CENTENARIO STRADA DOLOMITI

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Una grande RIEVOCAZIONE STORICA da Bolzano a Cortina d'Ampezzo passando per i Passi Costalunga, Pordoi e Falzarego con le auto più rappresentative dell'ultimo secolo. Bolzano-Cortina 11-12-13 settembre 2009.

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13 settembre 1909 - 13 settembre 2009Una Grande Strada apre le Dolomiti al Mondo

Dall’11 al 13 settembre, in occasione del centenario dell’inaugurazione della Strada delle Dolomiti, una carovana di auto rap-presentative delle diverse epoche partirà da Bolzano per arrivare a Cortina: un percorso, reale e simbolico, a ritroso tra le tappe del-lo sviluppo del turismo moderno e del boom automobilistico.

Se oggi le Dolomiti sono entrate a far par-te dei 199 paesaggi dichiarati Patrimonio Na-turale dell’Umanità unesco, è anche merito

di un progetto che tra la fine dell’Ottocento e il primo decennio del Novecento riuscì a collegare e a rendere accessibili tutte le valli tra Bolzano, Cortina e Dobbiaco attraverso i Passi di Costalunga, Pordoi e Falzarego.Già l’inizio del XX secolo era invaso da una nuo-va ventata di dinamismo e velocità. E pro-prio quelle vallate racchiuse nell’arco alpino più suggestivo al mondo, si fecero trovare preparate a quel nuovo appuntamento con la storia: il 13 settembre 1909 a Cortina il na-stro che inaugurava l’ultimo tratto dell’opera ciclopica tra Arabba e Cortina, completando la Strada delle Dolomiti, suggellava l’ingres-so in una nuova era, testimone puntuale dei cambiamenti di quel secolo partito viaggian-do in modo diverso.

Il 1909 è il primo anno del lancio della Ford T, la vettura attorno a cui si sviluppò il modello della catena di montaggio che, ab-battendo i tempi ed i costi di produzione, decretò il boom delle auto di cui la Strada delle Dolomiti è stata attento osservatore e palcoscenico, come testimoniano le cartoli-ne illustrate di questi primi cent’anni.

Ed è proprio a partire da quelle cartoline illustrate che avrà inizio il nostro percorso a ritroso, attraverso la storia della strada e del-lo sviluppo turistico delle Dolomiti, la storia dell’automobile che divenne protagonista di

Un viaggio nella storia delle montagne appena entrate nella lista dei paesaggi più belli al mondo, elette dall’unesco Patrimonio Naturale dell’Umanità.

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questa esplorazione: una storia culturale e sociale dei turisti, e dei paesi che cambia-vano modo di vita, per i nuovi costumi in-trodott i in queste valli. Un percorso che in cent’anni ha decretato l’aff ermazione delle stazioni montane che si ritrovano lungo la Strada, nel panorama internazionale.

Non è solo il festeggiamento del cente-nario di un lavoro titanico cui presero parte 2500 operai per ott o lunghi anni. Quello del 13 sett embre 2009, è sopratt utt o l’occasione per ripercorrere la storia di quello che Eric Hob-sbawm ha defi nito il ‘secolo breve’ per l’accele-razione impressa agli eventi della storia e alle trasformazioni nella vita degli uomini.

Fu Thoedor Christomannos, nato nel 1854 da famiglia ellenica a Vienna trasferito-si poi a Merano, a comprendere l’importanza di una strada che non servisse solo da ac-cesso alle singole valli, ma che fosse in grado di collegare tutt a l’area dolomitica. La sua scommessa, pur fra mille traversie, fu appog-giata da Bolzano e dagli ambienti ministeriali viennesi e nel 1897 fu uffi cialmente avviato il progett o di costruzione della strada tra Ca-nazei e Arabba, dett a ‘del Pordoi’ e quella da Arabba a Cortina dett a ‘del Falzarego’.

