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Tra Torino e le Langhe

AL CASTELLO DI PRALORMO

CASTELLO DI PRALORMO Via Umberto I 26 10040 Pralormo TO www.castellodipralormo.com - [email protected]

Segreteria: CONSOLATA PRALORMO DESIGN via Bicocca 9 10133 Torino 011.884870-8140981 [email protected]

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MESSER TULIPANO XVIII edizione dal 1 aprile al 1 maggio 2017

La grande manifestazione che, nel parco del castello di Pralormo, annuncia la primavera con la

straordinaria fioritura di oltre 75.000 tulipani e narcisi è giunta con successo alla 18° edizione!

Come ogni anno, il piantamento è completamente rinnovato nelle varietà e nel progetto-colore ed ospiterà

tra le tante varietà curiose, una collezione di tulipani neri e un percorso nel sottobosco dedicato ai tulipani

pappagallo, ai viridiflora, ai tulipani fior di giglio ed ai frills dalle punte sfrangiate.

La manifestazione coinvolge tutto il parco, progettato nel XIX secolo dall’architetto di corte Xavier

Kurten, artefice dei più importanti giardini delle residenze sabaude. Nei grandi prati sono state create

aiuole dalle forme morbide e sinuose, progettate ponendo particolare attenzione a non alterare l’impianto

storico e prospettico. Le aiuole dunque “serpeggiano” tra gli alberi secolari, mentre nel sottobosco

occhieggiano ciuffi di muscari, blue bell e di narcisi.

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In occasione di questa XVIII edizione sarà inaugurato un nuovo ingresso, arricchito da un viale di

giovani ciliegi giapponesi, nuvole di fiori rosa circondati da tappeti di tulipani dello stesso colore. Inoltre,

tra le particolarità della fioritura 2017, migliaia di tulipani rosa antico e, cosa rara per questi fiori,

delicatamente profumati curati da generazioni di coltivatori piemontesi ed ora accolti nel parco del

castello. Se il nome di questa antica varietà, coltivata insieme ad altre bulbose per assicurare mazzi di

tulipani ai mercati torinesi, è andato perso nel corso degli anni, la delicata sfumature delle loro corolle e il

profumo sono rimasti immutati!

Ogni anno la mostra propone nuovi allestimenti e esposizioni a tema. Per l’edizione 2017, l’argomento

collaterale sarà “Gli alberi raccontano” con allestimenti ed esposizioni a tema.

Nel teatro di verzura del parco sarà possibile ammirare una collezione di bonsai monumentali, apparente

ossimoro che rispecchia la tecnica cinese ispirata al rispetto del carattere vegetativo e vivace della pianta.

Questa arte del bonsai esprime e coniuga la passione per l’arte e per la natura del collezionista Franco

Luigi Carena che da oltre 40 anni produce da seme o per talea essenze endemiche quali frassini, olmi,

aceri campestri, meli selvatici e tigli prendendosene cura ogni giorno ed imparando da loro il silenzio,

l'ascolto e la pazienza.

Ai piedi di uno dei maestosi cedri del Libano saranno esposte alcune biciclette realizzate interamente in

bambù, dedicate al castello di Pralormo e per questo denominate AristoBike.

L’antica serra francese offre l’habitat ideale alle delicate orchidee Vanda ed ospiterà una collezione di

semi rari che nei secoli passati viaggiatori e botanici raccolsero in tutto il mondo.

Nell’antica Orangerie un’esposizione di essenze legno e sezioni di tronchi, per scoprire ancora una volta

l’incredibile varietà della Natura, oltre a pensieri e citazioni dedicate alla vita segreta degli alberi.

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Uno dei saloni accoglierà inoltre la grande maquette de l’Albero della vita che ha rappresentato l’Italia

nell’Expo 2015 di Milano. emozionando 21 milioni di visitatori da tutto il mondo. Ispirato a un disegno di

Michelangelo, progettato, finanziato e realizzato in tempi record da Consorzio Orgoglio Brescia che

riunisce 19 aziende bresciane, l’Albero è stata anche una straordinaria dimostrazione del valore del Made

in Italy, un richiamo potente all’arte e alla creatività del nostro Paese, segno di uno slancio rivolto al

futuro, simbolo della Natura Primigenia e rappresenta per tutti i visitatori l'augurio di una vita piena ed

intensa (rami, foglie e frutti), costruita su solide basi (tronco e radici).

