CAMMINO DEL SOCA - LaPallaRotonda · 2020. 9. 2. · monte Krn e del Batognica, teatri di alcune...

22
Daniele Grassetti Agosto 2020 CAMMINO DEL SOCA Viaggio Rotondo

Transcript of CAMMINO DEL SOCA - LaPallaRotonda · 2020. 9. 2. · monte Krn e del Batognica, teatri di alcune...

  • Daniele GrassettiAgosto 2020

    CAMMINO DEL SOCAViaggio Rotondo

  • © 2020 LaPallaRotonda - Associazione sportivo-culturale.

    Sito web: www.lapallarotonda.it

    Pesaro (PU), Italia.

    GRASSETTI, Daniele, “Viaggio rotondo - Cammino del Soca”.

    Progettazione grafica: VASQUEZ, Maira Belén.

  • 3Viaggio rotondo - Cammino del Soca

    LaPallaRotonda

    CAMMINO DEL SOCA 16 Agosto - 23 Agosto | Da Gorizia al Passo del Vrsic

    DOMENICA 16/08Appuntamento a Pesaro alle 6:00 delmattino e già la prima sorpresa: siamo tuttipuntuali.

    La strada fino a Gorizia scorre piuttosto fluidae in poco più di quattro ore ci troviamo adestinazione, pronti a caricarci gli zaini sullespalle e iniziare la nostra avventura in terraslovena.

    Missione: risalire il fiume Isonzo, da Gorizia/Nova Gorica fino alla sua sorgente e poiraggiungere il Passo Vrsic.

    Il gruppo si presenta tonico: c'è chi siaccende le prime sigarette, chi inizia achiacchierare e scherzare, chi già pregusta labirra di fine tappa.

    Sono poco più delle 10:00 del mattino e ilsole inizia a farsi sentire in maniera intensa,così decidiamo di non indugiare e mettercisubito in marcia.

    Ci aggiriamo per le strade di Gorizia ancoranon troppo frequentate dando nell'occhio:dieci strani individui zaino in spalla che simuovono in maniera disordinata in cerca diun ponte per attraversare l'Isonzo. Lotroviamo dopo circa un'ora e due soste percolazione e approvvigionamento cibo. Si ègià capito che questo gruppo non avrà frettanell'affrontare le sue giornate e ci sono tutti ipresupposti perché si crei una buonaalchimia tra i suoi componenti.

    IL PERCORSOSi attraversa l'Isonzo passando per il Ponte diPiuma, dal quale si gode di un'ottima vista sulfiume e sui colli a nord di Gorizia. Si prendela strada asfaltata ma poco trafficata che saleper le località Piuma e Castel San Mauro dallequali si possono ammirare da lontano ilcastello di Gorizia e i monti che circondanoquesta zona di confine, compresi quelli chedanno accesso alla valle dell'Isonzo, che daqui in poi chiameremo col nome sloveno:Soca.

    Ci vogliono un paio d'ore per raggiungere ilponte di Salcano, poco dopo il confine con la

    Slovenia, e da qui la strada si fa moltoagevole perché sono dieci chilometri dicomoda ciclabile perlopiù ombreggiata checosteggia il fiume e raggiunge la località diPlave, con una zona ristoro con fontanella epanchine a circa metà percorso.

    Da Plave si prosegue su asfalto superandol'abitato di Lozice e l'enorme cementificio diAnhovo, prima di raggiungere la cittadina diKanal, alla quale si accede attraversando il belponte sul Soca, teatro di gare di tuffi cometestimoniato dalla pedana che vi è posta.

    IL NOSTRO CAMMINOLa parte collinare fino al confine ci concedeuna bel panorama che però paghiamo intermini di salita sotto il sole cocende dimetà agosto. Raggiungiamo ad ogni modoun sentiero che ci porta in Slovenia,immaginando il confine in un appenavisibile solco creato dalle acque piovane.

    Dal ponte di Salcano si fa Banjee Jumpinge il nostro passaggio è accompagnato daurla e schiamazzi. Ben più interessante è ilponte della ferrovia col suo enorme arco inmattoni, il più grande del mondo.

