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SIGMA 22 Carmela Bruno SIGMA LIBRI spontanee della nostra terra edicinali P M P M iante Riconoscimento, impiego e curiosità delle più comuni specie officinali italiane Prefazione del Prof. Paolo De Luca (Direttore dell’Orto Botanico di Napoli) Excerpt of the full publication

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SIGMA 22Carmela Bruno

SIGMA LIBRI

spontanee della nostra terra

edicinaliPMPM iante

Riconoscimento, impiego e curiositàdelle più comuni specie officinali italiane

Prefazione del Prof. Paolo De Luca(Direttore dell’Orto Botanico di Napoli)

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Introduzione

A Stefano, Anna Ida, Rossella,a Bruno e al Circolo degli Amici

“I prati e le colline sono le migliori farmacie”Paracelso

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Le indicazioni terapeutiche contenute nel libro hanno valore informativo e indicativo, prima diutilizzare la pianta è opportuno consultare il medico o una persona esperta.

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TUTTI I DIRITTI RISERVATI

Vietata la riproduzione anche parziale

Note sull’autoreCarmela Bruno, diplomata in Tecniche erboristiche all’Università degli Studi di Salerno, do-cente di Scuola Primaria, è curatrice di progetti sulle Erbe Officinali e coautrice della CollanaVerde di Carmida, racconti sulle piante officinali per bambini e non solo.

E-mail [email protected]

SIGMALIBRI è un marchio del Gruppo Editoriale Esselibri - Simone

Impaginazione e editing Lucia Molino e Angelo Parrella

Finito di stampare nel mese di luglio 2008dalla «Legoprint s.r.l.» - Via Vicinale Murate, 1/B - Napoli

per conto della Esselibri S.p.A. – Via F. Russo, 33D – 80123 Napoli

Grafica e copertina: Giuseppe Ragno

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Prefazione

Carmela Bruno, in questo suo libro, fornisce una approfondita trattazione del mon-do delle piante medicinali.Nella sua introduzione offre al lettore tutti gli elementi indispensabili per avvicinarsicorrettamente alla fitoterapia. Innanzitutto approfondisce alcune tematiche dibotanica sistematica, illustrando quei caratteri morfologici delle piante che do-vranno essere utilizzati per il riconoscimento degli esemplari da raccogliere in natu-ra. E proprio sulle tecniche di raccolta si sofferma; ma, con spirito naturalistico,ricorda che questa deve essere eseguita sempre nel rispetto dell’ambiente e dellaconservazione della specie che si intende prelevare. Illustra poi il concetto di tempobalsamico; tratta in maniera puntuale delle tecniche di conservazione del materialevegetale raccolto; descrive dettagliatamente i vari tipi di preparazione dei medica-menti; indica gli orari da preferirsi per le somministrazioni.La trattazione viene sviluppata, in maniera classica, per specie botanica. Una accu-rata descrizione, corredata da fotografie chiare e idonee, consente al lettore dipoter riconoscere in natura le specie botaniche. Seguono informazioni sulle localitàdi raccolta, indicazioni sugli organi da prelevare per l’utilizzo in fitoterapia, precisa-zioni sul tempo balsamico. Viene poi un sobrio elenco dei princìpi attivi, cui segue unaaccurata trattazione delle proprietà curative e delle preparazioni terapeutiche. Nonmancano indicazioni sulle precauzioni da prendere nella somministrazione e su even-tuali controindicazioni.Periodicamente sono presenti tavole fuori testo che permettono al lettore interes-sato di approfondire argomenti connessi alle tematiche classiche di fitoterapia.Si tratta, dunque, di una interessante opera di divulgazione scientifica, caratteriz-zata da validi contenuti e da una trattazione agile e gradevole per la lettura. Sicu-ramente si affermerà sia tra quanti già hanno conoscenza delle piante medicinali,sia tra quanti desiderano affacciarsi a questo interessante mondo.

