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CELEBRARE IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA

Nell’arco della storia della Chiesa si contano diversi giubilei, indetti da diversi successori di Pietro. Tra i riti che anche nel recente passato hanno accompagnato l’evento del Giubileo, ricoprono una fondamentale importanza le celebrazioni liturgiche che caratterizzano sia la Chiesa di Roma, presieduta dal suo Vescovo, sia la Chiesa universale che si mani-festa nelle singole diocesi, guidate dal proprio pastore, sparse in tutto il mondo. È con tale spirito universale che il Santo Padre Francesco, nella Bolla di indizione del Giubileo straordinario della misericordia, Miseri-cordiae vultus, stabilisce che, dopo il rito di apertura della Porta Santa o Porta della Misericordia nella Basilica di San Pietro, l’8 dicembre 2015, solennità dell’Immacolata Concezione con la quale darà solenne inizio all’Anno Santo, nella Domenica del 13 dicembre, III di Avvento, «in ogni Chiesa particolare, nella Cattedrale che è la Chiesa madre per tutti i fe-deli, oppure nella Concattedrale, o in una Chiesa di speciale significato, si apra per tutto l’Anno Santo una uguale Porta della Misericordia. A scelta dell’Ordinario, essa potrà essere aperta anche nei Santuari, mete di tanti pellegrini che in questi luoghi sacri spesso sono toccati nel cuore dalla grazia e trovano la via della conversione. Ogni Chiesa particolare, quindi, sarà direttamente coinvolta a vivere questo Anno Santo come un momento straordinario di grazia e di rinnovamento spirituale. Il Giubi-leo, pertanto, sarà celebrato a Roma così come nelle Chiese particolari, quale segno visibile della comunione di tutta la Chiesa» (Misericordiae Vultus 3). Da questo momento, inizio solenne dell’Anno Santo in ogni Diocesi, ciascuna Chiesa particolare e ogni comunità si adopereranno in modo che, soprattutto liturgicamente, il Giubileo sia vissuto come «un momento straordinario di grazia e di rinnovamento spirituale» (MV 3) da parte di tutto il popolo di Dio. Ciò potrà avvenire se ci sarà il massi-mo impegno nella promozione di celebrazioni che nella loro proprietà, semplicità e bellezza e in accordo con i tempi dell’anno liturgico C, siano trasparenza mistagogica dell’Amore misericordioso e della sollecitudi-ne del Padre celeste il quale, nel Figlio e per opera dello Spirito Santo, «vuole che tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza del-la verità» (1Tm 2,4). Ricorda Papa Francesco nella Bolla Misericordiae

in copertina: Portale d’ingresso della Basilica - Santuario “San Michele Arcangelo” in Monte Sant’Angelo (Fg)

a cura dell’Ufficio Liturgico Diocesano

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vultus: «Ci sono momenti nei quali in modo ancora più forte siamo chia-mati a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell’agire del Padre» (MV 3). La celebrazione liturgica è un momento privilegiato per poter scorgere e lasciarsi affascinare dal volto misericordioso del Padre.

(Celebrare la Misericordia, del Pontificio Consiglio per la Promozio-ne della Nuova Evangelizzazione, ed. San Paolo, 2015)

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Indicazioni per ottenere l’Indulgenza plenaria

Una volta varcata la Porta Santa o Porta della Misericordia, o che sia verificata una delle altre circostanze nelle quali Papa Francesco ha con-cesso che si possa ricevere l’indulgenza (ad esempio per i malati, i car-cerati e per chiunque compia in prima persona un’opera di misericordia), oltre alle usuali condizioni (confessione e comunione eucaristica) che richiedono un cuore ben disposto perché la grazia possa portare i frutti sperati, i fedeli dovranno fermarsi in preghiera per compiere gli ultimi atti richiesti: la professione di fede e la preghiera per il Papa e secondo le sue intenzioni. Quest’ultima potrà essere almeno un Padre Nostro - la preghiera che Gesù stesso ci ha insegnato per rivolgerci come figli al Padre - ma possibilmente anche di più. In particolare, in considerazione dello spirito proprio di questo Anno Santo, si suggerisce di recitare la bella preghiera di Papa Francesco per il Giubileo, e di concludere il momento di preghiera con un’invocazione al Signore Gesù Misericor-dioso (ad esempio “Gesù Misericordioso, confido in Te”).

Preghiera di Papa Francesco per il Giubileo

Signore Gesù Cristo,tu ci hai insegnato a essere misericordiosi come il Padre celeste,

e ci hai detto che chi vede te vede Lui.Mostraci il tuo volto e saremo salvi.

Il tuo sguardo pieno di amore liberò Zaccheo e Matteo dalla schiavitù del denaro;

l’adultera e la Maddalena dal porre la felicità solo in una creatura;fece piangere Pietro dopo il tradimento,e assicurò il Paradiso al ladrone pentito.

Fa’ che ognuno di noi ascolti come rivolta a sé la parola che dicesti alla samaritana:

Se tu conoscessi il dono di Dio!

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Tu sei il volto visibile del Padre invisibile,del Dio che manifesta la sua onnipotenza

soprattutto con il perdono e la misericordia:fa’ che la Chiesa sia nel mondo il volto visibile di Te,

suo Signore, risorto e nella gloria.Hai voluto che i tuoi ministri fossero anch’essi rivestiti di debolezza

per sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore:

fa’ che chiunque si accosti a uno di loro si senta atteso, amato e perdonato da Dio.

Manda il tuo Spirito e consacraci tutti con la sua unzioneperché il Giubileo della Misericordia sia un anno di grazia del Signore

e la tua Chiesa con rinnovato entusiasmo possa portare ai poveri il lieto messaggio

proclamare ai prigionieri e agli oppressi la libertàe ai ciechi restituire la vista.

Lo chiediamo per intercessione di Maria Madre della Misericordiaa te che vivi e regni con il Padre e lo Spirito Santo

per tutti i secoli dei secoli.Amen

Le porte Sante deLLa MiSericordia neLLa noStra arcidioceSi

1) Cattedrale di Manfredonia

Il duomo fu iniziato il 7 febbraio 1270 e terminato nel 1274. Esso fu distrutto dai Turchi nel 1620 risorse nel 1700 dalle rovine dell’antico tempio angioino per merito degli Arcivescovi diocesani monsignor Bar-tolomeo della Cueva, cardinale Vincenzo Maria Orsini e monsignor An-drea Cesarano. Bartolomeo della Cueva vi modificò l’ingresso facendolo aprire dalla parte opposta, fissò gli stalli per i canonici e l’altare maggio-re dov’era prima il frontespizio.

Anticamente l’ingres-so principale era si-tuato dal lato del cam-panile fatto costruire dal cardinale Orsini nel 1677. La campana del vecchio campanile posta dall’arcivesco-vo Marullo nel 1646 e fusa dal celebre Ono-frio Giordano napo-letano fu messa al nuovo campanile. Nel duomo si trovano affreschi del 1940-1941, di Natale Penati da Milano, come l’apparizione di san Michele a san Lorenzo, l’incontro di san Lorenzo con Totila, e il trasporto dell’im-magine della Madonna a Siponto.

