CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO E12 - actt.it e Appalti/Cabina Enel... · costruzione di Enel...

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IL PROGETTISTA Dott. Ing. ERNESTO MASSAROTTO ______________________________________ IL RESPONSABILE del PROCEDIMENTO ______________________________________ Studio Studio Studio Studio di di di di Ingegneria Ingegneria Ingegneria Ingegneria Il contenuto del presente documento costituisce materiale riservato e tutelato ai sensi di legge per i diritti d'autore. Ogni violazione sarà perseguita ai sensi di legge. via J. Riccati, 7 - 31100 TREVISO TV tel 0422 590940 fax 0422 544515 mail [email protected] DEPOSITO AUTOBUS IN VIA POLVERIERA A TREVISO NUOVA CABINA ELETTRICA SPOSTAMENTO GRUPPO ELETTROGENO ADEGUAMENTO DELLA RETE ELETTRICA PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO IL PROGETTISTA Dott. Ing. ERNESTO MASSAROTTO ______________________________________ IL COMMITTENTE Sig. ERICH ZANATA ______________________________________ Studio Studio Studio Studio di di di di Ingegneria Ingegneria Ingegneria Ingegneria Il contenuto del presente documento costituisce materiale riservato e tutelato ai sensi di legge per i diritti d'autore. Ogni violazione sarà perseguita ai sensi di legge. CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO Elaborato E12 Data 23 marzo 2012 Redatto Ing. Ernesto Massarotto File 314EseCapi001 Revisione 0 Codice Archivio 314 Verificato E.M.

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IL PROGETTISTA Dott. Ing. ERNESTO MASSAROTTO ______________________________________ IL RESPONSABILE del PROCEDIMENTO ______________________________________

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Il contenuto del presente documento costituisce materiale riservato e tutelato ai sensi di legge per i diritti d'autore. Ogni violazione sarà perseguita ai sensi di legge.

via J. Riccati, 7 - 31100 TREVISO TV tel 0422 590940 fax 0422 544515 mail [email protected]

DEPOSITO AUTOBUS IN VIA POLVERIERA A TREVISO

NUOVA CABINA ELETTRICA

SPOSTAMENTO GRUPPO ELETTROGENO ADEGUAMENTO DELLA RETE ELETTRICA

PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO

IL PROGETTISTA Dott. Ing. ERNESTO MASSAROTTO ______________________________________ IL COMMITTENTE Sig. ERICH ZANATA ______________________________________

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CAPITOLATO SPECIALE D’APPALTO

Elaborato E12

Data 23 marzo 2012

Redatto Ing. Ernesto Massarotto

File 314EseCapi001

Revisione 0

Codice Archivio 314

Verificato E.M.

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I N D I C E

CAPITOLO I OGGETTO ED AMMONTARE DELL'APPALTO - DESCRIZIONE, FO RMA E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE Art. 1 - OGGETTO DELL'APPALTO Art. 2 - AMMONTARE DELL'APPALTO Art. 3 - CATEGORIA DEI LAVORI Art. 4 - DESIGNAZIONE DELLE OPERE Art. 5 - VARIAZIONI ALLE OPERE PROGETTATE

CAPITOLO II PARTE I - QUALITA’ DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI Art. 6 - MATERIALI IN GENERE Art. 7 - BOX PREFABBRICATI PER APPARECCHIATURE ELETTRICHE Art. 8 - APPARECCHIATURE PREFABBRICATE CON INVOLUCRO METALLICO PER

TENSIONI DA 1 A 52 KV (QUADRI IN M.T.) Art. 9 - TRASFORMATORI Art. 10 - QUADRI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE IN B.T. Art. 11 - APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE Art. 12 - CONDUTTURE Art. 13 - SCAVI E FONDAZIONI PARTE II - MODALITA’ DI ESECUZIONE Art. 14 - CORRISPONDENZA DEI LAVORI ALLE NORME E PRESCRIZIONI VIGENTI Art. 15 - TRACCIAMENTI Art. 16 - CARATTERISTICHE GENERALI Art. 17 - CABINA ELETTRICA Art. 18 - DISTRIBUZIONE PRINCIPALE Art. 19 - DISTRIBUZIONE SECONDARIA Art. 20 - IMPIANTO DI TERRA Art. 21 - VERIFICHE E PROVE IN CORSO D’OPERA DEGLI IMPIANTI Art. 22 - LAVORI EVENTUALI NON PREVISTI PARTE III - ORDINE DA TENERSI NELL'ANDAMENTO DEI LA VORI Art. 23 - ORDINE DA TENERSI NELL'ANDAMENTO DEI LAVORI

CAPITOLO III DISPOSIZIONI PARTICOLARI RIGUARDANTI L'APPALTO E MO DO DI VALUTARE I LAVORI Art. 24 - MODALITA’ DI STIPULAZIONE DEL CONTRATTO Art. 25 - DOCUMENTI FACENTI PARTE INTEGRANTE DEL CONTRATTO Art. 26 - RISERVATEZZA DEL CONTRATTO

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Art. 27 - DOMICILIO DELL’APPALTATORE Art. 28 - CAUZIONE PROVVISORIA E DEFINITIVA Art. 29 - RIDUZIONI DELLE GARANZIE Art. 30 - ASSICURAZIONI A CARICO DELL’IMPRESA Art. 31 - ORDINI DI SERVIZIO Art. 32 - CONSEGNA, INIZIO ED ESECUZIONE DEI LAVORI Art. 33 - SOSPENSIONI, RIPRESE E PROROGHE DEI LAVORI Art. 34 - PROGRAMMA DI ESECUZIONE DEI LAVORI E CRONOPROGRAMMA Art. 35 - TERMINE PER L’ULTIMAZIONE DEI LAVORI Art. 36 - PENALI Art. 37 - RISOLUZIONE E CESSIONE DEL CONTRATTO Art. 38 - VARIANTI IN CORSO D’OPERA Art. 39 - NUOVI PREZZI NON CONTEMPLATI NEL CONTRATTO Art. 40 - SUBAPPALTO Art. 41 - RESPONSABILITA’ NEL SUBAPPALTO Art. 42 - PAGAMENTO DEI SUBAPPALTATORI Art. 43 - LAVORI A MISURA Art. 44 - COSTI PER LA SICUREZZA Art. 45 - PAGAMENTI IN ACCONTO Art. 46 - PAGAMENTI A SALDO Art. 47 - INTERESSI PER IL RITARDATO PAGAMENTO Art. 48 - REVISIONE PREZZI Art. 49 - CESSIONE DEI CREDITI Art. 50 - NORME DI SICUREZZA Art. 51 - CERTIFICATO DI ULTIMAZIONE DEI LAVORI E GRATUITA MANUTENZIONE Art. 52 - VERIFICA PROVVISORIA E CONSEGNA DEGLI IMPIANTI. DICHIARAZIONE DI

CONFORMITA' Art. 53 - CERTIFICATO DI REGOLARE ESECUZIONE DEI LAVORI Art. 54 - PRESA IN CONSEGNA DEI LAVORI ULTIMATI Art. 55 - DANNI ALLE OPERE Art. 56 - MORTE O FALLIMENTO DEL CONTRAENTE Art. 57 - CONTENZIOSO Art. 58 - ONERI ED OBBLIGHI DIVERSI A CARICO DELL’APPALTATORE –

RESPONSABILITA’ DELL’APPALTATORE Art. 59 - PROPRIETA' DEI MATERIALI DI ESCAVAZIONE E DI DEMOLIZIONE Art. 60 - RINVENIMENTI Art. 61 - NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEI LAVORI Art. 62 - DISPOSIZIONI GENERALI RELATIVE AI PREZZI DEI LAVORI A MISURA E

DELLE SOMMINISTRAZIONI PER OPERE IN ECONOMIA - INVARIABILITA' DEI PREZZI

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CAPITOLO I

OGGETTO ED AMMONTARE DELL'APPALTO - DESCRIZIONE, FO RMA E PRINCIPALI DIMENSIONI DELLE OPERE

Art. 1 - OGGETTO DELL'APPALTO

L'appalto ha per oggetto l'esecuzione dei lavori e provviste occorrenti per dare complete e funzionanti i lavori di costruzione di una nuova cabina elettrica e l’adeguamento della rete elettrica del Deposito Autobus in via Polveriera a Treviso di ACTT S.p.A.

Fanno parte dell'appalto lo smantellamento e il recupero dei materiali che saranno sostituiti con quelli nuovi che saranno accuratamente smontati e depositati presso il magazzino del Committente o trasportati a discarica come preciserà la Direzione dei Lavori.

Art. 2 - AMMONTARE DELL'APPALTO

L'appalto è stipulato a misura ai sensi dell'art. 53 comma 4 del D.Lgs. 12.04.2006, n. 163 e successive modificazioni.

E' stato considerato che nell'appalto sono previste lavorazioni per le quali in sede di progettazione risulta eccessivamente oneroso individuare in maniera certa e definitiva le rispettive quantità, principalmente per la presenza di sottoservizi.

L'importo complessivo dei lavori ed oneri compresi nell'appalto e da pagarsi a misura secondo quanto di seguito indicato, ammonta presuntivamente a € 144.604,60 oltre all’IVA, di cui € 3.077,44 per oneri per la sicurezza ed € 6.696,00.per lavori in economia non soggetti a ribasso d'asta, così suddivisi:

- lavori a misura € 134.831,16

- lavori in economia (non soggetti a ribasso d’asta) € 6.696,00

- oneri per la sicurezza (non soggetti a ribasso d’asta) € 3.077,44

IMPORTO TOTALE € 144.604,60

Art. 3 – CATEGORIE DEI LAVORI. INCIDENZA DELLA MONO DOPERA

Ai sensi degli art. 3 e 30 del D.P.R. n. 34 del 2000 e in conformità all’allegato A al predetto regolamento, i lavori sono classificati nelle seguenti categorie:

categoria prevalente: OG10 classifica I .€ 258.228,00

Incidenza mano d'opera 30% (Rif. Tabella n. 18 D.M. 11.12.78).

Art. 4 – DESIGNAZIONE DELLE OPERE

La forma e le dimensioni delle opere, che formano oggetto dell'appalto, risultano dai disegni e dalle specifiche tecniche allegati al contratto di cui formano parte integrante, salvo quanto verrà meglio precisato in sede esecutiva dalla Direzione Lavori.

Di seguito si riporta una descrizione sommaria delle opere:

a) La fornitura e posa di un box prefabbricato per apparecchiature elettriche

b) La fornitura e posa di quadro elettrico MT, trasformatore MT/BT, quadro generale BT

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c) L’installazione del gruppo elettrogeno

d) La fornitura e la posa delle tubazioni, delle canalizzazioni e delle cassette di derivazione

e) La fornitura e la posa di linee elettriche in cavo da installare nelle vie cavo predisposte

f) La fornitura e la posa in opera dell’impianto di terra

g) La fornitura, la posa in opera e la messa in funzione dei quadri elettrici di alimentazione, sezionamento, comando e protezione

h) Gli smantellamenti e i recuperi del materiale non più riutilizzabile, come sarà anche precisato dalla Direzione Lavori, che sarà accuratamente smontato e depositato presso il magazzino del Committente

i) La realizzazione di un volume di compenso idraulico con pozzetto di regolazione

L'appalto comprende inoltre tutto quanto può essere necessario per dare ultimata l'opera appaltata in ogni sua parte e per mantenerla in stato di perfetta manutenzione fino al collaudo.

Art. 5 - VARIAZIONI ALLE OPERE PROGETTATE

La Committente si riserva la facoltà di introdurre nelle opere stesse, sia all'atto della consegna dei lavori, sia in sede di esecuzione, quelle varianti che riterrà opportune nell'interesse della buona riuscita e della economia dei lavori, senza che l'Appaltatore possa da ciò trarre motivi per avanzare pretese di compensi e indennizzi di qualsiasi natura e specie, non stabiliti nel presente Capitolato, e semprechè l'importo complessivo dei lavori resti nei limiti dell'art. 10 del Capitolato Generale.

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CAPITOLO II

Parte I - QUALITÀ’ DEI MATERIALI E DEI COMPONENTI

Art. 6 - MATERIALI IN GENERE

Tutti i materiali e gli apparecchi impiegati negli impianti elettrici devono essere adatti all’ambiente in cui sono installati e devono avere caratteristiche tali da resistere alle azioni meccaniche, corrosive, termiche o dovute alla umidità alle quali possono essere esposti durante l’esercizio.

Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti e i componenti occorrenti, realizzati con materiali e tecnologie tradizionali e/o artigianali, per la costruzione delle opere, proverranno da quelle località che l’Appaltatore riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della Direzione Lavori, rispondano alle caratteristiche/prestazioni di seguito indicate.

Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a quello Capitolato può risultare da un attestato di conformità rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione.

Tutti i materiali elettrici dovranno essere muniti della marcatura CE in conformità al D. Lgs 25.11.1996, n. 626.

Tutti i materiali elettrici devono essere conformi alle norme CEI e alle tabelle di unificazione UNEL.

Gli altri materiali devono essere conformi alle norme UNI.

La conformità alle norme deve essere dimostrata da idonea documentazione.

L’Appaltatore è tenuto a comunicare in tempo utile alla Direzione Lavori e almeno 15 giorni prima del loro impiego le caratteristiche e la provenienza dei materiali predisposti in cantiere, affinchè questa possa effettuare regolare prelievo di campioni da sottoporsi alle prove e verifiche ritenute necessarie per l’accettazione, prove che sono sempre a totale spesa dell’Appaltatore e dovranno essere ripetute anche per i materiali della stessa specie e medesima provenienza ogni qualvolta la Direzione Lavori ne faccia richiesta. I materiali che non fossero ritenuti idonei saranno rifiutati e dovranno essere dall’Appaltatore fatti allontanare immediatamente dal cantiere senza che possa comunque pretendere alcun compenso essendo insindacabile il giudizio della Direzione Lavori.

L’accettazione da parte della Direzione Lavori non solleva in nessun modo la responsabilità totale dell’Appaltatore per la perfetta stabilità e riuscita del lavoro.

Art. 7 – BOX PREFABBRICATO PER APPARECCHIATURE ELET TRICHE

7.1 Norme e raccomandazioni. Certificazione dei materiali I box prefabbricati per apparecchiature elettriche dovranno essere conformi alla Specifica di costruzione di Enel Distribuzione DG 2092 Rev. 01 18/12/2008 “Cabine secondarie MT/BT in box e negli edifici civili” . Dovranno inoltre essere rispettate le seguenti norme e raccomandazioni: LEGISLAZIONE ITALIANA

L. 5 novembre 1971, n. 1086 Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio, normale e precompresso ed a struttura metallica

L. 2 febbraio 1974, n. 64

Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche

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L. 22 febbraio 2001, n. 36

Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici.

D.P.C.M. 8 luglio 2003

Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti

D.M. 16 febbraio 2007

Classificazione di resistenza al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione

D.M. 14 gennaio 2008

Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni

D.M. 29 maggio 2008

Approvazionedella metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti

COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO - CEI 0-16 2008/07 Ed. 2^, V2 2009/04 Regola tecnica di riferimento per la connessione di utenti passivi alle reti AT ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica. 7-6 1997/04 Ed. 3^ Norme per il controllo della zincatura a caldo per immersione su elementi di materiale ferroso destinati a linee e impianti elettrici

11-1 1999/01 Ed. 9^, V1/Ec 2001/10 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata 11-35 2004/12 Ed. 2^ Guida per l’esecuzione di cabine elettriche MT/BT del cliente/utente finale. 11-37 2003/07 Ed. 2^ Guida per l’esecuzione degli impianti di terra nei sistemi utilizzatori di energia alimentati a tensione maggiore di 1 kV. 17-103 2008/01 Ed. 1^ EN 62271-202 Apparecchiature ad alta tensione Parte 202: Sottostazioni prefabbricate ad alta tensione/bassa tensione 64-8 2007/01 Ed. 6^, V1 2008, V2 2009, V3 2011 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parti 1÷7 70-1 1997/06 Ed. 2^, V1 2000/06 EN 60529, EN 60529/A1 Gradi di protezione degli involucri (Codice IP)

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81-10 2006/04 Ed. 1^ Protezione contro i fulmini Parti 1÷4 99-2 2011/03 EN 61936-1 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in c.a. Parte 1: Prescrizioni comuni 99-3 2011/03 EN 50522 Messa a terra degli impianti elettrici a tensione superiore a 1 kV in c.a. ENEL DISTRIBUZIONE S.p.A. DG 10061 gennaio 2007 Ed. 5 Prescrizioni per la costruzione di box prefabbricati per apparecchiature elettriche DG 10062 gennaio 2007 Ed. 5 Prescrizioni per il collaudo di box prefabbricato per apparecchiature elettriche DG 20061 gennaio 2007 Ed. 5 Box prefabbricato per apparecchiature elettriche DY 3016 ottobre 2007 Ed. 3 Quadro elettrico per servizi ausiliari di cabina MT/BT 7.2 Struttura La struttura del box sarà in elementi prefabbricati in calcestruzzo armato vibrato, con vasca di fondazione. I carichi di progetto relativi alla pressione del vento sulle pareti e al carico di neve sulla copertura sono quelli previsti dalle leggi e norme vigenti (DM 14/01/2008 e successive modifiche e integrazioni). Il box sarà completo di impermeabilizzazione della copertura, tinteggiatura interna, rivestimento murale plastico delle pareti esterne (RAL 6021 verde pallido), stuccatura e sigillatura dei giunti di unione. Le dimensioni del box non devono essere inferiori a quelle indicati negli elaborati di progetto. Il posizionamento delle apparecchiature elettriche deve essere in accordo a quanto indicato negli elaborati di progetto. 7.3 Basamento di fondazione Il box deve essere completo di basamento di fondazione in calcestruzzo armato vibrato, di tipo prefabbricato a vasca, calcolato per terre con carico massimo ammissibile di 8 N/cm2, completo di cunicoli, cavidotti, rete equipotenziale di terra. Le aperture per l’accesso alla vasca di fondazione devono essere in accordo a quanto indicato negli elaborati di progetto. I fori del basamento per il passaggio dei cavi MT e BT, devono essere posizionati ad una distanza dal fondo della vasca tale da consentire il contenimento dell’eventuale olio sversato dal trasformatore, fissato in un volume corrispondente a 600 litri (locale consegna Enel).

