Carissimi, la nostra comunità parrocchiale di Banzano è in ... · Lode a te o Cristo....

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Guida. Carissimi, la nostra comunità parrocchiale di Banzano è in festa nel celebrare la nascita al cielo del glorioso San Rocco da Montpellier, che i nostri padri nella fede hanno scelto come nostro Patrono e Protettore. Ci stringiamo ai suoi piedi, facendo tesoro della santità della sua vita, cercando di imitarne l’esempio e le virtù per essere continuatori della sua missione nel mondo di oggi. Anche noi siamo chiamati ad essere buoni samaritani per lenire le sofferenze di quanti soffrono nel corpo e nello spirito. Le parole di Papa Francesco ci incoraggino ad imitare il Santo Patrono, se davvero vogliamo suoi devoti: “bisogna uscire da noi stessi e andare sulle strade per scoprire che le piaghe di Gesù sono visibili ancora oggi.” Chiediamo al Santo di accompagnarci con la sua preghiera.

Canto iniziale: Inno Europeo San Rocco

Saluto del Celebrante Cel. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Ass. Amen.

Cel. La grazia e la pace di Dio nostro Padre e del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi. Ass. E con il tuo spirito.

Cel. Carissimi, in quest’ora di particolare grazia, ricordiamo il beato transito di San Rocco da Montpellier, pellegrino e apostolo di carità. Esso avvenne all’ alba del 16 agosto, dell’ anno del Signore 1327, nel carcere di Voghera: facciamo nostri i pensieri e i sentimenti del giovane Santo, affidandoci alla sua fraterna intercessione, affinché ci ottenga dal buon Dio ogni bene nel corpo e nello Spirito, in particolare allontani dalla nostra vita la peste del peccato.

Canto: Come la pioggia e la neve Dal Libro del Siracide (39, 14 – 16) Ascoltatemi, figli santi, crescete come una pianta di rose su un torrente; come incenso spandete un buon profumo, fate fiorire fiori come il giglio, spargete profumo e intonate un canto di lode; benedite il Signore per tutte le opere sue. Magnificate il suo nome; proclamate le sue lodi con i vostri canti e le vostre cetre; così direte nella vostra lode: «Quanto sono magnifiche tutte le opere del Signore! Parola di Dio. Ass - Rendiamo grazie a Dio.

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SALMO RESPONSORIALE (Sal 1) Rit. Beato l’ uomo che confida nel Signore.

Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi, non indugia nella via dei peccatori; e non siede in compagnia degli stolti; ma si compiace della legge del Signore, la sua legge medita giorno e notte. Rit. Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua, che darà frutto a suo tempo e le sue foglie non cadranno mai; riusciranno tutte le sue opere. Rit. Non così, non così gli empi: ma come pula che il vento disperde; perciò non reggeranno gli empi nel giudizio, né i peccatori nell'assemblea dei giusti. Il Signore veglia sul cammino dei giusti, ma la via degli empi andrà in rovina. Rit. VANGELO Canto: Alleluia

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 25,31-40) Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito?

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E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. Cel. Parola del Signore. Ass. Lode a te o Cristo.

(Riflessione del celebrante)

Transito

L - Dalla “Vita di San Rocco”

L’infanzia San Rocco nacque nel 1295 a Montpellier in Francia, dalla nobile famiglia Giovanni Rog e Liberia. La sua nascita è attribuita alle preghiere speciali dei genitori, già avanzati in età e senza figli, e a un dono particolare della Vergine. Appena nato, fu osservata sul petto, a sinistra, una viva croce di colore rosso. Il Santo crebbe sotto le delicate cure della madre e già a 5 anni aumentava la sprezza dei digiuni e delle mortificazioni, mentre a 10 anni si premurava di soccorrere i poveri, gli ammalati e i pellegrini. Dopo la morte dei suoi cari, San Rocco decise di vivere il vangelo integralmente: rinuncia ai titoli nobiliari e alle sue sostanze che vendette e distribuì ai poveri e si fece mendico e pellegrino. Il pellegrinaggio in Italia In quegli anni l’Italia era devastata dalla peste nera: la violenza del morbo era tale che, dice uno storico, su 10 persone ne morivano 7. Giunto ad Acquapendente, San Rocco insistentemente chiese ed ottenne di potersi mettere a servizio degli appestati come infermiere nel locale ospedale. Con indescrivibile zelo si mise ad assistere gli ammalati, che cercava di guarire nel corpo e nell’anima. Con il semplice segno della croce e recitando un esorcismo che gli era stato dettato da un angelo, riuscì a guarire tanti ammalati. San Rocco non si stancava di ripetere: “Fate penitenza, perché i peccati sono la causa delle malattie e dei castighi di Dio”.

