Casi di Patologie più frequenti nei ratti Sprague-Dawley

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CASI DI PATOLOGIE PIU’ FREQUENTI NEI RATTI SPRAGUE-DAWLEY CONFRONTO CON IL TESSUTO NORMALE Erik Fortini Eleonora Samaritani 1

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CASI DI PATOLOGIE PIU’ FREQUENTI NEI RATTI SPRAGUE-DAWLEY CONFRONTO CON IL

TESSUTO NORMALE

Erik FortiniEleonora Samaritani

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Il presente atlante istologico – patologico è stato realizzato dagli alunni Fortini Erik 4 S e Sammaritani Eleonora 4 T (anno scolastico 2011-12) nell’ambito di una convenzione stipulata tra l’Istituto Bassi Burgatti e l’ Istituto Ramazzini Cooperativa Sociale Onlus - Centro di Ricerca sul Cancro "Cesare Maltoni" di Bentivoglio (BO) . Firmatari della convenzione sono; per l’Isit Bassi Burgatti il dirigente Mauro Borsarini, per l’Istituto Ramazzini la dottoressa Fiorella Belpoggi che si è avvalsa della sua equipe costituita dai dottori Eva Tibaldi, Fabiana Manservisi, Marco Manservigi, Luana De AngelisLa fase organizzativa è stata curata dal prof. Somenzi Bruno delegato dal dipartimento di biologia dell’Istituto Bassi Burgatti Tutte le foto sono originali, realizzate con la supervisione dei ricercatori dell’Istituto Ramazzini, microscopio e fotocamera digitale sono stati messi a disposizione dell’Istituto Ramazzini, i preparati istologici sono stati realizzati dagli alunni e dai ricercatori dell’Istituto Ramazzini che ne è anche il proprietario.I commenti alle foto sono originali.

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Questa presentazione è stata creata per mostrare ciò che noi abbiamo potuto osservare durante lo stage all’Istituto di ricerca CRCCM/IR. Durante queste settimane abbiamo potuto lavorare con i ricercatori dell’istituto, apprendere alcune tecniche pratiche utilizzate nei laboratori, in particolare abbiamo incluso i tessuti di ratto SD in paraffina e abbiamo studiato alcuni organi descrivendone le caratteristiche normali e patologiche attraverso fotografie al microscopio; per le fotografie sono stati scelti questi organi:- Fegato;- Ghiandole Mammarie;- Polmoni;- Pancreas;- Reni ;- Vescica.

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TUMORE: Processo di crescita locale eccessiva, derivato da una proliferazione autonoma progressiva e afinalistica di alcune cellule dell’organismo.I tumori si differenziano in benigni e maligni in base a certe caratteristiche: presenza di capsula esterna, tipo di cellule presenti e architettura del tessuto, grado di atipia, dimensione e forma cellulare, metastasi, rapporto nucleo/citoplasma, infiltrazione dei tessuti adiacenti.

TUMORE BENIGNII tumori epiteliali benigni, con cellule cubico/cilindriche e nucleo tondeggiante, possono derivare dall’epidermide (Papilloma squamocellulare) o dalle mucose interne (Polipo adenomatoso o ghiandolare) oppure derivano da organi solidi parenchimatosi (Adenoma del polmone, del fegato, della ghiandola mammaria). I tumori mesenchimali benigni con cellule a forma affusolata/stellata e nucleo allungato, derivano da vari tipi di cellule che costituiscono i tessuti connettivi, muscolari, nervosi, ossei e dei vasi (Es. Leiomioma dell’utero, Lipoma del tessuto adiposo maturo, Angioma dei vasi sanguigni, Fibroma del sottocute, Osteoma dell’osso, Neurinoma dei nervi).

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TUMORI MALIGNII tumori epiteliali maligni vengono chiamati Carcinomi, quelli che hanno origine in organi ghiandolari parenchimatosi si differenziano in Adenocarcinomi (papillari/cistici, solidi/midollari con stroma, mucinosi con cellule producenti muco), mentre quelli che originano da epitelio pavimentoso si indicano come Carcinomi squamocellulari con cellule spinose differenziate (cute, cavo orale, Zymbal, prestomaco, cervice uterina). I tumori mesenchimali maligni del connettivo e dei tessuti di sostegno si chiamano Sarcomi.

