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Associazione Temporanea di Professionisti Arch. Lucia Lancerin - Des. Leris Fantini COMUNE DI CASSOLA CITTÀ DELLE PERSONE Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche SAN GIUSEPPE SAN ZENO CASSOLA

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A s s o c i a z i o n e Te m p o r a n e a d i P r o f e s s i o n i s t i

Arch. Lucia Lancerin - Des. Leris Fantini

COMUNE DI CASSOLA CITTÀ DELLE PERSONE

Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche

SAN GIUSEPPE

SAN ZENO

CASSOLA

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COMUNE DI CASSOLA CITTA’ DELLE PERSONE _ PEBA 2016 _ ATP LUCIA LANCERIN _ LERIS FANTINI

Legge 9 gennaio 1989, n. 13 “Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati."  Circolare Ministeriale - Ministero dei Lavori Pubblici 22 giugno 1989 n. 1669 “Circolare esplicativa della legge 9 gennaio 1989, n. 13”; link a pagina Gazzetta Ufficiale  DM 14.6.89, n. 236 “Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche”  Legge 5.2.92, n. 104 "Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate."  DPR 24.7.96, n. 503 “Regolamento recante norme per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici”  DPR 6.6.2001, n. 380 "Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”  Circolare Ministro dell’Interno 1.3.2002, n. 4 “Linee guida per la valutazione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro ove siano presenti persone disabili” Legge 6.3.2006, n. 67 “Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni” Decreto Ministero per i Beni e le Attività Culturali 28 marzo 2008 “Linee guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale” Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità del 2006, ratificata in Italia il 24 febbraio 2009 con la legge 18 e in Unione Europa il 23 dicembre 2010 

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Il logo accessibilità è stato creato per: ¡  l'utilizzo su prodotti di informazione pubblica stampati

ed elettronici per sensibilizzare sui problemi della disabilità legate, e può essere usato per simboleggiare i prodotti, i luoghi e tutto ciò che è 'portatori di handicap' o per disabili.

¡  rappresentare l'accessibilità per le persone con disabilità. Ciò include accessibilità delle informazioni, servizi, tecnologie di comunicazione, così come l'accesso fisico.

¡  simboleggiare la speranza e la parità di accesso per tutti.

Il logo accessibilità è neutrale e imparziale. L'uso del logo non implica l'approvazione da parte delle Nazioni Unite o Segretariato delle Nazioni Unite.

Questo cerchio con una figura simmetrica ad esso collegato rappresenta l'armonia tra gli esseri umani nella società. La figura umana universale a braccia aperte simboleggia l’inclusione per le persone di tutte le abilità, in tutto il mondo.

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¡  Legge Regionale 12 luglio 2007 n. 16 "Disposizioni generali in materia di eliminazione delle barriere architettoniche"

¡  DGR n. 2422 del 08/08/2008 “Disposizioni applicative alla LR n. 16/07 (link a BUR  DGR n. 840 del 31/03/2009 “Prescrizioni Tecniche atte a garantire la fruizione di edifici destinati all’istruzione con riferimento al 1° e 2° ciclo statale e paritario dell’ordinamento scolastico e dei Centri di Formazione Professionale”.

La Giunta Regionale ha dato attuazione a quanto disposto dall’art. 6 della LR 12/07/2007 n. 16 “Disposizioni generali in materia di eliminazione delle barriere architettoniche” approvando, con deliberazione n. 840 del 31/03/2009, le “Prescrizioni Tecniche atte a garantire la fruizione di edifici destinati all’istruzione con riferimento al 1° e 2° ciclo statale e paritario dell’ordinamento scolastico e dei Centri di Formazione Professionale”. Si è ritenuto di procedere inizialmente con la messa a punto di Prescrizioni Tecniche relative agli edifici destinati alla pubblica istruzione in quanto tale settore è apparso strategico per promuovere l’integrazione sociale delle persone con disabilità e per dare pratica attuazione al concetto di fruibilità, intesa come “la possibilità, per le persone, di poter utilizzare con pieno godimento spazi aperti, spazi costruiti, arredi, servizi informativi, attrezzature e svolgere attività in sicurezza ed autonomia”, secondo la definizione riportata all’art. 2, comma 1, lett. c) della L.R. 16/2007 stessa. 

