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Mutazioni: SEV casella postale 3000 Berna 6 GAA 6500 Bellinzona 1 N. 15 28 settembre 2017 92.mo anno Tel. 091 825 01 15 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch Dopo 28 anni trascorsi al SEV, Pietro Gianolli va in pensione. Pagine 6 e 7 Intervista Prove di disgelo tra i vertici del futuro consorzio e i sindacati. Dopo il primo incontro i dipendenti restano ancora senza risposte. Pagina 4 NLM: marinai preoccupati Messa a concorso delle autolinee giurassiane. Pagina 16 Focus.sev A conteggio ultimato la Legge federa- le sulla riforma della previdenza per la vecchiaia è stata respinta con 1’320’830 voti (pari al 52,7%) contro 1’186’079, mentre la proposta di innal- zamento dell’imposta sul valore ag- giunto è stata rinviata al mittente per un soffio: 1’257’032 voti (50,05%) con- tro 1’254’675. L’affluenza alle urne è stata del 46,7%. La riforma è stata inve- ce accettata in Ticino e nei cantoni dove i redditi sono più deboli e la precarietà più diffusa. Il sì del Ticino alla riforma delle pensioni, in controcorrente con la maggioranza nazionale, apre la strada a una maggiore attenzione della politi- ca sul piano sociale. Nell’editoriale a pagina 3 il presidente del SEV Giorgio Tuti propone una prima analisi sulla bocciatura della riforma Previdenza vecchiaia 2020. Se in parte capisce alcune reticenze, Tuti mette in luce l’urgenza di trovare subito una so- luzione per garantire la sostenibilità e la continuità delle pensioni. È un pro- blema molto serio che deve essere su- bito affrontato. a pagina 3 In Ticino la riforma delle pensioni è invece stata approvata Bocciata la PV 2020, resta il problema Nel primo semestre del 2017, Viaggiato- ri, Infrastruttura e Immobili hanno fatto registrare buoni risultati. FFS Cargo è invece incorsa in un disavanzo di 25 milioni di franchi e ha lanciato un «programma di risanamento» che andrà a sovrapporsi a «Railfit 20/30». Ma risparmiare a oltranza, come spiega il vicepresidente SEV Manuel Avallone, può costare caro. a pagina 2 FFS Cargo «Il suicidio è ancora un argomento tabù e molti pensano che parlarne possa ad- dirittura alimentarne i tentativi» affer- ma Tobias Ebinger, responsabile della campagna. Molti studi, invece, dimo- strano che la miglior prevenzione con- tro i suicidi è parlare, indipendente- mente se si stanno covando simili intenzioni, o se si vuole aiutare un’altra persona. Infrangere le convinzioni in base a cui sarebbe meglio tacere, è molto difficile. «Ma è quanto ci propo- niamo di fare con la nostra campagna». Andare oltre il tabù, come affermato an- che in due testimonianze. alle pagine 8 e 9 Campagna di prevenzione contro il suicidio Andare oltre i tabù può salvare Chiunque si toglie la vita è una vittima. Ma un suicidio coin- volge sempre molte vite. Per- ciò il SEV ha sostenuto finan- ziariamente la campagna di prevenzione delle FFS «Parlare può salvare». www.reden-kann-retten.ch «Un suicidio coinvolge molte vite», è il messaggio della campagna di prevenzione dei suicidi «parlare può salvare».

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Mutazioni:SEV casella postale 3000 Berna 6

GAA6500 Bellinzona 1

N. 15

28 settembre201792.mo anno

Tel. 091 825 01 15 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch

Dopo 28 anni trascorsial SEV, Pietro Gianolli vain pensione.

Pagine 6 e 7

IntervistaProve di disgelo tra i vertici del futuroconsorzio e i sindacati. Dopo il primo incontroi dipendenti restano ancora senza risposte.

Pagina 4

NLM: marinai preoccupatiMessa a concorsodelle autolineegiurassiane.

Pagina 16

Focus.sev

■ A conteggio ultimato la Legge federa-le sulla riforma della previdenza per lavecchiaia è stata respinta con1’320’830 voti (pari al 52,7%) contro1’186’079, mentre la proposta di innal-zamento dell’imposta sul valore ag-giunto è stata rinviata al mittente perun soffio: 1’257’032 voti (50,05%) con-tro 1’254’675. L’affluenza alle urne èstata del 46,7%. La riforma è stata inve-

ce accettata in Ticino e nei cantoni dovei redditi sono più deboli e la precarietàpiù diffusa. Il sì del Ticino alla riformadelle pensioni, in controcorrente con lamaggioranza nazionale, apre la stradaa una maggiore attenzione della politi-ca sul piano sociale.Nell’editoriale a pagina 3 il presidentedel SEV Giorgio Tuti propone una primaanalisi sulla bocciatura della riforma

Previdenza vecchiaia 2020. Se in partecapisce alcune reticenze, Tuti mette inluce l’urgenza di trovare subito una so-luzione per garantire la sostenibilità ela continuità delle pensioni. È un pro-blema molto serio che deve essere su-bito affrontato.

a pagina 3

In Ticino la riforma delle pensioni è invece stata approvata

Bocciata la PV 2020, resta il problemaNel primo semestre del 2017, Viaggiato-ri, Infrastruttura e Immobili hanno fattoregistrare buoni risultati. FFS Cargo èinvece incorsa in un disavanzo di 25milioni di franchi e ha lanciato un«programma di risanamento» che andràa sovrapporsi a «Railfit 20/30». Marisparmiare a oltranza, come spiega ilvicepresidente SEV Manuel Avallone,può costare caro.

a pagina 2

FFS Cargo

«Il suicidio è ancora un argomento tabùe molti pensano che parlarne possa ad-dirittura alimentarne i tentativi» affer-ma Tobias Ebinger, responsabile dellacampagna. Molti studi, invece, dimo-strano che la miglior prevenzione con-tro i suicidi è parlare, indipendente-mente se si stanno covando similiintenzioni, o se si vuole aiutare un’altrapersona. Infrangere le convinzioni inbase a cui sarebbe meglio tacere, èmolto difficile. «Ma è quanto ci propo-niamo di fare con la nostra campagna».Andare oltre il tabù, come affermato an-che in due testimonianze.

alle pagine 8 e 9

Campagna di prevenzione contro il suicidio

Andare oltre i tabù può salvareChiunque si toglie la vita è unavittima. Ma un suicidio coin-volge sempre molte vite. Per-ciò il SEV ha sostenuto finan-ziariamente la campagna diprevenzione delle FFS «Parlarepuò salvare».

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«Un suicidio coinvolge molte vite», è il messaggio della campagna di prevenzione dei suicidi «parlare può salvare».

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2 ATTUALITÀ contatto.sevN. 15/1728.9.2017

L’interruzione della ferrovia nellavalle del Reno cesserà presumibil-mente solo il 2 ottobre 2017. Essaha grosse ripercussioni per igestori dell’infrastruttura, leimprese di trasporto ferroviario,gli operatori del traffico combina-to e l’industria committente,costretti a far fronte a maggioricosti con un minore fatturato. Persostenere la politica di trasferi-mento del traffico e attenuare leripercussioni finanziarie eoperative, l’UFT ha adottato dasubito, per l’anno in corso, leseguenti misure:

■ aumento dei quantitativibeneficiari d’indennità sulle

relazioni non interessate dalblocco della tratta e utilizzatecome percorsi alternativi;■ indennizzo di treni e spedizionideviati sul Brennero o su altrivalichi alpini all’estero;■ aumento dell’indennitàd’esercizio di 300 franchi per ognitreno delle relazioni transalpineinteressate dal blocco.I destinatari delle indennitàsupplementari previste dallaConfederazione sono gli operatoridel traffico combinato. LaConfederazione si attende chequesti trasferiscano, per sgravar-le, una parte importante dei fondisupplementari alle imprese di

trasporto ferroviario attive neltraffico transalpino.Anche dopo queste misure, acausa dell’interruzione pressoRastatt, il credito di 150 milioni difranchi destinato nel 2017 alleindennità per il traffico combinatotransalpino non verrà esaurito.Non essendo possibile trasferiredirettamente il credito residuoall’anno seguente, il DATECprevede di chiedere al Consigliofederale un aumento del creditoper il 2018. Oltre ad attenuare nel2018 la riduzione progressivadelle indennità, da tempopianificata, questa misuraconsentirebbe al traffico merci

transalpino su rotaia di riafferma-re la sua posizione sul mercatodopo l’interruzione della summen-zionata tratta, e di recuperare leperdite subite. Il credito aggiunti-vo dovrebbe essere approvato agennaio 2018 dal Consigliofederale e in giugno 2018 dalParlamento. UFT

Commento: è senz’altro opportu-no che la Confederazione contri-buisca a coprire i danni subiti dal-le incolpevoli imprese di trasportomerci e dai loro clienti. Nel casodi Rastatt, si tratta veramente di«forza maggiore». Fa però specieche, nonostante questo riconosci-mento di ulteriore spesa, non ven-

gano esauriti gli importi stanziatiper indennizzare il traffico combi-nato attraverso le Alpi. Oltre a in-dennizzare i danni, per garantire ilfuturo del trasferimento delle mer-ci su ferrovia, bisogna trovarenuovi incentivi e sostegni finanzia-ri. È l’unico modo per raggiungeregli obiettivi di trasferimento, oltreche quelli ambientali, nonché digarantire un flusso sicuro del traf-fico, garantendo nel contempo an-che i posti di lavoro e la qualitàdelle condizioni di impiego.

Philipp Hadorn, segretario sindacale

SEV e consigliere sanziona PS/SO.

Interruzione della linea a Rastatt: Confederazione in aiuto degli operatori del traffico combinato

«Il personale continua a fareun lavoro eccellente, nonostan-te le condizioni sempre più dif-ficili», commenta ManuelAvallone, vicepresidente SEV,«e le FFS dovrebbero averetutto l’interesse che continuicosì. I programmi di aumentodell’efficienza non dovrebbe-ro quindi compromettere lecondizioni e la sicurezza sullavoro, per esempio nelle ca-bine di comando, né minac-ciare la salute dei dipendenti.Riceviamo segnalazioni sem-pre più frequenti di problemipsichici e di casi di burn-outnon solo presso i collaborato-ri più anziani, ma anche neigiovani. Il ritiro del personaledalle stazioni e dai treni, oltre

che peggiorare il servizio, ge-nera insicurezza nei clienti,che voltano le spalle al tra-sporto ferroviario».Il segretario sindacale SEV eConsigliere nazionale PhilippHadorn che segue FFS Cargo,aggiunge: «FFS Cargo soffregià oggi la carenza di perso-nale e di materiale rotabile,che ha generato probleminell’applicazione del nuovosistema di trasporto dei carricompleti. Mancava infatti ognipossibilità di riserva e non viera quindi alcuna flessibilità.

Risparmiare sino a tagliareprestazioni, in modo tale chesi perdono clienti, può dare ilvia ad una spirale discenden-te, in contrasto con l’interessegenerale ad incrementare itrasporti per ferrovia. Anchela politica deve rendersi contoche FFS Cargo non può rag-giungere le cifre nere oltretut-to se, alla concorrenza dadumping della strada, si ag-giungono circostanze straor-dinarie sfavorevoli come ilblocco della line a Rastatt».

Markus Fischer

Nuovo risanamento di Cargo che si sovrappone a Railfit

Risparmiare a oltranzapuò costare caroNel primo semestre del2017, Viaggiatori, In-frastruttura e Immobilihanno fatto registrarebuoni risultati. FFS Car-go è invece incorsa inun disavanzo di 25 mi-lioni di franchi e ha lan-ciato un «programma dirisanamento» che an-drà a sovrapporsi a«Railfit 20/30» .