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7.4 Ventilazione La ventilazione dei locali deve essere elaborata secondo quanto previsto dal punto 4.3.2.3 della norma CEI 11-35. La ventilazione all’interno del box deve avvenire tramite gli aspiratori eolici e le finestre di aerazione. 7.5 Accessori di completamento locale consegna Enel Il box deve essere completo degli accessori previsti dalla specifica Enel DG 2092 e in particolare: -Impianto di illuminazione interna, completo del quadro servizi ausiliari omologato Enel -Impianto di terra interno -Plotta di ispezione -Kit passacavi -Lastre -Predisposizione fori su vasca di fondazione -Collegamento impianto di terra interno-esterno in acciaio inox 7.6 Accessori Il box deve essere completo di: - dispositivi di sollevamento - porte in vetroresina con serratura - griglie di aerazione - estrattori per ventilazione forzata - targa di identificazione - segnaletica di sicurezza. 7.7 Documentazione Documentazione a corredo dell’offerta. L’offerta dovrà essere corredata della seguente documentazione da sottoporre per approvazione alla Direzione dei Lavori.: - Disegno di insieme del box timbrato e firmato da Enel Distribuzione. - Relazione tecnica del fabbricato. - Attestato di qualificazione del sistema organizzativo e del processo produttivo, rilasciato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici – Servizio Centrale per la produzione in serie dichiarata dei manufatti prefabbricati in c.a. che, in base al D.M. 14/01/2008, dal 1° gennaio 2008, sostituisce il certificato di deposito precedentemente richiesto o, in alternativa, il certificato dell’Amministrazione Regionale competente per territorio ( ex Genio Civile ) attestante l’avvenuto deposito del progetto strutturale ai sensi delle normative vigenti. - Certificato del sistema qualità, in conformità alla UNI EN ISO 9001:2000 per le attività di “Progettazione e produzione di cabine prefabbricate in c.a.v.” (settore EA 16), rilasciata da un Organismo accreditato da parte di un Organismo di Accreditamento che partecipa ad accordi di mutuo riconoscimento (MLA) dell’EA, in conformità ai requisiti della Norma UNI CEI EN 45012 (Certificato di Sistema di Gestione per la Qualità). - Documentazione attestante l’idoneità del locale in merito all’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, utilizzando le apparecchiature con le disposizioni previste dimensionate per la massima corrente, secondo quanto previsto dalla Legge 22/02/2001 n. 36, dal DPCM 8/07/2003 e dal DM 29/05/2008. Documentazione a corredo della fornitura da sottoporre preventivamente per approvazione alla Direzione dei Lavori:

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- Dichiarazione rilasciata dal fornitore della rispondenza dei locali box e degli impianti alle Norme CEI EN 62271-202, CEI 0-16, CEI 11-35 e CEI 11-1, in particolare al par. 7.7.1 di quest’ultima (perdita di liquido isolante e protezione dell’acqua del sottosuolo). - Disegni di assieme definitivi. - Copie dei certificati di collaudo e delle prove di tipo. 7.8 Collaudi Su ogni box prefabbricato verranno fatte le prove di accettazione (collaudo interno) previste dalle Prescrizioni DG 10062 di Enel Distribuzione: - Controllo della corrispondenza costruttiva al prototipo approvato - Esame a vista e controlli dimensionali - Verifica della resistenza meccanica degli inserti - Verifica delle connessioni di terra Art. 8 - APPARECCHIATURE PREFABBRICATE CON INVOLUCRO METALLICO PER TENSIONI DA 1 A 52 KV (QUADRI DI M.T.) 8.1 Norme e raccomandazioni. Certificazione dei materiali Le apparecchiature dovranno essere conformi alla norma CEI 17-6, novembre 2005 Ed 6^: Apparecchiature ad alta tensione. Parte 200: Apparecchiature prefabbricate con involucro metallico per tensioni da 1 a 52 kV (EN 62271-200). Dovranno inoltre essere considerate le seguenti norme: COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO - CEI Norme del CT 3 Segni grafici per schemi 16-2 2007/09 Ed. 4^ EN 60445 Principi base e di sicurezza per l’interfaccia uomo-macchina, marcatura e identificazione. Identificazione dei morsetti degli apparecchi e delle estremità dei conduttori 16-3 2003/04 Ed. 5^ EN 60073 Principi fondamentali e di sicurezza per l’interfaccia uomo-macchina, la marcatura e l’identificazione. Principi di codifica per gli indicatori e per gli attuatori 16-4 2008/05 Ed. 3^ EN 60446 Principi base e di sicurezza per l’interfaccia uomo-macchina, marcatura e identificazione. Individuazione dei conduttori tramite colori o codici alfanumerici 16-5 2005/03 Ed. 3^ EN 60447 Principi di base e di sicurezza per l’interfaccia uomo-macchina, marcatura e identificazione. Principi di manovra 17-1 2010/09 Ed. 7^ EN 62271-100 Apparecchiature ad alta tensione. Parte 100: Interruttori a corrente alternata 17-83 2003/06, V1 2008/01 EN 62271-102 Apparecchiature ad alta tensione. Parte 102: Sezionatori e sezionatori di terra a corrente alternata

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17-88 2005/04 Ed. 1^ EN 62271-105 Apparecchiature ad alta tensione. Parte 105: Interruttori di manovra e interruttori di manovra-sezionatori combinati con fusibili per corrente alternata 17-45 2005/11, V1 2010/04 EN 60947-5-1, EN 60497-5-1/A1 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 5-1: Dispositivi per circuiti di comando ed elementi di manovra. Dispositivi elettromeccanici per circuiti di comando 32-3 2011/01 EN 60282-1 Fusibili ad alta tensione. Parte I: Fusibili limitatori di corrente 38-1 2000/07 Ed. 4^, V1 2001/08, V2 2003/07 EN 60044-1, EN 60044-1/A1, EN 60044-1/A2 Trasformatori di misura. Parte 1: Trasformatori di corrente 38-2 2001/08 Ed. 4^, V1 2003/07 EN 60044-2, EN 60044-2/A2 Trasformatori di misura. Parte 2: Trasformatori di tensione induttivi 85-3 1999/08 Ed. 2^ EN 60051-1 Strumenti di misura elettrici indicatori analogici ad azione diretta e relativi accessori. Parte 1: Definizioni e prescrizioni generali comuni a tutte le parti 85-4 1997/05 Ed. 1^ EN 60051-2 Strumenti di misura elettrici indicatori analogici ad azione diretta e loro accessori. Parte 2: Prescrizioni particolari per gli amperometri ed i voltmetri 85-5 1998/09 Ed. 1^ EN 60051-36 Strumenti di misura elettrici indicatori analogici ad azione diretta e loro accessori. Parte 3: Prescrizioni particolari per i wattmetri e i varmetri La conformità alle norme CEI deve essere certificata. Su richiesta della Direzione Lavori dovrà essere fornita idonea documentazione di prova. 8.2 Involucro metallico L'involucro metallico dovrà essere di tipo modulare e costituito da una struttura portante in profilati o in lamiera di acciaio pressopiegata, chiusa da pannelli di lamiera pressopiegata o ribordata di spessore 2 mm. Dovrà essere consentito un facile ampliamento mediante aggiunta di scomparti laterali. I singoli elementi dovranno essere uniti mediante viti speciali tali da assicurare la continuità elettrica e da consentire l'asportazione intenzionale mediante attrezzo da parte di un operatore. Dovranno essere previste adeguate aperture atte a consentire la ventilazione e lo sfogo di gas. Tutti gli elementi dovranno essere trattati contro la corrosione mediante elettrozincatura e verniciatura con vernici epossidiche indurite a forno Il colore sarà grigio luce RAL 7035 salvo diversa prescrizione indicata dalla Direzione Lavori.

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La viteria e gli accessori di montaggio dovranno essere trattati galvanicamente e passivati. 8.3 Sbarre di potenza e supporti Le sbarre principali e quelle in derivazione dovranno essere in rame elettrolitico, la loro sezione sarà adeguata a portare la corrente nominale del quadro, come indicato nella specifica di progetto, con un minimo di 400 A. Gli isolatori di sostegno dovranno essere sufficientemente robusti e distanziati in modo da garantire la resistenza alle massime correnti dinamiche come indicato nella specifica di progetto. Il materiale usato per gli isolatori deve essere di tipo non combustibile o autoestinguente 8.4 Circuiti ausiliari Le sezioni dei fili costituenti i circuiti ausiliari dovranno essere adeguate ai carichi previsti con un minimo di 2,5 mm2 per i circuiti amperometrici e 1,5 mm2 per gli altri circuiti. I conduttori dovranno essere di tipo flessibile completi di capicorda per il collegamento alle morsettiere o agli apparecchi. Adeguati condotti metallici di protezione dovranno essere previsti per la posa dei suddetti conduttori. Le morsettiere relative dovranno essere ispezionabili anche con il quadro in tensione, dovranno essere inoltre dotate di morsetti cortocircuitabili per i circuiti amperometrici e sezionabili per quelli voltmetrici. L'alimentazione dei circuiti di comando dovrà essere derivata da una sorgente esterna come indicato nei documenti di progetto. La distribuzione dovrà essere completa di dispositivi di protezione e circuiti di allarme che ne segnalino l'intervento. Gli strumenti di misura dovranno essere montati in apposito cassonetto disposto frontalmente nella parte superiore del quadro ed avere scale e dimensioni come indicato nella documentazione di progetto. 8.5 Messa a terra Ogni singolo scomparto sarà collegato ad una sbarra generale di terra che percorrerà il quadro per tutta la sua lunghezza e sarà predisposta per la connessione all'impianto generale di terra. Il collegamento a terra dei singoli pannelli di chiusura sarà garantito dalla viteria per quelli di tipo fisso e da apposite corde flessibili in rame per quelli incernierati. 8.6 Interblocchi Tutti i pannelli mobili (incernierati), atti a consentire l'accesso all'apparecchiatura interna per normale manutenzione, dovranno essere opportunamente interbloccati con i sezionatori di messa a terra dello scomparto stesso, in modo da evitare la possibilità di contatti con parti in tensione a pannello aperto. I sezionatori di collegamento dei singoli scomparti alle sbarre dovranno essere del tipo rotativo controsbarre e dovranno consentire la segregazione del condotto sbarre, nonché la messa a terra delle lame, a sezionatore aperto. Opportuni interblocchi meccanici fra sezionatori di linea e sezionatori di terra dovranno evitare la messa a terra di parti in tensione per errata manovra. Se richiesto nei documenti di progetto, i sezionatori di linea o di terra dovranno essere dotati di blocco a chiave, atto a realizzare l'interblocco fra lo stesso sezionatore e altre apparecchiature a monte o a valle del quadro.

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8.7 Schema sinottico e segnalazioni Sulla parte anteriore del quadro dovranno essere applicati appositi simboli grafici, tali da consentire la facile identificazione delle apparecchiature contenute e delle loro interconnessioni. Ogni apparecchio di sezionamento dovrà essere dotato di dispositivi di segnalazione meccanici o luminosi che consentano di individuare in maniera inequivocabile la posizione di aperto o chiuso. Saranno inoltre previste segnalazioni luminose di presenza tensione con divisori capacitivi dove indicato nella documentazione di progetto 8.8 Scomparto in arrivo Lo scomparto sarà costituito da una cella condotto sbarre e da una cella arrivo linea contenente le terminazioni dei cavi che potranno entrare dal basso o dall'alto in dipendenza di quanto indicato nella documentazione di progetto. Il sezionatore di linea sarà del tipo rotativo e potrà essere a vuoto o interruttore di manovra sezionatore come indicato nella documentazione di progetto. Il sezionatore di linea non dovrà essere interbloccato con il sezionatore di terra. Quest'ultimo invece dovrà essere corredato di blocco a chiave che ne consenta la chiusura solo se è stato preventivamente aperto l'interruttore in partenza della linea in cavo. Allo scopo di segnalare la presenza di tensione in arrivo saranno installati 3 divisori capacitivi con relative lampade. Se nella documentazione di progetto è richiesta l'installazione di trasformatori di misura, essi dovranno essere montati su appositi profilati metallici di sostegno. I trasformatori saranno del tipo in resina epossidica conformi alla norme CEI 38-1 e 38-2 e con caratteristiche nominali adeguate, come indicato nella documentazione di progetto. 8.9 Scomparto con interruttore generale Lo scomparto sarà costituito da una cella condotto sbarre e da una cella interruttore. Un sezionatore rotativo a vuoto interbloccato mediante chiave con l'interruttore, consentirà di togliere tensione allo scomparto. L'interruttore dovrà corrispondere alle prescrizioni della norma CEI 17-1, sarà del tipo e con caratteristiche nominali conformi a quanto indicato nella documentazione di progetto. In particolare se è richiesto il comando a motore, esso dovrà essere completo di relè antipompaggio e 6 contatti ausiliari disponibili (3 concordi + 3 discordi). Per consentire l'estrazione, l'interruttore sarà dotato di un carrello con 4 ruote. A seconda di quanto indicato nella documentazione di progetto saranno possibili due soluzioni per quanto concerne l'estraibilità. Nella prima, denominata fissa, la connessione dell'interruttore alla linea di partenza è realizzata mediante bulloni, che devono essere tolti ogni volta che si deve estrarre l'interruttore dalla cella. Nella seconda, indicata come estraibile, la suddetta connessione è realizzata tramite un sezionatore a vuoto. Una terna di divisori capacitivi con lampade dovrà segnalare la presenza di tensione nello scomparto.

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Se richiesto nella documentazione di progetto saranno montati trasformatori di corrente su apposito profilato metallico. Essi dovranno essere del tipo in resina epossidica, conformi alla norma CEI 38-1 e avranno caratteristiche nominali adeguate, come indicato nella documentazione di progetto. 8.10 Scomparto misure Lo scomparto sarà costituito da una cella condotto sbarre, un sezionatore rotativo a vuoto, una cella trasformatori di misura con 3 fusibili ad alto potere di interruzione e relative basi di sostegno. Per i trasformatori di misura dovranno essere previsti appositi profilati di sostegno. Le caratteristiche dei trasformatori stessi sono riportate nella documentazione di progetto. Un sezionatore di messa a terra, interbloccato con quello di linea, deve provvedere al collegamento a terra dei primari dei TV. La porta di accesso allo scomparto sarà interbloccata con questo ultimo sezionatore. Una terna di divisori capacitivi con lampade di segnalazione dovrà indicare la presenza di tensione nella cella dei TV. I due trasformatori di tensione saranno del tipo in resina epossidica, avranno caratteristiche nominali adeguate, come indicato nella documentazione di progetto e dovranno corrispondere alle prescrizioni della norma CEI 38-2. Una terza cella, di bassa tensione, conterrà le morsettiere di tipo sigillabile per il collegamento dei circuiti di misura. 8.11 Scomparto risalita sbarre Il pannello frontale dovrà essere fissato mediante viti di modo che ne sia consentita l'asportazione solo mediante l'uso di un apposito attrezzo. Se indicato nella documentazione di progetto questo scomparto potrà contenere trasformatori di misura, nel qual caso dovranno essere predisposti appositi profilati di sostegno. Gli eventuali trasformatori di misura saranno del tipo in resina epossidica e dovranno corrispondere alle caratteristiche nominali indicate nella documentazione di progetto, e alle prescrizioni delle norme CEI 38-1 e 2. 8.12 Scomparto di partenza con interruttore di manovra -sezionatore con fusibili Lo scomparto sarà costituito da una cella condotto sbarre e da una cella contenente l'interruttore di manovra e i fusibili. L'interruttore di manovra sarà del tipo rotativo e conforme alla norma CEI 17-88. I fusibili saranno del tipo limitatore ad alto potere di interruzione, conformi alla norma CEI 32-3 e provvisti di percussore che consente l'apertura automatica dell'interruttore di manovra al loro intervento. Le caratteristiche nominali dell'interruttore di manovra e dei fusibili dovranno corrispondere a quanto indicato nella documentazione di progetto. Sarà inoltre previsto un sezionatore di messa a terra della linea interbloccato con quello principale e con la porta di accesso allo scomparto. Tale sezionatore dovrà essere conforme a quanto indicato nella norma CEI 17-83 e sarà provvisto di interblocchi meccanici. Se lo scomparto alimenta un trasformatore, dovrà essere creato un interblocco elettrico che all'apertura dell'interruttore di manovra - sezionatore provochi lo sgancio dell'interruttore di BT a valle del trasformatore.

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Se invece alimenta una linea in partenza verso un'altra cabina dovrà essere montato un blocco a chiave che non consenta la messa a terra del cavo nella suddetta cabina se prima non è stato aperto l'interruttore di manovra. Una terna di divisori capacitivi con lampade dovrà segnalare la presenza di tensione nello scomparto. Se richiesto nella documentazione di progetto saranno montati trasformatori di corrente su un apposito profilato metallico. Essi dovranno essere del tipo in resina epossidica, conformi alla norma CEI 38-1 e avranno caratteristiche nominali come indicato nella documentazione di progetto. 8.13 Scomparto di partenza con interruttore Lo scomparto sarà costituito da una cella condotto sbarre e da una cella interruttore. Un sezionatore rotativo a vuoto interbloccato mediante chiave con l'interruttore, consentirà di togliere tensione allo scomparto e un sezionatore di terra consentirà la messa a terra della linea in partenza. Quest'ultimo sezionatore dovrà essere conforme alla norma CEI 17-83 e sarà provvisto di interblocchi meccanici. L'interruttore dovrà corrispondere alle prescrizioni della norma CEI 17-1, sarà del tipo e con caratteristiche nominali conformi a quanto indicato nella documentazione di progetto. In particolare se è richiesto il comando a motore, esso dovrà essere completo di relè antipompaggio e 6 contatti ausiliari disponibili (3 concordi + 3 discordi). Per consentire l'estrazione, l'interruttore sarà dotato di un carrello con 4 ruote. A seconda di quanto indicato nella documentazione di progetto saranno possibili due soluzioni per quanto concerne l'estraibilità. Nella prima, denominata fissa, la connessione dell'interruttore alla linea in partenza è realizzata mediante bulloni, che devono essere tolti ogni volta che si deve estrarre l'interruttore dalla cella. Nella seconda, indicata come estraibile, la suddetta connessione è realizzata tramite un sezionatore a vuoto. Se lo scomparto alimenta un trasformatore, dovrà essere creato un interblocco elettrico che all'apertura dell'interruttore provochi lo sgancio dell'interruttore di BT a valle del trasformatore. Se invece alimenta una linea in partenza verso un'altra cabina dovrà essere montato un blocco a chiave che non consenta la messa a terra del cavo nella suddetta cabina se prima non è stato aperto l'interruttore. Una terna di divisori capacitivi con lampade dovrà segnalare la presenza di tensione nello scomparto. Se richiesto nella documentazione di progetto saranno montati trasformatori di corrente su apposito profilato metallico. Essi dovranno essere del tipo in resina epossidica, conformi alla norma CEI 38-1 e avranno caratteristiche nominali come indicato nella documentazione di progetto. 8.14 Accessori La fornitura dovrà essere completa di leve di manovra, chiavi e altri attrezzi speciali necessari al montaggio, l'esercizio e la manutenzione del quadro. Sulla parte superiore dei singoli scomparti dovranno essere applicati a vite i golfari per il sollevamento. 8.15 Documentazione Documentazione a corredo dell'offerta.

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L'offerta dovrà essere corredata della seguente documentazione da sottoporre per approvazione alla Direzione Lavori: - disegni d'insieme preliminari dei singoli quadri - disegni preliminari dei ferri di base - bollettini tecnici delle apparecchiature proposte - eventuali certificazioni ottenute, da parte di istituti nazionali o internazionali riconosciuti, per le

apparecchiature incluse nell'offerta. - prezzi unitari per la valutazione di aggiunte o deduzioni di singole apparecchiature Documentazione a corredo della fornitura da sottoporre preventivamente per approvazione alla Direzione Lavori. La fornitura dovrà essere completa della seguente documentazione tecnica: - schemi unifilari definitivi - schemi funzionali definitivi con la numerazione delle morsettiere - bollettini tecnici delle apparecchiature - manuale di istruzioni per l'installazione, l'esercizio e la manutenzione - disegni d'assieme definitivi con dimensioni d'ingombro, foratura della soletta, pesi, ferri di base

ed eventuali altri accessori indicati nella documentazione di progetto - copie dei certificati di collaudo e delle prove di tipo per verifica delle prestazioni e della

costruzione elettrica - elenco delle parti di ricambio consigliate per due anni di esercizio. 8.16 Collaudi Su ogni quadro verranno effettuate le prove di accettazione previste dalle norme CEI, alcune delle quali sono appresso indicate. Salvo accordi contrari esse verranno effettuate presso la sala prove del costruttore con il quadro montato e assiemato. 1 Verifica dei certificati relativi alle prove di tipo 2 Ispezione visiva per verificare la rispondenza alla documentazione di progetto. 3 Prova di tensione applicata a frequenza industriale del circuito principale e dei circuiti ausiliari e

di comando. 4 Prove di funzionamento meccanico. 5 Prove dei dispositivi elettrici ausiliari. 6 Verifica del cablaggio. Dopo l'installazione l'apparecchiatura con involucro metallico deve essere provata per verificare che il funzionamento sia corretto. Per le parti che sono assemblate sul posto dovranno essere fatte le prove di tensione applicata. Art. 9 -TRASFORMATORI 9.1 Norme e raccomandazioni. Certificazione dei materiali La fornitura dovrà essere conforme a quanto prescritto nelle seguenti norme e raccomandazioni:

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COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO - CEI 14-4/1 1998/09 Ed. 3^, V1 2002/05 EN 60076-1, EN 60076-1/A12 Trasformatori di potenza. Parte 1: Generalità 14-4/2 1998/09 Ed. 3^ EN 60076-2 Trasformatori di potenza. Parte 2: Riscaldamento 14-4/3 2002/05 Ed. 3^ EN 60076-3 Trasformatori di potenza. Parte 3: Livelli di isolamento, prove dielettriche e distanze isolanti in aria 14-4/5 2007/03 Ed. 4^ EN 60076-5 Trasformatori di potenza. Parte 5: Capacità di tenuta al cortocircuito 14-4/8 2001/11 Ed. 1^ Trasformatori di potenza. Guida di applicazione 14-4/10 2002/01 Ed. 1^ EN 60076-10 Trasformatori di potenza. Parte 10: Determinazione dei livelli di rumore 14-7 1997/10 Ed. 1^ Marcatura dei terminali dei trasformatori di potenza 14-12 1998/04 Ed. 1^ Trasformatori trifase di distribuzione di tipo a secco 50 Hz, da 100 kVA a 2500 kVA, con una tensione massima per i componenti non superiore a 36 kV. Parte 1: Prescrizioni generali e prescrizioni per trasformatori con una tensione massima per il componente non superiore a 24 kV 14-32 2006/02 Ed. 1^ EN 60076/11 Trasformatori di potenza. Parte 11: Trasformatori di potenza a secco CEI-UNEL 21011 1988 Slitte e rulli di scorrimento CEI-UNEL 21012 1988 Disposizione degli accessori CEI-UNEL 21013 1988 Dimensioni massime di ingombro CEI-UNEL 21014 1988 Targhe La conformità alle norme CEI deve essere certificata. Se richiesto dalla Direzione Lavori dovrà essere fornita idonea documentazione di prova.

