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1 CATALOGO E-LEARNING 2020 Al termine di numerosi interventi formativi di successo realizzati lo scorso anno ci è stato richiesto come proseguire le attività utili a diffondere maggiore consapevolezza sul rischio di corruzione. Per molte organizzazioni, tuttavia, non è stato possibile realizzare corsi in presenza dal momento che i potenziali beneficiari erano talmente numerosi che una iniziativa estesa di formazione in aula sarebbe risultata insostenibile. Altre organizzazioni ci hanno invece richiesto espressamente di pianificare e realizzare attività formative fruibili a distanza ed in maniera asincrona, in modo da ridurre i costi di esercizio e offrire maggiori opportunità di partecipazione ad una vasta platea di potenziali beneficiari. Per questo, all’inizio di questo anno abbiamo dedicato tempo e attenzione nella realizzazione di un catalogo percorsi formativi che, seppur fruibili su piattaforme e-learning, mantenessero lo spirito e l’approccio che contraddistingue da sempre SPAZIOETICO. La formazione on-line non è sostitutiva della formazione in aula, ma complementare ed ha l’obiettivo di trasferire conoscenze di qualità, propedeutiche agli approfondimenti che possono essere svolti in presenza. I nostri corsi e-learning si compongono di video-lezioni, letture di approfondimento, strumenti ed esercitazioni, finalizzate a garantire un graduale apprendimento dei contenuti. COSA ASPETTATE A PROVARLI?

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CATALOGO E-LEARNING 2020

Al termine di numerosi interventi formativi di successo realizzati lo scorso anno ci è stato richiesto come

proseguire le attività utili a diffondere maggiore consapevolezza sul rischio di corruzione.

Per molte organizzazioni, tuttavia, non è stato possibile realizzare corsi in presenza dal momento che i

potenziali beneficiari erano talmente numerosi che una iniziativa estesa di formazione in aula sarebbe

risultata insostenibile.

Altre organizzazioni ci hanno invece richiesto espressamente di pianificare e realizzare attività

formative fruibili a distanza ed in maniera asincrona, in modo da ridurre i costi di esercizio e offrire

maggiori opportunità di partecipazione ad una vasta platea di potenziali beneficiari.

Per questo, all’inizio di questo anno abbiamo dedicato tempo e attenzione nella realizzazione di un

catalogo percorsi formativi che, seppur fruibili su piattaforme e-learning, mantenessero lo spirito e

l’approccio che contraddistingue da sempre SPAZIOETICO.

La formazione on-line non è sostitutiva della formazione in aula, ma complementare ed ha l’obiettivo di

trasferire conoscenze di qualità, propedeutiche agli approfondimenti che possono essere svolti in

presenza.

I nostri corsi e-learning si compongono di video-lezioni, letture di approfondimento, strumenti ed

esercitazioni, finalizzate a garantire un graduale apprendimento dei contenuti.

COSA ASPETTATE A PROVARLI?

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INDICE

1. IL FENOMENO CORRUTTIVO. PROCESSI, INTERESSI E VALORI

2. IL CODICE SORGENTE DELLA CORRUZIONE. UNA LETTURA DEL FENOMENO CORRUTTIVO

ATTRAVERSO IL MODELLO «EVOLUTIVO» PROPOSTO DA @SPAZIOETICO

3. LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE NELLE SOCIETA’ E NEGLI ENTI CONTROLLATI O PARTECIPATI

DALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

4. ACCESSO CIVICO GENERALIZZATO. LA CHECK-LIST @SPAZIOETICO PER LA GESTIONE DELLE

ISTANZE

5. IL CONTRASTO AL RICICLAGGIO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

6. ECOLOGIA DELLE RELAZIONI DELL’AGENTE PUBBLICO

7. IL CONFLITTO DI INTERESSI. UN CALEIDOSCOPIO DI SITUAZIONI A RISCHIO

8. IL CONFLITTO DI INTERESSI IN AMBITO SANITARIO

9. IL CONFLITTO DI INTERESSI NELLE ATTIVITA' DI CONTROLLO, VIGILANZA E ISPEZIONI

10. IL CONFLITTO DI INTERESSI NEI CONTRATTI PUBBLICI. LE LINEE GUIDA ANAC PER

L'INDIVIDUAZIONE E LA GESTIONE DEI CONFLITTI DI INTERESSI NEI CONTRATTI PUBBLICI

11. IL CONFLITTO DI INTERESSI NEGLI ENTI LOCALI

12. MAPPATURA DEI PROCESSI E ANALISI DEL RISCHIO DI CORRUZIONE

13. TRASPARENZA E PRIVACY

14. IL WHISTLEBLOWING

15. IL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI

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IL FENOMENO CORRUTTIVO Processi, interessi e valori

Corso in modalità ELEARNING che guida agenti pubblici e

organizzazioni alla corretta comprensione dei fenomeni corruttivi.

Il corso analizza i diversi tipi di corruzione (spicciola,

amministrativa e sistemica) e approfondisce le diverse dimensioni

(etica, economica e organizzativa) del fenomeno.

100% online

Tempi di fruizione: 8 ore

Erogazione corso: max 30 giorni dall’acquisto

ELEARNING FACTORY @SPAZIOETICO

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ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE. A seguito dell’esito della ricerca, cliccare su “SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE

PROFESSIONALE”. In “SERVIZI-SERVIZI FORMAZIONE”, cliccare su “VAI AL CATALOGO”. Cercare il prodotto

all’interno del CATALOGO.

In alternativa, contattare SPAZIOETICO ([email protected]) e verrete guidati nella scelta.

IL CORSO

Perché studiare i fenomeni corruttivi?

La Legge n. 190/2012 ha introdotto nelle pubbliche amministrazioni e nelle società in controllo pubblico la figura del Responsabile per la prevenzione della Corruzione e Trasparenza (RPCT), che deve pianificare e attuare idonee misure di prevenzione dei fenomeni corruttivi. Tuttavia, il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione rischia di diventare un documento formale senza benefici per l’amministrazione, se non tiene in considerazione e non cerca di governare le dinamiche dei fenomeni corruttivi. La corruzione ha diverse facce, che saranno ampiamente illustrate nel corso:

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• Corruzione spicciola: agisce sfruttando l’asimmetria informativa tra Agente pubblico (burocrate/funzionario) e Destinatario (utente dei servizi). Vive ai margini dei processi organizzativi e può essere contrastata attraverso controlli esterni e meccanismi di disincentivazione. Assai più efficaci sembrano essere gli interventi di prevenzione e di riaffermazione dell’interesse primario attraverso strumenti educativi e culturali, nonché di selezione dell’agente pubblico. Efficace sembra essere anche la misura del Whistleblowing. Ovviamente, l’efficacia di queste misure è condizionata dalla circostanza che il Principale VUOLE effettivamente e concretamente combattere le condotte corruttive.

• Corruzione amministrativa: si annida “nelle pieghe” dei procedimenti della pubblica amministrazione e che inquina gli appalti, le autorizzazioni, le concessioni, le attività di controllo e tutte le altre aree a rischio generali e specifiche, identificate dalla L. 190/2012 e dai Piani Nazionali Anticorruzione. Anche questa tipologia di corruzione può essere contrastata attraverso la riduzione dell’asimmetria informativa del Principale e attraverso strumenti educativi, nonché attraverso le segnalazioni. Anche in questo caso, l’efficacia di queste misure è condizionata dalla circostanza che il Principale VUOLE effettivamente e concretamente combattere le condotte corruttive.

• Corruzione sistemica: non agisce direttamente sui procedimenti amministrativi, ma agisce a monte (nelle stanze dei bottoni) e li governa dall’esterno: le interferenze e le convergenze tra gli interessi pubblici e privati influenzano le priorità della pubblica amministrazione, l’allocazione delle risorse e persino l’adozione delle leggi, nazionali e regionali.