FFS/

Clem

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Laub

Il personale fa sempre un ottimo lavoro malgrado le pressioni

Nel traffico viaggiatori l’uti-le semestrale è progreditoda 29,9 a 59,8 milioni difranchi, in particolare gra-zie all’aumento di prezzidello scorso dicembre e aimaggiori introiti del trafficointernazionale. I viaggiatorisono aumentati dell’ 1,3 %,le persone-chilometro dello0,27 %. La differenza èspiegabile con l’accorcia-mento delle tratte percorseanche a causa della nuovagalleria di base. Nonostan-te i cantieri, in particolarenella Svizzera occidentale,puntualità, rispetto dellecoincidenze e soddisfazio-ne della clientela sono leg-germente migliorati.Anche Infrastruttura ha mi-gliorato il proprio risultatoda – 75,5 a + 15 milioni,comprimendo le propriespese amministrative e au-mentando l’efficienza.L’utile di Immobili è percontro calato da 173 a 127milioni a causa della dimi-nuzione delle vendite. Ilgruppo ha quindi incre-mentato il proprio utile da72 a 152 milioni, ma l’inde-bitamento gravato da inte-ressi è lievemente aumen-tato dello 0,2 % a 8,834miliardi di franchi.

Railfit «efficace»Le FFS indicano che il pro-gramma di efficienza Rail-fit 20/30 ha permesso dicontenere la crescita dellespese operative allo 0,5 %e di ridurre di 242 unitàl’effettivo di personale a32 875 dipendenti.Permane però l’urgenza diulteriori risparmi, data peresempio dal risultato di FFSCargo o dai crescenti costidopo la messa in eserciziodella galleria di base delSan Gottardo.Il disavanzo di 25 milioni diCargo deriverebbe da uncalo nel traffico Export-/Im-port e di carri completi, do-vuto alla progressiva dein-dustrializzazione e alladebolezza dell’Euro. A que-sti fattori, nella secondametà dell’anno si aggiunge-ranno le conseguenze delblocco della linea in Germa-nia. FFS Cargo non possie-de ancora la flessibilità ne-cessaria e ha costistrutturali ancora troppoelevati e processi altrettan-to dispendiosi. È quindistato varato un programmaper risparmiare 80 milionil’anno dal 2020 in poi. Fi

FFS SOTTO PRESSIONECifre positive per viaggiatori, infrastrutturae immobili, ma deficit per Cargo

...... 3 ATTUALITÀ

contatto.sevN. 15/1728.9.2017

Donne SEV presenti alla decima edizione del Pink Ribbon Walk

Il 24 settembre si è svolta la decima edizione della marcia a piedi di solidarietà Pink Ribbon(Nastro rosa). Alla partenza nello stadio Letzigrund di Zurigo c’era anche una delegazione del-le Donne SEV guidata dalla responsabile delle pari opportunità Lucie Waser. Bravissime!

«I superiori possono da subitoriconoscere premi sino a 500franchi per onorare prestazioniparticolari dei dipendenti.Questa comunicazione è statafatta dalla direzione del grup-po tramite il bollettino «Flash»destinato ai quadri. Questopremio può essere portato si-no a 2000 franchi con l’accor-do del rispettivo superiore di-retto.Solo per premi superiori ai2000 franchi, infine, occorreràl’accordo dell’HR, che sino adora doveva invece approvareogni premio, indipendente-mente dall’importo.«Il SEV è molto lieto che aiquadri venga finalmente rico-nosciuto un margine di mano-vra superiore» commenta il vi-cepresidente SEV Manuel

Avallone. «Da anni, siamo in-fatti confrontati con situazioniin cui il o la dipendente si tro-vano a dover sostituire il lorosuperiore mentre è in serviziomilitare, in vacanza o ammala-to e non vengono ricompensatiin modo adeguato».

Sostituzioni non riconosciute,nonostante l’art. 96.Sino al 2006, le FFS riconosce-vano un’indennità particolareper l’impiego in una funzionemeglio classificata. Essa è poistata soppressa con il CCL2007 «in particolare, con lamotivazione che i sostituti, per

la maggior parte delle volte,non svolgevano tutti gli incari-chi affidati al titolare, come icolloqui personali, né si ad-dossavano la responsabilitàdei conti», ricorda ManuelAvallone.In contropartita, era stato ela-borato l’attuale articolo 96 delCCL «Indennità versate sottoforma di premi e ricompenseper prestazioni particolari»,che avrebbe dovuto permette-re di onorare «l’assunzionetemporanea di una funzionedai requisiti chiaramente supe-riori». «Purtroppo, abbiamodovuto constatare che i supe-riori ricorrevano troppo rara-mente a questa disposizione.Adesso, non potranno più na-scondersi dietro a procedurecomplesse per evitare di pre-miare prestazioni particolar-mente meritevoli», continuaAvallone.

Markus Fischer

Le FFS riconoscono un margine di manovra ai loro quadri

Onorare le prestazioniparticolariI superiori delle FFShanno ora la possibilitàdi onorare chi si presta,per esempio, a sostitu-irli. Il SEV chiede loro difar uso di questa possi-bilità.

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ivio

SEV

Manuel Avallone è soddisfattodi questa semplificazione

Il popolo ha respinto di misura la previdenza vec-chiaia 2020. I motivi di questa decisione dovrannoancora essere analizzati. Una delle ragioni è statasicuramente l’incertezza delle elettrici e degli elet-tori legata alla complessità del tema. In queste si-tuazioni si tende generalmente a votare no, perchélo status quo tranquillizza più di un futuro incerto.Il problema della previdenza vecchiaia non è peròrisolto, perché il secondo pilastro soffre da anni diproblemi finanziari dovuti al basso rendimento deicapitali e all’aumento dell’aspettativa di vita e per-

ché ben presto il primopilastro si ritroverà a do-ver assorbire le annatedei babyboomer, che ini-zieranno a beneficiare della pensione. Per il SEV, lariforma vecchiaia 2020 era una soluzione accetta-bile, equilibrata e piuttosto giusta per tutti, fallitaperò dall’opposizione di un comitato di destra euno di sinistra.

Il «no» alle urne è comprensibilmente statoespresso dalle donne, che non volevano un au-mento dell’età pensionistica a causa delle sempreesistenti disparità salariali e quindi delle perditenella previdenza professionale. «No» hanno votatosicuramente anche i pensionati, i quali trovano in-giusto pagare in futuro più imposte sul valore ag-giunto senza godere di un aumento delle pensionianalogamente ai nuovi pensionati. Tanti «no» so-no sicuramente scaturiti dai giovani, che avevanol’impressione di essere svantaggiati rispetto ai piùanziani.

Saranno ora i vincitori delle elezioni a dover mo-strare come hanno intenzione di risolvere il proble-ma della previdenza vecchiaia. Esponenti di destrahanno già chiesto l’aumento generale dell’età dipensionamento e - con un ampio margine d’inter-pretazione - la diminuzione del tasso di conversio-ne del secondo pilastro senza alcuna compensa-zione, anche perché una compensazionenell’ambito del solo secondo pilastro ha costi inso-stenibili. Il SEV non sosterrà però una riforma chesi limita ad innalzare l’età di pensionamento e acomprimere le rendite, ma continuerà a battersiper trovare soluzioni migliori nell’interesse deisuoi membri.

EDITORIALE

«Un aumento generaledell’età dipensionamento e unadiminuzione dellerendite non sono unasoluzione.»

Giorgio Tuti, Presidente SEV

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REGIONE......

4contatto.sevN. 15/1728.9.2017

Il Tribunale amministrativocantonale (TRAM) aveva confer-

mato il parere espresso nelgennaio 2012 dal Consiglio diStato, che negava sia l’accessoincondizionato dei sindacalistiai posti di lavoro dell’ammini-strazione pubblica, sia l’acces-so regolamentato con preavvisiall’autorità. L’unica eccezioneera l’accesso dei sindacalisti incaso di sciopero o tramite au-torizzazione. Ma di diverso av-viso sono stati i giudici di Lo-sanna, che in udienza pubblicahanno accolto il ricorso delVPOD con quattro voti contro

uno. Il funzionamento dell’am-ministrazione deve tuttavia es-sere assicurato e devono esse-re stabilite regole a questoscopo, ha comunque sottoli-neato il TF, che non ha ricono-sciuto al sindacato la presuntaviolazione della libertà di asso-ciazione da parte del Cantone.«Vittoria al Tribunale federaledel ricorso fatto dal sindacatoVPOD contro il divieto di acces-so dei sindacalisti ai posti dilavoro cantonali» ha esultatoRaoul Ghisletta su Twitter. Ghi-

sletta spera che questo verdet-to permetta in futuro di riconsi-derare il diritto di accesso alle

aziende private. Queste nonsono infatti toccate dalla deci-sione del TF.

Importante sentenza del Tribunale federale

Libero accesso ai sindacatiImportante vittoria a Lo-sanna per il sindacatoVPOD. Il Tribunale fede-rale ha infatti accolto ilricorso contro una sen-tenza del TRAM delmaggio 2015, riguar-dante il diritto di acces-so agli stabili ammini-strativi del Cantone daparte dei sindacati.

VPOD

L’avvocato della VPOD Mario Branda davanti al TF

Acque quiete solo in apparen-za, soprattutto perché manca-no ancora alcuni elementi so-stanziali per definire la rottadel futuro. Giovedì 21 settem-bre la comunità sindacale (SEV,UNIA, Ocst e commissione delpersonale NLM) guidata dal se-gretario sindacale del SEV An-gelo Stroppini, ha incontrato ivertici aziendali della Societànavigazione Lago di Lugano(SNL) e della Società Naviga-zione Lago Maggiore. Si è trat-tato di un incontro interlocuto-rio ma necessario. Il primodopo il lungo sciopero sulle ri-ve del Lago Maggiore a cui nedovranno seguire per forza al-tri. Rotto il ghiaccio, le partihanno espresso la volontà diandare oltre la reciproca diffi-denza gettando le basi per un

confronto aperto e costruttivo.Agostino Ferrazzini, Ceo dellaSNL, ha subito comunicato aisindacati che è ancora in atte-sa del business plan e che sen-za questo documento strategi-co non può fornire alcunainformazione veramente con-creta sul futuro della naviga-zione. Tanto più che la creazio-ne del consorzio - tantoauspicato anche a livello mini-steriale sia da parte svizzera,sia da parte italiana - attendeancora una conferma che nedecreti la certezza e quindi fat-tivamente l’avvio. Rinviata la ri-unione ministeriale prevista il27 settembre, riferisce Agosti-no Ferrazzini, «ci manca anco-ra un altro importante tassello,

solo dopo potremo valutare lasostenibilità dell’intera opera-zione». Nonostante la nave delfuturo appaia ancora ferma almolo, Angelo Stroppini, EnricoBorelli (UNIA) e Lorenzo Jelmini(Ocst) hanno cominciato a met-tere sul piatto questioni piutto-sto urgenti, prima fra tutte lecondizioni di passaggio dei di-pendenti della NLM, che resta-no evidentemente sulle spine.Anche perché il tempo passa eall’orizzonte non si vede unameta precisa. E su questo pun-to Angelo Stroppini è statochiaro rivolgendosi a Ferrazzinie ricordando che anche lui co-nosce molto bene i contenutidella convenzione e della con-cessione: «Signor Ferrazzini,

lei è un bravo imprenditore,abbiamo visto che ha molteidee di rilancio e che conosce ilsettore. Quindi un’idea sul fu-turo di queste persone se lasarà fatta. Non posso davveroimmaginare il contrario». I sin-dacati non potevano non anda-re oltre la cautela palesata daivertici delle due Società di na-vigazione, richiamando conforza tutte le questioni legateal pieno impiego e alle condi-zioni contrattuali e salariali. Ericordando che il Consiglio diStato non solo si è fatto garan-te sui punti appena citati, ma èpronto a mettere sul piatto il fi-nanziamento della linea Locar-no-Magadino quale tratta diservizio pubblico. Rispetto alle

velature dell’incontro che nonconsentono di vederci chiaro, isindacati chiedono al Consigliodi Stato un incontro urgenteper dissipare fastidiose nubiche potrebbero rendere la na-vigazione insidiosa e persinomarosa.Nel corso dell’assemblea delpersonale non sono infattimancate le manifestazioni diviva preoccupazione e di incer-tezza. «Siamo persone, padri,mariti, compagni, con molte re-sponsabilità familiari. Voglia-mo sapere che cosa ne sarà dinoi». Insomma l’idea di esserespostati come pedoni su unascacchiera dove si gioca il futu-ro della loro vita, aspettandomosse e contromosse, è comevivere con la spada di Damoclesulla testa. Ma nonostante tut-to, marinai e comandanti sonopronti a difendere i loro diritticon l’orgoglio di sempre.Il ruolo dei sindacati è e restala tutela dei dipendenti che vaancorata in un Contratto collet-tivo solido. Ma è pure indi-spensabile la volontà politicaperché la vicenda della naviga-zione pone sotto i riflettori ilsenso stesso del servizio pub-blico e un’idea di servizio turi-stico seria e continuativa.