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9.2 Tipo e caratteristiche Il tipo di isolamento, la potenza, le tensioni e le altre caratteristiche nominali dovranno corrispondere a quanto indicato nella specifica di progetto. In particolare per la correzione della tensione primaria ogni trasformatore dovrà essere dotato di prese per la manipolazione dei collegamenti in assenza di tensione. Il massimo livello di potenza sonora durante il funzionamento, espressa in decibel, dovrà risultare inferiore a quello previsto dalle tabelle CEI-UNEL 21010 e dalla norma CEI 14-12. Nel caso di trasformatori a secco con avvolgimento inglobato in resina epossidica l'esecuzione dovrà essere tale da garantire il livello limite di scariche parziali indicato nella norma CEI 14-32. 9.3 Accessori I trasformatori di potenza uguale o superiore a 200 kVA dovranno essere sempre corredati di misuratori, interruttori, indicatori di temperatura. I trasformatori con isolamento in olio di tipo unificato devono essere inoltre corredati di un conservatore dell'olio con indicatore di livello ed essiccatore dell'aria, e di un relè Buchholz. I trasformatori con isolamento in olio di tipo sigillato devono essere corredati del dispositivo di protezione, che centralizza le funzioni del relè Buchholz, del termometro dell'interruttore di temperatura, dell'indicatore di livello, dell'interruttore di livello , dell'interruttore di pressione. Nel caso d'installazione particolare, se richiesto nella documentazione di progetto, i terminali MT e BT potranno essere racchiusi in un cassonetto di lamiera d'acciaio nel quale verranno praticati dei fori per l'ingresso dei cavi con relativo pressacavo. I terminali dell'avvolgimento di BT dovranno essere dotati di codoli di connessione in rame di dimensioni adeguate al collegamento dei cavi indicati nella documentazione di progetto. 9.4 Documentazione Documentazione a corredo dell'offerta. L'offerta dovrà essere corredata dalla seguente documentazione da sottoporre per approvazione alla Direzione Lavori: • disegni costruttivi preliminari con le dimensioni d'ingombro e peso delle apparecchiature indicate • bollettini tecnici delle apparecchiature proposte • eventuali certificazioni ottenute, da parte di istituti nazionali o internazionali riconosciuti • referenze • prezzi unitari per la valutazione di aggiunte o deduzioni di singole apparecchiature Documentazione a corredo della fornitura da sottoporre per approvazione alla Direzione Lavori. La fornitura dovrà essere completa della seguente documentazione tecnica: • disegni definitivi con disposizione delle apparecchiature, dimensioni d'ingombro, pesi ed

eventuali altri accessori indicati nella specifica di progetto • copie dei certificati di collaudo e delle prove di tipo per verifica delle prestazioni e della

costruzione elettrica • manuale di istruzioni per l'installazione, l'esercizio e la manutenzione • schemi di cablaggio della cassetta di connessione dei circuiti ausiliari • schema dei collegamenti elettrici interni del trasformatore e del variatore di tensione

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9.5 Collaudi Su ogni trasformatore verranno effettuate le prove di accettazione previste dalle norme CEI alcune delle quali sono appresso indicate. Salvo accordi contrari esse verranno effettuate presso la sala prove del costruttore. 1 Verifica dei certificati relativi alle prove di tipo 2 Ispezione visiva per verificare la rispondenza alla specifica di progetto 3 Prove di accettazione previste dalle norme CEI 14-4 o 14-32 4 Misure di livello di rumore 5 Misure delle scariche parziali (solo per trasformatori a secco) Dopo l'installazione l'apparecchiatura deve essere provata per verificare che il funzionamento sia corretto. Per le parti che sono assemblate sul posto dovranno essere fatte le prove di tensione applicata. 9.6 Installazione Il trasformatore dovrà essere montato su rotaie costituite da profilati ad U le quali saranno saldamente ancorate al pavimento o alla struttura dello scomparto di contenimento a seconda dei casi. I rulli di scorrimento del trasformatore saranno adeguatamente ancorati alle rotaie mediante fissaggi amovibili (perni o bulloni), in modo che il trasformatore non possa subire spostamenti in nessuna direzione. Per agevolare il trasporto dovranno essere inoltre montati opportuni golfari di sollevamento. I terminali degli avvolgimenti primario e secondario dovranno essere contrassegnati con simboli corrispondenti allo schema di collegamento riportato sulla targa. I cavi di collegamento dovranno essere ancorati alla cella in modo che restino in posizione anche se scollegati. La messa a terra dovrà essere consentita in due punti distinti mediante morsetti ben identificabili. I collegamenti dei circuiti ausiliari dovranno essere realizzati mediante fili di sezione minima 1,5 mm2 connessi alle morsettiere mediante capicorda, posati entro tubi in PVC o metallici connessi a terra. Tutti gli ausiliari di ciascun trasformatore dovranno inoltre fare capo ad una cassetta di derivazione di tipo stagno (IP 54) montata in zona B.T., dalla quale partiranno poi i collegamenti con i quadri relativi dove saranno montati i dispositivi di allarme e di sgancio. Se il trasformatore sarà installato in uno scomparto di contenimento, esso dovrà essere dotato di aperture di ventilazione di sezione adeguata a consentire di non superare le massime temperature di esercizio previste dalle norme in relazione al tipo di isolamento. Tali aperture dovranno essere praticate sia sul coperchio che sul fronte del pannello, nella parte bassa, e dovranno essere protette in modo da impedire l'introduzione di una mano (IP 20). I pannelli della parte anteriore dello scomparto di contenimento devono essere facilmente asportabili, per consentire la manutenzione nonchè l'introduzione del trasformatore.

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Se fossero previsti più trasformatori da collegare in parallelo, essi dovranno essere adatti a tale tipo di funzionamento, per cui dovranno avere in comune tutte le seguenti caratteristiche: tensioni primarie e secondarie, gruppo di collegamento, tensioni e cos-fi di corto circuito, costruttore.

Art. 10 - QUADRI ELETTRICI DI DISTRIBUZIONE IN B.T.

10.1 Norme e raccomandazioni. Certificazione dei materiali

Le apparecchiature dovranno essere conformi alla norma CEI 17-113 2010/01 (EN 61439-1): “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri B.T.). Parte 1: Regole generali” e alla norma CEI 17-114 2010/01 (EN 61439-2). “Apparecchiature assiemate di protezione e manovra per bassa tensione (quadri B.T.) Parte 2: Quadri di potenza”.

Dovranno inoltre essere considerate le seguenti norme:

COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO - CEI

Norme del CT3 Segni grafici per schemi

7-6 1997/04 Ed. 3^ Norme per il controllo della zincatura a caldo per immersione su elementi di materiale ferroso destinati a linee e impianti elettrici

16-2 2007/09 Ed. 4^ EN 60445 Principi base e di sicurezza per l'interfaccia uomo-macchina, marcatura e identificazione. Identificazione dei morsetti degli apparecchi e delle estremità dei conduttori

16-3 2003/04 Ed. 5^ EN 60073 Principi fondamentali e di sicurezza per l'interfaccia uomo-macchina, la marcatura e l’identificazione. Principi di codifica per gli indicatori e per gli attuatori

16-4 2008/05 Ed. 3^ EN 60446 Principi base e di sicurezza per l'interfaccia uomo-macchina, marcatura e identificazione. Individuazione dei conduttori tramite colori o codici alfanumerici

17-5 2007/07 Ed. 8^, V1 2010 EN 60947-2 Apparecchiature a bassa tensione. Parte 2: interruttori automatici

17-11 2010/11 EN 60947-3 Apparecchiature a bassa tensione. Parte 3: interruttori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra-sezionatori e unità combinate con fusibili

17-41 2010/11 EN 61095 Contattori elettromeccanici per usi domestici e similari

17-43 2000/08 Ed. 2^ Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadro BT) non di serie (ANS)

17-44 2008/02 Ed. 5^ EN 60947-1 Apparecchiature a bassa tensione. Parte 1: Regole generali

17-45 2005/11 Ed. 3^, V1 2010 EN 60947-5-1, EN 60947-5-1/A1 Apparecchiature a bassa tensione. Parte 5-1: Dispositivi per circuiti di comando ed elementi di manovra - Dispositivi elettromeccanici per circuiti di comando

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17-48 2010/04 EN 60947-7-1 Apparecchiature a bassa tensione. Parte 7-1: Apparecchiature ausiliarie – Morsetti componibili per conduttori di rame

17-50 2011/03 EN 60947-4-1 Apparecchiature a bassa tensione. Parte 4-1: Contattori e avviatori - Contattori e avviatori elettromeccanici

17-52 1997/09 Ed. 1^ Metodo per la determinazione della tenuta al cortocircuito delle apparecchiature assiemate non di serie (ANS)

20-20/1 2003/12 Ed. 6^ + Ec1 Cavi con isolamento termoplastico con tensione nominale non superiore a 450/750 V Parte 1: prescrizioni generali

20-20/7 1996/07 Ed. 4^, V1 2002/04 Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a 450/750 V Parte 7:cavi unipolari senza guaina per cavetteria interna, con massima temperatura in servizio continuo di 90° C

23-3/1 2004/04 Ed. 1^, V1 2006 EN 60898-1, EN 60898-1/A1/A11 Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari Parte 1: Interruttori automatici per funzionamento in corrente alternata 23-42 2005/09 Ed. 3^, V1 2008/05, V2 2010/01 EN 61008-1, AN 61008-1/A11/S1, EN 61008-1/A12 Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 1: Prescrizioni generali

23-43 1997/09 Ed. 1^, V1 1999/01 EN 61008-2-1, EN 61008-2-1/A11 Interruttori differenziali senza sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 2-1: Applicabilità delle prescrizioni generali agli interruttori differenziali con funzionamento indipendente dalla tensione di rete

23-44 2006/11 Ed. 3^, V1 2008/06, V2 2010/01 EN 61009-1, EN 61009-1/A11, A12, A13 Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 1 : Prescrizioni generali

23-45 1997/09 Ed. 1^, V1 1998/10 EN 61009-2-1, EN 61009-2-1/A11 Interruttori differenziali con sganciatori di sovracorrente incorporati per installazioni domestiche e similari. Parte 2-1: Applicabilità delle prescrizioni generali agli interruttori differenziali con funzionamento indipendente dalla tensione di rete

23-51 2004/02 Ed. 2^ Prescrizione per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similari

32-1 2009/10 Ed. 6^, V1 2010/07 EN 60269-1, EN 60269-1-A1 Fusibili a bassa tensione. Parte 1: Prescrizioni generali

33-8 1997/09 Ed.2^, V1 2003/07 EN 60931-1, EN 60931-1/A1 Condensatori statici di rifasamento di tipo non autorigenerabile per impianti di energia a corrente alternata con tensione nominale inferiore o uguale a 1000 V Parte 1 Generalità - Prestazioni, prove e valori nominali - Prescrizioni di sicurezza. Guida per l'installazione e l'esercizio

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33-9 1997/10 Ed. 2^, V1 2003/07 EN 60831-1, EN 60831-1/A1 Condensatori statici di rifasamento di tipo autorigenerabile per impianti di energia a corrente alternata con tensione nominale inferiore o uguale a 1000 V Parte 1 Generalità - Prestazioni, prove e valori nominali - Prescrizioni di sicurezza. Guida per l'installazione e l'esercizio

70-1 1997/06 Ed.2^, V1 2000/06 EN 60529, EN 60529/A1 Gradi di protezione degli involucri (Codice IP)

85-3 1999/08 Ed. 2^ EN 60051-1 Strumenti di misura elettrici indicatori analogici ad azione diretta e relativi accessori. Parte 1 - Definizioni e prescrizioni generali comuni a tutte le parti

85-4 1997/05 Ed. 1^ EN 60051-2 Strumenti di misura elettrici indicatori analogici ad azione diretta e loro accessori. Parte 2 - Prescrizioni particolari per gli amperometri ed i voltmetri

TABELLE CEI-UNEL

01433 1972 Portata di corrente per barre piatte lucide di rame elettrolitico a spigoli vivi in aria libera con ventilazione naturale. N. 7 tabelle

La conformità alle norme CEI deve essere certificata.

Su richiesta della Direzione Lavori dovrà essere fornita idonea documentazione di prova.

10.2 Involucro

L'involucro sarà di tipo modulare ad elementi componibili.

Tutti i pannelli, tranne quelli frontali, andranno fissati con viti o chiavistelli apribili solo mediante attrezzo apposito. Le portine sul fronte invece saranno supportate da cerniere e chiuse mediante serrature a maniglia con chiave.

Salvo diversa indicazione sulla specifica di progetto il grado di protezione meccanica dovrà essere IP 30.

Dovrà essere consentito l’agevole smaltimento del calore prodotto dalle apparecchiature contenute in conformità a quanto previsto dalle norme CEI.

10.3 Apparecchiature

Gli interruttori dovranno essere installati su apposito telaio di sostegno e dovranno essere protetti sul fronte da un pannello in lamiera forata dal quale sporgeranno solo le leve di manovra.

Il tipo e le caratteristiche nominali degli interruttori devono essere conformi a quanto indicato nella specifica di progetto.

Nei limiti del possibile dovranno essere scelti interruttori le cui protezioni realizzino una selettività totale o almeno parziale con quelli a monte del quadro.

Tale selettività deve essere comprovata sulla base di tabelle di prova fornite dal costruttore.

La disposizione delle apparecchiature e delle sbarre all'interno del quadro dovrà essere realizzata in modo da consentire facile accesso per la manutenzione e in particolare i terminali di uscita dovranno essere raggruppati per ogni scomparto in posizione facilmente accessibile dal fronte e preferibilmente in apposita sezione ricavata a lato dello scomparto stesso.

I suddetti terminali, ai quali si attestano i cavi delle utenze, dovranno essere protetti da apposite calotte in materiale plastico.

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Salvo diversa indicazione nella documentazione di progetto l'ingresso dei cavi dovrà essere previsto nella parte inferiore del quadro dove un profilato metallico forato dovrà consentire il fissaggio dei cavi stessi.

10.4 Circuiti ausiliari e di misura

Le sezioni dei fili costituenti i circuiti ausiliari e di misura dovranno essere adeguate ai carichi previsti e comunque non inferiori a 2,5 mm2 per i circuiti amperometrici e 1,5 mm2 per gli altri circuiti.

I conduttori dovranno essere di tipo flessibile isolati in PVC (tipo N07V-K) completi di capicorda per il collegamento alle morsettiere o agli apparecchi.

Le morsettiere dovranno essere di tipo componibile in melamina, montate su profilati normalizzati e ubicate in posizione facilmente accessibile anche con quadro in tensione.

I morsetti e i fili dovranno essere numerati in modo che siano facilmente riconoscibili sulla base delle indicazioni riportate negli schemi di cablaggio. Inoltre i morsetti dei circuiti voltmetrici dovranno essere di tipo sezionabile e quelli dei circuiti amperometrici di tipo cortocircuitabile.

I conduttori dovranno essere sistemati entro canalette ampiamente dimensionate. Per il passaggio sui pannelli frontali incernierati dovranno essere riuniti in fasci, protetti con guaina a spirale in plastica ed avere lunghezza sufficiente ad evitare sollecitazioni dannose a pannello aperto.

Gli strumenti di misura, le lampade di segnalazione, i pulsanti e gli eventuali relè di protezione dovranno essere installati su appositi pannelli ricavati nella parte alta del quadro o lateralmente ad ogni modulo, o comunque ad una altezza non superiore ai 2 m sul piano di calpestio.

Le caratteristiche dei singoli strumenti sono indicate nella documentazione di progetto.

10.5 Isolamento

Il quadro sarà previsto per una tensione nominale minima di 500 V e una tensione di prova minima di 2,5 kV per un minuto a frequenza industriale. Faranno eccezione strumenti ed apparecchiature particolari per le quali siano previste tensioni inferiori.

10.6 Messa a terra

Le sezioni componenti il quadro saranno equipaggiate con una sbarra di terra prevista per la massima corrente di guasto a terra.

Ad essa dovranno essere collegate tutte le parti metalliche non in tensione, per la protezione contro i contatti accidentali.

Tale sbarra dovrà permettere l'esecuzione di tutte le connessioni di terra che fanno capo al quadro nonchè la connessione all'impianto di terra generale.

La continuità metallica dell'involucro deve essere garantita dalle viti di assemblaggio della struttura, per le parti fisse, e da apposite corde flessibili in rame per le portine incernierate.

10.7 Targhette di identificazione

Sui pannelli frontali dovranno essere applicate adeguate targhette indelebili con tutte le scritte necessarie ad individuare chiaramente i vari apparecchi di comando, manovra, segnalazione, protezione e misura.

Dove non fossero previste segnalazioni luminose la posizione dei singoli apparecchi di manovra dovrà essere chiaramente identificabile a mezzo di dispositivi meccanici posti sul fronte del quadro.

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10.8 Documentazione

Documentazione per approvazione.

Per l’approvazione dovrà essere fornita la seguente documentazione da sottoporre alla Direzione Lavori.

- disegni d'insieme preliminari dei singoli quadri - bollettini tecnici delle apparecchiature proposte - eventuali certificazioni ottenute, da parte di istituti nazionali o internazionali riconosciuti, per le

apparecchiature incluse nell'offerta.

Documentazione a corredo della fornitura da sottoporre preventivamente per approvazione alla Direzione Lavori.

La fornitura dovrà essere completa della seguente documentazione:

- schemi unifilari definitivi - schemi funzionali definitivi con la numerazione delle morsettiere - bollettini tecnici delle apparecchiature - manuale di istruzioni per l'installazione, l'esercizio e la manutenzione - disegni d'assieme definitivi con disposizione delle apparecchiature, dimensioni d'ingombro,

foratura della soletta, pesi, ferri di base ed eventuali altri accessori indicati nella specifica di progetto

- verbali delle verifiche e prove

10.9 Collaudi

Su ogni quadro verranno effettuate le prove di accettazione previste dalle norme CEI, alcune delle quali sono appresso indicate. Salvo accordi contrari esse verranno effettuate presso la sala prove del costruttore con il quadro montato e assiemato.

1 Verifica dei certificati relativi alle prove di tipo 2 Ispezione visiva per verificare la rispondenza alla specifica di progetto 3 Prova di isolamento per un minuto a frequenza industriale sui circuiti di potenza e sui circuiti

ausiliari, con una tensione di 2,5 kV da applicare tra le singole fasi e massa, nonchè tra le fasi stesse

4 Prova di funzionamento meccanico 5 Prove dei dispositivi elettrici ausiliari 6 Verifica del cablaggio

Dopo l'installazione l'apparecchiatura dovrà essere provata per verificare che il funzionamento sia corretto.

Per le parti che sono assemblate sul posto dovranno essere fatte le prove di tensione applicata.

Art. 11- APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE

11.1 Norme e raccomandazioni. Certificazione dei materiali

Gli apparecchi di illuminazione dovranno essere conformi alle seguenti norme:

COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO - CEI

34-21 2009/08 Ed. 9^ EN 60598-1 Apparecchi di illuminazione. Parte 1: Prescrizioni generali e prove

La conformità alle norme tecniche deve essere certificata.

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Se richiesto dalla Direzione Lavori dovrà essere fornita idonea documentazione di prova.

11.2 Apparecchi di illuminazione per interni

Gli apparecchi di illuminazione per interni da installare dovranno essere approvati dalla Direzione Lavori e comunque conformi alla descrizione della voce dell’Elenco Prezzi Unitari.

I radiodisturbi devono essere contenuti nei limiti di legge e delle norme tecniche vigenti.

