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CINEMA Le caramelle del diavolo SOCIALE Una paura infantile: la fobia scolastica CASTEL DI LAMA I “giovani” settantenni di Castel di Lama MUSICA Red Hot Chili Pepper Seguici su e clicca “mi piace” su e www.ilcampanile.info

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CINEMALe caramelle del diavolo

SOCIALEUna paura infantile:la fobia scolastica

CASTEL DI LAMAI “giovani” settantenni

di Castel di Lama

MUSICARed Hot Chili Pepper

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Il Campanile Novembre 20172

In questa celeberrima frase di WinstonChurchill ci rivediamo un po’ tutti noi

italiani.O forse sarebbe meglio dire, tutti noi che

qualche giorno fa, attaccati al televisore abbiamosperato che la Nazionale Italiana compisse il mira-colo. Già il Miracolo, ma stavolta San Gennaro nonl’ha fatto, ma neppure San Siro che era il Santoospitante. Punizione divina? A ben vedere parechiaro di no.Il disastro (calcistico) era nell’aria già da tempo. IlCommissario Tecnico (che in certe espressioni ri-corda molto il Commissario Lo Gatto di Lino Banfi)minimizzava, il presidente della federazione (“spic-

cicato” a Pinotto della fa-mosa coppia di comici forsein apprensione per la man-canza della sua spalla co-mica) rassicurava, il capitano(che “smadonnava” sotto-voce) sdrammatizzava... main verità anche loro se lo aspettavano.E ora cosa faremo a giugno? Sperando nel beltempo andremo al mare e sotto l’ombrellone faremofinta che in tv non passino le partite che gli altri gio-cheranno... ma se proprio fosse troppo caldo po-tremmo cercare refrigerio facendo un giro all’Ikea.

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Sommario

Periodico di informazione localeNOVEMBRE 2017 - Anno XVIII, numero 9

distribuzione gratuitaEdizioni Green - Via Roma, 13 - 63082 Castel di Lama (AP)

P. IVA: 01936680444Aut. Trib. Ascoli Piceno n. 360

del 25/06/1999 - ROC n. 21084 del 11/05/2011

Sede redazione:Via Roma, 9 - 63082 Castel di Lama (AP)

Tel/Fax [email protected] - www.ilcampanile.info

Direttore Responsabile: Sandro Conti BorbonePresidente: Enzo Agostini

Stampa: Grafiche Tacconi srl - Ascoli Piceno

Collaboratori: Andrea Calvaresi, Cecilia Bellisi, Marino Felicioni,Pio Tempera, Bruno Allevi, Athos Capriotti, Francesco Petrelli,Claudia Di Battista Rodi, Marina Premici, Martina Mascetti,Cristina Ricci, Maurizio Borghi, Sara Capriotti, Alessia De Angelis.

Gli articoli inviati per la pubblicazione sono sottoposti al-l’esame del Comitato di Redazione. Le opinioni eventual-mente espresse in essi rispecchiano esclusivamente il pen-siero dell’autore non impegnando, di conseguenza, laresponsabilità del Comitato di Redazione.

il Campanileil Campanile

“GLI ITALIANI PERDONO LE GUERRE COME SE FOSSERO PARTITEDI CALCIO E LE PARTITE DI CALCIO COME SE FOSSERO GUERRE”

Editoriale - Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio...

Castel di Lama - I “giovani” settantenni di Castel di Lama

Castel di Lama - Bagno di folla per l’inaugurazione di “Giada Medica”

L’angolo di Pio - Autunnel

Alimentazione - Cotti o crudi alimenti a confronto

La ricetta del mese - Marmellata di uva

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Musica - Red Hot Chili Peppers

Medicina - Il cancro del polmone

Imprese - FICO la Disneyland del cibo

Sociale - Una paura infantile: la fobia scolastica

Aziende - Arriva il primo IGP delle Marche

Riconoscimenti - Mauro Michetti Master Chef Certificato

Cinema - Le caramelle del diavolo

Amici animali - Il riccio

Automobili - Trasformata totalmente la Discovery

di Andrea Calvaresi

Editoriale

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3Il Campanile Novembre 2017

I “GIOVANI” SETTANTENNIDI CASTEL DI LAMA

A60 anni dal conseguimento del diploma, in un’atmo-sfera piena di gioia, emozione e curiosità, si sono in-

contrati i giovani settantenni di Castel di Lama.Una giornata della memoria organizzata con impegno ecompetenza dagli ex-alunni Crescenzi Luisa, Corradetti

Paolo e Giovanni e Marucci Giuseppe, per ricordare gli anni trascorsitrai banchi di scuola, in ricordo di maestre e bidelli, stufe a legna ecalamai traboccanti. Insieme a tavola presso “La Scala” diCastorano con un menù di pesce arricchito dalla gioia di ri-vedersi, battute, risate e rievocazioni all’insegna del diverti-mento, il pomeriggio è trascorso in un baleno. Sono statieletti Miss e Mr. tra i partecipanti nelle persone di Luisa Cre-scenzi e Filippo Tempera.A conclusione della giornata, il saluto e l’arrivederci tra cin-que anni è stato preceduto dalla consegna degli attestati aisingoli partecipanti.

