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Numero 65 - Maggio 2011

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L’eredità dello Sceiccodi Riccardo Monaco

Nel dopo-Bin Laden si aprono molti scenari inevitabili;

uno, forse, inatteso: quello della sua eredità ideologica.

D opo l’uccisione di Osama Bin Laden da parte dei Navy Seal americani agli inizi di maggio in Pakistan, si apre una voragine di inter-

rogativi come ogni qualvolta sparisce dalla scena un protagonista, nel bene o nel male. È lecito chiedersi ad esempio come mai il Pakistan, alleato degli Stati Uniti, non sapesse che il terrorista più ricercato del pianeta si nascondeva da tempo a meno di un’ora da Islamabad in una specie di fortilizio che non poteva passare inos-servato neanche ad un appassionato di birdwachting, (sapete, quelli che osservano per ore il volo degli uccelli e non vedono altro). Ma qualunque modesto osservatore di politica internazionale sapeva che il servizio segreto pakistano, il temutissimo ISI, è da sempre infiltrato da uomini di Al Qaeda o da talebani e quindi doppio o tri-plo giochista, alla faccia degli americani che lo hanno sempre sostanziosamente foraggiato, nonostante i tanti misteri sconosciuti a quel tempo forse anche al generale-presidente pakistano Parvez Musharraf. Probabilmente Barack Obama ha spezzato questa catena di ambiguità e in gran segreto ha preparato il colpo che forse gli varrà la rielezione a presidente degli Stati Uniti, riacciuffando per i capelli un indice di gradimento che stava per portarlo troppo in basso.Che sarà di Al Qaeda? Nel breve periodo darà forse dei colpi di coda, se non altro per dimostrare la sua esisten-za in vita, come a dire che morto Osama vive ciò che aveva creato in vent’anni di terrore, ma ciò che conta, a mio parere è il medio e lungo periodo, cioè il periodo di lievitazione ideologica che Osama dovrebbe aver predisposto anche e soprattutto dopo la sua morte e cioè schiere infinite di sostenitori fidelizzati fino al punto da promettersi alla morte in nome della guerra santa totale contro i crociati e i sionisti. E invece come prima reazione le popolazioni musulmane (e, attenzione, sono per lo più giovani), dal Maghreb al Medio Oriente (a parte Hamas, ma era scontato) non si sono fatte sentire, non

hanno gridato al martirio, non si sono automaticamente identificate con il verbo e con l’eredità “morale” dello sceicco. Che succede? Succede che dal Nord Africa allo Yemen i giovani hanno trovato la loro strada che forse noi fatichiamo a comprendere, la via del web, il linguaggio della globalizzazione, tendendo sempre più chiaramente a identificarsi con simboli e valori universali piuttosto che con quelli della tradizione locale difesi con ostinazione ormai solo da imam e muezzin nelle scuole coraniche. Se il mondo è davvero diventato un villaggio globale, nessuno può ritenersi immune dal contagio dei grandi riti condivisi e passati attraversi i grandi mezzi di comunica-zione. Un giovane musulmano nato quindici o vent’anni fa fatica a capire perché deve vivere in modo tanto diverso dal mondo che gli arriva nella casupola con la parabola o via internet: guardate le ragazze musulmane, sempre meno legate, anche a costo della vita, sempre più simili a tutte le altre. E i ragazzi che dovrebbero fare? Il terrori-smo non assicura lunghe carriere, ma fulminee salite al paradiso dei credenti, troppo per adolescenti che hanno intravisto altre vite, altre conquiste, altri mondi. Chi gira con un giubbotto di esplosivo è un residuato bellico e forse convince meno di quando, fino a qualche anno fa, il fascino personale di Bin Laden era il miglior sponsor. Ma morto lui…. (spero di non sbagliarmi).

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Il sole al tramontoMigliorano e si riorganizzano le strutture per anziani del

territorio con una sola incognita, i costi.

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Non chiamatele più case di riposo. Anche perché spesso di tratta di strutture che sanno dare servizi ben diversi a partire dall’attenzione e dalla cura nei

confronti delle persone anziane. Nel nostro territorio si intu-iscono fra l’altro diversi segnali di cambiamento, sia nelle prospettive che nelle possibilità offerte in questo settore. Inaugurata infatti da poco, alla fine dello scorso mese di febbraio, la struttura per anziani sorta dalla volontà del Con-sorzio “Valgrande”, a Sant’Urbano, giunge alla conclusione dopo una lunga attesa. Al momento o quasi, si registra una situazione in parte paradossale, con ancora una disponi-bilità di posti per accogliere persone non autosufficienti, mentre la gestione è stata affidata, per scelta, a una realtà privata. Mantiene invece la scelta pubblica, con accanto la propria storica collocazione all’interno del centro abitato, la residenza protetta per anziani di Monselice, che offre servizi di ospitalità ma non solo per 120 persone. Ad Este, è ormai annunciata la data di inaugurazione del plesso gemello che sorgerà accanto alla “Santa Tecla”, in via Prà, nell’area prossima alla strada regionale 10. A con-clusione dei lavori, ormai prossimi, per la fine dell’estate, troveranno posto qui anche gli ospiti attualmente collocati nella storica struttura di via santo Stefano, ormai certamen-te non funzionale per le nuove esigenze.Nella nuova collocazione sono infatti avviate da tempo diverse possibilità innovative per gli ospiti,ma non solo, a partire dal Nucleo di sollievo per gli affetti dal morbo di Alzheimer, ma anche con la possibilità di altri servizi dedi-

cati. Da non dimenticare inoltre la possibilità, per gli ospiti, di usufruire pure di un’area interna adibita a parco. Infine la Sesa, la Società Estense per i servizi ambientali, ha di recente annunciato che verrà collegato questo plesso alla rete di teleriscaldamento, con un risparmio indubbio nei mesi invernali.La speranza di molti, sia ospiti che familiari, è quella che l’unificazione delle sedi possa portare a migliorare i servizi ed a consentire alle persone una vita sì al tramonto,ma trascorsa in maniera dignitosa. Alla conclusione di tutto, all’interno della santa Tecla dovrebbero trovare posto circa 200 persone. Spostamenti prossimi pure per il pensionato di Montagnana. Infatti sembra che non sia lontana la data per trasferire gli ospiti dall’attuale sede di via Berga nei locali dismessi di parte del plesso ospedaliero appena fuori dalla cinta muraria. Un pizzico di sana recriminazione dopo i diversi lavori compiuti nella struttura da non molti anni per renderla più adatta al suo scopo, ma ormai è chiaro che strutture come queste richiedono spazi diversi .Mantiene invece il proprio ruolo di riferimento la “Ca’ Arnal-di” di Noventa Vicentina, nel sistema delle realtà assisten-ziali nell’area berica, mantenendo d’altro canto la propria fisionomia di ente pubblico. In ogni caso dalla situazione in evoluzione si possono ricavare alcune indicazioni: la vita della persona si allunga,e quindi l’attenzione sia delle amministrazioni pubbliche, come anche del privato sociale si sposta sulla necessità di garantire servizi diversi per chi ha diversi “anta” sulle spalle. D’altro canto si mantiene e si ribadisce un dato di buon senso, e cioè che la persona con i capelli grigi rimane il più possibile nel proprio ambito di vita familiare, almeno sino al momento in cui il fisico non permette più una vita completa-mente attiva. L’attenzione si sposta quindi nel dare servizi per i non autosufficienti, sia per le numerose richieste, sia per la possibilità di accedere a contributi erogati dalla Regione Veneto in questo ambito. E su questo rimane aperta una nota dolente: nonostante infatti gli aiuti appena ricordati, i costi per la diaria e i diversi

servizi non sono certamente facili da sostenere per le famiglie, specialmente di fronte a una tendenza alla

riduzione delle pensioni di anzianità. Un quesito e un problema in più da porre e da risol-vere per gli amministratori locali che verranno eletti in alcuni comuni del nostro territorio.

di Michele Santi

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Brevi notizie dal territorio: appuntamenti, mostre, manifestazioni, novità. Tutti i colori del nostro quotidiano e le ultime curiosità.

