Cardinali 10 dicembre 2009 def -...

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Politiche attive e Politiche attive e sistemi per il lavoro sistemi per il lavoro a sostegno delle a sostegno delle donne: una chiave donne: una chiave di lettura delle di lettura delle strategie anticrisi strategie anticrisi 1 Valentina Cardinali - ISFOL CONVEGNO NAZIONALE PROSPETTIVE DI RICOMPOSIZIONE Il contributo della valutazione e della programmazione 2007- 2013 all’occupazione femminile 10 dicembre 2009

Transcript of Cardinali 10 dicembre 2009 def -...

Politiche attive e Politiche attive e

sistemi per il lavoro sistemi per il lavoro

a sostegno delle a sostegno delle

donne: una chiave donne: una chiave

di lettura delle di lettura delle

strategie anticrisistrategie anticrisi

1

Valentina Cardinali - ISFOL

CONVEGNO NAZIONALE

PROSPETTIVE DI

RICOMPOSIZIONE

Il contributo della valutazione

e della programmazione 2007-

2013 all’occupazione

femminile

10 dicembre 2009

Il puntoIl punto……

2

� La crisi e le donne tra realtà ed “effetto ottico”

� L’integrazione tra politiche passive ed attive

� Il ruolo delle politiche attive

� I sistemi per il lavoro e le donne

La crisi e le donneLa crisi e le donne

3

Gli effetti della crisi sul lavoro: l’Italia regge meglio di molti altri paesi europei

Rispetto alla media europea l’occupazione in Italia è diminuita di meno: nel secondo trimestre 2009 si registra una contrazione dello 0,9%, contro una media in Europa dell’1,9%. Valori peggiori si registrano in Inghilterra, Francia, Austria, nei Paesi scandinavi. Il Portogallo ha avuto un calo del 2,7%. La Spagna addirittura del 7,1%.

Due caratteristiche italiane che hanno ridotto, almeno finora, l’impatto della crisi:

le dimensioni minori della bolla edilizia (e della finanza, in parte ad essa connessa) rispetto a paesi come Spagna e Inghilterra;l’incentivo a mantenere quanto più possibile i lavoratori in azienda attraverso l’estensione generalizzata della Cassa integrazione guadagni

La crisi e le donneLa crisi e le donne

4

Incidenza della segregazione orizzontale del mercatoLa crisi ha investito soprattutto i comparti manifatturieri e il settore edile, dove è più forte la

presenza maschile. Fino a questo momento, inoltre, vanno registrate contrazioni occupazionali molto meno intense nei settori terziari (sia per l’ovvia tenuta della pubblica amministrazione, sia per la caduta meno che proporzionale dei consumi).

I divari di genere rimangono tuttora molto ampi, specialmente nel Mezzogiorno, dove il tasso di occupazione maschile è il doppio di quello femminile: 60% contro il 30%. Al Nord, invece, i tassi di occupazione tendono a convergere: quello maschile è pari al 75,1%, quello femminile risulta del 57%. I rispettivi valori sono nel Centro il 71,9 contro il 53,3%. La fascia di età giovanile è la più esposta.

La maternità continua a essere uno dei fattori più critici per le donne che lavorano: se prima della nascita del figlio lavorano 59 donne su 100, dopo tale evento ne continuano a lavorare solo 43. E nel 90% dei casi la motivazione principale dell’abbandono del lavoro è legata alle esigenze di cura dei figli.

ItaliaTO F - 0,6%TO M - 1,2%

Europa a 27 TO F – 0,4 %TO M – 1,6%

2008 - 2009

La crisi e le donneLa crisi e le donne

5

ItaliaTO F - 0,6%TO M - 1,2%

Europa a 27 TO F – 0,4 %TO M – 1,6%

2008 - 2009

Eurostat, 2009

La crisi e le donne: La crisi e le donne:

apparentemente al riparoapparentemente al riparo

6

I dati Istat affermano che l’identikit del “nuovo disoccupato” è un uomo tra i 35 e i 54 anni, residente al centro-nord, con titolo di studio inferiore alla laurea – che nella maggior parte dei casi ha perso il lavoro nell’industria e si tratta di un padre di famiglia.