    I dieci chilometri di ciclabile ci risultanorilassanti, ancor più la sosta rigeneratricealla fontanella di acqua fresca doveconsumiamo il nostro pranzo. Menorilassanti sono gli ultimi sette chilometri diasfalto e sole, specialmente quelli incorrispondenza del cementificio che cifanno subito ripiombare nela realtàindustrializzata del mondo in cui viviamo.Per fortuna sarà uno dei pochissimi casi incui le meraviglie della natura vengonosoverchiate dall'operato dell'uomo.

    Superata l'area della fabbrica vediamoormai Kanal, carina e armoniosa nelle suecostruzioni, col campanile della chiesa chesvetta e il Kanalski Most (ponte) checollega le due zone della città divise dauno scenografico canyon.

    C'è grande entusiasmo sia per l'arrivo cheper la nostra sistemazione al B&B Soca

    TAPPA 1 | GORIZIA – KANAL 26 Km, 680 metri ascesa, 630 metri discesa

  • Guesthouse, a due passi dalla chiesa e dalponte e proprio dietro alla pittorescapiazza Kontrada.

    Dopo il check-in ci siamo coccolatiscendendo al fiume per rinfrescare i piediaffaticati dalla lunga giornata esorseggiare una bella birra slovena, per poitornare al Bar Fontana, stessa gestione delnostro B&B, e cenare a base di squisitihamburger e pietanze di vario genere.

    Dal Convento di San Bonaventura la vista sultramonto è impagabile. Mi sono addentratoin solitaria nelle vie dell'abitato, o meglio diquel che ne rimane, e ho provato adimmaginarmi come si doveva vivere allora inquesto luogo sperduto. Mi sono anchesoffermato ad ammirare con assolutostupore il palazzo ducale con la Fontana del

    Leone del Bernini, opera che, situata in unaltra zona del mondo, attirerebbe milioni divisitatori, ma che qui è quasi normaleincontrare in un'anonima collina dellaricchissima campagna laziale.

    MANGIARE

    Bar Fontana | Fontana Kanal ob Soci.

    Sito web: https://fontanakanal.com/

    Indirizzo: Trg svobode 21, Kanal.

    DORMIREB&B Soca Guesthouse.

    Indirizzo: Trg svobode 19, 5213 Kanal.

  • LUNEDÌ 17/08

    Svegliati alle 6:00 del mattino dai rintocchidelle campane veniamo consolati daun'ottima colazione preparata dal BarFontana. Ci sanno fare questi ragazzi, illoro spirito di accoglienza ci ha coccolatoper tutto il nostro soggiorno.

    Prima di incamminarci ci prestiamo per lafoto di gruppo davanti al palazzo delcomune di Kanal. Anche qui ci sentiamoaddosso gli occhi dei locals, qualcunoaddirittura ci prende in giro indicandoci ladirezione per l'Everest. “Benissimo” penso,almeno stiamo facendo qualcosa disoprendente!

    IL PERCORSOLa tappa si preannuncia come semplice egradevole, attraverso le campagnecoltivate a vite e alberi da frutto della valledel Soca. Superiamo abitati con casesparse fino a raggiungere il piccolo paesedi Avce, dove sostiamo per rifocillarci aipiedi della chiesa che svetta sugli altriedifici.

    La strada, prima in asfalto e breccia, oradiventa sentiero che attraversa alcunicampi con meli, pruni e diverse arniepredisposte per la raccolta del famosomiele di questa zona. Si cammina senzanessuna difficoltà raggiungendo una zonaboschiva dove bisogna guadare un piccolotorrente prima di salire sul colle dal qualesi inizia ad intuire la valle in cui sorge MostNa Soci (traduzione letterale: Ponte sulSoca. In italiano si chiama Santa Luciad'Isonzo). Qui il Soca incontra il torrenteIdrijca che forma, poco prima dellaconfluenza, uno splendido canyon conacque placide ideali per un giro rilassantein sup o canoa. Subito dopo il ponte ilSoca si allarga tanto da assumere l'aspettodi lago per circa un chilometro, prima diriprendere sembianze di fiume e risalireverso Tolmin.