Mentre i lavori della Grande Strada delle Dolomiti proseguivano di vallata in vallata,

di passo in passo, aprendo la strada che at-traverso il Passo Falzarego raggiungeva Cor-tina d’Ampezzo e Dobbiaco, “La Gazzett a dell’Emilia”, e “Le Figarò” a seguire, pubblica-vano il “Manifesto Futurista” di Filippo Tom-maso Marinett i. Lontani geografi camente, vicini concett ualmente: il nuovo movimento artistico e culturale cominciava il suo per-corso evolutivo stimolato da tutt i quei fatt o-ri che si ritrovano nel progett o della Strada. Le guerre, tema cruciale dell’immaginario futurista (“nessuna opera che non abbia un caratt ere aggressivo può essere un capola-voro”) e l’obiett ivo inizialmente militare della Strada che tagliava una zona che costituiva il confi ne meridionale dell’impero austro-un-garico. La trasformazione sociale dei popoli che inneggiava al futurismo e la percezione del valore turistico e dell’importante spinta alla costruzione dei rifugi in quota e di strut-ture ricett ive (il mott o era “senza strada nes-sun hotel, senza hotel nessuna strada”).

E ancora le nuove scoperte tecnologiche e di comunicazione, fatt ori che stavano cam-biando il mondo, e di cui la montagna ave-va necessità per aff acciarsi e aprirsi a quel mondo esterno da cui le sue montagne l’ave-vano sempre isolata: basti dire che nei pri-mi anni del secolo scorso, le diligenze sulle quali viaggiava anche la corrispondenza non arrivavano in tutt e le valli.

boLZanoAzienda di Soggiornopiazza Walther 8tel. 0471 307000www.bolzano-bozen.it VaL di FassaSede dell’APT della Val di FassaStrèda Roma 36 - Canazeitel. 0462 609500www.fassa.comVigo di Fassa, Piazza J.B. Massar 1 tel. 0462 609700.Pozza di Fassa, Piazza de Comun 2tel. 0462 609670.Mazzin, Strèda de Capitel del Moro 812 tel. 0462 609650.Campitello, Strèda Dolomites 48tel. 0462 609620.Canazei, Piazza G. Marconi 5tel. 0462 609600. arabbaArabba Fodom TurismoVia Boè 17tel. 0436 780019www.arabba.it cortina d’amPeZZoCortina Turismovia Marconi 15/btel. 0436 866252www.cortina.dolomiti.org

INFOrmAZIONI

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Venerdì 11 settembre

15.00, check-in a Bolzano in piazza Vittoria a Bolzano, all’interno degli uffici ITAS Assi-curazioni (sotto al portico di piazza Vittoria, al civico 35).

17.00, con il primo taglio del nastro in Piazza Vittoria, la celebrazione dei Cento Anni della Strada delle Dolomiti prende ufficialmente il via, alla presenza di tutte le autorità dei Co-muni coinvolti. Segue il cerimoniale dell’an-nullo filatelico concesso da Poste Italiane e organizzato dal GFM – Gruppo Filatelici di Montagna del Club Alpino Italiano. La carovana da Piazza Vittoria, scortata dalla polizia, comincia quindi il suo percorso: da piazza Domenicani con accompagnamento della banda fino in Piazza Walther nel cuore della festa della città “Alla corte di Re Lau-rino”.

19.30, è previsto l’arrivo alla prima tappa: Vigo di Fassa che accoglierà gli equipaggi con una grande festa in musica della Banda in costume ladino. Cena di gala all’Alpen Hotel Corona, un’anti-ca stazione di posta che celebra quest’anno i 200 anni di attività.

sabato 12 settembre

9.00, appuntamento alla funivia Catinaccio per salire fino al Ciampedie.

10.30, partenza in direzione Canazei.

11.00, sfilata in Piazza del Municipio con Banda Musicale Auta Fascia, e, a seguire, si festeggeranno i cent’anni dell’Hotel Dolomiti con un aperitivo Bellini by Canella.

12.15, partenza per il Passo Pordoi, dove la Strada delle Dolomiti raggiunge la sua quota più elevata: 2.239 metri. Pranzo all’Hotel Sa-voia per brindare al primo secolo di attività di questo albergo. Alle 15.30 visita al monu-mento storico dedicato alla Strada, attorno al quale si terrà il Concorso di “Bellezza Di-namica” delle auto.

