sono dinamiche di mercato traspa-

renti. Che c'è di sbagliato?«Nella pratica, le banche introducono

ad arte alcune complessità in più. Ciòimpedisce di mettere facilmente le of-ferte dei diversi istituti in concorrenzafra loro e dunque le banche stesse evita-no di dover accettare ribassi sulle lorocommissioni».Come fanno?«Invece di chiedere all'ente pubblico di

pagare per esempio i15%per i prossimidieci anni, gli propongono magari dipagare i12% nei prossimi tre anni e sal-dare il resto durante la vita del contrat-to. Oppure a volte le banche offrono al-l'ente di anticipare qualcosa, magari unpaio di milioni di euro, ma ovviamenteniente è gratis. Quei soldi andranno poiripagati negli anni finali del contratto».

a

Derivati Pagina 14

Queste strutture ricordano i mutuisubprime in cui il costo degli interes-si esplodeva dopo qualche anno.«È una caratteristica molto comune.

Molte organizzazioni sono ottimiste sulfuturo lontano - è la natura umana -ma hanno bisogno di soldi subito. An-che perché le persone di solito restanoin un ruolo di responsabilità pubblicaper tre-cinque anni. Poi non è più un lo-ro problema. C'è un grosso incentivopersonale e finanziario a entrare inquesti contratti. E quando ci aggiungicomplessità ulteriore, diventa ancorapiù difficile per il cliente calcolare l'am-montare effettivo del costo che si sob-barca».Dunque le banche creano comples-

sità e opacità inutili per guadagnaredi più con questi contratti?

I conti con la GreciaNel 2001 il governo di Atene stipulò conGoldman Sachs un contratto nel qualenon si utilizzavano tassi di cambio realima altri, fittizi, che permettevano allaGrecia di ottenere dalla banca d'affariamericana una riduzione del debito dicirca 2,4 miliardi di euro. Un truccocontabile che permise alla Grecia dimostrare all'Europa di aver intrapresola strada del risanamento, ma cheinguaiò poi il premier GeorgePapandreou (nella foto).

Il salvataggio di LisbonaLa crisi economica condusse ancheil Portogallo sull'orlo del fallimento.Nel 2011 la Comunità internazionaledovette intervenire con risorsefresche pari a 78 miliardi di dollariper impedire a Lisbona l'ipotesi di unfallimento. Nella capitale portoghesesi insediò la cosiddetta troika(Commissione europea, Bancacentrale europea, Fondo monetariointernazionale), e si dimise il premierJosè Socrates (netta foto).

«In effetti. Ci sono altri aspetti che ren-dono il costo dei derivati molto più opa-co e complesso da calcolare, quandoaggiungi altre strutture».Quali?«Per esempio la banca propone a un

ente locale di pagare un tasso basso,magari il 2% per i prossimi tre anni. Poidal quarto anno l'ente potrà pagaresempre il 2% solo se i tassi restano fra il2% e il 5%, ma dovrà pagare l'8% se i tassiescono da quella fascia. Finisce per es-sere una scommessa».Cioè risparmi qualcosa se vinci, ma

perdi moltissimo se perdi?«Sì e la scommessa può essere su qua-

lunque cosa: se i tassi vanno solo soprao solo sotto una certa soglia, o magaricalcoli il numero dei giorni sopra e sot-to, o leghi la struttura a un certo tasso dicambio. Molto di moda è legare il tuttoalla differenza fra due tassi d'interessediversi: lo swap a dieci anni, meno loswap a due anni».Che senso ha per un governo o un en-

te locale?«Questa è roba da hedge fund. Se le co-

se vanno storte, perdi un sacco di soldi.Non è roba da offrire a enti pubblici cherappresentano i contribuenti del loroPaese».Insomma, più è complicato un con-

tratto , più è probabile che una bancafinisca per guadagnarci molto.«Sì, perché per il cliente sarà più diffi-

cile da negoziare e spesso da capire nel-le possibili conseguenze più in là neltempo».Ma sembra difficile sostenere che ci

sia qualcosa di illegale: le autorità vo-

Le accuse al TesoroMaria Cannata, Vincenzo La Via,Domenico Siniscalco e VittorioGrilli (foto), al gotha dei topmanager del Tesoro in diverseepoche la Corte dei Conti haaddebitato lo scorso anno l'accusadi negligenza nella gestione di uncontratto derivato con MorganStanley. I quattro sono stati citatiin giudizio per il risarcimento dioltre 3 miliardi di euro. Il giudizio èfissato per il 19 aprile prossimo.

gliono ridurre il rischio -tassi e lebanche danno loro opzioni più o me-no trasparenti per farlo.«Gli enti pubblici dovrebbero scom-

mettere su questi diversi tassi? Dovreb-bero assumersi questi rischi?»Lei che ne pensa?«Ho visto un sacco di scandali: Porto-

gallo, Francia, Austria, Grecia, Libia.Anche in Italia ho richiamato l'attenzio-ne su alcuni rischi. Mi sembra mio do-vere dare l'allerta, perché il denaro deicontribuenti in ultima analisi rappre-senta i più poveri. Il denaro pubblicoserve per l'istruzione, la sanità, le pen-sioni. Non è giusto che quella ricchezzavenga trasferita a persone che sono frale più ricche al mondo».Lei si è lanciato in questa crociata

contro le banche per espiare?«Ho sempre pensato che queste prati-

che fossero ingiuste e ho deciso di lan-ciare un'impresa, non un'opera di bene.È un'attività con cui posso mettere inguardia e consigliare gli enti pubblicisu questi accordi complessi. Mi è giàvalsa la nomina fra i 40 migliori ban-chieri di Londra under 40».In Italia la Corte dei Conti chiede in-

dennizzi astronomici ad alcuni fun-zionari del Tesoro. Che ne pensa?«È una questione legale, dipende dalle

leggi del Paese. Ma nella mia esperien-za in Europa e nel mondo, non ho maivisto un caso di diritto civile in cui deifunzionari pubblici abbiano dovuto pa-gare di tasca propria per queste que-stioni. Anche perché le persone coin-volte comunque non posseggono leenormi somme richieste».

n RIPRODUZIONE RISERVATA

Doccia fredda a MilanoUno dei più rilevanti procedimenti suiderivati ha riguardato il comune diMilano per uno swap su un bond da1,7 miliardi sottoscritto nel 2005. Unasentenza del 2012 ha condannatoDeutsche Bank, Ubs, Jp Morgan eDepfa Bank e 9 tra amministratori edex manager. Due anni dopo inappello l'assoluzione. Transazione insede civile (sindaco Giuliano Pisapia,foto): palazzo Marino incasserà 750milioni in 23 anni, interessi compresi.

