Castore e Polluce; melodramma serio in due atti · 2014. 6. 24. · 9 ATTOPRIMO- SCENAPRIMA....
Transcript of Castore e Polluce; melodramma serio in due atti · 2014. 6. 24. · 9 ATTOPRIMO- SCENAPRIMA....
1
CASTORE, E POLLUCEMELODRAMMA SERIO
IN DUE ATTI
DI LUIGI ROMANELLIP. A.
1DA RAPPRESENTARSI
NEL TEATRO DUELLA SCALA// Carnevale del i 8 o 3 ^
ANNO SECONDO.
M I L A N O.
Dalla Tipografia Pirolacon appros^aziouQ.
F E R 6 O NA G G 1.
LEUCIPPO, Re di Sidone, Padre di
Gaspare Martinelli.
TELAIRA, promessa sposa a Polluceed amante occulta àRosalinda Grossi SiUa. >di Castore.
FEDRA,Principessa diSicione, amantek
non corrisposta . . , JMaria Menghini.
POLLUCE , fratello di
Giacomo David.
CASTORE, amante di Telaira.
Luigi Marchesi.
ARGIRO, Generale delle Truppe, amante (Ji
Fedra.Filippo jBoccuccL
SIBILLA.GIOVE.MERCURIO i
,
j^gg > che non parlano,
C Sacerdoti.
Coro di (^u^:RRI^hi.
i Ombre.
l Damigelle.
Inazione si finge in Sidone ^
nei contorni^ presso VAverno^ e nei Campi, Eli^\\/\
Musica nuova del Maestro
Viiscmzo Federici.
Supplimenti alle prime Parti
Da Donna: R^sa Moro. | Da Uomo: Vinc.^ZarcU.
Maestro al cemhalo
Vincenzo Lavigna.
Professori recentemente fissati per V Orchestra :
Capo d' Orchestra
Alessandro Rolla,
Clarinetto
Giuseppe Adami.
Fagotto
Gaetano Grossi.
Corno eia caccia
Luigi Belloli.
Direttore del coro
Gaetano Terraneo.
Copista della musica
Carlo Bordoni.
Macchinista
Paolo Grassi.
Capi-sarti inventori del vestiario
i7au©7no; Ani.*' Rossetti. \ Z)a cìon/m.'Ant.^' Maj oli.
Primo violino per i balli
Gaetano Pirola.
lìerrettonaro
Francesco Castelli.
PERSONAGGI BAI/LERIkI
ISalii saranno composti e diretti dalprimo ballerino
Filippo Beretti.
Primi hallerini serj
Deshayes Andrea — Vezzoli Gaetana.Pacco Carlo — Chiari Luigia.
Primi hallerini di mezzo carattere fuori de^ concerti
Pozzi Giovanni — Vigano Santina.
Secondi hedlerini
Silei Antonio Barborini Serafina,
JBallerini ragazziGalloni Maria — De Giorgi Emilia.
Ballerini per le parti
Berri Gaetano -Ravarina Teresa - Codacci Gioyanià
Con numero 12 Ragazzi.
Sallerini di concerto
Marelli Giuseppe, Sedini Rosalinda.
Sedini Luigi. Barbini Antonia.]Slelva Giuseppe. Berri Maria.Arosio (raspare. Moroni Annunziata.Corticelli Luigi. (^arbagnati Marianna.Pallavicini Francesco. Nelva Angela.Grassi tìaetano^ Fusi Antonia.Cori Luigi. Balestrini Angela.Rossetti Antonio. Candiani Giuliana.Castellini Carlo. Velaschi Rosa.Casati Carlo. Castagna Giuseppa.Baiter Antonio. Balconi Teresa.Ajuii Gio. Battista. Bertoglio Rosa.Sedini Francesco. Corticelli Angela.Ponzoni Giuseppe. Mattei Margarita.Riboli Luigi. Parmigianina Rosa.
Supplimenti ai primi hallerini
Cosentini Vincenzo ~ Benaglia Cosentini Aurora.
8
MUTAZIONI DI SCENE.
Tempio y dove tutto è disposto per rimenéo di
Telaira, e Polluce.
Gabinetti Reali.
Piazza d'Armi.
Bosco , e veduta di Mare in gran disianza.
Sotterraneo, dóve si vedono i Sepolcri delle fami- |
glie Reali di Sicione, e fra essi quello di Castore.|
Montagne alFingress© dell'Averno. ì
Gli Elisi. I
Boschetto sacro. /Nuvolosa. ^ ;
Premuroso il Cittadino Pasquale Canna di sod-
disfare quanto fin meglio al gusto finissimo di
questo rispettabile Pubblico ^ posto che nelle an-
gustie soverchie del tempo ^ atteso lo straordinario
numero delle Scene conosceva di non poter da solo
attivare col desiderato successo tutti li suoi sforzi^
ha invitato il Cittadino Paglo Landriani a con--
correre co'' ben conosciuti suoi Penelli nelle ripar-^l^
lite Scene, ^vend' esso gentilmente aderito aW in-
vilo le Scene tanto del Dramma ^ quanto de .Balli
sono d' invenzione y ed esecuzione
DI
Pasquale Caì^-na
E DI
Paolo Landriani.
9
ATTO PRIMO-SCENA PRIMA.
Tempio, dove tutto è disposto per rimenu#>
di Telaira , e Polluce.
Coro di Sacerdoti ,
indi Leucippo y Grandi ^ e Guardie y
finalmente Polluce.
Coro iaiiimai quaggiù si strinsero
Pili nobili catene :
Scuota la face Imene,
Scuota la face Amor •
Il Fato a due beli' ani me,
Che alterna fè si giurano
,
Conceda il suo favor.
jCeu.Sacro , e festivo ò il canto ; e a questo cuoreiSfon giunse mai grato cosi: la mia,Colla stirpe di Giove
,
Oggi s innesterà : vedrò la figlia
Madre di Semidei : sarà SidoneAlle Greche Città d'invidia oggetto:Quale ai Posteri miei gloria io prometto !
Ecco r illustre Sposo : oh 1 come graveSi avanza, e come ad ontaDel desio , che. lo muove
,
Rifulge in lui la maestà di Giove !
PM. Mentre m'appresso alFAraDove m'attende amore
,
Insolito tremoreSerpendo in sen mi va, {Leurip. vamiurnmido maraviglia ^ e rammarico^
Si 2
IO ATTOCvro Gloja, che inonda il cuore
Spesso tremar Io fa.
Poli, A me felice amanteDolcezze il Ciel prepara:Pure in si lieto istante
L'alma giojr non sa.
Coro In quel gentil sembianteCalma il tuo petlo avrà, (i Sacerdoti
si vanno ritirando infondo al /empio}icu.Prence , che dici? e qual maligna larva
Adombra i sensi tuoi ?
Po//. Noi so ... vorrei ... (confuso^ ed agitalo)
Xeu. Parla
.
Po//. Di queste nozze ...
L'apparalo ... il piacer
iei^.Quai smanie !
Po//.Sire . . _ ^((]he mai dirò ... ) Sospendi ...
Xeu.C.ome ? ... oh stelle! Tu dunqueTelaira non ami ? (estremamente sorpreso)
PolLAnzi V adoro . .
.
iVla ...
Xeu.Ti spiega:
Po/Z. Ella A^ien ... Castore è seco ...
Ritiriamci
.
Jjeu.QwA ni ai
Strana voglia ? .. .
Poli II saprai:
Per or ..
