CAP 03A 2008 - arpae.it · Patricia SANTINI(1), Carla Rita FERRARI (1), Giuseppe MONTANARI ......
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Arpa Emilia-Romagna - Annuario regionale dei dati ambientali 2008
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Cap 3B - Acque marino costiereAutori:Patricia SANTINI (1), Carla Rita FERRARI (1), Giuseppe MONTANARI (1) , Attilio RINALDI (1), CristinaMAZZIOTTI (1), Margherita BENZI (1), Paola MARTINI (1), Stefano SERRA (1), Sandro TARLAZZI (1), Clau-dio SILVESTRI (1), Leonardo RONCHINI (2), Vanessa RINALDINI (2), Alberto CAPRA (2)(1) ARPA Struttura Oceanografica Daphne, (2) ARPA RN
Cap 3C - Acque di transizioneAutori:Patricia SANTINI (1), Carla Rita FERRARI (1), Attilio RINALDI (1), Erika MANFREDINI (3), SilviaBIGNAMI (3), Saverio GIAQUINTA (3)
Hanno collaborato:Fernando GELLI (3), Monica CARATI (4), Mirko PANTERA (2), Laura BILLI (2), Ivan SCARONI (2), AmletoFIORENTINI (5)
(1) ARPA Struttura Oceanografica Daphne, (2) ARPA RA, (3) ARPA FE, (4) ARPA IA, (5) AUSL RA
Cap 3A - Acque interneAutori:Adriano FAVA (1), Silvia FRANCESCHINI (1), Marco MARCACCIO (2), Barbara VILLANI (3), Gabriele BAR-DASI (3), Flavio BONSIGNORE (3), Andrea CHAHOUD (3), Daniele CRISTOFORI (3), Emanuele DALBIANCO (3), Maurizio MORELLI (3), Paolo SPEZZANI (3), Monica CARATI (3), Anna Maria CASADEI (4)(1) ARPA RE, (2) ARPA Direzione Tecnica, (3) ARPA IA, (4) ARPA FC
Hanno collaborato:Elisabetta RUSSO (1), Sara REVERBERI (2), Barbara DELLANTONIO (2), Loretta VENTURI (3), AnnaMaria MANZIERI (3), Mario FELICORI (4), Silvia BIGNAMI (5), Saverio GIAQUINTA (6), Alberto CAPRA (7)(1) ARPA PC, (2) ARPA PR, (3) ARPA MO, (4) ARPA BO, (5) ARPA FE, (6) ARPA RA, (7) ARPA RN
Cap 3A Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario regionale dei dati ambientali 2008
DPSIR Tema Nome Altre aree Copertura Pag.ambientale Indicatore / Indice tematiche
Spaziale Temporaleinteressate
PR
ES
SIO
NI
129
DE
TE
RM
INA
NT
ITema ambientale
Qualità dei corpi idrici
Risorse idriche e usi sostenibili
Legenda colonna Tema ambientale
Quadro sinottico degli indicatori
Tren
d
Densità di popolazione Aria, Natura e Provincia 2002-2007 132biodiversità, Rifiuti, Rumore, Radiazioni
Agglomerati urbani Provincia 2007 135 > 2000 AE
Scarichi in corpo idrico superficiale Bacino 2007 138idrografico
Terreni irrigati Suolo Provincia 1990-2000 141
Attività idroesigenti Suolo Provincia 2000-2004 144
Uso del suolo Vedi capitolo Suolo (pag. 606)
Consumo di suolo Vedi capitolo Suolo (pag. 610)
Prelievi di acque superficiali Provincia 2000 146
Prelievi di acque sotterranee Provincia 2000-2005 148
Consumi alle utenze e prelievi di acque Provincia 2000 150superficiali e di faldaInquinanti sversati per bacino Bacino 2001-2005 152
idrograficoCarichi di inquinanti pericolosi Bacino 2005-2006 157
idrografico
Emissione di nutrienti da depuratori Stato Acque Impianto 2001-2005 163di acque reflue urbane (N e P) interne di trattamentoUso di fertilizzanti Vedi capitolo Suolo (pag. 616)Uso di fitofarmaci Vedi capitolo Suolo (pag. 620)Impiego di fitofarmaci Suolo, Natura e Comune 2006 168rintracciati nelle acque superficiali Biodiversità
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Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
DPSIR Tema Nome Altre aree Copertura Pag.ambientale Indicatore / Indice tematiche
Spaziale Temporaleinteressate
Quadro sinottico degli indicatori
Tren
d
STA
TO
ACQU
ESU
PERF
ICIA
LIAC
QUE
SOTT
ERRA
NEE
IMPA
TT
O
Livello di inquinamento da Macrodescrittori Regione 2001-2007 171
Indice Biotico Esteso (IBE) Regione 2001-2007 174
Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua (SECA) Regione 2001-2007 177
Stato Ambientale dei Corsi d’Acqua (SACA) Regione 2002-2007 180
Stato Ecologico di Laghi e Invasi Regione 2003-2007 183Artificiali d’Acqua (SEL)Stato Ambientale di Laghi e Invasi Regione 2004-2007 185Artificiali d’Acqua (SAL)Stato Chimico delle acque sotterranee (SCAS) Regione 2006-2007 187
Stato Quantitativo delle acque sotterranee (SQuAS) Regione 2005 193
Stato Ambientale delle acque sotterranee (SAAS) Regione 2007 198
Nitrati in acque sotterranee Regione 2005-2007 202
Fitofarmaci in acque sotterranee Regione 2005-2007 204
Organoalogenati in acque sotterranee Regione 2002-2007 206
Subsidenza Regione 1992-2000 2082002-2006
Acque interne
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Introduzione
L’approccio ecosistemico, sviluppato dalle recenti normative nel campo dell’idrosfera (DLgs 152/99, Dir2000/60/CE e DLgs 152/06), richiede l’affermarsi di competenze in grado di sostenere le nuove procedure diconoscenza e conservazione dell’integrità ecologica degli ecosistemi che finalizzino le iniziative di monitorag-gio, di controllo e di gestione delle informazioni ambientali, alla costruzione di un sistema informativo inte-grato a supporto dei processi decisionali.La sintesi dei consumi e dei prelievi della risorsa mostra che il fabbisogno idrico della regione, destinato peroltre la metà ad usi agrozootecnici, ammonta complessivamente a circa 2.130 Mm3/anno, soddisfatto per il 68%da acque superficiali (circa 1.450 Mm3/anno, di cui oltre 1.030 Mm3/anno prelevate dal Fiume Po) e per il 32 %da acque di falda (circa 680 Mm3/anno).Le criticità legate alla risorsa idrica sotterranea riguardano sia gli aspetti quantitativi che qualitativi. Dal puntodi vista quantitativo, gli ingenti prelievi da falda, dovuti ai settori civile, industriale e agro-zootecnico, possonoportate a problemi di sovrasfruttamento della falda, che si manifestano nei fenomeni di subsidenza e nella ten-denza all’abbassamento delle falde.Lo stato di qualità delle acque sotterranee può essere determinato sia dalla presenza di sostanze inquinanti,attribuibili principalmente ad attività antropiche, che da meccanismi idrochimici naturali, che modificano laqualità delle acque profonde. Le possibilità di inquinamento antropico sono maggiormente presenti nell’altapianura, in condizioni di acquifero libero, dove avviene la maggiore alimentazione, mentre nella medio-bassapianura, in condizioni di acquifero confinato, avvengono principalmente processi evolutivi naturali delle acquedi infiltrazione più antica. Le problematiche maggiori per le acque superficiali sono da associare sia alla carenza di acqua nel sistema idri-co principale, sia alla presenza di un carico sversato puntuale, a volte non compatibile con il sistema portantedei recettori per effetto degli interventi di collettamento e depurazione, che agli apporti diffusi di origine agro-zootecnica, i quali, attraverso il dilavamento dei suoli, incidono in modo significativo sulla generazione dei cari-chi veicolati.I principali inquinanti derivati dagli insediamenti civili sono le sostanze organiche biodegradabili, il settoreagro-zootecnico produce inquinamento da nutrienti, fertilizzanti e fitosanitari, mentre l’industria genera quel-lo da sostanze organiche alogenate e da metalli pesanti.
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Determinanti
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreDistribuzione spaziale (per comuni e province) e/o temporale (trend su più anni) della densità abitativa.
Scopo dell’indicatoreValutare l’incidenza dello sviluppo demografico, riferita al territorio sul quale essa insiste, per prevede-re gli effetti sulla disponibilità delle risorse e sulla naturalità degli ecosistemi.
Grafici e tabelle
0
50
100
150
200
250
300
350
400
450
500
550
600
Piacenza Parma ReggioEmilia
Modena Bologna Ferrara Ravenna ForlìCesena
Rimini
N. a
bita
nti/c
hilo
met
ro q
uadr
ato
2002 2007
NOMEDELL’INDICATORE
Densità di popolazione DPSIR D
UNITA’ DI MISURA N. abitanti/chilometro quadrato FONTE
COPERTURA SPAZIALEDATI Provincia COPERTURA
TEMPORALE DATI 2002-2007
AGGIORNAMENTO DATI AnnualeALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
Aria, Natura eBiodiversità, Rifiuti,Rumore, Radiazioni
RIFERIMENTI NORMATIVI
METODI DIELABORAZIONE
DATI
Rapporto tra il numero di abitanti e la superficie totale del territorio su cui insiste
RegioneEmilia-Romagna,
ISTAT
Fonte: Elaborazioni Regione Emilia-Romagna su dati ISTATFigura 3A.1: Densità di popolazione ripartita per provincia – Trend 2002-2007
Acque interne
Acque interne
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Fonte: Elaborazioni Arpa Emilia-Romagna su dati ISTAT Figura 3A.2: Densità di popolazione ripartita per comune di residenza ( 2007)
Fonte: Elaborazioni Regione Emilia-Romagna su dati ISTAT Figura 3A.3: Variazione percentuale della popolazione residente ripartita per comune (1997-2007)
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Tabella 3A.1: Popolazione residente e densità di popolazione (anno 2007)
Fonte: Elaborazioni Regione Emilia-Romagna su dati ISTAT
Commento ai datiLa fascia territoriale a maggior densità demografica è rappresentata dalla pianura medio-bassa, mentresi conferma la tendenza all’abbandono del territorio sull’area montana.Spicca l’alta densità di popolazione della provincia di Rimini, di quasi tre volte superiore al valore medioregionale, dovuta alla bassa estensione territoriale della provincia, mentre le province di Piacenza eParma sono quelle a minore densità di popolazione.
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Acque interne
Densità (abitanti / km2)Piacenza 108,75Parma 123,41Reggio Emilia 222,49Modena 252,59Bologna 260,39Ferrara 135,2Ravenna 204,18Forlì Cesena 161,16Rimini 559,43Emilia-Romagna
Popolazione281.613425.690510.148677.672964.065355.809379.467383.046298.333
4.275.843 193
Acque interne
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SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreIndica il numero di agglomerati urbani presenti nelle singole province per ciascuna classe di consisten-za. L’agglomerato urbano, come viene specificato nelle definizioni riportate nel DLgs 152/06, individual’area in cui la popolazione, ovvero le attività produttive, sono concentrate in misura tale da rendereammissibile, sia tecnicamente che economicamente in rapporto anche ai benefici ambientali consegui-bili, la raccolta e il convogliamento delle acque reflue urbane verso un sistema di trattamento o versoun punto di recapito finale.La consistenza viene calcolata come somma dei residenti, dei turisti presenti nella settimana di maggiorafflusso, degli AE produttivi che recapitano nelle fognature che sono comprese nella delimitazione spa-ziale degli agglomerati.
Scopo dell’indicatoreIl decreto 152/06 prevede nella parte III, titolo III sulla tutela dei corpi idrici e disciplina degli scarichi,dei requisiti di copertura fognaria, di livello di trattamento depurativo e di rispetto dei limiti di emis-sione per gli scarichi provenienti dagli agglomerati di consistenza superiore o uguale a 2.000 AE(Abitanti Equivalenti). Per questo motivo risulta importante definire tutti gli elementi che concorronoalla formazione dei singoli agglomerati (località, reti fognarie, impianti di trattamento e reti non depu-rate) che per loro definizione possono variare nel tempo sia come consistenza sia come estensione spa-ziale.
NOMEDELL’INDICATORE Agglomerati urbani ≥ 2.000 AE DPSIR D
UNITA’ DI MISURA N. agglomerati urbani,N. Abitanti Equivalenti FONTE Arpa
Emilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Provincia COPERTURA
TEMPORALE DATI 2007
AGGIORNAMENTO DATI BiennaleALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
Scarichi in corpoidrico superficiale
RIFERIMENTINORMATIVI
DLgs 152/06
METODI DIELABORAZIONE
DATI
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Acque interne
Grafici e tabelle
Tabella 3A.2: Numero di agglomerati presenti suddivisi per classe di consistenza (anno 2007)
Fonte: Arpa Emilia-Romagna
Tabella 3A.3: Consistenza in AE degli agglomerati presenti suddivisi per classe di consistenza (anno 2007)
Fonte: Arpa Emilia-Romagna
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.4: Individuazione degli agglomerati di consistenza ≥ 2.000 AE
Provincia 2.000-10.000 10.001-100.000 >100.000 totalePiacenza 17 4Parma 24 7 32Reggio Emilia 13 6 20Modena 30 9Bologna 29 11 41Ferrara 19 2 23Forlì-Cesena 7 7 17Ravenna 4 3 9Rimini 1 1 3 5Emilia Romagna 144 50 16 210
2.000-10.000 AE >100.000 AE totalePiacenza 1 22Parma 1Reggio Emilia 1Modena 2 41Bologna 1Ferrara 2Forlì-Cesena 3Ravenna 2RiminiEmilia Romagna
10.001-100.000 AE
2.000-10.000 AE 10.001-100.000 AE >100.000 AE totalePiacenza 74.594 59.352 137.326 271.272Parma 129.692 181.807 250.706 562.205Reggio Emilia 70.568 220.195 166.499 457.262Modena 149.105 253.101 382.036 784.242Bologna 152.429 240.092 653.809 1.046.330Ferrara 96.938 34.973 331.107 463.018Forlì-Cesena 31.853 347.821 512.634 892.308Ravenna 18.907 198.700 290.095 507.702Rimini 6.147 82.878 747.357 836.382Emilia Romagna 730.233 1.618.919 3.471.569 5.820.721
Acque interne
Commento ai datiI dati di questo indicatore si riferiscono agli agglomerati di consistenza superiore o uguale a 2.000 AE(Abitanti Equivalenti). Complessivamente sono presenti 210 agglomerati per una consistenza di5.820.721 AE. Oltre l’87% del carico complessivo è presente negli agglomerati di classe > 10.000 AE. Laprovincia di Rimini possiede un sistema fognario molto esteso che le permette di trattare l’elevato cari-co turistico in pochi impianti concentrati lungo la costa; in questa provincia infatti il numero di agglo-merati è molto ridotto mentre la consistenza raggiunge, nel periodo di punta, uno dei valori più eleva-ti della regione. La provincia di Bologna contribuisce in maniera più rilevante al numero degli AE pre-senti nel territorio regionale (circa il 18% del totale).
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Acque interne
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatore
Numero di scarichi in corpo idrico superficiale, ripartiti per tipologia e consistenza, suddivisi per baci-no idrografico significativo. Per gli scarichi delle acque reflue urbane depurate viene riportato il numero di tutti gli impianti di depu-razione presenti nel territorio regionale (indipendentemente dal livello depurativo effettuato), suddivi-so in base alla potenzialità di progetto degli stessi.L’informazione inerente le località che presentano almeno una rete non depurata risale ad un aggiorna-mento condotto nel 2007. Ogni località è stata ricondotta ad un agglomerato di riferimento (vedi sche-da indicatore “Agglomerati urbani ≥2.000 AE”). Per gli agglomerati di consistenza ≥ 2.000 AE (*AbitantiEquivalenti) sono state censite le reti fognarie che effettivamente non subiscono un trattamento didepurazione prima della loro immissione nel corpo idrico ricettore. Per quanto riguarda gli agglomera-ti di consistenza inferiore a 2000 AE, si è fatta invece l’assunzione che ogni singola località sia dotata diuna sola rete fognaria. Dunque ogni località che non è servita da impianto di trattamento depurativoviene considerata come una “unità” non depurata. Relativamente alle autorizzazioni industriali sono stati presi in considerazione solo gli scarichi prove-nienti da attività industriali di tipo idroinquinante – idroesigente che recapitano in corpo idrico super-ficiale.
Scopo dell’indicatoreIndividuazione della consistenza e della tipologia di scarichi che determinano una differente pressionesullo stato ambientale delle acque; indicatore dell’inquinamento potenziale che grava su un bacino.
* Con il termine abitante equivalente viene indicato il carico organico biodegradabile convogliato in fognatura, in un gior-no, dovuto alla normale attività di una particolare utenza civile (o similare).