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Castel di Lama

di Enzo Agostini

Con la campagna oleicola 2017 pren-dono il via le prime frangiture certi-

ficate Igp Marche. Infatti dopo un per-corso ventennale, quest’anno le Marche,

il 20 settembre scorso, hanno ottenuto l’Indicazionegeografica protetta dall’Unione europea, e così quellidi quest’anno saranno i primi olii Igp, sia monovarie-tali che multivarietali, della regione. Un settore, quellodell’olio marchigiano, che copre l’1% della produzionenazionale, con 25.458 aziende agricole, di cui 1.474biologiche, con una produzione media tra i 250 e i350mila quintali di olive e 35 e 50mila quintali di olio.Un comparto caratterizzato dall’alta qualità del pro-dotto, dove era già riconosciuta la Dop Cartoceto, acui ora si affianca l’Igp che coinvolge il 76% della su-perficie regionale e le principali aree olivicole marchi-giane. La campagna in atto, seppur non entusia-smante dal punto di vista quantitativo, a causa delleanomalie climatiche e della siccità, promette benesotto l’aspetto qualitativo, grazie all’assenza quasi as-soluta della mosca dell’olivo che lo scorso anno hacreato seri problemi alle produzioni locali. Attualmentesono pervenute 68 richieste di adesione per la certi-ficazione Igp all’autorità pubblica di controllo dell’As-sam, l’Agenzia regionale per i servizi agricoli. Gli ope-ratori che hanno fatto richiesta ricoprono ruoli diversinella filiera: la certificazione chiesta riguarda così 106

attività tra olivicoltori, frantoiani, confezio-natori e intermediari. Ora sono ancora incorso le ispezioni di verifica al disciplinaree risultavano iscritti al 27 ottobre, 23 olivi-coltori, 19 frantoiani e 22 confezionatori. Lacertificazione acquisita non cambia la qualitàdell’olio marchigiano, che è già di ottima fat-tura, tanto è vero che gli stessi veneziani della Sere-nissima dicevano di non miscelarlo con altri olii, maconsente di raggiungere i mercati internazionali dovela qualità deve essere certificata. Il marchio, come hacontinuato a spiegare l’assessore, favorirà l’olivicol-tura regionale perché stimolerà nuove opportunitàdi reddito. E in questa ottica si inserisce la scelta delPsr che prevede la concessione di 400 euro a ettaroper gli oliveti con cultivar Igp, che va nella direzionedi incentivare le aziende a investire nella qualità. Il di-sciplinare di produzione prevede, infatti, la presenzadi dieci varietà autoctone di olivo,oltre a Leccino eFrantoio che, pur essendo a diffusione nazionale,sono considerate di uso consuetudinario nel nostroterritorio in cui sono presenti da oltre un secolo. L’IgpMarche è quindi una grande espressione del patrimo-nio di biodiversità olivicola marchigiana, estrema-mente ricca e variegata, producendo un olio che devepossedere caratteri qualitativi importanti, come bassaacidità, inferiore allo 0,4%, un elevato numero di po-lifenoli, superiori a 200 mg/kg, e un contenuto in acidooleico medio-elevato, superiore al 72%.

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Aziendedi Andrea Calvaresi

ARRIVA IL PRIMO IGP DELLE MARCHE

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BAGNO DI FOLLAPER L’INAUGURAZIONEDI “GIADA MEDICA”

Domenica 10 settembre scorso èstato inaugurato il nuovissimo

centro polispecialistico e odontoia-trico GIADA MEDICA, ad Ascoli Pi-ceno, in Via Mutilati del lavoro, 120 -

uscita superstrada Castel di Lama. L’evento èstato partecipatissimo: parenti, amici e clienti nonsi sono voluti perdere questa inaugurazione, cheha assunto i toni di unvero e proprio appunta-mento mondano e il cuiricchissimo buffet è statoparticolarmente apprez-zato. Magnifico lo spetta-colo del mago Alex che,con la sua magia e gli in-numerevoli personaggi,ha incantato sia grandiche piccini.Era presente anche l’as-sociazione onlus di clow-nterapia che, grazie al-l’umanità del centro e a quanti sono intervenuti,continuerà a portare sorrisi e gioia tra i piccoli pa-zienti degli ospedali. Diverse le autorità chehanno partecipato: il Sindaco Guido Castelli e il

politico Pietro Colonnella, che hanno omaggiato ilcentro della loro presenza.Giada Medica è un centro polispecialistico stu-diato per offrire servizi a tutta la famiglia. Quattrosono le aree presenti: area odontoiatrica, areapoliambulatoriale, area fisioterapica e riabili-tativa e area neuropsichiatrica, all’interno dellequali operano sia specialisti di zona che speciali-sti provenienti da strutture di spicco di diversecittà italiane. Offre, inoltre, a tutti i genitori che sisottoporranno alle visite, la possibilità di portareanche i propri figli in quanto è presente nel centroil Giada Park, ovvero una sala d’attesa riservata

solo ai più piccoli, attrez-zata di tutti i comfort di cuihanno bisogno. Presente,inoltre, anche una piccolasala allattamento speci-fica per le mamme che vo-gliono dedicarsi ai propripiccoli in totale privacy. Lostabile dispone di un am-pio parcheggio sotterra-neo. Da oggi, quindi, si fasul serio. I titolari sarannolieti di servire i loro assi-stiti con gentilezza e pro-

fessionalità, in una sede comoda, moderna ed ef-ficiente, servita dai più moderni macchinari e datecnologie all’avanguardia e con uno staff prepa-rato e professionale.

di Nazzareno Quinzi

Castel di Lama

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5Il Campanile Novembre 2017

Ora i colori delle campagne stannocambiando, il giallo ruggine la fa

da padrone e L’AUTUNNO PITTORE,ormai appagato, va a rifugiarsi tra lenebbie della sua timidezza.