DIFFERENZE TUMORI BENIGNI E MALIGNI -Benigni: viene rispettata la struttura dell’organo, ma è alterato il controllo della crescita cellulare, le cellule sono più grandi e c’è un’espansione cellulare comprimente il tessuto circostante, è presente una capsula esterna, la forma delle cellule è regolare ma con scarsa atipia e rare mitosi, il rapporto nucleo/citoplasma è normale e non vi è metastasi (Es. Adenoma, Papilloma, Polipo, Fibroma).-Maligni: si ha la perdita dell’architettura cellulare originaria (distruzione del tessuto originario), un’alta velocità di crescita, l’infiltrazione dei tessuti circostanti, l’assenza o la rottura della capsula, l’atipia cellulare con la perdita di forma e funzione rispetto alla cellula originaria, le mitosi sono frequenti, i nuclei sono ipercromatici con rapporto nucleo/citoplasma alterato a favore del nucleo e dei nucleoli prominenti, necrosi, ulcere e vi è la presenza di metastasi (Es. Adenocarcinomi, Carcinomi squamocellulari, Sarcomi).

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FEGATO

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Il fegato è una ghiandola che svolge varie funzioni:-metaboliche: sintesi del glicogeno;-detossificazione: scarti o farmaci;-sintesi di proteine;-secrezione della bile.L’unità funzionale è il lobulo epatico costituito da lamine di cellule epatiche, gli epatociti, separati da ampi canali vascolari, i sinusoidi. I lobuli sono circondati da sottili setti di tessuto connettivo non completi. Al centro di ogni lobulo è presente una venula epatica che drena i prodotti di un singolo lobulo e dal quale gli epatociti si dispongono a raggiera. Ognuno di essi ha confini irregolari ed è delimitato da spazi portali e scarso tessuto connettivo. Gli epatociti (cellula base del fegato) sono disposti, invece, secondo una tipica struttura detta a «cordone». Queste due strutture sono separate tramite uno stretto spazio, detto di Disse che drena i vasi linfatici.

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Le patologie osservabili nel fegato di roditori (topo e ratto) sono:

STEATOSI (o degenerazione grassa) ;FOCUS EOSINOFILO ;ADENOMA EPATOCELLULARE ;ADENOCARCINOMA EPATOCELLULARE ;COLANGIOMA ;

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-STEATOSI (o degenerazione grassa):

E’ una perturbazione nella disposizione e nel metabolismo dei lipidi nel fegato. Negli epatociti si possono notare uno o più vacuoli rotondi ben definiti di grandezza variabile, inizialmente si hanno goccioline di piccole dimensioni che successivamente si uniscono creando vacuoli via via sempre più grandi, i quali comprimono il nucleo e il citoplasma degli epatociti verso la periferia.

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-FOCUS EOSINOFILO :

E’ una proliferazione localizzata di epatociti, fenotipicamente differenti dagli epatociti che costituiscono il parenchima normale, in quanto presentano ipertrofia e colorazione distinta.

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-ADENOMA EPATOCELLULARE:

E’ una neoplasia benigna che interessa gli epatociti, può originarsi da un’Iperplasia che degenera poi in Adenoma. Pur essendo un tumore benigno può successivamente degenerare in una forma maligna detta Adenocarcinoma. Il tessuto lesionato si presenta in noduli circondati da tessuto sano, il quale viene compresso verso l’esterno. Si può ben vedere in foto la linea di demarcazione tra nodulo e parenchima grazie alla disposizione perpendicolare dei cordoni di epatociti tumorali rispetto a quelli del tessuto sano.Si ha una perdita della normale architettura lobulare, la lesione può essere singola o multipla e a volte circondata da una capsula fibrosa. Gli epatociti della lesione sono ipertrofici oppure mostrano segni di alterazione degenerativa, come inclusioni e vacuoli (puntini viola all’interno dei sinusoidi in foto).

