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1 CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI BELLUNO _______________________________ PIANO DELLA PERFORMANCE 2013-2015 art.10 D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150 _______________________________ Approvato dalla Giunta camerale nella seduta del 15.4.2013 con deliberazione n.39

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CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI BELLUNO _______________________________ PIANO DELLA PERFORMANCE 2013-2015 art.10 D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150 _______________________________ Approvato dalla Giunta camerale nella seduta del 15.4.2013 con deliberazione n.39

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Indice 1. Presentazione pag. 3

2. Sintesi delle informazioni di interesse per i cittadini e gli stakeholder esterni “ 4

3. Identità “ 6 a) organi istituzionali “ 6 b) l’amministrazione in cifre “ 8 c) mandato istituzionale e missione “ 12 4. Analisi del contesto “ 12 a) analisi del contesto esterno “ 12

- Popolazione “ 13 - La struttura economica “ 14 - Il tessuto imprenditoriale locale “ 21 - Il quadro istituzionale e normativo di riferimento “ 22 - Il sistema camerale e i rapporti di cooperazione con le istituzioni locali “ 23

b) analisi del contesto interno “ 24 - La struttura organizzativa e le risorse umane della camera “ 24 - La struttura tecnologica a supporto dell’attività “ 27 - Le risorse economiche,finanziarie e patrimoniali “ 28 - Stato patrimoniale previsto al 31.12.2012 “ 31

5. Gli strumenti di programmazione e controllo ed il controllo della performance “ 34 dell’amministrazione

- L’Albero della Performance “ 35 6. Obiettivi strategici e misurazione della performance organizzativa “ 37

- La misurazione della performance organizzativa “ 39 - Piano operativo triennale 2013-2015 “ 43

7. Nuova metodologia di valutazione e obiettivi assegnati al personale dirigenziale “ 60 8. Obiettivi e piani di attività dei servizi ed uffici camerali “ 67 9. Il controllo di gestione “ 67

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1. Presentazione

Il Piano della performance è il documento di programmazione previsto dall’articolo 10 del decreto legislativo 27 ottobre 2009 n. 150, come strumento per assicurare la qualità, comprensibilità ed attendibilità dei documenti di rappresentazione della performance. L’adozione del documento, oltre a consentire l’adempimento degli obblighi previsti dal decreto 150, rappresenta per la Camera una occasione per gestire in maniera integrata e coordinata i diversi strumenti di pianificazione e programmazione già previsti dal Decreto Legislativo 254 del 2005.

Esso rappresenta, pertanto, uno strumento per: - migliorare il coordinamento tra le diverse funzioni e strutture organizzative; - rendere più efficaci i meccanismi di comunicazione interna ed esterna; - individuare e incorporare le attese dei portatori di interesse (stakeholder); - favorire una effettiva accountability e trasparenza.

Il Piano della Performance è parte integrante del ciclo di gestione della performance e ne rappresenta uno dei principali prodotti. In particolare, il Piano della Performance deriva gli indirizzi della pianificazione strategica dal Programma Pluriennale 2013-2017

approvato dal Consiglio camerale l’11 febbraio 2013 ed alla Relazione previsionale e programmatica 2013 ed elabora i contenuti della strategia e della programmazione dell’Ente Camerale, mediante la selezione di obiettivi ed il collegamento a questi di indicatori. Il presente documento si pone in continuità con il precedente piano triennale 2012-2014 approvato con deliberazione della Giunta camerale n.5 del 13.2.2012 e successivamente rettificato ed integrato. Al fine di favorire una rappresentazione complessiva ed una comunicazione logica ed efficace, la strategia è articolata all’interno del Piano della Performance in programmi e obiettivi strategici coerenti con quelli inseriti nel Programma Pluriennale.

Con la definizione della struttura e dei contenuti del Piano della Performance, la Camera identifica la sua performance complessiva e fornisce il quadro generale nell’ambito del quale si sviluppa l’intero Ciclo di Gestione della Performance.

I riferimenti normativi principali relativi al Piano della Performance sono contenuti in alcuni articoli del titolo 1 del Decreto 150/2009 che ne delineano le modalità di redazione e le finalità.