Françoise Gehring

Planano ancora molte incertezze sul futuro dei dipendenti licenziati

Marinai del Lago Maggiore sul chi viveAl primo incontro con ivertici aziendali di SNLe di NLM, non si è mos-so nulla. L’incontro coni sindacati ha permessodi riallacciare il dialogodopo il lungo scioperodei dipendenti del baci-no svizzero. Chiarite al-cune reciproche posi-zioni, i sindacatichiedono un incontrourgente con il Cantone.

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Prove di dialogo con i vertici aziendali, ma tra i dipendenti regna l’incertezza

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5ATTUALITÀcontatto.sevN. 15/1728.9.2017

In caso d’eventi causati da in-cidenti di persone o con ani-mali, i colleghi e le colleghedell’intervento si precipitanoimmediatamente sul luogodell’accaduto e organizzanotutto il necessario per ripristi-nare al più presto il regolaretraffico ferroviario. Nel marzo2017, dopo il cambiamentodelle strutture e dell’organizza-zione d’intervento, un gruppo

di lavoro si è messo all’operaper la modifica delle due BAR«luogo d’impiego 5x24 ore» e«luogo d’impiego 7x24 ore».Obiettivo era la creazione di ununico documento. Il gruppo dilavoro era composto da re-sponsabili regionali, rappre-sentanti sindacali (per lo piùprofessionisti della parte prati-ca come macchinisti e capid’intervento) e specialisti suldiritto del lavoro. In meno disei mesi hanno elaborato nuo-ve regolamentazioni. Questesono state firmate il 31 agosto.Nel frattempo sindacati e FFShanno accettato senza grandidiscussioni le nuove BAR I-13106.

Regole buone ed equilibrateGli adeguamenti più importan-ti sono l’omogenea retribuzio-ne del tempo per entrambi imodelli di lavoro, la regola-mentazione del tempo di lavo-

ro e per l’assunzione dei pasti,la procedura per le esercitazio-ni notturne e la possibilitàd’impieghi giornalieri a turni.Come novità, durante le dome-niche dei fine settima, nei luo-ghi d’impiego 7x24 sarà possi-bile un’attribuzione del lavorodi 4 ore. Al di fuori delle BAR, èstato regolamentato in manie-ra uniforme l’approvvigiona-mento durante i giorni d’eser-citazione. Secondo MartinAllemann, segretario sindacaleSEV, membro del gruppo di la-voro e resposabile delle tratta-tive «le nuove BAR coprono leesigenze del personale e deldatore di lavoro. Con l’unifica-zione delle due BAR, abbiamoinoltre potuto semplificare al-cune tematiche. Allo stessotempo abbiamo introdotto ele-menti che semplificano i pro-cessi di lavoro.

Fi

FFS Infrastruttura

Nuove BAR nel settore interventoDa marzo 2017 è statacambiata la struttura el’organizzazione delsettore intervento delleFFS. Successivamente, ipartner sociali hannoelaborato nuove regola-mentazioni specifichesettoriali (BAR). Le mo-difiche entreranno in vi-gore al 1. gennaio2018.

I nostri vecchi solevano direche «l’acqua cheta rompe iponti» e questo detto ha trova-to puntuale conferma a Chias-so. Sotto i binari, all’altezzadel cavalcavia di via Favre, vi èinfatti un cunicolo che racco-glie le acque del torrente Fa-loppia, che ne hanno corrosoun fianco, minacciandone lasolidità e rischiando di provo-care l’affossamento dei binari.Si è quindi reso necessario unintervento urgente di risana-mento che comporta il bloccodi sei binari del fascio di par-tenza per l’Italia (dal C32 al

C37). «Per il momento - ci èstato indicato dal dirigente diChiasso Smistamento RenzoDolfini - questa interruzionenon ha grosse conseguenze,proprio perché il traffico risen-te ancora dell’interruzione diRastatt. Il due ottobre, i colle-gamenti in Germania però ri-prenderanno e avremmo avutobisogno di tutte le capacità persmaltire il traffico arretrato.Dovremo quindi fare dei saltimortali».Le FFS hanno comunicato di

aver concordato con Trenitaliala sospensione di un bloccodella linea a sud di Chiassoprevisto nelle ore notturne peril lavoro al corridoio di 4 metri,nelle notti di forti traffico. In fu-turo, bisognerà però sorveglia-re la situazione per capire sequesti provvedimenti sarannosufficienti. I lavori a Chiassodovrebbero concludersi entrometà dicembre.

Gi

Nuove difficoltà per il traffico merci sull’asse Nord-Sud

Frenata a ChiassoDopo le note difficoltàper il blocco della linealungo la valle del Reno,l’asse del Gottardo devefare i conti con una nuo-va limitazione della ca-pacità, questa volta aChiasso. La linea inferiore mostra l’attuale alveo del torrente Falop-

pia che ha corroso le fondamenta del canale e rischia dicompromettere la stabilità del canale.

Al deposito Bachet è presenteuna novantina di persone, at-tente alle parole dei delegatisindacali. I volti sono tesi e leparole di Vincent Leggiero, pre-sidente SEV/tpg, fanno centro.Le osservazioni sono unaniminel denunciare condizioni dilavoro dure. La direzione tardaa considerare seriamente ledifficoltà e la sofferenza sulposto di lavoro. «Da un mo-mento all’altro - tuona un mec-canico - non ne potremo più.C’è urgenza». Del resto le ma-lattie di lunga durata sono inaumento e il tasso di assentei-smo - indice dei disfunziona-menti dell’organizzazione dellavoro presso i tpg - sono inaumento. L’ora della mobilita-zione è dunque scoccata e sen-za sorpresa i colleghi e colle-ghe votano all’unanimità unarisoluzione con una serie di ri-vendicazioni settoriali e l’acce-lerazione delle assunzioni. Irappresentanti sindacali rice-vono dunque un chiaro manda-to per chiedere una serie di mi-sure. Poco più tardi, presso ildeposito della Jonction, spettaai conducenti - una settantina -esprimersi. La discussione sianima dopo la presentazionedelle rivendicazioni sindacali.E subito viene denunciata lapolitica del gambero della dire-zione: un passo in avanti e due

indietro. Molti si lamentano diessere i tappa buchi della pia-nificazione. «La direzione capi-sce la nostra situazione - com-menta un autista - ma nulla simuove». Approvando a lorovolta la risoluzione si sperache qualcosa si metta in moto.E in effetti queste due assem-blee sembrano aver smosso leacque. Le richieste sindacali dinon trattare tutti i negoziati incorso in un unico progetto diaccordo, sono state finalmenteaccolte dalla direzione. Se unaccordo può essere trovato sul-le grandi questioni, le propo-ste concrete sulle condizioni dilavoro alla guida (5 minuti dicapolinea, fasce orarie di almassimo 4 ore, modelli di tem-po parziale e pianificazione delpersonale di riserva) non sonoaccettabili allo stato attualedelle trattative. Gli incontriproseguiranno con l’intento diraggiungere un risultato a di-cembre, fermo restando che ilfronte sindacale non permette-rà che la scadenza incida nega-tivamente sulla qualità dell’ac-cordo.Intanto il Gran consiglio gine-vrino ha adottato, lo scorso 21settembre, un progetto che mi-ra ad instaurare un meccani-smo per colmare il deficit deitpg. Si tratta di una somma trai 20 e i 25 milioni di franchi perpermettere ai tpg di ritornareal livello di prestazioni del2014, prima della diminuzionedei prezzi. Questo voto aumen-terà la somma della sovvenzio-ne pubblica in occasione delprossimo mandato di presta-zione dei tpg.

Yves Sancey/Valérie Solano/frg

Ginevra: situazione ai tpg

Il gamberoMiglioramenti rivendi-cati dai dipendenti tpgin occasione di due as-semblee, che si sonosvolte a Ginevra lo scor-so 14 settembre. Qual-cosa si muove.

A destra Vincent Leggiero, presidente sezione SEV/tpg

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«La vedi questa barba bian-ca?» mi dice spesso Pietroquando ingenuamente gli ri-volgo domande su questo oquel tema. Come dire chel’esperienza vissuta ti permetteda un lato di filtrare con gli oc-chi della saggezza questionispinose, e d’altro lato ti invitaa relativizzare per non man-giarsi troppo il fegato. Perchéquello del sindacalista, comedice lo stesso Pietro, «è un la-voro molto usurante ancorchéappassionante perché ti per-mette di tradurre in pratica va-lori come solidarietà, giustiziasociale, equità». Certo è che inquesti ultimi anni è diventatotutto molto più complicato econflittuale. Profondo conosci-tore dei trasporti pubblici,campione dei regolamenti (nongli sfugge niente, neanche unavirgola), abile nel muoversi nelsettore delle assicurazioni so-ciali, a suo agio nelle linguenazionali, Pietro ha dato moltoal SEV, che ha servito per 28anni. A pochi giorni dal suoprepensionamento, sfogliamol’album dei ricordi, in cui losciopero delle Officine occupainevitabilmente uno spazio dipeso, tanto a livello professio-nale, quanto umano. Ci man-cheranno a Bellinzona i suoi«Lassum parlaa» (in dialetto«lasciami parlare»), «ul pru-blema l’è mia quel» («il proble-ma non è quello»), «vegnum adrè» (seguimi).

■ In 28 anni di lavoro al SEV,hai visto cambiare il mondodella ferrovia...

Direi proprio di sì ed è cambia-to quasi tutto. Quando sono ar-rivato al SEV ho vissuto ancoradieci anni in cui vigeva lo sta-tuto del funzionario, tutto eramolto ben regolamentato, daidiritti ai doveri. Anche i rappor-ti con i partner sociali erano di-versi: c’era una volontà di tro-vare delle soluzioni molto piùmarcata rispetto ad ora e c’erapure molto più rispetto neiconfronti delle esigenze dellacontroparte. Dal Duemila hapreso avvio la deregolamenta-zione, è stato abolito lo statutodel funzionario ma nel contem-po è stato negoziato un Con-tratto collettivo di lavoro cheall’inizio era molto garantista.Purtroppo negli anni la volontàdi liberalizzazione si è tradottaanche in una serie di inaspri-menti nel CCL. Un CCL che ri-spetto ad altri, resta tuttaviaancora molto valido.Insomma ho iniziato la mia car-riera in ferrovia con le stazioniaperte e presenziate 24 ore su24 da Airolo a Chiasso. Ed orac’è a Pollegio un centro di co-mando che controlla tutto daChiasso a Goldau, ci sono sem-pre meno sportelli aperti e c’èuna crescente disumanizzazio-ne. Devo pur riconoscere cheoggi ci sono molti più treni in-circolazione e molti servizi inpiù. A conti fatti l’evoluzione

tecnologica ha portato, comein tutti i settori, sia elementipositivi, sia negativi.

■ Come giudichi questi cam-biamenti con l’occhio delsindacalista?

Sono aumentate le pressionisul posto di lavoro, questo èfuori di dubbio. Oggi non ci so-

no tempi morti, i ritmi sonoserrati ed estenuanti. Lo si no-ta anche nel resto dei trasportipubblici. Questo è purtroppo ilrovescio della medaglia. Sonocomunque anche cambiati irapporti nel partenariato socia-le, oggi estremamente conflit-tuali. All’epoca bastava mette-re sul piatto un problema ec’era la volontà di risolverlo.Oggi nella misura in cui non ri-esci a dimostrare di essere ingrado di creare un problemaalla controparte - e alludo inmodo particolare alle FFS - nonsi entra neppure nel meritodella richiesta sindacale. Sicerca quasi di creare il conflittoprima ancora di risolvere il pro-blema; un vero peccato, dalmio punto di vista. Con le Im-

prese di trasporto conces-sionarie è diverso: si riesce an-cora ad avere un rapporto dia-lettico franco e onesto, tesoalla ricerca di soluzioni. Certo èche viviamo in un periodo doveottenere di più rispetto ai dirit-ti acquisiti diventa difficile,perché i margini di manovra sisono ridotti. Molte volte i sin-

dacalisti devono battersi permantenere le conquiste rag-giunte ed evitare arretramenti.

■ I cambiamenti sul mercatodel lavoro, caratterizzati dauna grande concorrenza,quanto hanno inciso sul la-voro quotidiano?

L’avvento della tecnologia, lacrescente digitalizzazione e laliberalizzazione danno dellepossibilità, che però vengonousate in una sola direzione.Potrebbero essere invece ge-stite in un altro modo, per ve-nire incontro alle persone enon per penalizzarle. Incide sullavoro quotidiano anche il tipodi organizzazione aziendale,volutamente verticistica pressole FFS. Così facendo si elimina-

no tutte le figure di intermedia-zione con cui era possibile unconfronto concreto sulle perso-ne, perché è di loro di cui ci oc-cupiamo, e non di numeri. Trachi prende una decisione e chila deve eseguire, non ci sonopiù quelle figure intermediecon cui era possibile dialogaree trovare una soluzione. Dietroil paravento della digitalizza-zione e delle velleità efficienti-ste, viene in realtà sacrificatala cultura della partecipazione.

■ Ma te li immagini mezzi ditrasporto senza persone alcomando?

Prima o poi rischieremo di ve-dere un treno senza macchini-sta. Il problema è capire finquanto è auspicabile. Ricordoche stiamo tuttora portandoavanti la battaglia per avere itreni sempre accompagnatisulla vecchia linea del Gottar-do proprio perché un macchini-sta farebbe fatica a gestire dasolo un’eventuale evacuazio-ne. Immaginiamoci se addirit-tura il macchinista non ci fos-se. Al di là di questo, mi chiedofino a che punto un’azienda ditrasporto pubblico possa per-mettersi la totale assenza dipersonale a bordo dei proprimezzi.

■ Parlando con i colleghi e lecolleghe che accompagniquotidianamente nel loro la-voro, come hanno vissuto e

Intervista a Pietro Gianolli, giovane prepensionato

Una mezza rivoluzionevissuta intensamenteIn 28 anni di carriera al SEV, di cambiamenti ne ha visti e vissuti molti Pietro Gianolli, giunto al Sindaca-to del personale dei trasporti dalla ferrovia. Insomma una sorta di mago dei trasporti pubblici di cui co-nosce praticamente tutto e che ha visto trasformare in modo spesso radicale. E questi cambiamenti han-no avuto un impatto non solo sul personale dei trasporti, ma anche sui sindacalisti, chiamati ad un ruolomordace e di mediazione sempre più difficile.

«Al personale della mia generazione fa specievedere treni viaggiatori soppressi con sempremaggiore frequenza per mancanza di personale, lineechiuse per garantire la manutenzione. Fino a qualcheanno fa tutto ciò era semplicemente inconcepibile. Michiedo davvero dove va a finire il servizio pubblico.»Pietro Gianolli, sindacalista

frg

In prima fila

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6contatto.sevN. 15/1728.9.2017

come vivono questi cambia-menti?

Tra i vecchi lupi di mare, se mipassi l’espressione, mi sembrache prevalga il rimpianto e larassegnazione. E quando si af-frontano i problemi c’è la ten-denza a dire che si stava me-glio una volta. Anche se non èsempre così. Ora però i colle-ghi e le colleghe hanno l’im-pressione che non si sa benedove si vada a parare e questaincertezza non favorisce un cli-ma di lavoro sereno. Al perso-nale della mia generazione faspecie vedere treni viaggiatorisoppressi con sempre maggio-re frequenza per mancanza dipersonale, vedere linee chiuseper garantire la manutenzione(come l’importantissima lineaLosanna-Berna che sarà chiusaper 7 settimane per poter con-centrare i lavori). Fino a qual-che anno fa tutto ciò era sem-plicemente inconcepibile. E michiedo davvero dove va a finireil servizio pubblico. Questaevoluzione mi preoccupa. Lagente finora ha sempre soste-nuto, anche a livello di votazio-ni popolari, il trasporto pubbli-co. Ma se in futuro verrà

ripagata sempre di più nei mo-di appena citati, mi chiedo og-gettivamente dove andremo afinire.

■ Di fronte a tutti questi scon-volgimenti, il sindacato haancora abbastanza mezziper farvi fronte? Come puòrafforzare la propria rappre-sentanza?

È chiaro che anche il sindacatodeve adeguare le proprie ri-sposte alle mutate situazioni.Premetto che è molto difficiledare una risposta netta, perchéricette non ce ne sono. Ho vis-suto un’epoca in cui il SEV eracoinvolto molto da vicino an-che nella definizione dei pro-cessi di lavoro nel trasportopubblico. Oggi molte cose so-no cambiate per cui dobbiamonecessariamente calibrare inmodo diverso la nostra azione,partendo comunque da un pi-lastro, di cui si sta dimentican-do l’importanza, specialmentenei giovani: la negoziazionecollettiva con il datore di lavoroper regolare le condizioni diimpiego. Ho l’impressione chesi tenda a misconoscerne ilruolo fondamentale. Molti ri-

ducono il sindacato a un’assi-curazione di protezione giuri-dica. Ma è molto di più: è unattore prezioso nella definizio-ne dei rapporti di lavoro e delletutele sociali. Un discorso chefatica a fare breccia. Ma c’è unaltro aspetto. Come dicevo pri-ma, oggi assistiamo ad un irri-gidimento dei fronti e perpotersi affermare in situazioniconflittuali, si devono assume-re posizioni molto più radicali.In un ambito come il trasportopubblico, dove tutto è ben re-golamentato e dove le cosefunzionano piuttosto bene ri-spetto ad altri settori, le posi-zioni radicali non sempre sonocondivise, ma a volte neppurecapite. Succede che un sinda-cato costretto ad assumere po-sizioni nette nei confronti deldatore di lavoro a tutela delpersonale, non venga capitoproprio dai diretti interessati.Così ci si trova tra l’incudine eil martello, una posizione dav-vero molto scomoda. Insommac’è chi vuole un sindacato pu-gnace e arrembante e chi inve-ce lo vuole mediatore. Il rischioè di scontentare gli uni e gli al-tri.

■ Di cose ne hai vissute tantein tuttI questi anni. Proba-bilmente un evento che ti halasciato il segno è lo sciope-ro alle Officine di Bellinzo-na.

Togli pure il probabilmente. Èstato indubbiamente un even-to che mi ha segnato profonda-mente, tanto a livello profes-sionale, quanto umano. Potreidavvero scrivere un libro. Ed èun ricordo indelebile per la suaportata eccezionale. Mi ricordole persone in coda per portarein pittureria pasta, riso, caffè.C’era una signora che spingevala sua bicicletta con quattordi-ci torte che aveva preparatoper metterle in vendita. Pensoai contributi finanziari di moltepersone che nonostante do-vessero fare i conti con ognicentesimo, avevano comunquevoluto sostenere la causa.Queste cose non si dimentica-no. C’è stato da parte della po-polazione un immenso abbrac-cio alle Officine, ingiustamenteattaccate dalle FFS percepitecome i «balivi». Certo, anche lapolitica ha risposto presente inmodo compatto. Ma ti assicuroche l’immagine di Piazza Go-

verno a Bellinzona occupata daoltre diecimila persone chebrandivano orgogliose la ban-diera delle Officine, ti restascolpita nella mente. E auguroa tutti di poter vivere un’espe-rienza così intensa e formativa,soprattutto nel nostro mestie-re. Ci sono state le fatiche, learrabbiature, le delusioni, letensioni: tutti sentimenti ri-compensati però dall’energiasprigionata dalla lotta. Una lot-ta che oggi si manifesta su unaltro piano, perché come notosiamo impegnati nello scrivereun altro capitolo di questa vi-cenda attraverso serrate tratta-tive.

■ Che cosa farai in pensione?Oltre ad occuparmi di più dellamia famiglia e del mio nipoti-no, sono felice di riprendermi iltempo e di gestirlo pienamen-te. È una cosa che mi mancavatantissimo.

Françoise Gehring

frg

Pietro Gianolli con la moglie Andrée al Primo Maggio in Piazza Riforma a Lugano. Dal primo ottobre Pietro potrà dedicare più tempo alla famiglia

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contatto.sevN. 15/1728.9.2017

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8contatto.sevN. 15/1728.9.2017

obias Ebinger è uno deipromotori di questa cam-pagna di prevenzione dei

suicidi «parlare può salvare.Padre di due bambini, abitapresso la cooperativa di abita-zione dei ferrovieri Weissen-stein a Berna.

■ Tobias Ebinger, come si è ar-rivati a questa campagna?

19 anni fa, ho iniziato a lavora-re alle FFS e mi sono trasferitonel quartiere di ferrovieri diWeissenstein, dove abitano an-che molti macchinisti. Quasitutti mi hanno poi raccontato diessere stati coinvolti in inciden-ti con persone o di temere chesarebbe potuto accadere. Hocosì realizzato che ciò costitui-sce un peso enorme per loro,ma anche per altre categorieprofessionali. Io mi occupavo dimarketing e ho avuto l’idea dipromuovere una campagna antisuicidi, ma il mio capo non havoluto saperne.

■ Come mai?Perché vi era il timore di un ef-fetto di emulazione alimentato,proprio dalle comunicazioni deicasi di suicidio, indipendente-mente dalle circostanze in cuiquesti erano avvenuti. Io nonho però abbandonato l’idea eho continuato a svilupparla,trovando numerosi studi checonfermavano come una comu-nicazione mirata ed efficacepermettesse di evitare l’effettodi emulazione, aiutando nelcontempo a prevenire nuovi ca-si. Ho così continuato a lavora-

T re al mio progetto, finché la di-rezione del gruppo lo ha appro-vato. Ho anche trovato un vali-do partner come il cantonZurigo, che stava anch’essopianificando una campagna diprevenzione dei suicidi. Abbia-mo così creato una commissio-ne di specialisti che ci consiglianell’applicazione di questacampagna congiunta.

■ E da dove viene il titolo«parlare può salvare»?