Il tema degli alberi sarà interpretato anche da artisti e stilisti che, ispirati dalla magia della Natura.

dedicheranno a Messer Tulipano creazioni a tema. Lo stilista Walter Dang ha affidato ad alcuni artisti

dei preziosi tessuti che, una volta dipinti, prenderanno vita nelle mani esperte dello stilista. La poliedrica

artista Chicco Margaroli che col marchio Dzoyè reinterpreta in chiave contemporanea, creativa e pittorica

la tradizione valdostana della soque, l’antica scarpa medioevale in legno di ontano, esporrà creazioni

uniche e straordinarie, accessori d’arte esclusivi ispirati al mondo degli alberi.

Per trascorrere una divertente e serena giornata all’aperto con tutta la famiglia, il parco offre panchine per

riposarsi e fare picnic, una caffetteria ristorante ed infine nel parco, per gli amici a quattro zampe, ciotole

d’acqua fresca e, grazie alla collaborazione con Bama Pet, veri e propri Dog Bar.

Gli amici a quattro zampe sono i benvenuti nel parco, al guinzaglio. L’accesso nel castello è vietato, ma per i

visitatori che desiderano passeggiare nel parco coi propri piccoli amici a quattro zampe e poi scoprire

l’interno del castello, sono a disposizione comodi trasportino BAMA PET.

MESSER TULIPANO è aperto anche in caso di pioggia: attrèzzati!

Apertura dal 1 Aprile al 1 Maggio 2017. Orario lunedì/venerdì 10-18, sabato/domenica/festivi 10-19

In occasione di MESSER TULIPANO è possibile visitare il castello, tuttora dimora abituale dei conti di Pralormo scegliendo

tra due diversi itinerari: il primo, alla scoperta della vita quotidiana e dei retroscena di un pranzo in una dimora sabauda,

comprende cantine, dispense, ampie cucine e poi i saloni aulici, lo studio del Ministro, il salotto della musica. Il secondo,

recentemente inaugurato, è dedicato ad un plastico realizzato a fine Ottocento sul quale corrono trenini d’epoca attraversando

gallerie scavate nei muri, paesaggi, scali e stazioni. La visita comprende anche una ricchissima collezione di locomotive, treni,

vagoni merci e passeggeri del periodo 1896/1939.

Il castello di Pralormo fa parte di Associazione Dimore Storiche Italiane e Grandi Giardini Italiani

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MESSER TULIPANO propone anche incontri e animazioni per grandi e piccoli:

Domenica 2 aprile presentazione del libro “Pomodori da terrazzo” delle giornaliste Chiara Priante e

Antonella Mariotti. Un’occasione per parlare di verde, di orti e di riscoperta

dell’agricoltura in città, di ambiente e biodiversità, ma anche per dibattere di cucina,

viste le tante ricette presenti nel libro. Un viaggio in prima classe dal terrazzo al piatto.

Sabato 8 aprile “Anatomie e dissezioni. Le storie dentro gli alberi”. Performance techno-anatomica a

cura del prof Vittorio Marchis. Messer Tulipano riprende le vesti del dr Tulp (1593-

1674), medico anatomista botanico immortalato da Rembrandt in “Lezione di anatomia”,

fonte di ispirazione per le autopsie meccaniche del prof Marchis e per il personaggio

protagonista della manifestazione, nato dalla fantasia di Consolata Pralormo e dalla

penna del disegnatore Antonio Molino. Messer Tulipano/dr Tulp accompagnerà il

pubblico alla scoperta della struttura e della storia di alcuni oggetti naturali, dall’uovo al

tronco di un albero secolare.

Venerdì 21 aprile dimostrazioni a cura del flower designer londinese Ercole Morone

Domenica 23 aprile COMPO Italia propone musica celtica del gruppo The Green Circle.

