Camminiamo Insieme maggio 2015

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CAMMINIAMO INSIEME Bollettino della Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo - Lodi Maggio 2015 - n. 399 pro manuscripto

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CAMMINIAMOINSIEMEBollettino della Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereolo - Lodi

Maggio 2015 - n. 399pro manuscripto

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La Bolla di indi-zione del Giubileo si può considerare una vera e propria Enciclica. Compo-sto da 25 numeri, il documento si sin-tetizza in tre punti focali. Nel primo il Papa approfondi-sce il concetto di

misericordia quale parola per nulla “astratta”, bensì “volto da riconoscere, contemplare e ser-vire”. Il volto cioè di Cristo, in cui “tutto parla

di misericordia e nulla è privo di compassione”. La Bolla si snoda quindi in chiave trinitaria e si estende nel descrivere la misericordia come “architrave che sorregge la vita della Chiesa”.Nella seconda parte, il Pontefice offre alcuni suggerimenti pratici per celebrare il Giubileo, indicandone anche le tappe salienti, a comin-ciare dal motto “Misericordiosi come il Padre”. Prosegue poi spiegando il senso del pellegrinag-gio, “segno del fatto che anche la misericordia è una meta da raggiungere che richiede impegno e sacrificio”, e l’esigenza del perdono di cui di-ventare strumenti, restando lontani da “chiac-chiere”, da parole mosse da “gelosia ed invidia”

IL GIUBILEO STRAORDINARIO

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e cogliendo invece “il buono che c’è in ogni per-sona”.

Contro la CorruzioneTuttavia è la terza parte a catalizzare comple-tamente l’attenzione, facendo emergere l’impeto bergogliano e il rigetto verso ogni forma di male che mina la società e la dignità dell’uomo. Al punto 19, il Papa stigmatizza con vigore, infatti, la mafia, la violenza organizzata e tutte quelle persone “fautrici o complici” di corruzione.Francesco parla per metafore e per condannare quest’ultimo crimine usa espressioni durissime: “piaga putrefatta” della società, “grave peccato

che grida verso il cielo”. La corruzione, afferma, “mina fin dalle fondamenta la vita personale e sociale”, “impedisce di guardare al futuro con speranza, perché con la sua prepotenza e avidità distrugge i progetti dei deboli e schiaccia i più poveri”. Questo “male” – ammonisce il Vescovo di Roma – “si annida nei gesti quotidiani per estendersi poi negli scandali pubblici”. È “un accanimento nel peccato” che sostituisce Dio con l’illusione del potere del denaro, nonché “un’opera delle tenebre, sostenuta dal sospetto e dall’intrigo”.

“nell’anno Santo Cambiate vita!”Tuttavia, le forti parole del Pontefice non si li-mitano alla mera condanna, ma vogliono essere occasione di riflessione per tutte le persone “che si trovano lontane dalla grazia di Dio per la loro condotta di vita”. “La parola del perdono pos-sa giungere a tutti e la chiamata a sperimentare la misericordia non lasci nessuno indifferente”, auspica il Santo Padre.E insiste perché in questo Anno Santo vi sia una vera conversione: “Questo è il momento favo-revole per cambiare vita! Questo è il tempo di lasciarsi toccare il cuore. Davanti al male com-messo, anche a crimini gravi, è il momento di ascoltare il pianto delle persone innocenti de-predate dei beni, della dignità, degli affetti, della stessa vita”.

GiuStizia di dio è miSeriCordia. Pero’...A tal proposito, il Papa, nei punti 20 e 21, si sofferma sul rapporto tra misericordia e giusti-zia: due aspetti non antitetici, spiega, ma “due dimensioni di un’unica realtà che si sviluppa progressivamente fino a raggiungere il suo apice nella pienezza dell’amore”. “La misericordia non è contraria alla giustizia – assicura il Papa - ma esprime il comportamento di Dio verso il pec-catore, offrendogli un’ulteriore possibilità per ravvedersi, convertirsi e credere”.

indulGenze nell’anno SantoIl discorso si lega quindi all’indulgenza che il Giubileo porta con sé. Ovvero la certezza che “il

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perdono di Dio per i nostri peccati non conosce confini”. “Dio è sempre disponibile al perdono e non si stanca mai di offrirlo in maniera sempre nuova e inaspettata”, rimarca Francesco. Quindi “lasciarsi riconciliare con Dio è possibile”, an-che se nei nostri comportamenti e pensieri ri-mane “l’impronta negativa che i peccati hanno lasciato”. “La misericordia di Dio però è più forte anche di questo”: essa “raggiunge il peccatore perdonato e lo libera da ogni residuo della con-seguenza del peccato, abilitandolo ad agire con carità”.

dialoGo Con ebrei e muSulmaniTra gli aspetti più originali della Bolla vi è poi il richiamo a Ebrei e Musulmani, affinché, in virtù proprio della misericordia che lega le tre religio-ni, si possa favorire in questo Anno Giubilare una maggiore apertura al dialogo “per meglio conoscerci e comprenderci”, e per eliminare “ogni forma di chiusura e di disprezzo” ed espel-lere ogni “violenza e discriminazione”.

“miSSionari della miSeriCordia”, SeGno del Perdono di dioUno spunto che il Papa rende concreto istituen-do la nuova figura dei “Missionari della Miseri-cordia”, inviati nelle Diocesi in Quaresima come segno “della sollecitudine materna della Chiesa per il Popolo di Dio”. Saranno sacerdoti a cui il Successore di Pietro concede “l’autorità di per-donare anche i peccati che sono riservati alla Sede Apostolica, perché sia resa evidente l’am-piezza del loro mandato”. Soprattutto, saranno “segno vivo di come il Padre accoglie quanti sono in ricerca del suo perdono”.Ai vescovi il Papa chiede quindi “di invitare e accogliere questi Missionari, perché siano an-zitutto predicatori convincenti della misericor-dia”. Raccomanda pure che si organizzino nelle Diocesi delle “missioni al popolo”, in modo che “questi Missionari siano annunciatori della gioia del perdono” e possano celebrare con e per i fe-deli il sacramento della Riconciliazione.

i Poveri davanti aGli oCChiFrancesco incoraggia poi a praticare nell’Anno

Santo le opere di misericordia corporale e spi-rituale che – dice - dovranno essere riprese per “risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entra-re sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia di-vina”.