E’ necessario rendere più incisive ed efficaci le strategie di prevenzione: la L. 190/2012 (e i decreti che l’hanno attuata) si concentra esclusivamente sulla corruzione amministrativa, con un numero eccessivo di adempimenti e di controlli formali sull’operato dei dipendenti pubblici e una scarsa attenzione per la gestione dei fattori di rischio. La corruzione sistemica, invece, non viene in alcun modo presa in considerazione dalla normativa. Il primo passo da fare è prendere atto della complessità del “FENOMENO CORRUTTIVO“. A chi è rivolto il corso? Agli RPCT e a tutti gli agenti e le organizzazioni pubbliche

Tempi di fruizione

I tempi di fruizione per questo corso sono stimati in 8 ore

Contenuti del corso

• La Teoria dell’Agenzia • Asimmetrie informative • Corruzione spicciola, amministrativa e sistemica • Processi, interessi e valori: il triangolo della corruzione • L’analisi dei processi • L’identificazione del rischio di corruzione • CASI DI STUDIO

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IL CODICE SORGENTE DELLA CORRUZIONE Una lettura del fenomeno corruttivo attraverso il

modello «evolutivo» proposto da @SPAZIOETICO

Corso in modalità ELEARNING che guida agenti pubblici e

organizzazioni alla corretta comprensione del “fenomeno

corruttivo”.

100% online

Tempi di fruizione: 8 ore

Erogazione corso: max 30 giorni dall’acquisto

ELEARNING FACTORY @SPAZIOETICO

[email protected]

QUOTE DI ISCRIZIONE COSTO COMPLESSIVO CODICE MEPA** (SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE)

50 partecipanti massimo Euro 2.000* SE182

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ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE. A seguito dell’esito della ricerca, cliccare su “SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE

PROFESSIONALE”. In “SERVIZI-SERVIZI FORMAZIONE”, cliccare su “VAI AL CATALOGO”. Cercare il prodotto

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In alternativa, contattare SPAZIOETICO ([email protected]) e verrete guidati nella scelta.

IL CORSO

Perché c’è bisogno di “un modello evolutivo”?

In Italia la Legge n. 190/2012 e tutti i Piani Nazionali Anticorruzione approvati da ANAC si occupano di prevenire il rischio di corruzione, non di gestire le dinamiche corruttive. E quindi sono orientate in modo prioritario ad introdurre politiche di controllo dell’azione amministrativa e obblighi di trasparenza. Sul fronte della repressione del fenomeno, invece, la strategia è introdurre forme sempre più forti di disincentivazione, aumentando le sanzioni penali, le pene accessorie e le sanzioni interdittive per le persone e le aziende riconosciute colpevoli di reati contro la pubblica amministrazione; potenziando il contrasto alla corruzione sul fronte delle indagini penali (agenti sotto copertura e intercettazioni); e infine rendendo più difficile l’accesso alle misure alternative di detenzione, al lavoro all’esterno del carcere e ai permessi premio peri cittadini che scontano una condanna per peculato, concussione, corruzione, induzione indebita. Sono queste, in estrema sintesi, le misure di repressione della corruzione introdotte dalla recente Legge n. 3/2019 (“Legge Spazza-corrotti”).

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Nell’ottobre 2012, Jesper Johnsøn, Nils Taxell and Dominik Zaum hanno mostrato in una ricerca che solo in un numero irrilevante di casi le politiche di contrasto alla corruzione messe in campo dagli Stati hanno avuto successo. Nonostante siano state adottate convenzioni internazionali, normative nazionali e tutta una serie di misure, i numeri sono piuttosto sconfortanti. Perché non funzionano? La nostra tesi è che le politiche anticorruzione non funzionano, perché si basano su un modello teorico che spiega solo parzialmente il fenomeno corruttivo, ma che le orienta in modo assoluto a privilegiare la dimensione organizzativa della corruzione. Esse, infatti, sono state costruite esclusivamente sulla base del modello Principale-Agente. Perché le persone si corrompono? Nessuno dei Piani Nazionali Anticorruzione approvati da ANAC cerca di rispondere a questa domanda. Tutto il sistema di prevenzione è orientato a ridurre i fattori di rischio nei processi, per impedire la corruzione. Ma è una lotta contro un nemico invisibile. Dove sono i corrotti contro cui i piani triennali di prevenzione della corruzione innalzano muri di procedure e accendono fari di trasparenza? Non si sa. E quando i reati di corruzione si verificano, ci si accorge che il sistema non era in realtà in grado di prevedere le dinamiche corruttive. Dove sono i corrotti? Ce lo chiedono spesso le persone che partecipano ai nostri corsi. Persone che si sentono oneste e che vedono attorno a loro persone oneste. E se magari hanno conosciuto, nella loro vita lavorativa, un Agente pubblico disonesto, queste persone si chiedono se tutti abbiamo un prezzo, oppure se i corrotti sono delle “mele marce”, delle anomalie, delle persone nate male. Perché le persone si corrompono? Qualsiasi esperto di anticorruzione rimane muto davanti a questa domanda. Il non detto delle strategie di prevenzione della corruzione è che le persone oneste possono diventare disoneste. E tutto l’arsenale di regole, controlli, adempimenti della Legge 190/2012 serve a difendere le amministrazioni e i cittadini da persone che si credono oneste e che diventano corrotte, spesso senza saperlo. Il non detto delle strategie di prevenzione è al centro del nostro modello di analisi dei fenomeni corruttivi: il “Modello Evolutivo”. A chi è rivolto il corso? Ai Responsabili della Prevenzione della Corruzione (RPCT) e a tutti gli agenti e le organizzazioni

pubbliche

Tempi di fruizione

I tempi di fruizione per questo corso sono stimati in 8 ore

Contenuti del corso

• Il Modello Principale-Agente • Il Modello Evolutivo • Corruzione spicciola, amministrativa e sistemica • Processi, interessi e valori: il triangolo della corruzione • Decisioni critiche, conflitto di interessi e dilemmi etici • Lo spazio economico • Lo spazio etico • Lo spazio delle regole • I pattern relazionali • Il codice sorgente della corruzione

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LA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE NELLE SOCIETA’ E

NEGLI ENTI CONTROLLATI O PARTECIPATI DALLA PUBBLICA

AMMINISTRAZIONE

Corso in modalità ELEARNING che mira a supportare le società e gli enti in controllo pubblico nel difficile percorso di allineamento alla normativa di prevenzione della corruzione. Il corso prevede moduli di tipo teorico, che approfondiscono le dinamiche dei fenomeni corruttivi; e moduli di tipo operativo, che si concentrano sui sistemi di gestione e sugli obblighi di legge.

100% online

Tempi di fruizione: 8 ore

Erogazione corso: max 30 giorni dall’acquisto

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50 partecipanti massimo Euro 2.000* SE202

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PROFESSIONALE”. In “SERVIZI-SERVIZI FORMAZIONE”, cliccare su “VAI AL CATALOGO”. Cercare il prodotto

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IL CORSO

Perché prevenire la corruzione nelle società e egli enti in controllo pubblico?

La normativa anticorruzione e le Linee Guida ANAC prevedono una applicazione degli obblighi di prevenzione anche nelle società e negli enti in controllo pubblico. Applicazione non facile, se si tiene conto dell’assetto privatistico di tali organizzazione, che in certi casi rende difficoltosa l’introduzione di ruoli e strumenti pensati per le pubbliche amministrazioni. Tuttavia, la prevenzione della corruzione è un atto necessario di accountability e di responsabilità sociale, per le organizzazioni private finanziate con risorse pubbliche e che erogano servizi di pubblico interesse. Spesso le società e gli enti partecipati o controllati dalla pubblica amministrazione sono il terminale di dinamiche di corruzione sistemica, che interferiscono con l’autonoma gestione dei processi di supporto

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(approvvigionamento, consulenze, assunzioni di personale, contabilità e gestione societaria) e danneggiano l’organizzazione, i cittadini e i soci. Per gestire in modo efficace questo rischio, è necessario tenere in considerazione non solo gli adempimenti richiesti dalla normativa, ma anche le best practices internazionali, proposte dalle norme ISO sui sistemi di gestione del rischio (ISO 31000 e ISO 37001) A chi è rivolto? A tutte le società e gli enti controllati o partecipati dalla pubblica amministrazione.

In particolare, il corso è rivolto alle società in house che gestiscono servizi di pubblico interesse

(trasporto pubblico, gestione dei rifiuti, gestione reti, ecc …) e che forniscono beni e servizi alla pubblica

amministrazione.

Il corso è anche rivolto alle amministrazioni controllanti, che vogliano identificare chiaramente gli

obblighi e le strategie che devono essere adottate dalle proprie società controllate.