Apparente impatto della crisi minore sulle donne.

Ma bisogna considerare alcuni fattori:

1. i cambiamenti intervenuti nel tasso di occupazione femminile e la

debolezza strutturale della donna sul mercato: (atipicità, flessibilità,

discontinuità occupazionale) trasversale ai settori economici.

2. Il ruolo della donna nella composizione del budget familiare. In Europa a

27 double earner sono il il 61% delle coppie con o senza figli con picchi del

76-77% nei paesi scandinavi. Ne consegue un impatto più sensibile, rispetto

al passato, della perdita di posti di lavoro femminili sui bilanci familiari.

3. i settori female intensive in Europa non hanno più per definizione una “tenuta stagna” – (es:’istruzione e la pubblica amministrazione)

La crisi e le donne: La crisi e le donne:

apparentemente al riparo apparentemente al riparo

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4. Incidenza del lavoro non retribuito. Se il lavoro retribuito resta

relativamente isolato dalle dinamiche della crisi in atto, il lavoro non retribuito,

domestico e di cura, cresce:

� sia per compensare il calo complessivo del reddito familiare;

� Sia a causa dei tagli di budget a livello locale e nazionale sui servizi sociali o

di supporto che aiutano le donne a stare sul mercato del lavoro.

5. problemi “strutturali” di visibilità nelle statistiche del lavoro femminile

� ad esempio, una donna che accetta il part time perché non riesce a trovare

un lavoro full-time viene considerata “occupata” a tutti gli effetti, giacché non

si tiene conto del cd part-time involontario.

� le donne disoccupate ricevono sussidi mediamente più bassi degli uomini,

perché hanno storie contributive più frammentate e redditi inferiori, oppure

perché - in proporzione maggiore degli uomini - rientrano in categorie non

coperte dai sussidi, come quella delle persone alla ricerca della prima

occupazione, o in tipologie contrattuali flessibili e atipiche.

Gender Gender equalityequality e tempo di crisi: e tempo di crisi:

cogliere lcogliere l’’occasione?occasione?

8

Nesso reale tra partecipazione femminile e incremento del PIL

Famiglie a doppio reddito sono un argine contro la vulnerabilità

Famiglie con doppio reddito sono anche grandi consumatrici potenziali di servizi

Quindi la donna è un moltiplicatore di opportunità perché l’occupazione delle

donne crea altra occupazione

Spinta sui servizi e infrastrutture sociali, come in Gran Bretagna e Finlandia

Dall’autunno del 2008 i governi europei hanno varato diverse misure anticrisi. Tra esse trasferimenti finanziari individuali, programmi di assistenza a chi ha perso il lavoro, supporto diretto al settore finanziario e settori economici specifici come il turismo, l’industria automobilistica, l’agricoltura, la pesca. Rispondendo a specifici quesiti della Commissione, pochi tra gli Stati membri hanno indicato di aver calcolato l’impatto di genere nello scegliere tra le varie misure. l’Advisory Committee on Equal Opportunities della Commissione Europea ha stilato una lista di raccomandazioni per gli Stati membri. 1. riconoscere esplicitamente che è necessario monitorare e valutare l’impatto differente sulle donne e sugli uomini di ciascuna scelta politica che si fa, comprese le misure anti-crisi2. scegliere misure che incentivino e sostengano la ripresa tenendo conto della nuova realtàdel mercato del lavoro, e del modo in cui vi si pongono donne, uomini, coppie e famiglie (tra cui l’incentivazione alla cura dei padri).

Il caso Italia. Contesto e Il caso Italia. Contesto e

prospettiveprospettive

9

contestoAttori del

mercato del

lavoro

Le politiche

attive

- Legge 02/09- Decreto attuativo- Accordo Stato Regioni- Direttiva MLPS a INPS- Accordi bilaterali MLPS-

Regioni- Accordi Regioni Parti

sociali- Convenzioni Regioni

INPS- Normativa secondaria

Ministero del lavoroRegioni

Servizi competenti:Servizi pubblici per

l’impiegoServizi privati

Accesso, formazione,

inserimento, approccio

personalizzato

sistema forte di intermediazione e sostegno alle transizioni. Una flexicurity italiana ?

