CELEBRATING WOMEN OF ALL AGES - NEOQUE...C’era il signor Paride, nostro vicino e scarrozzatore...
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0 1DEDICATO A TUTTE LE DONNE
CELEBRATING WOMEN OF ALL AGES
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2 N E O Q U E 3
La specificità dell’essere donna è più ampia dei tradizionali concetti di grazia, delicatezza o tenerezza. Essi
sono punti di partenza comuni, da cui si sviluppano personalità complesse, dinamiche, eleganti e sofisticate.
Emerge sempre più forte la necessità di rappresentare le nuove coniugazioni della femminilità in modo che
rispecchi la scelta attiva d’identità che compie la donna contemporanea. La sensibilità femminile di stampo
letterario si evolve in figure più articolate, che si esprimono nelle forme d’arte più diverse. Non è, tuttavia,
pura estetica: è qualcosa che esiste come arricchimento di un contenuto. Di questo vuole raccontare NEOQUE,
parlando a tutte le donne che desiderano uno spazio dove sentirsi rappresentate, dove potersi arricchire cul-
turalmente e artisticamente. NEOQUE si rivolge alla donna che desidera emergere nella propria complessità.
Bianca Beltramello
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0 7 S T R E E T
Sedute
P A G E 5 4
T A B L E O F C O N T E N T S
Indice N E O Q U E M A G A Z I N E
0 3 E L I S A B E T T A I N V E R N I C I
Giornalista di moda
P A G E 2 4
0 4 A C C E S S O R I
Accessori
P A G E 3 8
4 N E O Q U E 5
0 2 E L I S A B E T T A D E S S Y
Fashion
P A G E 1 8
0 1 I N G A
Fashion
P A G E 6
0 6 V O C I
Il paesello arroccato al burrone
P A G E 5 2
0 8 P A E S A G G I
Trentino Alto Adige - Italy
P A G E 6 0
0 9 I N T E R I O R
La cucina
P A G E 7 0
1 0 D E C O R
Le ceramiche
P A G E 7 8
1 1 A R T E E C U L T U R A
La secessione viennese
P A G E 8 60 5 C H A R I T Y
Un progetto per l’Africa
P A G E 4 8
1 2 P R O G E T T O F O T O G R A F I C O
Schiele visto da Eléonore Tornev
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N E O Q U E 7I N G A6
Blazer: Frame @frame
Coat: Alysi @alysiofficial
Opposite
Total look: comeforbreakfast @comeforbreakfast
IngaF A S H I O N - F O T O G R A F I A : M A R T I N A F E R R A R A @ M A R T I N A F E R R A R A _ P H
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N E O Q U E 9I N G A8
Opposite
Coat: Tessa @tessa_approved
Blazer: Melampo @melampo_milano
Shirt: Frame @frame
Trousers: Tessa @tessa_approvedAbove
Total look: comeforbreakfast @comeforbreakfast
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I N G A1 0
Knitwear: Fine Edge @fineedge_official
Trousers: Nemozena @nemozena
Shoes: Alysi @alysiofficial
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Photography: Martina Ferrara @martinaferrara_ph
Stylist: Francesca Crippa @francesca_crippa
Makeup: Lucia Giacomin @luciagiacomin
Hair stylist: Angelo Uliana @angelorosauliana
Modella: Inga Savits @ingasavits
A L L E D I T O R I A L
Opposite
Coat: Tessa @tessa_approved
Blazer: Melampo @melampo_milano
Shirt: Frame @frame
Trousers: Tessa @tessa_approved
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Trench: Angelia Ami @angelia.ami
Knitwear and cardigan: Fine Edge @fineedge_official
Skirt: Tessa @tessa_approved
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Above and Cover
Coats: Angelia Ami @angelia.ami
Shoes: Camper @camper
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Opposite
Coat: Alysi @alysiofficial
Blazer: Frame @frame
Trousers: Massimo Alba @massimoalba
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Opposite
Dress: AALTO @aaltointernational
Bracelet: Ann Demeulemester @anndemeulemeester_official
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Elisabetta DessyF A S H I O N - F O T O G R A F I A : S A R A M A U T O N E @ S A R A _ M A U T O N E
Above
Coat: Victoria Beckham @victoriabeckham
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N E O Q U E 2 1
Photography: Sara Mautone @sara_mautone
Stylist: Aureliano Quattrone @aurelianoquattrone
Make up: Chiara Corsaletti @chiaracorsaletti
Hair: Cinzia Carletti @cinzia_carletti
Modella: Elisabetta Dessy @elisabettadessy
A L L E D I T O R I A L
E L I S A B E T T A D E S S Y2 0
Coat and dress: Rick Owens @ickowensonline
Shoes: Demille
Coat: AALTO @aaltointernational
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Coat: Victoria Beckham @victoriabeckham
Top: Proenza Schouler @proezaschouler
Trousers: Golden Goose @goldengoosedeluxebrand
Shoes: Demille
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Opposite
Dress: Fendi
Pants: Maliparmi
Hat: Altalen Milano
Elisabetta InverniciG I O R N A L I S T A D I M O D A - F O T O G R A F I A : S I M O N E G I A R A @ S I M O N E _ G I A R A
Photography: Simone Giara @simone_giara
Stylist: Valeria Mediani @valeriamediani
Make-up and hair: Lucia Orazi @luciaorazi
A L L E D I T O R I A L
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P R E V I O U S P A G E
Dress: Lug Von Siga
Opposite
Dress: Lug Von Siga
C U R R E N T P A G E
F O L L O W I N G P A G E
Dress: 20134 Lambrate Vintage, Milan
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Elisabetta Invernici
Giornalista esperta di costume con particolare attenzione alla moda e alla bellezza. Ha lavorato nei più importanti
quotidiani e periodici nazionali e diretto alcuni settimanali femminili.
