CATECHESI PER ANZIANI

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CENTRO DI CATECHESI PROGRAMMAZIONE DI CATECHESI Piccola Casa della Divina Provvidenza CONTENUTO DOTTRINALE Via Cottolengo 14–10152 TORINO E SUSSIDIO CATECHESI PER ANZIANI ANNO CATECHETICO 2014/2015: Tema annuale:

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CENTRO DI CATECHESI PROGRAMMAZIONE DI CATECHESI Piccola Casa della Divina Provvidenza CONTENUTO DOTTRINALE Via Cottolengo 14–10152 TORINO E SUSSIDIO

CATECHESI PER ANZIANI ANNO CATECHETICO 2014/2015:

Tema annuale:

Catechesi per anziani – 2014-2015

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C’è chi dice che la vita Sia tristezza e sia dolor Ma io so che viene il giorno In cui tutto cambierà E quando in ciel E quando in ciel Risuonerà- risuonerà La tromba che tutti chiamerà Richiamerà Oh Signor come vorrei Che ci fosse un posto per me Il giorno che Il giorno che La terra e il ciel La terra e il ciel A nuova vita risorgeran - risorgeran Oh Signor come vorrei Che ci fosse un posto per me.

MESSAGGIO FINALE

Signore ti aspetto e confido in te! Ci diamo appuntamento per la celebrazione conclusiva.

CELEBRAZIONE CONCLUSIVA

FRATEL LUIGI , COTTOLENGHINO AL SERVIZIO DEI MALATI

(vedi testo delle celebrazioni che verranno predisposte per

Fratel Luigi)

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ANNO 2014 – 2015

TEMA ANNUALE : AL SERVIZIO DEI FRATELLI

CONTENUTO DOTTRINALE UNICO PER I TRE CICLI

Scrive Sant’Ignazio nel “Principio e Fondamento” dei suoi Eserci-zi Spirituali: «L’uomo è creato per lodare, riverire e servire Dio No-stro Signore» (n. 23). Creato per amore da Dio, l’uomo vive piena-mente secondo la verità del suo essere “creatura” solo se si relaziona al suo Creatore, se si affida a Lui (cfr GS 19), se accetta di fare la sua volontà, di servirlo in spirito di amorosa sottomissione con tutte le sue facoltà. Le altre cose sono create per l’uomo (cfr Gen 1,28s), cioè sono donate a lui affinché se ne serva per raggiungere il fine della sua creazione. Israele è il servo di Dio: Dio chiama Israele suo servo (‘e-bed) perché lo ha scelto, ed esige da lui l’obbedienza alla sua volontà, la fedeltà, l’amore e la fiducia (Dt 13,5; Is 41,8s). Servire Dio signifi-ca offrirgli doni e sacrifici, ma l’aspetto cultuale non è l’unico e nemmeno il più importante: i profeti insegnano che Dio preferisce l’obbedienza al sacrificio, l’amore alle offerte rituali (1Sam 15,22; Os 6,6; Ger 7). Una forma di digiuno veramente grata a Jahwè è quella di liberare gli oppressi e «rompere ogni giogo» (Is 58,6), tant’è che un aspetto della missione affidata al “servo di Jahwè” consisterà nel dare a tutti la legittima libertà (cfr il primo dei quattro canti – Is 42,7). Dio è geloso del suo popolo e non tollera che serva altri déi all’infuori di lui (Dt 6,13-15), ma spesso Israele viene meno ai suoi impegni e preferisce servire Baal o altri déi, sicché in diversi passi dell’Antico Testamento il termine “servo” si applica non a tutto il popolo, ma ad una parte, quella dei fedeli che non si lasciano disto-gliere dal vero servizio a Dio (Sal 34,22s; Is 65,8-14; Mal 3). I servi sono qui i giusti, in contrapposizione agli empi. Alle soglie del Nuo-vo Testamento vediamo in Zaccaria, Anna, Simeone, Maria, Giusep-pe delle figure di servi di Dio, che vivono costantemente nell’obbedienza e nella fedeltà (cfr Lc 1,74s). Tra questi spicca Maria che all’annuncio dell’angelo si definisce la “serva” del Signore (Lc

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1,38), termine con il quale esprime tutta la sua disponibilità a colla-borare all’opera della salvezza. Maria fa spazio a Dio, affinché egli possa operare il miracolo del Natale: Dio si fa uomo, Gesù — da Dio e signore — assume la condizione del servo, per salvarci non percor-re la strada della potenza e dell’onore (come molti si sarebbero aspet-tati dal Messia) ma della spoliazione, del servizio, dell’umiltà, dell’obbedienza, della croce (Fil 2,7s).

«Il dono che Gesù ha fatto di se stesso sulla croce non è stato un fatto sporadico, ma l’apice di tutta la sua vita donata per amore degli uomini» (Lettera del Padre per l’anno pastorale 2014-2015), della sua esistenza che è stata — in verità — una “proesistenza” (= essere per altri). Lui è venuto a servire, non ad essere servito, e a dare la vita in riscatto per molti (cfr Mc 10,45; Mt 20,28). Di conseguenza nella comunità che egli fonda, i rapporti sociali sono capovolti: i poveri — e quindi anche i servi — sono “beati”, gli ultimi sono i primi, il più grande deve essere come colui che serve (Lc 22,25s; Mc 10,44). Per far comprendere la novità del suo pensiero, Gesù si rifà alle attività tipiche del servo e dello schiavo nella società del suo tempo. A tavo-la, il contrasto tra colui che sta a mensa e colui che lo serve con la ve-ste cinta, è particolarmente evidente (cfr Lc 17,7-9): il più grande è senza dubbio colui che sta a mensa, «eppure — dice Gesù — io sto in mezzo a voi come colui che serve» (Lc 22,27). Nel servizio egli vede l’atteggiamento che rende l’uomo suo discepolo e partecipe della sua opera liberatrice (Mc 10,43-45; Gv 13,15): come Gesù si è fatto servo di tutti, così devono fare anche i suoi discepoli. Come nel caso di Ge-sù Cristo, così questo “conmorire” con Cristo può arrivare sino alla sequela della croce e al dono della vita per amore suo (Mc 8,34s; Gv 15,13). La sera prima della sua passione, Gesù diede un esempio con-creto ai suoi discepoli. Come egli compì verso di loro il servizio più umile prestato dagli schiavi e lavò loro i piedi, così devono fare anch’essi (Gv 13,14s). Si tratta di imitare il gesto di Gesù, nel senso di offrire la propria vita. «È significativo che nel cristianesimo la sola offerta possibile sia quella di se stessi, della propria vita per gli altri. Si tratta non di sacrificare qualcosa, ma di dedicarsi, mettersi al ser-vizio degli altri affermando la libertà, la giustizia, la vita piena» (Let-tera del Padre per l’anno pastorale 2014-2015). Il Cottolengo ce lo ha

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ATTUALIZZAZIONE DELLA PAROLA DI DIO Prepararci all’incontro con Dio è una cosa che fa pensare, anche se a volte teniamo questo pensiero lontano perché abbiamo timore. La partenza per l’eternità è una realtà che riguarda tutti perché tutti sia-mo di passaggio in questa vita. E’ la fede in Gesù che è misericordia infinita che ci preparai ad in-contrarlo. Chi è vissuto facendo del bene, servendo con amore chi aveva vicino, la sua famiglia ed anche il suo prossimo, è sempre pronto. Pensare al Paradiso fa vivere con serenità come insegnano i santi e forse anche tante persone buone che abbiamo conosciuto. VISUALIZZAZIONE Si rimanda alla proposta di visualizzazione generale all’inizio del testo. PREGHIERA Pregare con il canto “Camminiamo sulla strada che han percorso i santi tuoi …”. Camminiamo sulla strada

Camminiamo sulla strada Che han percorso i santi tuoi Tutti ci ritroveremo Dove eterno splende il sol E quando in ciel E quando in ciel Dei santi tuoi Dei santi tuoi La grande schiera arriverà -arriverà Oh Signor come vorrei Che ci fosse un posto per me

E quando il sol E quando il sol Si spegnerà Si spegnerà E quando il sol si spegnerà Si spegnerà Oh Signor come vorrei Che ci fosse un posto per me

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COMUNICAZIONE DI VITA Cosa pensiamo noi della vita eterna? Quale idea ce ne siamo formati nella vita? Cosa ci aspettiamo dopo questa vita con le sue fatiche e croci? Il Santo Cottolengo diceva spesso ai suoi figli: “Il Paradiso è un bel paese …” Ascoltiamo ora cosa dice Gesù. PAROLA DI DIO Dal vangelo di Luca (Lc 12,35-40) Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito. Beati quei ser-vi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro! Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la ca-sa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».