Il caso Italia. Il caso Italia. Flexicurity Flexicurity italianaitaliana

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1. Ampliamento degli AASS in deroga

2. allargamento di platea di beneficiari di AASS

1. Ampliamento degli AASS in deroga

2. allargamento di platea di beneficiari di AASS

Diverso ruolo dei servizi per il lavoro e delle politiche attive

Diverso ruolo dei servizi per il lavoro e delle politiche attive

sostegno alle transizioni

I numeri della crisi. La platea dei I numeri della crisi. La platea dei

percettori di AASSpercettori di AASS

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Cassa Integrazione: forte scarto tra ore autorizzate ed ore effettivamente utilizzate.

Nel 2009 è stato autorizzato solo il 60% di ore contro il 77% del 2008.

Nei primi sette mesi del 2009, su quasi 325 milioni di ore di CIGO autorizzate ne

risultavano utilizzate 195 milioni. E delle 138 milioni di ore di CIGS e di

trattamenti in deroga autorizzate ne sono state impiegate 88 milioni.

• segno evidente dell’incertezza sul futuro che ha coinvolto le imprese

dall’esplodere della crisi in poi.

• conferma del tentativo da parte delle aziende di mantenere il più possibile la

propria manodopera in organico, di non licenziare, pena il rischio di trovarsi

in carenza di professionalità e di capitale umano al momento della ripresa.

Investimento sul capitale umano = ruolo delle politiche attive

I numeri della crisi. La platea dei I numeri della crisi. La platea dei

percettori di AASS in derogapercettori di AASS in deroga

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Tra gennaio e settembre 2009, si è registrato un numero complessivo di lavoratori beneficiari di AA.SS. in deroga pari a 182.730 unità, di cui 171.819 in CIGS e 10.911 in mobilità, per un bacino di 27.005 aziende coinvolte, (26.319 per la CIGS e 686 per la

Mobilità). La spesa stimata è di 1.317.534.6981euro, di cui 1.175.374.991 per la CIGS e

142.159.708 e per la mobilità. Nei primi 9 mesi del 2008 i lavoratori coinvolti erano stati poco più di circa 32 mila

e le aziende complessivamente 2 mila.

Tra gennaio e settembre 2009, si è registrato un numero complessivo di lavoratori beneficiari di AA.SS. in deroga pari a 182.730 unità, di cui 171.819 in CIGS e 10.911 in mobilità, per un bacino di 27.005 aziende coinvolte, (26.319 per la CIGS e 686 per la

Mobilità). La spesa stimata è di 1.317.534.6981euro, di cui 1.175.374.991 per la CIGS e

142.159.708 e per la mobilità. Nei primi 9 mesi del 2008 i lavoratori coinvolti erano stati poco più di circa 32 mila

e le aziende complessivamente 2 mila.

Per CIG in deroga

carattere più congiunturale

Per Oltre il 90% di aziende è la prima concessione

Oltre il 90% è artigiana, e coinvolge il 65% dei lavoratori

Settori più coinvolti metallo (26%), mobili, tessili 8(%) e costruzioni (5%)

Per CIG in deroga

carattere più congiunturale

Per Oltre il 90% di aziende è la prima concessione

Oltre il 90% è artigiana, e coinvolge il 65% dei lavoratori

Settori più coinvolti metallo (26%), mobili, tessili 8(%) e costruzioni (5%)

Per la mobilità in deroga

carattere più strutturale

per un terzo di aziende è la prima concessione, per un terzo la seconda proroga.

Il 58% è industriale oltre 15 dipendenti e riguarda il 70% del personale

Settori più coinvolti: Cuoio (19%), abbigliamento (15%), metallurgia (7%)

Per la mobilità in deroga

carattere più strutturale

per un terzo di aziende è la prima concessione, per un terzo la seconda proroga.