Vi si conservano anche le tele degli arcivescovi Orsini, Muscettola, Ri-vera, Tagliatela, oltre ad alcune pergamene, libri dei battezzati dal 1600 ad oggi ed altri libri di natura varia. La protettrice di Manfredonia è la Madonna di Siponto, il patrono san Lorenzo Maiorano. Il quadro e l’effigie della Madonna con la splendida corona d’oro tempestata di bril-lanti furono benedetti dal cardinale Angelo Giuseppe Roncalli, il giorno 28 agosto 1955, giorno dell’incoronazione. Fr. Matteo Orsini, domeni-cano, trasferì il 30 ottobre1327 da Siponto a Manfredonia il corpo di san Lorenzo sipontino nel duomo. Durante l’incendio e la distruzione della cattedrale da parte dei Turchi guidati dal generale Ali Pascià andò distrutto tutto il corpo di San Lorenzo, meno il braccio destro, lo stesso che aveva benedetto tante volte le folle. Un’urna, collocata sotto l’altare maggiore del nostro Duomo, ne conserva la sacra reliquia.

Negli anni sessanta per volere del vescovo Cesarano venne costruita la nuova facciata in marmo travertino, nel quale venne inglobata la statua in marmo di Giovanni XXIII opera dello scultore sipontino Aronne del Vecchio.

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2) Concattedrale di Vieste

La Concattedrale di Vieste fu edificata nel-l’XI secolo, ma la sua struttura originaria ro-manica si è modificata nel corso dei secoli per le distruzioni operate dai Saraceni e per di-versi terremoti che han-no devastato la zona, in particolare quelli del 1223 e del 1646. Questi per esempio hanno costretto alla ricostru-zione della facciata (seconda metà del XVIII secolo) e al rifacimento del campanile, crollato nel 1772. Inoltre il susseguirsi di stili e gusti diver-si hanno introdotto motivi soprattutto barocchi, ben evidenti all’interno della chiesa: l’originale soffitto a capriate è stato coperto da un ricco soffitto ligneo settecentesco di scuola napoletana; le tre absidi con cui terminavano le tre navate della chiesa sono state sostituite da due cap-pelle laterali e da un presbiterio centrale coronato da un coro ligneo; la penombra tipica delle chiese romaniche è stata rinnovata da una intensa luminosità prodotta da una serie di dodici finestre poste nella parte alta della navata centrale; solo le colonne della chiesa romanica sono state liberate dalle successive strutture barocche durante i lavori di restauro eseguiti negli anni 1976-80 e 1988-2000.

3) Santuario Santa Maria delle Grazie in San Giovanni Rotondo

La Chiesa antica

La costruzione della chiesa di Santa Maria delle Grazie e del convento di San Giovanni Rotondo iniziò nel 1538 per opera del popolo di San Giovanni Rotondo (provincia di Foggia) con l’approvazione del Vesco-vo di Siponto il Cardinal Giovanni Maria di Monte San Savino (Papa

Giulio III). I lavori iniziaro-no nel 1540 e terminarono il 5 luglio 1676. Il 1º febbraio del 1557 ospitò San Camillo de Lellis.

La Chiesa Grande

Su progetto dell’architetto Giuseppe Gentile di Boiano (CB), i lavori per la costruzione della chiesa iniziarono il 2 luglio del 1956. La consacra-zione si ebbe il 1º luglio del 1959 (lo stesso giorno dell’inaugurazione - nel 2004 - della nuova chiesa di Padre Pio da Pietrelcina progettata dall’ar-chitetto Renzo Piano). Il giorno successivo, 2 luglio 1959, il Cardina-le Federico Tedeschi-ni incoronò il mosaico della vergine col titolo di “Madonna delle Gra-zie”, al quale furono poi aggiunte le figure di San Pio e di un angelo.

4) Basilica - Santuario di San Michele Arcangelo in Monte Sant’Angelo

Secondo la tradizione, il santuario ha origine nel 490, anno della prima apparizione dell’arcangelo Michele sul Gargano a san Lorenzo Maiora-no . A partire dal 650 l’area garganica, nella quale sorgeva il santuario, entrò a far parte dei domini longobardi, direttamente soggetta al Duca-to di Benevento. Il popolo germanico nutriva una particolare venera-zione per l’arcangelo Michele, nel quale ritrovavano le virtù guerrie-re un tempo adorate nel dio germanico Odino, e già a partire dal VII secolo considerarono il santuario garganico il santuario nazionale dei

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Longobardi. Presto San Michele Ar-cangelo divenne il principale centro di culto dell’arcangelo dell’intero Occi-dente, modello tipologico per tutti gli altri. Il santuario fu oggetto del mece-natismo monumentale sia dei duchi di Benevento, sia dei re installati a Pavia, che promossero numerosi interventi di ristrutturazione per facilitare l’acces-so alla grotta della prima apparizione e per alloggiare i pellegrini. San Mi-chele Arcangelo divenne così una delle principali mete di pellegrinaggio della cristianità, tappa di quella variante del-la Via Francigena oggi chiamata “Via Sacra Langobardorum” che conduceva in Terra Santa. Il santuario infatti è uno dei tre maggiori luoghi di culto europei intitolati a San Michele, insieme alla sacra di San Michele in val di Susa, e a Mont-Saint-Mi-chel in Normandia. I tre luoghi sacri si trovano a circa 790 chilometri di distanza l’uno dall’altro (rispettivamente 790 e 770 chilometri), appros-simativamente allineati lungo una retta che, prolungata in linea d’aria, conduce a Gerusalemme.

5) Santuario Santa Maria della Libera in Rodi Garganico

La storia intessuta a leggenda vuole che l’icona approdasse a Rodi, mentre su “greco navi-glio” era trasportata in Occi-dente, alla ricerca di un sicuro rifugio per sfuggire ai turchi che il 29 maggio 1453 avevano con-quistato Costantinopoli.

Per ben tre volte il Sacro Quadro

era sfuggito all’attenzione dell’equipaggio della nave che lo trasportava e che era rimasta bloccata in rada; per ben tre volte era stato ritrovato sul Sacro Sasso, intorno al quale è poi sorto il tempio. Solo quando il capi-tano, convinto della miracolosità dell’accaduto, ha deciso di lasciarlo a Rodi, ha potuto riprendere felicemente a veleggiare, giungendo a Ve-nezia prima delle altre navi che facevano parte dello stesso convoglio e che avevano continuato regolarmente la loro navigazione. Era il 2 luglio 1453 e iniziava per Rodi e per il Gargano il patronato della Madonna della Libera.

