Casentino IN Toscana 2015

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sapori eventi consigli arte 2 015 Casentino Toscana In la verde valle

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Guida della valle del Casentino, con itinerari di arte, storia, natura ed enogastronomia. Bibbiena, Chiusi della Verna, Poppi, Pratovecchio Stia, Raggiolo.

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sapori eventi consigliarte 2 015

Casentino ToscanaIn

la verde valle

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la verde valle"Il primo e più elevato bacino dell’Arno, dal giogo di

Falterona sino a Monte Giovi, dove il secondo baci-no si disserra, porta il nome di Casentino. Il suo perime-tro di figura quasi sferoidale è circoscritto da alti monti, i quali scendono dalla catena centrale dell’Appenni-no...”. Così descriveva nel 1833 il Casentino Emanuele Repetti nel suo “Dizionario Geografico della Toscana” e lo storico così elogiava la valle: “l'eccellente qualità dell’a-ria, delle acque, delle carni e dei prodotti agrari influisce alla buona costituzione fisica dei casentinesi, persone con occhi vivacissimi tutt’altro che stolti come a volte descritti”. Partendo dal vivace spirito di questa descrizione inizia il viaggio in Casentino, un luogo che racconta la storia attraverso gli etruschi e il medioevo e coinvolge per le meraviglie naturali del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, caratterizzato da un paesaggio dove si alternano foreste, verdi pascoli, montagne, dolci colline e piccoli borghi. Il Casentino è anche una terra d'incontro dove l'abate San Romualdo più di mille anni fondò Camaldoli e l'ordine religioso dei benedettini e dove Francesco d'Assisi ammaliato dal Monte della Verna vi salì più volte e posò le prime pietre del Santuario francescano. Qui non manca l'arte, con l'itinerario robbiano e le terrecotte spesso custodite in piccole chiese. Territorio feudale, il Casentino, è stato sempre conteso tra Firenze ed Arezzo dando luogo ad aspre battaglie; la più celebre, quella di Campaldino, si combatté nel 1289 tra guelfi e ghibel-lini. Sul campo di battaglia, tra le file dei fiorentini era schierato il giovane Dante Alighieri. Il sommo poeta, successivamente, durante il suo “esilio” da Firenze fu più volte ospite nel territo-rio dei Conti Guidi, tanto che descrisse il Casentino con molta cura nella Divina Commedia. Il medioevo ha lasciato numerosi segni con i castelli di Poppi, Romena, Porciano, Castel San Niccolò, Borgo alla Collina, Montemignaio, Chitignano; fortilizi che raccontano storie di famiglie e di feudi che per secoli hanno dominato il territorio. Il trascorrere degli anni ha plasmato anche le tradizioni popolari con luoghi, uomini, attività, prodotti che si sono susseguiti e modificati nel tempo. Una cultura locale tramandata di generazione in generazione che si può riscoprire con una visita nei piccoli borghi e nei musei ed ecomusei del Casentino.

( Viaggio tra natura,storia, religionee tradizioni

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Casentino, the green valley

la verde valle"The first and highest basin of the Arno, from Mount Falterona to

Mount Giovi, where the second basin opens, has the name of Casentino. Its perimetre is almost circular and it is surrounded by high mountains which descend from the central chain of the Apennines; on the west side of the Falterona, it extends over Pratomagno and Alpe di S. Trinita to the right of the Arno and from the opposite side of Catenaia”. That is how Casentino was described in 1833 by Emanuele Repetti in his “Geographic Dictionary of Tuscany” and the historian praised the land: “the excellent quality of the air, the water, the meat and farm produce influences the healthy physical constitution of the people from Casentino, a population with lively eyes, not in the least dull as they are sometimes described”. Starting with the lively spirit of this description a journey in Casentino begins, a place which tells us about its history and marvels with the natural wonders of the Casentino Forests National Park characterized by a landscape of forests, green pastures, mountains and rolling hills in a mosaic which presents us with truly unique views. Casentino is also a land of meeting where San Romualdo, more than 1000 years ago, founded Camaldoli and the Benedictine religious order and where Francis of Assisi, enchanted by the Verna Mount, came several times to retreat and pray and lay the first stones of the Franciscan Sanctuary. Feudal territory, it has always been contested between Florence and Arezzo giving rise to bitter battles; the most famous is the one in Campaldino fought in 1289 between the Guelphs and the Ghibelines, won by Florence which from that moment had hegemony over the valley. On the battle field, among the Guelph soldiers was a young Dante Alighieri. After this the poet always had a strong link with Casentino and he stayed here during a period of exile from Florence and was guest to the Guidi counts on several occasions, he described Casentino in great detail in the Divine Comedy. The Medieval period left many traces with the castles of Poppi, Romena, Porciano, Castel San Niccolò, Borgo alla Collina, Montemignaio and Chitignano; fortresses which tell stories of families and feuds which for centuries have written the history of the territory. With a wealth of facts and popular traditions, with stories of men, activities and produce that have persisted and been modified through the years. Local culture that has been handed down from generation to generation, in some cases surviving in time to be re-discovered with a visit to towns in the area and the Casentino Ecomuseum network. And finally art with an itinerary to find works by the Robbia family, marvels of terracotta kept in small churches…

Casentino, the green valleyA journey through nature, history, religion and traditions(

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l ParcoIl Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi istituito nel

1993 si estende su una superficie di oltre 36.000 ettari a cavallo tra Toscana ed Emilia Romagna. Protegge un'area forestale che in Casentino si allarga dal Passo della Calla sul monte Falterona, al Passo dei Mandrioli fino alla Ver-na. Attraverso una rete escursionistica di oltre 650 chilo-metri, il Parco è in grado di regalare momenti spettacolari con numerosi luoghi di interesse naturalistico e storico. Le Foreste Casentinesi conservano uno scrigno di biodiversità, sono quasi 1400 le specie di flora censite e qui convivono popolazioni di cervi, daini, lupi tra le più numerose a livello italiano. Molto affascinante la storia di quella che è una delle aree forestali più vaste d'Europa. Già nel Medioevo si conosceva questo lembo di Toscana per le foreste e per il prezioso legname impiegato in costruzioni e carpenteria navale. Con il legno proveniente da questi boschi fu costruita la Cu-pola del Brunelleschi (Firenze, XV sec.), mentre le flotte navali di Pisa e Livorno utilizzavano gli enormi abeti bianchi come alberi maestri, giganti alti anche oltre 40 metri! Se l'utilizzo del bosco per ricavare legname in Casentino è stato sempre molto attivo, le foreste qui non sono mai state sfruttate, ma hanno sempre goduto di una gestione sostenibile attenta alla conservazione e orien-tata al futuro della foresta. Ciò è avvenuto grazie a gestioni unitarie che si sono susseguite nei secoli: i Monaci di Camaldoli, l'Opera del Duomo di Firenze, i Frati Francescani alla Verna e il Granduca Leopoldo II di Lorena che intorno alla metà del 1800 organizzò un ampio programma di riforestazione. Molti gli itinerari da visitare a piedi, in bicicletta o a cavallo, con panorami che cambiano al variare della stagione. Spettacolare l'autunno con il fall foliage e le tante tona-lità dal giallo al rosso che dipingono le chiome di aceri, faggi, frassini creando foreste incantate. Emozionante il periodo del bramito del cervo, quando a fine settembre nel cuore della foresta, risuona il potente richiamo dei grandi maschi e l'Ente parco organizza il censimento a cui si può partecipare insieme ad altri 700 volontari. Info e itinerari su:www.parcoforestecasentinesi.it

INazionale delle Foreste Casentinesi

( Giganti verdi tra cascate, abbazie e piccoliborghi

Un Parco da vedere

Camaldoli: la sua foresta di abete bianco e il legame tra monaci e ambiente. La foresta monumentale della Verna: un bo-sco misto di abete bianco e faggio. Campigna e il Monte Falterona: dove nasce l'Arno e la riserva di caccia del Granduca di Toscana. La foresta della Lama: immersa in una riser-va biogenetica tra torrenti, cascate e prati.La Vallesanta: paesaggio rurale dove prati e pascoli si alternano a bianchi calanchi.