Zreu.Ti appagherò... (VuHa iocomprendo ritira^
(i Grandi^ e le Guardie si ritirano egual-mente, e si avanzano i Sacerdoti)
PolL Giove,da te forza, e consiglio attendo.([osc;§"i/e)
Coro di Sacerdoti,
11 Fato a due bell'anim^e.
Che rdterna si giurano
donceda il sub favor ^-
P R I M O. II
SCENA IL
Telaira col seguito delle Damigelle e Castore^indi Leiivippo y e folluce^
Tel, inutil gioja ! oh voci,
Che mi stringono il cor!
Cast.Deìx ! voglia il Cielo,
Adorala mia speme,
Che nel mio sen si versi
Tutto Tafianno tuo.Tel, Vittima io vengo
,
Non già Sposa all'Alttr.
Cast. No, cara; è d^gno ^
Delle tue dolci cure il mio germano
,
Più felice di me, (compariscono Poli,^ e Lene!)Tel, Quanto mi costa
11 perderti , ben mio !
Xeu.(Che ascolto ! ) (a Poli, soffermandosi)Poi/. (A desso
Confesserai, Leucippo,Che non eran pt^i sogni i nnei sospetti.)
( in aria di rimproi'ero^Cast.Tn già sai, che in Polluce \
Io vivo , ei vive in mr : ci diè natura,
Sotto spoglie diverse, un'alma solWNè tutto il Ciel , nel darti a lui, ^invola.
Xeu.((jh scoperta ! )
Po/Z.(Oh portentoDi fraterna pietà ! )
Cast T^u non rispondi ?
Piangi?.. Più non resisto... Addio... (mattoni pKr-
Tel, T arresta .
r'ast.(^oragglo , anima mia.Tel, Che pena è questa 1
Cast. Addio ...
Tel. Per sempre . .
.
« a 1q more.
/
12 ATTOAddio rxilo bel tesoro.
Voi sostenete, o Dei,Sui freddi lablDri miei
L'ultimo addio crudel.(zn atto di separarsi
Po/LFerinati . {trattenendo Castore^Cast.Ahi imo germari... (^confuso per la sorpresa)
Xei/. Figlia ... (a Ttlaira del pari confusa)Po/i.Già tutto
Intesi
.
m(Che dirò?)Cast. (Smarrito io sono.)Tel, Padre . , . Prence . . .
Cast (Ahi , rossor ! )'m Pietà.
Cast.Perdeno. (^Soppraggiunge y4rgir% ^ che si
ferma ad ascoltare in disparte^
Poli. Al caro ben ti rendo: (a TeUdra)Tel, (Che disse mai ? . .
.
jLeu. (Che intendo!^Poli, No , tuo rivai non sono, (a Castore)Cast. (Che mai risponderò?)PoLeLeu.JAuti vi rese amore :
Jel, Dolce a quest'^dma è il dono: (^a Poli.)
Cast, 'Z'i dica il mio rossore (al medesimo)Quel ch'io spiegar non so.
Tel. Brence . .
.
Cast. German ...
a 2I
Vorrei...Cessa per te il mio pianto:
E mi confonde 1 • . ,
Poli Ma voi formate > ^"^^"^^^
,La mia felicità.
Tuoni a sinistra il Ci-doIn questo bel momento,('he vennero a ci^nentoRiconoscenza , e amore
,
Costanza , onor,pietà, (partono col se-
guito ^ ariservad^j^rg.^ che si avanzaj
P R I M O. i3
SCENA III.
EArgiro, indi Fedra.
fia ver ciò , che intesi ? Oh me felice !
Se (.^astore diviene
Sposo di Telaira , io perdo in liiì
Un possente rivai sul cor di Fedra.Eccola. (osservando fra le scene)
FedAn traccia appunto (con prenuira^ e guar-do veniva di te. /dandosi intorno)
^r^.Sperar potrei
,
Che tvx'r..
JFed. M'ascolta: io voglio
Dell'amor tuo, delia vantata fede
Oggi una prova.
jirg.Ogm tuo cenno, o cara,
E' una legge per me. (son trasporto)
jTed.Tu sai che AlétaRegnator di CorintoArde per Telaira.
'^r^-.E' ver.
\Fed,Cì\e ad altri
Di non cederla mai giurò, che al solo
Polluce , in cui rispetta
Di Giove un figlio: ed è per ciò, che pocoLungi dai nostri lidi errando vannoDi (Corinto le vele. Ecco il momentoDi guerra , e di vendetta.
Arg,Yio inteso; il sangueVuoi , che a difesa di Sioione io versi :
Lo verserò.
Fed.^ìì basta (con moUQuel di {^astore solo, e sialestremo. inforza)
'érg.i'.he dici?... e l'amor tuo?...^eJ L'odio r estinse. (con molta forza)4rg.E br.>}ni?
Fiéd.ha. sua morte.
U ATTOArg^,Eà lo ? . .
.'
Fed.Tn devi
Secondarmi.l/4fr^.Ma come ?
Fed.Wcun s appressa. fdopo aver osservato)
Vieni: altrove i miei sensi (guardandosiMeglio ti spiegherò. intorno)
i^^r^ Dell' opra mia (Argiro fa lo stesso)
Sarai tu stessa ii guiderdon ?
jPecZ.Che peraL'ingrato, (risoluta^ e feroce)
'Arg.Fa poi ? fcon ansiatà)
jFecZ.Servi al mio sdegno, e spera, (partono conatteggiamenti^ che indicano sospetto.)
SCENA IV.
Coro di Sacerdoti) cJie si avanzano lentamente,
TPorvi ,sospesi , e squallidi
Tutti dal Tempio sortono :
Regna un feral silenzio : {a poco^ a poroChe mai sarà?... che orrori sivaoscu^Le soglie tremano. . . rando il Tempio).Le faci stridono. . .
-
Le Sacre Immagini ^
Dagli occhi stillano
Sanguigno umor.Che mai sarà ?. . . che orrori (si ritirano
con pari gravità ^ e lentezza,)
SCENA V.Gabinetti Reali.
Xeucippo con Grandi^ e Guardie ^ Fedr&^poì ArgirOyindi Tt laira col seguito delie sue Damigelle.
Leu, ^V^ogiia il Ciel, che funesta a me non sia,(Ja ^e)
Alla figlia , al mio RegnoLa pietà di Pcj^luce*
PRIMO.Ft'fZ.Erra confusa (a Leucippo)
Già nel volgo la fri in a
De' cangiati" sponsali , onde superbo (con ironia)
Fra le nostre ruine
Un di sarà di Telaira il nome.Zieu.Sei tu , che parli ? E come (con maniera cor-
Divenisti ad un tratto rispondenlt)
Saggia così? del zelo tuo... {ni intendi?...)
iS'on cerco la ragion: sol ti consiglio
Se degli affetti a fronte
Vacillasse talora il tuo coraggioDi serbare a te stessa un tal linguaggio.
PeJ. (Fremo.)Cew.(In si dubbio stato
I
Che mai risolverò?)
j-^r^-Sire; un Araldo(Chiede udienza da te. (in somma fretta")
peu.Chi io spedisce ?