Qualunque sia la reale provenienza del Sacro Quadro, fin da quel lon-tano 1453 tra i rodiani, prima, il Gargano tutto, poi, e la Madonna della Libera si è stabilito un filiale patto di devozione, che ha fatto la storia del tempio, ma anche della crescita spirituale della nostra comunità. Dalla devota e festosa accoglienza, nel momento della miracolosa venuta nella nostra cittadina del Sacro Quadro, la fede in Esso si è andata man mano rafforzando, sì da diventare incrollabile come il Sasso, che ha accolto dapprima la Sacra Immagine e che, sfidando i tempi, è ancora possibile osservare alle spalle dell’altare maggiore. Di pari passo con la fede è poi cresciuto il tempio, soprattutto nel corso dell’ultimo secolo, fino ad assumere un assetto pressoché definitivo in anni recenti.

6) Santuario Santa Maria a Mare nelle Isole Tremiti

Le origini della chiesa ver-tono su una leggenda, della quale esistono diverse ver-sioni, che hanno tutte, però, come protagonista un eremi-ta approdato sull’isola di San Nicola nel III secolo d.C.

Il gesuita Padre Guglielmo Gumppenberg riporta che l’eremita, provenuto da un

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luogo ignoto, elesse l’isola di San Nicola come luogo di romitaggio du-rante i primi secoli del Cristianesimo. La santità dell’uomo fu premiata con una visione della Vergine Maria, che, dopo aver rasserenato l’uomo atterrito dall’evento, gli ordina di costruire un maestoso tempio in suo onore. L’eremita, dedito più alla contemplazione che all’operare, rimase titubante davanti all’incarico di assumere il peso di tanto lavoro, pensan-do anche alla sua povertà e a quelle delle isole che lo ospitavano.

Allora la Madonna gli indicò un luogo dove scavare per procurarsi i te-sori necessari al compimento dell’opera affidata al sant’uomo. L’uomo non scavò per troppo tempo che ritrovò un’iscrizione sepolcrale, die-tro la quale si celavano incredibili ricchezze, degne di un re. La leg-genda vuole che questo sepolcro altro non fosse che la mitica sepoltura dell’eroe omerico Diomede. L’eremita prelevò dal tesoro il necessario alla costruzione di un sontuoso e magnifico edificio, obbedendo così alla volontà mariana.

Secondo il Chartularium Tremitense il primo centro religioso fu edificato nel territorio delle isole adriatiche nel IX secolo ad opera dei benedettini come dipendenza diretta dell’abbazia di Montecassino. Si presuppone che nei primi tempi i monaci cassinesi vissero in povertà.

Certo è che nell’XI secolo il complesso abbaziale raggiunse il periodo di massimo splendore, aumentando a dismisura possedimenti e ricchez-ze, cosa che portò alla riedificazione da parte dell’abate Alderico della chiesa con consacrazione nel 1045 effettuata dal vescovo di Dragonara.

Nel XIII secolo, oramai svincolata dal monastero cassinese, aveva posse-dimenti in terraferma dal Biferno fino alla cittadina di Trani. Secondo le cronache dell’epoca le tensioni mai assopite con il monastero laziale e i frequenti contatti con i dalmati, invisi alla Santa Sede, portarono i mona-ci del complesso a una decadenza morale che spinse nel 1237 il cardinale Raniero da Viterbo ad incaricare l’allora vescovo di Termoli di sostitu-ire l’ordine di San Benedetto con i Cistercensi alla guida dell’abbazia.

RITO DI APERTURA DELLA PORTA SANTA DELLA MISERICORDIA

NELLA CATTEDRALE E CONCATTEDRALE

Lo svolgimento della celebrazione si articola in cinque momenti:1. La statio in una chiesa o in un altro luogo appropriato2. Il cammino processionale3. L’apertura della Porta della Misericordia e l’ingresso in cattedrale (o

concattedrale)4. Memoria del Battesimo5. Celebrazione eucaristica

L’ingresso della porta santa sia convenientemente solenne, ornato con rami frondosi e/o fiori e se è il caso con opportuni simboli cristologici

Cose da preparare

Nella sacrestia della chiesa stazionale si preparino:1. Le vesti liturgiche (viola o rosaceo) per la celebrazione della messa,

che il vescovo, i presbiteri concelebranti, i diaconi e gli altri ministri indosseranno

2. Il piviale, se il Vescovo lo utilizzerà durante la processione3. La croce processionale con i candelieri4. Il Libro dei Vangeli5. Il turibolo con l’incenso

Nella sacrestia della Cattedrale si preparino:1. Il recipiente con l’acqua da benedire e l’aspersorio2. Il necessario per la celebrazione della Messa

Mentre il vescovo e i ministri raggiungono le sedi per loro preparate si canta l’Inno del Giubileo. È possibile suonare l’organo o altri strumenti adatti.

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Il Vescovo rivolto al popolo, dice:

Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Quindi saluta il popolo:

La misericordia del Padre, la pace del Signore nostro Gesù Cristo, la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.

Il popolo: E con il tuo spirito.

Il Vescovo invita benedire e a lodare Dio:

Gloria a te Signore, che perdoni le colpe e guarisci tutte le infermità.R.: Eterna è la tua misericordia.

Gloria a te Signore, misericordioso e pietoso, lento all’ira e grande nell’amore.R.: Eterna è la tua misericordia.

Gloria a te Signore, tenero Padre verso i tuoi figli.R.: Eterna è la tua misericordia.

Quindi il vescovo rivolge al popolo una breve esortazione con queste parole:

Fratelli e sorelle carissimi, con lo sguardo fisso su Gesù e sul suo vol-to misericordioso. Il Santo Padre, nella solennità della Beata Vergine Maria, la Tuttasanta, ha aperto il Giubileo straordinario che dischiude per tutti noi e per l’umanità intera la porta della misericordia di Dio. In comunione con la Chiesa universale, questa celebrazione inaugura solennemente l’Anno Santo per la nostra Chiesa diocesana, preludio per una profonda esperienza di grazia e di riconciliazione.

Ascolteremo con gioia il Vangelo della misericordia, che Cristo Signore, agnello di Dio che toglie il peccato del mondo, sempre fa risuonare in mezzo agli uomini invitandoci a gioire per il suo amore annunciato in-stancabilmente ad ogni creatura.

Terminata l’esortazione il vescovo dice la seguente orazione:

COLLETTAO Dio, autore della vera libertà,che vuoi raccogliere tutti gli uomini in un popolo sololibero da ogni schiavitù,e doni a noi tuoi figli un tempo di misericordia e di perdono,fa che la tua Chiesa,crescendo nella libertà e nella pace,splenda a tutti come sacramento di salvezza,e riveli e attui nel mondo il mistero del tuo amore.Per Cristo nostro Signore. Amen.

Segue le proclamazione del Vangelo da parte del diacono.

✠ Dal Vangelo secondo Luca (15,1-7)

In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: “Costui accoglie i peccatori e mangia con loro”. Ed egli disse loro questa parabola: “Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli ami-ci e i vicini, e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.

