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CAPITOLI 13 - 14

COLLUSIONE E GIOCHI

RIPETUTI

Copyright © 2013 McGraw-Hill Education Italy srl

Lynne Pepall, Daniel J. Richards, George Norman , Giacomo Calzolari, Organizzazione industriale 2e

In questa lezione esamineremo i vari metodi usati da gruppi di imprese per facilitare azioni cooperative o collusive nel perseguimento dei loro interessi collettivi

Le ragioni che spingono le imprese a colludere sono diverse

fissazione dei prezzi al fine di aumentare i profitti

gestione del rischio di mercato

scambio di informazioni …

Possono esservi casi di:

Collusione tacita azione collusiva che non richiede alcun accordo formale e dove non vi è comunicazione diretta tra le imprese; può svilupparsi attraverso contatti personali e sociali, un’etica di gruppo, ecc.

Collusione esplicita consiste in accordi verbali e scritti che stabiliscono diritti e obblighi, sanzioni e cosi via.

C.13 LA COLLUSIONE



La collusione, sia esplicita sia tacita, è un argomento di grande interesse e importanza sia per gli economisti industriali sia per le autorità antitrust

Scoprire e punire i cartelli sono importanti obiettivi di politica pubblica

Questo perché l’evidenza empirica mostra non solo che i cartelli esistono ma che, quando si formano, l’effetto sui prezzi è notevole – con prezzi nell’ordine del 20-30% superiori al prezzo di mercato in assenza di collusione

LA COLLUSIONE



Es. la trafila della pasta: un’intesa per fissare i P

Andamento del P medio netto della pasta (euro al kg), dati mensili

da ott-06 a mar-08 il P di vendita della pasta è aumentato del 45%

Il 9 agosto 2007 l’AGCM ha ricevuto una segnalazione riguardante un presunto accordo tra i produttori di pasta italiani per un aumento programmato dei prezzi pari a circa il 25%

Mag-06 1,10 euro al Kg – ago-07 1,17 euro al kg – dopo rapido incremento :

mag-08 1,67 euro al Kg

L’AGCM ha avviato il procedimento per presunta violazione dell’art. 81 del Trattato UE conclusosi con significative sanzioni per 26 produttori di pasta



COLLUSIONE E CARTELLI

Per tale motivo, vi è sempre stata la preoccupazione che le imprese della stessa industria potessero colludere e stabilire un prezzo vicino a quello di monopolio, piuttosto che farsi concorrenza

Esistono diverse forme di collusione (cartelli, associazioni di categoria, joint ventures, semicollusioni), ma la più pericolosa (quella più inefficiente) è la creazione di cartelli

Che cos’è un cartello?

accordo tra più produttori indipendenti di un bene o un servizio (anche illegali, come un cartello della droga) per porre in essere delle misure che tendono a limitare la concorrenza sul proprio mercato

i membri del cartello si accordano per coordinare le proprie azioni

prezzi

quote di mercato

territori di competenza …

prevengono la competizione eccessiva tra membri del cartello



COLLUSIONE E CARTELLI

I cartelli sono sempre esistiti; generalmente di nascosto:

la congiura degli “elettrici” negli anni ’50

lo smaltimento dei rifiuti a New York

Archer Daniels Midland e il cartello della lisina

la congiura delle vitamine

Ma alcuni cartelli sono espliciti e difficili da prevenire

OPEC (organizzazione dei paesi esportatori di petrolio)

De Beers (gruppo di imprese che si occupa di rinvenimento e vendita di diamanti)

in entrambi i casi, i membri provengono da diversi paesi, alcuni dei quali hanno governi favorevoli ai cartelli



EVENTI RECENTI

Negli anni recenti abbiamo assistito a multe record imposte alle imprese colpevoli di collusione. Per esempio:

accordi illegali per fissare i prezzi e/o le quote di mercato

€ 479 milioni di euro alla ThuysenKrupp per il cartello degli ascensori nel 2007

€ 396.5 milioni di euro alla Siemens per il cartello delle apparecchiature di commutazione a isolamento gassoso nel 2007