In particolare: - l’art. 10 al comma 1.a, stabilisce che le Amministrazioni redigano annualmente “entro il 31 gennaio, un documento programmatico

triennale, denominato Piano della performance da adottare in coerenza con i contenuti e il ciclo della programmazione finanziaria e di bilancio, che individua gli indirizzi e gli obiettivi strategici ed operativi e definisce, con riferimento agli obiettivi finali ed intermedi ed alle risorse, gli indicatori per la misurazione e la valutazione della performance dell'amministrazione, nonché gli obiettivi assegnati al personale dirigenziale ed i relativi indicatori”;

- l’art. 15, alle lettere a e b del comma 2, definisce la responsabilità dell’organo di indirizzo politico-amministrativo nella emanazione di “direttive generali contenenti gli indirizzi strategici” e nella definizione, in collaborazione con i vertici dell'amministrazione, del Piano;

- l’art. 5, al comma 1, definisce infine che “gli obiettivi sono programmati su base triennale e definiti, prima dell'inizio del rispettivo esercizio, dagli organi di indirizzo politico-amministrativo, sentiti i vertici dell'amministrazione che a loro volta consultano i dirigenti o i

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responsabili delle unità organizzative. Gli obiettivi sono definiti in coerenza con quelli di bilancio indicati nei documenti programmatici…. “. Tale quadro normativo va letto sulla base e coordinato con le disposizioni contenute in materia di pianificazione strategica e

programmazione operativa nel decreto 254/05. Dalla lettura integrata delle due disposizioni si evince come, il Piano della Performance sostanzi e renda integrati dei passi che,

nell’ambito del processo di programmazione pluriennale ed annuale del 254/05, erano già in nuce delineati, dando però a tutto il ciclo di programmazione un orizzonte di riferimento di tipo triennale.

In particolare, con riferimento agli obiettivi che l’art. 5 del decreto 150/09 impone all’organo politico-amministrativo di definire, il comma 2 dello stesso articolo risulta estremamente specifico e dettagliato.

Esso, infatti, individua gli elementi metodologici che devono caratterizzare obiettivi e indicatori. Gli indirizzi, gli obiettivi e gli indicatori devono essere elaborati in coerenza con i contenuti ed il ciclo della programmazione

economica patrimoniale (articolo 5, comma 1, e articolo 10, comma 1, del decreto), al fine di instaurare il necessario collegamento tra gli obiettivi e l’allocazione delle risorse (si veda delibera n.118/2012 e deliberazione consiliare n. 4 in data 11.3.2013).

Alla luce dell’esperienza maturata nel corso dell’ultimo biennio in tema di applicazione della riforma introdotta dal Decreto Legislativo 150/2009, si propone quindi il seguente Piano della performance 2013-2015 che recepisce gli indirizzi della Giunta e i documenti di programmazione economico-finanziaria approvati dal Consiglio camerale a inizio 2013. Il documento si allinea maggiormente alle linee Civit, alle indicazioni Unioncamere e pone maggiore attenzione nella definizione dei target a livelli più attendibili.

2. Sintesi delle informazioni di interesse per i cittadini e gli stakeholder esterni La legge 580/1993, recentemente modificata dal Decreto Legislativo 23/2010, rappresenta il riferimento normativo fondamentale per

definire ruolo, funzioni e responsabilità delle Camere di Commercio. E’ tale legge che ha attribuito agli Enti camerali la caratterizzazione giuridica di organismi pubblici dotati di autonomia funzionale e rappresentanti degli interessi non solo del sistema delle imprese, ma di tutti quegli interlocutori del sistema economico produttivo, che a vario titolo si interfacciano col mondo camerale.

L’identità delle Camere di Commercio è quindi delineata dalla Legge 580/93, che le ha configurate come: - autonomie funzionali in grado di dialogare con pari dignità istituzionale con le altre amministrazioni pubbliche di livello locale e

nazionale; - parti di un sistema a rete (il sistema camerale), in cui è l’interazione tra i diversi soggetti a fornire valore aggiunto.

La stessa legge ha previsto che le Camere di Commercio, accanto alle tradizionali attività istituzionali in materia amministrativa, esercitino anche funzioni in materia di regolazione del mercato e di promozione dell’economia locale.