Parola del Signore.

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Dopo il Vangelo si può sostare brevemente in silenzio, quindi un lettore legge l’inizio della Bolla d’indizione del Giubileo straordinario.

Dalla Bolla di indizione del Giubileo straordinario della misericordia Misericordiae Vultus (nn. 1-3)

1. Gesù Cristo è il volto della misericordia del Padre. Il mistero della fede cristiana sembra trovare in questa parola la sua sintesi. Essa è dive-nuta viva, visibile e ha raggiunto il suo culmine in Gesù di Nazareth. Il Padre, « ricco di misericordia » (Ef 2,4), dopo aver rivelato il suo nome a Mosè come « Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà » (Es 34,6), non ha cessato di far conoscere in vari modi e in tanti momenti della storia la sua natura divina. Nella « pienezza del tem-po » (Gal 4,4), quando tutto era disposto secondo il suo piano di salvez-za, Egli mandò suo Figlio nato dalla Vergine Maria per rivelare a noi in modo definitivo il suo amore. Chi vede Lui vede il Padre (cfr Gv 14,9). Gesù di Nazareth con la sua parola, con i suoi gesti e con tutta la sua persona rivela la misericordia di Dio.

2. Abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della misericor-dia. È fonte di gioia, di serenità e di pace. È condizione della nostra salvezza. Misericordia: è la parola che rivela il mistero della SS. Trinità. Misericordia: è l’atto ultimo e supremo con il quale Dio ci viene incon-tro. Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cam-mino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato.

3. Ci sono momenti nei quali in modo ancora più forte siamo chiamati a tenere fisso lo sguardo sulla misericordia per diventare noi stessi segno efficace dell’agire del Padre. È per questo che ho indetto un Giubileo Straordinario della Misericordia come tempo favorevole per la Chiesa, perché renda più forte ed efficace la testimonianza dei credenti.

Al termine della lettura, per dare l’avvio alla processione, il diacono o altro ministro idoneo dice:

Fratelli e sorelle, avviamoci nel nome di Cristo: Egli è la via che ci con-duce nell’anno di grazia e di misericordia.

Il Vescovo mette l’incenso nel turibolo. Ha quindi inizio la processione verso la cattedrale (o concattedrale), nella quale si celebrerà la Messa. Precede il turiferario con il turibolo fumigante, segue un diacono o un ministro idoneo, che porta la croce astile ornata a festa, ai suoi lati, i ministranti con le candele accese; poi il diacono che porta il Libro dei Vangeli, quindi il Vescovo e, dietro di lui, i sacerdoti, gli altri ministri e i fedeli. Durante la processione, il popolo e la schola cantano le antifone e i Salmi qui proposti, oppure le litanie dei santi o altri canti adatti.

AntifonaCanterò in eterno l’amore del Signore,di generazione in generazionefarò conoscere con la mia bocca la sua fedeltà (cfr. Sal 89,2) .

Oppure:Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia (Mt 5,7)

Oppure:Buono è il Signore verso tutti,la sua tenerezza si espande su tutte le creature (Sal 145,9)

Dal Salmo 86

Signore, tendi l’orecchio, rispondimi, perché io sono povero e misero.

Custodiscimi perché sono fedele; tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida.

Pietà di me, Signore, a te grido tutto il giorno.

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Rallegra la vita del tuo servo, perché a te, Signore, rivolgo l’anima mia.Tu sei buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi t’invoca.

Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce delle mie suppliche.

Nel giorno dell’angoscia alzo a te il mio grido perché tu mi rispondi.

Fra gli dèi nessuno è come te, Signore, e non c’è nulla come le tue opere.

Oppure:

Dal Salmo 25A te, Signore, innalzo l’anima mia,mio Dio, in te confido: che io non resti deluso! Non trionfino su di me i miei nemici!

Chiunque in te spera non resti deluso; sia deluso chi tradisce senza motivo.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri.

Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza; io spero in te tutto il giorno.

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre.

I peccati della mia giovinezza e le mie ribellioni, non li ricordare: ricòrdati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore, indica ai peccatori la via giusta;

guida i poveri secondo giustizia, insegna ai poveri la sua via.

Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà per chi custodisce la sua alleanza e i suoi precetti.

Per il tuo nome, Signore, perdona la mia colpa, anche se è grande.

LITANIE DEI SANTI

Signore pietàCristo pietàSignore pietà

Santa Maria, Madre di Dio prega per noiSan Michele prega per noiSanti angeli di Dio pregate per noiSan Giovanni Battista prega per noiSan Giuseppe prega per noiSanti patriarchi e profeti pregate per noiSanti Pietro e Paolo pregate per noiSant’Andrea prega per noiSan Giovanni prega per noi

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Santi Apostoli ed evangelisti pregate per noiSanta Maria Maddalena prega per noiSanti discepoli del Signore pregate per noiSanto Stefano prega per noiSant’Ignazio d’Antiochia prega per noiSan Lorenzo prega per noiSante Perpetua e Felicita prega per noiSant’Agnese prega per noiSan Giorgio prega per noiSanti martiri di Cristo prega per noiSan Gregorio prega per noiSant’Agostino prega per noiSant’Atanasio prega per noiSan Basilio prega per noiSan Martino prega per noiSanti Cirillo e Metodio pregate per noiSan Lorenzo Maiorano prega per noiSan Benedetto prega per noiSan Francesco prega per noiSan Domenico prega per noiSan Francesco Saverio prega per noiSan Giovanni Maria Vianney prega per noiSan Pio da Pietrelecina prega per noiSanta Caterina da Siena prega per noiSanti e Sante di Dio pregate per noi

Nella tua misericordia salvaci, SignoreDa ogni male salvaci, SignoreDa ogni peccato salvaci, SignoreDalla morte eterna salvaci, SignorePer la tua incarnazione salvaci, SignorePer la tua morte e risurrezione salvaci, SignorePer il dono dello Spirito Santo salvaci, Signore

Noi, peccatori, ti preghiamo ascoltaci, SignoreConforta e illumina la tua Santa Chiesa ascoltaci, SignoreProteggi il papa, i vescovi, i presbiterie tutti i ministri del vangelo ascoltaci, SignoreManda nuovi operai nella tua messe ascoltaci, SignoreDona al mondo intero la giustizia e la pace ascoltaci, SignoreAiuta e conforta tutti coloro che sono nella prova e nel dolore ascoltaci, SignoreCustodisci e conferma nel tuo santo servizio noie tutto il popolo a te consacrato ascoltaci, Signore

Gesù, Figlio del Dio vivente, ascolta la nostra supplicaGesù, Figlio del Dio vivente, ascolta la nostra supplica

Giunti alla porta principale della Cattedrale (o Concattedrale), la processione si ferma. Il vescovo acclama:

Aprite le porte della giustizia, entreremo a rendere grazie al Signore (cfr. Sal 118,19).