^r^Il Capitan della Corinzia Flotta.^>eu. Inopportuno ei giungei^ecHo l'ho predetto.VeL Padre. . udisti?. , . un Araldo. (molto agitata)
Che mai vorrà?...".eu. Disastri (a Ttlaira)
Mi presagisce il conrei. Ma COSI presto
,^Clhi potea ?. . . Giusti D ei! . . . che giorno è questo!
|eJ.Giorno a te di trionfo,, a noi di pianto. (4^ TdJreL(he ascoltol... E giunge a tanto
Fedra il tuo folle ardir? (coji grave risentimentn}/<°w.Taci. (a Fedra con imp^o^,W LTbbidìsco.
(Ma inulta non sarò.)^ew.Figlia .
.
el. T'intendo . .
.
' Tu mi vuoi dir . ,
.
^eu.Che le lue nozze AléisJDJ^n soffririic
t6 ATTOTd. Ma che pretende Aléta ? {erigendosi nohilinentt
dal suo stato primiero]\
Son twa figlia, o sua schiava? Anni a SicioueMancano!' E leggi a lei Corinto impone?
icu.No; ma i tiranni soli
A prodigar son pronti
De'lor sudditi il sangue , e farne prezzoDi privati delirj.
jT^LKver: non resti (risoluta])
Tal memoria di me: cedo.,, ma... un sok) ..
•
{pentita delia sua risoluzione]
Un solo istante . . oh Dio !. .
.
Reso ^ e tolto mi avrà V idolo mio ?
Che farò^... d'un Eroe.La pietà non mi giova è in me delitto
L'amar chi m'ama... al Genitore in faccia
Mi schernisce.,.© m' insulta
Una rivale ardita... {accennando Fedra)E ingrata io sono a chi mi diè la vita.
{con espressione verso Leuc!)
Ingrata?. ah!tolgailCiel,chiosparga,oFadre,(de-
Gli ultimi giorni ti^oi cisa]
Tj amarezza , e di lutto . .
.
Non lo temer... tacete (con enfasi]
Miseri aift^tti miei... Dover mi chiama...Son risolata ... e voglio. . . {con marcata mcmife i
stazione dell'interno contrasto]]
Si . . . da questo momento !
Castore... ah Padre mio!., morir mi sent.#.
Spezzerei le mie catene
Se a morir ne avessi ancora:
Ma non dt^gglo a chi m' adora|
Qlu^sta barbara mercè.!
Frema pur Corinto, e frema,|
Con la Grecia, il mondo intero:
Di Sicion cadrà T Impero, I
!N#iì l'amor; n^A la mid
V R I M O. 17
Ah! Padre... il cor detesta
L'ardir de' labbri miei;
Che la mia patria è qiiests,
Che il Padre mio tu sei,
No , mai scordar saprò. (parte)
Fed,(V3. pur; te n'avvedrai.)
Xeu.Deh! proteggete
La figlia, il ilegno mio, Dei tuielari
Dell' umane speranze.
S'introduca l'Araldo alle mie stanze.
(alle Guardie y m atto di pitrtire)
SCENA VI
G Polluce y e detti,
ià l'Araldo parti, (a Leuc, trattenendolo)
Xeu.Come !
^r^.r he ascolto !
jFeJ.Che avvenne ?
Poi/.] n tollerante (a Leucippo)Da tuoi fermi custodi ad alta vocePretendeva costui
Libero ingresso, e gli fremeva in fronte
L'orgoglio del suo Re. Ouand'io vi giunsi,
^ te, gridò, qualunque sii^ paleso
lì d grande Alèta i sensi in hres^i no^te :
O la sposa egli ottiene
y4 Castore ceduta y o guerra intima
A questo Regno: e guerra avrày risposi
Con pari ardir; LeucippoIn me ti parla,
Zeu.Temerario Aluta !
Si pentirà !
PolLViu non s'indugj.
iFeJ.vE'certa
Ornai la mia vendetta.) (parte)
ZeitXe schiere,Argiro, a radunar t'affretta. (^-4r.p.cirt.)
i8 A T T OPoll.Così V uso deirarmi
Perchè immortale io nacqui
,
Non fosse in me viltà ! Così potessi
Oggi col proprio sangue al mio diletto
Castore assicurar la Sposa, e il Trono:Ma di Polluce il donoA lui non sia fatai : sostenga ei stesso
In campo i dritti suoi ; se dal valore
La vittoria dipendeCastore vincexà : pugni, e rammenti.Ch'egli è prole di Leda, e mio germano
i
Che sarà TelairaPremio de'suoi sudori,
E intrecci al mirto i marziali allori.
Prode campion talora
D'amor sospira, e langue :
Ma se per lei, che adora,Marte l'invita al sangue,Si accresce il suo valor.
J^é^eCor.Dall'una, all'altra auroraE' noto il suo valor.
Poli, Sarà più. fier , che in pria-
li mio germano allora
,
Che alla virtù natia
Serva di sprone Amor.Fra Tarmi vittrici
L* amato guerriero
,
Lo bramo, lo spero,
P\it(^rno farà.
Me y e Coro De' nostri nemiciLo scorno sarà. (partono)
SCENA VII.
A Fedra , ed yirgiro,
llontanati, Argiro; alcun potrebbe (impa-
Sospettar. . . ziente)
PRIMO. 19
y4rg.¥n mia cura
,
('he alle navi straniere , in un istante
Penetrasse la voceDel fatale Imeneo.
JFeJ.Lodo il pensiero:
Vuoi di più?... ti son grata.
y^r^.Altro non dici?
Fed.lì resto
Ti è già noto: alla pugnaCastore interverrà ...
j^rg-^lDoye sovrasti
Il periglio maggior, so ben, che a tempoTu vuoi, ch'io l'abbandoni; onde con pochi^
O da tutti diviso
Fra i nemici si trovi , e resti ucciso.
l^eJ.lJunque pronto eseguisci.
^r^.Eseguirò : frattanto io mi credeaDi aver già meritatoDa tuoi bei labbri un lusinghiero accento.Premio de' miei rimorsi.
Fed.Oh Cieli . . . che sento ! . .
.
i Rimorsi?., ah vii ! . , tu l'opra
Incominciasti appena, e sei pentito?Va pur . . . (con orgoglio y e disprezzo)
-r^r^.Non adirarti . .
.
Fed. Anzi palesa' Il tradimento a Castore ; mi accusa
Dinn^inzi al Re.^4rgMR Fedra. .
.
Ma per pietà ... tu mi trafiggi il core.FecZ. Farti, (con orgoglio^ e disprezzo^Arg,AscQÌlR. ,
.
Feci,A chi parlo? (con sommo impero)^^rg.Oh sorte ! Oh amore ! (Argiro parte)Fcd.Già costui vacillava
Sul canimin delle colpe: 11 mio linguaggioPiù ardito lo farà : cosi le prime
i Scintille di virtù l'orgoglio opprime.
zo ATT OAlla rivale il barbaro
No , non darà la mano:Muoja ringrato, e invan©Per lui mi parli Amor.
L*ira mi accende il petto;
Dispetto ;=i m me si annida:E air alma sol mi grida
11 giusto mio furor. (parte)
SCENA VII!Piazza dArmi.
Marcia militare,
^érgiro 5 indi Castore alla t<tslu delle Trufp^.
^rg. i^^^edra crude!! per lei
Virtude obblio, colpevole divento
Del più vii tradimento;Nè d'ottener finora un sol de' suoi
Lusinghevoli sguardi è a me concesso.
Soffrendo ubbidirò; la strada è aperta
Al mio delitto , e la mercede è incerta. (si riùrajCore Là dell' onor sul campo
Trionferà obi è forte :
Noi pugnerem per Castore;Regni vittoria, o morte;Kon regni mai viltà.