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Disposizioni generali in materia di Eliminazione delle Barriere Architettoniche FINALITA’: Promuovere iniziative ed interventi atti a garantire la fruibilità degli edifici pubblici e privati nonché degli spazi aperti al pubblico da parte delle persone con disabilità. Introduzione di nuove definizioni

PERSONE CON DISABILITÀ soggetto con disabilità sia fisica, sia sensoriale, sia psicologico cognitiva, sia permanenti che temporanee

FACILITATORI DELLA VITA DI RELAZIONE

suppellettili ed arredi che consentano alla persona con disabilità la pratica delle funzioni quotidiane

FRUIBILITÀ

possibilità per chiunque, di poter utilizzare con pieno godimento spazi aperti, spazi costruiti, arredi, servizi informativi, attrezzature ed espletare attività in sicurezza e in modo autonomo.

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La Giunta regionale, nel rispetto dei principi generali desumibili dalla legislazione statale vigente in materia, detta disposizioni per la redazione e la revisione dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche di cui all’articolo 32, comma 21, della legge n. 41/1986 e all'articolo 24, comma 9, della legge n. 104/1992 In attuazione a quanto disposto dall’art. 8, comma 1 della LR 12/07/2007 n. 16, La Giunta regionale ha approvato il DGR n. 841 del 31/03/2009 «Disposizioni per la redazione e la revisione dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA)»

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Non solo per persone con disabilità nel rispetto alle esigenze di tutti

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Per mettere al centro la persona serve conoscere le esigenze speciali e le diverse disabilità

Conoscerle Non esserne intimoriti

Non sentirle altro da noi Superare stereotipi (anche inconsapevoli) con pazienza e

determinazione

By Valeria Pollio

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ESCLUSIONE SEGREGAZIONE

INCLUSIONE INTEGRAZIONE

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Metodo e fasi di lavoro La stesura del Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, come stabilito dall’ art. 2.2. dell’allegato A alla Dgr. N. 841 del 31 marzo 2009 della Regione del Veneto, ha come obiettivi: ¡  Garantire il raggiungimento del maggior grado possibile di mobilità di

persone con disabilità nell’ambiente abitato

¡  Istituire una BANCA DATI per la programmazione annuale degli interventi anche attraverso possibili criteri di scelta e possibilità di partecipare a bandi per accedere a contributi a tal scopo erogati

Due i livelli operativi che vengono sviluppati: ¡  PEBA ambito Edilizio ¡  PEBA ambito Urbano

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Le tre fasi principali, applicate a ciascuno degli ambiti di intervento: I° FASE à ANALISI DELLO STATO DI FATTO 2°FASE à DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI PRESTAZIONALI 3°FASE à PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI volti al miglioramento dell’ambiente In tutte le fasi la PARTECIPAZIONE è utilizzata come strumento di indagine, concertazione e promozione della cultura dell’accessibilità in riferimento alla Convenzione ONU sul diritto alle Persone con disabilità adottata il 13.12.2006 e ratificata dall’Italia con legge 3 marzo 2009 n.18.

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PIAZZE E VIE VIA BASSANESE VIA CA’ BARONCELLO VIA CALIBRI VIA CATTANEO VIA DA VINCI VIA DEI MILLE VIA DON SBALCHIERO PIAZZA EUROPA VIA GAIDON VIA GARIBALDI VIA MANTEGNA VIA MONTE PERTICA VIA MONTE ASOLON VIA PAGANINI VIA PIO X VIA PORTILE VIA SANZIO VIA SANT’ANTONIO VIALE SAN GIUSEPPE VIALE VENEZIA