Prof. Paolo De Luca(Direttore dell’Orto Botanico di Napoli)

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PIANTE MEDICINALI SPONTANEE DELLA NOSTRA TERRAIntroduzione

La fitoterapia ◗La fitoterapia (dal greco phyton pianta e terapia cura) è la scienza che studia le proprietà tera-peutiche delle piante e l’impiego, nella cura delle malattie, di preparati derivati dal mondovegetale e non da sintesi chimica.La fitoterapia è la prima medicina sperimentata dall’uomo: se ne trovano tracce già nella prei-storia e in tutte le civiltà della Terra, occidentali ed orientali. Ancora oggi viene usata in alcunipaesi poco industrializzati in modo empirico, cioè senza fondamenta scientifiche ma traman-dandone le tradizioni di generazione in generazione. Nei paesi occidentali industrializzati inveceesiste una vastissima documentazione scientifica sulle erbe medicinali, le quali vengono im-piegate per la preparazione di una ampia gamma di prodotti farmacologici: su dieci farmacicomprati in farmacia ben cinque sono di origine vegetale!La fitoterapia è la base della farmacologia di sintesi chimica e quindi fa parte di diritto dellamedicina tradizionale. Basti pensare che la comune aspirina, per esempio, altro non è che acidoacetilsalicilico contenuto nella corteccia del salice, la digitale utilizzata per le malattie del cuoreè estratta dalla Digitalis purpurea, la morfina è contenuta nell’oppio che è estratto dal Papaversomniferum, e così potremmo continuare con tantissimi altri esempi.Nella medicina tradizionale i farmaci utilizzati contengono solo uno o pochi principi attivi (cioèsostanze ben definite chimicamente e quantitativamente), i quali vengono estratti dalla piantao riprodotti sinteticamente in laboratorio. Nella fitoterapia invece viene utilizzato il fitocomples-so, cioè una parte della pianta usata in toto, che contiene, oltre al principio attivo fondamentale,numerose sostanze più o meno attive che sono in grado di potenziarne l’effetto terapeutico eattenuarne contemporaneamente gli effetti collaterali.Da queste riflessioni possiamo dedurre che naturale non è sempre sinonimo di innocuo; numero-se piante contengono potentissimi veleni (alcuni dei quali sono appunto utilizzati dalla medici-na ufficiale) e se ingerite possono provocare danni seri alla nostra salute o addirittura la morte.Ma anche preparati vegetali solitamente innocui e comunemente usati in erboristeria, se assun-ti in dosi massicce, possono portare a delle conseguenze per la nostra salute. Ad esempio ilassativi di origine vegetale, utilizzati per combattere la stipsi, se assunti per un breve periodorisultano molto efficaci in quanto aumentano la peristalsi intestinale, se invece ne viene prolun-gata la cura, possono danneggiare i tessuti intestinali.È bene non assumere preparati a base di erbe se non sotto stretto controllo medico nei seguenticasi: se si stanno assumendo medicinali di sintesi o se ne fa spesso uso; se si hanno gravi patolo-gie; in gravidanza, in pediatria. In tutti gli altri casi rivolgersi comunque al medico, al farmacista oad una persona esperta di fiducia. Ad ogni modo attenersi strettamente alle dosi consigliate.Nelle preparazioni rispettare le istruzioni e osservare il massimo dell’igiene.

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PIANTE MEDICINALI SPONTANEE DELLA NOSTRA TERRA

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Riconoscimento ◗Erboristerie e farmacie specializzate offrono una vastissima gamma di erbe officinali di eccel-lente qualità, ma chi non ha da sempre desiderato di poter riconoscere le piante e di poterpreparare da solo i propri rimedi, nella certezza che siano davvero naturali? Questo non sempreè possibile soprattutto per chi vive in città o non ha in famiglia o tra gli amici, un esperto dibotanica che possa guidarlo nella raccolta delle piante.Fare delle passeggiate nella natura in primavera, estate e anche autunno, può diventare un’oc-casione, oltre che per ritemprare lo spirito, per imparare a riconoscere le erbe medicinali e rac-coglierle, per poi conservarle e utilizzarle durante la cattiva stagione o ogni qualvolta se neabbia bisogno.Occorre imparare a riconoscere esattamente la specie che si intende raccogliere e di essa dob-biamo conoscere anche la droga, cioè la parte della pianta che ha l’effetto terapeutico, e iltempo balsamico cioè il periodo in cui conviene effettuare la raccolta in quanto la droga contie-ne il maggior quantitativo di principi attivi ed è quindi efficace.Il problema con le piante è che esse non sempre si distinguono in maniera netta come succedeper gli animali, può accadere che due specie diverse si assomiglino per molti particolari e ma-gari differiscano solo per pochi. Ad esempio il fiore del tarassaco è molto simile a quello dellapilosella e di altri fiori primaverili, per cui si rende necessario osservare altre parti della piantaper effettuare il riconoscimento. In montagna la genziana può essere confusa con una piantatossica, il veratro, ma per fortuna è possibile distinguerle in maniera inequivocabile per via dellefoglie, opposte nella genziana e alterne nel veratro. Inoltre non sempre le piante che si intendonoraccogliere hanno il loro tempo balsamico durante la fioritura, periodo in cui la pianta è piùfacilmente riconoscibile, e quindi bisogna imparare a distinguere i suoi mutamenti nei varimomenti dell’anno.Per individuare con esattezza una pianta bisogna riconoscere con certezza ogni sua parte: fusto,foglie, fiore o frutto e semi, radice, eventuali odori o secreti. Per fare questo è bene avere alcunenozioni fondamentali di botanica: forma e disposizione delle foglie, forma del fusto, tipi di fiori einfiorescenze, tipi di radici e frutti. Nelle schede di botanica che seguono queste pagine sonodescritte le varie parti delle piante per facilitare l’identificazione delle specie.Se non si è sicuri al cento per cento che la pianta raccolta sia la specie che si cercava e si nutreanche il minimo dubbio, non bisogna assolutamente utilizzarla; magari la si può portare a casaper osservarla meglio o per comporre un erbario, fare delle ricerche su Internet o su libri e riviste.Se non si tratta della pianta in questione nessun rammarico, niente di quello che si è fatto èandato perduto perché è probabile che in futuro le osservazioni e le ricerche svolte potrannoconsentire di individuare la specie che si stava cercando senza più ombra dubbi.Ai meno esperti si consiglia di cominciare con le piante più comuni quali il papavero, l’ortica, laparietaria per poi passare ad altre che si imparerà a riconoscere sempre di più vivendo a contat-to con gli ambienti naturali e leggendo manuali specifici.

