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F L O T T E A Z I E N D A L I Car Fleet Periodico trimestrale Luglio 2010 - euro 6,00 Salkeld: il cliente al primo posto Interviste - Massimo Nordio (Volkswagen) - Pietro Teofilatto (Aniasa) Inchiesta Dalle case auto un aiuto alla ripresa Dossier Giovanni Tortorici: un italiano fra i top fleet manager europei Innovazione Sempre più telematica per le flotte e per tutti Prove su strada Alfa Romeo Giulietta BMW Serie 5 Audi A5 Sportback Toyota Auris Lexus IS 250 C Osservatorio - I numeri dell’auto aziendale - I costi chilometrici n.37 NAZ/215/2008

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CarFleet n. 37 - luglio 2010

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F L O T T E A Z I E N D A L ICarFleetPe

riodico trimestrale

Luglio 2010 - euro 6,00

Salkeld:il cliente alprimo posto

Interviste- Massimo Nordio (Volkswagen)- Pietro Teofilatto (Aniasa)

InchiestaDalle case autoun aiuto alla ripresa

DossierGiovanni Tortorici: un italiano fra i top fleet manager europei

Innovazione Sempre più telematicaper le flotte e per tutti

Prove su stradaAlfa Romeo Giulietta BMW Serie 5 Audi A5 Sportback Toyota Auris Lexus IS 250 C

Osservatorio- I numeri dell’auto aziendale- I costi chilometrici

n.37NAZ/215/2008

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7. EDITORIALEÈ lenta, ma è ripresa

12. SCENARIItalia, Paese chiaveper la crescita di LeasePlan

15. TECNOLOGIALuce a led: rapida e luminosa

16. INTERVISTANoleggio: la ricettaper uscire dalla crisi

18. INTERVISTAIl futuro dell’autosecondo Volkswagen

20. INCHIESTADalle case auto un aiuto alla ripresa

24. DOSSIERUn italiano fra i top fleet manager europei

28. MANAGEMENTLa professionedel fleet manager

30. INNOVAZIONESempre più telematicaper le flotte e per tutti

36. REMARKETINGAuto usata: un mercato dimenticato

38. SICUREZZALa Golf VI è al verticedella classifica EuroNCAP

40. NOVITÀ

45. PROVE- Alfa Romeo Giulietta - BMW Serie 5 - Audi A5 Sportback - Toyota Auris - Lexus IS 250 C

60. OSSERVATORIO- I numeri dell’auto aziendale- I costi chilometrici

66. GIOIA DI VIVEREIn vacanza con lo snorkeling

CarFleetDIRETTORE EDITORIALE

Jaromír Hájek

DIRETTORE RESPONSABILE

Mauro Manzoni

EDITORE

LeasePlan Italia S.p.a.

Viale Alessandro Marchetti, 105

00148 Roma

REDAZIONE, IMPAGINAZIONE

E PUBBLICITA’

Econometrica Spa

Via della Zecca 1 - 40121 Bologna

tel. 051.271710 - fax 051.224807

e-mail: [email protected]

HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO:

Lodovico Basalù, Cinzia Bortolotti,

Veronica Carletti, Vincenzo Conte,

Mino De Rigo, Luigi Gemma, Roberto Mazzanti,

Ermanno Molinari, Gian Primo Quagliano

PROVE SU STRADA

a cura di Roberto Mazzanti

SEGRETERIA DI REDAZIONE

Cinzia Bortolotti, Daniela Gaetano

ART DIRECTOR

Mariangela Canzoniero

STAMPA

Labanti e Nanni Industrie Grafiche

Via G. Di Vittorio, 5/7 - 40056 Crespellano (BO)

Registrazione Tribunale di Milano

n.98/1997

tiratura di questo numero è di 20.000 copie

LEASEPLAN ITALIA S.p.a.

Viale Alessandro Marchetti, 105

00148 Roma

tel. 800-822.023

e-mail: [email protected]

http://www.leaseplan.it/carfleet/

Associata ANIASA

Sommario

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Il sistemaeconomicoitaliano ha

fatto registra-re, nel primotrimestre,una crescitadel prodottointerno lordo

dello 0,4%. Non è certo un tasso disviluppo sostenuto, ma è in ognicaso più alto di quello mediodell’Europa. Il nostro Paese, staquindi procedendo per la via dellaripresa con passo lento, ma per ilmomento abbastanza sicuro. Se consideriamo un indicatore par-ticolarmente interessante, comequello relativo alla produzioneindustriale, vediamo che la cadutadell’economia italiana, iniziata nelprimo semestre del 2008 ed accen-tuatasi con il fallimento il 15 set-tembre dello stesso anno diLehman Brothers, si è arrestatanella primavera del 2009. Poi ècominciato un lentissimo processodi recupero che è tuttora in atto eche dovrebbe accelerare, soprat-tutto per il sostegno delle esporta-zioni che beneficiano, da un latodella più forte ripresa e dall’altrodel deterioramento dell’euro dovu-to alle ultime vicende finanziarie.Come dicevo, la ripresa è però len-ta soprattutto se comparata conl’entità della caduta. Di fatto ilsistema economico italiano giraoggi all’80% delle potenzialità

espresse prima della crisi. E dun-que, il cammino per colmare il vuo-to apertosi con la crisi del 2008, èancora lungo. Per chi, come noi, si occupa diaziende e di auto aziendali in par-ticolare, un qualche conforto puòvenire da un’analisi attenta delquadro degli ultimi due anni. Nel2009 le difficoltà economiche sonostate particolarmente pesanti perle imprese, mentre le famiglie han-no resistito meglio alla crisi, sia pereffetto degli ammortizzatori socia-li sia perché dotate di una quota dirisparmio privato superiore a quel-la di altri Paesi. Nel 2010 la situa-zione si è invece rovesciata, comedimostrano anche gli indicatori delclima di fiducia di imprese e con-sumatori. Mentre per le aziende ilquadro migliora, i consumatori sifanno più cauti e spendono conmaggiore attenzione i loro rispar-mi, anche perché se la ripresa è giàcominciata, le prospettive futureperò sono tutt’altro che rassicu-ranti. L’assalto della speculazioneal debito sovrano e le conseguentipolitiche restrittive messe in attoda molti Paesi, non consentono cer-to di escludere che la situazionepossa nuovamente precipitare. Prospettive a parte è comunqueun dato di fatto che la situazionedelle aziende è in miglioramento eche molte scelte rinviate nel 2009stanno maturando in questi mesi.Questo riguarda anche la sostitu-

zione delle autovetture detenutein proprietà o in noleggio a lungotermine. Mentre le immatricola-zioni di autovetture a privati, fini-ti gli incentivi, sono in drasticocalo, quelle a imprese e società ein particolare quelle ad uso noleg-gio sono in crescita. Si tratta di unrimbalzo di mercato che era atte-so e previsto, ma che non è di persé sufficiente ad assicurare al set-tore dell’auto aziendale la ripresadi cui ha bisogno. Per ottenerequesto risultato, occorrerebbe unintervento strutturale sulla fisca-lità, per adeguare la situazione ita-liana agli standard europei ed eli-minare così un handicap dellenostre imprese, in una competi-zione internazionale sempre piùdura. Dice Pietro Teofilatto, diret-tore di Aniasa nell’intervista chepubblichiamo a pagina 16: “Senzadubbio un intervento sulla fisca-lità è diventato ora ineludibile. InItalia la detraibilità Iva dei costi dinoleggio per le aziende clienti èferma, infatti, al 40%, rispetto al100% del resto d’Europa e, al con-tempo la deducibilità dei costi èben al di sotto della mediadell’Unione”. Difficile non essered’accordo con queste parole. Iltema naturalmente è molto serioe lo abbiamo messo giustamentein evidenza.

Mauro Manzoni, Direttore Responsabile di CarFleet

È lenta, ma è ripresa

Editoriale

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The Italianeconomyrecorded

a 0,4% increa-se in GDP in thefirst quarter of2010, and whilethe figure is notsuggestive of

robust growth, it is neverthelesshigher than the average seen for therest of Europe. Italy, it can be said, ison the track towards slow, yet surerecovery, at least for the moment. Taking a significant indicator asthat for industrial production, wesee that the fall of the Italian eco-nomy, which started in the firstsix months of 2008 and wasaccentuated by the bankruptcy ofLehman BrotherS on 15thSeptember of that year, came to ahalt in the Spring of 2009. Thiswas followed by an extremely gra-dual process of recovery, which isstill in progress and should acce-lerate mostly thanks to exportsbenefiting from the stronger revi-val and the decline in the euroafter the recent turbulence on thefinancial markets. But as I poin-ted out, the upturn is slow espe-cially given the sheer extent ofthe drop. In fact, the Italian eco-nomy currently spins at 80% of itspotential expressed pre-reces-sion. Thus, the road to level outthe disparity created with the

economic crisis of 2008 is stilllong. For those like us whose businessrevolves around companies andcompany vehicles in particular,some comfort may be found in akeen analysis of the situationover the last two years. In 2009,economic difficulties particularlyweighed on companies, whereasfamilies held up better againstthe recession for two reasons:the social safety nets in place andthe much higher rate of savingswith respect to other countries. In2010, the situation has reversed,as demonstrated by business andconsumer confidence indicators.Whereas the situation is impro-ving for companies, consumersare taking a more cautiousapproach and are thinking harderabout how to spend their savings,since despite the start of therecovery, prospects for the futureare far from reassuring. Theaggressive speculation on publicdebt and the restrictive policiesput into action by many countriesdoes not exclude the possibilitythat the situation can once againbecome critical. Prospects aside, companies areindeed seeing their situationsimprove, and many of the deci-sions postponed in 2009 arebeing laid on the table again. Thisalso includes the replacement of

automobiles either purchased orunder long-term lease. Whileregistrations of vehicles by indivi-dual owners have seen a drasticdrop especially after the govern-ment incentives ended, registra-tions in the name of businessesand companies, especially forleasing purposes, are on theincrease. It had been expectedthat the market would bounceback, but that in itself is notenough to ensure the companycar sector the recovery it soneeds. To achieve this, therewould have be some tax restruc-turing to raise Italy to theEuropean standards and elimina-te the handicap of Italian compa-nies facing increasingly toughinternational competition. PietroTeofilatto, director of Aniasa inthe interview on page 16 says:“No doubt, a tax initiative hasbecome unavoidable. In Italy, theVat deduction on leasing costs forclient companies halts at 40% asopposed to 100% for the rest ofEurope. Not only that, the deduc-tibility of costs is well under theaverage for the E.U.” It’s hard notto agree with that assessment.The issue is a serious one and wehave felt it our duty to bring it tolight.

Mauro Manzoni,Editor in chief of CarFleet

Recovery is slow but sure

Editorial

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Scenari

Italia, Paese chiave per la crescita di LeasePlanIl mercato italiano presenta grandi opportunità per le società di noleggio a lungo termine.

LeasePlan si è posta l’ambizioso obiettivo di primeggiare anche nel nostro Paese e, per riuscirci,ha lanciato un programma di servizi in cui la necessità del cliente sono al primo posto. Abbiamo approfondito

questi temi con Nick Salkeld, regional senior vice-president Southern Europe & Pacific di LeasePlan

Dottor Salkeld, come ha reagitoLeasePlan nei maggiori mercati auto-mobilistici ai venti di crisi che hannospazzato l’economia nel 2009? “Come tutti gli operatori di noleggioa lungo termine, nel 2009 LeasePlanha dovuto confrontarsi con le notevo-li difficoltà economiche che nella mag-gior parte dei mercati europei si sonomanifestate con un calo delle quota-zioni e della domanda di auto usate econ la crescita dei livelli di inadem-pienza dei Clienti.Nonostante queste gravi difficoltà, tut-ti i paesi in cui LeasePlan opera hannosaputo reagire con grande flessibilità,dimostrando la capacità di affrontarequesta crisi con competenza, mante-nendo sempre il massimo focus sullaqualità dei servizi erogati ai Clienti.Questo ha permesso a LeasePlanCorporation di dimostrare ancora unavolta il valore dei suoi dipendenti e delproprio modello di business, mante-nendo stabile il proprio portafoglioflotta e conseguendo, nonostante lacrisi economica, un eccellente profittonetto di 165 milioni di euro”.

In particolare, quali sono state le stra-tegie adottate in Italia, e con qualirisultati?“In Italia abbiamo affrontato le stessesfide degli altri paesi europei. I valoriresidui sono stati minacciati a causadelle difficoltà del mercato dell’usatoe abbiamo dovuto confrontarci conlivelli di insolvenza dei clienti più ele-vati della media. Abbiamo quindidovuto concentrare la nostra atten-zione nella ricerca di nuove e innova-

tive soluzioni di gestione delle autousate, allo scopo di diminuire l’impat-to del declino generale del mercato. Atal proposito siamo molto soddisfattidella performance del nostro brand“CarNext” dedicato al mercato dell’u-sato e dell’impatto positivo che ciò hadeterminato sui nostri risultati. Abbiamo inoltre rifocalizzato l’atten-

zione sulla nostra strategia di miglio-ramento continuo dei servizi, allo sco-po di assicurare la soddisfazione deibisogni di tutti i nostri Clienti, indi-pendentemente dalla dimensione del-le loro flotte; fondamentale in questadirezione è la “Customer InteractionStrategy” che stiamo attualmenteimplementando e che crediamo sia

Nick Salkeld, regional senior vice-president Southern Europe & Pacific di LeasePlan

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determinante per ottimizzare i pro-cessi di comunicazione con i clienti edi loro driver aziendali. Questa nuovastrategia pone il fleet manager e i suoidriver al centro di ogni nostra attività;siamo molto entusiasti per i beneficiche questo apporterà nella relazionecon i nostri clienti nei prossimi anni.Questo rinnovato focus sui clienti e lavolontà di assicurare loro il migliorservizio possibile significa anche chenel futuro non perseguiremo una stra-tegia di crescita “a qualunque costo”,sacrificando la qualità del servizio avantaggio dei volumi. Il business nonè un viaggio dell’ego!In LeasePlan crediamo che la qualitàdel servizio offerto ed una vera part-nership con i nostri Clienti siano leleve che guidano ogni nostra attivitàe questo è quello che LeasePlan inten-de per leadership di mercato: nonsolo e non tanto la dimensione dellapropria flotta, ma l’eccellenza delleproprie persone ed il supporto chediamo quotidianamente ai nostriClienti, per raggiungere quegli stan-dard di servizio che questi ultimi giu-stamente si aspettano da un’aziendacome LeasePlan. Leadership di mer-cato significa per noi essere i miglioriin tutto ciò che facciamo e questo è ilnostro impegno per il futuro.

Se l’obiettivo di essere i migliori nelservizio erogato determinerà anchela crescita della nostra flotta gestitaavremo conferma della bontà dellenostre scelte, ma la crescita in volu-me non sarà la nostra prima priorità.I nostri Clienti verranno sempre pri-ma”.

Dalla Sua posizione di osservatore pri-vilegiato come vede il futuro a breve emedio termine di questo settore a livel-lo globale? E quali sono, a Suo modo divedere, i principali driver che ne gui-deranno lo sviluppo?“Guardando alle prospettive del nostro

mercato nel breve e medio termine,vedo il prolungarsi delle difficoltà inalcuni paesi e non prevedo un rapido miglioramento delle condizioni a livello macroeconomico.Sappiamo che le economie di alcunipaesi come Spagna, Portogallo eGrecia restano variabili e dai contorniincerti, ma abbiamo dei forti interessiin queste nazioni che, nonostante ledifficili condizioni di mercato, sono sta-te comunque in grado di garantire buo-ne performance all’interno del nostroGruppo. Il mercato dell’usato rimanecomunque la sfida più importante(sebbene le condizioni stiano gradual-

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Scenari

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mente migliorando); rimaniamo quin-di cauti nelle nostre stime almeno finoa quando i tassi di insolvenza in questipaesi non palesino dei miglioramentinel breve termine. Di contro, le condizioni di altri merca-ti europei, come quello olandese einglese, sono molto migliorate e stan-no ritornando a situazioni più ‘nor-mali’ tanto da farci considerare il qua-dro generale positivo. L’aspetto chia-ve è quindi legato ad una generaleripresa del mercato nel suo comples-so nei diversi paesi dove LeasePlan èpresente, come la Spagna, che impli-cherebbe chiari benefici anche per ilmercato del noleggio a lungo termine,grazie ad una maggiore spinta da par-te delle Aziende nel rinnovo del parcoauto rispetto al 2009.Ove possibile, cercheremo di stimola-re questo ritorno alla crescita”.

L’Italia viene sempre indicata comeuno dei paesi con maggiori potenzia-li di crescita. Quali sono le opportu-nità e le sfide che attendonoLeasePlan Italia?“In Italia guardiamo al futuro congrande ottimismo. Con la nostra rin-novata attenzione ai clienti e alle part-nership a lungo termine che possia-mo sviluppare con loro, rimaniamo

estremamente ottimisti circa il futurodel nostro business in Italia. Abbiamogrande fiducia nei nostri collaborato-ri e sappiamo che hanno le giustequalità professionali per affrontare lesfide che si presenteranno, dalmomento che il nostro obiettivo èquello di essere la migliore compagniadi noleggio a lungo termine operantein questo mercato. Diamo grandeimportanza anche al rapporto con inostri fornitori, che consideriamo unadella chiavi del nostro successo perfornire ai clienti le migliori soluzioni dimobilità. Di tutti i grandi mercati euro-pei quello italiano rimane quello conle più grandi opportunità di crescita enoi intendiamo sfruttare al massimoquesta opportunità facendo leva sulla nostra rinnovata strategia“Customers first” mantenendo fedealla nostra brand promise “It’s easierto leaseplan”.

LeasePlan è una azienda leader nellamaggior parte dei paesi nei quali ope-ra. Quale obiettivo si pone in Italiaentro il 2015?“LeasePlan ha come obiettivo quellodi raggiungere una posizione di lea-dership di mercato in tutti i maggiorimercati europei e questa ambizionecoinvolge anche l’Italia.

Come già detto ci poniamo l’obiettivodi diventare la migliore compagnia dinoleggio a lungo termine e gestioneflotte aziendali in questo mercato e aquesto obiettivo destineremo tutte lenostre energie. I nostri successi in Europa non sonosecondi a nessuno e sappiamo checon il team giusto, ora all’opera inItalia, raggiungeremo questo succes-so anche sul mercato italiano. Abbiamo grande rispetto per i com-petitors con cui ci misuriamo nel mer-cato italiano e quindi questo obietti-vo è molto sfidante; ma il nostromodello di “business” è forte e ilnostro personale è determinato nelrendere l’impegno verso i nostriClienti e i nostri fornitori la base per ilnostro successo futuro. Continueremoa metterci alla prova per essere imigliori in tutto ciò che facciamo esono certo che questa è la strategiagiusta per raggiungere la leadershipa cui maggiormente teniamo, vale adire la leadership di servizio sul mer-cato italiano. Se saremo fedeli ai ‘valo-ri LeasePlan’ sono certo che i nostriclienti riconosceranno che “It’s easierto leaseplan” e sapranno premiarciper questo”.

Gian Primo Quagliano

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Tecnologia

La riconosci da lonta-no, anche se fa scuro,se c’è la nebbia o la

foschia, per via di quellapiccola onda luminosa chebrilla sotto i fari rotondi. Èla nuova A4 di Audi che sicaratterizza sia per la gran-de calandra frontale (cometutti gli altri modelli dellaCasa di Ingolstadt) siasoprattutto per quella pic-cola fila di punti luminosiche oltre a svolgere il ruolodi luci di posizione assomi-gliano ad un motivo graficoo, se preferite, al tocco ori-ginale di un designer.Siamo in presenza dell’ap-plicazione dei diodi, lanuova frontiera dell’illumi-nazione per auto, una“novità” che si sta impo-nendo non solo per gliaspetti scenografici, masoprattutto per la funziona-lità del sistema, più velocee duraturo delle tradiziona-li lampade a filamento. Ledè l’acronimo di LightEmitting Diode, in altreparole diodo ad emissioneluminosa. È di fatto ungeneratore allo stato solidodi illuminazione costituitoda una base di silicio e dadiverse tipologie di sali (adesempio il litio) che servo-no a modificare il coloredella luce emessa.

Molti i pregiLe qualità dei led sonosignificative: l’assenza

del filamento incande-scente e la conseguenteelevata resistenza allevibrazioni li rendonoestremamente longevi.Durano infatti circa 100mila ore contro le 3-5000delle lampadine che usia-mo nei fari tradizionali.Hanno anche rapidissimitempi di risposta: siaccendono in un millesi-mo di secondo contro i200 necessari ad una lam-padina ad incandescenza.Quest’ultimo particolarenon è di secondariaimportanza: infatti in unafrenata d’emergenza lavettura in scia di chi staper arrestarsi ha disposi-zione qualche metro in piùper fermarsi. Gli espertihanno calcolato che ai 100all’ora chi sta dietro all’au-to che frena ha 5 o 6 metriin più di spazio per evitareil tamponamento grazie ai

tempi fulminei di accen-sione degli stop a led.

