CANTIERE III

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I libri mediatici negli scaffali della libreria, hanno diritto allo sconfinamento. L’autobiografia di Pietro Taricone e quella di Ingmar Bergman convivono con il libro tribute dei fans dei Nirvana. L’effetto della vendita potenziale dell’oggetto, spazia e riassume ogni genere/nessun genere, perchè si pensa che la sua immagine possa divorare ogni vendita. Accanto alla monografia dei pensieri sull’architettura di Le Courbusier, un gigantesco libro di fotografie che stigmatizzano 50 anni di Cafonal, dagli albori del moderno fino al XXI secolo.Una pietra / feticcio di carta poderosa e translucida,dove il dito medio di Umberto Bossi in copertina è posto al centro della scaffalatura strabocchevole di pubblicazioni di tutti i formati. Si comprende che la lettura dei classici sia di nicchia secondo lo stereotipo, dall’omologazione del colore del dorso che va verso una monocromia del loro isolamento nell’angolo remoto della libreria e poco avanti,in edizioni mostruose omonime, a due euro, mischiate ai CD il ultima liquidazione di Gigi D’Alessio. Ti lascio alla stazione di notte Francesca.Il cappottino rosso e la tua grinta soave di poetessa e sento che debbo togliere dall’anima l’ignoto mentre mi sembra di restituirti ad un inesistente nulla, ma a qualcosa di sempre vivente. La cabina è tutta riposizionata dalla sua stessa insegna .Rovesciato l’internarsi dello sbalzo sospensivo che la declama ed allontana a comporsi del circostante. Alla ripresa del traffico domenicale, dopo pranzo, quando le marce ingranano con narcosi implicita nel satollo andare. Il palazzetto dello sport nella lontananza illuminata accende una culla remota alla nebbia, protende le infrastrutture fra grida d’incitamento che ravvicinano gli spettatori ad punto sonoro interattivo trovato su google maps.

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I libri mediatici negli scaffali della libreria, hanno diritto allo sconfinamento. L’autobiografia di Pietro Taricone e quella di Ingmar Bergman convivono con il libro tribute dei fans dei Nirvana. L’effetto della vendita potenziale dell’oggetto, spazia e riassume ogni genere/nessun genere, perchè si pensa che la sua immagine possa divorare ogni vendita.

Accanto alla monografia dei pensieri sull’architettura di Le Courbusier, un gigantesco libro di fotografie che stigmatizzano 50 anni di Cafonal, dagli albori del moderno fino al XXI secolo.Una pietra / feticcio di carta poderosa e translucida,dove il dito medio di Umberto Bossi in copertina è posto al centro della scaffalatura strabocchevole di pubblicazioni di tutti i formati.

Si comprende che la lettura dei classici sia di nicchia secondo lo stereotipo, dall’omologazione del colore del dorso che va verso una monocromia del loro isolamento nell’angolo remoto della libreria e poco avanti,in edizioni mostruose omonime, a due euro, mischiate ai CD il ultima liquidazione di Gigi D’Alessio.

Ti lascio alla stazione di notte Francesca.Il cappottino rosso e la tua grinta soave di poetessa e sento che debbo togliere dall’anima l’ignoto mentre mi sembra di restituirti ad un inesistente nulla, ma a qualcosa di sempre vivente.

La cabina è tutta riposizionata dalla sua stessa insegna .Rovesciato l’internarsi dello sbalzo sospensivo che la declama ed allontana a comporsi del circostante.

Alla ripresa del traffico domenicale, dopo pranzo, quando le marce ingranano con narcosi implicita nel satollo andare.

Il palazzetto dello sport nella lontananza illuminata accende una culla remota alla nebbia, protende le infrastrutture fra grida d’incitamento che ravvicinano gli spettatori ad punto sonoro interattivo trovato su google maps.

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Ecco l’elegante indiana Sikh.Mette orizzontale l’Iphone ed inizia un videogame di equilibrio progressivo della sfera discendente,quasi a cercare quell’anima in attesa che concentra e scende con la sua compiutezza in movimento fino al Game Over.

Subito vanita la luce e dire che poteva essere una possibilità per la fotocamera,già in attesa e sovraesposta, ma non è stato così: la volontà dell’antrophos subito fiaccata dall’helios e poco serve stare a discutere con l’ombra tecnogica retroilluminata.