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Raccolta ◗Per la raccolta è necessario seguire alcune semplici ma inderogabili regole:

— Munirsi dell’attrezzatura adeguata: forbici, coltello, una piccola zappa per scavare le radici,un sacchetto di tela o carta, un cesto leggero di vimini.

— Non raccogliere mai con la pioggia, la nebbia o il tempo umido; se è piovuto aspettare uno odue giorni: l’acqua della pioggia può dilavare alcuni principi attivi, soprattutto gli oli essen-ziali, e poi solo le piante asciutte si prestano ad essere conservate. Il momento migliore per laraccolta è il mattino presto con il sole, non appena si è asciugata la rugiada mattutina.

— Le piante devono essere prive di polvere e sporcizia perché non si devono lavare prima diessiccarle: bisogna raccogliere solo le erbe che crescono in luoghi sani e non inquinati, lon-tano da strade trafficate, impianti industriali, campi trattati chimicamente. I metalli pesantiquali piombo, mercurio, cadmio, i pesticidi e altre sostanze nocive penetrano nel terreno evengono assorbiti dalle piante ivi presenti. Sono prive di valore anche le piante assalite dainsetti, vermi, lumache o che presentano macchie e lesioni.

— Non fare piazza pulita di tutto quello che si incontra e osservare la regola dell’uno su quattro.Chiedersi sempre quanta droga potrà servire per un intero anno; dopo tale periodo infatti lescorte vanno rinnovate perché le sostanze attive diminuiscono o scompaiono del tutto. Ta-gliare la pianta intera o le sue parti con un coltello ben affilato o con le forbici così dadistruggere meno tessuto possibile.

— Mettere le piante senza affastellarle in un sacchetto di tela o carta, oppure in un cestino cheandrà ricoperto con un panno perché non vi batta il sole sopra. Tornare subito a casa o inlaboratorio per procedere all’essiccazione o alla preparazione. La pianta appena viene recisacomincia a subire dei processi enzimatici che ne degradano i principi attivi.

Da quanto detto si può intuire che sarebbe preferibile, qualora sia possibile, fare delle escursio-ni di ricognizione prima di effettuare la raccolta vera e propria, quando si sono individuati leerbe e i luoghi dove si intende prelevarle si può tornare con tutta l’attrezzatura necessaria eprocedere con tranquillità alle operazioni.Per quanto riguarda il periodo di raccolta delle diverse parti delle piante solitamente si osservaquanto esposto nella tabella n° 2.