Giubileo non Solo a romaUn Giubileo universale, quindi, con un occhio particolare alle periferie. Aspetto, questo, che si riflette anche in un’altra novità di quest’Anno Santo: il fatto cioè che esso non sarà celebrato solo a Roma ma anche in tutte le altre diocesi del mondo. Più nel dettaglio, il Papa aprirà la Porta Santa a San Pietro l’8 dicembre, in coinci-denza con il 50° anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II, perché “la Chiesa sente il bisogno di mantenere vivo quell’evento”.Lo stesso gesto dovrà essere ripetuto la domeni-ca successiva in tutte le Chiese del mondo. Non solo, il Papa concede la possibilità di aprire la Porta Santa anche nei Santuari, dove tanti pel-legrini si recano in preghiera.Le porte verranno poi richiuse il 20 novembre 2016, nella solennità liturgica di Cristo Re.

maria, mater miSeriCordiae In chiusura del documento, Francesco si richia-ma alla figura di Maria, “Madre della Misericor-dia”, la cui vita è stata plasmata “dalla presenza della misericordia fatta carne”. La Vergine “at-testa che la misericordia del Figlio di Dio non conosce confini e raggiunge tutti, senza esclu-dere nessuno”. Nella stessa ottica, il Pontefice ricorda anche Santa Faustina Kowalska, “che fu chiamata ad entrare nella profondità della divi-na misericordia”.Infine, la Bolla si conclude con l’invito a “la-sciarsi sorprendere da Dio che non si stanca mai di spalancare la porta del suo cuore” agli uo-mini.Primo e fondamentale compito della Chiesa è pertanto “di introdurre tutti nel grande mistero della misericordia di Dio, contemplando il vol-to di Cristo, soprattutto in un momento come il nostro, colmo di grandi speranze e forti con-traddizioni”.

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IL MESE DI MAGGIO

Ogni anno ritorna il mese di maggio con il suo sapore vivo di primavera. E così ritorna anche il mese dedicato a colei che Gesù nostro salvatore ci ha dato come madre e regina. E noi non solo vogliamo vivere la primavera ormai inoltrata, ma metterci anche in ascolto della nostra madre del cielo e pregarla come suoi figli.Vivremo questo mese con i nostri soliti appun-tamenti fatti di preghiera e di vera devozione. Seguendo l’ormai tradizionale abitudine ci ritro-veremo tutte le sere nelle diverse zone pastorali del nostro quartiere.

tutti CoinvoltiPoiché la Vergine è madre di tutti, siamo allo-ra tutti invitati dai piccoli agli adulti, ma anche gli anziani che possono, come pure le famiglie, a questi appuntamenti. La partecipazione così numerosa degli scorsi anni, ci fa sperare anche quest’anno di vedere ancora molti fedeli. Non dobbiamo temere di compiere qualche sacrificio per uscire a pregare. Siamo sicuri che se com-piamo qualcosa per onorare la Regina del cielo,

lei ci sarà accanto nel faticoso cammino della vita.

i luoGhi della PreGhiera• Venerdì 1 maggio: zona Artigianale in via S.

Fereolo• Lunedì 4 maggio: via Marescalca 25 • Martedì 5 maggio: Cascina Boccalera• Mercoledì 6 maggio: via Bay 23• Giovedì 7 maggio: in oratorio• Venerdì 8 maggio: viale Papa Giovanni 12• Lunedì 11 maggio: via Bergognone 50• Martedì 12 maggio: Cascina Marescalca• Mercoledì 13 maggio: via Tavazzi Catenago

26• Giovedì 14 maggio: in oratorio• Venerdì 15 maggio: via del Chiosino 50• Lunedì 18 maggio: Circolo Poiani• Martedì 19 maggio: cascina Castello• Mercoledì 20 maggio: Casa Betania via Martin

Lutero• Giovedì 21 maggio: in oratorio• Venerdì 22 maggio: Floricultura Oldani

• Lunedì 25 maggio: circolo Archinti viale Pavia• Martedì 26 maggio: cascina Cesarina• Mercoledì 27 maggio: via Locatelli 3• Giovedì 28 maggio: in oratorio • Venerdì 29 maggio: vicolo Dunieri• Domenica 31 mag-gio: via Raffaello presso la Madonnina.

Conclusione solenne del mese di maggio ai piedi della Ma-

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donninaSi terrà domenica il 31 maggio ai piedi della nostra Madonnina di via Raffaello. Pregheremo per tutte le famiglie del quartiere.

OrariInizieremo la recita del Rosario alle ore 20,30 e poi celebreremo la Santa Messa sempre per tutte le nostre intenzione che portiamo nel cuore.In tale occasione è sospesa la Messa delle ore 18 in parrocchia.

La preparazione dei luoghi di preghieraPerché ci sia una degna partecipazione invitia-mo le persone che sono nelle vicinanze del luo-go della preghiera a Maria a rendersi disponibili a preparare l’ambiente con luci e ceri. Tutto il luogo deve dire alla vergine Maria tutto il nostro affetto di figli.

Spesso si sente dire che chi ha fede in Dio, ha una marcia in più nell’affrontare la battaglia della vita. Ed è proprio vero. Certo che per ca-pire e dire questa verità, occorre avere la fede. E’ per questo che alcuni non credenti afferma-no che nutrono un certa invidia per chi crede. Sperimentano anche loro che la fede non è un peso, ma un grande aiuto. E’ che non sono, pur-troppo, capaci di fare il salto dell’abbandono a Dio Padre. Noi per grazia di Dio lo abbiamo fatto. E così, pur nella nostra povertà e limitatezza, noi cer-chiamo di non venir meno a questo rifugiarci nella braccia di Dio Padre. Con questa ferma fiducia e con questa forte speranza, noi andia-mo avanti cercando di fare sempre il meglio per questa nostra comunità parrocchiale. Ecco allora la pagina della generosità. Qui infatti si può ve-dere come il Signore, mediante il cuore grande dei fedeli, manda avanti la sua e nostra parroc-chia, per quanto riguarda il suo aspetto umano, burocratico, finanziario. La Chiesa infatti non è solo spirituale, impegnata a vivere l’amore del Signore e ad amministrare i Sacramenti, ma è anche fatta di carne che sono gli uomini i quali hanno bisogno di sostegno, pensiamo ai poveri e ai sacerdoti. Ci sono poi le strutture nelle quali si raccoglie che vanno conservate, assicura-te. Pensiamo solo alla luce, al riscaldamento e a tante altre spe-se. Se siamo andati avanti in questi anni, è perché il Signore ha mosso i cuori di tanti fedeli che con il loro contributo hanno permesso alla comu-

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LA VOSTRA GENEROSITA’nità di andare avanti senza fare, come spesso diciamo e scriviamo, brutte figure.Ecco quanto in questo mese abbiamo ricevu-to: (importi in euro) 30 per l’oratorio; 30 per l’oratorio; 20; 20; 30 dalla comunione anziani; 50 per Maria Bambina; 50 per l’oratorio; 5; 20; 100 per la Caritas parrocchiale; 30 per la Caritas parrocchiale; 20 per la Caritas parrocchiale; 20; 20; 10; 440 dalla comunione anziani; 15; 20 per l’oratorio; 550 dal teatro.