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-ADENOCARCINOMA EPATOCELLULARE :

E’ una neoplasia di tipo maligno che interessa gli epatociti ma, a differenza dell’Adenoma, la zona lesionata non si presenta come un nodulo ben definito ma continua ad ingrandirsi infiltrando tutto il parenchima epatico. Nella zona lesionata, come si può ben vedere dalla foto a destra, gli epatociti perdono la loro disposizione a cordoni singoli, formando raggruppamenti di due o più file di epatociti; essi possiedono ,infatti, un elevato indice mitotico.Il tumore può originarsi in due distinti modi: -per evoluzione seguendo un percorso continuo che da Focus ipertrofico si sviluppa in Adenoma e quindi in Carcinoma;-la degenerazione cellulare può risultare immediatamente in trasformazione maligna.

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Nell’Adenocarcinoma epatocellulare la zona lesionata può avere tre differenti pattern (aspetto morfologico):-Trabecolare, composto da epatociti ben differenziati formanti trabecole pluristratificate;-Ghiandolare, gli epatociti maligni formano un singolo strato attorno ad uno spazio centrale cistico;-Solido, sono presenti cellule piccole ed ipercromatiche e strutture vascolari, entrambe scarsamente differenziate. All’interno della neoplasia si possono osservare dotti biliari, aree emorragiche, necrosi e foci di ematopoiesi. Per esempio, nella foto a lato, è ben visibile una zona necrotica generata dalla risposta immunitaria dell’organismo alla neoplasia.Una malattia spesso associata a questo tumore è la Steatosi, ben evidente in foto, e la Fibrosi epatica che in patologia umana viene definita «Cirrosi».

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-COLANGIOMA :

E’ un tumore benigno dei dotti biliari, generato da una loro iperproliferazione, nella quale si uniscono e si ingrandiscono andando a costituire un’unica massa tumorale, nella foto in alto, infatti, si può notare una netta separazione tra il tessuto sano e la zona dove sono convogliati tutti i dotti.Questo è un esempio di tumore cistico.Gli acini sono delimitati da un singolo strato di cellule cuboidali, ben visibile nella foto in basso a destra.

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GHIANDOLE MAMMARIE

Queste ghiandole sono presenti sia nel maschio che nella femmina, ma in quest’ultima si sviluppano di più al fine dell’allattamento della prole. I ratti hanno 12 ghiandole mammarie che iniziano nella zona cervicale e terminano nella zona caudale.Esse sono sottili e si trovano sotto pelle, ciò spiega la presenza del tessuto muscolare presente in foto. L’unità funzionale è costituita da acini, immersi nel tessuto adiposo, che secernono (nel ratto femmina) il latte negli appositi vacuoli presenti al loro interno, da qua il latte passerà in un dotto di media grandezza per poi passare in un dotto più grande dove vengono convogliate le secrezioni di tutti gli acini terminando nel capezzolo.Come si può notare in figura (in alto a destra) gli acini sono delimitati da cellule cuboidali e separati tra loro da tessuto fibroso (parte rosa).

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Le patologie osservabili nelle ghiandole mammarie di roditori sono:

IPERPLASIA ;ADENOMA ;FIBROADENOMA ; ADENOCARCINOMA ;

Per le ghiandole mammarie si è evidenziato il loro possibile percorso degenerativo, partendo dall’iperplasia, passando per gli adenomi e poi arrivare all’Adenocarcinoma.

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-IPERPLASIA :

Gli acini in foto sono affetti da Iperplasia, si nota bene la proliferazione cellulare e la tendenza ad organizzarsi in strutture preadenoma; essi sono secernenti come si può vedere nella foto a destra, infatti, nei vacuoli è possibile apprezzare le vescicole di secreto.Nel tessuto sano sarebbe fisiologica nel periodo di allattamento, ma se si presenta in modo continuativo non si tratta più di una risposta ad una necessità dell’organismo, bensì di un Adenoma.

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-ADENOMA :

Nella foto a sinistra si può notare il passaggio da Iperplasia ad Adenoma; esso è un tumore benigno derivato da un’Ipertrofia nelle cellule neoplastiche. Nella foto a destra è ben visibile come l’attività di secrezione nelle cellule sia ad alti livelli, infatti gli acini sono ingranditi e pieni di secreto (zona rosa in foto).Un altro tumore benigno che può presentarsi dopo un’Iperplasia è il Fibroadenoma.