    IL NOSTRO CAMMINO La semplicità della tappa è accolta moltobene da tutti. C'è ilarità durante il percorsoe, nonostante la comparsa delle prime

    vesciche e dei primi acciacchi, il gruppo simuove agile fino a destinazione. Alle ore14:00 siamo già con la birra di fine tappain mano, pronti ad occupare i nostrialloggi. Sette di noi sono ospitatiall'appartemento Mika dove ci attende unasuper accoglienza e una casa spaziosa,pulita e ordinata. Gli altri tre si sistemanoall'Hotel Lucija, dove godono di unacomodità minore ma pur sempredignitosa. Il pomeriggio si trascorre tra bare fiume. I più audaci si tuffano nell'Idrijca,nuotando nelle acque limpide e fredde,facendosi largo tra i numerosi pesci che lopopolano.

    E' un bagno rigenerante specialmente perpiedi e muscoli delle gambe che hannoavuto il loro bel da fare in questi duegiorni. Alle 18:00 scattano i preparativi perla cena all'appartamento Mika. Ognunocontribuisce e il risultato è una splendidaserata finita a mezzanotte dopo ore dicanti che sicuramente non hanno riscossoil plauso dei vicini.

    MANGIARE

    Interessante bar a bordo lago... nonsperimentato

    DORMIREAppartamento Mika

    Indirizzo: Most na Soči 101, Most na Soči.

    6 Viaggio rotondo - Cammino del Soca

    TAPPA 2 | KANAL – MOST NA SOCI15 km, 700 metri ascesa, 560 metri discesa

  • MARTEDÌ 18/08

    Dopo il temporale e la pioggiaabbondante della notte, la mattinata ciregala la bellissima vista delle nuvolebasse che si muovono tra le montagne e ilcielo va sempre più schiarendosi. Unacolazione sostanziosa in appartamento,perlopiù con i resti della cena cucinata lasera precedente, e siamo pronti peraffrontare la tappa. C'è un timore diffusoper il percorso, visti gli otto chilometrifinali in salita e l'incertezza del meteo.

    IL PERCORSOTappa impegnativa ma generosa di luoghi dinotevole interesse. Si parte da Most Na Sociprendendo la pedonale/ciclabile checosteggia il lago per un paio di chilometriper poi immettersi per un breve tratto nellastrada provinciale per Tolmin e di nuovodeviare sulla sinistra riprendendo il corso delfiume. Segnaletica ben visibile, non ci si puòsbagliare.

    Il sentiero scorre tranquillo con alcuni begliscorci sulle acque via via più cristalline delSoca fino a Tolmin.

    Una volta raggiunta la cittadina, si seguonole indicazioni per Tolminska Korita, lestupefacenti gorghe che il torrenteTolminska ha scavato nella roccia calcarea,distanti poco più di un chilometro. L'ingressoalle gorghe costa 8 euro ma il percorso dicirca un'ora regala meraviglie ad ognidirezione si rivolga lo sguardo.

    Una volta goduto dello spettacolo dellegorghe di Tolmin, si può riprendere ilcammino in direzione degli abitati diZatolmin e Dolje, seguendo una stradinaasfaltata ma non trafficata che collega lefrazioni collinari della valle del Socapuntando in direzione del massiccio del Krn(Monte Nero).

    Dopo la frazione di Gabrije si rientra susentiero indicato come Alpe Adria Trail, unsuggestivo cammino di più di 40 tappe checollega l'Austria con l'Adriatico. Il sentierosale monotono su fondo pietroso per circa

    un'ora, raggiungendo un punto moltopanoramico dal quale vedere la vallata diTolmin, deviando poi a destra per iniziareun'ascesa ben più divertente nella faggeta,tra letti di torrenti da guadare e cascatelle.Si raggiunge così l'abitato di Krn, comel'omonimo massiccio, e poi, seguendo lastrada asfaltata, la piana Kuhinja e il rifugioKoca posti a poco più di 1000 metri s.l.m.sopra i quali svettano le cime rocciose delmonte Krn e del Batognica, teatri di alcunedelle più sanguinose battaglie della PrimaGuerra Mondiale.