Perché, se non ve ne siete ancora accorti, l’Autunnoè la stagione più timida del-l’anno, quasi sfuggente, tantoche accorcia perfino le gior-nate per non farsi troppo ve-dere. È la stagione più poe-tica… quante volte ci è capi-tato di vivere momenti magiciin Autunno, sentire la pioggiabattente sotto l’ombrello o es-sere investiti da folate di ventoche risolleva le bianche fogliecadute.Eppure un anno fa il 30 Ottobre questa Poesia siinterruppe in un modo traumatico e l’autunno sitrasformò in AUTUNNEL, un TUNNEL buio di cui

non si intravedono ancora i bagliori della fine.Quelle forti scosse di TERREMOTO hanno de-viato i Binari della vita di tantissime persone e ac-centuato la consapevolezza dell’impotenzaumana in questi frangenti.Comunque ad un anno da quella INGRATA DATAnon si hanno certezze di alcun tipo per i TERRE-MOTATI tanto che i GOVERNANTI dovrebbero ora-mai apparirci come gli Indiani dei Film Western...

ROSSI ma di vergogna.Un consiglio... non aspettia-moci da loro un granchè e ri-scopriamo almeno la Poesiatuffandoci nelle BRUME diquesto Autunno e forse,prima o poi, torneranno an-che le BRAME che si addi-cono ad una vita piuttostonormale.Non è facile lo so, ma al-meno tentiamo e poi que-

st’ultima parola TENTIAMO ha un finale pieno diAmore... TI AMO VITA!

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di Pio Tempera

AUTUNNEL

L’angolo di Pio

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COTTI O CRUDIALIMENTIA CONFRONTOdi Marino Felicioni

Quando tornal’autunno stare

in cucina dà piaceree ci si scalda mentrenella stagione estiva

o torrida, la cucina diviene un am-biente ostile, quasi impraticabilee poter mangiare senza accen-dere il forno ed i fornelli è quantodi più desiderato possa esserci.Ecco spiegato perché durantel’estate consumiamo insalatone,prosciutto e melone, insalate diriso, tutto già pronto o riposto infrigo dribblando forni e fornelli.Tutto ciò è un piacere che moltevolte non possiamo permetterciperché tanti motivi ci impongonola cottura degli alimenti soprattuttoper eliminare la carica di micror-ganismi patogeni presente nellederrate.Altre volte la cottura rende il pro-dotto più gustoso e digeribile, ar-ricchisce il cibo di aromi che lorende più gradevole, distrugge al-cuni principi amari o tossici (sola-nina delle melanzane, patate,ecc.) ed aumenta la digeribilitàdell’alimento decretandone lacommestibilità.Secondo un organismo statuni-tense che si occupa di preven-zione (CDC), se si consuma lattecrudo, la probabilità di contrarremalattie è 150 volte superiore ri-

spetto al consumo dello stessopastorizzato.Non dimentichiamo inoltre che iColi possono essere presentinella carne macinata, frutta secca,spinaci e germogli.L’uomo, come altri animali dellaterra, per tantissimi anni si è evo-luto mangiando cibi crudi. Anchese molti alimenti vengono prepa-rati attraverso la cottura, la vec-chia abitudine si conserva ancheoggi come tendenza a consumaretanti alimenti allo stato crudo poi-ché si ritiene che a questi si asso-cia una vita in salute e ricca di ri-sorse energetiche (Crudismo).Ma come in tanti casi “In mediostat virtus” ed ai cibi crudi vannoattribuite alcune proprietà o bene-fici ai quali non conviene rinun-ciare:- sono ricchi in acqua e quindi par-

ticolarmente indicati nel periodocaldo ed in virtù della funzionedisintossicante;

- in genere possiedono un bassocontenuto di calorie quindivanno bene sia da soli che ab-binati ad una moltitudine di altrialimenti;

- hanno un elevato contenuto invitamine e sali minerali che ingran parte si perdono duranteil processo della cottura;

- nella loro composizione è benrappresentata la fibra pertantoagiscono favorevolmente neiconfronti dell’apparato digerentee del sistema cardiovascolare.

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La ricetta del mese

di Mirki Lucia

Ingredienti:1Kg. di uva nera matura(varietà Montepulciano,Sangiovese, ecc.);150g. di zucchero

PreparazioneSi raccoglie l’uva, si lava epoi si separano gli acini eli-minando i raspi, quindi, conla punta del coltello, si ta-gliano a metà gli acini e sitolgono i semi che vengonoeliminati.Di solito si inizia la prepara-zione la sera precedentemettendo in un recipiente gliingredienti (un chilo di uvacon 150g. di zucchero) me-scolandoli e lasciando ripo-sare per una notte.Il giorno successivo si mettemezzo bicchiere di acquasul fondo della pentola, poisi versa l’uva e lo zuccheropronti dalla sera precedentee si accende il gas.Si inizia a fuoco medio fin-ché non bolle, successiva-mente si abbassa la fiammae si protrae l’ebollizione percirca 7 ore.Alla fine si mescola per 5 mi-nuti circa con una paletta dilegno per amalgamare iltutto, quando la marmellatarisulta intiepidita, si versa neivasi di vetro cheuna volta chiusivengono steri-lizzati a bagno-maria.

MARMELLATADI UVA

Alimentazione

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7Il Campanile Novembre 2017

RED HOT CHILI PEPPERSdi Maurizio Borghi

IRed Hot Chili Peppers si forma-rono a Los angeles nel 1983. Nel

corso della loro carriera videro al-ternarsi diversi membri nel gruppo,gli unici che rimasero sempre fedeli