Parola del Signore COMMENTO Abbiamo ascoltato l’invito di Gesù a stare pronti, ad aspettare con pazienza e con la lampada accesa. Cosa significa avere la lampada accesa? E’ tener viva la luce della fede. Non aspetto il Signore se non ci credo. Cosa dobbiamo fare du-rante questa attesa? Compiere bene il nostro servizio che è compiere la volontà di Dio, vivendo nell’amore le nostre giornate. Gesù poi chiede di non stancarci nell’aspettare, perché l’attesa può essere lun-ga. Ci ripete due volte: ”beati quei servi” che troverà pronti a qualun-que ora Lui arrivi. Nessuno può sapere quando Gesù ci chiamerà. Abbiamo sentito che giungerà come un ladro, all’improvviso, e vuol trovarci pronti.

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indicato con la sua vita, la sua opera e i suoi insegnamenti (cfr per e-sempio DP 14, 17, 30, 82, 169, 210).

La partecipazione alla morte e alla risurrezione di Gesù Cristo attraverso il battesimo (1Cor 12,13; Gal 3,28) e attraverso la comu-nione al suo corpo e al suo sangue (1Cor 10,16s) riprende dopo la Pa-squa in modo nuovo e approfondito l’idea dell’esistenza del discepo-lo come “proesistenza”. Essere in Cristo significa essere nel corpo di Cristo con e per gli altri. «Se un membro soffre, tutte le membra sof-frono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui» (1Cor 12,26). Perciò vale la regola: «Portate i pesi gli uni degli altri: così adempirete la legge di Cristo» (Gal 6,2). Paolo vuole perciò farsi schiavo di tutti per guadagnare il maggior numero possi-bile di persone: «Mi sono fatto tutto per tutti, per salvare a ogni costo qualcuno» (1Cor 9,22). La carità che lo spinge e che spinge tutta la Chiesa all’amore di Dio e del prossimo — la caritas che urget nos (cfr 2Cor 5,14) — non è cosa umana, ma è l’amore di Dio riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo (cfr Rm 5,5). Questa carità (che è dono dello Spirito) si esprime concretamente nella di-mensione del servizio, della diakonía, che la Chiesa fin dalle origini ha vissuto: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se a-vrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35). I primi diaconi pratica-vano il servizio del prossimo come criterio dell’amore e legge esi-stenziale del cristiano, interessandosi dei poveri, delle vedove e dei bisognosi della comunità (At 6,1-3). Papa Francesco ha più volte ri-chiamato questa dimensione essenziale: «Per la Chiesa l'opzione per i poveri è una categoria teologica prima che culturale, sociologica, po-litica o filosofica». «Per questo chiedo una Chiesa povera per i pove-ri. Essi hanno molto da insegnarci» (EG 198).

Nella storia non sono mancati santi che hanno dato volto alla cari-tà che è «legge di vita della Chiesa» (ETC, parte II). «Con la sua vita esemplare, il venerabile fratel Luigi [che nel corso di quest’anno pa-storale sarà beato] ha manifestato l’amore più grande» (Lettera del Padre per l’anno pastorale 2014-2015), quell’amore che consiste nel dare la vita (Gv 15,13) e che nella Piccola Casa si pratica ogni gior-no: «Fatevi coraggio, e pensate che è una bella cosa sacrificare la sa-nità, ed anche la vita per assistere i fratelli infermi» (DP 30). E anco-

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ra: «Siate certe che Gesù Cristo dimentica niente di quanto a lui fate nella persona de' suoi poveri: quanto avrete provato di fastidi, di ri-pugnanza e disagi nell'assistenza dei vostri infermi, altrettanto avrete in cielo maggiore la ricompensa» (DP 17). Il vangelo usa un’immagine suggestiva per esprimere questa promessa: alla Parusi-a, nel banchetto senza fine del giorno senza tramonto, Egli — il Si-gnore — si cingerà la veste per servirci a tavola (Lc 12,37). Si tratta allora di essere come quei servi lodati nella parabola, cioè eroici e operosi nella vigilanza, finché il Figlio dell’uomo verrà nella gloria. Si tratta — in altre parole — di esercitare il munus regale che si fon-da sul battesimo, e consiste nel sottomettere tutta la propria vita a Cristo, quel re «servire il quale è regnare» (LG 36).

Gli eventi che vivremo nel 2015 e che nella catechesi siamo chia-mati a valorizzare e spiegare (Ostensione della Sindone, Beatifica-zione di fratel Luigi, visita del Papa a Torino, bicentenario della na-scita di don Bosco, Anno della Vita consacrata) «siano per tutti noi — come ha scritto il Padre nella sua Lettera per l’anno pastorale 2014-2015 — di stimolo e di aiuto a testimoniare nella nostra vita l’amore più grande attraverso il servizio ai fratelli e la carità fraterna, per il bene della Piccola Casa e l’edificazione del Regno di Dio».

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3°INCONTRO NEL BANCHETTO DEL CIELO GESÙ PASSERÀ A SERVIRCI

ACCOGLIENZA Siamo ormai al termine del nostro cammino, perciò possiamo ripas-sare un poco la strada percorsa e guardare alla meta. Cosa promette Gesù ai servi fedeli? Gesù nel Vangelo promette che in cielo offrirà ai servi fedeli un solenne banchetto e sarà Lui a servi-re. Quale gioia sarà tutto questo! MOMENTO DI PREGHIERA INIZIALE Pregare con il canto “Santa Maria della speranza” (si possono anche proclamare le strofe e cantare il ritornello). Rit. Santa Maria della speranza mantieni viva la nostra attesa Mantieni viva la nostra attesa Ci hai dato l’aspettato d’ogni tempo, tante volte promesso dia profeti ora noi con fiducia domandiamo la forza che dà vita ad un mondo nuovo. Rit. Santa Maria della speranza mantieni viva la nostra attesa Mantieni viva la nostra attesa ANNUNCIO DEL TEMA Il tema di oggi: NEL BANCHETTO DEL CIELO GESÙ PASSERÀ A SERVIRCI, ci fa pensare all’aldilà, non con tristezza e paura, ma con serenità e pace.

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gliere qualcuno che potesse compiere il servizio necessario richiesto e far tutti contenti. Sono così stati eletti i diaconi. Cosa significa la parola “diacono”? I diaconi sono persone a cui è sta-to affidato un servizio nella Chiesa, spesso un servizio di carità, come è detto di Santo Stefano, e poi in seguito a Roma San Lorenzo che aiutava i poveri della città. Anche tra noi ci son persone che offrono il loro servizio: i volontari, gli amici, chi ci vuole bene, gli operatori ... ATTUALIZZAZIONE DELLA PAROLA DI DIO Anche oggi nella Chiesa vengono ordinati Diaconi, prima di tutto per il servizio liturgico e la proclamazione della Parola di Dio, come già aveva fatto Santo Stefano, e poi per tanti altri servizi nella Chiesa. Essi dimostrano con la loro generosità che servire è bello perché ser-vono con gioia. Ma anche noi, nella nostra semplicità, possiamo fare qualche servizio nella Chiesa: prima di tutto, quello di pregare per tutti, come invita sempre anche il Papa Francesco. VISUALIZZAZIONE Si rimanda alla proposta di visualizzazione generale all’inizio del te-sto. PREGHIERA Una preghiera per chi ci serve e ci aiuta: es. Padre nostro, Ave Maria, gloria al Padre….

MESSAGGIO CONCLUSIVO

Mostriamoci contenti di far ciò che possiamo per gli altri, donando un sorriso a tutti.

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Proposta di visualizzazione (Si danno in questa sede indicazioni di massima per tutto il ciclo, la-sciando poi ai catechisti la libera applicazione nel proprio contesto)

Per chi utilizza l’angolo della preghiera si suggerisce di preparare, con l’aiuto dei Catechisti e degli Ospiti:

Una grande scritta: “A servizio dei fratelli” , che aiuterà a ri-cordare il nostro cammino di catechesi.

Il Libro della Parola di Dio e per ogni incontro un simbolo che richiami il tema (es. dei fiori, un oggetto che richiami il tema del servizio, la corona del rosario, ecc.)

