CENTRO COMMERCIALE “IL FARO” Una ventata di Aria buona...(1756 - 1791) ancora definito, perché...

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ASSOCIAZIONE MUSICALE “A. CONTARINIComune di Russi Comune di Fusignano Provincia di Ravenna Associazione Musicale Diapason Associazione “A. Corelli” Ravenna Venerdì 23 novembre ore 21 Fusignano, Teatro Moderno Sabato 24 novembre ore 17 Faenza, MIC ore 20.30 Russi, Teatro Comunale ‘La Grande Orchestra’ Nicola Valentini direttore Si ringraziano: INGROSSO CARTA – CANCELLERIA – ARTICOLI DA UFFICIO 48018 Faenza (Ra) – Viale Ceramiche, 19/21 SALAME del NONNO Salumificio del Nonno CONAD FUSIGNANO SNC DI BARTOLINI NATASCIA E C. VL. G. GARIBALDI, 22 - 48010 FUSIGNANO FUSIGNANO VIALE G. GARIBALDI, 22 - 48010 FUSIGNANO (RA) CENTRO COMMERCIALE “IL FARO” Una ventata di Aria buona I Concerti d’Autunno 2012 Lo splendore del ’700

Transcript of CENTRO COMMERCIALE “IL FARO” Una ventata di Aria buona...(1756 - 1791) ancora definito, perché...

  • AssociAzione MusicAle“A. contArini”

    Comune di RussiComune di Fusignano

    Provincia di Ravenna

    Associazione MusicaleDiapason

    Associazione “A. Corelli”Ravenna

    Venerdì 23 novembreore 21 Fusignano, Teatro Moderno

    Sabato 24 novembreore 17 Faenza, MIC

    ore 20.30 Russi, Teatro Comunale

    ‘La Grande Orchestra’Nicola Valentini direttore

    Si ringraziano:

    INGROSSO CARTA – CANCELLERIA – ARTICOLI DA UFFICIO 48018 Faenza (Ra) – Viale Ceramiche, 19/21

    SALAMEdel NONNO

    Salumificio del Nonno

    CONAD FUSIGNANO SNC DI BARTOLINI NATASCIA E C.

    VL. G. GARIBALDI, 22 - 48010 FUSIGNANO

    F U S I G N A N O

    VIALE G. GARIBALDI, 22 - 48010 FUSIGNANO (RA) CENTRO COMMERCIALE “IL FARO”

    Una ventata diAria buona

    I Concerti d’Autunno 2012Lo splendore del ’700

  • P R O G R A M M A

    L’opera in musica nacque a Venezia all’inizio del Seicento. Nel corso del secolo il modello operistico veneziano si diffuse in tutta Italia, in par-ticolar modo a Roma e, successivamente, a Napoli. L’opera era formata dall’alternanza tra momenti dinamici e momenti statici: nei recitativi, più sillabici e rapidi, si portava avanti la vicenda e la narrazione, mentre nelle arie e nei pezzi d’assieme l’azione si fermava per dare spazio al lirismo, all’espressione dei sentimenti. Dalla metà del secolo l’opera italiana co-minciò ad essere esportata anche all’estero, dove incontrò favore o rifiuto a seconda dei casi. L’Inghilterra non conobbe una tradizione operistica fino all’arrivo di George Frideric Handel (1685-1759). Dopo cinque anni trascorsi in Italia, dove poté affinare la sua tecnica compositiva e cono-scere l’opera, nel 1711 Handel si trasferì a Londra. Nello stesso anno venne rappresentato il Rinaldo, un’opera basata su alcuni episodi della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso e sulla storia d’amore tra Rinal-do e Almirena. A Londra Handel scrisse una quarantina di opere, quasi esclusivamente basate su libretti italiani. Per conformarsi al gusto del pubblico londinese, il compositore ridusse il numero dei recitativi e pose l’accento sulla brillantezza e sulla potenza espressiva delle arie solisti-che. Christoph Willibald Gluck (1714-1787) si dedicò quasi esclusiva-mente alla musica operistica e anch’egli scrisse circa quaranta opere. Rappresentato per la prima volta a Praga nel 1750, poi rivisto in una seconda versione per Vienna (1763), Ezio è un’opera ambientata nella Roma antica. La vicenda narra di come il generale Ezio riesca a salvare l’imperatore Valentiniano dalla cospirazione di Massimo, che viene ar-restato. In segno di gratitudine l’imperatore concede ad Ezio di sposare Fulvia, nonostante sia la figlia di Massimo, stabilendo così il lieto fine. L’ineguagliabile versatilità di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) gli permise di sperimentare tutti i generi musicali. All’interno della sua produzione operistica si trovano opere serie e buffe, di stampo italiano, e Singspiel, ossia opere in tedesco in cui si alternano parti cantate e parti recitate. Un posto di grande rilievo è occupato dall’opera buffa Così fan tutte, ossia La scuola degli amanti, scritta su libretto di Lorenzo Da Ponte e rappresentata a Vienna nel 1790. La vicenda si svolge a Napoli, dove due giovani, Guglielmo e Ferrando, scommettono sulla fedeltà delle loro fidanzate. Sotto travestimento cercano così di conquistare l’uno la fidanzata dell’altro e, riuscendoci, non possono far altro che constatare la loro infedeltà, anche se l’episodio si conclude con una riconciliazione e col perdono. Qui la grandezza di Mozart si mostra anche nell’utilizzo del colore strumentale come mezzo per evidenziare gli stati d’animo dei suoi personaggi.