NOMEDELL’INDICATORE
Scarichi in corpo idricosuperficiale DPSIR D
UNITA’ DI MISURA N. scarichi FONTE ArpaEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Bacino idrografico COPERTURA
TEMPORALE DATI 2007
AGGIORNAMENTO DATI BiennaleALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI
DLgs 152/06
METODI DIELABORAZIONE
DATI
Numero di scarichi per tipologia e per bacino idrografico di recapito
Acque interne
Grafici e tabelleTabella 3A.4: Numero di scarichi per bacino ripartiti per tipologia e consistenza (anno 2007)
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Bacino N. scarichi industriali
AE AE AE AE AE AE AE< 2.000 2.000-10.000 10.000-
15.00015.000-50.000
>50.000 < 2.000 > 2.000
Badonezza 32Lora Carogna 12 17
15
Carona Boriacco 1
1
86 4Corniola 15 2Tidone 57
4
1 383 3
4LoggiaVescovo 4 2Raganella 6Trebbia 130 6 50 11Rifiuto Nure 70 4 1
1
55 7Chiavenna 74 6 8 17Fontana 11 2 10 6
3
Arda 55 3 1 23 20Taro 227 12 1 2324
3
221
6
812
85Sissa Abate 1 2 1Parma 73 6 1
1992 2 53
Enza 141 6 1 104 40Crostolo 20 3 81 2 21Coll. Princip. Mantovano Reggiano
12 1 2 7 13
Secchia 228 19 2 21022 72Panaro 177 19 4 773 1 100Canal Bianco 10 32 2
di VolanoPo
1 1
3
2 1
7Giralda
17 8 99Burana Navigabile 68 20 2 4 2
178 25Reno 191 32 5 7 2 177 23
33
11
24
73Canale dx Reno 13 4 1 2 3 21 9 13Lamone 13 2 1 1 2
3Candiano 2 2 1 5 103
Fiumi Uniti 41 7 1 23 17Bevano 3 1 1 27 5Cupa Nuovo 1Savio 35 2 31 36 3
1Can.Cesenatico 2 41 1Rubicone 18 1 14 3
2
7Fossatone Uso 21 1 9 1Brancona 1 2 2Marecchia 5 2 19 4Marano 5 1 11Melo 6 3
41
Conca 12
10
1Ventena 8 1
1
5SalsoTavollo 2 1
6Po 6 2
6Altri BaciniTotale RER 1794 171 21 39 28 1618 179 651
Numero di scarichi
N. scarichi di reflui urbani depurati N. scarichi di reflui urbani collettati non depurati
Fonte: Arpa Emilia-Romagna
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Acque interne
Commento ai datiIl numero di località che presentano almeno una rete fognaria non depurata è risultato pari a 1.618 negliagglomerati di consistenza inferiore a 2.000 AE, mentre sono 179 le reti fognarie non depurate presen-ti negli agglomerati ≥ 2.000 AE. Sono stati individuati gli scarichi di reflui di tutti i depuratori presenti nel territorio regionale, suddivi-si per potenzialità di progetto e bacino idrografico ricettore. Nel Canale Dx Reno recapita il maggiornumero di impianti con potenzialità superiore a 50.000 AE, mentre il Reno, il Burana-Navigabile e ilPanaro sono i bacini che presentano il numero più elevato di scarichi depurati di potenzialità superiorea 10.000 AE. Il numero degli scarichi di acque reflue industriali di attività idroinquinanti e idroesigenti, che sversa-no direttamente in corsi d’acqua superficiali, è complessivamente pari a 651. I bacini Taro, Secchia ePanaro risultano essere quelli dove vi è il maggior numero di scarichi industriali con recapito diretto incorpo idrico superficiale. Sui bacini suddetti e sul Reno gravita inoltre un consistente numero di scari-chi civili puntuali a bassa potenzialità di inquinamento.
Acque interne
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatore
Misura l’estensione dei terreni irrigati a scopo agricolo.
Scopo dell’indicatoreLa conoscenza delle superfici irrigate e del tipo di coltura praticata consente di stimare il consumo di risor-sa idrica e quindi l’impatto quantitativo derivante dalla captazione di acque superficiali o sotterranee.
Grafici e tabelle
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Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
NOMEDELL’INDICATORE Terreni irrigati DPSIR D
UNITA’ DI MISURA Ettari FONTE ISTAT
COPERTURA SPAZIALEDATI Provincia COPERTURA
TEMPORALE DATI 1990-2000
AGGIORNAMENTO DATI Censimento ISTATALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATESuolo
RIFERIMENTINORMATIVI
METODI DIELABORAZIONE
DATI
0
2 0
4 0
6 0
8 0
100
120
140
160
180
200
Piacenza Parma Reggio-Emilia
Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena
Rimini
Ett
ari
(mig
liaia
)
Superficie irrigata SAU
Fonte: ISTATFigura 3A.5: Superfici irrigate ad uso agricolo a livello provinciale (anno 2000)
142
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Acque interne
0
1 0
2 0
3 0
4 0
5 0
6 0
7 0
Foraggereavvicendate
Frumentoduro
Fruttiferi Girasole Granoturcoda granella
Ortive Soia Vite Altrecoltivazioni
Ett
ari
(mig
liaia
)
1990 2000
Fonte: ISTATFigura 3A.6: Variazione (ISTAT ’91 e ’01) delle colture mediamente irrigate a livello regionale (1990-2000)
-100%
-80%
-60%
-40%
-20%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Gra
no t
ener
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Gra
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Mai
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Oliv
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(Per
cent
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)
0%
5%
10%
15%
20%
25%
30%
35%
40%
45%
50%
Incid
enza
est
ensio
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erce
ntua
le)
Variazione estensione 2000-2006 Incidenza estensione 2000 (ISTAT) rispetto al totale irrigato
348%
Fonte: Regione Emilia-RomagnaFigura 3A.7: Variazione percentuale delle colture potenzialmente irrigabili a livello regionale (2000-2006)
Acque interne
Commento ai datiLe maggiori estensioni irrigate sono relative all’areale emiliano del bacino del Po, con percentuali rispet-to alla SAU del 25-30%, anche se con tendenza alla diminuzione; per l’areale bolognese-romagnolo ilrapporto è dell’ordine del 15-20%, qui però con tendenza all’aumento per effetto dell’estensione degliareali irrigui consorziali connessi al CER (Canale Emiliano-Romagnolo).Relativamente ai diversi tipi di colture irrigate, nell’ultimo decennio si sono ridotte notevolmente leforaggere e la soia irrigate, mentre è significativamente aumentata la pratica relativamente al mais e, siapure più limitatamente, alle ortive e alla vite.Le superfici effettivamente irrigate sono fornite ogni 10 anni dal censimento ISTAT; è però di interessevalutare l’evoluzione recente dell’estensione delle colture potenzialmente irrigue sul territorio regiona-le.In termini di variazioni regionali dal 2000 al 2006 si evidenziano principalmente: un calo complessivonella SAU delle colture intensive considerate di oltre 50.000 ha (-8%), di cui circa 40.000 ha connessialla barbabietola da zucchero; la quadruplicazione della presenza di legumi secchi (pisello, fagiolo, fava),che sono passati da 4.000 a 17.000 ha; riduzioni tra il 14 e il 24% per grano tenero, riso, soia, pomodo-ro da industria, melo, pesco e nettarine; incrementi percentuali significativi per girasole, mais e olive.
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Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
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Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Acque interne
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreIndica il numero di addetti per categoria produttiva idroesigente.
Scopo dell’indicatoreServe a stimare, tramite opportuni coefficienti per le diverse categorie, il fabbisogno di risorsa idricaper usi industriali.
Grafici e tabelle
NOMEDELL’INDICATORE Attività idroesigenti DPSIR D
UNITA’ DI MISURA N. addetti FONTEISTAT ,
RegioneEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Provincia COPERTURA
TEMPORALE DATI 2000-2004
AGGIORNAMENTO DATIALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATESuolo
RIFERIMENTINORMATIVI
METODI DIELABORAZIONE
DATI
Conteggio del numero di addetti appartenenti alle Divisioni manifatturiere ATECO’91, in relazione al loro grado di idroesigenza
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15 (Alimetari e bevande) 21 (Carta)24 (Chimica) 26 (Vetro, ceramiche e non metalliferi)28 (Prodotti in metallo) Altre manifatturiere
Fonte: Elaborazione Arpa Emilia-Romagna su dati ISTAT e Regione Emilia-RomagnaFigura 3A.8: Attività idroesigenti: numero di addetti provinciali e ripartizione per settore produtti-vo (2000 - 2004)
Acque interne
Commento ai datiDal confronto fra la consistenza occupazionale delle diverse province si osserva come Modena e Bolognasiano caratterizzate dal maggiore numero di addetti, pari al 44% del totale regionale, mentre nelle pro-vince romagnole gli addetti manifatturieri risultano complessivamente il 18% del totale. I comparti pro-duttivi sono suddivisi in modo da evidenziare i settori più idroesigenti: agroalimentare (dotazioni peraddetto dell’ordine dei 3.900/l/giorno), cartario (dotazioni per addetto dell’ordine dei 5.300/l/giorno)chimico e petrolchimico (dotazioni per addetto dell’ordine dei 7.300/l/giorno), ceramico (dotazioni peraddetto dell’ordine dei 1.400/l/giorno) e metalmeccanico (dotazioni per addetto medie dell’ordine dei900/l/giorno), aggregando le restanti Divisioni ATECO ’91 manifatturiere (dotazioni per addetto mediedell’ordine dei 550/l/giorno); complessivamente alle Divisioni evidenziate sono riferibili il 43% degliaddetti e l’80% dei fabbisogni. I valori 2000 e 2004 non sono sempre correttamente confrontabili, deri-vando da basi dati non completamente omogenee.
145
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
146
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Pressioni
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreIndica il quantitativo di risorsa idrica prelevata a livello di provincia dai corpi idrici superficiali per il set-tore civile ed i settori produttivi.
Scopo dell’indicatoreStima la pressione di prelievo esercitata sui corpi idrici superficiali.
NOMEDELL’INDICATORE Prelievi di acque superficiali DPSIR P
UNITA’ DI MISURA Metri cubi/anno FONTE ArpaEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Provincia COPERTURA
TEMPORALE DATI Stime al 2000
AGGIORNAMENTO DATIALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI
METODI DIELABORAZIONE
DATI
a) Settore civile: elaborazione dati forniti dalle Aziende Acquedottistiche.b) Settore industriale: da dati di consumo documentati (pratiche IPPC, D.A. EMAS,autorizzazioni al prelievo e allo scarico, ecc) e integrazione con stime sulla base delledotazioni per addetto per categoria industriale idroesigente.c) Settore irriguo: stime sulla base di una schematizzazione irrigua al dettagliocomunale, partendo da dati ISTAT e dalle informazioni cartografiche dei Consorzi, etarata sui dati misurati dagli stessi Consorzi sulle acque superficiali.d) Settore zootecnico: stima comunale sulla base del consumo per capo.Le stime per i prelievi dei settori industriale, irriguo e zootecnico presentano un certogrado di approssimazione.
Acque interne
Acque interne
147
Grafici e tabelle
Commento ai datiI prelievi di acque superficiali sono ingenti per la provincia di Ferrara, risultano di entità più contenu-ta per le restanti province (per quella di Rimini sono esigui). Riguardo il settore civile i maggiori pre-lievi sono nella province di Bologna (potabilizzatore sul T. Setta), Ferrara (F. Po e falde ad esso riferibi-li), Forlì-Cesena (invaso di Ridracoli) e a Ravenna (CER/Reno/Lamone); nelle restanti province gli usiidropotabili di acque superficiali sono marginali e connessi essenzialmente agli areali montano-collina-ri. Riguardo il settore industriale i prelievi maggiori sono nelle province di Ferrara (polo chimico),Ravenna (polo chimico) e Bologna (cartiere sul F. Reno); i prelievi industriali di acque superficiali sonomarginali nelle altre province. Riguardo gli usi agrozootecnici i prelievi maggiori (dal F. Po) sono nellaprovincia di Ferrara; di minore entità, ma comunque consistenti, sono i prelievi nelle restanti provinceemiliane (acque appenniniche nella media e alta pianura, acque di Po nella bassa pianura), mentre inquelle romagnole i volumi irrigui da acque superficiali provengono essenzialmente dal CER (CanaleEmiliano-Romagnolo). A differenza delle acque sotterranee non sono disponibili sufficienti dati e infor-mazioni per ricostruire il quadro completo dei prelievi al 2005. Sono presenti significativi trasferimen-ti interprovinciali di risorsa da acque superficiali: si segnalano l’Acquedotto della Romagna e il sistemaCER. I prelievi irrigui sono attribuiti all’areale provinciale che li utilizza e non a quello dove vengonoeffettivamente derivati dalla rete idrografica naturale.
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Fonte: Arpa Emilia-Romagna Figura 3A.9: Prelievi idrici di acque superficiali connessi ai diversi usi nei territori provinciali(stime al 2000)
148
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreIndica il quantitativo di risorsa idrica sotterranea prelevata per provincia per il settore civile ed i setto-ri produttivi.
Scopo dell’indicatoreStima la pressione di prelievo esercitata sui corpi idrici sotterranei delle singole province.
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Acque interne
NOMEDELL’INDICATORE Prelievi di acque sotterranee DPSIR P
UNITA’ DI MISURA Metri cubi/anno FONTE ArpaEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Provincia COPERTURA
TEMPORALE DATIStime al 2000 e
2005
AGGIORNAMENTO DATIALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI
METODI DIELABORAZIONE
DATI
a) Settore civile: elaborazione dati forniti dalle Aziende Acquedottistiche.b) Settore industriale: da dati di consumo documentati (pratiche IPPC, D.A. EMAS,autorizzazioni al prelievo e allo scarico, ecc) e integrazione con stime sulla base delledotazioni per addetto per categoria industriale idroesigente.c) Settore irriguo: stime sulla base di una schematizzazione irrigua al dettagliocomunale, partendo dai dati ISTAT e dalle informazioni cartografiche dei Consorzi etarata sui dati misurati dagli stessi Consorzi sulle acque superficiali; attribuzione agliemungimenti dei quantitativi non disponibili da acque superficiali ma necessari inrelazione alle colture presenti, sottratta una certa sofferenza delle colture.d) Settore zootecnico: stima comunale sulla base del consumo per capo.Le stime per i prelievi dei settori industriale, irriguo e zootecnico presentano un certogrado di approssimazione.
Acque interne
149
Grafici e tabelle
Commento ai datiI prelievi dalle falde sono consistenti per le 4 province emiliane centro-occidentali e per Bologna, men-tre risultano molto più contenuti per Ferrara e le province della Romagna. Riguardo il settore civile, leprovince da Piacenza a Parma si approvvigionano essenzialmente con acque di falda, quella di Bolognaè rifornita paritariamente con acque di falda e superficiali, Ravenna e Forlì-Cesena sono approvvigiona-te essenzialmente dall’invaso di Ridracoli, che fornisce importanti forniture anche a Rimini, infine, tuttii prelievi di Ferrara sono riferibili di fatto al F. Po; il confronto 2005 su 2000 mostra una sostanziale sta-zionarietà degli emungimenti idropotabili. Riguardo il settore industriale i prelievi maggiori sono nelleprovince emiliane, in particolare dove più sviluppato è il settore agroalimentare, mentre modesti sono iprelievi nelle province di Ferrara, Forlì-Cesena e Rimini; il confronto 2005 su 2000 mostra una tenden-za alla diminuzione dei prelievi industriali, anche se è necessario sottolineare che i dati di base utiliz-zati per le stime non sono completamente omogenei e quindi il confronto non è del tutto affidabile.Riguardo gli usi agrozootecnici i prelievi maggiori sono nelle province dove è più sviluppata una agri-coltura idroesigente e non sono disponibili sufficienti quantitativi di acque superficiali, quali Piacenza,Parma e Reggio-Emilia, mentre sono esigui gli emungimenti nelle province di Ferrara (gli ingentiapprovvigionamenti irrigui avvengono dal F. Po) e Rimini (non sono presenti significative colture idroe-sigenti). I valori 2000 e 2005 non sono riferibili agli specifici anni solari ma alle condizioni medie deiperiodi climatici di riferimento; i margini di incertezza sulle elaborazioni e il fatto che i valori 2005 sonostimati con un aggiornamento speditivo dei prelievi al 2000 rendono problematico il confronto 2005 su2000; si ritiene comunque verosimile un incremento dei prelievi da falda per Piacenza e Parma e unasostanziale stazionarietà degli emungimenti nelle altre province.
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Agro-zootecnia 39 4937 4856 67 17 19 22 23 4 4 517162826 524 2146 4214 14 35 32 25 24 7 7 3981617 355 5247 4728 29 72 72 50 57 0 0 275823 27
IndustriaCivile
2000 2005 2000 2005 2000 2005 2000 2005 2000 2005 2000 2005 2000 2005 2000 2005 2000 2005PC PR RE MO BO FE RA FC RN
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.10: Prelievi provinciali di acque di falda stimati per i diversi usi (stime al 2000 e 2005)
150
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreIndica il quantitativo di risorsa idrica consumata dalle utenze e prelevata dai corpi idrici sotterranei esuperficiali a livello di provincia per il settore civile ed i settori produttivi.