Chi utilizza il cartellone, può ugualmente preparare e applicare sul cartellone, con l’aiuto degli Ospiti e dei Catechisti, la scritta “A servi-zio dei fratelli”. Si può applicare al centro del cartellone un poster del santo Cottolen-go con i poveri. Ad ogni incontro si può applicare la scritta del tema oppure il mes-saggio conclusivo e alcune immagini che commentano il tema tratta-to. Al ciclo di Pasqua si può applicare una figura di Gesù con gli apostoli e una di Papa Francesco con i fedeli o con gli ammalati. Al ciclo di Pentecoste si può sostituire il poster del santo Cottolengo con un poster di Fratel Luigi Bordino (che verrà beatificato il 2 Maggio 2015). Si possono utilizzare fotografie con persone anziane che si tengono la mano.

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CICLO DI NATALE:

DIO VUOLE L ’AMORE PIÙ CHE LE OFFERTE

SOTTOTEMI

1 – NOI SIAMO I SERVI DI DIO (Gen 1,24-29) 2 – OBBEDIRE È PIÙ IMPORTANTE DEL SACRIFICIO (Ger 7,1-11) 3 – I VERI SERVI DI DIO SONO I GIUSTI (Mal 3,13-20) 4 – MARIA È LA SERVA DEL SIGNORE (Lc 1,26-38) CELEBRAZIONE – DIO ASSUME LA CONDIZIONE DEL SERVO

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Può essere che possiamo solo far compagnia, donare qualche sorriso, dire una parola di incoraggiamento. Non pensiamo sia poca cosa: in-vece sono segni preziosi. Noi cosa ne pensiamo? Ascoltiamo come hanno capito questo i primi cristiani.

PAROLA DI DIO

Dagli Atti degli Apostoli (At 6,1-7) In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché, nell’assistenza quotidiana, venivano trascurate le loro vedove. Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola». Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia. Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani. E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusa-lemme si moltiplicava grandemente; anche una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede.

Parola di Dio

COMMENTO E’ successo allora, come succede anche oggi, che qualcuno si senta trascurato e ci siano lamentele. Cosa hanno fatto gli Apostoli? Hanno cercato di capire il problema e ne hanno discusso con la comunità, così hanno trovato come rimediare. Hanno invitato i cristiani a sce-

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2°INCONTRO E’ UNA BELLA COSA SERVIRE I PIÙ BISOGNOSI

ACCOGLIENZA Diamo il benvenuto ai presenti con serenità e gioia. MOMENTO DI PREGHIERA INIZIALE Pregare con il canto “Dov’è carità è amore …” (Casa del Padre n.

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DOV’E’ CARITA’ E AMORE

Rit. Dov’è carità e amore, lì c’è Dio.

1. Ci ha riuniti tutti insieme, Cristo amore: rallegriamoci, esultiamo nel Signore!. Temiamo ed amiamo il Dio vivente, e amiamoci tra noi con cuore sincero. Rit.

2. Noi formiamo, qui riuniti, un solo corpo: evitiamo di dividerci tra noi, via le lotte maligne, via le liti e regni in mezzo a noi Cristo Dio. Rit.

ANNUNCIO DEL TEMA La mentalità di oggi ritiene che sia cosa bella dominare sugli altri, in-vece il Vangelo ci dice di guardare Gesù che è venuto a servire e imi-tare Lui. Si annuncia il tema: E’ UNA BELLA COSA SERVIRE I PIÙ BISOGNOSI. COMUNICAZIONE DI VITA Oggi siamo invitati a riflettere sulla bellezza di servire chi ha bisogno e allora ci chiediamo anche: “Come possiamo servire, noi che siamo bisognosi?” Il Santo Cottolengo diceva che “è una bella cosa servire i poveri” cioè fare ciò che si può per gli altri.

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1° INCONTRO NOI SIAMO SERVI DI DIO

ACCOGLIENZA Dopo aver salutato ciascuno e presentato i nuovi arrivati, invitiamo all’incontro fraterno dimostrando la gioia di ritrovarci per iniziare il cammino in preparazione al S. Natale. Invitiamo i presenti a guardare il pannello già preparato con scritto il tema dell’anno e ad esprimere il loro pensiero: cosa suggerisce a loro quel tema MOMENTO DI PREGHIERA INIZIALE Poi invitiamo a pregare con fede il Padre nostro, ricordando che Dio è Padre buono verso tutti. Cerchiamo prima di capire se c’è un poco di conoscenza della Bibbia e spieghiamo che sempre attingiamo dalla Parola di Dio la luce per la nostra vita. ANNUNCIO DEL TEMA Presentiamo il tema dell’incontro: Noi siamo i servi di Dio. Vediamo cosa significa questo. COMUNICAZIONE DI VITA Cosa pensiamo noi di questo Padre che è Dio? Cosa vuol dire servirlo? Il nostro rapporto con Lui non è il rapporto di “padrone-servo”, ma di figlio-padre. Questo ci riporta forse al nostro modo di relazionarci con il papà che abbiamo avuto, e anche al rapporto con i nostri figli, per chi li ha avuti: un rapporto d’amore. Cosa significa allora essere “servi di Dio”? Quale servizio vuole Dio da noi? Invitiamo ad ascoltare la Parola di Dio. (Come si fa nelle celebrazioni in Chiesa, diamo solennità a questo momento accendendo un cero e presentando il libro della Parola).

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PAROLA DI DIO Dal libro della Genesi (Gen. 1,24-29) Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: be-stiame, rettili e animali selvatici, secondo la loro specie». E così av-venne. Dio fece gli animali selvatici, secondo la loro specie, il be-stiame, secondo la propria specie, e tutti i rettili del suolo, secondo la loro specie. Dio vide che era cosa buona. Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, do-minate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vi-vente che striscia sulla terra». Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra, e ogni albero fruttifero che produce seme: saranno il vostro cibo».

Parola di Dio COMMENTO Questo brano della Genesi che abbiamo ascoltato tante volte nella vi-ta, cosa ci dice? “Dio ha creato ogni cosa affinché l’uomo si trovi bene sulla terra e poi lo ha posto come signore del creato, affidando a lui tutte le crea-ture della terra, dando un compito preciso “… moltiplicatevi, riempi-te la terra e soggiogatela, dominate … su ogni essere vivente …”. Per fare questo, ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, cioè capace di amare, di donare, di continuare l’opera della creazione. E’ un compio grande e di grande responsabilità. Cosa vuol dire “soggiogate la terra”? Lavoratela affinché doni i suoi frutti e fatela sempre più bella con il vostro lavoro. E cosa intende Dio con la parola “dominare” sulle diverse creature del mare, del cielo e della terra? E’ il dono di potersene servire per la vita, non per sfruttare secondo ottiche egoistiche ma con senso di responsabilità per il bene proprio e di tutti.

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VISUALIZZAZIONE Si rimanda alla proposta di visualizzazione generale all’inizio del te-sto. PREGHIERA Come preghiera invitare a fare un canto al Santo Cottolengo, quello che conoscono meglio. MESSAGGIO CONCLUSIVO (può essere una delle due frasi sottolineate)

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propria condotta e allora troverà motivo di vanto solo in se stesso e non in rapporto agli altri. Ciascuno infatti porterà il proprio fardello. Chi viene istruito nella Parola, condivida tutti i suoi beni con chi lo istruisce. Non fatevi illusioni: Dio non si lascia ingannare. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dal-la carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna. E non stanchiamoci di fare il bene; se infatti non desistiamo, a suo tempo mieteremo. Poiché dunque ne abbiamo l’occasione, operiamo il bene verso tutti, soprattutto verso i fratelli nella fede.

Parola di Dio COMMENTO Quale frase di questo brano ha colpito la nostra attenzione? Ci parla di come esprimere l’amore fraterno nella comunità. Noi viviamo in-sieme come una famiglia, siamo un gruppo della grande famiglia cot-tolenghina e cerchiamo di vivere fraternamente Ciascuno ha le proprie fragilità e ci vuole pazienza a vicenda. Infatti, l’apostolo Paolo dice una cosa molto semplice e concreta:”Portate i pesi gli uni degli altri: così adempirete la legge di Cristo”. Qual’ è la legge di Cristo? E’ amarci come ci ha amato Lui, con grande misericordia e bontà, perché “ciascuno ha il suo fardello” e va portato insieme perché pesi meno. Un’altra parola importante:”alla fine ciascuno raccoglierà ciò che ha seminato”. Quanto abbiamo seminato nella vita? Dio ha visto tutto il bene che abbiamo compiuto e prepara la ricompensa. Ci ripete pu-re:”Non stanchiamoci di operare il bene”, alla fine raccoglieremo e Dio non si lascia vincere in generosità. ATTUALIZZAZIONE DELLA PAROLA DI DIO Il Santo Cottolengo aveva chiaro tutto questo e offrendo una casa a chi era nel bisogno invitava costantemente ad accogliersi reciproca-mente come fratelli, ad aiutarsi e compatirsi, a sentirsi figli di un buon Padre. E’ questa fraternità che rende le giornate più serene.