Conservazione ed essiccazione ◗Una volta raccolte le piante, bisogna decidere se utilizzarle subito per preparare tisane, tinture,succhi oppure essiccarle per conservarle.Come già detto le piante officinali non vanno lavate prima di essere essiccate, si fa eccezioneper le radici che vanno sciacquate brevemente in acqua fredda per liberarle dei residui di terra,private delle radichette laterali e ridotte in rondelle. Foglie e fiori vanno distribuiti, uniforme-mente e senza essere pigiati o addossati, sul fondo di una cassetta da frutta, un cesto di vimini

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o uno speciale essiccatoio costituito da un telaio di rete metallica zincata, che può essere acqui-stato o costruito personalmente. Prima di appoggiare le erbe si può mettere sul fondo della cartabianca pulita o teli di iuta ben lavata: l’importante è che l’aria possa arrivare alle piante ancheda sotto. Portare le erbe in un luogo areato, asciutto e ombreggiato, solo pochissime piantesopportano la luce diretta del sole; il posto ideale sarebbe un portico o una soffitta.Le piante intere si prestano ad essere essiccate a testa all’ingiù in un locale idoneo. È beneproteggere i mazzetti riponendoli in un sacchetto di carta pulito e bucherellato per permettereall’aria di circolare, così anche le piccole parti che dovessero distaccarsi durante l’essiccazionepotrebbero essere recuperate.Il tempo di essiccazione può variare dai 3 ai 20 giorni, a seconda delle condizioni ambientali edella consistenza delle parti. Segnali di un’essiccazione ben riuscita sono: il crepitio delle foglietra le dita, la consistenza cartacea dei fiori, la facile rottura degli steli, la fuoriuscita spontaneadei semi dai loro involucri, la durezza delle radici, la gommosità delle bacche. Le piante, ancheessiccate, devono conservare il loro colore: bisogna gettarle via se sono diventate nere, marronio si sono ammuffite. Non bisogna scoraggiarsi se i primi tentativi falliscono in quanto in questocampo si impara dall’esperienza e con la pratica.Le parti ipogee (radici, rizomi, bulbi) potrebbero impiegare molto tempo per essiccarsi e perquesto rischiare di marcire; in tal caso potrebbe essere utile accelerare l’essiccazione esponen-dole brevemente al sole, ma non nelle ore centrali del giorno; è possibile anche finire di essiccar-le al forno, ad una temperatura però che non deve superare i 45° Celsius.Le droghe essiccate vanno conservate in contenitori di vetro scuro a chiusura ermetica, vasi diporcellana o terracotta sempre a chiusura ermetica, scatole di latta, sacchetti di carta o tela. Èbene indicare sul contenitore il nome della pianta e la data del confezionamento per evitareconfusioni. Di tanto in tanto può essere utile anche fare qualche ispezione nei contenitori pervalutare lo stato di conservazione delle droghe. È bene tenere d’occhio soprattutto i fiori: sedovessero diventare marroni o cambiare odore, bisognerà buttarli via. Ciò vale ad esempio per ifiori del verbasco che conservano la loro efficacia fintanto che mantengono il loro colore giallobrillante.

Preparazioni ◗Le piante medicinali acquistate o eventualmente raccolte possono essere preparate in vari modi.Si prendono in considerazione solo i preparati indicati all’interno del libro.INFUSO. Si prepara versando sulla droga (solitamente foglie, fiori, steli) l’acqua bollente neirapporti richiesti; si copre e si lascia in infusione dai 5 ai 15 minuti; si filtra ed eventualmente sidolcifica con miele o zucchero integrale; l’infuso si beve a piccoli sorsi appena fatto e comunquemai oltre le 24 ore.DECOTTO. Si usa per droghe che contengono principi attivi stabili al calore non facilmentepenetrabili dall’acqua calda, come radici, semi, cortecce. Si prepara versando la droga sminuz-