C«5^Valorosi campioni, all'amor vostro
Grato son io ; ma nel momento istesso
Troppo a quest'alma è grave
11 periglio comun. Venga egli solo
Aléta , il mio rivai ; meco coujbatta ;
E in singoiar tenzone
Si decida fra noi la nostra sorte
Sino all'ultimo sangue: o si)osa, o morte,
^oro II nostro sangue , o Castore
Noi verserem per te.
P R I M O. t
SCENA IX.
Argiro , che si avanza ^ e deUi^
indi Telaira con seguito.
^r^.Vj astore i cenni tuoi
Impaziente attende
La bellicosa gioventù.
Cast Le trombeDian r usato segnai; Tostil falange
Le ascolti, ed incominci
A palpitar.
yeLDeh! sospendete...
Cast,Oh dolce
Inciampo alla mia gloriai
TeL Breve sarà.
f70st.Perdona. .
.
TeL E core avesti
D' abbandonarmi semiviva in braccio• Al mio dolor ?.., Crudele !••. *
C^st ìo ti lasciai,
Carajper meritarti.
TeLJi forse vai
A perdermi per sempre. (piangen\Cast,h}\ ! no . . . mia speme . .
.
Ritornerò : non cimentar col piantaLa mia virtù : rammentaChi tu sei, chi son io; pensa, che sacre
Alla nostra memoria' Son r Eroine de' passati tempi
,
E rinnova col tuo gli antichi esempi.Còro Ei tornt fì^ , non piangere^
Figlia del nostro Pie.
ril. Non più: vincesti .d in; l'usato i^'peroSopra un cor, c.r : adora
5
Ebber gli scceuu Ilìoì ,
Ora cr
32^
ATTOjTel.S^iàìeY ti appressa: ffa cenno ad uno dei
seg-uito y che si as^anza con un bacile, sucui una spada)
Son maggior di me stessa. {Tel. la prende]Cast.^Lhe mai vorrà?)Tel. Dammi il tuo ferro , e Invece
Prendi questo d' Ortagora , che prlitió
In Sicione regnò: questo, che sempreTemuto il fianco cinse
De' successori suoi; questo, che predaISIon fu mai de' nemici, e mai digiuno
- Tornò di sangue ; con egual d*-siino
Balenerà nella tua destra, fsi canìhiano gli
acciari. Tel. pone sullo stesso bacile quello
ricevuto da Castore. ZjO scudiere si ritira.)
Cast.Oh grande ! {alV acciaro ricevuto da Tel.]
Oh prezioso pegnoDel pim tenero, e insiemeDel più sublime amor! ... tu nuovi aggiungi
Stimoli al mio coraggio ... Sì , lo giuro
,
Telaira . . . f dol mio . . •
Lo giuro a te ; fra pocoQuest' acciar ti farà non duLbia fede
,,
Che onta a lui non recai, nè a chi mei diedé.j
Vedrai dall' orme impressej
Suir immortai tuo brando,Che non tremò pugnandoLa man , eh' io deggio a te
.
A quel soave istante
Ti serba, o mio tesoro;;
Abbraccierai l'amante,E il vincitore in me. (parte con y4rg.
TeL Nell'intrepida fronte seguito dalle Truppe.^
Di vittoria i presagj egli ha scolpili
.
Sollecitate, o INumi,Fra le pompe guerriere il suo ritorno :
Oh me felice ! oh sospirato giorno ! (parte
col seguito]
lei
PRIMO.SCENA X.
Gabinetti Reali, come sopra.
Leiicippo ^ e Fedra.
Zieu.tempre egualmente altera
r^unque Fedra sarai i' Forse ti spiace,
Che mi prema le chiomeQuesto serto real
,prima usurpato
Dal padre tuo,poi reso
Ai po{:oÌi esecrando ?
Fed.» Io non conobbi
j)f il genitor .
Leu.n Ma sai
,
j» Che nel notturno popolar tumulto
\ Fi giacque estinto .
Fed,)) Io so, che sempre incertaì) t' la fe' de' vassalli
,
^J^€U,)) Incerto è sempre
)) D'un despota l'impero.
, Fed )) E me presente•
!» Al cenere paterno insulti? e queste
I
)) Di tua i^iet^ì son 1" opre ?
iLeii.^» De' regnanti le colpe obbllo non copre,Ftd )) Dunque i-eppur le tue.J^eu.^'Qaali r Sul Irono
I
; » Degli avi miei mi ricondusse a forza
!
-.
)) 11 voto uni versai ; da cae vi ascesi
i
)) Noji ho rimorsi
.
Fed,n Hai quello)) Del mio servaggio.
Leu,)) Ingrata ! . . . io te bambina|.
)) Involai fra le stragi
» h\ furor della plebe: in me trovastiw Un altro padre , e ti educai qual prolè9) Di legittimo Ke : n\n tu i costumi
.9) Ereditasti d' un tiranno , e nulla
I-;: Yalse la mia pietà...
24 ATTOFeil>^ Pietà?Leuj> ìSlò quella
>f Di Telaira .
Fed,ff Oh ciel ! più non resisto ...
pf Che dici ? . . Telaira ? . .
.
Xeu.E in che ti offese
La figlia mia , che sì V abborri , e tutt©
In lei condanni? ... E' amante :
Ma se amar fosse colpa
Tu innocente saresti?
Fed.lo non espongoLa mia patria ai perigli . In questo puntoDella tua sorte si decide ... e forse . .
.
Mentre in fole perdendo il tempo vai
,
Chi sa . .
.
£eu.Tu lo vorresti : ai Dei la curaLasciane pur: la tolleranza miaISion irritar; già noti
Mi son più, che non credi, i tuoi pensieri,
(Fedra si liirhaj
Ma che il ciel ti secondi invan lo speri, (parte)
Fed.Qvmì confuso parlar!... che fosse ArgìroUn traditor ? . . . vano sospetto . . . ei m' ama :
Che ad altri avesse incauto
Per soverchio trasporto
Mal fidato l'arcan?... che un immaturoOrdine . . . Oh stelle !.. in mille dubbj ondeggio
,
Ma son Fedra , e non pochiFra i primati di corte
Sospirane per me. Tremi, se a vuot»Andrà la trama ordita;
Tremi del mio poter chi m'ha tradita, (parìe)
SCENA XLBosco, e veduta di mare in gran distanza.
JBaitagìiay nella qiiale^ dopo tinostinalet re-
shtcnza y retrocedono , sempre però battendosi ^ le
irifppa di Sidone, Si vede Castore alla teka dd^
PRIMO. 25
le medesime y cJi è V ultimo a ritirarsi ^ so^^erchia-
to dal numero y il tutto a suono di stromenti mi-
litari , che si va gradatamente allontanando , e
dop9 alcuni momenti ritorna a sortire dcd fondodella scena C astore^ accompagnato da pochi soldati.
Cast. Il tradimento , o il caso
Ci ha fra nemici avvolti :
Non fia di noi chi ascolti
Le voci del timor
.
In questo mentre compariscono dcd fondo della
scena alcuni Soldati di Corinto ^ che lo assaliscono.