Risparmio energeticoOltre alla robustezza, alladurata (superiore a quelladella vita di un’auto) e allarapidità di reazione, i leddispongono di luce purache penetra meglio attra-verso foschia o nebbia esoprattutto consentono unnotevole risparmio energe-tico (consumo 7-10 volteminore a parità di lumino-sità) essendo molto piùefficienti delle lampadine afilamento. Per ora vengonoutilizzati come luci di posi-zione, come frecce a lam-peggio e come stop. Nellasupercar di Audi, la R8, èpossibile avere come optio-nal sia gli abbaglianti chegli anabbaglianti con luce aled. Il primo a proporre que-sto tipo rivoluzionario diilluminazione fu nel 1998

Giugiaro con la Maserati3200 GT: una lunga fila distop a led si arrampicavanolungo la carrozzeria poste-riore dando l’impressionedi due “unghiate” rosseluminescenti.

Fari allo XenoUn’altra importante novitàin tema di illuminazione perl’auto è rappresentata daifari allo Xeno, detti anche a“scarica di gas”. Sonoproiettori in cui la sorgenteluminosa (lampadina) ditipo tradizionale ad incan-descenza è sostituita dauna a più alto rendimentoche sfrutta il principio dellascarica di gas tra due elet-trodi. Emettono una lucebianca che consente unavisibilità ottimale, migliorerispetto a quella dei norma-li fari, soprattutto in relazio-ne ad ampiezza e profon-dità del fascio luminoso.Sono costosi perché neces-sitano per funzionare di unparticolare circuito elettri-co, separato da quello dellavettura. È possibile monta-re anche i bi-Xeno: ciòsignifica che la stessa tec-nologia è utilizzata sia perle luci abbaglianti che perquelle anabbaglianti.Destinati ad un largo suc-cesso, ora rischiano diessere messi in anticipo inpensione dai led che offro-no vantaggi superiori eprezzi ultraconcorrenziali.

Luce a led: rapida e luminosaSono generatori allo stato solido di illuminazione con una base di silicio e diverse tipologie di sali.

Hanno una vita di 100 mila ore e rapidissimi tempi di risposta: ai 100 all’ora chi sta dietro ha 5-6 metri in piùper evitare il tamponamento. Rischiano di mandare in pensione anticipata i pur moderni fari allo Xeno

di Roberto Mazzanti

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Intervista

Noleggio: la ricettaper uscire dalla crisi

In un complesso scenario economico l’autonoleggio può essere “motore” della ripresa: questo a condizione che vengano attuate riforme utili al settore e si estenda l’offertadi servizi e prodotti a beneficio di nuove categorie di utenti. Abbiamo approfondito

questi argomenti direttamente con Pietro Teofilatto, direttore di Aniasa

Dottor Teofilatto, cosa può dirci sul-l’andamento del mercato dell’autoaziendale nei primi mesi del 2010?Quali sono le prospettive per laseconda parte dell’anno?“Partiamo dai dati del 2009. Grazieagli incentivi il mercato italiano del-l’auto ha chiuso con 2.158 milaimmatricolazioni, un calo sul 2008contenuto nello 0,17%. Come sap-piamo, ben diversamente è andataper l’auto aziendale, che ha inveceavuto una riduzione di 190.000 unità(-28%), ed anche in termini di inci-denza sul mercato si è fermato l’av-vicinamento alle percentuali medieUe (22% con media Ue al 40%) e si èaddirittura tornati alle percentuali di10 anni fa (22% del 1999 contro il31% del 2008). L’intero settore delle flotte aziendalicontinua anche nel 2010 a conviverecon un contesto economico incerto,e secondo me solo dopo l’estate sipotranno intravedere segnali di ripre-sa. Già mantenere i risultati 2009sarà comunque un obiettivo di rilie-vo per molti operatori”.

Qual è il tema principale su cui occor-re intervenire per rilanciare il settoredell’auto aziendale?“Senza dubbio un intervento sullafiscalità è diventato ora ineludibile.In Italia la detraibilità Iva dei costi dinoleggio per le aziende clienti è fer-ma, infatti, al 40%, rispetto al 100%del resto d’Europa e, al contempo ladeducibilità dei costi è ben al di sot-to della media dell’Unione. Questodisallineamento produce condizioni

di minor competitività per le aziendenazionali rispetto alle concorrentieuropee che sostengono costi infe-riori (i costi di trasporti rappresenta-no il 6-8% di quelli complessivi azien-dali) per la gestione di un bene rile-vante quale è il parco auto aziendale.In sintonia con le associazioni del-l’automotive, Aniasa continua ad evi-denziare al Governo la necessità di

un aggiornamento della fiscalità sul-l’auto. Due sono i versanti su cui sidovrebbe intervenire. Il primo è l’Iva.Sul fronte delle imposte dirette, poi,siamo fermi al 1997, quando furonostabiliti i valori di deducibilità deicosti sostenuti per l’auto, con riferi-mento ad una ben diversa situazioneeconomica e di mercato. Sebbeneprevista, la rivalutazione dei valori

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Pietro Teofilatto, direttore di Aniasa

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secondo gli indici Istat da parte delMinistero dell’Economia non è maiavvenuta”.

Il settore del noleggio a lungo termi-ne come affronta questo periodo cosìcomplesso?“Le interconnessioni della crisi finan-ziaria hanno inevitabilmente indottole aziende clienti a preferire il mante-nimento dei veicoli in flotta per unmaggior periodo, al fine di ridurrel’impatto del costo sull’esercizio. Ecosì come si era verificato tra il 2006-2007 nel momento dell’incertezzafiscale, la clientela ha rallentato gliordini, ha operato una profonda

ristrutturazione delle proprie orga-nizzazioni. La conseguenza è statache le oltre 14.000 vetture aziendali anoleggio circolanti in meno nel 2009sono dovute principalmente alla ridu-zione del personale da parte delleaziende clienti. La clientela non si èperò allontanata dai servizi del noleg-gio, che continua ad apprezzare perutilità, qualità, minori costi comples-sivi. E d’altro canto, per contribuire aridurre i costi di gestione del parcoauto le aziende di noleggio hanno viavia concordato con la clientela unagenerale proroga dei contratti, pas-sando dai 36 mesi standard a 48 mesi(la durata media dei contratti è

aumentata del +1,9% rispetto al2008) e sono stati predisposti nuoviservizi “ad hoc”, mirati a ridurre i costidi gestione della flotta: nel 2009 ilcanone medio mensile è scesodell’1,3%, pur a fronte di un conside-revole aumento del chilometraggiomedio percorso (+6,4%)”.

Quali sono gli aspetti su cui il settoredel noleggio può puntare per supera-re questa situazione?“La reazione alla crisi da parte delleaziende di noleggio a lungo termineè stata semplice, ma efficace: ribadi-re e rafforzare sul campo ancora di piùla valenza di risparmio connaturata aiservizi di noleggio, con risparmi suicosti di gestione del parco auto chepossono andare dal 15% al 20%rispetto alle altre modalità di uso deiveicoli. Il noleggio a lungo termine èchiamato comunque ad un grandecambiamento, a rivoluzionare opera-tività e politiche strategiche in unafase poco espansiva del ciclo di vitae in una difficile congiuntura econo-mica, nonché di forte calo delle nuo-ve immatricolazioni. Si delineanoperò anche grandi opportunità, primafra tutte quella di entrare nel vastosegmento di domanda rappresentatodalle flotte piccolissime e dalle “par-tite Iva”, a patto che siano messi inatto adeguati interventi sul prodottoe sulla rete di vendita”.

Luigi Gemma

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Intervista

Il futuro dell’autosecondo Volkswagen

Per un’azienda che punta alla leadership mondiale del settore automobilistico, come Volkswagen, ilsegmento aziendale ha una grande importanza. Fondamentale, poi, anticipare le tendenze del mercatoper quel che riguarda questioni come l’ecocompatibilità degli autoveicoli. Di questo e di molto altro

abbiamo discusso con Massimo Nordio, direttore di Volkswagen Italia

Dottor Nordio, Volkswagen si èsempre caratterizzata con prodottiche da un lato hanno fatto la storiadell’auto e dall’altro si sonocostantemente evoluti con scelteinnovative e talvolta rivoluziona-rie. Sarà ancora questa la strategiaper superare il difficile guado in cuisi trova l’automobile?“Certamente si. Volkswagen puntaa essere il primo Gruppo automo-bilistico a livello mondiale nel 2018e la leadership si conquista ancheattraverso l’eccellenza tecnologi-ca. I recenti annunci di future intro-duzioni sul mercato di modelli elet-trici vanno chiaramente in questadirezione”.

La rete distributiva e di assistenzaha un’importanza strategica persfruttare tutte le opportunità cheun mercato offre. Su questo terre-no quale politica ha perseguitoVolkswagen negli ultimi anni equali interventi ha in programmaper il futuro?“Sicuramente i concessionari svol-gono e continueranno a svolgere unruolo fondamentale, consideratoanche il fatto che l’attuale modellodi distribuzione nel settore automo-bilistico è più o meno lo stesso dadiversi decenni. A questo propositoil nostro obiettivo è quello di colla-borare con partner che siano ingrado di creare un’esperienza diacquisto e di possesso che garanti-sca la massima soddisfazione per ilcliente. Per ottenere questo risulta-to i nostri dealer devono poter con-

tare su un adeguato livello di profit-tabilità per poter reinvestire partedei guadagni per far crescere il lorolivello di affari.La capacità di generare utili restapertanto il tema centrale, per ora eanche per i prossimi anni, per quelche riguarda il nostro rapporto conla nostra rete di concessionari. Ifattori su cui puntare per migliora-re ulteriormente le performance

della rete sono di due tipi: qualita-tivi (e qui entrano in gioco fattoricome la soddisfazione dei clienti, ilmiglioramento dei processi, laqualità dei collaboratori) e quanti-tativi (ovvero un livello adeguatodi volumi di vendite e fatturato)”.

Metano, gpl, elettrico, idrogeno: aSuo parere come sarà alimentatal’auto dei prossimi anni? Quali

Massimo Nordio, direttore di Volkswagen Italia

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sono le strategie Volkswagen peruna maggiore ecocompatibilità dellesue auto?“Volkswagen ha competenze edeccellenze in ognuna di queste formedi alimentazione. Senza dubbio l’elet-trica è quella su cui stiamo puntandopiù pesantemente per il futuro, comeannunciato di recente dal Presidentedel Gruppo Volkswagen MartinWinterkorn. Lo conferma il lancio, pre-visto nel 2013, della Golf elettrica.Credo che l’elettrico non segneràcomunque il tramonto dei sistemi ditrazione tradizionali – per esempio, i

nostri Diesel puliti ed efficienti conti-nueranno ad essere molto apprezzati– ma posso certamente dire che lapercentuale di vendita di questamotorizzazione aumenterà molto,specialmente fra le auto da città”.

In Italia il segmento del mercatoautomobilistico più rappresentatonelle flotte aziendali è il segmento C,al cui interno spiccano storicamentele ottime performance di venditadella Volkswagen Golf. Quali novitàpossiamo attenderci in merito allepolitiche commerciali di Volkswagen

in questo segmento?“La principale novità che abbiamo inprogramma è una puntuale raziona-lizzazione dei nostri rapporti con iclienti flotte, con l’obiettivo di offrireloro maggiore chiarezza e trasparen-za, garantendo al contempo l’ade-guata profittabilità a tutti i vari livellidel canale distributivo che entrano ingioco quando si parla di questo tipodi vendite. Cercheremo di ridurre alminimo quelle attività che non porta-no guadagni veri e propri, ma solonumeri. Vogliamo raggiungere inostri obiettivi in temini quota dimercato, contando sull’importantecontributo di tutti i canali di vendita”.

Quale importanza ha l’auto azienda-le nelle scelte produttive e nelle poli-tiche commerciali di Volkswagen?“Le auto aziendali rappresentanoall’incirca il 30% delle nostre vendi-te: è evidente che si tratta di un pesomolto importante. Continuerà adessere così anche nel futuro peròbadando in primo luogo alla qualitàdella nostra offerta in questo seg-mento, non soltanto ai numeri chene possono derivare”.

Gian Primo Quagliano

Volkswagen Up! Lite, il prototipo a quattro posti ibrido studiato nei minimi dettagli per ridurre ulteriormente i consumi

La Volkswagen Golf GTD, uno dei modelli di maggiore successo

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Inchiesta

Dalle case autoun aiuto alla ripresa

Possibilità di rilancio per il mercato dell’auto aziendale nella seconda metà dell’anno. Per stimolare questo recupero le case automobilistiche puntano su novità di prodotto e su iniziative di marketing e commerciali pensate appositamente per le flotte aziendali. Abbiamo approfondito questo discorso

con rappresentanti di Citroën, Fiat, Mercedes-Benz, Nissan, Peugeot e Renault

Esaurita in marzo lacoda positiva degliincentivi, da aprile,

come era prevedibile, ilmercato automobilisticoitaliano ha ricominciato acalare. Per il compartoaziendale (che dagli incen-tivi non aveva però trattogrande giovamento), isegnali di ripresa economi-ca che si cominciano adintravedere potrebbero por-tare nella seconda metà del-l’anno numerose aziende anon rimandare ulteriormen-te l’aggiornamento del pro-prio parco di vetture azien-dali. In questo contesto lecase automobilistiche pos-sono fare molto per soste-nere questa ripresa, ed anzilo stanno già facendo pro-ponendo nuovi modelli che

ben si adattano all’usoaziendale, e inoltre con lapromozione di iniziative dimarketing e commerciali diparticolare rilievo. Persaperne di più abbiamochiesto ai rappresentanti dialcune prestigiose caseautomobilistiche quali sono

gli aspetti su cui puntanoper essere protagonisti sulmercato aziendale.

Una gamma completa“Fiat - dice Nicola Pumilia,responsabile fleet mercatoItalia di Fiat GroupAutomobiles - punta sullacompletezza della gammaofferta. Siamo sul mercatocon marchi importanti e unagamma in evoluzionecostante ed adeguata . FiatPunto EVO è la perfetta autoaziendale per la sua intrin-seca polifunzionalità; ilNuovo Doblò Cargo è unostrumento di lavoro quasiinsostituibile; Delta è unavettura che sintetizza il con-cetto del downsizing: dimen-sioni da compatta, presta-zioni e contenuti da grande

berlina. In poche parole, ilvero lusso accessibile. Sulfronte Alfa Romeo, la nuo-vissima Giulietta è un’autoche concentra i valori delbiscione nella guida quoti-diana”. “Il mercato - affermaMarco Terrusi, responsabileflotte di Mercedes-Benz Cars- potrà ripartire anche grazieall’offerta di vetture con con-sumi ed emissioni ridotte. Adesempio, nell’ambito della

nostra gamma, penso alleversioni BlueEfficiency diClasse A, Classe B, Classe Ce Classe E. Tutte queste gam-me sono oggi disponibilianche in versione Executive,che rappresenta la nuovaporta d’ingresso nel mondoMercedes-Benz. In autunno,poi, arriverà sul mercatoanche la rinnovata Classe R,un modello molto interes-sante per le flotte aziendali”.“Il successo della gammaLa nuova Alfa Romeo Giulietta, dalla quale il Gruppo Fiat si attende il rilancio di Alfa

Marco Terrusi, responsabileflotte di Mercedes-Benz Cars

Nicola Pumilia, responsabilefleet mercato Italia

di Fiat Group Automobiles

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crossover - mette in eviden-za Alberto Sabatino, mana-ger fleet & used car di NissanItalia - rappresenta certa-mente il trend più significa-

tivo dell’intero panoramaautomobilistico europeo.Qashqai è il primo modelloche coniuga design emozio-nale e caratteristiche di gui-

dabilità e fruibilità superioricon costi di gestione in lineacon le tradizionali vetture disegmento intermedio. Oltreal restyling della famiglia

Qashqai che abbiamo lan-ciato a marzo, entro settem-bre espanderemo la gammacrossover sia verso l’alto,con la nuova motorizzazione2.5 dci che equipaggerà ilMurano, sia verso il basso,con la Juke”.

Rinnovamento“Con la fine del 2009 - affer-ma Nino Colicino, fleet salesdirector di Renault - abbiamocompletato il processo di rin-novamento della gamma nelsegmento C. Oggi, poi, stia-mo lanciando nuove moto-rizzazioni (ad esempio il1.500 dci da 100 cv) ed unnuovo cambio automatico adoppia frizione, e siamo con-vinti che questi elementi sia-no di grandi importanza per

Come cambiano le auto aziendaliTante le curiosità ed i numeri presentati dall’ultimaindagine dell’Ufficio Studi LeasePlan, relativa allagestione delle auto aziendali. Il campione, moltosignificativo, è rappresentato dagli acquisti effettua-ti nel 2009 da LeasePlan Italia.

Ci l indra taLe scelte di acquisto del 2009 evidenziano una leg-gera diminuzione della cilindrata media. La quotadelle auto al di sotto di 999 cc, passa dallo 0,3%allo 0,5%. Le cilindrate più diffuse nel mercato delleflotte aziendali, quella tra 1.000 e 1.499 e quella tra1.500 e 1.999, presentano un leggero aumentorispettivamente di 0,5 e 0,4 (dal 37,2% al 37,7% ilprimo gruppo e dal 53,7% al 54,1% il secondo). Lecilindrate superiori al 1.999 passano dall’8,8% al7,7%.

AlimentazionePer quanto riguarda i carburanti, la quota del Dieselcresce e passa dall’82% all’88%, mentre il benzina siriduce dal 17% al 10%. In crescita anche il metano(da 0,6 a 0,9%), l’ibrido (da 0,1 a 0,3%) e il Gpl cheha la migliore performance tra le alimentazioni nontradizionali crescendo dallo 0,2% all’1%.

ConsumiLa quota di vetture che consumano meno di 6 litri per100 km sale dal 36% al 45%, andando a ridurre il pesodel segmento contiguo (tra 6 e 7,9 litri per km) chescende dal 55% al 45%. I segmenti oltre i 7,9 litri perkm non presentano scostamenti significativi confer-mando i valori del 2008. Per quanto riguarada i consu-mi medi dei veicoli acquistati da LeasePlan in baseall’alimentazione, per il benzina passiamo da 6,7 a 7litri per 100 km, mentre il diesel il dato diminuisce di undecimale scendendo dal 6,3 al 6,2 litri per 100 km.

Inferiore a 999 0,3 0,5Da 1.000 a 1.499 37,2 37,7Da 1.500 a 1.999 53,7 54,1 Da 2.000 a 2.499 4,6 4,2 Oltre 2.500 4,2 3,5 Totale 100 100

CILINDRATA 2008 2009

Fonte: LeasePlan Italia

ACQUISTI VEICOLI GRUPPO LEASEPLAN ITALIA 2008-2009: COMPOSIZIONE % PER CILINDRATA

Diesel 82,4 88,1Benzina 16,7 10Gpl 0,2 1 Ibrido 0,1 0,03 Metano 0,63 0,9 Totale 100 100

ALIMENTAZIONE 2008 2009

Fonte: LeasePlan Italia

ACQUISTI VEICOLI GRUPPO LEASEPLAN ITALIA 2008-2009: COMPOSIZIONE % PER ALIMENTAZIONE

La Mercedes Classe B Executive

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Inchiesta

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la clientela business. Vorreiinoltre ricordare il recentelancio del Dacia Duster, cheavrà il suo spazio anche nel-le car list aziendali. A giugno,poi, abbiamo lanciato il nuo-vo Master, che va a comple-tare la nostra gamma di vei-coli commerciali”. “Nono -stante la crisi - dice GuidoMontanari, direttore vendi-te business di Citroën - il2009 ha visto il lancio di C3Picasso e di Nuova C3, lavettura di punta del seg-mento B, che sta dandograndi soddisfazioni sia sulsegmento delle flotte chesul quello dei privati. Inoltrenel 2009 Citroën ha ideatola Gamma Business, dellaquale fanno parte NuovaC3, C4, C3 Picasso, C4Picasso, Grand C4 Picasso eC5. Le Vetture della Gamma

Business sono caratterizza-te da una serie di dispositi-vi, come il navigatore satel-litare e i sensori di parcheg-gio, estremamente utili perchi utilizza l’automobile permotivi di lavoro”. “Peugeot- mette in evidenza AngeloSimone, direttore venditespeciali di Peugeot Italia -conta su un’offerta ampia,completa ma soprattutto“giovane”. Partendo dalla206 Plus e dalla 207 perarrivare alla 308 ed alla nuo-va 5008, che sta già riscuo-tendo un discreto apprezza-mento da parte del clienteazienda. I modelli sui qualipuntiamo maggiormenteper il secondo semestre

sono 3008 e 5008, due vei-coli ideali per l’uso azienda-le”.

