CAT Crescita Batterica 2 (2012) (Metabolismo, Riproduzione, Terreni)

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CRESCITA BATTERICA

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  • CRESCITA BATTERICA

  • CRESCITA CELLULARE: aumento delle dimensioni

    della cellula batterica.

    CRESCITA DELLA POPOLAZIONE: incremento del

    numero di cellule di una popolazione microbica.

  • Acqua

    FATTORI AMBIENTALI CHE INFLUENZANO LA CRESCITA BATTERICA

    Sostanze nutritive: carbonio, azoto, fosforo, zolfo, ioni metallici

    Fonte di energia

  • Sorgente di energia

    chimica

    composti organici

    composti inorganici

    CHEMIORGANOTROFI

    CHEMIOLITOTROFI

    Organismi fotosintetici

    Organismi chemiosintetici

    ENERGIA LUCE

    DEMOLIZIONE DI

    SOSTANZE CHIMICHE

    Sorgente di C composti organici

    C inorganico (CO2)

    ETEROTROFI

    AUTOTROFI

  • Sono CHEMIORGANOTROFI ETEROTROFI molti

    microrganismi patogeni o commensali, che soddisfano le

    loro esigenze contraendo rapporti con organismi

    superiori (simbiosi, commensalismo, parassitismo).

    Batteri esigenti (molti patogeni) richiedono la presenza

    nell'ambiente di fattori di crescita: sostanze organiche

    di varia natura (vitamine, aminoacidi, nucleotidi)

    indispensabili per lo sviluppo (incapacit di sintetizzarle).

  • Acqua

    FATTORI AMBIENTALI CHE INFLUENZANO LA CRESCITA BATTERICA

    Sostanze nutritive: carbonio, azoto, fosforo, zolfo, ioni metallici

    Fonte di energia

    Temperatura ottimale (mesofili: 20 - 45C, psicrofili: 0 - 10C, termofili: 45 - 100C)

    AnnaritaFormatoC N P N

  • Concentrazione salina: ottimale quella fisiologica (0,75% NaCl), ma esistono batteri alofili (15 - 25% NaCl, batteri marini) e batteri alotolleranti (7 - 8% NaCl)

    pH ottimale: batteri neutrofili, batteri acidofili, batteri basofili

    Pressione: di solito pressione atmosferica ma esistono batteri barofili (batteri nei sedimenti marini)

    Pressione osmotica

    Atmosfera di incubazione

  • A seconda della possibilit di svolgere i processi metabolici in presenza di ossigeno atmosferico i batteri si distinguono:

    Aerobio

    Anaerobio

    EFFETTI O2

    Aerobi obbligati

    Crescita

    No Crescita

    Richiesto (per resp. aerobica)

    Microaerofili

    Crescita se livelli O2 non troppo alti

    No Crescita

    Richiesto ma a livelli

  • Sintesi macromolecolari

    Replicazione del DNA

  • La sintesi del peptidoglicano pu essere suddivisa in 3 tappe:

    1. Inizio della sintesi dei precursori nel citoplasma

    2. Trasporto dei precursori attraverso la membrana citoplasmatica e loro completamento

    3. Inserimento dei precursori nella parete cellulare (fuori della cellula, vicino al versante esterno della membrana plasmatica).

    Sintesi del peptidoglicano

  • PBP n. molecole per

    cellula

    Attivit

    1A e 1B 100 Transglicosilasi

    Transpeptidasi

    2 20 Transpeptidasi

    3 50 Transglicosilasi

    Transpeptidasi

    4 110 DD-endopeptidasi

    DD-

    carbossipeptidasi

    5 1800 DD-

    carbossipeptidasi

    6 600 DD-

    carbossipeptidasi

  • RIPRODUZIONE

  • La maggior parte dei batteri di interesse medico si riproduce mediante SCISSIONE BINARIA (trasversale). Questo processo di riproduzione asessuata assicura alla cellula procariotica una esatta ripartizione del corredo cromosomico tra due cellule figlie, che risulteranno uguali

    RIPRODUZIONE

  • La divisione di un microrganismo per scissione si realizza attraverso fasi successive

    1) Inizialmente il corpo batterico si allunga per accrescimento sia della membrana citoplasmatica che della parete cellulare. Ci avviene generalmente in corrispondenza del mesosoma o del sito di membrana a cui ancorato il materiale nucleare.