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-FIBROADENOMA :

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Esso è un tumore benigno dove è presente, oltre al tessuto ghiandolare, una parte di tessuto connettivo fibroso che si presenta con cellule allungate (fibrociti ben differenziati) che producono una discreta quantità di collagene (parte più rossa in foto).Gli alveoli sono costituiti da un singolo strato di cellule contenenti vacuoli lipidici, nel lume alveolare può essere presente materiale secretorio.Nei tumori più grandi l’aumento di fibre collagene può portare alla costrizione e all’atrofia dell’epitelio ghiandolare, infatti in foto si nota bene come la zona fibrosa costringa gli alveoli presenti in alto e a sinistra.

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- ADENOCARCINOMA :

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Esso è un tumore maligno dove i lobuli di cellule perdono la loro organizzazione. Vi è un alta variabilità nel pattern, anche all’interno della singola lesione (cistico, solido, etc).L’epitelio è organizzato in strutture tubolari che assomigliano a quelle delle ghiandole, a volte potrebbero essere presenti cisti di fluido (attività secretoria).Un indice di elevata malignità si ha quando gli acini si ingrandiscono e gli spazi interni si riempiono di cellule neoplastiche, staccatesi dalla membrana basale, che vanno ad originare strutture simili a quelle degli acini, si avrà quindi un acino dentro ad un altro (vedi foto in altro a destra).

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POLMONI

Nella prima foto si può osservare una porzione di polmone di ratto SP, si nota la particolare spugnosità del tessuto in quanto è composto da tante piccole cavità (zone bianche della foto) chiamate alveoli, mentre le cavità più grandi sono bronchioli e vasi polmonari. I bronchioli (foto in alto a destra) sono vie respiratorie che presentano un diametro inferiore al millimetro e non contengono cartilagine o ghiandole sottomucose; l’epitelio di cui è costituito è pseudostratificato con cellule ciliate, aventi grandi nuclei, e cellule caliciformi. Molto spesso i bronchioli sono accompagnati, come nella foto in alto a sinistra, da vasi polmonari di tipo venoso o arterioso (VP).Gli alveoli sono costituiti da tre elementi: epitelio, connettivo e vasi ematici. Il primo forma un rivestimento continuo ed è costituito da due tipi di cellule, la maggior parte delle quali sono larghe ed estremamente appiattite (pneumociti di tipo uno), il secondo tipo di cellule, pneumociti di tipo due, sono, invece, rotondi e con un citoplasma pieno di vacuoli che secernono i surfactanti (tensioattivo che impedisce il collasso degli alveoli); il tessuto connettivo forma uno strato di supporto mentre i vasi ematici hanno il compito di completare gli scambi gassosi all’interno dell’alveolo.

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VP

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Le patologie osservabili nei polmoni di roditore sono:

ADENOMA BRONCO/ALVEOLARE;ADENOCARCINOMA BRONCO/ALVEOLARE;

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-ADENOMA BRONCO/ALVEOLARE :

Questo tumore benigno colpisce i pneumociti di tipo due, localizzandosi nella periferia del polmone con la tipica struttura a noduli di piccole dimensioni; essi son ben delimitati e caratterizzati da un alta densità cellulare dove le cellule neoplastiche sono relativamente uniformi.L’attività mitotica è rara o assente, occasionalmente il tumore infiltra bronchioli adiacenti.Sono possibili due pattern:-Solido, spazio alveolare riempito da cellule neoplastiche con nucleo tondo e abbondante citoplasma granulato o vacuolato, frequentemente queste zone sono circondate da alveoli delimitati da cellule di tipo due iperplastiche; è presente una scarsa demarcazione tra tumore e parenchima.-Papillare, composto maggiormente da strutture papillari circondate da cellule cuboidali con un’architettura regolare ben demarcata dal tessuto circostante; può essere associato a zone periferiche affette da iperplasia, ma non vi è distruzione o invasione di tessuti adiacenti.