Derivati Pagina 15

Dalla Sicim a Trevi, da Salini Impregilo a Pizzarolli eAslaldi: i conlraclor ilaliani impostano strategie di pori afoglioall'estero. Ma lo scenario cambia, avverte Sace: dalle frontiere ai mercati avanzati. Il traino del piano Trump

di Francesca Gambarini

I CAMPIONI DELLE GRANDI OPEREALLA RISCOPERTA DELL !AMERLCA

E un business zaino in spalla quello dei costruttori italia-ni. Storicamente, ma anche nei recenti anni di crisi, lenostre aziende hanno costruito e riqualificato, fatto

nascere ponti e gasdotti, porti e aeroporti, reti e palazzi intutto il globo, dall'Algeria al Kenya, dall'Argentina all'Iran.Novelli Cristoforo Colombo, i contractor tricolori si sono di-retti in larga parte alle periferie del mondo, cogliendo oppor-tunità e imparando a gestire e a coprirsi dai rischi. Ma ora,come mostra uno studio di Sace Simest, la società del gruppoCassa Depositi e Prestiti, da sempre attore importante nel so-stegno del settore, all'estero come in Italia, devono vincereun'altra sfida, che viene dai mercati maturi. Quelli dell'Occi-dente del mondo in primis, che stanno mostrando un risve-glio sia nella domanda, sia nelle capacità di attrarre investi-menti: oggi sono al 40,3% della quota globale, contro i134,7°ßdel 2016.È qui che si giocherà la partita dei pros-

simi anni. A cominciare dagli Stati Uni-ti. Dove il portafoglio grandi opere finoal 2016 era inferiore a quello dell'Etio-pia, oggi Trump ha annunciato la par-tenza del piano infrastrutturale da millemiliardi di dollari, già baluardo dellasua campagna elettorale.

Modelli e convergenze

Partendo da un parallelo storico-mari-naro, che accoppia le imprese italiane aigrandi esploratori, da Colombo, a Ve-spucci a Caboto, Sace ha analizzato le ca-ratteristiche di operatività delle nostre aziende all'estero. Chiha commesse nei mercati di frontiera è stato associato a Cri-stoforo Colombo; chi ha preferito Paesi più stabili e con buoneprospettive di crescita sono degli «Amerigo Vespucci». «Gio-vanni Caboto» sono le aziende che scelgono Paesi ad alto red-dito, fortemente concorrenziali. Vediamole più da vicino.Tra i campioni dell'export di grandi opere ci sono big come

Astaldi, Rizzani de Eccher, Pizzarotti o Salini Impregilo, da 6oanni presente in Etiopia e che recentemente, con il supportodi Cdp, ha ottenuto un contratto da 300 milioni di dollari perun centro commerciale a Dubai o che, in consorzio, ha co-struito il nuovo canale di Panama. Oppure Trevi, che opera in8o Paesi e si è da poco aggiudicata un contratto in Kuwait perla realizzazione di 8 silos per la raccolta e stoccaggio di gasliquefatto naturale (Lng). Realizza il gg%o del fatturato in mer-cati di frontiera anche la Sicim di Busseto, che per il 2017 pre-vede un turnover di 6oo milioni di euro, tutti all'estero, e cheoggi ha progetti in corso dall'Angola al Messico al Kazakistan.Le avventure nel «mondo nuovo» coinvolgono anche impre-se di ambito regionale, che all'estero cercano lavori di taglio

medio, come Europea 92. L'Ance, nel suo «Rapporto 2017sulla presenza delle imprese di costruzione italiane nel mon-do», ha evidenziato 244 nuovi lavori aggiudicati oltre confinedalle imprese italiane, per un totale di 686 cantieri aperti, pa-ri a un valore di circa go miliardi.«Se l'export è elemento trainante dell'economia tricolore -

spiega Roberta Marracino, responsabile Studi e comunicazio-ne di Sace -, con 112017 anno d'oro grazie auna crescita intor-no all'8% non è superfluo evidenziare che una parte rilevante

i questa performance dipende dalle imprese che si occupa-no di infrastrutture e costruzioni, che sono state capaci di af-frontare in modo profittevole mercati difficili (le geografie daiprofili di rischio elevati pesano per il 18% in media nel portafo-glio dell e imprese italiane di costruzione, ndr), passando da 3miliardi di euro di fatturato estero nel 2004 (31° del totale) a 14

II 40% degliinvestimenti

globaliin costruzioni èoggi nei Paesi

pati, insviiupcrescita sugli

Emergenti

miliardi nel 2016 (73% del totale)». Unmade in Italy cruciale per il sistema Pae-se. Prosegue Marracino: «In termini diricaduta, abbiamo calcolato che le com-messe estere aggiudicate dalle nostreimprese nel 2o16 hanno generato in Ita-lia un impatto pari a 200 mila nuovi postidi lavoro e 14 miliardi di Pil».L'abilità è stata intercettare una doman-

da in forte crescita nei Paesi emergenti,in un momento in cui nei Paesi sviluppa-ti il crollo dell'economia bloccava inve-stimenti e nuove opere. «Ora siamo inuna fase diversa - puntualizza Marraci-no -: nei mercati avanzati riprendonogli investimenti, proprio dove tradizio-

nalmente il radicamento delle nostre imprese è più debole. Alcambio di scenario va aggiunto un ritardo nei pagamenti e neilavori negli Emergenti. Servirà un riposizionamento e ci sonoeccellenti aziende in grado di giocare la partita». Che non saràmagari la costruzione di una centrale a ciclo combinato o diun gasdotto, ma «richiederà la capacità di sfruttare le oppor-tunità dei trattati internazionali di reciprocità per entrare nel-le gare interazionali in cui possiamo dire la nostra. È impor-tante farlo perché, almeno nei prossimi 5 anni, ci attendiamouna domanda in salita», spiega. Il percorso è già iniziato e tan-

Grandi opere Pagina 16

te aziende «Caboto» sono partite. Dicono i dati che le com-messe acquisite dalle imprese italiane nel 2016 sono aumen-tate di oltre il20° , per un totale di 20,8 miliardi, principal-mente per effetto di una maggiore domanda dalle economieOcse, dall'Australia alla Svezia, che rappresentano il 46% degliordini dell'anno (9,6 miliardi). E i123% delle assegnazioni sisono concentrate nel Nord America, con gli Usa per la primavolta al vertice dei primi dieci mercati per le imprese italiane(dati Ance).