Castore sosternito da suoi si difende ^ li rispinge,
ed inseguendoli si perde di vista.
aSì avvicina di bel nuovo il suono degli stro-
menti mdlitarL Sortono fuggitive le Truppe di Co-rinto dalla stessa parte^ pcr la quale entrarono. Allametà del Bosco animate dai lor condottieri d'im-
provviso rivoltano la fronte ^ e risospingono i Si-
donesi y alla testa de quali si vede Argiro So-praggiunge fìììcdmente in soccorso lo stesso He
,
con un rinforzo di Soldati y che ^ altaccando nel
fianco i Corinzj , li costringono per la secondavolta alla fuga^ l Sicionesi gli inseguono y e nonrimane sulla scena , che il solo Re con alcune Guard,
Indi Telaira con seguito.
Leu. Se già nei fati è sCi.itto,
Che questo Regno cada ,
Schiavo il Suo Re non vada, (in atto
di procedere ancora alla battaglìajLibero muoja , e Re.
Tel. Ah i Genilor , ti arresta: (con estrema.Leu. figlia! Tu qui? agitazione)Tel. " Per te.
L'armi deponi, o Padre,Frena il tuo vano ardore :
L'esfge il mio dolore,
La tua canuta età, h
ATTOSCENA XILDetti indi Polluce.
ZeuJi\ìedì al Tempio.Tel Ma tu?...
Xeu. Lasciami , e imploraIl soccorso Divino.
Tel. Cornei Ch'io t'abbandoni al tuo destine?Non sarà mai.
PoH.Cessate : un giorno è questo
Di piacer , non di pianto.
Tel. E fia ver ?
Zreu.Voglia il cielo !
PolLA noi fra pocoCastore tornerà di gloria cinto.
Tel. NarramiXeu.D'onde il sai ?
Po/i.Castore ha vinto.
Vidi io stesso da un ertk pendiceFuggitivo il nemico alle sponde :
Là rinchiuso dal ferro, e dall'onde.
Doppio aspetto di morte incontrò.
Quindi un globo di polve , e d'areneStese un vel sulle tragiche scene :
Io discesi, e l'Olimpo tuonò.
£eu. Lode al Ciel !
Tel. Che soave sorpresa I
Poli. Non è Giove di me più felice.
2^oZ/.e7eZ.Stringerò quella man vincitrice,
L'amor mio fra le palme vedrò.
{SiasQolta il suono festivo y e grave delle trombe ^
cui essi prestano attenzione con trasporto digioja :
perciò ha luogo un alternativa fra il canto , e le
trombe medesime , che a poco ^ ^ poco si vann^a*^vicinando)
Leu. Ma.qual suono ?•••
PolU Cessò la battaglia.
PRIMO. 27Tei.Tornan liete, e superbe le Schiere..,
Poli Tel.^ Si . . . Son queste ... le trombe foriere
e Leu. Dell'Eroe, che i nemici domò.
SCENA XIII.
f7oro di Soldati, e detti y poi Fedra ^ ed jirgiro.
Coro^ T Jieti concenti
% Alla vittoria,
Inni dolenti
Alla memoriaCantiam di Castore,..
Poli Tei. e Leu. Cke dite ?
Tel e Poli. Ohimè !
Coro Piangete Castore
,
Che pià non è. (Telairu siah-handona svenuta fra le braccia delle sue Dami-gelle : Leucippoy e Polluce si appoggiano alle
Guardie. udlVultime parole del Coro sopraggiungeFtìdra y e le Truppe guidate da udrgiro continuanosempre a sfdare.)
Fed. ( Alfm respiro,
Son vendicata. )^rg. ( Misero Argiro !
Fatai giornata 1 )Fed.aà Arg. (Perchè si afflitto?...)
Arg.aFed. (Fil mio delitto.)
C ( Fedra, lo sai
,
1 Son reo per te.)
Fed. " i (Mercede avrai
C Della tuia fè. )
SCENA XIV.Castore ferito, sostenuto dai Soldati y e detti.
Cast. ari oggetti ... fTelaira , Poli. , e Leu.si scuotono alla v^oce di Cast : Arg.y e Fed,che lo credevano estinto, si m^aravigUano)
23 ATTO PRIMO.Tel. e Poli. Ah ! . . . vivi ancora . . . (As^-
viiiuiandosi VunOy e Valtra con sommo trasport6)\
Poli Mia delizia...
Tel, Amato bene...Cast. E' ..Tamor... che... mi... sostiene...
Per vedervi ... e ... poi . . . morir ...
T^eLePo^Ahi ! ... qual barbara ferita ! ...
(Osservandolo con attenzioìie ^ ed esternando quel
orrore affannoso^che eproprio della circostanza)
Tel. e PoH.K'gik presso a uscir di vita,I
Nè gli giova il mio martir.
Casi. Tel . promisi ... ecco.., l'acciaro... (aTe-Tel. Ma la mano ? . . laira)
Cast. E'... man ... di ...morte..,
Tel. Se la sorte a me t'invola...
Cast. Tu ... Gernian... tu ... la ... consola...
Uidol ... mio ... confido ... a ... te.
Tel.PolLChì potrebbe in tante pene...|
Chi potrebbe auìar la luce?...
Cast. Ad. .dio... sposa... ad. ..dio... Pol...lu...ce...|
Vi. ..sov... venga...;
TelPolL Oh amor !.u
Cast. Di... me. fspira)Tel. Poli.Aìi\ spirò ... sarai contento..,
(esternando una somma dispcrazioney\
Mei t^ogliesti , o reo destino... !
L'ire tue più non pavento;|
Più,no"i curo il tuo favor.
Leu. Per la figlia, oh Dio! pavento;\
E si accresce il mio dolor.
Ar^.Fed/JDiuY idea del tradimentoLacerar mi sento il cor )
Coro di Soldati j e Hamigelle . \
Oh sventura ! oh f<er mouiento l
Oh pietà , che spezza' il corii
Fine delV All^j primo.
29
ATTO SECONDO.S C E N A P R I M A.
Gabinetti Reali •
Coro di Grandi^ e Damigelle^ poi Telaira^Se Polluce .
ul cammin delF umane vicendeCerta guida i mortali non hanno,Perchè sejiipre alla gioja T affanna
E' compagno,seguace, o forier.
Il nemico fu vinto , e distrutto
,
Ma la Reggia è coperta di lutto ;
E laddove un trionfo risplende
E' vietato l'ingresso al piacer,
TeLUo risoluto, e voglio
Seguir r Ombra diletta •
Palilo, Telaira,Non t invidio il coraggio,Ma la spoglia mortai : felice appien©Chi può ne' mali estremiDe' giorni suoi troncandoL' abborrita carriera
Alzar contro il destin la fronte altera!
Teh Perchè dunque a me sola
Questo sacro s' involaPrivilegio comun ? Perchè si veglia
Sui giorni miei?. Deh ! tu mi porgi un ferro,
Un veleno ... deludiLa paterna pietà: pietà crudele!Per cui barbaro più
,quante più lento
Mi consuma , e mi uccide il mio tormento .
Polì M'd finalmente un padreA te rimane ; io tutto
In Castore perdei ... Stelle !... che dissi?
3o ATTOE sarà ver?... PolluceNon son io ? ... né potrò T amato spirto
Richiamar dalF Averno?..^ in niente avvolgo(dopo avere alquanto pens&its)
Sublime idea, che mi lusinga.
Tel. Eh quale?...Misero ! . . . i tuoi son sogni
D'inutile desio . , . vani fantasmi
,
Fole , che un alma oppressa
,
E stanca di soffrir,finge a se stessa
.
PolLNon funestarti, e spera.
Tel. Ma che sperar poss' io ?