    IL NOSTRO CAMMINOLe gorghe di Tolmin sono uno spettacoloche stupiscono un po' tutti. Ce le godiamocon calma nonostante la fame inizi adincalzare. Consci della difficoltà dellaseconda parte di percorso optiamo per unpranzo non troppo sostanzioso,carichiamo di nuovo le nostre borracce eci mettiamo in marcia. Nel frattempoabbiamo perso due partecipanti che,complici le vesciche, hanno deciso diraggiungerci al rifugio in autobus. Mentreci allontaniamo da Tolmin ci godiamo dellavista dall'alto della valle del Soca prima diimmetterci nella vecchia mulattiera chesale nel bosco senza dar particolariemozioni. Raggiungiamo un riparo dalquale si apre la vista sulla piana sotto dinoi e notiamo nuvole nere che stannoriversando acqua su Tolmin sperando chenon ci raggiungano. La salita finoall'abitato di Krn è molto bella, pensiamodi aver scampato anche la pioggia quandoun nubifragio ci travolge rendendo l'ultimochilometro molto meno gradevole delresto della tappa.

    L'a vista del rifugio è una benedizione, maci arriviamo completamente fradicinonostante i mantelli antipioggia.Entriamo nella casetta come una tribu dibarbari e in poco tempo la mettiamo asoqquadro nonostante lo sguardoincredulo delle signore che la gestiscono.Ci vuole più di un'ora per completare lasistemazione nei nostri risicati alloggi maalla fine riusciamo a ritrovarci tutti a tavola

    8 Viaggio rotondo - Cammino del Soca

    TAPPA 3 | MOST NA SOCI -RIFUGIO KOCA NA PLANINI KUHINJA21 km, 1300 metri ascesa, 570 metri discesa

  • Most na Soči, Slovenia.

  • per ordinare la nostra meritata cena:zuppe varie, gulash di cervo, frittata conformaggio locale (Frika) annaffiati daabbondante birra non tradiscono le nostreaspettative. Si va a letto contenti conpoco, dopo una faticosa quantoemozionante giornata.

    DORMIRE e MANGIARERifugio Koca na Planini Kuhinia.

    Sito web: https://pdkobarid.com/koca-na-planini-kuhinja/

    Indirizzo: Krn 27, 5222 Kobarid, Slovenia

  • MERCOLEDÌ 19/08

    Al nostro risveglio splende il sole e, quelloche all'arrivo del giorno precedente con lapioggia, era coperto da una coltre dinuvole, ora si manifesta in tutto il suosplendore: il massiccio del Krn. Con i suoi2244 metri ci sovrasta, completamentenudo, con il verde dei prati che lasciaspazio mano a mano alle tonalità di grigiodella pietra calcarea. E' uno spettacolo alquale fa capolino la vista della vallatacoperta dal bianco candido delle nuvolesulla parte opposta e così già di primamattina si ha già la sensazione di esseretotalmente dentro al qui ed ora,quell'emozione rara che senti quando nonvorresti essere in nessun altro posto.

    IL PERCORSOSi parte dal rifugio salendo in direzione delKrn per circa una quindicina di minuti,dopodiché il sentiero piega a sinistraprima su una comoda strada bianca, poientra nel bosco e conduce alla cappellaitaliana eretta in memoria dei caduti dellaprima guerra mondiale. Da qui la visualesulla valle del Soca è favolosa e lo sguardoraggiunge anche il colle sotto il qualesorge Kobarid (Caporetto). Dalla cappellaparte un sentierino in discesa molto umidae insidiosa che dura circa una ventina diminuti, poi svolta a destra iniziando unaben più piacevole discesa nel bosco che ditanto in tanto lascia spazio a radure dallequali la vista può spaziare. Ecco cosìcomparire in lontananza le vette chesuperano i 2500 metri a cavallo tra iconfini italiani, austriaci e sloveni.