Art. 12 - CONDUTTURE

12.1 Norme e raccomandazioni. Certificazione dei materiali

I materiali dovranno essere conformi alle seguenti norme :

COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO - CEI

7-6 1997/04 Ed. 3^ Controllo della zincatura a caldo per immersione su elementi di materiale ferroso destinati a linee ed impianti elettrici

20-11 2006/11 Ed. 5^ EN 50363 Materiali isolanti, di guaina e di rivestimento per cavi di energia di bassa tensione

20-13 1999/05 Ed. 4^, V1 2001/01, V2 2001/10, V3 2004/09, V4 2009 Cavi con isolamento estruso in gomma per tensioni nominali da 1 a 30 kV

20-14 1997/06 Ed. 3^, V1 2001/10, V2 2004/09, V3 2009 Cavi isolanti con polivinilcloruro per tensioni nominali da 1 a 3 kV

20-19 2003/07 Ed. 6^ Cavi con isolamento reticolato con tensione nominale non superiore a 450/750 V

20-20 2003/12 Ed 6^ Cavi con isolamento termoplastico con tensione nominale non superiore a 450/750 V

20-21 2007/10 Ed 3^ Cavi elettrici. Calcolo della portata di corrente.

20-22/0 2006/07 Ed 2^ Prove d'incendio su cavi elettrici. Parte 0: Prova di non propagazione dell’incendio. generalità

20-22/2 2006/07 Ed 5^ Prove d'incendio su cavi elettrici. Parte 2: Prove di non propagazione dell'incendio

20-22/3 2010 Prove sui cavi elettrici e a fibre ottiche in condizioni di incendio - Prova per la propagazione verticale della fiamma su fili o cavi montati a fascio

20-27 2000/05 Ed 2^, V1 2001/12, V2 2007/02 Cavi per energia e per segnalamento. Sistema di designazione

20-29 2005/10 Ed 3^+Ec1 EN 60228 Conduttori per cavi isolati

20-34 2001/01 Ed 1^ . Metodi di prova per isolanti e di guaina dei cavi elettrici

20-35 2006/07 Ed 2^ EN 60332 Prove su cavi elettrici e ottici in condizioni di incendio

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20-36 2002/03 Ed 1^ Prove di resistenza al fuoco per cavi elettrici in condizioni di incendio – integrità del circuito

20-37 2002/11 Ed 1^ Metodi di prova comuni per cavi in condizioni di incendio - Prove sui gas emessi durante la combustione dei materiali prelevati dai cavi

20-38 2009/06 Ed 3^ Cavi senza alogeni isolati in gomma non propaganti l'incendio,per tensioni nominali Uo/U non superiori a 0,6/1 kV

20-40 1998/10 2^ ed, V1 2004/09, V2 2004/09, V3 2009, V4 2010 Guida per l'uso di cavi armonizzati a bassa tensione

20-62/1 2006/11 Ed 2^, V1 2009 Requisiti di prova degli accessori per cavi di energia con tensione nominale da 3,6/6(7,2) kV a 20,8/36 (42) kV

20-63 2007/02 Ed 2^, V1 2009/10 EN 50393 Metodi e prescrizioni di prova degli accessori per cavi elettrici da distribuzione con tensione nominale 0,6/1,0 (1,2) kV

23-26 2008/06 Ed 3^ EN 60423 Tubi per installazioni elettriche Diametri esterni dei tubi per installazioni elettriche e filettature per tubi e accessori

23-39 1997/09 Ed 1^ EN 50086-1 Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche Parte 1: Prescrizioni generali

23-46 1997/09 Ed 1^ , V1 2001/08 EN 50086-2-4 Sistemi di canalizzazioni per cavi. Sistemi di tubi. Parte 2-4: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi interrati

23-81 2005/04 Ed 1^, V1 2011 EN 61386-21, EN 61386-21/A11 Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche Parte 21: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi rigidi e accessori

23-82 2005/04 Ed 1^, V1 2011 EN 61386-22, EN 61386-22/A11 Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche Parte 22: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi pieghevoli e accessori

23-83 2005/04 Ed 1^, V1 2011 EN 61386-23, EN 61386-23/A11 Sistemi di tubi ed accessori per installazioni elettriche Parte 23: Prescrizioni particolari per sistemi di tubi flessibili e accessori

La conformità alle norme CEI deve essere certificata.

Se richiesto dalla Direzione Lavori dovrà essere fornita idonea documentazione di prova.

I criteri di scelta, di dimensionamento e di installazione dovranno essere conformi alle seguenti norme e raccomandazioni:

COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO - CEI

11-17 2006/07 Ed 3^. Impianti di produzione trasmissione e distribuzione pubblica di energia elettrica. Linee in cavo

64-8 2007/01 Ed 6^, V1 2008, V2 2009, V3 2011 . Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parti 1÷7

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ENEL DISTRIBUZIONE SPA

Guida per la realizzazione dei cavidotti MT-BT e degli alloggiamenti per i gruppi di misura.

12.2 Cavi per energia per tensione superiore a 1 kV Per le linee di distribuzione a 10 kV, dovranno essere impiegati cavi unipolari, posati a trifoglio chiuso, con conduttori di rame ricotto stagnato in accordo alle norme CEI 20-29 classe 2, isolati con gomma etilenpropilenica di qualità G5 conforme alle norme CEI 20-13, 20-34 e 20-11, con tensione nominale di isolamento 15/20 kV (grado di isolamento 40), con schermo metallico a fili di rame rosso (sigla H1), rivestimento esterno a base di polivinilcloruro di qualità Rz (sigla R) conforme alle norme CEI 20-34 e 20-11. La sigla di designazione secondo le tabelle UNEL 35011 e 35025 è RG5H1R-15/20 kV. Le terminazioni devono essere conformi alle norme CEI 20-62/1. Dopo la formazione le terminazioni devono essere sottoposte alla prova di tensione applicata. Della prova deve essere redatto regolare verbale. I cavi devono essere posati senza giunzioni intermedie.

12.3 Cavi per energia e segnalazione per tensione nominale inferiore o uguale a 1 kV

Per le linee di distribuzione principale, per le linee di distribuzione secondaria e per le linee interrate dovranno essere impiegati cavi isolati con gomma etilenpropilenica di qualità G7 conformi alle norme CEI 20-13, CEI 20-22 e CEI 20-37, con tensione nominale di isolamento 600-1000 V (grado di isolamento 4), con conduttori di rame a corda flessibile, con guaina protettiva a base di polivinilcloruro.

La sigla di designazione secondo le norme CEI 20-27 è FG7(O)M1-0,6/1 kV.

Per i punti di utilizzazione dovranno essere impiegati cavi unipolari isolati con isolante elastometrico reticolato di qualità G9 conformi alle norme CEI 20-38 e 20-22 con tensione nominale 450/750 V, con conduttori di rame flessibili (CEI 20-29 classe 5).

La sigla di designazione secondo le norme CEI 20-27 è N07G9-K.

Per le condutture volanti dovranno essere impiegati cavi isolati in gomma di qualità EI1 conforme alle norme CEI 20-19 e alla tabella UNEL 35364, con tensione nominale 450/750 V, con conduttori di rame flessibili (CEI 20-29 classe 5), con guaina protettiva in policloroprene o materiale equivalente.

La sigla di designazione secondo le norme CEI 20-27 è H07RN-F.

Per i circuiti di segnalazione e comando dovranno essere impiegati cavi con tensione di isolamento non inferiore a 300/500 V, simbolo di designazione 05 (CEI-UNEL 35750). Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti con tensione nominale superiore, dovranno presentare la tensione di isolamento maggiore.

I cavi impiegati nell’esecuzione degli impianti dovranno essere contraddistinti dalle colorazioni previste dalle tabelle CEI-UNEL 00722.

In particolare i conduttori di neutro e protezione dovranno essere contraddistinti rispettivamente ed esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde.

Per quanto riguarda i conduttori di fase unipolari, dovranno essere contraddistinti in modo univoco per tutto l’impianto dai colori: nero, grigio (cenere) e marrone.

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Normalmente il conduttore di fase dovrà essere contraddistinto con il colore marrone, tranne i doppi collegamenti tra deviatori, nel caso di punti luce deviati e invertiti, che dovranno essere contraddistinti dal colore nero.

Le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della corrente di impiego, delle condizioni di posa e della lunghezza dei circuiti, affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% rispetto alla tensione di consegna, dovranno essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non dovranno essere superati i valori delle portate di corrente ammesse, per i diversi tipi di cavi, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL 35024/1 (1997) e 35024/2 (1997).

Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime ammesse sono:

− 0,5 mm2 per circuiti di segnalazione e telecomando; − 1,5 mm2 per illuminazione di base, derivazioni per prese a spina per altri apparecchi di

illuminazione e per apparecchi con potenza unitaria inferiore o uguale a 2,2 kVA; − 2,5 mm2 per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza unitaria superiore a

2,2 kVA e inferiore o uguale a 3,6 kVA; − 4 mm2 per montanti singoli e linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con potenza

nominale superiore a 3,6 kVA.

Le sezioni del conduttore di neutro non dovranno essere inferiori a quelle dei corrispondenti conduttori di fase. Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mm2, le sezioni dei conduttori di neutro potranno essere ridotte alla metà di quelle dei conduttori di fase, con il minimo di 16 mm2.

La sezione del conduttore di protezione non dovrà essere inferiore a quella indicata dalle norme CEI 64-8.

12.4 Canali e tubazioni protettive

I cavi dovranno essere sempre protetti meccanicamente da tubazioni, canali porta cavi, passerelle, condotti o cunicoli ricavati nella struttura edile, ecc.

Canale metallico chiuso

Il canale dovrà essere di tipo chiuso con grado di protezione meccanica IP4X, con coperchio a scatto, costruito in lamiera di acciaio, ribordata, zincata e verniciata.

Per l'esecuzione dei cambiamenti di direzione, variazioni di quota ecc. dovranno essere impiegati gli appositi accessori previsti dal costruttore.

La continuità metallica per la messa a terra deve essere garantita dai dispositivi di raccordo che devono offrire una superficie di contatto di almeno 200 mm2.

Diversamente dovranno essere utilizzati ponticelli in corda di rame da 25 mm2.

La dimensione dei canali deve essere tale da poter posare i cavi su un unico strato con una riserva del 25% circa.

Nei tratti verticali il fissaggio dei cavi dovrà essere realizzato mediante appositi morsetti da infilare su profilato normalizzato fissato alla canaletta.

Le staffe di sostegno dovranno avere un'interdistanza pari a quella indicata dal costruttore in funzione dei carichi e comunque non superiore ai 2 m.

Canale in materiale plastico chiuso

Il canale dovrà essere del tipo chiuso con grado di protezione meccanica IP4X, con coperchio a scatto.

Per l’esecuzione dei cambiamenti di direzione, variazioni di quota ecc. dovranno essere impiegati gli appositi accessori previsti dal costruttore.

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Per quanto riguarda i criteri di dimensionamento valgono le indicazioni fornite per i canali metallici..

Passerella in filo d’acciaio

La passerella in filo d’acciaio dovrà essere conforme alle norme CEI EN 61 537 con marchio IMQ.

Sarà costruita in acciaio zincato, standard EN 12 329, completa di tutti gli accessori necessari alla corretta posa in opera.

Sarà completa di mensole e barre di sostegno da soffitto o piedi per la posa a pavimento.

Le mensole dovranno essere montate secondo le indicazioni fornite dal costruttore in modo da ottenere la posa di due canali sovrapposti, nel caso di canali a controsoffitto (sotto il canale impianti elettrici, sopra il canale impianti speciali).

In ogni caso dovrà essere rispettata una distanza minima fra i canali di almeno 20cm.

Tubo metallico

Le condutture non incassate potranno essere posate in tubo di acciaio zincato conforme alle norme CEI EN 61386-21 con marchio IMQ.

Tale tubo dovrà essere provvisto di giunzioni, curve e derivazioni atte a garantire la continuità metallica secondo IEC 614-1.

Il diametro interno del tubo dovrà essere scelto in funzione del diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi contenuti, secondo i seguenti coefficienti moltiplicativi, al fine di rendere agevole l'infilaggio:

1,3 per circuiti luce e FM e simili

2,5 per linee telefoniche e diffusione sonora

La grandezza minima da utilizzare è 20.

Sempre allo scopo di agevolare l'infilaggio, le tratte fra due cassette di derivazione non dovranno avere curve che in totale superano i 180°.

I tratti rettilinei fra due cassette di derivazione invece non dovranno superare i 10 m.

I raccordi con i canali metallici dovranno essere eseguiti con appositi passacavi che mantengano il grado di protezione meccanica IP 4X.

Tubo in plastica tipo rigido

Le condutture non incassate potranno essere eseguite con tubo in PVC rigido serie pesante conforme alle norme CEI EN 61386-21 con marchio IMQ.

Per quanto riguarda i criteri di dimensionamento e di infilaggio dei conduttori valgono le indicazioni fornite per i tubi metallici.

Tubo in plastica pieghevole

Per le condutture incassate sotto intonaco verranno impiegati tubi in PVC tipo pieghevole pesante conformi alle norme CEI EN 61386-22 con marchio IMQ.

Per quanto riguarda i criteri di dimensionamento e di infilaggio dei conduttori valgono le indicazioni fornite per i tubi metallici.

Passacavi resistenti al fuoco

Negli attraversamenti di pareti che separano due diversi compartimenti antincendio il passaggio dovrà essere realizzato con appositi passacavi che garantiscono la necessaria resistenza al fuoco.

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12.5 Cassette di derivazione

Tutte le derivazioni e le giunzioni sui conduttori dovranno essere eseguite entro le cassette di derivazione; non è ammesso pertanto eseguirle nelle scatole di contenimento di prese, interruttori, ecc. oppure entro gli apparecchi d'illuminazione o nelle tubazioni protettive.

Le derivazioni saranno effettuate mediante morsettiere fisse oppure di tipo componibile montate su guide di tipo unificato o con morsetti a cappuccio.

Devono essere osservate le limitazioni indicate dal costruttore in merito a numero e sezione dei conduttori collegati.

Non sono ammessi collegamenti eseguiti con nastrature.

12.6 Tubazioni interrate

Nei percorsi all'esterno i cavi saranno posati nei tubi interrati.

Le dimensioni geometriche delle sezioni dei cavidotti sono indicate negli elaborati di progetto.

Dovranno essere impiegati cavidotti in materiale plastico rigido conforme alle norme CEI EN 50086-1 e CEN EN 50086-2-4.

Il reinterro e l'eventuale rifacimento della pavimentazione interessata dagli scavi per l'apertura di trincee dovrà essere effettuata a perfetta regola d'arte.

L'Impresa dovrà eseguire, dove ciò si presuma necessario, degli assaggi per accertare l'assenza di ostacoli nel sottosuolo e per rilevare l'eventuale presenza di altre opere o di condutture di altri servizi.

Nel caso di incroci o parallelismi con altre tubazioni sotterranee quali reti TELECOM, ENEL, GAS, ACQUEDOTTO, FOGNATURA, l'Impresa dovrà rispettare le mutue distanze e le protezioni imposte dagli Enti preposti alla loro gestione.

Le tubazioni interrate saranno poste in opera negli scavi predisposti su fondo resistente, non accidentato, sul quale sarà costruito un letto di sabbia di opportuno spessore.

La tubazione da interrare sarà posata con andamento regolare. E' fatto obbligo all'Appaltatore di assicurarsi che, ad eccezione dei punti obbligati, non risultino contropendenze dei tubi che possano provocare eventuale accumulo di acqua.

Per ogni tubo deve essere introdotto il filo di ferro zincato di traino per la tesa successiva del cavo elettrico.

I pozzetti di derivazione, prefabbricati o gettati in opera, e i relativi chiusini dovranno essere delle dimensioni indicate negli elaborati di progetto.

Art. 13 - SCAVI E FONDAZIONI 13.1 Scavi Nell'esecuzione di opere in sede stradale o di opere sotterranee, l'Impresa deve attenersi, oltre che alle istruzioni impartite dalla Direzione Lavori, anche a tutte le norme fissate da regolamenti e dalle disposizioni degli enti pubblici e privati interessati. I tracciati e le sede sono sempre stabiliti dalla Direzione Lavori ed eventuali varianti ad essi, che siano imposte da ostacoli imprevisti, devono essere approvati dalla Direzione Lavori. Tanto durante i lavori di disfacimento delle pavimentazioni o di scavo, quanto durante quelli relativi alla costruzione di manufatti sotterranei, l'Impresa è tenuta: a) ad assicurare la circolazione stradale ed a mantenere i transiti e gli accessi carrai, pedonali;

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b) a collocare sbarramenti protettivi ed a predisporre, a tutela dell'incolumità pubblica, nelle ore diurne e notturne, le segnalazioni previste dalle disposizioni di legge o prescritte dagli enti interessati;

c) a sorreggere opportunamente i cavi, le tubazioni ed ogni altra opera di terzi che fossero interessati dai lavori;

d) a segnalare gli scavi per un adeguato periodo di tempo, successivo ai lavori, con opportuni cartelli, nel caso di banchina franosa o ciglio cedevole, al fine di garantire la sicurezza di transito.

Agli effetti della applicazione dei prezzi lo scavo viene considerato in qualsiasi natura di terreno esclusa la roccia. Sono da considerare rocce oltre a quelle dure, compatte, granitiche, anche le rocce eruttive, le rocce omogenee (travertini, dologne) di volume superiore a m3 0,35. Qualora in alcuni tratti non sia possibile eseguire gli scavi con mezzi meccanici, l'Impresa eseguirà lo scavo a mano. All'Impresa non sarà riconosciuto alcun sovrapprezzo per tale evenienza poichè questo onere si deve intendere valutato nella remunerazione complessiva delle opere di scavo. 13.2 Scavi di fondazione per pali Per scavi di fondazione si intendono gli scavi da eseguirsi entro perimetri chiusi e ricadenti al disotto del piano orizzontale. Le pareti degli scavi di fondazione sono da prevedersi verticali: l'Impresa dovrà pertanto provvedere a sua cura e spese a contenere le pareti stesse mediante adeguate opere di sostegno. La misura degli scavi per getti di fondazione sarà effettuata senza tener conto dei maggiori volumi eseguiti dall'Impresa di sua iniziativa o per armature e sbadacchiature messe in opera o anche per franamenti e rilasci. 13.3 Scavi per posa delle tubazioni Prima di iniziare lo scavo vero e proprio si dovrà procedere al disfacimento della pavimentazione stradale. L'Impresa deve rilevare la posizione di cippi o di segnali indicatori di condutture sotterranee, termini di proprietà e di segnaletica orizzontale, allo scopo di poter assicurare durante il susseguente ripristino la loro rimessa in sito con la maggior esattezza possibile. I disfacimenti devono essere limitati alla superficie strettamente indispensabile per l'esecuzione degli scavi e devono essere condotti in modo da ridurre al minimo gli oneri per i ripristini, assicurando in pari tempo la massima riutilizzabilità degli elementi di pavimentazione disfatta. In particolare il materiale arido (ghiaia o pietrame) costituente la eventuale massicciata, deve essere accatastato a parte in modo da poter essere reimpiegato all'atto del riempimento per colmare lo stato superiore dello scavo. L'Impresa deve eseguire dove ciò si presuma necessario, degli assaggi per accertare l'assenza di ostacoli nel sottosuolo e per rilevare l'eventuale presenza di altre opere o di condutture di altri servizi. Quando vi sia pericolo di franamento, gli scavi devono essere convenientemente armati. Gli scavi devono essere mantenuti asciutti, occorrendo anche con l'uso di pompe; nel caso di scavo di brevi tratti, in galleria, in corrispondenza dell'attraversamento di muri, assi pedonali o carrai, ecc. ed in particolare quando lo scavo corra parallelo ed a breve distanza da muri o fondazioni superficiali, l'Impresa deve prendere tutti i provvedimenti atti a garantire la stabilità del terrapieno e delle opere preesistenti. L'Impresa deve collocare regolarmente lungo la trincea il materiale scavato, lasciando una banchina praticabile almeno da una parte di essa. L'Impresa deve segnalare immediatamente agli enti interessati, per gli interventi del caso, ogni eventuale guasto riscontrato o provocato durante