Per i deFuntiAbbiamo ricevuto per il defunto Manzi Salvato-re la somma di 90 euro. Il defunto è stato iscrit-to alle Messe perpetue.La famiglia Vighi ha offerto 50 euro a suffragio di Pedrazzini Assunta. La Messa sarà celebrata il 6 giugno alle 17 al S. Cuore.Il condominio di via Baggi 2/4 ha offerto 40 euro per il defunto Locatelli Luigi. La Messa sarà celebrata il 23 maggio alle 8,30 a San Fereolo.

ChieSa del S. Cuore(Importi in euro) 50; 50; 45; 600; 50; 50; 1315 dalla raccolta dell’ultima domenica del mese di marzo; 25; 200; 50; 90; 1000; 50; 50.

GrazieD o p o

tutto quanto è stato scritto sopra dobbia-

mo dire un duplice grazie. Un gran-de e sincero grazie al Signore. E’ infatti lui che nuove i cuore e fa aprire le mani perché i fedeli aiutino la sua Chiesa. Se lui non toccasse i cuo-ri, nessuno aprirebbe le mani. E’ per questo che noi abbiamo tanta fiducia nella provvidenza che viene dal cielo. Sono suo dono anche le piccole gocce di generosità. Un secondo grazie lo dob-biamo dire di cuore e con sentimenti di ricono-scenza a tutti coloro che si lasciano toccare il cuore dal Signore. A questi diciamo anche che se si sono privati di qualcosa, hanno senz’altro ricevuto molto di più dal Signore. Oggi posso-no anche non vedere quanto il Signore hanno fatto nel loro cuore, ma un giorno lo vedranno senz’altro. Il Signore paga sempre. Bisogna sta-re ai suoi tempi che non sono i tempi frettolosi degli uomini e tanto meno della società del tutto subito e del tutto facile. A queste persone ge-nerose assicuriamo sempre la nostra preghiera quotidiana e nella celebrazione della Messa.

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I doni dello Spirito Santo

LA PIETA’di don Marco Avogadri

S. Giovanni Bosco diceva che: “La pietà è la convin-zione della nostra filiazione divina, che ci fa nascere un grande amore verso il Padre che ci aiuta per un ser-vizio filiale verso

di Lui”. Papa Francesco afferma: “La pietà è il dono dell’amicizia con Dio, donatoci da Gesù, un’amicizia che necessariamente deve cambiare la nostra vita, donandoci gioia ed entusiasmo di vivere.... Quando lo Spirito Santo ci fa percepire la presenza del Signore ed il suo grande amore per noi, ci riscalda il cuore e, inevitabilmente, ci muove alla preghiera, poiché ci fa riscoprire che noi siamo figli di Dio. Questo ci aiuta anche a riscoprire che se noi siamo figli di Dio, siamo anche fratelli tra di noi ed allora, ne viene di conseguenza che dobbiamo prestare attenzio-ne alla loro situazione per, eventualmente, dare una mano per le loro necessità. In questo modo, il nostro stato d’animo deve arrivare al punto di “gioire con chi gioisce e soffrire con chi soffre”.Il card. C.M. Martini dice: “La pietà è l’ordina-mento del cuore e della vita intera ad adorare Dio come Padre, a prestargli il culto che lo rico-nosca come sorgente e come meta di ogni dono autentico. La pietà è la tenerezza per Dio, l’esse-re innamorati di Lui ed il desiderio di rendergli gloria in ogni cosa. La misericordia del Signore è talmente grande con noi che Egli desidera la nostra carità verso di Lui. Grazie alla pietà, il cri-stiano non cerca solo le consolazioni di Dio, ma il Dio delle consolazioni, desiderando di fargli compagnia nella sua gioia e nel suo dolore per i peccati del mondo.”(C. M. Martini: Tre racconti

dello Spiri-to) Il dono della pie-tà ha ac-compa-g n a t o t u t t a l ’ e s i -sten-za terrena di Gesù, quindi deve accompagnare anche tutta la no-stra esistenza e ci farà provare che noi abbiamo sempre bisogno del Signore, rendendoci consa-pevoli che siamo figli di un Padre così buono che ci educa all’amore gratuito, ci fa sentire si-curi, protetti e continuamente assistiti dalla sua Provvidenza. Quando riusciamo ad essere docili allo Spirito Santo, il dono della Pietà attiva la nostra energia interiore contro il male, e ci il-lumina nelle varie situazioni di ogni giorno e nel nostro cammino di crescita nella nostra vita spirituale.

Frammenti di vita quotidiana1. La preghiera si è svuotata Inutile illudersi, mio figlio non prega più! Lo ri-cordo da bambino con gli occhi spalancati e le manine giunte, tutto intento alla fiammella del-la candela appena accesa per poi rivolgere i suoi occhioni azzurri a “salutare Gesù”. Ricordo con quanta insistenza alla sera voleva che mi sedessi sul letto accanto a lui a “dire le preghierine”. Ri-cordo l’emozione della sua Prima Comunione....Poi, crescendo, s’è fatto distratto, irrequieto, incapace di silenzio, sempre una musica assor-dante e vuota, sempre un appuntamento da non perdere con gli amici che gli fanno fare le ore piccole.....Che sarà di lui quando la vita lo spre-

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merà con le sue asprezze?

2. Che devo fare ancora?Mia moglie è una santa donna. In chiesa appena può, recita lei il Rosario prima della S. Messa, prega per tutti: missioni, vocazioni, i mala-ti, Papa, ed anche per quelli che non vanno in chiesa.... quindi, anche per me!Io sono un brav’uomo, onesto e lavoratore, sem-pre disponibile a dare una mano a chi me la chiede, faccio offerte per le Missioni, per il Se-minario, nessuno va via da casa mia senza un aiuto, però,.... non vado in Chiesa! Sono dunque da condannare? Andare in Chiesa e sentire sulla schiena lo sguardo interrogativo di tanta gente abituata da cent’anni a occupare quella panca è una cosa che supera la mia pa-zienza. Sia ben chiaro che io non critico nessu-no, solo che non mi trovo in Chiesa!

3. Un cuore può farsi di pietra....Abbiamo avuto tante prove nella vita, non è sta-to facile per noi… nei primi anni di matrimonio siamo stati costretti a vivere nella casa dei suo-ceri perchè avevamo troppo poche risorse e sen-tirli sempre borbottare per ogni cambiamento, a discutere i nostri orari e perfino i nostri menu.C’era, però, la giovinezza, l’ambizione di pro-gredire e una fede giovane e sincera. Sono ve-nuti poi i figli che ci hanno costretto a cambiar casa, che l’hanno subito riem-pita di allegria, di litigi e di giocattoli, di abbracci affettuosi e di capricci, di preoccupazioni per le scelte educative e per il loro futuro. Ma…. c’era la salute, la voglia di lavorare, il benessere a portata di sudore ed una fede adulta, so-bria e solida...Ma quando per l’ul-timo dei figli la dia-gnosi non ha più lasciato speranze, allora mia moglie si

è fatta come di pietra. Continuava a fare tutto come prima, con efficienza e precisione, ma nei suoi occhi s’era spenta quella scintilla di gioia che li rendeva così belli e vivi. Si parlava un po’ di tutto in casa, della scuola del figlio più grande, della bronchite della ragazza, dei buoni risultati scolastici, della necessità di cambiare la macchina, dei progetti per le vacanze. Ma io mi accorgevo che per lei tutto era colorato di grigio e che quel figlio diverso dagli altri le era sempre davanti agli occhi e le impediva di concedersi al riso, di sciogliersi in lacrime, di abbandonarsi ai sogni e alla preghiera.Ecco il punto più difficile: mia moglie è arrab-biata con il Signore!