Tempi di fruizione

I tempi di fruizione per questo corso sono stimati in 8 ore

Organizzazione del corso

• La Teoria dell’Agenzia • Asimmetrie informative • Il conflitto di interessi • Corruzione spicciola, amministrativa e sistemica • Le Linee Guida ANAC e il Piano Nazionale • Modelli 231 e Misure Integrative di Prevenzione • Il sistema di prevenzione della corruzione ISO 37001 • CASI DI STUDIO

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ACCESSO CIVICO GENERALIZZATO. LA CHECK-LIST @SPAZIOETICO PER LA GESTIONE DELLE ISTANZE

Corso in modalità ELEARNING che guida nella gestione delle istanze di

accesso civico generalizzato.

100% online

Tempi di fruizione: 12 ore

Erogazione corso: max 30 giorni dall’acquisto

ELEARNING FACTORY @SPAZIOETICO

[email protected]

QUOTE DI ISCRIZIONE COSTO COMPLESSIVO CODICE MEPA** (SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE)

50 partecipanti massimo Euro 2.000* SE52

100 partecipanti massimo Euro 3.500* SE53

200 partecipanti massimo Euro 6.000* SE54

500 partecipanti massimo Euro 10.000* SE55

*22% IVA ESCLUSA

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IL CORSO

Cosa è l’Accesso Civico Generalizzato?

Il d.lgs 97/2016 ha introdotto l’istituto dell’accesso civico generalizzato. Si tratta di una modalità di accesso a dati e informazioni prodotte o detenute dalle pubbliche amministrazioni molto più ampio rispetto al passato. L’accesso civico generalizzato riconosce a chiunque, indipendentemente dalla titolarità di situazioni giuridicamente rilevanti, l’accesso ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi pubblici e privati, e salvi i casi di segreto o di divieto di divulgazione previsti dall’ordinamento. A chi è rivolto? A tutte le pubbliche amministrazioni, senza limite alcuno.

A tutti gli uffici che si sono trovati o si possono trovare in futuro a gestire un’istanza di accesso civico

generalizzato.

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Tempi di fruizione

I tempi di fruizione per questo corso sono stimati in 12 ore

Cosa è la checklist @SPAZIOETICO per la gestione delle istanze? E’ elenco di domande giuste al momento giusto, da dare in mano agli uffici che gestiscono le istanze. La checklist non decide al posto degli uffici, ma traccia il processo e lo rende tracciabile e replicabile. Sono 14 PASSI, cioè 14 domande che devono essere svolte consecutivamente dall’ufficio che gestisce l’istanza di accesso civico generalizzato. Perché un corso sull’accesso civico generalizzato? Per le pubbliche amministrazioni italiane il nuovo canale di accesso rappresenta sia un’opportunità che una sfida. Un’opportunità perché esso apre la strada all’instaurarsi di una nuova modalità di relazione che avvicina l’amministrazione ai cittadini/utenti e agli osservatori qualificati, migliorando la qualità dei processi partecipativi ed il controllo sull’operato e sui risultati della PA. Una sfida perché il senso profondo del nuovo accesso civico generalizzato non risiede tanto nella disponibilità di un'amministrazione di "pubblicare" un'informazione o un dato o un documento, quanto piuttosto nella sua capacità di “mettersi al servizio” di chi richiede le informazioni con un atteggiamento di massima apertura. Per accettare la sfida del nuovo accesso, le amministrazioni devono adottare adeguate soluzioni organizzative, quali, ad esempio, valorizzare risorse interne che dialogano con gli uffici che detengono i dati richiesti, raccogliere le richieste di accesso pervenute in un apposito registro, imparare a dialogare con i cittadini che richiedono dati e informazioni attraverso una cooperazione attiva, archiviare e catalogare dati e documenti per rispondere efficacemente alle richieste senza appesantire il lavoro degli uffici. Prima di qualsiasi soluzione organizzativa, occorre che le amministrazioni comprendano che le istanze di accesso civico generalizzato debbono essere gestite con un atteggiamento diverso dal passato, dal momento che l’istituto viene introdotto all’interno di un contesto normativo che contempla altri meccanismi di accesso. Organizzazione del corso MODULO 1. ACCESSO CIVICO GENERALIZZATO: LA NASCITA DI UN DIRITTO CHE NON C’ERA

1.1. La nascita di un diritto che non c’era

1.2. “Logica Accesso Civico Generalizzato” e “Logica 241”

1.3. La check-list @SPAZIOETICO per la gestione delle istanze di accesso civico generalizzato

MODULO 2. LA CHECK-LIST @SPAZIOETICO PER LA GESTIONE DELLE ISTANZE DI ACCESSO CIVICO GENERALIZZATO:

PASSI 1-4

2.1. PASSI 1, 2, 3, 4 della check-list @SPAZIOETICO

MODULO 3. LA CHECK-LIST @SPAZIOETICO PER LA GESTIONE DELLE ISTANZE DI ACCESSO CIVICO GENERALIZZATO:

PASSI 5-7

3.1. PASSI 5, 6, 7 della check-list @SPAZIOETICO

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MODULO 4. LA CHECK-LIST @SPAZIOETICO PER LA GESTIONE DELLE ISTANZE DI ACCESSO CIVICO GENERALIZZATO:

PASSI 8-14

4.1. PASSO 8: Il test di pregiudizio

4.2. PASSO 9: Il test di interesse pubblico

4.3. PASSO 10: Il calcolo dei rischi e delle opportunità

4.4. PASSI 11-14: La decisione finale

MODULO 5. APPLICHIAMO LA CHECKLIST

5.1. Analisi di un caso concreto

MODULO 6. CONCLUSIONI

6.1. La responsabilità di conoscere

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IL CONTRASTO AL RICICLAGGIO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Corso in modalità ELEARNING che illustra gli obblighi della pubblica

amministrazione nell’ambito del contrasto al riciclaggio gli strumenti da

utilizzare per identificare le operazioni sospette, le modalità di

segnalazione e il modello organizzativo da adottare.

100% online

Tempi di fruizione: 8 ore

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IL CORSO

Quali sono gli obblighi della Pubblica Amministrazione?

L’articolo 10 del d.lgs. n. 231/2007 pone in capo agli uffici della pubblica amministrazione l’obbligo di comunicare alla U.I.F. dati e informazioni relative a operazioni sospette di cui siano venuti a conoscenza nel corso della gestione di procedimenti di affidamento, autorizzazione o concessione di benefici economici. A chi è rivolto? A tutte le pubbliche amministrazioni, senza limite alcuno.

In particolare, il corso è rivolto al gestore delle segnalazioni (Responsabile Antiriciclaggio), al personale

addetto all’analisi delle operazioni sospette e agli uffici che si occupano di gestione degli appalti,

erogazione di contributi economici, autorizzazioni, concessioni, gestione SUAP e SUE.

Tempi di fruizione

I tempi di fruizione per questo corso sono stimati in 8 ore

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Perché un corso sull’antiriciclaggio? Gli uffici della Pubblica Amministrazione, per identificare e comunicare alla U.I.F informazioni concernenti operazioni sospette di riciclaggio devono acquisire, in via preliminare, una serie di conoscenza relative al fenomeno, nonché conoscere in modo approfondito gli indicatori di anomalia, che supportano l’identificazione delle possibili operazioni sospette. E’ anche necessario che le amministrazioni si dotino di modelli organizzativi idonei a gestire i flussi informativi tra gli uffici e il gestore delle segnalazioni. Organizzazione del corso MODULO 1. IL FENOMENO DEL RICICLAGGIO E LA NORMATIVA DI PREVENZIONE

1.4. Normativa di riferimento

1.5. Il fenomeno del riciclaggio

MODULO2. IL SISTEMA DI PREVENZIONE

2.1. Il sistema di prevenzione

2.2. Il modello organizzativo

MODULO 3. GLI INDICATORI DI ANOMALIA

3.1. Gli indicatori di anomalia

MODULO 4. CASI DI STUDIO

4.1. CASO DI STUDIO: ALTOBRACCIO – CACIUCCO, SOLA ANDATA…

4.2. CASO DI STUDIO: UN DONO INATTESO.

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ECOLOGIA DELLE RELAZIONI DELL’AGENTE PUBBLICO Corso in modalità ELEARNING che guida agenti e organizzazioni

pubbliche ad orientarsi nelle situazioni di conflitto di interessi e nella

corretta categorizzazione e gestione delle relazioni della sfera privata

dell’agente pubblico.