Inoltre spettacoli del gruppo storico Historia Subalpina.

Martedì 25 aprile l’Associazione Isla de Musiqueros propone un concerto dell’orchestra giovanile

Orchestr’abile: brani jazz e colonne sonore.

Domenica 30 aprile danze settecentesche a cura del gruppo storico Ventaglio d’Argento.

Ogni fine settimana, degustazioni a cura dei Maestri del Gusto, dimostrazioni di intaglio del legno a

cura di Annalisa Garetto, dimostrazioni di tree climbing e di corretta potatura a

cura di Arte Arborea, dimostrazioni di arte floreale.

PER I PIÙ PICCOLI

Lunedì 17 aprile Pasquetta con la tradizionale Caccia alle uova a cura di Fantolino.

Sabato 8 e domenica 23 aprile “Condominio Albero” laboratori a cura di ArteNa.

Domenica 9 e martedì 25 aprile dimostrazioni di intaglio del legno a cura di Dino Negro e lezioni di

acquerello botanico dedicato a alberi e foglie a cura di Dario Cornero (per grandi e piccoli)

Ogni fine settimana trattorini a pedali e giochi per piccoli agricoltori a cura di New Holland

animazioni a cura di Zero18 e attività a cura della libreria La Farfalla di Snipe

Per trascorrere una divertente e serena giornata all’aperto con tutta la famiglia, il parco offre panchine per

riposarsi e fare picnic, una caffetteria ristorante ed infine nel parco, per gli amici a quattro zampe, ciotole

d’acqua fresca e, grazie alla collaborazione con Bama Pet, veri e propri Dog Bar.

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IL CASTELLO DI PRALORMO

MESSER TULIPANO si svolge nel parco storico del castello di Pralormo, fortezza medievale trasformata

nel corso dei secoli in una piacevole residenza, immersa in una tenuta che comprende il parco storico, il

giardino fiorito, le pertinenze (l’Orangerie, antica serra per gli agrumi, e la Castellana, imponente

fabbricato rurale) e l’azienda agricola, tuttora gestita dalla famiglia anche allo scopo di preservare il

paesaggio circostante.

Proprietario attuale del Castello è il conte Filippo Beraudo di Pralormo che con la moglie Consolata

ha avviato un costante e appassionato percorso di recupero e valorizzazione con aperture al pubblico

i cui proventi vengono utilizzati proprio per l’attività di restauro.

Ogni anno il Castello propone un programma ricco di iniziative:

Dal 1 aprile al 1 maggio 2017: XVIII edizione di MESSER TULIPANO

La straordinaria fioritura di oltre 75.000 tulipani e narcisi annuncia la primavera. Ogni anno il piantamento è

completamente rinnovato e la mostra propone nuovi allestimenti e esposizioni a tema.

Dal 1 Aprile al 26 novembre 2017: LA VITA QUOTIDIANA NEL CASTELLO

Visite guidate che attraversano 14 ambienti penetrando nelle zone più intime della dimora, per scoprire la vita

quotidiana e i dietro le quinte di un pranzo al castello. Ad arricchire il percorso di visita, l’esposizione “I viaggi

dell’Ambasciatore” dedicata ai segreti di viaggio di Carlo Beraudo di Pralormo, Ministro e Ambasciatore di Re

Carlo Alberto. E’ inoltre possibile organizzare visite serali, visite con degustazione di prodotti del territorio, visite

animate, eventi speciali.

Dal 1 Aprile al 26 novembre 2017: IL TRENINO DEL CONTE

Visite guidate in una delle torri del castello dove è conservato un grande stupefacente impianto d’epoca, che occupa

tre sale, su cui viaggiano treni in scala 0 tra paesaggi dipinti sulle pareti, gallerie scavate nei muri, stazioni

passeggeri ricche di dettagli, atmosfere futuriste, e un colossale scalo merci. Nelle sale sono inoltre esposti

documenti, cartografie e una imponente collezione di trenini a molla del periodo 1895-1914.