La chitarra apre gli armonici e li rarefa e poi deframmenta anche gli intervalli minimi e ricostruisce variando il tema. Avanza a lascia inconcluso il mosaico sonoro per quel comune interstizio silenzioso fra chi esegue e chi ascolta, pronto ad essere d’accordo /l’accordo, esistenziale/musicale.

Luigi Nono ricompose i fonemi delle lingue degli scomparsi ad Auschwitz per assemblarli e reimpastarli nella contemporaneità del dolore attravero il suo talento e le urgenze del suo tempo.Nel 2012 una sinfonia della cronaca globale delle world news dimostrerebbe una opacità spaventosa raggiunta dal dolore, una rimozione in tempo reale per la quale bisognerebbe continuamente testare la nota assoluta della nebbia.

In un Wall Drawnings di Sol Lewitt,la pittura fluida,la serie cromatica dei concentri viene posta nell’ in site del luogo attraendone la linearità geometrica e disponendola in ordine pluridimensionale, la fotografia di questa opera porta il lavoro verso l’architettura, coniuga visivamente in un unicuum i piani reali ed illusori,arricchendone la percezione vitale,nella modularità del movimento spaziale.

Durante una voltura d’intestazione di una bolletta Telecom,la visualizzazione dei codici in lettere,mentre lo spot viene personalizzato dall’operatrice per il nuovo utente.

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La musica contemporanea in rete trova anche l’estraneazione del virtuale da aggiungere al centro del suo trauma 900esco, quando esce dal computer abbandona uno spettrometro.Stockhausen e Youtube sono l’un l’altro inimmaginabili per questo la loro opposizione risulta assai interessante.

L’allenatore è imbarazzato ed arrabbiato dopo l’incontro di calcio. Il giornalista sfoggia la solita educazione impertinente alla ricerca di chissà quale mistero, la realtà comunicativa in termini brutali è questa: Io devo fare gli affari miei che tu devi rivelare per essere ascoltato dall’audience.

L’interpretazione del vecchio Robert De Niro nel film Stone, conferma quanto il cinema possa attraversare la realtà interiore di un personaggio scorbutico ed allo stesso tempo cedevole in un mondo dove tutto sembra prigioniero e risulta paradossalmente credibile soltanto la futilità e la superstizione come fuga verso l’ignoto che è nell’uomo stesso. Quello che è divino è fuori.Tecnicamente l’off della voce fuori campo interferente e non si comprende quando intercetterà il destino e se vi è probabilità che ciò accada.

Senza soldi non è la vita a finire,ma la transazione delle sue prospettive, meglio dunque disoccuparsi dai soldi mentre si vive lavorando:chi con la borsa si è comprato la vita è morto di capitalismo, della sua crisi peggiore attraverso una malattia più conservatrice e tenace dei patrimoni.

Ventidue minuti di ritardo e l’attesa pospone prima di predisporre altra situazione d’incidenza fra psiche e spazio.I colpi sembrano rinnovati da una destinazione in cambiamento.Lo spazio e più consumato e dall’oppressione dischiusa sposta nel compiersi avanzante, vuoto divenente verso il battito pieno dell’incontro.

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Improvvisamente Marco Simonelli afferra il microfono e dopo un urlo incomincia un inesausto outing gay ed attraverso i versi tutti percepiscono la diversità programmaticamente ostentat:a eppure il suo mistero è la sua identificazione con l’occulto omoerotico delle parole a sospingerlo davvero verso un corpo che verrà, oltre una sessualità liberata dal suo stesso interno, dalla sua stessa interiorità rovesciata.

Mi preoccupa, con la consapevolezza che il tema è stato ed è ampiamente considerato,la sparizione del pubblico della Poesia e non basta giustificare la sua ibridazione con i linguaggi e con le mode tecnologiche: è la soglia critica ad essere stata sfondata, dopo di che regna l’automatismo del consumo imprevedibile e la saturazione della virtualità per ogni partecipazione pubblica.

Ricominciare lo “Still Point”, decanto del fermo immagine.Talvolta la scultura è fatta d’inverno,mentre un graphic designer si sta cambiando vestito per l’after hour e viene sbozzato il suo calco iperrealista.

Il solista.L’uomo dell’assolo. Del sole solitario. Testimonial degli occhiali Ray Ban e subito dopo rifiuto emarginato da una melodia.

Rivisto quel sogno. Dello scalpiccio risalito, così la donna riassetta quello che la sera ha avanzato e ritorna pronta ad apparire.