Partner aziendali“Per essere sempre di piùpartner delle aziende - diceGuido Montanari di Citroën -alla fine del 2009 abbiamopredisposto gratuitamentesu tutti i veicoli commerciali ilPack Techno, un dispositivoad alto contenuto tecnologi-co che permette anche a chiguida un veicolo commercia-le di provare lo stesso confortdi chi utilizza un'automobile.Sempre nel 2009 la nostracasa ha dato avvio alla rea-lizzazione dei BusinessCenter Citroën, una rete di

concessionari che dispongodi venditori, spazi e serviziorientati ai nostri clientiaziende e liberi professioni-sti”. “Renault - dice NinoColicino - ha da poco lancia-to la sua gamma

Ecobusiness, pensata in par-ticolare per una clientelaaziendale, che include ver-sioni delle nostre vettureadatte all’uso aziendale ecaratterizzate da bassi con-sumi ed emissioni di CO2

ridotte. Oltre all’aspetto pro-dotto, poi, c’è anche l’aspet-to di professionalizzazionedella rete che deve viaggiaredi pari passo. Per questoabbiamo dato vita a servizidedicati ai professionisti,contrassegnati da un mar-chio esclusivo: Renault Pro+,che testimonia il nostro for-

La nuova Dacia Duster, primo fuoristrada low cost sul mercato

La Citroën C4 Picasso, spaziosa e con una interessante gamma di motori

Nino Colicino, fleet sales director di Renault Italia

Guido Montanari, direttorevendite business di Citroën

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te impegno nei confronti deiclienti”. “Dal punto di vistacommerciale - dice AngeloSimone di Peugeot - ritenia-mo che la più importantenovità sia rappresentata dal-l'organizzazione: abbiamopotenziato la squadra rivoltaal canale aziendale, con l’o-biettivo di avvicinare le gran-di flotte al mondo, al prodot-

to e alla filosofia di Peugeot.Non mancheranno le iniziati-ve di marketing. A questoproposito arricchiremo i con-tenuti del nostro sito internet(www.peugeot.it/professio-nal), e continueremo a pun-tare sulla comunicazionededicata con la creazione dieventi, che permettano di farpercepire al cliente azienda laqualità elevata dei nostri pro-dotti”.

Ripresa in vista“Mercedes-Benz - mette inevidenza Marco Terrusi - pun-ta con decisione sulle versioniExecutive di Classe A, ClasseB, Classe C e Classe E, que-st’ultimo modello disponibileoggi anche in versione station-wagon e cabrio. La loro riccadotazione di serie, completadegli equipaggiamenti tipica-mente più richiesti in Italia,potrà soddisfare pienamente iclienti aziendali”. “Tra gli obiet-tivi di Fiat per i prossimi mesi -dice Nicola Pumilia - vi è quel-lo di essere più aggressivi sulmercato, attraverso una stra-tegia più ambiziosa in part-nership con i noleggiatori.Devo dire che la strada intra-

presa ha riscontrato l'interessedi tutti gli operatori. Fiat è abi-tuata a proporre azioni con-crete, non leve di marketing.Ne è un chiaro esempio l'e-co:Drive Fleet, il sistema diverifica e rilevazione puntualedei consumi e delle emissionidi flotta che è un'esclusiva delnostro gruppo; siamo stati pia-cevolmente sorpresi di quan-to interesse abbia suscitato trale aziende a soli due mesi dallancio. Un'altra azione concre-ta in termini di contenimentodel Total Cost of Ownership èl'allungamento degli intervallidi manutenzione, che oggisono i più lunghi sul mercato”.“Credo - afferma AlbertoSabatino di Nissan - che il

momento di incertezza econo-mica rappresenti per noiun’opportunità: sempre piùaziende, in ossequio all’impe-rativo del contenimento dellespese, scelgono di orientare leloro car policies verso seg-menti inferiori, ma, per mante-nere alta la motivazione dei dri-vers, ricercano modelli di suc-cesso, appaganti per chi li gui-

da, ma con solidi valori di pro-dotto e bassi costi di esercizio;sono convinto che in tale con-testo Nissan sia uno dei mar-chi che può meglio soddisfarequesto bisogno del mercato.In questo senso è per noi fon-damentale espandere la basedi potenziali clienti e consenti-re loro di effettuare una provasu strada dei nostri modelli”.

Vincenzo Conte

La Nissan Juke, crossover sportivo di ultima generazione a 2 o 4 ruote motrici

La Peugeot 3008, uno dei maggiori successi commerciali del 2009

Alberto Sabatino, managerfleet & used car Nissan Italia

Angelo Simone, direttore vendite speciali Peugeot Italia

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Dossier

Un italiano fra i top fleet manager europei

Giovanni Tortorici, buyer flotte di Barilla, si è aggiudicato il prestigioso premio Fleet Europe Mobility Award2009, nella categoria Fleet Sustainable Awards. Un riconoscimento al grande impegno dell’azienda

alimentare italiana che ha saputo integrare la gestione della flotta all’interno di una strategia di mobilità di più ampio respiro, come l'ingegner Tortorici ci spiega in questa intervista

Ingegner Tortorici, che cosa hasignificato per lei l’assegnazionedel prestigioso premio Fleet EuropeMobility Award per l’anno 2009?“Questo importante riconoscimen-to, sancito da un ente internaziona-le super partes, è la conferma chestiamo operando nel modo giusto erappresenta un incentivo a conti-nuare ad investire su un progettoche costituisce una sfida continua,che richiede impegno, tempo, ener-gia e risorse, unite alla capacità difar costantemente fronte ad un ele-vato grado di complessità. Il nostroprogetto di armonizzazione dellaflotta aziendale si è completatoattraverso piccoli ma decisivi passi,che sono stati portati avanti di vol-ta in volta, credendoci fermamente.Non è mancato, ovviamente, il for-te ed essenziale impulso del topmanagement. Di fondamentaleimportanza l’aiuto del dottor DavideStocchi del gruppo FacilityManagement, che è diventato unpilastro fondamentale nel processodi armonizzazione flotta e senza ilquale non avrei mai potuto ottene-re i risultati che mi hanno permes-so di ricevere questo prestigiosopremio”.

Il Fleet Europe Mobility Award le èstato assegnato con riferimento allagestione virtuosa della vostra flot-ta di autoveicoli. Quali sono i prin-cipali risultati che avete ottenuto?“Credo che un aspetto fondamen-tale sia stato quello di aver costrui-to un “fleet team”, di cui fanno par-

te sia l’amministrazione flotte, siala gestione della mobilità. Un puntodi partenza importante è stato quel-lo di comprendere come non fossesostenibile la gestione della flottaavvalendosi di 17 fornitori di noleg-gio con 9 diverse case automobili-stiche in 18 paesi diversi. La razio-nalizzazione della flotta partivaquindi con l’idea di coinvolgerelocalmente i nostri “fleet mana-gers”, facendoli diventare parte

attiva del processo. In sintesi, ilmiglior risultato che abbiamo otte-nuto è la consapevolezza del signi-ficato intrinseco di mobilità. Lamobilità sostenibile è un concettoche va oltre l’automobile, ma di cuil’automobile è parte essenziale. Lariduzione delle emissioni ed ildownsizing dei veicoli sono undovere per una corretta gestionedelle flotte, ma il grande e com-plesso mosaico della mobilità è

Giovanni Tortorici (a destra) con Pedro Martinez Diaz (direttore European Fleet Sales di VW)

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costituito da tanti altri piccoli aspet-ti. L’integrazione con il trasportopubblico e le sinergie con le istitu-zioni, sono poi parte del sistemamobilità messo in atto da Barilla”.

La gestione sostenibile della mobi-lità aziendale di una grande realtàcome Barilla implica un impegnocostante. Quali sono a questoriguardo i vostri obiettivi per il pros-simo futuro?“La messa a punto di una car policydi gruppo ha richiesto un grandeimpegno, anche del “fleet team” perla scelta delle auto per singolo pae-se. È stato seguito il principio deldownsizing, che ha portato dueimmediati vantaggi: uno in terminieconomici ed uno in termini di ridu-zione delle emissioni di CO2. La carpolicy è uno dei tasselli di un pianodi mobilità e l’obiettivo di Barilla èquello di estendere il concetto dimobilità, “virtualizzando”, dovepossibile, i viaggi e gli spostamen-ti mediante il sostegno delle nuovetecnologie che rendono fruibili con

facilità servizi ad alto valore aggiun-to. Lo sforzo massimo è crearecoscienza e consapevolezza che lamobilità è un modo di pensare enon una moda passeggera.L’obiettivo più difficile da raggiun-gere è questo, anche se abbattereemissioni e ridurre il total cost ofownership delle flotte è comunqueun importante risultato consegui-to”.

Il riconoscimento è tanto più impor-tante in quanto sancisce l’impegnocomplessivo di Barilla a favore del-la sostenibilità ambientale. Qualisono a questo proposito i vostriorientamenti?“Noi siamo legati all’ambiente perla natura intrinseca dei nostri pro-dotti. Barilla da sempre ha nel pro-prio Dna la responsabilità sociale eil rispetto per l’ambiente, con unforte impegno nel creare prodotti dieccellenza, utilizzando processirispettosi dell’ambiente e dellatutela del benessere delle persone.Ogni strategia aziendale è pensata

nell’ambito della sostenibilità ed inquest’ottica si uniforma anche lagestione della flotta aziendale.L’orientamento è quello di conside-rare la sostenibilità ambientale nelsuo complesso. L’armonizzazionedelle flotte auto, quindi, è un tas-sello di un processo integrato alivello mondiale”.

Ottimizzare la gestione della flotta,sia dal punto di vista economico chedel rispetto dell’ambiente, richiedeanche l’adozione di formule e pro-grammi innovativi come quelli cheavete posto in essere in partnershipcon LeasePlan. Ce ne vuole parlare?“Il rapporto con LeasePlan è statofondamentale per raggiungere adun risultato ottimale. Uno degliaspetti fondamentali è stata lacostruzione di report omogenei, checi permettessero di comprendere almeglio l’andamento dell’intera flot-ta, che prima risultava frammenta-ta in un insieme di piccole flotteindipendenti. Grazie a LeasePlan ilprocesso di armonizzazione sta fun-

Foto di gruppo dei partecipanti al Feet Europe Mobility Award che si è tenuto ad Amsterdam il 19 novembre 2009

Giovanni Tortorici (a destra) con Pedro Martinez Diaz (direttore European Fleet Sales di VW)

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Dossier

CarFleet luglio 201026

zionando. LeasePlan ha la consape-volezza dell’importanza dei report esta lavorando per integrare ancora dipiù i report nazionali: questo credo sialo spirito della partnership. I servizi con-sulenziali di LeasePlan ci hanno per-messo di stilare un questionario moltodettagliato che le nostre filiali esterehanno compilato fornendoci dati pre-ziosi per la realizzazione del progettodi armonizzazione. Altre iniziative,come il progetto ambientale GreenPlanproposto da LeasePlan sono in faseavanzata di studio, perché Barilla perscelta strategica non parte con iniziati-ve isolate e quindi lo studio della pro-posta GreenPlan necessita della rac-

colta di dati e della loro analisi, con laconsulenza di LeasePlan, prima di deci-dere quale sarà l’approccio migliore dautilizzare”.

Dopo aver realizzato la positivaesperienza realizzata nella gestionedella vostra flotta di autoveicoliaziendali in Italia siete pronti ariprodurla anche a livello interna-zionale? “Nell’immediato futuro è necessa-rio armonizzare completamente lanostra flotta europea, cercando dicomprimere i tempi di realizzazioneper quanto possibile, per poi ana-lizzare le nostre flotte presenti neiGiovanni Tortorici, buyer flotte di Barilla

Barilla, nata nel 1877 come negozio di pane e pasta a Parma, è oggi gruppo leader mondiale nel settoredella produzione e commercializzazione di pasta, salse e pani croccanti. Attualmente Barilla ha a dispo-sizione 54 impianti di produzione, esportando in oltre 125 Paesi ed impiegando più di 18.000 persone.

F lot ta az iendaleLa flotta di autoveicoli aziendali a disposizione di Barilla è composta da 973 veicoli. La maggior parte diquesti veicoli è in Italia (389). In Francia la flotta di Barilla è composta da 195 veicoli. Seguono la Turchia(71 veicoli), la Germania (52), la Grecia (51), la Spagna (48), la Svezia (44), la Polonia (39), la Russia (31)e gli Stati Uniti (11). I restanti veicoli che fanno parte della flotta aziendale di Barilla sono distribuiti traSvizzera (9), Olanda (8), Norvegia e Brasile (7), Belgio (5), Austria (3), Slovenia, Ungheria e Danimarca (1).

Flotta a disposizione di Barilla nel mondo

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paesi extra-europei. Per l’obbiettivodella mobilità sostenibile i reportdella flotta sono indispensabili inquanto ci aiutano a capire dove cisono margini di miglioramento: unconsumo eccessivo di pneumatici, odi carburante, rispetto alla media, ci indi-ca che è necessario agire sul driver, dan-dogli coscienza che può migliorare il suostile di guida e renderlo più “ecologico”.C’è molto da fare, perché la mobilitàdeve essere un insieme di alternativepossibili, fisiche e virtuali, che coinvolgeil “sistema trasporti” visto nel suo insie-me, con sinergie tra il privato ed il pub-blico, tra il reale ed il virtuale”.

Quali sono, con riferimento alla gestionedella vostra flotta, i vostri prossimi obiet-tivi economici ed ambientali?

“L’adozione della car policy di grupposta producendo quei risultati che nel2008 sembravano molto lontani: unaflotta consistente, con livelli di emissio-ni contenuti ed un insieme di regole chedanno una mano a utilizzare l’auto quan-do non è possibile utilizzare altri mezzi,sia fisici (mezzi pubblici, biciclette, ecc…)sia virtuali (per esempio la videoconfe-renza, che in Barilla fu introdotta già nellontano 1998). L’auto non deve esseredemonizzata, ma va utilizzata intelli-gentemente. L’aver scelto un partnercome LeasePlan ci ha permesso di ave-re un approccio locale in ogni paese,rispettandone le caratteristiche, ma conuna struttura internazionale. L’aver otte-nuto grazie a questa partnership gliobiettivi economici nei paesi già armo-nizzati, con emissioni CO2 sotto control-

lo, è già un ottimo risultato. Non ripose-remo certo sugli allori, anche se il down-sizing introdotto, insieme alle nuove tec-nologie delle vetture, produrrà entro il2011 un abbattimento delle emissioni dicirca il 18% rispetto alla seconda metàdel 2008. La gestione della flotta in Italiaci ha dato l’opportunità di esportare l’i-dea del modello della sinergia con i varisistemi di trasporto, adattandolo al pae-se di destinazione. Come obiettivo fina-le, c’è quello di arrivare ad avere un “fleetteam” distribuito, pronto a recepire lerichieste del quartier generale, tradu-cendole localmente in armonia e sintoniacon le policies di gruppo: un modo diessere reattivi ed efficienti ai cambia-menti che diverranno sempre di più fre-quenti e veloci”.

Ermanno Molinari

Da destra a sinistra: Giovanni Tortorici, Pedro Martinez Diaz (direttore European Fleet Sales di Volkswagen), Caroline

Thonnon (direttore editoriale di Fleet Europe) e Prosper Burnett (Fleet Manager Procurement di Hewlett-Packard)

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Management

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La professionedel fleet manager

Gestire una flotta aziendale èoggi più complesso che mai.Il difficile scenario economi-

co spinge le aziende ad ottimizzarei costi, in particolare quelli nonlegati alla propria attività principa-le. Ma la sfida per un fleet managerè ancora più ardua, poiché questoobiettivo primario deve essereconiugato con l’attenzione allasoddisfazione dei conducenti, per iquali la vettura aziendale rappre-senta uno dei benefit più impor-tanti, e all’impegno ambientale,

che ormai per le aziende è un temaimprescindibile.

Soluzioni efficientiNel campo del noleggio delle flottea lungo termine sono molti gliaspetti da prendere in considera-zione per trovare soluzioni efficien-ti in termini di costi e allo stessotempo soddisfacenti per gli utiliz-zatori. Per questo il fleet managerdeve possedere tutte le giusteconoscenze che gli permettano didistricarsi tra le varie proposte ed

offerte che gli vengono presentate.L’importante per chi deve sceglieretra varie offerte di noleggio a lungotermine è la capacità di valutarealcuni elementi di fondamentaleimportanza, primi fra tutti i serviziche devono essere presenti nelcontratto e che vanno analizzaticon attenzione: la manutenzionesia ordinaria che straordinaria, conuna specifica su dove e come vieneeffettuata; il soccorso stradale (dalnumero di telefono da chiamare aitempi d’intervento e modalità di

Profitto, Persone e Pianeta: sono queste le tre “p” che rappresentano le linee guida per la professione dei fleet manager. Ogni priorità che un’azienda assegna ad una delle tre aree

deve tener conto degli impatti sulle altre, per evitare conseguenze non preventivate. Questa è la sfida che rappresenta il lavoro quotidiano di chi gestisce una flotta di veicoli

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ripristino o sostituzione della vet-tura); le pratiche amministrative ele assicurazioni; le condizioni e itermini che regolano fatturazione epagamento; il numero degli pneu-matici inclusi, più quelli termici senecessario. Un altro aspetto chepuò sembrare secondario, ma chenon è da sottovalutare è l’autosostitutiva in caso di fermo o furto,con la precisazione del modello edel tempo massimo e minimonecessario per la sostituzione.Meglio chiarire subito anche lemodalità di constatazione ed adde-bito nel caso di eventuali danni chepossono essere riscontrati unavolta terminato il noleggio. Unavolta valutato bene ognuno di que-sti aspetti si può anche decidere inmodo ragionato e consapevole dirinunciare a qualcuno di questi ser-vizi, al fine di ottenere un rispar-mio.

Per risparmiareQuesto non è però il solo modo checonsente ai gestori di flotte dirisparmiare. Una volta scelte levetture è possibile continuare acontrollare le spese attraverso lesoluzioni proposte dalle società dinoleggio, che possono determina-re per le aziende un risparmio deicosti di gestione riducendo allostesso tempo sia i consumi ener-getici che le connesse emissioniinquinanti. Le principali aree diintervento interessano l'ottimizza-zione del contratto di noleggio alungo termine attraverso le oppor-tunità di risparmio legate al suoprolungamento; i criteri di sceltadelle auto da inserire in car policy,utilizzando il concetto del TotalCost of Ownership (costo totale digestione della flotta) sui principalimodelli di auto; i criteri di acquistodelle auto della flotta aziendale,con risparmi legati alla concentra-zione delle richieste di veicoli adun più ridotto numero di caseautomobilistiche e concessionari;l'attuazione di una car policyattenta al contenimento delle

emissioni di CO 2 che permetta lariduzione dei consumi di carburan-te.

Uno strumento utilePer valutare le auto da inserirenella lista delle scelte aziendali unostrumento particolarmente utilepuò essere il “Rapporto sull’affida-bilità dell’usato” realizzato daDekra. Per ciascuno degli oltre 150modelli esaminati nel rapporto gliesperti Dekra hanno elaboratodelle tabelle che permettono al let-tore di verificare facilmente come sicomporta un determinato modelloper quel che riguarda i guasti tecni-ci, attuando anche un confrontorispetto alla media del segmento diappartenenza. Il Rapporto Dekrasull’affidabilità dei veicoli usati èun esempio di quante informazioni

utili si possono ottenere attraversocontrolli ben fatti. Leggendo neldettaglio i dati delle difettosità,poi, si possono anche formulareconsiderazioni sulle passate sceltestrategiche dei singoli Costruttori.Il Rapporto Dekra, ad esempio,analizza 14 modelli italiani, in baseai quali si intuisce come i nostrimarchi per il loro rilancio abbianopuntato su pochi e selezionatimodelli, investendo non solo inazioni di marketing spettacolari maanche e soprattutto sulla qualitàdella produzione. Ci riferiamo, adesempio, a vetture come la GrandePunto e l’Alfa Romeo 159, che sicollocano nella top ten della classi-fica per modello sulla percorrenzatra 0 e 50.000 km.

Vincenzo Conte

Fleet Balance, l’arma vincente per le grandi flotte aziendaliFleet Balance rappresenta unavera innovazione per il noleg-gio a lungo termine. Fino adoggi, infatti, esistevano sulmercato singole proposte,rispettivamente dedicate o alcontrollo dei costi, o alla ridu-zione dell’impatto ambientaleo agli utilizzatori di vettureaziendali. Fleet Balance integratutte queste soluzioni all’inter-no di uno strumento consulen-ziale, per consentire alle azien-de di raggiungere un equilibrioconsapevole tra controllo deicosti, soddisfazione dei drivere sostenibilità ambientale, inlinea con le priorità strategicheaziendali. Scegliendo FleetBalance l’Azienda sarà sup-portata da LeasePlan nell’i-dentificare l’equilibrio deside-rato, che sarà successivamen-te messo a confronto con lasituazione di partenza, con loscopo di definire un program-ma di interventi personalizza-

to, per centrare il proprioobiettivo. Ciascuna delle sin-gole aree Fleet Balance offredelle soluzioni dedicate e com-plete. Per le aziende che scel-gono di ingaggiare una vera epropria battaglia contro i costinascosti, LeasePlan proponeSavings Accelerator, che con-sente di esaminare nel detta-glio tutte le voci di costo lega-te alla flotta aziendale e diindividuare le opportunità dirisparmio. LeasePlan offre inol-tre un ampio ventaglio di pro-poste sia per misurare e incre-mentare la soddisfazione deidriver, sia per migliorarne lostile di guida, con benefici sul-la loro sicurezza e sul rispettoambientale. Da ricordare, infi-ne, GreenPlan, la soluzione dimobilità ecocompatibile diLeasePlan, che supporta leaziende e i loro driver nellariduzione delle emissioni dellaflotta aziendale.