Nel 2000 ha fondato la casa editrice Edizioni EVI specializzata in marketing e comunicazione con produzione di
periodici internazionali, house organ e magazine specializzati. Dal 2004 docente presso l’Ordine dei giornalisti della
Lombardia. Autrice del libro “Valentina Cortese. 100 ritratti”, edito da SKIRA.
Dal 2005 è titolare dello spazio heARTspace in via dell’Orso 12 a Milano sede di attività in campo filosofico editori-
ale. Con la formazione presso Phronesis, ha conseguito nel 2009 il titolo di Consulente filosofico.
Edizioni EVI è stata presente a EXPO Milano 2015 con “Profumo di Milano” e nel Padiglione Italia con “L’Orto della
Bellezza Italiana” (3/8 agosto 2015).
Ha firmato il concept della Visione Olfattiva del “Cenacolo” all’interno della mostra “Inside the last supper” – Fon-
dazione Stelline e della “Dama dell’Ermellino” all’interno di “Leonardo3 – Il Mondo di Leonardo”. È da anni curatri-
ce del progetto Rosa Genoni.
Esperta di comunicazione e consulente di aziende internazionali, in questi anni ha sviluppato progetti in campo
culturale, della moda, della cosmetica e dell’arte realizzati in Italia e all’estero. È Docente al master in Management
e Comunicazione del Beauty e del Wellness presso IULM Milano.
Come fashion e beauty editor ha sempre affiancato alla conoscenza della moda contemporanea lo studio di storia
del costume, in particolare del periodo che va dal 1880 agli anni ‘30. Per motivi professionali partecipa da anni
come protagonista e socio sostenitore all’evento internazionale Belle Epoque Voque di Kandersteg in Svizzera, uni-
co raduno al mondo degli amanti di questo periodo storico che per una settimana vivono e si vestono in stile Belle
Epoque.
Dal 2012 si occupa come curatore di Rosa Genoni, creatrice di moda, attivista, scrittrice e giornalista, che ha vissuto
a cavallo del ‘900 a Milano e che per prima ha portato il made in Italy nel mondo.
Lo studio e l’attenzione a lei dedicata hanno dato vita negli anni ad una serie di attività artistiche e divulgative con
tre mostre a Milano che, a partire dall’Expo, ne hanno promosso e valorizzato l’immagine in Italia e all’estero. Tutto
questo ha alimentato una collezione moda privata che si è arricchita nel tempo.