100% online

Tempi di fruizione: 8 ore

Erogazione corso: max 30 giorni dall’acquisto

ELEARNING FACTORY @SPAZIOETICO

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QUOTE DI ISCRIZIONE COSTO COMPLESSIVO CODICE MEPA** (SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE)

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100 partecipanti massimo Euro 3.500* SE83

200 partecipanti massimo Euro 6.000* SE84

500 partecipanti massimo Euro 10.000* SE85

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ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE. A seguito dell’esito della ricerca, cliccare su “SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE

PROFESSIONALE”. In “SERVIZI-SERVIZI FORMAZIONE”, cliccare su “VAI AL CATALOGO”. Cercare il prodotto

all’interno del CATALOGO.

In alternativa, contattare SPAZIOETICO ([email protected]) e verrete guidati nella scelta.

IL CORSO

Cosa sono le “RELAZIONI SENSIBILI” dell’agente pubblico

Gli interessi sono potenzialmente infiniti. Mentre le relazioni che si generano nella sfera privata del dipendente pubblico e che tendono a interferire con il suo mandato istituzionale sono un numero limitato. Chiameremo relazioni sensibili questo tipo particolare di relazioni. Le relazioni sensibili sono l’eco-sistema in cui in cui si generano le premesse del patto occulto della corruzione. Certamente questo eco-sistema è molto popolato e anche molto confuso. Nella loro sfera privata, infatti, le persone sono coinvolte in un alto numero di relazioni: hanno relazioni familiari, hanno delle amicizie (più o meno strette), e delle inimicizie, hanno incarichi, hanno debiti e crediti, economici e relazionali. La complessità delle relazioni sensibili richiama l’agente pubblico alla responsabilità di conoscere e categorizzare correttamente le interazioni che si generano nella sua sfera privata, personale o professionale, e che possono interferire in qualche modo con la sfera professionale pubblica. Ma non basta. L’ordinamento richiede espressamene all’agente pubblico di “segnalare” tutti i rapporti che in qualsiasi modo sono idonei a generare un’interferenza.

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Il dovere di segnalazione è sancito dall’articolo 6 del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici. Ma al di là dell’aspetto formale, tale dichiarazione assume il carattere di una assunzione di responsabilità reale solo se accompagnata da una buona dose di consapevolezza . Quello che vi proponiamo in questo corso è un esercizio di corretta categorizzazione delle relazioni e di misurazione dell’intensità delle relazioni. Questa valutazione prescinde dal ruolo ed alla funzione svolta in ambito pubblico dall’agente. Di questo ci occuperemo nella prossima sezione. Pertanto, se una o più relazioni risulteranno “sensibili” questo non significa che emergerà automaticamente un obbligo di astensione . La mappatura delle relazioni sensibili, in buona sostanza, è un esercizio che aiuta agenti ed organizzazioni pubbliche a fare due cose: categorizzare correttamente le relazioni della sfera personale e valutare l’intensità di tali relazioni. A chi è rivolto? A tutti i responsabili della prevenzione della corruzione che vogliono approfondire il conflitto di interessi

e le dinamiche prodromiche ad esso.

A tutte le pubbliche amministrazioni che si trovano a gestire situazioni di conflitto di interessi o di

relazioni sensibili dei propri dipendenti.

A tutti gli agenti pubblici che si trovano a dover dichiarare situazioni di assenza o presenza di conflitto

di interessi.

Tempi di fruizione

I tempi di fruizione per questo corso sono stimati in 8 ore

Perché un corso sulle “relazioni sensibili”? Le relazioni sensibili non sono situazioni da sanzionare, né tantomeno, a volte è necessario segnalare situazioni del tutto generiche e astratte. Questo significherebbe ingessare l’attività amministrativa. Piuttosto, le organizzazioni dovrebbero accompagnare i propri dipendenti, a tenere sotto osservazione le loro relazioni sensibili; ad esempio, monitorando:

• l’attivazione, la trasformazione e la tossificazione delle relazioni sensibili, alcune delle quali devono es-sere fatte emergere e gestite;

• gli scenari futuri che si potrebbero generare dando vita ad un conflitto di interessi; • la capacità delle leadership (tecnica e politica) di valutare e gestire il conflitto di interessi dei

propri collaboratori. Obiettivi del corso

• Esplorazione della dimensione “relazionale” del rischio di corruzione • Mappatura delle relazioni sensibili • Corretta categorizzazione delle relazioni sensibili • Corretta gestione delle relazioni sensibili (ecologia delle relazioni).

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IL CONFLITTO DI INTERESSI. UN CALEIDOSCOPIO DI SITUAZIONI A RISCHIO

Corso in modalità ELEARNING che guida gli agenti pubblici nella

corretta valutazione di un conflitto di interessi.

100% online

Tempi di fruizione: 8 ore

Erogazione corso: max 30 giorni dall’acquisto

ELEARNING FACTORY @SPAZIOETICO

[email protected]

QUOTE DI ISCRIZIONE COSTO COMPLESSIVO

CODICE MEPA** (SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE)

50 partecipanti massimo Euro 2.000* SE102

100 partecipanti massimo Euro 3.500* SE103

200 partecipanti massimo Euro 6.000* SE104

500 partecipanti massimo Euro 10.000* SE105

*22% IVA ESCLUSA

** Su Mepa (https://www.acquistinretepa.it), effettuare un “cerca imprese” inserendo SPAZIOETICO

ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE. A seguito dell’esito della ricerca, cliccare su “SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE

PROFESSIONALE”. In “SERVIZI-SERVIZI FORMAZIONE”, cliccare su “VAI AL CATALOGO”. Cercare il prodotto

all’interno del CATALOGO.

In alternativa, contattare SPAZIOETICO ([email protected]) e verrete guidati nella scelta.

IL CORSO

Cosa è un conflitto di interessi

Il conflitto di interessi è una situazione, uno “stato di cose” particolare, che si instaura tra l’agente pubblico, gli interessi della sua sfera privata e le attività o le decisioni che l’agente pubblico deve gestire nell’interesse della stazione appaltante. Visto da questa prospettiva, il rischio di conflitto di interessi è associato a determinati “scenari” o situazioni e non a comportamenti, perché i comportamenti che l’agente pubblico potrebbe mettere in atto, per favorire il proprio interesse secondario a discapito dell’interesse primario, rientrano già nella casistica del rischio di corruzione. A chi è rivolto il corso?

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A tutti i responsabili della prevenzione della corruzione che vogliono approfondire il conflitto di

interessi e le modalità di valutazione, emersione e gestione.

A tutti gli agenti pubblici che si trovano a dover dichiarare situazioni di assenza o presenza di conflitto

di interessi.

Tempi di fruizione

I tempi di fruizione per questo corso sono stimati in 8 ore

Perché corso sul conflitto di interessi? Valutare ex ante il rischio di conflitto di interessi è senza dubbio un compito non facile. In certi casi potrebbe non essere possibile rilevare un conflitto di interessi, ma solo la presenza di determinati pattern relazionali , che potrebbe generare dei conflitti. E in questi casi la formazione del personale ha un ruolo centrale, perché è il personale coinvolto nelle relazioni a rischio che deve impegnarsi ad adottare comportamenti che possono far emergere il conflitto di interessi. Alcuni di questi pattern relazionali sono già messi sotto osservazione dall’ordinamento, ad esempio all’interno della lista di situazioni e relazioni contenute negli artt. 6 e 7 del codice di comportamento dei dipendenti pubblici (l’art. 7 è espressamente richiamato dall’art. 42 del Codice degli appalti). Altri pattern, come ad esempio, alcuni pattern di scambio (debito/credito relazionale) non sono del tutto “tipizzati” o “tipizzabili”. Individuare, prevenire e risolvere. Il conflitto di interessi non è esclusivamente un problema individuale degli agenti pubblici coinvolti nelle procedure di gara che saranno chiamati ad eseguire valutazioni più consapevoli e complesse, ma anche una responsabilità dell’organizzazione, che sarà chiamata, a sua volta, a pianificare ed applicare misure di emersione e gestione dei conflitti di interessi lungo tutto il ciclo di vita del processo organizzativo. Obiettivi del corso

• Promuovere una corretta definizione di conflitto di interessi • Esplorare relazioni e bisogni che nutrono gli interessi • Scoprire la particolare configurazione del conflitto tra interessi primari • Eseguire una corretta valutazione del conflitto di interessi • Gestire correttamente il conflitto di interessi (dovere di segnalazione, obbligo di astensione).

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IL CONFLITTO DI INTERESSI IN AMBITO SANITARIO

Corso in modalità ELEARNING che guida il professionista clinico in

ambito sanitario nella corretta valutazione di un conflitto di

interessi in ambito sanitario

100% online

Tempi di fruizione: 8 ore

Erogazione corso: max 30 giorni dall’acquisto

ELEARNING FACTORY @SPAZIOETICO

[email protected]

QUOTE DI ISCRIZIONE COSTO COMPLESSIVO

CODICE MEPA** (SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE)

50 partecipanti massimo Euro 2.000* SE192

100 partecipanti massimo Euro 3.500* SE193

200 partecipanti massimo Euro 6.000* SE194

500 partecipanti massimo Euro 10.000* SE195

*22% IVA ESCLUSA

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ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE. A seguito dell’esito della ricerca, cliccare su “SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE

PROFESSIONALE”. In “SERVIZI-SERVIZI FORMAZIONE”, cliccare su “VAI AL CATALOGO”. Cercare il prodotto

all’interno del CATALOGO.

In alternativa, contattare SPAZIOETICO ([email protected]) e verrete guidati nella scelta.

IL CORSO

Cosa è un conflitto di interessi?

Il conflitto di interessi è una situazione, uno “stato di cose” particolare, che si instaura tra il professionista clinico in ambito sanitario, gli interessi della sua sfera privata e le attività o le decisioni che deve gestire. Visto da questa prospettiva, il rischio di conflitto di interessi è associato a determinati “scenari” o situazioni e non a comportamenti, perché i comportamenti che il professionista clinico in ambito sanitario potrebbe mettere in atto, per favorire il proprio interesse secondario a discapito dell’interesse primario, rientrano già nella casistica del rischio di corruzione. A chi è rivolto il corso? A tutti i responsabili della prevenzione della corruzione in ambito sanitario (ASL, Ospedali, ecc…) che

vogliono approfondire il conflitto di interessi e le modalità di valutazione, emersione e gestione.

A tutti i professionisti clinici che si trovano, in ambito sanitario pubblico, a dover dichiarare situazioni

di assenza o presenza di conflitto di interessi.

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Tempi di fruizione

I tempi di fruizione per questo corso sono stimati in 8 ore

Perché un corso sul conflitto di interessi in ambito sanitario? L’attuale configurazione della gestione del conflitto di interessi nel Sistema Sanitario Nazionale è assai discutibile, tutta centrata su procedure di emersione formali e burocratiche che non prendono in alcuna considerazione né la consapevolezza degli operatori sanitari, né quella delle organizzazioni pubbliche (Ospedali, ASL, ecc.) che dovrebbero gestirli. C’è molto da fare su questo tema, ma ci dobbiamo chiedere se, oltre la compilazione dei moduli o la firma apposta in calce alla dichiarazione di assenza di conflitto di interessi, si possano trovare soluzioni più mirate ed adeguate al mondo sanitario; se non sia il caso, cioè, di lanciare una “sfida” ai professionisti della sanità pubblica sul piano della consapevolezza e della responsabilità. Esiste una generale sottovalutazione del conflitto di interessi oppure una sovrapposizione tra conflitto di interessi e corruzione, con la conseguenza che gli operatori sanitari che prestano la propria attività professionale presso strutture pubbliche o convenzionate hanno paura a far emergere anche le situazioni potenzialmente confliggenti perché pensano che verranno messi sotto accusa dall’organizzazione o dall’opinione. Il conflitto di interessi è un fattore di rischio perché aumenta il livello di incertezza in merito all’esito delle decisioni di un operatore pubblico. Deriva dalle reti di relazioni delle persone e può degenerare in corruzione se non viene fatto emergere e gestito. A dire il vero, il conflitto di interessi si rapporta ad una situazione che comincia ben prima del verificarsi di un vero e proprio “conflitto”. In Francia, ad esempio, la recente legislazione ha introdotto il concetto di “lien d'intérêts”, ovverosia «collegamento di interessi». Sono gli interessi che prendono vita dalla modificazione delle condizioni del contesto di vita personale o professionale di un individuo, dal ricevere incarichi extra-istituzionali, dallo svolgere compiti di formazione, ricerca o sperimentazione per operatori privati, dal ricevere “benefit” da aziende farmaceutiche o produttrici di macchinari. Tali collegamenti non sono situazioni da sanzionare o da mettere al bando, di per sé. E’ inevitabile, infatti, che i professionisti abbiano interazioni più o meno intense con il mondo degli interessi privati del sistema sanitario. Questa circostanza, peraltro, permette alle organizzazioni del Sistema Sanitario Nazionale di operare potendo contare su expertise informate e competenti. Data la complessità del sistema sanitario, occorre considerare il patrimonio di relazioni ed esperienze come un valore aggiunto della componente clinica di un’organizzazione pubblica. Pertanto, è sbagliato attribuire ai professionisti che sviluppano o mantengono reti di relazioni e promuovano collegamenti di interessi autonomamente da quelli promossi dall’Azienda pubblica, il marchio di “criminale”. A patto che tali interessi siano fatti emergere e, nei casi in cui dovessero risultare anche solo potenzialmente confliggenti con l’interesse primario dell’Azienda pubblica o tendano ad influenzare in maniera inappropriata le decisioni, le attività o la reputazione dell’organizzazione, siano gestiti attraverso condotte predeterminate e trasparenti. Per coloro che, invece, promuovono consapevolmente interessi secondari a scapito degli interessi primari dell’Azienda pubblica non ci deve essere spazio. Un conflitto di interessi non gestito o gestito con una certa indulgenza comunica all’organizzazione un messaggio di disimpegno della leadership o, peggio, di collusione che è, in molti casi, prodromico alla corruzione. Obiettivi del corso

• Promuovere una corretta definizione di conflitto di interessi • Esplorare relazioni e bisogni che nutrono gli interessi • Scoprire la particolare configurazione del conflitto tra interessi primari

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• Eseguire una corretta valutazione del conflitto di interessi • Gestire correttamente il conflitto di interessi (dovere di segnalazione, obbligo di astensione).

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IL CONFLITTO DI INTERESSI NELLE ATTIVITA' DI

CONTROLLO, VIGILANZA E ISPEZIONI Corso in modalità ELEARNING che guida gli agenti pubblici nella

corretta valutazione di un conflitto di interessi nelle attività di

controllo, vigilanza e ispezioni

100% online

Tempi di fruizione: 8 ore

Erogazione corso: max 30 giorni dall’acquisto

ELEARNING FACTORY @SPAZIOETICO

[email protected]

QUOTE DI ISCRIZIONE COSTO COMPLESSIVO CODICE MEPA** (SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE)

50 partecipanti massimo Euro 2.000* SE132

100 partecipanti massimo Euro 3.500* SE133

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500 partecipanti massimo Euro 10.000* SE135

*22% IVA ESCLUSA

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ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE. A seguito dell’esito della ricerca, cliccare su “SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE

PROFESSIONALE”. In “SERVIZI-SERVIZI FORMAZIONE”, cliccare su “VAI AL CATALOGO”. Cercare il prodotto

all’interno del CATALOGO.

In alternativa, contattare SPAZIOETICO ([email protected]) e verrete guidati nella scelta.

IL CORSO

Cosa è un conflitto di interessi

Il conflitto di interessi è una situazione, uno “stato di cose” particolare, che si instaura tra l’agente pubblico, gli interessi della sua sfera privata e le attività o le decisioni che l’agente pubblico deve gestire nell’interesse della stazione appaltante. Visto da questa prospettiva, il rischio di conflitto di interessi è associato a determinati “scenari” o situazioni e non a comportamenti, perché i comportamenti che l’agente pubblico potrebbe mettere in atto, per favorire il proprio interesse secondario a discapito dell’interesse primario, rientrano già nella casistica del rischio di corruzione. A chi è rivolto il corso?

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A tutti i responsabili della prevenzione della corruzione che vogliono approfondire il conflitto di interessi

e le modalità di valutazione, emersione e gestione, nel particolare contesto dei processi di controllo.

A tutti gli agenti pubblici che si trovano a dover dichiarare situazioni di assenza o presenza di conflitto

di interessi, nel particolare contesto dei processi di controllo.