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Innovazione

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Sempre più telematica per le flotte e per tutti

Infomobilità, geolocalizzazione e sicurezza: i servizi telematici per le vetture aziendali sono destinati a crescere sempre più rapidamente. L’obiettivo è quello di contenere i costi ottimizzando

allo stesso tempo la sicurezza della circolazione e l’eco-compatiblità degli autoveicoli. In futuro, poi,internet offrirà una gamma ancora più ampia di applicazioni anche per le auto aziendali

Dalla riduzione deitempi d’interven-to in caso di gua-

sto o incidente al recu-pero dei veicoli rubati,dal controllo dei percor-si alla lettura a distanzadei consumi, dalla veri-fica dello stile di guidaall’ottimizzazione delleattività di gestione delparco flotte, la telema-tica per le flotte azien-dali riveste un ruolod’importanza crescen-te. Una valenza legatasia all’opportunità dimonitorare i costi e diridurre le inefficienze,alla ricerca di più eleva-te economie di eserci-zio, sia all’esigenza diottimizzare la mobilitàin termini di sicurezza edi rispetto ambientale.Accanto alla localizza-zione, c’è il ruolo chia-ve dell’infomobilità.“Quest’ultima – osser-va Guido Rossignoli,direttore generale diAnfia, nel corso delrecente workshop ‘Ivantaggi dei servizitelematici per le flotte’ -è alla base dell’approc-cio integrato necessa-rio per un nuovo para-digma d’impiego deiveicoli, capace di unirele tecnologie dell’auto-

motive con quelle infor-matiche e di rete, non-ché con le attività e iprocessi che sulle stra-de coinvolgono entipubblici, forze dell’ordi-ne, sanità e assicura-zioni”. Telematica signi-fica innanzitutto “veico-lo connesso”, che da unlato riceve informazioniin tempo reale sul traffi-co, indicazioni su per-corsi e contenuti informa audiovisiva(disponibilità di par-cheggi, tariffe alber-

ghiere, servizi turistici ecosì via), e, dall’altro,trasmette i dati di auto-diagnosi e gli allarmi,come pure segnalacomportamenti di guidae percorrenze. Se fino apochi anni fa le applica-zioni e i servizi rivoltiad autisti e automobili-sti erano assai limitati,oggi, anche grazie a unnumero sempre piùvasto di piattaformehardware e software, sisono moltiplicati. E inun futuro ormai prossi-

mo l’accesso a internetmediante nuovi sistemidi bordo spalancherà leporte a una gammaancor più ampia e varia.

Mercato in crescita“L’Italia - affermaRossignoli - è leader inEuropa nel settoredella telematica e ilcomparto delle flotteaziendali necessita piùdi altri di essere alpasso coi tempi, sia sulpiano delle scelte disicurezza più avanzate,sia rispetto alla logisti-ca che alla tecnologiadi bordo”. Secondo glianalisti di Frost &Sullivan (società diconsulenza per lo svi-luppo economico), daqui al 2015 il mercatoeuropeo dei sistemievoluti di gestionedelle flotte conosceràuno sviluppo costante,al ritmo del 13% annuo,che porterà il numerocomplessivo dei siste-mi telematici di bordoinstallati, conteggian-do anche i dispositividi tracking dei veicoli,a quota 1,2 milioni. InItalia i servizi di gestio-ne delle flotte, oggicirca il 3% del totaledei servizi telematici

Guido Rossignoli, direttore generale Anfia

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attivati, entro il 2012dovrebbero salire al5%, con una forte cre-scita in doppia cifra;continuerà a far laparte del leone la tele-matica a fini assicurati-vi (52%), seguita daltracciamento (17%).Poi, gli altri servizidisponibili: recuperoda furto, assistenza ediagnosi remota. Entroun paio d’anni, assicu-rano gli analisti, quasiun quarto della totalitàdei servizi telematicisarà appannaggio deiclienti flotta. Tra i fatto-ri di spinta le soluzioniper la sicurezza strada-le come l’eCall, chia-mata d’emergenza perintervento immediato.

Iniziative della UEAll’eCall si lega un pro-getto comunitario cheprevede il montaggiosui veicoli nuovi di unascatola nera in grado dicomunicare automati-camente, al verificarsidi un incidente, colnumero unico europeo

dei soccorsi “E112” for-nendo informazioni det-tagliate, dal luogo all’o-ra e alla sua dinamica.Conoscere l’esatta ubi-cazione del sinistrosignifica dimezzare itempi d’intervento; e setutte le vetture fosserodotate del sistema, sipotrebbe abbattere ilcosto sociale degli inci-denti, con risparmi finoa 26 miliardi di euroogni anno. “Il ‘veicoloconnesso’ - dice Paola

Carrea, responsabiledella linea businesstelematica di MagnetiMarelli - consente diridurre i rischi e limitarei danni”. Alla base dellacatena del valore c’è lascatola nera, a bordodella vettura che puòricevere e trasmetteregrazie a una moltepli-cità di standard qualiGps, Gsm/Gprs, Umts eWi-Fi; l’operatore ditelecomunicazioni è iltramite con la centraleche provvede alla rac-colta dei dati e al lorotrasferimento, funzio-nale all’erogazione deiservizi. I quali, se legatial veicolo, richiedono dinorma una black boxche disponga di anten-na satellitare, modemdi telefonia cellulare,accelerometro e neces-sarie interfacce con larete cui s’appoggianole centraline della vet-tura. “Un numero sem-pre maggiore di caseautomobilistiche - pro-segue Carrea - si stamuovendo per integra-re le on-board unit utili

ai servizi di fleet mana-gement, EcoDrive, eCalle bCall (breakdown call,la chiamata per gua-sto). Già lo hanno fattoBMW, Ford, Fiat ePeugeot, con la nostraTelematic Box disponi-bile sia in primoimpianto che in aftermarket”.

Servizi disponibiliIn particolare, sulle vet-ture Fiat l’on-board unitdi Magneti Marelli sup-porta la gestione flotte,i servizi assicurativi,l’Sos (eCall) e la manu-tenzione intelligente.“Se fornita in primoequipaggiamento la‘Telematic Box’ puòinterfacciarsi con larete di bordo del veico-lo, eseguire l’autodia-gnosi e acquisire infor-mazioni e dati di per-correnza (km, consumi,emissioni di CO2 e altroancora); se acquistatacome accessorio dalconcessionario può leg-gere i dati di bordo, manon registrarli e, infine,se montata in after

Telematic Box, l'unità di bordo di Magneti Marelli

Paola Carrea, responsabile della linea business di Magneti Marelli

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Innovazionemarket può essere usatada imprese assicurative efornitori di servizi e con-tenuti per le proprieapplicazioni, dalla loca-lizzazione satellitare alladiagnosi a distanza e alsoccorso”. Condivideregli standard serve perdiffonderne l’impiego: ilprotocollo usato dallaTelematic Box è il medesi-mo che utilizza per la pro-pria Clear Box OctoTelematics, specializzatain sistemi e servizi per ilmercato assicurativo eautomotive: un’unità dibordo munita di ricevito-re Gps, modulo di tra-smissione wireless e simcard telefonica, alla qualeaffida il dialogo con ilproprio centro servizi.“Su queste basi - spie-gano all’azienda romana- abbiamo sviluppatouna gamma completa disoluzioni telematicheveicolari che spazia daiprodotti assicurativi

“pay per use” e “pay perrisk” ai servizi di sicu-rezza e assistenza per ilveicolo e la persona,dall’analisi e ricostru-zione della dinamicadegli incidenti stradali

al road charging egestione delle flotte,fino alla telediagnosticae al monitoraggio del-l’impatto ambientale deiveicoli”.

Vantaggi concretiNon mancano le applica-zioni “comfort” e “corpo-rate”, le une per control-lare e gestire a distanzavia telefono o pc il veico-lo, dal riscaldamento atti-vabile in remoto alla posi-zione dell’auto visibilesul cellulare, le altre perottimizzare la gestionedelle flotte e la relativacontabilità. Al riguardo, ilmercato propone anchele soluzioni ConnectedNavigation di TomTomWork, “che - dice FilippoKrachler, sales managerdi Estran, la società chele distribuisce in Italia -hanno un impatto direttosulla profittabilità, pro-duttività, sicurezza elivello di servizio di ogni

azienda con una flotta diveicoli, rilevando orarilavorativi a bordo deimezzi, discriminando trautilizzo professionale epersonale, ricostruendocondizioni e abitudini diguida”. Ciò è utile, peresempio, per gestire almeglio la manutenzione,per rilevare la CO2 verifi-cando i risparmi legatiall’ammodernamento delparco ovvero alla politicadi downsizing, per evitaregli sforamenti chilometri-ci bilanciando l’uso deiveicoli tra dipendenti eper monitorarne larischiosità in base almodo di guidare. “Sisfruttano appositi indica-tori di performance perclassificare gli autisti,controllando il supera-mento dei livelli di soglia,che possono diventarepericolosi anche per l’e-conomia dei mezzi”.

Mino De RigoFilippo Krachler, sales manager di Estran

Tom Tom Compact 9000

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Unità di bordo o smartphone, i servizi sono assicurati

Garantire la mobil itànel modo più sicuro etempestivo, al costopiù contenuto. Eccoil focus dei serviziassicurativi che, for-nit i in modalità tele-matica, rappresenta-no un chiaro elemen-

to d i f fe renz iante .Dice Ste fano R ivadella direzione com-merciale di MondialAss is tance I ta l ia :“Con veicol i munit idi unità di bordo ètutto più rapido edefficace. Così per lesegnalaz ioni d ieCall , per cui la cen-trale localizza in au-tomatico i l veicolo,ne verif ica le condi-

zioni e, se possibile,d ia loga co l condu-cente, prima di atti-vare i servizi di assi-s tenza; come pureper le bCall , guastisegnalat i da ch iguida sp ingendol ’apposi to pulsante

dell ’Sos, che attiva-no la procedura di r i-conosc imento de lveicolo e i l soccorsostradale”. Nel casodel vehicle tracking èla vettura che intera-gisce con la centraleoperat iva a l lorché ,per esempio, r i levaun’anomalia nel pro-prio spostamento (infunzione ant i fur to),mentre co l remote

door unlock la cen-trale può intervenirea distanza per sbloc-care l ’aper tura delleporte. “Dalla localiz-zaz ione a l l ’ ident i f i -cazione di dettagliotutto avviene con untrasferimento direttodi dati cer ti e chiari”.Passaggio, questo,non necessariamen-te legato soltanto adispositivi di bordo.A questo propositoAci Global (dell ’Au-tomobile Club di Ita-l ia società leader neiservizi di assistenzaai veicoli), dopo aversfruttato i l s istemaBlue&Me montatosul le vet ture de lgruppo Fiat per atti-

vare un servizio disoccorso ad hoc, stas p e r i m e n t a n d onuove formule legateai cellulari più recen-ti . Spiega AntonellaCorrado, responsabi-le marketing di AciG lobal : “Anche sel’unità a bordo nonc’è, per fruire dei ser-v iz i d i ass is tenzabasta un telefoninomunito di Gps (entrofine anno ne disporràla maggioranza deimodell i) . Scaricandoe installando apposi-t i programmi da l lanostra centrale ope-rativa, a breve chiun-que potrà abi l i taresia la chiamata che lalocalizzazione”.

Stefano Riva, dir. commerciale di Mondial Assistance Italia

Antonella Corrado, responsabile marketing Aci Global

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Remarketing

Auto usata: un mercato dimenticato

Mentre nei primi mesi del 2010il mercato del nuovo è cre-sciuto per effetto della coda

degli incentivi 2009, il mercato dell’u-sato ha attraversato una fase di calo.A partire da aprile, però, questa situa-zione si è ribaltata: la fine della codapositiva degli incentivi ha infatti cau-sato cali nelle immatricolazioni di autonuove, mentre allo stesso tempo levendite di auto usate hanno ripreso asalire. Le ragioni di questo cambio dirotta sono essenzialmente due. Laprima è che, persistendo le difficoltàeconomiche, una parte non irrilevantedegli automobilisti che prendono inconsiderazione sia l’acquisto delnuovo che quello dell’usato preferi-scono la scelta più economica edoptano per l’auto di seconda mano. Laseconda ragione vede nel mancato

rinnovo degli incentivi per il nuovo unmotivo che rende ancora più appetibi-li le vetture usate. Proprio il mercato dell’auto usata èstato oggetto di un convegno che si ètenuto lo scorso 25 marzo ed è statoorganizzato dal Centro Studi PromotorGL events e dalla Facoltà di ScienzeStatistiche dell’Università di Bologna,in collaborazione con CarNext.

Tassazione eccessivaGian Primo Quagliano, direttore delCentro Studi Promotor GL events, haaperto il convegno sottolineandocome il mercato dell’auto usata, seb-bene sia molto cambiato negli ultimianni, abbia mantenuto elementi didebolezza strutturali che continuanoa condizionarlo in maniera pesante.“In particolare - ha specificato

Quagliano - in questo mercato rimaneaperta la questione delle quotazionidei veicoli usati e quella dell’eccessi-vo peso della tassazione (special-

Il mercato dell’auto usata è cambiato notevolmente negli ultimi anni, pur mantenendoelementi di debolezza strutturale che continuano a condizionarne lo sviluppo. Un’occasione per fare il punto sulla situazione dell’auto usata è stata un convegno organizzato dal centro Studi Promotor GL Events e dall’Università di Bologna in collaborazione con CarNext

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Dopo un'apertura di anno negativa a partire da aprile il mercato dell'usato ha mostrato interessanti segni di ripresa

Jaromír Hájek, amministratoredelegato LeasePlan Italia Spa

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mente l’imposta sui passaggi di pro-prietà) e della burocrazia. Questa situa-zione penalizza l’utilizzo del bene auto.Se non vi fossero questi elementi didebolezza, infatti, ci potrebbe essereuna migliore corrispondenza tra le capa-cità economiche dell’utilizzatore e ilbene utilizzato. Per porre rimedio a que-sta situazione è di fondamentale impor-tanza che tutti gli operatori coinvolti nelbusiness dell’auto usata investano sulproblema delle quotazioni e che sia eli-minata l’imposta sui trasferimenti di pro-prietà”.

Mancanza di incentiviUn altro elemento che ha caratteriz-

zato pesantemente il mercato dell’u-sato è stata la mancanza di incentivi,come Jaromír Hájek, amministratoredelegato di LeasePlan Italia, hamesso in evidenza: “Nel 2009 si èassistito ad una diminuzione sia deivolumi venduti che delle quotazioni eciò anche perché il Governo, contra-riamente a quanto era stato fatto nel2002-2003, non ha concesso incenti-vi alla rottamazione usato su usato”. Franco Oltolini, direttore generale diCarNext, ha annunciato che attueràper tutto il 2010 la proroga dei suoiincentivi alla rottamazione usato suusato. “Tutti i clienti privati - hadichiarato Oltolini - che acquisteran-no un’auto usata CarNext Euro 4 concontestuale rottamazione di un usatoEuro 0, 1, 2 o 3, non pagheranno icosti e le tasse per il trasferimento diproprietà”.

Testimonianze di rilievoLa discussione è poi proseguita con lerelazioni di Sirio Tardella, direttore delservizio statistiche di Unrae, che hariportato gli ultimi dati statistici delmercato dell’auto usata in Italia, e diFilippo Pavan Bernacchi, presidentedi Federauto (Federazione ItalianaConcessionari auto, veicoli commer-ciali e industriali) che ha presentato il

punto di vista dei concessionari sullagestione dell’usato. Altri interventi di rilievo sono venutida parte di Francesca Zampa, dirigen-te ufficio normativo e controllo di Aci,la quale ha riferito sull’andamentodel mercato dell’usato nel 2009 conun consuntivo dell’impatto che gliecoincentivi hanno avuto sul merca-to. Pietro Teofilatto, direttore del set-tore noleggio a lungo termine diAniasa, ha fatto emergere come nel2009 il fatturato della vendita di vet-ture usate provenienti dal noleggio alungo termine sia stato di 1.125 milio-ni di euro, con un rafforzamento delcanale di vendita verso i privati, cheha assorbito il 27% del totale delleauto usate provenienti dal noleggio alungo termine. Hanno concluso infine il convegno gliinterventi di Massimiliano Amati, ana-lista del mercato automobilistico perQuattroruote, che ha affrontato laquestione dei valori residui delle autousate. Mentre Michele Lombardi, pre-sidente dell’unione dei concessionariSkoda, e Fabio Leggeri, responsabileflotte e remarketing di VolkswagenItalia, hanno espresso il punto di vistadelle case automobilistiche.

Veronica Carletti

Remarketing

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Un elemento che ha caratterizzato pesantemente il mercato dell'usato è stata la mancanza di incentivi statali alla vendita

Franco Oltolini, direttore di CarNext

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La Golf VI è al verticedella classifica EuroNCAP

Tra i 33 modelli sottoposti a crash test dall’Ente finanziato dalla UE nel 2009, la popolare berlina del Gruppo Volkswagen è risultata la numero uno per resistenza agli urti e protezione

di guidatore, passeggeri e bambini nel seggiolino. Da quest’anno però aumenta la difficoltà delle prove e le “cinque stelle” diventano più selettive

La sicurezza è da qualchetempo un “bene supremo”tanto per le case costruttrici di

vetture quanto per gli automobili-sti. Ed è giusto che sia così.Qualsiasi apparato (elettronico enon) in grado di ridurre la mortalitàper incidenti sulle strade non solo èil benvenuto, ma sta diventandodecisivo nella scelta del veicolo daparte della clientela. A “misurare”il grado di sicurezza, sia attiva chepassiva, dei nuovi modelli ci pensaun istituto indipendente, finanziatodalla UE, al quale aderiscono lastragrande maggioranza degliAutomobil club del VecchioContinente, tra i quali anche il

nostro ACI. Ha un nome un po’ osti-co: EuroNCAP. Euro è comprensibi-le, NCAP un po’ meno. Si tratta diun acronimo che sta per New CarAssessment Programme e chepotremmo tradurre in “Programmaeuropeo di valutazione dei nuovimodelli di auto”. È l’Ente che asse-gna le famose stelle con cui si uffi-cializza il grado di sicurezza di queimodelli che decidono di sottoporsiai test.

Test e classificheL’anno scorso sono stati testati 33nuovi modelli e per la prima voltanella sua storia l’EuroNCAP ha resonota una classifica ufficiale indi-

cando quali siano da considerare lecinque auto più sicure del 2009 siaper i passeggeri che per gli even-tuali pedoni coinvolti in un inciden-te. Ma prima di parlare della classi-fica vediamo insieme i criteri chesovrintendono all’assegnazionedelle stelle.Vengono prese in esame quattroaree: la protezione degli occupanti(guidatore e passeggero anterio-re), la protezione dei bambini abordo (di 3 anni e di 18 mesi siste-mati negli appositi sedili sul divanoposteriore), i danni subiti dai pedo-ni in caso di impatto frontale e ladisponibilità (di serie o come optio-nal) dei dispositivi di sicurezza atti-

FocusSicurezza

L'immagine dell'impatto frontale di Golf VI: la scocca è rimasta praticamente integra

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va come ad esempio il controlloelettronico della stabilità (Esp). Lavalutazione del grado di sicurezzaofferta è data dall’analisi dei risul-tati ottenuti sui manichini durante itest d’impatto; la media di questirisultati, espressa in percentualerelativa alla massima protezioneottenibile con le tecnologie attuali,unita ad una valutazione delladotazione di sicurezza dell’auto,fornisce il punteggio assegnato almodello espresso con un numerodi stelle variabile da 0 a 5. Con 5stelle la valutazione globale èeccellente, con 4 molto buona, con3 buona, con 2 media, con una solastella mediocre.

I più sicuriI punti deboli di protezione vengo-no sinteticamente indicati suimanichini con diversi colori chevanno dal verde (buono) al rosso(minimo). Importante ad esempio èla valutazione sul cosiddetto colpodi frusta che deriva da un urtoposteriore e che valuta l’efficienzadei poggiatesta; poi ci sono le areedella testa, del torace, del bacino,delle gambe e dei piedi di guidatoree passeggero che devono essereprotette dagli airbag frontali, a ten-dina e delle ginocchia, tenendo pre-sente gli snodi del piantone dellosterzo e lo sganciamento dei pedalidi frizione, freno ed acceleratoreutili ad evitare fenomeni traumaticiin un urto frontale.

Veniamo adesso alla classifica deimodelli più sicuri testati durante il2009. Una premessa è doverosa: lamaggior parte delle 33 auto sotto-poste ai crash test ha meritato lecinque stelle a conferma dell’atten-zione e dell’impegno che le caseriservano al tema sicurezza. Ma permantenere sempre vivo l’interessesu questo argomento l’EuroNCAP hadeciso di aumentare il livello mini-mo di sicurezza richiesto per ottene-re le cinque stelle a partire da que-st’anno portando dal 75 all’80% laprotezione per gli adulti, dal 70 al75% quella per i bambini e dal 25 al40% la soglia minima nel test perl’investimento di un pedone.Il modello complessivamente piùsicuro è risultato la VolkswagenGolf VI serie: la scocca è rimastaintegra dopo l’urto frontale e l’arre-tramento dei montanti anteriori èstato di soli 10 millimetri. Inoltre laprotezione del passeggero anterio-re è stata giudicata buona su tuttele parti del corpo con le ginocchiadel pilota protette da un airbagdedicato.A sorpresa troviamo al secondo e alterzo posto due auto ibride, rispet-tivamente la Honda Insight e laToyota Prius, che confermanoaccanto alle qualità tecnologichedella loro avanzatissima propulsio-ne (motore termico ed elettrico) dipossedere elevati standard di sicu-rezza. Tra l’altro va sottolineato chela Insight è risultata la vettura con il

miglior risultato per quel cheriguarda la protezione dei pedoniin un impatto frontale.