Il 58% è industriale oltre 15 dipendenti e riguarda il 70% del personale

Settori più coinvolti: Cuoio (19%), abbigliamento (15%), metallurgia (7%)

ISFOL, Italia Lavoro Welfare to work

Composizione di genere della Composizione di genere della

platea dei percettori di AASSplatea dei percettori di AASS

13

INPS

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

CIG ordinaria

CIG straordinaria

Disoccupazione ordinaria ed edile

Mobilità

Disoccupazione non agricola con requisiti ridotti *

Disoccupazione ordinaria ed edile*

Mobilità

Disoccupazione non agricola con requisiti ridotti*

M

F

* Beneficiari anno 2009 riferiti ad eventi di disoccupazione del 2008

Dati primo semestre 2009

LL’’integrazione tra politiche integrazione tra politiche

passive ed attivepassive ed attive

14

L’accordo sottoscritto tra le Regioni, le Province Autonome ed il Governo in data 12

febbraio 2009, prevede che, fermo restando il sostegno al reddito spettante a ciascun

lavoratore calcolato secondo la vigente normativa, relativamente ai trattamenti in

deroga, le risorse nazionali, destinate al pagamento delle quota maggioritaria del

sostegno al reddito e dei contributi figurativi, siano incrementate da un contributo

regionale, derivante da risorse del Fondo Sociale Europeo e/o da risorse proprie (della

Regione), da destinare ad azioni combinate di politica attiva e di completamento del

sostegno al reddito.

L’accordo sottoscritto tra le Regioni, le Province Autonome ed il Governo in data 12

febbraio 2009, prevede che, fermo restando il sostegno al reddito spettante a ciascun

lavoratore calcolato secondo la vigente normativa, relativamente ai trattamenti in

deroga, le risorse nazionali, destinate al pagamento delle quota maggioritaria del

sostegno al reddito e dei contributi figurativi, siano incrementate da un contributo

regionale, derivante da risorse del Fondo Sociale Europeo e/o da risorse proprie (della

Regione), da destinare ad azioni combinate di politica attiva e di completamento del

sostegno al reddito.

Riprogrammazione

FSE

Ridefinizione offerta politiche attive sia come

tipologia di offerta che come modalità di intervento

(ed: dote)Principio di

condizionalità

Ruolo chiave delle politiche Ruolo chiave delle politiche

attive e dei serviziattive e dei servizi

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- People first – Libro Bianco approccio personalizzato

- Scenari di riforma dei servizi pubblici per l’impiego

- Introduzione di criteri di qualità ed efficienza dalla Riforma Brunetta

- Nuove possibilità per I servizi privati al lavoro - fees

- Differenze e possibili complementarietà tra pubblico e privato

- Necessaria maggiore attenzione al presidio della variabile di genere (cfr.

Monito di Advisory Committe)

Ordinariamente come supporto

alle transizioni della vita

dell’individuo (formazione-

lavoro, lavoro AASS,

disoccupazione, occupazione)

Specificatamente come parte

di sistema di integrazione al

reddito e di contrasto agli

effetti della crisi

I flussi informativi I flussi informativi -- gestionaligestionali

16

Sistema informativo percettori INPS

Sistema informativo percettori INPS

Elenco soggetti che hanno firmato DID per tipologia di AASS, durata.

Collegamento con informazioni anagrafiche, storia lavorativa e condizioni reddituali

Collegamento con altri archivi (es: UNilav CO)

1. Gestione on line delle

informazioni sulle domande di

concessione e decreti di

autorizzazione

2. Gestione delle informazioni sui

percettori

3. Gestione di informazioni su

avvio o rifiuto di intervento di

politica attiva o offerta di lavoro

congrua

4. Monitoraggio della spesa

I flussi informativi I flussi informativi -- gestionaligestionali

17

Sistema informativo percettori INPS

Sistema informativo percettori INPS

Sistema informativo regionale

Sistema informativo regionale

Modello organizzativo regionale etracciabilità informazioni dalla

presa in carico sino all’erogazione dei trattamenti

Utilizzo e dialogo con il Sistema Informativo Percettori on-line

e

Modalità di accesso ai dati del SIP e di comunicazione dati

al SIP (attivazione interventi/rifiuti)

Elenco soggetti che hanno firmato DID per tipologia di AASS, durata.

l’accesso alla banca dati: • Ministero del lavoro - Direzione

Ammortizzatori Sociali e Incentivi

all’Occupazione

•Regioni •Servizi per l’impiego - Centri per

l'impiego e Altri organismi autorizzati o

accreditati a

•Enti bilaterali (convenzionati conInps)

•Fondi interprofessionali (convenzionati

con Inps)

Sostenibilitàe verifica

integrazione

verificacondizionalità

verificaspesa

I flussi informativi I flussi informativi -- gestionaligestionali

18

Sistema informativo percettori INPS

Sistema informativo regionale

Elenco soggetti che hanno firmato DID per tipologia di AASS, durata.