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Cristoforo ColomboII navigatore genoveseè modello per le aziendeche operano nei mercatidi frontiera, ad alto rischio

Amerigo VespucciTra i primi esploratori deiNuovo Mondo, è un modelloper chi entra in Paesi conbuone prospettive di crescita

Gli esploratoriQuota di fatturato estero dei principali contractor italiani

cop 43%Cimolai 48%

Mont-Ele 50%Sedir 52%

Cipa 53%Cmc 55%

Icm 57%Condotte 61%Pizza rotti 64%

Ghella 66%Seas 77%

Renco 81%

Bonatti 83%Astaldi 84%

Rizzani 85%Salinilmpregilo 91%

Trevi 92%Ibi 93%

Europea 92 95%

Sicim 99%

0

I I

m

Giovanni CabotoIl veneziano è associato alleaziende che si avventuranoin Paesi ad alto reddito efortemente concorrenziali

II mappamondoPrimi Paesi per lavori in corso da parte delle imprese italiane. Dati in miliardi di euro

E Commesse Portafoglio

7,16,5

2,3

03 0,5

Turchia i Qatar Usa

3,75,5

4,3

33,3

- - -

0,20,6

3,1

2

0,1

Etiopia i Venezuela i Al~ Francia I Arahia Saudita l Russia Libia

I

Grandi opere Pagina 17

I giovani di età conripr-esa fr-a i 18 e i 35 urini possono oCCerier-c frnro a 200 nrila curo

Resto al Sud, sportello apertoDomande dalle ore 12. Punteggio minimo di 12 su 20

Pagina a curaDI ROBERTO LENZI

Parte oggi alle 12 la pos-sibilità di presentare ledomande per il bando«Resto al Sud». L'ora-

rio è importante, in quanto sitratta di un bando a sportello.Gli aspiranti imprenditori e leimprese già costituite da gio-vani operanti nelle regioni delMezzogiorno, dovranno peròpuntare a ottenere anche unpunteggio almeno pari a 12,altrimenti la velocità nellapresentazione dell'istanza saràstata inutile. La circolare del22 dicembre 2017, n. 33, dellaPresidenza consiglio dei mini-stri e i relativi allegati hannoportato queste ulteriori speci-fiche. I richiedenti possono con-tare su un mix di contributo afondo perduto e finanziamentoagevolato che coprirà progettiimprenditoriali con budget finoa 200 mila euro.

Per agevolare la liquidità,la prima quota potrà essererichiesta anche senza presen-tare le fatture quietanzate.

L'obiettivo del bando è quellodi spingere i giovani a rimane-re nelle proprie regioni natieo di stimolarli a spostarsi alSud. Le domande potrannoessere inviate nella modalitàa «sportello», esclusivamenteonline, attraverso la piattafor-ma telematica.

I potenziali beneficiari do-vranno essere dotati di unindirizzo di posta certificata,disporre della firma digitalee registrarsi alla piattaformaraggiungibile al sito internetwww.invitalia.it. La domandaè costituita da un progetto im-prenditoriale da compilare sul-la piattaforma e dovrà esserecorredata da atto costitutivo estatuto, in caso di società, e da-gli altri documenti richiesti.

La valutazione . La valuta-zione viene fatta considerandoquanto dichiarato nel «proget-to imprenditoriale» che vienecompilato online.

I candidati dovranno indica-re i dati e il profilo del sogget-to richiedente, la descrizionedell'attività proposta, compa-randola con quanto esistente.

Dovrà essere esplicitatal'analisi del mercato con ana-lisi dei competitor, dovrannoessere rappresentate le stra-tegie commerciali, dovrannoessere rappresentati gli aspettitecnico-produttivi e organiz-zativi e gli aspetti economico-finanziari.

Solo nel caso di persone fi-siche, proponenti per conto diPini costituenda, la domandadi agevolazione potrà essereaccompagnata dal solo pro-getto imprenditoriale.

In questo caso, l'ulteriore do-cumentazione societaria dovràessere trasmessa elettronica-mente entro 60 giorni dallacomunicazione di esito positi-vo della valutazione, il periodosale a 120 giorni nel caso in cuiuna delle persone fisiche, checompongono la società è resi-dente all'estero.

I richiedenti . Le richiestedi agevolazioni devono esserepresentate dai soggetti di etàcompresa tra i 18 e i 35 anni.

I soggetti non devono neces-sariamente essere residentinelle regioni del Mezzogiornoal momento della presentazio-ne della domanda.

È infatti sufficiente che siimpegnino al trasferimentodella residenza nelle zoneammissibili entro sessan-ta giorni, o entro centoventigiorni se residenti all'estero.I 60/120 giorni decorrono dal-la comunicazione del positivoesito dell'istruttoria. Pertanto,possono proporre un progettoimprenditoriale sia i giovanigià residenti in Abruzzo, Ba-silicata, Calabria, Campania,Molise, Puglia, Sardegna eSicilia, sia i giovani residentinelle altre regioni d'Italia oaddirittura quelli residentiall'estero.

Sono tuttavia esclusi i giova-ni che alla data del 21 giugno2017 risultavano già titolaridi attività di impresa in eser-cizio o quelli che risultanobeneficiari, nell'ultimo trien-nio, a decorrere dalla data dipresentazione della domanda,di ulteriori misure a livellonazionale a favore dell'au-toimprenditorialità. I soggettirichiedenti dovranno mante-nere la residenza nelle regioniagevolabili per tutta la duratadel finanziamento. Anche leimprese, una volta diventate

Bando resto al sud Pagina 18

beneficiarie delle agevolazioni,dovranno mantenere, per tut-ta la durata del finanziamento,la sede legale e operativa nelleregioni beneficiarie.

La controindicazione mag-giore è determinata dal fattoche i soggetti risultati bene-ficiari delle agevolazioni nonpotranno essere titolari di uncontratto di lavoro a tempoindeterminato presso un altrosoggetto, a pena di decadenzadel provvedimento di conces-sione, per tutta la durata delfinanziamento.

II punteggio minimo di 12su 20 . Il progetto imprendito-riale dovrà superare una va-lutazione di merito basata sucriteri di valutazione numerici.Ognuno di questi permette diottenere un punteggio, comeesplicitato dalla circolare 33.Il primo criterio riguardal'adeguatezza e coerenza dellecompetenze possedute dai soci,rispetto alla specifica attivitàprevista dal progetto impren-ditoriale. Questa viene valuta-ta anche con riguardo a titoli ecertificazioni possedute.

Il secondo e terzo criterio ri-guardano la capacità dell'ini-ziativa di presidiare gli aspettidel processo tecnico-produttivoe organizzativo e la potenzia-lità del mercato di riferimen-to, il vantaggio competitivodell'iniziativa e le strategie dimarketing.

Il quarto criterio riguarda lasostenibilità tecnico-economicadell'iniziativa, con particolareriferimento all'equilibrio eco-nomico, nonché alla pertinen-za e coerenza del programmadi spesa e dei flussi di cassa eil finanziamento del capitalecircolante. Il quinto e ultimocriterio è relativo alla verificadella sussistenza dei requisitiper la concedibilità della ga-

ranzia del Fondo di garanziaper le pini.