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ATTUALIZZAZIONE DELLA PAROLA DI DIO Invitiamo gli anziani ad esprimersi chiedendo loro quale lavoro han-no svolto nella vita, come contributo alla creazione e per il bene pro-prio e degli altri. Questo è stato il loro servizio a Dio e all’umanità. Tutto è importante: l’agricoltura offre cibo a tutti, ma offre anche bel-lezza ed armonia di un bel panorama, come pure l’architettura e tutto ciò che l’uomo, nel corso dei secoli, è riuscito a costruire.... Qual è il servizio più importante? Tutto è importante se fatto bene, con amore. Tutto giova alla vita. Noi ora, come possiamo ancora servire Dio? Con la lode ed il ringra-ziamento per quanto si è potuto compiere e per ciò che ancora si può donare e si riceve. VISUALIZZAZIONE Si rimanda alla proposta di visualizzazione generale all’inizio del testo. PREGHIERA Concludiamo questo incontro dicendo il nostro grazie al Signore per le cose belle e buone che ci ha donato. Preghiamo cantando “La cre-azione giubili” (Casa del Padre n. 668) LA CREAZIONE GIUBILI La creazione giubili insieme agli angeli Ti lodo, ti glorifichi, o Dio Altissimo. Gradisci il coro unanime di tute le tue opere: beata sei tu nei secoli, gloriosa Trinità! Sei Padre, Figlio e Spirito, e Dio unico Mistero imperscrutabile, inaccessibile Ma con amore provvido raggiungi tutti gli uomini Beate sei tu nei secoli, gloriosa Trinità. MESSAGGIO CONCLUSIVO Durante questa settimana ci guarderemo attorno, (le piante, il sole, la casa dove abitiamo, e ringrazieremo Dio per quello che ci ha donato).

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2°INCONTRO OBBEDIRE E’ PIU’ IMPORTANTE DEL SACRIFICO

ACCOGLIENZA Interessarsi su come gli anziani hanno trascorso la settimana, se sono stati bene, se si sono ricordati qualche volta dell’impegno preso la settimana precedente a ringraziare e lodare il Signore, se nella casa è successo qualcosa di particolare. MOMENTO DI PREGHIERA INIZIALE Dal Salmo 111 (da Casa del Padre n. 51).

Ant. Beato chi ha fame, chi ha sete di giustizia: sarà saziato.

1. Beato l’uomo che teme il Signore e trova grande gioia nei suoi comandamenti.

2. Potente sulla terra sarà la tua stirpe, la discendenza dei giusti sarà benedetta.

3. Onore e ricchezza nella sua casa, la sua giustizia rimane per sempre.

4. Spunta nelle tenebre come luce per i giusti, buono, misericor-dioso e giusto.

5. Felice l’uomo pietoso che dà in prestito, amministra ci suoi be-ni con giustizia.

6. Egli non vacillerà in eterno: il giusto sarà sempre ricordato. ANNUNCIO DEL TEMA Si annuncia il tema: OBBEDIRE E’ PIU’ IMPORTANTE DEL SACRIFICO COMUNICAZIONE DI VITA Cosa ci fa pensare questo tema? Obbedire a chi? E perché obbedire? Se siamo figli di Dio e amiamo lui, nostro Padre, viene naturale cer-care di farlo contento, ma sappiamo che non è mai facile obbedire a-gli altri; infatti molto spesso non si obbedisce alle leggi umane.

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1° INCONTRO I DISCEPOLI DI CRISTO

SI AIUTANO L’UN L’ALTRO

ACCOGLIENZA Felici di ritrovarci nella gioia del tempo pasquale, interessiamoci su come sono trascorse queste settimane e volgiamo l’attenzione alla Pentecoste per ravvivare la nostra fede nello Spirito Santo che Cristo Risorto ci ha donato. MOMENTO DI PREGHIERA INIZIALE Pregare con invocazioni libere allo Spirito Santo.. ANNUNCIO DEL TEMA Il tema è: I discepoli di Cristo si aiutano l’un l’altro. E’ la presenza dello Spirito Santo in noi, è Lui che è amore e ci fa capaci di amare tutti, anche chi è diverso da noi. COMUNICAZIONE DI VITA Cosa può stimolarci all’aiuto reciproco, a mostrare che ci vogliamo bene? Quale aiuto possiamo offrirci a vicenda noi, che abbiamo biso-gno e siamo limitati dagli acciacchi dell’età? L’aiuto della compren-sione, del consolare con qualche parola buona, della vicinanza gentile … PAROLA DI DIO Dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Galati (Gal 6,1-10)

Fratelli, se uno viene sorpreso in qualche colpa, voi, che avete lo Spi-rito, correggetelo con spirito di dolcezza. E tu vigila su te stesso, per non essere tentato anche tu. Portate i pesi gli uni degli altri: così a-dempirete la legge di Cristo. Se infatti uno pensa di essere qualcosa, mentre non è nulla, inganna se stesso. Ciascuno esamini invece la

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CICLO DI PENTECOSTE:

LA CHIESA AL SERVIZIO DELL’UOMO

Sottotemi 1 – I DISCEPOLI DI CRISTO SI AIUTANO L ’UN L ’ALTRO (Gal 6,1-10) 2 – E’ UNA BELLA COSA SERVIRE I PIÙ BISOGNOSI (At 6,1-7) 3 – NEL BANCHETTO DEL CIELO GESÙ PASSERÀ A SERVIRCI (Lc 12,35-40) CELEBRAZIONE : FRATEL LUIGI , COTTOLENGHINO AL SERVIZIO DEI MALATI

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Nella vita è forse successo di dover obbedire a richieste difficili. Pro-viamo a raccontare. Invitare poi ad ascoltare il brano della Parola di Dio, presentandone un po’ il contesto storico, per poterne capire il significato. PAROLA DI DIO Dal libro del Profeta Geremia (Ger. 7,1-11) Questa parola fu rivolta dal Signore a Geremia: «Férmati alla porta del tempio del Signore e là pronuncia questo discorso: Ascoltate la parola del Signore, voi tutti di Giuda che varcate queste porte per prostrarvi al Signore. Così dice il Signore degli eserciti, Dio d’Israele: Rendete buone la vostra condotta e le vostre azioni, e io vi farò abitare in questo luogo. Non confidate in parole menzognere ri-petendo: “Questo è il tempio del Signore, il tempio del Signore, il tempio del Signore!”. Se davvero renderete buone la vostra condotta e le vostre azioni, se praticherete la giustizia gli uni verso gli altri, se non opprimerete lo straniero, l’orfano e la vedova, se non spargerete sangue innocente in questo luogo e se non seguirete per vostra di-sgrazia dèi stranieri, io vi farò abitare in questo luogo, nella terra che diedi ai vostri padri da sempre e per sempre. Ma voi confidate in parole false, che non giovano: rubare, uccidere, commettere adulterio, giurare il falso, bruciare incenso a Baal, segui-re altri dèi che non conoscevate. Poi venite e vi presentate davanti a me in questo tempio, sul quale è invocato il mio nome, e dite: “Siamo salvi!”, e poi continuate a compiere tutti questi abomini. Forse per voi è un covo di ladri questo tempio sul quale è invocato il mio no-me? Anch’io però vedo tutto questo! Oracolo del Signore.