E dunque il quadro si può ruotare, l’energia pittorica muta mentre la forma cambia piano di rapporto dimensionale ed il cerchio attrae riposiziona anche il dintorno con la sua luce attraente.

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La musica techno ha ottimizzato l’evoluzione della musica elettronica e di quella contemporanea in uno standard globale catartico dove l’evocazione ambient e lo sperimentalismo atonale e rarefatto sono saturati dalla struttura ritmica che tiene in scacco la mente dell’ascoltatore,la quale invano cerca un riferimento tonale ricadendo sempre nella pulsazione continua e reiterata della sua reazione psichica fino alla narcosi che scioglie il corpo in onduli anestetici.

Molti di quelli che incontro per i quali l’esperienza comunica che si rimarrà estranei per tutta la vita sono tutti sfiduciati e lamentosi e vanno verso un antagonismo senza nessun appiglio reale oppure distaccati in una specie di inesorabile conformismo. La cosa più preoccupante personalmente avviene quando quello che scrivo viene condiviso apprezzato ma rimane indiscusso senza un tentativo di liberarne l’implicita energia critica.

La forma più profonda dell’amore risiede nella volontà invisibile di farlo durare attraverso il dolore.

Vedere attraverso altri occhi la stessa scena soltanto un poco oltre uno spazio appena più allargato, mentre gli sguardi aumentano e comprendono che nulla può rimanere lo stesso senza mutazione,per ricominciare dove tutto manca e si sostiene.

Nessun governo: soltanto amministrazione reciproca di noi tutti. Solo il potere è da governare con la sua distribuzione nell’eguaglianza sociale.Funzionario senza appartenenza. Sostituibile e paritario.

Mentre il tempo si tempra il sole è ancora timido.Il canto degli uccelli disseminato, vi è chi comincia a distendersi con l’IPod nel prato.

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L’acqua piovana ed il letame formano pozze marroni nei campi.Le deiezioni organiche lasciano all’estetica del sole il riflesso dei liquami che divengono avorio nero,mentre la tregua dell’aria che rilascia umidori allontana un sollievo appena azzurrato alla terra.

Gli extracomunitari continuano a camminare per la città, con il loro passo che non è quello degli abitanti del luogo, i quali ritornano sempre allo stesso punto dal quale provengono, non vi è nulla per loro che riporti il movimento a sè stesso e sono leggeri e silenziosi ed in questa ubiquità erodono le angustie confuse degli italiani con la loro presenza autonoma mentre sono gli stessi italiani ad annichilirsi davanti all’inettitudine di chi li rappresenta.

La trama ancora buia del cinguettio, racconta la promessa della luce al termine della notte.La composizione senza luce è ancora sola nell’annuncio ed accosta l’ascolto per chi ricerca un’apertura.L’aperto da un bordo che dissolva ed apre la generazione del tempo.

Tag Architecture

Scrittura attraverso la forma fotografica ricercata nella pagina architettonica composta da Tag/Materia/Prospettive.

La lingua è unità nelle differenze e la sua condizione condivisibile la tutela dai particolarismi dei dialetti che restano chiusi nei territori.Vi è poi la contaminazione attiva dell’italiano che crea nuova forza ritmica: ho conosciuto Rumeni che hanno risvegliato in me la latinità e pronunciano con enfasi delle vocali che li fanno sembrare antichi patrizi romani e rallentano ogni frase all’interno della propria struttura fonetica.

Spesso quello che non significa nulla lo trova il successo e talvolta è pure già successo. Già accaduto.

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Il cielo notturno inveduto e vegliante, nel buio limpido di inizio marzo, all’inizio delle prime tregue invernali quando anche i suoni acchiarano nei fari sulla strada.

Bisogna pagare tutto.Non basta guadagnare: aprire entrate al denaro, il prezzo ha segnato ogni momento dell’esistenza e compra le anime in uno spiritual financial profit assai caro a tutte le religioni del mondo,al loro budget stanziato per la speculazione sull’eternità.

Non dovrei infrangere quel tuo silenzio che porti al mattino.Sei d’accanto alla prima parola.

Per rapporto prospettico della sua collocazione, la cabina del gas si integra con una fascia d’erba ordinata che crea una discesa breve ad interstizio fra una strada secondaria ed un parcheggio laterale.