> due GiOvAni cerve nel PArcO

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The Casentino Forests National Park was formed in 1993 and covers an area of more than 36,000 hectares on the border of Tuscany and Emilia Romagna. It

protects an area of forest in Casentino which goes from the “Calla” Pass on mount Falterona, to the “Mandrioli” Pass until La Verna. The Park presents you with spec-tacular moments as you discover numerous places of natural and historical interest along more than 650 km. of excursion paths. The Casentino Forests are a treasure chest of biodiversity, there are almost 1400 species of plants and families of deer, fallow deer and wolves live here. The history of the park, which is one of the biggest forest areas in Europe, is fascinating. This part of Tuscany was already known in the Middle Ages for its forests and for the precious wood used in construction and boat building. Brunelleschi’s dome (Florence, 15th century) was built using wood from these forests while the naval fleets of Pisa and Livorno used the great silver firs as masts, giant trees of over 40 metres! Although there has always been great use of the woods to obtain timber, the forests here have never been over-exploited, they have always been administered with “sustainable management” which takes care of the conservation and the future of the forest, above all thanks to separate mana-gement throughout the centuries: the Camaldoli Monks, the “Opera del Duomo di Firenze” institution, the Franciscan monks in La Verna and Grand duke Leopoldo II of Lorena who around 1800 organized a widespread campaign of re-forestation in Casentino. We can recommend many itineraries to visit on foot, by bike or on hor-seback, with scenery that changes with the seasons. The autumn is spectacular with falling leaves in many shades of red and yellow, colours which paint the treetops of maples, beech trees and ashes to create enchanted forests. The rutting season is exciting, at the end of September you can hear the powerful calls of the stags in the heart of the forest. The Park organizes a deer census, you can take part in this activity along with 700 volunteers. Info and itineraries at www.parcoforestecasentinesi.it

A Park you must see in CasentinoCamaldoli: its wood of silver firs and the link between the monks and the envi-ronment. The Monumental Forest of La Verna: mixed woodland with silver firs and beech trees. Campigna, Mount Falterona: where the river Arno begins and the Grand Duke of Tuscany’s hunting reserve. The Lama Forest: surrounded by a biogenetic reserve among streams, waterfalls and natural grassland The Vallesanta: rural landscape where grassland and pastures alternate with white ravines.

The National Park Magic in the nature of the Casentino forests(

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D l'OsPitAle dei BrilliVia Adamo Ricci 1, Stia

Offre ottime paste torte e gelati di produzione propria, questo locale vi potrà anche allietare con ottimi pranzi e cene (su prenotazione). In ultimo, ma non per importanza tutte le sere lo staff del l'ospitale è lieto di accompagnarvi per un aperitivo.

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E nuOvA erALocalità Ronco 6, Chiusi della Verna

Nuova Era è il luogo ideale per assaporare il profondo rumore del Silenzio, nella “ma-gica” Valle Santa, ricca di fascino e leggende. Le camere spaziose ed indipendenti creano un’atmosfera calda e romantica e la cucina familiare offre piatti semplici e genuini con un buffet ricco di dolci fatti in casa, marmel-late e sott’olio artigianali prodotti in azienda.

Nuova Era is the ideal place to enjoy the profound sound of Silence, in the “magic” Valle Santa, full of charm and legends. The spacious, independent ro-oms create a warm and romantic atmosphere and the family cooking offers simple, authentic dishes with a rich buffet of homemade cakes; artisan jams and preserves made on the farm.

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ibbienal'antico Castello dei Tarlati

Situata in cima ad un colle, a 425 metri s.l.m., nei pressi della confluenza del torrente Archiano con

l’Arno, Bibbiena è da molti considerata il “capoluogo” economico-commerciale del Casentino. I primi dati storici del paese risalgono al 979 d.C., ma le sue origini furono sicuramente etrusche. Il primo nucleo è situato sulla parte alta del colle, mentre lo sviluppo urbano moderno ne ha occupato le pendici. Nata come castello dei vescovi di Arezzo, Bibbiena passò poi alla famiglia Tarlati, che ne potenziarono le difese. Dopo la battaglia di Campaldino del 1289, fu assediata e distrutta dai Guelfi vittoriosi; nel 1360 dopo un nuovo assedio passò sotto il dominio di Firenze. Del periodo medievale in piazza Tarlati i resti della rocca della potente famiglia: la bella Torre dell’Orologio e sul retro la Porta dei Fabbri. Tanti i motivi di visita del centro storico che si presenta con un’affascinante architettura rinascimentale testimoniata dai Palazzi Mazzoleni, Niccolini e Dovizi. Quest’ultimo, di forme sobrie ed eleganti, appartenne alla famiglia del Cardinale Bernardo detto “Il Bibbiena” che fu segretario di Papa Leone X dei Medici. A fianco di Piazza Tarlati si trova la Propositura di Sant’Ippolito (XII secolo), fu cappella dei Tarlati rimaneggiata in età barocca ed infine riportata alle forme originarie, conserva un trittico quattrocentesco di Bicci di Lorenzo, una scultura lignea policroma di Madonna in trono con Bambino del XIV secolo, una Madonna in trono con Bambino ed Angeli di Arcangelo di Cola da Camerino. Da visitare la rinascimentale Chiesa di San Lorenzo con all’interno due terrecotte invetriate di Andrea della Robbia e l’Oratorio di San Francesco dalla facciata neoclassica e l’interno barocco. Fuori dal centro si trova il Santuario di Santa Maria del Sasso, uno degli edifici sacri più importanti del Casentino che fu fatto ricostruire in forme rinascimentali da Lorenzo Il Magnifico.

( Un tuffo nella storia tra Palazzi, Piazze e opere d’arte

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Il Museo ArcheologicoNel 2013 è stato aperto a Bibbiena il Museo Archeologico del Casentino all’interno di Palazzo Niccolini. Con allestimenti in sei sale, ripercorre la storia della valle dalla Preistoria, attraverso le epoche etrusca e romana per arrivare fino all’alto Medioevo. Il Museo ospita i reperti provenienti dalla grande stipe votiva etrusca del Lago degli Idoli sul monte Falterona recuperati in scavi iniziati nel lontano 1838 e ampliati con due importanti campagne nel 1972 e nel 2003-2007 (www.arcamuseocasentino.it).

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PiAzzA tArlAti

sAlA del MuseO ArcheOlOGicO del cAsentinO

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Bibbiena, The ancient Tarlati Castle

l'antico Castello dei TarlatiBibbiena, The ancient Tarlati CastleA dip into history among Buildings, Squares and works of art(

Located on top of a hill, at a height of 425 m. a.s.l., near the place where the Archiano joins the Arno river, Bibbiena is considered by many to be the

economic capital of Casentino. The first historic dates go back to 979 A.D., but its origins were certainly Etruscan. The old town is on the high part of the hill, while the modern part has developed on the hillside. At first, a castle for the bishops of Arezzo, Bibbiena then went to the Tarlati family, who strengthened its defense. After the battle of Campaldino in 1289, it was attacked and destroyed by the victorious Guelphs; in 1360 after further attack it passed under the domain of Florence. Since the medieval period in piazza Tarlati are the remains of the ancient outpost of the powerful family: the beautiful Clock Tower and to the rear the “Porta dei Fabbri” town door. There are plenty of good reasons to visit the historic centre, with the charming Renaissance architecture of the Mazzoleni, Niccolini and Dovizi buildings. The last one, sober and elegant in shape, belonged to the family of Cardinal Bernardo called “Il Bibbiena” who was secretary to Pope Leone X of the Medici. Next to Piazza Tarlati is the Sant’Ippolito Rectory (XII century), it was a Tarlati chapel which underwent changes in the Baroque age but then was changed back to its original form. It is home to a 15th century triptych by Bicci di Lorenzo, a 14th century coloured, wooden sculpture of the “Madonna con Bambino” and a “Madonna in trono con Bambino ed Angeli di Arcangelo” by Cola da Camerino. Visit the Renaissance church of San Lorenzo with two glazed terracotta works by Andrea della Robbia and the San Francesco Oratory with its neoclassical front and Baroque interior. Outside the town centre is the Santa Maria del Sasso Sanctuary, one of the most important sacred buildings in Casentino which Lorenzo the Magnificent had rebuilt in Renaissance form.