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-ADENOCARCINOMA BRONCO/ALVEOLARE :

Questo tumore maligno è caratterizzato da una rapida crescita cellulare irregolare scarsamente circoscritta e che si espande fino ad occupare un intero lobo. Si ha una variabilità nella forma cellulare, un incremento dell’attività mitotica con invasione delle pareti dei bronchioli dei tessuti interstiziali e della pleura, modificazione dell’architettura e dell’organizzazione delle cellule tumorali che varia da regione a regione. Anch’esso, come l’Adenoma, può originarsi da pneumociti di tipo due.In questa foto il pattern è di tipo papillare: presenza di cellule cuboidali e colonnari o pleomorfiche che formano strutture papillari supportate da tessuto connettivo.

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PANCREAS

Il pancreas è una ghiandola ricca di lobuli, rivestita da uno strato di connettivo che fa penetrare dei setti tra essi.E’ una ghiandola con funzione sia esocrina che endocrina. Il pancreas esocrino, che costituisce gran parte dell’organo, ha la funzione di secernere il succo pancreatico contenente enzimi digestivi; mentre quello endocrino, costituito dalle isole di Langerhans, secerne insulina e glucagone, ormoni che regolano la quantità di glucosio presente nel sangue (indice glicemico). La componente esocrina è formata da acini secretori che drenano principalmente nel dotto pancreatico principale. Ogni acino è costituito da un aggregato di cellule secretorie piramidali, che drenano nei dotti intercalari (vedi foto a destra), essi poi confluiscono nei dotti interlobulari. I dotti sono rivestiti da un epitelio cubico semplice che diventa stratificato all’aumentare delle loro dimensioni.

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La componente endocrina è costituita da aggregati di tessuto endocrino, detti «isole di Langerhans», di dimensioni diverse e più numerosi nella coda del pancreas. Sono costituite da differenti tipi cellulari, ognuno dei quali è responsabile della sintesi di uno specifico ormone peptidico (principalmente insulina e glucagone). Le isole di Langerhans sono formate da aggregati di cellule secernenti (anche tremila) irrorate da numerosi capillari; una sottile capsula reticolare circonda ogni isola. Le cellule endocrine sono piccole e con un citoplasma debolmente colorato, ciò rappresenta l’abbondanza di reticolo endoplasmatico rugoso che secerne una grande quantità di proteine.

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Le patologie osservabili nel pancreas di roditore sono:

ADENOMA ESOCRINO; ADENOMA ENDOCRINO; ADENOCARCINOMA ESOCRINO; ADENOCARCINOMA ENDOCRINO; ADENOMA MISTO ACINARE/ISOLE DI LANGERHANS;

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-ADENOMA ESOCRINO :

L’adenoma è un tumore benigno che si presenta sottoforma di noduli: i tumori più piccoli sono generalmente costituiti da una singola massa, mentre quelli più estesi sono di tipo multinodulare. Le cellule degli acini sono organizzate in strutture tubulari ramificate e mantengono un alto livello di differenziazione; generalmente all’interno di un adenoma sono presenti dotti, ma non le isole di Langerhans.

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-ADENOMA ENDOCRINO :

E’ un adenoma che colpisce le isole di Langerhans, generalmente si presenta sottoforma di singoli noduli ben circoscritti, che possono comprimere il tessuto acinare adiacente. Alcuni adenomi non capsulati incorporano gruppi di cellule acinari che si trovano vicino alla sua periferia. A volte le cellule possono essere organizzate in strutture a cordoni separate da tessuto fibrovascolare oppure in solidi raggruppamenti.

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In figura è possibile apprezzare la transizione del tumore da benigno a maligno, ovvero da Adenoma ad Adenocarcinoma.La neoplasia tenta di «sfondare» la capsula, infiltrandosi nel parenchima circostante, si possono notare le aree di atipia, ovvero zone con modificazione cellulare.

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-ADENOCARCINOMA ESOCRINO :

Generalmente è costituito da cellule acinari ben differenziate, la perdita della struttura degli acini e il pattern di crescita eterogenea sono criteri per distinguere l’Adenocarcinoma dall’Adenoma.Nella foto in basso a destra si nota come le cellule siano disordinate e come gli acini abbiano perso la loro organizzazione.Nella foto in alto a sinistra si apprezza, invece, una metastasi, ovvero un distaccamento del tumore originario che si è infiltrato in una zona di tessuto ancora sano.