La variabile di genere si ricava dall’archivio

TRACCIABILITA’

La variabile di genere si ricava dall’archivio

Elementi di valutazione sul percorso di integrazione

Elementi valutazione sugli esiti di medio periodo(collegamento con le CO)

I servizi pubblici e privati I servizi pubblici e privati

e le donnee le donne

19

Ai sensi della legge 02/09 e ss.

Provvedimenti PUBBLICI E

PRIVATI ACCREDITATI sono

servizi competenti ad erogare

le politiche attive

Cpi sono gestori del dlgs 181/00 ess.

Servizi privati accreditati svolgono

funzioni specialistiche

Attenzione al genere deriva

da programmazione e da

mission su utenze “deboli”

Attenzione al genere

generalmente valutabile ex

post

Le Regioni

comunicano

all’Inps

elenco

servizi

competenti

Gli Gli SpiSpi e le donnee le donne

20

ISFOL Monitoraggio censuario SPI 2008

incidenza % dei servizi specifici per le donne sul totale

delle province

87,0

68,2

95,2

59,1

16,7

70,0

13,0

31,8

4,8

40,9

83,3

30,0

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Nord Ovest

Nord Est

Centro

Sud

Isole

Italia

SI

NO

Gli Gli SpiSpi e le donnee le donne

21

Cpi che effettuano servizi all'utenza femminile (v.a) per tipologia di servizio e area geografica

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90

Servizio informativo ad hoc

(sportello rosa)

Consulenza all’imprenditorialità

Assistenza al rientro nel mdl

Consulenza tematiche specif iche

(legale, antiviolenza ecc..)

Servizi di sostegno alla

conciliazione vita/lavoro

Nord Ovest Nord Est Centro Sud Isole

Fonte: Isfol, Indagine censuaria Sistema pubblico per l’impiego, 2008

Lo scenario e il dubbioLo scenario e il dubbio……

22

A) Province che non hanno attivato servizi specifici per le donne presso gli Uffici provinciali, ma lo hanno fatto nei CPI

B) Province che hanno attivato servizi specifici per le donne presso gli Uffici provinciali ma NON nei CPI

C) Province che non hanno attivato servizi specifici per le donne né presso gli Uffici provinciali né nei CPI

A) Province che non hanno attivato servizi specifici per le donne presso gli Uffici provinciali, ma lo hanno fatto nei CPI

B) Province che hanno attivato servizi specifici per le donne presso gli Uffici provinciali ma NON nei CPI

C) Province che non hanno attivato servizi specifici per le donne né presso gli Uffici provinciali né nei CPI

… L’approccio specifico è ancora quello vincente ?

Nuovo ruolo

SPI

Nuovo ruolo

SPINuova programmazione

per gestione anticrisi

Nuova programmazione

per gestione anticrisi Nuova programmazione

politiche attive

Nuova programmazione

politiche attive

I servizi privati e le donneI servizi privati e le donne

23

A) Funzioni specificheB) Eterogeneità

funzioni e missionC) Impossibile codifica

uniformeD) Difficoltà di

rilevazioni conseguente a natura privatistica

E) Lavoro su mandato. Prospettiva di genere valutabile solo ex post

A) Funzioni specificheB) Eterogeneità

funzioni e missionC) Impossibile codifica

uniformeD) Difficoltà di

rilevazioni conseguente a natura privatistica

E) Lavoro su mandato. Prospettiva di genere valutabile solo ex post

Agenzie private per il lavoro (APL)

Intermediari specialiLe Università, pubbliche e private

Le Fondazioni universitarie, con oggetto l’alta formazione

I Comuni ( singoli o associati nelle forme di Unione di Comuni oComunità Montane),