Le brevi, le newsa cura di Michele Santi

Montagnana - Rilancio per due tenori Mantenere e rilanciare il gusto per la bella musica e il bel canto. L’operazione questa volta si svolge sotto gli occhi di casa nostra o quasi, visto che coinvolge due protagonisti che hanno le loro radici all’ombra delle mura di Montagnana. Si tratta, facile da indovinare, di Aureliano Pertile e Giovan-ni Martinelli, per ricordare i quali esce un doppio compact disc che raccoglie, restaurate e affidate alla tecnologia digitale, alcune delle arie migliori dei due protagonisti della musica lirica agli inizi del secolo scorso. L’occasione è data dal centenario del loro debutto artistico, rispettivamente per Martinelli nel dicembre del 2010, nel ruolo di Ernani al teatro Dal Verme di Milano, seguito poco dopo dall’esordio di Pertile sul palco dell’Eretenio di Vicenza.Un’occasione quasi gemella, anche se attraverso strade diverse, per artisti che erano nati nello stesso anno, il 1885, a pochi metri di distanza fra loro e ad un mese di differenza. Carriere invece diverse, con Pertile che vede la propria fortuna legata alla fama del grande direttore Arturo To-scanini, con un sodalizio d’arte che li vede insieme per oltre 12 anni. Pertile, una figura possente, con grande capacità di giocare, da vero tenore nello squillo sugli acuti. Diversa strada artistica per Martinelli, che invece vede consacrata la propria fama grazie al trentennio trascorso come tenore al teatro Metropolitan di New York. Qui il pubblico di oltreoceano scopre il “tenore di grazia”, re del fraseggio e della dizione. E nel solco di questa tradizione non mancano inoltre gli stimoli per l’oggi. Si tratta in particolare dell’iniziativa del Laboratorio lirico del Veneto, già in attività a Montagna-na da diversi anni, che ha permesso di dare occasione di presentazione al pubblico veneto ma anche italiano di numerosi cantanti lirici giovani, dotati di validi mezzi canori, ma spesso non conosciuti. Il Laboratorio lirico è nato grazie alla lungimiranza di Cristian Ricci, tenore di buona levatura che ha intuito l’importanza di dare spazio a nuovi talenti, ed al sostegno economico dell’istituto bancario Crediveneto, che ha saputo investire in ambiti spesso misconosciuti, e che ha di recente ristrutturato il piano nobile del centrale Palazzo Valeri di Montagnana per creare una vetrina adeguata agli appuntamenti di alta caratura artistica.

Este - Silvio Bonomo “Grassie pa’ intanto”Sincero e sensibile utilizzo del dialetto veneto come stru-mento espressivo, all’insegna dell’ironia vissuta e fatta vivere al lettore in forma matura, in particolare alla luce della vicenda umana recente. Rigorosamente in veneto, Silvio Bonomo si presenta con un nuovo lavoro, dal titolo “Grassie pa’ intanto”, che sembra quasi voler continuare l’impegno già iniziato con un’altra pubblicazione “Per-messo, scusa, pardon”. Ma con quest’ultimo impegno si intuisce un cambiamento nello scrivere, che passa attraverso un utilizzo sempre più consapevole del dialetto. E infatti si è condotti dall’autore in un breve viaggio nel tempo, che passa attraverso fatti a volte semplici, a volte fortemente evocativi, come i ricordi del secondo conflitto mondiale che si materializzano attraverso gli occhi di un ragazzino, che ci conduce al ricordo forte e ironico delle famigerate SS naziste, mentre l’adolescente di qualche anno dopo ci riporta alla mente il voto per salvare Este dai bombardamenti, per continuare nella gustosa versione della liberazione cittadina con lo strumento delle “puine”, gli arbusti ricchi di vespe che sono lanciati inconsapevol-mente in saluto agli alleati.Gente che viene e che passa, come gli scherzi dei goliardi, con il ricordo dell’Oca, l’Ordine del castello atestino, la riunione degli universitari che hanno voglia di divertirsi.Ma si continua per ricordare i tanti modi di dire di un tempo, e pure i vizi che hanno caratterizzato la nostra società, allora come oggi, con le storie sull’avarizia, gli scherzi a scuola, le avventure della goliardia e tanto altro. Un libretto veloce ed agile, da leggere sorridendo per un dialetto che contiene espressioni in parte perdute, ma da riprendere con tanto di vocabolario finale, e che mantiene la stessa immediatezza del parlato. A completare l’insieme i ricordi della Compagnia Teatro Veneto “Città di Este”, di cui l’au-tore ha fatto parte. (Silvio Bonomo, Grassie pa’ intanto, faremo tuto un conto, Editrice artisti-ca Bassano, disponibile nelle librerie di Este, 10 euro).

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Carceri - Icone e liturgieCultura e liturgia dell’Oriente che si mescolano con l’antica tradizione monastica a Carceri. Nell’ambito delle iniziative per la mostra “Stupore del sacro”, con omaggio all’iconogra-fa Paola Zuddas, si è svolto, presso l’antico refettorio dell’abbazia, con il teologo russo Vladimir Zelinskij, il tema “Icona della santa Trinità”.Nel pomeriggio di domenica 1 mag-gio, alle ore 17.00, nella parrocchiale di Carceri, santa liturgia slavo catto-lica in rito orientale e pachinidia per Paola, l’antica preghiera di ringra-ziamento della tradizione orientale.

Monselice - La palestra, final-mente!Sono state inaugurate a Monselice le nuove aule e la palestra dell’Istituto Cattaneo. Hanno partecipato alla cerimonia l’assessore provinciale all’Edilizia scolastica Gilberto Bonetto, il vice-sindaco di Monselice con dele-ga all’istruzione Gianni Mamprin e il preside dell’Istituto Luigi Michielon. Il progetto da poco realizzato ha portato alla costruzione di una nuova ala, con cinque nuove aule e relativi servizi, una palestra, completamente rico-

Monselice - Manager del turismoPreparazione di professionisti sia per l’area che per altri ambiti con il Master in Governance delle Risor-se turistiche territoriali promosso dall’università degli Studi di Padova nei locali di Ca’ Emo a Monselice.Sono 13 i diplomati del corso, giunto alla sua terza edizione, fra i quali meritano attenzione i 3 progetti che hanno ottenuto ciascuno una borsa di studio. Le proposte innovative che sono state premiate vano dall’idea di una card regionale per il rilancio turistico, alla possibilità di sviluppare il cicloturismo nell’area padovana, per concludere con l’analisi dei Club di prodotto come strumento di competitività. Nel corso della stessa cerimonia di premiazione presentato anche un audio-racconto, realizzato in colla-borazione con l’amministrazione comunale, basato su testimonianze, curiosità e segreti, raccontati dai nonni e dalle nonne.

Noventa Vicentina - Guardando alla LibiaAttenzione e focus non a caso su un ambito molto importante e di grande at-tualità in questo momento. All’interno del ciclo d incontri di cultura a Noventa Vicentina, è stato realizzato un appuntamento dal titolo “Libia: uno sguardo tra passato, presente e prospettive”, con Alberto Paratore. Sono stati presi in considerazione i rapporti non sempre sereni fra la nazione africana e la nostra, alla luce dell’evoluzione sia storica, che politica ed economica. All’interno della stessa rassegna da segnalare pure la continuazione del ciclo di appuntamenti legati alle celebrazione dell’Unità d’Italia, in conclusione dopo l’estate.