Vanno i barconi per il mediterraneo e portano a compimento la deriva dell’europa che scompare mentre le vie d’acque fanno migrare tutto quello che vuole sfruttare ma che più non può.

La vita di una sedia è commovente. Seduta sempre per la postura di chi la utilizza.Preforma che resta a donare ergonomia al corpo.Supporto di stacco od appoggio a chi si alza ed abbassa.

Addirittura perdere gli arti per le intensità delle invocazioni e così “sbracciarsi”: divenire monchi dell’implorazione.

Un sottopassaggio dove gli elementi architettonici creano pagine visive in interazione con i Tags:Cambi prospettici cromati e forme ulterori.Fare entrare nel linguaggio anche cielo,luce,ombra.Ore diverse.Tempi diversi.

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Il raggio di luce nello spazio vuoto.La presenza in cammino verso la luce.Il raggio di luce più intenso nello spazio vuoto.Poi il raggio.Poi lo spazio.Poi il vuoto.

Il preservativo alla fragola pur nella stretta aderenza aroma la bocca.Lo slittamento per l’estrazione finale si ravvolge veloce. Lascia scarto di tempo minore per il passaggio degli spermatozoi sul fazzoletto di carta.Il lattice flessibile del preservativo performer invece, oltre ad essere preferibile per le retropenetrazioni,lascia maggior spazio espansivo all’eiaculazione e la scioglie in uniformità espansa.

Continui sbarchi urbani nella città piovosa di macchine rabbiose e accumulate nelle strade.Il senso dello spostamento come una burocrazia per non pensare il tempo.

C’è qualcosa di inimmaginabile? Spesso l’evidenza è molto meno accessibile e possibile.

La piastra metallica a grata da moltissimi fori supporto per le ombre in proiezione, a replicare un piano obliquo che reinventi il muro che rompendo la simmetria rovescia un passaggio per un altro piano raccordante.

Video amatoriale del palazzo distrutto. Video smart phone del combattimento a Bengasi.Campo lunghissimo autostrada.Mezzi infuocati dalle solite bombe CNN.

Nel ricchissimo buffet che segue una presentazione, si intrecciano le compiacenze delle gratificazioni di circostanza, soltanto i ragazzini guardano la vivacità ritualizzata davanti al Catering con la stessa curiosità che dimostrano di fronte al parco dinosauri di Disneyland.

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L’accelerazione del montaggio prevede l’effetto stereotipato del quotidiano convulso in inquadrature a raffica.

Per approdo l’abitacolo asonoro e silenzioso dove si trova il posto di comando nel mondo (Pubblicità Peugeot 508).

Nazione è nascere in azione: nel movimento dello stato.

Il lavoro della beautyfarm è concluso.La tronista resta nella posa.Scivolano via inquisizioni veloci ed arresti.Carne da fotocamera risplende esistenza chattata da ogni eco mediatico nel profumare brillantini fra i seni.

Cappuccio felpa richiuso ad oscurare la nuca. Ricade lembico a ricoprire orecchie, pone volto in proscenio alla mattina fredda e dura.

La stilizzazione luminosa del melo aggiunge una linea profumata al vuoto che aspetta questa retta sommatoria per dividersi nel seme seminato dallo slancio percettivo.

Resta solo un gioco d’illusione ottica composto dalle strutture vuote delle pensiline,deprivate dalle lastre plastiche pubblicitarie,un incastro dimensionale in grado di mutare la cellula ritmica dello sguardo, mentre nel lato della disparte della fermata bus, si appoggiano scheletrite alla cancellata della scuola.

Il tocco decisivo dell’arredo minimal.Il legno lineare caldo per lo schermo a 42’’ incorniciato nel pass partout tipico del dipinto paesaggista dei pittori delle Pro Loco, invetrato in un pixel box dove l’effetto anticato del bordo ad intarsio della cornice inquadra le immagini digitali in movimento.

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Quando l’automazione del Self Ticket autostradale di Sommacampagna smise di funzionare, il mistero profondo si diffuse fra le auto incolonnate, fin quando una Bmw Spider ebbe la rivelazione di una Via Card divenuta manuale ed innescò i sussulti clacsonati in piccoli derapage di tutti gli automobilisti.

La ripartenza a percussione del contropiedista del calcio in unico fiato con palla in avanti,a contatto sostenibile con il difensore.La conclusione dell’allungo improvviso della squadra.L’appoggio finale per l’inserimento dell’uomo in corsa libera da marcatura e nella prossimità della rifinitura a rete.