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l'esecuzione degli scavi alle condutture, agli altri servizi pubblici, o cavi ENEL, nonchè le fughe e le infiltrazioni da vicine condotte di gas o di acqua. L'Impresa deve provvedere ad effettuare lo spostamento provvisorio e la rimozione di impianti, ostacoli o relitti che non richiedano l'intervento diretto del proprietario. 13.4 Reinterri Il reinterro e cioè il riempimento della trincea dopo la posa in opera dei cavi o dei tubi, deve essere effettuato, salvo diverse disposizioni della Direzione Lavori, in più strati successivi dello spessore max di cm 20 ciascuno con il materiale proveniente dallo scavo; questo deve essere fortemente compresso ed irrorato in modo da evitare il verificarsi di successivi cedimenti. Qualora si disponga del materiale arido (ghiaia o pietrame) ricavato dal rifacimento delle pavimentazioni e non vi siano disposizioni in contratto, la parte superiore dello scavo deve essere colmata con detti materiali. Lo strato a contatto delle tubazioni deve essere di sabbia o terriccio ottenuto dal passaggio ad un vaglio con maglia non superiore a cm 3. La terra o gli altri materiali di scavo non riutilizzabili provenienti dal disfacimento delle pavimentazioni e dei sottofondi che risultassero esuberanti devono essere trasportati alle scariche pubbliche o sistemati in modo da non costituire ostacolo od arrecare danno a terzi. L'Impresa deve rispondere nei riguardi del Committente o di altri enti interessati, a norma dei regolamenti e dei Capitolati vigenti, degli eventuali cedimenti che si dovessero verificare in prosieguo di tempo a causa del cedimento del fondo ed alla manutenzione del reinterro stesso, fino a benestare dell'ente interessato o fino a regolare consegna ad altre ditte per l'esecuzione dei ripristini. 13.5 Rifacimento delle pavimentazioni Il rifacimento delle pavimentazioni interessate da scavi per l'apertura di trincee deve essere effettuato a perfetta regola d'arte e secondo le disposizioni impartite dagli enti proprietari ai quali spetta il collaudo qualitativo del lavoro. L'Impresa è tenuta a mettere in sito i cippi ed a ripristinare la segnaletica orizzontale rimossa durante il disfacimento della pavimentazione. L'Impresa deve rispondere nei riguardi dell'ente interessato a norma del regolamento vigente, di eventuali cedimenti che si verificassero in prosieguo di tempo alle pavimentazioni rifatte. 13.6 Getti in calcestruzzo Il cemento per i getti in calcestruzzo dovrà essere approvvigionato a cura e spese dell'Impresa ed essere normalmente del tipo Portland 650. Gli inerti dovranno provenire da cave riconosciute idonee ed essere preventivamente accettati dalla Direzione Lavori che si riserva, se del caso, di prescrivere prelievi di campioni da sottoporre alle prove e controlli che riterrà più opportuni. Gli inerti dovranno essere lavati e graduati in classi in modo da ottenere una curva granulometrica. L'acqua dovrà essere chimicamente adatta e scevra di materiali di sospensione. Per quanto sopra non precisato, la qualità degli inerti, dell'acqua e dei cementi dovrà anche corrispondere alle prescrizioni del R.D. 16.11.39 n. 2229 e successivi. Gli impasti saranno confezionati di regola con mezzi meccanici di adeguata potenzialità e mescolati per un tempo sufficiente, a giudizio della Direzione Lavori, ad ottenere un omogeneo conglomerato. Non sarà consentita la confezione del calcestruzzo con temperature inferiori a 0 gradi C., se non potrà essere assicurato il relativo disgelo degli inerti ed il riscaldamento dell'acqua. La Direzione Lavori si riserva la facoltà di controllo in qualunque momento della granulometria di ciascuna classe di inerti, dei pesi separati degli inerti stessi, dell'acqua e del cemento; non saranno ammessi scarti superiori al 2% in peso per il cemento e per l'acqua e superiori al 5% in peso per ogni

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singola classe di inerti, e per quanto sopra non precisato, la confezione del calcestruzzo dovrà corrispondere anche alle prescrizioni contenute nel citato R.D. 16.11.39 n. 2229 e successivi. L'Impresa non dovrà iniziare alcun getto senza il preventivo benestare della Direzione Lavori. Le superfici in vista dei calcestruzzi, in particolare quelle esposte alle azioni meteoriche o soggette all'azione dell'acqua, dovranno risultare prive di sbavature e vespai; quelle che dovessero presentare irregolarità dovranno essere riparate subito dopo il disarmo con malta di cemento previa scalpellatura e ravvivamento. La Direzione Lavori si riserva la facoltà di prelevare l'impasto durante l'esecuzione nonchè campioni delle opere finite per sottoporli a tutte quelle prove e controlli che riterrà opportuni. In linea generale gli inerti da impiegarsi nella confezione dei calcestruzzi per fondazioni avranno diametro massimo di 30 mm; potranno però essere impiegati elementi di dimensioni maggiori qualora la Direzione Lavori lo ritenga opportuno. La dosatura normale media sarà di 200 kg di cemento per 0,80 m3 di ghiaia lavata mista a 0,40 m3 di sabbia. E' vietata nel modo più assoluto l'aggiunta di acqua durante l'assestamento nei casseri. In ogni caso il costipamento del conglomerato dovrà essere proseguito fino alla eliminazione di ogni vuoto e fino a quando in superficie si sarà formato un velo d'acqua. Le riprese dei getti dovranno essere possibilmente evitate. Nel caso che si debba gettare conglomerato fresco a contatto con conglomerato che abbia già iniziato la presa, si dovrà scalpellare e pulire al velo la superficie del vecchio conglomerato per far sporgere la ghiaia ed il pietrisco. Parte II - MODALITA’ DI ESECUZIONE

Art. 14 - CORRISPONDENZA DEI LAVORI ALLE NORME E PR ESCRIZIONI VIGENTI

I lavori, oggetto del presente Capitolato, devono corrispondere alle prescrizioni vigenti alla data di esecuzione delle opere.

In particolare dovranno essere rispettate le seguenti norme:

LEGISLAZIONE ITALIANA. CIRCOLARI MINISTERIALI

L. 1° marzo 1968, n. 186 Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed elettronici.

L. 18 ottobre 1977, n. 791 Attuazione della direttiva del Consiglio della Comunità Europea (n. 72/23/CEE) relativa alle garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro alcuni limiti di tensione.

D.M. 24 novembre 1984 Norme di sicurezza antincendio per il trasporto, la distribuzione, l’accumulo e l’utilizzazione del gas naturale con densità non superiore a 0,8.

D.M. 16 novembre 1999 Modificazione al D.M. 24 novembre 1984 recante titolo « Norme di sicurezza antincendio per il trasporto, la distribuzione, l’ accumulo e l’ utilizzazione del gas naturale con densità non superiore a 0,8.

D.P.R. 6 giugno 2001 n. 380 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia.

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D. Lgs 25 novembre 1996 , n. 626 Attuazione della direttiva 93/68/CEE in materia di marcatura CE del materiale elettrico destinato ad essere utilizzato entro taluni limiti di tensione.

D.P.R. 22 ottobre 2001, n. 462 Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi.

D.M. 24 maggio 2002 Norme di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli impianti di distribuzione stradale di gas naturale per autotrazione.

D.M. 28 giugno 2002 Rettifica dell’allegato al decreto 24 maggio 2002, recante norme di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli impianti di distribuzione stradale di gas naturale per autotrazione. D.P.C.M. 8 luglio 2003 Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni e i campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 Hz) generati dagli elettrodotti. D.M. 22 ottobre 2007 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la installazione di motori a combustione interna accoppiati a macchina generatrice elettrica o a macchina operatrice a servizio di attività civili, industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi.

D.M. 22 gennaio 2008, n. 37 e s.m.i. Regolamento concernente l’attuazione dell’art. 11 – quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici.

D.Lgs 9 aprile 2008, n. 81 Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro

COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO – CEI

0-16 2008/07 2^ Ed., V2 2009/04 Regola tecnica di riferimento per la connessione di utenti passivi alle reti AT ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica.

3-23 2005/03 Ed 3^ Segni grafici per schemi. Schemi e piani di installazione architettonici e topografici.

11-1 1999/01 Ed 9^, V1/Ec 2001/10

Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in corrente alternata

11-17 2006/07 Ed 3^ Impianti di produzione, trasporto e distribuzione pubblica di energia elettrica. Linee in cavo.

11-35 2004/12 Ed. 2^ Guida per l’esecuzione per cabine elettriche ME/BT del cliente/utente finale.

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11-37 2003/07 Ed. 2^ Guida per l’esecuzione degli impianti di terra nei sistemi utilizzatori di energia alimentati a tensione maggiore di 1 kV. 64-8 2007/01 Ed 6^, V1 2008, v2 2009, V3 2011 Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Part 1÷7

64-12 1998/02 Ed. 1^, V1 2003/06 Guida per l'esecuzione dell'impianto di terra negli edifici per uso residenziale e terziario.

64-14 2007/2 Ed 2^ Guida alle verifiche degli impianti elettrici utilizzatori.

64-50 2007/06 Ed. 5^ Edilizia ad uso residenziale e terziario Guida per l'integrazione degli impianti elettrici utilizzatori e per la predisposizione di impianti ausiliari, telefonici e di trasmissione dati negli edifici. Criteri generali.

79 Impianti di antieffrazione, antiintrusione, antifurto e antiaggressione

81-10 2006/04 Ed. 1^ Protezione contro i fulmini. Parti 1÷4

99-2 2011/03 EN 61936-1 Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in c.a. Parte 1:Prescrizioni comuni 99-3 2011/03 EN 50522 Messa a terra degli impianti elettrici a tensione superiore a 1 kV in c.a.

ENTE NAZIONALE ITALIANO DI UNIFICAZIONE - UNI

EN 12464-1 2004 Luce e illuminazione. Illuminazione dei posti di lavoro Parte I – Posti di lavoro in interni

EN 1838 2000 Applicazione dell'illuminotecnica Illuminazione di emergenza

ENEL DISTRIBUZIONE SPA

DK 5600 2006/06 Ed. 5^ Criteri di allacciamento di clienti alla rete MT della distribuzione. 2008/12 Ed. 1^ Guida per le connessioni alla rete elettrica di ENEL Distribuzione. Linea guida per l’applicazione del § 5.1.3 dell’Allegato al D.M. 29.05.08. Distanza di prima approssimazione (DPA) da linee e cabine elettriche. Guida per la realizzazione dei cavidotti MT-BT e degli alloggiamenti per i gruppi di misura.

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Cabine secondarie Distanze di sicurezza da altri impianti. Tavole C1.1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, C2.1 Dovranno inoltre essere osservati:

Leggi, decreti e regolamenti nazionali, regionali, comunali

Disposizioni dell’Ente fornitore dell’energia elettrica

Disposizioni della Società concessionaria per il servizio telefonico

Disposizioni della Società concessionaria per la distribuzione del gas

Art. 15 -TRACCIAMENTI

Prima di porre mano ai lavori l’Appaltatore è obbligato ad eseguire a sua cura e spese il tracciamento completo dei percorsi delle condutture e della posizione dei centri luminosi, dei comandi e dei quadri e di farlo approvare dalla Direzione Lavori.

Qualora la Direzione Lavori riscontrasse errori nei tracciamenti e quindi anche nell’esecuzione, l’Appaltatore dovrà provvedere a sua cura e spese alla correzione del mal eseguito.

Art. 16 - CARATTERISTICHE GENERALI

16.1 Protezione contro i contatti indiretti

La protezione contro i contatti indiretti deve essere assicurata dall’installazione di interruttori magnetotermici e differenziali coordinati con l’impianto di terra.

L’impianto di terra dovrà essere conforme alle norme CEI 64-8 e 64-12.

A tale impianto di terra dovranno essere collegate le masse e le masse estranee.

16.2 Protezione delle condutture dalle sovracorrenti

Le condutture dovranno essere protette contro le sovracorrenti causate da sovraccarichi o da corti circuiti, in conformità a quanto prescritto dalle norme CEI 64-8.

Il minimo potere di interruzione degli eventuali interruttori automatici installati a valle dei quadri di fabbricato dovrà essere 6 kA.

16.3 Selettività

Ai fini della continuità e funzionalità ottimale del servizio elettrico dovrà essere curato il coordinamento selettivo dell’intervento dei dispositivi di protezione in serie, in particolare degli interruttori automatici differenziali.

Art. 17 - CABINA ELETTRICA

L’energia è consegnata dall’ENEL a 10 kV nel locale di consegna e trasferita in media tensione al locale d’utente. Il limite di separazione con l’impianto dell’utente è costituito dai terminali di uscita in cavo dal quadro MT dell’ENEL .

La linea di alimentazione in media tensione è in cavo isolato con gomma etilenpropilenica, posato in cunicolo.

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Nella cabina d’utente è installato il quadro a media tensione di tipo modulare prefabbricato in armadio chiuso, dotato di interruttori in vuoto. Il quadro è collegato alla linea di ricezione in media tensione ed alimenta il trasformatore. E’ installato un trasformatore da 630 kVA, a secco con avvolgimenti inglobati in isolante solido, con tensione secondaria adatta ad una distribuzione a 400/230 V. Il neutro del trasformatore è collegato francamente a terra. Per poter funzionare alla futura tensione di consegna di 20 kV le apparecchiature di media tensione sono dimensionate per la tensione massima di 24 kV e i trasformatori sono adatti per una doppia tensione 10/20 kV al primario. Il sistema di distribuzione, secondo il modo di collegamento a terra è del tipo TN-C, che prevede il collegamento a terra del sistema e delle masse nel medesimo punto e il conduttore di protezione e di neutro costituito da un unico conduttore PEN. E’ installato infine il quadro generale di distribuzione in bassa tensione, del tipo ad armadio con scomparti modulari e segregazione che garantisce la massima sicurezza di manutenzione, per la distribuzione a 400/230 V dell’energia elettrica. Nella cabina sono alloggiate le apparecchiature per il rifasamento fisso dei trasformatori. Art. 18 - DISTRIBUZIONE PRINCIPALE

Il quadro generale alimenta tramite condutture poste in canale i quadri elettrici di zona.

Il quadro generale deve essere, conforme alla norma CEI 17-113.

I quadri di zona devono essere conformi alle norme CEI 23-49 e 23-51.

La sezione delle condutture va calcolata in relazione alla potenza prevista e, ai fini della caduta di tensione, sulla base della lunghezza delle condutture stesse.

Il sistema di distribuzione, secondo il modo di collegamento a terra, è del tipo TN, che prevede il collegamento a terra del sistema e delle masse nello stesso punto .

Art. 19 - DISTRIBUZIONE SECONDARIA

I quadri di zona o impianto alimentano tramite condutture poste in canali o tubazioni le singole utenze.

Il quadro di zona o impianto contiene le apparecchiature di sezionamento, comando e protezione dei circuiti contro le sovracorrenti e le protezioni differenziali ad alta sensibilità (Id ≤ 30 mA), adatti per correnti alternate differenziali sinusoidali e per correnti differenziali unidirezionali pulsanti (Tipo A); resistenti agli interventi intempestivi dovuto a sovratensioni (1000A VDE 0432 T2). Il potere di interruzione non sarà inferiore a 6 KA.

Il quadro dovrà anche alloggiare il trasformatore per l’alimentazione dei circuiti ausiliari di comando e segnalazione.

Art. 20 - IMPIANTO DI TERRA

L’impianto di terra deve essere conforme alle norme CEI 11-1, 11-35, 11-37, 64-8 e 64-12.

E' già installato un dispersore interrato in tutta l’area del Complesso, al quale deve essere collegato il dispersore da realizzare intorno alla cabina.

L’impianto di terra deve essere verificato ed eventualmente integrato a carico dell’Impresa a mezzo organismo abilitato di cui al DPR 462/01.

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Il conduttore di protezione deve essere distribuito a tutte le prese e a tutti gli apparecchi utilizzatori fissi.

Dovranno essere realizzati i collegamenti equipotenziali principali collegando le masse estranee che entrano nel volume dell’edificio al collettore di terra.

Art. 21 - VERIFICHE E PROVE IN CORSO D’OPERA DEGLI IMPIANTI

Durante il corso dei lavori, la Committente si riserva di eseguire verifiche e prove preliminari sugli impianti o parti di impianti, in modo da poter tempestivamente intervenire qualora non fossero rispettate le condizioni del presente Disciplinare.

Le verifiche potranno consistere nell’accertamento della rispondenza dei materiali impiegati con quelli stabiliti, nel controllo delle installazioni secondo le disposizioni convenute (posizioni, percorsi, ecc.), nonché in prove parziali di isolamento e di funzionamento ed in tutto quello che può essere utile allo scopo accennato.

Dei risultati delle verifiche e prove preliminari di cui sopra, si dovrà compilare regolare verbale.

Art. 22 - LAVORI EVENTUALI NON PREVISTI

Per l'esecuzione di lavori non previsti e per i quali non siano stati convenuti i relativi prezzi, o si procederà al concordamento dei nuovi prezzi con le norme dell'articolo 163 del Regolamento LL.PP. D.P.R. 05.10.2010 n. 207 (ex 136 D.P.R. 554/99), o si provvederà in economia con operai, mezzi d'opera e provviste fornite dall'Appaltatore (a norma degli articoli 173÷177 dello stesso Regolamento – ex 142÷148 D.P.R. 554/99) o da terzi.

Gli operai forniti per le opere in economia dovranno essere idonei ai lavori da eseguirsi e provvisti dei necessari attrezzi. Le macchine ed attrezzi dati a noleggio dovranno essere in perfetto stato di servibilità e provvisti di tutti gli accessori necessari per il loro regolare funzionamento.

Saranno a carico dell'Appaltatore la manutenzione degli attrezzi e delle macchine e le eventuali riparazioni, in modo che essi siano sempre in buono stato di servizio.

I mezzi di trasporto per i lavori in economia dovranno essere forniti in pieno stato di efficienza.

Parte III - ORDINE DA TENERSI NELL'ANDAMENTO DEI LA VORI

Art. 23 - ORDINE DA TENERSI NELL'ANDAMENTO DEI LAVO RI

In genere, l'Appaltatore avrà la facoltà di sviluppare i lavori nel modo che crederà più conveniente per darli perfettamente compiuti nel termine contrattuale, purchè esso, a giudizio della Direzione dei Lavori, non riesca pregiudizievole alla buona riuscita delle opere e agli interessi del Committente.

La Committente si riserva, in ogni modo, il diritto di ordinare l'esecuzione di un determinato lavoro entro un prestabilito termine di tempo o di disporre l'ordine di esecuzione dei lavori nel modo che riterrà più conveniente, specialmente in relazione alle esigenze dipendenti dalla esecuzione di opere e alla consegna delle forniture escluse dall'appalto, senza che l'Appaltatore possa rifiutarsi o farne oggetto di richiesta di speciali compensi.

L'Appaltatore presenterà alla Direzione dei Lavori per l'approvazione, prima dell'inizio dei lavori, il programma operativo dettagliato delle opere e dei relativi importi a cui si atterrà nell'esecuzione delle opere.

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CAPITOLO III

DISPOSIZIONI PARTICOLARI RIGUARDANTI L'APPALTO E MO DO DI VALUTARE I LAVORI

Art. 24 - MODALITA’ DI STIPULAZIONE DEL CONTRATTO E DOCUMENTI CHE NE FANNO PARTE

La stipulazione del contratto d’appalto deve aver luogo entro 60 giorni dall’aggiudicazione definitiva dell’appalto.

Se la stipula del contratto o la sua approvazione, ove prevista, non avviene nei termini fissati, l’impresa può mediante atto notificato alla stazione appaltante sciogliersi da ogni vincolo o recedere dal contratto.

All’aggiudicatario non spetta alcun indennizzo salvo il rimborso delle spese contrattuali documentate.

Se è intervenuta la consegna dei lavori in via d’urgenza, l’impresa ha diritto al rimborso delle spese sostenute per l’esecuzione dei lavori ordinate dal Direttore dei Lavori ivi compresi quelle per opere provvisionali.

Art. 25 - DOCUMENTI FACENTI PARTE INTEGRANTE DEL CO NTRATTO

Fanno parte integrante del contratto d’appalto, oltre al presente Capitolato Speciale, gli elaborati di progetto e cioè:

- Relazione Tecnica - Disegni planimetrici con l'ubicazione delle apparecchiature e delle condutture elettriche - Particolari costruttivi - Schemi circuitali

e i seguenti documenti:

- Elenco dei Prezzi Unitari

- Piani di Sicurezza

- Cronoprogramma

- Polizze di Garanzia

Art. 26 - RISERVATEZZA DEL CONTRATTO

Il Contratto, come pure i suoi allegati, devono essere considerati riservati fra le parti. Ogni informazione o documento che divenga noto in conseguenza od in occasione dell’esecuzione del Contratto, non potrà essere rivelato a terzi senza il preventivo accordo fra le parti. In particolare, l’Appaltatore non può divulgare notizie, disegni e fotografie riguardanti le opere oggetto dell’Appalto né autorizzare terzi a farlo.