Dal 1 Aprile al 26 novembre 2017: PROGRAMMI PER LE SCUOLE

Programmi didattici per scuole materne, elementari, medie inferiori e superiori: natura e storia, manualità e

creatività. I laboratori, abbinati alla visita del parco e del castello, si propongono di sensibilizzare i bambini

all’osservazione e al rispetto della natura, stimolando manualità e creatività con percorsi che attraverso il gioco

trasformino le esperienze in conoscenza e curiosità.

Tutto l’anno: LE CASE DELLA GIARDINIERA

Nel parco storico del castello vi sono eleganti pertinenze a disposizione per matrimoni ed eventi, e alcune “rural

suites” dedicate ai mestieri indispensabili alla vita nel castello: il cocchiere, la giardiniera, l’ortolano, l’erborista e il

boscaiolo. Occasioni per vivere un’esperienza unica!

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Tutte queste iniziative hanno permesso di conservare la bellezza di questo luogo e, anzi, di perfezionarla

attraverso restauri conservativi, manutenzioni ordinarie e straordinarie del parco e degli edifici.

Tuttora permanentemente abitato dai proprietari, completamente arredato, il castello è visitabile dal 1

aprile a fine novembre e propone due diversi itinerari: il primo, alla scoperta della vita quotidiana e

dei retroscena di un pranzo in una dimora sabauda, comprende cantine, dispense, ampie cucine,

l’office con gli armadi delle porcellane, degli argenti e dei cristalli e poi il salone da ballo, lo studio del

Ministro, il salotto della musica e la sala da pranzo allestita.

Il secondo, recentemente inaugurato, è dedicato ad un plastico realizzato a fine Ottocento sul quale

corrono trenini d’epoca attraversando gallerie scavate nei muri, paesaggi, scali e stazioni. La visita

comprende una riccha collezione di locomotive, treni, vagoni merci e passeggeri del periodo 1896/1939.

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Il castello è circondata da un sontuoso parco all’inglese progettato nel XIX secolo dal paesaggista di

corte Xavier Kurten. Questi diede vita a un "percorso di delizie" con effetti scenografici, sapienti

cannocchiali prospettici tra gli alberi, per dare risalto al magnifico panorama di montagne che abbraccia il

giardino, e una continua alternanza di colori, fioriture e profumi nel corso delle stagioni. Il progetto del

Kurten è stato completamente realizzato e l’impianto si è conservato fino ai giorni nostri con limitati

cambiamenti legati ai mutamenti del gusto alla fine del XIX secolo. Nel parco, dominato da imponenti

cedri del Libano, furono allora introdotti i bambù e una rara specie arbustiva (clerodendrum Perbungei),

ma anche una serra per le specie tropicali ed un giardino con fioriture a rotazione di calicantus, forsitzie,

spiree, boules de neige, biancospini, lillà, maggiociondoli, iris e Koelreuteria. Una delle meraviglie di

questo giardino sono le grandi, vellutate peonie e le rose, presenti a Pralormo già nel 1500.

L’amore per il giardino e i fiori è infatti una caratteristica delle donne di casa Pralormo sin dal XVIII

secolo quando la Contessa Tommasina chiese al Conte Baldassarre di Piossasco, architetto dei giardini e

botanico, di disegnare un nuovo grande progetto di giardino. Il progetto non fu realizzato, ma pochi anni

dopo il parco vide la luce grazie a Xavier Kurten e al gusto e la passione per i fiori della Contessa

Matilde: una delle meraviglie di tale giardino infatti è la fioritura a rotazione. All'inizio dell'inverno il

calicantus e le forsitzie, poco dopo i narcisi, crocus e violette. In primavera è il trionfo dei lillà, degli

ireos, delle boules de neige, dei buissons flamboyants e dei ciliegi, ma anche delle rose, presenti a

Pralormo già nel 1500, rampicanti, piccole e profumatissime che adornano le uniche due aiuole ovali,

capriccio della Contessa Matilde che interrompono la linearità dei grandi spazi verdi voluti dal Kurten.

Il maggior incanto del parco sono però le peonie: grandi, vellutate, screziate, rosa chiaro o cremisi o

bianche perfette, adornano alcuni angoli del giardino e stupiscono per la loro bellezza. Enormi esemplari

di peonia arbustiva “Duchesse de Morny” offrono centinaia di fiori per ornare le sale del castello.