€ 300 milioni di dollari alla Samsung per il cartello delle DRAM (memorie dinamiche ad accesso casuale) nel 2005

€ 500 milioni di dollari alla Hoffman-LaRoche nel 1999, per aver gestito un cartello per fissare i prezzi delle vitamine

€ 100 milioni alla Archer-Daniels-Midland nel 1996

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EVENTI RECENTI

Le multe per illecito antitrust comminate dal Department of Justice statunitense sono cresciute costantemente dal 2002



EVENTI RECENTI

Valori delle ammende in Europa

Periodo Casi con decisioni Ammontare delle

ammende *

1990-1994 10 539

1995-1999 10 292

2000-2004 30 3.462

2005-2009 33 9.647

2010-2012 15 3.883

Totale 98 17.826

Anno Impresa Settore Ammenda

in €*

2001 F. Hoffmann-

La Roche AG

Vitamine 462

2007 Siemens AG Interruttori 396

2007 ThyssenKrup

p

Elevatori

ed

escavatori

319

2008 Saint Gobain Vetri per

auto

896

2008 Pilkington Vetri per

auto

370

2008 Sasol Ltd Cere 318

2009 E.ON Gas 320

2009 GDF Suez Gas 320

2010 Ideal

Standard

Arredi per

bagno

326

2010 Air France/

KLM

Trasporto

aereo

310

*Milioni di Euro



I CARTELLI

Questi casi illustrano due punti importanti

i cartelli esistono

sebbene siano generalmente illegali, spesso le imprese infrangono la legge antitrust e ne costituiscono di nuovi

Perché formare cartelli?

limitando la concorrenza si può massimizzare il profitto congiunto

Ma come possono essere sostenuti i cartelli?

non possono essere sostenuti con un contratto perchè illegali

bisogna fare in modo che i membri resistano alla tentazione di infrangere il cartello



L’INCENTIVO A COLLUDERE

Nello specifico, vedremo:

l’incentivo a formare i cartelli l’incentivo a deviare/non deviare dall’accordo di fissazione del

prezzo

i meccanismi che i cartelli possono utilizzare per prevenire tali deviazioni

la possibilità per le autorità antitrust di impedire la formazione dei cartelli

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CONCORRENZA NEI PREZZI DINAMICA E COLLUSIONE TACITA

• Nella realtà, è probabile che le imprese interagiscano più di una volta

• Investimenti durevoli, know how tecnologico, barriere all’entrata promuovono interazioni di lungo periodo all’interno di un gruppo di imprese relativamente stabile

• l’interazione ripetuta può cambiare il risultato di Bertrand:

l’impresa, nel decidere se ridurre il proprio prezzo o meno, deve considerare non solo il possibile aumento dei profitti correnti ma anche le possibili perdite di lungo periodo derivanti da una guerra di P

• le imprese operanti in oligopolio con bene omogeneo potrebbero mantenere un prezzo superiore ad un livello competitivo attraverso la collusione tacita

la minaccia di una violenta guerra dei prezzi sarebbe un deterrente sufficiente alla tentazione di ridurre il prezzo

gli oligopolisti potrebbero colludere in modo assolutamente non cooperativo

Collusione

• Il forte incentivo a deviare dall'accordo collusivo, rende instabile l'equilibrio collusivo nei giochi statici uniperiodali (one-shot games)

• Se considerata nell’ambito dei giochi ripetuti, la collusione può rappresentare un equilibrio

Riprendiamo il modello con due imprese che competono ‘a la Bertrand:

• l’impresa che fissa il prezzo più basso ottiene l’intero mercato, mentre le imprese si dividono il mercato quando fissano lo stesso prezzo

• l’unica differenza qui è che riproduciamo il gioco di Bertrand T+1 volte, dove T può essere finito o infinito