Art. 27 - DOMICILIO DELL’APPALTATORE

Ai sensi dell’art. 2 del Capitolato Generale l’appaltatore deve avere domicilio nel luogo nel quale ha sede l’ufficio di direzione lavori, ove non abbia in tal luogo uffici propri, deve eleggere domicilio presso gli uffici comunali, o lo studio di un professionista o gli uffici di società legalmente riconosciuta. Tutte le intimazioni, le assegnazioni di termini ed ogni altra notificazione o comunicazione dipendente dal contratto di appalto sono fatte dal direttore dei lavori o dal responsabile unico del procedimento, ciascuno relativamente agli atti di propria competenza, a mani

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proprie dell’appaltatore o di colui che lo rappresenta nella condotta dei lavori oppure devono essere effettuate presso il domicilio eletto come sopra riportato.

Art. 28 – CAUZIONE PROVVISORIA E CAUZIONE DEFINITIV A

Ai sensi dell’art. 75 del D. Lgs. n. 163/2006, al quale si rinvia, l’offerta è corredata da una garanzia pari al due per cento del prezzo base indicato nel bando o nell’invito, sotto forma di cauzione o di fideiussione.

Ai sensi dell’art. 113, del D.Lgs. n. 163/2006, l’esecutore dei lavori è obbligato a costituire una garanzia fidejussoria del 10% dell’importo contrattuale.

In caso di aggiudicazione con ribasso d’asta superiore al 10% la garanzia fidejussoria è aumentata di tanti punti percentuali quanti sono quelli eccedenti il 10%; ove il ribasso sia superiore al 20%, l’aumento è di due punti percentuali per ogni punto di ribasso superiore al 20%.

La garanzia fideiussoria è progressivamente svincolata a misura dell’avanzamento dell’esecuzione, nel limite massimo del 75 per cento dell’iniziale importo garantito. Lo svincolo, nei termini e per le entità anzidetti, è automatico, senza necessità di benestare del committente, con la sola condizione della preventiva consegna all’istituto garante, da parte dell’appaltatore o del concessionario, degli stati di avanzamento dei lavori o di analogo documento, in originale o in copia autentica, attestanti l’avvenuta esecuzione. L’ammontare residuo, pari al 25 per cento dell’iniziale importo garantito, è svincolato secondo la normativa vigente. Sono nulle le eventuali pattuizioni contrarie o in deroga. Il mancato svincolo nei quindici giorni dalla consegna degli stati di avanzamento o della documentazione analoga costituisce inadempimento del garante nei confronti dell’impresa per la quale la garanzia è prestata. La mancata costituzione della garanzia determina la revoca dell’affidamento e l’acquisizione della cauzione provvisoria da parte del soggetto appaltante o concedente, che aggiudica l’appalto o la concessione al concorrente che segue nella graduatoria. La garanzia copre gli oneri per il mancato od inesatto adempimento e cessa di avere effetto solo alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o del certificato di regolare esecuzione.

La cauzione deve essere costituita esclusivamente mediante fideiussione bancaria o polizza fidejussoria assicurativa o fideiussione rilasciata dagli intermediari finanziari iscritti nell’elenco speciale di cui all’art. 107 del D.Lgs. 11.09.1993 n. 385 “Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia” e successive modificazioni, che svolgono in via esclusiva o prevalente l’attività di rilascio delle garanzie.

La garanzia fidejussoria dovrà prevedere espressamente la rinuncia al beneficio della preventiva escussione del debitore principale, la rinuncia all’eccezione di cui all’art. 1957, comma 2, del codice civile, nonché l’operatività della garanzia medesima entro quindici giorni a semplice richiesta scritta della stazione appaltante.

Art. 29 - RIDUZIONE DELLE GARANZIE

A norma dell’art. 40, comma 7, del D.Lgs. 163/2006 l’importo della garanzia e del suo eventuale rinnovo è ridotto del cinquanta per cento per gli operatori economici ai quali venga rilasciata da organismi accreditati, ai sensi delle norme europee della serie UNI CEI EN 45000 E della serie UNI CEI EN ISO/IEC 17000, la certificazione del sistema di qualità conforme alle norme europee della serie UNI CEI ISO 9000, ovvero la dichiarazione della presenza di elementi significativi e tra loro correlati di tale sistema.

Art. 30 - ASSICURAZIONI A CARICO DELL’IMPRESA

A norma dell’art. 129 del D. Lgs. 163/06, l’Appaltatore produrrà prima dell’inizio dei lavori una polizza assicurativa stipulata nella forma “Contractors All Risks” (C.A.R.) che tenga indenne la Stazione Appaltante da tutti i rischi di esecuzione determinati da qualunque causa, ad eccezione di quelli derivanti da errori di progettazione, da insufficiente progettazione, da azione di terzi o da

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cause di forza maggiore. Le somme assicurate sono pari a € 174.971,57 per opere ed impianti permanenti e temporanei (partita 1) e a € 174.971,57 per opere e impiantiti preesistenti. (Partita 2) e € 175.000,00 per demolizione e sgombero (partita 3) Tale Polizza assicurativa prevede anche la garanzia di responsabilità civile per danni a terzi nell’esecuzione dei lavori per un massimale minimo di € 1.000.000,00 sino alla data di emissione del certificato di collaudo provvisorio o di regolare esecuzione.

Art. 31 - ORDINI DI SERVIZIO

Il Direttore dei Lavori impartisce tutte le disposizioni e istruzioni all’Appaltatore mediante un ordine di servizio, redatto in duplice copia sottoscritto dal Direttore dei Lavori emanante e comunicato all’Appaltatore che lo restituisce firmato per avvenuta conoscenza.

L’ordine di servizio non costituisce sede per l’iscrizione di eventuali riserve all’appaltatore.

Art 32 - CONSEGNA, INIZIO E ESECUZIONE DEI LAVORI

Il Direttore dei Lavori, la cui nomina verrà tempestivamente comunicata dalla stazione appaltante all’aggiudicatario provvederà, entro 45 giorni dalla stipula del contratto, ed anche prima nel caso di urgenza, alla consegna dei lavori, dandone atto in apposito verbale redatto in doppio esemplare firmato dal Direttore lavori e dall’appaltatore.

Il Direttore dei Lavori comunica all’Appaltatore il giorno ed il luogo in cui deve presentarsi per ricevere la consegna dei lavori, munito del personale idoneo nonché delle attrezzature e dei materiali necessari per eseguire, ove occorra, il tracciamento dei lavori secondo i piani, profili e disegni di progetto. Sono a carico dell’Appaltatore gli oneri per le spese relative alla consegna, alla verifica ed al completamento del tracciamento che fosse già stato eseguito a cura della stazione appaltante.

Su indicazione del Direttore dei Lavori devono essere collocati a cura dell’Appaltatore, picchetti, capisaldi, sagome, termini, ovunque si riconoscano necessari.

Il Direttore dei Lavori procederà alla consegna dell’area, redigendo un verbale in contraddittorio con l’Appaltatore in duplice copia firmato dal Direttore dei Lavori e dall’Appaltatore. Dalla data del verbale di consegna decorre il termine utile per il compimento dei lavori.

Se nel giorno fissato e comunicato l’Appaltatore non si presenta a ricevere la consegna dei lavori, il Direttore dei Lavori fissa una nuova data, i termini per l’esecuzione decorrono comunque dalla data della prima convocazione.

Decorso inutilmente il termine anzidetto è facoltà della Stazione Appaltante risolvere il contratto e incamerare la cauzione.

Il Direttore dei Lavori è responsabile della corrispondenza del verbale di consegna dei lavori all’effettivo stato dei luoghi.

Secondo quanto previsto dal programma dei lavori ovvero dal progetto esecutivo dell’intervento, la consegna dei lavori può essere suddivisa in consegne parziali alle quali seguiranno altrettanti verbali considerando quale data di consegna, a tutti gli effetti di legge, quella dell’ultimo verbale di consegna parziale.

Nel caso di subentro di un Appaltatore ad un altro nell’esecuzione dell’appalto, il Direttore dei Lavori redige apposito verbale in contraddittorio con entrambi gli appaltatori per accertare la reale consistenza dei materiali, dei mezzi d’opera e di quant’altro il nuovo Appaltatore deve assumere dal precedente, oltre ad indicare eventuali indennità da corrispondersi.

Art. 33 - SOSPENSIONI, RIPRESE E PROROGHE DEI LAVORI

Qualora circostanze speciali impediscano in via temporanea che i lavori procedano utilmente secondo quanto contenuto e prescritto dai documenti contrattuali, il Direttore dei Lavori può

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ordinarne la sospensione redigendo apposito verbale, indicando le ragioni e l’imputabilità anche con riferimento alle risultanze del verbale di consegna.

I termini di consegna si intendono prorogati di tanti giorni quanti sono quelli della sospensione; analogamente si procederà nel caso di sospensione o ritardo derivanti da cause non imputabili all’Appaltatore.

Durante la sospensione dei lavori, il Direttore dei Lavori può disporre visite in cantiere volte ad accertare le condizioni delle opere e la consistenza delle attrezzature e dei mezzi eventualmente presenti, dando, ove occorra, disposizioni nella misura strettamente necessaria per evitare danni alle opere già eseguite, alle condizioni di sicurezza del cantiere e per facilitare la ripresa dei lavori.

La ripresa dei lavori viene effettuata dal Direttore dei Lavori, redigendo opportuno verbale di ripresa dei lavori, non appena sono cessate le cause della sospensione. Detto verbale è firmato dall’Appaltatore ed inviato alla committenza. Nel verbale di ripresa il Direttore dei Lavori deve indicare il nuovo termine contrattuale.

Nel caso che i lavori debbano essere totalmente o definitivamente sospesi per cause di forza maggiore o per cause dipendenti direttamente od indirettamente dal Committente, l’Appaltatore, oltre alla corrispondente proroga dei tempi di consegna, ha diritto, dopo 150 (centocinquanta) giorni consecutivi di sospensione, o dopo la notifica da parte del Committente della definitiva sospensione dei lavori:

– al rimborso delle spese vive di cantiere sostenute durante il periodo di sospensione;

– al pagamento del nolo per le attrezzature installate, oppure al pagamento delle spese di rimozione, trasporto e ricollocamento in opera delle stesse, e ciò a scelta del Direttore dei Lavori;

– al pagamento, nei termini contrattuali, dell’importo delle opere, prestazioni e forniture eseguite fino alla data di sospensione dei lavori.

Qualora la sospensione non fosse totale, il Direttore dei Lavori, previo accordo fra le parti, stabilirà l’entità della proroga dei termini di consegna e l’ammontare dell’indennizzo da corrispondere all’Appaltatore stesso.

Sospensioni e ritardi saranno presi in considerazione solo se espressamente riconosciuti come tali con annotazione del Direttore dei Lavori sul giornale dei lavori.

Art. 34 - PROGRAMMA DI ESECUZIONE DEI LAVORI E CRO NOPROGRAMMA

Prima dell’inizio dei lavori, l’Appaltatore predispone e consegna al Direttore dei Lavori un proprio programma esecutivo dei lavori ai sensi dell’art. 43 (ex 136 D.P.R. 554/99) comma 10 del Regolamento. I lavori sono comunque eseguiti nel rispetto del cronoprogramma integrante il progetto esecutivo il quale può essere modificato dalla stazione appaltante ogni qual volta che sia necessario alla miglior esecuzione dei lavori.

Art. 35 -TERMINE PER L’ULTIMAZIONE DEI LAVORI

Il tempo utile per l’esecuzione di tutti i lavori compresi nell’appalto è fissato in giorni 180 (centottanta) naturali e consecutivi decorrenti dalla data del verbale di consegna dei lavori. Le fasi di lavoro devono comunque essere coordinate con il programma generale dei lavori.

Art. 36 - PENALI

Ai sensi dell’art. 145 (ex 117 D.P.R. 554/99), del Regolamento nel caso di mancato rispetto del termine indicato per l’esecuzione delle opere, per ogni giorno naturale consecutivo di ritardo nell’ultimazione dei lavori viene applicata una penale pari all’1 per mille dell’importo contrattuale.

Tutte le penali di cui al presente articolo sono contabilizzate in detrazione in occasione del pagamento immediatamente successivo al verificarsi della relativa condizione di ritardo.

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L’importo complessivo delle penali irrogate non può superare il 10% dell’importo contrattuale; qualora i ritardi siano tali da comportare una penale di importo superiore alla predetta percentuale il Responsabile del Procedimento promuove l’avvio delle procedure previste dall’art. 136 del D.Lgs. 163/2006 in materia di risoluzione del contratto.

L’applicazione delle penali di cui al presente articolo non pregiudica il risarcimento di eventuali danni o ulteriori oneri sostenuti dalla Stazione Appaltante a causa dei ritardi.

Art. 37 - RISOLUZIONE E CESSIONE DEL CONTRATTO

Nel caso di ritardo dell’Appaltatore rispetto i termini per l’ultimazione dei lavori superiori a …. giorni (da calcolarsi corrispondente ai giorni per il raggiungimento del massimo della penale pari al 10% dell’importo contrattuale) naturali e consecutivi si procede alla risoluzione del contratto a discrezione della stazione Appaltante e senza obbligo di ulteriore motivazione, ai sensi dell’art. 136 del D. Lgs. n. 163/2006.

La risoluzione del contratto è disposta dalla stazione appaltante nei casi e con le modalità previsti dalla normativa vigente, in particolare dagli articoli 135, 136, 138 e 139 del D. Lgs. n. 163/06.

La stazione appaltante ha diritto di recedere in qualunque tempo dal contratto alle condizioni previste dall’art. 134 del D. Lgs. n. 163/06.

E’ vietata la cessione del contratto sotto qualsiasi forma, ogni atto contrario è nullo di diritto.

Art. 38 - VARIANTI IN CORSO D’OPERA

Variazioni o addizioni al progetto approvato possono essere introdotte solo su specifica disposizione del Direttore dei Lavori e se preventivamente approvate dal Committente nel rispetto delle condizioni e dei limiti indicati all’art. 132 del D. Lgs. 163/2006.

Non può essere introdotta alcuna variazione o addizione al progetto approvato da parte dell’Appaltatore. Nel caso di lavori eseguiti e non autorizzati non verranno pagati e sarà a carico dell’Appaltatore la rimessa in pristino dei lavori e delle opere nella situazione originaria secondo le disposizioni del Direttore dei Lavori.

Non sono considerate varianti, ai sensi del 3° comma dell’art. 132 del D. Lgs. 163/2006, gli interventi disposti dal Direttore dei Lavori per risolvere aspetti di dettaglio, che siano contenuti entro un importo non superiore al 10 % per i lavori di recupero, ristrutturazione, manutenzione e restauro, e al 5 % per tutti gli altri lavori delle categorie di lavoro dell’appalto e che non comportino un aumento dell’importo di contratto stipulato per la realizzazione dell’opera. Sono inoltre ammesse, nell’esclusivo interesse del Committente, le varianti, in aumento o in diminuzione, finalizzate al miglioramento dell’opera e alla sua funzionalità, sempreché non comportino modifiche sostanziali e siano motivate da obiettive esigenze derivanti da circostanze sopravvenute ed imprevedibili al momento della stipula del contratto. L’importo in aumento relativo a tali varianti non può superare il 5 % dell’importo originario del contratto e deve trovare copertura nella somma stanziata per l’esecuzione dell’opera.

Se le Varianti derivano da errori od omissioni del progetto esecutivo come definiti dall’art. 132, comma 1, lett. e) del D. Lgs. n. 163/2006 ed eccedono il quinto dell’importo originario del contratto, la stazione appaltante procede alla risoluzione del contratto con indizione di una nuova gara alla quale è invitato l’aggiudicatario iniziale. La risoluzione del contratto comporta il pagamento dei lavori eseguiti, dei materiali utili e del 10% dei lavori non eseguiti, fino a 4/5 dell’importo del contratto originario.

Ove si evidenzi la necessità di far ricorso all’esecuzione di varianti o addizioni non previste nel contratto, il Direttore dei Lavori promuove la redazione di una perizia suppletiva e di variante.

Ai sensi dell’art. 37 della L.R.V. n. 27/2003, le varianti in corso d’opera sono ammesse, oltre che nei casi previsti dalla legislazione statale, nei seguenti casi: a) modifiche conseguenti a variazioni della programmazione regionale o programmazione di altra amministrazione aggiudicatrice; b)

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prescrizioni imposte in corso d’opera dagli organi competenti in materia di sicurezza, di tutela della salute, dell’ambiente, dei beni storici, artistici e paesaggistici; c) modifiche finalizzate al miglioramento dell’opera e alla sua funzionalità, sulla base delle seguenti condizioni: 1) siano disposte nell’interesse dell’amministrazione aggiudicatrice; 2) l’importo aggiuntivo non sia superiore al venti per cento dell’importo del contratto; 3) la maggiore spesa trovi copertura nell’ambito dell’importo del progetto finanziato; d) modifiche relative ad interventi di edilizia ospedaliera motivate da esigenze derivanti dalla necessità di adeguamento all’evoluzione tecnologica delle attrezzature sanitarie.

Art. 39 - NUOVI PREZZI NON CONTEMPLATI NEL CONTRATT O

Le eventuali variazioni sono valutate mediante l’applicazione dei prezzi di cui all’elenco prezzi contrattuale. Qualora nei prezzi dell’elenco contrattuale non siano previsti prezzi per i lavori in variante, si procede alla formulazione di nuovi prezzi, mediante apposito verbale di concordamento ai sensi dell’art. 163 (ex 136 D.P.R. 554/99), del Regolamento. Più specificamente, i nuovi prezzi delle lavorazioni o materiali si valutano desumendoli dal prezziario della stazione appaltante di cui all’art. 34, comma 1, costituito dagli Elenchi prezzi di progetto, con l’applicazione del ribasso d’asta offerto.

Art. 40 - SUBAPPALTO

Tutte le lavorazioni, a qualsiasi categorie appartengano sono subappaltabili e affidabili in cottimo, fermo restando il rispetto delle prescrizioni, dei limiti e delle condizioni di cui all’art. 118 del D. Lgs. n. 163/06 al quale si rinvia.

Art. 41 - RESPONSABILITA’ NEL SUBAPPALTO

L’appaltatore resta in ogni caso responsabile nei confronti della Stazione appaltante per l’esecuzione delle opere oggetto di subappalto, sollevando la Stazione appaltante medesima da ogni pretesa dei subappaltatori o da richieste di risarcimento danni avanzate da terzi in conseguenza all’esecuzione dei lavori subappaltati.

Il Direttore dei Lavori e il Responsabile del Procedimento, nonché il Coordinatore per l’Esecuzione in materia di sicurezza di cui all’art. 92 del D. Lgs. 81/2008, provvedono a verificare, ognuno per la propria competenza, il rispetto di tutte le condizioni di ammissibilità e del subappalto.

Il subappalto non autorizzato comporta le sanzioni penali previste dall’art. 21 della L. n. 646/1982.

Art. 42 - PAGAMENTO DEI SUBAPPALTATORI

Ai sensi dell’art. 118 del D. Lgs. n. 163/2006, comma 3, l’appaltatore deve trasmettere alla Stazione appaltante, entro 20 giorni dalla data di ciascun pagamento a suo favore, copia delle fatture quietanziate relativamente ai pagamenti a sua volta corrisposti al subappaltatore o cottimista, con l’indicazione delle ritenute di garanzia. Nel caso di mancata trasmissione delle fatture quietanziate, la stazione appaltante sospende il successivo pagamento a favore dell’appaltatore (art. 38, comma 3, L.R.V. n. 27/2003).

Art. 43 - LAVORI A MISURA

La misurazione e la valutazione dei lavori a misura sono effettuate secondo le indicazioni riportate nel capitolato speciale e nelle precisazioni delle singole voci in elenco. In caso diverso sono utilizzate per la valutazione dei lavori le dimensioni nette delle opere eseguite e rilevate sul luogo, senza che l’appaltatore possa far valere criteri di misurazione o coefficienti moltiplicatori che modificano le quantità realmente poste in opera.

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Nella valutazione delle opere non vengono riconosciute le variazioni dimensionali di alcun genere rispetto il progetto, se non quelle preventivamente autorizzate dal Direttore dei Lavori.

Nel corrispettivo per l’esecuzione dei lavori a misura è compresa ogni spesa necessaria per dare l’opera compiuta nel rispetto delle condizioni riportate dal Capitolato Speciale d’Appalto e secondo quelle indicate e previste negli atti progettuali.

La contabilizzazione delle opere e delle forniture avverrà applicando alle quantità eseguite i prezzi unitari dell’elenco prezzi unitari.