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-ADENOCARCINOMA ENDOCRINO :

L’Adenocarcinoma delle isole di Langerhans è simile alla sua controparte benigna, ma il pattern di crescita è molto più variegato. La presenza di metastasi è molto rara.Esso è caratterizzato dall’espansione del tumore al di fuori della capsula primitiva e quindi all’invasione di tutto l’organo.

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-ADENOMA MISTO ACINARE/ISOLE DI LANGERHANS :

E’ un tumore molto raro, nel quale la neoplasia coinvolge sia il tessuto esocrino che quello endocrino; le cellule acinari sono generalmente ingrandite e con un alto contenuto di citoplasma basofilico.Nella foto in alto a destra si osserva chiaramente che le cellule acinari esocrine sono quelle più grandi e scure, mentre le altre più chiare sono quelle delle isole di Langerhans.

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RENE

E’ l’organo principale del sistema urinario ed è costituito da due regioni: quella corticale, più esterna, e quella midollare, più interna.Nella zona corticale sono presenti i corpuscoli renali e i tubuli che convergono verso il loro apice formando una struttura piramidale che sbocca nella pelvi.I corpuscoli renali appaiono come dense strutture rotonde, i glomeruli, circondati da stretti spazi detti di «Bowman». Essi filtrano il sangue e il filtrato passa successivamente in una serie di tubuli (prossimale, distale, ansa di Henle e dotto collettore) per poi confluire nella pelvi.

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Nella foto in basso a sinistra sono ben visibili i corpuscoli renali.L’arteriola renale afferente penetra la capsula di Bowman ramificandosi e formando il glomerulo. I capillari sono sostenuti da tessuto connettivo specializzato, il mesangio, composto di materiale simile a quello delle membrane basali. Le cellule mesangiali sono incluse all’interno del mesangio mentre il lume dei capillari è delimitato da cellule endoteliali, la capsula di Bowman è rivestita, invece, da cellule pavimentose. I tubuli adiacenti ai glomeruli, invece, sono i contorti prossimali e distali. Nelle altre foto si ha invece un dettaglio dei tubuli renali, in particolare dell’ansa di Henle, costituita da varie parti. L’ansa si origina dal tubulo prossimale, scende nella zona midollare formando, appunto, un’ansa per poi risalire fino ad arrivare al tubulo distale.L’ansa di Henle è costituita, nei suoi vari tratti, da diversi tipi di tessuti epiteliali: pavimentoso semplice nella zona discendente, cubico nella zona ascendente e colonnare nei dotti collettori.

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Nella foto in alto a sinistra si ha una panoramica della papilla renale, dei tubuli e dei dotti collettori che vi confluiscono, mentre nella foto in alto a destra si ha un particolare della papilla renale.Il tubulo collettore si origina dalla parte terminale del tubulo contorto distale, parecchi tubuli confluiscono in un unico dotto collettore che progressivamente si unisce ad altri dotti per formare i dotti del Bellini. I tubuli collettori sono rivestiti da epitelio cubico semplice e costituiti da due tipi di cellule: le principali e le intercalate.La papilla renale forma l’apice della piramide midollare e confluisce nello spazio pelvi-caliceale; i dotti di Bellini confluiscono qui per scaricare l’urina in questo spazio.Nella foto in basso si può osservare l’epitelio di transizione, detto «Urotelio», rinvenibile nei canali di conduzione dell’apparato urinario. E’ costituito da un numero variabile di strati, da tre a sei; le cellule dello strato basale sono compatte e di forma cubica, quelle intermedie sono più poligonali, mentre quelle di superficie vengono dette ad «ombrello», che permettono di mantenere l’epitelio impermeabile all’urina.