    Silvia Gentilini

    La Grande Orchestra

    Giulia Cerra, Guido Lorenzetti, Antonio Laganà,

    Anna Astori, Keti Ikonomiviolini primi

    Clara Fanticini, Jacopo Cavalli, Ferenc Vojnity Hajduk, Chiara Arzenton

    violini secondi

    Sebastiano Airoldi, Nicoletta Bassetti viole

    Giacomo Fossa, Giada Gallo, Silvia Sciolla violoncelli

    Daniele Rosi contrabbasso

    Gianluca Tassinari, Francesco Luglinioboi

    Alan Selva, Alessandro Foschiniclarinetti

    Michele Gadioli, Giulio Bocchifagotti

    Frederic Gnuffi, Emanuele Ursocorni

    Giovanni Paganelli clavicembalo

    Marta Calcaterra sopranoLeonardo Cortellazzi tenore

    Nicola Valentini direttore

    Nata in seno alla Scuola Grande di San Filippo, ‘La Grande Orchestr’a è una giovane compagine che attinge dalle migliori risorse artistiche del territorio, e si fonda sulla ricerca e sullo sviluppo delle capacità espres-sive dei propri musicisti, nella prospettiva del pieno raggiungimento di una maturità umana ed artistica. Autentico strumento di promozione culturale, la Scuola Grande di San Filippo, oltre ad occuparsi di for-mazione, sostiene e diffonde fin dalla sua nascita proposte musicali ed artistiche che esprimono una reale preoccupazione educativa, un particolare approfondimento culturale, una tensione al recupero della tradizione. La Grande Orchestra è piena espressione di questo com-pito e di questo spirito, essendo soggetto attivo del Corso di Direzione d’Orchestra che la Scuola Grande ha inaugurato a Faenza nel 2011. Il debutto dell’Orchestra, nel dicembre 2010, ha visto il giovane diretto-re ravennate Nicola Valentini condurre un programma di alto livello, dedicato alle Sinfonie di Mendelssohn, Mozart e Schubert, e andato in scena con grande successo presso il Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza e il Museo Archeologico Nazionale di Ferrara.

    GeorGe Frideric Handel dal “Rinaldo” (1711)(1685 - 1759) Sinfonia ‘Solo dal brando’, aria per tenore ‘Lascia ch’io Pianga’, aria per soprano

    cHristopH Willibald Gluck dall’ “Ezio” (1750)(1714 - 1787) Marcia ‘Tergi l’ingiuste lacrime’, aria per tenore Recitativo accompagnato ‘Misera dove son’ e Aria ‘Ah! non son io’ per soprano

    WolGanG amadeus mozart da “Così fan tutte” (1790)(1756 - 1791) ‘Un’aura amorosa’, aria per tenore ‘Come scoglio’, aria per soprano ‘Fra gli amplessi’, duetto per soprano e tenore

    Nicola ValeNtiNi direttore

    Come è avvenuto il suo primo incontro con la musica, e come ha scelto di intraprendere lo studio del violoncello prima e della direzione poi?Francamente non ricordo il mio “primo incontro” con la musica perché, al contrario, non riesco a trovare nella mia memoria di bambino anche una piccola situazione dove essa non sia presente.