PreGhiera e riFleSSioneInvoco con voi e per voi lo Spirito Santo perché effonda il dono della pietà.Abbiamo visto sopra come viene definita da S. Giovanni Bosco, da papa Francesco e dal card. Martini la pietà, ora aggiungiamo solo che il dono della pietà si trova sulle vie misteriose che lo Spirito percorre per abitare nel cuore delle persone.• Un giorno forse quel ragazzo che non prega più e, quindi, percorrendo da solo le strade del-la città, troverà spontaneo cercare un momento di sollievo al caldo dell’estate nella presenza di una chiesa. Lì gli parlerà il grande Crocifisso o

il sacro silenzio o il comportamento umi-le e devoto di un fedele.

Dopo tanto tempo, il ragazzo proverà

ancora a mettersi in ginocchio e cerche-rà forse con fatica di far ritornare dalla me-moria quelle antiche e dolci parole: “Padre nostro che sei nei cieli.• Un giorno, forse, an-che l’uomo onesto e buo-no, reso opaco dall’abitu-dine e dal rispetto umano, abituato a trattenere il pensiero e persino il senti-

mento sulle cose spicciole e

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fugaci, si troverà preso dalla commozione. Sarà un canto che lo raggiunge da insospettate lon-tananze, visitando un santuario oppure, guar-dando un volto di Cristo (di un artista) che era lì appeso da chissà quanto tempo ma che, ora, finalmente, trapassa con sguardo inquietante le mura impenetrabili in cui s’era rinchiuso il desiderio di Dio, spremendone la improvvisa commozione con il ricordo delle antiche e dolci parole: “Sia santificato il tuo nome...” • Un giorno, forse, anche la madre afflitta che va in chiesa oramai solo perchè al suo bambi-no ammalato piacciono i canti sacri, sentirà la vicinanza e la condivisione dell’altra Madre ad-dolorata che sta là sotto la croce. E quando, tra le lacrime, tornerà a pregare con convinzione le parole troppo a lungo taciute:”....Sia fatta la tua volontà!” non sarà per dichiarare una resa ad un Dio strano e misterioso che manda le disgra-zie, ma sarà un canto di vittoria e di speranza che si abbandona all’unico, vero, santo Dio che ha dato vita anche al suo unico Figlio morto in croce e che sa dare gioia e speranza eterna al bambino ammalato e consolazione alla sua afflitta madre…. Penso, a questo punto, di do-ver fare una riflessione molto importante.Leggendo la S. Bibbia, nell’An-tico Testamento (nel Nuovo, mai!) si trova con una certa frequenza che Dio, quando ordinava di fare qualche cosa, poi diceva: “Se tuo figlio ti chiede il perché tu risponderai: Perché il Signore ci ha libera-to dalla schiavitù dell’Egitto!” Quindi Lui ha il diritto di farci conoscere la sua volontà e noi abbiamo il dovere di ubbidir-gli!”.Ebbene, dopo aver letto i tre episodi sopra ricordati, do-vremmo dare un po’ più di attenzione alla volontà del Signore che ci viene fatta co-noscere soprattutto attraverso il Vangelo (sentito in Chiesa o

letto nelle nostre case) e metterla in pratica nella nostra vita di ogni giorno.Ci uniformiamo troppo all’andazzo del mondo! Non abbiamo il coraggio di resistere alle lusin-ghe della società corrotta, non ci distinguiamo dai “figli delle tenebre”, per cui, nessun ragazzo ci chiede il perché del nostro comportamento perché non ci distinguiamo dagli “altri”.E Lui ha il diritto di farci conoscere la sua vo-lontà, perché ha mandato Gesù, suo figlio, a morire sulla Croce per salvarci dalla schiavitù del peccato, quindi noi abbiamo il dovere di ub-bidirgli se vogliamo salvarci dall’Inferno.Leggete la famosa preghiera che Gesù ha rivol-to al Padre per i suoi discepoli e, quindi, anche per noi, nella quale chiede al Padre una specia-le protezione, perché i suoi discepoli (ed anche noi), pur vivendo “nel mondo” però non sono “del mondo”, quindi devono avere il coraggio e la forza di “andare contro corrente” (cfr. Gv. 17). Ed è quello che i ragazzi ed i giovani aspettano dai loro genitori e da noi adulti ed anziani.Non dimentichiamo che il Signore ci domanderà conto di questo nostro mancato buon esempio ai piccoli!

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L’Associazione Amici di San FereoloDIARIO DEL MESEdi Marinella Molinari

Giovedì 26 Marzo la nostra Associazione ha ospitato la Presidente delle Cristine di Lodi, la signora Anna Ferrari assistente sociale in pen-sione, coniugata con il maestro Paolo Marcari-ni, musicista lodigiano tra i più apprezzati, e lei stessa molto nota in città.Il suo intervento è iniziato con un appassiona-to racconto della vita della Beata Maria Cristi-na di Savoia. Tutti noi abbiamo ascoltato con grandissimo interesse e ci siamo sentiti coinvolti nell’avventura terrena di questa donna che ha unito a una particolare sensibilità un cuore ge-nerosissimo e un carattere che la portava a do-narsi totalmente agli altri. Fu molto amata dai suoi sudditi che vivevano in una Napoli pove-ra e senza diritti. Cristina riuscì a convincere il marito, Federico II di Borbone, ad abolire leggi ingiuste (fra cui la pena di morte) e a istituirne di nuove per favorire i lavoratori (per esempio i lavoratori del corallo). Fece tante opere di carità e morì a 24 anni fra grandi sofferenze.Giovedì 9 aprile, dopo Pasqua, c’è stato invece un momento di festa. Quest’anno lo spettaco-lo è stato animato da un gruppetto di persone della nostra parrocchia: Luca Consolandi alla fisarmonica; Valerio, Pietro, Laura, Marcella, Luisa e Concetta hanno cantato e letto poesie e

racconti spiritosi invitando i presenti a unirsi a loro nei canti e nel battere le mani a tempo. Per quasi un’ora c’è stata veramente tanta allegria, accompagnata da musiche popolari piacevoli e rasserenanti. Alla fine tè, biscotti e “colomba” per condividere una merenda e scambiare quat-tro chiacchiere.Con questo incontro sono ripresi gli appunta-menti del nostro gruppo.Ecco il programma di maggio:• Giovedì 7 maggio: conferenza su “Ludovico

Vistarini”, uno dei grandi no-bili lodigiani. Relatore il dott. Adam Ferrari.• Giovedì 14: pellegri-naggio diocesano a Camaira-go.• Giovedì 21: Con-ferenza su: “Papa Giovanni XXIII e l’azione dello Spirito Santo” nella sua vita. Relatore Pietro Cappella.• Giovedì 28: pellegri-naggio a Sotto il Monte.