Tempi di fruizione

I tempi di fruizione per questo corso sono stimati in 8 ore

Perché corso sul conflitto di interessi? Valutare ex ante il rischio di conflitto di interessi è senza dubbio un compito non facile. In certi casi potrebbe non essere possibile rilevare un conflitto di interessi, ma solo la presenza di determinati pattern relazionali , che potrebbe generare dei conflitti. E in questi casi la formazione del personale ha un ruolo centrale, perché è il personale coinvolto nelle relazioni a rischio che deve impegnarsi ad adottare comportamenti che possono far emergere il conflitto di interessi. Alcuni di questi pattern relazionali sono già messi sotto osservazione dall’ordinamento, ad esempio all’interno della lista di situazioni e relazioni contenute negli artt. 6 e 7 del codice di comportamento dei dipendenti pubblici (l’art. 7 è espressamente richiamato dall’art. 42 del Codice degli appalti). Altri pattern, come ad esempio, alcuni pattern di scambio (debito/credito relazionale) non sono del tutto “tipizzati” o “tipizzabili”. Individuare, prevenire e risolvere. Il conflitto di interessi non è esclusivamente un problema individuale degli agenti pubblici coinvolti nelle procedure di gara che saranno chiamati ad eseguire valutazioni più consapevoli e complesse, ma anche una responsabilità dell’organizzazione, che sarà chiamata, a sua volta, a pianificare ed applicare misure di emersione e gestione dei conflitti di interessi lungo tutto il ciclo di vita del processo organizzativo. Obiettivi del corso

• Promuovere una corretta definizione di conflitto di interessi • Esplorare relazioni e bisogni che nutrono gli interessi • Scoprire la particolare configurazione del conflitto tra interessi primari • Eseguire una corretta valutazione del conflitto di interessi nel particolare contesto dei processi

di controllo. • Gestire correttamente il conflitto di interessi (dovere di segnalazione, obbligo di astensione), nel

particolare contesto dei processi di controllo.

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IL CONFLITTO DI INTERESSI NEI CONTRATTI PUBBLICI LE LINEE GUIDA ANAC PER L'INDIVIDUAZIONE E LA GESTIONE DEI

CONFLITTI DI INTERESSI NEI CONTRATTI PUBBLICI

Corso in modalità ELEARNING che guida gli agenti pubblici nella

corretta valutazione di un conflitto di interessi nell’ambito delle

procedure di affidamento dei contratti pubblici

100% online

Tempi di fruizione: 8 ore

Erogazione corso: max 30 giorni dall’acquisto

ELEARNING FACTORY @SPAZIOETICO

[email protected]

QUOTE DI ISCRIZIONE COSTO COMPLESSIVO CODICE MEPA** (SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE)

50 partecipanti massimo Euro 2.000* SE122

100 partecipanti massimo Euro 3.500* SE123

200 partecipanti massimo Euro 6.000* SE124

500 partecipanti massimo Euro 10.000* SE125

*22% IVA ESCLUSA

** Su Mepa (https://www.acquistinretepa.it), effettuare un “cerca imprese” inserendo SPAZIOETICO

ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE. A seguito dell’esito della ricerca, cliccare su “SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE

PROFESSIONALE”. In “SERVIZI-SERVIZI FORMAZIONE”, cliccare su “VAI AL CATALOGO”. Cercare il prodotto

all’interno del CATALOGO.

In alternativa, contattare SPAZIOETICO ([email protected]) e verrete guidati nella scelta.

IL CORSO

Cosa è un conflitto di interessi

Il conflitto di interessi è una situazione, uno “stato di cose” particolare, che si instaura tra l’agente pubblico, gli interessi della sua sfera privata e le attività o le decisioni che l’agente pubblico deve gestire nell’interesse della stazione appaltante. Visto da questa prospettiva, il rischio di conflitto di interessi è associato a determinati “scenari” o situazioni e non a comportamenti, perché i comportamenti che l’agente pubblico potrebbe mettere in atto, per favorire il proprio interesse secondario a discapito dell’interesse primario, rientrano già nella casistica del rischio di corruzione. Il Conflitto di interessi nell’ambito specifico delle procedure di affidamento dei contratti pubblici

Il 19 ottobre 2018 ANAC ha pubblicato uno schema di linee guida, per la gestione dei conflitti di interessi nelle procedure di affidamento di contratti pubblici. Ma valutare ex ante il rischio di conflitto di interessi

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è senza dubbio un compito non facile. E che non può essere svolto dal personale, senza il supporto dell’organizzazione.

1. Le stazioni appaltanti prevedono misure adeguate per contrastare le frodi e la corruzione nonché per individuare, prevenire e risolvere in modo efficace ogni ipotesi di conflitto di interesse nello svolgimento delle procedure di aggiudicazione degli appalti e delle concessioni, in modo da evitare qualsiasi distorsione della concorrenza e garantire la parità di trattamento di tutti gli operatori economici. 2. Si ha conflitto d’interesse quando il personale di una stazione appaltante o di un prestatore di servizi che, anche per conto della stazione appaltante, interviene nello svolgimento della procedura di aggiudicazione degli appalti e delle concessioni o può influenzarne, in qualsiasi modo, il risultato, ha, direttamente o indirettamente, un interesse finanziario, economico o altro interesse personale che può essere percepito come una minaccia alla sua imparzialità e indipendenza nel contesto della procedura di appalto o di concessione. In particolare, costituiscono situazione di conflitto di interesse quelle che determinano l’obbligo di astensione previste dall’articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, 62.

A chi è rivolto il corso? A tutti gli agenti pubblici che si trovano a dover dichiarare situazioni di assenza o presenza di conflitto

di interessi nelle procedure di affidamento dei contratti pubblici.

Ai responsabili della prevenzione della corruzione che vogliono approfondire il conflitto di interessi e le

modalità di valutazione, emersione e gestione nelle procedure di affidamento dei contratti pubblici.

Tempi di fruizione

I tempi di fruizione per questo corso sono stimati in 8 ore

Perché un corso sul conflitto di interessi nelle procedure di affidamento dei contratti pubblici? Valutare ex ante il rischio di conflitto di interessi è senza dubbio un compito non facile. In certi casi potrebbe non essere possibile rilevare un conflitto di interessi, ma solo la presenza di determinati pattern relazionali, che potrebbe generare dei conflitti. E in questi casi la formazione del personale ha un ruolo centrale, perché è il personale coinvolto nelle relazioni a rischio che deve impegnarsi ad adottare comportamenti che possono far emergere il conflitto di interessi. Alcuni di questi pattern relazionali sono già messi sotto osservazione dall’ordinamento, ad esempio all’interno della lista di situazioni e relazioni contenute negli artt. 6 e 7 del codice di comportamento dei dipendenti pubblici (l’art. 7 è espressamente richiamato dall’art. 42 del Codice degli appalti). Altri pattern, come ad esempio, alcuni pattern di scambio (debito/credito relazionale) non sono del tutto “tipizzati” o “tipizzabili”. Individuare, prevenire e risolvere. Il conflitto di interessi non è esclusivamente un problema individuale degli agenti pubblici coinvolti nelle procedure di gara che saranno chiamati ad eseguire valutazioni più consapevoli e complesse, ma anche una responsabilità dell’organizzazione, che sarà chiamata, a sua volta, a pianificare ed applicare misure di emersione e gestione dei conflitti di interessi lungo tutto il ciclo di vita del processo organizzativo. Obiettivi del corso

• Promuovere una corretta definizione di conflitto di interessi nelle procedure di affidamento dei contratti pubblici

• Esplorare relazioni e bisogni che nutrono gli interessi

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• Scoprire la particolare configurazione del conflitto tra interessi primari • Eseguire una corretta valutazione del conflitto di interessi nelle procedure di affidamento dei

contratti pubblici • Gestire correttamente il conflitto di interessi (dovere di segnalazione, obbligo di astensione)

nelle procedure di affidamento dei contratti pubblici.