Il registro di contabilità è vidimato, prima dell’effettuazione delle iscrizioni contabili, dal responsabile del procedimento e dall’appaltatore senza necessità di ulteriori obblighi formali.

Art. 44 - COSTI PER LA SICUREZZA

I costi per la sicurezza sono valutati in ciascun stato di avanzamento lavori proporzionalmente all’importo dei lavori eseguiti.

Art. 45 - PAGAMENTI IN ACCONTO

Conformemente a quanto stabilito dall’art. 29 del Capitolato Generale, all’appaltatore saranno corrisposti in corso d’opera pagamenti in acconto, ogni qual volta l’ammontare dei lavori eseguiti raggiungano, al netto del ribasso d’asta, della ritenuta e compresi della relativa quota dei costi per la sicurezza un importo non inferiore ad € 50.000,00.

A garanzia dell’osservanza delle norme e delle prescrizioni di contratti collettivi, delle leggi e dei regolamenti sulla tutela, protezione, assicurazione, assistenza e sicurezza, sull’importo netto dei lavori è operata una ritenuta dello 0,50 % da liquidarsi nulla ostando in sede di conto finale.

Il termine per l’emissione dei certificati di pagamento relativi agli acconti del corrispettivo non può superare novanta giorni a decorrere dalla maturazione di ogni stato di avanzamento dei lavori. Il termine per il pagamento degli importi dovuti in base al certificato non può superare i novanta giorni a decorrere dalla data di emissione del certificato stesso (art. 39 L.R.V. n. 27/2003).

Qualora i lavori rimangano sospesi per un periodo superiore a 60 giorni verrà emesso un pagamento in acconto degli importi maturati fino alla data della sospensione.

Art. 46 - PAGAMENTI A SALDO

L’ultimo stato di avanzamento sarà liquidato detraendo dall’importo dei lavori maturati una quota corrispondente alla rata di saldo stabilita in un importo pari al 5 % dell’importo di contratto compresi gli importi di eventuali varianti.

Il Direttore dei Lavori compila il conto finale dei lavori entro 45 giorni dalla data della loro ultimazione e lo trasmette al responsabile del procedimento che esaminati i documenti acquisiti invita l’appaltatore a sottoscriverlo entro un termine non superiore a trenta giorni.

Se l’appaltatore non firma il conto finale nel termine sopra indicato, o se lo sottoscrive senza confermare le domande già formulate nel registro di contabilità, il conto finale si ha come da lui definitivamente accettato. Il Responsabile del Procedimento formula in ogni caso una sua relazione al conto finale.

Ai sensi dell’art. 39 della Legge Regionale del 07.11.2003 n. 27 il termine per l’emissione dei certificati di pagamento relativi al saldo ed i termini per il successivo pagamento, non possono superare i novanta giorni dalla presentazione dello stato di avanzamento dei lavori.

Il pagamento della rata di saldo, disposto entro 90 giorni dall’emissione del Certificato di Collaudo provvisorio ovvero del Certificato di Regolare Esecuzione previa garanzia fideiussoria ai sensi dell’art. 141, comma 9, del D. Lgs. n. 163/2006 non costituisce presunzione di accettazione dell’opera ai sensi dell’art. 1666, secondo comma del codice civile. Salvo quanto disposto dall’art.

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1669 del codice civile, l’appaltatore risponde per la difformità ed i vizi dell’opera, ancorché riconoscibili, purché denunciati dal soggetto appaltante prima che il certificato di collaudo assuma carattere definitivo.

Art. 47 - INTERESSI PER IL RITARDATO PAGAMENTO

Qualora i certificati di pagamento delle rate di acconto e del saldo non siano emessi entro i termini sopra stabiliti, l’importo degli interessi è corrisposto in occasione del primo pagamento utile, in acconto o a saldo, su apposita richiesta dell’esecutore dei lavori.

Il saggio degli interessi di mora sopra previsti è fissato ogni anno con decreto del Ministro dei Lavori Pubblici di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica. Tale misura è comprensiva del maggior danno ai sensi dell’art. 1224, secondo comma del codice civile.

Art. 48 - REVISIONE PREZZI

Ai sensi dell’art. 133, comma 2, del D. Lgs. n. 163/2006 non è ammesso procedere alla revisione dei prezzi e non si applica il primo comma dell’articolo 1664 del codice civile.

Art. 49 - CESSIONE DEI CREDITI

Ai sensi dell’art. 117 del D. Lgs. 163/2006 le cessioni dei crediti possono essere effettuate dagli appaltatori a banche o intermediari finanziari disciplinati dalle leggi in materia bancaria e creditizia, il cui oggetto sociale preveda l’esercizio dell’attività di acquisto di crediti d’impresa.

La cessione deve essere stipulata mediante atto pubblico o scrittura privata autenticata e deve essere notificata alla Committente debitrice.

Art. 50 - NORME DI SICUREZZA

I lavori appaltati devono svolgersi nel pieno rispetto delle vigenti normative in materia di prevenzione infortuni ed igiene del lavoro.

Nell’accettare i lavori oggetto del contratto l’Appaltatore dichiara:

- di aver preso conoscenza relativamente agli apprestamenti ed alle attrezzature atti a garantire il rispetto delle norme in materia di igiene e sicurezza sul lavoro da predisporre, di aver visitato la località interessata dai lavori e di averne accertato le condizioni di viabilità e di accesso, nonché gli impianti che la riguardano;

- di aver valutato tutte le circostanze ed elementi che influiscono sul costo della manodopera, dei noli e dei trasporti relativamente agli apprestamenti ed alle attrezzature atti a garantire il rispetto delle norme in materia di igiene e sicurezza sul lavoro e condiviso la valutazione di detti oneri redatta dal Coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione.

L’Appaltatore non potrà quindi eccepire, durante l’esecuzione dei lavori, la mancata conoscenza di elementi non valutati, tranne che tali elementi non si configurino come causa di forza maggiore contemplate nel codice civile (e non escluse da altre norme nel presente Capitolato o si riferiscano a condizioni soggette a possibili modifiche espressamente previste nel contratto).

Con l’accettazione dei lavori, l’Appaltatore dichiara di avere la possibilità ed i mezzi necessari per procedere all’esecuzione degli stessi secondo le migliori norme di sicurezza e conduzione dei lavori.

L’Appaltatore non potrà subappaltare a terzi le attrezzature, gli apprestamenti e le procedure esecutive o parte di esse senza la necessaria autorizzazione del Committente o del Responsabile dei Lavori ovvero del Coordinatore per l’esecuzione dei lavori.

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Qualora, durante l’esecuzione dei lavori, l’Appaltatore ritenesse opportuno, nell’interesse stesso dello sviluppo dei lavori, affidare il subappalto a Ditte specializzate, esso dovrà ottenere preventiva esplicita autorizzazione scritta dal Committente ovvero dal Coordinatore per l’esecuzione.

Inoltre l’Appaltatore rimane, di fronte al Committente, unico responsabile delle attrezzature, degli apprestamenti e delle procedure esecutive subappaltate per quanto riguarda la loro conformità alle norme di legge.

Il Committente potrà far annullare il subappalto per incompetenza od indesiderabilità del subappaltatore, senza essere in questo tenuto ad indennizzi o risarcimenti di sorta.

È fatto obbligo all’Appaltatore di provvedere ai materiali, ai mezzi d’opera e ai trasporti necessari alla predisposizione di opere provvisionali, che per cause non previste e prevedibili, il Coordinatore per l’esecuzione dei lavori o il responsabile dei lavori ovvero il Committente, ritengono necessarie per assicurare un livello di sicurezza adeguato alle lavorazioni.

In questo caso per l’esecuzione di lavori non previsti si farà riferimento all’elenco prezzi delle opere provvisionali allegato ovvero si procederà a concordare nuovi prezzi secondo le modalità definite.

Entro 10 giorni dalla data di consegna dei lavori, l’Appaltatore dovrà inoltre presentare alla direzione dei lavori un programma di sviluppo esecutivo dei lavori al quale attenersi durante tutto lo svolgimento dell’opera. In mancanza di tale programma, l’Appaltatore sarà tenuto ad eseguire le varie fasi di lavoro secondo l’ordine temporale stabilito dalla direzione lavori, senza che ciò costituisca motivo per richiedere risarcimenti o indennizzi.

L’appaltatore dovrà inoltre attenersi scrupolosamente alle indicazioni della D.L., date in forma sia verbale (per particolari necessità ed urgenza) che scritta, pena l’insorgenza delle sanzioni previste dalla legge.

Ai sensi dell’art. 131, comma 2, del D. Lgs. n. 163/2006, entro 30 giorni dall’aggiudicazione, e comunque prima della consegna dei lavori l’appaltatore redige e deposita presso la Stazione appaltante;

a) eventuali proposte integrative del piano di sicurezza e di coordinamento e del piano generale di sicurezza quando questi siano previsti ai sensi del D. Lgs. 81/2008 e ss.mm..

b) un piano di sicurezza sostitutivo del piano di sicurezza e coordinamento, quando quest’ultimo non sia previsto ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e ss.mm.

c) un piano operativo di sicurezza per quanto attiene alle proprie scelte autonome e relative responsabilità nell’organizzazione del cantiere e nell’esecuzione dei lavori, da considerare come piano complementare di dettaglio del piano di sicurezza e coordinamento, quando questo ultimo sia previsto ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e ss.mm. ovvero del piano di sicurezza sostitutivo di cui alla lettera b).

Il piano di sicurezza e di coordinamento, quando previsto ai sensi del D.Lgs. 81/2008 e ss.mm., ovvero il piano di sicurezza di cui alla lettera b), nonché il piano operativo di sicurezza di cui alla lettera c) formano parte integrante del contratto d’appalto anche se non materialmente allegati; i relativi oneri vanno evidenziati nei bandi di gara e non sono soggetti a ribasso d’asta. Il direttore di cantiere e il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze vigilano sull’osservanza dei piani di sicurezza.

Le imprese esecutrici, prima dell’inizio dei lavori ovvero in corso d’opera, possono presentare al Coordinatore per l’Esecuzione dei lavori di cui al D. Lgs. 81/2008 e ss.mm., proposte di modificazioni o integrazioni al piano di sicurezza e coordinamento loro trasmesso dalla stazione appaltante, sia per adeguare i contenuti alle tecnologie proprie dell’impresa, sia per garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori eventualmente disattese nel piano stesso.

Il Coordinatore per la sicurezza potrà sospendere in caso di pericolo grave e imminente, direttamente riscontrato, le singole lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese interessate ai sensi del D. Lgs. 81/2008 e ss.mm..

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Nessun tipo di indennizzo, risarcimento o ulteriore compenso, rispetto a quelli determinati nel bando di gara, sarà dovuto all’Appaltatore per l’osservanza degli adempimenti previsti dal D. Lgs. 81/2008 e ss.mm., i cui oneri sono determinati dal piano di sicurezza e coordinamento allegato al presente capitolato e da considerarsi facente parte integrante.

Art. 51 - CERTIFICATO DI ULTIMAZIONE DEI LAVORI E G RATUITA MANUTENZIONE

In esito a formale comunicazione dell’appaltatore di intervenuta ultimazione dei lavori, il Direttore dei Lavori effettua i necessari accertamenti in contraddittorio con l’appaltatore e rilascia, senza ritardo alcuno, il certificato attestante l’avvenuta ultimazione in doppio esemplare, seguendo le stesse disposizioni previste per il verbale di consegna.

Il certificato di ultimazione può prevedere l’assegnazione di un termine perentorio, non superiore a sessanta giorni, per il completamento di lavorazioni di piccola entità, accertate da parte del Direttore dei Lavori come del tutto marginali e non incidenti sull’uso e sulla funzionalità dei lavori. Il mancato rispetto di questo termine comporta l’inefficacia del certificato di ultimazione e la necessità di redazione di nuovo certificato che accerti che siano avvenute completamente le lavorazioni sopra indicate.

Dalla data del verbale di ultimazione dei lavori decorre il periodo di gratuita manutenzione, tale periodo cessa con l’emissione e approvazione finale del collaudo o del certificato di regolare esecuzione da parte dell’Ente appaltante da effettuarsi entro i termini previsti dal capitolato speciale.

Art. 52 - VERIFICA PROVVISORIA E CONSEGNA DEGLI IMP IANTI. DICHIARAZIONE DI CONFORMITA'

Dopo l’ultimazione dei lavori ed il rilascio del relativo certificato da parte del Committente, questa ha la facoltà di prendere in consegna gli impianti, anche se il collaudo definitivo degli stessi non abbia ancora avuto luogo.

In tal caso però la presa in consegna degli impianti da parte del Committente dovrà essere preceduta da una verifica provvisoria degli stessi, che abbia avuto esito favorevole.

Anche qualora la Committente non intenda valersi delle facoltà di prendere in consegna gli impianti ultimati prima del collaudo definitivo, può disporre affinché dopo il rilascio del certificato di ultimazione dei lavori si proceda alla verifica provvisoria degli impianti.

E’ pure facoltà del Committente di chiedere che nelle medesime circostanze, la verifica provvisoria degli impianti abbia luogo.

La verifica provvisoria accerterà che gli impianti siano in condizione di poter funzionare normalmente, che siano state rispettate le vigenti norme tecniche e di legge per la prevenzione degli infortuni. In particolare dovrà controllare:

- lo stato di isolamento dei circuiti - la continuità elettrica dei circuiti - il grado di isolamento e le sezioni dei conduttori - l’efficienza dei comandi e delle protezioni nelle condizioni del massimo carico previsto - l’efficienza delle protezioni contro i contatti indiretti compresa la verifica ed eventuale

adeguamento dell’impianto di terra - la caduta di tensione - la sfilabilità dei cavi.

La verifica provvisoria ha lo scopo di consentire, in caso di esito favorevole, l’inizio del funzionamento degli impianti ad uso degli utenti a cui sono destinati.

Ad ultimazione della verifica provvisoria, la Committente prenderà in consegna gli impianti con regolare verbale.

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L’Appaltatore dovrà mettere a disposizione della Direzione Lavori la strumentazione preventivamente tarata e la mano d’opera per l’esecuzione delle prove.

L’Appaltatore dovrà effettuare le misure dell’impianto di terra e compilare la dichiarazione di conformità ed inoltrarla agli organi di prevenzione competenti, essendo a suo carico il pagamento di eventuali oneri.

Prima della consegna l’Appaltatore deve rilasciare alla Committente una dichiarazione di conformità degli impianti alle norme di legge, sottoscritta dal titolare dell’Appaltatore, redatta secondo il modello allegato al D.M. 22 gennaio 2008 n.37, completa degli allegati e di un rapporto di verifica dell’impianto elettrico compilato e sottoscritto da tecnico abilitato.

Art. 53 - CERTIFICATO DI REGOLARE ESECUZIONE DEI LA VORI

Ai sensi dell’art. 141 del D. Lgs. n. 163/2006, nel caso di lavori di importo sino ad € 500.000,00, il certificato di collaudo è sostituito da quello di regolare esecuzione. Il certificato di regolare esecuzione, redatto e sottoscritto dal Direttore dei Lavori, ha carattere provvisorio e assume carattere definitivo decorsi due anni dall’emissione del medesimo. Decorsi i due anni, il C.R.E. si intende tacitamente approvato anche se l’atto formale di approvazione non sia intervenuto entro i successivi due mesi. Nell’arco di tale periodo l’appaltatore è tenuto alla garanzia per difformità e i vizi dell’opera, ancorché riconoscibili, indipendentemente dalla intervenuta liquidazione a saldo.

Art. 54 - PRESA IN CONSEGNA DEI LAVORI ULTIMATI

La Stazione Appaltante si riserva di prendere in consegna parzialmente o totalmente le opere appaltate anche subito dopo l’ultimazione dei lavori. Qualora la Stazione Appaltante si avvale di tale facoltà, che viene comunicata all’appaltatore per iscritto, quest’ultimo non può opporsi per alcun motivo, ne può richiedere compensi di sorta.

Egli può però richiedere che sia redatto apposito verbale circa lo stato delle opere, in modo da essere garantito dai possibili danni che potrebbero essere arrecati alle opere stesse.

La presa di possesso da parte della Stazione appaltante avviene nel termine perentorio fissato dalla stessa per mezzo del direttore dei lavori o per mezzo del responsabile del procedimento, in presenza dell’appaltatore o di due testimoni in caso di sua assenza.

Qualora la stazione appaltante non si trovi nella condizione di prendere in consegna le opere dopo l’ultimazione dei lavori, l’appaltatore non può reclamare la consegna ed è altresì tenuto alla gratuita manutenzione nei termini previsti dal presente capitolato speciale d’appalto.

Art. 55 - DANNI ALLE OPERE

Sono a carico dell’appaltatore tutte le misure, comprese le opere provvisionali, e tutti gli adempimenti per evitare il verificarsi di danni alle opere, all’ambiente, alle persone e alle cose nella esecuzione dell’appalto.

L’onere per il ripristino di opere o il risarcimento di danni ai luoghi, a cose o a terzi determinati da mancata, tardiva o inadeguata assunzione dei necessari provvedimenti sono a totale carico dell’appaltatore, indipendentemente dall’esistenza di adeguata copertura assicurativa ai sensi del titolo VI del Regolamento.

Quando invece i danni dipendono da cause di forza maggiore, l’Appaltatore è tenuto a farne denuncia al Direttore dei Lavori entro 3 (tre) giorni dal verificarsi dell’evento, pena la decadenza dal diritto al risarcimento. Ricevuta la denuncia il Direttore dei Lavori procede alla redazione di un processo verbale di accertamento, indicando eventuali prescrizioni ed osservazioni.

Il compenso che il Committente riconosce all’Appaltatore è limitato esclusivamente all’importo dei lavori necessari per la riparazione o il ripristino del danno.

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Art. 56 - MORTE O FALLIMENTO DEI CONTRAENTI

In caso di morte dell’appaltatore, si applicano le norme previste al riguardo dagli artt.1674 e 1675 del Codice Civile.

In caso di fallimento dell’appaltatore si applica l’art. 81 del R.D. n. 267/1942 (L. Fall.) e l’art. 140 del D. Lgs. n. 163/2006.

Art. 57 - CONTENZIOSO

Al di fuori dei casi in cui è previsto il procedimento di accordo bonario, le controversie relative a diritti soggettivi derivanti dall’esecuzione del contratto possono essere sempre risolte mediante transazione nel rispetto del codice civile come previsto dall’art. 239 del D. Lgs. n. 163/2006.

Ai sensi dell’art. 240 del D. Lgs. n. 163/2006, qualora a seguito dell’iscrizione di riserve sui documenti contabili, l’importo economico dell’opera possa variare in misura sostanziale e in ogni caso non inferiore al 10 % dell’importo contrattuale, il direttore lavori dà immediata comunicazione al responsabile del procedimento delle riserve, trasmettendo nel più breve tempo possibile la propria relazione riservata. Il responsabile del procedimento valuta l’ammissibilità e la non manifesta infondatezza delle riserve ai fini dell’effettivo raggiungimento del limite di valore.

Il responsabile del procedimento, acquisita la relazione riservata del Direttore Lavori e, ove costituito dell’organo di collaudo, sentito l’appaltatore sulle condizioni ed i termini di un eventuale accordo, formula alla stazione appaltante la proposta motivata di accordo bonario entro 90 giorni dall’apposizione dell’ultima riserva.

Nei successivi sessanta giorni la stazione appaltante, nelle forme previste dal proprio ordinamento, assume le dovute determinazioni in merito alla proposta e ne dà sollecita comunicazione al responsabile del procedimento ed all’appaltatore.

Sulla proposta, il soggetto che ha formulato le riserve si pronuncia entro 30 giorni dal ricevimento, dandone entro tale termine comunicazione al responsabile del procedimento.

Dell’accordo bonario accettato, viene redatto verbale a cura del responsabile del procedimento, sottoscritto dalle parti. L’accordo bonario ha natura di transazione. Sulla somma riconosciuta in sede di accordo bonario sono dovuti gli interessi al tasso legale a decorrere dal sessantesimo giorno successivo alla sottoscrizione dell’accordo.

Decorsi i termini per la pronuncia sulla proposta di accordo bonario, potrà essere adita l’autorità giudiziaria.

Tutte le controversie che non si siano potute definire con le procedure dell’accordo bonario saranno attribuite alla competenza del Foro di Treviso.

Nelle more della risoluzione delle controversie l’appaltatore non può comunque rallentare o sospendere i lavori, né rifiutarsi di eseguire gli ordini impartiti dalla Stazione Appaltante.