Un opera dell’artista Tony Oesler,mantiene la narrazione di un buco nero galattico in un quadro/frame, in equilibrio interattivo fra schermo e lavoro pittorico mentre l’audio anima il corpo plastico ed il corpo video dell’opera.

L’accanimento web dell’invio e mail di un sindaco di un paese bresciano va verso un climax di indignazione civile e diventa surreale: non c’è nulla che non sia contestabile ed e mail dopo e mail il furore è così becero che non si capisce più nulla e sembra sempre più evidente l’ignoranza divenuta ideologia di colui che si indigna.

Il pudore trattenuto della giovane shampista e parole vaghe mentre cresce la determinazione fra le schiume ed il silenzio del risciaquo.

Ed il vecchietto mi chiede un euro...eppure lo conosco ed ancora non sapevo che la crisi economica ha reso accatoni anche i pensionati e mi dicono:”Guardano la TV. Fanno come i tunisini che vengono con i barconi”. Allora comprendo che oltre al disastro sociale vi è anche la stessa paura.

La radice più profonda della guerra è la menzogna dell’uomo che abdica alla propria distruttività pur di affermare la propria condizione e si crede sempre intelligente,anche quando dissemina il proprio destino di milioni di vittime.

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Cultura esperienza testimonianza capacità di nomazione del presente recupero sempre presente delle proprie radici quotidianità trasformata in intelligente visività descrittiva del verso oggettuale e atemporale nello stesso tempo, al poeta Seamus Heaney, non manca davvero nulla per essere autore mirabile,in equilibrio di poesia fra natura e cultura. Mi chiedo soltanto banalmente chi possano essere i suoi lettori in italia, dopo molti anni che lo seguo acquistandone i libri e non avendo mai avuto notizia di una sua presentazione pubblica.

Ad un punto grammaticale, si fa anche la questua differenziata per i rifiuti sintattici, con la cautela di ben suddividere i resti dei periodi e portare a compostare le disiecta membra del discorso, riordinando la disseminazione, prima della sparizione nella discarica.

Il ristorante Alcazar propone uno spiazzo con al centro un rudere in monoblocco di un edificio rimasto in una parete cementata di prefabbricato e sopra le colonne, i fari lo rendono un torrione di sorveglianza per il parcheggio notturno.

Il profumo dei gelsomini, improvviso,poco dopo la vetrina vuota dell’immobiliare, continua, spaziale del mutuo olfattivo.Ma i mutui erano accesi da tanto tempo e già si sentiva pervadente la puzza di bruciato nel contratto.

Enea era un migrante clandestino del mare.Quando c’è da aggiustare il presente con l’antichità tutto va bene ma ogni mito presente fa affogare anche Roland Barthes.

L’aria durante il cambiamento prolunga l’aumento del suo fremito nelle cose,con la mutazione dell’invisibilità, nel percepibile e l’aumentare della freschezza nella luce, prepara i dettagli degli occhi. Reinvia le forme temporali ad un altra intensità immaginativa.

C’è qualcosa che è nato con noi ed al quale possiamo donare riconoscenza,perchè è rimasto accanto ed è nominabile in ogni tempo. Siamo con le cose che siamo noi.Il corpo in movimento porta con sè la promessa delle tracce memori.

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Gli spazi pubblici a pagamento spesso non vengono usati. Si deve arrivare sempre gratuitamente in un punto dove tutto è pronto e tutto accade e tutto ciò ha consumato l’ambiente rendendolo soltanto consumabile.

Un essenza mobile e d’acchito alla simultaneità della diversità.Il paesaggio antropico è sempre più multiforme ed ogni piccola particella della nostra umanità,preme per dire,ma chi testimonia ad occhi invisibili e silenziosi mentre le strade sono aperte?

Dopo aver veduto le immagini del pittore Pierre Bonnard nella loro concretezza vaporea e sensuale, osservo lo schermo TV con l’immagine digitale senz’audio, i corpi manierati nell’esposizione dei giornalisti, tutti nerbati e tesi a “sfondare” di presenza l’immagine e mi chiederei con Bonnard:”Dove risiede ancora il piacere dello sguardo? Dove va quell’immagine retinica autentica posata sul bordo delle cose?”.

