Camille Pissarro. Un grande artista libertario impressionista

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Camille Pissarro (1830-1903) Camille Pissarro, Autoritratto

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Un breve ed essenziale profilo di un grande artista libertario del movimento impressionista: Camille Pissarro.

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Camille Pissarro (1830-1903)

Camille Pissarro, Autoritratto

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Alla fine del XIX secolo, le idee anarchiche ebbero un'influenza notevole non soltanto nel mondo operaio ma anche negli ambienti letterari ed artistici. Numerosi furono gli scrittori ed i pittori che si entusiasmarono per l'idea di rivoluzione sociale. Per alcuni non fu che una moda, essi abbandonarono  il loro ideale quando raggiunsero successo e fortuna. Ma altri restarono fedeli tutta la vita all'anarchismo. Tra costoro, troviamo Camille Pissarro.

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Pissarro nacque a Saint-Thomas, una delle isole dell'arcipelago delle Isole Vergini nelle Antille che allora apparteneva alla Danimarca. Suo padre era un commerciante ebreo di origine portoghese. Pensava che suo figlio gli sarebbe successo negli affari ma Camille approfitta della visita a Saint-Thomas del pittore danese Fritz Melbye per seguirlo nel Venezuela. Si inizia alla pittura dei paesaggi, della flora e della fauna.

Nel 1855, a Parigi, segue senza trovarvi molto interesse i corsi alle Belle arti. È allievo di Corot ed è influenzato dal realismo di Courbet. Nel 1857, all'Accademia Svizzera, incontra i futuri impressionisti Monet, Renoir e Cézanne che diventano suoi amici.

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Nel 1870, la guerra l'obbliga a fuggire in Inghilterra. Lascia dietro di sé 1500 tele che saranno distrutte dalla soldataglia. I quadri di Constable e Turner lo influenzano. Di ritorno in Francia, dipinge a Louveciennes (vicino a Saint-Germain-en Laye) ed a Pontoise, spesso con Cézanne. La sua pittura è sempre più aerea, vicino a quella di Monet. I suoi quadri presentano la vita ed i lavori degli abitanti del villaggio.

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Ai giorni nostri, molte persone si precipitano in massa ad ogni nuova esposizione impressionista. Ma all'epoca l'intolleranza verso la novità era incredibile. Nel 1874, Monet, Pissarro, Sisley, Renoir, Cézanne e Degas organizzano un'esposizione. Tutta la stampa li ridicolizza. Le Figaro scriveva soprattutto: "È appena stata aperta un'esposizione che si dice sia di pittura... 5 o 6 alienati, tra cui una donna, si sono dati appuntamento. Questi sedicenti artisti prendono una tela, del colore e delle spazzole, gettano a caso qualche tono e firmano il tutto". Per derisione, sono qualificati come impressionisti. Tre anni più tardi, rivendicheranno fieramente quest'appellativo.

Malgrado l'interesse di alcuni mercanti d'arte e di collezionisti, è difficile vendere delle tele. Pissarro deve fornire un lavoro enorme per far vivere la sua famiglia (ha sette bambini). Spesso, non può comprarsi il materiale per dipingere. La sua situazione materiale non migliora che a partire del 1879. Nel 1884, mentre risiede a Eragny-sur-Epte (Oise), un'esposizione delle sue opere riporta un grande successo negli Stati Uniti.

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A quest'epoca, Pissarro è già sensibile alle idee anarchiche. Se preferiva la Repubblica ad un eventuale restaurazione monarchica, le sue lettere ci mostrano che non si faceva alcuna illusione sugli uomini politici. È disgustato dalla società borghese che lo ha rifiutato in quanto artista d'avanguardia. Rifiuta l'autorità ed esalta l'individuo. L'anarchismo gli permette di esprimere la sua propria concezione della bellezza. La lettura delle opere di Kropotkin, Proudhon e Grave l'hanno convinto della necessità della rivoluzione sociale. A livello tecnico, si avvicina per un breve periodo a Seurat e Signac (anch'egli anarchico) e adotta il principio della divisione sistematica (puntinismo o neo-impressionismo). Malgrado numerose critiche, a partire dal 1890, le sue esposizioni riportano un grande successo ed il valore dei suoi quadri sale.