Art. 58 - ONERI ED OBBLIGHI DIVERSI A CARICO DELL'A PPALTATORE- RESPONSABILITA' DELL'APPALTATORE

Oltre gli oneri di cui agli artt. 4, 5, 6, 7, 14 del Capitolato Generale e agli altri indicati nel presente Capitolato Speciale, saranno a carico dell'Appaltatore gli oneri e obblighi seguenti.

1) Opere ed assistenze murarie: sono compresi nel prezzo dell'appalto e nei singoli prezzi unitari contrattuali, e come onere specifico di tutte le categorie di lavoro, la formazione e la successiva chiusura di tracce e fori, il fissaggio di grappe, mensole, apparecchi di sostegno, e quant'altro necessario per la perfetta posa in opera degli impianti. E' fatto comunque obbligo all'Impresa di indicare tempestivamente al Committente, presentando disegni esplicativi quotati, le opere murarie e le altre opere accessorie necessarie per l'esecuzione dei lavori.

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2) Le prestazioni in cantiere di un proprio tecnico specializzato durante l'esecuzione dei lavori.

3) Ogni onere relativo alla formazione del cantiere attrezzato, in relazione all'entità dell'opera, con tutti i più moderni e perfezionati impianti per assicurare una perfetta e rapida esecuzione di tutte le opere prestabilite, la recinzione del cantiere stesso con solido stecconato in legno, in muratura, o metallico, secondo la richiesta della Direzione dei Lavori, nonchè la pulizia e la manutenzione del cantiere, l'inghiaiamento e la sistemazione delle sue strade in modo da rendere sicuri il transito e la circolazione dei veicoli e delle persone addette ai lavori tutti.

4) La redazione dei calcoli e dei disegni d'insieme e di dettaglio per tutte le opere strutturali, redatti da un ingegnere o architetto iscritto al rispettivo Ordine professionale.

5) La redazione della documentazione tecnica di tutte le opere d'arte aggiornata come costruito anche in formato digitale. Detta documentazione riunita in un progetto costruttivo delle opere, dovrà corrispondere ai tipi stabiliti dalla Direzione dei Lavori oltre che a tutte le vigenti disposizioni di legge e norme tecniche in materia. Qualora l'Appaltatore non provveda all'adempimento di questo onere l'aggiornamento della documentazione come costruito sarà eseguito a cura della Direzione dei Lavori che provvederà alla deduzione in contabilità della somma di € 2.000,00. Tale somma sarà poi corrisposta alla Direzione dei Lavori dalla Committente. Qualora l'Appaltante fornisse, per determinate opere d'arte o parte di esse, il progetto completo di calcoli, la verifica di detti calcoli dovrà essere eseguita dall'Appaltatore. L'Appaltatore perciò dovrà dichiarare, per iscritto prima dell'inizio dei relativi lavori e provviste, di aver preso conoscenza del progetto, averne controllato i calcoli a mezzo di ingegnere di sua fiducia (qualora l'Appaltatore stesso non rivesta tale qualifica) concordando nei risultati finali e di riconoscere quindi il progetto perfettamente attendibile e di assumere piena ed intera responsabilità tanto del progetto come dell'esecuzione dell'opera.

6) L'esecuzione presso gli Istituti incaricati di tutte le esperienze e saggi che verranno in ogni tempo ordinati dalla Direzione dei Lavori sui materiali impiegati o da impiegarsi nella costruzione, in correlazione a quanto prescritto circa l'accettazione dei materiali stessi. Dei campioni potrà essere ordinata la conservazione nel competente ufficio direttivo munendoli di suggelli a firma del Direttore dei Lavori e dell'Impresa nei modi più adatti a garantirne l'autenticità.

7) L'esecuzione presso l'officina di provenienza delle prove delle apparecchiature impiegate o da impiegarsi, in correlazione a quanto prescritto circa l'accettazione delle apparecchiature stesse.

8) La verifica ed eventuale integrazione dell’impianto di terra, la certificazione tecnica degli impianti e la dichiarazione di conformità.

9) La manutenzione di tutte le opere eseguite in dipendenza dell'appalto, nel periodo che sarà per trascorrere dalla loro ultimazione sino al collaudo definitivo. Tale manutenzione comprende tutti i lavori di riparazione dei danni che si verificassero alle opere eseguite e quanto occorre per dare all'atto del collaudo le opere stesse in perfetto stato, rimanendo esclusi solamente i danni prodotti da forza maggiore e sempre che l'Appaltatore ne faccia regolare denuncia nei termini prescritti dall'art. 20 del Capitolato Generale.

10) Le spese per l'esecuzione ed esercizio delle opere ed impianti provvisionali, qualunque ne sia l'entità, che si rendessero necessari per deviare le correnti d'acqua e proteggere da essa gli scavi, le murature e le altre opere da eseguire, sia per provvedere agli esaurimenti delle acque stesse, provenienti da infiltrazioni dagli allacciamenti nuovi o già esistenti o da cause esterne, il tutto sotto la propria responsabilità.

11) La fornitura, dal giorno della consegna dei lavori, sino a lavoro ultimato, di strumenti di misura, personale e mezzi d'opera per tracciamenti, rilievi, misurazioni e verifiche di ogni genere.

12) Le spese per la fornitura di fotografie delle opere in corso nei vari periodi dell'appalto con particolare riferimento a quelle non più facilmente ispezionabili una volta ultimate, nel numero e dimensioni che saranno di volta in volta indicati dalla Direzione dei Lavori.

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13) L'Appaltatore dovrà provvedere all'esecuzione di tutti quei lavori e accorgimenti (allacciamenti provvisori, ponti e quanto altro fosse necessario) per la perfetta e regolare esecuzione degli impianti in oggetto, garantendo nel contempo durante i lavori la continuità dei servizi esistenti.

14) L’appaltatore è obbligato ad applicare e far applicare integralmente nei confronti di tutti i lavoratori dipendenti impiegati nell’esecuzione dell’appalto, anche se assunti al di fuori della Regione del Veneto, le condizioni economiche e normative previste dai contratti collettivi di lavoro nazionali ed integrativi territoriali vigenti nel Veneto durante lo svolgimento dei lavori, ivi compresa l’iscrizione delle imprese e dei lavoratori stessi alle Casse Edili presenti sul territorio regionale ed agli organismi paritetici previsti dai contratti di appartenenza. L’appaltatore e l’eventuale subappaltatore sono obbligati a rispondere dell’osservanza delle condizioni economiche e normative dei lavoratori previste dai contratti collettivi nazionali ed integrativi regionali o provinciali vigenti, ciascuno in ragione delle disposizioni contenute nel contratto collettivo della categoria di appartenenza.

15) L'osservanza delle norme derivanti dalle vigenti leggi e decreti relativi alle assicurazioni varie degli operai contro gli infortuni sul lavoro, la disoccupazione involontaria, la invalidità e vecchiaia, la tubercolosi, e delle altre disposizioni in vigore o che potranno intervenire in corso di appalto.

16) La comunicazione all'Ufficio, da cui i lavori dipendono, entro i termini prefissati dallo stesso, di tutte le notizie relative all'impiego della mano d'opera. Per ogni giorno di ritardo rispetto alla data fissata dall'Ufficio per l'inoltro delle notizie suddette, verrà applicata una multa pari al 10% della penalità prevista all'art. 28 del presente Capitolato, restando salvi i più gravi provvedimenti che potranno essere adottati in conformità a quanto sancisce il Capitolato Generale per la irregolarità di gestione e per le gravi inadempienze contrattuali.

17) Ai sensi dell'art. 96 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. risultano a carico della ditta assuntrice dei lavori i seguenti oneri:

1. la consegna per l'esame e la validazione al Coordinatore per l'Esecuzione dei Lavori del Piano Operativo delle misure per la Sicurezza fisica dei lavoratori (Piano Operativo di Sicurezza) e la messa a disposizione dello stesso delle autorità preposte alle verifiche ispettive di controllo dei cantieri, prima dell'inizio dei lavori e comunque non oltre trenta giorni dalla data di consegna dei lavori stessi; 2. l'aggiornamento del Piano di volta in volta è coordinato dal Coordinatore per l'Esecuzione dei Lavori al quale l'Appaltatore consegna il Piano Operativo di Sicurezza di tutte le imprese operanti nel cantiere, al fine di rendere gli specifici piani redatti dalle imprese subappaltatrici compatibili tra loro e coerenti con il piano presentato dall'Appaltatore; 3. nell'ipotesi di Associazione Temporanea di Impresa o di consorzio, detto obbligo incombe all'impresa mandataria o designata quale capogruppo; 4. il direttore tecnico di cantiere è responsabile del rispetto del piano da parte di tutte le imprese impegnate nell'esecuzione dei lavori.

18) La pulizia quotidiana dei locali in costruzione e delle vie di transito del cantiere, col personale necessario, compreso lo sgombero dei materiali di rifiuto lasciati da altre Ditte.

19) Il libero accesso al cantiere e il passaggio, nello stesso e sulle opere eseguite o in corso d'esecuzione, alle persone addette a qualunque altra Impresa alla quale siano stati affidati lavori non compresi nel presente appalto, e alle persone che eseguono lavori per conto diretto del Committente, nonché, a richiesta della Direzione dei Lavori, l'uso parziale o totale, da parte di dette Imprese o persone, dei ponti di servizio, impalcature, costruzioni provvisorie, e degli apparecchi di sollevamento, per tutto il tempo occorrente all'esecuzione dei lavori che la Committente intenderà eseguire direttamente ovvero a mezzo di altre Ditte, dalle quali, come dalla Stazione appaltante, l'Appaltatore non potrà pretendere compensi di sorta.

20) Provvedere, a sua cura e spese e sotto la sua completa responsabilità, al ricevimento in cantiere, allo scarico e al trasporto nei luoghi di deposito, situati nell'interno del cantiere, o a piè d'opera, secondo le disposizioni della Direzione dei Lavori, nonchè alla buona conservazione e alla

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perfetta custodia dei materiali e dei manufatti esclusi dal presente appalto e provvisti o eseguiti da altre Ditte per conto del Committente. I danni che per cause dipendenti o per sua negligenza fossero apportati ai materiali e manufatti suddetti dovranno essere riparati a carico esclusivo dell'Appaltatore.

21) L'adozione, nell'esecuzione di tutti i lavori, dei procedimenti e delle cautele necessarie per garantire la vita e la incolumità degli operai, delle persone addette ai lavori stessi e dei terzi, nonchè per evitare danni ai beni pubblici e privati, osservando le disposizioni contenute nel D. Lgs. 81/2008 e di tutte le norme in vigore in materia di infortunistica. Ogni responsabilità in caso di infortuni ricadrà pertanto sulla direzione del cantiere e sull'Appaltatore restandone sollevata la Committente, nonché il suo personale preposto alla direzione e sorveglianza.

22) Consentire l'uso anticipato degli impianti che venissero richiesti dalla Direzione dei Lavori, senza che l'Appaltatore abbia perciò diritto a speciali compensi. Esso potrà, però, richiedere che sia redatto apposito verbale circa lo stato delle opere, per essere garantito dai possibili danni che potessero derivare ad esse. Entro 10 giorni dal verbale di ultimazione l'Appaltatore dovrà completamente sgomberare il cantiere dei materiali, mezzi d'opera e impianti di sua proprietà.

23) Provvedere a sua cura e spese alla fornitura e posa in opera nei cantieri di lavoro delle apposite tabelle indicative dei lavori nel numero e nelle posizioni stabilite dalla Direzione dei Lavori. Le tabelle avranno dimensioni minime 1x1,5 m e conterranno le informazioni e le rappresentazioni grafiche specificate dalla D.L.

Il corrispettivo per tutti gli obblighi e oneri sopra specificati è conglobato nei prezzi dei lavori di cui all'art. 2 del presente Capitolato.

Art. 59 - PROPRIETA' DEI MATERIALI DI ESCAVAZIONE E DI DEMOLIZIONE

I materiali provenienti da escavazioni o demolizioni:

• restano in proprietà del Committente • sono ceduti all'Appaltatore

secondo le direttive impartite dalla Direzione dei Lavori.

Nel caso in cui detti materiali restino in proprietà alla Committente, l'Appaltatore deve trasportarli e regolarmente accatastarli nel magazzino comunale intendendosi di ciò compensato coi prezzi degli scavi e delle demolizioni.

Nel caso in cui detti materiali siano ceduti all'Appaltatore si applica il disposto del 3° comma dell'art. 36 del Capitolato Generale.

Art. 60 - RINVENIMENTI

Tutti gli oggetti di pregio intrinseco ed archeologico che si rinvenissero nelle demolizioni, negli scavi e comunque nella zona dei lavori, spettano di pieno diritto all'Appaltante, salvo quanto su di essi possa competere allo Stato.

L'Appaltatore dovrà dare immediato avviso del loro rinvenimento, quindi depositarli negli uffici della Direzione dei Lavori che redigerà regolare verbale in proposito, da trasmettere alle competenti autorità.

Per quanto detto, però, non saranno pregiudicati i diritti spettanti per legge agli autori della scoperta.

Art. 61 - NORME PER LA MISURAZIONE E VALUTAZIONE DE I LAVORI

Le norme di misurazione per la contabilizzazione saranno le seguenti:

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1) Canalizzazioni e cavi

I tubi di protezione, i canali portacavi, i condotti sbarre, il piatto di ferro zincato per le reti di terra, saranno valutati al metro lineare misurando l’effettivo sviluppo lineare in opera.

Sono comprese le incidenze per gli sfridi e per i pezzi speciali per gli spostamenti, raccordi, supporti, staffe, mensole e morsetti di sostegno e il relativo fissaggio a parete con tasselli ed espansione.

I cavi multipolari o unipolari saranno valutati al metro lineare misurando l’effettivo sviluppo lineare in opera, aggiungendo 1 m per ogni quadro al quale essi sono attestati.

Nei cavi unipolari o multipolari sono comprese le incidenze per gli sfridi, i capi corda ed i marca cavi.

I cavi unipolari isolati saranno valutati al metro lineare misurando l’effettivo sviluppo in opera, aggiungendo 30 cm per ogni scatola o cassetta di derivazione e 20 cm per ogni scatola da frutto.

Sono comprese le incidenze per gli sfridi, morsetti volanti fino alla sezione di 6 mm2, morsetti fissi oltre tale sezione.

Le scatole, le cassette di derivazione ed i box telefonici, saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche, tipologia e dimensione. Nelle scatole di derivazione stagne sono compresi tutti gli accessori quali passacavi, pareti chiuse, pareti a cono, guarnizioni di tenuta, in quelle dei box telefonici sono comprese le morsetterie.

2) Apparecchiature in generale e quadri elettrici

Le apparecchiature in generale saranno valutate a numero secondo le rispettive caratteristiche, tipologie e portata entro i campi prestabiliti.

Sono compresi tutti gli accessori per dare in opera l’apparecchiatura completa e funzionante.

I quadri elettrici saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche e tipologie in funzione di:

− superficie frontale della carpenteria e relativo grado di protezione (IP); − numero e caratteristiche degli interruttori, contattori, fusibili, ecc.

Nei quadri la carpenteria comprenderà le cerniere, le maniglie, le serrature, i pannelli traforati per contenere le apparecchiature, le etichette, ecc. Gli interruttori automatici magnetotermici o differenziali, i sezionatori ed i contattori da quadro, saranno distinti secondo le rispettive caratteristiche e tipologie quali:

a) numero dei poli b) la tensione nominale c) la corrente nominale d) il potere di interruzione simmetrico e) il tipo di montaggio (contatti anteriori, contatti posteriori, asportabili o sezionabili su carrello);

comprenderanno l’incidenza dei materiali occorrenti per il cablaggio e la connessione alle sbarre del quadro e quanto occorre per dare l’interruttore funzionante.

Gli apparecchi di illuminazione saranno valutati a numero secondo le rispettive caratteristiche, tipologie e potenzialità

Sono comprese le lampade, i portalampade e tutti gli accessori per dare in opera l’apparecchiatura completa e funzionante.

I frutti elettrici di qualsiasi tipo saranno valutati a numero di frutto montato. Sono escluse le scatole, le placche e gli accessori di fissaggio che saranno valutati a numero.

3) Manodopera

Gli operai per i lavori in economia dovranno essere idonei al lavoro per il quale sono richiesti e dovranno essere provvisti dei necessari attrezzi.

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L’Appaltatore è obbligato, senza compenso alcuno, a sostituire tutti quegli operai che no riescano di gradimento alla Direzione Lavori.

Circa le prestazioni di manodopera saranno osservate le disposizioni e convenzioni stabilite dalle Leggi e dai contratti collettivi di lavoro, stipulati e convalidati a norma delle Leggi sulla disciplina giuridica dei rapporti collettivi.

4) Noleggi

Le macchine e gli attrezzi dati a noleggio debbono essere in perfetto stato di servibilità e provvisti di tutti gli accessori per il loro regolare funzionamento. Sono a carico esclusivo dell’Appaltatore la manutenzione degli attrezzi e delle macchine.

Il prezzo comprende gli oneri relativi alla mano d’opera, al combustibile, ai lubrificanti, ai materiali di consumo, all’energia elettrica e a tutto quanto occorre per il funzionamento delle macchine.

Con i prezzi di noleggio delle motopompe oltre la pompa sono compensati il motore o la motrice, il gassogeno e la caldaia, la linea per il trasporto dell’energia elettrica e, ove occorra, anche il trasformatore.

I prezzi di noleggio di meccanismi in genere si intendono corrisposti per tutto il tempo durante il quale i meccanismi rimangono a piè d’opera a disposizione del Committente e cioè anche per le ore in cui i meccanismi stessi non funzionano, applicandosi il prezzo stabilito per meccanismi in funzione soltanto alle ore in cui essi sono in attività di lavoro; quello relativo a meccanismi in riposo in ogni altra condizione di cose anche per tutto il tempo impiegato per riscaldare la caldaia e per portare a regime i meccanismi.

Nel prezzo del noleggio sono compresi e compensati gli oneri e tutte le spese per il trasporto a piè d’opera, montaggio e allontanamento dei detti meccanismi.

Per il noleggio dei carri e degli autocarri il prezzo verrà corrisposto soltanto per le ore di effettivo lavoro rimanendo escluso ogni compenso per qualsiasi altra causa o perditempo.

5) Trasporti

Con i prezzi dei trasporti si intende compensata anche la spesa per i materiali di consumo, la manodopera del conducente e ogni altra spesa occorrente.

I mezzi di trasporto per i lavori in economia debbono essere forniti in pieno stato di efficienza e corrispondere alle prescritte caratteristiche.

La valutazione delle materie da trasportare è fatta a seconda dei casi, a volume o a peso con riferimento alla distanza.

Art. 62 - DISPOSIZIONI GENERALI RELATIVE AI PREZZI DEI LAVORI E DELLE SOMMINISTRAZIONI PER OPERE IN ECONOMIA - INVARIABIL ITA’ DI PREZZI I prezzi unitari in base ai quali saranno pagati i lavori appaltati e le somministrazioni compensano:

a) circa i materiali, ogni spesa (per fornitura, trasporto, dazi, cali, perdite, sprechi, ecc.), nessuna eccettuata, che venga sostenuta per darli pronti all’impiego, a piede di qualunque opera;

b) circa gli operai e mezzi d’opera, ogni spesa per fornire i medesimi di attrezzi e utensili del mestiere, nonché per premi di assicurazioni sociali, per illuminazione dei cantieri in caso di lavori notturno;

c) circa i noli, ogni spesa per dare a piè d’opera i macchinari e mezzi pronti al loro uso;

d) circa i lavori a corpo, tutte le spese per forniture, lavorazioni, mezzi d’opera, assicurazioni d’ogni specie, indennità di cave, di passaggi o di deposito, di cantiere, di occupazione temporanea e d’altra specie, mezzi d’opera provvisionali, carichi, trasporti e scarichi in ascesa o discesa ecc., e per quanto occorre per dare il lavoro compiuto a perfetta regola d’arte, intendendosi nei prezzi stessi compreso ogni compenso per gli oneri che l’Appaltatore dovrà sostenere a tale scopo, anche se non esplicitamente detti o richiamati nei vari articoli del presente Capitolato.

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I prezzi medesimi, per lavori e a corpo si intendono accettati dall’Appaltatore in base ai calcoli di sua convenienza, a tutto suo rischio. Essi sono fissi e invariabili; però la Committente si riserva la facoltà di rivedere e modificare i prezzi di appalto alle condizioni e nei limiti di cui alle disposizioni legislative vigenti all’atto dell’aggiudicazione.