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PIANTE MEDICINALI SPONTANEE DELLA NOSTRA TERRA

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zata nell’acqua bollente coprendo con un coperchio e protraendo la bollitura per un tempo cheva, a seconda delle droghe, dai 2 ai 30 minuti. Alla fine si spegne il fuoco e si lascia posare perqualche minuto prima di colare; si consuma subito e comunque entro le 24 ore. Aggiungendo ladroga quando l’acqua è ancora fredda si ottiene una preparazione più concentrata.MACERATO A FREDDO. Si versa l’acqua a temperatura ambiente sulla pianta e si lasciamacerare per 6-8 ore. Si filtra, si conserva al buio e al fresco e si consuma entro le 24 ore perevitare la proliferazione di microrganismi. Questo metodo si usa soprattutto per quelle droghericche di mucillagini o altri principi attivi che possono essere danneggiati dal calore.SCIROPPO. Solitamente si prepara sciogliendo lo zucchero in un infuso, decotto, succo fresco,macerato, o altro preparato, mescolando e scaldando lentamente. I microrganismi non prolife-rano in un ambiente saturato dallo zucchero che priva i microbi dell’acqua necessaria al lorosviluppo.VINO MEDICINALE. Si mettono le droghe a macerare in vini di buona gradazione alcolica(almeno 15°), solitamente nel rapporto di 1:20 (50 g di droga per 1 l di vino). In genere siutilizzano droghe secche perché l’acqua contenuta nelle piante fresche abbassa il grado alcoli-co del vino compromettendone la conservazione. Si filtra e si conserva in bottiglie di vetro scuroermeticamente chiuse. Di norma si consuma a cucchiai o bicchierini prima o dopo i pasti. Il vinorosso è indicato per l’estrazione dei tannini che, contenendoli già di per sé, potenzierà l’effettodella droga. Il vino bianco è utilizzato per l’estrazione di alcaloidi, proteine, enzimi, che possonoreagire con il tannino del vino rosso. Il vino liquoroso dolce, che ha una gradazione alcolicasuperiore ai 15°, viene impiegato per droghe che contengono resine, oli essenziali e sostanzealterabili; sono indicati anche per estrarre droghe toniche e stomachiche oppure dal gusto pocopiacevole.I SUCCHI. Il succo è il modo migliore di sfruttare appieno le proprietà terapeutiche di certepiante medicinali (ad esempio quelle rimineralizzanti). Si può utilizzare una normale centrifuga;una volta ottenuto il liquido di spremitura, si lascia riposare per qualche minuto, si filtra e sibeve. Occorre consumarlo subito e comunque non oltre le 24 ore. La pianta fresca può ancheessere pestata in un mortaio e, dopo averla posta tra due garze, premuta per farne uscire ilsucco.OLEOLITO. Si ottiene facendo macerare a freddo la pianta in olio di oliva in un contenitore divetro scuro che poi si espone al sole per 20-30 giorni. Se si è utilizzata la pianta fresca, siprocede all’evaporazione dell’acqua tramite lento riscaldamento a bagnomaria; dopo si filtra esi conserva in una bottiglia di vetro scuro ermeticamente chiusa.IMPACCO. Si imbeve un panno di lino o una garza nel liquido di un infuso o di un decotto e siapplica sulla parte da trattare. Gli impacchi freddi sono utilizzati solitamente negli ematomi,nelle contusioni e nei traumi in genere; si sostituiscono non appena sono asciutti e tiepidi. Gliimpacchi caldi hanno un’azione antispastica e sono indicati in caso di dolori addominali dovutia coliche gastriche, epatiche e renali, reumatismi e contratture muscolari, tossi stizzose, in-fiammazioni della pelle con foruncoli, ascessi e pus di cui si vuole facilitare l’espulsione. Per

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conservare più a lungo il calore dell’impacco si può mettere sopra un panno di lana o una borsad’acqua calda; l’impacco va rinnovato ogni qual volta si raffredda.CATAPLASMA. Qui viene utilizzata la poltiglia dell’infuso o del decotto posta tra due garze eapplicata sulla parte da trattare. Si può utilizzare anche una poltiglia di erbe fresche preventi-vamente lavate e disinfettate, nel caso siano da applicare su un trauma aperto che potrebbeinfettarsi; nell’eventualità di grandi foglie è possibile passarle al vapore e applicarle sulla par-te, dopo averle sempre poste su una garza.TINTURA. Sono soluzioni nelle quali i principi attivi sono disciolti in alcool etilico di diversa grada-zione. Per ottenere il grado alcolico desiderato si miscela nelle giuste proporzioni alcool etilico purocon acqua. In genere il rapporto in peso droga-alcool è di 20 g di droga/100 g di alcool, mentre iltempo di macerazione varia dai 5 ai 10 giorni. Il grado della soluzione alcolica dipende dalla naturachimica del principio attivo che si vuole estrarre, in genere valgono le seguenti regole:— se il principio attivo è una resina o un’essenza, si impiega alcool a 80°;— se il principio attivo è un alcaloide si utilizza alcool a 70°;— per gli amari è bene usare alcool a 20° perché gradazioni superiori inattivano la pepsina, un

enzima proteolitico presente nel succo gastrico;— per tutti gli altri casi si utilizza alcool a 60°.Solitamente le quantità indicate si riferiscono alla droga secca, nel caso di sostanze i cui prin-cipi attivi vanno persi con l’essiccamento bisogna utilizzare la droga fresca; allora è opportunoraddoppiare il quantitativo della droga in quanto la pianta fresca è molto più ricca di acqua.