Scopo dell’indicatoreStima la necessità di risorsa idrica alle utenze e la pressione di prelievo esercitata sui corpi idrici super-ficiali e sotterranei.
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Acque interne
NOMEDELL’INDICATORE
Consumi alle utenze e prelievi diacque superficiali e di falda DPSIR D/P
UNITA’ DI MISURA Metri cubi/anno FONTE ArpaEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Provincia COPERTURA
TEMPORALE DATI Stime al 2000
AGGIORNAMENTO DATIALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI
METODI DIELABORAZIONE
DATI
a) Settore civile: elaborazione dati forniti dalle Aziende Acquedottistiche.b) Settore industriale: da dati di consumo documentati (pratiche IPPC, D.A. EMAS,autorizzazioni al prelievo e allo scarico, ecc) e integrazione con stime sulla base delledotazioni per addetto per categoria industriale idroesigente.c) Settore irriguo: stime sulla base di una schematizzazione irrigua al dettagliocomunale, partendo dai dati ISTAT e dalle informazioni cartografiche dei Consorzi etarata sui dati misurati dagli stessi Consorzi sulle acque superficiali; attribuzione agliemungimenti dei quantitativi non disponibili da acque superficiali ma necessari inrelazione alle colture presenti, sottratta una certa sofferenza delle colture.d) Settore zootecnico: stima comunale sulla base del consumo per capo.Le stime per i prelievi dei settori industriale, irriguo e zootecnico presentano un certogrado di approssimazione.
Acque interne
151
Grafici e tabelle
Commento ai datiSull’intero territorio regionale i consumi complessivi alle utenze sono stimati in 1.427 Mm3/anno, conuna forte preponderanza delle necessità connesse agli usi agrozootecnici (circa 829 Mm3/anno, 58% deltotale) rispetto a quelle civili (366 Mm3/anno, 26% del totale) e industriali (circa 270 Mm3/anno com-prensivi delle forniture acquedottistiche, che scendono a 232 Mm3/anno al netto delle stesse, pari al 16%del totale). Per fare fronte alle necessità alle utenze vengono prelevati complessivamente circa 2.130Mm3/anno di acqua, dei quali il 68% di origine superficiale (circa 1.450 Mm3/anno, di cui oltre1.030 Mm3/anno dal Po e poco meno di 420 Mm3/anno da corsi d’acqua appenninici) ed il restante 32%emunti dalle falde (circa 680 Mm3/anno). Le acque del Po vengono rese disponibili alle utenze con pom-paggi e adduzioni nelle quattro province da Piacenza a Parma, tramite il sistema di canali in quella diFerrara e mediante il CER (Canale Emiliano Romagnolo) in quella di Bologna e in quelle romagnole; leacque appenniniche sono generalmente derivate in prossimità della chiusura dei bacini montani deicorsi d’acqua. I prelievi dalle falde sono prevalentemente localizzati nell’alta pianura. La differenza fravolumi consumati dalle utenze e volumi prelevati è dovuta alle dispersioni e agli usi di gestione negliimpianti di trattamento e nelle reti di adduzione e distribuzione civili e irrigue; nelle province roma-gnole sono presenti flussi idrici interprovinciali connessi all’Acquedotto della Romagna. Non sono dis-ponibili dati e informazioni che permettano di fornire un quadro di prelievi e consumi aggiornato al2005; comunque, per il settore civile i consumi e i prelievi appaiono in leggero aumento (l’incrementodella popolazione non è completamente compensato dalla tendenza alla diminuzione dei consumi pro-capite), per quello industriale è verosimile una apprezzabile riduzione dei consumi e dei prelievi, men-tre per quello irriguo si ritiene possibile l’incremento degli emungimenti dalle falde per alcune provin-ce emiliane, nonché un progressivo aumento dei volumi distribuiti dal CER nelle province romagnole.
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
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oP ad ilaicifrepus euqcA
Fonte: Arpa Emilia-Romagna Figura 3A.11: Consumi alle utenze e prelievi idrici di acque superficiali e di falda connessi ai diver-si usi nei territori provinciali (stime al 2000)
152
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreDeterminazione dei carichi inquinanti di BOD5, azoto e fosforo, per la valutazione della pressione eser-citata sulla qualità della risorsa idrica. Come principali fattori di generazione dei carichi inquinanti siprendono in considerazione le seguenti fonti puntuali e diffuse: comparto civile e produttivo, settoreagro-zootecnico e apporti al suolo di origine naturale.
Scopo dell’indicatoreStima dei carichi di sostanze organiche e di nutrienti, effettivamente sversati nei diversi bacini idrogra-fici, dopo le eventuali fasi depurative presenti, per individuare i fattori di maggior pressione sulle acquesuperficiali.
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Acque interne
NOMEDELL’INDICATORE Inquinanti sversati per bacino DPSIR P
UNITA’ DI MISURA Tonnellate FONTE ArpaEmilia - Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Bacino idrografico COPERTURA
TEMPORALE DATIStime al 2001 e
2005
AGGIORNAMENTO DATIALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI
DLgs 152/06
METODI DIELABORAZIONE
DATI
Stima dei carichi sversati da fonti di inquinamento puntuali e diffuse medianteutilizzo di dati provenienti da catasti degli scarichi, controlli agli scarichi, censimentidell’agricoltura, censimenti ISTAT; calcolo degli apporti al suolo e stima del caricoeffettivamente sversato nei corpi idrici mediante procedure di regionalizzazione eutilizzo di modellistica (CRITERIA.).
Acque interne
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Grafici e tabelle
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Fonti diffuse 2001Fonti puntuali 2001Fonti diffuse 2005Fonti puntuali 2005
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.12: Carichi annui di BOD5 – Area Ovest (stime al 2001 e 2005)
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Fonti diffuse 2001Fonti puntuali 2001Fonti diffuse 2005Fonti puntuali 2005
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.13: Carichi annui di BOD5 – Area Est (stime al 2001 e 2005)
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Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Acque interne
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Fonti diffuse 2001Fonti puntuali 2001Fonti diffuse 2005Fonti puntuali 2005
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.14: Carichi annui di Azoto – Area Ovest (stime al 2001 e 2005)
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Fonti diffuse 2001Fonti puntuali 2001Fonti diffuse 2005Fonti puntuali 2005
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.15: Carichi annui di Azoto – Area Est (stime al 2001 e 2005)
Acque interne
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Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
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Fonti diffuse 2001Fonti puntuali 2001Fonti diffuse 2005Fonti puntuali 2005
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.16: Carichi annui di Fosforo – Area Ovest (stime al 2001 e 2005)
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Fonti diffuse 2001Fonti puntuali 2001Fonti diffuse 2005Fonti puntuali 2005
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.17: Carichi annui di Fosforo – Area Est (stime al 2001 e 2005)
156
Commento ai datiNell’ambito dei Piani di Tutela, la Regione Emilia-Romagna ha completato il quadro conoscitivo sui cari-chi inquinanti puntuali e diffusi rilasciati nei bacini idrografici. Recentemente è stato possibile, graziead un aggiornamento effettuato dalla Regione Emilia-Romagna, rivedere il quadro relativo alle fontipuntuali provenienti dal settore civile (anno 2005). I carichi di tipo diffuso fanno invece riferimento aquanto stimato durante la fase conoscitiva del Piano di Tutela (dunque i valori relativi all’anno 2001coincidono con i valori inseriti per l’anno 2005).Come fattori di generazione dei carichi puntuali sono stati presi in considerazione: i reflui dei depura-tori (che comprendono scarichi civili ed industriali), gli scarichi eventualmente bypassati dai depurato-ri, i reflui degli scaricatori di piena delle reti fognarie, gli scarichi del comparto civile provenienti dafognature non depurate e i reflui industriali autorizzati allo scarico diretto in acque superficiali. Tra lefonti di inquinamento diffuso sono stati considerati: apporti al suolo di origine antropica, da fonte agri-cola (reflui zootecnici, uso di fertilizzanti chimici, utilizzo di fanghi di depurazione) e da fonte civile(reti non depurate e case sparse), e apporti al suolo di origine naturale (azoto atmosferico, mineralizza-to e da suoli incolti).La parte di carico civile su suolo viene considerata carico diffuso, in quanto i recettori di tali scarichisono quasi sempre piccoli corsi d’acqua a portata ridotta o nulla.Per la maggioranza dei bacini idrografici, gli apporti di BOD5 derivano prevalentemente da fonti pun-tuali di inquinamento, ad eccezione di alcuni bacini romagnoli dove è forte la pressione esercitata dallavocazione agro-zootecnica delle aree interessante.Per quanto riguarda i carichi di Azoto, la componente diffusa di inquinamento esercita per quasi tutti ibacini un ruolo significativo, ad eccezione dei bacini Marecchia, Panaro e Reno. Riguardo ai carichi di Fosforo, per molti bacini si nota un significativo contributo delle fonti puntualidi inquinamento (comparto civile ed industriale). Fanno eccezione, in particolare, il Marecchia, dove lacomponente agro-zootecnica prevale, e il Reno e il Secchia, dove i contributi sul Fosforo, provenientidalle due fonti, sostanzialmente si equivalgono.
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Acque interne
Acque interne
157
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreDeterminazione dei carichi inquinanti in uscita dai singoli bacini per metalli, fitofarmaci e altri microin-quinanti, che consente di evidenziare gli areali sui quali maggiori sono gli sversamenti, sia di tipo pun-tuale, connessi alle produzioni manifatturiere e alle attività artigianali, sia di origine diffusa, legati agliimpieghi dei fitofarmaci sulla maggior parte delle colture intensive della pianura regionale.
Scopo dell’indicatoreEvidenziare le effettive sostanze maggiormente presenti nelle acque, derivanti sia dalle attività manifat-turiere e artigianali (metalli e altri microinquinanti) che da quelle agricole (fitofarmaci).
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
NOMEDELL’INDICATORE Carichi di inquinanti pericolosi DPSIR P
UNITA’ DI MISURA Chilogrammi/anno FONTE ArpaEmilia - Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Bacino idrografico COPERTURA
TEMPORALE DATI 2005-2006
AGGIORNAMENTO DATI AnnualeALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI
DLgs 152/99152/06 Dir 2000/60/CE
METODI DIELABORAZIONE
DATI
Valutazione dei carichi in transito alle stazioni di valle delle diverse aste fluviali, sullabase dei valori di concentrazione rilevati e delle corrispondenti portate idriche mediestagionali.
158
Grafici e tabelleTabella 3A.5: Carichi annui di metalli, fitofarmaci e altre sostanze – Areale ferrarese-romagnolo(stime Arpa Emilia-Romagna al 2005-2006)
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Acque interne
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Fonte: Arpa Emilia-Romagna
Acque interne
159
Tabella 3A.6: Carichi annui di metalli, fitofarmaci e altre sostanze – Areale emiliano sversante inPo (stime Arpa Emilia-Romagna al 2005-2006)
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
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Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.18: Carichi annui di metalli per le principali aste fluviali (stime al 2005-2006)
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Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.19: Carichi annui di fitofarmaci per le principali aste fluviali (stime al 2005-2006)
Acque interne
161
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
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Carico affluenti ferraresi-romagnoli dell'Adriatico Carico affluenti emiliani del Po
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.20: Carichi annui regionali dei diversi metalli (stime al 2005-2006)
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Carico affluenti ferraresi-romagnoli dell'Adriatico Carico affluenti emiliani del Po
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.21: Carichi annui regionali dei diversi fitofarmaci (stime al 2005-2006)
162
Commento ai datiFitofarmaciPer quanto riguarda gli affluenti diretti dell’Adriatico, andando verso sud, i carichi sono rilevanti fino alBevano-Ghiaia, in quanto successivamente risultano molto più ridotti; ciò si ritiene sia principalmenteconnesso alla più limitata estensione delle aree agricole sottese della pianura.Per gli affluenti emiliani del Po, i ritrovamenti della maggior parte delle sostanze avvengono sulle asteminori: Arda, Stirone, C.le Navigabile (Parma), Cavo Parmigiana Moglia e C.le Emissario (Secchia), peri quali la maggior parte o la totalità del bacino è legato alla zona di pianura e più limitati sono i deflus-si idrici.Si osserva che il Po di Volano, il Burana-Navigabile, il Reno e il Destra Reno, che coprono come bacinicirca 7500 km2 (circa 1/3 del territorio regionale), determinano una stima di apporto del 67% dei cari-chi complessivi di fitofarmaci o loro metaboliti.Relativamente ai principi attivi e metaboliti ritrovati, si evidenzia che Terbutrina, Simazina e Atrazinanon sono attualmente autorizzati in Italia. Anche del Metolaclor non è autorizzato il commercio, maesso viene tuttavia venduto come S-Metolachlor.Effettuando il rapporto tra i carichi in uscita verso Po e Adriatico e le stime dei quantitativi impiegatisulle colture, a livello regionale, si evidenzia che i ritrovamenti percentualmente più rilevanti si hannoper il Lenacil (7%), seguito dal Cloridazon (3%). Per i principi attivi considerati, i ritrovamenti com-plessivi, a livello regionale, sono dell’ordine del 5 ‰.Per i fitofarmaci il carico proveniente dai bacini “montani” si attesta attorno all’1÷3 % del totale, in rela-zione alla scarsa propensione/utilizzazione del territorio montano per le colture intensive (il 90 % dellaSAU montana è interessato da foraggere, terreni a riposo, prati permanenti e pascoli – dato ISTAT 2000).Fanno eccezione il Trebbia (13%), il Lamone e il Savio (20%).
MetalliCirca i 2/3 dei carichi di metalli rilevati provengono dall’areale ferrarese-romagnolo; i 3/4 dei carichisono connessi esclusivamente a Boro (60%) e Manganese (15%).Il Boro risulta presente in quantità rilevante sulla crosta continentale superiore, in particolare nei sedi-menti argillosi e in misura minore nelle arenarie. In particolare, i borati presenti nelle rocce risultanoavere un’alta solubilità in acqua e quindi vengono facilmente asportati dai flussi meteorici di dilava-mento, risultando presenti di frequente nelle aste fluviali, anche in assenza di un significativo inquina-mento antropico.La percentuale dei carichi di metalli ritrovati alle chiusure degli ambiti montani va solitamente dal 5-7% al 20-40% di quelli in chiusura di bacino, con valori più elevati per Savio ed Enza, rispettivamentedel 92 e 76%.Per l’Enza oltre i 2/3 del quantitativo di Boro rilevato sull’intero bacino è già presente alla chiusura del-l’areale montano.Per quanto riguarda i singoli metalli, dal confronto tra il carico regionale “montano” e quello comples-sivo, il rapporto risulta solitamente dell’ordine di 1/3 – 1/5.
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Acque interne
Acque interne
163
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreCarichi di nutrienti (Azoto e Fosforo) emessi dai principali depuratori di acque reflue urbane con poten-zialità superiore a 50.000 AE.
Scopo dell’indicatoreStima dei carichi di nutrienti effettivamente sversati dai depuratori direttamente nei corpi superficiali.
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
NOMEDELL’INDICATORE DPSIR P
UNITA’ DI MISURA Tonnellate FONTE ArpaEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Impianto di trattamento COPERTURA
TEMPORALE DATIStime al 2001
e 2005
AGGIORNAMENTO DATI AnnualeALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI
DLgs 152/06
METODI DIELABORAZIONE
DATI
Stima dei carichi sversati dagli impianti di trattamento mediante utilizzo delleinformazioni provenienti dai controlli degli scarichi delle acque reflue urbaneeffettuati da ARPA.
Emissione di nutrienti da depuratori di acque reflue urbane (N e P)
Grafici e tabelle
Figura 3A.22: Localizzazione degli impianti di potenzialità superiore a 50.000 AE
164
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Acque interne
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anno 2001 anno 2005
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.23: Emissioni annua di carichi di Azoto da depuratori – Area occidentale (stime al 2001e 2005)
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anno 2001 anno 2005
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.24: Emissione annua di carichi di Azoto da depuratori – Area orientale (stime al 2001 e 2005)
Acque interne
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Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
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anno 2001 anno 2005
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.26: Emissione annua di carichi di Fosforo da depuratori – Area orientale (stime al 2001 e 2005)
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anno 2001 anno 2005
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.25: Emissione annua di carichi di Fosforo da depuratori – Area occidentale (stime al 2001 e 2005)
166
Tabella 3A.7: Depuratori con potenzialità di progetto >50.000 AE e bacino recettore dei reflui (anno 2007)
Fonte: Arpa Emilia-Romagna
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Acque interne
Depuratore Potenzialità AE Bacino recettore
PC - Borgoforte 163.000 Po
PR - Parma Est 180.000 Parma
PR - Parma Ovest 168.000 Parma
RE - Reggiolo 58.000 Emissario Mantovano Reggiano
RE - Roncocesi 150.000 Crostolo
RE - Mancasale 280.000 Crostolo
MO - Sassuolo 120.000 Secchia
MO - Carpi 150.000 Secchia
MO - Modena-Naviglio 300.000 Panaro
BO - Imola Santerno 110.000 Reno
BO - Bologna Corticella 900.000 Reno
FE - Comacchio 180.000 Burana Navigabile
FE - Ferrara 240.000 Burana Navigabile
RA - Massa Lombarda 70.000 Dx Reno
RA - Alfonsine 100.000 Dx Reno
RA - Faenza 100.000 Lamone
RA - Ravenna 240.000 Candiano
RA - Cervia 200.000 Cupa
RA - Lugo 270.000 Dx Reno
FC - Cesenatico 120.000 Fossatone
FC - Savignano 120.000 RubiconeFC - Cesena 194.000 FossatoneFC - Forli 250.000 Fiumi UnitiRN - Bellaria Igea Marina 80.000 Uso
RN - Cattolica 120.000 Ventena
RN - Riccione 180.000 Marano
RN - Rimini - S. Giustina 220.000 Marecchia
RN - Rimini 270.000 Marecchia
167
Commento ai datiSono rappresentati gli impianti della regione di potenzialità di progetto superiore a 50.000 AE.I maggiori carichi di nutrienti, sia in termini di Azoto che di Fosforo, provengono dagli impianti diBologna Corticella e Modena Naviglio, i due impianti di potenzialità maggiore. I carichi emessi proven-gono, per il 60% per il parametro azoto e per l’80% per il fosforo, dall’area emiliana. Quasi tutti i principali impianti di trattamento sono ubicati a nord della via Emilia (unica eccezione èl’impianto di Sassuolo).