Il nuovo testo dell’articolo 2 chiarisce che tali funzioni sono riconducibili alle seguenti aree:

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a) tenuta del Registro delle Imprese, del Repertorio Economico Amministrativo, ai sensi dell’articolo 8 della presente legge, e degli altri Registri ed Albi attribuiti alle Camere di Commercio dalla legge;

b) promozione della semplificazione delle procedure per l’avvio e lo svolgimento di attività economiche; c) promozione del territorio e delle economie locali al fine di accrescerne la competitività, favorendo l’accesso al credito per le PMI anche

attraverso il supporto ai consorzi fidi; d) realizzazione di osservatori dell’economia locale e diffusione di informazione economica; e) supporto all’internazionalizzazione per la promozione del sistema italiano delle imprese all’estero, raccordandosi, tra l’altro, con i

programmi del Ministero dello Sviluppo Economico; f) promozione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico per le imprese, anche attraverso la realizzazione di servizi e infrastrutture

informatiche e telematiche; g) costituzione di commissioni arbitrali e conciliative per la risoluzione delle controversie tra imprese e tra imprese e consumatori e utenti; h) predisposizione di contratti-tipo tra imprese, loro associazioni e associazioni di tutela degli interessi dei consumatori e degli utenti; i) promozione di forme di controllo sulla presenza di clausole inique inserite nei contratti; l) vigilanza e controllo sui prodotti e per la metrologia legale e rilascio dei certificati d’origine delle merci; m) raccolta degli usi e delle consuetudini; n) cooperazione con le istituzioni scolastiche e universitarie, in materia di alternanza scuola-lavoro e per l’orientamento al lavoro e alle

professioni. La Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Belluno è un ente pubblico dotato di autonomia funzionale che

svolge funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese curandone lo sviluppo nell’ambito dell’economia locale. E’ una istituzione che agisce presso i privati, le imprese, le associazioni di categoria e le istituzioni pubbliche per incentivare le attività economiche e sostenere le risorse della comunità provinciale. E’ stata istituita nel 1806 quale appendice della Camera di Commercio delle Province Venete. Nel 1815, durante il periodo di dominazione austriaca, fu trasformata in Camera di Commercio della Provincia di Belluno.

Nella Camera di Belluno il Consiglio camerale è l’organo primario di governo che determina l’indirizzo generale, ne controlla l’attuazione, adotta gli atti fondamentali ed esercita le altre funzioni stabilite dallo Statuto. In particolare, il Consiglio elegge il Presidente e la Giunta camerale, nomina i membri del Collegio dei Revisori, delibera il bilancio preventivo e il conto consuntivo, approva il programma pluriennale di attività, predispone e delibera lo Statuto. Il Consiglio è attualmente composto da ventidue membri, espressione delle categorie economiche maggiormente rappresentative nella provincia.

La Giunta camerale è l’organo esecutivo collegiale della Camera ed è composta dal Presidente e da sette membri eletti dal Consiglio. Adotta i provvedimenti necessari per realizzare il programma delle attività camerali.

Il Presidente attua le politiche generali della Camera ed è titolare della rappresentanza legale ed istituzionale. Il Collegio dei Revisori dei Conti esercita, mediante la verifica contabile, la funzione di controllo sulla gestione amministrativa e

contabile e ne garantisce la legittimità. Il Segretario Generale viene designato dalla Giunta e nominato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Ha funzioni di vertice,

coordina l’amministrazione della Camera e svolge funzioni di supporto ai vari organi.

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La Camera di Commercio è prima di tutto l'interlocutore delle oltre 15.000 imprese che in provincia di Belluno producono, trasportano o scambiano beni e servizi e delle categorie economiche che le rappresentano. Ma è anche un'istituzione al servizio dei cittadini/consumatori, attiva accanto agli enti locali per lo sviluppo economico, sociale e culturale del territorio bellunese.

La Camera di Commercio di Belluno svolge funzioni di supporto e di promozione degli interessi generali dell'imprenditoria locale nell'ambito e a favore della propria circoscrizione territoriale, nonché, fatte salve le competenze attribuite dalla Costituzione e dalle leggi alle amministrazioni statali ed alla Regione, funzioni amministrative ed economiche relative al sistema delle imprese.