Archeological MuseumIn 2013 the Casentino Archeology Museum opened in Bibbiena inside Palazzo Niccolini. With displays in six rooms it retraces history in the valley from Prehistoric times, through the Etruscan and Roman Ages until the Medieval period. The museum contains findings from the great Etruscan votive deposit of Lago degli Idoli on mount Falterona. The digs started way back in 1838 and were enlarged by two important campaigns in 1972 and from 2003-2007 (www.arcamuseocasentino.it).

F chAletViale Giuseppe Garibaldi 4, Bibbiena

In un'architettura innovativa rivive lo storico lo-cale bibbienese, perfetto per chiunque voglia go-dere di uno splendido panorama, prodotti sem-pre freschi e diversi in ogni stagione, da accom-pagnare a birre artigianali e ad una vasta scelta di vini, per un'esperienza inedita e coinvolgente.

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G hOtel BOrGO AnticOVia Cappucci 2, Bibbiena

Sito nel centro storico di Bibbiena il Borgo Antico è da sempre tappa ideale per muoversi in Casenti-no, riscoprire la storia antica, la natura ed i luoghi religiosi come la Verna e Camaldoli. Offre camere con arredi sobri, minibar, bagno con doccia ed al mattino è servita una ricca colazione a buffet! In the historic centre of Bibbiena the Antico Borgo is an ideal base to visit Casentino and discover its ancient history, nature and places of worship like Mount Verna and Camaldoli. Rooms with mini-bar, bathroom with shower and in the morning, a rich buffet breakfast.

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il castello del CasentinoSituato al centro della valle, Poppi da secoli domina il

paesaggio con il medievale Castello dei Conti Guidi, uno dei manieri meglio conservati della Toscana. Salire sulla sommità della sua torre permette di godere un panorama a 360° dell’intero Casentino. Costruito tra il IX e X secolo, le vicende della dimora furono poi le-gate per i successivi quattro secoli alla famiglia Guidi. L’aspetto attuale, secondo quanto riportato dal Vasari, si deve agli interventi dell’architetto Lapo di Cambio, maestro del più celebre Arnolfo di Cambio progettista di Palazzo Vecchio a Firenze. Appena valicata la Porta del Leone si apre la corte interna, dove spiccano la grande scala quattrocentesca, ballatoi in legno con resti di pregevoli soffitti originali, numerosi stemmi alle pareti. Al piano terra il Museo della Battaglia di Campaldino ricostruisce con un pla-stico gli schieramenti del 1289 tra le armate ghibelline e guelfe tra le cui fila combatteva Dante Alighieri. Ai piani superiori, spicca il Salone delle Feste e la Biblioteca Rilliana, dota-ta di 25 mila volumi antichi, 800 manoscritti (di cui 150 medievali) e oltre 700 incunaboli per una delle maggiori raccolte italiane. Conclude una visita la Cappella dei Conti Guidi, che conserva un ciclo di affreschi trecenteschi raffiguranti “le storie del Vangelo” attribuiti a Taddeo Gaddi, allievo di Giotto. Attorno alle mura del castello, secondo una planimetria a pianta ellittica è sviluppato in stile medievale Poppi che fa parte del club “I Borghi più Belli d’Italia” e propone al visitatore chiese, palazzi, arte. In Piazza Amerighi si trova l’Oratorio della Madonna del Morbo (sec. XVII), edificio a pianta esagonale in barocchetto toscano, che ospita una pregevole Madonna con Bambino di Filippino Lippi. La principale via Cavour offre un gradevole cammino sotto i suoi portici tra botteghe e negozi per giungere alla Badia di San Fedele (sec. XI) caratterizzata dal campanile in pietra ricavato da uno dei torrioni delle mura della città. All’interno stupiscono le opere d’arte in stile romanico che risaltano sulle pareti in pietra, tra le quali un crocifisso giottesco, la tavola trecentesca della Madonna con Bambino del Maestro della Maddalena, dipinti di Jacopo Ligozzi e di altri artisti locali. Oltre alla storia, Poppi offre anche attrazioni di altro genere: il Golf Club Casentino con un percorso a 12 buche (www.golfclubcasentino.it) e per i bambini il Parco Zoo della Fauna Europea che in una superficie di circa 50 ettari ospita esclusivamente fauna europea (www.parcozoopoppi.it).

( I Conti Guidi e uno dei borghi più belli d’Italia

cAstellO dei cOnti Guidi e lA stAtuA di dAnte

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Monastero di CamaldoliFondato nel 1012 da San Ro-mualdo, monaco benedettino ed eremita, il Sacro Eremo e il Monastero di Camaldoli sono immersi in una suggestiva fo-resta. Da visitare la cella di San Romualdo, le opere d’arte custo-dite tra cui si segnalano alcune robbiane e alcune opere di Gior-gio Vasari. Founded in 1012 by San Ro-mualdo, Benedictine monk and hermit, the Camaldoli monastery and hermitage are surrounded by the inspiring forest. Visit San Ro-mualdo’s cell, among the works of art are pieces by the Robbia family and Giorgio Vasari.

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Located in the centre of the valley, Poppi has dominated the landscape for centuries with the medieval Castle of the Guidi Counts, one

of the best preserved in Tuscany. From the top of its tower you can enjoy a 360° view over the whole of Casentino. It was built between the 9th and 10th centuries and for the following four centuries, events there were linked to the Guidi family. Its aspect, according to Vasari, is thanks to work by the architect Lapo di Cambio, Master of the more famous Arnolfo di Cambio who designed Palazzo Vecchio in Florence.As soon as you go through the "Lion's Door" you see the internal hall, the 15th century stairway, wooden galleries and prestigious, original ceilings along with coats of arms on the walls. On the ground floor is the museum of the Battle of Campaldino, models show the scene in 1289 with the Ghibelline and Guelph troops, Dante Alighieri fought too. Upstairs is the entertainment hall and the Rilliana Library which holds 25 thousand ancient volumes, 800 manuscripts (150 medieval) and over 700 incunabula making one of the biggest collections in Italy. Visit the Guidi Chapel with its 14th century frescoes showing the "Vangelis" attributed to Taddeo Gaddi, an apprentice to Giotto.The town of Poppi develops around the castle walls and it is part of the "Most beautiful Towns in Italy" club, it offers churches, squares and art. In Piazza Amerighi you find the hexagonal, 17th century Madonna del Morbo Oratory, inside is a "Madonna con Bambino" by Filippino Lippi. Take a pleasant walk through the porticoes of the main street Via Cavour to reach the San Fedele Badia (11th century), its stone bell tower is part of the town wall. The Romanesque art work in the Badia is stunning and includes a Giottesque crucifix and a 14th century work by Jacopo Ligozzi. Poppi has more to offer than just history: the Casentino golf club, a 12 hole course (www.golfclubcasentino.it) and for children the 50 hectare Zoo Park with exclusively European fauna (www.parcozoopoppi.it).

dOve MAnGiAre e Bere

H AtlAntic OilVia Falterona 60, Porrena di PoppiRistorante e Birrificio artigianale produce birra cruda, non filtrata e non pastorizzata, nell’im-pianto del locale. Dalle tradizioni e dalle risorse che offre il territorio nasce il menù: tortelli alla lastra, pasta “rigorosamente” fatta a mano per tor-telli e ravioli, formaggi e salumi, piatti vegetariani, stinco al forno, pizze... con un giusto equilibrio di qualità e prezzo.Restaurant and Brewery producing ales, neither filtered nor pasteurised. The menu: tortelli alla la-stra; fresh, handmade pasta for tortelli and ravio-li; cheeses and cold meats; vegetarian dishes, ro-ast shin, pizzas...with the right quality and price.Tel. +39 0575.550513 H: 18.30 - 1.00, Chiuso il lunedì. Closed Mondays

The Castle of CasentinoThe Guidi Counts and one of the most beautiful towns in Italy(