Le altre…Una “piccola”, la Hyundai i20, si èpiazzata al quarto posto ed il parti-colare è significativo perché dimo-stra come anche una city-car possaessere sicura pur disponendo didimensioni limitate. Da sottolineareche in un passato nemmeno troppolontano le auto coreane avevanolasciato a desiderare sull’esito deicrash test, segno che l’impegnodelle case costruttici e dellaHyundai in particolare è stato forteper recuperare il gap che le dividevadalle europee.In quinta posizione infine tre model-li a pari merito: due berline (ToyotaAvensis ed Opel Astra) ed un Suv(Volvo XC60). Per tutte e tre eccel-lente difesa contro il colpo di frustain caso di tamponamento. Nel Suvdi Volvo inoltre il piantone dellosterzo è stato progettato per muo-versi in avanti creando così un ulte-riore spazio di sicurezza per chi staalla guida.Un ente autonomo comel’EuroNCAP, con il sostegno della UEe con la presenza degli Automobilclub del Vecchio Continente, è oggila garanzia che sulla sicurezza nonverranno fatti sconti e che l’attenzio-ne su questo tema sarà sempreforte.

Roberto Mazzanti

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Honda Insight e Toyota Prius. Le due ibride giapponesi si sono dimostrate tecnologicamente evolute e sicure

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Novità di Lodovico Basalù

La Fiat 500 ha ora a disposizione unpropulsore bicilindrico, anche se sitratta di un motore avanzato e privodelle vibrazioni tipiche di tale fraziona-mento. Il “Twin-Air”, questo il nomedella nuova unità sviluppata e prodot-ta da Fiat Powertrain Technologies, sicontraddistingue per un controalberodi equilibratura, abbattendo le ruviditàdi funzionamento. Realizzato sia inversione aspirata che turbo, conpotenze variabili da 65 a 105 cv. Ildebutto commerciale della Fiat 500Twin-Air è previsto per settembre,nella configurazione Turbo, erogante85 cv, che vanta uno dei migliori valoridi CO2, ovvero 95 gr/km. Tale versionefa registrare fino al 15% di consumi inmeno rispetto al classico 4 cilindri 1.2Fire 8 valvole. Prezzi a partire da12.000 euro.

Tanto attesa, perché era da tempo chel’Audi non si cimentava nel segmentodella nuova A1. Da maggio la creatura diIngolstadt è nelle concessionarie, a parti-re da circa 15.800 euro. L'obiettivo dellaCasa è quello di produrre nello stabili-mento di Bruxelles circa 50.000 unitàentro la fine del 2010, per attestarsi sulle100.000 consegne all'anno nel 2011. LaA1 è disponibile in due motorizzazioni:un benzina 1.4 TFSI da 122 cv e un 1.6TDI, declinato in due versioni di potenza,da 90 cv o 105 cv. Poi un 1.2 a benzina da86 cavalli, che ha consumi ed emissionibassissime (19 km/litro e 119 gr/km diCO2). Tutte le versioni sono equipaggiatecon il sistema Stop&Start e con un dispo-sitivo di recupero dell'energia in frenata.Per quanto riguarda gli interni e i colori,si può personalizzare la vettura a propriopiacere.

DACIA DUSTER, SUV CONCRETO ED ECONOMICO

AUDI A1,LUSSUOSAMENTE COMPATTA

FIAT 500 TWIN AIR, BICILINDRICA COME UN TEMPO

Un Suv, con prezzi da 11.900 euro. Alanciare la sfida è Renault con il mar-chio affiliato della Dacia. La casa rome-na punta più in alto e lancia Duster. UnSuv medio (è lungo 4,31 m, largo 1,82 ealto 1,62), di aspetto gradevole, concomodi spazi per 5 persone e bagagli inabbondanza (da 475 a 1.636 litri). Daciaoffre il Duster sia in versione a trazioneanteriore, sia a trazione integrale. Latrazione 4x4 si inserisce manualmentecon un selettore. C'è anche la possibi-lità di bloccare il differenziale. Lagamma motori, con trasmissionemanuale a 6 velocità, è di scuolaRenault: un benzina 1.6 16v da 110 cv;un diesel 1.5 dCi con la stessa potenza.Il motore a benzina percorre in media14 km/litro ed emette 177 gr/km di CO2(185 il 4x4); il diesel 20 km/litro conemissioni di 139 gr/km.

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di Lodovico Basalù

L'Opel Astra Sport Tourer (questa ladenominazione ufficiale del modello invendita dalla fine dell’estate) evolve illook filante e gradevole della versionecinque porte. Sotto il cofano il recente 1.6turbo, già visto su Astra hatchback edInsignia, declinato in vari step di potenza.Gettonato, ovviamente, anche il 2.0 CDTIda 125 e 160 cavalli. Quest’ultimo è capa-ce di permettere alla nuova arrivata unavelocità di 215 km/h con un consumomedio di 20.4 km/litro ed emissioni diCO2 di 129 gr/km. Grazie al notevole svi-luppo in larghezza, la vettura apparefilante e proporzionata anche in configu-razione wagon. L'andamento del portello-ne mette in luce un buon compromessotra coerenza stilistica e capacità di carico:la nuova Astra Sw è in grado di accoglieresenza problemi anche le valige di tutta lafamiglia.

OPEL ASTRA SPORT TOURER,SPAZIO PER TUTTA LA FAMIGLIA

Commercializzata dall’autunno, la nuovaC4 è caratterizzata da forme più aggres-sive rispetto al modello finora prodotto,con un frontale smussato, un'originalepresa d'aria e il nuovo logo a “doubleChevron”, che campeggia su una calan-dra incorniciata da gruppi ottici innovati-vi. La vista laterale è definita da venaturearcuate e da un tettuccio arrotondato,mentre il lunotto è quasi spiovente. Lanuova C4 offre anche la possibilità di sce-gliere il sistema Hybrid4, con trazioneintegrale. Costituito da un motore termi-co davanti e da un’altro elettrico sull'as-sale posteriore: le due unità funzionanoindipendentemente, consentendo, perbrevi tratti, di marciare nella sola moda-lità elettrica. La scelta dei motori tradi-zionali, tutti Euro 5, contempla dei benzi-na (1.4 aspirato e 1.6 turbo). I diesel HDisono un 1.6 e un 2.0 litri.

SEAT IBIZA ST,POTENZA IN TUTTA SICUREZZA

CITROËN C4, RIVOLUZIONE NEL DESIGN

Si tratta della prima trasformazione invettura station wagon della spagnola.La nuova Seat Ibiza ST si differenziadalle versioni SC, e da quella a 5porte, per la maggiore lunghezza, chearriva a 4,23 metri, e per la maggiorecapacità del vano bagagli, che è di 430litri. Tra i motori troviamo il nuovo 1.2TSI 105 cv, oltre al 1.2 da 70 cavalli e il1.4 85 cavalli. Per quanto riguarda iturbodiesel common-rail, c’è il 1.6 TDICR nella doppia versione da 90 e da105 cavalli, oltre al nuovo 1.2 TDI CRda 75 cavalli. Tutti i motori sono omo-logati Euro 5. La Ibiza ST proponeequipaggiamenti completi. Di serietroviamo Abs, Esp, Tcs + Eba, airbagguidatore, passeggero, anteriori late-rali testa-torace, imatizzatore, assi-stenza per le partenze in salita, spia dicontrollo pressione pneumatici.

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CarFleet luglio 201041

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CarFleet luglio 201042

NovitàIl coupé CR-Z è spinto da un motoreelettrico e da uno a benzina ed èdotato, a sorpresa, di una trasmis-sione manuale a 6 marce. Sotto alcofano un propulsore di 1.5 litri che,abbinato a quello elettrico, fornisceuna potenza di 124 cv, con una cop-pia motrice di 174 Nm a 1.500giri/min. Il valore è in linea con quel-lo del 1.8 litri della Civic, ma conemissioni di CO 2 inferiori di 35gr/km, pari cioè a 117 gr/km. Il con-sumo medio è di 20 km/litro. Nonmanca un sistema di guida con 3modalità, che personalizza manovra-bilità, risposta dell’acceleratore eassistenza del sistema ibrido IMA.Discreto il volume di carico, pari a233 litri. A sedili posteriori abbattutiil volume raggiunge 401 litri. Prezzida 21.800 a 28.100 euro.

La nuova S60 è bella e slanciata. Nellaversione destinata al mercato europeoha una taratura delle sospensioni edello sterzo più sportiveggiante, a dif-ferenza di quella venduta in America.Proposta anche con la trazione integra-le, di serie sulle T6 e D5, e sospensioniregolabili elettronicamente. La S60vanta un sistema di controllo della sta-bilità integrato. Nuovi i motori. Come il4 cilindri 2.0 GTDi (GasolineTurbocharged Direct injection) a benzi-na da 203 cavalli e 300 Nm di coppia eil 5 cilindri T3 di 2 litri di cilindrata da160 cv e 400 Nm. Le percorrenze medie,con il cambio manuale a sei marce, sonodi 19 km/l con valori di CO2 di 138gr/km. A listino anche il 3.0 a 6 cilindrida 304 cv e 440 Nm di coppia e il 5 cilin-dri turbodiesel D5 da 2.4 litri, con 205cv e 420 Nm.

MAZDA 6, SI È RIFATTA IL TRUCCO

VOLVO S60,OGGI PIÙ SPORTIVA E COMPATTA

HONDA CR-Z, L’IBRIDO DIVENTA SPORTIVO

Un look più sportivo per la nuovaMazda 6. Rivisti i cerchi in lega, da 17o 18 pollici. Debutta un nuovo motore2.0 litri a benzina, che eroga 155 cv epercorre in media 14 km/litro, conemissioni di CO2 di 159 gr/km. Tra lenovità una evoluzione del 2.2 turbo-diesel, che ha turbine più piccole, peruna maggiore elasticità, omologatoEuro 5. Invariato il buon coefficiente dipenetrazione, pari a 0,27. C’è ancheuna nuova trasmissione automatica a5 rapporti. Il turbodiesel è offerto contre livelli di potenza (180 cv, 163 cv e129 cv). L’unità con 129 cv può per-mettere alla Mazda 6 di percorrereoltre 20 km/litro, con una CO2 di 138gr/km. Sul fronte sicurezza proiettoriadattivi direzionali (AFS) e un sistema(RVM) che avverte il conducente quan-do un veicolo che segue si avvicina.

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Subito dopo la riuscita versione berlina,ecco la Touring. Dove si conferma la ten-denza della BMW a riscoprire certe abitu-dini e forme del passato, come testimo-niato dal design più classico rispetto aquanto visto negli ultimi anni. Lunga4,90 metri la Touring offre tanto spazioper i bagagli, da 560 a 1.670 litri.Tendalino collegato al portellone e lunot-to apribile completano il quadro. Inquanto ai motori, la gamma parte con unla versione 523i (3.0 da 204 cv), arrivan-do alla 535i (3.0 biturbo da 306 cv). Per iturbodiesel si va dal 2.0 litri da 184 cv (lostesso della Serie 3) al 3.0 a 6 cilindri da245 cv della 530d, che dispone della tec-nologia BluePerformance, disponibilecome optional, in grado addirittura disoddisfare la normativa Euro6. Prezzi da46.390 euro, ovvero 2.650 più della ber-lina.

BMW SERIE 5 TOURING,AFFASCINANTE E “PULITA”

"Ci sono solo due particolari che acco-munano la vecchia Sharan con la nuova:le alette parasole. Tutto il resto ènuovo", recita una nota Volkswagen.Dopo quasi 15 anni la monovolume sirinnova. Lunga 4,85 metri, la Sharanmantiene una delle sue caratteristichepeculiari, ovvero i sette posti, anche seora esistono varianti con cinque o seipoltrone. Quest'ultima configurazioneprevede una disposizione 2+2+2. Graziealla funzione Easyfold, i sedili singolidella seconda e terza fila non devonopiù essere smontati, ma scompaiono nelpavimento. Cambia anche il sistema diapertura delle porte posteriori, che orasono scorrevoli. La nuova Sharan preve-de due unità a benzina TSI (1.4 16V da150 cv e 2.0 da 200 cv) e altrettanti tur-bodiesel TDI (2.0 da 140 e 170 cv). Èdisponibile anche il cambio Dsg.

VOLKSWAGEN SHARAN,UN’ATTESA EVOLUZIONE

L’inedita evoluzione di una dellePorsche di maggiore successo ha orauna linea più filante, con nuovi fari asviluppo orizzontale, dotati dell’or-mai irrinunciabile tecnologia Led. LaCayenne è più “magra”, visto che ilpeso è calato di circa 200 chili graziead una trazione integrale più leggerae all’utilizzo dell’alluminio per portie-re e cofano motore. La gamma ricalcaquella della Panamera, con le moto-rizzazioni 3.6 V6 da 300 cv, 4.8 V8 da400 cv e 4.8 V8 sovralimentato da500 cv. Sotto i riflettori, in particola-re, la nuova Cayenne Hybrid, equi-paggiata con il 3 litri, dotato di com-pressore volumetrico, e 333 cv, abbi-nato ad un propulsore elettrico da 47cv, per un totale di 380 cv. Il tuttocondito dal nuovo cambio automaticoa 8 rapporti.

PORSCHE CAYENNE HYBRID,PIÙ MAGRA E SCATTANTE

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NovitàEcco svelata la Polo più pepata. Il 1.4 litriTSI Turbo eroga 180 cv, con un consumomedio di circa 17 km/litro ed emissioni diCO2 di 139 gr/km. Secondo la Volkswagen,si è ottenuto un perfetto mix tra prestazio-ni e rispetto dell’ambiente. La sigla GTI èuna religione in casa Volkswagen. E nonsolo per la lunga storia della Golf GTI, ini-ziata per scommessa nel lontano 1976. Lanuova versione dell’auto dell’anno nonaspettava altro che lo step corsaiolo. Inumeri parlano chiaro. Il 1.4 TSI turbosostituisce il precedente 1.8 con la stessapotenza ma con consumi ed emissioniinferiori del 25%. Pur con una velocitàmassima di 229 km/h ed una accelerazio-ne da 0 a 100 km/h in 6”9. Il tutto conditoda un cambio DSG a 7 rapporti. Il looksportivo è completato dai cerchi in lega da17”, proposti con l’innovativo DenverDesign.

RENAULT WIND, UNA SPIDER PER TUTTI

NISSAN MICRA,PROSECUZIONE DELLA SPECIE

VOLKSWAGEN POLO GTI, UN CAVALLO DI RAZZA

Peccato non averla nel corso diquesti mesi estivi. Intanto laRenault ha comunicato il listinodella Wind sul mercato interno.L’interessante spider di piccoledimensioni, derivata dalla Twingo,arriverà in Italia nel corso dell’au-tunno. I prezzi partono da 17.500euro. La vettura è disponibile con lemotorizzazioni a benzina 1.2 TCe da100 cv e 1.6 16V da 133 cv, mentrela gamma è su tre allestimenti:Dynamique e Exception, più lo spe-ciale Collection, che prevede iltetto ripiegabile di colore nero e lecromature posteriori solo per iprimi 300 esemplari. In optionalanche un diffusore sottoscocca adoppio scarico, mentre per l’abita-colo si possono scegliere cornicispecifiche per il quadro strumenti.

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Le forme tondeggianti ricordano quel-le del modello attuale, ma l’utilitariagiapponese è tutta nuova. La maggiorelunghezza (3,78 metri) rende più vivi-bile l’abitacolo. Discreto il baule di230 litri, con tutti i passeggeri a bordo.Al lancio si potrà ordinare con unnuovo 1.2 a 3 cilindri da 80 cv, conemissioni di CO2 di 112 gr/km, dunqueparticolarmente contenute. Più avantiarriverà anche un “turbo” da 98 cv,con cambio manuale a 5 marce o auto-matico a variazione continua di rap-porto. Prevista l’ormai irrinunciabilefunzione Start&Stop. Prezzi da 12.000euro. In Italia le prime nuove Micra sivedranno a novembre. La dotazione diserie, annuncia la casa, è particolar-mente interessante. E comprendeanche un sistema integrato di comuni-cazione, navigazione e audio.

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Prova su strada

Giulietta, ritorna un mitoper i fan del biscione

L’Alfa ha rispolverato un nome glorioso del passato per l’erede della 147. Frontale slanciato e codamassiccia, dimensioni compatte, abitacolo rifinito con cura e con raffinatezza tecnologica. Con il 2.0 litri JTDm da 170 cv offre brividi e piacere di guida sportiva sui percorsi tortuosi. Eccellente il cambio manuale a 6 rapporti e la servoassistenza per traiettorie precise e sicure

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Prova su strada

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Non poteva esserci sceltamigliore. Per celebrare i 100anni di vita dell’Alfa Romeo

è stato lanciato un nuovo modelloche riporta alla memoria un mitodel passato: la Giulietta. È questo ilnome che i vertici di Fiat hannovoluto dare alla vettura che prendeil posto della 147 e che costituirà labase modulare delle future autodel Gruppo nella categoria dellecompatte.La nuova Giulietta è una berlina a 2volumi con cinque porte e cinqueposti, lunga 4,35 metri, larga 1,80,alta 1,46 con un passo di 2,63 metried una massa massima di 1.400 kg.Come si può notare, appartiene apieno titolo alla categoria dellecompatte.

Alfisti docInfatti la Giulietta è stata pensataper gli alfisti doc, quelli, per inten-derci, che alle prese con un trattodi strada tortuoso e ricco di curvestrette vogliono mettere alla provale qualità di tenuta e di assettodella loro vettura. E al riguardo la

Giulietta si presenta con una raffi-natezza tecnologica: il cosiddettoDna, un selettore posto sulla con-solle centrale che cambia a richie-sta l’assetto dell’auto modificandola reattività di motore, sterzo, frenie differenziale elettronico Q2. Nonsi tratta di un gadget messo lì perfare bella figura, ma di un sistemache funziona bene e che sdoppia ilrendimento della Giulietta: tran-quilla e turistica nella selezioneNormal, scattante e nervosa inquella Dynamic.

LineaMa prima di scendere nei dettaglitecnici parliamo della linea chenelle Alfa Romeo assume da sem-pre una grande importanza e chenel passato ha contribuito a creareil mito della Giulietta. Il frontale ètipicamente Alfa con la grigia trian-golare cromata, sormontata dallogo, ai vertici della quale si colle-gano le due nervature del cofano.In basso le ampie prese d’aria el’assenza di un paraurti vero e pro-prio rendono il “muso” inconfondi-

bile. I fari sono massicci, in rappor-to alle dimensioni della vettura,con l’immancabile gioco di luci aled.La fiancata è di grande pulizia stili-stica con un’unica nervatura che vadal parafango anteriore alle luciposteriori. Le ruote sono a filo car-rozzeria e le maniglie delle portieredietro sono nascoste vicino alvetro. Più originale per la tradizioneAlfa la parte posteriore, massicciaed arrotondata, con un doppiospoiler (sopra il lunotto e il portel-lone) e con le luci sviluppate inorizzontale con abbondanza di led.Lo spazio a disposizione dei baga-gli è proporzionato alla categoriadella vettura con una capienza cheva da 350 a 1.150 litri (con i sediliposteriori ribaltati).

InterniLa nuova Giulietta sfodera materia-li di un pregio ed un comfort acusti-co sorprendente. Gli alfisti doc nontemano: il motore (quello dellanostra prova è il 2.0 JTDm da 170cv) ronfa silenzioso quando si sta

La linea della fiancata della Giulietta è caratterizzata da una nervatura che va dal parafango anteriore alle luci posteriori

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al sotto dei 100 all’ora, dopo di chefa sentire possente la sua voceanche nell’abitacolo. I sedili trat-tengono bene il corpo di pilota epasseggeri e nella versione in pellenera e marchio Alfa in rosso sonoparticolarmente eleganti. Il cru-scotto è in stile Alfa, con quattroindicatori rotondi ed il display delcomputer di bordo; il volante dimedie dimensioni è attrezzato; ilnavigatore è ripiegabile nella plan-cia e si trova in alto, in posizionebene visibile; l’altra strumentazio-ne è al posto giusto (impiantoaudio e clima); il pomello del cam-bio manuale a 6 rapporti è didimensioni maxi a conferma del-l’impostazione sportiva che sirespira anche nell’abitacolo.

Il nuovo telaio della Giulietta, cheverrà utilizzato anche per tutte lealtre “compact” del Gruppo, haricevuto un avantreno MacPhersonevoluto che migliora la precisionedi guida ed un retrotreno classico aruote indipendenti. Di diversa con-cezione la servoassistenza elettricadello sterzo: la vettura resta sotto-sterzante, ma l’impostazione delletraiettorie è più precisa, mentre lemanovre a bassa velocità diventa-no agevoli grazie al fatto che ilvolante ridiventa leggero. C’èanche il dispositivo di Start&Stopche può essere disinserito manual-mente.

PropulsoriE veniamo al motore. Quello mon-

tato sulla Giulietta della nostraprova è perfetto, per potenza (170cv) e per coppia massima (350 Nma 1.750 giri/minuto) considerandoil peso e le dimensioni compattedella vettura. Il 2.0 litri JTDm nellaversione Distintive è un 4 cilindricon turbocompressore ed inter-cooler, iniezione diretta commonrail, filtro antiparticolato e quindigià Euro5. È affidabilissimo per-ché ha una lunga esperienza allespalle, consuma poco (21,3 kmcon un litro di gasolio nel ciclomisto, più di 15 in città) e non havibrazioni. Le qualità del nuovotelaio, dello sterzo e del diversosettaggio della vettura attraversoil Dna fanno della Giulietta unavettura bella e piacevole per l’usoquotidiano anche da parte del piùtranquillo degli automobilisti, mala propongono anche come sporti-va che si fa rispettare dalla con-correnza al semaforo e che diven-ta una lepre imprendibile nellecurve strette e nei percorsi tortuo-si. Certamente si dimostra uneccellente modello capace divenire incontro alle aspettativedegli incontentabili fan delBiscione.