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Anche a Cesena, come più tardi a Rimini, il Santo si prodigò nelle cure e compì prodigi nei confronti degli appestati. Nel marzo del 1317, si mise in viaggio per raggiungere Roma sciogliendo così il voto fatto. San Rocco visitò i monumenti cristiani più insigni e accanto alle tombe degli apostoli Pietro e paolo, il vigore della sua fede si fece più forte. Anche a Roma San Rocco offrì il suo servizio a favore degli appestati. Dopo 3 anni di permanenza a Roma, dove si ricorda la guarigione di un cardinale, nel maggio 1320 rifece il viaggio di ritorno per raggiungere il Piemonte. Attraversò Cesena, Forlì, Bologna, dove sostò per pregare sulla tomba di San Domenico e Piacenza. Colpito dalla peste Fu a Piacenza che, riposando una notte in una corsia di un ospedale, udì la voce dell’angelo che gli disse: “Rocco, devotissimo di Nostro Signore Gesù Cristo, svegliati e levati su, conosci ora che sei preso e colpito dalla peste, ma sii diligente a guarirla in te come lo sei stato per gli altri”. Febbricitante e con tumori e piaghe, orribilmente dolorosi, per non essere di peso agli altri, nella notte seguente si trascinò fino al castello di Sarmato, dove, poco lontano, trovò una capanna in un boschetto. Abbandonato da tutti, in estreme sofferenze, ebbe però il conforto di una grande gioia e i segni della benevolenza divina. Giunto nella capanna, e piantato in terra il suo bastone, questi si trasformò in un pero, i cui frutti solevano maturare la vigilia della sua festa. A saziare la sua ardente sete il Signore fece improvvisamente scaturire una abbondante sorgente di acqua, come, per saziare la sua fame, un cane, di proprietà del signore del, castello vicino, Gottardo Pallastrelli, ogni giorno gli portava un pane. Gottardo, accortosi che il cane ogni giorno trafugava il pane, lo volle seguire e così venne a scoprire il Santo nella capanna. Ammirato dalla sua santità, chiese ed ottenne di stare con lui. Finalmente, guarito dalla peste, San Rocco riprende, col bastone e la bisaccia, il suo cammino. Ritorno in Francia Nell’estate del 1322 si apprestò a tornare in patria, dove l’attendeva la prova suprema. Arrivato in patria non fu riconosciuto per suo volere e venne, dai soldati, sospettato di essere una spia vestita da pellegrino.

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Lo arrestarono e lo condussero davanti al giudice, che era proprio lo zio paterno, Bartolomeo Rog. Invitato a declinare le sue generalità, Rocco rispose di essere un servo di Cristo ed un umile pellegrino. Il suo silenzio rafforzò il sospetto e fu messo in carcere. A 27 anni, innocente, fu condannato a una dura prigione. La morte Cinque anni passò in prigione resistendo alla tentazione di svelare il suo nome e così riottenere la libertà. Preferì soffrire per Cristo, senza mai lamentarsi. Un giorno il carceriere osservò la prigione inondata da una immensa luce e il santo col volto irradiato, in estasi, assorto in preghiera. Il prodigio venne subito divulgato e la folla commossa richiese la revisione del processo reclamando l’immediata liberazione. Ma era ormai tardi: San Rocco prossimo alla morte. Dal sacerdote che lo aveva confessato e comunicato ottenne di essere lasciato ancora per tre giorni solo nel carcere. Alla fine del terzo giorno, gli apparve l’angelo del Signore che lo confortò e gli annunziò la sua morte dicendogli: “ Rivolgi a Dio la tua preghiera e otterrai ciò che domanderai”. E San Rocco, pregò e chiese a Dio la grazia che quanti avessero implorato il suoi patrocinio pronunciando il suo nome fossero protetti e difesi dalla peste e da ogni altro male. La sera del 16 agosto 1327, a soli 32 anni, San Rocco si addormentava nel sonno dei giusti facendo ritorno alla casa del Padre Celeste. Subito dopo la sua morte, fu portata dall’angelo nella prigione una tavoletta, su cui erano scritte le seguenti parole: “ Coloro che, colpiti dalla peste, ricorreranno alla potente intercessione del Beato San Rocco, prediletto da Dio, ne saranno immediatamente liberati”. La gloria Fu trovato così, come addormentato, con le mani incrociate sul petto, con un angelico sorriso sulle labbra. Il nome di Rocco, trovato scritto sulla tavoletta, fece nascere i primi sospetti sulla persona del prigioniero, lo zio Bartolomeo, accompagnato dalla vecchia madre, si recò nella prigione.