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E’ un grande avvenimento di grazia che porta non solo gioia nel cuore dei nostri ragazzi, ma anche un anelito di speranza in chi ha condiviso la formazione di questi cresimandi.Con la Cresima i ragazzi ricevono il sigillo del-lo Spirito in forza del quale diventano cristiani adulti e maturi. Questo aspetto è senz’altro fonte di gioia e dà origine alla festa della maturità cristiana. Qui abbiamo infatti la pienezza della vita in Cristo. Ma questa maturità deve ancora concretizzarsi in scelte di vita, in onesto com-portamento quotidiano, in testimonianza serena e convinta. Il ragazzo riceve tutta la pienezza, ma ha bisogno di essere di nuovo aiutato a tra-durre in concretezza di vita ciò che ha ricevuto dall’alto. Qui si pone tutta la speranza dei sa-cerdoti e dei catechisti che li hanno condotti a questo traguardo. Si spera che la Cresima non sia la porta che si chiude perché tutto è ormai compiuto, ma l’inizio di un nuovo cammino per giungere a tradurre in pratica ciò che si è ri-cevuto nel cuore. Nella nostra parrocchia la celebrazione del-la Cresima si terrà domenica 24 maggio alle ore 15,30 nella Chiesa del S. Cuore.

un auGurioE’ ciò che noi sacerdoti por-tiamo nel cuore per i nostri ragazzi che ricevono la Cresi-ma, è la speranza che non si-ano abbandonati a stessi una volta ricevuto il sacramento. O peggio ancora che i genitori dicano più o meno apertamen-te: “Adesso è finita”. Oppure: “Basta, adesso respiriamo tutti: noi genitori perché non abbia-

mo più nessun incontro da subire, i figli perché non c’è più nessun fastidio da affrontare doven-doli spingere ad andare”. Se qualche genitore dicesse così, si squalificherebbe. Noi, in forza della fede che portiamo nel cuo-re, nutriamo la speranza che il Signore sarà più forte di tutto il male che esiste attorno a noi e quindi aiuterà questi ragazzi a continuare nella loro crescita, ma anche confidiamo che i geni-tori abbiano tanto amore per i loro figli da non dire nessuna di quelle espressioni infelici, ma soprattutto continuino ad accompagnare i loro figli al Signore collaborando con i sacerdoti e i catechisti.

la ParroCChia ProPoneAvendo a cuore la crescita di questi ragazzi, la nostra parrocchia propone, dopo aver ricevuto il dono della Cresima, il cammino di approfon-dimento della loro fede. Infatti con la seconda media inizia la preparazione alla professione di

Le celebrazioni dei sacramenti I NOSTRI RAGAZZIRICEVONO LA CRESIMA

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fede che fanno a 14 anni. Si chiederà loro un nuovo sforzo con lo scopo di aiutarli a ma-turare sempre più nella fede cristiana. Se non si continua a crescere spiritualmente, si ar-riverà presto all’abbandono. E quando avviene questo, chi ci perde sono non solo i ragaz-zi, ma gli stessi genitori. Non c’è nulla da perdere dando il Signore ai propri figli, anzi si guadagna moltissimo. Oggi in modo particolare se non si danno i veri valori umani e cristiani alle nuove generazio-ni, si corre il rischio di costru-ire sul vuoto.

l’oratorio e’ SemPre validoEcco un altro aiuto per i genitori che desidera-no far crescere nei valori i propri figli. Questo ambiente è sempre valido pur con le sue pover-tà umane. Se oggi purtroppo lo vediamo spesso un po’ vuoto, non è per colpa dei sacerdoti che per esso spendono la loro vita giovanile, nean-che della parrocchia in quanto tale, ma perché i genitori in primo luogo non abilitano i figli a frequentarlo con una certa continuità. E loro stessi non si fanno mai vedere e sovente non ne parlano bene ai figli. Come possono dei bambini prima e poi dei ragazzi abituarsi all’oratorio se i genitori alla domenica, in modo particolare, non li portano e non li lasciano lì a giocare in santa libertà con altri amici? Hanno forse paura? Ma

di che cosa? Vale sempre il proverbio: “dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”. Se vai all’oratorio sarai e diventerai un oratoriano con quei valori che questo ambiente ti offre, se vai in giro per le strade, sarai …

il noStro auGurioLa speranza che portiamo sempre nel cuore dopo aver condottio i ragazzi alla Cresima, è quello di non perderli. Ma questo non dipende solo da noi, ma da tutti coloro che in un modo o in un altro sono accanto a questi ragazzi. Non incol-piamo la società. Siamo noi che con il nostro stile di vita, senza saperlo, plasmiamo e formia-mo le nuove generazioni. Viviamo e seminiamo valori, raccoglieremo frutti ancora migliori di noi.

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Domenica 10 maggio alle Messa delle ore 10,30 al S. Cuore i nostri ragazzi di quinta elementare vivranno un momento di grazia. Non si tratta di ricevere un sacramento, ma di aprire il proprio cuore in attesa di ricevere il dono dello Spirito Santo nel giorno della Cresima. Con questa ce-lebrazione questi nostri ragazzi non solo con-cluderanno il loro primo anno di preparazione al sacramento della maturità cristiana, ma già si predisporranno all’effu-sione dello Spirito Santo che scenderà nel loro cuo-re nel giorno della Cresi-ma.

un momentoimPortanteI doni del Signore, per ri-ceverli nei dovuti modi, richiedono preparazione e soprattutto disponibi-lità di cuore. Se manca questa preparazione e questa apertura di cuore, i doni passano sopra la testa e realizzano poco e niente nella nostra vita. E questo lo vediamo tante volte soprattutto quando, andando alla Messa, vi partecipiamo senza coin-volgimento, senza un’apertura del cuore. Assol-viamo il precetto della Messa, ma ci ricaviamo poco o niente. Il Signore è tutto per noi, si dona tutto a noi e noi restiamo freddi indifferenti. Quando invece si partecipa e ci si fa coinvolgere, non solo per-cepiamo la gioia del Signore, ma anche la pace e la serenità dello nostro spirito.