PolLChe presto il fato
O impotente , o pietoso,
A me renda il germano , a te lo sposo -
D' UH Dio, che il sen m'accende,Tutto il favor già sento ;
Nè un Dio mentir potrà
,
Tel. Gioco quel Dio si prendeDel tuo, del mio tormento;E' un Dio di crudeltà .
PoU, Bai regni della morte...
Tel Bandita è la pietà.
Polir Non dubitar . . . vedrai . .
.
Tel \ Non lo sperar giammai
.
Td'i Sì^sempre avaro è l'Èrebo:
Polir TemaTel L ì>peme
i Ombra cara , Ombra iirfelice,
1 ^ Che qui forse errando vai,
1 lu rispondi, tu lo sai,
f Se mai più ti rivedrò
.
^f S Nen fsvilirti,...
Tel \ lusingarti...
Polir Tema., . ,
rp, 7 -< c il nìio cor non ha.Tel L bpeme
(partono per bande opposte^
SECONDO. 3i
SCENA II.
Fedra, ed Argiro.
vuoi lasciarmi?.., (con impazienza^ e
Arg.Ah\ Fedra... dispetto)
Fed.E eon qual fronte
Del più atroce delitto
Mercè pretendi ?
jérg,^ con qual cor tu puoiNegarla a chi divennePer tua cagione orribile a se stesso,
Al cielo .
FtJcì.E a me . (interrompendolo con forza)^r^.Tiranna I
Tu l'imponesti, io t'appagai.
l^eJ.La cieca
Ira mia non ti assolve : amor chiedeaDa me vendetta:
Arg-^E amoreAd eseguirla mi spronò: del pari
Dunque siam rei; ma tu più rea ti mostriAUor , che vendicata,Empia, non hai rossor d'essermi ingrata.
La colpa confesso
Di pena son degno
I
Pe'Numi lo sdegno;Comincia da te.
Ma doppio rigore
Si aspetti quel cuore,.
Che ha sete di sangue,Ch'è privo di fè . (parte)
jFeJ.Piombi pur sul mio capo la DivinaIra vendicatrice
,
Si affretti il giorno estremoSon già troppo infelice ZI io non lo tema
.
i (^arte)
32 ATTOS G E N A III.
Solterranec , dove si vedono i sepolcri delle fami-glie Reali di Sicione , e fra essi quello di Castore.
Tel. accompagnata dalle sue Damigelle piangenti
f
poi Lene, col corteggio de^ Grandi , e Guardie.
Tel. X ombe degli avi iiilei... squallide tonabe...
Deh ! pietose^ accogliete
Fra il silenzio, e l'orrore
Ospite della morte il mio dolore.
Questa . . . sì . . . questa . . . invece (^a^ncinan-
dosi air urna di Castore)Del talamo promesso ai voti miei ...
la funerea pietra . .
.
Ove il mio ben dimora.».Io la vedo.., io l'abbraccio ... e vivo ancora?
Se non moro a piedi tuoi,
Urna cara . . . urna funesta ...
Altra speme a me non resta,j
Ch' abbia fine il mio penar.
Xeu.FIglia . . •
Tel. Che vuoi?... chi cerchi?.., Telaira
Più non esiste...
Xf^u.E tu chi sei ?
Tel Di vita
Un simulacro ...
Zvcu Ah ! no... s'è ver, che m'ami...TìLFìxi che me stessa:
Leu ^Ai NumiPiega la fronte, e vivi
Al genitor . .
.
Tel, (]h'io vivaPer funestarti?'... e prolungar coi giorni
L'affanno mio?... Se ti son cara... (è quesi
L'ultima grazia, ch'io ti chiedo...) assisti
All' estremo respir . • . La man paterna
S E C O N D O. 35
Mi cliiucla il ciglio ... e poi ...
Vedi queirarna?... ella m aspetta... in lei....
{accennando la tomba di Castore)
Dove giace... ahi destili I ... F amato sposo...
Trovi il cenere mio pace , e riposo
.
Prendi per ora il pianto, {alV urna)
Gelido sasso , e muto :
Assai maggior tributo
Fra poco avrai da me.Non ti sdegnar: quest'anima...
Padre... più mia non è.
Se il ciel tiranno ancoraSerbasse i giorni miei
,
Al tuo squallor vivrei, (alViirna)
V^ivrei morendo a te.
Non ti sdegnar; quest'anima...
Padre ... più mia non è.
Coro Freni chi può le lagrime ;
Sorte peggior non v' è .
TeL ' A mi alilia , che provaSi fiero tormento,Conforto non giova,
-La vita è spavento,
Tremenda,spietata
La morte non è .
A un tenero cuore
,
Che langue d'amore,
Conforto non giova,
Conforto non v'è. (parte seguita daUeCoro Di tanto dolore Damigelle)
Esempio non v'è.
ieu.Soccorretela , Ancelle: io più non reggo
A tanto duci : di chi peri sul campoLa sorte invidio : o Numi
,
Muovetevi a pietà: deh! non si dica,Che nei rischj di MarteVoi serbaste alla figlia un vecchio padre
34 ATTOAcciò poi fosse alle paterne ciglia
Spettacolo cForror la stessa figlia, (parte se-
guitato dai Grandiy e dalle Guardie)
SCENA IV.
Montagne all'ingresso dell' Averne.
Polluce y che comparisce sulle cime, poi scende^Qe s incontra nella Sibilla.
uel , che il sen d'orror m'ingombra,Quel, che a me ripete il vento,E' il lamento ZI di quell'Ombra,Che passando sospirò . (incomincia a
Questi opachi cipressi , scendere lentamente)31 silenzio ... la graveNebbia, che mi circonda...
Il gorgoglio delFonda...Tutto m'inspira orror... tutto m'anauniiaLa tremenda spelonca ornai vicina
,
Dove , senza sperar giammai ritorno
,
Ai grandi, « al volgo umil tramonta il giorno.
(scende)
Farmi . . . udire . . . i latrati
Dell' indomita belva
,
Che con triplice suon T Èrebo assorda, (scende)
Spaventevole . . . ingorda . . . (osservando V an-
Voragine di lutto... tro infernale)
Eccomi a te ... la custodita soglia
Abbandonino i mostri . . , e alcun non osi
Contrastarmi l'ingresso, o ch'io... (minacciando)Sib. Che tenti ?
Audace ! (Polluce si arresta)
PolLAì moti . , . all' abito . • . all' aspetto . •
.
La fatidica donna in te ravviso
Preside al sacro Bosco:Sib. E tu le soglie
Destinate agli estinti.
Folle ! calcar pretendi?
SECONDO. 3iPollJo so , che Alcide
,
So che Teseo vi penetrò: de' NumiSun prole anch'io... nè vengoGli altrui regni a turbar.
Sih. Ma qual mai strano
Desio qui ti conduce ?
Poll.Tii mei chiedi''... e non sai, ch'io son Polluce?Se di teneri sensi
E' capace il tuo cor... Se affatto esclusa'
Da quest' orride balze
Non è pietà . . . deh ! mi compiangi ... al mioGerman mi rendi... Egli è fra l'Ombre...
Sil^^IÌ NumeConsulterà; s'ei v'acconsente, io stessa
Sarò tua fida scorta
Sm di Stige alle sponde.
Pall.Ascolta.. . io voglio (con tenerezza e Irasperto)
Rivederlo . . abbracciarlo ...
E ottener dalla Parca,
Che del colpo inuman fors'è pentita,
Di ricomprar la sua con la mia vita.