    Manca il fuso mitotico, ma si forma un apparato mitotico primordiale nel quale risulta centrale la funzione della membrana citoplasmatica (mesosomi).

  • 3) Laccrescimento in senso centripeto della parete cellulare e della membrana citoplasmatica porter alla formazione, nella porzione centrale della cellula, di un setto traverso, che determiner lallontanamento dei due nuovi cromosomi per distanziamento delle zone della membrana citoplasmatica alle quali sono ancorati.

    2) Contemporaneamente ha inizio la duplicazione del cromosoma batterico

    4) Con il completo sviluppo di questa struttura si otterr la separazione delle due cellule figlie.

    AnnaritaNotadurante la divisione sono sintetizzate proteine filamentose sensibili al calaleore che guidano il processo di divisione posizionandosi a livello equatoriale

  • In alcuni casi il setto di parete cellulare, rimanendo a lungo incompleto genera la formazione di raggruppamenti di cellule caratteristici e diversi in rapporto ai successivi piani di divisione cellulare.

  • La divisione batterica per scissione binaria determina la moltiplicazione del microrganismo in maniera esponenziale, cos che, dopo tre divisioni, da una cellula batterica se ne formano otto

  • Lintervallo di tempo necessario al batterio per riprodursi detto tempo di duplicazione (o tempo di replicazione) e varia tra i differenti microrganismi e a seconda delle condizioni di crescita:

    Escherichia coli e la maggior parte dei batteri ha, in condizioni ambientali ottimali (create in laboratorio), un tempo di duplicazione di 20-30 minuti; in questi casi bastano 12 ore (35 generazioni) per ottenere da una singola cellula miliardi di batteri.

    Disponibilit nutrienti

    pH

    Temperatura

  • CURVA DI CRESCITA BATTERICA

    Per seguire la crescita di una coltura batterica rispetto al tempo si impiegano TERRENI LIQUIDI come ad esempio un brodo nutriente

    Utilizzando un sistema di assi

    cartesiani semilogaritmico vengono

    riportati sullasse delle ascisse i

    tempi di osservazione e sullasse

    delle ordinate il numero dei

    batteri. Si otterr una curva di

    crescita distinta in 4 fasi

    AnnaritaNotaconto sia batteri vivi che morti xcui la conta pi alta rispetto a quella k otterrei su terreni solidi.

    nel terreno liquido inoculato un certo volume di cellule batteriche a quantit NOTA . ad intervalli regolari prelevo un aliquota dal terreno liq e determino il num di cell: conto o con lo spettrofotometro oppure con semina su piastra

    AnnaritaNotadeterminazione MISURA QNTATIVA DI UNA POPOLAZIONE :

    -dererminazione della densit cellulare con sist fotometrici

    -spettrofotometri

    DETERMINAZIONE DELLA MASSA CELLULARE-determinaz peso secco-centr-peso umido

  • 1. Fase di latenza (fase lag)

    2. Fase di crescita esponenziale o fase logaritmica (fase log)

    3. Fase stazionaria 4. Fase di declino o

    lisi

    AnnaritaNota1-fase di latenza-lagfase di adattamento metabolicoaccrescimento senza divisione-dip num cell disonibilita nutrimla sua durata dipende:disp nutrimento; inversamente proporz alla qnt di inoculo e dirett prop a et cell

    AnnaritaNota2-fase espon-log: 2n-diretta proporzionalta tra tempo e concentrha una fase di accelerazione positiva all inizio, una fase esponenziale, e una fase di accel negativa alla fine: il tempo di divisione si allunga

    AnnaritaNota

    AnnaritaNota3 fase stazionaria. il num di cellule resta costante n vive uguale n muore . alla fine della fase di accelerazioone negativa . si stanno consumando i nutrieniti. equilib dimanico

    AnnaritaNotafase di declino num di cell k muoiono maggiore di quelle che sopravvivono oppure inibizione da contatto

