CELLE DI GRAETZEL

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CELLE DI GRAETZEL [Lss Galileo Galilei Dolo anno 2008/2009 – Luca Carraro – Anna Gallo – Silvia Proto]

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CELLE DI GRAETZEL. [Lss Galileo Galilei Dolo anno 2008/2009 – Luca Carraro – Anna Gallo – Silvia Proto]. La cella di Graetzel : richiama nel suo funzionamento la fotosintesi delle piante usa un colorante organico analogo alla clorofilla per assorbire la luce e produrre un flusso di elettroni. - PowerPoint PPT Presentation

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CELLE DI GRAETZEL[Lss Galileo Galilei Dolo anno 2008/2009 – Luca Carraro – Anna Gallo – Silvia Proto]

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La cella di Graetzel :

• richiama nel suo funzionamento la fotosintesi delle piante

• usa un colorante organico analogo alla clorofilla per assorbire la luce e produrre un flusso di elettroni

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PREPARAZIONE

Il lavoro può essere suddiviso in tre momenti:

Preparazioneelettrodo

preparazione contro-elettrodo

e coloranteassemblaggio

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ElettrodoPreparazione dello strato assorbente.

1. Prendere due lastrine di vetro conduttore e lavarle con acetone e asciugarle delicatamente con il panno di cotone

2. Determinare il lato conduttore

3. Ricoprire la faccia conduttrice rivolta verso l’alto con biossido di titanio

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Contro-elettrodo e colorantePreparazione del contro-elettrodo.Coprire il lato conduttore con uno strato di carbonio, usando una matita morbida

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Preparazione del colorante

strumenti e materiali da utilizzare

- bilancia (+ 0,1 g)

Strumenti per filtrare il succo melograni acqua distillata e acetone vetrini con tiO2 prima della colorazione

pesare e successivamente spremere in una ciotola di melograno

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Applicare due pezzi di scotch sui bordi lunghi delle lastrine.

lo scotch crea una sorta di “vasca” che verràriempita dal biossido di titanio, lasciando uno spazio utile per i contatti.

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Depositare 2-3 gocce della sospensione di TiO2 e stenderle sul vetrino con la bacchetta di vetro

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rimuovere lo scotch e lasciare asciugare

Il vetrino con lo strato di ossido è pronto per essere sinterizzato in forno a 450°C, per 10minuti.

Lasciare raffreddare il vetrino sulla navicella (raffreddamento lento)

Immergere il vetrino nel succo sul vetrino d’orologio fino a che sparisce il colore bianco del TiO2 e comunque fino a quando non si è pronti ad assemblare la cella.

Rimuovere il vetrino con l’ossido di titanio lavarlo con acqua e quindi con acetone; affinché la cella di Graetzel funzioni, non ci devono essere tracce d’acqua sullo strato di TiO2/colorante prima di aggiungere la soluzione elettrolitica

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immergere il vetrino per 10 minuti nel succo nel lato con il TiO2

Pulire con particolare cautela il vetrino così ottenuto con un panno e acetone

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Assemblaggio della cellaAppoggiare il primo vetrino su una superficie piana con il lato con lo strato diossido/colorante rivolto verso l’alto e adagiare delicatamente sopra di esso il contro-elettrodo con lo strato di carbonio rivolto verso il basso , lievemente sfalsato. Le due estremità libere, di 4-5 mm serviranno come contatti elettrici.

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Sollevare i due vetrini mantenendoli nella loro posizione e bloccarli con due clips.

Depositare 1 o 2 gocce di soluzione elettrolitica sul bordo del dispositivo e , per azionecapillare il liquido bagnerà completamente lo strato di TiO2 tra i due vetrini

Rimuovere l’eccesso di elettrolita

Collegare la cella con i coccodrilli al multimetro: l’elettrodo negativo è il vetrino coperto di TiO2 (cavo nero), mentre quello positivo è il contro-elettrodo (cavo rosso). Misurare la differenza di tensione e la corrente massima prodotta.

DATI REGISTRATI CON LE

CELLE PRODOTTE IN LABORATORIO

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DATI SPERIMENTALILe misure sono state ottentute creando un circuito con un reostato un voltimetro e un amperometro. Successivamente abbiamo verificato che con tre celle collegate in serie si otteneva una ddp di 1,5 volt, sufficiente a far funzionare una calcolatrice tascabile.

relazione tra I e V

0

50

100

150

200

250

300

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3

V

I V

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LE NOSTRE CELLE AL MICROSCOPIO

Si possono chiaramente vedere le fratture dovute al processo di essicazione del titanio; Vengono usate nanoparticelle perché più piccola è la particella più aumenta la superficie attiva. Aumenta l’area da ricoprire.

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