Il suicidio è ancora un argo-mento tabù e molti pensano an-cora che parlarne possa addirit-tura alimentare i tentativi.Invece gli studi dimostrano chela miglior prevenzione del suici-dio è parlarne, indipendente-mente se si stanno covandopersonalmente simili intenzio-ni, oppure se si vuole aiutareun’altra persona. Infrangerequeste convinzioni è molto dif-ficile, ma è quanto ci proponia-mo di fare con la nostra campa-gna.

■ Come mai le FFS si lancianoin una campagna per la pre-venzione generalizzata deicasi di suicidio? Non potreb-bero limitarsi ai casi che av-vengono sui binari?

Le FFS sperano che riducendo iltasso dei suicidi in generale, nederiverebbe anche una riduzio-ne dei casi sui binari. Un altroapproccio sarebbe inevitabil-mente cinico, un po’ come se cilimitasse a raccomandare discegliere un altro metodo persuicidarsi. In Giappone erano

persino stati pubblicati cartelliin cui si esortava ad evitare al-meno gli orari di punta.

■ Come?Ha capito bene! Si precisavaanche che in quegli orari sicreavano perturbazioni impor-tanti. Bisogna comunque consi-derare che da noi i casi di suici-dio, oltre alla vittima,coinvolgono altre persone. Chiè disperato, però, non riflette acome vuole farla finita, a dove econ che metodo, né alle perso-ne che potrebbero essere coin-volte. Per loro, si tratta solodell’unica via d’uscita rimasta.Nessuno la fa finita a cuor leg-gero!

■ Quando è partita questacampagna e quanto durerà?

La campagna è stata lanciata inoccasione della giornata mon-diale di prevenzione dei suicidi,lo scorso 10 settembre 2016 esi protrarrà sino a fine 2018. Èstrutturata in tre fasi: la primapuntava a infrangere il tabù; laseconda, che è attualmente incorso, punta alle persone adul-te e a chi le circonda, ed è im-perniata sul «telefono amico»che risponde al numero 143.Nel 2018 ci rivolgeremo invecesoprattutto ai giovani, collabo-rando con Pro Juventute e il suonumero di emergenza 147.

■ Come mai una parte si con-centra proprio sui giovani?

I suicidi di giovani persone han-no una componente particolar-mente tragica, proprio per il fat-

to che avrebbero avuto tuttauna vita davanti. Inoltre, questicasi sono spesso conseguenzadi situazioni affettive e di deci-sioni improvvise. Negli adulti,invece, si tratta del termine diun percorso di sofferenza, peresempio legato ad una malat-tia. Indipendentemente dall’età, l’importante è essere di-sponibili a parlare delle propriesofferenze e a cercare aiuto, ri-spettivamente a prestare que-sto aiuto, che si tratti di casi dimobbing, burn-out o depressio-ne.

■ Come volete procedere percontattare i giovani?

Per la nostra campagna verso lepersone adulte abbiamo punta-to su Testimonials, ossia supersone che hanno superato laloro crisi parlandone. Per i gio-vani, volevamo ricorrere ad altrimetodi. Abbiamo così invertitola prospettiva e vogliamo pun-tare sulle testimonianze di per-sone che hanno aiutato altre auscire dalla loro crisi. Cooperia-mo inoltre con le organizzazioni«Stop Suicide» e «Children’sAction» di Ginevra, che da oltredieci anni conducono con suc-cesso campagne di prevenzio-ne dei suicidi rivolte ai giovani.Continueremo sicuramente adimpiegare i canali online e stia-mo verificando l’opportunità direalizzare brevi filmati sul te-ma, da pubblicare per esempiosui social media.

■ Siamo ormai a oltre due terzidella campagna. Puoi già

trarre un bilancio dalle primedue fasi?

Si, la campagna sta avendo unsicuro successo. Il sito parlare-puo-salvare.ch viene visitato daoltre 500 persone al giorno,che vi trascorrono anche perio-di abbastanza prolungati. Solo iprossimi anni potranno tuttaviadirci se il tasso di suicidi è ef-fettivamente diminuito a segui-to della campagna. Ma il nume-ro elevato di interessati lasciapensare che la sensibilizzazio-ne della società sta dando isuoi frutti.

■ E una volta terminata, lacampagna avrà comunqueun seguito?

Noi speriamo chiaramente chela campagna lasci un effetto du-raturo. Ma sarà importantemantenere il nostro sito inter-net anche dopo la conclusionedella campagna.

Karin Taglang

Campagna di prevenzione «parlare può salvare»

«Nessuno lo fa a cuor leggero»Il suicidio è ancora un argomento tabù della nostra società. Le FFS, unitamente ad alcuni partner, hannopromosso una campagna di prevenzione intitolata «parlare può salvare», sostenuta con un generosocontributo finanziario anche dal SEV. Perché un suicidio tocca diverse persone!

«Non far nulla non è un’alternativa neutrale!»Tobias Ebinger, responsabile della campagna

kt

Telefono amico: 143

Pro Juventute: 147

www.parlare-può -salva-re.ch

AIUTO!

...... 9DOSSIER

contatto.sevN. 15/1728.9.2017

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«Un suicidio coinvolge molte vite», è il messaggio della campagna di prevenzione dei suicidi «parlare può salvare».

Vincent Barraud, 28 anni, è macchini-sta a Ginevra. Otto anni fa è stato con-frontato con un suicidio sui binari. Perquesti casi è stata istituita una proce-dura che funziona «abbastanza bene».Grazie ad un accompagnamento per-sonale e al sostegno della sua cerchiadi conoscenze presente e all’ascolto,Vincent è stato in grado di tornare allaguida dopo 3 giorni di pausa dal lavo-ro. «Il suicidio – racconta - resta unevento un po’ traumatico, soprattuttoin un’epoca in cui si è confrontati conla morte sempre più di rado; in questocaso, poi, si parla di morte violenta».«Rispetto a pochi anni fa, tuttavia, tra imacchinisti la questione è meno tabùe talvolta se ne parla collettivamente».Ha sentito parlare della campagna so-lo sui giornali. Non ha ricevuto alcunaistruzione o formazione speciale daparte delle FFS. Se è in una pausa, siprende la briga di guardare se ci sonopersone che gironzolano alla fine delmarciapiede, perché una parte dei sui-cidi avviene in stazione. «Ma tutto ciòrimane molto teorico; con tutte le per-sone che transitano in stazione – spie-

ga - è unamissionequasi im-possibile».Vincent sostiene naturalmente questacampagna di sensibilizzazione: «È im-portante parlarne». E se permette disalvare anche solo una vita, sarebbegià una gran cosa. «Ma una semplicecampagna – commenta - non può ri-solvere il problema».Per Vincent Barraud c’è una mancanzadi informazioni sulle ragioni che spin-gono una persona a togliersi la vita esul passaggio all’atto. Certo, la cam-pagna spiega il legame con la depres-sione, una malattia che può essere cu-rata se presa per tempo. «Ma per ora anoi macchinisti questa campagna nonè ancora pervenuta a questo livello».Vincent non crede neppure nel ricorsoalle telecamere ad alta risoluzione abordo delle locomotive per rilevare imovimenti nei pressi dei binari. «Civorrebbero dei sensori dei pensieri enon dei movimenti. E ciò –conclude -non è ancora tecnologicamentepossibile». ysa

Vincent Barraud

Meno tabùVincent Barraud

Sven Zimmermann lavora da quattroanni come macchinista per le FFS aBerna. Un anno fa, ha avuto un inci-dente con persone, di cui ci racconta:«eravamo in pieno giorno, stavo acce-lerando il treno in partenza da una sta-zione. Ho visto la persona già da lon-tano e ho quindi avuto il tempo direagire. Ho inserito la frenata d’emer-genza, fischiato e mi sono tappato leorecchie. Poi non mi ricordo più nulla,non ho quindi ricordi che mi hannomarcato e che mi tormentano». Nono-stante tutto, Zimmermann è stato an-che fortunato: in cabina con lui vi eraun collega in formazione e ha ricevutoun pronto sostegno da parte del per-sonale treno. «Il capotreno mi ha im-mediatamente mandato il suo collegain cabina, che è poi sempre rimastocon me. Non sono quindi mai rimastoda solo e questo mi ha aiutato a resta-re calmo e a svolgere tutti i compitiprevisti dalla checklist. Il momento piùdifficile è stato quando non ho piùavuto nulla da fare. Mi ricordo di avermangiato una mela e questo ha avutoun effetto calmante: fare qualcosa di

normale, usando lemani...».La sera, Sven èquindi potuto usci-re a cena con gliamici. «Ho parlatospesso dell’inci-dente e due giornidopo ho potuto ri-prendere la guida, accompagnato daun superiore. È quanto raccomandereidi fare a tutti, perché è quello che miha permesso di riprendere la vita nor-male».Sven Zimmermann non ha problemi adormire, né soffre di Flashbacks. «Sullavoro e alla guida è tutto come prima,solo mi spavento molto più facilmen-te. Fare il macchinista però mi piaceancora».Sven Zimmerman se l’è cavata conuno spavento, ma altri colleghi soffro-no per mesi, a volte per anni, afflitti daricordi spaventosi e da sensi di colpaper episodi come questo.

kt

Sven Zimmermann

Non restare soli!

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INFO......

10contatto.sevN. 15/1728.9.2017

Dopo un anno e mezzo è tem-po di fare un primo bilancio:nel quadro di una conferenzanazionale che si terrà il 20 no-vembre 2017 i rappresentantidei vari gruppi d’interesse di-

scuteranno quindi i risultatiraggiunti finora e gli interventinecessari per consentire unosviluppo duraturo della Svizze-ra digitale.Il 20 novembre 2017 a Biennesi terrà la prima conferenza na-zionale «Svizzera digitale» del-la Confederazione, nel corsodella quale saranno discussi ilavori di attuazione della stra-tegia del Consiglio federalecompiuti finora, verranno illu-strate le nuove tendenze nellasocietà dell’informazione e va-lutati gli interventi necessariper garantire uno sviluppo du-raturo della Svizzera digitale.La strategia del Consiglio fede-rale sarà aggiornata in base aquanto emerso dalla Conferen-

za e all’occorrenza verrannodefinite nuove misure.La Conferenza darà spazio a di-battiti tra i rappresentanti ditutte le parti interessate, ovve-ro esponenti delle autorità, delmondo economico, scientifico,politico e della società civile.L’incontro sarà aperto dallapresidente della Confederazio-ne Doris Leuthard, mentre leconclusioni spetteranno alconsigliere federale JohannSchneider-Ammann. Il cancel-liere della Confederazione Wal-ter Thurnherr e altre personali-tà affronteranno la questionedel valore aggiunto che la digi-talizzazione porta allo scambiotra Stato e cittadini. I numerosiworkshop offriranno l’occasio-

ne di trattare tematiche attualiper l’economia e la società di-gitale quali formazione, inno-vazione, mercato del lavoro,politica dei dati, e-governmente sicurezza. I risultati sarannoquindi commentati e conflui-ranno nell’ulteriore sviluppodella Svizzera digitale.La Conferenza è organizzatadall’Ufficio federale delle co-municazioni (UFCOM), sede delgruppo di coordinamento inter-dipartimentale della Confede-razione per l’attuazione dellastrategia «Svizzera digitale».Responsabili dei workshop so-no invece vari organi della Con-federazione, in collaborazionecon le cerchie interessate. Perragioni organizzative l’evento è

limitato a circa 700 partecipan-ti. La parte principale dellaConferenza sarà però trasmes-sa in streaming in tempo reale.Il 21 novembre 2017 l’unione«digitalswitzerland» organizzala prima giornata digitale rivol-ta a tutta la popolazione delnostro Paese attraverso azionimirate, oltre 30 imprese e or-ganizzazioni mostreranno aicittadini di tutta la Svizzera inche modo la digitalizzazione ri-guarda tutti noi.