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EDIFICI PUBBLICI 1. PALAZZINA CENTRO TENNIS 2. SEDE MUNICIPALE 3. BIBLIOTECA S. GIUSEPPE 4. UFFICIO SERVIZI SOCIALI 5. CENTRO DIURNO PER ANZIANI 6. PALESTRA S. GIUSEPPE 7. SCUOLA ELEMENTARE 8. SCUOLA MATERNA MANTEGNA 9. SCUOLA MATERNA 10. SEDE CRETA _ Centro Pol. per la Creatività 11. SEDE ALPINI 12. SEDE PROTEZIONE CIVILE 13. SEDE ASSOCIAZIONE RADIOAMATORI 14. NUOVA SEDE POLIZIA LOCALE 15. CENTRO INFANZIA 16. SCUOLA MEDIA 17. AUDITORIUM 18. CAMPO SPORTIVO CON SPOGLIATOI E BIGLIETTERIA 19. ECOCENTRO

PARCHI ED AREE VERDI 1. VIALE VENEZIA / VIA PIAVE 2. VIA VIVALDI 3. VIA FOSCOLO 4. VIA PELLICO / CAVOUR / CROCE 5. VIA R. SANZIO - CAMPI DI BEACH VOLLEY 6. VIA S. NICOLA 7. VIA GAIDON / DA PONTE 8. VIA S. BONAVENTURA 9. VIA CANOVA 10. PIAZZETTA GIORGIONE 11. VIA COL MOSCHIN 12. VIA PALLADIO

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SAN ZENO

PIAZZE E VIE VIA VOLTA VIA DON CONCATO VIA DON BRESSAN VIA MARCONI VIA GRANDE VIA KENNEDY VIA MONTE ASOLON PIAZZA SAN ZENO VIA SAN ZENO

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EDIFICI PUBBLICI

20. CIMITERO SAN ZENO 21. PALESTRA S.ZENO 22. SCUOLA ELEMENTARE S.ZENO 23. CENTRO DIURNO ANZIANI S.ZENO 24. SALA LETTURA SAN ZENO 25. SEDE POLIZIA LOCALE S.ZENO IN DISMISSIONE

PARCHI ED AREE VERDI

13 - VIA BATTISTI 14 - VIA VOLTA 15 - VIA SAN ZENO CON CAMPI SPORTIVI

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PIAZZE E VIE VIA BRAGAGNOLO VIA DELLA STAZIONE VIA DON ZENNARI VIA GRANDE VIA LORIA

VIA MARINI VIA MARTIRI DEL GRAPPA PIAZZA MORO VIA PAPA GIOVANNI XXIII PIAZZETTA ROMA VIA ROMA VIA SAN BOSCO PIAZZA SAN MARCO VIA STERNI

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EDIFICI PUBBLICI

26. SEDE MUNICIPALE CASSOLA 27. SCUOLA ELEMENTARE CASSOLA 28. PALESTRA CASSOLA 39. CIMITERO CASSOLA 30. CAMPO SPORTIVO E SPOGLIATOI CASSOLA 31. MAGAZZINO COMUNALE ECOCENTRO CASSOLA

PARCHI ED AREE VERDI

16. VIA POSTUMIA 17. PIAZZA S. MARCO 18. VIA LUGANA 19. VIA LORIA 20. VIA DE AMICIS 21. VIA BRAGAGNOLO / COCCO

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•  Incontri pubblici •  Questionari

•  Segnalazioni Elaborazione dati à àPriorità di intervento

Partecipazione

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¡  PLANIMETRIA GENERALE contenente l’individuazione degli edifici, delle aree e dei percorsi analizzati

¡  SCHEDE «TIPO» DI ANALISI degli edifici e dei percorsi

¡  QUESTIONARIO di indagine e informazione

¡  RELAZIONE PRELIMINARE contenente gli obiettivi generali dichiarati dall’Amministrazione Comunale

¡  PUBBLICHE CONFERENZE, una per ciascuna area urbana, attraverso cui comunicare l’avvio del progetto, somministrare i questionari e/o dare indicazioni per la compilazione on-line

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¡  DATA BASE CON SCHEDE DI PROGETTO in cui sono descritte le soluzioni prestazionali adottate per rendere accessibili gli edifici e le aree urbane prima analizzate. Tale azione si espleterà mediante un minuzioso censimento delle criticità all’interno degli edifici che sui percorsi oggetto del piano.