    La discesa continua senza difficoltà finoall'abitato di Kosec e poi alla cittadina diDreznica. Poco prima di Dreznica, sulladestra e ben segnalato, si può imboccareun sentiero che in venti minuti porta allebelle cascate di Sopot e Krampez.

    A Dreznica trovate un ristorante e unmarket, ma attenzione agli orari: il marketchiude alle 12:00; il ristorante è aperto apranzo solo nel weekend!

    Si lascia la cittadina alle spalle seguendola strada collinare fino a Magozd dal quale,seguendo l'indicazione dello stradino sullasinistra, si può raggiungere la cascataKozjak in poco più di 30 minuti esuccessivamente Kobarid.

    IL PERCORSOIl cammino è piacevole e molto panoramicoma, nonostante l'abbondante colazionepreparataci dalle signore del rifugio, dopoqualche ora la fame inizia a farsi sentire.L'unico paesino con un market è Dreznica,ma arrivando alle 12:05 lo troviamo chiuso.Anche l'acqua inizia a scarseggiare perchéla bella giornata di sole ha come rovesciodella medaglia quello di farci accusare ilcaldo, specialmente nel tratto di asfaltoappena lasciato il bosco. Non disperiamo econtinuiamo in direzione delle cascateKozjak ed ecco che, subito dopo aver presola strada bianca a sinistra nell'abitato diMagozd, ci troviamo di fronte l'oasimiracolosa: una fontana piena d'acqua condentro bevande offerte per i camminatori!Stappiamo una meritata birra in lattina econsumiamo avidamente le poche razioni dicibo che abbiamo disponibile godendocil'inattesa sosta con grande eccitazione.

    La discesa alla cascata Kozjak ci rimane cosìmolto agevole e possiamo goderne la visitacon ritrovato vigore. Poco prima diraggiungere Kobarid facciamo una piccoladeviazione seguendo il sentiero che, pocodopo la confluenza con il torrente Kozjak,risale a monte per circa qualche centinaio dimetri, dove troviamo un punto fantastico pertuffarci nelle gelide acque del fiume.

    Il bagno rigenera il corpo e le gambesembrano avere una marcia in più percompletare l'ultimo paio di chilometri che cisepara da Kobarid. Alle 4 di pomeriggioraggiungiamo l'ostello e decidiamo per unavisita al museo della Prima Guerra Mondialeprima della cena al ristorante Hisa Polonka.Il locale è affollato e l'attesa per essere servitiè tanta, ma la squisitezza del cibo ci fapresto dimenticare il tempo di attesa.

    11Viaggio rotondo - Cammino del Soca

    LaPallaRotonda

    TAPPA 4 | RIFUGIO KOCA NA PLANINIKUHINIA – KOBARID17 km, 850 metri ascesa, 1570 metri discesa

  • MANGIARE

    Hisa Polonka

    Indirizzo: Gregorčičeva ulica 1, Kobarid.Sito web: https://m.facebook.com/hisapolonka/

    DORMIREHostel Kobarid

    Indirizzo: Gregorčičeva ulica 23, Kobarid.Sito web: https://hostelkobarid.com

  • GIOVEDÌ 20/08

    Mattinata di saluti perché tre ragazze delgruppo concludono qui il loro cammino.D'ora in poi rimarremo in sette fino a fineitinerario. Ci godiamo l'ultima colazioneinsieme e con calma, forse troppa, alle 9:15ci mettiamo in marcia.

    La tappa è molto lunga e ricca di cose davedere, ma non sembriamo moltopreparati alla fatica che ci aspetta. Il primostop alla chiesa di Sant'Antonio nel colleimmediatamente sopra Kobarid ciconsente di dare una profonda occhiataalla valle e al cammino che abbiamoaffrontato il giorno precedente. La salitaal Tonocov Grad non è tanto complessama la raggiungiamo scoprendo di aversbagliato qualcosa nell'alimentazione:siamo già affamati di nuovo e con scarsolivello energetico.

    IL PERCORSODall'ostello di Kobarid si salgonodirettamente le scale che portano alsentiero che conduce alla chiesa diSant'Antonio prima e al Tonocov Grad poi.Quest'ultimo è un interessanteinsediamento risalente all'età della pietrae del ferro che ebbe la sua maggiorfioritura nel V secolo e di cui rimangonovisibili resti.