Il progetto imprendi-toriale. I punteggi vengonodesunti da quanto dichiaratonel progetto imprenditoriale.All'interno viene riportatal'idea di business, ove vienesintetizzato il progetto, vengo-no illustrati gli elementi piùrilevanti e spiegati quali sonoi motivi che lo rendono «unico/vincente». Evidenzia cosa l'im-presa intende produrre o eroga-re. Identifica a chi è rivolta l'of-ferta. Rappresenta quali sono ibisogni che intende soddisfare.Indica il motivo per cui il teamdi progetto o l'imprenditore in-dividuale ha le caratteristichegiuste per riuscire nell'attivi-tà da realizzare. Evidenzia leesperienze precedenti dei pro-motori dell'iniziativa. Descrivel'organizzazione che prevededi adottare. Evidenzia le atti-vità chiave e specifica quali diesse saranno svolte all'interno

dell'impresa e quali verrannoinvece affidate ad altri soggettiesterni. Focalizza sul bisognoche intende soddisfare il pro-getto e sui motivi per cui l'of-ferta proposta è migliorativao più competitiva rispetto aquelle attualmente disponibilisul mercato. Analizza i compe-titor e punta ad evidenziare iltarget di mercato. Quantificail prezzo di vendita per singolatipologia di prodotto/servizio edi criteri utilizzati per determi-narlo. Spiega come l'iniziativaimprenditoriale riuscirà ad as-sumere, rispetto ai competitordiretti e% indiretti, una posi-zione di leadership, o, comun-que, competitiva, nel mercatodi riferimento. Descrive le stra-tegie promozionali e di comu-nicazione che saranno adottateper conquistare e incrementa-re la clientela target. Indica ilbudget necessario per perse-guire tali strategie. Evidenzia

a quali condizioni ciascuna del-le modalità individuate è so-stenibile nel tempo. Descrivele tappe principali dello startup d'impresa, soffermando-si sulla quantificazione deitempi e dei fabbisogni dispesa relativi ai tre momen-ti chiave di realizzazione delprogetto imprenditoriale: lamessa a punto del prodotto/servizio nella sua versioneprototipale, l'effettuazionedei primi test di mercato, illancio del prodotto/servizio.Predispone un conto econo-mico previsionale, effettual'analisi dei flussi e fornisceinformazioni sull'attuale ofutura disponibilità dellerisorse finanziarie che i socidovranno ulteriormente ap-portare in società. Invitalia,da queste informazioni e daquanto emerso dal colloquio,andrà a determinar il pun-teggio spettante all'impre-

L'agevolazione in sintesi J• Presentazione domande a sportello

• Punteggio minimo ammissibile 12 punti

• Punteggio massimo 20 punti

• Ammissibili nuove attività avviate da giovani con meno di 35 anni nelleregioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegnae Sicilia

• Finanziamento massimo di 200 mila euro per progetto imprenditoriale e50 mila euro per soggetto

• Finanziabile la ristrutturazione dell'immobile

• Possibile acquistare macchinari nuovi e programmi informatici

• Ammesse spese di funzionamento fino al 20% del budget

• Agevolazione in regime «de minimis» composta da:- contributo a fondo perduto, pari al 35% del programma di spesa- finanziamento bancario, pari al 65% del programma di spesa, garantito

dal Fondo di Garanzia, con interessi coperti dall'agevolazione e duratadi otto anni di cui due di preammortamento

• Possono far parte della società anche non giovani, ma non ottengonoagevolazione per la loro quota

• Possibile presentare domanda senza aver costituito la società

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Tiziano GrandelliMirco Zamberlan

Sugli incentivi per le funzio-ni tecniche, l'intervento dellalegge di bilancio 2018 non con-sente di dormire sonni tranquil-li. Viene specificato che questicompensi sono finanziati dai ca-pitoli di spesa su cui gravano icosti dell'opera, ma non risultaimmediata la loro esclusione daltetto del salario accessorio.

Ma andiamo con ordine. Conl'approvazione del nuovo codi-ce degli appalti (Dlgs 5012016) ivecchi compensi Merloni ven-gono trasformati in incentiviper le funzioni tecniche, aventiper oggetto non più la progetta-zione ma le attività amministra-tive che attengono alle gare diappalto. Questo aveva fatto sor-gere il dubbio che fosse venutomeno il presupposto per il qualela Corte dei Conti ne aveva de-cretato, a suo tempo, l'esclusio-ne dal tetto per il trattamentoeconomico accessorio. Le se-zioni Riunite, con la delibera51/2oii, avevano individuatonella prestazione professionalespecialistica offerta da soggettiqualificati il motivo dell'esclu-sione. Il dubbio è divenuto cer-tezza quando la questione è sta-ta rimessa alla sezione Autono-mie, la quale ha affermato che inuovi incentivi rientrano nelvincolo previsto dal comma 236della legge 208/2015, oggi trasla-to nell'articolo 23, comma 2, delDlgs 75/2017.

Conseguenza immediata èstata il blocco della contratta-zione decentrata, ponendo glienti difronte aunbivio: o ripaga-no i compensi per le funzionitecniche oppure si corrispond o-no ipremiperla performance.

La soluzione non poteva cheessere legislativa, arrivata conl'emendamento proposto dal-l'Unitel, l'unione dei tecnici de-gli enti locali(comma 526 dellalegge 205/2017): all'articolo 113del D.Lgs. 50/2016 viene aggiun-to un comma nel quale si preve-de che gli incentivi «fanno capoal medesimo capitolo di spesaprevisto per i singoli lavori, ser-vizi e forniture». Ovviamentel'Unione canta vittoria: se i com-pensi fanno capo ai capitoli del-l'opera non devono più transita-re per il fondo decentrato e, diconseguenza, sono escluse daltetto al salario accessorio.

Ma la conseguenza non è cosìmatematica, peruna serie dimo-tivazioni. In primis non è stata

mna. Interpretazione ancora da chiarire

La legge di bilancionon libera dai tettigli incentivi tecnici

abrogata la norma contrattuale(articoli 15 e 17 del contratto na-zionale del 1° aprile 1999) cheobbliga l'ente a far transitare dalfondo i compensi previsti a favo-re delpersonale da norme di leg-ge. Non c'è poi dubbio che gli in-centivi mantengano la loro na-tura ditrattamento accessorio e,nel nostro ordinamento, sonopresenti voci del salario acces-sorio che nonvengono finanzia-te dal fondo e che sono soggetteal tetto. Ne è un esempio la retri-buzione di posizione e di risulta-to dei titolari di posizione orga-nizzativa negli enti privi di diri-genza. Nei dossier di Camera eSenato, a commento del comma526, viene precisato che «per ap-profondire la tematica relativaal computo della spesa di perso-nale della Pa per tali incentivi, sirinvia a due recenti pronuncedella Corte dei Conti, la delibe-razione n. 58/2017 della sezioneligure e la deliberazione 7/17della sezione autonomie». Co-me dire: a livello di spesa di per-sonale (e quindi di vincoli) conla manovra non sarebbe cam-biato nulla.