Este - Linea segnalibriSinergia fra attività commerciali che mostra come la bravura e il talento possano trovare espressione anche fra chi viene spesso visto e considerato come “diverso”. Si mettono in gioco la fondazione Irea Morini-Pedrina di Este, in collaborazione con la cooperativa Yges It e la libreria Gregoriana pure di Este per un’intuizione che porta a far nascere 24 segnalibri della linea “I RE-Alizzabili”, con un gioco di parole che mescola assieme il nome della stessa Fondazione con l’assonanza verso chi è diversamente abile. Lo slogan infatti che viene proposto è questo: “Persone che non sono diversamente abili, oggetti che non sono diversamente belli, semplicemente persone che, nonostante la disabilità sanno realizzare oggetti originali,importanti per chi li pensan, vitali per chi li produce, insostituibili per chi li acquista, li regala, li usa”. I segnali-bri, che saranno distribuiti in circa 15.000 copie,sono di vari soggetti, come fiori,forme,animali,alberi e monumenti della città di Este, che sono divenuti veri e propri oggetti d’arte.

struita, con un blocco spogliatoi pure rinnovato. È stata, infatti, sostituita la vecchia piastra polivalente ed è stato creato un nuovo spazio di gioco dotato di una copertura con struttura ad arco in legno lamellare, il tutto com-pletato di impianto di riscaldamento, con pannelli radianti a pavimento, e di impianto di illuminazione. Infine, grazie all’investimento della Provincia, la palestra è stata dotata di tutte le attrezzature e degli arredi necessari e sono state sistemate anche le aree a verde e gli altri percorsi esterni.

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10 Il gigante della Bassa

ntisismico e a prova d’alluvione. Coi tempi che corrono è meglio premunirsi: il nuovo ospedale unico della bassa padovana, attualmente in

costruzione a Schiavonia, è pronto a sopportare qual-siasi cataclisma. I progettisti hanno deciso di dare il via a una variazione strutturale in corso d’opera per quanto riguarda la normativa antisismica. La base dell’enorme complesso è stata riprogrammata. Adesso può sopportare il 120 per cento della massima intensità di un terremoto ipotizzabile per la zona. «Ma una grande attenzione è stata posta anche alla sicurezza dell’ospedale per quanto concerne il rischio idraulico - spiega il responsabile unico del procedimento, l’ingegne-re Clemente Toniolo - visto quanto è accaduto a novembre e nei primi mesi dell’anno è necessario preparare la strut-tura perché possa superare il pericolo di future alluvioni». Tutto il plesso sorgerà ad una quota superiore rispetto al territorio circostante. «Tale accorgimento - continua Toniolo - garantirà il funzionamento dell’ospedale unico anche in caso di precipitazioni eccezionali. O, peggio ancora, se dovessero rompersi gli argini dei principali corsi d’acqua presenti». Il maltempo dei mesi scorsi, comunque, qualche danno l’ha già fatto. Perturbazioni e allagamenti hanno rallentato il cantiere e la data di consegna dell’opera è slittata di pochi mesi. Il taglio del nastro è in programma per il dicembre del 2012. Sei mesi fa sono stati completati gli interventi di recinzione dell’area, seguiti dalla viabilità accessoria. Ora le enormi gru lavorano a pieno ritmo ed è già stato completato lo scavo per lo sbancamento del terreno che farà da base per il corpo principale. Nelle prossime settimane la prima fase della campagna di costruzione verrà conclusa e le ditte inizieranno a posare i muri perimetrali degli edifici.

250 mila metri quadrati, un bosco nuovo di zecca e un park per duemila automobili. Il progetto del nuovo ospedale unico della bassa padovana è zeppo di grandi numeri. Il plesso ospedaliero occuperà infatti un’area di 250 mila metri quadri nella frazione di Schiavonia, a due passi dalla nuova strada regionale 10. Le tre strutture coperte sorgeranno su 37 mila metri quadrati, per una cubatura complessiva di 370 mila metri. Il parco verde esterno, dove saranno piantumati ex novo 650 alberi, avrà un’estensione di 90 mila metri

quadrati. Per quanto concerne invece i servizi ospedalieri saranno attivati 447 posti letto. Di questi, 342 andranno ai pazienti ordinari e 33 a quelli in terapia intensiva. Ci saranno anche 72 posti letto per l’attività diurna. Il pro-getto prevede 10 sale operatorie, 4 sale di day surgery per gli interventi «mordi e fuggi» e altrettanti ambulatori di chirurgia. L’operazione costerà 165 milioni di euro. 86 milioni e mezzo arriveranno da finanziamenti pubblici e altri 15 milioni da un fondo gestito dall’Ulss. Il resto è legato all’investimento da parte dei privati. er l’ospedale unico è stato infatti utilizzato lo strumento della concessione di costruzione e gestione. Un mecca-nismo che prevede l’affidamento ad un referente privato di alcuni servizi del plesso. Si tratta di servizi esclusiva-mente non sanitari.

Ferdinando Garavello

Tempi e misure del nuovo complesso ospedaliero pensato per non crollare e non affondare.

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È sorto a Este Domus Medica, il nuovo Centro Medico all’avan-guardia specializzato nella cultura della prevenzione e della terapia di varie patologie. Ubicato in una prestigiosa dimora del XVIII secolo in via Zanchi 12, Domus Medica si avvale di un team di specialisti che garantisce una gamma completa di prestazioni altamente qualificate. L’obiettivo primario di Domus Medica resta la cura della salute, ecco perché propone check-up periodici che mirano a prevenire e diagnosti-care precocemente la malattia. Ormai tutti sappiamo che uno stile di vita sano e controlli preventivi re-golari allungano la vita. La prevenzione è, al momento, l’unica possibile cura a certi mali.Il paziente aiutato da specialisti di fiducia, in un ambiente confor-tevole ed accogliente, può accedere in tempi rapidi alla visita di cui necessita o programmare un “percorso” di controlli a 360 gradi riuscendo ad avere sempre il punto della propria situazione sanitaria. Infatti chi si rivolge al Poliambulatorio viene seguito e consigliato, con competenza professionale, durante tutto il percorso di visite e controlli concordati. Gli specialisti, lavorando in stretta collaborazione e in ambito multidi-sciplinare, riescono a completare l’iter diagnostico già all’interno della stessa struttura con il vantaggio di raccogliere in un unico grande centro tutte le consulenze polispecialistiche indispensabili avvalendosi delle più moderne attrezzature ecografiche, il tutto in tempi veramente ridotti e con la possibilità, inoltre, di eseguire piccoli interventi ambulatoriali in tutta sicurezza. Senza tralasciare il fatto che il centro è già convenzionato con diversi enti (tra cui il locale Crescere Insieme) per agevolare i pazienti con sconti e rimborsi. Per Domus Medica la prevenzione è un must e lo si evince dal fatto che ogni mese offre promozioni in merito, ad esempio a maggio un’ecografia al seno costa € 70,00 mentre ad aprile sono stati offerti a tutti i pazienti elettrocardiogrammi completamente gratuiti.I percorsi di prevenzione meritano attenzione: il Percorso Rosa (Ostetri-cia e Ginecologia, Psicologia, Senologia, Osteoporosi; Percorso Azzurro (Patologia prostatica: prevenzione e terapia; disturbi dell’apparato urogenitale); Percorso Peso ideale (valutazione stato nutrizionale, diete personalizzate, terapia dei disturbi del comportamento alimentare); Per-corso Età Evolutiva (Pediatria, Logopedia, Psicomotricità, disturbi dell’ap-prendimento, della crescita e dello sviluppo). Prendersi cura di sé e del proprio corpo è il primo passo per stare bene, ma per non perdere tempo nella giungla delle prestazioni più disparate è indispensabile affidarsi a professionisti che mirano al check-up completo, rapido e, decisamente, mirato. Domus Medica lo sa, per questo prende la persona per mano, l’affianca, l’accompagna passo dopo passo nel suo percorso salute.

Domus Medica, la prevenzione è di casa.

Per stare bene è indispensabile mettere al primo posto la prevenzione.

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Non solo i capolavori del Guariento, ma anche opere di Giotto, Vitale da Bologna, Vivarini e tanti altri grandi autori della pittura italiana.

Guariento e la Padova carrarese

Appuntamento a Padova con la grande arte

dal 16 aprile al 31 luglio.