¡  Ogni scheda di intervento è contrassegnata con un codice riportato nella PLANIMETRIA DELLE VIE E DEGLI SPAZI URBANI (tav.2) e nella PLANIMETRIA DEGLI EDIFICI (TAV.3)

Lo strumento informatico restituirà le seguenti informazioni attraverso diverse modalità di

interrogazione e layout: §  localizzazione topografica dell’intervento §  documentazione fotografica §  tipologia di intervento §  riferimenti normativi §  descrizione grafica (ove previsto) §  stima orientativa dei costi

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¡  DATA BASE E SOFTWARE aggiornabile contenente sia l’analisi che gli interventi per ogni edificio e ogni area urbana analizzati.

¡  Per ciascun intervento viene quantificata una STIMA DEI COSTI che viene poi riportato in QUADRO GENERALE riferito a ciascun ambito di intervento.

Lo strumento definito, consentirà all’ufficio tecnico, attraverso un personal computer, di

gestire il PEBA nei seguenti modi:

§  attraverso un vincolo economico, richiamando tutti gli interventi ricompresi in una determinata spesa;

§  attraverso una sequenza temporale; §  attraverso tipologie di intervento, ricercando un/a determinato/a criticità/soluzione/

elemento; §  per sopravvenuta emergenza per cause non dipendenti dal programma amministrativo; §  per priorità di intervento, secondo valori assegnati sulla base di criteri stabiliti in fase di

programmazione.

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TESTO COORDINATO DGR N. 1428 DEL 06/09/2011 CON DGR N. 1898 DEL 14/10/2014 Art. 4 – Definizioni

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https://www.regione.veneto.it/web/lavori-pubblici/disposizioni-regionali

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A) Accessibilità: la possibilità per tutte le persone, indipendentemente dal loro stato di salute (ICF), di raggiungere l’edificio o le sue singole unità immobiliari e ambientali, di entrarvi agevolmente e di fruire di tutti gli spazi e attrezzature in esso presenti, compresi gli spazi esterni di pertinenza, in condizioni di adeguata sicurezza e autonomia; B) Accessibilità equivalente: mutuando il concetto dall’ambito della sicurezza (‘sicurezza equivalente’), in interventi su beni sottoposti a vincolo di tutela o in aree soggette a vincolo paesaggistico, laddove sia dimostrata l’impossibilità di applicare i criteri considerati dalla normativa vigente, il requisito dell’accessibilità si intende raggiunto attraverso soluzioni o modalità di gestione del bene o dell’area che ne migliorino le condizioni di accessibilità in modo che una persona con disabilità possa: ¡ muoversi anche se con l’aiuto di un accompagnatore o, nel caso di grandi aree, di mezzi ‘leggeri’ attrezzati; ¡ raggiungere solo alcune parti significative del bene o dell’area (concetto di visitabilità) e, per le restanti parti, avere la disponibilità di adeguati supporti informativi che permettano di conoscere e capire il medesimo; ¡ avere a disposizione idoneo materiale tattile e visivo, audioguide, etc. (facilitatori);

C) Adattabilità: la possibilità di modificare nel tempo lo spazio costruito a costi limitati, ovvero senza dover intervenire sulle strutture portanti e sulla principale dotazione impiantistica (i.e. colonne di scarico) dell’edificio, allo scopo di renderlo completamente ed agevolmente fruibile a tutte le persone, indipendentemente dal loro stato di salute. L’adattabilità rappresenta un livello ridotto di qualità, potenzialmente suscettibile, per originaria previsione progettuale, di trasformazione in livello di accessibilità; l’adattabilità è, pertanto, un’accessibilità differita nel tempo; D) Autonomia: la possibilità, per le persone con disabilità, di utilizzare, anche con l’ausilio di facilitatori, le proprie capacità funzionali per la fruizione degli spazi ed attrezzature in essi contenuti;