    Si scende di nuovo verso il Soca,attraversando il ponte tibetano eseguendo il sali scendi del Soska Pot(sentiero sul Soca) in direzionedell'abitato di Trnovo. Qui si trovano unmarket (attenzione agli orari) e, poco fuoridal centro ma comunque lungo ilpercorso, il bar del campeggio dove poterfare una sosta rinfrescante e prendereacqua da una fontanella.

    Si continua a camminare costeggiando ilfiume che in questo punto si presentaabbastanza largo e a rapide, tant'è chesiamo in una delle località di maggiorattrattiva per gli amanti di rafting e kayak.Dopo circa 8 km da Trnovo si raggiunge lacascata Boka con il suo imponente colpod'occhio. Si può salire un breve sentieroche porta ad un affaccio sul salto di 106

    metri che le acque provenienti dalmassiccio del Kanin compiono prima discomparire sotto terra e riapparirericongiungendosi con il Soca. Sipercorrono altri 4 km di sentiero indicatoAAT (Alpe Adria Trail) per raggiungere lesuggestive cascate Virje, che creano unalaguna del tutto peculiare con le loroacque trasparenti che si colorano di verdedella vegetazione circostante.

    A questo punto mancano solamente 4 kmper Bovec e sono tutti indicati dal sentieroAAT, per cui non ci si può sbagliare.

    IL NOSTRO CAMMINODopo la chiesa di Sant'Antonio e ilTonocov Grad scendiamo verso il letto delSoca ma decidiamo di non seguire il SoskaPot attraversando il ponte tibetano maprendere la strada asfaltata che risale indirezione di Trnovo pensando diaccorciare un po' il percorso.

    In realtà la distanza risparmiata non saràabbastanza da giustificare i chilometri dicammino sotto il sole e su asfalto. Arrivatia Trnovo troviamo il market chiuso ma unragazzo del posto ci indica il bar delcampeggio, così ci andiamo a bere unabevanda fresca e a fare scorta di acqua. Iltratto fino alla cascata Boka sembrainterminabile e ci arriviamo che giàabbiamo quasi finito le scorte di acqua ecibo. Poco dopo la cascata troviamo unaltro bar/ristorante e ci fermiamo di nuovoa bere qualcosa, con la sensazione diessere ormai in prossimità di Bovec.Invece passeranno quasi altre tre oreprima di giungere a destinazione, un po'per la pausa alle cascate Virje, un po' peraltre pause tecniche e infortuni vari. Allafine questa sarà la tappa più dura inassoluto. Ci rendiamo conto di avercamminato per più di nove ore, esentiamo tutta la fatica nel corpo e nellamente.

    La sera, dopo esserci sistemati nei dueostelli prenotati, avremo modo perrecuperare energie con un'ottima grigliataal bar Crna Ovca di Bovec.

    13Viaggio rotondo - Cammino del Soca

    LaPallaRotonda

    TAPPA 5 | KOBARID - BOVEC26 km, 1350 metri ascesa, 1000 metri discesa

  • MANGIARE

    Bar Crna Ovca

    Indirizzo: Športini Park, Ledina 7a, 5230Bovec.

    @crnaovca.bovec

    DORMIREHostel Bovec

    Indirizzo: Klanc 27, 5230 Bovec.

    Sito web: http://hostel-bovec.si

    Hostel Thirsty River

    Indirizzo: Trg golobarskih žrtev 46, Bovec.

  • VENERDÌ 21/08

    Dopo la fatica del giorno precedentedecidiamo per un taglio al percorsooriginario, anche perché il nostro prossimoalloggio si trova nella località Soca, 8 kmprima di Trenta. Partiamo con calma alle8:00 del mattino, dopo una colazione inuno dei numerosi bar di Bovec.Compriamo qualcosa da sgranocchiareper il breve tragitto che ci impegnerà soloil mattino e prendiamo il sentiero che inpoco tempo conduce alla confluenza delledue valli e dei rispettivi fiumi: il Soca e ilKortinica. Da qui in poi la strada checonduce all'abitato di Soca è unsusseguirsi di meraviglie createdall'insinuarsi delle acque nelle roccecalcaree.