In particolare: - funzioni di tipo certificativo, quali raccolta e divulgazione dei dati, gestione di albi, ruoli ed elenchi, concessione di autorizzazioni,

certificati e marchi; - funzioni di tipo regolativo, alcune introdotte dalla Legge 580/1993 che riordina gli enti camerali, quali promozione e costituzione di

commissioni arbitrali e conciliative per la risoluzione delle controversie tra imprese e tra imprese e consumatori, predisposizione e promozione di contatti tipo tra imprese, raccolta degli usi e consuetudini locali, promozione di azioni per la repressione della concorrenza sleale;

- funzioni di promozione economica e di supporto al sistema delle imprese, quali orientamento alla innovazione e internazionalizzazione, sostegno della competitività del territorio, promozione e valorizzazione della cultura d'impresa, incentivazione dell'informazione, della ricerca e dello sviluppo imprenditoriale, anche dal punto di vista culturale e formativo.

La norma pone la Camera come interfaccia fra le imprese e le altre pubbliche amministrazioni trasformando il Registro delle imprese in un hub in cui passano flussi di informazioni in entrata e in uscita verso gli altri enti. Preziose sono state in questi anni le collaborazioni e sinergie con altri enti pubblici quali i Comuni, l’INPS, l’INAIL e l’Agenzia per le entrate.

3. Identità

a) organi istituzionali

Il Presidente eletto dal Consiglio è investito del ruolo di rappresentanza legale, politica ed istituzionale dell'ente; convoca e presiede il Consiglio e la Giunta, ne determina l'ordine del giorno e, in caso di urgenza, provvede agli atti di competenza della Giunta.

La Giunta Camerale

è l'organo esecutivo collegiale della Camera ed è composta da sei membri, oltre al Presidente, eletti in seno al Consiglio; adotta i provvedimenti necessari per realizzare il programma delle attività camerali seguendo gli indirizzi generali stabiliti dal Consiglio.

Il Consiglio è l'organo primario di governo della Camera che determina l'indirizzo generale, ne controlla l'attuazione, adotta gli atti

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Camerale fondamentali attribuiti dalla legge alla sua competenza ed esercita le altre funzioni stabilite dallo Statuto. In particolare il Consiglio elegge il Presidente e la Giunta camerale, nomina i membri del Collegio dei Revisori, delibera il bilancio preventivo e le sue variazioni e il conto consuntivo, approva il programma pluriennale di attività dell'ente, predispone e delibera lo Statuto.

Il Collegio dei Revisori dei Conti

è composto da tre membri effettivi e da due supplenti, collabora con il Consiglio nella funzione di controllo e di indirizzo; esercita la vigilanza sulla regolarità contabile e finanziaria della gestione della Camera.

Il Segretario Generale

nominato dalla Giunta camerale, svolge funzioni di vertice dell’amministrazione camerale dirigendo il personale e gli uffici camerali. Opera in veste di segretario del Consiglio e della Giunta e adotta gli atti per l’attuazione dei programmi deliberati dagli organi istituzionali.

Composizione del Consiglio

Nome e Cognome Qualifica Settore Curto Luigi Presidente Trasporti e spedizioni - credito Cappellaro Gian Domenico Vice Presidente Industria Dal Paos Silvano Componente Agricoltura De Col Moreno Componente Artigianato Capraro Walter Componente Artigianato Acaia Vania Componente Artigianato Pedone Patrizia Componente Artigianato Berton Maria Lorraine Componente Industria De Col Gervasio Componente Industria Munaro Marisa Componente Industria Melchiori Marco Componente Industria Debortoli Franco Componente Commercio Dal Poz Luca Componente Commercio Lavanda Chiara Componente Commercio Rossato Marco Componente Cooperazione De Cassan Walter Componente Turismo Roma Rosanna Componente Turismo

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Menegon Paolo Componente Servizi alle imprese Ranon Maurizio Componente Servizi alle imprese Ricci Paola Componente Servizi alle imprese Viel Carlo Componente Organizzazioni Sindacali Lussato Giovanni Componente Associazioni dei Consumatori Frison Franco Componente Liberi Professionisti Composizione della Giunta

Nome e Cognome Qualifica Settore Curto Luigi Presidente Trasporti-Credito Cappellaro Gian Domenico VicePresidente Industria Debortoli Franco Componente Commercio De Col Moreno Componente Artigianato Dal Paos Silvano Componente Agricoltura Roma Rosanna Componente Turismo Ricci Paola Componente Servizi alle imprese Collegio dei Revisori dei Conti:

Presidente: Silvana Bellan Componenti: Pietro Mornico, Marco Brida.

