Caso organizzativo

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CASO ORGANIZZATIVO

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CASO ORGANIZZATIVO

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Uomo di 52 anni, ricoverato presso il Pronto Soccorso di un ospedale di “provincia” a seguito di arresto cardiaco di natura sconosciuta.I familiari sono giunti in Pronto Soccorso e reclamano per supposti ritardi da parte del 118 nei soccorsi e preannunciano una denuncia all’Autorità Giudiziaria.Nella scheda del 118 risulta che l’intervento è avvenuto alle 15 ed il paziente era in arresto cardiaco da tempo non noto; ripresa dell’attività cardiaca dopo 15 minuti di MCE e somministrazione di adrenalina intracardiaca, intubazione e ricovero in ospedale. L’esame neurologico all’ingresso del Pronto Soccorso (ore 15,45) mostra: stato di coma con midriasi fissa bilaterale, assenza di respirazione spontanea. Il paziente, già intubato, sottoposto a TAC cerebrale e ricoverato in rianimazione (ore 16,30) che mostra solo marcato edema cerebrale. Un ECG non mostra segni di infarto in atto. Il responsabile della rianimazione, nominato coordinatore locale alle donazioni da tre mesi, contatta il Centro Regionale e chiede collaborazione per una serie di problemi.

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1) L’Ospedale non ha un servizio di neurologia in

reperibilità e, a quell’ora è impossibile eseguire un EEG.

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1. trasferire il paziente presso il vicino ospedale regionale per eseguire l’EEG ed eventualmente l’accertamento di morte

2. inviare un neurologo ed un tecnico dal vicino ospedale regionale per l’esecuzione dell’EEG e per l’accertamento

3. attendere comunque il giorno successivo (h. 15) per eseguire l’EEG ed eventualmente iniziare il periodo di osservazione per l’accertamento di morte

Possibili azioni:

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1. trasferire il paziente presso il vicino ospedale regionale per eseguire l’EEG ed eventualmente l’accertamento di morte

2. inviare un neurologo ed un tecnico dal vicino ospedale regionale per l’esecuzione dell’EEG e per l’accertamento

3. attendere comunque il giorno successivo (h. 15) per eseguire l’EEG ed eventualmente iniziare il periodo di osservazione per l’accertamento di morte

Possibili azioni:

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2) I Familiari presenti sono i fratelli e i genitori del paziente;

il paziente è separato di fatto, da molti anni, da una donna che

attualmente vive in Francia. Non risulta una separazione legale.

Tutti i presenti sono molto aggressivi perché ritengono che vi

sia stato un ritardo nei soccorsi e lo fanno presente anche al

rianimatore che li accoglie in reparto.

A chi ci si deve rivolgere?

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2. Si informeranno i familiari della gravità della situazione spiegando della possibilità di approfondire le cose in un secondo tempo tramite la documentazione medica che sarà messa a loro disposizione. Si cercherà inoltre un contatto con la moglie per informarla della situazione ed, eventualmente, quando sarà il momento, per proporre la donazione.

3. Non si dirà nulla ai familiari e si cercherà un contatto con la ex moglie.

Possibili azioni:

1. Data la separazione di fatto si chiederà il consenso ai familiari presenti precisando che la responsabilità del ritardo non è dell’ospedale ma dei sanitari del 118.

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2. Si informeranno i familiari della gravità della situazione spiegando della possibilità di approfondire le cose in un secondo tempo tramite la documentazione medica che sarà messa a loro disposizione. Si cercherà inoltre un contatto con la moglie per informarla della situazione ed, eventualmente, quando sarà il momento, per proporre la donazione.

3. Non si dirà nulla ai familiari e si cercherà un contatto con la ex moglie.

Possibili azioni:

1. Data la separazione di fatto si chiederà il consenso ai familiari presenti precisando che la responsabilità del ritardo non è dell’ospedale ma dei sanitari del 118.

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3) Il giorno seguente è sabato e il coordinatore

dell’Ospedale fa presente al CRT che non riesce a reperire

il tecnico per l’EEG; propone di eseguire una angiografia

per evitare l’esecuzione dell’EEG.

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Possibili azioni:

Il CRT risponde:

1. L’angiografia consente effettivamente di evitare l’EEG

2. L’angiografia è in questo caso inutile, bisogna fare comunque l’EEG e quindi si invierà un tecnico dall’ospedale regionale

3. L’angiografia va fatta comunque così come l’EEG, per il quale verrà inviato un tecnico di neurofisiologia dall’ospedale regionale.

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Possibili azioni:

Il CRT risponde:

1. L’angiografia consente effettivamente di evitare l’EEG

2. L’angiografia è in questo caso inutile, bisogna fare comunque l’EEG e quindi si invierà un tecnico dall’ospedale regionale

3. L’angiografia va fatta comunque così come l’EEG, per il quale verrà inviato un tecnico di neurofisiologia dall’ospedale regionale.