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tra chiese, castelli e museiPratovecchio Stia sono i due paesi posizionati più a

nord, nel primo tratto della valle del Casentino. Nel 2014 si sono fusi in un unico comune e il territorio affascina con numerosi luoghi d'interesse, a partire dal Monte Falterona (1654 m s.l.m.) inserito nel Parco Nazionale e sorgente del fiume Arno. La vetta permette uno splendido panorama e una rete di sentieri la rende una tappa da non perdere per il trekking. Poco sotto la sommità della montagna si trova il Lago degli Idoli, dove nel 1838 in seguito al ritrovamento sulle sponde di una statuetta in bronzo, furono effettuati scavi e rinvenuta la stipe votiva etrusca, circa 650 statuette, una delle più cospicue testimonianze del culto etrusco. Il lago posto su un'antica via di transito era caro ai devoti che gettavano nelle acque statuette e altri oggetti. Purtroppo la gran parte parte degli reperti ritrovati nell' '800 andò perso e venduto (alcune statuette sono conservate in musei a Londra, Parigi, San Pietroburgo, Baltimora). Il centro di Stia è caratterizzato dalla bella piazza Tanucci dove i suoi edifici con portici si armonizzano un con l'altro; spicca la settecentesca Pieve romanica di Santa Maria Assunta. Il passato medievale rivive nel Palagio Fiorentino, antica dimora dei Conti Guidi, nell'imponente torre del Castello di Porciano e nel Santuario di Santa Maria delle Grazie completamente circondato dal bosco. Pratovecchio, città natale di Paolo Uccello, nata come mercatale del castello di Romena, si sviluppò anche grazie alla presenza di insediamenti monastici, il più antico dei quali era la Badia Benedettina di Poppiena (1099). A tre chilometri dal centro si trova la Pieve di San Pietro Romena, tra le più antiche e suggestive testimonianze dell’arte romanica del Casentino; il contesto paesaggistico è davvero bello, siamo nella campagna sottostante le possenti torri del Castello di Romena, sede di un Museo Archeologico, fortezza dei Conti Guidi, citata da Dante nel XXX canto dell'Inferno. Da non dimenticare a Stia la manifattura tessile, ancora vitale con la produzione del panno Casentino, la cui tradizione si può ripercorrere nel Museo dell'Arte della Lana. Sono nota di menzione il Museo del Bosco e della Montagna - Collezione ornitologica “Carlo Beni” con la sezione del Museo dello Sci a Stia e la presenza di robbiane nel territorio.

( Qui nasce l'Arno: un invito alla visitatra natura,storia, tradizione

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tra chiese, castelli e museiPratovecchio and Stia are the two northern most towns in the first part of

the valley of Casentino. In 2014 they joined together under one town council, the territory they cover is charming and includes numerous places of interest starting with Mount Falterona (1654 m a.s.l.) in the National Park and the spring where the river Arno begins. There is a splendid view from the top and a network of paths make it a must on the list for trekking. Just below the top of the mountain you find a lake, Lago degli Idoli. In 1838, after a bronze statue had been found, archeological digs were set up and around 650 Etruscan statuettes were found. It is one of the largest findings of Etruscan culture. The lake used to be next to an ancient route of transit and devout users would throw statues and other objects into the lake. Unfortunately most of the findings discovered in the 19th century have been lost or sold (some statues are today kept in museums in London, Paris, St. Pietroburgo and Baltimore).The centre of Stia is characterized by the beautiful Tanucci square, the buil-dings in the square sit in a harmonious group with a portico; the 18th century Romanesque Church of Santa Maria Assunta stands out. The Medieval past relives in Palagio Fiorentino, the ancient home to the Guidi Counts, also in the imposing tower of Porciano Castle and the Santa Maria delle Grazie Sanctuary which is completely surrounded by woodland. Pratovecchio, native town of Paolo Uccello, began as the market place for Romena castle and its development is also thanks to the presence of monks, the oldest monk settlement being the Badia Benedettina of Poppiena (1099). 3 kilometres from the centre of the town you find the San Pietro Romena Ro-manesque church, among the oldest and most impressive evidence of Roma-nesque art in Casentino; the landscape context of the area is really beautiful, we are in the countryside beneath the towers of Romena Castle, seat to an Archeological Museum, fortress of the Guidi Counts and cited by Dante in canto number XXX of Inferno (Hell). We should not forget the economy in Stia, linked to the production of textiles, still alive today with production of the “Casentino cloth”, discover the traditions of its production at the Art of Wool Museum. Worth a mention are the Wood and Mountain museum - the “Carlo Beni” ornothological collection with section of the Ski Museum in Stia and the presence of works of art in terracotta by the Della Robbia family in the area.

Churches, castles and museumsThe river Arno starts here: an invitation to nature, history and tradition(

dOve MAnGiAre

I OsteriA del cArAnBAr Via Adamo Ricci 19 , Stia

Per noi il km zero è cosa normale. Abbiamo il nostro Orto e le nostre Montagne abbon-dano di funghi e tartufi. La pasta e i dolci sono rigorosamente fatti a mano. La carta dei vini comprende vini locali e oltre 350 eti-chette tra i più prestigiosi produttori italiani.

Use of local produce is a regular thing for us. We have our own vegetable garden and our mountains provide mushrooms and truffles. Our pasta and cakes are all homemade. Our wine list includes local wines and over 350 types of wine from prestigious Italian producers.

Tel. 0575-504500 www.osteriadelcarambar.it

dOve MAnGiAre

J ristOrAnte dA lOrisLocalita' Palazzo-papiano - Papiano - Pratovecchio Stia

Da 60 anni la tradizione nei piatti tipici come Tortelli di patate, Scottiglia, Acqua cot-ta e Trote alla griglia.In estate ampio spazio all'apertoParcheggio per BusChiuso il Martedi

60 years experience in traditional dishes such as Potato tortelli, Scottiglia, Acqua cot-ta and Grilled Trout.Eat outdoors in summerParking area for buses, Closed Tuesdays

Tel. +39 0575.583680

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storia, spiritualità e natura"Nel crudo sasso intra Tevere et Arno, da Cristo

prese l’ultimo sigillo che le sue membra due anni portarno...”. Così scriveva Dante sulla Divina Commedia nel canto del Paradiso e da questa frase inizia la scoperta del Santuario de La Verna centro religioso internazionale dove Francesco d’Assisi si narra abbia ricevuto le stimmate nel 1224. Il Santuario si trova a circa tre chilometri da Chiusi della Verna, tipico paese della montagna dell’Appennino (950 m s.l.m.) immerso nella natura e caratterizzato da costruzioni in pietra arenaria. La storia del Sacro Monte era iniziata nel 1213 quando Francesco lo ricevette in dono dal conte Orlando Catani, signore di Chiusi. Il poverello di Assisi salì più volte alla Verna e insieme ad alcuni suoi compagni vi passò lunghi periodi di ritiro. Nel 1216 iniziò la costruzione del primo nucleo con la chiesa di Santa Maria degli Angeli. Attualmente al Santuario sono visitabili i luoghi di vita e di preghiera di Francesco: “il letto”, lo spettacolare Sasso Spicco, un’immensa roccia sospesa in aria staccata su tre lati, dove Francesco amava meditare la passione di Cristo; la Cappella delle Stimmate, il luogo in cui il Santo ricevette da Cristo l’ultimo sigillo delle stimmate; il precipizio da cui la vista scende verso la valle del Casentino fino a risalire sulla catena del Pratomagno. La Verna è anche luogo d’arte: i luoghi di preghiera sono impreziositi dalle collezioni robbiane, con le più belle creazioni di Andrea Della Robbia; il corridoio delle stimmate è affrescato dai 21 dipinti di Baccio Maria Bacci che illustrano i momenti salienti della vita di Francesco. Completa la visita il museo che raccoglie corali miniati del XV secolo, suppellettili liturgiche, oggetti dell’antica farmacia, strumenti del laboratorio di spezieria e l’enorme “foco comune”. Il Santuario, inserito nel Parco Nazionale, è circondato da una foresta monumentale, un bosco misto di abete e faggio dove vegetano oltre 400 specie di flora.