L a monografia sul Guariento allestita a Palazzo del Monte a Padova rappresenta il fulcro e l’epicentro di una più ampia esposizione che indaga, per la

prima volta in modo dettagliato, la “Padova carrarese”. Infatti la mostra si dispiega in varie sedi espositive, ciascuna dedicata a un aspetto particolare della figura e delle opere del “Maestro degli angeli”, che può essere definito il pittore di corte dei Carraresi: i Civici Musei agli Eremitani, Palazzo Zuckermann, il Museo Diocesano e la Casa del Petrarca ad Arquà. Un grande evento artistico e storico promosso e organizzato dal Comune di Padova, Assessorato alla Cultura e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con la partecipazione della Diocesi di Padova. Per i Carraresi decorò la cappella della Reggia, con le stra-ordinarie tavole con le gerarchie angeliche. Dopo Giotto, è stato il più grande interprete della pittura del Trecento a Padova. Decine di preziose tavole e af-freschi confermermano la grandezza di un artista che ha saputo precorrere lo stile del gotico internazionale. I meravigliosi Angeli, Arcangeli, Cherubini del Guariento saranno affiancati alle altre mirabili opere a tema sacro e profano del Maestro. Accanto ai suoi capolavori, la mo-stra espone opere di Giotto, Pietro e Giuliano da Rimini, Vitale da Bologna, Paolo e Lorenzo Veneziano, Giusto Menabuoi, Altichiero, Vivarini, Nicolò di Pietro, Giambono. Opere che riescono a mettere ben in luce i diver-si aspetti della vita di corte e cittadina: si va dalla letteratura, i libri, la musica, la scienza, la scultura, alle arti applicate, la monetazione e anche la moda.

Per info: “Guariento e la Padova carrarese”, Padova, Palazzo del Monte (piazza Duomo), dal 16 aprile al 31

luglio 2011. Orario: 9.00 - 19.00, lunedì chiuso.

Guariento: Angelo che pesa le anime e combatte con un diavolo

Vitale da Bologna: L’incoronazione della Vergine

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oco tempo fa mi capitò d’imbattermi in un caso particolare. Vennero a trovarmi i genitori di una giovane ragazza, molto preoccupati per la

sua salute fisica e psicologica; mi raccontarono come quest’ultima, da circa venti giorni, mangiasse pochissimo, limitandosi a bere solo dei “brodini caldi”. Dopo aver ese-guito accurati esami medici, ed esclusa qualsiasi causa organica, avevano concluso che si trattava di anoressia. Venni quindi informata che dormiva molto poco, non faceva più alcuna attività e non voleva più uscire di casa; fino a poco tempo prima, invece, svolgeva i suoi impegni senza problema, senza alcuna difficoltà; era brava a scuola, socializzava e non aveva mai dato segnali di disagio. Quando incontrai la figlia, mi trovai di fronte una ragazza molto tesa, stressata e che non pareva presentare il classico quadro clinico delle “vere anoressiche”; non mi sembrava ci fosse in lei uno sfrenato desiderio di dimagrire, una vera e propria battaglia contro la fame, per eliminare qualsiasi alimento dalla sua esistenza. Le persone anoressiche tendono a nascondere o mi-nimizzare con ingegnosi stratagemmi tutte le astuzie per diminuire l’assunzione di cibo, e tutte le loro attività persistono anche in maniera frenetica: ginnastica, sport, studio, corsi ecc. senza manifestare stanchezza o spos-satezza alcuna. La ragazza invece dava la sensazione di essere molto triste, come se la vita avesse perso tutto il suo significato. Continuava a ripetermi che non riusciva a mangiare e a dormire, e che il suo problema era quello. Conclusi che si trattava di un’anoressia reattiva, anoressia che in genere si manifesta dopo un fallimento o un lutto, dove in primo piano vi è la mancanza di fame e non la lotta

La scelta di rompere il

silenziocontro quest’ultima; e tutto ciò in un contesto depressivo più o meno marcato.Negli incontri successivi cercai di indagare se la ragazza avesse avuto degli insuccessi, dei problemi; allora mi resi conto che i suoi genitori erano molto rigidi: erano profon-damente delusi dalla situazione imbarazzante che si era creata e facevano esplicitamente capire alla figlia che “era ora di finirla” Non c’era dialogo fra loro. La giovane si chiudeva sempre di più, peggiorando le cose. Il mio intervento quindi si basò sul fatto di far capire ai genitori quanto il loro comportamento influisse negativamente sulla ragazza e alla figlia, di come il suo “non parlare” non contribuisse certamente a far sì che le cose cambiassero. Inoltre le dissi che sicuramente c’era un motivo importante ad averla portata sino a quel punto e che era giusto dirlo anche ai suoi genitori, visto la loro sofferenza. Finalmente si sbloccò: disse che non prendeva più dei bei voti, e che la scuola che stava facendo non le piaceva affatto; l’aveva scelta solo per fare un piacere ai genitori; e non trovava il coraggio di parlarne. Allora le dissi che avrei fatto da intermediario tra lei e loro; le promisi che l’avrei aiutata a risolvere questo problema. La ragazza è tornata ad essere serena perché i suoi genito-ri, fin da subito, non hanno obiettato nulla sul fatto che lei cambiasse scuola. Le cose si sono risolte, probabilmente perché questa “brutta storia” ha fatto capire alla giovane che “esprimersi” è sempre meglio che tacere, e ai suoi genitori ad essere più disponibili e ad ascoltare. Inoltre la ragazza ha compreso che le scelte importanti che si trova ad affrontare, le deve fare solo per sè e non per qualcun altro, al fine di non imbattersi in un’altra crisi interiore .

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Tutti i rischi di una decisione presa

contro la propria volontà.

di Maria Grazia Parigi

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Tutto il Veneto è pavesato dalle bandierine blu che testimoniano l’idoneità delle acque esaminate alla balneazione e la pulizia dei litorali oltre ad diversi servizi che garantiscono la qualità della vacanza. Sono i dati dell’Arpav su 167 punti di monitoraggio sul mare Adriatico e sulle acque interne: 93 punti sui litorali, uno ad Albarella, 65 sul Garda, 3 sul lago di Santa Croce, 1 sul lago di Mills, 2 sul lago di Lago e 2 sul lago di Santa Maria. Ma pesano in modo particolare le sei bandierine blu attribuite da Fee Italia (Foundation for Environmental Education) a Bibione, Carole, Eraclea, Jesolo, Cavallino e Lido di Venezia. Sommando i tratti costieri si arriva alla quasi totalità dei 150 chilometri di spiagge della nostra regione, con l’esclusione delle foci dei grandi fiumi, probabilmente anche a causa delle esondazioni invernali che hanno trascinato a valle materiali difficili da smaltire in pochi mesi. Un riconoscimento importantissimo per quei 23 milioni di turisti che ogni

Chiare, fresche dolci acque

Balneazione promossa in Veneto dalle bandierine blu: il mare è pulito e la stagione incombe

anno affollano le spiagge del Vene-to e che tiene conto della qualità dell’acqua ma anche della gestione complessiva ambientale delle loca-lità balneari, spaziando dalle piste ciclabili alla gestione dei rifiuti. Il tutto nell’ottica di un turismo sostenibile e a minore impatto sull’ambiente. Enti locali e volontariato si sono impegnati su diversi fronti per rag-giungere questi risultati, una pulizia sistematica delle spiagge, anche con l’intervento dei privati, e anche nelle zone non date in gestione, azioni di contrasto nei confronti di quanti lasciano rifiuti in mare che poi finiscono in battigia, bonifica delle zone litoranee inquinate da depositi di materiali inquinanti. Importante poi lo sviluppo di una mentalità diffusa che smetta di pen-sare al mare e alle sue coste come una facile pattumiera, come se il mare potesse accogliere e smaltire qualunque rifiuto umano; si tratta purtroppo di un modo di pensare difficile da sradicare e che parte dalla cicca di sigaretta per passare attraverso un copertone di camion e finire ai fanghi tossici.Proseguendo con la politica della pulizia è ipotizzabile arrivare ad una certificazione europea di coste e litorali per proteggere ancora più adeguatamente un bene ecologico ed economico di enorme portata e sul quale sarà opportuno puntare sempre più per un’economia “puli-ta” e inesauribile.Trattando bene l’ambiente ci si assicura un futuro migliore, trat-tandolo male, semplicemente non c’è futuro.