Comunicato UFCOM

Una conferenza e una giornata nazionale il 20 e il 21 novembre

La Svizzera digitale entra nel futuroLa Svizzera deve sfrutta-re appieno le possibilitàofferte dalla digitalizza-zione in tutti gli ambitidella vita, e porre lepersone al centro di taleprocesso. È con questoobiettivo che ad aprile2016 il Consiglio fede-rale ha adottato la suastrategia «Svizzera digi-tale».

Ora vale la pena di reclutare nuovi membri!

Fino a 200 franchi per adesioneIl Comitato SEV ha deciso di ricompensare gli sforzi di reclutamento fino alla fine dell’anno.

Per ogni nuovo affiliato riceverai

• 100 franchi in buoni Reka offerti dal SEV validi nelle case di vacanza Reka, come per esempio l’Hotel Brenscino a Brissago � NOVITÀ

• 50 franchi in contanti come membro di una di queste Sottofederazioni: VPT, AS, LPV e ZPV � NOVITÀ

• 50 franchi in contanti dal SEV (premio abituale)

Ma non è tutto! Se organizzi degli incontri con persone non ancora affiliate, riceverai

• 100 franchi in buoni Reka. Basta una segnalazione alla o al segretario sindacale del SEV responsabile della tua sezione.

Tutti possono darsi da fare per reclutare nuovi membri. Lanciati anche tu e chiedi ai tuoi colleghi e alle tue colleghe se vogliono raggiungerci nel SEV per migliorare le condizioni di lavoro!

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Restiamo in contatto: abbonati alla newsletter!sev-online.ch/it/newsletter

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11ATTUALITÀcontatto.sevN. 15/1728.9.2017

■ contatto.sev: La CoPe è statacoinvolta nell’elaborazionedei profili professionali?

Christoph Geissbühler: Ci han-no presentato un concetto pra-ticamente definitivo dei profiliprofessionali. Abbiamo quindifatto le nostre osservazioni emodifiche. Due mesi dopo, cihanno spiegato durante un in-contro il motivo per il qualenon sono entrati in materia sudiverse nostre richieste, salvoqualche eccezione. Una diquelle era per esempio la no-

stra richiesta d’includere nelledescrizioni dei posti le cono-scenze informatiche. Sebbeneoggi tutti i collaboratori del li-vello 1 debbano lavorare con iltablet, questa mansione nonera considerata. Nelle richiesteignorate c’erano anche la con-siderazione delle conoscenzelinguistiche e delle funzioniparticolari.

■ Di che tipo di funzioni sitrattava?

Per esempio compiti di forma-zione professionale, oppurecome negli impianti service diOberwinterthur, dove dei sup-porter provvedono a organizza-re materiale per i meccanici oad assisterli durante il lavoro.Inizialmente sono stati creatidei profili professionali di basee ora si tratta di applicarli allesingole professioni. Si è fattoun passo di troppo.

■ Come si avrebbe dovuto pro-cedere?

Dapprima bisognava analizza-re le attività esistenti e quelleche saranno necessarie per ilfuturo, in seguito definire ilprofilo professionale per svol-gere i compiti. Fino a oggi nullaè chiaro. Non si sa come saran-no composti e quali saranno

gli impatti sull’organizzazionedel lavoro e dei turni. Sarà ilcompito delle vari sedi definirefino al cambio orario di dicem-bre le attività future.

■ Bisognerà modificare o com-pletare i profili professiona-li, perché non corrispondo-no alle reali esigenze?

Si, bisognerà sicuramente fa-re delle correzioni, soprattut-to per quanto concerne le atti-vità speciali che non sonostate considerate abbastanza,come per esempio nella ma-nutenzione o nella manuten-zione dei mezzi d’esercizio.

■ La CoPe ha potuto pronun-ciarsi sull’implementazionedei profili professionali,cioè sulla classificazionedelle funzioni nei livellid’esigenza dei collaborato-ri?

No. Anche se esisteva unacommissione d’accompagna-mento, le nostre richieste so-

no state ignorate e i respon-sabili non hanno sempre ri-spettato quanto promesso.Per esempio: capisciolta sco-modi sono stati penalizzatinella nuova descrizione delposto di lavoro. Inoltre hannoricevuto il nuovo contratto dilavoro da sottoscrivere sola-mente cinque giorni prima deltemine di scadenza.

■ Cosa ti aspetti ora dai re-sponsabili?

Devono chiarire velocementele domande e le preoccupa-zioni dei collaboratori e riva-lutare per lo meno le funzioniche hanno subito una declas-sificazione. È comprensibileche ci siano dei cambiamentio evoluzioni, il tutto peròavrebbe potuto essere fatto inmaniera sociale, lasciando icollaboratori nei livelli d’esi-genza attuali, adeguando uni-camente i profili professiona-li.

Markus Fischer

Progetto «Profili professionali Operating» presso FFS Viaggiatori

«Un passo di troppo»Nel settore preparazio-ne treni (ZBS), la riela-borazione dei profiliprofessionali sta cau-sando molti problemi enon poche frustrazioni.«Non sono state analiz-zate accuratamente leattività attuali e quellefuture», dichiara Chri-stoph Geissbühler,membro della commis-sione del personale su-perficie ZBS e vicepresi-dente dellasottofederazione TS.«Delle correzioni sonoinevitabili».

zVg

Christoph Geissbühler ha iniziato otto anni fa come montatorespecializzato presso gli impianti service delle FFS a Oberwinter-thur. Da cinque si occupa di formazione base e continua. Chri-stoph è diplomato in polimeccanica, tecnico in costruzioni mecca-niche HF e formatore per adulti.

Il 20 settembre si è tenuto unincontro sulla problematica delprogetto «profili professionaliOperating» tra SEV, delegazioneCoPe e Claudio Pellettieri,responsabile di P-OP-ZBS. Inparticolare sono stati discussi iseguenti temi:■ Il responsabile ZBS haconfermato d’impegnarsi persensibilizzare i superiori aconsegnare ai collaboratorientrambi i profili professionali,quello nuovo e l’attuale,indicando loro i cambiamentidelle nuove funzioni.■ ZBS esamina lo stralcio dellafrase «svolge compiti suincarico del superiore gerarchi-co» da tutte le descrizioni deiposti.

■ Poiché persistono molti dubbisulle classificazioni dellefunzioni, il responsabile ZBS hagarantito un incontro a dicembrecon il SEV per una valutazionedella situazione.■ Il SEV vuole osservare leconseguenze della perdita delmodello prepensionistico«valida» di alcuni colleghi.

ZBS VALUTA CORREZIONI

Fi

Il segretario sindacale Jürg Hur-ni ha ricevuto molte telefonateinerenti ai profili professionali.

Le FFS dovranno sospenderefino al 2020 la previstachiusura di 52 punti vendita dibiglietti gestiti da terzi. Inquesto modo vi sarà il tempoper studiare soluzioni alternati-ve. Lo ha deciso il Consigliodegli Stati, trasmettendo alGoverno, con 28 voti contro 17,una mozione già approvata dalNazionale.

In occasione del dibattito alNazionale, lo scorso mese digiugno, è stato chiaramentedetto che la strategia dirisparmio delle FFS lancia unsegnale sbagliato nel momen-to sbagliato e implica unariduzione delle prestazionicontraria ai principi del serviziouniversale. Secondo il relatorecommissionale ThomasAmmann è anche importantegarantire che le personeanziane e portatrici di handicappossano continuare a procurar-si i biglietti in manierasemplice e accessibile.

Come noto, le Ferrovie federalisvizzere avevano annunciatonel settembre dello scorsoanno che dal 2018 avrebberoabbandonato le collaborazionicon i partner di distribuzioneMigrolino, La Posta e Valora,nonché con i gestori dellestazioni private. Le FFSgiustificano la loro decisionecon la diminuzione dellevendite tramite questi canali eil forte aumento dell’acquistodi biglietti elettronici. Ilrisparmio previsto è di 5milioni di franchi.

Contro la chiusura dei 52 puntivendita partner, l’Associazionetraffico e ambiente (ATA) halanciato una petizione che haraccolto 32’000 firme. Secondol’ATA il «modello agenzia»funziona «in modo efficace evantaggioso». Chi vuole unbiglietto ferroviario devepoterlo acquistare semplice-mente e con un buon servizioalla clientela. La ritirata da unampio servizio di vendita sulterritorio, tuttavia, escludeinteri gruppi dall’accesso atreni e autobus.

Vendita bigliettida parte di terzi:Parlamento vs FFS

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INFO......

12contatto.sevN. 15/1728.9.2017

A distanza di pochi giorni, Tunisia e Libano hannocompiuto storici passi sulla via della parità dei di-ritti di genere, che è poi quella che traccia anche ilcammino per una società democratica. In tempi incui dei paesi a maggioranza islamica si è solitiparlare per gli estremismi religiosi, con accenti perlo più islamofobi, le modifiche legislative appenaadottate meritano a maggior ragione la nostra at-tenzione.Il 25 luglio a Tunisi, il Parlamento, all’unanimità,ha approvato la legge contro la violenza di generee la violenza domestica. In particolare è stato abo-lito l’articolo del codice penale che permetteva allostupratore di una minorenne di evitare la condan-na attraverso il matrimonio. Le famigerate nozze ri-paratrici, così diffuse anche fuori dai paesiislamici: ad esempio in Italia, furono abrogate solonel 1981!La legge prevede anche la punibilità di chi assumeuna donna e la paga di meno di un uomo a paritàdi mansioni e ruolo. Forse il capitolo che tratta deidiritti salariali delle donne dovrebbe essere atten-tamente studiato anche alle nostre latitudini….L’odiosa pratica del matrimonio riparatore è statacancellata anche dal codice penale libanese. Il 16agosto, al termine di un lungo e difficile dibattitonell’aula parlamentare, ma da un’ancora più lungabattaglia condotta dalle organizzazioni femministeper le strade libanesi, i deputati hanno emesso lostorico voto. Sono state così vinte le resistenze de-gli ambienti più conservatori. La nuova legge ga-rantisce le donne violate da una nuova violenza.Ma torniamo alla Tunisia. Il 13 agosto, in occasio-ne della giornata della donna, il presidente tunisi-no Béji Caid Essebsi, ha annunciato la creazione diuna commissione per modificare la legge che as-segna alle donne la metà dell’eredità che spettaagli uomini. Un annuncio di tutto rilievo visto chela norma è fissata addirittura nel Corano. Come èdi stampo religiosa anche la regola che vieta alledonne il matrimonio con un non-musulmano(mentre agli uomini è concesso sposare una cri-stiana o un’ebrea) e che Essebsi intende pure mo-dificare.Passi importanti dunque sulla via delle riforme insenso democratico, si tratta però di vincere con-suetudini lunghe secoli, divenute patrimonio dellefamiglie patriarcali, assecondate dalle pratichemaschiliste delle varie religioni, se non addiritturadalla loro stessa dottrina.Ma come ci insegna la nostra storia, sono essen-zialmente le leggi favorite dal progresso della so-cietà civile e laica a vincere l’oscurantismoconservatore. Sono poi le Chiese (e accadrà ancheall’Islam) a dovere adeguarsi ai nuovi tempi.

DENTRO LA CRONACADI GADDO MELANI

Più diritti alle donneLa sezione VPT Locarno e il Sindacato del personale dei trasporti piangono la pre-matura scomparsa dell’amico e presidente sezionale Andrea Sabetti, cuor di leoneprotagonista di molte lotte sindacali. In questo momento di grande tristezza porgo-no ai familiari le più sentite condoglianze.