© RIPROOUZIONE RISE RVATA

Tre ostacoli

011 IL CONTRATTOGli articoli 15 e 17 del contrattonazionale del i° aprile del1999 obbligano gli enti localia far transita re dal fondodecentrato i compensi previstiper il personale da norme dilegge. Questo ostacolodovrebbe essere superato dalnuovo contratto, che si dovràadeguare alla legge nazionale.

021 LA CONTABILITÀGli incentivi restano in ognicaso una parte del trattamentoaccessorio, e l'ordinamentoprevede forme di trattamentoaccessorio che non vengonofinanziate dal fondodecentrato ma sono soggettecomunque ai tetti di spesa, percui la nuova definizioneprevista in manovra nonproduce in sé effettiautomatici

031 LE INDICAZIONII dossier di Camera e Senatoche illustrano la norma fannoespresso riferimento ai tetti dispesa

Incentivi tecnici pubblici Pagina 20

DALLO SPESOMETRO ALL'IVAQUANTI COSTI NELLO STUDIO

I commercialisli si lamentano: la rivoluzione digitale dell'amminis[razione tributaria scarica lropp

oneri e costi sui professionisti. E la norma sullo split payment penalizza chi lavora con il pubblico

di Isidoro Trovato

L

a fine della legislatura è il mo-mento ideale per bilanci e con-suntivi in tutti i settori, ma so-

prattutto in ambito fiscale. L'indivi-duazione di occasioni perse e novità ef-ficaci è un tema ricorrente, peresempio, tra i commercialisti . EnricoZanetti, ex viceministro dell'Econo-mia, commercialista e già direttore del-l'ufficio studi della categoria, non hadubbi: «Le misure più efficaci sono sta-te quelle che hanno riguardato l'aboli-zione del costo del lavoro dalla base im-ponibile Irap e la riduzione dal 27,5% al24% dell'Ires. Ma sono state sprecatetante occasioni in tema di semplifica-zione: a cominciare dallo spesometrofino ad arrivare allo split payment».Quest'ultimo , cioè il mancato incasso

delliva esposta in fattura , è uno dei te-mi più caldi. «Lo scopo qual è? - sichiede Giuseppe Bernoni, commercia-lista ed ex presidente nazionale di cate-goria -. Lo Stato vuole contrastarel'evasione. E non si fida delle aziendeperché teme che qualcuno non versil'Iva. Così mette in piedi un meccani-smo che penalizza i professionisti chedovessero avere prevalenti rapporticon la pubblica amministrazione per-ché, di fatto , non riescono a scaricarel'Iva. Si tratta di un evidente disagio dicarattere finanziario perché i profes-sionisti devono anticipare le somme.Un'incomprensibile decisione penaliz-zante che va contro la semplificazio-ne».

E poi c'è la vicenda spesometro che,secondo i commercialisti, costa circa1.600 euro l'anno ad ogni studio. «Lospesometro ha avuto una vita difficile- continua Bernoni -. Abbiamo in-cominciato prima comunicando il sal-do delle fatture ricevute e delle fattureemesse, poi hanno spostato i termini a

3 mesi, poi a 6 mesi, poi a un anno.Adesso, con l'ultima norma, siamo ri-tornati a 6 mesi. Ma, non sono solo lefatture: l'Erario vuole una serie di datimolto specifici per cui non puoi man-dare solo una copia del libro Iva. L'am-ministrazione ha quindi creato un for-mat particolare sul quale l'azienda e ilprofessionista devono comunicare tut-ti questi dati. È un lavoro più da conta-bile che da professionista. Alla pari del-l'invio della dichiarazione: dicono chebasta un clic, ma non è così perché èmolto più complicato di quanto sem-bra. Una procedura che, tra l'altro, nonrientra nemmeno tra le prestazioni ti-piche professionali, lo facciamo perservizio. Sono attività in perdita nem-meno comprese dai clienti. Il direttoregenerale dell'Agenzia delle Entrate haassicurato che con l'introduzione dellafatturazione digitale (primo gennaio2019) cambierà tutto? Speriamo non siatroppo tardi».

Altro nodo è quello dell'equo compen-so, una sostanziale reintroduzione del-le tariffe minime, un provvedimentoche ha spaccato le categorie professio-nali mettendo in contrapposizionevecchi e giovani. «Capisco la contrap-posizione generazionale - dice Zanet-ti - ma ritengo che il ripristino del-l'equo compenso sia una misura cor-retta dopo che per anni c'è stato un az-zeramento indiscriminato dei minimitariffari. C'è stato un incontrollato ec-cesso di ribasso che ha penalizzato laprofessionalità. Credo che il giustocompromesso sia una distinzione traconsulenza volontaria e quella per ob-blighi di legge (per esempio il compen-so di un collegio sindacale): ritengoche quest'ultima abbia bisogno di unequo compenso che la disciplini e la tu-teli».

FiscoEnrico Zanetti (sopra), exvice ministro all'Economiae Giuseppe Bernoni, expresidente commercialisti

Commercialisti Pagina 21

Studi legali, con i nuovi softwarediminuiscono avvocati e dipendenti

L' LNT ELLIGENZA ARTIF IC IALEIRROMPE NELLA PROFESSIONEFORENSE. QUATTRO I SETTORIIN CUI 51 STANNO SVILUPPANDOLE TECNOLOGIE: CONTENZIOSOSERIALE, COMPLIANCEMANAGEMENT, SERVIZIDI DUE DILIGENCEE CORPORATE TRANSACTIONSERVICE

Patrizia CapuaRoma

Aevocati senza giacca e cravatta,più nerd che legai, a braccetto

con software che macinane dati e smi-stano pratiche lunghe e noiose. Ë il fu-turo 4.0 pergli studi legali? L'intelligen-za artifiçiale, Al in inglese, irrompe nel-la professione forense, cambia lo stileaustero improntato a codici e senten-ze, e trasforma gli avvocati in cybere-sperti modello manager Facebook eGoogle? Più curiosi che interessati, piùscettici che convinti, per ora, migliaiadi professionistiitaliani.