Gradazione alcolica Alcool Acquadesiderata ml ml

90° 93 785° 88 1280° 83 1775° 77 2370° 72 2865° 67 3360° 61 3955° 56 4450° 51 4945° 46 5440° 41 5935° 36 6430° 31 6925° 26 7420° 21 79

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Droghe secchee triturate in peso g

Pizzico con 3 dita 1-2 g1 cucchiaino da caffè 2 g1 cucchiaio da tavola 5 g1 manciata o pugno 25-30 g

Acqua in ml o g

1 tazzina di caffè 50 ml1 tazza da tè 100 ml1 bicchiere comune 120 ml

TAB. 1TEMPO BALSAMICO DELLE SPECIE

FEBBRAIO aparine - borsapastore - farfaraccio - tarassaco - viola

MARZO aparine - bardana - biancospino - borragine - borsapastore - far-faraccio - fragola - malva - saponaria - tarassaco - valeriana -viola

APRILE aparine - bardana - biancospino - borragine - calendula - camomil-la - celidonia - crescione d’acqua - borsapastore - elicriso - frago-la - malva - ortica - papavero - parietaria - rovo - sambuco - vale-riana - viola

MAGGIO aparine - arnica - calendula - camomilla - celidonia - cicoria - cre-scione d’acqua - elicriso - equiseto - erba roberta - malva - melis-sa - ortica - ortica bianca - papavero - parietaria - pervinca -piantaggine - rosa canina - rovo - sambuco - trifoglio dei prati

GIUGNO achillea - arnica - calendula - camomilla - capelvenere - celidonia -cicoria - crescione d’acqua - edera - elicriso - equiseto - erba rug-gine - erba roberta - eupatoria - agrimonia - iperico - malva - me-liloto - melissa - ortica - ortica bianca - papavero - parietaria -pervinca - piantaggine - rosa canina - rovo - trifoglio dei prati -verbasco (segue)

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14 Piante medicinali spontanee della nostra terra

LUGLIO achillea - arnica - artemisia - calcatreppolo - calendula - capelvenere- cardo mariano - cicoria - edera - elicriso - equiseto - erba ruggine -erba roberta - eupatoria - agrimonia - iperico - malva - meliloto -melissa - ortica - ortica bianca - papavero - parietaria - pervinca -piantaggine - rovo - salicaria - trifoglio dei prati - verbasco - verbena

AGOSTO achillea - arnica - artemisia - calcatreppolo - calendula - cardomariano - edera - elicriso - equiseto - erba ruggine - erba roberta- eupatoria - agrimonia - finocchio - iperico - malva - meliloto -ortica - ortica bianca - parietaria - pervinca - piantaggine - rovo -salicaria - trifoglio dei prati - verbasco - verbena

SETTEMBRE achillea - artemisia - bardana - calendula - elicriso - erba roberta-farfaraccio - finocchio - fragola - gramigna - malva - ortica - pa-rietaria - piantaggine - pungitopo - rosa canina - salicaria - sam-buco - saponaria - tarassaco - trifoglio dei prati - valeriana - viola

OTTOBRE artemisia - bardana - calendula - erba roberta - farfaraccio - fi-nocchio - fragola - gramigna - malva - ortica - piantaggine - pungi-topo - rosa canina - sambuco - tarassaco - valeriana - viola

NOVEMBRE finocchio - ortica - rosa canina

TAB. 2TEMPO BALSAMICO DELLE PARTI DELLA PIANTA

PARTI AEREE si raccolgono prima e durante la fioritura

FOGLIE si raccolgono in primavera inoltrata, oppure prima o durante lafioritura

FIORI si raccolgono quando non sono ancora completamente sbocciati

GEMME si raccolgono all’inizio della primavera appena prima che si schiu-dono

RADICI E RIZOMI si raccolgono in autunno o in primavera quando la pianta è anco-ra in riposo vegetativo (segue)

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PIANTE MEDICINALI SPONTANEE DELLA NOSTRA TERRA

Piante medicinali spontanee della nostra terra 15

BULBI si raccolgono in autunno

CORTECCE si raccolgono in primavera, all’inizio del periodo vegetativo dellapianta, quando i rami sono ricchi di linfa e si staccano facilmente

FRUTTI si raccolgono quando sono ben maturi facendo attenzione a nonschiacciarli

SEMI si raccolgono prima che la pianta li lasci cadere spontaneamente

TAB. 3PROPRIETÀ TERAPEUTICHE DELLE PIANTE

(segue)