• tale gioco è chiamato gioco ripetuto o supergioco

Collusione

• Sia 𝜋𝑖 𝑝𝑖𝑡 , 𝑝𝑗𝑡 il profitto dell’impresa i alla data t (t = 0, …., T) quando

fissa il prezzo 𝑝𝑖𝑡 e il concorrente sceglie 𝑝𝑗𝑡

• Ciascuna impresa massimizza il valore attuale dei propri profitti

𝛿𝑡𝜋𝑖(𝑝𝑖𝑡, 𝑝𝑗𝑡)

𝑇

𝑡=0

• dove δ è il fattore di sconto intertemporale (valore di 1€ tra un periodo in termini di € correnti)

Un tasso di sconto alto indica che:

• il futuro è importante

• 1 euro guadagnato nel futuro ha un valore relativamente grande oggi

Orizzonte finito

• Ipotizziamo che l’orizzonte sia finito: T < + ∞

• Un orizzonte finito può dipendere da diverse circostanze:

– Le imprese sfruttano una risorsa esauribile (gas, petrolio)

– Le imprese operano in un mercato con barriere legali (es. brevetto)

– Il management dura in carica un certo numero finito di anni

• Qual è l’equilibrio del gioco dinamico nei prezzi?

• dobbiamo procedere per «induzione a ritroso» (backward induction)

• come vedremo, nell’ultimo stadio del gioco c’è un incentivo a deviare indipendentemente dalla storia del gioco, cioè dalla storia passata dei prezzi

• applicando il principio dell’induzione all’indietro, anche nei periodi precedenti le imprese tenderanno a deviare

• infatti, una strategia (promessa) di cooperazione nell’ultima ripetizione non è credibile, ossia non è perfetta nei sottogiochi

Orizzonte finito

Quali saranno i prezzi di equilibrio nell’ultimo periodo T ?

• Poiché i prezzi passati non influenzano i profitti del periodo T, ciascuna

impresa dovrebbe massimizzare il proprio «profitto statico» 𝜋𝑖 𝑝𝑖𝑡, 𝑝𝑗𝑡

dato il prezzo dell’impresa rivale

• Qualsiasi sia la storia passata, l’equilibrio è quello di Bertrand: 𝑝1,𝑇 = 𝑝2,𝑇 = 𝑐

Quali saranno i prezzi di equilibrio nel periodo T-1 ?

• Ci si comporta come se T-1 fosse l’ultimo periodo

• Qualsiasi sia la storia passata, l’equilibrio è quello di Bertrand e le imprese scelgono il prezzo concorrenziale anche in T-1:

𝑝1,𝑇−1 = 𝑝2,𝑇−1 = 𝑐

• e così via per induzione a ritroso

Il risultato del gioco nei prezzi di (T+1) periodi è la soluzione di Bertrand ripetuta T+1 volte

l’elemento dinamico non contribuisce al modello

Teorema di Selten

“Se un gioco con un unico equilibrio viene ripetuto per un numero

finito di volte, la soluzione di esso è quell’equilibrio ripetuto per

ciascuna delle volte. La ripetizione finita di un unico equilibrio di Nash

è l’equilibrio di Nash del gioco ripetuto.”

GIOCHI CON RIPETIZIONI FINITE

• Il teorema di Selten è valido sotto due condizioni

– Esiste un unico equilibrio per il gioco uniperiodale

– Il gioco viene ripetuto un numero finito di volte

• Allentare uno di questi due vincoli ci porta alla possibilità di più equilibri cooperativi come alternativa alla semplice ripetizione dell’equilibrio uniperiodale

• Consideriamo cosa cambia quando il gioco viene ripetuto su un orizzonte temporale infinito o indefinito

Orizzonte infinito

• Nella realtà è difficile immaginare quale sarà l’ultimo periodo di un gioco di interazione strategica. Ciò induce spesso i giocatori a comportarsi come se l’orizzonte fosse infinito!