Su strada la Giulietta rispetta appieno le aspettative dei fan del biscione: scattante e incollata al suolo

Dati tecnici e per l’impiego aziendale

dell’Alfa Romeo Giulietta 2.0 JTDm-2 Distinctive

Cilindrata 1.956 ccPotenza 170 cvLungh./largh./altezza 4,35 x 1,80 x 1,46 mPeso 1.400 kg Accelerazione 8,5” (da 0 a 100 km/h)Velocità massima 210 km/hCambio Manuale a 6 marce Trasmissione Trazione anteriore

(*) percorrenza annua 30.000 km

Costo di esercizio al km (*) 0,56Consumo medio 21,3 km/litroCapacità di carico da 350 a 1.150 litriComfort ★★★✩✩

Silenziosità ★★★✩✩

Sicurezza ABS SIESP SIAntislitt. SI

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CarFleet luglio 201048

Prova su strada

BMW, la nuova Serie 5“studia” da ammiraglia

Cresciuta in lunghezza ora assomiglia alla Serie 7 con la quale condivide la struttura di base e numerosi contenuti tecnologici. Abitacolo lussuoso e dotato di grande comfort acustico.

Con il turbodiesel di 3 litri ha uno scatto bruciante (da 0 a 100 in appena 6,3”) ed un consumo modesto (16,4 km/l nel ciclo misto, 13 km/l in città)

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Da lontano la puoi confonde-re facilmente per l’ammira-glia di Casa BMW, la pode-

rosa Serie 7 che supera i 5 metridi lunghezza. Ma non temete, nonc’è scambio d’identità nella nuovaSerie 5, la “berlina di mezzo”della famiglia bavarese: in realtàil modello dà un taglio netto alpassato, con una linea più tradi-zionale che la avvicina visivamen-te alla “sorellona” Serie 7. A ciòcontribuiscono l’aumento dellalunghezza (da 4,84 a 4,90 metririspetto alla versione preceden-te), un cofano allungato ed unacoda corta e tradizionale.Nell’insieme l’immagine che que-sta berlina trasmette è di una vet-tura possente, ma al tempo stes-so slanciata, filante ed incollata alfondo stradale.

Segni distintiviIl frontale è di tipo tradizionalecon la classica calandra cromata a“doppio rene” più larga e piùbassa oltre che più verticale; i farisono stretti a sviluppo orizzontalecon scenografici indicatori di dire-zione a led. Sarà forse per la lun-ghezza del cofano, per i passaruo-ta sporgenti e per le gomme da19” che questa nuova Serie 5sembra potente ed aggressiva. Sela si guarda invece di lato, si sco-pre un padiglione molto inclinatoverso la coda al punto da farlaassomigliare ad una coupé votataalla sportività. Il ripetuto richiamo della Serie 5alle caratteristiche dell’ammira-glia deriva non solo dalla linea

molto simile, ma soprattutto dalfatto che le due vetture sonoaccomunate sia dalla struttura dibase sia da gran parte dei conte-nuti tecnologici. Nell’abitacolo sipercepisce nelle finiture un lussodi alto livello con pelle, inserti inlegno e alluminio.

InterniLe dimensioni sono generose come

conferma il passo di 2,98 metri. Ilcruscotto dispone dei classici quat-tro strumenti circolari (due grandiper tachimetro e contagiri, due pic-coli per indicatori del serbatoio edella temperatura); il volante èattrezzato con in più i due paddleper il cambio marce manuale del-l’efficientissimo automatico-sequenziale ad otto rapporti. Ilmonitor multifunzione è di 10,2 pol-lici; sul tunnel centrale immancabi-le il Controller iDrive, il rotelloneattraverso il quale si accede ai varimenu dell’auto. Sempre sul tunnel,a portata di mano del pilota, trovia-mo il freno di stazionamento elet-troidraulico ed il Driving DynamicControl che consente di seleziona-re su quattro posizioni (Comfort,Normal, Sport, Sport+) i set-uprelativi a carico, servosterzo, asset-to, prontezza di risposta di motore,

Nella nuova serie anche il meccanismo delle quattro ruote sterzanti

Dati tecnici e per l’impiego aziendale

della BMW 530d Futura

Cilindrata 2.993 ccPotenza 245 cvLungh./largh./altezza 4,90 x 1,86 x 1,47 mPeso 1.715 kg Accelerazione 6,3” (da 0 a 100 km/h)Velocità massima 250 km/hCambio Automatico a 8 marce Trasmissione Trazione posteriore

(*) percorrenza annua 30.000 km

Costo di esercizio al km (*) 0,92Consumo medio 16,4 km/litroCapacità di carico 520 litriComfort ★★★★✩

Silenziosità ★★★★★

Sicurezza ABS SIESP SIAntislitt. SI

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Prova su stradaacceleratore, cambio e controllo distabilità. Sulla sinistra del volanteinfine, appena sotto il devioluci, sitrovano i tasti per attivare treimportanti sistemi di ausilio allaguida: l’avviso di sorpasso perico-loso, l’avviso di deviazione dellatraiettoria e l’head-up display cheproietta davanti agli occhi del pilo-ta i dati significativi di motore enavigatore.Come si vede, la nuova Serie 5 haereditato dall’ammiraglia Serie 7 lapiù avanzata tecnologia elettronicae questo fatto la pone al di sopradel suo abituale livello Premium.Senza considerare il meccanismodelle quattro ruote sterzanti, chetrasforma una berlina di 4,90 metridi lunghezza in una vettura maneg-gevole nelle manovre e facile daparcheggiare oltre che agilissimanei percorsi tortuosi.

La provaPer la nostra prova abbiamo utiliz-

zato una Serie 5 spinta da unmotore a gasolio. Si tratta della530d dotata di un 6 cilindri in lineadi 3 litri con 245 cv ed una coppiadi 540 Nm a 1.750 giri. Iniezionediretta common-rail e turbocom-pressore a geometria variabile,trazione posteriore, velocità mas-sima di 250 km/h limitata elettro-nicamente, accelerazione brucian-te (da 0 a 100 in soli 6,3”), consu-mo medio straordinariamente con-tenuto a 16,4 km con un litro digasolio ( e sorprendente quellourbano a 13 km/l). È una vetturache pesa solo 1.715 kg grazie alfatto che le portiere, il cofano edaltre parti della carrozzeria sono inalluminio.Su strada la Serie 5 si dimostrauna vettura con più facce. Infattigrazie al Driving Dynamic Controlpuò assumere diversi assetti aseconda dello stile di guida che sivuole avere in quel momento.Scegliendo le posizioni Comfort e

Normal si passa da una marciaall’altra senza accorgersene esenza mai raggiungere un altonumero di giri; le sospensionisono tarate sul morbido così danon fare sentire sulla schiena deipasseggeri buche o dissesti delfondo stradale. Il tutto accompa-gnato da un elevato comfort acu-stico. Se invece si sceglie Sportcambio, sterzo e motore reagisco-no con maggiore rapidità per con-ferire un pizzico di sprint da sporti-va. Con Sport+ infine si esalta ilpiacere di guida grazie ai controllielettronici limitati, in particolarequello della trazione. Con questoassetto la Serie 5 si trasforma inuna sportiva che non costringe isuoi passeggeri a sacrifici su pol-trone rigide o alle prese consospensioni da Formula 1.Nel giudizio complessivo questaSerie 5 di nuova generazione fa unconcreto passo in avanti verso i ver-tici dell’eccellenza di Casa BMW.

La nuova Serie 5 è caratterizzata da un look possente e al tempo stesso slanciato. Massicce le luci posteriori

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Prova su strada

A5 Sportback: il coupécon 4 posti e portellone

Linea filante da sportiva, ma tanto spazio nell’abitacolo. Portabagagli di grande capacità e di facile accesso grazie al portellone in stile station wagon. Con il 2 litri turbodiesel da 170 cv

prestazioni da supercar (228 km/h) e costi di gestione ridotti (19,6 km/l). Nella gamma anche la trazione integrale e potenti V6 a benzina e gasolio

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Prova su strada

L’obiettivo era quanto mai ambi-zioso: unire i tre mondi dell’au-to (apparentemente) inconcilia-

bili delle berline, delle coupé e dellestation wagon. Ebbene i tecnici diAudi ci sono riusciti ed in manierabrillante, attraverso la A5 Sportbackche rappresenta l’anello di congiun-zione tra le diverse filosofie di utilizzodi una vettura. Dalle berline infatti laA5 Sportback prende l’abitabilità,con quattro posti veri e spazioabbondante per le gambe anche perchi siede dietro grazie ad un passo di2,81 metri. Dalle coupé invece discendono iltaglio spiovente del padiglione chediventa un tutt’uno con la coda, lospoiler ed il diffusore posteriori non-ché l’assenza di cornici per i vetridelle quattro porte. Dalle Wagon (nelnostro caso potremmo dire per resta-re in famiglia dalla A4 Avant) la A5Sportback ha preso il grande portel-lone che si apre su un bagagliaiodalle dimensioni inusitate per una

sportiva: 480 litri, che possono diven-tare 980 ripiegando i posti dietro.

Al volanteSpiegata la genesi di questa vetturaper così dire trasversale, capacecioè di venire incontro alle esigenzedi una clientela dalle scelte profon-damente diverse, vediamo com’èfatta e come va. Per la nostra provaabbiamo scelto una motorizzazionea gasolio di 2 litri di cilindrata,essendo tra le più gettonate inItalia, con una potenza intermedia(170 cv) che garantisce un buonosprint ed una velocità massima dasportiva, senza per altro avere costid’acquisto e di gestione da super-car.Va detto che la gamma di propulsorie di trasmissioni (a 2 o 4 ruotemotrici) proposte da Audi è ampia,con alla base per i benzina l’1.8 TFSIcon 160 cv (214 km/h, 13,8 km/l nelciclo misto) e al vertice il 3.2 V6 FSIcon 265 cv che arriva ai 250 all’ora e

che scatta da 0 a 100 in 6,6”. Neimotori a gasolio invece si parte daun 4 cilindri di 2 litri di cilindrata con143 cv che a consumi contenuti(17,2 km/l) unisce riscontri crono-metrici da berlina tranquilla (205km/h e 9,7” da 0 a 100). Senza sco-modare il prestazionale 3.0 V6 TDIda 239 cv che tocca i 250 all’ora,abbiamo fatto cadere la nostra scel-ta sul 2 litri, 4 cilindri, con 170 cv chesi fa rispettare anche tra le sportivecon 228 km/h di velocità massima econ 8,7” da 0 a 100 pur denuncian-do consumi davvero mini: 19,6 km dipercorrenza con un litro di gasolionel ciclo misto, 22,2 in quelloextraurbano e 15,3 in città.

Interni e meccanicaLa linea della A5 Sportback è nelfrontale quella classica delle berlineAudi, con l’ampia calandra singleframe, i fari orizzontali e le luci a leda disegnare un motivo grafico.Osservandola dalla fiancata, invece,

I tecnici Audi sono riusciti a riunire in una sola versione le caratteristiche di tre vetture: berlina, coupé e station wagon

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CarFleet luglio 201053

I tecnici Audi sono riusciti a riunire in una sola versione le caratteristiche di tre vetture: berlina, coupé e station wagon

emerge l’immagine di una sportiva,per via del tetto e del lunotto spio-venti, delle superfici vetrate senzacornici e di un padiglione sfuggenteverso la parte posteriore come siconviene ad una sportiva dai passa-ruota sporgenti e dai cerchi in legada 18” (optional).Entrando nell’abitacolo ci si accorgesubito della vocazione sportiveg-giante di questa A5 Sportback: laseduta è bassa e si guida con legambe allungate. La visibilità èbuona, ed in ogni caso è presente ilradar per il parcheggio.La qualità del materiale dell’abita-colo è di alto livello, nello stile Audi,con pelle, radica e finiture in allumi-nio. Di disegno classico il cruscottocon due indicatori rotondi e con unaserie di tasti multifunzione sparsi

sul tunnel centrale attorno al rotel-lone del MMI. Il cambio è un’effi-ciente manuale a 6 rapporti, ma trale opzioni ci sono anche un automa-tico Multitronic ed un sequenziale Stronic a 7 marce. Non manca il frenoelettromeccanico, il tasto per l’avviodel motore ed il sistema diStart&Stop. Tecnologicamente inte-ressanti il sistema del recupero dienergia in frenata e nei rallentamen-ti, energia che viene immagazzinatanella batteria e restituita in seguito,nonché l’Audi Drive Select che per-mette al pilota di settare in modosportivo le risposte dell’accelerato-re, dello sterzo, del cambio, degliammortizzatori adattivi e del diffe-renziale posteriore. Lo sterzo, assi-stito dal Servotronic, si dimostraabbastanza duro in velocità, ma

diventa leggero quando si va pianoper favorire la maneggevolezzadella vettura nel traffico cittadino enei parcheggi.

Un’auto sportivaA conferma di una vocazione sporti-va la A5 Sportback dispone dell’Espdisinseribile per regalare un mag-giore piacere di guida ai cosiddetti“smanettoni” e a chi ama controlla-re con i propri mezzi le traiettorie. Eal riguardo va sottolineato che gra-zie al buon assetto, allo sterzoimpeccabile per precisione e pro-gressività chi sta al volante puòdisegnare traiettorie pulite sia sulveloce sia sul misto stretto perchél’auto, anche se portata al limite deigiri (il suo turbodiesel common railcon 1800 bar di pressione può arri-vare ai 5.400 giri/minuto) si dimo-stra sempre docile e controllabileanche nei bruschi cambi di traietto-ria.In sintesi chi sogna una vetturasportiva, ma non può fare a meno diquattro posti e di un certo numerodi bagagli al seguito, troverà nellaA5 Sportback l’auto ideale, dallalinea piacevole e dalla finiture ele-ganti con in più un eccellente rap-porto tra qualità e prezzo.

L’ottimo assetto e lo sterzo preciso garantiscono traiettorie pulite sia sul veloce sia sul misto. L'Esp è disinseribile

Dati tecnici e per l’impiego aziendale

dell’Audi A5 Sportback 2.0 TDI F.A.P

Cilindrata 1.968 ccPotenza 170 cvLungh./largh./altezza 4,71 x 1,85 x 1,39 mPeso 1.530 kg Accelerazione 8,7” (da 0 a 100 km/h)Velocità massima 228 km/hCambio Manuale a 6 marce Trasmissione Trazione anteriore

(*) percorrenza annua 30.000 km

Costo di esercizio al km (*) 0,68Consumo medio 19,6 km/litroCapacità di carico da 480 a 980 litriComfort ★★★✩✩

Silenziosità ★★★★✩

Sicurezza ABS SIESP SIAntislitt. SI

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Prova su strada

CarFleet luglio 201054

Nuova Auris, piace a tutti per design e qualità

Importanti interventi sulla carrozzeria hanno conferito alla vettura un’ancora più spiccata personalità.Ottima l’insonorizzazione e buono l’assetto caratterizzato dalla quasi totale assenza di rollio. Con il potente turbodiesel di 2 litri da 126 cv (già Euro 5) velocità massima elevata (195 km/h) e consumi contenuti (19,2 km/l nel ciclo misto) grazie all'adozione di Toyota Optimal Drive

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Auris di Toyota è una vetturacaratterizzata da una grandeaffidabilità dell’insieme ed

eccellenza dei motori. Il nuovomodello presenta cambiamentisoprattutto nella carrozzeria, che èstata modificata con l’obiettivo didare una maggiore “personalità”.

La lineaA prima vista si può dire che l’ope-razione sia riuscita in pieno, dalmomento che l’immagine esternaha assunto un carattere ben preci-so, che si distingue nel frontale enella parte posteriore dalle rivalidel medesimo segmento. Sono statisufficienti tocchi leggeri nella calan-dra anteriore, che mostra ora unaforma arcuata e più dinamica con ilcofano caratterizzato da alcuneaccentuate nervature, con un’am-pia presa d’aria sotto il fascione delparaurti e con i fari massicci chedalle griglie anteriori si arrampica-no fin sopra i passaruota anteriori. Il retrotreno invece è rimasto mas-siccio, ma in omaggio alla praticitàdi questa vettura è stato dotato diun ampio portellone che facilita leoperazioni di carico e scarico dal

portabagagli. Spiccano anche unospoiler pronunciato sopra il lunottoe luci posteriori di grandi dimensio-ni, in linea con quelle anteriori.Anche il paraurti posteriore è moltoampio per proteggere al meglio ilretrotreno con due piccoli catari-frangenti posti alle estremità infe-riori.Ma è entrando nell’abitacolo che sinotano altre differenze significati-ve: l’aumento della lunghezza di 25millimetri è andato a favore di unmaggiore spazio per le gambe deipasseggeri, mentre sono decisa-mente migliorati il comfort e la qua-lità percepita delle finiture e deimateriali impiegati.

In stradaLa nuova Auris resta un modellocompatto (4,24x1,76x1,51 le dimen-sioni) del segmento C ed ha dallasua elevate doti stradali (tenuta edassetto) che non penalizzano ilcomfort, l’assenza di rollio ed unasilenziosità che è difficile riscontra-re in questa categoria. Inoltre offreun’ottima visibilità sia dai sedilianteriori che da quelli dietro, lepoltrone sono accoglienti ed ergo-

nomiche, le portiere dispongono diun’apertura ampia che facilita l’ac-cesso all’abitacolo, infine unabuona altezza del tetto regala spa-zio per la testa dei passeggeri,anche di quelli di statura al di sopradella media.Due motori a benzina (1.33 litriDual vvt con 99 cv e 1.6 litriValvematic con 132 cv) e due agasolio (1.4 litri D-4D con 90 cv e2.0 litri D-4D con 126) tutti a 4 cilin-dri ed Euro V (salvo l’1.4 D-4D).Quest’ultimo però resta il più inte-ressante per il nostro mercatoinsieme con l’1.6 a benzina per viadei consumi (4,8 litri per 100 kmcon una percorrenza di 20 km conun litro di gasolio nel ciclo misto):velocità massima (175 km/h) edaccelerazione (11,9” da 0 a 100)adeguate, emissioni di CO2 di 127gr/km. Cambio manuale a 6 rap-porti, bagagliaio da 350 a 777 litri,peso di 1.245 kg, cerchi in acciaioda 16”, condizionatore manuale,indicatore di cambio marcia sul cru-scotto, prese Aux e Usb. L’applicazione di Toyota OptimalDrive (combinazione di diverse tec-nologie studiate per ottimizzare

Il retrotreno massiccio è dotato di un ampio portellone che facilita le operazioni di carico e scarico. Ampia la protezione del paraurti

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Prova su strada

La nuova Auris è destinata a diventare il primo modello Full Hybrid del segmento C: può viaggiare anche solo in elettrico

prestazioni e piacere di guida conun’elevata efficienza nei consumi)sulla gamma Auris ha consentitouna sensibile riduzione delle emis-sioni di CO2 con una media com-plessiva che si è abbassata dai 152gr/km del 2007 ai 142 gr/km del2009 con l’obiettivo dichiarato diarrivare nel 2011 a soli 125 gr/km.

IbridoLa nuova Auris inoltre è destinata adiventare il primo modello FullHybrid del segmento C, un modelloda grandi numeri, si augurano inCasa Toyota. Dietro la sigla HSD(Hybrid Synergy Drive) si nasconde

un motore a benzina di 1.8 litri cuisi aggiunge il propulsore elettricoper una potenza combinata di 136cv. Le indicazioni di Toyota dannoun consumo di 4,1 litri per 100 kmcon emissioni di CO2 inferiori a 99gr/km. Così come la Prius, in soloelettrico la Auris potrà percorrerefino a 2 km e quel che più conta èannunciata ad un prezzo inferiore aquello di Prius.Ma torniamo alla nostra prova sustrada: lasciando da parte il turbo-diesel di 1.4 litri con 90 cavalli, inte-ressante per i bassi consumi, maancora classificato come Euro 4,abbiamo scelto il più prestazionale

2 litri sempre a gasolio con 126 cvche raggiunge i 195 km/h scattan-do da 0 a 100 in 10,3” e riuscendo apercorrere nel ciclo misto ben 19,2km con un litro di gasolio. Ha il fil-tro antiparticolato ed è quindi giàEuro 5; inoltre il peso complessivocontenuto in 1.475 kg consente allanuova Auris con il 2 litri diesel diessere sempre in tiro fin da unbasso numero di giri. A spingere cipensa la coppia di 310 Nm a partiredai 1800 giri che consente vivacitàalla guida facilitata anche da unefficiente cambio manuale a 6marce con la leva sistemata nellaconsolle centrale in posizionecomoda per la mano destra delpilota.Un buon lavoro di insonorizzazioneimpedisce al rumore del motore dientrare nell’abitacolo; per il restol’assetto neutro e l’assenza di rolliocontribuiscono ad un comfort ele-vato. Le poltrone sono rigide edanche al termine di un viaggiolungo non stancano i passeggeri.Infine il rapporto tra qualità e prez-zo è tra i migliori della categoria aconferma dell’accuratezza con laquale Auris viene assemblata.