VPT Locarno/SEV

FUNEBRI

Il Comitato centrale e la Commissione centrale VPT partecipano commossi al doloredei familiari per la scomparsa dell’amico e compagno Andrea Sabetti, sempre inprima fila nella difesa dei lavoratori e delle lavoratrici.

Comitato centrale e Commissione centrale VPT

FUNEBRI

La VPT sezione Sottoceneri partecipa commossa al dolore dei familiari per la scom-parsa di Andrea Sabetti, collega molto apprezzato per il suo grande impegno sinda-cale, deceduto prematuramente a soli 51 anni e presenta le sue condoglianze a tut-ti i familiari.

VPT Sottoceneri

FUNEBRI

I compagni di UNIA ricordano con commosso rimpianto Andrea Sabetti indomitoprotagonista nello sciopero della navigazione.Ciao Leone!

I compagni di UNIA Ticino

FUNEBRI

Porgiamo sentite condoglianze al nostro collega Marco Gaggi, in lutto per il de-cesso della mamma Silvana.

Sezione Lavori Ticino

CONDOGLIANZE

contatto.sev è il giornale del sindacato del personale deitrasporti SEV. Pubblicazione quindicinale.Editore: SEV, www.sev-online.ch.Redazione: Vivian Bologna (caporedattore), Peter Anliker,Pascal Fiscalini, Markus Fischer, Françoise Gehring, PietroGianolli, Anita Merz, Patrizia Pellandini Minotti, YvesSancey, Karin Taglang.Indirizzo della redazione: contatto.sev, CP, 6501Bellinzona, e-mail: [email protected], telefono 091825 01 15.Tiratura: edizione italiana: 3541 copie; totale: 42 046;certificata il 24.10.2016Abbonamenti e cambiamenti di indirizzo: SEV, divisioneamministrativa, casella postale, 3000 Berna 6,e-mail: [email protected], tel. 031 357 57 57, fax 031357 57 58.Abbonamento annuale per i non affiliati: 40 franchi.

Pubblicità: Fachmedien Zürichsee Werbe AG, Laubisrüti44, 8712 Stäfa, tel. 044 928 56 11, fax 044 928 56 00,e-mail: [email protected], www.fachmedien.ch.

Prestampa: AZ Medien, Aarau, www.azmedien.ch.

Stampa: Mittelland Zeitungsdruck AG, Neumattstrasse 1,5001 Aarau, www.mittellandzeitungsdruck.ch

ISSN 1662-8470

Prossima edizione: 12 ottobre.Chiusura redazionale: giovedì 5ottobre, ore 10.

IMPRESSUM

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13SINDACATOcontatto.sevN. 15/1728.9.2017

§Colpi di diritto

Evitare i «colpi di testa»Vi sono situazioni in cui, anche se non è facile, è indispensabile mantenere i nervi saldi. In gioco vi possono essere svariate migliaia di franchi.

Il programma di risparmi«RailFit 20/30» sta generan-do situazioni caotiche inmolti settori delle FFS, so-vraccaricando dipendenti equadri e portandoli alla crisidi nervi. Lo dimostra anchela marea di richieste ricevu-te negli ultimi tempi dalteam di assistenza giuridicadel SEV, con le quali membririferiscono, non di radoscoppiando a piangere, disituazioni di Burn Out, mob-bing, critiche ingiustificate

sul loro comportamento e leloro prestazioni, con le mi-nacce che ne derivano senon si raggiungono i nuoviobiettivi imposti, di malattiepsichiche e di incomprensi-bili soppressioni di posti dilavoro.

Dimissioni: una liberazione?Spesso, queste persone ve-dono un’unica via di uscitada questo tunnel: lo sciogli-mento il più rapido possibi-le del proprio rapporto di la-voro. In questa rubrica, ab-biamo avuto più volte l’oc-casione di mettere in guar-dia da simili «liberazioni» ein questa circostanza dob-biamo ribadire l’avvertimen-to.La libertà contrattuale per-mette a ogni collaboratore e

collaboratrice di scioglierein qualsiasi momento il pro-prio rapporto di lavoro, ri-spettando evidentemente itermini di disdetta. Questopasso non ha però mai l’ef-fetto di scuotere le FFS chemanifestano una grande in-differenza. Si limitano quin-di a prendere atto e a con-fermare la ricevuta delle di-missioni, senza analisi deimotivi, nemmeno quandoqueste vanno di fatto a in-terrompere il periodo di dueanni di diritto al pagamentodello stipendio per malattiao sono manifestamente do-vute ad una decisione affret-tata.

La prospettiva della riduzionedi indennitàRicordiamo che, in caso di

i pro e i contro, prima digiungere alla conclusione divoler porre un termine a si-tuazioni difficili sul posto dilavoro in questo modo. Que-ste riflessioni devono asso-lutamente considerare an-che fattori, come i terminiper le dimissioni in caso dimalattia, il pagamento dellaperdita di guadagno da par-te del datore di lavoro, lequestioni riguardanti le as-sicurazioni sociali, eventualimodelli di pensionamentoanticipato e altri aspetti deldiritto del lavoro.In questi casi, l’assistenzagiuridica del SEV è volentieria disposizione per consi-gliarvi.

Team dell’assistenza giuridica SEV

«Adesso basta! Non neposso più, me ne vado,mi licenzio!». Una voltao l’altra, questo pensie-ro l’abbiamo avuto tutti.Ma simili decisioni pos-sono costare caro.

dimissioni da parte della odel dipendente, rispettiva-mente di sottoscrizione diuna convenzione di uscitache accelera la fine del rap-porto di lavoro, la cassa di-soccupazione considera loscioglimento come derivan-te da colpa propria, appli-cando quindi, in caso di suc-cessiva disoccupazione, unperiodo di carenza più lungoprima di erogare le proprieprestazioni.

Riflettere e ponderareUna volta firmate e inoltrate,le dimissioni o una conven-zione d’uscita sono moltodifficili da annullare. In ge-nere, ci si riesce solo in casieccezionali. Bisogna quindipensarci molto bene, valu-tando in modo approfondito

Tra i molti interessi di AndreaSabetti - Andi per gli amici -c’era il sindacato, del resto èstato fino all’ultimo presidentedella sezione VPT Locarno edella commissione del perso-nale. Grazie alle sue innate ca-pacità relazionali era puremembro a livello nazionale delsettore ferrovia. Per tutto que-sto, oltre all’affetto e alla stimadelle colleghe e colleghi di la-voro, godeva di grande rispettoin seno alla direzione del SEV.Andi era un tipo con carattere.E che carattere. Non era un tipoche te le mandava a dire. Fran-co, schietto e diretto aveva lacapacità di colpirti. Eri obbliga-to a reagire, non potevi igno-rarlo tanto a volte era fortel’impeto delle sue entrate. Lesue battute a volte ti lasciava-no di stucco e la sua ironia eratagliente. Difendeva le sueidee a spada tratta ed erapronto a cambiare opinione so-lo se veramente eri bravo aconvincerlo che forse si potevafare in un altro modo. Di sicuroper difendere colleghe e colle-ghi ci metteva la faccia. Non sitirava di certo indietro.Aveva grandi capacità nell’or-ganizzare eventi. Lo faceva conuna passione che ti coinvolge-

va. Negli appuntamenti di pre-senza sindacale sui luoghi dilavoro era il vero mattatore del-la giornata. Organizzava il tut-to e parlava ininterrottamentecon colleghe e colleghi argo-mentando e convincendoli che

il sindacato era necessario eche bisognava aderire e parte-cipare. Le cene di Natale per lasezione sono state una suaidea e si occupava affinché tut-to fosse organizzato al meglio.Voleva che il sindacato fosse

partecipazione, incontro e uni-tà. Voleva che la sua sezionediventasse sempre più grandee si batteva per questo.La sua attività di militante sin-dacale era giornaliera. Ci senti-vamo più volte al giorno. Alpunto che un giorno gli dissi:«ma dai, piantala non ci saran-no mica sempre problemi». Elui mi rispose: «nessun proble-ma, ma avevo voglia di sentirtie poi sono le 18 e oggi non tiho ancora telefonato».Lo scorso maggio, poco primadel Congresso nazionale delSEV, i primi problemi di salute.Volle comunque a tutti i costiesserci e davanti al Congressofece un discorso da vero leadera difesa delle condizioni di la-voro dei colleghi della NLM. Ilvero carattere e la forza di Andilo scoprimmo ancora di più du-rante lo sciopero della naviga-zione di questa estate. Comegiustamente mi ha fatto notareun caro collega della Naviga-zione, lui oltre a lottare per la

vita lottava a fianco dei dipen-denti NLM. Se la forza lo sor-reggeva la sua presenza perso-nale al fronte era palpabile,carismatica, influente e decisi-va. Non si presentava di certoper lamentarsi del male che loaffliggeva ma per spronare icompagni a lottare e resistere.Se non poteva partecipare di-rettamente voleva essere infor-mato sugli sviluppi giorno pergiorno. Rimanevo a boccaaperta, dalla sua attitudine. Io,come tutti quelli che hannopartecipato a questo sciopero,abbiamo solo potuto imparareda lui ed ammirarlo.Era un lottatore, un cuor di leo-ne. Andrea ci ha insegnato ilvalore del coraggio e che nellavita se bisogna lottare, allorabisogna farlo fino in fondo esoprattutto che la vita va vissu-ta intensamente. Come ha fat-to lui fino alla fine.Grazie Andi per l’amicizia chemi hai concesso, grazie da par-te delle tue colleghe e colleghiper il tuo impegno e dedizionenel difendere i loro diritti.Non ti dimenticheremo e ti pro-mettiamo di continuare con latua stessa caparbietà il lavorosindacale.

Angelo Stroppini

In ricordo di Andrea Sabetti, in prima linea per il SEV

Andi per sempre!

SEV

Andrea Sabetti ha lottato fino all’ultimo contro un male incurabile

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AGENDA......

14contatto.sevN. 15/1728.9.2017

La diminuzione del numero di partecipanti ci ha consigliato di organizzare una sola castagnata,in un luogo centrale e facile da raggiungere con i mezzi pubblici. Il luogo scelto è il RistoranteMeridiano di Castione, a soli 150 m dalla stazione FFS, dove vi attendiamo martedì 24 ottobre, apartire dalle ore 14.30. Gli addetti alle caldaie faranno il possibile per preparare al meglio le cal-darroste. Oltre alle castagne vi sarà servito del lardo e formaggio dell’alpe, il tutto bagnato condel buon vino e acque minerali. Per ovvi motivi organizzativi e di spazio (massimo 80 parteci-panti) vi chiediamo cortesemente di volervi iscrivere. Grazie!

■ Treni consigliati per Castione-Arbedo: da Airolo pt 13.14 - Faido 13.32 - Biasca 13.54,Castione-A. arr 14.04. Da Locarno pt 14.05 - Cadenazzo 14.19 – Giubiasco 14.24 - Bellinzona14.30 – Castione-A. arr 14.34. Da Chiasso pt 13.27 – Mendrisio 13.36 – Lugano 13.56 –cambiare a Bellinzona arr 14.26, pt 14.30 – Castione-A. arr 14.34.Treni consigliati per il rientro: per Airolo pt 16.54 - per Locarno pt 16.53 - per Chiasso pt17.04. A disposizione un ampio posteggio per chi arriva con un mezzo proprio.

Alle colleghe e ai colleghi che vorranno onorarci della loro presenza porgiamo già sin d’ora ilpiù cordiale benvenuto. Il comitato sezionale

■ PV Ticino e Moesano – ferrovieri pensionati

Castagnata - 24 ottobre a Castione, ristorante Meridiano

Giornata della migrazione 2017

«Migrazione del lavoro e tutela di lavoratrici e lavoratori» 27 ottobre 2017, 09.00–17.00 Hotel Olten, Bahnhofstrasse 5, Olten

I dubbi dei sindacati Uno scambio di idee e di esperienze in ottica sovrannazionale. Impulsi, dibattiti e discussioni. Con intermezzi musicali.