Non si troveranno dichiarazioni anarchiche nella pittura di Pissarro; non amava le scene di genere. La sua opera si compone soprattutto di paesaggi, di qualche ritratto e nature morte. Il suo tratto è minuto, la luce è densa e scarlatta. Dopo il 1890, ha realizzato anche delle vedute prospettiche di siti urbani (Parigi e Rouen). Il modo di vita contadino gli sembra vicino al suo ideale anarchico. I villaggi ed i campi sono una rappresentazione dell'Utopia. È un mondo che bisogna proteggere per la società futura prima che non sia distrutto dall'industrializzazione.

Pissarro è più un anarchico di idea che d'azione. Ha comunque partecipato al Club dell'arte sociale accanto a Rodin, Grave, Pouget e Louise Michel. È un sostenitore dell'arte per l'arte: "Tutte le arti sono anarchiche! quando è bello e ben fatto!". Non è favorevole all'arte a tendenza sociale. Contrariamente a ciò che ha scritto Kropotkin in La conquista del pane, non pensa che sia necessario essere contadino per rendere in un quadro la poesia dei campi. Vuole rendere partecipi i suoi simili alle emozioni più vive. Una bell'opera è una sfida al gusto borghese. Pissarro è un ottimista che vede un avvenire anarchico vicino, in cui le persone, sbarazzatesi delle idee religiose e capitaliste, potranno apprezzare la sua arte.

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Nel 1890, realizza per due delle sue nipoti un albo di 28 disegni sommari eseguiti con la penna che contrastano con la sua pittura ma ci mostrano chiaramente quali erano le sue opinioni: Intitolato Les turpitudes sociales [Le turpitudini sociali], quest'albo rappresenta in modo violento il denaro, la borsa, il capitale, la religione, il padronato, la schiavitù salariale, la miseria, la fame ed il suicidio. Vi si nota l'influenza di Daumier e di Zola. La speranza è rappresentata da una scena di barricata e da un disegno in cui un vecchio filosofo guarda il sole sormontato dalle lettere della parola anarchia. Quest'albo è una condanna senza appello ad una società che respinge i poveri e gli artisti.

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Pissarro non è un uomo violento ma comprende le ragioni degli attentati anarchici. Dopo l'assassinio del presidente Carnot da parte di Caserio, come Octave Mirbeau o Bernard Lazare, resta alcuni mesi in Belgio per sfuggire alla repressione. Incontrerà Elisée Reclus e Emile Verhaeren. Il suo sostegno morale e finanziario verso le vittime è importante. Aiuta i bambini di anarchici imprigionati, Emile Pouget ed i compagni italiani in esilio. Cancella regolarmente i debiti dei giornali di Jean Grave La Révolte e Les Temps nouveaux.

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Il suo amico Jean Grave aveva fondato Les Temps nouveaux nel 1895. Questo giornale uscirà sino al 1914. Numerosi artisti favorevoli alle idee anarchiche vi collaboreranno: Luce, Cross, Signac, Van Rysselberghe, Aristide Delannoy, Vallotton, Steinlein... Pissarro darà soltanto tre litografie ma il suo sostegno finanziario è regolare. Spinge i suoi figli Lucien, Georges e Rodo, tutti artisti, a inviare loro disegni. Dà anche delle opere per le tombolate organizzate per rimpinguare le casse del giornale.Durante l'affare Dreyfus, si batte contro l'ingiustizia e l'antisemitismo a fianco di Octave Mirbeau e di Maximilien Luce ma si inimica con Degas e Renoir che hanno scelto il campo avverso.L'opera di Pissarro è riconosciuta universalmente. I suoi quadri valgono oggi delle fortune. I numerosi libri che gli sono stati dedicati non parlano sempre delle sue idee anarchiche. Nella città di Pontoise esiste un Museo Pissarro che rende omaggio al pittore che lavorò nella valle dell'Oise tra il 1866 ed il 1883 e la fece conoscere a Cézanne, Van Gogh e Gaugin. Il museo non possiede che un solo quadro di Pissarro ma il suo fondo si compone di numerosi disegni e incisioni dell'artista. Si può anche vedere delle opere dei figli di Camille Pissarro e di artisti che hanno dipinto tra Pontoise e L'Isle-Adam.

Felip Equy

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[Traduzione di Ario Libert]

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