17.30, arrivo ad Arabba. Accoglienza in gran-de stile con signore in costume tipico e Banda da Fodom, in un clima di rievocazione storica e festosa con sfilata della Schützenkompanie Buchenstein. A seguire dimostrazione dei pompieri di Li-vinallongo del Col di Lana a bordo di una pompa da carro a mano dei primi del 1900 perfettamente funzionante.Cena di gala all’Hotel Grifone.

domenica 13 settembre

9.30, le auto d’epoca apriranno il gruppo di 1000 ciclisti della Gran Fondo Dolomiti Stars-FRW-Weber. una scorta d’onore per questa classica del ciclismo sulle Dolomiti riservata ad amatori e cicloturisti.

11.00, pit stop a Passo Falzarego (2.109 metri). Nel grande piazzale, gimcana con sfilata degli equipaggi in abiti storici e a seguire pranzo al Rifugio Lagazuoi, il rifugio a quota più eleva-ta dell’area Lagazuoi 5 Torri che ospita il più esteso Museo della Grande Guerra.

nel primo pomeriggio direzione Corso Ita-lia, nel cuore di Cortina d’Ampezzo per il gran finale: sfilata delle vetture accolte dalla Banda, taglio del nastro come avvenne esat-tamente cent’anni fa, premiazioni degli equi-paggi che durante il percorso saranno stati maggiormente votate dal pubblico e brindisi conclusivo offerto da Bellini by Canella.

Ogni tappa e ogni pit stop saranno arric-chiti da momenti celebrativi, cerimonie di benvenuto, set fotografici e tante sorprese che coinvolgeranno i partecipanti, ma anche per gli appassionati e i turisti che vorranno essere presenti ai diversi momenti di questa grande celebrazione.

PROGRAMMA 11-13 SETTEMBRE 2009

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110 km

profilo altimetrico

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BOLZANO

Bolzano, elett a nel 2009 “Citt à Alpina dell’an-no” è nota per essere la Porta delle Dolomiti, location di fi lm indimenticabili come il Deca-meron di Pier Paolo Pasolini.

In Piazza della Vitt oria, da cui parte il nostro viaggio, si respira tutt a l’atmosfera degli Anni Trenta, grazie agli edifi ci di scuola razionalista che la circondano: uno su tutt i il Monumento della Vitt oria, fatt o costruire tra il 1926 e il 1928 dal governo dell’epoca, su progett o di Marcello Piacentini, per esalta-re la vitt oria delle armate italiane sull’Impe-ro austro-ungarico durante la prima guerra mondiale.

La banda locale accompagnerà il corteo fi no in Piazza Walther, nel cuore della tradizio-nale festa “Alla corte di Re Laurino” che dall’11 al 13 sett embre anima le strade dell’intera cit-

BOLZANO-CORTINA

tà. Leggenda narra: “Là dove oggi ci sono solo rocce e sassi, c’era una volta un bellissimo ro-seto che apparteneva a Laurino, Re dei Nani. Un giorno il re decise di rapire la bella Similde. I cavalieri della principessa però, att ratt i dal fascino dei meravigliosi fi ori in mezzo ai quali la loro protett a era stata nascosta, riuscirono a scoprire e catt urare il Re dei Nani. Fuggito dopo qualche tempo dalla sua prigionia, Lau-rino tornò dalle sue amate rose che, però, a causa della loro bellezza lo avevano tradito, e con un incantesimo le trasformò in pietra, affi nché nessuno potesse vederle né di gior-no né di nott e. Si dimenticò del tramonto. Per questo ancor oggi possiamo ammirare dalla valle il suo giardino, quando gli ultimi raggi del sole lo accarezzano”. Quello che si dice l’enro-sadira delle Dolomiti.

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CIAMPEDIE

Dalla funivia Catinaccio si può salire fi no al Ciampedie, dal ladino “Campo di Dio”, uno dei panorami imperdibili che hanno reso fa-mosa l’intera zona. Con i suoi 2.000 metri di altitudine, la terrazza è punto strategico che si aff accia sulla Val di Fassa, da dove si possono ammirare le spett acolari Torri del Vajolet, il Sassolungo, il Sella, la Marmolada, il Sasso Vernale, la Cresta del Costabella, il Buff aure, il Monzoni e la Vallaccia. 13 km di piste coprono questo comprensorio sciisti-co con discese di varia diffi coltà, dalla pista Thoni, della lunghezza di ben 4,5 km, alla pi-sta nera Alberto Tomba, dedicata al campio-ne che spesso qui si allenava.