Il fantino rimbalza sincrono durante la spinta equina, si incurva al salto dell’ostacolo, quando rallenta e lateralizza il cavallo nella direzione,torna all’assetto perpendicolo e fluido, accompagna lo spostamento e si ricongiunge al moto rallentato con unica forma equestre.

L’etica legata al denaro non nasce, ci si svaluta o rivaluta soltanto in base alle cifre delle prestazioni e non si comprende la divaricazione fra valore umano e quello di mercato come elemento essenziale.Spesso i crolli non sono piramidali,ma orizzontali: è molto più difficile scorgere chi affoga alla stessa superficie.

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Si cerca con la volontà tutto ciò che spesso smentisce ed in perenne frizione, si deve superare le avversità, poichè il segno opposto è sempre compresente.

Risistemare affannosamente un palinsesto.La costruzione della coerenza con soppalchi e ponteggi a mandrinate smontabili, poi dopo le travature basali , sulla facciata decostruiscono le finalità dell’apparenza, slanciano l’appalto cantierato in congrue sonorità da animali edili ruspanti.

Il giro del ring a canotta rossa, con pubblicità Pentahouse: tutto così ben assenato nella movenza lungo i lati incordati, contrappesi allevianti del cartello innalzato, sempre frontali nello spostamento ancato del corpo.

Le aeree dismesse, fanno rinascere immagini e parole proprio dove inizia oppure comincia l’oblio e dove la videosorveglianza sigilla la proprietà e rende tutto invisibile,ma l’estetica muove oltre lo sguardo e compone il linguaggio sensoriale che tutti i prodotti del nostro mondo vogliono inibire nel già immaginato.

Certo quel punto poco oltre e li si può riflettere trasparenze delle danze convocate e l’improvvisa improvvisazione rallentata delle nuvole.

Quello che acconsente siamo spinti a rivelarlo: in realtà è tutto perfettamente vuoto e sorridente.

Sbocciare quello che pensano i fiori è la nostra fragranza invisibile quando non esiste volontà di appartenenza al mondo.

Per la ghiaia improvvisamente bianca stupore della luce accogliente grazie allo spazio vuoto che illumina il suo decanto di sassetti polverati escavati dalle mossure delle ruote.

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Il nuovo Toy Center è ancora da inaugurare , ma già il suo design plastico e cromatico del rivestimento carrelli, i Transformers occhieggianti sull’androne post razionalista ed il luccichio delle telecamere videosorveglianti hyper tech glorificano impavidi il costo della crisi economica.

Non era certo il gradino il luogo adatto per l’iconografia dell’immagine di Kurt Cobain, l’aspirazione lineare delle riproduzioni sono finite per terra ad evitare il calpestio per essere prese dallo sguardo.

La fase dello smontaggio avviene completamente bronciata: le ragazze manovrano rabbiose i Black & Decker mentre sul prato ricadono sfioriti e disassati i pannelli bianchi.

Innaffiare con i riflessi del sole e questi Neo Ray Ban flessibili ad ottica progressiva che mutano le acque in raggi multiformi sui loro screen iridei.

Era quel momento del concerto di Frank Zappa quando si chinava graziosamente verso la fan e la baciava dopo aver ricevuto in cambio un rotolo di carta igenica.

Alle nuvole informi sfasciate dai raggi obliqui,posate sull’orizzonte del temporale estivo.Lo sguardo fuggito mentre non si era stati nel punto piovoso, attraversato veloce dalla mutazione climatica.

E’ quell’ultimo strappo, quando se ne va e la salita cresce e la fatica degli altri lo sospinge all’oltranza della propria,ma l’arrivo è ancora lontano.Dietro, sgranati, tutti gli altri.

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Oggi comincia nel pomeriggio la luce con la sua forza, ma poi esita ancora, cede un poco alle arie si mette a spargere disombri con veste umorale che s’allunga dalle nuvole succinte e poi accorcia ed asciuga i suoni.

L’acchito occasionale.Il posizionamento cronometrico.Essere durante accadere. Riprendere “lo stato basso”: Cosa succede al suolo durante le sequenze? Mettere per terra anche l’intenzione.

La profondità ancestrale del grillo notturno d’estate è tramite sonoro atemporale attraverso il ritmo omogeneo dell’emissione sonora sempre affiochita e riaccesa dal vibratile continuum.

I gatti si assiepano attorno alla gabbia per la cattura della sterilizzazione e si resta a pensare una loro azione verso la prigionia,ma la circondano con l’indifferenza collettiva che rende inoffensiva anche l’azione umana.

Sollevati ed aderiti durante retropenetrazione armonica alle palme delle mani, i glutei sono frutti carezzevoli e quando rinculano, l’equilibrio dei corpi appoggia in una gravità diversa. Essi rinsaldano il contrappeso dei fianchi con plasticità naturale verso il coricamento ,così l’attrazione orizzontale del pianoschiena raddolce le vertebre: materasso terracielo.Profumo di federe federali.Delizia all’involucrare del lenzuolo.

Il trucco è divenuto più leggero.Verde pallido a bordo palpebra e la riga sottilissima accompagna le ciglia verso l’esterno per chiarire l’occhio.

Un giorno rovesciato d’agosto.Inizia stretto, difficile ed impervio ma al fine assaporato nel suo espandersi solenne e lento.

Ed arrivano dal Bike Tour mentre Cremona era già radunata intorno agli after hour dei locali, sulla piazza semideserta, anticipati da un furgone service velocissimo che depone attrezzatura e scompare.

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Il vetro diviene scaglia catartica translucida e va a comporsi nel vestito della trasparenza, indossa anche quello che negano in noia i frantumi e gioca di ellisse.Sposta,specchia, muta.

Mentre visito una mostra di arte povera russa, un guardiano rompe la noia della sorveglianza e racconta di aver visto arte ancora più strabiliante, in particolare un opera fatta di sole saponette che rivestivano completamente un lavatoio rendendolo un oggetto da lavare. Poco dopo è già lontano, deve dare il turno ad un orientale che è alla toilette da troppo tempo.

Il musulmano resta con la faccia schiacciata sul marciapiede con davanti un ummagine indecifrabile,viene fotografato durante lo shopping dei turisti che confrontano l’un l’altro immediatamente la riuscita della fotografia.

La sbarra elettronica di accesso, viene bloccata con un peso ferreo sbilanciante, a campire in primo piano il contrasto con il muro neutro di mattoni grigi, pronto a lanciare l’asimmetria alla formalità della linea a trascendere la gravità deposta in una continua infrazione statica.

Le portiere splancate sulla piazzola rifiuti abbandonata dal compostaggio alano l’asfalto e trafiggono l’abitacolo di arie saltuarie e refole dove il seniero è interrotto dall’asfalto ed esula addentro la sua limitrofia.

I cavi cumulati nello sfascio abbandonico del metallo come colline di torcimenti ancora pronti ad un legame spiralico della massa senza critica della materia. Saturazione del caos e disuso fuorimmagine del tempo.

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Attese diverse nello stesso punto spaziale a conflagare le ricezioni a sentire ma forzatamente non poter disattendere.

Per sentirsi parte dell’oceano della creatività infinita bisogna fare anche senza ricevere, condurre l’impulso ad essere sempre fiducia della sua nascita, non importano opere. Non importa il mezzo,ma mettere in moto, comporre evidenza e caso, volontà ed azione nel tempo e nello spazio dell’esistente.

Al primo giorno autunnale, l’ape torna a volare basso sulle piastrelle per quei piccoli punti di gocce sparse ,con soffermate lente e non risale. Di volta in volta si inclina con ronzii sempre più cupi.

L’IPhone a forma tablet rettangolare in radica rosa sembra un potacipria da camerino per artisti del circo, quando viene posato sul tavolo, anche un piccolo acquario, spesso lo stesso nel quale da sempre vive il proprietario.

Le foglie nella luce autunnale.La musica tenta le ultime risalite sul vetro. Il rumore del tempo silenzioso viene riconosciuto dai suoni durante l’incontro della mente corporea. Compiuta e provvisoria armonia della durata.

Il resoconto verbovisivo sempre inadeguato mentre soccorre la dispersione dei concetti. La rincorsa cinetica.Il fermo immagine del fuoricampo del racconto.

Tutto ciò che è indifferente alla vita umana e continua ad interrogarla impassibilmente con il suo trascorrere e quando questo limite ed illimite si tocca avviene il passaggio nella zona della visione dove l’anima sensoriale compone un altra vita al tempo ed allo spazio.

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Comincia pensando di essere in ritardo e l’altro momento richiude un sacchetto.Molto più lontana,l’orma che ha preceduto calcata in anticipo sulla stessa strada.Un altro momento ancora prima di riaprire la borsa.