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IL CONFLITTO DI INTERESSI NEGLI ENTI LOCALI Corso in modalità ELEARNING che guida gli agenti pubblici nella

corretta valutazione di un conflitto di interessi negli Enti Locali

100% online

Tempi di fruizione: 8 ore

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QUOTE DI ISCRIZIONE COSTO COMPLESSIVO CODICE MEPA** (SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE)

50 partecipanti massimo Euro 2.000* SE112

100 partecipanti massimo Euro 3.500* SE113

200 partecipanti massimo Euro 6.000* SE114

500 partecipanti massimo Euro 10.000* SE115

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ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE. A seguito dell’esito della ricerca, cliccare su “SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE

PROFESSIONALE”. In “SERVIZI-SERVIZI FORMAZIONE”, cliccare su “VAI AL CATALOGO”. Cercare il prodotto

all’interno del CATALOGO.

In alternativa, contattare SPAZIOETICO ([email protected]) e verrete guidati nella scelta.

IL CORSO

Cosa è un conflitto di interessi

Il conflitto di interessi è una situazione, uno “stato di cose” particolare, che si instaura tra l’agente pubblico, gli interessi della sua sfera privata e le attività o le decisioni che l’agente pubblico deve gestire nell’interesse della stazione appaltante. Visto da questa prospettiva, il rischio di conflitto di interessi è associato a determinati “scenari” o situazioni e non a comportamenti, perché i comportamenti che l’agente pubblico potrebbe mettere in atto, per favorire il proprio interesse secondario a discapito dell’interesse primario, rientrano già nella casistica del rischio di corruzione. A chi è rivolto il corso?

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A tutti gli agenti pubblici che prestano la propria opera all’interno di Enti Locali e che si trovano a dover

dichiarare situazioni di assenza o presenza di conflitto di interessi nelle procedure di affidamento dei

contratti pubblici.

Ai responsabili della prevenzione della corruzione che vogliono approfondire il conflitto di interessi e le

modalità di valutazione, emersione e gestione nelle procedure di affidamento dei contratti pubblici.

Tempi di fruizione

I tempi di fruizione per questo corso sono stimati in 8 ore

Perché un corso sul conflitto di interessi nelle procedure di affidamento dei contratti pubblici? Valutare ex ante il rischio di conflitto di interessi è senza dubbio un compito non facile. In certi casi potrebbe non essere possibile rilevare un conflitto di interessi, ma solo la presenza di determinati pattern relazionali, che potrebbe generare dei conflitti. E in questi casi la formazione del personale ha un ruolo centrale, perché è il personale coinvolto nelle relazioni a rischio che deve impegnarsi ad adottare comportamenti che possono far emergere il conflitto di interessi. Alcuni di questi pattern relazionali sono già messi sotto osservazione dall’ordinamento, ad esempio all’interno della lista di situazioni e relazioni contenute negli artt. 6 e 7 del codice di comportamento dei dipendenti pubblici (l’art. 7 è espressamente richiamato dall’art. 42 del Codice degli appalti). Altri pattern, come ad esempio, alcuni pattern di scambio (debito/credito relazionale) non sono del tutto “tipizzati” o “tipizzabili”. Individuare, prevenire e risolvere. Il conflitto di interessi non è esclusivamente un problema individuale degli agenti pubblici coinvolti nelle procedure di gara che saranno chiamati ad eseguire valutazioni più consapevoli e complesse, ma anche una responsabilità dell’organizzazione, che sarà chiamata, a sua volta, a pianificare ed applicare misure di emersione e gestione dei conflitti di interessi lungo tutto il ciclo di vita del processo organizzativo. Obiettivi del corso

• Promuovere una corretta definizione di conflitto di interessi • Esplorare relazioni e bisogni che nutrono gli interessi • Scoprire la particolare configurazione del conflitto tra interessi primari • Eseguire una corretta valutazione del conflitto di interessi • Gestire correttamente il conflitto di interessi (dovere di segnalazione, obbligo di astensione).

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MAPPATURA DEI PROCESSI E ANALISI DEL RISCHIO

DI CORRUZIONE Corso in modalità ELEARNING che guida agenti pubblici e organizzazioni

nella corretta mappatura dei processi e nella valutazione del rischio di

corruzione delle organizzazioni pubbliche

100% online

Tempi di fruizione: 8 ore

Erogazione corso: max 30 giorni dall’acquisto

ELEARNING FACTORY @SPAZIOETICO

[email protected]

QUOTE DI ISCRIZIONE COSTO COMPLESSIVO CODICE MEPA** (SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE)

50 partecipanti massimo Euro 2.000* SE152

100 partecipanti massimo Euro 3.500* SE153

200 partecipanti massimo Euro 6.000* SE154

500 partecipanti massimo Euro 10.000* SE155

*22% IVA ESCLUSA

** Su Mepa (https://www.acquistinretepa.it), effettuare un “cerca imprese” inserendo SPAZIOETICO

ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE. A seguito dell’esito della ricerca, cliccare su “SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE

PROFESSIONALE”. In “SERVIZI-SERVIZI FORMAZIONE”, cliccare su “VAI AL CATALOGO”. Cercare il prodotto

all’interno del CATALOGO.

In alternativa, contattare SPAZIOETICO ([email protected]) e verrete guidati nella scelta.

IL CORSO

Cosa è la mappatura dei processi e l’analisi del rischio di corruzione?

La Legge n. 190/2012 ha introdotto nelle pubbliche amministrazioni e nelle società in controllo pubblico la figura del Responsabile per la prevenzione della Corruzione e Trasparenza (RPCT), che deve pianificare e attuare idonee misure di prevenzione dei fenomeni corruttivi. La mappatura dei processi è l’analisi delle attività svolte dagli uffici dell’amministrazione, che si concentra soprattutto sui momenti decisionali e sull’accesso alle informazioni. L’analisi del rischio, invece, è finalizzata ad indentificare i fattori di rischio che rendono il processo vulnerabile ai fenomeni corruttivi. A chi è rivolto il corso? A tutti gli agenti e le organizzazioni pubbliche

Tempi di fruizione

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I tempi di fruizione per questo corso sono stimati in 8 ore

Contenuti del corso

• Procedimenti e processi • Lo standard BPMN perla rappresentazione dei flussi di processo • Attività, decisioni e informazioni • Eventi a rischio • Fattori di rischio corruttivo • Calcolo del livello di rischio

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TRASPARENZA E PRIVACY Data governance, bilanciamento tra interessi, soluzioni organizzative.

Corso in modalità ELEARNING che guida le amministrazioni ed i

dipendenti a mettere in campo una corretta politica di DATA

GOVERNANCE, che sappia far dialogare trasparenza e privacy.

100% online

Tempi di fruizione: 8 ore

Erogazione corso: max 30 giorni dall’acquisto

ELEARNING FACTORY @SPAZIOETICO

[email protected]

QUOTE DI ISCRIZIONE COSTO COMPLESSIVO CODICE MEPA** (SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE)

50 partecipanti massimo Euro 2.000* SE92

100 partecipanti massimo Euro 3.500* SE93

200 partecipanti massimo Euro 6.000* SE94

500 partecipanti massimo Euro 10.000* SE95

*22% IVA ESCLUSA

** Su Mepa (https://www.acquistinretepa.it), effettuare un “cerca imprese” inserendo SPAZIOETICO

ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE. A seguito dell’esito della ricerca, cliccare su “SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE

PROFESSIONALE”. In “SERVIZI-SERVIZI FORMAZIONE”, cliccare su “VAI AL CATALOGO”. Cercare il prodotto

all’interno del CATALOGO.

In alternativa, contattare SPAZIOETICO ([email protected]) e verrete guidati nella scelta.

IL CORSO

Privacy e Trasparenza: quale relazione?

L’accesso generalizzato alle informazioni della pubblica amministrazione (introdotto dal d.lgs. 97/2016) e la tutela della Privacy sembrano destinate ad entrare sempre in conflitto, soprattutto dopo l’entrata in vigore del Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (GDPR). In realtà, Trasparenza e Privacy sono due facce di una stessa medaglia, chiamata DATA GOVERNANCE ed è possibile e possono essere gestite con i medesimi strumenti di risk assessment. A chi è rivolto? Il corso è rivolto a tutte le pubbliche amministrazioni.

In particolare è rivolto ai responsabili della trasparenza, ai DPO e ai soggetti che devono gestire i dati e

le informazioni generate o detenute dalla pubblica amministrazione

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Tempi di fruizione

I tempi di fruizione per questo corso sono stimati in 8 ore

Contenuti del corso

• Dati, informazioni e documenti

• I canali di accesso alle informazioni della pubblica amministrazione

• L’Accesso Civico Generalizzato

• Il GDPR

• Il ciclo di vita delle opportunità

• Supporti, minacce e pregiudizi

• Rischi e opportunità associate alla divulgazione delle informazioni

• La trasparenza come : “rischio accettabile” o “opportunità limitata”?