( Un luogo magico, l’incontro di Francesco d’Assisi e Michelangelo

hiusi della VernaC

Michelangelo e i suoi paesaggi

Chiusi della Verna e Caprese Michelange-lo rappresentano due luoghi significativi della vita di Michelangelo Buonarroti. Nel 1474 suo padre Ludovico, fu incaricato Podestà in questo contado e così l'artista e la sua famiglia hanno avuto profondi lega-mi, tanto che il genio del Rinascimento ha rappresentato questa parte del Casentino in importanti opere quali la Creazione di Adamo e il Tondo Doni.Visitando la Podesteria di Chiusi della Ver-na si può approfondire la vita dell'artista e ed emozionarsi nella scoperta del paesaggio della Creazione (www. michelangelo.it).

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storia, spiritualità e natura"In the rude rock between the Tevere and the Arno, from Christ took

the seal that his limbs bear for two years...” so Dante wrote in the Divine Comedy in the book of Paradise and from this phrase a discove-ry of the Sanctuary in La Verna begins, an international religious centre where Francesco (Francis) of Assisi is said to have received his stigmata in 1224. The Sanctuary is found about three km. from Chiusi della Verna, a typical mountain town (950 m a.s.l.) surrounded by countryside, with characteristic buildings in sandstone. The story of the sacred mount star-ted in 1213 when it was donated to Francesco by count Orlando Catani, sire of Chiusi. The man from Assisi went to La Verna many times and spent long periods of retreat there with his friends. In 1216 construction of the first nucleus along with the church of Santa Maria degli Angeli was started. Today you can visit the places where Francesco lived and prayed: "his bed", the spectacular “Sasso Spicco”, an immense rock suspended in the air, it is unattached on three sides, where Francesco loved to meditate; The Chapel of the stigmata; the precipice with its view over the valley and the Pratomagno mounts. Places of worship in La Verna are adorned with great art: some of the finest creations by Andrea Della Robbia; the corridor of the stigmata has 21 paintings by Baccio Maria Bacci which illustrate the life of Francesco. Visit the museum with its liturgical furni-shings, objects from the ancient pharmacy, laboratory instruments from the spice room and the huge "common fire". The Sanctuary is surrounded by a Forest of mixed woodland with trees reaching 40 metres in height.

Michelangelo and his landscapesChiusi della Verna and Caprese Michelangelo represent two significant places in the life of Michelangelo Buonarroti. In 1474 his father Ludovico, became mayor of the village and here the artist and his family have profound links, so much that the Renaissance genius represented this part of Casentino in his most important works such as the Creation of Adam and the Tondo Doni.Take a visit to the Chiusi della Verna Podesteria to learn more about the artist, it is exciting to see the real landscape which he painted in the Creation.

History, faith and nature. A magical place and meeting point for Francis of Assisi and Michelangelo(

dOve MAnGiAre e dOrMire

K lA cOllinA delle stelleLocalita' Casanova 63, BibbienaSP.208 km 7

Meraviglioso agriturismo immerso nel verde cuore del Casentino. L'antico casolare ospita camere ed appartamenti, arredati in tipica "arte povera” toscana e con TV, servizi privati, vista panoramica sulla vallata, alcuni anche con ter-razza o con autentici focolari.Ristorante con prodotti tipici, piscina all'aperto, area benessere con sauna, bagno turco e idro-massaggio, parco giochi, calcetto, ping-pong e molti animali. Wi-Fi in tutta la struttura.Nei dintorni una natura incontaminata, vicino al Parco Nazionale, ideale per lunghe passeg-giate, gite in bici o con gli asini. Non lontano dal bellissimo borgo di Poppi e un punto di partenza per scoprire tutta la Toscana, l'Um-bria e la Romagna.

Marvellous holiday home surrounded by gree-nery in the heart of Casentino. The ancient farm house has rooms and apartments, furnished in typical Tuscan style with tv, ensuite bathrooms, panoramic view over the valley, some rooms with terrace and fireplaces. Restaurant with typical local food, outdoor pool, well being area with saunas, turkish baths and jacuzzi, play area, 5 a-side football, ping pong and animals. Wi-fi available in all areas of the structure. We are surrounded by nature, near the National Park, ideal for walks, cycling or donkey rides. Near to the beautiful town of Poppi and an ideal starting point to visit all parts of Tuscany, also Umbria or Romagna.www.lacollinadellestelle.it [email protected]. +39 0575.594806, fax +39 0575.539826

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Alta S. Egidio

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Mulin di Bucchio Porciano

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Ris. Nat. Naz.Poggio Rosso

Ris. Nat. Naz.

Formole

Ris. Nat. Prov.Alta Valle Del

Tevere-Montenero

Ris. Nat. Naz.Zuccaia

Ris. Nat. Prov.Valle Dell’inferno E Bandella

Ris. Nat. Prov. Ponte Buriano E Penna

Riserva

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Ris. Nat. Prov.Sasso Di Simone

Ris. Nat.Prov.

Bosco Di Montalto

PARCO

NAZIONALE DELLE FORESTE

CASENTINESI M. FALTERONA

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Ris. Nat. Prov.

MontiRognosi

S. GiovanniValdarno

Montevarchi

Cavriglia

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Capolona

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OrtignanoRaggiolo

BibbienaPoppi

MontemignaioCastel S. Niccolò

Castel Focognano

Pratovecchio

PergineValdarno

Bucine

Stia

Castelfrancodi Sopra

Pian di Scò

TerranuovaBracciolini

CastiglionFibocchi

Laterina

Subbiano

Chitignano

Chiusidella Verna

CapreseMichelangelo

Pieve S. Stefano

Badia Tedalda

Sestino

Sansepolcro

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CastiglionFiorentino

Badia al Pino

Civitella in Valdichiana

Monte S. Savino

Marciano

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Ecomusei | EcomuseumsMusei | MuseumsAziende e Servizi | Companies and Services

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dOve MAnGiArePer visitAre

M ristOrAnte lA cOrte dell'OcAV.le Europa 16/18, Subbiano

Ristorante tipico anni ’50, interni arredati con pavimenti in legno e soffitti a travi e pia-nelle. Piatti tipici della tradizione: crostini e salumi, zuppe, risotti e pasta tirata a mano, gli arrosti, piatti in umido, fritti, bolliti e carne alla brace, dolci di casa. Alla mescita Rosso di Montepulciano. Prezzi 25,00/35,00 Euro. Typical 50s restaurant, wooden floors and bea-med ceilings. Typical traditional cooking: tuscan crostini and hams, soups, risottos, hand made fresh pasta, roasts, fried foods, grilled meats and home made desserts. Prices 25 - 35 euro.

Tel. +39 0575.421336www.cortedelloca.it | [email protected]

L POdesteriA di MichelAnGelOPiazza San Michele 1, Chiusi della Verna

A fianco dell'antica rocca a Chiusi della Ver-na, è la dimora dove la famiglia Buonarroti in epoca Rinascimentale fu incaricata Po-destà dalla Repubblica Fiorentina. Permette di conoscere i legami dei Buonarroti e del grande Michelangelo in questo territorio e scoprire il paesaggio del Tondo Doni e del-la Creazione di Adamo. La Podesteria propone una visita per gli adulti attraverso audioguida e per i più piccoli offre un percorso di visita dove av-vicinarsi all'arte e a Michelangelo Buonar-roti. La Podesteria è anche punto vendita di prodotti tipici e materiale informativo come guide, libri e mappe turistiche.

Next to the ancient stronghold in Chiusi del-la Verna is the home where the head of the Buonarroti family in Renaissance times held the post of administrator for the Florentine Republic. Here you can know more about the links between the family, the great Miche-langelo and the area; discover the landscapes which are seen in the Creation of Adam and the Tondo Doni. The Podesteria offers two options, for adults an audioguided visit and for children a visit to approach the art of Michelangelo Buonarroti. You can also buy local products at the Podesteria, there is also tourist information such as guides and maps.

Tel. +39 [email protected] | www.michelangelo.it

dOve dOrMire

N lOcAndA lA cOrte dell'OcAV.le Europa 16/18, Subbiano

Camere in ambienti anno 1800. Camere con tutti i comfort, bagno privato. Climatizzate esta-te/inverno. Frigobar, phon, TV LCD e WIFI gratuito. Soluzioni per singoli ospiti e/o famiglie numerose. Prezzi: camera singola Euro 55,00; camera matrimoniale/doppia Euro 70,00; ogni letto aggiunto Euro 20,00.