furono il cantante Anthony Kiedis e il bassista Mi-cheal Balzary, conosciuto da tutti con il sopran-nome di “Flea”. Dal 1989 fedele componente delgruppo fu anche Chad Smith.Sperimentatori di vari generi musicali nella lorocarriera hanno mescolato funk, rap, hard rock edheavy metal. Il loro decennale successo li portònel 2012 ad essere inseriti nella Rock and RollHall of Fame.Oltre che da Kiedis e da Flea il gruppo fu inizial-mente fondato anche dal chitarrista Hillel Slovakmorto nel 1988 per overdose.Il loro esordio avvenne in un locale e il successofu tale che li portò a farvi più esibizioni e a regi-strare lì il loro primo demo.I loro primi tre dischi primi tre dischi,The red hot chili peppers, FreakyStyley e The upflit mofo party plan,ottennero successo ma non quellaesplosione di popolarità che av-venne con l’inserimento nella banddel batterista Chad Smith e del chitarrista JohnFrusciante, quest’ultimo grandissimo fan delgruppo e allora appena diciottenne.Dal 1989 si ebbe la svolta. In agosto uscì Mothe-r’s milk contenente una canzone dedicata alloscomparso Hillel Slovak. Fu con questo albumche il gruppo riuscì ad impressionare per la suacapacità di mescolare vari ritmi raggiungendo unvero e proprio successo. Nel 1991 uscì Blood su-gar sex magik che fu un trionfo planetario ven-dendo in tutto il mondo oltre tredici milioni di co-pie. Tra i singoli estratti dal disco si possono ricor-dare l’omonima Blood sugar sex magik, Under

the bridge, Give ita way e Suck my kiss. La singo-larità dell’album lo portò a raggiungere in fretta ilterzo posto della rivista americana Billboard 200.Durante la tappe del tour conseguente al discoJohn Frusciante decise di lasciare la band. Fu lasua prima uscita, dovuta a piccoli dissidi all’in-terno del gruppo e a quanto pare ad una dipen-denza dalla droga. La notizia dell’abbandono diFrusciante sconvolse non poco i fan di tutto ilmondo. Nel 1999 con il ritorno di John Frusciantenel gruppo uscì Californication, altro grandissimo

successo che grazie agli estrattiOtherside, Scar tissue, Californica-tion li portarono a vincere unGrammy Award e a vendere milioni emilioni di copie nel mondo.Dopo altri dischi di successo e con-certi in giro per il vecchio e nuovo

continente nel 2009 John Frusciante decise diriabbandonare il gruppo per dedicarsi a progettida solista. A rimpiazzarlo fu Josh Klinghoffer, at-tuale chitarrista della band.Nel 2016 uscì il loro ultimo, per ora, disco in stu-dio The gataway, che si distingue per una nuovasperimentazione che riportano la band alle sono-rità dei primi anni. L’album fu ben accetto sia dallacritica che dai fan e riuscì a piazzarsi in vetta alleclassifiche di vendita. Tutt’ora i Red Hot vantanodi grandissima popolarità e sono vincitori di di-versi Grammy.

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Musica

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Terminiamo l’anno 2017 con un au-spicio: che la prevenzione, unico

e vero baluardo alle patologie tumorali,cominci a dare i suoi frutti; e nella fat-tispecie, visto l’argomento che affron-

teremo in questa trattazione, essa potrebbe salvaremolte vite umane. Il cancro del polmone, purtroppo,e nonostante tutte le campagne di prevenzione, èdiventata la prima causa di morte per tumore nelsesso maschile. E l’incidenza è andata progressi-vamente aumentando ad ogni rilievo statistico; e dalfenomeno non è indenne il sesso femminile. Sa-ranno sbagliate le campagne antifumo - moltospesso la deterrenza sul pacchetto di sigarette nonviene nemmeno guardata - sarà che forse sarebbepiù convincente una sana educazione familiare,sarà che negli ultimi anni, soprattutto nelle nostrecittà, si sono aggiunti nuovi fattori di rischio comele polveri sottili e quelle ultra sottili,sarà per tutti questi motivi che que-sto killer che attenta alla nostra vita èsempre più pericoloso nonostante igrandi passi dell’oncologia medicae chirurgica.Mi si stringe il cuore quando, perstrada e alle uscite delle scuole, vedogiovani adolescenti d’ambo i sessi fu-mare o accendersi una sigaretta; so che, se conti-nueranno così, l’insorgenza della malattia, alla quintao sesta decade di vita, sarà quasi sicura; ma loronon ci pensano o non sono stati abituati a pensarci.Il polmone - vedi immagine - posto nella gabbia to-racica, è un organo pari, come diciamo noi; cioè, ipolmoni sono due, uno a destra e uno a sinistra. Nonsono solo i polmoni ad essere pari: sono pari i reni,gli occhi, le orecchie, le braccia, le gambe, i testicoli,le mammelle.Mi chiedo a volte: perché la natura o se volete chiper essa non ci ha fatto due cervelli? Molto spesso,soprattutto oggi, ne avremmo bisogno! Ma torniamoai polmoni: essi sono deputati alla funzione essen-ziale per la vita; devono captare l’ossigeno e traspor-tarlo nel sangue, attraverso meccanismi complicatie perfetti. Tutte le patologie polmonari, e tra esse itumori, che impediscono il meccanismo di cui par-lavo ci condannano ad una esistenza precaria. Do-lorosa, affannosa.I tumori dei polmoni possono essere primitivi; a pic-cole o grandi cellule. Qualche volta l’origine è bron-chiale. Ma anche i secondari, cioè metastasi di tu-

more - cellule maligne che si impiantano nei polmoniprovenienti da altre sedi – sono molto frequenti. Na-turalmente, come ho sempre fatto, non mi dilungosulle caratteristiche anatomo-patologiche del tumoree sui diversi tipi cellulari di esso perché di difficile di-geribilità e comprensione orientando l’esposizionealla sintomatologia e alla cura. Di prevenzione, comeho già ricordato, ne ho ampiamente parlato; qui mibasta dare un dato secco: chi fuma 20 sigarette algiorno corre un rischio di ammalarsi di tumore ventivolte superiore a chi ne fuma una al giorno; chismette di fumare dimezza il rischio residuo ogni 5anni da quando ha smesso di fumare.Anche sulla sintomatologia ho qualche perplessitàperché l’interpretazione soggettiva del sintomo èspesso ingigantita dalla paura e dall’ansia. Anche esoprattutto per i due sintomi più importanti di cui viparlerò, tralasciando gli altri spesso extratoracici,che si manifestano, cioè, al di fuori della gabbia to-racica.Parlo del dolore toracico e della tosse; ma quante