Oggi 26 settembre 2011 l’ambiente terreste entra in deficit.Le bioenergie non potranno essere sostituite ne dal calo demografico ne dalla riduzione dei consumi.

L’argomentazione: quella forma discorsiva alla quale costantemente si richiamano gli stimoli posati dai social network per riuscire a continuare un discorso di relazione sulle conoscenze, delle quali si misura l’esperienza.Il tempo connettivo permette la conduzione.Il problema è lo spazio.Il luogo è dietro lo schermo e rimarrà fluido ed opaco.

Entrare con la traiettoria ritmica di un altro tempo d’azione.Il moto nello spazio del passo.La cinetica visiva disposta all’attrazione del gesto.

Soltanto creazione: I personaggi vivono nel destino reciproco della condivisione della fragilità, si sa di loro quanto basta per far comprendere la loro situazione di lotta individuale:ed il film non viene girato:le scene non riescono a completarsi.Il set uno strato di parole scambiate occasionalmente.

E dunque riappare con il volto già immaginato da Hokusai e beve il caffè veloce.Impiegata a Caravaggio.Il seno scultoreo nella levità rassodata.Mi sorride a labbra brevi e torniamo nella lontananza irraggiunti.

Il quadrato si pone perpendicolare alla terra. Si crea il metro cubo scompare l’osmosi costruttiva. Si deve alzare chiudere lo spazio vendere. Quello stesso ritmo vitale è stata ed è la distribuzione/distruzione architettonica dell’uomo.

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La luminosità contrastiva durante il bordo della visibilità della scrittura mentre la lettera si definisce e l’ombra avventura la sua spazialità mentre il gesto continua anche il tempo si esercita nella mutazione.

Quello che hai scorto premonito dissolto in forma incompiuta dal corpo presente. Battitto della misura e soglia aperta.

Fra lo spazio installativo in via di semplificazione con la rinascita del vuoto il percorso di deposizione di altri oggetti. L’arrivo di quattro appuntamenti.La forma organica dell’opera,mentre torna in sintesi nell’energia dei corpi.

Dallo sfogliamento quotidiano del quotidiano nasce l’albero delle 24h News On Line, con foglie tablet accese nell’info stormire delle connessioni.

Dal muovere verso. Dal venire incontro. la simmetria compenetrata del corpo nella sintesi del movimento senza soluzione.L’andamento degli uomini che camminano sulla terra con ciò che preme e quello che si offre ad essere percorso.

Da uno sguardo retinico si impara in questo tempo quello che non si vorrebbe sempre credere. Il male di ogni cosa, ma il conflitto dell’eterno precariato del presente è sempre assillato dall’urgenza.Non vale più la pena puntare sull’individualismo lungimirante, disseminare antidoti d’indifferenza per pensare meglio solo a sè stessi, meglio dunque cercare spazi, la progressione armonica di quanto ancora consapevole guida l’energia resistente.

Le libraie entrate in fase di liquidazione assumono i contegni della disfatta gloriosa.Non c’è più fretta nel dare resti al prodotto scontato.Ci si sofferma di più su quello che è stato come se la chiusura fosse avvenuta da sempre. e forse potranno vivere d’ora in poi un po’ lontane dai mutui.

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Mi chiednoo di cercare poesie locali tradizionali da aggiungere ad una operazione di marketing alimentare e risulta evidente come la stereotipia dei testi ed il catering funzioni perfettamente, quando si mangia, le parole hanno tutte lo stesso sapore da distribuire.

Ritorno ad osservare le povere cose abbandonate ed ormai residuali per l’eliminazione, quando il tempo delle cose è finito,l’immagine riorganizza quello che ormai invisibilmente suggeriscono alla impermanenza di una osservazione che le trascende.

Durante una performance in un negozio di Birmingham del 2007, l’artista Cesare Pietroiusti rende il denaro osservazione ed interrogazione esistenziale per gli spettatori che fissandolo in apposite teche e dedicando via sia tempo a piacere, che tempo cronometrico, comunicano la sensazione della loro relazione.Il profit che cresce el corpo e negli occhi.

Nel container scarrato dei rifiuti “ingombranti” della discarica, vi è tutta l’indistinzione nella quale cade il nostro genere umano che alla fine più che cercare la liberazione , cerca il liberatore.Il fardello simultaneo da scarventare via dalla propria esistenza.

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