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Acque interne
168
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreFornisce la valutazione su base comunale del quantitativo di fitofarmaci (in termini di principio attivo)presumibilmente impiegati per km2 di superficie. Fa riferimento non a tutti i fitofarmaci, ma solo a quel-li cercati e maggiormente ritrovati sui corsi d’acqua della regione, quindi alla maggior parte di quelliche possono determinare effettivi impatti sugli organismi acquatici.
Scopo dell’indicatoreEvidenziare l’intensità di uso sulle diverse aree agricole della regione di quella parte dei fitofarmaci chesono poi maggiormente rintracciati nelle acque alle chiusure dei bacini idrografici e che quindi presen-tano i maggiori rischi per i corpi idrici superficiali.
NOMEDELL’INDICATORE
Impiego di fitofarmacirintracciati nelle acque superficiali DPSIR P
UNITA’ DI MISURA Chilogrammi/anno/km2 FONTE
Arpa Emilia-Romagna
Regione Emilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Comune COPERTURA
TEMPORALE DATI Stima 2006
AGGIORNAMENTO DATI AnnualeALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
Suolo, Natura eBiodiversità
RIFERIMENTINORMATIVI
DLgs152/99DLgs 152/06Dir 60/2000/CE
METODI DIELABORAZIONE
DATI
Si parte dalla valutazione delle superfici colturali comunali al 2006, usufruendo delcensimento ISTAT 2000 dell’Agricoltura e dei dati regionali 2005-’06 per le diversezone agrarie. Il Servizio Fitosanitario regionale attraverso una analisi condotta alivello provinciale è pervenuto alla valutazione, per i diversi principi attivi rintracciatinelle acque superficiali, delle colture sulle quali essi sono impiegati, sia in termini dipercentuale di superficie interessata per singola coltura che di quantitativi di principioattivo utilizzato per ettaro e per anno. Sulla base di tali elementi si perviene allestime di impiego comunale, poi tradotte in quantitativi per unità di superficie.
169
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Grafici e tabelleTabella 3A.8: Stime di impieghi di principio attivo sulle colture e rapporto tra i carichi di fitofarmaciritrovati in Po e Adriatico e gli impieghi
Fonte: Elaborazioni Arpa Emilia-Romagna su dati Arpa Emilia-Romagna e Regione Emilia-Romagna
Principioattivo Stima di impiego sulle colture al 2006 Incidenza dei ritrovamenti in acqua rispettoall'impiego
Emilia FerraraBologna
+Ravenna
Forlì-Cesena+ Rimini
Stima diimpiegoregion.
Emilia FerraraBologna
+Ravenna
Forlì-Cesena+ Rimini Media
(kg/anno) (kg/anno) (kg/anno) (kg/anno) (kg/anno) Alachlor 4278 6036 596 0 10910 0.2% 0.3% 0.1% - 0.2%Azinfos-Metile 14150 26062 54974 8985 104170 0.03% 0.07% 0.02% 0.02% 0.04%Diuron 867 0 823 0 1690 0.0% - 0.9% - 1.4%Etofumesate 1213 2189 2123 431 5956 1.7% 0.5% 1.6% 0.9% 1.2%Lenacil 338 633 343 68 1382 6.1% 3.9% 16.1% 1.1% 7.3%Metalaxil 4206 897 1596 18 6718 0.5% 0.0% 1.4% 3.8% 0.7%Metamitron 18903 16957 18835 2875 57569 0.0% 0.0% 0.2% 0.0% 0.1%
Metolachlor (s-) 16651 17596 7974 387 42607 0.3% 0.7% 0.5% 0.1% 0.5%
Molinate 0 1063 0 0 1063 - 1.3% - - 1.5%Oxadiazon 4944 2295 1963 591 9794 0.1% 1.9% 0.7% 0.0% 0.6%Pirazone(Cloridazon) 5234 1521 4873 1168 12795 1.7% 5.7% 3.9% 1.3% 3.0%
Procimidone 7131 11835 16771 812 36549 0.2% 0.3% 0.2% 0.3% 0.2%Terbutilazina(+metabolita) 12973 11029 5760 0 29762 1.1% 1.8% 1.7% - 1.5%
Trifluralin 1462 898 1197 0 3557 0.00% 0.02% 0.03% - 0.02%Totale 92349 99010 117827 15336 324521 0.4% 0.6% 0.5% 0.3% 0.5%
Fonte: Elaborazioni Arpa Emilia-Romagna su dati Arpa Emilia-Romagna e Regione Emilia-RomagnaFigura 3A.27: Quantità media di principi attivi impiegati per km2 di superficie comunale – anno2006 (kg/anno/km2), considerando quelli maggiormente ritrovati nelle aste fluviali della regione
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Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Commento ai datiLe aree regionali con i maggiori impieghi sono in generale quelle della medio-bassa pianura. Le zone dipiù elevato uso quelle: della parte centrale del ferrarese, del Destra Reno in provincia di Ravenna, lafascia in destra Panaro, l’areale a est di Piacenza.A livello regionale 2006, in termini di colture, quasi il 90% dei fitofarmaci maggiormente rinvenuti nelleacque sono relativi ai fruttiferi (40%), al mais (25%) e alla barbabietola (25%), con quest’ultima che hasubito, nel 2006, una riduzione regionale di superficie rispetto agli anni precedenti, di oltre il 50%, non-ché un’ulteriore calo nel corso del 2007. Seguono un 5% per la vite e un 3% per il pomodoro da indu-stria.A livello regionale si evidenzia che i ritrovamenti percentualmente più rilevanti si hanno per il Lenacil(7%), seguito dal Cloridazon (3%). Per i principi attivi considerati, i ritrovamenti complessivi, a livelloregionale, sono dell’ordine del 5 ‰ rispetto ai quantitativi impiegati.
171
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Stato
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreIl Livello Inquinamento Macrodescrittori è un indice sintetico di inquinamento chimico-microbiologi-co dei corsi d’acqua, rappresentabile in cinque livelli di qualità (da 1 a 5). Il punteggio che determina ilLIM è calcolato in base al valore del 75° percentile di 7 parametri detti “macrodescrittori” (O2, BOD5,COD, N-NH4, N-NO3, P tot, E. coli) relativi al bilancio dell’ossigeno e allo stato trofico.
Scopo dell’indicatoreLo scopo dell’indice è quello di descrivere lo stato della qualità degli ambienti di acque correnti dalpunto di vista chimico-fisico e microbiologico e di valutarne le variazioni nello spazio (trend monte-valle) e nel tempo.Sono presentate le elaborazioni relative ai bacini con superficie superiore a 300 km2 che coprono, com-plessivamente, circa il 90% del reticolo idrografico della regione.Per evidenziare il trend monte-valle sono presentate, laddove possibile, le elaborazioni relative alle sta-zioni di chiusura di bacino montano (monte) e le stazioni di chiusura bacino (valle).
NOMEDELL’INDICATORE
Livello di Inquinamento daMacrodescrittori DPSIR S
UNITA’ DI MISURA Adimensionale FONTE ArpaEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Regione COPERTURA
TEMPORALE DATI 2001-2007
AGGIORNAMENTO DATI AnnualeALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI DLgs 152/99
METODI DIELABORAZIONE
DATI
Calcolo del 75° percentile della serie delle misure e attribuzione del punteggiocorrispondente secondo la tabella 7 All.1 DLgs 152/99
Parametro Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5100-OD (% sat.) ≤ | 10 | ≤ | 20 | ≤ | 30 | ≤ | 50 | >| 50 |BOD5 (O2 mg/l) < 2,5 ≤ 4 ≤ 8 ≤ 15 > 15COD (O2 mg/l) < 5 ≤ 10 ≤ 15 ≤ 25 > 25NH4 (N mg/l) < 0,03 ≤ 0,10 ≤ 0,50 ≤ 1,50 > 1,50NO3 (N mg/l) < 0,3 ≤ 1,5 ≤ 5,0 ≤ 10,0 > 10,0Fosforo t. (P mg/l) < 0,07 ≤ 0,15 ≤ 0,30 ≤ 0,60 > 0,60E.coli (UFC/100 ml) < 100 ≤1.000 ≤ 5.000 ≤ 20.000 > 20.000Punteggio 80 40 20 10 5L.I.M. 480 – 560 240 – 475 120 – 235 60 – 115 < 60
Grafici e tabelleTabella 3A.9: Trend 2001-2007 del Livello Inquinamento Macrodescrittori nei bacini con unasuperficie superiore a 300 km2
Fonte: Arpa Emilia-Romagna
172
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Bacino Stazione Tipo2001/
02 2003 2004 2005 2006 2007
F. Po C.S. Giovanni S.P. ex S.S.412 AS 230 270 200 180 170 180F. Po Pontelagoscuro – Ferrara AS 220 260 260 170 260 160T. Tidone A monte Diga del Molato (monte) B 360 380 380 380 340 400T. Tidone Pontetidone (valle) AI 340 420 270 400 220 NCF. Trebbia Pieve Dugliara (monte) AS 440 440 420 440 480 480F. Trebbia Foce in Po (valle) AS 340 280 250 320 440 480T. Nure Ponte Biana per Spettine (monte) B 400 440 400 380 400 440T. Nure ponte Bagarotto (valle) AS 380 460 360 380 380 400
T. Chiavenna pte strada Caorso -ChiavennaLandi (valle) AI 110 100 120 120 100 85
T. Arda Case Bovini (monte) B 380 400 420 420 480 440T. Arda A Villanova (valle) AI 140 110 100 100 100 110
F. Taro Ponte sul Taro Citerna – Oriano(monte) AS 230 280 360 320 400 400
F. Taro San Quirico – Trecasali (valle) AS 180 200 260 300 260 300T. Parma Pannocchia (monte) AS 140 190 260 200 260 260T. Parma Colorno (valle) AS 85 75 140 120 130 140T. Enza Traversa Cerezzola (monte) AS 360 400 400 400 400 480T. Enza Coenzo (valle) AS 200 150 180 200 200 200T. Crostolo Briglia valle rio Campola (monte) AS 330 300 300 240 190 320
T. Crostolo Ponte Baccanello – Guastalla(valle) AS 70 50 65 55 55 80
F. Secchia Traversa di Castellarano (monte) AS 320 280 400 360 340 400F. Secchia Ponte Bondanello - Moglia (MN) AS 140 190 145 165 220 210F. Panaro Briglia Marano – Marano (monte) AS 200 400 440 400 400 340F. Panaro Ponte Bondeno (FE) (valle) AS 120 140 160 160 160 160Po di Volano Codigoro (ponte Varano) (valle) AS 115 115 115 115 135 115
C. Navigabile A monte chiusa valle LepriOstellato (valle) AS 190 155 190 160 165 165
F. Reno Casalecchio (monte) AS 260 250 270 260 250 280F. Reno Volta Scirocco – Ravenna (valle) AS 150 170 180 170 180 160C.le dx Reno P.te Zanzi – Ravenna (valle) AS 120 100 130 110 120 90
F. Lamone P.te Mulino Rosso Brisighella(monte) AS 400 280 340 380 330 320
F. Lamone P.te Cento Metri – Ravenna (valle) AS 200 180 320 220 320 260C.le Candiano Canale Candiano (valle) B 120 220 235 205 235 205F. Uniti Ponte Nuovo – Ravenna (valle) AS 110 150 150 150 130 150T. Bevano Casemurate (valle) AS 65 50 65 60 50 85F. Savio Mercato Saraceno (monte) B 300 300 240 240 220 210F. Savio Ponte Matellica (valle) AS 240 240 230 170 220 190F. Marecchia Ponte Verucchio (monte) AS 330 350 350 350 370 370F. Marecchia A monte cascata via Tonale (valle) AS 130 140 150 225 215 115
173
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Commento ai datiF. Po: stabile nella stazione di C.S. Giovanni (qualità alterata); oscillante a Pontelagoscuro (qualità alte-rata o con modesti segni di alterazione).
Stazioni di Monte: nelle stazioni di chiusura di bacino montano si riscontrano, per lo più, ambienti conuna qualità delle acque che presenta modesti sintomi di alterazione.
Stazioni di Valle: nelle stazioni di chiusura di bacino si riscontra, per lo più, una qualità delle acque alte-rata.Fanno eccezione il F. Trebbia, T. Nure e F. Taro con modesti sintomi di alterazione ed il T. Chiavenna, T.Arda, T. Crostolo, C. Destra Reno e Po di Volano con forti segni di alterazione della qualità delle acque.
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.28: Livello Inquinamento Macrodescrittori nei bacini con una superficie superiore a 300km2 (anno 2007)
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreIl controllo biologico di qualità degli ambienti di acque correnti, basato sull’analisi delle comunità dimacroinvertebrati, rappresenta un approccio complementare al controllo chimico-fisico ed è in grado difornire un giudizio sintetico sulla qualità complessiva dell’ambiente e di stimare l’impatto che le diver-se cause di alterazione determinano sulle comunità che colonizzano i corsi d’acqua.A questo scopo è utilizzato l’indice I.B.E che classifica la qualità di un corso d’acqua su di una scala cheva da 12 (qualità ottimale) a 1 (massimo degrado), suddivisa in 5 classi di qualità:Il metodo I.B.E. non si applica ai corpi idrici artificiali ed alle acque caratterizzate da elevata salinità.
Scopo dell’indicatoreLo scopo dell’indice è quello di descrivere lo stato della qualità biologica degli ambienti di acque cor-renti, integrando le informazioni derivanti dal monitoraggio chimico-fisico, e di valutarne le variazioninello spazio (trend monte-valle) e nel tempo.Sono presentate le elaborazioni relative ai bacini con superficie superiore a 300 km2 che coprono, com-plessivamente, circa il 90% del reticolo idrografico della regione.Per evidenziare il trend monte-valle sono presentate, laddove possibile, le elaborazioni relative alle sta-zioni di chiusura di bacino montano (monte) e le stazioni di chiusura bacino (valle).