Parola di Dio COMMENTO Come inizia il suo discorso il profeta Geremia? Con un invito chiaro e forte: “ Ascoltate la parola del Signore …”. “Ascoltare” esige la disponibilità ad accogliere questa Parola e a vi-verla di conseguenza. Ascoltare è obbedire, cioè “faccio come tu di-

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ci”. Questo non è mai facile, perché il nostro io spesso non è d’accordo. Tutta la storia dell’umanità dimostra quanto l’uomo faccia fatica ad ascoltare Dio. Ma cosa chiedeva Dio attraverso il richiamo del profeta? Chiedeva onestà, rettitudine, coerenza di vita. Il popolo andava al tempio ad offrire sacrifici e preghiere, ma la vita poi era l’opposto di ciò che Dio desiderava. Preghiera e sacrificio sono validi se offerti con cuore retto e sincero, altrimenti è prendersi gioco del Signore, cosa che Egli non gradisce. ATTUALIZZAZIONE DELLA PAROLA DI DIO Può succedere anche a noi di rivolgerci al Signore con la preghiera, ma cercando il nostro interesse e non la sua volontà. Tutti siamo un poco simili al popolo di Israele, che dimenticava spesso la legge del Signore per fare i propri affari. Non ascoltava con il cuore e perciò non ricordava e non camminava sulla via del bene. Dio chiede ascolto più che preghiere e sacrifici. Chiede di fare la sua volontà perché in questo sta la nostra salvezza ed anche la pace del cuore che dà serenità. Cosa possiamo fare noi, nel nostro quotidiano di vita, ora che siamo anziani e ogni giorno dobbiamo sottostare alla volontà di chi ci serve e si occupa di noi? Cerchiamo semplicemente di vivere con accetta-zione e pazienza la nostra situazione, accettando i disagi dei nostri malanni, confidando nella bontà di Dio che pensa a noi e ci accom-pagna sempre come un buon Padre. VISUALIZZAZIONE Si rimanda alla proposta di visualizzazione generale all’inizio del te-sto. PREGHIERA Preghiamo con il canto: “Tu quando verrai …”(Casa del Padre n. 451)

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COMMENTO Omelia del Celebrante, oppure commento richiamando il tema della celebrazione. Passare a far baciare il Crocefisso, mentre si può pregare con le invo-cazioni del n. 508 (Casa del Padre) Concludere poi con il canto O Cristo tu regnerai (Casa del Padre n. 514) e poi farci gli auguri di Buona Pasqua. O CRISTO TU REGNERAI

Rit. O Cristo, tu regnerai! O Croce, tu ci salverai!

1. Il Cristo crocifisso morendo ci riscattò La croce benedetta salvezza a noi portò. Rit.

2. Estendi sopra l mondo il regno di santità: o Croce, sei sorgente di grazia e di bontà. Rit.

3. Nei nostri cuori infondi un fuoco di carità: tu, fonte del perdono, rinnova l’umanità. Rit.

4. Cantiamo lode e gloria a Cristo, il Redentor, e al padre onnipotente, in te, Spirito d’Amor. Rit.

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Dal Vangelo di Luca (Lc. 23,33 – 46)

Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, per-donali, perché non sanno quello che fanno». Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte. Il popolo stava a vedere, i capi invece lo schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo di Dio, il suo eletto». Anche i soldati lo schernivano, e gli si accostavano per porgergli dell'aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». C'era anche una scritta, sopra il suo capo: Questi è il re dei Giudei. Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cri-sto? Salva te stesso e anche noi!». Ma l'altro lo rimproverava: «Nean-che tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giusta-mente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso». Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tut-ta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò.

Parola del Signore

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TU QUANDO VERRAI 1. Tu, quando verrai, Signore Gesù

Quel giorno sarai un sole per noi. Un libero canto da noi nascerà E come una danza il cielo sarà.

2. Tu, quando verrai, Signore Gesù, insieme vorrai fare festa con noi.

E senza tramonto la festa sarà Perché finalmente saremo con te.

3. Tu, quando verrai, Signore Gesù, Per sempre dirai :”Gioite con me!”.

Noi ora sappiamo che il regno verrà: nel breve passaggio viviamo di te. MESSAGGIO CONCLUSIVO Ripetiamo ogni tanto questa invocazione: “Aiutami Signore a fare la tua volontà”.

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3°INCONTRO I VERI SERVI DI DIO SONO I GIUSTI

ACCOGLIENZA Contenti di ritrovarci ci salutiamo stringendo la mano a ciascuno, chie-dendo come sta e come è trascorsa la settimana, e se ci sono novità. MOMENTO DI PREGHIERA INIZIALE Pregare con alcune strofe del Salmo 24 (da Casa del Padre n. 93) in-tercalato da un ritornello (cantato o recitato). Rit. A te, Signore, innalzo l’anima mia.

1. Confido in te, che io non debba arrossire e su di me non esulti il nemico; chi spera in te non dovrà arrossire: arrossirà chi si ribella invano. Rit.

2. Additami, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri; avviami nella tua verità. Mio Dio, sei tu la mia salvezza. Rit.

3. Buono e retto è il Signore: gli erranti guida sulla via, i buoni avvia alla giustizia, ai poveri insegna la sua via. Rit.

4. Tutti i suoi sentieri sono amore e verità per chi osserva il suo patto e i suoi precetti. Signore, pe amore del tuo nome, perdona la mia colpa che è grande. Rit.

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Dalla Prima Lettera di San Pietro Apostolo (1Pt 2,21b – 25) Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme: egli non commise peccato e non si trovò inganno sulla sua bocca, ol-traggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava ven-detta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché non vi-vendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe sie-te stati guariti.

Parola di Dio.

Come salmo responsoriale il Canto n. 510 (Casa del Padre) pregato come salmo e intercalato da un ritornello cantato. CROCIFISSO MIO SIGNORE

1. Crocifisso mio Signore, presto tu risorgerai. Non più croce, non più pena: gloria in cielo troverai.

Rit. O Gesù, crocifisso mio signore, gloria e lode al tuo amore.

2. Tu sei mite, innocente, e l’amico ti tradì. Tu sei dolce, sei benigno, e il malvagio ti colpì. Rit.

3. Quella croce che tu porti, tutto il mondo porta a te. Quella pena che tu soffri, tutto ilo mondo unisce a te. Rit.

4. Dal tuo fianco aperto in croce òa tia Chiesa nascerà: dalla fonte sempre viva la tua grazia sgorgherà. Rit.

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CELEBRAZIONE GESÙ IN CROCE SI DONA PER AMORE

In cappella o in un luogo raccolto ed adatto, porre al centro il Croce-fisso e il Vangelo. Riuniti gli anziani spiegare loro come si svolgerà la celebrazione. Canto d’inizio: Cristo Gesù salvatore (n.633 Casa del Padre)

CRISTO GESU, SALVATORE

1. Cristo Gesù, salvatore, tu sei Parola del Padre, qui ci raduni insieme, tu!, qui ci raduni insieme.

2. Cuore di Cristo Signore, tu cambi il cuore dell’uomo, qui ci pedoni e salvi, tu!, qui ci perdoni e salvi.

3. Spirito, forza d’amore, tu bruci l’odio tra i popoli, qui ci farai fratelli, tu!, qui ci farai fratelli.

Si può attingere alla Liturgia del giovedì santo l’orazione.

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ANNUNCIO DEL TEMA Presentare il tema del giorno, spiegando cosa significa servire Dio secondo la Bibbia e secondo il modo di pensare oggi.. COMUNICAZIONE DI VITA Nella nostra vita abbiamo sicuramente compiuto tante attività utili al-le nostre famiglie e alla società, ….. (ascoltiamo gli anziani e invi-tiamoli a raccontare.) Sicuramente siamo contenti di ciò che abbiamo compiuto, anche se qualche volta forse ci è costato sacrificio. Abbiamo mai pensato che questo significava servire Dio? Tutto ciò che torna a beneficio comu-ne è cosa gradita a Dio. Ora che siamo anziani, come possiamo anco-ra servire Dio? E cosa pensiamo di coloro che ci aiutano nella vita di ogni giorno, e che ci prestano un servizio? Ascoltiamo ora cosa ci dice la Parola di Dio. PAROLA DI DIO Dal Libro del profeta Malachia (Mal. 3,13-20) Duri sono i vostri discorsi contro di me – dice il Signore – e voi anda-te dicendo: «Che cosa abbiamo detto contro di te?». Avete affermato: «È inutile servire Dio: che vantaggio abbiamo ricevuto dall’aver os-servato i suoi comandamenti o dall’aver camminato in lutto davanti al Signore degli eserciti? Dobbiamo invece proclamare beati i superbi che, pur facendo il male, si moltiplicano e, pur provocando Dio, re-stano impuniti». Allora parlarono tra loro i timorati di Dio. Il Signore porse l’orecchio e li ascoltò: un libro di memorie fu scritto davanti a lui per coloro che lo temono e che onorano il suo nome. Essi diver-ranno – dice il Signore degli eserciti – la mia proprietà particolare nel giorno che io preparo. Avrò cura di loro come il padre ha cura del fi-glio che lo serve. Voi allora di nuovo vedrete la differenza fra il giu-sto e il malvagio, fra chi serve Dio e chi non lo serve. Ecco infatti: sta per venire il giorno rovente come un forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come

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paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio. Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia e voi uscirete saltellanti come vitelli dalla stalla.