    Ovviamente questo è imputabile al fatto che mio padre mi faceva ascoltare Mozart quando ero ancora nella culla. Ricordo bene le lezioni di violino all’età di 3-4 anni, le giornate passate nel garage di casa a studiare batteria e per-cussioni durante le elementari e poi i primi viaggi all’estero con Accademia Bizantina negli anni delle medie. Ecco, sicuramente questo è stato l’incontro che mi ha cambiato la vita, quando a 11 anni ho conosciuto Ottavio Dantone e ho iniziato a seguire il suo lavoro da molto vicino. Mi sono appassionato alla musica barocca e intrapreso lo studio del violoncello. Per quanto riguarda invece l”idea” di fare il direttore, beh...questa è cosa che nasce dentro il tuo animo, non la puoi descrivere, non si può analizzare, senti semplicemente una vocina che ti indica quale sarà la tua strada e, di conseguenza, cerchi di verificare nel corso degli anni se quello che senti dentro è solo un desiderio o, più profondamente, la tua vocazione.Talento, eleganza, determinazione e… Un debole per il teatro d’opera settecentesco: quali aspetti di questo particolare periodo e genere mu-sicale la appassionano di più? Crede che nel 2012 la musica dell’epoca possa ancora essere capita e apprezzata?Il teatro d’opera è l’espressione più umana della musica. Questa non è una semplice banalità, ma la costatazione di un dato di fatto. Infatti nell’opera ritroviamo storie umane di passioni, guerre, tradimenti, amori che vengono non solo tradotte in musica, ma amplificate e arricchite da questa forma di lin-guaggio non verbale. La musica, il testo, l’azione sul palcoscenico si fondono in un unico potentissimo mezzo comunicativo, capace di stimolare tutti i sensi dell’attento ascoltatore. Ovviamente per veicolare il messaggio verso il pub-blico di oggi occorre conoscere perfettamente i codici e le strutture musicali e linguistiche che regnavano all’epoca e avere il coraggio di riproporle sotto una veste autentica ma allo stesso tempo rinnovata. I tempi sono cambiati, ma l’uomo è sempre lo stesso: la cosa più appassionante e divertente di un dramma musicale settecentesco è proprio scoprire quanto sono attuali le pro-blematiche e le vicende dei personaggi che vengono narrate.Tra tutte le esperienze di direzione, quale concerto ricorda con maggiore emozione e perché?Lo scorso luglio ho diretto la mia prima opera allo Staatstheatre Oper di No-rimberga in Germania. Devo confessare che durante i concerti o le rappresen-tazioni non sono mai agitato, teso o nervoso e infatti, anche in questo caso, nonostante fosse la prima volta che dirigevo in un teatro così importante e per di più un’opera intera, non ho tradito emozioni, almeno fino all’ultima recita…. Infatti all’ultimo spettacolo sapevo bene che in sala ad ascoltarmi ci sarebbe stato il mio maestro Ottavio Dantone, e, assicuro, quello è stato il mio concerto più difficile!28 anni a settembre, ma già musicista d’esperienza e ormai prossimo a suggellare il percorso di Direttore d’Orchestra con il titolo di Diploma finale. Valentini, avrebbe mai pensato 10 anni fa di arrivare fin qui? E dove si vede tra 10 anni?Sicuramente se guardo al passato, anche quello più prossimo, non avrei mai immaginato di arrivare così presto fin “qui”, ma il punto è dove uno pone il proprio “qui”. Al mio “qui” non ci sono di certo arrivato ora, anzi sono solo all’inizio della strada che porta al mio “qui”, proposizione di luogo che non ho ancora definito, perché se provassi a vedermi ora tra 10 anni metterei auto-maticamente un freno alla realtà, che come ho sperimentato io stesso, supera sempre la mia fantasia. Per ora continuo il mio studio matto e disperatissimo e poi….come dice sempre uno dei miei più cari amici: “Si vedrà, si vedrà…”