altre patologie benigne possono esor-dire con tali sintomi? Tante. Ecco per-ché prima di allarmarsi bisogna par-larne col proprio medico di famiglia.Ma cosa fare quando invece la dia-gnosi di tumore polmonare è certa?Affidarsi a strutture competenti e diesperienza; oggi esistono reparti dichirurgia toracica che accolgono il

malato e fanno diagnosi, tipizzazioni, cure validee diversificate a seconda dell’occorrenza.Si eseguiranno broncoscopie, Radiografie standarddel torace, TAC, RMN, PET, prelievi bioptici, primadi decidere la cura; se medica o chirurgica, oppureprima la chemioterapia per ridurre la massa tumo-rale e poi l’intervento. Perché alcuni tumori sia se-condari che primitivi possono essere operati; lobec-tomie polmonari, pneumonectomie (asportazionedel polmone). Molto spesso è possibile intervenireper via toracoscopica, cioè operare con una tele-camera nel torace senza l’apertura chirurgica dellostesso.Bisogna sempre crederci nella terapia; a volta se neesce un po’ mutilati dal punto di vista respiratorioperché ogni riduzione del parenchima polmonarecomporta una riduzione della capacità respirato-ria; ma se ne esce salvando la vita.Contro questo Killer, bisogna opporsi con tutte lenostre forze e sperare sempre che le cure possanosconfiggerlo.Per finire una raccomandazione ai genitori: non dateil cattivo esempio. Non fumate!

Del dr. Giovanni Corradetti - Chirurgo oncologo

MedicinaIL CANCRO DEL POLMONE

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9Il Campanile Novembre 2017

Dal prossimo 15 novembre apre uf-ficialmente al pubblico Fico Eataly

World, il più grande parco agroalimen-tare del mondo, a Bologna. Una vera epropria “Disneyland del cibo” come è già

stata ribattezzata, per via della possibilità di potersidistricare, nei suoi 100mila metri quadri di ampiezza,negli assaggi e negli acquisti degli alimenti ma an-che nella conoscenza di interessanti storie che ruo-tano attorno al cibo.Due i requisiti ed i punti di forza dell’enorme parcobolognese: alta qualità dei prodotti e provenienzaitaliana degli stessi. Fico sta per Fabbrica ItalianaContadina e rappresenta l’ultima creazione di OscarFarinetti, fondatore di Eataly, ha dichiarato: “Vo-gliamo che sia vissuto comeun grande parco divertimenti”.L’intento è quello di offrire alsuo ampio pubblico il megliodel made in Italy ,dal mercatoalla ristorazione, passando perla didattica e l’agricoltura.Al suo interno, dunque, saràpossibile ritrovare tutta la bio-diversità del nostro Paese, dalcampo alla forchetta. L’ampiospazio dedicato al grande parco agroalimentareaperto oggi alla stampa è composto da due ettaridi area esterna destinata alle coltivazioni ed allestalle all’aria aperta e 8 ettari di superficie internanei quali sono disposti 45 luoghi di ristoro, 40 fab-briche ma anche botteghe ed un mercato. Arricchi-scono Fico anche sei aule dedicate alla didattica,sei “giostre educative” ed ancora teatro, cinema,un centro congressi capace di accogliere mille per-sone ed una Fondazione con quattro Università de-dicata all’educazione ambientale ed alimentare. La soddisfazione di Oscar Farinetti, nel corso dellapresentazione di Fico ed in vista dell’apertura, hadefinito l’ampio parco agroalimentare senza egualinel mondo come “un’Expo permanente per la filieradell’agroalimentare Made in Italy”. Fico Eataly Worldnasce dalla stretta collaborazione tra pubblico e pri-vato, un luogo unico che racchiude il top della com-petenza e della passione italiana per il cibo e pertutto ciò che ruota attorno ad esso. L’intuizione ènata circa cinque anni fa con l’intento primario di

valorizzare e sfruttare alcune aree parzialmenteinutilizzate del Centro agroalimentare di Bologna,fino a trasformarsi poi in un progetto di portata na-zionale supportato non solo dai fondi territoriali maanche dai maggiori fondi pensionistici privati.Ma quale sarà, nel tempo, l’obiettivo primario dellaDisneyland del cibo? Ridare valore a quest’ultimoillustrando le tappe di realizzazione della filiera, dal

campo alla tavola. “È come sefosse una grande fattoria di-dattica che richiama continua-mente i territori”, ha spiegatoAndrea Segrè, presidente diCaab e Fondazione Fico. L’in-gresso al pubblico, a partiredal prossimo 15 novembre,sarà totalmente gratuito poi-ché le entrate economiche de-riveranno interamente dalle at-

tività presenti all’interno (dalla ristorazione ai mer-cati e sezioni educative). L’obiettivo è molto ambi-zioso: raggiungere annualmente 6 milioni di visi-tatori tra cui 2 milioni di stranieri ed i restanti italiani,tra turisti e gente del posto.