C'è però chi già muove i primi passiverso la nuova rivoluzione dell'lii-tech.Come l'avvocato Francesco Portolano,titolare dello studio Portolano-Cavallo.«lin anno fa, ascoltando una conferen-za dello studio londinese Slaughterand May, uno dei più prestigiosi almondo, abbiamo appreso di un soft-ware e di una piattaforma che promet-teva importanti vantaggi. Essendo noiorientati all'innovazione, mi sono se-gnato il nome del software, Luminan-ce, spiri off di un'università inglese. Ab-biamo eseguito un test nel nostro sta-dio ricreando `in vitro' una due dilugen-ce (analisi dettagliata di una società),su quattromila documenti veri e due-mila temi da passare al setaccio. Abbia-mo coinvolto i soci senior e inostri cin-que praticanti. La piattaforma, in po-chi minuti, ci restituisce una scherma-ta che informa su quanti testi sono initalianoe quanti in inglese, di che natu-ra sono i contratti Mi dice che 5mila so-no di lavoro subordinato tutti identici,tranne quattro,e snocciola tutte le clau-sole, di non concorrenza, di recesso, ec-cetera. Sipotrà dire: il software sbaglia.Certo: non è infallibile, ma unpratican-te laureato da due anni forse lo è? Lamacchina opera a supporto degli esse-ri umani ed eliminaillavoro abasso va-lore aggiunto. ú un avanzamentosenz'altro positivo, e non ci sono costifissi, il software siusa a consumo, inba-se a quanti dati carico sulla piattafor-ma e quanto temp oli tengo. E come unqualsiasi altro costo».

Il software chegestisce un negoziatoo fa un'arringa In tribunale non è anco-ra stato inventato. Ma che l'AI si Inte-grerà e sarà estremamente importanteper aiutaregli avvocati a mantenere co-sti inferiori del servizio legale, fornen-do una prestazione di qualità più altaal cliente, è convinzione di alc uni degliesponenti di studi internazionali inter-vistati per una ricerca dalla law finnBird&Bird,120 avvocati in Italia, 1500

nel mondo. «Non è più fantascienza -afferma Roberto Camilli, legale dellostudio e partner della divisione Infor-mation technology -, noi stessi stiamosperimentando l'uso di software chefanno analisi deitesti e estrazione di in-formazioni chiave. Non è lo scanner,ma proprio il lavoro dell'avvocato. Esempre di più lo utilizzeremo», il tagliodel personale è la diretta conseguen-za? «Forse no, ma liberare persone dafunzioni ripetitive e meccaniche signifi-ca far crescere lo studio. L'avvocato sa-rà l'architetto degli strumenti informa-tici di cui dispone, il rapporto con lepersone resta suo appannaggio. Il ta-glio degli addetti non è il desiderio dinessuno, altrimentiafiìderemmolano-stra vita al computer, cosa che ragione-

volmente nessuno vuol fare».BeLab, `laboratorio' perle nuove tec-

nologie dello studiolegalemilaneseBo-nelli Erede, è già realtà per l'avvocatodel futuro. La l farm con 620 dipen-denti, che oltre alle sedi tradizionali inItalia e in Europa, è sbarcata in Egitto,Etiopia e Dubai, ha una ottantina diprofessionisti, avvocati e non solo, chelavorano alle nuove tecnologie e a bre-ve ne aggiungerà altri ottanta in spaziraddoppiati. <d uno sviluppo della mo-dernizzazione delle nostre attività»spiegal'avvocatoMarcello Giustiniani,mana"partner esperto di innovazio-ne, «in ciascun settore in cui siamo im-pegnati, inseriamo servizi fortementeavanzati o prestiamo quelli tradiziona-li ma in maniera nuova. Ci si pone l'esi-

genza o l'opportunità di fare la profes-sione di avvocato in maniera più effi-ciente e rapida, il mercato ce lo impo-ne e ce lo imporrà sempre dipiù». Quat-tro i settori in cui Bonelli Erede sta svi-luppando le nuove tecnologie: conten-zioso seriale, complian e manage-ment, servizi di due diligence e corpora-te transaction servite, supporto legalealla digitalizzazione, cioè l'attività chel'avvocato del lavoro svolge per un'im-presa che si sta digitalizzando, perchénella trasformazione deve rivedere ilrapporto con i lavoratori. «Abbiamoelaborato e messo a punto software de-ducati che ci aiutano a gestue con la tec-nologia. Adoperiamo soltanto quellidavvero affidabili».

La filosofia di BonelliErede è essere

all'avanguardia ma senza tui in avan-ti. «Non vogliamo trasformare i clientiin c avie», traduce Giustiniaui, «la digitarlizzazione ci consente di fare meglio equesto ci fa crescere». La parola d'ordi-ne è equilibrio. «Nel settore legale èd'obbligo, non si può pensare dì butta-le vecchi strumenti. Quelli nuovi, perpoter essere affidabili, dovranno esse-re perfezionati. E nuove opportunità si-gnificano nuova occupazione». Lerica-dute sull'organizzazione però si faran-no sentire. «Noi oggi siamo meno dicinque anni fa», conferma l'avvocatoFranco Toffoletto, esperto dïinnovazio-ne dello studio Toffoletto De Luca Ta-majo. «Abbiamo aumentato l'efficien-za e ridotto enormemente l'attività ese-cutiva non solo per gli avvocati ma pertutti. Nel senso che, in meno, facciamodi più. E il di più lo fanno le macchine.Tutto è cominciato con un pezzo disoftware all'interno del nostro sistemadi knowledge management che estraedati dalle sentenze e ci crea un data ba-se sui riferimenti: la corte, le parti eall'interno del docum ento estra e le sen-tenze citate e le norme, linka i prece-denti e i collegati. Un lavoro molto sofi-sticato che avviene in qualche mullise-tondo al posto di una persona fisica. inpiù ormai i report contabili vengono co-struiti dalla macchina, con costi netta-mente inferiori». Nicola Di Molfetta, di-rettore di Legal Community, il magazi-ne chemonitora l'attività degli studi le-gali, è convinto che «ignorare le poten-zialità e gli effetti della tecnologia ri-schia di essere il prossimo epic fail diuna intera venerazione di avvocati».

Studi legali Pagina 22

237MILAÉ il numero degli avvocati in Italia,di gran lunga superiorea quello di altri Paesi. La categoriaha reso l'esame di abilitazionemolto selettivoper evitare troppi nuovi ingressi

MILIONI DI EUROE il fatturato annuale complessivodella prima lawfirm italiana,Bonel liErede. Al secondoposto Chiomenti con i26e al terzo Gianni OrigoniGrippo Cappelli & Partners

I

4

MarcelloGlustlnlanl

(i),managingpartner di

Bonell iErede;Roberto

Gamllll (2)avvocato diBird&Bird;

FrancoTofoietto (3),

partner diToffol etto De

Luca Tamajo eNadia Martlni

(4), head ofdata protection

IpeltdiRoedl&Partner

LA TOP 10 DEGLI STUDI LEGALI IN ITALIAFatturato in milioni di euro, 2016

BONELLI EREDE

CHIOMENTI....... ........ .................... ......... ........ .