Dati tecnici e per l’impiego aziendale

della Toyota Auris 2.0 D-4D DPF 5p. Sol

Cilindrata 1.998 ccPotenza 126 cvLungh./largh./altezza 4,25 x 1,76 x 1,52 mPeso 1.475 kg Accelerazione 10,3” (da 0 a 100 km/h)Velocità massima 195 km/hCambio Manuale a 6 marceTrasmissione Trazione anteriore

(*) percorrenza annua 30.000 km

Costo di esercizio al km (*) 0,48Consumo medio 19,2 km/litroCapacità di carico da 350 a 1.150 litriComfort ★★★✩✩

Silenziosità ★★★★✩

Sicurezza ABS SIESP SIAntislitt. SI

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Prova su strada

Lexus double face:sia coupé che cabriolet

La IS 250 C ha il tetto rigido che si ripiega nel bagagliaio in soli 20” premendo un tasto. Finiture di extralusso e posto per 4 passeggeri. Sotto il cofano un V6 di 2.5 litri con 208 cv.

È in grado di superare i 200 all'ora di velocità massima, ed è molto elastico e parco nei consumi.Eccellenti i contenuti tecnologici, sicurezza al top con sei airbag, uno anche per le ginocchia

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Prova su strada

Fin dal loro apparire sul merca-to mondiale le Lexus, marchiodi lusso creato da Toyota, si

sono distinte per affidabilità e perqualità tecnologiche all’avanguar-dia, come confermano i varimodelli ibridi oggi in circolazione.Già nell’ormai lontano 2001 Lexusad esempio si era inserita nelristrettissimo gruppo dei pionieridelle coupé/cabriolet (guidato daMercedes con la SLK), vetture conil tetto rigido che si ripiega nelbagagliaio, presentando laSC430, modello che ha riscossoun certo successo in California ein Germania. Lexus produce anchela IS 250 C, variante a cielo apertodella berlina media IS 250, vettu-ra già di per sé dalla linea elegan-te che, senza il tetto, diventa bel-lissima.

Linea eleganteI giapponesi hanno fatto le cose ingrande: basti pensare che il tettorigido viene accompagnato da 15motorini elettrici e da 37 sensorinei suoi movimenti coordinati diripiegamento nel baule per unadurata di appena 20”. L’operazioneè fattibile solo a vettura ferma pre-mendo semplicemente un tasto sulcruscotto e l’attenzione ai dettagliè stata tale da fare sì che se c’è unostacolo a ridosso della parteposteriore il baule non si apra perevitare urti di qualsiasi genere. Piùche da ingegneri questi meccani-smi di precisione sembrano esserestati concepiti da orologiai svizzeri.La IS 250C dunque è unacoupé/cabriolet dalla linea elegan-te e dai contenuti tecnologici d’ec-cellenza, dotata di un tetto rigido inalluminio che si divide in tre parti eche in appena 20” si ripiega nelbagagliaio.

Due auto in unaSi tratta di un’auto che si fa in due:chiusa è una sportiva silenziosa ecomoda che può superare i 200all’ora in scioltezza con una lineafilante ed un Cx di tutto rispetto

(0,29); aperta è una vettura che va“gustata” ad andatura turisticaprotetti da spifferi e colpi d’aria inun’abitacolo superconfortevoledove possono trovare posto anchedue passeggeri nei posti dietrosenza grossi sacrifici e per lunghipercorsi.Al potenziale acquirente di questomodello destinato ad un elite diautomobilisti per la sua esclusi-vità Lexus non ha voluto creareproblemi di scelta: la IS 250Cdispone di un solo motore a benzi-na (con iniezione diretta) di 2.5litri a 6 cilindri a V, potente quantobasta (208 cv) in rapporto al peso(1.750 kg) e votato alla guida inrelax (da 0 a 100 in 9”, 210 km/h divelocità massima). Tutto (o quasi)è di serie (solo il PreCrash è unoptional) e la versione Luxury sidifferenzia per pochi particolari tracui i fari allo xeno.Provata lungo i tornanti dellaTurbie a ridosso di Nizza e dellaCosta Azzurra la IS 250 C ha offer-to una buona impressione con-quistando il pilota ed il passegge-

ro con la comodità dei sedili (ven-tilati dall’interno per stare sem-pre freschi) e con la silenziositàdella vettura anche a cielo aper-to. L’eccellente coefficiente dipenetrazione aerodinamica (Cx0,29) consente di tenere i consu-mi sotto controllo (10,7 km con unlitro di benzina nel ciclo combina-to, 14 nei percorsi extraurbani)nonostante il cambio automaticotradizionale a 6 marce. E per chivuole “smanettare” c’è la funzio-ne sequenziale con le palette alvolante.

Eccellente la tecnologiaCome si conviene ad una Lexus, latecnologia è al top. Se c’è rischio dicollisione con il veicolo che prece-de, un sensore radar lancia unsegnale di pericolo ed attiva i pre-tensionatori delle cinture arrivandoad applicare una forza frenante perridurre la velocità dell’impatto nelcaso in cui il pilota non dovesse fre-nare. Non mancano il CruiseControl Adattivo che mantiene unadistanza programmata dal veicolo

Aperta è una vettura che va “gustata” ad andatura turistica

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Chiusa è una sportiva silenziosa e comoda che può superare i 200 all’ora in scioltezza. Bella linea anche dietro

che precede, i fari intelligenti cheruotano per illuminare le curve, latelecamera che consente di vederecosa succede quando si fa retro-marcia ed i sensori anticollisioneanteriori e posteriori.

Sicurezza al topLe sospensioni (posteriori multi-link) sono tarate sul morbido, gliairbag sono 6 compreso quello perle ginocchia del passeggero davan-ti. Le finiture interne non passanoinosservate per l’utilizzo di pelle diprima qualità e di inserti in legnopregiato. La linea è elegante nelfrontale, possente sulle fiancateper via di passaruota sporgenti e dicerchi da 18 pollici, voluminosa erialzata nel posteriore per darespazio al tetto ed ai bagagli. A que-sto proposito va sottolineato chequando la si utilizza come coupé lacapacità del bagagliaio è più chediscreta (420 litri) simile a quella ditante berline. Quando invece siripiega il tetto la disponibilità dispazio per le valigie si riduce a 165litri.Particolare esclusivo: la scrittaLexus illuminata sul battitacco

delle due portiere. La chiave è deltipo “keyless”: è sufficiente tenerlain tasca perchè la vettura si avviatramite il classico tasto Start.

Il propulsorePer un modello votato al comfortcome la IS 250 C il V6 di 2.5 litri con208 cavalli sembra progettato sumisura: non è stato sfruttato a fondoper ottenere il massimo in tema diaccelerazione e di velocità massima,ma è stato concepito per offrire unavivace risposta anche ad un ridottonumero di giri grazie alla buona cop-pia (per un benzina) di 252 Nm. Èuna vettura che induce a viaggiare

con il piede leggero sull’acceleratoree da questa particolarità discendonoanche i consumi contenuti che nonscendono mai al di sotto dei 10 km dipercorrenza con un litro di benzinanel ciclo misto. La trasmissione èsulle ruote posteriori ed il comporta-mento, su percorsi tortuosi, risultasostanzialmente neutro grazie allesospensioni posteriori indipendenticon bracci multipli. Anche il rollio ècontenuto, mentre il massimo deivoti merita l’isolamento acustico pervia anche dell’assenza di fastidiosevibrazioni e di fruscii aerodinamici. Ilche per un’auto scoperta rappresen-ta una qualità davvero rara.

Dati tecnici e per l’impiego aziendale

della Lexus IS 250C Luxury

Cilindrata 2.500 ccPotenza 208 cvLungh./largh./altezza 4,63 x 1,80 x 1,42 mPeso 1.655 kg Accelerazione 9” (da 0 a 100 km/h)Velocità massima 210 km/hCambio Automatico a 6 marce Trasmissione Trazione posteriore

(*) percorrenza annua 30.000 km

Costo di esercizio al km (*) 0,97Consumo medio 10,7 km/litroCapacità di carico da 165 a 420 litriComfort ★★★★✩

Silenziosità ★★★★✩

Sicurezza ABS SIESP SIAntislitt. SI

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CarFleet luglio 201060

OsservatorioQualcosa si muove per l’auto aziendale

Dopo un 2009 difficilissimo e una partenza stentata nel 2010, con il passare dei mesi sembra migliorare

l’andamento dell’auto aziendale ed in particolare di quella ad uso noleggio, che a fine maggio fa registrare una crescita

che sfiora il 14%. Il Gruppo Fiat guida la graduatoria per marche e la Panda per modelli

Dopo un inizio d’anno piuttostofiacco il mercato dell’auto azienda-le appare in netto recupero a parti-re dalla primavera e il consuntivodei primi cinque mesi dell’annochiude con 243.822 immatricola-zioni, contro le 216.222 dello stes-so periodo del 2009. La crescita èdel 12,76%. Lievemente migliore laperformance del mercato delleautovetture ad uso noleggio. Leimmatricolazioni dei primi cinquemesi sono state 128.483 contro le112.738 dello stesso periodo del2009. L’incremento è del 13,97%.Questi tassi di crescita non devonoperò trarre in inganno perché ilconfronto si fa con un periodo incui le vendite sia alle aziende in

generale che a quelle di noleggioerano crollate su livelli infimi. Ilsegnale è comunque positivo e varegistrato. Concentrando l’attenzione sullevetture ad uso noleggio il primoposto nella graduatoria per quotamercato spetta per il 2010 ancora aFiat che si aggiudica una quota del31,18% contro il 29,20% del gen-naio-maggio 2009. Saldamenteattestata in seconda posizione èFord, con una quota del 9,20%contro l’8,44% dello stesso perio-do del 2009. In terza posizione tro-viamo Lancia, che perde tuttaviaterreno in termini di penetrazionein quanto scende dall’8,99%all’8,03%. In grande crescita è

invece Renault, quarta, con il6,31% delle immatricolazioni con-tro il 3,04% del 2009. Quinta èVolkswagen, che pure incrementala sua quota portandola dal 5,32%al 6,14%. Venendo alla top 20 per modello iprimi due posti sono occupati davetture Fiat. In cima al podio c’èla Panda, che guadagna una posi-zione rispetto al 2009 a scapitodella Grande Punto che, prima loscorso anno, scende al secondoposto nel 2010. Terza è la SmartFortwo, che recupera due posizio-ni. Quarta è la Fiat 500, che risaledall’ottavo posto. Quinta è laLancia Musa, che risale dall’undi-cesima posizione.

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIADI AUTOVETTURE

PER USO NOLEGGIO

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIADI AUTOVETTURE

VENDUTE AD IMPRESE E SOCIETA’

Marca

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan su dati Unrae

FIAT 71.187 50.327 41,45 29,20 23,28

FORD 16.356 13.655 19,78 6,71 6,32

LANCIA 14.452 15.818 -8,64 5,93 7,32

VOLKSWAGEN 14.285 12.559 13,74 5,86 5,81

AUDI 12.886 12.970 -0,65 5,29 6,00

PEUGEOT 12.136 8.832 37,41 4,98 4,08

RENAULT 12.029 6.674 80,24 4,93 3,09

BMW 11.735 14.181 -17,25 4,81 6,56

MERCEDES 10.318 11.885 -13,18 4,23 5,50

CITROEN 9.513 7.769 22,45 3,90 3,59

ALFA ROMEO 8.541 11.469 -25,53 3,50 5,30

SMART 7.446 6.106 21,95 3,05 2,82

OPEL 6.920 6.915 0,07 2,84 3,20

NISSAN 4.895 3.906 25,32 2,01 1,81

TOYOTA 4.331 5.666 -23,56 1,78 2,62

VOLVO 3.197 4.185 -23,61 1,31 1,94

HONDA 2.567 2.238 14,70 1,05 1,04

LAND ROVER 2.226 2.019 10,25 0,91 0,93

CHEVROLET 2.088 1.731 20,62 0,86 0,80

SKODA 2.023 1.562 29,51 0,83 0,72

MINI 1.854 2.500 -25,84 0,76 1,16

MAZDA 1.589 1.540 3,18 0,65 0,71

SEAT 1.441 1.319 9,25 0,59 0,61

KIA 1.363 632 115,66 0,56 0,29

HYUNDAI 933 1.334 -30,06 0,38 0,62

PORSCHE 790 922 -14,32 0,32 0,43

SUZUKI 735 1.121 -34,43 0,30 0,52

MITSUBISHI 728 705 3,26 0,30 0,33

DODGE 657 792 -17,05 0,27 0,37

altre 4.601 4.890 -5,91 1,89 2,26

TOTALE 243.822 216.222 12,76 100,00 100,00

FIAT 40.060 32.922 21,68 31,18 29,20

FORD 11.818 9.518 24,16 9,20 8,44

LANCIA 10.316 10.134 1,80 8,03 8,99

RENAULT 8.103 3.429 136,31 6,31 3,04

VOLKSWAGEN 7.893 6.000 31,55 6,14 5,32

AUDI 6.352 6.160 3,12 4,94 5,46

SMART 6.024 4.144 45,37 4,69 3,68

PEUGEOT 5.987 4.871 22,91 4,66 4,32

MERCEDES 5.041 5.240 -3,80 3,92 4,65

BMW 4.594 5.549 -17,21 3,58 4,92

CITROEN 4.499 3.182 41,39 3,50 2,82

ALFA ROMEO 4.164 8.161 -48,98 3,24 7,24

OPEL 3.299 3.440 -4,10 2,57 3,05

NISSAN 2.141 1.868 14,61 1,67 1,66

VOLVO 1.600 1.701 -5,94 1,25 1,51

SKODA 945 895 5,59 0,74 0,79

TOYOTA 851 306 178,10 0,66 0,27

CHEVROLET 756 565 33,81 0,59 0,50

KIA 743 92 707,61 0,58 0,08

SEAT 648 626 3,51 0,50 0,56

MINI 382 686 -44,31 0,30 0,61

MAZDA 285 351 -18,80 0,22 0,31

DODGE 273 414 -34,06 0,21 0,37

HONDA 249 332 -25,00 0,19 0,29

SUBARU 226 86 162,79 0,18 0,08

LAND ROVER 222 222 0,00 0,17 0,20

CHRYSLER 178 113 57,52 0,14 0,10

PORSCHE 139 110 26,36 0,11 0,10

MITSUBISHI 125 193 -35,23 0,10 0,17

altre 570 1.428 -60,08 0,44 1,27

TOTALE 128.483 112.738 13,97 100,00 100,00

2010 2009Variaz.%

Quota 2010 Quota 2009Marca Variaz.%

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Lease Plan su dati Unrae

gennaio-maggio gennaio-maggio

2010 2009 Quota 2010 Quota 2009

gennaio-maggio gennaio-maggio

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CarFleet luglio 201061

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTUREPER IMPRESE E SOCIETA’

TOP 20 - gennaio-maggio 2010/2009

N. Marca Modellogennaio-maggio 2010

Numero Quota

IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTUREPER USO NOLEGGIO

TOP 20 - gennaio-maggio 2010/2009

1 FIAT PANDA 13.386 10,42 1 FIAT GRANDE PUNTO 12.052 10,692 FIAT GRANDE PUNTO 12.662 9,86 2 FIAT PANDA 6.789 6,023 SMART FORTWO 6.024 4,69 3 LANCIA DELTA 4.825 4,284 FIAT 500 5.727 4,46 4 FIAT BRAVO 4.599 4,085 LANCIA MUSA 4.614 3,59 5 SMART FORTWO 4.144 3,686 FIAT BRAVO 3.760 2,93 6 FORD FOCUS 3.776 3,357 FORD FOCUS 3.704 2,88 7 ALFA ROMEO 159 3.672 3,268 FORD FIESTA 3.696 2,88 8 FIAT 500 3.580 3,189 VOLKSWAGEN GOLF 3.289 2,56 9 AUDI A4 3.321 2,9510 LANCIA DELTA 3.273 2,55 10 ALFA ROMEO MI.TO 2.974 2,6411 AUDI A4 3.205 2,49 11 LANCIA MUSA 2.885 2,5612 RENAULT MEGANE 3.160 2,46 12 FIAT CROMA 2.795 2,4813 ALFA ROMEO MI.TO 2.827 2,20 13 FORD C-MAX 2.718 2,4114 VOLKSWAGEN PASSAT 2.227 1,73 14 BMW SERIE 3 2.701 2,4015 CITROEN C3 2.209 1,72 15 VOLKSWAGEN PASSAT 2.336 2,0716 LANCIA YPSILON 2.173 1,69 16 OPEL ASTRA 2.069 1,8417 FIAT CROMA 1.876 1,46 17 LANCIA YPSILON 2.037 1,8118 BMW SERIE 3 1.801 1,40 18 MERCEDES CLASSE C 1.960 1,7419 RENAULT SCENIC 1.726 1,34 19 PEUGEOT 308 1.914 1,7020 PEUGEOT 206 1.723 1,34 20 VOLKSWAGEN GOLF 1.810 1,61

altre 45.421 35,35 altre 39.781 35,29TOTALE 128.483 100,00 TOTALE 112.738 100,00

1 FIAT PANDA 22.256 9,13 1 FIAT GRANDE PUNTO 14.226 6,582 FIAT GRANDE PUNTO 17.136 7,03 2 FIAT PANDA 10.308 4,773 FIAT 500 8.772 3,60 3 FIAT 500 6.324 2,924 SMART FORTWO 7.445 3,05 4 SMART FORTWO 6.105 2,825 FIAT BRAVO 5.715 2,34 5 LANCIA DELTA 6.012 2,786 LANCIA MUSA 5.665 2,32 6 FIAT BRAVO 5.786 2,687 VOLKSWAGEN GOLF 5.652 2,32 7 BMW SERIE 3 5.672 2,628 AUDI A4 5.109 2,10 8 AUDI A4 5.428 2,519 FORD FOCUS 4.729 1,94 9 LANCIA YPSILON 4.872 2,2510 FORD FIESTA 4.591 1,88 10 ALFA ROMEO 159 4.821 2,2311 LANCIA DELTA 4.237 1,74 11 FORD FOCUS 4.819 2,2312 LANCIA YPSILON 4.165 1,71 12 LANCIA MUSA 4.240 1,9613 RENAULT MEGANE 4.144 1,70 13 VOLKSWAGEN GOLF 4.163 1,9314 ALFA ROMEO MI.TO 4.082 1,67 14 FIAT CROMA 3.777 1,7515 CITROEN C3 3.717 1,52 15 ALFA ROMEO MI.TO 3.525 1,6316 FIAT PUNTO 3.508 1,44 16 VOLKSWAGEN PASSAT 3.523 1,6317 BMW SERIE 3 3.345 1,37 17 MERCEDES CLASSE C 3.465 1,6018 VOLKSWAGEN PASSAT 3.049 1,25 18 FORD C-MAX 3.035 1,4019 FIAT MULTIPLA 2.992 1,23 19 OPEL ASTRA 2.948 1,3620 PEUGEOT 207 2.847 1,17 20 PEUGEOT 207 2.926 1,35

altre 120.666 49,49 altre 110.247 50,99TOTALE 243.822 100,00 TOTALE 216.222 100,00

N. Marca Modellogennaio-maggio 2009

Numero Quota

N. Marca Modellogennaio-maggio 2010

Numero QuotaN. Marca Modello

gennaio-maggio 2009

Numero Quota

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan su dati Unrae

Fonte: elaborazioni Ufficio Studi LeasePlan su dati Unrae

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CarFleet luglio 201063

Quanto costa l’auto aziendalePresentiamo nelle due pagine seguenti, per le auto maggiormente utilizzate nelle flotte aziendali, il costo di esercizio annuo

e quello al chilometro nell’ipotesi in cui le vetture vengano acquistate e gestite direttamente dall’azienda.

I costi indicati sono utili punti di riferimento per valutare la convenienza di soluzioni alternative alla proprietà

Nota metodologica. I costi riportati nelletabelle si riferiscono ad auto direttamen-te possedute e gestite da un soggettoeconomico. Si tratta quindi della configu-razione massima di costo in quanto,come è noto, passando a soluzioni piùmoderne per disporre del parco auto,come il fleet management o il noleggio alungo termine, si possono conseguirerisparmi non indifferenti. Per costo diesercizio di un autoveicolo si intende lasomma di tutti gli oneri sostenuti peracquistarlo ed utilizzarlo. Concorrono aformare il costo di esercizio un notevolenumero di voci. Innanzitutto la spesa perl'acquisto dell'autovettura al netto diquanto si ricaverà rivendendola usata,quindi il costo per l'interesse sul capitaleinvestito. Poi i costi per la tassa sulla pro-prietà, per l'assicurazione, per la coper-tura della responsabilità civile e degli altririschi connessi al possesso e all'uso del-l'auto, l'eventuale costo del garage e, sel'auto appartiene ad una azienda, anchele spese per la sua gestione. Occorrequindi considerare le spese per i consumidi carburanti, di lubrificanti e di pneuma-tici, i costi per le manutenzioni e le ripa-razioni ed infine i pedaggi autostradali, lemulte e gli eventuali oneri straordinari. Ilcosto di esercizio di un'auto aziendalenon va confuso con i costi di eserciziodelle autovetture pubblicati dall'Aci o daaltre organizzazioni che sono determina-ti facendo riferimento ad auto posseduteda automobilisti privati. Una parte delcosto dell'auto è certamente indipenden-te dal tipo di utilizzatore, ma per l'azien-da vi sono costi particolari di cui occorretenere conto. Tra questi le spese perl'amministrazione della flotta, che sonomolto elevate quando l'azienda seguemodalità di gestione tradizionale e cioèamministra direttamente auto di sua pro-prietà.