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E) Barriere architettoniche: ¡ gli ostacoli fisici che sono fonte di disagio per la mobilità di chiunque ed in particolare di coloro che presentano disabilità motoria, sensoriale e cognitiva; ¡ gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque il comodo e sicuro utilizzo di parti, attrezzature o componenti dell’edificio, nonché di spazi di pertinenza attrezzati; ¡ l’assenza o l’inadeguatezza di accorgimenti e segnalazioni che permettono l'orientamento e la riconoscibilità dei luoghi e delle fonti di pericolo per chiunque, in particolare per coloro che presentano disabilità sensoriali e cognitive;

F) Comfort: il benessere garantito alla persona dalla progettazione di spazi, attrezzature ed oggetti accessibili e fruibili per il tipo di funzione e relazione cui sono destinati; G) Deroga: in diritto si parla di deroga quando una norma giuridica trova applicazione in luogo di un'altra poiché la fattispecie disciplinata dalla prima (detta norma derogante) è più specifica di quella disciplinata dalla seconda (detta norma derogata), di modo che tra le due intercorre un rapporto di regola ed eccezione. In sintesi la deroga è l’istituto attraverso il quale, in una data fattispecie, un dettato normativo ne sostituisce un altro, con ciò configurandosi a carattere di eccezionalità; H) Disagio: la condizione procurata alla persona dalla presenza di ostacoli o dalla mancanza di accorgimenti, che impediscono il pieno godimento di uno spazio, di un servizio, o il pieno svolgimento di attività di relazione;

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I) Edificio e spazio privato aperto al pubblico: la nozione di edifici e spazi privati aperti al pubblico comprende tutti quegli ambienti spazi o edifici privati dove si svolga un'attività professionalmente organizzata a scopo di lucro, diretta allo scambio ed alla produzione di servizi, quali, ad esempio, teatri, cinematografi, club privati, alberghi, ristoranti, centri commerciali, negozi, bar, ambulatori, studi professionali ed altri. Secondo la Corte Costituzionale (9 aprile 1970 n 56) un locale deve considerarsi pubblico quando si accerti che in esso si svolge attività professionalmente organizzata a scopo di lucro diretta allo scambio e/o alla produzione di beni e servizi. La Cassazione ha attribuito il carattere pubblico ai locali che prevedano il pagamento di un biglietto d'ingresso, il rilascio di tessere d'ingresso o di tessere associative, a quelli che pubblicizzino la propria attività o che abbiano una struttura tale da rendere evidente lo svolgimento di un'attività imprenditoriale: nonché a quelli che consentano l'ingresso ad un rilevante numero di persone; J) Facilitatori (ICF): fattori che, mediante la loro assenza o presenza, migliorano il funzionamento e riducono la disabilità. Essi includono aspetti come un ambiente fisico accessibile, la disponibilità di una rilevante tecnologia di assistenza o di ausili e gli atteggiamenti positivi delle persone verso la disabilità e includono anche servizi, sistemi e politiche che sono rivolti ad incrementare il coinvolgimento di tutte le persone con una condizione di salute in tutte le aree di vita. L’assenza di un fattore può anche essere facilitante, come ad esempio, l’assenza di stigmatizzazione o di atteggiamenti negativi. I facilitatori possono evitare che una menomazione o una limitazione dell’attività divengano una restrizione della partecipazione, dato che migliorano la performance di un’azione, nonostante il problema di capacità della persona; K) Fruibilità (art. 2 L.R. 12 luglio 2007, n. 16): la possibilità, per le persone, di poter utilizzare con pieno godimento spazi aperti, spazi costruiti, arredi, servizi informativi, attrezzature e svolgere attività in sicurezza ed in autonomia;