Erede di questa passione per i fiori, in seguito a un viaggio in Olanda Consolata Pralormo nel 1999 pensò

di dar vita nel parco storico del Castello di famiglia ad un grande evento dedicato ai tulipani. Per dar vita

al personaggio protagonista della manifestazione si ispirò al protagonista di uno dei quadri più famosi di

Rembrandt: "lezione di anatomia". Al centro della tela è raffigurato Nicolaes Pieterszn o Doctor Tulp

(1593-1674) illustre medico, anatomista, botanico che, nominato assessore dell’assemblea governativa e

divenuto così un magistrato, nel 1622 (nel pieno quindi della cosiddetta tulipomania) dovendo scegliere

un simbolo per il proprio blasone optò per il tulipano modificando il suo nome di famiglia in Tulp o, alla

latina, Tulpius a significare i suoi interessi di botanica e farmacopea, ma anche la sua eleganza. Consolata

Pralormo chiamò l’artista Antonio Molino che, immerso nell’atmosfera del parco disegnò il personaggio

che entrambe avevano immaginato: un gentiluomo olandese d’altri tempi, colto e curioso, impeccabile,

ma sempre disponibile ad indossare un grembiule da giardiniere, appassionato botanico e raffinato

melomane, abile fotografo e tenero custode delle creature del bosco compare ogni primavera a Pralormo

per far fiorire i tulipani del parco!

MESSER TULIPANO ha regalato a Consolata Pralormo l’orgoglio e la gioia di alcuni fiori dedicati: gli

ibridatori olandesi nel corso di questi 18 anni le hanno infatti intitolato un magnifico tulipano doppio “a

fior di peonia” di un sontuoso color rubino (tulipano Contessa Pralormo) e un tulipano frills (cioè dalle

punte sfrangiate) di un elegante lilla chiaro (tulipano Castello di Pralormo). Inoltre gli ibridatori italiani

le hanno dedicato un geranio odoroso ed una violetta, battezzati col suo nome.

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D’altra parte, Consolata Pralormo non è stata la prima e non sarà l’ultima ad essere “travolta” dalla

passione per i tulipani: se da un viaggio in Olanda è nata l’idea di una grande manifestazione giunta ormai

alla XVIII edizione, nel corso della storia, queste bulbose primaverili hanno conquistato tra gli altri,

anche i sultani ottomani e i fiamminghi.

La storia del tulipano, divertente, curiosa e ricca di aneddoti divertenti, inizia con i loro antichi

progenitori dalle remote regioni dell'Asia centrale, Tien-Shan e Pamir: le specie botaniche selvatiche, esili

e delicate, ancor oggi vi crescono spontanee (ma una è spontanea anche nel nostro territorio: il T.

silvestris) e ne sono testimonianza le varietà Polychroma, Clusiana chrysantha, Linifolia, Neustreuvae,

Batalinii, Hagerii, Humilis, Turkestanica e Kolpakowskiana …

Nel corso dei millenni il genere tulipa arrivò fino alla Siberia, alla Cina, alla Mongolia, al Kashmir,

all'India, all'Afghanistan, alla Persia, al Caucaso, alla Turchia dove venne coltivato raggiungendo l'apice

della popolarità a metà del Cinquecento quando questi fiori molto amati divennero come ornamento non

solo dei giardini, ma anche delle arti decorative. Intorno a Istanbul, allora Costantinopoli, decine di

coltivatori e ibridatori si dedicarono alla selezione di nuovi tulipani a partire da quelli esistenti in natura,

soprattutto da T.acuminata per la preferenza degli orientali per la forma slanciata e appuntita chiamandoli

con evocativi nomi persiani o arabi: “bella foglia”, “fior di melograna”, “cuore infiammato”, “luce del

rubino”, “guancia di rosa”… Il tulipano divenne emblema della Dinastia Ottomana e il fortunato periodo

1718-1730, in cui le vittorie sulla Persia garantirono all’Impero Ottomano ricchezza, benessere e la corte

visse in un’atmosfera di pace e di lusso, fu chiamato “era del tulipano”. Per i turchi il tulipano era un

talismano contro la cattiva sorte, tanto da volerlo ricamato sulla biancheria intima che indossavano in

battaglia. Il massimo della popolarità veniva toccato durante le feste annuali organizzate nel periodo della

fioritura: si narra che venissero applicate lanterne sui carapaci delle tartarughe che, passeggiando tra i

tulipani, li trasformavano in caleidoscopi di colori.. Molti gioielli e vestiti degli imperatori ottomani erano

decorati con tulipani.