AmarotonicoAperitivo

Analettico

Analgesico

Antianemico

Antiasmatico

Antiarterio-Sclerotico

Anticancerogeno

Anticefalalgico

Antielmintico

Antidiarroico

AntipireticoFebbrifugo

Antisettico

Antispasmodico

stimola l’appetito e la digestio-ne

stimola il sistema nervoso cen-trale

calma il dolore

fa aumentare i globuli rossi

calma gli accessi d’asma

impedisce l’indurimento delle ar-terie

previene il cancro

elimina i dolori di testa

vermifugo

combatte e arresta la diarrea

combatte la febbre

agisce contro le infezioni

calma i crampi

achillea, agrimonia, artemisia,cicoria, tarassaco, verbena

biancospino, pervinca, valeriana

calendula, camomilla, melissa,valeriana

cicoria, finocchio, ortica, verbena

farfaraccio

biancospino

calendula

melissa

artemisia

agrimonia, fragola, rovo, salicaria

achillea, borragine

agrimonia, calendula, elicriso, fi-nocchio, iperico, ortica, piantag-gine

achillea, calendula, capelvenere,camomilla, edera, farfaraccio, fi-nocchio, meliloto, melissa, vale-riana, verbena

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PIANTE MEDICINALI SPONTANEE DELLA NOSTRA TERRA

16 Piante medicinali spontanee della nostra terra

AntiemorragicoEmostatico

Antigottoso

Antireumatico

Antiulceroso

Antiscorbutico

Astringente

Bechico

Balsamico

Calmante

Carminativo

CicatrizzanteVulnerario

Cardiotonico

Colagogo

Coleretico

Depurativo

arresta le emorragie

guarisce la gotta

combatte l’artrite, i reumatismi,l’artrosi, le affezioni a tendini emuscoli, la gotta

calma i dolori e aiuta la rimargi-nazione delle lesioni

arresta lo scorbuto

restringe e rassoda i tessuti

calma la tosse

facilita l’espettorazione

calma il sistema nervoso e il do-lore

facilita l’espulsione dei gas inte-stinali

favorisce la rimarginazione di pia-ghe e ferite

migliora il ritmo e la regolarità delbattito cardiaco

accresce la secrezione biliare at-tivando il versamento della bile

attiva la produzione della bile

purifica l’organismo

achillea, borsapastore, equiseto,erba roberta, fragola, ortica,rovo, salicaria, verbena

bardana, gramigna, ortica

arnica, edera, elicriso, equiseto,fragola, gramigna, ortica, parie-taria, sambuco

ortica, parietaria

rosa canina

agrimonia, aparine, borragine,erba roberta, fragola, ortica, or-tica bianca, meliloto, pervinca,piantaggine, rosa canina, rovo,verbena

calcatreppolo, capelvenere, erbaruggine, farfaraccio, malva, papa-vero, piantaggine, trifoglio, verba-sco, viola

malva

bardana, biancospino, camomilla,valeriana

camomilla, finocchio, melissa, va-leriana

achillea, agrimonia, bardana, calen-dula, camomilla, elicriso, equiseto,erba roberta, farfaraccio, finocchio,fragola, ortica, parietaria, rovo,salicaria, verbasco, verbena

biancospino, valeriana

achillea, cardo mariano, cicoria,eupatoria, tarassaco

achillea, bardana, calendula, car-do mariano,cicoria, eupatoria,melissa, tarassaco

agrimonia, bardana, borragine,cicoria, equiseto, fragola, grami-gna, ortica, parietaria, tarassa-co, trifoglio

(segue)

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PIANTE MEDICINALI SPONTANEE DELLA NOSTRA TERRA

Piante medicinali spontanee della nostra terra 17

Diaforetico

Diuretico

Emmenagogo

Emolliente

Espettorante

Galattogeno

Galattofugo

Ipnotico

Ipocolestero-lemizzante

Ipoglicemizzante

Ipotensivo

Lassativo

Rimineralizzante

Sedativo

provoca il sudore

favorisce l’eliminazione delle uri-ne

regolarizza il ciclo mestruale

calma l’infiammazione dei tessuti

favorisce l’espulsione del catar-ro

favorisce la secrezione lattea

diminuisce o arresta la secrezio-ne di latte

provoca il sonno

abbassa il colesterolo

riduce lo zucchero nel sangue

abbassa la pressione arteriosa

regola le funzioni intestinali

apporta calcio e sali minerali

calma il sistema nervoso

achillea, agrimonia, bardana, bor-ragine, farfaraccio, sambuco, sa-ponaria, verbena