G I 124T 5 PWI &, PARTNERS ............................................. .................................... ..........

118,8.... ....... ................................................................................ .. ..... .

PIROLA PENNUTO ZEI 116,9.. ..... .. ............................................. ...................................

EY 103,2

-------- -- ----- ...._..........M 12M

GLI AWOCATI IN ITALIAIscritti all'albo

l?ELOITTE - a... .. ............ .... . ................. ........ ........._......................... ... ..... .ICPMG - 77,9

LEGANCE

NCTM

70

75

ina:stlrrelaplar*:A

158.800

104 106 '11 '13 '15

Studi legali Pagina 23

Caccia ai docenti col doppio lavorole indagini che agitano gli atenei

Da Torino a Napoli, centinaia di controlli della Corte dei conti e maxi-multe ai condannatiLe università: colpa del caos creato dalla riforma Gelmini. L'Anac: norme da chiarire

FRANCO VANNI , MILANO

Centinaia di controlli in tuttaItalia, ordinati dalle procureregionali della Corte dei Conti.Milioni di pagine acquisite dallaGuardia di finanza nellesegreterie delle università enelle stanze dei professori:registri didattici, verbali deiconsigli di facoltà,autorizzazioni a svolgereattività esterne. L'obiettivodella campagna nazionale dicontrolli, cominciata nel 2017, èaccertare se i professori conincarico a tempo pieno abbianorispettato le regole suconsulenze e incarichiprofessionali esterni. O seinvece abbiano arrotondato lostipendio (a volte di molto) inmodo irregolare.Sotto torchio sono finitisoprattutto i docenti chedividono le proprie giornate fracattedra e partita Iva. Professoridi Ingegneria con incarichi diricerca retribuiti nel settoreprivato. Geologi che, al di fuoridell'università, fannoconsulenze per compagniepetrolifere. Professori diChimica nominati periti diparte nei processi. Secondo unaricognizione del sindacato deiprofessori Uspur, i docentisotto indagine sarebbero unaventina all'università diPadova, almeno trenta a Napoli,una decina a Bari. Quarantasolo al Politecnico di Milano,dieci in meno al Poli di Torino.Diversi casi si hanno a Trento.Sono pochi gli atenei che nonhanno verifiche in corso. Laprocura lombarda della Cortedei Conti, presieduta daSalvatore Pilato, ha lavoratomolto sui professori diMedicina.«Siamo alla caccia alle streghe- lamenta Maurizio Masi,direttore del dipartimento diChimica al Politecnico diMilano e segretario nazionale diUspur -. È tale lapreoccupazione dei colleghi,che a dicembre abbiamo

dovuto convocare una riunionein università. Molti, per il solofatto di avere ricevuto laverifica della Finanza, sonomortificati nel venire al lavoro.Ed è paradossale, visto che lacapacità di operare nelcontesto produttivo èriconosciuta in tutto il mondocome plus nella valutazione deidocenti e degli atenei».A spaventare i professori - oltrealle contestazioni ricevute,spesso per centinaia di migliaiadi euro - sono le sentenze giàpronunciate dalla Corte deiConti. C'è il caso di unricercatore confermato diIngegneria industrialedell'università di Bologna,titolare di partita Iva dal 2005,condannato lo scorso 6novembre a risarcire 39milaeuro, pari al "totale netto deiredditi da lavoro autonomopercepiti". E già nel2015lasezione campana della Corteaveva condannato dieci docentidell'Università di Napoli"Parthenope" -divisi fra variediscipline, da Economia aGeotecnica - a pagare sommefra i 30mila e i 438mila europerché avrebbero svolto attivitàincompatibili con la docenza atempo pieno. Una sentenza poiriformata in appello, peravvenuta prescrizione.

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A coordinare il programma dicontrolli in Guardia di finanza èil Nucleo speciale spesapubblica e repressione frodicomunitarie. Le verifiche incorso riguardano la presuntaviolazione dei commi 10 e 12dell'articolo 6 della legge 240del 2010, la riforma Gelminidell'Università. La normaregolale attività extradidattiche dei professori,consentendo di svolgere«attività libero professionali edi lavoro autonomocontinuative» ai soli professori«a tempo definito». Queidocenti cioè che hannoaccettato una riduzione distipendio, e il divieto diricoprire cariche accademiche,ottenendo in cambio ampieautorizzazioni a fatturare aclienti privati. È il caso tipicodei professori di Diritto chesvolgono la professione diavvocato, o dei progettisti cheinsegnano ad Architettura.Più complessa è la disciplinaper quanto riguarda i professoria tempo pieno, a cui la riformadel 2010 consente attività diconsulenza esterna, con alcunilimiti e secondo regole decisedai regolamenti dei singoliatenei. Una previsione che hagenerato caos e disparità fraateneo e ateneo su cosa siaconsentito fare e cosa no. Si vadall'estremo della Bicocca aMilano, che vieta le attivitàesterne ai propri docenti atempo pieno, fino all'universitàdi Genova, che alle consulenzenon pone restrizioni oltre aquelle di legge.

Di regola, le procure regionalidella Corte dei Conti tendono afare verifiche soprattutto suidocenti titolari di partita Iva. Enon potendo agire "in viapreliminare", come sancitodalla Cassazione, lo fanno aseguito di segnalazioni edenunce. Per l'avvocatoFrancesco Arecco, che stastudiando per Uspur e per uncorposo gruppo di docenti unaproposta normativa sul tema,«sostenere che avere unapartita Iva di per sé siaincompatibile con il tempopieno, porterebbe allacondanna della maggior partedei professori di area tecnica.La 240/2010 è chiara nelliberalizzare la consulenza, e loconfermano i lavoriparlamentari. Dato che la realtàevolve, la normativa è maturaper l'introduzione di unadisciplina di dettaglio di quantosia permesso e quanto vietato aprofessori a tempo pieno odefinito». Nello stesso senso si èespressa l'Autorità nazionaleanticorruzione. Lo scorso 22novembre, nella deliberanumero 1208, Anac ha parlatodi «incertezza interpretativa» edi «un alto livello di difformitàapplicativa», invocando unintervento del ministerodell'Istruzione e della Ricerca,nella convinzione che «losvolgimento di consulenze,esercizio professionale, attivitàredazionali possa conciliarsilegittimamente e anchevirtuosamente con l'autonomiadi ricerca».©RIPRODU Z IONE RISERVATA