Parola del Signore

COMMENTO Questa parola del profeta Malachia ci presenta bene la mentalità del mondo “che vantaggio c’è ad essere onesti e compiere il bene?”. Si vedono sempre i furbi trionfare! Dio ascolta tutto e vede tutto, ma sembra tacere senza intervenire. Egli è pazienza infinita, e non si di-mentica di nulla. Egli ascolta e prepara la vittoria del bene. Il profeta parla di “timorati di Dio”. Chi sono questi ai quali Dio por-ge l’orecchio? Sono le persone rette, che soffrono per le ingiustizie e pregano il Signore con fiducia ed umiltà. Esse sono ascoltate e saran-no esaudite. Nel giorno del giudizio vedranno la differenza tra chi ha agito bene e chi ha agito male. Dio chiede di avere fiducia e pazienza. Ricordiamo il Vangelo del grano e della zizzania. ATTUALIZZAZIONE DELLA PAROLA DI DIO Non è facile comprendere questa pazienza di Dio: è necessaria molta fede. Ma se osserviamo bene la storia, spesso essa ci dà già la rispo-sta con i fatti che sono riportati dalla cronaca: prima o poi chi ha agi-to male viene scoperto e proverà vergogna. Chi ha agito bene ha il vantaggio di avere sempre la pace del cuore. Facciamo il confronto fra ciò che ascoltiamo al telegiornale e la vita dei santi o anche solo delle persone buone che conosciamo. VISUALIZZAZIONE Si rimanda alla proposta di visualizzazione generale all’inizio del te-sto.

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era presente al suo cuore e alla sua mente: sapeva che stava per torna-re al Padre, sapeva che Giuda lo stava tradendo, sapeva di avere dal Padre ogni potere. Amava i suoi e li amò fino alla fine, senza tirarsi indietro per il tradimento, né per l’abbandono in cui i suoi lo avrebbe-ro lasciato. Ma perché sceglie questo gesto per mostrare ancora il suo amore? Perché lavare i piedi ai suoi, che era un servizio proprio degli schia-vi? Aveva detto in altre occasioni “Chi vuol essere il primo sia il ser-vo degli altri” e ora mostra come si vive questo atteggiamento. Pietro vuol rifiutarsi, ma Gesù lo fa riflettere:”Se vuoi condividere con me, devi lasciarti lavare!”. E poi spiega :”Vi ho dato l’esempio perché facciate così anche voi” cioè sappiate servire con umiltà ed amore! ATTUALIZZAZIONE DELLA PAROLA DI DIO Come imitare anche noi Gesù? Per noi lavarci i piedi a vicenda può significare usare tra noi grande misericordia e comprensione, aiutarci in ciò che possiamo, compatirci nelle nostre debolezze, sostenerci nei momenti difficili. Così anche noi amiamo come Gesù che ha amato i suoi e tutti noi fino alla fine. Sarà anche questa una bella preparazio-ne alla S. Pasqua. VISUALIZZAZIONE Si rimanda alla proposta di visualizzazione generale all’inizio del te-sto. PREGHIERA Pregare con invocazioni spontanee, espresse da loro se possibile e a ognuna rispondiamo “Grazie Signore del tuo amore per noi!” MESSAGGIO CONCLUSIVO Guardiamo spesso Gesù Crocefisso e diciamogli “Grazie di cuore!”.

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PAROLA DI DIO Dal vangelo di Giovanni (Gv 13,1-15) Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tra-dirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad a-sciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto. Venne dunque da Si-mon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispo-se Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai do-po». Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eterno!». Gli ri-spose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Si-mon Pietro: «Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il ca-po!». Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di la-varsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sa-peva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete puri». Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Si-gnore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».

Parola del Signore

COMMENTO Cosa ci ha colpito di questa pagina di Vangelo? Cosa ci fa pensare questo esempio di Gesù? Perché egli lava i piedi agli apostoli? Egli sa che tra poco li dovrà lasciare e vuole dare ancora una prova del suo amore per loro. Il Vangelo ripete più volte il verbo “sapeva”. Tutto

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PREGHIERA Preghiamo con il canto “Vieni o Signore” (Casa del Padre n. 461). Diciamo così al Signore la nostra fede nella sua venuta che ci porta la salvezza.

VIENI O SIGNORE Rit. Vieni, o Signore, la terra ti attende. Alleluia!

1. O sole, che spunti da oriente, splendore di eterna bellezza,

porta la luce nel mondo e la gioia. Rit.

2.O Re della terra e dei popoli, che guidi con forza e dolcezza porta la pace nel mondo e la vita. Rit.

3.All’uomo, che piange tristezza e geme nell’ombra della morte

porta la tua speranza e l’amore. Rit. MESSAGGIO CONCLUSIVO In questa settimana chiediamo a Dio un cuore buono e paziente come il Suo.

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4°INCONTRO MARIA E’ LA SERVA DEL SIGNORE

ACCOGLIENZA Nell’accogliere e salutare gli anziani, facciamo rilevare il clima di gioia dell’avvicinarsi al S. Natale. Anche il tema dell’incontro è un invito a prepararci alla bella festa con i sentimenti della Vergine Ma-ria, la serva fedele. MOMENTO DI PREGHIERA INIZIALE Dopo un bel segno di croce, preghiamo con l’Ave Maria. ANNUNCIO DEL TEMA Maria e’ la serva del Signore. Vediamo cosa ci suggerisce la persona di Maria SS.ma, lei che si è dichiarata la serva del Signore. COMUNICAZIONE DI VITA Richiamandoci agli incontri precedenti, chiediamoci quale servizio attende da noi il Signore e chi è colui che lo serve con fedeltà. Qual è il servizio gradito a Lui? Egli ci chiede non di compiere grandi cose, ma di riconoscerlo come Signore e di amarlo. Vediamo come lo ha amato Maria, sua madre. PAROLA DI DIO Dal vangelo di Luca (Lc 1,26-38) Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Ma-ria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso aves-se un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Fi-

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4°INCONTRO GESÙ CI DONA L’ESEMPIO DEL SERVIZIO

ACCOGLIENZA Come sempre, facciamo in modo che ciascuno sia a proprio agio nel gruppo, salutiamo con cordialità, interessandoci della loro salute e su come hanno trascorso la settimana, e poi presentiamo il tema del giorno. Ci avviciniamo alla S. Pasqua e la nostra attenzione si volge sempre più a Gesù. MOMENTO DI PREGHIERA INIZIALE Facciamo un segno di croce e un momento di silenzio in cui chiedia-mo a Dio la luce per comprendere bene la sua Parola: ANNUNCIO DEL TEMA Si annuncia il tema: “Gesù ci dona l’esempio del servizio”. Andiamo insieme alla scuola di Gesù. COMUNICAZIONE DI VITA Ci è spontaneo, osservando come agiscono le persone, capire se sono mosse dall’amore o da altri interessi, se ciò che fanno è di loro gra-dimento o meno. Se chi vive tra noi è mosso dall’amore, si sta più volentieri insieme, tutto è più leggero, c’è più serenità. Questo però non è facile sempre e a volte la fatica rende difficile servire con amore. Oggi vogliamo considerare l’esempio di Gesù che è il Signore e si è fatto servo.

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La grazia di riuscire a vivere il comando di Gesù ci viene da Lui stes-so. Quando lo riceviamo nella Santa Comunione è Lui che in noi ama tutti. Egli dilata il nostro cuore e lo rende capace di amare, di compa-tire, consolare, donare gioia. Ce lo dimostra bene la vita del santo Cottolengo, di Fr. Luigi e anche di tante persone che abbiamo cono-sciuto. Con loro invochiamo l’aiuto del Signore e in questa settimana chiediamo gli uni per gli altri la grazia di amarci fraternamente. VISUALIZZAZIONE Si rimanda alla proposta di visualizzazione generale all’inizio del te-sto.

PREGHIERA

Preghiamo con il canto “Amatevi fratelli” (Casa del Padre n. 611)

AMATEVI FRATELLI

1. Amatevi fratelli, come io ho amato voi! Avrete la mia gioia che nessuno vi toglierà! Avremo la tua gioia, che nessuno ci toglierà

2. Vivrete insieme uniti, come il Padre è unito a me! Avrete la mia vita, se l’Amore sarà con voi! Avremo la sua vita, se l’amore sarà con noi!