174
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
NOMEDELL’INDICATORE Indice Biotico Esteso (IBE) DPSIR S
UNITA’ DI MISURA FONTE ArpaEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Regione COPERTURA
TEMPORALE DATI 2001-2007
AGGIORNAMENTO DATI AnnualeALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI DLgs 152/99
METODI DIELABORAZIONE
DATIMedie annuali dei valori IBE rilevati e conversione in Classi di Qualità
Classi di qualità Valore di E.B.I. Giudizio Colore di riferimentoClasse I 10-11-12 Ambiente non alterato in modo sensibile AzzurroClasse II 8-9 Ambiente con moderati sintomi di alterazione VerdeClasse III 6-7 Ambiente alterato GialloClasse IV 4-5 Ambiente molto alterato ArancioneClasse V 1-2-3 Ambiente fortemente degradato Rosso
175
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Grafici e tabelleTabella 3A.10: Trend 2001-2007 dell’Indice Biotico Esteso nei bacini con una superficie superiore a300 km2
Fonte: Arpa Emilia-Romagna
Bacino Stazione Tipo 2001/02 2003 2004 2005 2006 2007
F. Po C.S. Giovanni S.P. ex S.S.412 AS 7-8 6 7 7-8 6-5 7F. Po Pontelagoscuro – Ferrara AS 5 5-6 6 5 6 6-5T. Tidone A monte Diga del Molato (monte) B 10 9 10 10-11 10 11
NCT. Tidone Pontetidone (valle) AI 8 8 6 4-5 8F. Trebbia Pieve Dugliara (monte) AS 9-8 10 9-10 10 9 10F. Trebbia Foce in Po (valle) AS 9-8 8 7-8 7-8 7 7T. Nure Ponte Biana per Spettine (monte) B 10 9-8 10-11 9 9 9-10T. Nure ponte Bagarotto (valle) AS 9 9 8 7 7 8
T. Chiavenna pte strada Caorso -Chiavenna Landi(valle) AI 6-7 6-7 7 7 7 7
T. Arda Case Bonini (monte) B 11 11 10 10 9-10 10T. Arda A Villanova (valle) AI 7 7 7 6-7 7-6 6-7
F. Taro Ponte sul Taro Citerna – Oriano(monte) AS 8 8 7-8 8 8 8
F. Taro San Quirico – Trecasali (valle) AS 8 7 7 7 7 7T. Parma Pannocchia (monte) AS 7-6 6 6 6 7 6-7T. Parma Colorno (valle) AS 5 5 5 5-6 5-6 6T. Enza Traversa Cerezzola (monte) AS 8 9 8 8 8 8T. Enza Coenzo (valle) AS 6 6 5-6 7 6-7 6T. Crostolo Briglia valle rio Campola (monte) AS 8 7 6 8 8 9T. Crostolo Ponte Baccanello – Guastalla (valle) AS 5-6 5 5 5-4 5-6 6F. Secchia Traversa di Castellarano (monte) AS 7 8 7-8 7 8-9 8F. Secchia Ponte Bondanello - Moglia (MN) AS Non campionabileF. Panaro Briglia Marano – Marano (monte) AS 8 8-9 8 8 8 8F. Panaro Ponte Bondeno (FE) (valle) AS 4 6 6 6 * *Po di Volano Codigoro (ponte Varano) (valle) AS 4-5 * * 4 5 5
C. Navigabile A monte chiusa valle Lepri Ostellato(valle) AS Non campionabile
F. Reno Casalecchio (monte) AS 7-6 7 7 7-6 7-6 6-7F. Reno Volta Scirocco – Ravenna (valle) AS 5 5 5 5 5-4 5C.le dx Reno P.te Zanzi – Ravenna (valle) AS Non campionabile
F. Lamone P.te Mulino Rosso Brisighella(monte) AS 8 9-8 8 7 8 7-8
F. Lamone P.te Cento Metri – Ravenna (valle) AS 5 5 5 5 5 5C.le Candiano Canale Candiano (valle) B Non campionabileF. Uniti Ponte Nuovo – Ravenna (valle) AS 4 4 5 5 5-4 5T. Bevano Casemurate (valle) AS 6 5-6 5-6 4-5 6 5F. Savio Mercato Saraceno (monte) B 8 8 8 7 6 7F. Savio Ponte Matellica (valle) AS 6 6 6 6 7 7-8F. Marecchia Ponte Verucchio (monte) AS 8 7 6 7-8 8 8F. Marecchia A monte cascata via Tonale (valle) AS 7 4-5 6 6 6-5 5
Commento ai datiF. Po: stabile nella stazione di C.S. Giovanni (ambiente alterato); in leggero miglioramento a Ponte-lagoscuro (da molto alterato ad alterato).
Stazioni di monte: nelle stazioni di chiusura di bacino montano si riscontrano, per lo più, ambienti nonalterati o con moderati sintomi di alterazione tranne che nel T. Parma, nel F. Reno (ambiente alterato).Nel T. Crostolo e nei fiumi Secchia, Lamone, Savio e Marecchia si riscontra una situazione oscilllante.
Stazioni di valle: nelle stazioni di chiusura di bacino si riscontrano, per lo più, ambienti alterati o moltoalterati, in particolare nel T. Parma, T. Crostolo, Po di Volano, F. Reno, F. Lamone, F, Uniti e Bevano.
176
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.29: Induce Biotico Esteso nei bacini con una superficie superiore a 300 km2 (anno 2007)
177
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreIl DLgs 152/99 introduce la definizione dello stato ecologico dei corpi idrici superficiali come “l’espres-sione della complessità degli ecosistemi acquatici” alla cui definizione contribuiscono sia parametri chi-mico-fisici sia la composizione della comunità macrobentonica delle acque correnti. Il raffronto tra que-ste informazioni, espresse rispettivamente attraverso il Livello di Inquinamento dei Macrodescrittori(LIM) e l’Indice Biotico Esteso (IBE), consente di calcolare il giudizio di qualità sotto forma di Classedello Stato Ecologico (SECA). Per definire lo Stato Ecologico di un corso d’acqua si adotta l’intersezio-ne riportata in tabella, dove il risultato peggiore tra quelli di LIM e di IBE determina la classe di appar-tenenza.Il SECA si applica alle stazioni di tipo A, di rilevanza nazionale, e prevede la suddivisione in 5 classi diqualità:
Scopo dell’indicatoreLo scopo dell’indice è quello di descrivere con un giudizio sintetico lo stato della qualità dei corsi d’ac-quaderivante dagli aspetti chimici e biologici e di valutarne le variazioni nello spazio e nel tempo.Sono presentate le elaborazioni relative ai bacini con superficie superiore a 300 km2 che coprono, com-plessivamente, circa il 90% del reticolo idrografico della regione.Per evidenziare il trend monte-valle sono presentate, laddove possibile, le elaborazioni relative alle sta-zioni di chiusura di bacino montano (monte) e le stazioni di chiusura bacino (valle)
NOMEDELL’INDICATORE
Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua(SECA) DPSIR S
UNITA’ DI MISURA Adimensionale FONTE ArpaEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Regione COPERTURA
TEMPORALE DATI 2001-2007
AGGIORNAMENTO DATI AnnualeALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI DLgs 152/99
METODI DIELABORAZIONE
DATIIntersezione dei risultati dell’indice LIM e dell’indice IBE
Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5I.B. E. ≥ 10 8-9 6-7 4-5 1, 2, 3L.I.M. 480 – 560 240 – 475 120 – 235 60 – 115 < 60
Grafici e tabelleTabella 3A.11: Classificazione di Stato Ecologico annuale nei bacini con una superficie superiore a300 km2
Fonte: Arpa Emilia-Romagna
178
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Bacino Stazione Tipo 2001/02 2003 2004 2005 2006 2007
F. Po C.S. Giovanni S.P. ex S.S.412 AS Classe3
Classe3
Classe3
Classe3
Classe3
Classe3
F. Po Pontelagoscuro - Ferrara AS Classe4
Classe4
Classe3
Classe4
Classe3
Classe3
T. Tidone A monte Diga del Molato(monte) B Classe
2Classe
2Classe
2Classe
2Classe
2Classe
2
T. Tidone Pontetidone (valle) AI Classe2
Classe2
Classe3
Classe4
Classe3 NC
F. Trebbia Pieve Dugliara (monte) AS Classe2
Classe2
Classe2
Classe2
Classe2
Classe1
F. Trebbia Foce in Po (valle) AS Classe2
Classe2
Classe3
Classe3
Classe3
Classe3
T. Nure Ponte Biana per Spettine(monte) B Classe
2Classe
2Classe
2Classe
2Classe
2Classe
2
T. Nure ponte Bagarotto (valle) AS Classe2
Classe2
Classe2
Classe3
Classe3
Classe2
T.Chiavenna
pte strada Caorso -ChiavennaLandi (valle) AI Classe
4Classe
4Classe
3Classe
3Classe
4Classe
4
T. Arda Case Bovini (monte) B Classe2
Classe2
Classe2
Classe2
Classe2
Classe2
T. Arda A Villanova (valle) AI Classe3
Classe4
Classe4
Classe4
Classe4
Classe4
F. Taro Ponte sul Taro Citerna - Oriano (monte) AS Classe
3Classe
2Classe
3Classe
2Classe
2Classe
2
F. Taro San Quirico - Trecasali (valle) AS Classe3
Classe3
Classe3
Classe3
Classe3
Classe3
T. Parma Pannocchia (monte) AS Classe3
Classe3
Classe3
Classe3
Classe3
Classe3
T. Parma Colorno (valle) AS Classe4
Classe4
Classe4
Classe4
Classe4
Classe3
T. Enza Traversa Cerezzola (monte) AS Classe2
Classe2
Classe2
Classe2
Classe2
Classe2
T. Enza Coenzo (valle) AS Classe3
Classe3
Classe4
Classe3
Classe3
Classe3
T. Crostolo Briglia valle rio Campola(monte) AS Classe
2Classe
3Classe
3Classe
2Classe
3Classe
2
T. Crostolo Ponte Baccanello - Guastalla(valle) AS Classe
4Classe
5Classe
4Classe
5Classe
5Classe
4
F. Secchia Traversa di Castellarano(monte) AS Classe
3Classe
2Classe
3Classe
3Classe
2Classe
2
F. Secchia Ponte Bondanello - Moglia(MN) AS Classe
3Classe
3Classe
3Classe
3Classe
3Classe
3
F. Panaro Briglia Marano - Marano(monte) AS Classe
3Classe
2Classe
2Classe
2Classe
2Classe
2
F. Panaro Ponte Bondeno (FE) (valle) AS Classe4
Classe3
Classe3
Classe3
Classe3
Classe3
Po di Volano Codigoro (ponte Varano)(valle) AS Classe
4Classe
4Classe
4Classe
4Classe
4Classe
4C.Navigabile
A monte chiusa valle LepriOstellato (valle) AS Classe
3Classe
3Classe
3Classe
3Classe
3Classe
3
F. Reno Casalecchio (monte) AS Classe3
Classe3
Classe3
Classe3
Classe3
Classe3
F. Reno Volta Scirocco - Ravenna(valle) AS Classe
4Classe
4Classe
4Classe
4Classe
4Classe
4C.le dxReno P.te Zanzi - Ravenna (valle) AS Classe
3Classe
4Classe
3Classe
4Classe
3Classe
4
F. Lamone P.te Mulino Rosso Brisighella(monte) AS Classe
2Classe
2Classe
2Classe
3Classe
2Classe
3
F. Lamone P.te Cento Metri - Ravenna(valle) AS Classe
4Classe
4Classe
4Classe
4Classe
4Classe
4C.leCandiano Canale Candiano (valle) B Classe
3Classe
3Classe
3Classe
3Classe
3Classe
3Classe Classe Classe Classe Classe ClasseAS
Classe Classe Classe Classe Classe ClasseAS
Classe Classe Classe Classe Classe ClasseB
Classe Classe Classe Classe Classe ClasseAS
Classe Classe Classe Classe Classe ClasseAS
Classe Classe Classe Classe Classe Classe
Ponte Nuovo - RavennaF. Uniti
AS
Casemurate (valle)T. Bevano
Mercato Saraceno (monte)F. Savio
Ponte Matellica (valle)
Ponte Verucchio (monte)F. Marecchia
A monte cascata via Tonale (valle)
F. Savio
F. Marecchia
4 4 4 4 4 4
4 5 4 4 5 4
2 2 2 3 3 3
3 3 3 3 3 3
2 3 3 3 2 2
3 4 3 3 3 4
179
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Commento ai datiF. Po: stabile nella stazione di C.S. Giovanni (ambiente alterato); in leggero miglioramento a Ponte-lagoscuro (da molto alterato ad alterato).
Stazioni di monte: nelle stazioni di chiusura di bacino montano si riscontrano, per lo più, ambienti nonalterati o con moderati sintomi di alterazione tranne che nel T. Parma, nel F. Reno (ambiente alterato).Nel T. Crostolo e nei fiumi Secchia, Lamone, Savio e Marecchia si riscontra una situazione oscilllante.
Stazioni di valle: Trebbia, Nure, Taro, Enza, Secchia, Panaro, C. Navigabile, C. Candiano e Savio soddi-sfano i requisiti previsti dalla norma al 2008.Rimangono critici i livelli del T. Tidone, T. Chiavenna, T. Arda, T. Parma, T. Crostolo, Po di Volano, Reno,C. Dx Reno, Lamone, Fiumi Uniti e Bevano.
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.30: Classificazione di Stato Ecologico annuale nei bacini con una superficie superiore a300 km2 (anno 2007)
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreLo stato ambientale è definito in relazione al grado di scostamento rispetto alle condizioni di un corpoidrico di riferimento. Gli stati di qualità ambientale previsti per le acque superficiali sono riportati intabella.
Definizione dello stato ambientale per i corpi idrici superficiali
180
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
NOMEDELL’INDICATORE
Stato Ambientale dei Corsi d’Acqua(SACA) DPSIR S
UNITA’ DI MISURA Adimensionale FONTE ArpaEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Regione COPERTURA
TEMPORALE DATI 2002-2007
AGGIORNAMENTO DATI AnnualeALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI DLgs 152/99
METODI DIELABORAZIONE
DATI
Intersezione dello Stato Ecologico con la presenza delle sostanze chimiche pericolosepresenti in Tab.1 All.1 DLgs 152/99 valutate come 75° percentile della serie dellemisure.
ELEVATO
BUONO
SUFFICIENTE
SCADENTE
PESSIMO
Si rilevano alterazioni considerevoli dei valori degli elementi di qualità biologica del tipo di corpo idrico superficiale, e le comunità biologiche interessate si discostano sostanzialmente da quelle di norma associate al tipo di corpo idrico superficiale inalterato. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da comportare effetti a medio e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento.
I valori degli elementi di qualità biologica del tipo di corpo idrico superficiale presentano alterazioni gravi e mancano ampie porzioni delle comunità biologiche di norma associate al tipo di corpo idrico superficiale inalterato. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da gravi effetti a breve e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento.
I valori degli elementi della qualità biologica per quel tipo di corpo idrico si discostano moderatamente da quelli di norma associati allo stesso ecotipo in condizioni non disturbate. I valori mostrano segni di alterazione derivanti dall’attività umana e sono sensibilmente più disturbati che nella condizione di “buono stato”. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da non comportare effetti a breve e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento.
I valori degli elementi della qualità biologica per quel tipo di corpo idrico mostrano bassi livelli di alterazione derivanti dall’attività umana e si discostano solo leggermente da quelli normalmente associati allo stesso ecotipo in condizioni non disturbate. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da non comportare effetti a breve e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento.
Non si rilevano alterazioni dei valori di qualità degli elementi chimico-fisici ed idromorfologici per quel dato tipo di corpo idrico in dipendenza degli impatti antropici, o sono minime rispetto ai valori normalmente associati allo stesso ecotipo in condizioni indisturbate. La qualità biologica sarà caratterizzata da una composizione e un’abbondanza di specie corrispondente totalmente o quasi alle condizioni normalmente associate allo stesso ecotipo. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è paragonabile alle concentrazioni di fondo rilevabili nei corpi idrici non influenzati da alcuna pressione antropica
181
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Scopo dell’indicatoreLo scopo dell’indice è quello di attribuire un giudizio sulla qualità complessiva dei corsi d’acqua chetenga conto delle caratteristiche ecologiche e della presenza di sostanze chimiche pericolose per gli eco-sistemi.Il valore dello Stato Ambientale serve per valutare il discostamento dagli obiettivi di qualità ambientalefissati dalla norma nazionale ed europea, corrispondenti al giudizio di “sufficiente” da raggiungere al2008 e di “buono” al 2016.
Grafici e tabelleTabella 3A.12 Classificazione di Stato Ambientale 2002-2007 in chiusura dei bacini significativi odi interesse
Fonte: Arpa Emilia-Romagna
Bacino Stazione Tipo 2002 2003 2004 2005 2006 2007F. Po Pontelagoscuro – Ferrara AS Scadente Scadente Sufficiente Scadente Sufficiente Sufficiente
T. Tidone Pontetidone AI Buono Buono Sufficiente Scadente Sufficiente NC
F. Trebbia Foce in Po AS Buono Buono Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente
T. Nure ponte Bagarotto AS Buono Buono Buono Sufficiente Sufficiente Buono
T. Chiavenna ponte strada Caorso -Chiavenna Landi AI Scadente Scadente Sufficiente Sufficiente Scadente Scadente
T. Arda A Villanova AI Sufficiente Scadente Scadente Scadente Scadente Scadente
F. Taro San Quirico – Trecasali AS Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente
C.le Milanino Loc. Fossette di Sissa AI - Scadente Scadente Scadente Scadente Scadente
T. Parma Colorno AS Scadente Scadente Scadente Scadente Scadente Sufficiente
T. Enza Coenzo AS Scadente Sufficiente Scadente Sufficiente Sufficiente Sufficiente
T. Crostolo Ponte Baccanello - Guastalla AS Scadente Pessimo Scadente Pessimo Pessimo Scadente
F. Secchia Ponte Bondanello - Moglia (MN) AS Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente
F. Panaro Ponte Bondeno (FE) AS Scadente Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente
C.le Bianco Ponte s.s. Romea – Mesola AI Buono Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente
Po di Volano Codigoro (ponte Varano) AS Scadente Scadente Scadente Scadente Scadente Scadente
C.le Navigabile A monte chiusa valle Lepri –Ostellato AS Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente
F. Reno Volta Scirocco – Ravenna AS Scadente Scadente Scadente Scadente Scadente Scadente
C.le dx Reno P.te Zanzi – Ravenna AS Sufficiente Scadente Sufficiente Scadente Scadente Scadente
F. Lamone P.te Cento Metri – Ravenna AS Scadente Scadente Scadente Scadente Scadente Scadente
F. Uniti Ponte Nuovo – Ravenna AS Scadente Scadente Scadente Scadente Scadente Scadente
T. Bevano Casemurate AS Scadente Pessimo Scadente Scadente Pessimo Scadente
F. Savio Ponte Matellica AS Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente Sufficiente
F. Rubicone Capanni – Rubiconde AS Pessimo Scadente Scadente Scadente Scadente Scadente
F. Uso S.P. 89 AI Scadente Scadente Scadente Sufficiente Scadente Pessimo
F. Marecchia A monte cascata via Tonale AS Sufficiente Scadente Sufficiente Sufficiente Sufficiente Scadente
T. Conca 200 m a monte invaso AI Sufficiente Scadente Pessimo Scadente Scadente Scadente
R. Ventena P.te via Emilia-Romagna AI Pessimo Pessimo Pessimo Sufficiente Pessimo Pessimo
Commento ai datiLa classificazione di Stato Ambientale in chiusura dei bacini significativi nel 2007, conferma quella otte-nuta dallo Stato Ecologico. Si osserva che tra i corsi d’acqua significativi o di interesse, il 37 % rag-giunge l’obiettivo di qualità al 2008 e solo il T. Nure, con l’elaborazione 2007, raggiunge l’obiettivo diqualità al 2016.