Rooms in 19th century atmosphere. All comforts, private bathroom, air con, mini-bar, hair driers, tv, free wi-fi. Solutions for the single traveller and/or numerous families. Prices: single room 55 euro, double 70 euro, each extra bed 20 euro.

Tel. +39 0575.421336www.cortedelloca.it | [email protected]

Bibbiena① Museo Archeologico del CasentinoVia Berni, 21Tel. 0575.595486 - www.arcamuseocasentino.itcosa non perdere: i reperti etruschi rinvenuti negli scavi del Lago degli Idoli

Badia Prataglia (Poppi)② Museo Forestale "Carlo Siemoni"Via Nazionale, 14/B Tel. 0575.559155 - 0575.583763cosa non perdere: le foto storiche della Riserva Integrale di Sasso Fratino e gli attrezzi da lavoro del boscaiolo

Chiusi della Verna③ Museo della VernaVia Convento della Verna, 45Tel. 0575.5341- www.santuariolaverna.orgcosa non perdere: i manoscritti dell'antica biblioteca e il grande fuoco comune

Stia④ Museo dell'Arte della LanaVia G. Sartori, 2Tel. 0575.582216 - 338.4184121 www.museodellalana.itcosa non perdere: telai dello storico lanificio di Stia, la storia del Panno Casentino

Musei

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immerso nel PratomagnoSul versante casentinese della catena montuosa del

Pratomagno, ad un'altitudine di 480 m s.l.m. si trova il borgo di Raggiolo, autentico e magnificamente inattuale, è uno dei luoghi eccellenti del Casentino. Fu la piccola patria della castagna, di cui ancora oggi si celebrano gli antichi fasti. Nel silenzio di luoghi pervasi da una specie di sospensione del tempo, circondato dalla foresta, il centro storico di Raggiolo si presenta con la semplicità di chi ha radici profonde, più che millenarie. Storie di longobardi, di signori feudali e delle loro fabbriche di armi e in particolare di una colonia di Còrsi qui dedotta secoli orsono. Chiamati dal potere granducale a ripopolare l'antico castello distrutto nel XV secolo, i Còrsi sono i veri antenati degli abitanti di Raggiolo, che alla loro tradizione si richiamano in maniera esplicita e coerente: gelosi del territorio, individualisti e attaccati al possesso, adusi alla diversità e alla diffidenza. Gente indomabile quella di Raggiolo, temprata dalle fatiche. Il villaggio è tutto di pietra, a cominciare dalle strade selciate erte e difficili, con ponti sui torrenti impetuosi e fonti, mulini e lavatoi, ancora qualche seccatoio per le castagne.La popolazione ha sempre vissuto in simbiosi con la montagna e in particolare i raggiolatti (così si chiamano gli abitanti) hanno valorizzato il “Raggiolano” una varietà di castagna che si distingueva per la copiosità del frutto, piccolo e non di eccelsa qualità, ma una volta seccato e ridotto in farina, adatto ad una lunga conservazione. La civiltà della castagna si può ripercorrere nell'Ecomuseo, custode attivo degli antichi saperi della gente di montagna, collocato nel centro di Raggiolo, base di partenza per la visita: il muro delle parole dimenticate, la stanza del tempo, le storie locali. Interessante nella Valle del Teggina il “Seccatoio del Cavallari”, il restaurato e funzionante Mulino di Morino dove è possibile assistere alle diverse fasi della molitura, l'elegante Ponte in pietra dell'Usciolino. Nella zona da visitare la Pieve dei Santi Margherita e Matteo (lungo la strada d'accesso ad Ortignano), elevata a pieve nel 1699 con l'interno a tre navate e arcate sorrette da pilastri. Notizie e immagini, percorsi di visita su www.raggiolo.it

( Piccoloborgo tipicoe la civiltà della castagna

aggioloR

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immerso nel PratomagnoOn the Casentino side of the Pratomagno chain of mountains at a height

of 480 m. above sea level is the town of Raggiolo, surrounded by che-stnut woods and characterized by houses in stone and narrow streets, inac-cessible to cars but with amazing views.The origins of Raggiolo are ancient, the town was already known in the 7th century, in the Lombard age. On the border between Florence and Arezzo, it was a contested area and in 1225 it came under the rule of the Guidi counts. From 1301 to 1322 Guido Novello II took on the title of Count of Raggiolo and he transferred his court and residence here. The castle witnessed bitter battles, it passed to the Ubertini of Chitignano, to the bishop of Arezzo Guido Tarlati and between the 14th and 15th centuries Florence tried to capture it and in 1440 troops of Niccolò Piccinino destroyed it. The castle was never rebuilt and the only stone from the medieval age to remain is the face of the San Michele church made from the ancient building of count Guido Novello Guidi.You can follow the civilization of the chestnut by means of the Chestnut Ecomuseum situated in the centre of Raggiolo, it is an active custodian of the ancient knowledge that belongs to the people who live in the mountains. The “Raggiolano” is a type of chestnut which was distinguished by its abun-dance, small and not of particularly excellent quality but once dried and ground into flour, it can be kept for a long time. The Chestnut Ecomuseum is the starting point to visit the route: the wall of lost words, the time room and local stories. In Valle del Teggina is an interesting Drier, the “Seccatoio del Cavallari”, still used today to dry chestnuts; the “Morino” Mill where you can see the different phases of milling, the “chestnut route” which leads back to the town by the “sentiero della mercatella” path. In the area you can visit the Romanesque church of Siants Margherita and Matteo (along the access road in Ortignano), it became of “church” status in 1699 with its three naves and arches supported on pillars.

On the mounts of Pratomagno(

Great atmosphere, good service and cooking to show what we are about. The surrounding area is the basic ingredient in a balanced and authentic cooking.

dOve MAnGiAre

P BOrGO dei cOrsiP.zza San Michele 3, Ortignano Raggiolo

Insieme di edifici, completamente restau-raticon l'impiego di materiali tradizionali (pietra, legno, mattoni a faccia vista, etc.) e nel rispetto delle caratteristiche tipiche dell'architettura toscana, sono dotati di tut-ti i confort e servizi moderni compresa la possibilità di usufruire del ristorante e della piscina annessi alle case vacanze.

O il cOnviviO dei cOrsi P.zza San Michele 3, Ortignano Raggiolo

Il Convivio dei Corsi ma anche dei sensi: atmosfera,servizio e cucina rispecchiano il "no-stro essere". Il territorio circostante fà da ingre-diente base di una cucina schietta ed equilibrata.

A group of buildings, completely rebuilt using traditional materials (stone, wood, bricks etc) in the characteristic style of Tuscan architecture, with all comforts and modern facilities including use of the restaurant and swimming pool. Tel./Fax +39 0575 514428Cell. +39 347 5210114Cell. +39 348 [email protected] | www.borgodeicorsi.it

Tel. +39 0575 [email protected]

dOve dOrMire

Page 18: Casentino IN Toscana 2015

Ecomuseo del Casentino

Una serie di presidi culturali diffusi nel territorio realizzati per raccontare le specificità della vallata casentinese

attraverso lo spazio ed il tempo. Un’identità riconoscibile nelle strade, nei castelli, nelle pievi e nei monasteri, ma anche nei canti, nelle leggende, nei saperi e nelle storie degli abitanti passati e presenti. Il racconto di tutto questo è un ecomuseo.Le antenne in cui si articola l’esperienza casentinese sono al momento quindici e spaziano attraverso i temi più vari: dal bosco all’acqua, dal contrabbando alla cultura materiale, dai castelli alla lavorazione del legno, dalla storia antica alla guerra e alla resistenza.Ma l’ecomuseo è anche un laboratorio per la crescita culturale e lo sviluppo delle comunità in chiave sostenibile che si sostanzia anche attraverso la promozione di progetti più ampi o la partecipazione ad iniziative che interessano tutto il territorio. Per ciascuna realtà esiste un’associazione o un gruppo che se ne prende cura. Anzi è proprio in funzione del volontariato e della partecipazione attiva che l’ecomuseo esiste e conferma il proprio ruolo di custode e promotore dei valori culturali locali.A questo proposito, ogni anno vengono proposte, a cadenza stagionale, in diretto collegamento con i gestori e gli stessi abitanti, attività didattico educative, ricerche, dimostrazioni, momenti di festa ed incontro allo scopo di alimentare il senso di appartenenza ma anche lo scambio con i visitatori esterni.Le “antenne”, che possono avere anche caratteri e finalità differenti, sono pensate quali momenti di documentazione ed informazione, porte d’accesso da cui procedere alla conoscenza della prima valle dell’Arno. Una rete di sentieri e percorsi, che si sta strutturando a partire dalle sedi degli ecomusei, consente, inoltre, di venire a contatto diretto con il territorio, i suoi abitanti e con le varie emergenze storico-ambientali.Il modo migliore per visitare l’ecomuseo è quello di partecipare ad una delle molte iniziative proposte, vere e proprie forme di “accoglienza di comunità”, per entrare in contatto con tradizioni, sapori e saper fare ancora autentici.