  • Le spore batteriche

    AnnaritaNotaTECNICHE DIRETTE PER LA MISURA QUANTITATIVA DI UNA POPOLAZIONE MICROBICA-su terreno liquido-Conteggio cellulare : determinazione concentrazione:-metto una colonia di batteri prelevata con ansa di platino su un vetrino porta oggetto e coproo con un vetrino coprioggetto x nn fare essicare-la camera dv ho inseito i batteri presenta al centro una griglia. al micro identifico un quadrato con tre linee. conto due quad e faccio una medianon di stingue tra vive e morte

    AnnaritaNotatecniche dirette...pop micro- su terreno solido-ho provetta x es con 10ml di liquido( con batteri)-prelevo 1 ml e metto in provetta con 9ml di h2o=diluizione 1:10; prendo 1ml da qst seconda e metto in una provetta cn 9ml: 1:100...1:1000..1:10.000: prendo un ml da qst ultima e piastro su agar :incubo a 37 x 16h=ottengo es 6COLONIE

    AnnaritaNotaTECNICHE INDIRETTE X MISURA QNT DI UNA POPOLAZ MICRO

    mediante misurazione di specifici componenti es : C o N determinazione contenuto di ATP con sistema luciferina - luciferasi

  • SONO FORME DI

    RESISTENZA

    LE SPORE

    BATTERICHE

  • SI ORIGINANO

    ALLINTERNO DELLA CELLULA BATTERICA CHE

    DISGREGANDOSI LIBERA LA

    SPORA NELLAMBIENTE

    ENDOSPORE

    Chi sporula?

  • ALCUNI BACILLI GRAM POSITIVI

    Bacillus B. anthracis CARBONCHIO

    B. cereus TOSSINFEZIONI ALIMENTARI

    B. subtilis INFEZIONI RESPIRATORIE

    Clostridium C. botulinum BOTULISMO

    C. difficile COLITE PSEUDOMEMBRANOSA

    C. perfringens GANGRENAGASSOSA

    C. tetani TETANO

    COCCHI Sporasarcina PATOGENI OPPORTUNISTI

  • UNO STATO DI

    CRIPTOBIOSI

    IN CUI OGNI SINTESI

    MACROMOLECOLARE

    E ASSENTE

    CARATTERIZZATE DA

  • CONSENTONO

    CARENZA DI

    CARBONIO

    AZOTO

    FOSFORO

    AD ALCUNI BATTERI DI

    SOPRAVVIVERE IN

    CONDIZIONI

    AMBIENTALI

    SFAVOREVOLI

  • RESISTONO A ELEVATE TEMPERATURE

    RADIAZIONI UV CONGELAMENTO

    AGENTI BATTERICIDI

    CONDIZIONI

    NORMALMENTE

    LETALI PER

    LA CELLULA BATTERICA

  • La SPOROGENESI una una

    particolare espressione della capacit

    di adattamento cellulare alla

    disponibilit di nutrienti

    nellambiente

    Le spore sono formate da cellule sane minacciate dalla fame Knaysi

    Ogni specie batterica sporigena pu

    essere indotta a formare spore o

    mantenuta costantemente in fase

    vegetativa agendo sulla composizione e

    la disponibilit dei nutrienti

  • SI EVIDENZIANO

    metodo di Gram metodo di Schffer e Fulton

    AL MICROSCOPIO

    OTTICO IN PREPARATI

    COLORATI

    AL MICROSCOPIO

    ELETTRONICO

    cellula vegetativa spora

    AnnaritaNota

    AnnaritaFormatoVERDE MALACHITE PIU EBOLLSAFRANINA X CONTRASTO

  • ULTRASTRUTTURA

    AnnaritaNota

  • capaci di sopravvivere nellambiente per tempi molto lunghi

    resistenti allessiccamento

    resistenti alle alte temperature

    resistenti agli agenti chimici

    resistenti alle radiazioni UV

    cellule metabolicamente inerti

    citoplasma disidratato e contenente piccole proteine acido-solubili (protezione

    del DNA)

    cortex (peptidoglicano modificato, acido dipicolinico + Ca++)

    coats (proteine molto stabili, ricche in ponti S-S)