Iscrizione entro il 13 ottobre 2017 a:SEV, Segretariato regionale di Zurigo Birmensdorferstrasse 65 8004 Zurigo

044 242 84 66 [email protected] oppure direttamente su www.sev-online.ch/migrazione

Iscrivetevi subito!

Come noto, celebriamo il100° anniversario della no-stra associazione di pensio-nati il 13 ottobre 2017 pres-so la Simplonhalle di Briga.

Gli inviti con ilprogrammasono stati con-segnati aimembri perso-nalmente.Il pagamentodell’importosimbolico diCHF 10.00 apersona (comeda cedola diversamento al-legata) deveessere effet-tuato al piùtardi il 30 set-tembre 2017,contempora-

neamente all’iscrizione.

Gli organizzatori attendonocon gioia l’annuncio della tuapartecipazione. Lg.

zVg

■ PV Vallese

Festa del centenario13 ottobre a Briga

Restiamo in contatto: abbonati alla newsletter!sev-online.ch/it/newsletter

Sabato 28 ottobre, alle10.00 a Olten; ristoranteBinario 13

Relatrice e ospite: signoraDesirée Baer, da sei mesi CEO diSecuritrans. Ci riferirà delle sueimpressioni e getterà unosguardo sul futuro. Seguediscussione e spazio per levostre domande.

Iscrizione e info a: Urs Lacher079 224 31 73,[email protected] o BeaZimmermann 079 298 27 64;[email protected]

Seguirà il pranzo in comuneofferto dalla sezione SEV-ASSecuritrans.

Sono benvenuti anche i nonmembri.

SEV-AS SecuritransAssemblea autunnale 2017

Il termine di referendum riguardante le decisioni prese durante ilcongresso 2017 è scaduto venerdì 15 settembre.

Le decisioni:• sul rapporto sociale SEV 2017• sui testi programmatici 2017 – 2019• sulle nuove proposte al congressosono quindi entrate in vigore.

SEV – Sindacato del personale dei trasporti

La segretaria del congresso, Christina Jäggi

Decisioni Congresso SEV 2017

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15TEMPO LIBEROcontatto.sevN. 15/1728.9.2017

Diceva Charlie Chaplin: «La giovinezza sarebbe unperiodo più bello se solo arrivasse un po’ più tar-di nella vita». Nella lingua inglese «adolescente»si dice «teenager», ossia letteralmente colui che ènel suo periodo «teen», alludendo al suffisso deinumeri che vanno dal 13 al 19. In realtà gli scien-ziati hanno scoperto che il cervello umano rag-giunge il suo massimo sviluppo solo all’età di 24anni, quando è pienamente in grado di valutare leconseguenze dei propri comportamenti. Questopotrebbe spiegare perché fino a una certa età sitendano a sottovalutare certi rischi. Il giovanepreferisce l’azione alla programmazione: si butta,tenta. In fondo sa di avere tutta una vita davanti asé e quindi, se anche gli andasse male, crede dipoter avere il tempo per rifarsi. Il giovane, goden-do della sua piena vigoria fisica, si sente addossouna sorta di immunità e, non di rado, ne approfit-ta, forzando i limiti della natura con autentiche sfi-de alla propria salute e incolumità, come lapratica di sport estremi. Ma, a ben vedere, quellodei giovani è quasi sempre un lancio con il para-cadute, con la consapevolezza di avere comunquealle spalle una famiglia sempre pronta a correrein loro soccorso. Ciascuno di noi, nel suo piccolo,da giovane ha provato a contestare l’ordine costi-tuito e a forzare le regole imposte dai genitori. Inrealtà tutti gli adolescenti sono alla disperata ri-cerca di una continuità tra i bambini che sono sta-ti e gli adulti che devono ancora essere. Perchéuno dei compiti più cruciali dell’adolescente èproprio quello di formarsi un chiaro senso dellapropria identità e di capire che cosa voglia fare dagrande. Nei tempi passati bastava seguire le ormedei genitori: il figlio del fabbro andava in officinae diventava fabbro lui stesso e sposava la figlia diun altro fabbro; mentre la figlia dell’agricoltoresposava un altro agricoltore, allevando insieme alui dei nuovi futuri agricoltori. Oggi, al contrario, igiovani sentono di dover decidere personalmentese seguire o no le orme della famiglia. Ma l’ideadi «realizzarsi» è piuttosto recente nella nostrastoria culturale. Alcuni adolescenti acquisisconoprecocemente un forte senso di identità e arrivanoben presto a trovare se stessi, mentre altri hannoun processo molto più lungo e forse non lo con-cludono mai. C’è, insomma, chi non matura mai echi invece passa dall’acerbo al marcio direttamen-te. In altre parole, come diceva sempre mio non-no, a essere giovani s’impara solo da vecchi!

A SPROPOSITO DI …ROBERTO DE ROBERTIS

... gioventù

Sezione PV Ticino e Moesano – ferrovieri pensionati

Vacanze a Abano Termedal 27 dicembre 2017 al 6 gennaio 2018Sono aperte le iscrizioni per le vacanze-cure termali che anche quest’an-no trascorreremo presso l’Hotel Terme Paradiso di Abano Terme, semprea prezzi vantaggiosi:– camera doppia CHF 1050.– p.p.– camera singola CHF 1200.– p.p.comprendenti il viaggio in torpedone, la pensione completa incluse lebevande ai pasti (¼ vino, ½ acqua minerale), il cenone di San Silvestro,un accappatoio, l’uso delle piscine, della grotta sudatoria e della pale-stra. Sono escluse le bevande supplementari e le cure; quest’ultime sonoda concordare e pagare direttamente sul posto.Pure esclusa dalla quota l’assicurazione annullamento; si raccomandaa chi non ne è ancora in possesso di stipularla prima dell’iscrizione.NB. Non sono ammesse modifiche del pacchetto (ad es. data di andata oritorno)! Chi necessita di assistenza dev’essere accompagnato da perso-na di fiducia. Il numero massimo di camere singole è fissato a 20 e faràstato il timbro postale!Per una tempestiva riservazione delle camere vi chiediamo di iscrivervientro il 30 settembre tramite la cedola sottostante da inviare a: ElianaBiaggio, via Monte Tabor 10, 6512 Giubiasco. (Non si accettano prenota-zioni telefoniche).Quale conferma della vostra iscrizione vi chiederemo un acconto di fran-chi 500.– p.p. da versare entro 10 giorni dal ricevimento della fattura.Per informazioni su viaggio e vacanze: Eliana Biaggio, responsabilevacanze, telefono 091 857 49 19, e-mail: [email protected] sul pagamento: Renato Bomio, cassiere, tel. 091 743 80 66.– – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – ––Vacanze a Abano Terme 2017/2018: cedola di iscrizione

Dati personali 1a persona 2a persona

Cognome

Nome

Indirizzo

CAP/Località

Indirizzo mail

Telefono casa

Telefono cellulare

Data di nascita

Tipo di camera*) __ doppia __ singola __ doppia __singola

*) mettere una x nella casella entrante in considerazione

Data: Firma:

Giornata di formazione donne SEV:«Ogni giorno senza violenza – Come gestire la violenza»

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FOCUS.SEV......

16contatto.sevN. 15/1728.9.2017

Potete rispondere alla domandadel concorso entro mercoledì 4ottobre 2017;

inviando una cartolina postalecon nome, cognome, indirizzo esoluzione a: SEV, Photomystère,casella postale, 3000 Berna 6;per e-mail: inviando le stesseindicazioni della cartolina [email protected]; per internet: sul nostro sitowww.sev-online.ch cliccare sulbox «Photomystere» a destrasotto l’agenda e riempire ilformulario con le indicazionirichieste.

Il nome della vincitrice o delvincitore sarà pubblicato sulnumero successivo. Non verràtenuta alcuna corrispondenza sul

concorso. Le vie legali sonoescluse.

In palio vi è sono 40 franchi inbuoni Reka che verranno sorteg-giati tra coloro che avranno datola risposta esatta.

La foto dell’ultima edizionemostrava la stazione di Remau-fens, lungo la linea Palézieux -Châtel St-Denis. Troverete unafoto esplicativa sul nostro sitowww.sev-online.ch.

Il fortunato vincitore del set dascrittura SEV, composto da pennaa sfera e matita porta mine Carand’Ache è:

Karlheinz Winzer, Prilly,membro della sezione ASOvest.

Photomystère: «Dov’è stata scattata questa foto?»

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Il governo giurassiano ha deci-so di mettere a concorso tuttele autolinee entro la primavera2018. Questa decisione rischiad’avere conseguenze negativeper gli utenti come pure per ilpersonale delle due aziendeche gestiscono tuttora l’eserci-zio, Chemins de fer du Jura (CJ)e AutoPostale.Per syndicom e SEV - che colla-borano strettamente in questodossier - è prioritario includerenell’offerta tutti gli elementinecessari per proteggere le

condizioni di lavoro degli auti-sti di bus. «Per questo chiedia-mo l’obbligo di negoziare unCCL per assicurare delle buonecondizioni di lavoro, come puresalari accettabili e usuali nelsettore. Senza queste garanzierischiamo un peggioramentodelle condizioni di lavoro»spiega Jean-Pierre Etique, se-gretario sindacale SEV e re-sponsabile delle CJ.

Non sono in gioco solo i salariInoltre precisa: «non sono ingioco solo i salari, ma anchegli orari di servizio del perso-nale viaggiante. Se peggiora ladurata della giornata quotidia-na di lavoro, ne potrebbe ri-sentire anche la sicurezza perl’utenza».Jean-François Donzé, segreta-rio regionale di syndicom vanella stessa direzione: «lancia-

mo quindi un appello agliutenti, alla popolazione e a tut-to il personale di AutoPostale eCJ, a raccogliere un maggiornumero possibile di firme. Neva della qualità delle condizio-ni di lavoro e dell’offerta».

Azione politicaI sindacati si mobilitano, ma laquestione è anche politica. Do-po l’interpellanza del nostro

collega Vincent Hennin delPCSI, è Pierluigi Fedele delgruppo Verdi-CS POP a portareavanti con forza la mozione.«Per il cantone il prezzo è di-ventato il criterio principale,per non dire unico, quando sitratta di aggiudicare degli ap-palti. Queste tendenze, nonsolo giurassiane, fan si che lepressioni sul mercato del lavo-ro aumentano, a tutto benefi-cio delle aziende che non ri-spettano i contratti collettivi dilavoro o le condizioni di lavoroe quindi i salari consueti delsettore o della regione. Non bi-sogna farsi troppe illusioni: ledifferenze di prezzo nell’ordinedel 10 o 20 %, se non più, del-le offerte sono possibili unica-mente con forti pressioni sullecondizioni di lavoro o con unpeggioramento delle presta-zioni», commenta il deputato.In veste di segretario sindacaleUNIA, Pierluigi Fedele sostieneinoltre il personale dei traspor-ti pubblici.Il SEV si affida quindi ai suoimembri giurassiani per racco-gliere un maggior numero difirme possibile.

Vivian Bologna

Messa a concorso delle autolinee giurassiane

Chiudere la strada al dumpingsyndicom e SEV hannolanciato martedì unapetizione per difenderei trasporti pubblici giu-rassiani dall’offerta alribasso che avrà riper-cussioni sulla messa aconcorso delle linee peril prossimo anno: l’ap-pello mira nell’include-re l’obbligo di stipulareun contratto collettivocon i partner sociali. Ri-chiesta sindacale ap-poggiata anche da unamozione parlamentare.

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Il segretario sindacale del SEV Jean-Pierre Etique al microfono della RTS.