Mentre la porta viene aperta, il vescovo continua:

È questa la porta del Signore: per essa entriamo per ottenere misericordia e perdono.

Il diacono consegna al vescovo il Libro dei Vangeli. Il Vescovo stando sulla soglia lo tiene elevato, mentre si canta l’antifona qui indicata, o un’altra adatta.

AntifonaIo sono la porta, dice il Signore, chi passa per me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo (Cfr. Gv 10,9)

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Durante l’ostensione dle Libro dei Vangeli, il diacono ( o un altro mini-stro idoneo) che porta la croce processionale si pone con la croce stessa accanto al vescovo.Terminato il canto dell’antifona, la processione riprende il suo cammino verso l’altare: precedono il turibolo, la croce e i candelieri; seguono il Vescovo con il Libro dei Vangeli, i sacerdoti, gli altri ministri e i fedeli. Nel frattempo si canta l’antifona d’ingresso o un altro canto adatto.

AntifonaRallegratevi sempre nel Signore: ve lo ripeto, rallegratevi, il Signore è vicino. (Fil 4,4-5)

Il Vescovo, giunto all’altare, vi depone il Libro dei Vangeli. Quindi, se durante la processione ha indossato il piviale, lo depone e indossa la casula. Bacia l’altare, lo incensa e si reca alla cattedra.

MEMORIA DEL BATTESIMO

Viene portato davanti al Vescovo un recipiente con l’acqua. Il vescovo invita alla preghiera con queste parole:

Fratelli carissimi, supplichiamo il Signore perché benedica quest’acqua con la quale saremo aspersi in memoria del nostro Battesimo. Essa è in-vocazione di misericordia e salvezza in virtù della Risurrezione di Gesù Cristo.Tutti pregano per qualche momento in silenzio. Quindi il Vescovo, a mani giunte, prosegue:

Dio onnipotente, origine e fonte della vita, benedici ✠ quest’acqua e fa’ che noi tuoi fedeli, aspersi da questa fonte di purificazione, otteniamo il perdono dei nostri peccati, la difesa dalle insidie del maligno e il dono della tua protezione. Nella tua misericordia donaci, o Signore, una sor-gente di acqua viva che zampilli per la vita eterna, perché liberi da ogni pericolo possiamo venire a te con cuore puro. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Il Vescovo prende l’aspersorio e asperge se stesso, i concelebranti, i mi-nistri e il popolo, attraversando la navata della cattedrale (o concatte-drale). Intanto si eseguono le seguenti antifone o altro canto adatto.

AntifonaAspergimi, o Signore, con l’issòpo e sarò purificato; lavami, e sarò più bianco della neve.(cfr. Sal 50,9).

Oppure:Purificami, o Signore: sarò più bianco della neve.

Oppure:Su di voi verserò dell’acqua pura, e sarete mondi da ogni vostra colpa, e vi darò un cuore nuovo, dice il Signore. (cfr. Ez 47, 1-2.9)

Tornato alla cattedra, il Vescovo dice:

Dio onnipotente ci purifichi dai peccati, e per questa celebrazione dell’Eucarestia ci renda degli di partecipare alla mensa del suo Regno nei secoli dei secoli. Amen.

Quindi il Vescovo canta o dice l’orazione COLLETTA.

Guarda, o Padre, il tuo popoloche attende con fede il Natale del Signore,e fa’ che giunga a celebrare con rinnovata esultanza il grande mistero della salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,per tutti i secoli dei secoli. Amen.

La Messa prosegue come al solito.

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RITI DI CONCLUSIONE

Prima della benedizione solenne vengono cvomunicati ai fedeli le chiese o i santuari nei quali il Vescovo ha stabilito cghe si apra una uguale Por-ta della Misericordia, per poter accogliere, lungo la durata dell’intero Giubileo straordinario, il dono dell’indulgenza. Quindi il Vescovo dice:

Il nostro pensiero ora si volge alla Madre della misericordia. La dolcezza del suo sguardo ci accompagni in questo Anno Santo, perché tutti possia-mo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio. L’assemblea invoca Maria, Madre di misericordia, con il canto dell’antifona Salve, Regina o Alma Redemptoris Mater o altra simile.Segue la benedizione solenne per il tempo di Avvento.Dopo la benedizione, il diacono congeda l’assemblea.

Si possono usare queste parole se lo si ritiene opportuno:Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso. Andate in pace.

Il popolo risponde:Rendiamo grazie a Dio.

RITO DI APERTURA DELLA PORTA SANTA NEL SANTUARIO DIOCESANO

All’inizio della celebrazione il vescovo si reca presso la porta principale della chiesa dove, terminato il canto d’ingresso, inizia la celebrazione:

Il Vescovo rivolto al popolo, dice:Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

Quindi saluta il popolo:La misericordia del Padre, la pace del Signore nostro Gesù Cristo, la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.

Il popolo: E con il tuo spirito.

Il Vescovo invita benedire e a lodare Dio:Gloria a te Signore, che perdoni le colpe e guarisci tutte le infermità.R.: Eterna è la tua misericordia.

Gloria a te Signore, misericordioso e pietoso, lento all’ira e grande nell’amore.R.: Eterna è la tua misericordia.

Gloria a te Signore, tenero Padre verso i tuoi figli.R.: Eterna è la tua misericordia.

Preghiamo.Benedetto sei tu, Signore, Padre santo,che hai mandato il tuo Figlio nel mondoper raccogliere in unità,mediante l’effusione del suo sangue,gli uomini lacerati e dispersi dal peccato.Tu lo hai costituito pastore e porta dell’ovile,perché chi entra sia salvo,e chi entra ed esce trovi i pascoli della vita.Dona ai tuoi fedeli che varcano questa soglia,di essere accolti alla tua presenza,e di sperimentare, o Padre, la tua misericordia.Per Cristo nostro Signore. Amen.

Il vescovo introduce il rito di aspersione con queste parole:Fratelli e sorelle carissimi,l’anno della misericordia indetto dal Santo Padre invita ciascuno di noi a fare esperienza profonda di grazia e di riconciliazione. Ora con l’asper-sione dell’acqua benedetta facciamo insieme memoria del nostro bat-tesimo. Essa è invocazione di misericordia e di salvezza in virtù della risurrezione di Gesù Cristo.

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Un ministro prende dall’acquasantiera posta presso la porta dell’acqua benedetta. In seguito il Vescovo si dirige con tutti i ministri e i concele-branti verso l’altare aspergendo il popolo. Nel frattempo si cantano le seguenti antifone o un altro canto adatto.

AntifonaAspergimi, o Signore, con l’issòpo e sarò purificato; lavami, e sarò più bianco della neve (cfr. Sal 50,9).

Oppure:Purificami, o Signore: sarò più bianco della neve.

Oppure:Su di voi verserò dell’acqua pura, e sarete mondi da ogni vostra colpa, e vi darò un cuore nuovo, dice il Signore (cfr. Ez 47, 1-2.9).