aparine, bardana, borragine, cal-catreppolo, cicoria, crescione,equiseto, erba ruggine, farfarac-cio, finocchio, fragola, gramigna,ortica, malva, meliloto, parieta-ria, pervinca, pungitopo, rosa ca-nina, rovo, sambuco, tarassaco,verbena, viola

achillea, artemisia, borsapasto-re, calendula, camomilla, capelve-nere, edera, finocchio, melissa,verbena

borragine, capelvenere, gramigna,ortica, malva, papavero, parieta-ria, piantaggine, sambuco, verba-sco, viola

calcatreppolo, capelvenere, cre-scione, edera, erba ruggine, finoc-chio, malva, parietaria, saponaria,trifoglio, verbasco, verbena, viola

cardo mariano, finocchio, ortica,sambuco, verbena

calcatreppolo, pervinca

biancospino, melissa, papavero,valeriana

cardo mariano

bardana, ortica

achillea, biancospino, borsapa-store, farfaraccio, pervinca

cicoria, malva, sambuco, taras-saco, viola

crescione, equiseto, ortica, per-vinca

artemisia, biancospino, camomil-la, farfaraccio, iperico, meliloto,melissa, papavero, valeriana

(segue)

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PIANTE MEDICINALI SPONTANEE DELLA NOSTRA TERRA

18 Piante medicinali spontanee della nostra terra

I diversi preparati presentano una maggiore efficacia terapeutica in determinate ore del giorno,è bene tenerlo presente al fine di ottenere i migliori risultati.

TAB. 4SOMMINISTRAZIONE DEI MEDICAMENTI

mattina a digiuno depurativi, lassativi e purganti, diuretici, cica-trizzanti dello stomaco

alle ore 10 o alle ore 16 (ovvero neurotonici, antigottosi, antireumatici, cardio-due ore prima o dopo i pasti) tonici, epatoprotettori, emmenagoghi, antiset-

tici, bechici, antipireticiventi minuti prima dei pasti ricostituenti, rimineralizzantidopo i pasti antiacidi, digestivi, sedativi, carminativi, antifer-

mentativi, calmanti dei dolori gastrici, antiset-tici intestinali

prima di coricarsi ipnotici, sedativi, lassativi, cardiotonici prepa-rati atti a migliorare la circolazione del sangue

Stomachico

Tonico

Vasocostrittore

Vasodilatatore

attiva la digestione

stimola le funzioni dell’organismo

restringe i vasi sanguigni

dilata i vasi sanguigni abbassan-do la pressione arteriosa

camomilla, cicoria, melissa, per-vinca, tarassaco, verbena

crescione, eupatoria, ortica, ta-rassaco, trifoglio

cardo mariano, ortica bianca,pungitopo

biancospino, pervinca

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PIANTE MEDICINALI SPONTANEE DELLA NOSTRA TERRA

Piante medicinali spontanee della nostra terra 19

SCHEDE BOTANICHE *

TAB. 5 FORMA DEL LEMBO

FOGLIE SEMPLICI

Le eventuali divisioni della foglia non giungono fino al rachide (nervatura mediana).

1. aghiforme, 2. lineare, 3. oblunga, 4. lanceolata, 5. oblanceolata, 6. ovata, 7. laciniata, 8. obovata,9. spatolata, 10. ellittica, 11. palmata, 12. reniforme, 13. cuoriforme.

FOGLIE COMPOSTELe divisioni arrivano fino al rachide facendo divenire indipendenti le foglioline.

14. trifogliata, 15. pennato-partita, 16. pari-pennata, 17. impari-pennata, 18. bi-pennata.

* Le schede sono solo rappresentative ed illustrano le varie parti della pianta in maniera sommaria. Perulteriori approfondimenti consultare un manuale di botanica generale.

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Questo volume è il risultato di unlavoro di ricerca sul territorio duratoquasi tre anni, al fine di poter contri-buire, in qualche misura, al recuperodelle tradizioni popolari e scientifichesulle erbe officinali del nostro Paese.È destinato non solo agli esperti dibotanica, che lo troveranno di sicurointeresse, ma soprattutto a tutti co-loro che vogliano imparare a ricono-scere le piante spontanee per racco-glierle e utilizzarle. La ricchezzadell’apparato iconografico ha la fun-zione di rendere più semplice ed im-mediato il riconoscimento delle variespecie e di stimolare nei lettori lapassione per la fitoterapia e l’amoreper la natura.

spontanee della nostra terra

edicinaliPMPM iante

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Teresa
Timbro