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La prozia si ricordò della croce di colore rosso che il pronipote portava incisa sul petto al lato sinistro e ordinò immediatamente che fosse scoperto il petto su cui ancora brillava il segno della croce. I funerali furono il primo trionfo nei confronti del Santo. Da quel giorno la devozione verso San Rocco si diffuse rapidamente in Francia e, in modo particolare, nella nostra Italia e in altre parti del mondo: chiese, altari e associazioni, si onorano del suo nome; città, anazioni e fedeli invocano la sua potente protezione sperimentando l’efficacia del suo patrocinio. Anche la nostra comunità di Banzano riconosce nel Santo pellegrino francese, uomo di Dio che profuma di carità e pellegrino di amore, il suo Celeste e Glorioso Patrono. Il suo nome risuona sulle labbra del nostro popolo nei momenti lieti e tristi della vita e tutti si riconoscono suoi devoti sperimentando la vicinanza, il soccorso e la preghiera fraterna di questo amico di Dio. Canto: Luce

(Durante il canto si accendono le candele di beneficenza in onore del Santo) Intercessioni: Cel. Vivere uniti a Cristo è il segreto di una vita feconda e felice. Il Beato Rocco, innestato nella vera vite del Vangelo, ha dato frutti che ancora oggi fanno sentire la loro fragranza in tutto il mondo. Per questo preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, Signore

1. Padre santo, che hai reso il tuo servo Rocco un perfetto imitatore di Cristo tuo Figlio, fa’ che anche noi, seguendo le sue orme, osserviamo fedelmente il Vangelo. Preghiamo. 2. Padre santo, che disperdi i superbi ed esalti gli umili di cuore, concedici di seguire l’esempio del glorioso taumaturgo nella via dell’umiltà, della povertà e della carità. Preghiamo. 3. Padre Santo, che in San Rocco, hai infuso ardore apostolico tieni desto lo slancio missionario nella Tua Chiesa. Preghiamo. 4. Padre Santo,, che hai concesso al glorioso Santo la consolazione divina nelle tribolazioni e la gioia di lodarti per le tue meraviglie, addolcisci le nostre sofferenze nella speranza del Sommo bene e fa’ che in ogni cosa vediamo un raggio della tua bellezza divina. Preghiamo. Cel. Fratelli, sull’esempio di San Rocco, eleviamo al Padre datore di ogni bene, la preghiera che Gesù stesso ci ha insegnato: Padre Nostro…

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Supplica a San Rocco

Tutti. O San Rocco Tu che con la tua intercessione, le tue grazie e i tuoi favori, innumerevoli cuori hai guidato a Dio; Tu che sei stato eletto con-solatore degli afflitti, sollievo dei poveri, medico degli infermi; Tu che fai piangere di consolazione i tuoi devoti: ascolta la preghiera che ti rivolgia-mo fiduciosi. Leggi nel nostro cuore e vedi quanto soffriamo. Leggi nell’anima nostra e sanaci, confortaci, consolaci. Tu che conosci le nostre afflizioni, come puoi vederci tanto soffrire senza venire in nostro aiuto? O San Rocco, vieni presto in nostro soccorso! O San Rocco, fa che anche io sia nella moltitudine di coloro che con te amano, lodano e ringraziano Dio. Fa che possiamo cantare le Sue misericordie insieme a quelli che ci amano e soffrono per noi. O San Rocco amabilissimo non cesseremo di invocarti fino a quando non ci avrai esauditi. E’ vero che non meritiamo le tue grazie e la tua potente protezione, ma ascoltaci, ti preghiamo, per l’amore grande che porti alla Santissima Vergine Maria e a Cristo Gesù. Amen

Benedizione Finale

Cel. Dio, nostro Padre, che ci ha riuniti per celebrare il beato transito di San Rocco, patrono della nostra comunità di Banzano, vi protegga e vi confermi nella sua pace. Amen. Cel. Cristo Signore, che ha manifestato in San Rocco, la forza rinnovatri-ce della Pasqua, vi renda autentici testimoni del suo vangelo. Tutti. Amen. Cel. Lo Spirito Santo, che in San Rocco ci ha offerto un esempio di tota-le adesione al vangelo, vi renda capaci di attuare una vera comunione di fede e di amore nella sua Chiesa. Tutti. Amen. Cel. E la benedizione di Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su voi e con voi rimanga sempre. Tutti. Amen.

Canto finale: Camminerò