Giunto all’altare il Vescovo lo venera, lo bacia e lo incensa. Poi si reca alla sede e dice:Dio onnipotente ci purifichi dai peccati, e per questa celebrazione dell’Eucarestia ci renda degli di partecipare alla mensa del suo Regno nei secoli dei secoli. Amen.

Quindi il Vescovo canta o dice l’orazione colletta.

La Messa prosegue come al solito

Al termine della Messa il Vescovo può congedare l’assemblea con queste parole:Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso. Andate in pace.

Il popolo risponde:Rendiamo grazie a Dio.

SCHEMA PER L’ESAME DI COSCIENZA

1. Mi accosto al sacramento della Penitenza per un sincero desiderio di purificazione, di conversione, di rinnovamento di vita e di più intima amicizia con Dio, o lo considero piuttosto come un peso, che solo molto di raro son disposto ad addossarmi?

2. Ho dimenticato o ho di proposito taciuto dei peccati gravi nelle confessioni passate?

3. Ho fatto la penitenza che mi è stata imposta? Ho riparato i torti da me fatti? Ho cercato di mettere in pratica i propositi fatti per emendar la mia vita secondo il Vangelo?

I. Il Signore dice: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore».

1. Il mio cuore è davvero orientato a Dio, e posso dire di amarlo dav-vero sopra tutte le cose e con amore di figlio, nell’osservanza fedele dei suoi comandamenti? Mi lascio troppo assorbire dalle cose temporali? Ed è sempre retta la mia intenzione nell’agire?

2. E salda la mia fede in Dio, che nel Figlio suo ha rivolto a noi la sua Parola? Ho dato la mia piena adesione alla dottrina della Chiesa? Ho avuto a cuore la mia formazione cristiana, ascoltando la parola di Dio, partecipando alla catechesi, evitando tutto ciò che può insidiare la fede? Ho professato sempre con coraggio e senza timore la mia fede in Dio e nella Chiesa? Ho tenuto a dimostrarmi cristiano nella mia vita privata e pubblica?

3. Ho pregato al mattino e alla sera? E la mia preghiera è un vero colloquio cuore a cuore con Dio, o è solo una vuota pratica esteriore? Ho saputo offrire a Dio le mie occupazioni, le mie gioie e i miei dolori? Ricorro a lui con fiducia nelle tentazioni?

4. Ho riverenza e amore verso il nome santo di Dio, o l’ho offeso con la bestemmia, col falso giuramento, col nominarlo invano? Sono stato irriverente verso la Madonna e i Santi?

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5. Santifico il giorno del Signore e le feste della Chiesa, prendendo parte con partecipazione attiva, attenta e pia alla celebrazione liturgica, e specialmente alla Messa? Ho osservato il precetto della confessione annuale e della comunione pasquale?

6. Ci sono per me «altri dei», cioè espressioni o cose delle quali mi interesso o nelle quali ripongo fiducia più che in Dio, p. es.: ricchezza, superstizioni, spiritismo e altre forme di magia?

II. Il Signore dice: «Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi».

1. Amo davvero il mio prossimo, oppure abuso dei miei fratelli, ser-vendomi di loro per i miei interessi e riservando a essi un trattamento che non vorrei fosse usato con me? Sono stato a essi di grave scandalo con le mie parole o le mie azioni?

2. Nella mia famiglia, ho contribuito con la pazienza e con vero amore al bene e alla gioia degli altri? Per i singoli componenti della famiglia: Per i figli. Sono stato obbediente ai genitori, li ho rispettati e onorati? Ho prestato loro aiuto nelle necessità spirituali e materiali? Per i genitori. Mi sono preoccupato dell’educazione cristiana dei figli? Ho dato loro buon esempio? Li ho sostenuti e diretti con la mia autorità? Per i coniugi. Sono stato sempre fedele negli affetti e nelle azioni? Ho avuto comprensione nei momenti di inquietudine?

3. So dare del mio, senza gretto egoismo, a chi è più povero di me? Per quanto dipende da me, difendo gli oppressi e aiuto i bisognosi? Oppure tratto con sufficienza o con durezza il mio prossimo, specialmente i po-veri, i deboli, i vecchi, gli emarginati, gli immigrati?

4. Mi rendo conto della missione che mi è stata affidata? Ho parteci-pato alle opere di apostolato e di carità della Chiesa, alle iniziative e alla vita della parrocchia? Ho pregato e dato il mio contributo per le necessità della Chiesa e del mondo, p. es. per l’unità della Chiesa, per l’evangeliz-zazione dei popoli, per l’instaurazione della giustizia e della pace?

5. Mi prendo a cuore il bene e la prosperità della comunità umana in cui vivo, o mi curo soltanto dei miei interessi personali? Partecipo, per

quanto posso, alle iniziative che promuovono la giustizia, la pubblica moralità, la concordia, le opere di beneficenza? Ho compiuto i miei do-veri civici? Ho pagato le tasse?

6. Sono giusto, impegnato, onesto nel lavoro, volenteroso di prestare il mio servizio per il bene comune? Ho dato la giusta mercede agli operai e a tutti i sottoposti? Ho osservato i contratti e tenuto fede alle promesse?

7. Ho prestato alle legittime autorità l’obbedienza e il rispetto dovuti?

8. Se ho qualche incarico o svolgo mansioni direttive, bado solo al mio tornaconto o mi impegno per il bene degli altri, in spirito di servizio?

9. Ho praticato la verità e la fedeltà, oppure ho arrecato del male al prossimo con menzogne, calunnie, detrazioni, giudizi temerari, violazio-ne di segreti?

10. Ho attentato alla vita e all’integrità fisica del prossimo, ne ho offe-so l’onore, ne ho danneggiato i beni? Ho procurato o consigliato l’abor-to? Ho serbato odio? Sono stato rissoso? Ho pronunziato insulti e parole offensive, fomentando screzi e rancori? Ho colpevolmente ed egoistica-mente omesso di testimoniare l’innocenza del prossimo?

11. Ho rubato? Ho ingiustamente desiderato la roba d’altri? Ho dan-neggiato il prossimo nei suoi averi? Ho restituito quanto ho sottratto e ho riparato i danni arrecati?

12. Se ho ricevuto dei torti, mi son dimostrato disposto alla riconcilia-zione e al perdono per amore di Cristo, o serbo in cuore odio e desiderio di vendetta?

III. Cristo Signore dice: «Siate perfetti come il Padre».

1. Qual è l’orientamento fondamentale della mia vita? Mi faccio ani-mo con la speranza della vita eterna? Ho cercato di ravvivare la mia vita spirituale con la preghiera, la lettura e la meditazione della parola di Dio, la partecipazione ai sacramenti? Ho praticato la mortificazione? Sono stato pronto e deciso a stroncare i vizi, a soggiogare le passioni e le

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inclinazioni perverse? Ho reagito all’invidia, ho dominato la gola? Sono stato presuntuoso e superbo, e ho preteso di affermare tanto me stesso, da disprezzare gli altri e preferirmi a essi? Ho imposto agli altri la mia volontà, conculcando la loro libertà e trascurando i loro diritti?