Dove regna il pianto eterno
,
Dove ha Scettro un Re crudele
Desteran le mie querele
Un affetto ignoto ancor.
Non sarà fra i Dei d'AvernoChi resista al mio dolor.
E se mai prendesse a schernoLe mie preci ingiusto il fate
,
Tu vedresti un disperato
In balia del suo furor.
Non sarà fra i Dei d' AvernoChi resista al mio dolor.
Vengo, germano amato:Non temo alcun periglio:
S' affaccia il cor sul ciglio
N eir appressarmi a te. (parte pre-
Ciiduto dulia Sibilici)
36 ATTOSCENA V.
Gli Elisi.
Coro , indi Castore .
Coro Intorno a noi risplende
Luce modesta, e pura:Costante è qui naturaTutto è dolcezza , e Amor.
Eco alle nostre CetereFa il colle , il prato , e V etere ;
E r armonia c'mnebriaD'iin placido lànguor.
Casi.D'armoniosi accenti
Non concessi ai viventi
Qua! maiconcerto? oh amene sponde!.oh vista?.-
Oh dell'anime eccelse
Degna sede immortai! ... cosi veloce
Di bellezza in bellezza
Erra lo spirto mio.. . che non v'è luogoAllo stupor . . . qual nuovaEstasi è questa... onde rapito io sono?...
Morte... il colpo immiìturo io ti perdono.
Ma...Telaira ?... Oh se qui fosse!...Oh quantoMaggior saria l'incanto !...
Che farà ? , . . piangerà ...
Coro Bevi l'umor di Lete.C^^5t.Come ?... ch'io beva
L'obblio di Telaira ? . . . un infedele...
TJn ingrato ... CoH voi
Potrebbe soggiornar ? . .
.
Coro Scorda il profano amor.Ca5t.Ma ... chi s'appressa?
Di Telaira istessa
Fors'è l'ombra, che viene
L'amante a ricercar su queste arene?
SECONDO. 37
S C E N A V I.
Polluce , e detto.
jPoZi.V^ astore ...
CastJo ... non ... m'inganno ...
PoZ/.Amato spirto ...
Cast.Jo veggo...
PollJ] tuo german.CW.Sei tu?... Polluce?../
O una Larva? ... O il desio, che mi seduce?
PoZLLa sembianza, la voce,E più, che queste, il nostro
Vicendevole amor non ti assicura
Ch*io son ...
Cctst.Sì , è ver ; non lo sperai . . . perdonaAlla dolce sorpresa i dubbj miei.
PoZZ.Lascia , che al sen ti stringa. (co7i trasporto:
alV avvicinarsi però di PMuce V ombradi Castore si ritiraj
Cast.ìì bramerei...Ma invano . .
.
jPoIl.Ombra^ che fugge...Folle!... abbracciare io tento.
Cast,¥j tu con quelle
Gravi spoglie varcar Tonda severa,Sul fragile naviglio
Potesti?...
FoH.E che non può di Giove un figlio ?
Ca5t.Telalra che fa?
PoZ/.Presso la tomba,
Lacerando le chiome...Kipetendo il tuo nome.,.Semiviva ...
C<2.5t.lnfelice ! . . . Ah ! . . . tu, germano
,
Le porgi aita.
Poli.Ogni Soccorso è vano.
38 ATTOCast. Dille, che Taiire io spir«
D'un Ciel tranquillo, e vago;Che lusinghiera imagoDe' sogni suoi sarò.
PolL A lei , nei suo martiro,Spiega tu stesso il volo :
Forse otterrai tu solo
Quel, ch'io sperar non so.
Cast. Ombra di quà non sorte:Poli. Già schiuse* Amor le porte :
Cf4St. Rammenta il gran divieto :
PolL Per tutti egual non è.
^ 2 Che incanto! ... (si ascolta una mfìo-
dia soave : nel teìiipo stesso alcuni
GenJ circondano Castore)Cast. Addio...
Poli ^T'arresta...
Cast. Sento una forza ignota...
Che mi lapisce a te.
jP#Iì. La mia pietà ti scuota... (Castore ri-
tirandosi y e Polluce inseguendolo ,
si perderanno entrambi di vista fraV Ombre y e le Colline.
^Deh! non fuggir da me.
S C E N A VII.
Polluce y che sorte agitato , indi Castore,
o dell'Inferno, e dei ridenti Elisi
Formldabll Monarca ... io tuo Nipote
Chiedo Castore a te: nuovo di vita
Cammin gli sia concesso:^
Cedilo; invece sua t'offro me stesso, {s ode
una Sjcossa y e susseguentemente si vecit*
una fiamma y che traversa gli Elisi)
Qual treiuit© improvviso! .-e qual di foco
SECONDO. 35Lieve striscia , che passa
Lambendo gli arboscèi le verdi chiome!...Grazie, o Nume; io conoscoIl tuo favor,
Cast.Che mai sarà ? .. novella
Brania di vita in me rinasce...
PoZMl segnoEcco avverata : Ah! Castore ...
Cast.Ah \ Polluce...
Dunque l'idolo mio?...PollTi attende ...
CasbJE vuole ? ...
PolLO vederti , o morir
.
Ca5t.Se il puoi, mi guida...
PolLIo no: Prouiisi a Pluto in me un compensoDella tua libertà
.
Cust.Che dici? (con aria di risentimento^
PolLlì vero:Vivi per me.
CastNon lo sperar; piuttosto (^risoluto^
Cento volte io uiorrei.
PoU.Ma Telaira
Ornai più non respira.
Cast,Oh assalto! ... E che farò?... giovi... sì ... giovi
Al tuo cor generoso
La debolezza mia: T offerta accetto,
I
; Ma con patto, che il nostro '
Alterno amor segai una giusta metaAi benefizi tuoi.
PoIZ.Spiegati.
Cast.lo vadoLa Sposa a consolar: ma breve in terra
Sarà la mia dimora.'PoU.Ebben ; l'accordo.
Cast.Oh Dio ! ... fpensosoj e guardando il /ratelio)
Po/LNè parti ancora ?
Cast.Si . . . partirò ! , • • n risorge
4o ATTOIn questo sen... de' miei terreni affetti
Il tuiiiiilto primier ... più non son io
9f De fortunali Elisi
}} Tranquillo abitator... tu m'involasti {a Poli,)
» La pace ... ah ! no . . . perdona ...
>t Vado ... non irritarti ... e tu frattanto? •..
ff Tu per me?... tu ... Polluce? ...
}f Noi soffrirò.... Ma la mia Sposa?.. . Oh Dio!f? Che sia presso a spirar ... volo a serbarla...
»i O a rstccogliere aliiien coi labbri miei9> L'ultimo suo respir... senti... se mai
(aHo stesso)
La bell'ombra incontrassi... o se ...che affanno!...
Ah! forse arior...che trasportar mi sento
Dal fervido desio , che a lei m'invita,
Per veder la sua morte io torno in vita.
. Ah! chi sa, se il bel sembianteDel mio Ben più rivedrò!
Tanti affetti in un istante
Questo cor mai non provò.Perdonate... Ombre felici...
Non vi offenda il mio dolor.
Coro Calma avrai :
Cast. No ... mai. >^
Coro Che dici ?
Qui l'avrai.
Cast, Nè qui , nè altrove :
Sull'Olimpo ... in grembo a GiovePorterei l'Inferno ancor.
Sposa... german... m'attendi...