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Le patologie osservabili nei reni di roditore sono:

MINERALIZZAZIONE DELLE PELVI; DEGENERAZIONE CISTICA ; ADENOMA DEI TUBULI ; ADENOCARCINOMA ; LIPOMA ; LIPOSARCOMA ;

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-MINERALIZZAZIONE DELLA PELVI : -DEGENERAZIONE CISTICA :

Nella foto è rappresentato un fenomeno di mineralizzazione situato all’interno dei dotti di Bellini nell’apice renale, le zone più scure sono le mineralizzazioni, ovvero precipitati di vari sali presenti nell’urina (Calcoli renali).

E’ una degenerazione dei tubuli renali all’interno dei quali si accumula materiale proteico formando la struttura visibile in foto detta a «cilindri ialini». Non è un tumore, ma una degenerazione tipica di organismi in età avanzata che può però essere associata a neoplasia.

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-ADENOMA DEI TUBULI :

E’ costituito da una massa di cellule epiteliali di piccole dimensioni e ben circoscritta, può originarsi da una degenerazione ed è costituita da una compattazione dei tubuli renali. Possono essere presenti piccole emorragie, aree necrotiche e infiltrazioni nel parenchima circostante. Nella foto in alto a destra si può notare la grande proliferazione cellulare e la compattazione dei tubuli.

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Questa foto rappresenta la transizione della neoplasia da Adenoma ad Adenocarcinoma, si ha un tumore «borderline» in cui è ben visibile un’infiltrazione del tumore nel parenchima che sta passando da benigno a maligno. Si può ben vedere come una zona circoscritta nodulare abbia rotto la capsula dalla quale era avvolta e come si stia infiltrando nel tessuto adiacente della zona pelvica.

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-ADENOCARCINOMA :

L’Adenocarcinoma dei tubuli renali si differenzia dall’Adenoma in quanto è generalmente più esteso, più vascolarizzato e con atipia cellulare. Emorragie ed aree necrotiche sono tipiche di questo tipo di tumore. Nella prima foto si vede la zona di tessuto sano affiancata al tessuto malato con grande presenza di aree necrotiche, delle quali si può vedere un dettaglio molto evidente nella foto affianco.

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- LIPOMA :

Nella foto a sinistra si osserva un lipoma, ovvero un tumore benigno che interessa il tessuto adiposo, in questo caso presente all’interno di un rene. I tumori del tessuto adiposo sono meno comuni di quelli epiteliali e colpiscono maggiormente i ratti in età avanzata. I lipomi di piccole dimensioni sono presenti nella zona midollare, mentre quelli più grandi sono presenti nelle zone più profonde della zona midollare oppure possono estendersi in quella corticale. Nella foto a destra si vede come all’interno del citoplasma le goccioline lipidiche comprimano il nucleo della cellula formando una struttura che prende il nome di «ring cells» (cellula ad anello) in quanto il nucleo si trova schiacciato dalla cisti lipidica alla periferia della cellula.

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- LIPOSARCOMA :

E’ un tumore di tipo maligno dei lipociti e non dei tubuli renali. Nella prima foto si può notare la zona di tessuto sano a sinistra e la zona di tessuto malato a destra, con un’evidenziazione della zona di transizione ingrandita nella foto in alto a destra.In un Liposarcoma il citoplasma delle cellule è quasi assente in quanto viene occupato dai lipociti e i nuclei vengono schiacciati.Si sviluppa da un Lipoma e può raggiungere anche il peritoneo (membrana che avvolge tutta la cavità addominale) in quanto esso è lipofilo.

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VESCICA

La vescica è la struttura atta a raccogliere l’urina che vi confluisce dai reni. La parete della vescica è costituita da tre strati formati da muscolatura liscia e da fibre elastiche che si detraggono durante la minzione. L’epitelio di transizione che riveste la vescica si introflette in numerose pieghe; lo strato esterno avventiziale contiene arterie, vene e vasi linfatici.

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- PAPILLOMA :

E’ un tumore benigno che colpisce il tessuto epiteliale di transizione che riveste la vescica. Nella foto in alto a destra si ha un dettaglio del Papilloma dove il tessuto epiteliale forma multistrati di cellule oltre a creare la grande estroflessione evidente nella foto a sinistra. Il tumore forma delle estroflessioni (papille) costituite internamente da tessuto fibrovascolare circondate da tessuto epiteliale stratificato.

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE