Castello di Bivona

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ferrara associati - studio di progettazione ambientale DR. ARCH. GIULIANA CAMPIONI FERRARA / DR. ARCH. NICOLA FERRARA PROF. ARCH. GUIDO FERRARA, DOCENTE ALL' UNIVERSITÀ DI FIRENZE VIA GHIBELLINA 81 - 50122 - FIRENZE C.F. E IVA: 04897570489 / tel 055.2476221/fax 055.244153 http://www.ferrarassociati.it/ E-MAIL:/ [email protected] La nota critica sugli interventi di recupero del Castello di Bivona (“Il castello di Bivona … circondato da terra al bitume!”) apparsa recentemente (30 gennaio 2011) sul WEB (http://www.comuneportosantavenere.blogspot.com ) presenta uno sconcertante reportage fotografico dei lavori di sistemazione esterna in corso che in nulla corrispondono al progetto esecutivo da noi redatto nel 2009, approvato dalle competenti Soprintendenze e mandato in appalto dal Comune di Vibo Valentia. Tale progetto prevedeva infatti di realizzare il rilevato di accesso al castello con “riciclato stabilizzato della pezzatura di mm. 40/70, compattato a strati di 35 cm” e che la pavimentazione dello stradello di 2,50 m. fosse eseguita con un sistema stabilizzante “di spessore medio 10 cm fibrorinforzato (del tipo Levostab 99 Levocell o prodotti similari) da miscelare in sito con autobetoniera (o impianto) e stesura a mano o con l’ausilio di piccoli mezzi meccanici”. Inoltre, negli elaborati di progetto lo sviluppo planimetrico dello sentiero sul lato dell’ingresso al castello era distanziato mediamente di ben 13 metri dalle strutture in elevazione, per garantire il rispetto sia dell’emergenza monumentale che dell’area archeologica interclusa, sia per non interessare con opere di tipo stradale le aree a verde agricolo limitrofe alle mura. Planimetria (vista zenitale) del progetto assentito

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Nota critica sul recupero

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ferrara associati - studio di progettazione ambientale

DR. ARCH. GIULIANA CAMPIONI FERRARA / DR. ARCH. NICOLA FERRARA PROF. ARCH. GUIDO FERRARA, DOCENTE ALL' UNIVERSITÀ DI FIRENZE

VIA GHIBELLINA 81 - 50122 - FIRENZE C.F. E IVA: 04897570489 / tel 055.2476221/fax 055.244153

http://www.ferrarassociati.it/ E-MAIL:/ [email protected]

La nota critica sugli interventi di recupero del Castello di Bivona (“Il castello di Bivona … circondato da terra al bitume!”) apparsa recentemente (30 gennaio 2011) sul WEB (http://www.comuneportosantavenere.blogspot.com) presenta uno sconcertante reportage fotografico dei lavori di sistemazione esterna in corso che in nulla corrispondono al progetto esecutivo da noi redatto nel 2009, approvato dalle competenti Soprintendenze e mandato in appalto dal Comune di Vibo Valentia. Tale progetto prevedeva infatti di realizzare il rilevato di accesso al castello con “riciclato stabilizzato della pezzatura di mm. 40/70, compattato a strati di 35 cm” e che la pavimentazione dello stradello di 2,50 m. fosse eseguita con un sistema stabilizzante “di spessore medio 10 cm fibrorinforzato (del tipo Levostab 99 Levocell o prodotti similari) da miscelare in sito con autobetoniera (o impianto) e stesura a mano o con l’ausilio di piccoli mezzi meccanici”. Inoltre, negli elaborati di progetto lo sviluppo planimetrico dello sentiero sul lato dell’ingresso al castello era distanziato mediamente di ben 13 metri dalle strutture in elevazione, per garantire il rispetto sia dell’emergenza monumentale che dell’area archeologica interclusa, sia per non interessare con opere di tipo stradale le aree a verde agricolo limitrofe alle mura.

Planimetria (vista zenitale) del progetto assentito

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Dalla documentazione fotografica dei lavori in corso risulta invece che:

a) il sentiero in stabilizzato è stato sostituito da una vera e propria strada carrabile continua di circa 7-8 metri, a copertura dell’intero spazio a disposizione, ovvero dalle pareti del castello fino ad una staccionata posta a confine;

b) l’area archeologica risulta pertanto coperta in tutto o in parte, e il muro storico direttamente interessato dalla strada asfaltata come appoggio;

c) il pietrischetto stabilizzante e autodrenante risulta sostituito da una colata andante di bitume impermeabile;

d) la zona a verde agricolo di rispetto fra il sentiero e le mura non esiste più, con la perdita definitiva di un rapporto equilibrato fra bene storico e campagna;

e) non si ha notizia del destino né della piazzola circolare (area di sosta) che il progetto aveva previsto come luogo di osservazione, né della siepe in alloro che era stata localizzata fra lo stradello e le mura, a salvaguardia dell’area archeologica.

Mentre da un articolo del “Quotidiano della Calabria” si è appreso il nome della Ditta aggiudicataria dell’appalto (l’impresa Edil Galven s.r.l. di Rende), non sappiamo chi abbia svolto il compito di Direttore dei Lavori. Come firmatari del progetto esecutivo, completamente stravolto in fase di attuazione, chiediamo pertanto che venga fatta piena luce sulle effettive responsabilità delle scelte adottate in cantiere, palesemente difformi da quelle da noi previste, senza che venissimo in alcun modo informati di eventuali varianti in corso d’opera e i cui esiti, gravemente lesivi del vincolo di tutela del bene, ne compromettono sia la conservazione che le possibilità (anche future) di messa in valore. Firenze, 10 febbraio 2011 Dr. Arch. Guido Ferrara Dr. Arch. Giuseppe Cruciani