182
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.31: Classificazione di Stato Ambientale in chiusura dei bacini significativi o di interesse(anno 2007)
Acque interne
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreLo stato ecologico dei laghi è definito nel DLgs 152/99 sulla base della valutazione dello stato trofico attraver-so la determinazione dei parametri di base trofici: trasparenza, clorofilla “a”, ossigeno disciolto e fosforo. Letabelle 11a, 11b e 11c del DM 391/03 individuano il livello trofico da attribuire ad ogni parametro. La tabella11d del DM 391/03 attribuisce la classe dello stato ecologico attraverso la normalizzazione dei livelli ottenutiper i singoli parametri. Come si evince dalle tabelle sottostanti per la classificazione è necessario avere a dispo-sizione dati relativi a campionamenti corrispondenti a due periodi con caratteristiche diverse di distribuzionedelle acque: periodo di massima circolazione e periodo massima stratificazione.
Tabella per l’individuazione dei livelli per la trasparenza e la clorofilla
Tabella per l’individuazione del livello per l’ossigeno (% saturazione)
Tabella per l’individuazione del livello per il fosforo totale (mg/l)
183
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
NOMEDELL’INDICATORE
Stato Ecologico di Laghi e Invasiartificiali d’Acqua (SEL) DPSIR S
UNITA’ DI MISURA Adimensionale FONTE ArpaEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Regione COPERTURA
TEMPORALE DATI 2003-2007
AGGIORNAMENTO DATI AnnualeALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI
DLgs 152/99DM 391/03
METODI DIELABORAZIONE
DATI
Individuazione dei livelli di ogni parametro trofico come indicato nelle tabelle 11a,11b, 11c del DM 391/03
Parametro Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 4 Livello 5
Trasparenza (m)(valore minimo) > 5 5 2 1,5 1
Clorofilla “a” (µ g/l)(valore massimo) < 3 6 10 25 > 25
< < < <
< < <
Valore minimo ipolimnico (O% sat) nel periodo di
massima stratificazione
Valore dell’ossigeno (% sat) a 0 m nel periodo di massimacircolazione
> 80 < 80 < 60 < 40 <20> 80 1 80 2 2 60 2 3 3 40 3 3 4 4 20 3 4 4 5 5
<<<<
2
Valore massimo riscontratodel fosforo totale
Valore del fosforo totale a 0 m nel periodo di massimacircolazione
> 80 < 80 < 60 < 40 <20< 10 1 25 2 2 50 2 3 3 100 3 3 4 4
> 100 3 4 4 5 5
<<<
184
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Acque interne
Stato Ecologico ottenuto dalla normalizzazione dei livelli ottenuti per i singoli parametri
Scopo dell’indicatoreLo scopo dell’indice è quello di descrivere con un giudizio sintetico lo stato della qualità dei laghi dalpunto di vista chimico - fisico e di valutarne le variazioni nello spazio e nel tempo.
Grafici e tabelleTabella 3A.13: Classificazione dello Stato Ecologico dei laghi significativi ( SEL anno 2007)
Fonte: Arpa Emilia-Romagna
Tabella 3A.14: Trend dello Stato Ecologico dei laghi significativi
Fonte: Arpa Emilia-Romagna
Commento ai datiLa valutazione dei dati relativa agli ultimi cinque anni 2003 – 2004 – 2005 – 2006 e 2007 evidenzia unostato ecologico costante per l’invaso Lago di Suviana (classe 2). Si conferma anche nel 2007 il miglio-ramento rispetto al 2003, dell’ invaso Lago Brasimone. L’Invaso di Ridracoli. nel 2007 registra un peg-gioramento tornando alla classe 3 del 2003. L’invaso Diga di Mignano torna in classe 3 come nel 2004 e2005. Si evidenzia il miglioramento dello stato ecologico della Diga del Molato che torna in classe 2come nell’anno 2003.
Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5
Somma dei singolipunteggi 4 5-8 9-12 13-16 17-20
Corpo Idrico Codice TipoStazione
Tipoc.idrico Trasp. za Ossigeno Chl
"a" P tot Norm.Livelli SEL
Diga delMolato 01050200 AS Artificiale 2 2 2 1 7 2
Diga diMignano 01140300 AS Artificiale 5 2 1 2 10 3
Lago diSuviana
06000900 AS Artificiale 1 2 1 2 6 2
LagoBrasimone 06001600 AS Artificiale 1 1 1 2 5 2
Invaso diRidracoli 11001000 AS Artificiale 4 2 1 3 10 3
Corpo Idrico Codice TipoStazione Tipo c.idrico 2003 2004 2005 2006 2007
Diga del Molato 01050200 AS Artificiale 2 3 3 2Diga di Mignano 01140300 AS Artificiale 2 3 3 2 3
Lago di Suviana 06000900 AS Artificiale 2 2 2 2 2Lago Brasimone 06001600 AS Artificiale 3 2 2 2 2
Invaso di Ridracoli 11001000 AS Artificiale 3 2 2 2 3
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Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Acque interne
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreLo stato ambientale è definito in relazione al grado di scostamento rispetto alle condizioni di un corpoidrico di riferimento. Gli stati di qualità ambientale previsti per le acque superficiali sono riportati intabella.
Definizione dello stato ambientale per i corpi idrici superficiali
NOMEDELL’INDICATORE
Stato Ambientale di Laghi e Invasiartificiali d’Acqua (SAL) DPSIR S
UNITA’ DI MISURA Adimensionale FONTE ArpaEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Regione COPERTURA
TEMPORALE DATI 2004-2007
AGGIORNAMENTO DATI AnnualeALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI
DLgs 152/99
METODI DIELABORAZIONE
DATI
Intersezione dello Stato Ecologico con la presenza delle sostanze chimiche pericolosepresenti in Tab.1 All.1 DLgs 152/99 valutate come media aritmetica dei dati disponibilinel periodo di misura
Non si rilevano alterazioni dei valori di qualità degli elementi chimico-fisici ed idromorfologici per quel dato tipo di corpo idrico in dipendenza degli impatti antropici, o sono minime rispetto ai valori normalmente associati allo stesso ecotipo in condizioni indisturbate. La qualità biologica sarà caratterizzata da una composizione e un’abbondanza di specie corrispondente totalmente o quasi alle condizioni normalmente associate allo stesso ecotipo. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è paragonabile alle concentrazioni di fondo rilevabili nei corpi idrici non influenzati da alcuna pressione antropica
Il corpo idrico superficiale presentano alterazioni gravi e mancano ampie porzioni delle comunità biologiche di norma associate al tipo di corpo idrico superficiale inalterato. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da gravi effetti a breve e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento.
Si rilevano alterazioni considerevoli dei valori degli elementi di qualità del tipo di corpo idrico superficiale. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da comportare effetti a medio e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento.
I valori mostrano segni di alterazione derivanti dall’attività umana e sono sensibilmente più disturbati che nella condizione di “buono stato”. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da non comportare effetti a breve e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento.
Per quel tipo di corpo idrico si mostrano bassi livelli di alterazione derivanti dall’attività umana che si discostano solo leggermente da quelli normalmente associati allo stesso ecotipo in condizioninon disturbate. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, è in concentrazioni da non comportare effetti a breve e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento.
ELEVATO
BUONO
SUFFICIENTE
SCADENTE
PESSIMO
Acque interne
186
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Scopo dell’indicatoreLo scopo dell’indice è quello di attribuire un giudizio sulla qualità complessiva dei laghi sulla base dellostato ecologico e della presenza di sostanze chimiche pericolose per l’ecosistema.Il valore dello Stato Ambientale serve per valutare il discostamento dagli obiettivi di qualità ambientalefissati dalla norma nazionale ed europea, corrispondenti al giudizio di “sufficiente” da raggiungere al2008 e di “buono” al 2016.
Grafici e tabelleTabella 3A.15:Classificazione dello Stato Ambientale relativa all’anno 2007 dei laghi significativi(SAL)
Fonte: Arpa Emilia-Romagna
Commento ai datiLa classificazione di Stato Ambientale dei laghi nel 2007, conferma quella ottenuta dallo StatoEcologico.I dati del 2007 evidenziano che i corpi idrici Diga del Molato, Lago di Suviana e Lago Brasimone soddi-sfano gli obiettivi di qualità del DLgs 152/99 al 2016, mentre il corpo idrico Diga di Mignano e Invaso diRidracoli raggiungono l’obiettivo intermedio al 2008 ricadendo nello Stato sufficiente.
Bacino Corpo Idrico CodiceTipo
Stazione 2004 2005 2006 2007
Tidone Diga del Molato1 01050200 AS Suff. Suff. BuonoArda Diga di Mignano 01140300 AS Suff. Suff. Buono Suff.Reno Lago di Suviana 06000900 AS Buono Buono Buono BuonoReno Lago Brasimone 06001600 AS Buono Buono Buono BuonoFiumi Uniti Invaso di Ridracoli 11001000 AS Buono Buono Buono Suff.
187
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreLo SCAS (Stato Chimico delle Acque Sotterranee) è un indice che riassume in modo sintetico lo statoqualitativo delle acque sotterranee (di un corpo idrico sotterraneo o di un singolo punto d’acqua) basan-dosi sulle concentrazioni medie annue dei parametri di base e addizionali e valutando con pesi diversiquello che determina le condizioni peggiori. Lo stato chimico viene descritto in 5 classi secondo lo sche-ma del D.Lgs.152/99:
Scopo dell’indicatoreScopo dell’indicatore è quello di evidenziare in modo sintetico le zone sulle quali insiste una criticitàambientale dal punto di vista qualitativo della risorsa idrica sotterranea. La classificazione è effettuatanon solo analizzando singolarmente la distribuzione sul territorio degli inquinanti che derivano dalleattività antropiche, ma anche correlando questa con la distribuzione di parametri chimici di originenaturale che, per le concentrazioni anche elevate dovute principalmente alle caratteristiche intrinsechedell’acquifero, possono compromettere l’utilizzo delle acque stesse. L’indice individua gli impatti antro-pici sui corpi idrici sotterranei che necessitano di una riduzione delle pressioni e/o di azioni finalizzatea prevenirne il peggioramento.
NOMEDELL’INDICATORE
Stato chimico delle acquesotterranee (SCAS) DPSIR S
UNITA’ DI MISURA Adimensionale FONTE ArpaEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Regione COPERTURA
TEMPORALE DATI 2006-2007
AGGIORNAMENTO DATI AnnualeALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI
DLgs 152/99
METODI DIELABORAZIONE
DATI
Valore medio annuo dei parametri di base, valutazione dellapresenza oltre il limite di legge di alcuni parametri addizionali misurati eattribuzione della classe corrispondente peggiore secondo tab. 20 allegato 1D.Lgs.152/99.
Classe 1 Impatto antropico nullo o trascurabile con pregiate caratteristiche idrochimiche
Classe 2 Impatto antropico ridotto e sostenibile sul lungo periodo e con buone caratteristiche idrochimiche
Classe 3 Impatto antropico significativo e con caratteristiche idrochimiche generalmente buone,ma con alcuni segnali di compromissione
Classe 4 Impatto antropico rilevante con caratteristiche idrochimiche scadenti
Classe 0Impatto antropico nullo o trascurabile ma con particolari facies idrochimiche naturali in concentrazioni al di sopra del valore della classe 3 (per la valutazione dell’origine endogena delle specie idrochimiche presenti dovranno essere considerate anche le caratteristiche chimico-fisiche delle acque)
Grafici e tabelle
Tabella 3A.16: Parametri critici dello stato chimico (anno 2007)
Fonte: Arpa Emilia-Romagna
188
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.32: Stato chimico per punto di campionamento (anno 2007)
numero % su totale di base addizionaliClasse 1 1 0,2Classe 2 55 13,2Classe 3 69 16,5 Ferro, Manganese, NitratiClasse 4 50 12,0 Nitrati, Ferro, Manganese, Ione
Ammonio, Cloruri, Conducibilità, Solfati
Composti alifatici alogenati totali, Procimidone, Terbutilazina, Nitriti, Nichel, Cromo VI, Piombo, Zinco, Boro
Classe 0 243 58,1 Ferro, Manganese, Ione Ammonio, Solfati, Cloruri, Conducibilità
Arsenico, Boro, Fluoruri, Metalli pesanti
Totale punti prelievo 418 100
SCASPunti di prelievo Parametri critici
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Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
0%
20%
40%
60%
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100%
Conoidi alluvionali appenniniche Piana alluvionale appenninica Piana alluvionale padana
SC
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(%
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Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.33: Stato chimico per complessi idrogeologici (anno 2007)
0%
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80%
100%
Tidone
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ale)
0 1 2 3 4
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.34: Stato chimico delle conoidi alluvionali occidentali (anno 2007)
190
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
0%
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60%
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100%
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Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.35: Stato chimico delle conoidi alluvionali orientali (anno 2007)
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.36: Evoluzione dello stato chimico per punto di campionamento dal 2006 al 2007
191
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Tabella 3A.17: Evoluzione dello stato chimico dal 2006 al 2007
Fonte: Arpa Emilia-Romagna
Commento ai datiLe condizioni di classe 4 (impatto antropico significativo), che complessivamente rappresentano il 12%delle stazioni di misura, sono diffuse nel territorio regionale prevalentemente in corrispondenza delleconoidi alluvionali, determinate dalla presenza di composti azotati, a cui si associa una contaminazioneda solventi clorurati di origine industriale, di fitofarmaci (Procimidone e Terbutilazina,) e alcuni metal-li. Mentre i composti azotati sono ubiquitari, le maggiori concentrazioni si riscontrano nel parmense enel modenese, i composti clorurati sono presenti in particolare nel modenese, nel bolognese e in misu-ra minore nel parmense. Solo occasionalmente la classe 4 si riscontra nella pianura alluvionale, risul-tando invece assente nelle conoidi montane. Anche le condizioni di classe 3 (acque con segnali di com-promissione), determinate dalla presenza di composti azotati, sono marcatamente presenti nelle conoi-di emiliane.La presenza di stazioni di misura in classe 2 (impatto antropico ridotto), che corrisponde ad acque dibuona qualità, è tipica delle conoidi maggiori nelle porzioni apicali o in prossimità di corpi idrici super-
Evoluzione stato chimico Numero stazioni % su totale
Stato chimico in miglioramento 29 6,9Stato chimico stazionario 358 85,7Stato chimico in peggioramento 26 6,2Nuove stazioni di misura 5 1,2Totale 418 100
0%
20%
40%
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100%
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Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.37: Evoluzione dello stato chimico delle principali conoidi alluvionali e totale punti di misuradal 2006 al 2007
ficiali che diluiscono gli inquinanti eventualmente presenti. Una sola stazione risulta in classe 1 (impat-to nullo o trascurabile), che corrisponde ad acque di qualità elevata, ed è ubicata nella conoide delTrebbia-Nure, situazione già riscontrata nell’anno 2004.Un elevato numero di stazioni in classe 0 (caratteristiche scadenti di origine naturale), pari al 58.1% deltotale, determinato dalla presenza di origine naturale di Ferro, Manganese, Ione ammonio, Cloruri,Arsenico, ecc., è ubicato prevalentemente nei depositi di piana alluvionale e nelle conoidi romagnolecaratterizzate da una scarsa circolazione delle acque e dalla ridotta dimensione dei serbatoi.Il confronto tra lo stato chimico del 2007 rispetto al 2006 porta complessivamente ad evidenziare unasituazione stazionaria per 85.7% delle stazioni, un miglioramento per il 6.9% e un peggioramento dellostato per il 6.2%. Alla diminuzione percentuale della classe 4 corrisponde, rispetto al 2006, un aumentopressoché equivalente di classe 0, tenuto conto della sola stazione in classe 1. Questo andamento si pre-senta però in maniera differenziata nelle diverse conoidi, e tra quelle di maggiori dimensioni si osserva:• permane l’assenza della classe 4 nella conoide dell’Enza anche se occorre registrare un aumento per-centuale della classe 3;• la classe 4 rimane costante o in diminuzione nella maggior parte dei casi, tranne nel Secchia dove siregistra un aumento;• aumenta la presenza di classe 3 generalmente associata ad una riduzione della classe 4 (Taro, Parma-Baganza, Marecchia) e in alcuni casi della classe 2 (Taro, Enza, Marecchia);• compare la classe 1 nel Trebbia-Nure, che non si registrava dal 2004, e sparisce la classe 2 dal Taro.