un vero CamminoCon questo momento al termine del primo anno di preparazione alla Cresima, i ragazzi e soprat-tutto i genitori devono rendersi conto che si trat-ta di un vero cammino ne quale ci si deve im-pegnare con serietà e buona volontà. Purtroppo non vediamo molta attenzione a questo cammi-no. Ne va di mezzo la formazione ai veri valori dei propri figli. Siamo sempre più convinti che i

figli formati non si com-perano e tanto meno si trovano per la strada, ma sono il frutto degli im-pegni, in primo luogo da parte dei genitori, e poi di tutti coloro che sono im-pegnati o in un mondo o in un altro con i nostri ra-gazzi. Non lamentiamoci guardando alla gioventù che vediamo per le strade. Si comportano normal-mente secondo quanto hanno ricevuto nella loro fanciullezza. Vale sempre il proverbio. “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei”.

un auGurioCi auguriamo non solo di avere tutti i nostri ragazzi

di quinta elementare alla messa del 10 maggio alla Chiesa del S. Cuore, ma che i genitori si re-sponsabilizzino maggiormente sul grande valo-re di questa età dei loro figli. Consapevoli della preziosità di questo tempo, sappiano di conse-guenza accompagnarli non solo con le parole, ma soprattutto con il loro esempio di genitori cristiani convinti.

Le celebrazioni dei sacramenti I NOSTRI RAGAZZIINVOCANO LO SPIRITO SANTO

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ChIAMATO AD ESSERE SERVO DEL SIGNORESono Umberto Consolandi, diacono permanente della diocesi di Lodi. E’ con gioia ed emozione che il 28 maggio festeggerò la mia ordinazione diaconale (foto sotto).Sono il primo diacono permanente ordinato nel-la diocesi di Lodi dopo 900 anni.Proviamo a capire chi è un diacono.In forza del sacramento che riceve, il diacono anima, in modo qualificato e con un mandato del vescovo, quel particolare compito di servizio (diakonia) cui è chiamato l’intero popolo di Dio. Il diacono permanente accoglie nella propria persona la missione di diventare, con tutta la propria vita, un segno di Cristo servo. Si tratta di “servizio di carità” al fine di aiutare e promuo-vere tutti i membri della Chiesa.Ho sempre fissa nella mente e nel cuore questa frase del compianto vescovo monsignor Tonino Bello, pronunciata nel 1989: “Sii un uomo libe-rato, non solo un uomo libero che dà il tempo

libero agli altri. I poveri non hanno bisogno del vostro tempo libero, ma del vostro tempo libera-to: liberato da impegni che vi sovrastano. Sii un uomo liberato, che libera gli altri dalle angosce!”Il mio servizio alla comunità è quello di ope-rare nella parrocchia di S. Fereolo e presso il Centro della Caritas parrocchiale, molto attento alle persone in difficoltà, soprattutto famiglie e immigrati. Presto il servizio liturgico nelle ce-lebrazioni parrocchiali e talvolta diocesane; ho potuto fare qualche predica, accompagnare al cimitero i defunti e battezzare i bambini, anche i miei nipoti. Mia moglie e i miei figli hanno condiviso appieno questa mia scelta di diventare diacono.Questi 10 anni sono stati per me motivo di sod-disfazione e gioia, soprattutto perché il Signore mi ha dato la possibilità di stare vicino ai miei fratelli nella fede. Ringrazio i vescovi e i sacer-doti che mi sono stati vicini e mi hanno aiutato.

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I POVERI. RICORDIAMOLI SEMPRE!Gesù ha detto ”i poveri li avrete sempre con voi”. Questa verità la vediamo sotto i nostri occhi tut-ti i giorni e la si vedrà fino alla fine del mon-do. Il Signore è più che mai veritiero. Dobbiamo allora essere più che mai convinti che questa espressione, con il suo carico di provocazione a dare un possibile aiuto a chi vive in difficol-tà, non ci deve toccare il cuore solo in Avvento e Quaresima. Se è anche vero che questi tem-pi sono maggiormente favorevoli a far aprire il nostro cuore, noi però sappiamo, per esperienza personale, che come il nostro corpo ha bisogno di continuo aiuto per stare in piedi, così è anche per chi vive in situazione di povertà.

il Problema FondamentaleNel nostro voler aiutare i poveri noi ci troviamo immediatamente a dover affrontare un grosso problema di fondo. Chi ci sta davanti, chi ci chie-de aiuto, è veramente povero? Ciò che ci chiede è fondamentale per la vita, oppure…. Di interroga-tivi di questo genere se ne potrebbero esprimere all’infinito. Quante volte ci si interroga e poi non si sa che cosa fare. A questo proposito occorre dire che bisogna stare molto attenti. I soldi fanno “gola” a tutti. E soprattutto non sono mai abba-stanza. Se dai cinque vogliono dieci, se dai dieci

vogliamo venti, e poi sempre più avanti. E allo-ra? Cerchiamo di muoverci con la prudenza della colomba e la scaltrezza del serpente. Vale a dire: stare attenti e poi muoverci con prudenza. Dicia-mo inoltre che se la mente deve stare attenta, il cuore deve avere sempre rispetto e amore. E allora diciamo…

aiutiamo Con amoreSe possiamo aiutiamo. L’attenzione ai poveri deve essere una caratteristica del cristiano. Gesù si è infatti identificato con loro. Basta leggere il Vangelo di Matteo quando Gesù parla del giudi-zio finale. Nella Parola di Dio si legge poi che ad aiutare il povero si fa un prestito al Signore. Noi

Questo servizio della nostra Caritas par-rocchiale è nato nel silenzio, si muove nel silenzio, ma fa tanto bene. Il baccano non serve alla carità. Ciò che importa è il cuore di chi nel nascondimento lo apre per aiu-tare. E così in questi anni siamo venuti in-contro a diverse situazioni di povertà. Ab-biamo potuto fare questo per mezzo delle offerte raccolte presso i Centri di Ascolto della Parola e presso alcune giovani fami-glie. Alcune persone poi si sono anche tas-sate mensilmente secondo un determinato importo. Ci auguriamo che questo servizio continui ancora. Se qualche persona vuole partecipare, basta che parli con il parroco o con l’incaricato di questo settore.

Il fondoFamiglia x Famiglia

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siamo poi più che mai convinti che in un certo momento questo prestito ci sarà di aiuto. Non si perde nulla con il Signore. Lui infatti non ha la memoria corta, non sottovaluta il gesto che gli si

è fatto aiutando il povero.Qui il problema dell’aiutare i poveri si fa cruciale. A volte loro stessi si presentano con modi e parole non sempre rispettosi. A volte poi con una insi-stenza che fa scattare qualcosa nel nostro animo. Sarà forse la condizione di povertà che vivono, saranno anche le difficoltà che devono affrontare per il vitto e l’alloggio oppure la paura di essere sorpresi nella loro situazione di irregolarità. Noi diciamo che da parte nostra ci deve essere sempre il rispetto. Sono creature di Dio anche loro, sono uomini e donne che portano nel loro essere l’immagine del Creatore. In forza della fede noi dobbiamo vederli, se non come fratelli nella fede, perché forse appartengono ad altre culture o altre religioni, come membri della famiglia uma-na alla quale anche noi apparteniamo.