Vedendo tutto questo interesse per un fiore, non profumato, ma notevole per varietà di colore e bellezza,

Ogier Ghislain de Busbecq, ambasciatore di re Ferdinando I presso la corte di Solimano il Magnifico, nel

1554 comprò a peso d'oro i bulbi da donare a botanico francese C. Clusius (1526-1609), responsabile dei

giardini imperiali viennesi che dal 1593 si trasferì con le piantine a Leida dove divenne Direttore

dell'Hortus Botanicus.

I primi tulipani introdotti in Europa dagli ambasciatori fiamminghi vennero denominati T. Rembrandt (dai

petali striati di sfumature sgargianti), T. Semper Augustus e tulipani pappagallo dai tepali mossi. La loro

elegante bellezza, le loro ricercate colorazioni screziate (e la loro imprevedibilità) innescarono una

smodata passione per questo fiore che portò fino alla follia della cosiddetta tulipomania o “febbre dei

tulipani” (1634-1637). che travolse l’Olanda con un amore dissennato per questo fiore, immortalato dai

più grandi pittori fiamminghi e con la compravendita insensata di bulbi pregiati. All’origine della

tulipomania c’era anche l'impossibilità (allora) di conoscere a priori che tipo di fiore sarebbe nato: solo

molto tempo dopo infatti si seppe che era un virus l'artefice delle incredibili striature a forma di piuma o

di fiamma, le più ricercate dai coltivatori. I prezzi salirono all'impazzata, tutti quelli che disponevano di

un pezzo di terra piantarono ogni sorta di bulbo, spesso ignorando l'aspetto del fiore che sarebbe nato.

Dilagarono le speculazioni, un buon numero di commercianti si arricchì a dismisura, la follia raggiunse

l'apice: un bulbo valeva come un palazzo intero, le dame lo sfoggiavano nella scollatura come un gioiello

(avendolo peraltro pagato altrettanto)...

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Venne però il momento in cui la passione per il tulipano, raggiunto l'apice, cominciò a incrinarsi

causando nel 1637 il primo drammatico crollo della borsa di cui si abbia memoria. Molte famiglie

fallirono, intere fortune andarono disperse, la satira colpì con violenza l'eccessiva leggerezza dei tanti che,

sperando di arricchirsi, si erano gettati a capofitto nell'avventura dei tulipani.

Questo non segnò naturalmente la fine dell’ammirazione per questi magnifici fiori e gli ibridatori

proseguirono a dar vita a nuove varietà: le cultivar in voga nel mondo occidentale durante il 1700 e il

1800 testimoniano le diverse mode che caratterizzarono la selezione di questo fiore straordinario di cui

oggi esistono oltre 4.000 varietà diverse.

NOTE SUL “PIANTAMENTO” Se, per progettare le prime edizioni, Consolata Pralormo si

fece affiancare da esperti olandesi e da giardinieri piemontesi, ormai da anni sono lei stessa ed il suo team

a progettare e organizzare il “piantamento”, scegliendo i disegni delle aiuole e le varietà di tulipani

ponendo particolare attenzione a non alterare l’impianto del parco, progettato da Xavier Kurten.

Naturalmente i consigli e i suggerimenti degli olandesi rimangono preziosissimi, ma Consolata ha ormai

consolato una solida esperienza in materia. Così ad esempio per quanto riguarda le forme delle aiuole, ha

scelto di renderle mosse, facendo “serpeggiare” i tulipani tra gli alberi secolari piuttosto che disegnare

aiuole geometriche e regolari.