2. Che uso ho fatto del tempo, delle forze, dei doni ricevuti da Dio come i «talenti del Vangelo»? Mi servo di tutti questi mezzi per crescere ogni giorno di più nella perfezione della vita spirituale? Sono stato inerte e pigro?

3. Ho sopportato con pazienza i dolori e le prove della vita? Come ho cercato di praticare la mortificazione, per compiere quello che manca alla passione di Cristo? Ho osservato la legge del digiuno e dell’astinenza?

4. Ho conservato puro e casto il mio corpo, pensando che è tempio dello Spirito Santo, destinato alla risurrezione e alla gloria? Ho custodito i miei sensi e ho evitato di contaminarmi nello spirito e nel corpo con pensieri e desideri cattivi, con parole e con azioni indegne? Mi sono per-messo letture, discorsi, spettacoli, divertimenti in contrasto con l’onestà umana e cristiana? Sono stato di scandalo agli altri con il mio compor-tamento indecente? Nell’uso del matrimonio ho rispettato e osservato la legge morale?

5. Ho agito contro coscienza, per timore o per ipocrisia?

6. Ho cercato di comportarmi in tutto e sempre nella vera libertà dei figli di Dio e secondo la legge dello Spirito, o mi sono lasciato asservire dalle mie passioni?

CALENDARIO DEGLI EVENTI

DICEMBRE 2015

Martedì 8 dicembre 2015

Solennità dell’Immacolata Concezione

Santa Messa di apertura della Porta Santadella Basilica di San Pietro

Piazza San Pietro

Domenica 13 dicembre 2015

III Domenica di Avvento

EVENTI UNIVERSALI EVENTI DIOCESANI

Apertura della Porta Santadelle Basiliche di San Giovanni in Lateranoe di San Paolo fuori le Murae nelle Cattedrali del Mondo

Apertura della Porta Santa in Cattedrale

Ore 11,00: Statio a S. Domenico, processione verso la Cattedrale

Ore 11,30: Apertura Porta e S. Messa

Sabato 19 Dicembre 2015

Ore 18,00: Apertura della Porta Santa nella Basilica - Santuario

“San Michele Arcangelo”in MONTE SANT’ANGELO

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Domenica 20 Dicembre 2015

IV Domenica di Avvento

Ore 11,00: Apertura della Porta Santa nel Santuario

“Santa Maria delle Grazie”in SAN GIOVANNI ROTONDO

Domenica 27 dicembre 2015

Solennità della Sacra Famiglia

Giubileo della famiglia

GENNAIO 2016

Venerdì 1 gennaio 2016

Solennità di Maria Santissima Madre di Dio

Giornata mondiale per la pace

Apertura della Porta Santa della Basilica di Santa Maria Maggiore

Mercoledì 6 gennaio 2016

Epifania di Nostro Signore Gesù Cristo

Ore 18,00: Apertura della Porta Santa nella

Basilica - Concattedrale “S. Maria Assunta” in VIESTE

Sabato 9 gennaio 2016

Battesimo del Signore

Ore 18,00: Apertura della Porta Santa nel Santuario

“S. Maria della Libera” in RODI GARGANICO

Lunedì 25 gennaio 2016

Festa della Conversione di San Paolo

Celebrazione ecumenica nella Basilica di S. Paolo fuori le MuraSegno “Giubilare” del Santo Padre: testimonianza delle opere di misericordia

FEBBRAIO 2016

Martedì 2 febbraio 2016

Festa della Presentazione del Signore

e Giornata della Vita Consacrata

Giubileo della Vita consacrata e chiusura dell’anno della vita consacrata

Sabato 6 febbraio 2016

Giubileo dei gruppi di preghiera di “San Pio” e dell’Arcidiocesi

Pellegrinaggio a Roma

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Mercoledì 10 febbraio 2016

Mercoledì delle Ceneri

Invio dei missionari della misericordia nella Basilica di San Pietro

Giovedì 11 febbraio 2016

Giubileo dell’ammalato e della consolazione

MARZO 2016

Venerdì 4 marzo e Sabato 5 marzo 2016

“24 ore per il Signore”

Domenica 13 marzo 2016

V Domenica di Quaresima

Giornata diocesana dei Giovania MONTE SANT’ANGELO

Domenica 20 marzo 2016

Domenica delle Palme

Giornata diocesana dei Giovani a ROMA

APRILE 2016

Domenica 10 aprile 2016

II Domenica di Pasqua

Giubileo delle famiglie e dei fidanzati a MATTINATA

Domenica 24 aprile 2016

V Domenica di Pasqua

Giubileo dei ragazzi (13-16 anni)

Lunedì 25 aprile 2016

RALLY della PACEGiubileo dei ragazzi a VIESTE

Sabato 30 aprile 2016

Giubileo del mondo del lavoroVeglia di preghiera

GIUGNO 2016

Venerdì 3 giugno 2016

Solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù

Giubileo dei sacerdoti

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Venerdì 17 giugno 2016

Giornata della santificazione sacerdotale

Giubileo dei sacerdotia MONTE SANT’ANGELO

LUGLIO 2016

Martedì 26 - Domenica 31 luglio 2016

Giornata mondiale della Gioventù a Cracovia

OTTOBRE 2016

Domenica 23 Ottobre 2016

Giubileo dei Giovani

Domenica 30 ottobre 2016

Giubileo dello sport

NOVEMBRE 2016

Domenica 6 novembre 2016

XXXII Domenica del Tempo ordinario

Chiusura della Porta Santa nelle chiese giubilari

da parte dei Vicari foranei

Domenica 13 novembre 2016

XXXIII Domenica del Tempo ordinario

Chiusura della Porta Santanelle Basiliche di Roma

Chiusura della Porta Santa in Cattedrale

Domenica 20 novembre 2016

Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo

Chiusura della Porta Santa a San Pietro e conclusione del Giubileo della Misericordia

Venerdì 2 dicembre 2016

Celebrazione d’inizio della Visita pastorale (2016 - 2021)

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Inno del Giubileo

Misericordes sicut Pater!