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IL WHISTLEBLOWING Corso in modalità ELEARNING che guida agenti pubblici e

organizzazioni nella corretta categorizzazione e gestione della

“condotta di segnalazione”.

100% online

Tempi di fruizione: 8 ore

Erogazione corso: max 30 giorni dall’acquisto

ELEARNING FACTORY @SPAZIOETICO

[email protected]

QUOTE DI ISCRIZIONE COSTO COMPLESSIVO CODICE MEPA** (SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE)

50 partecipanti massimo Euro 2.000* SE162

100 partecipanti massimo Euro 3.500* SE163

200 partecipanti massimo Euro 6.000* SE164

500 partecipanti massimo Euro 10.000* SE165

*22% IVA ESCLUSA

** Su Mepa (https://www.acquistinretepa.it), effettuare un “cerca imprese” inserendo SPAZIOETICO

ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE. A seguito dell’esito della ricerca, cliccare su “SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE

PROFESSIONALE”. In “SERVIZI-SERVIZI FORMAZIONE”, cliccare su “VAI AL CATALOGO”. Cercare il prodotto

all’interno del CATALOGO.

In alternativa, contattare SPAZIOETICO ([email protected]) e verrete guidati nella scelta.

IL CORSO

Cosa è il whistleblowing

Una definizione generalmente accettata di Whistleblowing è la seguente: Il Whistleblowing è un atto eticamente orientato che si caratterizza nel denunciare condotte illecite di cui si viene a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro, con l’obiettivo di prevenirle o contribuire ad accertarne le responsabilità se già verificatesi. I Whistleblower mettendo a rischio se stessi proteggono la loro comunità, promuovono l’interesse pubblico e consolidano lo stato di diritto. In questo sono assimilabili alla figura della “parrhesia” della democrazia greca, una attività verbale fondata sul “dire-il-vero senza paura” (fearless speech). A chi è rivolto il corso? A tutti gli agenti pubblici

Tempi di fruizione

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I tempi di fruizione per questo corso sono stimati in 8 ore

Perché un corso sul Whistleblowing? Nel mese di novembre 2017, dopo un paio di anni di gestazione non facile, è stata emanata una normativa “Disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato“. Questa nuova legge contiene importanti passi in avanti. Maggiori tutele per chi segnala. Tuttavia ancora molto resta da fare. Obiettivi del corso

• Promuovere una corretta definizione di Whistleblowing • Il dilemma del segnalante • Conformarsi alla Direttiva UE • Eseguire una corretta segnalazione • Gestire correttamente una segnalazione

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IL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI Corso in modalità ELEARNING che guida i dipendenti pubblici ad

esplorare le regole del codice di comportamento nazionale.

100% online

Tempi di fruizione: 12 ore

Erogazione corso: max 30 giorni dall’acquisto

ELEARNING FACTORY @SPAZIOETICO

[email protected]

QUOTE DI ISCRIZIONE COSTO COMPLESSIVO CODICE MEPA** (SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE)

50 partecipanti massimo Euro 2.000* SE132

100 partecipanti massimo Euro 3.500* SE133

200 partecipanti massimo Euro 6.000* SE134

500 partecipanti massimo Euro 10.000* SE135

*22% IVA ESCLUSA

** Su Mepa (https://www.acquistinretepa.it), effettuare un “cerca imprese” inserendo SPAZIOETICO

ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE. A seguito dell’esito della ricerca, cliccare su “SPAZIOETICO ASSOCIAZIONE

PROFESSIONALE”. In “SERVIZI-SERVIZI FORMAZIONE”, cliccare su “VAI AL CATALOGO”. Cercare il prodotto

all’interno del CATALOGO.

In alternativa, contattare SPAZIOETICO ([email protected]) e verrete guidati nella scelta.

IL CORSO

Il Codice di Comportamento dei dipendenti pubblici

In Blind Spots (2011), Max Bazerman e Ann Tenbrunsel dimostrano in maniera brillante come la rimozione dell’etica nei processi decisionali abbia condotto a scandali, corruzione, addirittura catastrofi, come il disastro dello shuttle Challanger. La conformità è essenziale in un’organizzazione, dal momento che rende chiari i confini entro cui ci si può muovere; tuttavia, se la formazione si riduce ad essere un mero trasferimento di regole e procedure, si finisce per compromettere l’autonomia decisionale dei dipendenti. Il campo dell’etica dei comportamenti è ricco di promesse. Si tratta di capire come le persone decidono quando si trovano a fronteggiare un dilemma etico. C’è molta distanza tra la percezione delle regole in astratto ed il comportamento in concreto delle persone, soprattutto se si considerano i diversi contesti lavorativi in cui siamo immersi. A chi è rivolto? A tutti i dipendenti pubblici, senza limite alcuno.

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Tempi di fruizione

I tempi di fruizione per questo corso sono stimati in 12 ore

Perché un corso sul codice di comportamento? La necessità di rafforzare lo “spazio etico” dei dipendenti pubblici, pertanto, è ormai una pratica consolidata a livello internazionale e si costruisce e si realizza attraverso la cosiddetta “formazione valoriale” (o “formazione all’etica, alla legalità, all’integrità”). Il Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.), alla sezione 3.1.12., propone anche per l’Italia l’attivazione di questa pratica attraverso una specifica misura obbligatoria “FORMAZIONE”, che deve essere inserita nel Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (P.T.P.C.). In virtù di tale disposizione, le amministrazioni dovranno attivare percorsi formativi su due livelli: livello specifico, rivolto al responsabile della prevenzione, ai referenti, ai componenti degli organismi di controllo, ai dirigenti e funzionari addetti alle aree a rischio; livello generale, rivolto a tutti i dipendenti: riguarda l’aggiornamento delle competenze (approccio contenutistico) e le tematiche dell’etica e della legalità (approccio valoriale). In particolare, il Piano Nazionale Anticorruzione, a proposito di formazione generale con approccio valoriale, riporta: “Le amministrazioni debbono avviare apposite iniziative formative sui temi dell’etica e della legalità: tali iniziative debbono coinvolgere tutti i dipendenti ed i collaboratori a vario titolo dell’amministrazione, debbono riguardare il contenuto dei Codici di comportamento e il Codice disciplinare e devono basarsi prevalentemente sull’esame di casi concreti; deve essere prevista l’organizzazione di appositi focus group, composti da un numero ristretto di dipendenti e guidati da un animatore, nell’ambito dei quali vengono esaminate ed affrontate problematiche di etica calate nel contesto dell’amministrazione al fine di far emergere il principio comportamentale eticamente adeguato nelle diverse situazioni“. La lettura di queste disposizioni normative ci porta a considerare la cosiddetta “formazione valoriale” come uno strumento di recupero di efficienza ed efficacia, nonché di credibilità complessiva, del settore pubblico in Italia. Il modello contiene tutti gli elementi che, attraverso la formazione valoriale, potranno essere trasferiti ai dipendenti pubblici in questa nuova prospettiva. Per questo crediamo che una naturale evoluzione della Scuola sia proprio nello sviluppo di contenuti e modelli formativi per il settore pubblico che necessità (forse anche più di qualsiasi altro settore) di metodologie innovative in materia di formazione. Organizzazione del corso

• Artt. 1-3 CdC_PA. Introduzione al Codice di Comportamento come misura del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione

• Art. 4 CdC_PA. Il divieto di accettare compensi, regali e utilità; una regola che viene da lontano • Artt.5, 6, 7 CdC_PA. Il Conflitto di interessi. Il dovere di segnalazione e l’obbligo di astensione. • Art. 8 CdC_PA. Il Whistleblowing e ed il “comportamento di segnalazione” • Art. 9 CdC_PA. La pubblicazione dei dati e l’obbligo di tracciabilità del processo decisionale • Artt. 10 e 11 CdC_PA. Il comportamento nei rapporti con i privati e il comportamento in servizio • Art. 12 CdCPA. Il comportamento del dipendente pubblico nei rapporti con il pubblico • Art. 13 CdC_PA. Il comportamento del dirigente e la leadership etica