    IL PERCORSOSi lascia Bovec seguendo le indicazionidell'AAT in direzione Trenta. Raggiunta laconfluenza dei fiumi Soca e Kortinica ilsentiero continua sempre seguendol'alveo del Soca con attraversamenti suponti tibetani e scorci di notevoleinteresse. Il fiume si mostra più stretto e lesue acque, ora turbolente ora placide,assumono colorazioni che toccano varietonalità di blu e di verde riflesso dellavegetazione. E' uno stupore continuoquesta tappa, si cammina in una vallestretta tra monti che superano i 1900 metrid'altezza.

    L'acqua scava la roccia calcarea creandomeraviglie come la Velika Korita e la MalaKorita, due canyon paradisiaci che ilsentiero e alcuni ponti in legnopermettono di ammirare in tutto il lorosplendore.

    Si arriva a Soca in circa quattro ore, sostecomprese, ma l'itinerario originariocontinua per altri 8 km fino a Trenta,sempre seguendo il fiume e regalando alcamminatore altri emozionanti scorci sullavalle che inizia a chiudersi poichésovrastata dalle montagne.

    IL NOSTRO CAMMINOProbabilmente la tappa più bella inrapporto a generosità del panorama edispendio energetico. Si cammina quasisempre in ombra e a contatto col fiume. Ipunti di interesse sono tanti e ravvicinati,così che lo stupore non cala mai e la faticarimane sempre contenuta. Partiamo condelle riserve di cibo e acqua che nemmenoutilizziamo poiché l'arrivo all'abitato diSoca avviene in maniera piuttosto rapidae qui possiamo rifocillarci anche grazie albar/market che troviamo questa voltaaperto.

    La casetta che abbiamo affittato è moltocarina e i proprietari ci concedono di usareil tavolo in giardino e il barbecue, cosìscatta l'idea della grigliatona. Ci si attiva inmen che non si dica e alle 6 di pomeriggiostiamo già addentando spiedini di maiale,Klobasa (salsicce), pomodori e zucchinegrigliati, formaggio, pancetta, bruschette,annaffiando il tutto con vino e birra.

    Rimaniamo in piedi fino alle 23:00chiacchierando del più e del meno,pregustando l'ultimo giorno di camminoche ci attende: l'arrivo alla sorgente e ilpasso Vrsic.

    MANGIARE

    Bar Zadruga

    DORMIREAppartamento Lucka Kravanja

    16 Viaggio rotondo - Cammino del Soca

    TAPPA 6 | BOVEC – TRENTA22 km, 760 metri ascesa, 650 metri discesa

  • SABATO 23/08

    Complice inatteso l'infortunio di uno dinoi, ci troviamo costretti a completare gli8 km che ci separano da Trenta in bus,così da poter giungere insieme almenoalla sorgente del Soca. Dal piccolo paesecircondato dalle montagne sono 5 ichilometri di sentiero da percorrere perraggiungere Izvir Soce, ovvero la sorgentedel fiume che ci ha accompagnatodurante tutto il nostro cammino.

    IL PERCORSODalla piccola piazza di Trenta si segue ilsentiero AAT, segnalato anche comeSoska Pot, in direzione nord-ovest. Sipassa attraversa un ponte stretto cheunisce le due sponde molto ravvicinatedel fiume che ora ha caratteristichetipiche del torrente di montagna, pieno dirocce, salti, cascatelle e vegetazione. Sisale per un bel bosco di faggio, carpino eabete rosso, fino a raggiungere di nuovo ilSoca sull'altro versante del colle. Da qui lastrada è comoda fino al punto indicatocome Korita Mlinarice, dove si incontra unaltro strappo in salita al termine del qualesi può deviare a destra per circa dieciminuti per raggiungere la cascata, oppurecontinuare a sinistra in direzione dellastrada asfaltata che porta al passo delVrsic.