( Un territoriosiracconta

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Mulini ad acqua visitabili

• Mulino Grifoni Pagliericcio, Castel San Niccolò T. 0575.572873• Mulino di Morino Raggiolo, Ortignano Raggiolo T.0575.539214•347.1111508• Mulino del Bonano Salutio, Castel Focognano T. 0575.597465• Mulini di Falciano Subbiano primo mulino, T. 335.5863158 secondo mulino, T. 338.3300076

Informazioni attività ed iniziativeUnione dei Comuni Montani del CasentinoCentro Servizi Rete Ecomusealetel. 0575.507277-72www.ecomuseo.casentino.toscana.itecomuseo@ casentino.toscana.it

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del Casentino(The Casentino Ecomuseum

the territory speaks for itself

A series of cultural groups around the territory to give information about the things that are typical to the Casentino valley, through

space and time. An identity which is recognizable along the roads, in the castles, in the churches and monasteries, but also in songs, in legends, in knowledge and in the stories of the inhabitants, both past and present. All of this makes an “eco” museum.The Casentino “experience” spreads over 15 “branches” dealing with various themes: from the woods to water, from smuggling to the culture of material things, from castles to woodwork, from ancient history to the war and the resistance.But the eco museum is also a laboratory for cultural growth and sustainable development which is made concrete through the promotion of wider projects or taking part in initiatives which involve the whole territory. There is an association or group which looks after each theme. In fact it is thanks to volunteers and active participation that the eco museum exists and has confirmed its role as custodian and promoter of local, cultural values. With this in mind, each year, seasonal activities are suggested: education, research, demonstrations, festive moments and meetings with an aim to fuel a sense of belonging but also to provide exchange with visitors. The “branches”, which have different characteristics and aims, are points of access and from them you can learn about the first of the Arno valleys. A network of paths and routes leading from the seats of the eco museums, allows direct contact with the territory, its inhabitants and various historic and environmental topics. One of the best ways to visit the eco museum is to take part in one of the many suggested activities, a real reception by the locals, where you can meet the traditions, flavours and knowhow of the territory, all of which is still authentic.

Information Ecomuseum networkUnione dei Comuni Montani del CasentinoCentro Servizi Rete Ecomuseale tel. +39 0575.507277-72www.ecomuseo.casentino.toscana.it ecomuseo@ casentino.toscana.it

Mulin di BucchioLoc. Mulin di Bucchio, Stia. T. 338.1007610

Museo del Castello di PorcianoLoc. Porciano, Stia. T. 337.671277

Museo del Bosco e della MontagnaVicolo de’ Berignoli, Stia. T. 0575.583965 - 0575.529263 - 347.7341266

Ecomuseo del Carbonaio, Banca della Memoria di Porto Franco“Giuseppe Baldini”, “Casa Dei Sapori”Loc. La Chiesa, Cetica-Castel S.Niccolò.T. 347.1980098 - 328.7252458

Museo della Pietra Lavorata e Centro d’Interpretazione Ecomuseo della PietraStrada in Casentino, Castel San Niccolò.T. 0575.571025- 339.4371274

Castello dei Conti Guidi di Poppi T. 0575.502220

Bottega del Bigonaio e Mostra Permanentesulla Guerra e la Resistenza in CasentinoLoc. Moggiona, Poppi. T. 334.3050985

Collezione Rurale Casa Rossie Percorso delle Bonifiche Agrarie Via Nazionale, 32 Soci, BibbienaT. 0575.560034 Fam. Rossi

Ecomuseo della Vallesanta, Chiusi della VernaPer visite al “Granaio di Narciso“, FrassinetaT. 340.6472250 - 334.3040242.

Ecomuseo della Castagnavia del Mulino, Raggiolo, Ortignano Raggiolo. T. 339.7787490 - 335.6244440

Ecomuseo della Polvere da Sparo e del ContrabbandoChitignano, loc. San Vincenzo. T. 0575.596713 339.6617113

Centro di Documentazionesulla Cultura Rurale del CasentinoTorre di Ronda, Castel FocognanoT. 0575.592152 - 335.1420861

Casa Natale di Guido Monaco Loc. La castellaccia, Talla. T. 0575.597512338.3573501

Centro di Documentazionedella Cultura Archeologica del TerritorioVia Arcipretura 43, Subbiano. T. 338.3321499

Centro di Documentazione e Polo Didattico dell’AcquaLoc. La Nussa, CapolonaT. 0575.421370

Mulini ad acqua visitabili

• Mulino Grifoni Pagliericcio, Castel San Niccolò T. 0575.572873• Mulino di Morino Raggiolo, Ortignano Raggiolo T.0575.539214•347.1111508• Mulino del Bonano Salutio, Castel Focognano T. 0575.597465• Mulini di Falciano Subbiano primo mulino, T. 335.5863158 secondo mulino, T. 338.3300076

La Rete degli Ecomusei1

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Legno, ferro e pietraLegno, ferro e pietra sono tre materiali lavorati tradizionalmente in Casentino fin dai tempi antichi. L'abbondanza di fore-ste stimolò lo sviluppo di un'economia del bosco per ricavarne legno da costru-zione e per produrre arnesi e oggetti. Per lavorare il legno servivano zappe, accette, pennati e così si sviluppò la forgiatura del ferro. Attualmente queste attività artigia-nali si sono evolute in forme più artistiche con la creazione di oggetti di qualità che in alcune botteghe è possibile acquistare. Di stessa importanza è stata la capacità modellare la pietra e soprattutto nel paese di Strada in Casentino da sempre è viva una tradizione degli scalpellini che ancora oggi producono oggetti e sculture in pie-tra serena, una pietra arenaria di colore grigio presente in Casentino.

Wood, iron and stoneWood, iron and stone are three materials which have been traditionally worked in Casentino since ancient times. The abun-dance of forests has allowed the economy of woodlands to develop with the supply of construction timber and production of tools and objects. In order to work the wood, axes, picks and saws were needed so ironwork developed too. Today these craft productions have taken on a more artistic form with the creation of high quality objects which can be bought from

some workshops. Of the same importan-ce is the ability to model stone and in the town of Strada in Casentino the tradition of stonemasonry has always been alive, and still today, artisans produce objects and sculptures in “serena” stone, a sand stone, grey in colour.

Il panno CasentinoIl panno Casentino è un tessuto di lana robusta e dal caratteristico ricciolo, desti-nato all’abbigliamento e all’arredamento, con il quale vengono realizzati capi di alta moda: dai classici cappotti, alle giacche, alle mantelle, ad accessori come cappel-lini, borsette, sciarpe. Un panno che nato “povero” per coprire dal freddo e dall'ac-qua i cavalli e poi gli stessi abitanti di queste zone, è diventato un tessuto e un capo di moda tra i più originali e raffinati, apprezzato anche da celebri stilisti. In Ca-sentino e in particolare a Stia la lavorazio-ne della lana ha origini antichissime e in passato esisteva una filiera produttiva. Poi ad inizio del 1800 la lavorazione diventa-va industriale: nasceva così il Lanificio di Stia che per oltre due secoli ha dato lavo-ro a migliaia di operai con produzioni di eccellenza tra le quali il famoso il panno Casentino. Oggi i locali industriali sono sede del Museo della Lana che racconta la storia tessile del Casentino. La pro-duzione del panno Casentino è rimasta però viva e vivace. Rinnovata nel tempo

propone abiti e accessori moda in tutta una gamma di colori, dai tradizionali arancio e verde, ai briosi viola e rosso fino ai naturali bianco lana e grigio.