Misericordes sicut Pater! [cfr. Lc 6,36] [motto del Giubileo] 1. Rendiamo grazie al Padre, perché è buonoin aeternum misericordia eius [cfr. Sal 135/6]ha creato il mondo con sapienzain aeternum misericordia eiusconduce il Suo popolo nella storiain aeternum misericordia eiusperdona e accoglie i Suoi figli [cfr. Lc 15]in aeternum misericordia eius 2. Rendiamo grazie al Figlio, luce delle gentiin aeternum misericordia eiusci ha amati con un cuore di carne [cfr. Gv 15,12]in aeternum misericordia eiusda Lui riceviamo, a Lui ci doniamoin aeternum misericordia eiusil cuore si apra a chi ha fame e sete [cfr. Mt 25,31ss]in aeternum misericordia eius Misericordes sicut Pater!Misericordes sicut Pater! 3. Chiediamo allo Spirito i sette santi doniin aeternum misericordia eiusfonte di ogni bene, dolcissimo sollievo

in aeternum misericordia eiusda Lui confortati, offriamo conforto [cfr, Gv 15, 26-27]in aeternum misericordia eiusl’amore spera e tutto sopporta [cfr. 1Cor 13,7]in aeternum misericordia eius 4. Chiediamo la pace al Dio di ogni pacein aeternum misericordia eiusla terra aspetta il vangelo del Regno [cfr. Mt 24,14]in aeternum misericordia eiusgrazia e gioia a chi ama e perdonain aeternum misericordia eiussaranno nuovi i cieli e la terra [cfr. Ap 21,1]in aeternum misericordia eius Misericordes sicut Pater!Misericordes sicut Pater © 2015 Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangeliz-zazione (PCPNE). Gli autori della musica (Paul Inwood) e del testo (P. Eugenio Costa, S.I.) hanno donato ogni diritto di sfruttamento di questa opera al PCPNE al fine di facilitare la diffusione dell’Inno del Giubileo della Misericor-dia in tutta la Chiesa. (Sito internet: www.im.va)

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Mi se- ri- cor- des- si cut- Pa ter!- Mi se- ri- cor- des- si cut- Pa ter!-

Mi se- ri- cor- des- si cut- Pa ter!- Mi se- ri- cor- des- si cut- Pa ter!-

Mi se- ri- cor- des- si cut- Pa ter!- Mi se- ri- cor- des- si cut- Pa ter!-

Mi se- ri- cor- des- si cut- Pa ter!- Mi se- ri- cor- des- si cut- Pa ter!-

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Paul Inwood (Musica)

Eugenio Costa (Testo)

Inno per l'Anno Santo della Misericordia

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Assemblea

Soprano

Contralto

Tenore

Basso

Organo

Mi se- ri- cor- des- si cut- Pa ter!- Mi se- ri- cor- des- si cut- Pa ter!-

Mi se- ri- cor- des- si cut- Pa ter!- Mi se- ri- cor- des- si cut- Pa ter!-

Mi se- ri- cor- des- si cut- Pa ter!- Mi se- ri- cor- des- si cut- Pa ter!-

Mi se- ri- cor- des- si cut- Pa ter!- Mi se- ri- cor- des- si cut- Pa ter!-

Mi se- ri- cor- des- si cut- Pa ter!- Mi se- ri- cor- des- si cut- Pa ter!-

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q = c. 80

Paul Inwood (Musica)

Eugenio Costa (Testo)

Inno per l'Anno Santo della Misericordia

Hymn for the Holy Year of Mercy

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© 2015, Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.

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Org.

1. Ha creato il

2. Ci ha amati con un

4. La terra aspetta il van

3. Fonte di ogni bene, dol

cuore di

gelo del

cissimo sol

mondo con sa

-

-

pienza

carne

lievo

Regno

-

- in æ ter- num- mi se ri- cor- di- a- e ius.-

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1. Ha creato il

2. Ci ha amati con un

4. La terra aspetta il van

3. Fonte di ogni bene, dol

cuore di

gelo del

cissimo sol

mondo con sa

-

-

pienza

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lievo

Regno

-

- in æ ter- num- mi se ri- cor- di- a- e ius.-

1. Ha creato il

2. Ci ha amati con un

4. La terra aspetta il van

3. Fonte di ogni bene, dol

cuore di

gelo del

cissimo sol

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- in æ ter- num- mi se ri- cor- di- a- e ius.-

1. Ha creato il

2. Ci ha amati con un

4. La terra aspetta il van

3. Fonte di ogni bene, dol

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- in æ ter- num- mi se ri- cor- di- a- e ius.-

1. Ha creato il

2. Ci ha amati con un

4. La terra aspetta il van

3. Fonte di ogni bene, dol

cuore di

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pienza

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- in æ ter- num- mi se ri- cor- di- a- e ius.-

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1. Conduce il suo

2. Da lui riceviamo, a

3. Da lui confortati, of

4. Gioia e perdono nel

lui ci do

cuore dei

friamo con

popolo nella

-

storia

niamo

forto

piccoli

-

-

in æ ter- num- mi se- ri- cor- di- a- e ius.-

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1. Conduce il suo

2. Da lui riceviamo, a

3. Da lui confortati, of

4. Gioia e perdono nel

lui ci do

cuore dei

friamo con

popolo nella

-

storia

niamo

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in æ ter- num- mi se- ri- cor- di- a- e ius.-

1. Conduce il suo

2. Da lui riceviamo, a

3. Da lui confortati, of

4. Gioia e perdono nel

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cuore dei

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storia

niamo

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in æ ter- num- mi se- ri- cor- di- a- e ius.-

1. Conduce il suo

2. Da lui riceviamo, a

3. Da lui confortati, of

4. Gioia e perdono nel

lui ci do

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friamo con

popolo nella

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storia

niamo

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in æ ter- num- mi se- ri- cor- di- a- e ius.-

1. Conduce il suo

2. Da lui riceviamo, a

3. Da lui confortati, of

4. Gioia e perdono nel

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cuore dei

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niamo

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in æ ter- num- mi se- ri- cor- di- a- e ius.-

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1. Perdona e ac

4. Saranno nuovi i

3. L'amore spera e

2. Il cuore si apra a chi ha fame e

cieli e la

tutto sop

coglie i suoi- figli

sete

porta

terra

-

in æ ter- num- mi se- ri- cor- di a- e ius.-

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1. Perdona e ac

4. Saranno nuovi i

3. L'amore spera e

2. Il cuore si apra a chi ha fame e

cieli e la

tutto sop

coglie i suoi- figli

sete

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in æ ter- num- mi se- ri- cor- di a- e ius.-

1. Perdona e ac

4. Saranno nuovi i

3. L'amore spera e

2. Il cuore si apra a chi ha fame e

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in æ ter- num- mi se- ri- cor- di a- e ius.-

1. Perdona e ac

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3. L'amore spera e

2. Il cuore si apra a chi ha fame e

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in æ ter- num- mi se- ri- cor- di a- e ius.-

1. Perdona e ac

4. Saranno nuovi i

3. L'amore spera e

2. Il cuore si apra a chi ha fame e

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coglie i suoi- figli

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in æ ter- num- mi se- ri- cor- di a- e ius.-

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Page 26: CELEBRARE IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA - … · mondo. È con tale spirito universale che il Santo Padre ... Se tu conoscessi il dono di Dio! ... insieme allasacra di San Michele

Stampato nel mese di dicembre 2015

presso Falcone GraficheManfredonia

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