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Impressionisti a MilanoImperdibile l’ennesima mostra sui pittori della luce.

Caillebotte, La Senna ad Argenteuil Renoir, Venezia

alazzo Reale a Milano ospita la prima tappa del tour mondiale dei capolavori della famosa collezione americana del Sterling and Francine

Clark Art Institute. La mostra “Impressionisti. Capolavori della Collezione Clark”, visitabile fino al 19 giugno 2011, vanta 73 opere di illustri artisti francesi dell’800 tra cui Monet, Renoir, Degas, Manet, Pissarro. Lo Sterling and Francine Clark Art Institute è nato nel 1955 per volontà di Robert Sterling Clark, uno degli eredi del patrimonio delle macchine da cucire Singer. Con la moglie Francine, Clary Clark acquistò buona parte delle opere che costituiscono la collezione fra il 1910 e il 1950, e ad oggi comprende circa 8.000 pezzi. Succes-sivamente la collezione Clark sarà ospitata in Francia, al Musée des Impressionnismes di Giverny, dal 13 luglio al 31 ottobre 2011, in Spagna, alla CaixaForum di Bar-celona, dal 18 novembre 2011 al 12 febbraio 2012, e proseguirà nei maggiori musei di tutto il mondo. Il percorso espositivo, curato da Richard Rand dello Sterling and Francine Clark Art Institute, è diviso in dieci sezioni che affrontano temi di ispirazione artistica fon-damentali per l’arte dell’Ottocento: Impressione, Luce, Natura, Mare, Città e Campagna, Viaggi, Corpo, Volti, Società e Piaceri. L’esposizione comprende, oltre alle opere dei maggiori impressionisti, anche opere fondamentali di pittori barbi-zonniers come Corot, Millet, e Rousseau, opere dei pittori accademici, rivali degli impressionisti, Bouguereau, Gérô-me e Stevens, e capolavori post-impressionisti, tra i quali opere di Gauguin e Toulouse-Lautrec. Rappresentazioni di vita borghese che mostrano il ricco fervore culturale di fine Ottocento.

Monet, Oche nel ruscello

P

Orari: lunedì dalle 14.30 alle 19.30;

matedì, mercoledì, venerdì e domenicadalle 09:30 alle ore 19:30;

giovedì e sabato: dalle 09:30 alle 22:30

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Gold news A cura di Fabrizio Ferro

Speciale BaselSi è conclusa da un paio di mesi la 39° fiera di Gioielleria e orologeria di Basilea, chiamata la città delle tre nazioni in quanto su territorio svizzero ma confinante con Germania e Francia; l’importante manifestazione ha visto coinvolte più di 1.900 firme provenienti da 45 Paesi. Ben 6 i padiglioni a disposizione delle aziende espositrici che hanno messo in luce il meglio della produzione mondiale e che quest’anno ha registrato un’inversione di tendenza per il numero pre-senze dei visitatori, ben 100.000 addetti del settore che hanno percorso in lungo e in largo i 160.000 metri quadrati dei padiglioni fieristici. Si, perché era già un paio di anni che si registrava un calo di presenze, complice la stasi del mercato globale fermatosi per la crisi. Molti i compratori russi, giapponesi, americani ma anche indiani e soprattutto cinesi. Gli italiani occupano da sempre un posto di privilegio riguardo agli acquisti di preziosi, si pensi che eravamo al 5°posto fino a qualche anno fa, ora retrocessi di parecchie posizioni e sorpassati dagli immancabili e rampanti cinesi che hanno, nel corso degli anni, sviluppato un senso del bello e del lusso pari se non superiore al nostro. Sta di fatto che le aziende nel proprio carnet di preziosi hanno inserito prodotti ancora più costosi e sfarzosi proprio per soddisfare le numerose richieste che piovono dai paesi delle new eco-nomy. Questa differenza la si noterà ancor più negli anni a venire e non sarà solo appannaggio del mondo del prezioso ma, e soprattutto, nella integrità del prodotto lussuoso.

Orologi in mostraLa prima cosa che proprio devo dire è che quest’anno l’at-mosfera che si respirava dentro e fuori la Fiera era intrisa di un buon ottimismo, sarà che per un buon 60% i visitatori sono extra europei quindi stanno vivendo un boom di espan-sione che da noi ci auguriamo possa ritornare, le strade anche fuori la fiera erano piene di gente, i bar chiacchieroni e le auto al passaggio diligenti, si perché pur essendo la fiera strutturata al centro della città, la zona pedonale non esiste se non a preservare la città vecchia, creando così un

vivace momento di aggregazione tra i fruitori della fiera che indaffarati vanno da un padiglione all’altro (gli stand sono all’interno di palazzi storici o post dirigenziali svuotati dove all’interno appunto hanno costruito interi padiglioni fieristici) e gli abitanti, oramai abituati agli eventi organizzati caden-zialmente durante l’anno. Le aziende più gettonate: Rolex, Hublot, Omega, Hamilton, Tag-Heuer e Zenith, Movado, Patek Philippe, Vacheron Constantin, e BlancPain.

Damiani, effusione dell’argentoLa nota Maison di gioielleria Damiani alla fiera di Basilea ha presentato due importanti novità che hanno vivacizzato il panorama nell’ambito del gioiello: da tempo si chiedeva e si sentiva l’esigenza di proposte alternative al gioiello in oro con pietre preziose, creare una linea, un gioiello che fosse riconoscibile come un must Damiani, un gioiello che rein-carni lo spirito dell azienda rivolto ad un pubblico accorto, che ama il lusso senza dilapidare la propria carta di credito. Ecco fatto; è nata la linea D.STONE in argento, con prezioso onice intagliato o usando la madreperla per anelli, ciondoli penzolanti dal bracciale e il ciondolo da collo. Madrina di quello che sarà senz’altro una linea vincente senza tempo? Sharon Stone. Sharon Stone e Damiani difatti collaborano da molti anni sull’umanitario. Una percentuale del ricavato delle vendite sarà donata ad un’associazione umanitaria non governativa e no profit che si occupa di portare l’acqua nei più sper-duti villaggi africani. L’altra novità riguarda l’orologio Damianissimo D.SIDE che ha omaggiato la sua prove-nienza Italica festeggiando, con un pezzo speciale tempe-stato da pietre preziose Ver-di Bianche e Rosse i 150 anni dell’unità d’italia.

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Viaggi brevi, escursioni, scoperte per week-end e tempo libero

La fortezza ritrovatadi Lamberto Cicognani

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Ci sono luoghi creati dall’uomo e inseriti nell’ambiente che, con il passare del tempo, perdono il significato originario, o meglio lo modificano e ne assumono altri che hanno il po-tere di trasformare i luoghi stessi e di riconsegnarceli come se fossero nuovi ma fatti con materiali vecchi, insomma una mezza magìa. È il caso di un vecchio forte della prima guerra mondiale sull’altopiano di Asiago, recentemente oggetto di un intelligente restauro che ha recuperato i ruderi e ha creato un sito nuovo, con un significato nuovo, una copia diversa dall’originale e assolutamente da scoprire. Si tratta del forte Campolongo, su per Rotzo, la parte occi-

dentale dell’altopiano, ad un passo dal monte Verena e affacciato sul centro fon-do appunto di Campolongo.Costruito sull’omonima sommità a 1720 metri

d’altezza fra il 1908 e il 1912, il forte doveva essere la naturale risposta, con altri suoi simili, alle fortezze au-striache schierate di fronte in linea. Era un’idea costruttiva moderna, con quattro pezzi in acciaio da tiro lungo sotto cupole di calcestruzzo, quattro obici da difesa ravvicinata e

quattro nidi di mitragliatrici. Ma con un paio di difetti che si sarebbero rivelati letali: i cementi e i calcestruzzi erano stati calcolati in base al calibro dei pezzi nemici; non appena gli austriaci piazzarono in batteria pezzi più grossi, le nostre difese andarono in pezzi: Inoltre per armare il cemento venne usato del metallo da stoviglie, non il robusto tondino di ferro che avrebbe assicurato maggiore tenuta. Fatto sta che da questo forte venne sparato il primo colpo di can-none contro il nemico e per qualche settimana le fortezze austriache furono pesantemente bersagliate. Nel luglio del 1915 però gli austriaci risposero con artiglieria più pesante e nel giro di poco forte Campolongo venne abbandonato. Con l’offensiva di primavera il nemico se ne impadronì e lo tenne fino alla fine del conflitto. Dopo decenni di rovina, da poco il forte è stato completamente ristrutturato e ne risulta un luogo bellissimo, visitabile (non i locali interni), arrampicato su uno sperone di roccia a strapiombo con una veduta su Val d’Astico, Tonezza e Fiorentini da togliere il respiro. Ci si arriva con una comoda passeggiata nei boschi dal parcheggio del centro fondo Campolongo, un’oretta a piedi (ma anche in mountain bike) per ritrovarsi in un luogo che, curiosamente, parla di pace, appeso al cielo e piantato sulla roccia. Della guerra si è persa anche l’eco e quello che si apprezza sono il silenzio, il calore del sole, il vento fra i pini.Per arrivarci salite da Mezzaselva di Roana, a fianco della chiesa salite ancora a destra seguendo le indicazioni per le sciovie del Verena. Dopo sei chilometri di salita vi ritrovate alla valle che ospita l’ampio parcheggio del centro fondo delle Casere di Campolongo (ovvio che d’inverno l’escur-sione al forte si fa con le ciaspole o anche senza se la neve sul sentiero è poca). Qui trovate bar, ristorante e assistenza tecnica, un’oretta di salita e siete arrivati. Bellissimo!

Luogo della memoria, incastonato fra cielo e roccia.

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Dopo la tecnica dell’ossigeno iperbarico, trattamento che ha conquistato qualche anno fa Madonna e altre stars del jet set internazionale, si sta diffondendo un altro metodo per la cura della pelle e non solo, l’elettroporazione.Che cos’è l’elettroporazione?È una tecnica non invasiva e indolore che agisce diret-tamente sui processi rigenerativi cellulari e consiste nel sottoporre le cellule della pelle ad uno stimolo elettrico a basso voltaggio.Come agisce l’elettroporazione?Durante il trattamento la permeabilità della pelle aumen-ta, favorendo in maniera consistente la penetrazione dei DERMOCOSMETICI (elettroporocosmesi) e/o farmaci che si vogliono usare.Infatti, durante il trattamento, gli impulsi elettrici e le vibra-zioni liberano la cute dalla parte più superficiale dilatando peraltro i pori del derma (elettroporazione) che fungono da canali per la veicolazione delle sostanze da usare in base al problema che si vuole risolvere: estetico, veicolando creme o gel; terapeutico veicolando farmaci.L’elettroporazione favorisce la penetrazione e potenzia

Tutta un’altra pellela veicolazione dei dermocosmetici anche a grosso peso molecolare, come ad esempio l’acido ialuronico, negli strati profondi del derma, permettendogli di agire in un modo diretto e immediato sui processi di rigenerazione cutanea.Normalmente l’assorbimento passivo per via topica con una crema è pari al 10% del principio attivo, in gel è pari al 30%. Attraverso l’elettroporazione è possibile parlare di assorbimento attivo in quanto la percentuale si eleva al 90/95%.Quali sono gli effetti dell’elettroporazione?I risultati dell’elettroporazione sono rapidamente visibili e duraturi. È un ottimo trattamento anticellulite, un efficace trattamento antirughe per il viso e più generalmente un metodo per contrastare gli accumuli adiposi e gli ineste-tismi della pelle. Una particolare attenzione va fatta per i componenti dei dermocosmetici; bisogna sapere che solo il 5% del prodotto è composto da principio attivo, il rimanente (95%) si chiama eccipiente. Ecco perchè è fondamentale usare dermocosmetici naturali-biologici dove anche l’ec-cipiente è privo di derivati dal petrolio (paraffine, ecc...), siliconi, oli minerali.

La nuova frontiera per la cura del

corpo e del viso di Massimo Milanetto

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Ingredienti per 4 persone: 320 gr. di tagliatelle all’uovo, 30 gr. di burro, 400 gr. di asparagi, 1 cipolla, 200 gr. di gamberi sgusciati, 200 ml. di panna fresca, 1/2 bicchiere di vino bianco e sale q.b.

Pulite gli asparagi e lessateli al dente per circa dieci minuti in una pentola a bordi alti. Sciogliete il burro in una casseruola e fatevi appassire la cipolla tritata, unite i gamberi, bagnate col vino e lasciate evaporare. Tagliate gli asparagi a dadini, aggiungeteli nel tegame con i gamberi, fate saltare qualche istante e unite la panna. Lasciate cuocere per 2 minuti, regolate di sale. Lessate le tagliatelle scolatele al dente e fatele saltare brevemente con i sugo. Prima di servire aggiungete una manciata di prezzemolo fresco.Vino consigliato: Santa Margherita Chardonnay Trentino DOC.

Tagliatelle con gamberi e asparagi

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Bracioline e insalatineIn gioco tra i fornelli alla ricerca del meglio del gusto

di Lamberto Cicognani

Piena primavera, quasi estate, tempo di grigliate! L’aria torna a riempirsi di profumi che scappano dai giardini delle case, dai ristoranti, dalle sagre paesane: cosa c’è di più stuzzicante della griglia? Semplice, una griglia con un piccolo tocco in più. È il caso di queste bracioline di vitello al burro piccante. Vediamo di che si tratta. Prepariamo prima il burro piccante; dobbiamo tritare finemente tre filetti di acciuga sott’olio con uno spicchio d’aglio e un bel ciuffo di prezzemolo senza gambi. Mettiamo in una ciotola il trito con qualche goccia di limone, una presa di sale, un pizzico di pepe e dei tocchetti di burro. Lavoriamo l’impasto fino ad ottenere un composto omogeneo, stendiamolo su un foglio d’alluminio lasciandogli un certo spessore, con una formina diamogli l’aspetto di una grossa moneta e mettiamo i nostri burrini in frigo ad indurire.Ora prendiamo le bracioline con l’osso e mettiamole a marinare per circa tre ore in un composto di olio, sale, pepe, uno spicchio d’aglio schiacciato, rosmarino, gocce di limone, una spruzzata di vino bianco secco. Dopo tre ore sgoccioliamo le bracioline e facciamole andare sulla

griglia o sulla piastra per il tempo che preferiamo. Serviamo con un piatto di portata guarnito di verde e su ciascuna braciolina un burrino piccante che avremo estratto dal frigo un po’ prima. Sulla carne calda la cialda di burro tende a sciogliersi e a condire spontaneamente la braciolina, che meraviglia! Per un pasto completo aggiungete una insa-latina di rinforzo alle noci e non avrete bisogno di altro, a parte del buon pane croccante al sesamo. Prendiamo del radicchio rosso trevigiano, tagliamolo a listarelle, aggiun-giamo dei gherigli di noci spezzettati e qualche dadolino di fontina valdostana.A parte emulsioniamo della senape con dell’olio d’oliva e un pizzico di sale, versiamo sull’insalata e condiamo bene, troppa grazia! Ohoo, il bicchiere! Il gusto deciso della bra-ciolina avrebbe richiamato da solo un pinot nero, sincero e positivo, ma l’insalatina di rinforzo scombina un po’ le carte e consente variazioni sul tema: Che ne direste di un buon Frascati fresco? Sapido e asciutto potrebbe far festa sulla carne aromatizzata e sulla verdura ben accompagnata . Perdonate, la rima non era premeditata.

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Ingredienti per 6 persone: 2 kg. di melanzane lunghe, 300 gr. di fiordilatte, 700 gr. di polpa di pomodoro, 2 spicchi d’aglio, 4 foglie di basilico, 100 gr. di grana grattugiato, olio di oliva, 250 gr. di latte, 2 cucchiai di sale fino.

Tagliate le melanzane a fette di circa mezzo centimetro, mettetele in una ciotola coperta di latte per cinque minuti, strizzatele e asciugatele. Soffriggete gli spicchi d’aglio schiacciati. Unite il pomodoro e dopo dieci minuti il basilico. Salate e, quando la salsa non è più acquosa, passatelo. Friggete le melanzane finché saranno dorate. Asciugatele bene. Versate un po’ di sugo sul fondo di una pirofila e disponete uno strato di melanzane. Cospargete con il grana, poi il sugo e, infine, la mozzarella a fette. Continuate fino a esaurire gli ingredienti, l’ultimo strato deve però essere di salsa e grana. Infornate a 200° per trenta minuti.

Ricette a cura di Marina Gallo

Parmigiana di melanzane

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Sullo scaffale: novità in libreria, titoli e trame.A cura di Chiara Scavazza

in collaborazione con Libreria Gregoriana - Este

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Noi due sconosciuti“Si può vivere legati l’uno all’altro nella buona e nella cattiva sorte e scoprire a un certo punto che esiste un mondo parallelo, in cui il partner conduce, silenziosa e segreta, un’altra vita? In quel mondo la persona che si pensava di conoscere in ogni piega dell’ani-ma interpreta ruoli inediti, lontanissimi da ciò che credevamo noto e indiscutibile”. Che piaccia o no, ogni relazione (coniugale, familiare, amicale) presenta lati oscuri, segreti e ambivalenze. E sono proprio queste stanze segrete dell’amore che Gianna Schelotto ci fa esplorare in questo suo nuovo saggio. (“Noi due sconosciuti” di Gianna Schelotto, Mondadori, 172 pagg., 17,50 euro)

La guerra contro GesùIn questo libro, Socci denuncia le menzogne e le connivenze, espone motivi e interessi da cui è nata l’ideologia anticristiana, dimostra come le moderne scoperte archeologiche confermino la veridicità dei fatti evangelici, l’esistenza terrena di Gesù, compresi i suoi miracoli e la sua resurrezione, confermando, a dispetto di tutto, la credibilità dei testimoni. I cristiani sono oggi la comunità più perseguitata del pianeta e contro la Chiesa è social-mente permesso un odio che sarebbe ritenuto intollerabile verso qualunque altro gruppo religioso, etnico o sociale. Un attacco al cuore della fede, alla figura di Gesù. (“La guerra contro Gesù” di Antonio Socci, Rizzoli, 432 pagg., 19,90 euro)

Profumo di spezie proibiteÈ in cucina che Sarna esercita la sua magia, sa come annegare i brutti ricordi in fragranze inebrianti e trovare nuove ricette per reinventarsi il passato. Karam e Sarna, ciascuno con un carico pesante di ricordi, con qualcosa da nascondere, episodi rimasti sepolti nel caos del loro passato. Divisi dai segreti, uniti dal desiderio di fuga, i due lasciano l’India per l’Inghilterra, per ripartire da zero, diventando compagni di un lungo e turbolento viaggio.(“Profumo di spezie proibite” di Priya Basil, Piemme, 511 pagg., 19,50 euro)

Morte apparenteIl giornalista Henning Juul torna al lavoro ma non alla vita dopo il misterioso incendio in cui ha perso il figlio. A strapparlo dal torpore è il caso che sta turbando una Oslo che si credeva al sicuro, un delitto che porta il marchio della Shari‘a. Fustigata, lapidata, mutilata di una mano, la giovane Henriette Hagerup è stata sepolta fino al busto sulla collina di Ekeberg. La polizia batte ogni pista plausibile, ma mentre i sospetti si concentrano sul fidanzato pachistano, Henning cerca altrove. Chi era veramente la bella studentessa di cinema, così ammirata? E cosa nasconde il film sull’Islam che la ragazza stava girando insieme all’amica Anette? In un crescendo di tensione Henning si trova a dover lottare contro i propri fantasmi.(“Morte apparente” di Thomas Enger, Iperborea,363 pagg., 17,00 euro)

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Una passione tranquillaIl romanzo d’esordio più amato dai librai americani nel 2010. Ernest Pettigrew, 68 anni, ex maggiore dell’esercito britannico, amante del decoro e della vita tranquilla. Jasmina Ali, 58 anni, pachistana, proprietaria della bottega del paese, amante delle passeggiate e della guida spericolata. Entrambi vedovi hanno in comune la passione per il tè e per la lettura. Quando dalle amabili chiacchierate su Kipling si accende qualcosa di più di una semplice amicizia, l’insolita coppia si ritrova a fronteggiare i pregiudizi del villaggio e il biasimo dei parenti. E a quel punto si imporrà una scelta.(“Una passione tranquilla” di Helen Simsons, Piemme, 484 pag., 19,50 euro)

La ballata della donna ertanaCome tante madri e mogli vissute in società patriarcali, la protagonista di questa ballata è tormentata dalla fatica dei giorni e dalla brutalità degli uomini: alle spalle ha il lavoro nei campi e dentro casa, gli abusi di un marito violento, anni svuotati di ogni gioia tranne l’amore per i figli. Davanti a sé nessuna speranza, se non l’attesa della morte. Finché un giorno dei forestieri arrivano in paese per costruire una diga. Non sa che il 9 ottobre del 1963 sarà proprio quella diga a provocare l’apocalisse. In questa grande ballata Mauro Corona canta la forza di tutte le donne.(“La ballata della donna ertana” di Mauro Corona, Mondadori, 81 pagg., 12 euro)

Una moglie a ParigiOttobre 1920. A Chicago arriva un ragazzo di vent’anni alto e snello, con splendidi oc-chi castani. A casa della famiglia Smith dov’è ospite, il ragazzo, che si chiama Ernest Hemingway, incanta gli astanti coi suoi racconti sulla Grande Guerra. Rapita più di tutti è Hadley Richardson. Senza soldi e alla ricerca di vita, felicità e successo, Hadley e il giovane Hemingway partono alla volta della vecchia Europa. Si stabiliscono a Parigi. Per lui è il periodo dell’elaborazione delle ferite interiori e della frequentazione dei salotti letterari. Quando dopo un figlio, arrivano anche il denaro e la fama, nell’inquieto scrit-tore esplode il desiderio di una vita libera, accanto a nuove e stimolanti conoscenze. (“Una moglie a Parigi” di Paula Mclain, Neri Pozza, 363 pagg., 17,00 euro)

Leggere il ventoJonas ha trent’anni, la pelle scura, sostiene di essere americano e non ha mai messo piede nella terra dei suoi genitori, l’Etiopia. Suo padre era arrivato negli anni Settanta, dopo un estenuante viaggio in nave, nasco-sto in una cassa per animali. Sua madre, lo aveva raggiunto tre anni dopo, rendendosi subito conto che l’uomo con cui doveva convivere non aveva più la forza di ricominciare a essere felice. Attraverso la storia dei suoi genitori, il dolore e lo sconforto, ma anche confidando nella speranza in un futuro migliore, Jonas riuscirà ad appropriarsi del suo presente.(“Leggere il vento” di Dinaw Mengestu, Piemme, 341 pagg., 18, 50 euro)

L’atlante del destinoTre fratelli abbandonati a loro stessi, un mondo magico e misterioso, un viaggio oltre le porte del tempo. È la notte di Natale. Qualcosa di brutto sta succedendo: è l’ultima volta in cui vedono i loro genitori. Dieci anni dopo, i tre fratelli arrivano a Cambridge Falls. Davanti alla casa sbilenca e piena di sotterranei molte sono le domande che si affacciano alla loro mente. Come mai non ci sono altri bambini? Chi è l’enigmatico dottor Pym? E cos’è quell’inquietante libro dalle pagine bianche e dalla copertina verde che sembra brillare di luce propria? Questa è la storia di tre ragazzi e del libro che cambierà per sempre il loro destino.(“L’atlante del destino” di John Stephens, Longanesi, 456 pagg., 18,60 euro)

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Ciglia ed unghie in bellavista per un’estate decisamente glamour grazie ad un look rinnovato.

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estetico di un cinque stelle, come dire un campeggio di gran lusso, sembrerebbe una contraddizione in termini ma pare che funzioni benissimo. Ma la scelta più ispirata pare proprio che sia quella che si rifà alle perle nere della Polinesia. A proposito, sapevate che perla deriva dal lati-no permula che sarebbe la conchiglia dentro cui nasce e si sviluppa e che ricorda una forma a “coscia di maiale”?Insomma le straordinarie perle nere vengono richiamate dal sapiente gioco di brillantini color antracite variamente collocati sull’unghia: in versione da giorno, da sera, in una versione combined che consente veloci cambiamenti di stile per una scelta elegante ma soft e mai invadente.Per le più esigenti ancora ci sono le decorazioni ispirate all’arte di Anton Gaudì, l’artista catalano autore della Sagrada Familia e di tanti monumenti a Barcellona dalle forme inconsuete e dalle decorazioni a mosaico di irripe-tibile visionarietà. Se neanche questo vi basta, un altro suggerimento riguarda l’arte di un altro grande pittore del ‘900, Vasilij Kandinskij, di tutt’altro approccio, geometrico e astratto, ma grande anche lui. Ricordate solo che la nail art è un gioco, una decorazione, non una condizione di vita e che le unghie lunghe come i rebbi di una forchetta piacciono poco e servono a meno, si spezzano e fanno sorridere di nascosto; meglio una lunghezza media che non dia troppo nell’occhio e vi consenta di fare quello che volete in ogni momento. Buone vacanze!

Beauty, salute e benessere a portata di mano.

di Sonia Lunardon

Nails&Co.

Se partiamo dal presupposto che in estate vale la pena di osare qualcosa di più sul versante del look abituale, due “accessori” come le ciglia e le unghie possono fare la differenza. Per le ciglia parliamo delle estensioni per renderle più spesse, più folte e più curve. Per l’applica-zione ci vuole un professionista (si applicano una alla volta) direttamente su quelle naturali, delle quali seguono anche il ciclo vitale, da 60 a 90 giorni, dopodichè cadono da sole. Le ciglia finte sono di un materiale sintetico mor-bido e soffice applicato con colle farmaceutiche inodori e mai a contatto con la pelle; curvature e lunghezze sono variabili a seconda delle case di produzione ed esistono prodotti specifici per la struccatura, evitando di sfregare gli occhi e di usare il piega ciglia manuale, è preferibile quello elettrico. Con le estensioni ciglia il vostro sguar-do sarà “pronto” fin dal primo mattino e questo vi farà risparmiare sicuramente del tempo. Per una rimozione prima della caduta naturale delle vostre ciglia alle quali le estensioni sono agganciate ci vuole un professioni-sta, evitate il fai da te. Particolare da non trascurare, le estensioni tollerano l’acqua di mare e anche il cloro delle piscine: cosa volere di più?Se vi affacciate sul mondo della nail art, l’arte di deco-rare le unghie, resterete strabiliate; quest’anno pare che vadano molto le decorazioni a tinte calde ispirate ai fiori, ai semi e ai frutti dell’Africa, le vostre unghie po-tranno assomigliare all’interno di un frutto colorato con una naturalezza che promette di non stancare. Un’altra tendenza che pare stia spopolando è quella che unisce lo stile informale di una vita da campeggio con il rigore

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Grazie Sport È ormai giunto alla sua 6° edizione il Grazie Sport, ma-nifestazione sportiva che si tiene ogni estate presso il Patronato di S. Maria delle Grazie in Este.27 giugno - 3 luglio: daranno il via ai tornei le squadre femminili di basket che giocheranno secondo la modalità del 3 contro 3.4 - 10 luglio: si sfideranno i ragazzi del calcio a 5 Under 1811 - 23 luglio: saranno protagoniste le squadre della pallavolo in un torneo aperto a tutte le età.Tutte le partite si svolgeranno in orario serale a partire dalle 20:30 e durante la giornata di sabato 23 luglio, in occasione delle finali della pallavolo, sarà attivo uno stand con piadine e bibite per giocatori e tifosi.

Piccoli italiani cresconoIn occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, gli alunni di V B della Scuola Primaria “G. Pascoli” di Este, dopo un primo approccio alla storia del Risorgimento, si sono cimentati nel ruolo di poeti e hanno scritto una poesia: “Auguri alla nostra Italia”.

Auguri alla nostra ItaliaCara Italia, le cose più belle ti vogliamo augurare/e il tuo anniversario siam felici di festeggiare./Sei la nostra patria, la nostra casa stivale/e vivere insieme è quello che più vale./Stiamo imparando le tue regioni,/scoperta affascinante senza paragoni./Da grandi, liberi potremo viaggiare,/le tue bellezze apprezzare ed amare./Gli stranieri Bel Paese ti chiamano,/sei proprio speciale,anche loro ti amano./Vivere nel tuo suolo è un desiderio ambito,/ma per molti è un sogno proibito./La natura ha ricamato il tuo confine:/una corona di vette maestose senza fine,/incantevoli mari mitigati,/di isole e arcipelaghi tempestati./Fra dolci colline e pianure rigogliose/scorrono fiumi con cascate meravigliose./Sparsi qua e là si specchiano laghi suggestivi/ed eruttano vulcani ancora oggi attivi./Ricche di arte e di storia sono le tue città,/conservano testimonianze delle più antiche civiltà./Opere di illustri artisti possono ospitare/che lo stupore del mondo san-no suscitare./Quando il Regno d’Italia fu proclamato/il nostro caro Veneto era ancora soggiogato./I nonni coraggiosi dob-biamo ringraziare/che si sacrificarono per poterti unificare./Pane, salute,strade ed istruzione/mancavano ancora dopo l’unione./Con tanti dialetti era difficile comunicare,/finché una sola lingua s’imparò a parlare./Due guerre mondiali ti oltraggiarono,/ancora i tuoi fedeli eroi ti salvarono./Fu chia-mato a votare il popolo italiano/perché, stanco, non voleva più un sovrano./Nacque la Repubblica e la Costituzione/per garantire la legge in ogni situazione:/uguali diritti,libertà di opinione,/un patto che lega tante persone./Il tricolore è la nostra bandiera,/vessillo di uguaglianza e di giustizia vera./Siamo fratelli e odiamo la guerra,/vogliamo la pace su tutta la Terra./Auguri, Italia! Sei un libero Stato,/siamo orgogliosi del tuo passato,/ma tutti noi ci impegniamo con ardore/per donarti un futuro sempre migliore.

Classe: VB, Insegnante Rezzan Maria Silva.Alunni: Alducci Beatrice, Anedi Thomas, Bonato Elisa, Cer-kesi Arita, Ferraretto Giorgia, Hu Chenyang, Ilari Francesco, Nessi Giulia, Pajola Gabriele, Pastorello Jessica, Pietrogrande Daria, Piva Francesco,Santinello Davide, Scapin Chiara, Scucchiaro Claudia, Seno Camilla, Stellin Giovanni,Trevisan Michele, Zordan Nicola.

Per info ed iscrizione: Alex 349-5409133Contatto Facebook: Grazie Sport

www.santamariadellegrazieeste.it

Il Centro di cultura La Medusa “entra” all’Uni-versità di Bologna.Il mese scorso il Centro di Cultura estense è stato conven-zionato per entrare a far parte degli enti esterni dell’Alma Mater Studiorum di Bologna. Una grande occasione per La Medusa la quale potrà essere sede di tirocinio pre e post-laurea per molti studenti frequentanti l’ateneo bolognese. “È un privilegio essere entrati all’interno del circuito universitario e poter offrire ai giovani studenti, dottorandi e ricercatori un nuovo punto d’approfondimen-to della loro formazione qui nella città di Este” dicono i responsabili del Centro. “Oltre ad essere un’occasione per i ragazzi però, lo diventa anche per noi della Medusa, che potrà cogliere questa opportunità per un interessante scambio generazionale d’informazioni tra appassionati di cultura artistica, in particolare di incisione contempo-ranea”. Per gli studenti dell’Unico che fossero dunque interessati a svolgere il tirocinio presso La Medusa, si troveranno tutte le informazioni utili sul sito dell’ateneo (www.unibo.it).

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