PreFerireA volte non sempre è possibile aiutare o non si

trova giusto aiutare con piccoli gesti perché non si sa dove vanno a finire. E allora si invita ad aiu-tare le istituzioni che assistono i poveri. Pensiamo alle Caritas, alle Mense dei Poveri, alle cooperati-ve che danno lavoro agli immigrati, ecc. Qui in-fatti si è più sicuri che chi verte in necessità abbia ciò di cui ha veramente bisogno. Dobbiamo anche dire che anche qui la certezza del vero povero, per il quale si vuole intervenire, non si avrà mai. Solo il Signore può avere la piena conoscenza della sua situazione. Però si cammina più sul sicuro. E’ ciò che stanno facendo da qualche tempo le Caritas parrocchiali della nostra diocesi.

andiamo avantiSe i poveri, come dice il Signore li avremo sem-pre, noi allora dobbiamo armarci di pazienza e di benevolenza per andare avanti testimoniando l’a-more del Signore a questi nostri fratelli bisognosi. Se anche qualche volta ci scappa la pazienza, il Signore vede che il nostro cuore è e vuole essere buono.

Anche se l’Avvento è armai lontano e la Quaresima è da poco passata, noi come Caritas continuiamo a tenere il cesto di raccolta generi alimentari in chiesa par-rocchiale. Sappiamo che alcune persone, mentre fanno la loro spesa, hanno un ri-cordo per il cesto della Caritas. Altre poi in alcune occasioni non mancano di es-sere riconoscenti al Signore aiutando chi ha bisogno.Noi speriamo che questi cesti, con il mes-saggi che continuamente propongono, si-ano per tutti un richiamo a far un po’ di posto nel cuore ai poveri che bussano alla casa parrocchiale.

Continua la raccoltadi generi alimentari

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VITA PARROCChIALECATECHESI• Ragazzi elementari e medie: sabato e do-

menica 9/10 - 16/17 - 30 maggio• Adulti e pensionati: vedi a pagina 11

CELEBRAZIONI dEI SACRAmENTI• Invocazione dello Spirito per i ragazzi di

quinta elementare: domenica 10 maggio alla Messa delle ore 10,30 al S. Cuore.

• Cresima: domenica 24 maggio ore 15,30 alla chiesa del S. Cuore.

• Professione di fede 14enni: venerdì 8 mag-gio ore 21 presso la Parrocchia Ausiliatrice.

PREGHIERA SILENZIOSA E dI AdORAZIONECon l’inizio del mese di maggio gli appunta-menti sono sospesi. Riprenderanno nel mese di giugno.

BATTESImILa celebrazione comunitaria dei battesimi si tie-

ne domenica 21 giugno alle ore 16,00.I genitori sono pregati di passare in casa par-rocchiale per ritirare i moduli per l’iscrizione del loro figlio.

FIdANZATIIl prossimo corso di preparazione al matrimonio cristiano inizierà a settembre.

CELEBRAZIONI• Mese di maggio: vedere bollettino a pag. 5.

Dal 14 al 20 giugnoSETTE GIORNI AL mARE dI BELLARIASono aperte le iscrizioni alla va-canza a Bellaria di Rimini. Alcuni si sono già iscrit-ti, altri lo possono ancora fare. Ecco le note tecniche.Tutti possono par-tecipare. Si tratta di passare alcuni giorni nella pace e nella serenità del corpo e dello spirito. Non sono esercizi spi-rituali, ma vacanze all’insegna della fraternità e della condivisione.• il luogo: Bellaria, casa per ferie S. Bassiano.

Una splendido albergo sul mare.• i giorni: da domenica 14 giugno a sabato 20

giugno compreso. • partenza ore 7,00; il ritorno sarà in serata.

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Sabato 2 maggio - ore 21Domenica 3 maggio - ore 15.30

Teatro Oratorio

SIAMO TUTTI LADRI

Compagnia Teatrale“Il cucchiaino”

Sabato 16 maggio - ore 21Teatro Oratorio

UN, DUE, TRE,hOSTESS

Gruppo Teatrale“Lavori in corso”

IngressoRagazzi fino a 10 anni - gratuitoRagazzi fino a 13 anni - 3 euro

Adulti - 5 euro

Un quartiere a teatro

VITA PARROCChIALE• la quota è di 350 euro. Camere singole 20

euro in più.La quota comprende: viaggio in pullman gran turismo, e vitto e alloggio in albergo, escluse le bevande.Prenotazione in casa parrocchiale con versa-mento della caparra di 150 euro per persona. Il saldo prima di partire.

Dal 5 al 22 MaggioUN TORNEO dI CALCIO PER BAmBINI dAI 6 AI 10 ANNIMaggio, il mese della Madonna, delle messe in giro per il quartiere, delle rose e, per chi fa sport, dei tornei. Noi del G.S.O. San Fereolo non vo-gliamo far mancare il nostro apporto ed orga-nizziamo un torneo per bambini dai 6 ai 10 anni dal 5 al 22 Maggio, nelle sere indicate in locan-dina a partire dalle 18.30, fino a fine gare (che ipotizziamo verso le 22). Un’occasione unica per vedere all’opera 28 squadre provenienti da tutto il lodigiano per un totale di oltre 300 bambi-ni. Il torneo è omologato FIGC e patrocinato sia dal Comune di Lodi (grazie al Sindaco Uggetti e all’assessore Premoli), che dalla Provincia di Lodi (un grazie va al presidente Soldati). Al no-stro fianco troviamo le solite anime buone che non ci fanno mai mancare il loro sostegno e che ringraziamo i nostri “sponsor”: “Il panificio Vol-pi”, “La Boutique della Carne” e “La Moderna”. Senza il loro sostegno sarebbe tutto molto più difficile.