I casi

NapoliDieci docenti dell'università"Parthenope" sono staticondannati a pagare cifre fra i30.000 e i 438.000 euro

BolognaUn ricercatore di Ingegneriaindustriale dell'Ateneo dovràrisarcire l'Unibo per 39.000 europercepiti con il lavoro autonomo

SalernoDocente di Ingegneria a tempopieno dovrà pagare 64.000 europer incarichi e consulenze diattività libero-professionali

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Sono anlrnissibr'li alcune, I,Gppologie dí cnCerrenCo, con, successwr [rasJ)orco e snlalcirnen,Lo

Rimozione amianto agevolataLa rimozione dell'amian-

to è uno degli interven-ti di maggior interessedal punto di vista im-

mobiliare. Interessa prin-cipalmente le imprese chehanno l'amianto sul tetto ed è«spinto» dalle società edili chesi propongono per effettuarei lavori portando in dote unariduzione dei costi del 65%. Glialtri interventi agevolabili dasegnalare sono quelli relativiagli interventi nei settori legnoe ceramica e quelli legati al ri-schio movimentazione manua-le di carichi. Anche per questile imprese possono acquistaremacchinari in sostituzione diquelli esistenti. Completano ilquadro gli interventi in agri-coltura e quelli relativi all'ado-zione di modelli organizzativi edi responsabilità sociale.

Rimozione amianto. Sonoammissibili a contributo esclu-sivamente alcune tipologie diinterventi volti alla rimozio-ne con successivo trasportoe smaltimento, anche previotrattamento in impianto au-torizzato, in discarica autoriz-zata.

Sono esclusi dal finanzia-mento gli interventi di rimo-zione non comprendenti losmaltimento, quelli di incap-sulamento o confinamento e,infine, il mero smaltimento diMca già rimossi.

Per amianto, il bando in-tende i seguenti silicati fibro-si di cui all'art. 247 del dlgs81/2008:

a) actinolite d'amianto, n.Cas 77536-66-4;

b) grunerite d'amianto (amo-site), n. Cas 12172-73-5;

c) antofillite d'amianto, n.Cas 77536-67-5;

d) crisotilo, n. Cas12001-29-5;

e) crocidolite, n. Cas12001-28-4;

f) tremolite d'amianto, n. Cas77536-68-6.

Gli interventi dovranno es-sere affidati a ditte qualificatee iscritte all'Albo nazionale ge-stori ambientali nelle categoriel0A o 10B per la rimozione enella categoria 5 per il traspor-to dei Mca.

Nel dettaglio, le tipologie diintervento ammesse, singo-larmente o congiunte, sono leseguenti:

a) rimozione di intonaci inamianto applicati a cazzuo-la o coibentazioni contenentiamianto applicate a spruzzoda componenti edilizie;

b) rimozione di Mca da mez-zi di trasporto;

c) rimozione di Mca da im-pianti e attrezzature (cordami,coibentazioni, isolamenti dicondotte di vapore, condottedi fumi ecc.);

d) rimozione di piastrellee pavimentazioni in vinileamianto compresi eventualistucchi e mastici contenentiamianto;

e) rimozione di coperture inMca;

f) rimozione di cassoni, can-ne fumarie, comignoli, pareti,condutture o manufatti ingenere costituiti da cementoamianto.

Il progetto presentato deveessere coerente con il Pro-gramma di controllo e manu-tenzione redatto ai sensi delpunto 4 del dm 6/9/1994. Èammessa la rimozione anchedi parte dei Mca presenti ne-gli ambienti di lavoro dell'im-presa richiedente purché ciòsia coerente con le priorità diintervento definite nel Pro-gramma di controllo e manu-tenzione e nel rispetto dellecondizioni dettate.

Esclusi immobili nonutilizzati . Gli interventi de-vono essere effettuati presso

il luogo di lavoro nel qualel'impresa richiedente esercitala propria attività.

L'Inail specifica che perquanto riguarda la bonificadelle strutture edili, sonoesclusi gli interventi su strut-ture delle quali l'impresa ri-chiedente detiene la proprietàma che ha dato in locazionead altra azienda.

L'esclusione vale anche nelcaso in cui in tali struttureoperi, occasionalmente o sta-bilmente, personale dell'im-presa richiedente.

Pertanto, nel caso di loca-zioni parziali di immobili,sarà finanziata la sola quotaparte dei lavori riguardantela porzione di immobile nonlocata e utilizzata direttamen-te dai dipendenti dell'impresarichiedente. Sono invece am-messi gli interventi richiestidall'azienda locataria dell'im-

mobile oggetto dell'intervento.Con riferimento alla tipologiadi intervento «rimozione di co-perture in Mca», la rimozio-ne di coperture in Mca deveriguardare l'intero immobilea eccezione del caso di loca-zione parziale sopra descrit-to, nel quale è ammissibile larimozione parziale della co-pertura. Nel rispetto di talecondizione, qualora l'impresarichiedente eserciti la propriaattività in più edifici facenticapo alla medesima unitàproduttiva è ammissibile larimozione anche solo da unoo più di essi.

Per i progetti di bonifica damateriali contenenti amiantola data di presentazione delpiano di lavoro può essere an-tecedente al 1° giugno 2018.

Rischio derivante dallamovimentazione manualedei carichi . Sono ammissibi-li a finanziamento esclusiva-mente i progetti di elimina-zione e/o riduzione del rischioderivante dalla movimenta-zione manuale dei carichi checomportano rischi di patolo-gie da sovraccarico biomec-canico per i lavoratori, cosìcome definiti dalla normativadi riferimento, e coerenti con

le indicazioni e specificazionitecniche e schede del bando.Nel dettaglio, risultano am-missibili le seguenti tipologiedi intervento:

a) riduzione del rischio damovimentazione manuale deipazienti;

b) riduzione del rischio lega-to ad attività di sollevamento,abbassamento e trasporto dicarichi;

c) riduzione del rischio le-gato ad attività di traino espinta di carichi. Da realiz-zarsi mediante;

d) riduzione del rischio le-gato ad attività di movimen-tazione di bassi carichi adalta frequenza.

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e spe on ammissibili

• Dispositivi di protezione individuale

• Veicoli, aeromobili e imbarcazioni

• Hardware, software e sistemi di protezione informatica

• Mobili e arredi

• Ponteggi fissi• Trasporto del bene acquistato

• Consulenza per la redazione, gestione e invio telematico della domandadi finanziamento

• Adempimenti inerenti alla valutazione dei rischi

• Manutenzione ordinaria

• Compensi ai componenti degli organismi di vigilanza nominati ai sensi deldigs n . 231/2001

• Acquisizioni tramite locazione finanziaria ( leasing)

• Costi del personale interno

• Costi autofatturati• Spese fatturate dai soci

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