3. Vi dico queste parole perché abbiate in voi la gioia! Sarete miei amici, se l’amore sarà con voi! Saremo suoi amici, se l’Amore sarà con noi!

MESSAGGIO CONCLUSIVO

In questa settimana chiederemo al Signore di darci la gioia di volerci bene come fratelli.

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glio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo pa-dre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non co-nosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisa-betta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un fi-glio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è im-possibile a Dio». Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: av-venga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

Parola del Signore COMMENTO Cosa ci colpisce in questo racconto, ascoltato forse tante volte? Chi era Maria? Una giovane semplice che aspettava di sposare Giu-seppe e sognava la sua famiglia futura. Dio aveva il suo sguardo su di lei e le ha mandato l’angelo che con un annuncio straordinario cam-bia tutta la sua vita. Maria è turbata, meravigliata per le parole dell’angelo. Si chiede cosa significhi un saluto così: l’invito a ralle-grarsi, a non temere, l’esser chiamata “piena di grazia”. Perché? Dio è con lei!. S’interroga e chiede spiegazione. L’angelo continua il suo messaggio: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, Dio ti colmerà della sua vita e ti farà madre del suo Figlio. A Lui niente è impossibile!.” Maria comprende di essere chiamata a vivere un gran-de mistero. Dio si fa creatura attraverso di lei. Avviene l’incarnazione del Figlio di Dio. Cosa può rispondere, Maria? Dice “eccomi”, cioè si mette a disposizione del progetto di Dio. Questo è servire: permette-re a Dio di compiere il suo progetto attraverso di lei, piccola creatura. ATTUALIZZAZIONE DELLA PAROLA DI DIO Cosa dice a noi questa pagina di Vangelo? La disponibilità di Maria al progetto di Dio invita anche noi a farci disponibili al suo progetto per noi. Credendo che Dio ci ama e ha cu-ra di noi suoi figli, crediamo pure che quanto Egli chiede attraverso le

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circostanze della vita, è sempre per il nostro bene. A volte è difficile dire il nostro “eccomi” specialmente quando il corpo fa sentire tante difficoltà. Rivolgiamoci allora a Maria, madre di Gesù e madre no-stra, pregandola con il cuore. Lei ci aiuta sempre. VISUALIZZAZIONE Si rimanda alla proposta di visualizzazione generale all’inizio del te-sto. PREGHIERA Concludiamo con un canto alla Madonna, suggerito dai partecipanti. MESSAGGIO CONCLUSIVO Preghiamo ogni giorno una Ave Maria, per prepararci bene al Natale.

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PAROLA DI DIO Dal vangelo di Giovanni (Gv 15,12-17) Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi co-mando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udi-to dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Parola del Signore COMMENTO Gesù lascia un impegno ai suoi apostoli, prima della sua passione, di amarsi gli uni agli altri come lui li ha amati. Gesù ha manifestato tut-to il suo amore con la sua vicinanza e pazienza nella vita di tutti i giorni trascorsi insieme, e ora sta per dare la vita per tutti. Egli è stato per loro “Maestro e amico, facendo conoscere il Padre e la sua bon-tà”. Ora chiede che anche loro facciano così. Come si può amare come Gesù? E’ un ideale molto alto e loro sono deboli, poveri. Gesù chiede amore che si dona con tutto il cuore, un amore da amici e non da servi. Perché i servi è difficile che compiano il servizio per amore. Spesso servono per interesse. Gesù sa che non è facile questo amore che chiede, ma siccome è la cosa che più di tutto gli sta a cuore, ne fa il suo comando. Questo sarà il segno che distin-gue i suoi discepoli: “Vi riconosceranno da questo: se vi amerete co-me io ho amato voi”. ATTUALIZZAZIONE DELLA PAROLA DI DIO La Divina Provvidenza ci ha riuniti insieme, ci ha accolti nella sua Casa a vivere come fratelli. Ognuno ha le proprie esperienze, i propri doni, le proprie difficoltà e debolezze. Cosa può rendere serene le no-stre giornate se non il volerci bene e aiutarci l’un l’altro?

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3°INCONTRO L’AMORE PIU’ GRANDE

NEL SERVIRE I FRATELLI ACCOGLIENZA Ancora ci ritroviamo per ascoltare insieme cosa vuol dirci oggi il Si-gnore. Ci salutiamo fraternamente e ascoltiamo se ci sono state novità nella settimana …. Presentiamo il tema dell’incontro e invitiamo a pensare a Gesù, colui che ci ha amati con l’amore più grande. Preghiamo con qualche strofa del Salmo 33 cantando il ritornello

(Casa del Padre N. 101).

Rit. Gustate e vedete come è buono il Signore. Benedirò il Signor ei nogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode nel Signore si glorierà l’anima mia l’umile ascolti e si rallegri. Rit Magnificate con me il Signore, esaltiamo insieme il suo nome: ho cercato il Signore e mi ha risposto da ogni timore mi ha liberato. Rit ANNUNCIO DEL TEMA E COMUNICAZIONE DI VITA Cosa significa per noi l’amore più grande? Ripensando alla nostra vi-ta chi ricordiamo che ci abbia amato tanto? E noi chi abbiamo amato di più? Suscitiamo un po’ di scambio, per quanto si può in semplicità, rac-contando anche di noi stessi. Poi invitiamo all’ascolto del vangelo.

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CELEBRAZIONE DIO ASSUME LA CONDIZIONE DI SERVO

Riuniti tutti assieme, facendo sentire musiche natalizie, si prepara l’altare (se in cappella) o un tavolo con due ceri accesi e il libro della Parola di Dio. Canto di inizio: Ti preghiamo con viva fede – (Casa del Padre n. 460)

TI PREGHIAM CON VIVA FEDE

1. Ti preghiam con viva fede assetati siam di te. Nella gioia di chi crede Vieni, amato Re dei re.

Rit. O Signore, Redentore Vieni, vieni, non tardar. O bambino, Re divino, dona pace ad ogni cuor.

2. O Maria, dolce aurora, tu, che annunzi il Salvator, rendi il cuore sua dimora cresca l’uomo nell’amor.

3. T’invochiamo, Sol d’Oriente, trepidanti d’ansietà.

Vieni, o luce della mente, tutto il mondo attende già

Introduzione del celebrante o di un catechista, che spiega ciò che si vuole celebrare insieme.

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Dal Libro del Profeta Isaia (Is. 42,1-4) Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta. Proclamerà il diritto con fermezza; non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra; e per la sua dottrina saranno in attesa le isole. Salmo Responsoriale (Salmo 23) Rit . Sei tu Signore il re della Gloria Del Signore è la terra e quanto contiene, l'universo e i suoi abitanti. È lui che l'ha fondata sui mari, e sui fiumi l'ha stabilita. Chi salirà il monte del Signore, chi starà nel suo luogo santo? Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non pronunzia menzogna, chi non giura a danno del suo prossimo. Rit . Otterrà benedizione dal Signore, giustizia da Dio sua salvezza. Ecco la generazione che lo cerca, che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria.

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ATTUALIZZAZIONE DELLA PAROLA DI DIO Osserviamo anche noi come ci si comporta oggi nella Chiesa. Quale immagine ci offre Papa Francesco? Egli ha la responsabilità di tutta la Chiesa, ma sa farsi piccolo e umile come Gesù, per portare a tutti una parola di conforto e di speranza. Così aveva fatto anche il Santo Cottolengo, cercando sempre il bene dei poveri. Così pure cercano di fare coloro che hanno raccolto la sua eredità: Suore e i Fratelli e Sacerdoti. E noi come possiamo vivere questo insegnamento di Gesù? Accet-tando la nostra situazione di limite e di bisogno, ringraziando chi ci serve e soprattutto ringraziando Gesù che ha dato sé stesso per noi. VISUALIZZAZIONE Si rimanda alla proposta di visualizzazione generale all’inizio del te-sto.

PREGHIERA Pregare con il canto “Non mi abbandonare mio Signore”. (Casa del Padre n. 498) Rit. Non mi abbandonare, mio Signor, non mi lasciare: io confido in te.