    esosporio (struttura fosfolipoproteica) Ultrastruttura di una spora

    batterica

    AnnaritaFormatoSASP RESISTENZA UV

    AnnaritaMatita

    AnnaritaFormatoLATTAME NAM

    AnnaritaFormatoSIMIL KERATINE

    AnnaritaFormatoACCESSORIA CHE CONFERISCE TERMORESIST IMPERM COLORO

    AnnaritaFormatoINMP COLORI-RIFRANGENZA-ACCESSORIA

  • CORTEX

    COATS

    ESOSPORIO

    TERMORESISTENZA

    intrinseca composizione

    molecolare

    disidratazione

    mineralizzazione

    RESISTENZA Al LISOZIMA

    RESISTENZA AI SOLVENTI ORGANICI

  • The developmental cycle of the endospore.

  • First the DNA replicates and a cytoplasmic membrane septum forms at one end of the cell. A second

    layer of cytoplasmic membrane then forms around one of the DNA molecules (the one that will become

    part of the endospore) to form a forespore. Both of these membrane layers then synthesize

    peptidoglycan in the space between them to form the first protective coat, the cortex. Calcium

    dipocolinate is also incorporated into the forming endospore. A spore coat composed of a keratin-like

    protein then forms around the cortex. Sometimes an outer membrane composed of lipid and protein

    and called an exosporium is also seen. Finally, the remainder of the bacterium is degraded and the

    endospore is released.

  • CELLULA VEGETATIVA sA

    sK

    sE

    sF

    sG

    sH

    SPORULAZIONE

    RNA-polimerasi batterica

  • GERMINAZIONE

    In condizione ambientali

    favorevoli una spora ritorna alla

    condizione di cellula vegetativa

    in 90 e si suddivide in 3 fasi:

    ATTIVAZIONE

    GERMINAZIONE VERA E PROPRIA

    ESOCRESCITA

  • Perdita delle attivit biologiche della

    spora senza che siano evidenti

    modificazioni morfologiche

    ATTIVAZIONE

    INDUTTORE: Stimolo traumatico

    (shock termico)

    L-alanina, Asparagina,

    inosina, glucosio,

    fruttosio, Ca++ Mn++

    FATTORI DI GERMINAZIONE:

  • GERMINAZIONE

    Perdita di frammenti degradati di peptidoglicano e

    dipicolinato di Ca++ Assunzione di H2O e aumento di

    volume. Perdita della termoresistenza e della resistenza

    allessiccamento, al lisozima e agli agenti chimici

    ESOCRESCITA

    La cellula vegetativa fuoriesce completamente

    dagli involucri sporali e riprende la

    sua normale attivit metabolica

  • terreni di coltura

  • SUDDIVISIONE DEI TERRENI DI COLTURA PER BATTERI

    A) In base allo stato fisico

    B) In base alla composizione chimica

    C) In base alla funzione

    1) liquidi

    2) solidi

    1) minimi

    2) sintetici

    3) complessi

    1) selettivi

    2) discriminativi

    3) di arricchimento

  • Tecniche di isolamento: metodo dello striscio su piastra

  • Colonie: masse visibili di cellule formate dalle successive divisioni di una o pi cellule La loro grandezza, forma, consistenza e colore dipendono dallorganismo che le produce

    a) Serratia marcescens su agar MacConkey

    b) Ingrandimento di (a

    c) Pseudomonas aeruginosa su agar soy trypticase

    d) Shigella flexneri su agar MacConkey

    Le colonie raggiungono un diametro che generalmente varia tra 1 e 10 mm. Una colonia batterica formata da circa 106-107 cellule, che derivano da circa 20-25 generazioni a partire dalla cellula iniziale.

  • Tecniche di isolamento: metodo di diffusione su piastra metodo di inclusione in piastra

    AnnaritaNota

  • 2) TERRENI DISCRIMINATIVI: contengono particolari substrati che consentono di rilevare attivit metaboliche e possono essere utilizzati per identificazioni presuntive iniziali (es. fermentazione di zuccheri, attivit proteasica, DNAsica, ecc.)

  • Batterio patogeno che voglio isolare dalle feci (es: Salmonella typhi)

    Batteri non patogeni commensali intestinali