Casentino clothCasentino cloth is a robust woolen cloth with a curly texture produced for clothing, furnishings and high fashion items: from classic coats, to jackets, cloaks, to accessories like hats, bags and scarves. Originally a “poor” cloth used to protect horses from the wet and cold and then used by the inhabitants of the area, it has become among the most refined and original cloths, appreciated by famous de-signers. In Casentino and in particular in Stia, wool production has ancient origins and at the beginning of the 19th century production became industrial: that is how the Stia Wool factory came about and over two centuries it has employed thousands of workers making excellent products, among them, the famous Ca-sentino cloth. Today the industrial buil-ding is seat to the Wool museum which tells us the history of textiles in Casentino. Production of the Casentino cloth has continued though. It has been updated and is used for clothing and accessories in a wide range of colours, from the tradi-tional orange and green to vibrant purple and red and the natural colours of cream and grey wool.

rtigianatoA

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"I prosciutti di maiale che si fanno in questa Comune hanno credito in tutta la Toscana... e da molti parti ricercati". Questo scritto che risale al 1809 ci

presenta il Prosciutto del Casentino, il salume tipico per eccellenza, prodotto con le carni del maiale Grigio del Casentino, allevato da alcuni secoli e ottenuto dall'in-crocio tra la cinta senese (o la mora romagnola) con il large white o il landrace (varietà del Nord Europa). Un animale allevato allo stato brado nei boschi che si nutre in prevalenza di ghiande e castagne. La crescita all'aperto permette lo svi-luppo muscolare degli arti, soprattutto delle cosce, da cui si ricava il prelibato pro-sciutto. Gli animali vengono macellati nel periodo invernale quando raggiungono circa 175 kg. Il taglio del prosciutto viene aromatizzato con un impasto di sale, pepe, aglio e altre spezie. Seguono varie fasi di maturazione in cui si alternano lavaggio e asciugatura (una volta il prosciutto era appeso al camino), per terminare la stagionatura dopo almeno 18 mesi, secondo quanto stabilito dal disciplinare di produzione del Consorzio Prosciutto del Casentino. Si ottiene così un prodotto di 8-15 kg dal profumo intenso, al taglio di colore rosso vivace, grasso bianco con ve-nature rosate e una fragranza delicata. Molto saporito è da provare accompagnato con pane toscano (senza sale) e un bicchiere di vino rosso. Nell'ultimo decennio l'allevamento del Grigio ha ripreso vigore e dalla lavorazione delle carni sono pro-dotti anche salame, finocchiona, salsiccia e tagli per prelibati arrosti. I pascoli montani, oltre che dal Grigio, sono punteggiati anche da mandrie di bovini di razza chianina, apprezzata per la rinomata fiorentina. Nell'area del Pra-tomagno sono allevati inoltre ovini per produrre l'abbucciato aretino, un formag-gio pecorino stagionato lavorato a latte crudo caratterizzato da una pasta bianco-giallognola con occhiatura irregolare e un sapore intenso che deriva dalle erbe pascolate. Il viaggio tra i sapori prosegue con la Patata rossa di Cetica indicata per la preparazione di tortelli e gnocchi, il fagiolo bianco nano di Garliano dal sapore delicato, le farine del grano Verna e di mais rustico usato per la polenta. In autunno nei paesi del Pratomagno entra nel vivo la raccolta della castagna e la produzione della farina dolce. Si segnala infine, la produzione di miele di castagno e melata d'abete dal sapore forte e amarognolo da gustare con pane e formaggi.

( Pecorino, salumi, patate, farine, castagne

rodotti tipicila riscoperta del paniere tradizionaleP

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"The hams made in this town are credited all over Tuscany…and are requested by many other parts”. This quote goes back to 1809 and it presents us to the

Casentino Ham, an excellent local product, made of pork meat from the Casentino “Grigio” (Grey), a pig that has been bred in this area for some centuries, it is a cross between the “Cinta senese” (or the “Mora romagnola”) and the large white or the landrace (a breed from Northern Europe). These animals are bred and live in the forest and they feed mainly on chestnuts and acorns. This type of farming allows the animals to develop their leg muscles, above all their thighs, from which the delicious “prosciutto” comes. The animals are butchered in the winter period when they reach 175 kg. The ham is seasoned with a mixture of salt, pepper, garlic and other spices. After various phases in which the hams are washed and dried alternately (in the past the ham was hung by the fireplace), the seasoning period lasts at least 18 months, depending on production regulations by the Casentino Ham Consortium. This is how they get a ham of 8-15 kg with an intense aroma, when sliced it presents a bright red colour with white fat and a delicate fragrance. It has a wonderful flavour and you should try it with some Tuscan bread (no salt) and a glass of Tuscan, red wine. In Casentino over the past decade, “Grigio” farming has regained strength and beside hams the meat is made into salamis, finocchiona, sausages and cuts for roasting. The mountain pastureland is also dotted with herds of Chianina cattle, their meat provides the much loved “fiorentina” steaks. In the Pratomagno area there are also sheep farms (and some goats too) which produce “abbucciato aretino”, a seasoned pecorino cheese made from un-pasteurised milk with a characteristic creamy-yellow colour with irregular holes and an intense flavour which comes from the grass the animals eat. The journey through the flavours of Casentino continues with the Red Potato from Cetica perfect for making tortelli and gnocchi, the dwarf, white Garliano bean with a delicate flavour, flour produced from wheat from Verna and maize used for polenta. In autumn the production of chestnuts and sweet flours has deep roots in towns of Pratomagno. Our journey ends with a mention of beekeeping which produces an excellent chestnut and honeydew fir honey. Its strong and slightly bitter flavour makes it perfect to taste with bread and cheese.

(Flavours of CasentinoRediscover a traditional basket Pecorino cheese, cold meats, potatoes, flours, chestnuts

Q il vinAiOvia Roma 110, Ponte a Poppi

L'Ortolano vende grandi prodotti italiani e locali; è la più vasta enoteca del Casen-tino; caratterizzata da ricerca accurata di formaggi e salumi del territorio, vini e olio di alta qualità...

The Ortolano Winery sells great Italian and local products; it is the largest wine shop in Casentino; they stock cheeses and cold meats from the area; top quality wines and oils.

Tel. +39 0575.529115www.casentinowinefood.it [email protected]

dOve AcquistAre

credits

CasentinoINToscanasupplemento di Eventi&Turismo n. 43 aprile-maggio 2015

Ideazione: Quadrata, comunicazione | creatività | turismoPiazza Guido Monaco, 2 ArezzoTel. 0575.1655495 - [email protected] | www.eventiturismo.it

Realizzazione a cura diQuadratacomunicazione | creatività | turismoAlcune informazioni sono state reperite

attraverso i siti web: turismo.provincia.arezzo.it www.turismo.intoscana.it, www.parcoforestecasentinesi.itRingraziamenti fotograficiSi ringraziano per la concessione d'uso delle loro foto: David Butali per la copertina e pag. 2 in alto e pag. 4 foto fauna, Maurizio Bonanni pag. 9 e pag. 11; Michela Cherubini pag. 2 in basso, pag. 4 e 5 in alto; Marica Pieralli pag. 6; Archivio Comune Chiusi della Verna pag. 13; Athos Boncompagni cartografia pag. 14 e foto a pag. 16 e 17; Archivio Ecomuseo pag. 16 in basso, pag. 18 e 19, Archivio Biennale Ferro Battuto Stia pag. 21 a destra.

RingraziamentiAgli inserzionisti che hanno creduto nell’iniziativa e ritenuto utile partecipare a CasentinoINToscana per far conoscere meglio le bellezze e gli itinerari turistici del territorio.

Quadratacomunicazione creatività turismo

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