Elisabetta Invernici
Fashion & Beauty Editor, Belle Epoque connoisseur
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AccessoriF O T O G R A F I A : S O P H I A I P P O L I T I @ S O P H I A I P P O L I T I
Photography: Sophia Ippoliti @sophiaippoliti
Brand: Chupi @chupi
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N E O Q U E 4 1
Photography: Sophia Ippoliti @sophiaippoliti
Brand: Rosefield @rosefield
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Photography: Sophia Ippoliti @sophiaippoliti
Brand: Nia Dana @nia_dana
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N E O Q U E 4 3
Photography: Sophia Ippoliti @sophiaippoliti
Brand: Le Noè @enoedesign
A C C E S S O R I
Photography: Sophia Ippoliti @sophiaippoliti
Brand: In A Perfect World @inaperfectworld
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Photography: Sophia Ippoliti @sophiaippoliti
Brand: Cendre @cendre
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Photography: Sophia Ippoliti @sophiaippoliti
Brand: In A Perfect World @inaperfectworld
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Photography: Sophia Ippoliti @sophiaippoliti
Brand: In A Perfect World @inaperfectworld
Photography: Sophia Ippoliti @sophiaippoliti
Brand: Finematter @finematter
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CharityU N P R O G E T T O P E R L ’ A F R I C A
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Il viaggio in Africa e l’esperienza come
volontaria nell’orfanotrofio di Embu, in
Kenya. Poi l’idea di fare qualcosa di con-
creto per quella terra e per la sua gente. Il
bracciale Inmé nasce così, dal cuore e dal-
la testa di Manuela Federici. È realizzato
artigianalmente, con cinturino in cuoio
o seta, ciondolo (in bronzo o argento) e
zircone incastonato. Ricorda due braccia
aperte, pronte all’abbraccio. L’obiettivo
di Manuela è portare nel Continente la
produzione di Inmé, per dare lavoro alla
popolazione e aiutarla nel suo percorso
di sviluppo. Comprando i braccialetti fi-
nanzierete questo sogno. Per l’acquisto
visita il sito www.inme-milano.it
L ’ A F R I C A I N U N A B B R A C C I O
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N E O Q U E 5 3
Anna Costanza Tassotto Verdi è nata a Milano nel 1985. Dopo essersi cimentata in diverse espe-
rienze di scrittura (dalla collettiva alla poesia), è impegnata nella stesura del suo primo romanzo.
Nel 2015 è stata scelta come autrice dalla Biennale Mediterranea 17 con il suo racconto breve
“Semi”.
Il racconto autobiografico “Il paesello arroccato al Burrone” è stato scelto per la prima edizione del
“UKYA CITY TAKEOVER: NOTTINGHAM 2019” che si svolgerà in Inghilterra a febbraio 2019.
Anna pensa che questi siano tempi cruenti, ma anche che luccichino di un’intensa luce di rivolu-
zione.
E, ne é sicura, il meglio sta per arrivare.
Voci
Una frase dalla quale partire e da integrare nel testo, (all’inizio, nel mezzo o alla fine, oppure da uti-
lizzare solo come immagine di partenza) nessun limite di genere (haiku, racconto breve, canzone
pop, madrigale monologo, dialogo teatrale etc.).
500 parole complessive.
Ogni volta, l’elaborato ritenuto più meritevole sarà scelto e pubblicato su Neoque.
“Si svegliò di colpo. Fuori, tuoni e pioggia stavano facendo il loro lavoro. Provò un senso di fastidio,
ricordando di avere sognato Andrea. Non ricordava dove fossero, o cosa stessero facendo. L’unica
cosa chiara era l’espressione che aveva nel sogno: aveva l’aria di essere lì lì per fare delle confiden-
ze, o per parlare di qualcosa di importante perché, come sempre accadeva in quei casi, si stava …”
Inviaci il tuo testo a: [email protected], oggetto: Voci, entro il 25 febbraio 2019
V O C I5 2
IL PAESELLO ARROCCATO AL BURRONE
Il paesello arroccato al burrone è uno dei posti dove
ho vissuto insieme a mia madre, dopo che lei e mio
padre si sono lasciati.
Ne conto almeno tre, ma quello è il posto in cui abbia-
mo vissuto più a lungo e che mi è rimasto nel cuore.
Ho tantissimi ricordi.
Ho avuto il mio gatto arancione, Camillo, e la gatti-
na nera Lilli (come la Lilli della canzone), ”in nomen
omen”: era malata ed è morta.
Ricordo il barbiere, dove mia madre mi ha portata a
rasarmi a zero che avevo preso i pidocchi; aveva una
botteguccia minuscola, coi muri bianco sporco.
Intorno la natura carica, scura, pesante.
Temporali, durante i quali sembrava che il Signore
fosse molto arrabbiato.
Mia madre piangeva, perché aveva paura dei tempo-
rali; io la consolavo perché - allora - non avevo paura
di niente.
In realtà mia madre piangeva molto, e spesso.
E io l’ho sempre consolata, perché quando una è l’uo-
mo di casa deve prendersi certe brighe.
Non aveva molto tempo per giocare; ricordo che man-
giavamo biscotti e maionese. Mi piacevano.
Avevo amicizie e frequentazioni, in paese.
C’era il signor Paride, nostro vicino e scarrozzatore
d’ermergenza (mia madre non ha mai guidato, nep-
pure quando lavorava alla Guardia Medica; bisognava
sempre che qualche infermiere guidasse per lei) e sua
moglie, di cui oggi non ricordo il nome; ma ricordo
che mi faceva tirare la pasta.
Al mattino andavano dalle loro galline; e io, che allora
non avevo paura di niente, li seguivo. E ho imparato
che davvero, quando c’è un gran casino, si può dire: “è
un pollaio”, senza sbagliare.
C’era il signor Valfro, che aveva dei figli grandi e an
VociB R E V E R A C C O N T O - S C R I T T O D A : A N N A C O S T A N Z A T A S S O T T O V E R D I
che nipoti, ma non piccoli; gli piaceva portarmi in
giro. Mi faceva vedere le bacche, mi spiegava che è da
lì che viene fatto l’inchiostro; non so se sia vero ma
non voglio googolarlo, e che Wikipedia vinca su Valf-
ro. Una mattina la sua Uno color carta da zucchero
non partiva. I topi avevano mangiato tutti i fili. Un’al-
tra cosa insegnatami da Valfro. I topi hanno dentuzzi
insidiosi che possono biancheggiare nel buio di un
garage stipato di oggetti.
Mia madre spesso piangeva, le faceva male la schiena.
A un certo punto sono finita dalle suore, perché la
dovevano operare e lei in Umbria non aveva nessuno
che mi potesse tenere. Mi divertivo. Le suore avevano
un sacco di marionette, ma questo è tutto quello che
mi ricordo.
Dopo qualche tempo mia madre è venuta a prender-
mi. Era estate. È venuta con Carlo, che era il suo fi-
danzato prima che conoscesse mio padre, ed era un
suo grande amico. Adoravo Carlo. Quando stavamo
ancora a Milano, lui era fidanzato con Cinzia capel-
li biondo meches anni ’80 e mi avevano regalato un
enorme peluche.
Fino a qualche anno fa c’era qualche foto di quel ri-
torno dall’istituto. Erano Polaroid, in assoluto le mie
foto preferite, perché sono sempre molto naturali, la
freschezza del non programmato. Con gli anni però
sbiadiscono; soprattutto le facce perdono definizione,
quindi te le devi immaginare.
È stato l’ultimo posto in cui ho vissuto da sola con
mia madre.
Sono tornata solo una volta, anni dopo, ma ero una
protoadolescente poco attenta.
Vorrei tornarci oggi, anche se, a differenza di allora,
ho paura di molte, moltissime cose.
Mia madre non ha cicatrici sulla schiena.
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StreetS E D U T E - F O T O G R A F I A : F A B I O V I T T O R E L L I @ F A B I O V I T T O
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Photography: Fabio Vittorelli @fabiovitto
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Photography: Fabio Vittorelli @fabiovitto
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PaesaggiT R E N T I N O A L T O A D I G E - I T A LY
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DOLOMITI - POESIE DI LUCE
Splendenti anche nelle notti più buie con le loro candide pareti innevate: queste sono le Dolomiti.
Dette anche Monti Pallidi, secondo la leggenda queste montagne furono rese lucenti dagli gnomi
che, per un’intera notte, riuscirono a tessere un vello con i raggi della luna e ne ricoprirono tutte le
rocce. È la luce, infatti, la regina delle Dolomiti e la protagonista di queste immagini: luce del cielo,
dei chiaroscuri contrasti tra roccia e manto nevoso, luce riflessa sulle superfici dei piccoli laghi
incastonati tra fitti boschi di abeti che si specchiano nelle acque cristalline. Magia della leggenda,
magia della natura, poesia dello scatto.
Maria Rosa Sirotti
P A E S A G G I6 2
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C O V E R
Photography: Nicola Cagol @alchenick
Location: Val di Tires
Above
Photography: Mattia Albertin @neuropape
Location: Passo Nigra
Below
Photography: Mattia Albertin @neuropape
Location: Passo delle Erbe
Opposite
Photography: Nicola Cagol @alchenick
Location: Bersntol - Valle dei Mocheni
C U R R E N T P A G E
P R E V I O U S P A G E
Above
Photography: Nicola Cagol @alchenick
Location: Parco di Paneveggio
Below
Photography: Mattia Albertin @neuropape
Location: Latemar
Opposite
Photography: James Amini @jamesdavid_jr
Location: Seceda
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Below
Photography: Nicola Cagol @alchenick
Location: Seiser Alm
Opposite
Photography: Nicola Cagol @alchenick
Location: Vajolet Towers - Val di Fassa
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Photography: Nicola Cagol @alchenick
Location: Schlern
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Photography: James Amini @jamesdavid_jr
Location: Seceda
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Photography: Nicola Cagol @alchenick
Location: Parco di Paneveggio
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InteriorL A C U C I N A - B R A N D : E D W A R D C O L L I N S O N
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N E O Q U E
Brand: Edward Collinson @edward_collinson
Photography: Philippe Fregniere @philippefregniere
Styling: Hannah Franklin @hannahfranklininteriorstylist
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DecorL E C E R A M I C H E - B R A N D : G I A C O M O A L E S S I
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Le forme, gli stili, i decori, le sfumature cromatiche e la tradizione ceramica siciliana pervadono le ceramiche ar-
tistiche Alessi facendo affiorare le emozioni e rendendo tangibile l’evocazione di miti e leggende che da sempre
animano la Sicilia e le civilità del Mediterraneo. Ogni ceramica Giacomo Alessi è un atto creatico e sognante, una
vera e propria espressione artistica.
Giacomo Alessi, nel suo laboratorio di Caltagirone, ha restituito l’antica dignità e rinnovata bellezza all’arte della
ceramica. Da una tradizione grandiosa, greca, medioevale e araba, aragonese e rinascimentale, barocca e settecen-
tesca, racchiusa nel Mediterraneo, ha ripreso sapienza, decori, stili, astrazioni, simboli, forme di universali oggetti
d’uso. E il soffio della storia si è fatto presente. L’arte della ceramica di Giacomo Alessi si fa design funzionale e
armonico al suo territorio d’elezione: il Mediterraneo.
La collezione Heritage ripercorre fedelmente la storia e i simboli iconici della ricca e secolare tradizione ceramica
siciliana. È così possibile far rivivere la ricchezza storica e i miti che pooplano la Sicilia e il Mediterraneo attreverso
un viaggio suggestivo fatto di ceramica. La collezione Design è il risultato della creatività, oggetti originali e dallo
stile contemporaneo. La collezione Home esprime la vivacità di forme e sfumature cromatiche dei paesaggi e dei
poopli del Mediterraneo. Da sempre la tavola è il luogo della convivialità, della condivisione e della gioia per gli
occhi e per il cuore. Oggetti concepiti per esaltare la tavola e il living.
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Brand: Giacomo Alessi @giacomoalessiceramics
Photography: Alfio Garozzo @alfiog
A L L E D I T O R I A L
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Arte e CulturaL A S E C E S S I O N E V I E N N E S E
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G U S T A V K L I M T , R I T R A T T O D I A D E L E B L O C H - B A U E R I , 1 9 0 7 , O L I O , A R G E N T O E O R O S U T E L A , 1 4 0 X 1 4 0 C M , N E W E G A L E R I E ( N E W Y O R K )
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La capigliatura scura di una figura spicca su di uno sfondo oro riccamente decorato.
A poco a poco i nostri occhi ricostruiscono l’immagine di una donna seduta in poltrona: è il ritratto della protettrice
e musa di Gustav Klimt, Adele Bloch-Bauer, diversamente conosciuto con il titolo “La donna in oro”, per nascondere
le origini ebraiche della famiglia quando i nazisti si appropriarono del quadro.
Ci troviamo in un interno, come ci suggerisce la porzione di pavimento di colore verde in basso a sinistra, con tanto
di zoccolino optical. Il volto della donna, le spalle, gli avambracci e le mani dalle lunghe dita intrecciate, si stagliano
nel loro naturalismo su di uno sfondo d’ispirazione bizantina. La verità oggettiva, rintracciabile in più di un disegno
preparatorio, è qui trasfigurata attraverso l’uso della foglia d’oro e d’argento, sopra la quale sono aggiunti motivi
decorativi realizzati a bassorilievo, miscelando gesso e pittura. Il corpo scompare, non c’è dissidio tra figurazione
e astrazione, primo piano e sfondo si collocano sullo stesso orizzonte. Siamo di fronte all’esaltazione del femmineo
trasformato in idolo, come nella rappresentazione dell’imperatrice Teodora nei mosaici della basilica di San Vitale
a Ravenna. I cuscini divengono un elemento astratto e appaiono come una sorta di aurea intorno al volto, da cui
emana un sottile erotismo attraverso le labbra socchiuse e lo sguardo languido.
La pioggia d’oro che circonda la figura si anima di segni, spirali, triangoli, occhi egizi, realizzando uno sfondo bello
ed elegante che sembra voler occultare dietro di sé l’inquietudine esistenziale. Sono gli anni delle scoperte di Sig-
mund Freud: la ragione è posseduta da desideri e pulsioni. Dietro la razionalità del pensiero si cela l’abisso.
Dopo questo ritratto, seguito dalla realizzazione della sua opera più famosa, “Il bacio”, Klimt si distacca dai suoi
quadri simbolisti, dove linea e “non-colore” oro trionfano, per entrare nella plasticità e nel cromatismo. Il ritratto di
Adele resta l’esempio della perfetta sintesi tra impressionismo e decorazione, tra naturalismo e stilizzazione, in un
equilibrio instabile che oltrepassa la pittura per volgersi al mondo della grafica.
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Partiamo da sud ed eccoci a NAPOLI, dove ci sarà tempo fino al 22 aprile per visitare la grande retrospettiva de-
dicata ad Escher, al PAN - Palazzo delle Arti di Napoli. Affrettarsi invece per andare al MADRE, dove la mostra
[email protected], materia archeologica, risultato di un’inedita collaborazione fra il Museo Archeologico di Pompei
e il Madre, sarà aperta al pubblico fino al 7 gennaio.
Come sempre ROMA gode di un panorama vario e trasversale: il Complesso del Vittoriano accoglie Pollock (fino 24
febbraio), con uno dei nuclei più preziosi della collezione del Whitney Museum di New York. A Palazzo Barberini
(fino al 27 gennaio) La stanza di Mantegna, capolavori dal Museo Jacquemart-André di Parigi, incentrata su un
ristretto numero di opere di notevole qualità e di grande importanza sia dal punto di vista della storia dell’arte che
da quello della storia del collezionismo e del gusto. OVIDIO - Amori, miti e altre storie... ci attrae in mitologiche
visioni alle Scuderie del Quirinale (fino al 20 gennaio). A seguire Il primitivismo nella scultura del Novecento, alle
Terme di Diocleziano (fino al 20 gennaio). Infine vale sempre fare un salto al MAXXI, le cui mostre attuali sono
visitabili fino al 24 febbraio.
Anche FIRENZE, durante la stagione invernale, non vi deluderà. Ecco le sue proposte: a Palazzo Strozzi la grande
retrospettiva su Marina Abramovic, con oltre 100 opere dell’artista fra le più conosciute e controverse dell’ar-
te contemporanea, che usa il suo corpo come mezzo di comunicazione. A Palazzo Medici Riccardi l’interessante
mostra Bansky -This is not a photo opportunity, fino al 24 febbraio. Al Museo del Novecento, invece, una puntata
storica sul grande Piero Manzoni, artista che, fra ironia e rigore, magia e scienza, nell’alternarsi del tutto e niente,
inscatola una Linea di lunghezza infinita e la Merda d’artista.
L’asse Bologna - Modena - Parma - Reggio Emilia rivela piacevoli sorprese. Sempre più mete obbligate nelle road
trips culturali. A MODENA, a Palazzo Santa Margherita e la Galleria Civica, troviamo le mostra Ryoichi Kurokawa
con al-jabr (algebra) e Jon Rafman - Il viaggiatore mentale (entrambe fino al 24 febbraio). A PARMA la Fondazi-
one Magnani Rocca presenta LICHTENSTEIN (fino al 9 dicembre), retrospettiva dedicata a Roy Lichtenstein, genio
della Pop Art americana che ha influenzato grafici, designer e molti artisti contemporanei.
Ed eccoci a MILANO con un ricco palinsesto che va dal moderno al contemporaneo senza soluzione di continuità.
APalazzo Reale troviamo Carrà (fino al 3 febbraio) straordinaria mostra dedicata a Carlo Carrà (1881 – 1966),
uno dei più grandi maestri del Novecento e Picasso Metamorfosi (fino al 17 febbraio), sul rapporto multiforme
e fecondo che il genio spagnolo ha sviluppato, per tutta la sua carriera, con il mito e l’antichità. Un salto indietro
nel tempo, ci fa spostare di pochi passi alle Gallerie d’Italia con la mostra Romanticismo (fino al 17 marzo), con
oltre 200 capolavori italiani dedicati al movimento che rivoluzionò l’arte occidentale dell’epoca moderna e di cui
Milano fu protagonista. Presso l’Osservatorio Fondazione Prada, The Black Image Corporation, curata dall’artista
Theaster Gates, progetto che esplora il patrimonio contenuto negli archivi della Johnson Publishing Company, una
collezione di oltre quattro milioni di immagini che ha contribuito a definire i codici estetico-culturali dell’identità
afroamericana contemporanea. A celebrare, invece, Elliott Erwitt (Parigi, 1928), uno dei più grandi maestri della
fotografia contemporanea, in occasione del suo novantesimo compleanno, due mostre: Elliott Erwit - Icons fino al
24 gennaio, contemporaneamente nelle prestigiose sedi delle Scuderie del Castello Eventi a Milano e delle Scuderie
del Castello Visconteo di Pavia.
Concludiamo il nostro viaggio facendo due passi per TORINO, dove è possibile fantasticare in suggestive location e
lasciarsi sedurre dalle sale dei suoi antichi palazzi. Alla Reggia di Venaria, negli spazi della Citroniera delle Scuderie,
è ospitata Easy Rider, mostra che racconta il mito della motocicletta come arte (fino al 24 febbraio). Camera Pop è
la proposta di Camera – Centro Italiano per la Fotografia, dove la fotografia nella Pop Art di Warhol, Schifano & Co
ripercorre la storia della trasformazione del documento, fotografico nello specifico, in opera d’arte, giunta al culmi-
ne negli anni ’60 (fino al 13 gennaio). Nelle belle Sale Palatine della Galleria Sabauda, invece, troviamo Van Dyck.
Pittore di corte (fino al 3 marzo), mostra dedicata ad Antoon van Dyck (Anversa, 1599 - Londra, 1641), il miglior
allievo di Rubens, che rivoluzionò l’arte del ritratto del XVII secolo. Personaggio di fama internazionale e amabile
conversatore dallo stile ricercato, Van Dyck fu pittore ufficiale delle più grandi corti d’Europa ritraendo principi,
regine, sir e nobildonne delle più prestigiose famiglie dell’epoca.
E X H I B I T I O N D I A R Y - A R T I C O L O S C R I T T O D A E R I C A R O M A N O
A R T E E C U L T U R A9 0
Gustav Klimt nacque a Baumgarten (Austria) nel luglio 1862. Secondogenito di Ernst, cesellatore e incisore. Si
formò alla Scuola di Arti e Mestieri di Vienna e fu tra i fondatori della “Secessione viennese” nel 1897. Espose a
Praga, Berlino, Monaco e Venezia, facendosi soprattutto conoscere per le grandi opere in oro, i ritratti decorativi e
i poetici paesaggi su tele quadrate.
G U S T A V K L I M T , S I G N O R A S E D U T A I N P O L T R O N A , 1 9 0 3 - 4 , C A R B O N C I -N O S U C A R T A , 4 4 , 8 X 3 1 , 8 C M
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N E O Q U E 9 3A R T E E C U L T U R A9 2
K L I M T E S C H I E L E . E R O S E P S I C H E : “ A D O G N I E P O C A L A S U A A R T E , A L L ’ A R T EL A S U A L I B E R T À ” - A R T I C O L O S C R I T T O D A A L I C E S E G A L A
Il docufilm evento prodotto da Nexo Digital e 3D Produzioni con il sostegno di Intesa San Paolo, distribuito con i
media partner Radio Capital, Sky Arte, MYmovies.it. Presentato nelle sale italiane solo nei giorni 22-23-24 ottobre
2018. Un excursus sul movimento artistico della secessione viennese attraverso le opere esposte al Kunsthistori-
sches, al Leopold, al Wien Museum.
“Klimt e Schiele. Eros e Psiche” è un film evento scritto da Arianna Marelli e diretto da Michele Mally, che tratta la
poetica e l’arte della corrente detta secessione viennese, cercando di ripercorrere dettagliatamente le opere e le idee
che stavano nascendo e che influenzavano tutta la società di una città come Vienna, al tempo capitale di cultura,
gusto, sapere.
Questo film attraversa la Vienna contemporanea e i suoi principali musei dedicati a questo movimento artistico,
come il Leopold Museum, per riscoprire la Vienna vissuta da artisti e pensatori che hanno rivoluzionato la concezi-
one dell’arte fino a quel momento in vigore. Per portare lo spettatore a comprendere pienamente la rivoluzione ar-
tistica, sociale e del costume dell’epoca, il documentario mette sotto osservazione principalmente l’opera di Klimt e
di Schiele, maggiori esponenti di quel nuovo sentire che serpeggiava nella società viennese, senza però dimenticare
l’architetto Otto Wagner, l’autore Arthur Schintzler (dalla cui opera Doppio Sogno, è tratto il film Eyes Wide Shut),
il compositore Mahler, la fotografa Dora Kallmus, Hermine Hug-Hellmuth, la prima donna ad occuparsi di psi-
coanalisi e autrice di Diario di una giovinetta e Berta Zuckerkandle, la quale ospitava nel suo salotto tutti questi
artisti e pensatori. Il docufilm pone attenzione anche al lavoro di Sigmund Freud, le cui teorie viaggiano accanto
alla nuova concezione di sé e del mondo che viene messa in luce dalle altre arti. Un’analisi poi del costume sociale
della borghesia viennese fa comprendere ancora di più allo spettatore la portata rivoluzionaria della secessione
viennese. Rivoluzione e liberalizzazione della sessualità sono i punti cardine che più si contravano con la società
bigotta vigente.