Elementi considerati. Sono stati consi-derati tutti gli elementi rilevanti riferiti adauto che restino nel parco auto per un treanni e percorrano 30.000 chilometriall'anno. Il metodo di calcolo utilizzato Ëindicato nelle seguenti formule:

V CA 3,n= SF + SV*n dove:V CA 3,n = è il costo annuo (CA) per lavettura V che è detenuta in proprietà pertre anni e percorre n chilometri all'anno(30.000 chilometri nelle ipotesi conside-rate nelle tabelle) SF= spese fisse annueSV = spese variabili al chilometron= numero di chilometri percorsi annual-mente

La composizione delle spese fisse annuee delle spese variabili al chilometro èriportata nelle formule seguenti:

SF = D+ I + B +ARC + AIF + SG dove:D= deprezzamento annuo medioI= interesse sul capitale investitoB= tassa di proprietàARC= assicurazione rc autoAIF= assicurazione incendio-furtoSG = spese aziendali di gestione

SV = C + M + O + G dove:C= costo per il carburante al chilometroM= costo di manutenzione al chilometroO= costo dei lubrificanti al chilometroG= costo degli pneumatici al chilometro

Per quanto riguarda la determinazionedelle singole voci sono stati seguiti iseguenti criteri:

DEPREZZAMENTO: si è considerato ildeprezzamento medio annuo per la vet-tura in questione che venga rivendutadopo tre anni e con una percorrenza di30.000 km annui.INTERESSI: si è calcolato il costo per ilfinanziamento del prezzo della vetturacon un tasso annuo pari al 9,125% cheoggi puÚ considerarsi medio.TASSA DI PROPRIETÀ: si è fatto riferi-mento alle tariffe previste dallaFinanziaria 2007 per le autovettureimmatricolate Euro 4.ASSICURAZIONE RC: esiste una notevo-le differenziazione fra le tariffe assicurati-ve. Per le elaborazioni si è fatto riferimen-to a premi medi per la zona di Roma perla classe di merito 14 e per un massimaleunico di 800 mila euro.

ASSICURAZIONE INCENDIO-FURTO: èstato considerato un premio annuo parial 30 per mille.SPESE AZIENDALI DI GESTIONE: è statoconsiderato un costo annuo a vettura di500 euro. È una stima cauta se si consi-dera il complesso di adempimenti legatialla gestione di un'auto di un parco.COSTO PER IL CARBURANTE AL CHILO-METRO: per quanto riguarda i consumi siè fatto riferimento ai valori medi riportatinell'ultima edizione della pubblicazionedell'Aci “Costi chilometrici di esercizio dialcuni tipi di autovetture, autofurgoni emotoveicoli”. I prezzi dei carburanti con-siderati sono quelli medi derivanti dallarilevazione ufficiale del Ministero delloSviluppo Economico al 07/06/2010 ecioè, per la benzina euro 1,372 e per ilgasolio euro 1,230 al litro.COSTO DI MANUTENZIONE AL CHILO-METRO: per questa voce si è fatto riferi-mento alla elaborazione dell'Aci piùsopra citata. Al dato Aci è stato peròaggiunto l'onere per la sostituzione del-l'auto durante la manutenzione.COSTO DEI LUBRIFICANTI AL CHILOME-TRO: anche per questa voce, si è fattoriferimento alla elaborazione dell'Aci piùsopra citata.COSTO DEGLI PNEUMATICI AL CHILO-METRO: sono stati considerati i prezzi dilistino ridotti del 15% per tenere contodegli sconti d'uso. Il valore di un treno digomme è stato diviso per una percorren-za di 35.000 chilometri per ottenere ilcosto al chilometro.Costi non considerati. L'elaborazionenon ha tenuto conto di costi per i qualiesiste una forte variabilità a seconda deltipo di utilizzazione e cioè le spese per ilricovero della vettura, per il parcheggio,per i pedaggi autostradali e per le even-tuali multe per violazioni delle normesulla sosta o sul traffico. Si tratta però dicosti che anche se di difficile determina-zione vengono comunque sostenuti dal-l'azienda e questa situazione fa ulterior-mente aumentare il costo dell'autoaziendale.

Cinzia Bortolotti

Osservatorio

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CarFleet luglio 201064

OsservatorioCOSTI DI ESERCIZIO DELLE AUTO AZIENDALI

(Durata di possesso: 3 anni; percorrenza annua: 30.000 Km)

Alfa RomeoAlfa RomeoAlfa RomeoAlfa RomeoAudiAudiAudiAudiAudiAudiBmwBmwBmwBmwBmwBmwBmwChryslerCitroenCitroenCitroenCitroenCitroenFiatFiatFiatFiatFiatFiatFiatFiatFiatFiatFordFordFordFordFordHonda HyundaiHyundaiHyundaiJaguarJaguarLanciaLanciaLanciaLancia

147 1.9 JTD (120) 5p Progression159 1.9 JTDm Eco Progression159 2.4 JTDm 200 CV SW Distinctive Q-tronicGT 1.9 JTDM 16V DistinctiveA3 SPB 1.6 TDI 90 CV CR FAP AttractionA4 2.0 TDI F.A.PA6 2.7 V6 190 CV TDI F.A.PA6 2.7 V6 190 CV TDI FAP AvantA8 3.0 V6 TDI F.A.P. qu. Tiptr. Q7 3.0 V6 TDI 240 CV quattro tiptronic F.A.P118d 2.0 143 CV 5 p. Attiva DPF320d Eletta 335d Touring Eletta530d Eletta530d Touring Eletta630i730d ElettaVoyager 2.8 CRD LX AutoC3 1.4 Hdi 70 CV Exclusive StyleC3 Picasso 1.6 HDi 110 CV FAP Airdream Esclusive StyleC4 2.0 HDi 140CV FAP VTR airdreamC4 Gr. Picasso 1.6 Hdi 110 CV FAP CMP6 PerfectC5 1.8 16V 127 CVSeicento 1.1 Panda 1.3 MJT 16V EmotionPunto Classic 1.2 5p ActiveGrande Punto 1.3 MJT 75 5p ActualCroma 1.9 MJT 16V DynamicBravo 1.4 16V DynamicPunto Evo 1.6 MJT DPF 5 p EmotionMultipla 1.9 MJT EmotionDoblò 2.0 Mjt EmotionUlysse 2.0 MJT (136 CV) DynamicFocus 1.6 100CV 5p TitaniumFocus 2.0 TDCi (136 CV) SW Tit. DPFC-Max 2.0 TDCi 136CV Ikon DPFMondeo 2.0 TDCi/140 5p. Titanium DPFGalaxy+ 2.0 TDCi (140 CV) DPFCivic 2.2 i-CTDi 5p. Elegance DPFGetz 1.1 12V (66 CV) 5p Spec. Pack. StyleAccent 1.5 CRDi VGT 4p ActiveMatrix 1.5 CRDi TD VGT Active MY 2008X-Type 2.0D LuxuryX-Type 3.0 V6 24V Wagon Premium LuxuryYpsilon 1.4 16V PlatinoPhedra 2.0 MJT 136 CV OroDelta 2.0 MJT DPF PlatinoMusa 1.3 MJT 16V 70CV Oro

22.081 9.882 0,17 15.099 0,50 12.664 0,4227.151 11.303 0,18 16.642 0,55 14.340 0,4837.151 14.875 0,21 21.158 0,71 18.058 0,6031.101 12.607 0,19 18.429 0,61 15.683 0,5226.781 10.871 0,16 15.808 0,53 13.634 0,4534.131 13.401 0,18 18.919 0,63 16.661 0,5644.441 16.939 0,22 23.489 0,78 20.744 0,6946.741 17.623 0,21 24.022 0,80 21.277 0,7173.451 25.654 0,25 33.228 1,11 29.508 0,9856.851 20.665 0,27 28.811 0,96 24.781 0,8331.251 12.602 0,17 17.604 0,59 15.612 0,5236.801 14.397 0,17 19.433 0,65 17.352 0,5850.101 18.964 0,21 25.326 0,84 22.359 0,7550.501 18.836 0,22 25.383 0,85 22.549 0,7553.001 19.579 0,22 26.214 0,87 23.292 0,7874.001 25.839 0,28 34.363 1,15 30.461 1,0279.201 27.298 0,25 34.828 1,16 31.817 1,0633.961 13.765 0,24 20.939 0,70 17.219 0,5716.721 7.575 0,13 11.440 0,38 9.581 0,3221.121 9.241 0,15 13.647 0,45 11.478 0,3821.871 9.839 0,17 14.910 0,50 12.563 0,4227.506 11.115 0,16 15.768 0,53 13.422 0,4522.571 9.622 0,23 16.418 0,55 12.515 0,427.951 4.650 0,17 9.615 0,32 6.651 0,2214.301 6.879 0,12 10.533 0,35 8.629 0,2911.001 5.544 0,16 10.433 0,35 7.617 0,2514.301 6.845 0,13 10.771 0,36 8.734 0,2928.601 11.865 0,18 17.278 0,58 14.577 0,4918.101 7.988 0,19 13.827 0,46 10.517 0,3520.601 9.095 0,15 13.525 0,45 11.532 0,3824.651 10.651 0,19 16.237 0,54 13.359 0,4523.651 10.426 0,16 15.080 0,50 12.556 0,4232.651 13.017 0,22 19.740 0,66 16.596 0,5518.401 8.403 0,19 14.163 0,47 11.001 0,3722.901 10.133 0,17 15.283 0,51 12.804 0,4323.651 10.356 0,17 15.565 0,52 13.041 0,4326.901 11.333 0,18 16.781 0,56 14.168 0,4731.401 12.620 0,19 18.176 0,61 15.431 0,5124.041 10.884 0,17 15.976 0,53 13.629 0,4511.621 5.745 0,16 10.464 0,35 7.747 0,2614.751 7.060 0,14 11.292 0,38 9.256 0,3117.141 7.704 0,16 12.603 0,42 10.257 0,3432.101 12.855 0,19 18.455 0,62 15.931 0,5343.951 16.979 0,29 25.700 0,86 20.464 0,6815.601 7.218 0,18 12.659 0,42 9.399 0,3134.501 13.529 0,21 19.883 0,66 16.740 0,5630.251 12.324 0,18 17.706 0,59 15.360 0,5119.151 8.237 0,15 12.588 0,42 10.507 0,35

MARCA MODELLOPREZZO

SU STRADA

TOTALE COSTI COSTO DI ESERCIZIO ANNUO PER 30.000 KM

FISSI

ANNUI

VARIABILI

AL KM

CON CARBURANTE SENZA CARBURANTE

Totale annuo Costo al Km Totale annuo Costo al Km

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CarFleet luglio 201065

MazdaMazdaMercedesMercedesMercedesMercedesMiniMitsubishiNissanNissanOpelOpelOpelOpelOpelPeugeotPeugeotPeugeotPeugeotPeugeotPeugeotRenaultRenaultRenaultRenaultRenaultRenaultRenaultSaabSaabSeatSeatSeatSkodaSkodaSkodaSmartSubaruSubaruToyotaToyotaVolkswagenVolkswagenVolkswagenVolkswagenVolkswagenVolkswagenVolvoVolvoVolvoVolvoVolvo

Mazda6 2.0 CD 16V/140 CV 4p. Exec.Mazda6 2.0 CD 16V/140 CV Wag. LuxuryA 180 CDI EleganceC 200 CDI BlueEfficiency ClassicC 220 CDI SW BlueEfficiency ClassicE 350 CDI BluEfficiency EleganceMini Cooper SPajero 3.2 16V DI-D 5p Intense DPFMicra 1.2 16V 5p. ActiveMicra 1.5 dCi 86 CV 5p ActiveCorsa 1.2 16V 5p ClubCorsa 1.3 CDTI/75CV ECOFLEX 5p ClubAstra 1.4 turbo 140 CV 5p CosmoAstra 1.7 CDTI/110CV SW CosmoZafira 1.9 16V CDTI 150 CV Cosmo107 1.4 Hdi 5p Sweet Years207 1.6 Hdi FAP 110 CV SW XS Ciel308 1.6 Hdi/90CV FAP 5p Tecno407 2.0 HDi Business FAP807 2.0 HDi FAP Norwest1007 1.4 HappyClio 1.2 16V Luxe 5pClio 1.5 dCi 85 CV SporTour DynamiqueMègane 1.4 16V TCE LuxeMègane 1.9 dCi/130 CV SporTour LuxeLaguna 2.0 dCi/150CV 4ControlModus 1.5 dCi/68 CV ExpressionGrand Espace 2.0 dCi/175 CV Initiale MY109-3 Sport Sedan 1.9 TiD DPF Linear9-5 1.9 TiD 16V S.W. GriffinIbiza 1.6 TDI CR DPF 5p StyleLeon 1.4 ReferenceAlhambra 2.0 TDI DPF ReferenceFabia 1.4 TDI/80 CV 5p. StyleOctavia 2.0 TDI FAP EleganceSuperb 2.0 CR TDI 170 CV FAP EleganceFortwo 1000 (52KW) MHD coupé passionImpreza 2.0R 4QLegacy 2.0D SW VAYaris 1.3 5p. SolAvensis 2.2 D-4D Wagon ExecutivePolo 1.6TDI 90CV DPF 5p ComfortlineGolf 1.4 TSI 160 CV 5p HighlineGolf 2.0 TDI 140 CV DPF 5 p. HighlinePassat 2.0 TDI DPF ComfortlinePassat 2.0 TDI DPF Var 4mot. ComfortlineSharan 2.0 TDI DPF UnitedS40 2.0 KineticV50 2.0 D MomentumV70 2.4 D (175 CV) MomentumC70 2.4 D5 20V SummumS80 2.4 D5 205 CV Summun

26.551 11.196 0,18 16.450 0,55 13.970 0,4729.651 12.117 0,18 17.415 0,58 14.891 0,5025.971 11.019 0,17 15.988 0,53 13.774 0,4635.071 14.129 0,18 19.657 0,66 17.443 0,5838.941 15.394 0,18 20.819 0,69 18.649 0,6255.951 20.474 0,23 27.402 0,91 24.391 0,8124.451 10.326 0,19 16.168 0,54 13.106 0,4441.651 16.088 0,25 23.466 0,78 19.658 0,6613.851 6.430 0,16 11.356 0,38 8.441 0,2815.951 7.344 0,15 11.702 0,39 9.620 0,3212.601 6.056 0,16 11.002 0,37 8.136 0,2714.001 6.760 0,14 10.979 0,37 8.986 0,3020.651 8.845 0,18 14.312 0,48 11.397 0,3822.751 9.742 0,16 14.519 0,48 12.084 0,4027.851 11.688 0,18 17.052 0,57 14.351 0,4813.746 6.674 0,12 10.388 0,35 8.572 0,2920.726 9.056 0,15 13.648 0,45 11.656 0,3920.241 8.957 0,15 13.323 0,44 11.330 0,3828.501 11.810 0,18 17.164 0,57 14.640 0,4933.971 13.372 0,20 19.373 0,65 16.363 0,5516.401 7.488 0,18 12.820 0,43 9.659 0,3215.401 6.865 0,17 11.894 0,40 8.979 0,3016.551 7.510 0,14 11.837 0,39 9.888 0,3321.651 9.447 0,19 15.155 0,51 11.895 0,4024.251 10.524 0,16 15.452 0,52 13.194 0,4428.801 11.891 0,18 17.339 0,58 14.770 0,4915.601 7.194 0,15 11.547 0,38 9.510 0,3239.051 14.899 0,22 21.557 0,72 18.280 0,6129.301 11.904 0,18 17.442 0,58 15.051 0,5038.751 14.818 0,20 20.858 0,70 17.847 0,5916.946 7.959 0,14 12.306 0,41 10.446 0,3516.961 7.613 0,19 13.276 0,44 10.066 0,3428.426 11.724 0,21 17.929 0,60 14.874 0,5015.561 7.254 0,14 11.454 0,38 9.417 0,3124.851 10.769 0,18 16.075 0,54 13.463 0,4533.121 13.265 0,18 18.639 0,62 16.071 0,5412.705 5.945 0,14 10.173 0,34 7.950 0,2624.631 10.686 0,24 17.836 0,59 13.686 0,4634.131 13.419 0,20 19.398 0,65 16.697 0,5614.701 6.989 0,16 11.805 0,39 9.285 0,3129.551 12.547 0,18 18.042 0,60 15.563 0,5217.281 8.073 0,14 12.375 0,41 10.515 0,3523.586 9.723 0,20 15.603 0,52 12.491 0,4225.886 11.083 0,16 15.924 0,53 13.754 0,4628.426 11.786 0,18 17.325 0,58 14.846 0,4931.201 12.610 0,19 18.371 0,61 15.670 0,5229.951 12.166 0,20 18.153 0,61 15.231 0,5125.351 10.845 0,22 17.541 0,58 13.786 0,4629.976 12.235 0,18 17.636 0,59 15.068 0,5043.451 16.716 0,20 22.642 0,75 19.985 0,6746.551 17.582 0,21 23.921 0,80 20.999 0,7047.351 17.846 0,21 24.208 0,81 21.463 0,72

MARCA MODELLOPREZZO

SU STRADA

TOTALE COSTI COSTO DI ESERCIZIO ANNUO PER 30.000 KM

FISSI

ANNUI

VARIABILI

AL KM

CON CARBURANTE SENZA CARBURANTE

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Gioia di vivere

In vacanza, per movimen-tare un soggiorno trop-po sedentario o per eva-

dere dalla routine dei vil-laggi organizzati, non c’èniente di meglio che anda-re alla scoperta di scoglisommersi, pesci colorati efondali misteriosi. Per farequesto non è necessarionoleggiare pesanti e costo-se attrezzature, ma bastasaper nuotare e avere adisposizione alcune decinedi euro per acquistare (oanche noleggiare) unamaschera ergonomica e unboccaglio detto anche“snorkel”. Questo nomederiva, per analogia, dallasomiglianza con il lungotubo che veniva estrattodalla torretta dei sommer-gibili tedeschi per aspirarearia fresca mentre si navi-gava a quota “periscopio”.Grazie al boccaglio che cipermette di respirare si rie-sce, infatti, ad osservare ilfondale e contemporanea-mente a spostarsi facilmen-te sulla superficie del mare,in una attività semplice esicura, che è appuntodenominata snorkeling.

Vacanze ai tropiciIn luoghi tropicali losnorkeling è sicuramenteuno dei modi migliori perandare alla scoperta delmondo sommerso, poichépermette di godere a pienodelle bellezze naturali

senza alcuno sforzo. In giroper il mondo sono diversele località indicate come lemigliori per praticare que-sta attività, a partire dalleisole caraibiche: qui lestrutture si sprecano, ma inparticolare nell’arcipelago

corallino di Turks e Caicosci si può immergere con lebalene e avvicinarsi a loromolto di più di quanto pos-sano fare i sub.A Culebra, una tranquillaisola portoricana, c’è la pos-sibilità da Playa Flamengodi raggiungere in ventiminuti a piedi la baia diCarlos Rosario, vero paradi-so dello snorkeling con fon-dali poco lontani dalla rivache offrono il più variegatodegli spettacoli: dai coralli,alle gorgonie, ai pesci dellabarriera corallina.

Fondali da sognoFondali ricchi di coralli sitrovano soprattutto nell’i-sola di Rurutu nellaPolinesia francese, a 500chilometri a sud di Tahiti.Per non parlare dellaGrande barriera corallina

australiana, uno dei luoghipiù rinomati al mondo perlo snorkeling, dove in alcu-ne località si può iniziare anuotare addirittura dallabaia del proprio hotel.Anche nell’arcipelago delleHawaii, nelle isole di Mauie Oahu, si trovano splendi-de baie facilmente raggiun-gibili addirittura con l’auto-strada dove si può nuotareindisturbati tra delfini ebalene. Per chi ama perdersi traisole paradisiache e spiag-ge di sabbia corallina obbli-

gatoria è sicuramente laMalesia, che, con le sueacque calde e incontamina-te, offre tantissime oppor-tunità per vivere un’espe-rienza indimenticabile acontatto con la natura. Unimmenso parco marinopopolato da tartarughe,tonni, pesci pappagallo emante è il panorama cheaccompagna tutti gli aman-ti dello snorkeling che sivorranno immergere inqueste acque turchesi ric-che di coralli e conchiglierare.

Snorkeling per tuttiCon lo snorkeling personedi ogni età possono ammi-rare le bellezze del mondosubacqueo nella più totalesicurezza, restando insuperficie, a pelo dell’ac-qua ed eseguendo solooccasionalmente piccoleimmersioni. Trovarsi astretto contatto con l’am-biente marino e le affasci-nanti forme di vita subac-quea che lo popolanoaiuta a riscoprire uno spiri-to più consapevole versola natura circostante e ilvalore della sua salvaguar-dia. Inoltre, osservare laflora marina e le creatureche indisturbate si muovo-no nel loro ambiente natu-rale, consente di fare unottimo esercizio fisico inmaniera del tutto inconsa-pevole.

In vacanza con lo snorkeling

Lo snorkeling è una attività divertente ed economica che può essere praticata ovunque con una attrezzatura minima ma che consente di potersi avventurare in maniera sicura e senza troppo sforzo

alla scoperta di coralli, pesci, cetacei e suggestivi mondi sommersi

di Veronica Carletti

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