Morte . . . r acciar sospendi . .
.
Se l'amabil sorriso
Su quei labbri spunterà,Più contenta al caro Eliso
L'Ombra mia ritornerà.
Coro Calma da' Numi attendi:
Calma il tuo cuore avrà. (Cast, parte^
e FolU èi ritira fra l Ombre.)
o
41
voi di questo RegnoOrnamento, e sostegno,
Inorridite : il Cieìo
Tutto alfin mi svelò: nel sen di Fedra,Che per Castore ardeaEntrò la fredda gelosia; da quella
Nacque il desio della vendetta ,Argiro
Ne fu ministro , e lo sedusse Amore.Or sia rimorso , o sia
Timor di giusta pena
,
Da questo suol macchiatoDella lor fellonia presero entrambiSpontanea esiglio : oh quantoLa lor fuga m' è cara ! Essa mi toglie
Al dover di punirli,
Sacro dover , ma sempre grave a un coreTemprato di pietà , non di rigore.
A Telaira intanto,
Che in compagnia delle sue fide AncelleE da ogni altro divisa
Pasce i suoi mali , andate,
Calmatela, implorate]1 favor degli Dei ;
Ma nascondete a lei
La notizia crudel del tradimento,Che farebbe più atroce il suo tormeixto.
Punta da strai feroce
Geme V amata figlia,
Nè la paterna voceS'ascolta in Cielo ancor. \
Ma il fallo a, lei scopertoTroppo saria fatale :
No , che al secondo strale
Non reggerla quel cor.
42 ATT O
s e E N A I X. ^
Boschetto sacro.
^Ttìaira seduta ^ e contornata dalle sue Jìamigelle^che sono in atto di consolarla •
T /asciatemi uria volta
Al mio duolo, a me stessa ...inutil cura(le Damigelle si ritirano^
Vi prendete di me... U acerba piaga
Sanar non può , chi non mi scorge a lui.
Che , mentre visse , il primoFu de' pensieri miei ... eh' estinto adoro...
Che sempre adorerò ... vedova ... errante*..
Dapertutto lo cerco..* e parmi sempre,Ch*io rabbia ad incontrar ... Castore ai NumiAgli uomini ... alle piante ai marmi io chiedo...
Castore . . . dove sei?. . Ma qual dolente (5/ leva)
Voce il dolce suo nome a me ripete ?
Per pietà ... se voi siete • . •
Aure del sacro BoscoL'ali spiegate al caro Ben... da voi
Sappia lo stato mio . . .-sappia, che morteNon estinse il mio foco . .
.
Ch'io gli son fida... e cke il vedrà fra poco.
Se mai provasti affetto^
Aura , che quà ti aggiri
,
Calda de' miei sospiri
Vola all'amato oggetto,Che morte a me rapi
,
E parla a lui cosi.
Flebile ognor ti chiamaZja Sposa tuMy che t'amm.;
Io di pietà mi accesi
Quando il suo pianto intesi,
Ornai non ha più lagrime,E il duol più incrudelii
S E C O N D O- 43
SCENA X.
C Detta y e Castore.
hi vien? mi batte il cor. . fra pianta., e pianta..
(osservando fra le scene)
CastSposa. . . . (con tenerezza)
Tel. Chi ? . . . tu ?.. • fcon eccesswa sorpresa)
éTast.Sì, non t'inganni...
Tel. Io . . . moro. (si lascia cadere sullo stesso sedile)
Cast.Coraggio . . . apri le luci, o mio tesoro. ( si
avvicina)
Ohimè!,., lo spero invan.,.che feci mai?...
Cdistaccandosi alquanto)Quel tumulto d'affetti
10 dovea preveder ... forse T infermoStame di vita ... io stesso . . . incauto ! . .
.
Tel Oh Dio !
Vivo ancor?.. .chi m'apparve ?... ove son io?..
(5/ alza vacillando ^ e Castore si accosta
in atto di sostenerla)^a5^Fra le mie braccia.
TeLÌLà esser può ?... tu... vivi?... ffissandogli
lo sguardo in viso con attitudine di stur-
pore y e trasporto)Cast.Vuoì dubitar ?
Tei Le tue sembianze io vedo...Odo l'usata voce... e appena il credo...
(esternajido il giubbilo della circostanza)Son fuor di me.
.Cast.{Mi fa pietà .)
Tel. Ma dimmi . .
.
D' onde ?... chi fu?...qual Nume?... (semprecon somma ansietà y e trasporto)
Parla . . , sei mio ? . .
.
Cast.Ti basti
11 vedermi... il s^per dai labbri miei,Ch' io t' amo ... e che . . . ftuona y e lampeggia
44 ATTO.Tel. Oual tuono ! "> ^ ^ \Cast.Qmì lampi! > ^^^^^^^^ sorpresa)
Tel Q^al fragor !
CastXJ annunzio è questoDella partenza mia.,. {sospirando)
Tel, Come ?
Cast,Se vuoiDarmi di fede un pegno , e se mi resta
Qualche diritto sul tuo cor, le tristi
Cure desola trici
Dilegua ... io tei comando... Addio. (mTel. Che dici ? . . . aito di partire)
Dove ?. . .
<7«5^AirOmbre ... a Polluce * ,
.
TeLlo non comprendo...Cast.Fìu non cercar... non senti (tuona di bel
Come il Ciel mi ripeta 7tuo{;o)
I cenni suoi... le mie promesse?., accheta
Le tue smanie... consola
Te stessa, e me.TeL Non sarà mai... (risoluta)
f«5fc.Lo devi ...
(Qual fier cimento è il mio!. . .) Se ti son caro...
Forse... chi sa... mi rivedrai ... per oraSoffri, mio ben, eh* io t'abbandoni ancora.
Serena quel ciglio
Ch' è asilo d' amore :
Consola il mio cuore,
Che pago non è.
Deh! lascia, che altero
10 porti fra V Ombre11 dolce pensiero,
Che vivi per me. (^ÌV ultime pa-role di Castore si rinnoK^no i tuoni, ed i lampi,
e compariscono alcune nubi, per cui sì V uno
,
che V altra runangono sospesi. Sopraggiungonocontemporaneamente da ya(ie joarti i Grandi, e
SECONDO. 45,
le Damigelle ^ e restano tutù per qualche tempo
in attitudine di sLupore. Si schiudono le nubi, e
si veggono Giove y e Polluce nel mezzo y e late-
ralmente Mercurio, ed Ebe ^ ossia la Bea della
Gioventù .) SCENA XL
Giove.
(gessino i vostri affanni :
Eccovi il figlio mio: con Telaira
Viva Castore , anch' ei reso immortale
.
L' amor , la vostra fede
Meritavan da me questa mercede. (^Polluce
discende)
(Dopo la discesa di Polluce si rinserrano le
nubi, e si sollevano al Cielo accompagnate daltuono, e dai lampi, Polluce abbraccia Castore,e Telaira y ed hanno luogo fra loro le vicende-
voli dimostrazioni di tenerezza ^ di gioja , e di
gratitudine.
Poli. Cari^ non posso esprimereQuanto mi brilla il cor !
Coro Che gioja! Che stupori
Castore y Telaira ^ e Polluce.
Dopo Terrore, e il fremitoDi folgori tremendeL'Iride -Ifin ri^ì:lende
,
Sereno il Ciel si fa.
jCoro No, d'Amor frà le vicendeUn portento egual non v'hà.
1Fine del Melodramma.