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4) Una volta installato l’apparecchio dell’EEG il tecnico

fa presente che, data la mancanza di esperienza con quel

particolare modello, non riesce ad eliminare completamente

alcuni artefatti dal tracciato. Il neurologo, che è al suo primo

accertamento, pur essendo certo della diagnosi di morte con criteri neurologici, tuttavia non è in grado, data la presenza di artefatti,

di refertare il silenzio elettrico cerebrale.

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Il coordinatore propone:

1. esauriti i tentativi indicati dall’Allegato 1, attendere fino al giorno seguente nella speranza che il tracciato sia più “pulito”

2. chiedere una consulenza al servizio di neurofisiopatologia dell’ospedale regionale tramite il CRT

3. cambiare l’apparecchio EEG

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Il coordinatore propone:

1. esauriti i tentativi indicati dall’Allegato 1, attendere fino la giorno seguente nella speranza che il tracciato sia più “pulito”

2. chiedere una consulenza al servizio di neurofisiopatologia dell’ospedale regionale tramite il CRT

3. cambiare l’apparecchio EEG

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5) Una volta iniziato l’accertamento di morte il

rianimatore/coordinatore locale contatta la famiglia

per la proposta di donazione.

I familiari fanno presente che intendono esporre

una denuncia all’AG per i ritardi nei soccorsi e

quindi richiedono l’autopsia.

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Il coordinatore risponde:

1. L’autopsia sarà possibile anche dopo il prelievo di organi e sarà informato il PM di turno per ottenere il nulla

osta al prelievo e poter iniziare le operazioni peritali in sede di prelievo. In ogni caso è necessario informare la moglie del deceduto in quanto è lei avente diritto in materia di espressione di volontà al prelievo.

2. Cercherà di convincere i familiari a non fare la denuncia in quanto a suo giudizio non c’è responsabilità da parte dei sanitari

3. Eviterà di parlare con i familiari presenti per parlare solo con la moglie.

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Il coordinatore risponde:

1. L’autopsia sarà possibile anche dopo il prelievo di organi e sarà informato il PM di turno per ottenere il nulla

osta al prelievo e poter iniziare le operazioni peritali in sede di prelievo. In ogni caso è necessario informare la moglie del deceduto in quanto è lei avente diritto in materia di espressione di volontà al prelievo.

2. Cercherà di convincere i familiari a non fare la denuncia in quanto a suo giudizio non c’è responsabilità da parte dei sanitari

3. Eviterà di parlare con i familiari presenti per parlare solo con la moglie.

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6) I familiari comunicano che hanno raggiunto la moglie al

telefono e che la stessa non è disponibile a venire in

ospedale se non il giorno dopo.

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Il coordinatore propone:

1. Se danno loro il consenso non importa se la moglie non è presente

2. Si contatta la moglie al telefono, con i familiari presenti, per comunicarle della procedura del prelievo di organi

3. I familiari devono sottoscrivere di essere gli unici familiari presenti

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Il coordinatore propone:

1. Se danno loro il consenso non importa se la moglie non è presente

2. Si contatta la moglie al telefono, con i familiari presenti, per comunicarle della procedura del prelievo di organi

3. I familiari devono sottoscrivere di essere gli unici familiari presenti

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7) Mentre i familiari si dichiarano favorevoli alla donazione degli organi la moglie, contattata al telefono, comunica di

non essere d’accordo perché il marito le aveva manifestato

parere contrario

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1. Si deve accettare l’opposizione senza discutere data la distanza.

2. Si cercherà di approfondire insistendo con la moglie perché si presenti in ospedale facendo presente che l’opposizione al prelievo deve essere fatta per iscritto e quindi non possiamo accettare un rifiuto soltanto verbale

3. Si può inviare al domicilio della moglie un rappresentante delle forze dell’ordine (CC, PS o PM) per firmare il verbale di opposizione

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1. Si deve accettare l’opposizione senza discutere data la distanza.

2. Si cercherà di approfondire insistendo con la moglie perché si presenti in ospedale facendo presente che l’opposizione al prelievo deve essere fatta per iscritto e quindi non possiamo accettare un rifiuto soltanto verbale

3. Si può inviare al domicilio della moglie un rappresentante delle forze dell’ordine (CC, PS o PM) per firmare il verbale di opposizione

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8) Dopo due ore, e tre telefonate con il coordinatore

locale, la moglie si convince ad accettare la donazione di

organi, ma non potrà essere presente prima di domattina.

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Il coordinatore decide:

1. protrarre il mantenimento del potenziale donatore fino al giorno successivo

2. procedere con il prelievo verbalizzando l’avvenuta informazione dell’avente diritto in assenza di una opposizione scritta

3. andare i carabinieri al domicilio della moglie per firmare il consenso al prelievo

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Il coordinatore decide:

1. protrarre il mantenimento del potenziale donatore fino al giorno successivo

2. procedere con il prelievo verbalizzando l’avvenuta informazione dell’avente diritto in assenza di una opposizione scritta

3. andare i carabinieri al domicilio della moglie per firmare il consenso al prelievo