Le Camere di Commercio, le scuole di secondo grado

Le Associazioni sindacali a livello nazionale, le associazioni di diritto privato riconosciute,

gli enti bilateraliL’Ordine nazionale dei consulenti del lavoro

Agenzie private per il lavoro (APL)

Intermediari specialiLe Università, pubbliche e private

Le Fondazioni universitarie, con oggetto l’alta formazione

I Comuni ( singoli o associati nelle forme di Unione di Comuni oComunità Montane),

Le Camere di Commercio, le scuole di secondo grado

Le Associazioni sindacali a livello nazionale, le associazioni di diritto privato riconosciute,

gli enti bilateraliL’Ordine nazionale dei consulenti del lavoro

Da soli non si puòDa soli non si può…… pubblico e pubblico e

privato a confrontoprivato a confronto

24

La media stimata di disoccupati per centro per l’impiego in Italia è di 2.794; tale media in Italia scende a 299 disoccupati per sportello, se si

comprendono anche quelli privati.

Ancora, in media in Italia ogni operatore dei centri per l’impiego dovrebbe

prendersi cura di 151 disoccupati.

539 CPI con circa 10 mila addetti; di cui il 62% composto da donne e il 38%

da uomini. L’incidenza percentuale delle collaborazioni o consulenze su questo

ammontare è del 20% circa, con una netta prevalenza femminile (67% degli

inquadrati con questo contratto, contro il 23% degli uomini).

La quota maggiore di addetti nei Cpi si registra al Sud che assorbe il 51% del

totale. Segue il Centro 19%, il Nord-ovest 16% e il Nord-est 14%.

Personale insufficiente per oltre il 64% dei Cpi. La percezione di

insufficienza cresce a mano a mano che si sale nella penisola, più ridotta al

Sud, più sentita al Nord-ovest.

Da soli non si puòDa soli non si può…… pubblico e pubblico e

privato a confrontoprivato a confronto

25

Da questi numeri si può evincere:

• l’inadeguatezza dei servizi per l’impiego pubblici a svolgere, da soli, l’insieme

dei servizi di cui sono competenti: troppo alto è il numero dei soggetti da

servire, rispetto al quantitativo di operatori.

• l’inadeguatezza anche dei servizi per l’impiego privati a svolgere a loro volta,

autonomamente, il complesso dei servizi richiesti dalla normativa.

• 6300 filiali su 160 sportelli territoriali frazionati, con pochi addetti, intenti

soprattutto a svolgere l’attività da cui deriva il principale profitto di impresa: la

mediazione e somministrazione alle imprese, per altro di lavoratori molto

spendibili nel mercato

Elementi di riflessione e ruolo Elementi di riflessione e ruolo

della valutazionedella valutazione

26

A partire dagli indici di dissimilarità (segregazione orizzontale) verificare l’impatto RELATIVO della crisi sull’occupazione femminile, con particolare attenzione ai livelli e profili professionali

La composizione di genere degli AASS. Passaggio dall’ottica delle “ore autorizzate” ai soggetti autorizzati

Adozione della prospettiva di genere nella verifica dei processidi integrazione tra politiche attive e passive

Verifica dell’offerta di politiche attive in ottica di genere

Attenzione al principio di condizionalità in ottica di genere

ELEMENTI DI VALUTAZIONE DELLA

CRISI IN OTTICA DI GENERE

Elementi di riflessione e ruolo Elementi di riflessione e ruolo

della valutazionedella valutazione

27

Dalla riprogrammazione all’offerta . I sistemi regionali come risposta ai fabbisogni locali.

Il rapporto tra genere e condizione di percettore e non percettore di AASS

Il ruolo dei servizi di base e dei servizi specifici: approccio dedicato o gender mainstreaming?

La valutazione dei servizi in ottica di genere

ELEMENTI DI VALUTAZIONE DELLE

PERFORMANCE DI CONTRASTO ALLA CRISI

IN OTTICA DI GENERE

Grazie e buon lavoroGrazie e buon lavoro

ISFOLISFOL

Valentina CardinaliValentina Cardinali

06445906490644590649

[email protected]@isfolisfol..itit28