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A cura della Redazione

ImpreseFICO, LA DISNEYLAND DEL CIBONasce a Bologna il più grandeparco agoalimentare del mondo

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Il Campanile Novembre 201710

La scuola è ricominciata da poco.La maggior parte dei bambini vive

questa esperienza in modo sponta-neo e sereno, sebbene spesso mal-

volentieri. Capita però che l’andare a scuolapossa generare ansie e preoccupazioni chevanno al di là di una semplice crisi momentanea.Ma andiamo con ordine. Nel corso del normalesviluppo la maggior parte dei bambini fa espe-rienza di paure e timori. Perché tali paure e timorivengano classificati come disturbi però, il funzio-namento sociale e scolastico del bambino deverisultarne gravemente compromesso. È stato ri-scontrato che tra le fobie infantiliquella della scuola è tra le più fre-quenti. I sintomi che si possonopresentare sono agitazione,paura, pianto, fino al vero e pro-prio panico prima di andare ascuola. A volte il bambino presentaanche manifestazioni somatichequali mal di testa, male allo sto-maco o tensione muscolare, chespesso lo portano a chiedere dinon andare a scuola o di uscire prima. Quandol’angoscia è presente sin dalla sera precedente,si possono presentare disturbi del sonno, incubi erisvegli notturni a volte accompagnati da enuresi.Rispetto all’eziologia sono stati identificati dueprincipali tipi di fobia scolastica: nel più comune,che è associato all’ansia di separazione, il bam-bino è continuamente preoccupato che qualcosadi grave possa accadere a lui stesso o ai genitoriquando ne è lontano; quando il bambino è a casasegue come un’ombra uno o entrambi i genitori espesso cerca di infilarsi nel loro letto. È stato sti-mato che l’ansia di separazione è la causa princi-pale della fobia scolastica, in quanto l’inizio della

scuola è spessola prima circo-stanza che ri-chiede separa-zioni prolungatee frequenti delbambino dai ge-nitori.Il secondo tipo di rifiuto della scuola è quello as-sociato ad una vera propria fobia (nel senso piùclinico del termine), sia che si tratti di una pauraspecificatamente correlata alla scuola o di unapiù generale fobia sociale. Questi bambini comin-ciano a rifiutarsi di andare a scuola solitamente inetà più avanzata e manifestano un comporta-mento di evitamento della scuola più grave e per-vasivo. È più probabile che la loro paura sia cor-

relata ad aspetti specifici dell’am-biente scolastico, come la preoc-cupazione per eventuali fallimentio il disagio causato dalle intera-zioni con i coetanei.Come intervenire? Spesso le paure infantili spari-scono col tempo e con la crescita.Quando persistono, un metodoper aiutare il bambino a superarleè l’esposizione graduale all’og-

getto/situazione temuta, spesso accompagnatada azioni tese ad inibire l’ansia. Per esempio lapresenza di un coetaneo significativo che vivepositivamente l’esperienza scolastica può aiutareil bambino a superare la paura dell’ingresso ascuola. Anche offrirgli ricompense per aver af-frontato la situazione temuta può servire ad inco-raggiarlo.Quando però la paura e l’evitamento della scuolasono molto forti e pervasivi, può essere necessa-rio un intervento più mirato. È consigliabile per-tanto chiedere aiuto ad un esperto prima che il di-sturbo acquisti un peso significativo.

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della Dott.ssa Sara Capriotti

SocialeUNA PAURA INFANTILE:LA FOBIA SCOLASTICA

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11Il Campanile Novembre 2017

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Il Campanile Novembre 201712

MAURO MICHETTI,MASTER CHEF CERTIFICATOAI MASSIMI LIVELLI EUROPEIdi Francesco Petrelli

SAN BENEDETTO DEL TRONTOMauro Michetti, probabilmente al

momento lo chef più prestigiosodella nostra provincia di Ascoli Pi-ceno, già riconosciuto nel 2013 ma-

ster chef dall’Ordine dei Maestri di cucina ed Exe-cutive chef a sua volta parte dell’assetto mon-diale cosiddetto Wacs, in occasione dell’ Host aMilano la più grande kermesse ristorazione-ho-reca del nostro paese che si svolge dal 20 al 24ottobre, sarà insignito di una certificazione che loporrà ai massimi livelli internazionali.A ricevere questa esclusiva attestazione sarannosolo una ventina di chef in tutta la penisola. Co-storo per la prima volta nella storia della ristora-zione italiana riceveranno questo perché la Re-gione Lombardia ha approvato per prima in Italiale Norme che consentono la certificazione.Ciò li porrà ai vertici in Italia ed in Europa proiet-tandoli ai massimi livelli di competenza in ambitomondiale.La premiazione oltre che presso l’Host avverrà aMilano anche nella centralissima piazza delDuomo, angolo Galleria Vittorio Emanuele, dovequesti master chef sfileranno in Galleria e nell’Ur-ban Center.A riceverli ci sarà il Vicesindaco di Milano, AnnaScavuzzo. Il ricevimento poi proseguirà al gratta-

cielo della RegioneLombardia dove afare gli onori di casasarà il vice Presi-dente della Regione,Fabrizio Sala.Un particolare ringra-ziamento va al-l’Unione Cuochi Re-gione Lombardianella figura del Presi-dente Carlo Cranchi,al nostro RettoreOnorario GiorgioNardelli, a DomenicoMaggi in qualità di re-sponsabile italiano dell’Educational Comitee dellaWACS, a Lino Gallina, all’Enaip Lombardia e aGiordano Ferrarese, Maestro di Cucina e Presi-dente FIPE di Varese.All’evento prenderanno parte anche delegazionidelle Associazioni Fic della Lombardia, la diri-genza nazionale di Fic, Ais, di Amira, Abi e di Adaa testimonianza dell’unione delle categorie dellaristorazione ad Host.Saranno presenti personaggi di grande valoreprofessionale come Enrico Parassina, il grandepasticcere della Galleria, primo italiano medagliad’oro alle olimpiadi, Eugenio Medagliani, l’Execu-tive chef della Princess Alfredo Marzi, Luigi Ta-glienti, nuova stella Michelin di Milano, GiorgioNardelli e Domenico Maggi.