CANAZEI Eccoci poi a Canazei, magico paese inca-stonato in una splendida conca fra i più im-portanti gruppi dolomitici. Questo piccolo gioiello, infatt i, proiett ato nel più grande e spett acolare carosello sciistico del Dolomiti Superski - con 4 comprensori comodamente raggiungibili dal paese - è una delle capitali degli sport bianchi. All’ombra della Marmo-lada, Canazei evoca ricordi lontani, gite in quota, suoni, sapori e paesaggi da cartolina. Celebre per le case colorate e dipinte come quelle nelle fi abe, ma anche per la vivacità delle sua vita nott urna, negli anni, Canazei ha vissuto un intenso sviluppo turistico, ma tracce delle sue origini e tradizioni ladine sono ancora visibili nell’architett ura e nelle usanze popolari. Nel mese di luglio, solo per fare un esempio, con la manifestazione “Te anter i tobiè” i caratt eristici fi enili, che rap-presentano la memoria storica della cultura ladina, vengono aperti al pubblico per risco-prire i mestieri di un tempo: un tuff o in un passato assolutamente aff ascinante e mai dimenticato.

VIGO DI FASSA

Vigo di Fassa è un importante centro di escur-sioni estive nel massiccio del Catinaccio non-ché una stazione sciistica del comprensorio della Val di Fassa/Dolomiti Superski.

Grazie alla sua posizione privilegiata, la località domina l’intera valle, fatt o che le ha permesso, nel passato, di rivestire il presti-gioso ruolo di centro amministrativo e reli-gioso, con la fondazione della Pieve di Fas-sa e l’istituzione della Masseria di Corte al tempo dei Longobardi. Il paese, nonostante il devastante incendio del 1921, conserva an-cora numerose tracce della passata cultura contadina e artigiana. Vigo è inoltre sede del Museo Ladin de Fascia e dell’Istitut Cultural Ladin, istituzioni estremamente preziose per la custodia, la tutela e la valorizzazione dei più profondi aspett i della cultura ladina.

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PASSO PORDOI

È il punto più elevato di tutt a la Strada del-le Dolomiti: il Passo Pordoi, a 2.239 metri di altitudine. Leggendario arrivo di tappa del Giro d’Italia, conserva anche un monumento dedicato a Fausto Coppi.

Nel versante veneto del passo si trova, invece, un ossario che raccoglie le salme di circa 500 caduti sul fronte austro-ungarico durante la prima guerra mondiale.

ARABBA

Frazione del Comune di Livinallongo del Col di Lana, terra Fodom, - valle di cultura e tradizione ladina - e osservatorio storico privilegiato. Alle antiche popolazioni celtiche subentrarono infatt i, nel territorio di Livinal-longo, quelle romane, a loro volta scalzate dalle genti barbariche: si dice che anche At-tila, il famoso “fl agello di Dio” abbia lasciato segni della sua presenza in zona.

Arabba, “Reba” in lingua ladina, alle pen-dici del massiccio del Sella e ai piedi del passo Pordoi e del passo Campolongo, è splendidamente inserita nel scenografi co carosello del Sella Ronda. Cuore delle Dolo-miti, a 1.602 metri di altitudine, è un paesino molto caratt eristico la cui storia sfuma nella leggenda, ideale per indimenticabili vacanze sia d’inverno che d’estate. Relax, benessere, sport, divertimento, tradizione e innovazione sono gli ingredienti che ne fanno un luogo unico. Arabba off re, infatt i, indimenticabili giornate immersi nel bianco della neve, o nel verde delle montagne che la circondano. Ri-lassanti passeggiate a piedi, giri in mountain bike o il semplice dolce far niente, nella magi-ca atmosfera dei boschi, vicinissimi al paese. In un ambiente incontaminato, coccolati dal-le secolari tradizioni ladine.