192
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
193
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario regionale dei dati ambientali 2007
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreLo SQuAS (Stato Quantitativo delle Acque Sotterranee) è un indice che, sulla base delle caratteristichedell’acquifero (tipologia, permeabilità, coefficienti di immagazzinamento) e del relativo sfruttamento(tendenza piezometrica e della portata, prelievi), riassume in modo sintetico lo stato quantitativo delleacque sotterranee di un corpo idrico sotterraneo significativo.Esso si basa sulle alterazioni, misurate o previste, delle condizioni di equilibrio idrogeologico di uncorpo idrico, definite come condizioni nelle quali le estrazioni o le alterazioni della velocità naturale diravvenamento sono sostenibili per il lungo periodo (almeno 10 anni).Lo stato quantitativo viene definito da 4 classi così caratterizzate secondo lo schema del DLgs 152/99:
Scopo dell’indicatoreL’Indice SQuAS valuta lo stato quantitativo della risorsa, interpretandolo in termini di equilibrio dibilancio idrogeologico dell’acquifero ovvero di capacità, da parte di questo, di sostenere sul lungo perio-
NOMEDELL’INDICATORE
Stato quantitativo delle acquesotterranee (SQuAS) DPSIR S
UNITA’ DI MISURA Adimensionale FONTE ArpaEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Regione COPERTURA
TEMPORALE DATI 2005
AGGIORNAMENTO DATI AnnualeALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI
DLgs 152/99
METODI DIELABORAZIONE
DATI
Lo stato quantitativo delle acque sotterranee viene valutato in termini di volumi dideficit idrico, o più precisamente, di volumi di acqua ai quali è imputabilel’abbassamento del livello piezometrico e che, se non estratti, ne avrebbero consentitoil mantenimento dell’equilibrio. Tale metodologia parte dalla valutazione del trenddella piezometria (variazione media annua dal 1976 al 2005) e traduce questo in volumi idrici tenendoconto delle caratteristiche strutturali ed idrogeologiche dell’acquifero (tipo diacquifero, spessore utile, coefficiente specifico di immagazzinamento, porositàefficace). In particolare il coefficiente di immagazzinamento viene calcolato in basealla strutturazione e sovrapposizione dei tre gruppi acquiferi secondo laschematizzazione proposta in “Riserve idriche sotterranee” (Regione Emilia-Romagna & ENI-AGIP,1998). L’attribuzione dei valori di deficit alle diverse classiquantitative avviene considerando in classe A le zone con deficit idrico assente, edadottando una opportuna soglia di deficit idrico entro la quale attribuire la classe Bed oltre la quale attribuire la classe C.
Classe AImpatto antropico nullo o trascurabile con condizioni di equilibrio idrogeologico.Le estrazioni di acqua o alterazioni della velocità naturale di ravvenamento sonosostenibili sul lungo periodo
Classe BImpatto antropico ridotto, vi sono moderate condizioni di disequilibrio del bilancioidrico, senza che tuttavia ciò produca una condizione di sovrasfruttamento,consentendo un uso della risorsa sostenibile sul lungo periodo
Classe CImpatto antropico significativo con notevole incidenza dell’uso sulla disponibilitàdella risorsa, evidenziata da rilevanti modificazioni agli indicatori generalisopraesposti (1)
Classe D Impatto antropico nullo o trascurabile, ma con presenza di complessi idrogeologicicon intrinseche caratteristiche di scarsa potenzialità idrica
(1) nella valutazione quantitativa bisogna tener conto anche degli eventuali surplus incompatibili con la presenza di importanti strutture sotterranee
preesistenti
194
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario regionale dei dati ambientali 2007
do gli emungimenti che su di esso insistono in rapporto ai fattori di ricarica. Entrano in gioco in que-sto caso le caratteristiche intrinseche di potenzialità dell’acquifero, nonché quelle idrodinamiche e quel-le legate alle capacità di ricarica.Esso descrive lo stato di sfruttamento e la disponibilità delle risorse idriche sotterranee in un’ottica disviluppo sostenibile e compatibile con le attività antropiche. Tale indice può essere di supporto per lapianificazione e per una corretta gestione della risorsa idrica.
Grafici e tabelle
Fonte: Arpa Emilia-Romagna Figura 3A.38: Stato quantitativo delle acque sotterranee (anno 2005)
0%
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Pianura alluvionalepadana
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A B C
Fonte: Arpa Emilia-Romagna Figura 3A.39: Stato quantitativo per complessi idrogeologici (anno 2005)
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Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario regionale dei dati ambientali 2007
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Fonte: Arpa Emilia-Romagna Figura 3A.40: Stato quantitativo delle conidi alluvionali principali ed intermedie (anno 2005)
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Fonte: Arpa Emilia-Romagna Figura 3A.41: Deficit e surplus idrico nelle conoidi alluvionali principali ed intermedie (anno 2005)
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Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario regionale dei dati ambientali 2007
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Fonte: Arpa Emilia-Romagna Figura 3A.43: Deficit e surplus idrico nelle conoidi minori e pedemontane (anno 2005)
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(%
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A B C
Fonte: Arpa Emilia-Romagna Figura 3A.42: Stato quantitativo per conoidi minori e pedemontane (anno 2005)
Commento ai datiLe zone di conoide appenninica sono quelle maggiormente interessate da condizioni di deficit idrico,soprattutto nella parte occidentale della regione, mentre nelle aree di media e bassa pianura si riscon-trano minori problemi sullo stato quantitativo della risorsa.In area emiliana, quasi tutte le conoidi, ad eccezione di quella dell’Arda, del Panaro e del Reno, presen-tano condizioni di deficit idrico significativo, con discrete porzioni di territorio ricadenti in classe quan-titativa B e C.A livello regionale, le condizioni peggiori si riscontrano sul Trebbia-Nure, sul Taro, sul Parma-Baganzae sul Savena-Idice, che evidenziano un deficit, espresso in milioni di metri cubi (Mm3) di acqua, paririspettivamente a 2.70, 2.70, 2.30 e 2.28.Complessivamente il deficit idrico delle conoidi appenniniche, che rappresenta la quasi totalità del defi-cit idrico in Emilia-Romagna, è di 17.20 Mm3, rispetto a 20.8 Mm3 riscontrato nell’anno 2002. Le conoi-di minori e pedemontane contribuiscono al deficit per circa un ulteriore 16%, rispetto al 20% del 2002.
197
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario regionale dei dati ambientali 2007
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Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreL’indice SAAS (Stato Ambientale delle Acque Sotterranee) è uno schema di classificazione delle acquesotterranee che integra la valutazione del grado di sfruttamento della risorsa idrica (classificazionequantitativa) e l’analisi di parametri chimico-fisici (classificazione chimica); l’interpolazione di questedue classi dà lo stato ambientale (quali-quantitativo) dei corpi idrici sotterranei.Lo stato ambientale viene definito in 5 stati di qualità ambientale secondo lo schema del DLgs 152/99:
NOMEDELL’INDICATORE
Stato Ambientale delle AcqueSotterranee (SAAS) DPSIR S
UNITA’ DI MISURA Adimensionale FONTE ARPAEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Regione COPERTURA
TEMPORALE DATI 2007
AGGIORNAMENTO DATI AnnualeALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI
DLgs 152/99
METODI DIELABORAZIONE
DATI
Lo stato ambientale viene definito dalla sovrapposizione delle classi chimiche(1,2,3,4,0) e quantitative (A, B, C, D) secondo lo schema del DLgs 152/99
ElevatoImpatto antropico nullo o trascurabile sulla qualità e quantità dellarisorsa, con l’eccezione di quanto previsto nello stato naturaleparticolare
Buono Impatto antropico ridotto sulla quantità e/o qualità della risorsa
SufficienteImpatto antropico ridotto sulla quantità, con effetti significativisulla qualità tali da richiedere azioni mirate ad evitarne ilpeggioramento
ScadenteImpatto antropico rilevante sulla qualità e/o quantità della risorsa,con necessità di specifiche azioni di risanamento
Naturaleparticolare
Caratteristiche qualitative e/o quantitative che, pur non presentandoun significativo impatto antropico, presentano limitazioni d’usodella risorsa per la presenza naturale di particolari specie chimicheo per il basso potenziale quantitativo
199
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Scopo dell’indicatoreL’Indice SAAS rappresenta, attraverso la classificazione quali-quantitativa del sistema, una visione inte-grata degli aspetti qualitativi e quantitativi, partendo dal presupposto che l’analisi della complementa-rietà dei due aspetti sia essenziale per la corretta gestione della risorsa. Esso costituisce un valido sup-porto per la valutazione ed il monitoraggio della risposta del sistema ad azioni/regolamentazioni dicarattere pianificatorio principalmente volte alla sostenibilità dell’uso della risorsa sul lungo periodo(azioni di risanamento e/o mantenimento della risorsa).
Grafici e tabelle
Tabella 3A.18: Consistenza delle classi dello stato ambientale (anno 2007)
Fonte: Arpa Emilia-Romagna
Fonte: Arpa Emilia-Romagna Figura 3A.44: Stato ambientale per punto di monitoraggio (anno 2007)
Buono 41 9,8Sufficiente 48 11,5Scadente 86 20,6Particolare 243 58,1
numero
Totale punti prelievo
SAAS% su totale
Punti di prelievo
418 100
200
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Conoidi alluvionali appenniniche Piana alluvionale appenninica Piana alluvionale padana
SA
AS
(%
pun
ti d'
acqu
a su
l tot
ale)
Particolare Buono Sufficiente Scadente
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.45: Stato ambientale per complessi idrogeologici (anno 2007)
0%
20%
40%
60%
80%
100%
Tidone
Lur
etta
Trebb
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Chiave
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Arda
Stiron
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anza
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Tiepido
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SA
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(%
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ti d'
acqu
a su
l tot
ale)
Particolare Buono Sufficiente Scadente
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.46: Stato ambientale delle conoidi alluvionali occidentali (anno 2007)
201
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Commento ai datiLo stato ambientale scadente, che caratterizza il 20.6% dei punti di prelievo, viene determinato da con-dizioni chimiche scadenti per forte impatto antropico (SCAS - classe 4), oppure da deficit idrico (classeC) calcolato con l’indicatore SQuAS aggiornato al 2005. Considerando che il 12% dei punti è caratte-rizzato dalla classe 4 dello SCAS, significa che un ulteriore 8.6% dei punti ha uno stato ambientale sca-dente per ragioni di carattere quantitativo ovvero le stazioni ricadono in zone con deficit idrico. Ciò èpiù evidente nelle zone di conoide alluvionale, soprattutto di quelle nella porzione occidentale dellaregione. Nelle conoidi più orientali diventa determinante lo stato ambientale particolare, che non essen-doci uno stato quantitativo particolare è determinato dal solo stato chimico particolare di origine natu-rale.In molte aree comunque si risconta che lo stato ambientale scadente è determinato dal solo stato chi-mico scadente (SCAS-classe 4) anche in presenza di SQuAS in classe A, mentre in altre vale il contrario,ovvero i problemi sono determinati dal solo deficit idrico, dove la qualità della risorsa è buona o suffi-ciente. A questo proposito è utile come esempio la stazione nella conoide del Trebbia-Nure avente qua-lità elevata (classe 1) ma che risulta avere uno stato ambientale scadente per effetto del deficit idrico inclasse C.
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Samog
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Ghiron
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l tot
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Particolare Buono Sufficiente Scadente
Fonte: Arpa Emilia-Romagna Figura 3A.47: Stato ambientale delle conoidi alluvionali orientali (anno 2007)
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreLa concentrazione nelle acque sotterranee dell’azoto nitrico dipende prevalentemente da fenomeni dif-fusi come l’uso di fertilizzanti azotati in agricoltura, dallo smaltimento di reflui zootecnici, dalle perdi-te di reti fognarie ma anche da scarichi puntuali di reflui urbani ed industriali. La presenza di nitratinelle acque sotterranee e la loro continua tendenza all’aumento è uno degli aspetti più preoccupanti del-l’inquinamento delle acque sotterranee. I nitrati sono ioni molto solubili, difficilmente immobilizzabilidal terreno, che percolano facilmente nel suolo raggiungendo quindi l’acquifero.Il limite nazionale sulla presenza di nitrati nelle acque sotterranee, definito dal DLgs 152/99, è pari a 50mg/l, coincidente con il limite delle acque potabili (DLgs 31/01).
Scopo dell’indicatoreIndividuare le acque sotterranee maggiormente compromesse dal punto di vista della presenza di nitra-ti come indicatori di pressione antropica.
202
Acque interne
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NOMEDELL’INDICATORE Nitrati in acque sotterranee DPSIR S
UNITA’ DI MISURA Milligrammi/litro FONTE ArpaEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Regione COPERTURA
TEMPORALE DATI 2005-2007
AGGIORNAMENTO DATI AnnualeALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI
DLgs 152/99
METODI DIELABORAZIONE
DATI
Valore medio del periodo
203
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Grafici e tabelle
Tabella 3A.19: Presenza di nitrati nelle acque sotterranee (2005-2007). Numero di stazioni convalore medio annuo di nitrati nelle diverse classi di concentrazione (813 determinazioni analitichenel 2007)
Fonte: Arpa Emilia-Romagna
Commento ai datiLa contaminazione da nitrati si concentra nelle zone di conoide alluvionale non interessando le aree dipiana alluvionale appenninica (limi sabbiosi e argillosi depositatisi a valle dei conoidi dai corsi d’acquaappenninici) e padana (sabbie di deposizione del Fiume Po) in cui le condizioni chimico-fisiche sonoprevalentemente riducenti e quindi i composti di azoto si ritrovano naturalmente nella forma di ioneammonio.Le aree interessate dall’inquinamento, con valori anche superiori al limite di 50 mg/l, sono presenti nelleconoidi Taro, Parma, Tiepido, Secchia, Panaro e nelle conoidi romagnole. Le stazioni che presentanoconcentrazioni medie annue superiori a 50 mg/l sono 42 e rappresentano il 10% del numero totale dipunti di prelievo, situazione in linea con quella del 2006. Recenti fenomeni di contaminazione interes-sano alcune porzioni di piana alluvionale padana, sia nell’area parmense che nell’area modenese; tali datinon presentano significatività geostatistica e pertanto non sono inseriti nell’elaborazione.
Fonte: Arpa Emilia-Romagna Figura 3A.48: Distribuzione areale del valore medio annuo di nitrati nelle acque sotterranee (2007)
AnnoStazioni con
valore 10 – 25 mg/l
Stazioni con valore> 25 – 40 mg/l
Stazioni con valore> 40 – 50 mg/l
Stazioni con valore> 50 mg/l
Totalestazioni
2005 61 (15.0%) 53 (13.0%) 23 (5.7%) 34 (8.4%) 407
2006 48 (11.4%) 55 (13.1%) 28 (6.7%) 42 (10.0%) 420
2007 50 (12.0%) 59 (14.1%) 17 (4.1%) 42 (10.0%) 418
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatorePresenza e concentrazione di fitofarmaci nelle acque sotterranee. Il limite nazionale sulla presenza ditali composti nelle acque sotterranee, definito dal DLgs 152/99, è pari a 0,5 µg/l come sommatoria tota-le (Pesticidi totali) e pari a 0,1 µg/l come fitofarmaci individuali.I fitofarmaci analizzati, in coerenza con la DGR 2135/2004, sono stati 14: Alachlor, Atrazina, Clorpirifos-etile, Diuron, Isoproturon, Linuron, Metolachlor, Molinate, Oxadiazon, Propanil, Simazina,Terbutilazina, Tiobencarb e Trifluralin, oltre ad altri fitofarmaci individuali.E’ necessario precisare che, a partire dal 2005, le determinazioni analitiche sono state concentrate nellaSezione Arpa di Ferrara; ciò ha permesso una maggiore omogeneizzazione dei parametri analizzati e,soprattutto, l’unificazione dei Limiti di Rilevabilità pari a 0,01 µg/ e 0,05 µg/l in funzione della sostan-za analizzata. Per la determinazione della sommatoria sono stati considerati i soli valori di concentra-zione superiori al limite di rilevabilità strumentale.
Scopo dell’indicatoreIndividuare le falde acquifere maggiormente compromesse dal punto di vista dell’inquinamento antro-pico del settore agricolo.
204
Acque interne
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NOMEDELL’INDICATORE Fitofarmaci in acque sotterranee DPSIR S
UNITA’ DI MISURA Microgrammi/litro FONTE ArpaEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Regione COPERTURA
TEMPORALE DATI 2005-2007
AGGIORNAMENTO DATI AnnualeALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI
DLgs 152/99DGR 2135/2004
METODI DIELABORAZIONE
DATI
Valore medio del periodo
205
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Grafici e tabelle
Tabella 3A.20: Presenza di fitofarmaci totali nelle acque sotterranee (2005-2007). Numero di sta-zioni con valore medio annuo di fitofarmaci totali nelle diverse classi di concentrazione (373 deter-minazioni analitiche nel 2007)
Fonte: Arpa Emilia-Romagna
Commento ai datiSu un totale di 212 pozzi monitorati nel 2007 per la presenza di fitofarmaci, 11 hanno evidenziato valo-ri superiori o uguali al limite di rilevabilità strumentale, e sono ubicati nelle province di Piacenza,Parma, Modena, Ferrara, Forli-Cesena e Rimini. I fitofarmaci di cui è stata rilevata la presenza sonoTerbutilazina, Procimidone, Azinfos-Metile, Desetil terbutilazina, Atrazina, Desetil Atrazina. I due pozziche presentano una sommatoria annuale superiore a 0.25 µg/l ma inferiore a 0.5 µg/l sono ubicati inprovincia di Ferrara e Forli-Cesena e risultano contenere Terbutilazina e Procimidone.