    Gemma Galfano

    Marta calcaterra soprano

    Laureata con il massimo dei voti in Lettere Classiche all’Università degli Studi di Milano e diplomata in canto presso l’Istituto. Musicale A. Peri di Reggio Emilia. At-tualmente si perfeziona con la signora Luciana Serra. Vincitrice dei Concorsi Internazionali di Canto di Càsci-nalirica, F. Alfano di Sanremo, “Primo palcoscenico” di Cesena, “Di Stefano” di Trapani. Ha cantato in numerosi Teatri italiani tra i quali l’Opera di Roma, il teatro Regio di Torino, il teatro Filarmonico di Verona, i teatri lombardi

    del circuito Aslico (Sociale di Como, Ponchielli di Cremona, Fraschini di Pavia), il teatro Romolo Valli di Reggio Emilia, il teatro Comunale di Modena, il teatro del Casinò di Sanremo, il teatro Chiabrera di Savona, il teatro Comunale di Bologna, il teatro Giglio di Lucca, il teatro Donizetti di Bergamo e Sociale di Rovigo, il Teatro Petruzzelli di Bari etc…sotto la direzione di E. Mazzola, D. Rustioni, D. Jurowski, F. M. Carminati, M. Zanini, G. Di Stefano, Boris Brott, S. A. Reck. I prossimi impegni la vedranno esibirsi nuovamente al teatro Regio di Torino in “Pinocchio” di Valtinoni, al teatro Petruzzelli di Bari in “Carmen” di G. Bizet, dir. Lorin Maazel, al teatro Verdi di Trieste in “Rigoletto”, dir. C. Rovaris, regia M. Mirabella ed al festival di Martina Franca in “Nur” di M. Taralli (opera in prima esecuzione assoluta). Collabora con la trasmissione di Radio1Rai “Il Comunicattivo” di Igor Righetti con due rubriche da lei condotte “Maria Caracallas precaria lirica show” e “La seduzione all’Opera”.

    leoNardo cortellazzi tenore

    Nato a Mantova nel 1980, laureato in economia e commercio, si diploma in canto al Conservatorio di Parma con Lelio Capilupi. Nel 2003 debutta come Schmidt nel Werther di Massenet a Fidenza e negli anni successivi collabora con il Regio di Parma nel progetto «Imparo l’opera». Nel 2006 vince il Concorso Di Stefano per il ruolo di Ferrando in Così fan tut-te, e si esibisce nella Finta semplice a Piacenza e in Così fan tutte al Luglio Musicale Trapanese. Nel 2007

    inizia il suo impegno con l’Accademia del Teatro alla Scala durante il quale partecipa a un concerto pucciniano con Chailly, a Così fan tutte con Dantone e alle Nozze di Figaro con Antonini. Nel 2008 è Don Giovanni nell’opera di Pacini a Bad Wilbad e torna alla Scala per i Vesperae solennes de confessore di Mo-zart con Chung. Tra gli impegni delle ultime tre stagioni, L’Orfeo di Monteverdi (con Alessandrini), Le convenienze ed inconvenienze teatrali di Donizetti e L’occasione fa il ladro di Rossini alla Scala, Lucia di Lammermoor (Arturo) a Sassari e Venezia, Don Giovanni a Venezia e al Comunale di Bologna, Rigoletto (Borsa) nella produzione di Andrea Andermann trasmessa in mondovisione da Mantova (con Plácido Domingo, la direzione di Mehta e la regia di Bellocchio), Die Zauberflöte nei teatri del circuito lirico lombardo, la prima assoluta di Risorgimento! di Lorenzo Ferrero a Bologna e Anna Bolena a St. Moritz. Nella stagione 2011-2012 ha interpretato Il ritorno di Ulisse in patria (Telemaco) alla Scala, L’occasione fa il ladro a Reggio Emilia, Modena e Treviso, Il cappel-lo di paglia di Firenze nei teatri del circuito lombardo, Così fa tutte a La Fenice di Venezia, Nozze di Figaro (Don Basilio) e Don Pasquale al Teatro alla Scala di Milano, Anna Bolena all’Opera Riehen, Basilea. Nella stagione 2012-2013 ha interpretato L’Elisir d’amore al Teatro di Massy e Pagliacci (Beppe) al Teatro Comunale di Bologna, tra i prossimi impegni Dido and Aeneas per la fonda-zione Arena di Verona, Don Pasquale al Teatro Filarmonico di Verona e Falstaff al Teatro Petruzzelli di Bari.