• Ipotizziamo, quindi, che l’orizzonte sia infinito: T = + ∞

• L’equilibrio di Bertrand ripetuto all’infinito non è più il solo

• Sia 𝑝𝑚 il prezzo di monopolio e si considerino le seguenti strategie (simmetriche):

alla data 0 le imprese fissano p= 𝑝𝑚 => 𝜋𝑖=1

2𝜋𝑚

nel periodo t

• se l’accordo collusivo è rispettato (cioè se, in tutti i periodi precedenti a t, entrambe le imprese avevano scelto 𝑝𝑚), le imprese fissano

p= 𝑝𝑚 => 𝜋𝑖=1

2𝜋𝑚

• se l’accordo non è rispettato da una delle due imprese (deviazione), allora anche l’altra impresa devierà dall’accordo (punizione) fissando un prezzo pari al costo marginale per sempre (strategia di scatenamento, “trigger strategy”): p=c => π=0

Condizione di stabilità dell’accordo collusivo

• Per sapere se l’accordo collusivo è stabile in un gioco di Bertrand ripetuto all’infinito, dobbiamo confrontare i profitti attesi in presenza di deviazione e quelli in sua assenza

• con deviazione l’impresa può ottenere 𝜋𝑚 durante il periodo in cui devia, ma poi ottiene un profitto nullo per sempre

• in assenza di deviazione l’impresa guadagna metà del profitto di

monopolio 1

2𝜋𝑚 in ogni periodo

Dunque, il profitto atteso (valore attuale)

• con deviazione:

• in assenza di deviazione:

• La collusione viene mantenuta se:

• profitto atteso in assenza di deviazione (V) ≥ profitto atteso con deviazione (V’)

• Dunque, la condizione di equilibrio (vincolo di non deviazione) è

affinché la collusione sia conveniente nel lungo periodo (accordo stabile) è necessario che il tasso di sconto sia >1/2

per δ < ½ , l’unico profitto di equilibrio è quello concorrenziale (collusione non sostenibile)

• Riscrivendo il profitto atteso in assenza di deviazione:

𝑉 = 1

2𝜋𝑀 1 + 𝛿 + 𝛿2 + … =

1

2𝜋𝑀1

1 − 𝛿

• Più in generale, se le imprese sono n:

• La collusione è conveniente nel lungo periodo se:

𝑉 = 1

𝑛𝜋𝑀 1 + 𝛿 + 𝛿2 + … =

1

𝑛𝜋𝑀1

1 − 𝛿

𝑉 ≥ 𝑉′ 1

𝑛𝜋𝑀

1

1−𝛿 ≥ 𝜋𝑀 δ> 1 – 1/n

affinché la collusione sia conveniente nel lungo periodo (accordo stabile) è necessario che il tasso di sconto sia sufficientemente elevato (futuro importante)

esiste sempre un fattore di sconto al di sopra del quale un cartello è sostenibile

Collusione

• Da cosa dipende il fattore di sconto?

• Nel caso più semplice:

δ =1

1+𝑟

dove r è il tasso di interesse annuale

• Un tasso di interesse molto alto può spingere l’impresa a deviare!

• i profitti di oggi valgono di più di quelli di domani, perché le imprese possono investire i profitti in una attività alternativa, molto redditizia

• Più genericamente

Quindi, è tanto più probabile che in equilibrio si osservi collusione quanto maggiore è

• la frequenza con cui le imprese interagiscono

• la probabilità di sopravvivenza

• il tasso di crescita della domanda

f = frequenza con cui le imprese modificano i loro prezzi (frequenza degli ordini)

h = probabilità che l’industria continui ad “esistere” nel periodo successivo

g = tasso di crescita della domanda di mercato

• Dato che è importante far rispettare le leggi contro i cartelli, le autorità devono poter riconoscere dove è più probabile riscontrare un comportamento illegale e poi sorvegliare più attentamente quelle zone