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L) Interventi di nuova costruzione (art. 3 comma 1 lett. e) d.p.r 6 giugno 2001 n. 380): […]. Sono comunque da considerarsi tali: ¡ L.1) la costruzione di manufatti edilizi fuori terra o interrati, ovvero l'ampliamento di quelli esistenti all'esterno della sagoma esistente, fermo restando, per gli interventi pertinenziali, quanto previsto alla lettera L.5); ¡ L.2) gli interventi di urbanizzazione primaria e secondaria realizzati da soggetti diversi dal Comune; ¡ L.3) la realizzazione di infrastrutture e di impianti, anche per pubblici servizi, che comporti la trasformazione in via permanente di suolo inedificato; ¡ L.4) l’installazione di manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali roulottes, campers, case mobili, imbarcazioni, che siano utilizzati come abitazioni, ambienti di lavoro, oppure come depositi, magazzini e simili, e che non siano diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee; ¡ L.5) gli interventi pertinenziali che le norme tecniche degli strumenti urbanistici, in relazione alla zonizzazione e al pregio ambientale e paesaggistico delle aree, qualifichino come interventi di nuova costruzione, ovvero che comportino la realizzazione di un volume superiore al 20% del volume dell’edificio principale; ¡ L.6) la realizzazione di depositi di merci o di materiali, la realizzazione di impianti per attività produttive all'aperto ove comportino l'esecuzione di lavori cui consegua la trasformazione permanente del suolo inedificato;

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M) Interventi di ristrutturazione (art. 3 comma 1 lett. d) ed art. 10 comma 1 lett. c) del d.p.r 6 giugno 2001 n. 380): gli interventi rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, l’eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia sono ricompresi anche quelli consistenti nella demolizione e ricostruzione con la stessa volumetria e sagoma di quello preesistente, fatte salve le sole innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica. Comprendono inoltre gli interventi di ristrutturazione edilizia che comportino aumento di unità immobiliari, modifiche del volume, della sagoma, dei prospetti o delle superfici, ovvero che, limitatamente agli immobili compresi nelle zone omogenee A, comportino mutamenti della destinazione d’uso; N) Livello: qualsiasi orizzontamento o piano di calpestio, entro o fuori terra, compreso il solaio di copertura se agibile, destinato a qualunque uso. In tal ordine di idee un piano interrato costituisce un livello, con la conseguenza che, qualora esso si sommi a due piani fuori terra, si ottengono tre livelli indipendentemente dalla loro posizione rispetto alla quota di campagna. In tale conteggio non vengono considerati i livelli presenti all’interno di una medesima unità immobiliare – duplex e soppalchi – ovvero, al fine del conteggio, si valuta soltanto il livello della soglia di accesso all’unità stessa. Al contrario vengono computati gli eventuali piani interrati e non destinati, per esempio, a garage e cantine anche se funzionalmente ipotizzati disgiunti dal resto dell’edificio mediante scale che conducono all’esterno; O) Partecipazione: il coinvolgimento di una persona in una determinata situazione, nella quale riesce a svolgere le funzioni e partecipare alle attività previste, indipendentemente dallo stato di salute;

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P) Parti comuni: unità ambientali che servono o che connettono funzionalmente più unità immobiliari condominiali, secondo le definizioni di cui all’art. 2 del DM 236/89, quali, in via esemplificativa e non tassativa, vani scala, cortili, giardini e accessi comuni; Q) Persone con disabilità (art. 2 L.R. 12 luglio 2007, n. 16): soggetto con disabilità fisica, sensoriale psicologico-cognitiva, permanenti o temporanee, R) Stato di salute (ICF): la condizione in cui si trova ogni persona, indipendentemente dalla presenza di menomazioni delle strutture corporee e di disabilità delle funzioni fisiologiche; S) Visitabilità: la possibilità per tutte le persone, indipendentemente dal loro stato di salute (ICF), di accedere agli spazi di relazione e ad almeno un servizio igienico di ogni unità immobiliare. Sono spazi di relazione gli spazi di soggiorno o pranzo dell'alloggio e quelli dei luoghi di lavoro, servizio ed incontro, nei quali il cittadino entra in rapporto con la funzione ivi svolta. La visitabilità rappresenta un livello di accessibilità limitato ad una parte più o meno estesa dell'edificio o delle unità immobiliari, che consente comunque ogni tipo di relazione fondamentale anche alla persona con disabilità.