Questo film è adatto alla fruizione nelle scuole per la sua precisione storica e per la chiarezza con cui affronta un
tema non sempre semplice, ma ogni tipo di spettatore può goderne grazie alla semplicità con cui si ricrea un mondo
affascinante e pieno di contraddizioni sviscerabili grazie agli strumenti che gli autori danno agli spettatori. Un pro-
dotto ben riuscito che ci permette di riscoprirci e rivalutarci nel nostro essere uomini grazie ad un’arte che per la
prima volta mostra senza vergogna l’umanità in ogni sua sfumatura, contraddizione, sofferenza.
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Fashion Stylist: Sylvia Bonet @sylvia_bonet
Fashion Assistant: Maitena Vega @maitenavega , Marta Bona @martabonamarin
Makeup artist: Claudia de Anta @claudia_de_anta
Hair Stylist: Nuria Ribera @nuriariberamakeup
Photo Assistant: Lydia Metral @lydiametral
Producer: Karina F. @karinaprod
Male Model: Reuben Chapman @unomodels
Blond hair Model: Anna Hierro @annahierro
Black hair Model: Fabiola Escobar @maebaud
Thanks to Felix Lozal for the set location
Dress: L´Arca de l´Àvia
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A L L E D I T O R I A L
P R O G E T T O F O T O G R A F I C O9 4
P R O G E T T O F O T O G R A F I C O : S C H I E L E V I S T O D A E L E O N O R E T O R N E VF O T O G R A F I A : E L É O N O R E T O R N E V @ L E O _ T O R N E V
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Jacket: vintage de Las Pepitas
Opposite
Him: vintage de Las Pepitas
Her: top and nightdress - L´Arca de l´Àvia
N E O Q U E 9 7P R O G E T T O F O T O G R A F I C O9 6
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Him: vintage de Las Pepitas
Her: kimono Se*das
Him: vintage de Las Pepitas
Her: skirt vintage de Las Pepitas and shirt L´Arca de l´Àvia
N E O Q U E 9 9P R O G E T T O F O T O G R A F I C O9 8
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Shirt: vintage
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Questa serie è ispirata al lavoro di Egon Schiele e ha come obiettivo lo studio del corpo umano da una pros-
pettiva artistica. Nello stesso modo in cui Egon Schiele analizza il corpo umano trascendendo le conven-
zioni culturali e morali del momento, con questa serie di fotografie guardo alla femminilità e alla mascoli-
nità da un punto di vista diverso dalle attuali convenzioni, cioè un insieme intergenerazionale e multietnico.
In questa serie ci iversifichiamo dal ritratto su sfondo semplice, perché copiare un maestro della
pittura non è il nostro obiettivo, ma cerchiamo di reinterpretare la sensazione che trasmette nelle sue opere.
I personaggi di Schiele si muovono, girano e girano, sono instabili e trasmettono instabilità, questo è ciò a cui Schiele
è interessato. Nell’opera di Schiele, l’autoritratto non è inquadrato nel contesto dei ritratti, ma, vi-
ceversa, sono i ritratti di altri che devono passare attraverso il filtro di Schiele; quelli, cioè, che do-
vrebbero immergersi nell’angoscia, nella tensione, nella solitudine e nell’isolamento che raspa-
re nei loro dipinti. Schiele dirige la messa in scena delle sue opere come direttore artistico maniacale.
Schiele vuole che i suoi modelli girino, si pieghino, pieghino una gamba, lettano un braccio... E si sdrai-
no su tessuti di questo o quel colore, per indossare quella maglietta, per spogliarsi, per sollevare i
loro vestiti o per rimuoverli o nascondersi... Il sé torrenziale di Schiele inonda ciascuna delle sue ope-
re con la sua figura come protagonista o come un’altra figura ritratta. Ecco perché sono inconfondibili.
Eléonore Tornev
P R O G E T T O F O T O G R A F I C O1 0 0
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Jacket and trousers: vintage de Las Pepitas
Wallpaper: Gastón y Daniela for William Morris collection @gastonydaniela
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THE WOMEN CELEBRATION THROUGH ALL AGES
C O N T R I B U T O R I
Bianca Beltramello
Chiara Cardini
Erica Romano
Alice Segala
Maria Rosa Sirotti
Anna Costanza Tassotto Verdi
Scrittori
Mattia Albertin
James Amini
Nicola Cagol
Martina Ferrara
Philippe Fregniere
Alfio Garozzo
Simone Giara
Sophia Ippoliti
Sara Mautone
Eléonore Tornev
Fabio Vittorelli
Fotografi
T E A M
Paola Ghidotti
Editor in Chief and Creative Director
Chiara Cardini
Art Critic
Bianca Beltramello
Editor
T E A M E C O N T R I B U T O R I1 0 4
Sophia Ippoliti
Content Manager
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Sylvia Bonet
Francesca Crippa
Valeria Mediani
Aureliano Quattrone
Stylist