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Riconoscimenti

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13Il Campanile Novembre 2017

“Eper quanto ci rifiutiamo di am-metterlo, Lui vive attraverso di

noi. Ci usa per portare a termine isuoi atti indicibili. Perché noi siamo leSue pedine, siamo i Suoi demoni

sulla Terra. Noi saziamo la Sua fame. Se voiavete la più piccola quantità di avidità nel vostrocuore, Lui la trasformerà in una valanga. Lui stri-scerà nella vostra anima”.Queste parole faranno da colonna sonora peruno degli svariati, atroci omicidi commessi daRay Smilie, un uomo goffo ma allo stesso tempoinquietante, noto alle forze dell’ordine per averpiù volte disturbato i propri vicini suonando la chi-tarra a volume eccessivamente elevato.Egli sarà l’ambiguo perno attorno al quale si dipa-nerà la trama di “The devil’s candy”, in italiano “Lacaramella del diavolo”, film uscito nelle sale ita-liane il 7 settembre, diretto dal regista SeanByrne, precedentementeconosciuto per aver pro-dotto anche “The lovedones”.Il film si apre sulla scenadi un crimine: Ray, che af-ferma di star suonando avolume alto per non sen-tire una misteriosa voceche lo tormenta, di frontealle minacce della madre di essere condotto, nonper la prima volta, in un ospedale psichiatrico,colpisce la donna con la chitarra con cui fino apoco prima stava suonando un pezzo metal; ilmarito della vittima, giunto a casa, per il dolore sitoglie la vita. La casa della famiglia viene dunque messa invendita ad un prezzo molto basso, per via della

fama sinistrache sembra tra-spirare dallemura stesse.Quando il pittoreJesse si trasferi-sce in quest’abi-tazione insiemealla moglie Astrid e alla figlia Zooey, la morte, cheha precedentemente aleggiato nell’edificio, pareimpossessarsi anche dei nuovi inquilini.Proseguendo sulla linea sottile che divide la pos-sessione demoniaca dalla malattia mentale, il filmmostra come, attraverso l’estasi artistica (nellospecifico, la pittura di Jesse), il male si impos-sessa della mente del pittore, esprimendosi inopere sempre più disturbanti, in contemporaneaalla scia di sangue che lascia dietro di sé Ray,con la sua angosciante devozione ad un padronedal quale non pare essere in grado di liberarsi. Contrariamente a quanto spesso viene conside-rato, tra luoghi comuni e presunti studi scientifici,il metal, che compone gran parte della colonna

sonora del film, nonchérappresenta la passioneprincipale per il pittoreJesse e per sua figlia, nonè qui demonizzato o asso-ciato al maligno. Al con-trario, Ray lo utilizza pro-prio per difendersi dallavoce che gli ordina dicompiere i suoi efferati

delitti. Il connubio tra metal e possessione demo-niaca, unito ad una fotografia che magistralmentealterna la pittura di Jesse al sangue che versaRay durante i suoi crimini, rende il film, sebbenenon particolarmente originale, molto piacevole eintrigante, per un’ora di inquietudine che terminain un finale aperto e sconvolgente.

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di Noemi Ferretti

CinemaLE CARAMELLEDEL DIAVOLO

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Il Campanile Novembre 201714

Il riccio comune presenta caratte-ristiche morfologiche arcaiche

(quali dentatura e conformazionedel cervello), che lo accomunanoai primi mammiferi comparsi sulla

terra al termine del Cretaceo.Presenta un corpo compatto, muso aguzzo, orec-chi larghi e piccoli occhi neri. Il pelo è general-mente bruno chiaro e ricopre testa, parti inferioridel corpo e zampe. Le parti superiori sono provvi-ste di aculei caratteristici, grigi alla base e bianca-stri in punta. La lunghezzadel riccio varia da 25 a 30centimetri. La femmina è piùgrande del maschio.Il riccio è diffuso in Europa ein Asia settentrionale e cen-trale.Essi vivono sia in regionipiane che in luoghi montani,in foreste, campi e praterie.Nelle Alpi, essi si spingonofino sui pendii dove cre-scono le conifere. Il ricciovive da solo ed il suo rifugioè nelle cavità degli alberi onei buchi nel terreno e neimuri. Il suo nido è costituitoda foglie, paglia e fieno me-scolati.Talvolta la sua tana è di circa 30 centimetri eprovvista di due gallerie. Esso esce all’aperto sol-tanto di notte, procedendo lentamente. Esplora ilterritorio con curiosità, fiutando qualsiasi oggettoche incontra. Se ode un rumore si arresta subitoe la finezza dell’odorato compensa la vista me-diocre. Allora si arrotola assumendo la forma diuna palla, un po’ appiattita da un lato e irta di acu-lei volti in tutte le direzioni. La depressione late-rale corrisponde al ventre: il muso, le 4 zampe ela corta coda sono così protetti.Il periodo degli amori sopraggiunge in estate.Per manifestare i propri gradimenti, il riccioemette allora dei mormorii soffocati e suoni rau-chi. La femmina partorisce in genere da 3 a 6 pic-coli. Dopo un mese i piccoli cominciano a nutrirsida soli.Le zampe sono corte e hanno cinque dita allun-gate, provviste di unghie robuste; la coda è corta

e sottile, cilindrica e scarsamente pelosa. Il capo,non ben distinto dal corpo, è largo alla base, conmuso appuntito, occhi piccoli e brillanti, baffi neri,orecchie tondeggianti seminascoste dal pelobruno chiaro che riveste, oltre alla testa, anche ilventre e le zampe.Le centinaia di aculei che ricoprono il corpo (com-presa la fronte, la radice della coda e i fianchi)sono duri, molto acuminati e lunghi 2-3 centime-tri; il loro colore è grigio-marroncino alla base,giallastro a metà, bianco o nero all’apice e sonoimpiantati, tramite piccoli ingrossamenti dettibulbi, nella cute dorsale.Il Riccio occidentale (Erinaceus europaeus) è dif-fuso in tutta l’Europa e in gran parte dell’Asia set-