1. Tu sei il Dio fedele, Dio d’amore, tu mi puoi salvare: io confido in te. Rit

2. Tu conosci il cuore di chi ti ama: tu lo puoi salvare, se confida in te. Rit

MESSAGGIO CONCLUSIVO Sono grande quando amo tutti. Diciamo spesso “Grazie Gesù”.

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ANNUNCIO DEL TEMA E COMUNICAZIONE DI VITA Domandiamoci chi, in mezzo a noi, ha atteggiamenti di servizio: ci sono tanti modi per mettersi a servizio: aiutare, ascoltare, accogliere, perdonare, aver pazienza gli uni con gli altri…. Ascoltiamo cosa ci dice oggi la pagina del Vangelo su Gesù e sugli apostoli. PAROLA DI DIO Dal vangelo di Luca (Lc 22,24-30) E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da conside-rare più grande. Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più piccolo, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mez-zo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù d’Israele.

Parola del Signore COMMENTO Cosa ci fa pensare questa discussione tra gli apostoli? Dal contesto del Vangelo in cui è inserito questo brano, Gesù ed i dodici erano a mensa, durante l’ultima cena terrena di Gesù. Forse tutti volevano se-dersi vicino a lui e ciascuno vantava diritti di precedenza. Gesù come sempre, con grande pazienza, li fa riflettere, spiega che loro non do-vevano comportarsi come i grandi del mondo, che dominano e si fan-no servire. Nella Chiesa che è il popolo di Gesù la mentalità deve essere diversa. Chi ha compiti di autorità deve essere al servizio della comunità, farsi piccolo, umile come Gesù. Gesù ripete:”Guardate me: come mi com-porto in mezzo a voi e imparate da me.”

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Chi è questo re della gloria? Il Signore forte e potente, il Signore potente in battaglia. Rit. Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, ed entri il re della gloria. Chi è questo re della gloria? Il Signore degli eserciti è il re della gloria. Rit. Alleluia natalizio. Dio viene ad abitare tra noi. Alleluia. Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,1-7) In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giu-dea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare in-sieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una man-giatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.

Parola di Dio. Nota: Si può visualizzare il brano accompagnando all’altare i perso-naggi che rappresentano Maria, Giuseppe e il Bambino. COMMENTO Il catechista, insieme ai presenti, riprende i temi del ciclo di Avvento. Eventuale omelia del celebrante

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INVOCAZIONI LETTE DAGLI ANZIANI

•Ti lodiamo e ringraziamo Signore per tutte le cose belle che hai creato per noi. Aiutaci ad averne sempre cura, per il bene di tutti.

•Suscita nel mondo persone sante a servizio dell’umanità soffe-rente perché siano di conforto a chi è nella prova.

•Insieme alla vergine Maria vogliamo dirti il nostro “eccomi” e offrirti la sofferenza che a volte rende faticose le nostre gior-nate.

Orazione conclusiva.

Canto finale “Tu scendi dalle stelle” (Casa del Padre n. 483)

TU SCENDI DALLE STELLE

1. Tu scendi dalle stelle, o Re del cielo E vieni in una grotta al freddo, al gelo. O Bambino mio divino, io ti vedo qui a tremar. O Dio beato! Ah, quanto ti costò l’avermi amato!

2. A te, che sei del mondo il Creatore, mancano panni e fuoco, o mio Signore. Caro eletto Pargoletto, quanto questa povertà Più m’innamora: giacché ti fece amor povero ancora.

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2°INCONTRO GESÙ STA IN MEZZO A NOI COME COLUI CHE SERVE

ACCOGLIENZA Dopo aver salutato ciascuno, portiamo l’attenzione al cartellone e alle immagini di Gesù. Cosa abbiamo detto la scorsa settimana e se ci siamo ricordati del messaggio e impegno presi. Fermiamo il nostro pensiero su Gesù presente in mezzo a noi.

MOMENTO DI PREGHIERA INIZIALE

Preghiamo con il Salmo 22, recitato o cantato. Salmo 22 Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca. Felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiterò nella casa del Signore per lunghissimi anni.

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Pensavano ad un Gesù trionfatore e di poter stare vicini a lui nella gloria. Gesù fa riflettere. Egli sa che il suo trono di gloria sarà la cro-ce e vicino avrà due malfattori . Per questo dice:”Non sapete ciò che chiedete” e spiega che un giorno anche loro avrebbero bevuto il cali-ce della sofferenza, stando così vicini a lui. Ora non è il tempo! Gli apostoli non capivano ancora che per entrare nella gloria c’era prima la passione! Perché gli altri apostoli si sono indignati alla domanda dei due fratel-li? Tutti ambivano ai posti vicini a Gesù, tutti ambivano alla gloria. Cosa spiega allora Gesù? Chi vuol essere il primo si faccia servo de-gli altri! E’il rovescio della mentalità umana dove in genere chi eser-cita il potere si fa servire. Nel pensiero di Gesù “grande” è chi serve cercando non la propria gloria ma il bene degli altri. Gesù di-ce:”Guardate me: non son venuto per farmi servire, ma a dare la vita affinché gli altri vivano.”Cosa avranno capito i dodici apostoli? For-se solo dopo la Risurrezione di Gesù, con il dono dello Spirito santo, saranno giunti a comprendere. ATTUALIZZAZIONE DELLA PAROLA DI DIO A noi cosa dice il ragionamento di Gesù? Anche noi desideriamo a-vere un posto vicino a lui e speriamo di averlo un giorno in Paradiso. Intanto ringraziamo il Signore per quanto ha fatto per noi: non poteva fare un servizio più grande, ci ha dato la Vita. Egli è davvero il più grande servo dell’umanità, colui che ci ha dato la Vita vera, la Vita eterna. VISUALIZZAZIONE Si rimanda alla proposta di visualizzazione generale all’inizio del testo. PREGHIERA Concludiamo pregando con fede tre “Gloria al Padre.”. MESSAGGIO CONCLUSIVO Cerchiamo anche noi di stare vicino a Gesù e diciamo spesso “Gran-de è il tuo amore per noi!”

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CICLO QUARESIMALE:

GESÙ SI È FATTO SERVO PER SALVARCI

1 – IL PIÙ GRANDE È IL SERVO DI TUTTI (Mc 10,35-45) 2 – GESÙ STA IN MEZZO A NOI COME COLUI CHE SERVE (Lc 22,24-30) 3 – L’ AMORE PIÙ GRANDE NEL SERVIRE I FRA-TELLI (Gv 15,12-17) 4 – GESÙ CI DÀ L’ESEMPIO DEL SERVIZIO (Gv 13,1-15) CELEBRAZIONE – GESÙ IN CROCE SI DONA PER AMORE

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1° INCONTRO IL PIÙ GRANDE È IL SERVO DI TUTTI

ACCOGLIENZA Mostriamo la gioia di ritrovarci e diamo tempo per raccontare come sono trascorse queste settimane, cosa si ricorda degli incontri prima del Natale. Poi invitiamo a riprendere il cammino per prepararci alla Santa Pa-squa presentando il tema di Gesù che si è fatto servo per donarci la salvezza. MOMENTO DI PREGHIERA INIZIALE Invitiamo a pregare con il canto “Credo in te, Signor” (Casa del Pa-dre n. 632) CREDO IN TE, SIGNOR

1. Credo in te, Signor, credo in te: grande e quaggiù il mister, ma credo in te.

Rit. Luce soave, gioia perfetta sei. Credo in te, Signor, credo in te

2. Spero in te, Signor, spero in te: debole sono ognor, ma spero in te. Rit

3. Amo te, Signor, amo te: o crocefisso Amor, amo te. Rit

4. Resta con me, Signor, resta con me: pane che dai vigor, resta con me. Rit

ANNUNCIO DEL TEMA Il più grande è il servo di tutti. Servire è dare gioia, è dare vita: que-sto ha fatto Gesù.

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COMUNICAZIONE DI VITA Cosa vuol dire servire? Quale servizio ci ha fatto Gesù? Noi vediamo ogni giorno persone che attorno a noi servono, cercando di rendere serene le nostre giornate. Siamo contenti quando possiamo anche noi compiere qualche piccolo servizio per la gioia degli altri. Ascoltiamo ora ciò che dice il Vangelo. PAROLA DI DIO Dal vangelo di Marco (Mc 10,35-45) Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendo-gli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiedere-mo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli ri-sposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel bat-tesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel bat-tesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sede-re alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giaco-mo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni domina-no su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Parola del Signore COMMENTO Giacomo e Giovanni chiedono a Gesù di fare una cosa per loro. A co-sa ambivano?