• «In tal senso, essere un bravo economista antitrust equivale ad essere un buon detective si devono cercare gli indizi per capire quali imprese hanno il motivo, i mezzi e le opportunità per commettere il reato»

• Il punto fondamentale è capire quali caratteristiche dell’industria favoriscono un comportamento collusivo

• Vediamo cosa suggerisce l’evidenza empirica …

C.14 LA COLLUSIONE: COME

IDENTIFICARLA E CONTRASTARLA

Fattori che facilitano la stabilità dell’accordo collusivo

Basso tasso di interesse

• Minore è r, maggiore sarà il fattore di sconto e quindi maggiore sarà la possibilità di avere un accordo stabile. Con tassi di interesse molto bassi, i profitti futuri hanno la stessa importanza dei profitti attuali. Con tassi di interesse molto alti conviene deviare, “intascare” i profitti di monopolio nel breve periodo e “campare di rendita”

Elevato tasso di crescita della domanda

• Se ci si attende un’espansione della domanda, ci si attende anche una crescita dei profitti in futuro ; aumenta il peso dei profitti futuri (cioè il fattore di sconto) e diventa più probabile mantenere un cartello

Basso rischio di scomparsa dell’impresa

• se il mercato è molto dinamico (elevato turnover), c’è il rischio che altre imprese entrino nel mercato con innovazioni che spiazzano le imprese già presenti. In questo caso il rischio di uscita dal mercato ↓ il valore dei profitti futuri rispetto a quelli presenti e quindi ↓ la stabilità di un accordo collusivo

Interazione frequente (minore ritardo di informazione)

• Maggiore è la frequenza (f) con cui le imprese interagiscono, maggiore è la possibilità di avere un equilibrio di collusione

• Tanto più rari sono gli ordini, quanto più tempo sarà necessario per punire un’impresa che devia dall’accordo di cartello. Ciò renderà più attraente la possibilità di deviare dall’accordo

Concorrenza su più mercati

• Le imprese che competono tra di loro in diversi mercati hanno una maggiore propensione a colludere quando esse hanno quote di mercato asimmetriche nei diversi mercati in cui competono

• Consideriamo 2 compagnie aeree che operano in USA e in Europa. L’impresa europea ha un vantaggio di costo nel mercato europeo, mentre l’impresa USA ha un vantaggio di costo nel mercato USA (pensiamo ai costi di trasporto). L’impresa europea potrebbe convincere l’impresa USA a non ridurre p al di sotto di pM nel mercato europeo grazie alla minaccia che a sua volta essa ridurrebbe p al di sotto di quello dell’impresa USA nel mercato USA.

Struttura di mercato caratterizzata da elevata concentrazione

• E’ più facile colludere se le imprese sono poco numerose. Un aumento della concentrazione riduce il valore critico del fattore di sconto intertemporale

• Intuizione: un’impresa del cartello deve condividere i profitti del cartello con altri membri

• i rendimenti della collusione diminuiscono all’aumentare del numero dei membri del cartello

• In sintesi, la deviazione è più profittevole al diminuire della concentrazione dell’industria, cioè quando n aumenta. Ovviamente, il numero di imprese nel mercato dipende dalla presenza di barriere all’entrata

Struttura di mercato caratterizzata da simmetria tecnologica

• E’ più facile colludere se le imprese sono simmetriche

• In caso di asimmetria, l’impresa 1 avrà una quota di profitti pari a 𝑠1𝜋𝑀 e

l’impresa 2 avrà una quota di profitti pari a 𝑠2𝜋𝑀

• Affinché l’impresa i rimanga del cartello:

• 𝑉 ≥ 𝑉′ 𝑠𝑖𝜋𝑀 1 + 𝛿 + 𝛿2 +⋯ =

𝑠𝑖𝜋𝑀

1−𝛿≥ 𝜋𝑀

𝑠𝑖 > 1 − 𝛿

𝛿 > 1 − 𝑠𝑖

Se tutte le imprese hanno le stesse quote di profitto: 𝑠𝑖 =1

𝑛 (caso standard)