    Invece di salire verso il passo si prende lastrada a sinistra in lieve discesa e ci siimmette di nuovo nel bosco che segue ilSoca per poco meno di un chilometro finoa raggiungere un piccolo bar/rifugio dalquale parte il corto sentiero che porta allaspettacolare sorgente. Attenzione: l'ultimaparte è una breve ferrata non adatta a chisoffre di vertigini! Meglio salire solo fino alpunto in cui si vede il primo salto di circa5 metri che comunque da l'idea della forzadelle acque.

    Da qui al passo Vrsic mancano ancora800 metri di salita complessiva, chepossono spaventare ma in realtà ilpercorso sale per un impluvio piuttostolargo e ombreggiato, regalando splendidi

    scenari di ruscelli di montagna chescorrono veloci solcando la foresta in cuisi cammina. Si sale così per circa due oresenza sentire troppo la fatica. Fatica cheinvece si concentra nell'ultimo tratto dicirca venti minuti per l'esposizione al solee per l'eccessiva presenza di mezzimotorizzati. Dal rifugio Ticarjev Dom,posto proprio sul passo, il panorama è giàstupendo, ma con un piccolo sforzoulteriore si può seguire il sentiero AATaggirando la cima del monte Vrsic perarrivare al rifugio successivo, godendo diuna vista ancor più stupefacente e senzail disturbo di moto e auto che affollano lastrada di montagna.

    La parte più dura, forse per stanchezzaaccumulata, è la discesa nel bosco checonduce al rifugio Koca na Gozdu: siimpiega più di un'ora, tagliando alcunitornanti della strada carrabile.

    IL NOSTRO CAMMINOIl bar della sorgente ci da modo diaffrontare la vera colazione del giorno,poiché la partenza delle 5:30 del mattinonon ci aveva dato modo di fare un pastosufficiente. Saliamo insieme fino allaspettacolare spaccatura nella roccia dallaquale si vedono le acque incredibilmenteblu del Soca che riposano dentro allamontagna, in attesa di partire di slanciocon il primo salto di 5 metri che compionodopo pochi metri verso valle. La breveferrata non ci spaventa tanto ma richiedeun'attenzione maggiore, tant'è chedecidiamo di salirci senza i nostriingombranti zaini.

    Tornati davanti al bar salutiamo in nostrocompagno dolorante al ginocchio e cidiamo appuntamento al rifugio del passo,che lui raggiungerà in bus. La nostramarcia nel bosco, attraverso il canalonecreato dalle acque che scendono dallamontagna, è piuttosto snello e in pocomeno di due ore siamo già al rifugio,senza aver accusato eccessivamente lasalita. Ovviamente la componentepsicologica di questa tappa incide tantosulla nostra percezione: siamo alla fine del

    18 Viaggio rotondo - Cammino del Soca

    TAPPA 7 | TRENTA – RIFUGIOKOCA NA GOZDU14 km, 1500 metri ascesa, 900 metri discesa

  • cammino e abbiamo raggiunto uno deipunti più spettacolari dell'interoitinerario... ovvio che la fatica si sentameno!

    Il rifugio è una buona occasione perbrindare. La giornata è stupenda, tira unlieve vento fresco e splende il sole. Nellevette lontane si ammassano nuvolebianche come il cotone e le pareti di milletonalità di grigio che ci circondanocompletano il panorama nel migliore deimodi. Viene voglia di salire sempre più inalto, da dove si vede ancora di più. Lamontagna fa così, è forse la metafora piùintuitiva della vita: soffri per salire, quandoarrivi la vista del paesaggio ti rigenera eda nuovo slancio. Così sei pronto per unanuova vetta, un nuovo viaggio che spostil'asticella dei tuoi limiti un po' più in su.Perché, per quanto si provi, non si puòfermare la mente di un viaggiatore, e inquesto mondo siamo tutti in viaggio, in unmodo o nell'altro.

    MANGIARE

    Rifugio Ticarjev Dom

    DORMIRERifugio Koca na Gozdu

    20 Viaggio rotondo - Cammino del Soca