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.49: Valore medio annuo di fitofarmaci totali nelle acque sotterranee per punto di prelievo (2007)
AnnoStazioni con
valore0,05 - 0,1 g/l g/l > 0,5 g/l
Totalestazioni
2005 3 (1.5 %) 2 (1.0 %) 195
2006 1 (0.5 %) 1 (0.5 %) 207
2007 2 (0.9%) 2 (0.9%) 212
µ µµ
Stazioni con valore Stazioni con valore Stazioni con valore> 0,1 - 0,25 g/lµ > 0,25 – 0,5
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreI composti clorurati non sono presenti in natura ed hanno tossicità, acuta e cronica, e cancerogenicitàvariabili a seconda dei singoli composti. Il loro utilizzo è di tipo industriale e domestico; alcuni di essisi formano a seguito del processo di disinfezione delle acque con cloro.Il limite nazionale sulla presenza di tali composti nelle acque sotterranee, definito dal DLgs 152/99, èpari a 10 µg/l, coincidente con il limite per le acque potabili (DLgs 31/01).I composti clorurati utilizzati per l’indicatore sono i seguenti : tricloroetilene, tetracloroetilene, tetra-cloruro di carbonio, cloroformio, metilcloroformio, dibromoclorometano, diclorobromometano.
Scopo dell’indicatoreIndividuare le acque sotterranee maggiormente compromesse dal punto di vista dell’inquinamento antropico.
Grafici e tabelle
206
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
NOMEDELL’INDICATORE
Organoalogenati in acquesotterranee DPSIR S
UNITA’ DI MISURA Microgrammi/litro FONTE ArpaEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI Regione COPERTURA
TEMPORALE DATI 2002-2007
AGGIORNAMENTO DATI AnnualeALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI
DLgs 152/99DLgs 31/2001
METODI DIELABORAZIONE
DATI
Valore medio del periodo
Fonte: Arpa Emilia-RomagnaFigura 3A.50: Valori medi annui di organoalogenati totali per punto di prelievo (2007)
207
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Tabella 3A.21: Presenza di organoalogenati totali nelle acque sotterranee (2002-2007). Numero distazioni con valore medio annuo di organoalogenati totali nelle diverse classi di concentrazione.(621 determinazioni analitiche nel 2007)
Fonte: Arpa Emilia-Romagna
Commento ai datiLe stazioni con valori medi annui superiori a 5 µg/l di organoalogenati totali sono complessivamente 11,pari al 3.4% delle stazioni totali, e sono ubicate 5 nella provincia di Modena, 3 a Bologna, 2 a Parma e 1a Ravenna, tutte comunque in zona di conoide alluvionale. Il confronto con gli anni precedenti della dis-tribuzione delle stazioni nelle classi di concentrazione, evidenzia una situazione pressoché stazionariaper la classe >30 µg/l, mentre una diminuzione del 75% delle stazioni nella classe media e un aumen-to, circa il doppio, delle stazioni nella classe bassa quella con concentrazioni comprese tra 5 e 10 µg/l.Questa tendenza che dovrà continuare ad essere monitorata nel tempo, evidenzia una progressiva ridu-zione delle concentrazioni degli organoalogenati, tranne nelle situazioni in cui persistono concentra-zioni elevate. Le sostanze che vengono trovate più frequentemente e che danno il contributo più signi-ficativo alla sommatoria totale sono Tetracloroetilene, Tricloroetilene (Trielina) e Dicloroetilene.
Anno>10 - 30 µg/l
Stazioni convalore
> 30 µg/lTotale stazioni
2002 4 (1.4%) 7 (2.4%) 2 (0.7%) 292
2003 4 (1.2%) 9 (2.6%) 3 (0.9%) 342
2004 5 (1.6%) 7 (2.3%) 2 (0.6%) 310
2005 5 (1.6%) 7 (2.3%) 1 (0.3%) 304
2006 7 (2.2%) 9 (2.8%) 1 (0.3%) 319
2007 8 (2.5%) 2 (0.6%) 1 (0.3%) 321
5 - 10 µg/l
Stazioni convalore
Stazioni convalore
208
Acque interne
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Impatto
SCHEDA INDICATORE
Descrizione dell’indicatoreLa subsidenza è un fenomeno di abbassamento della superficie terrestre che può essere determinato siada cause naturali (evoluzioni della crosta terrestre, costipamento dei sedimenti) che antropiche (prelie-vi di acqua e di gas dal sottosuolo). La pianura emiliano-romagnola è caratterizzata da un fenomeno disubsidenza naturale al quale si sovrappone, in diverse aree, un abbassamento del suolo di origine antro-pica, legato principalmente ad eccessivi emungimenti di acque sotterranee e, in misura minore e areal-mente più limitata, all’estrazione di gas da formazioni geologiche profonde. L’entità degli abbassamen-ti dovuti a cause naturali è dell’ordine di alcuni mm/anno, mentre la subsidenza antropica può presen-tare velocità di abbassamento del suolo molto più elevate, variando considerevolmente a seconda dellezone.
Scopo dell’indicatoreEvidenziare i problemi di abbassamento del suolo causati da fattori antropici (prelievi di fluidi dal sot-tosuolo).
NOMEDELL’INDICATORE Subsidenza DPSIR I
UNITA’ DI MISURA FONTE ArpaEmilia-Romagna
COPERTURA SPAZIALEDATI
COPERTURATEMPORALE DATI
1992-20002002-2006
AGGIORNAMENTO DATI QuinquennaleALTRE AREETEMATICHE
INTERESSATE
RIFERIMENTINORMATIVI
DLgs 152/99
METODI DIELABORAZIONE
DATI
Millimetri/anno
Regione
209
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario regionale dei dati ambientali 2007
Grafici e tabelle
Fonte: Arpa Emilia-Romagna Figura 3A.51: Carta delle velocità di movimento verticale del suolo nel periodo 1992-2000
Fonte: Arpa Emilia-Romagna Figura 3A.52: Carta delle velocità di movimento verticale del suolo nel periodo 2002-2006
210
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario regionale dei dati ambientali 2007
211
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario regionale dei dati ambientali 2007
Commento ai datiI risultati delle attività di monitoraggio avviate nel 2004 sono stati consegnati ai committenti (RegioneEmilia-Romagna e Provincia di Bologna) nel 2007. Il lavoro ha avuto come principale obiettivo la rea-lizzazione di un quadro conoscitivo, da un punto di vista geometrico, sull’andamento del fenomeno dellasubsidenza, relativamente all’intero territorio di pianura della regione, circa 11.000 km2. L’indaginecostituisce l’aggiornamento del primo rilievo della Rete Regionale di Controllo della Subsidenza. Comeè noto tale rilievo (1999) permise di realizzare la prima carta regionale a curve isocinetiche, utilizzan-do circa un migliaio di capisaldi di livellazione storici su un totale di oltre 2300 capisaldi che costitui-vano la rete di livellazione. L’aggiornamento al 2006 di quella prima carta è stato realizzato affiancandoal metodo classico della livellazione geometrica di alta precisione il metodo satellitare dell’analisi inter-ferometrica di dati radar con tecnica PSInSARTM. Il metodo satellitare risulta particolarmente efficaceper la valutazione dei movimenti verticali del suolo se si può disporre di un congruo dataset di punti aterra in funzione di riferimento e controllo del dato radar. A tal fine nel 2005 è stata realizzata la misu-ra di una rete di livellazione - sottoinsieme della Rete Regionale - di circa 1000 km di sviluppo con oltre1000 capisaldi. Nel 2006-07 è stata realizzata l’analisi interferometrica e sono state compiute le opera-zioni necessarie per la validazione e la messa a punto dei dati radar al fine di un loro concreto utilizzoper la redazione della nuova carta delle velocità di movimento verticale del suolo nel periodo 2002-2006.Con le stesse modalità è stata realizzata anche una carta delle velocità di movimento verticale del suolorelativa al periodo 1992-2000, in modo da riuscire a valutare i cambiamenti intervenuti nel periodo piùrecente con più precisione e coerenza rispetto ai risultati già evidenziati dalla carta prodotta nel 1999che, come già allora si sottolineava, presentava forti disomogeneità spaziali e temporali.
Sintesi dei risultati
I risultati ottenuti, per la prima volta, forniscono un quadro sinottico di dettaglio del fenomeno dellasubsidenza a scala regionale. In particolare, sulla base della disponibilità dei dati satellitari, sono staterealizzate, come si diceva, due diverse cartografie a curve isocinetiche: la prima, relativa al periodo 1992-2000, fa riferimento all’elaborazione dei dati provenienti da due satelliti dell’Agenzia Spaziale Europea(ESA) ERS1 e ERS2 e si basa sulle velocità di movimento relative a circa 160.000 punti. La secondariguarda il periodo più recente 2002-2006, fa riferimento all’elaborazione dei dati provenienti dai satel-liti ENVISAT (ESA) e RADARSAT (Agenzia Spaziale Canadese) e si basa sulle velocità di movimento rela-tive a circa 140.000 punti.L’utilizzo del metodo satellitare ha quindi permesso di acquisire un’informazione molto più diffusa ecapillare rispetto al rilievo terrestre: un numero di punti di ben due ordini di grandezza superiore alnumero dei capisaldi di livellazione sui quali poteva contare la precedente cartografia.Dall’osservazione dei risultati ottenuti si evidenzia, nel periodo più recente (2002-2006), una sostanzia-le assenza del fenomeno nelle province di Piacenza e Parma, una riduzione degli abbassamenti per leprovince di Reggio Emilia e Modena, soprattutto per quanto riguarda i capoluoghi ora in buona parteesenti da movimenti significativi, mentre alcune aree di media pianura di tali province, tra cuiCorreggio, Carpi e Ravarino, continuano ad essere interessate da abbassamenti medi intorno a 10mm/anno. Valori decisamente superiori caratterizzano una vasta area della provincia di Bologna, conabbassamenti medi intorno a 20 mm/anno, sebbene si registri, in generale, un notevole miglioramentorispetto agli anni ‘90. Altre criticità già note si evidenziano nell’area tra Faenza e Cotignola e a nord diSavignano sul Rubicone, con valori compresi tra 10 e 20 mm/anno. Il territorio ferrarese presenta, ingenerale, movimenti molto piccoli, con una progressiva accentuazione approssimandosi all’area deltiziacon valori tra 5 e 10 mm/anno. Per il litorale, infine, non sembrano esserci variazioni significative rispet-to al periodo precedente: a fronte di qualche leggero miglioramento locale si evidenzia anche qualchepeggioramento per cui, in sostanza, questo delicato paraggio continua a perdere mediamente pocomeno di 1 cm di quota all’anno.
212
Acque interne
Arpa Emilia-Romagna - Annuario Regionale dei dati ambientali 2008
Commenti Tematici
Le risorse idriche sotterranee presentano un maggiore scadimento, dovuto all’impatto antropico, nellezone di conoide alluvionale pedemontane, nonostante rappresentino, da un punto di vista naturale, lezone di elevato pregio e per questo da tutelare. Nel complesso la bassa e media pianura sono in uno statoambientale (quali–quantitativo) particolare, cioè scadente per cause naturali, mentre l’alta pianura è inuno stato che oscilla da buono a scadente a seconda delle conoidi indagate.Dal punto di vista qualitativo, le criticità maggiori sono rappresentate dalla presenza di nitrati in falda,fenomeno legato all’uso di fertilizzanti azotati in agricoltura, allo smaltimento di reflui zootecnici, alleperdite di reti fognarie, ma anche agli scarichi puntuali di reflui urbani ed industriali.Il quadro della qualità delle acque superficiali interne mostra che lo Stato Ecologico ed Ambientale nel-l’area appenninica risulta essere buono per la maggior parte dei corsi d’acqua, mentre nelle zone di altapianura si evidenziano i primi segni della pressione antropica. Le cause della scarsità d’acqua sono da ricercare in variazioni climatiche, particolarmente accentuatenel 2007, con magre invernali e primaverili prolungate, ma soprattutto nelle derivazioni per usi civili,irrigui ed industriali, che ancora non tengono conto del Deflusso Minimo Vitale (DMV), indispensabileper l’autoregolazione dell’ecosistema fluviale. Si impone dunque una più oculata gestione della risorsaorientata al risparmio idrico, tenendo conto che la quota da rilasciare in alveo per conseguire il DMVdovrà essere compensata dalla realizzazione di un migliore sistema di distribuzione delle acque, checonsenta di minimizzare le perdite, e dalla messa in atto di rinnovati e più efficienti sistemi di utilizzodella risorsa.L’evoluzione qualitativa presenta, per alcuni corsi d’acqua, una situazione stazionaria, per altri, una ten-denza al miglioramento, indicativa degli interventi realizzati sul territorio per il risanamento e la tute-la delle acque.
213
Acque interne
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Sintesi finale
Tendenza al miglioramento delle emissioni degli impianti di depurazione per il graduale ade-guamento dei livelli di trattamento a quanto previsto dal DLgs 152/99 relativamente alla disci-plina degli scarichi di acque reflue urbane ricadenti in area sensibile e non.
La qualità dei corpi idrici interni si mantiene costante negli ultimi tre anni.
Aumento dei prelievi da acque superficiali che non garantiscono il Deflusso Minimo Vitale; pre-lievi da falda che determinano un deficit idrico di oltre 17 Mm3.
Messaggio chiave
La situazione del comparto ambientale acqua presenta elementi di criticità ed elementi dimiglioramento dello stato. Occorre tutelare gli aspetti quali-quantitativi della risorsa per il rag-giungimento dell’obiettivo di uno stato ambientale buono che si realizza attraverso il persegui-mento di usi sostenibili e durevoli della risorsa idrica dal punto di vista quantitativo e attraver-so il mantenimento o il recupero della normale capacità autodepurativa dei corpi idrici per quan-to attiene all’aspetto qualitativo delle acque .
Bibliografia
1 http:// www.arpa.emr.it/acqua2 Regione Emilia-Romagna, Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile, Arpa Ingegneria
Ambientale, 2001, “Misura della rete regionale di controllo della subsidenza, misura di linee dellarete costiera non comprese nella rete regionale, rilievi batimetrici”.
3 Regione Emilia-Romagna, Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile, Arpa IngegneriaAmbientale, 2002, “Supporto per il bilancio idrico regionale – Predisposizione di una analisi di sin-tesi a livello regionale, sui bilanci idrici, con disaggregazione per gli areali appartenenti alle diver-se Autorità di Bacino”.
4 Regione Emilia-Romagna, Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile, Arpa IngegneriaAmbientale, 2003, “Supporto tecnico alla Regione Emilia- Romagna, alle Province ed alle Autoritàdi Bacino per l’elaborazione del Piano Regionale di Tutela delle Acque e Piano Territoriale diCoordinamento Provinciale (Art.44 del Dlgs 152/99 e Art.115 L.R. 3/99)”
5 Regione Emilia-Romagna, Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile, Arpa eccellenzaEcosistemi Idrici Interni, 2003, “La qualità dei corsi d’acqua della Regione Emilia Romagna”.
6 Regione Emilia-Romagna Assessorato Agricoltura, Ambiente e Sviluppo Sostenibile, ArpaIngegneria Ambientale, 2003, “Rete regionale di controllo della subsidenza: misura della rete GPS”
7 Arpa Emilia Romagna, Regione Emilia-Romagna, 2005, “Le caratteristiche degli aquiferi della RegioneEmilia-Romagna”. A cura di A. Fava, M. Farina, M. Marcacciohttp://www.arpa.emr.it/pubblicazioni/ notizie/notizie_289.asp
8 Regione Emilia-Romagna, Assessorato Ambiente e Sviluppo Sostenibile, ARPA Ingegneria Ambientale,2006, “2° rapporto sulle attività di smaltimento delle acque reflue urbane e dei fanghi. Biennio 2003-2004” (http://www.arpa.emr.it/ingamb/depura_er_2fase.htm);
9 Regione Emilia-Romagna, Assessorato Ambiente e Sviluppo Sostenibile, ARPA Ingegneria Ambientale,2007, “Attuazione della Direttiva 91/271/CEE del Consiglio concernente il trattamento delle acque reflueurbane. Questionario UWWTD 2007”;
10 Regione Emilia-Romagna, Assessorato Ambiente e Sviluppo Sostenibile, ARPA Ingegneria Ambientale,2008, “Quadro conoscitivo degli agglomerati ≥ 200 AE e dei relativi impianti di depurazione”(http://www.arpa.emr.it/ingamb/agglomerati_carto_2007.htm).