Quando le quote di profitto sono diverse, l’impresa con la quota di profitto più bassa determina il tasso di sconto

Minore è la quota di mercato dell’impresa più piccola, più elevato dovrà essere il tasso di sconto affinché la collusione sia sostenibile

Struttura di mercato caratterizzata da omogeneità del prodotto

• E’ più facile colludere se le imprese producono beni omogenei o poco differenziati; la collusione nei prodotti a prezzo differenziato richiede che ci si accordi e si controlli un prezzo diverso per ogni prodotto.

• Secondo problema: sistema di prezzi distinti richiede che i membri di un cartello trovino un accordo sul grado di differenziazione dei loro prodotti.

• Terzo: la punizione per un’eventuale deviazione diventa più complessa in un contesto di prodotti differenziati. Tutte le imprese che non deviano dovrebbero punire chi devia o la punizione dovrebbe essere imposta da coloro i cui prodotti sono i sostituti più vicini ai prodotti di chi devia? In questo caso, la punizione può essere mirata per colpire solo l’impresa deviante o ci saranno degli effetti che si ripercuotono anche su altri membri del cartello?

Influenze non economiche sulla stabilità dei cartelli

• La stabilità dei cartelli può essere influenzata anche da fattori non economici

• la leadership la formazione di un cartello richiede che qualcuno assuma la guida e organizzi discussioni e negoziati; perché le imprese aderiscano al cartello occorre persuaderle e persino minacciarle, e le qualità della leadership sono necessarie per creare e sostenere un accordo di successo

• la fiducia tra i membri del cartello è un altro importante requisito per un accordo di successo

• Il background sociale se i partecipanti ad un accordo provengono da un ambiente sociale simile e molto compatto al suo interno, è probabile che la stabilità del cartello ne sia rafforzata ; ingannare i propri pari significa correre il rischio di subire non solo la ritorsione economica ma anche la riprovazione sociale

In sintesi

La collusione è più facile quando un’industria presenta un numero limitato di imprese che condividono le stesse origini sociali, vendono prodotti omogenei, su base frequente e in condizioni di mercato stabili

• Sapere dove poter cercare gli accordi di cartello non basta

• Le autorità devono avere la capacità di identificare la collusione e di punirla con successo

• Tuttavia, ottenere prove convincenti della pratica di fissazione dei prezzi è difficile

• Spesso le autorità fanno affidamento sulle stesse imprese che stanno indagando per ottenere le informazioni necessarie all’accusa – a volte si tratta di imprese dell’industria insoddisfatte per le quote assegnate

loro nel cartello

– qualche volta sono stati ex impiegati dei membri del cartello che, dopo aver perso il posto, hanno denunciato gli illeciti del datore di lavoro

INDIVIDUARE LA COLLUSIONE

• Nella maggior parte dei paesi, le leggi a tutela della concorrenza minacciano la stabilità dei cartelli

• L’individuazione di pratiche anticoncorrenziali può portare a pesanti multe

• Come metodo per combattere i cartelli, un numero sempre maggiore di autorità ha adottato programmi di riduzione delle pene o amnistia totale «…per il primo membro di un cartello che fornisce le prove che conducono al successo di un procedimento giudiziario contro il cartello»

• Sono previste multe ridotte per le imprese che ammettono la loro partecipazione a un cartello e cooperano con le autorità

• La capacità di scoprire i cartelli è aumentata grazie ai programmi di clemenza

LEGISLAZIONE SULLA CONCORRENZA

• Pratica antitrust: dalla teoria economica alle politiche contro la collusione (vedi Motta-Polo «Antitrust – Economia e Politica della concorrenza», pp. 145-161)

• Per approfondimenti :

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