tentrionale. In Italia si trovain tutta la penisola e nelleisole maggiori. È presente,inoltre, in alcune isole mi-nori,Il Riccio europeo frequentasia ambienti aperti che areericche di vegetazione. Pre-ferisce i margini dei boschidecidui o misti, le zone ce-spugliate e i boschi ricchi disottobosco.È comune nelle aree subur-bane e rurali, localmente ab-bondante in orti e giardini ur-bani. Sebbene preferisca lezone pianeggianti e collinari,la specie si può osservare

dal livello del mare fino ad oltre 2.000 m. di altitu-dine.La sua dieta è molto varia, e costituita prevalente-mente da insetti di cui è insensibile alle punture.Non disdegna altri invertebrati quali ragni, luma-che, millepiedi, lombrichi ecc. All’occasione an-che piccoli vertebrati compongono la dieta del ric-cio (piccoli uccelli, rane, rospi, rettili di varie spe-cie). In caso di necessità si nutre anche di vege-tali prediligendo la frutta matura.Nemico naturale di insetti, topi e rettili, spesso èstato utilizzato dall’uomo per controllarne la diffu-sione .“Madame Michel ha l’eleganza del riccio: fuori èprotetta da aculei, una vera e propria fortezza,ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffi-nata come i ricci, animaletti fintamente indolenti,risolutamente solitari e terribilmente eleganti.“CIT.

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di Claudia Di Battista Rodi

Amici animaliIL RICCIO

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15Il Campanile Novembre 2017

Scoprendo il lusso

SAN BENEDETTO DEL TRONTOLand Rover rinnova totalmente

uno dei suoi cavalli di battaglia, la Di-scovery. Il SUV britannico è disponi-bile nelle varianti a 5 o 7 posti, è equi-

paggiato con 1 Motore Benzina (3000 da 340 cv) ocon 2 Motori Turbodiesel (2000 da 180 o 240 cv,3000 da 249 cv), negli allestimenti S, SE, HSE, HSELuxury, First Edition. Esternamente, dal modelloche l’ha preceduta, la quinta generazione della LandRover Discovery ha ereditato solo il nome: tutto ilresto è nuovo.Abbandonate le forme squadrate, mostra linee equi-librate e quasi sportiveggianti, che ben masche-rano i 497 cm di lunghezza, andando ad assomil-giare nelle forme a quelle della Discovery Sport edelle Range Rover. Meccanicamente, è stata ab-bandonata la soluzione del telaio separato a favoredella a scocca portante, realizzata per l’85% in al-luminio, che rende più agile l’uso sia su strada chein fuoristrada. Appena saliti a bordo si ha la con-ferma che la Discovery è ancora la Land Rover piùpratica e adatta alle famiglie: i due posti supple-mentari (optional) ma possono ospitare senza troppisacrifici anche adulti e, come quelli della secondafila, possono essere motorizzati (il comando moto-rizzato è optional, si comandano tramite tasti spe-cifici, dallo schermo centrale e persino a distanzadall’app per smartphone ufficiale). Inoltre ci sonobocchette d’aerazione per tutte le file e non man-cano i portaoggetti: ben 21 (anche refrigerati), perun totale di 45 litri (particolarmente profondi quelli

fra le poltrone, “furbi” quelli nascosti dietro la fasciadella plancia di fronte al passeggero e dietro i co-mandi del “clima”). Non mancano fino a 9 porte Usba 6 e a 12 volt per ricaricare i dispositivi elettro-nici. Di qualità le finiture. I comandi sono grandi epratici da usare.Ed ora il momento del test drive: la Land RoverDiscovery provata è stata la 2000 SD4 240 cv 7 Po-sti HSE da 85951€. Land Rover rivoluziona il suoterzo leggendario mezzo (presentato a fine anni’80, si andò ad affiancare alla Defender e alla RangeRover), facendolo balzare nel futuro, acquisendo ilfamily feeling di casa Land Rover. Lo spazioso SUVbritannico, su strada è molto facile e intuitivo da gui-dare, nonostante le forme e gli ingombi non propriosmall. Il cambio automatico (è una rondella scom-parsa nel tunnel centrale), è facile da usare, è sem-pre pronto e reattivo. Lo sterzo è rapido, pronto, re-attivo, leggero. Ottimamente insonorizzata interna-mente, ogni viaggio a bordo della Discovery è unviaggio nel comfort e nel lusso. Se su fondo asfal-tato è un ottimo prodotto, nel fuoristrada è una LandRover con le L e R Maiuscole. Praticamente inar-restabile, ogni fondo sconnesso, ogni asperità, ogniguado, ogni fanghiglia, viene superata con disin-voltura.Il Motore che pulsa sotto il cofano èl’ottimo 2000Turbodiesel SD4 da ben 240 cv. Questo motore, dinuova generazione, disponibile anche nella variantemeno potente da “soli” 180 cv, è brillante, elastico,molto silenzioso, potente, ha un’ottima accelera-zione e, cosa da non sottovalutare, buoni costi digestione.Infine il listino prezzi: si va da 61300€ della 3000SE per arrivare a 78160€ della 3000 HSE Luxury7 Posti (Benzina), si va da 52700€ della 2000 TD4180 cv S per arrivare a 85900€ della 3000 TD6 FirstEdition 7 Posti (Diesel).

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di Bruno Allevi

AutomobiliTRASFORMATA TOTALMENTELA DISCOVERY

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