PASSO FALZAREGO

Il nome Falzarego deriva dal ladino fàlza régo, ossia “falso re”. Questo appellativo si riferi-rebbe ad un leggendario sovrano del regno dei Fanes, che avrebbe usurpato il trono al suo legitt imo detentore e si sarebbe succes-sivamente tramutato in pietra per aver ingan-nato il proprio popolo. In funivia si raggiunge il Rifugio Lagazuoi, il punto più elevato dell’area Lagazuoi 5 Torri, nota per ospitare il più este-so Museo d’Europa dedicato alla Grande Guerra. Composto dai musei all’aperto del Lagazuoi, delle 5 Torri, del Sasso di Stria e dal museo del Forte Tre Sassi. Il complesso a cielo aperto si estende per un raggio di 5 chilometri, ripercorrendo, att raverso gli spa-zi e le trincee completamente restaurate e visitabili, quella che è stata una pagina fon-damentale della storia della prima guerra

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9mondiale. Le Dolomiti con i siti del confl itt o interamente restaurati, da luogo di lott a e sof-ferenza, si trasformano così in un simbolo, in una dimostrazione di impegno comune nella costruzione dell’Europa di domani. D’inverno i luoghi della Grande Guerra sono accessibi-li per chi scia, grazie agli impianti di risalita. Ma è d’estate che il Museo si rende fruibile in tutt o il suo fascino e le sue potenzialità. Rag-giungibili a piedi o in mountain bike, i siti del primo confl itt o mondiale si lasciano esplora-re tra un sentiero e l’altro. Un viaggio in uno spaccato della storia europea più recente e dolorosa e che ha visto impegnate in questa enorme opera di restauro durata più d’un de-cennio, centinaia di persone, i vecchi nemici di un tempo, accomunati ora da uno sguardo rivolto al futuro.

CORTINA D’AMPEZZO

Non a caso è defi nita la Regina delle Dolo-miti, per il suo patrimonio paesaggistico, tu-ristico e di immagine, meta da sempre predi-lett a dall’elite economica, politica e culturale italiana.

Rinomata per essere una delle località turistiche più famose d’Italia, è circondata da alcune delle montagne dolomitiche più celebri, dalle splendide Tofane, al Cristallo, dalle Cime di Lavaredo, al Faloria, al Poma-gagnon, tra le cui vett e da sempre si intrec-ciano storia e leggende.

Citt à olimpica, luogo privilegiato del-la Dolce Vita, simbolo da oltre un secolo di esclusività e fashion. Anche per il suo “stru-scio” delle meraviglie, quello che si può fare passeggiando per Corso Italia, la via delle boutique di tendenza, di rinomate gallerie d’arte e locali all’avanguardia, sapientemente accostati ai luoghi che conservano intatt a la memoria storica della citt à. Come la Chiesa parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo, edi-fi cata nel XVII secolo e da poco restaurata, l’att iguo campanile, divenuto nel tempo uno dei simboli dell’intera comunità, o il Comun Vecio, così come le antiche abitazioni di ar-chitett ura rurale e le tradizionali bott eghe artigiane. Cortina è divenuta “citt à aperta”

agli inizi del Novecento, proprio grazie alla Strada delle Dolomiti. È proprio del 1909 il primo opuscolo turistico che descrive la val-le come “winter station”.

Tanti sono i nomi prima dell’aristocrazia, poi della cultura e, perché no anche dello spett acolo, che hanno contribuito ad ampli-fi carne la fama, donandole l’appellativo di Regina delle Dolomiti. Da Re Alberto I del Belgio, padre di Maria Josè di Savoia ultima Regina d’Italia, appassionato delle Dolomiti che nel 1907 scoprì la bellezza di Cortina e contribuì a farne una delle mete del turi-smo internazionale, a Indro Montanelli - cui Cortina ha anche dedicato la via dove era solito passeggiare - a Brigitt e Bardot, che a Cortina ha scoperto il curling, sport dalla storia aff ascinante di cui la valle ampezzana è la culla italiana. Tutt e preziose qualità che le sono valse il conferimento del marchio “Best of the Alps”, dedicato alle dodici più rinomate località dell’arco alpino.

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Equipaggio

Auto

Questo diario è da riconsegnare

a fi ne viaggio al comitato organizzatore.

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sponsor della manifestazione media partner

evento promosso da

con il patrocinio di

Vigo di Fassa Canazei Livinallongo del Col di Lana Automobile Club d’Italia

con il supporto diin collaborazione con