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IL PERCORSO DELLA VITABATTESImI• BOCCON EKOUE ARIEL YANN CHRIST di

Kangni e N’Goran Ahov Michele• CLARK CRIST YUAN di Franck Gerard e

Meledje Name Prisca• CLARK HOSSOUA YOEL PATRICK di Franck

Gerard e Meledje Name Prisca

• CERRI GINEVRA di Matteo e Baioni Chiara

(foto sotto)• TILLI BIANCA BARBARA di Lorenzo e Pio-

lini Silvia

dEFUNTI• MANZI SALVATORE di anni 79• BRAGHINI ELISA di anni 85• LOCATELLI GIANLUIGI di anni 62• CHIESA LODOVICO di anni 79

mESSE PERPETUEE’ stati iscritto: Manzi Salvatore

AssuntA PedrAzzinidi anni 91

siGnOrOni ALBertOdi anni 94

PisAti AdAdi anni 89

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A SAN FEREOLOVenerdì 1 ore 8,30 Lombardi Luigi - Pinaore 21,00 Sabato 2 ore 8,30 ore 18,00 Fugante DinoDomenica 3 ore 8,00 ore 11,30 Luigi - Rosa - Enricoore 18,00 Fam. MagnaniLunedì 4 ore 8,30 Asaro Vitoore 21,00 Martedì 5 ore 8,30 Fam. Poggiore 21,00 Dehò IsabellaMercoledì 6 per gli iscritti alle Messe Perpetueore 8,30 ore 21,00 Giovedì 7 ore 8,30 Gradella Achilleore 21,00 Per tutti i defuntiVenerdì 8 ore 8,30 Sandra - Gino - Felicita - Giuseppeore 21,00 Sabato 9 ore 8,30 Carloore 18,00 Ardemani Bruno - Molinari - SaraDomenica 10 ore 8,00 Int. Offerenteore 11,30 Chiesa Lucia - Fam. Ghettiore 18,00 Cremonesi Mario - Maria - Enrico - Luisa - GiuseppeLunedì 11 ore 8,30 Baggi Renatoore 21,00 Martedì 12 ore 8,30 ore 21,00 Mercoledì 13 ore 8,30 ore 21,00 Piera - Riccardo - Maria (Ester)Giovedì 14 ore 8,30 Def. Malatesta

ore 21,00 Venerdì 15 ore 8,30 ore 21,00 Sabato 16 ore 8,30 Buschi Pietroore 18,00 Fam. Lovagnini - AlcesiDomenica 17 ore 8,00 ore 11,30 Invernizzi Giuseppinaore 18,00 Maria - Pasquale - Demetrio - BiceLunedì 18 ore 8,30 Per le anime del Purgatorioore 21,00 Martedì 19 ore 8,30 Cernuschi Piero - Elvira - Antonio - Annaore 21,00 Mercoledì 20 ore 8,30 Locatelli Gianluigi - Salvatore - Angeloore 21,00 Giovedì 21 ore 8,30 Fam. Compagnoniore 21,00 Venerdì 22 ore 8,30 Fam. Pisati - Balconi - Poggi Angelaore 21,00 Fam. Esposti - Ferrari (Misani)Sabato 23 ore 8,30 Locatelli Luigiore 18,00 Getilli VandaDomenica 24 ore 8,00 ore 11,30 Franco - Irene Massazza ore 18,00 Rota FrancaLunedì 25 ore 8,30 Callegari Benitoore 21,00 Martedì 26 ore 8,30 ore 21,00 Mercoledì 27 ore 8,30 ore 21,00

LE S. MESSE DEL MESE

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LE S. MESSE DEL MESEGiovedì 28 ore 8,30 Pernumian Mariaore 21,00 Venerdì 29 ore 8,30 ore 21,00 Sabato 30 ore 8,30 ore 18,00 Ganini GiampieroDomenica 31 ore 8,00 ore 11,30 ore 21,00 Per tutte le famiglie

A ROBAdELLOVenerdì 1 ore 17,00 Mario - EmilianaSabato 2 ore 17,00 Broglio PietroDomenica 3 ore 9,00 La Face Aldo - Fam. Mariettiore 10,30 Per i ragazziLunedì 4 ore 17,00 Francesco - Giovanna Fam. Bravi - LovagniniMartedì 5 ore 17,00 Carozza GiovannaMercoledì 6 ore 17,00 Angelo - CarolinaGiovedì 7 ore 17,00 Molinari Giuseppina - FrancescoVenerdì 8 ore 17,00 Fam. Alcesi - LovagniniSabato 9 ore 17,00 Esposti Filippo - Angela Molinari - LuigiDomenica 10 ore 9,00 Palma Gregorio - Rosa - Luigi Angelini Cesare - Virginio - Gloriaore 10,30 Per i ragazziLunedì 11 ore 17,00 Fam. Cannavero - AbbondioMartedì 12 ore 17,00 Giovannetti Iole

Mercoledì 13 ore 17,00 Per tutti gli iscritti alle Messe PerpetueGiovedì 14 ore 17,00 Bottani GiuseppeVenerdì 15 ore 17,00 Callegari PieroSabato 16 ore 17,00 Maria - Pasqualina - FrancaDomenica 17 ore 9,00 Perondi Enricoore 10,30 Per i ragazziLunedì 18 ore 17,00 Suardi GiacominaMartedì 19 ore 17,00 Fam. Carozza AntonioMercoledì 20 ore 17,00 Carlo - MariaGiovedì 21 ore 17,00 RitaVenerdì 22 ore 17,00 Fam. Moroni - MerloSabato 23 ore 17,00 Negri FrancoDomenica 24 ore 9,00 Andena Giovanni - Felice - Isolati Vialmina - Lupi Odilio - Rinaldi Giovanniore 10,30 Per i ragazziLunedì 25 ore 17,00 int. offerenteMartedì 26 ore 17,00 Fam. MontemaggiMercoledì 27 ore 17,00 Antonio - Celestina - DomenicoGiovedì 28 ore 17,00 Fam. Pozzi - AbbiatiVenerdì 29 ore 17,00 Fam. Vignati Martorana GiovanniSabato 30 ore 17,00 Audelli LuigiDomenica 31 ore 9,00 Anniversario ordinazione Don Marcoore 10,30 Per i ragazzi

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Parrocchia dei Santi Bassiano e Fereoloviale Pavia 41, Lodi ▪ tel. 0371-30658

per contattarci: don Peppino: tel. 0371-30658don Roberto: tel. 0371-36345don Marco: tel. 0371-438540Caritas parrocchiale: via della Marescalca 3 ▪ tel. 0371-430885Gruppo Sportivo Oratorio: via Salvemini 5 ▪ tel. 0371-31964 Coordinatore Sportivo: Roberto Folletti ▪ 339-1452918 e-mail: [email protected] web: www. sanfereolo.ite-mail Caritas Parrocchiale: [email protected]

i servizi della Caritas parrocchiale:Ambulatorio infermieristico lunedì – mercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 10Doposcuolamartedì - giovedì dalle 17 alle 18,30mercoledì - venerdì dalle 14,30 alle 16Distribuzione vestitimartedì – giovedì dalle ore 9 alle 11Servizio anziani ammalati e infermimercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 11,30Aiuto generi alimentariuna volta al meseCentro d’ascoltoMercoledì – venerdì dalle ore 9 alle 11Servizio pratiche A.C.L.I.Secondo e quarto mercoledì del mese dalle 9,30 alle 11Prenotazione esami e visite medichemercoledì dalle 9 alle 10 - venerdì dalle 9 alle 11