Segretario Generale e Conservatore del Registro Imprese: Carlo Argenti.

b) l’amministrazione in cifre

La Camera di Commercio ha sede unica in Piazza S.Stefano, 15-17 a Belluno, nello storico Palazzo Pagani-Cesa. Non ha sedi

staccate e dispone di un magazzino, in cui sono conservati tutti i propri archivi, in via del Candel n. 59 a Belluno. L’orario di apertura degli uffici al pubblico è dalle 8.30 alle 12.30 dal lunedì al venerdì; è prevista anche una apertura pomeridiana

dalle 15 alle 17 nella giornata di giovedì. Questo è l’attuale organigramma degli uffici:

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Area dirigenziale n.1

Segretario Generale Organismo indipendente di valutazione Ufficio di Staff Segreteria della Presidenza – URP – Comunicazione – Organi istituzionali Area Organizzazione, Amministrazione Interna, Informazione, Controllo di Gestione, Regolazione del Mercato, Statistica e Studi

Servizio n.1 AFFARI GENERALI,

SEGRETERIA, PERSONALE, ORGANIZZAZIONE,

ARCHIVIO, PROTOCOLLO

Ufficio Affari generali e Segreteria

Ufficio Automazione dei servizi

Ufficio Personale - Organizzazione

Ufficio Archivio e Protocollo

Servizio n.2 REGOLAZIONE DEL

MERCATO

Ufficio ex competenze UPICA

Progetti speciali – Arbitrato

– Conciliazione - Consumatori

Ufficio metrico e Metrologia

legale

Servizio n.3 AREA AMMINISTRATIVO

CONTABILE

Ufficio Ragioneria e Contabilità

Ufficio Provveditorato, RAF, Agenti tecnici e Personale

ausiliario

Servizio n.4 STATISTICA, PREZZI,

PROTESTI, STUDI, BIBLIOTECA

Ufficio Statistica, Prezzi, Protesti

Ufficio Studi e Biblioteca

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Area dirigenziale n.2

Vice Segretario Generale

Area dei servizi alle imprese e della Promozione Economica

Servizio n.1 REGISTRO IMPRESE, ANAGRAFE, ALBI E RUOLI, CPA

Ufficio Registro Imprese, Anagrafe, Albi e Ruoli

Ufficio Diritto Annuo - contenzioso

Commissione Provinciale Artigianato – Albo Artigiani

Servizio n.2 AFFARI ECONOMICI E PROMOZIONALI, COMMERCIO ESTERO -

EUROSPORTELLO

Ufficio Attività Promozionale e Formazione, Mercato interno, Gestione programmi comunitari - Eurosportello

Ufficio Commercio Estero - Internazionalizzazione

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La Camera possiede le seguenti partecipazioni in società afferenti al sistema camerale:

- Job Camere srl con sede legale a Padova: 0,04% del capitale per un valore di 237,00 euro

- IC Outsourcing scarl con sede legale a Padova: 0,04% del capitale per un valore di 146,94 euro

- InfoCamere scpa con sede legale a Roma: 0,07% del capitale per un valore di 11.625,00 euro

- ISNART scpa con sede legale a Roma: 0,2% del capitale per un valore di 2.000,00 euro

- Tecnoholding spa con sede legale a Roma: 0,09% del capitale per un valore di 18.359,30 euro

- Tecnoservice Camere scpa con sede legale a Roma: 0,08% del capitale per un valore di 1.031,68 euro

- UNIONCAMERE Veneto Servizi scarl con sede legale a Venezia: 3,93% del capitale per un valore di 3.930,00 euro.

Oltre alle quote nelle società del sistema camerale, la Camera di Commercio possiede partecipazioni nelle seguenti società:

- Certottica scrl con sede a Longarone (BL): 2,4% del capitale per un valore di 52.800,00 euro

- Longarone Fiere srl con sede a Longarone (BL): 13,84% del capitale sociale per un valore 46.800,00 euro - Parco scientifico e tecnologico Galileo scpa con sede a Padova: 0,11% del capitale sociale per il valore di 2.190,00 euro - Società per l’Autostrada di Alemagna spa con sede a Venezia-Mestre: 3,53%, per un valore nominale 11.020,36 euro - Interporto Padova spa con sede a Padova: 0,002% per un valore nominale di 555,00 euro.

La Camera di Commercio è inoltre socia delle seguenti associazioni o fondazioni:

- Associazione Amici della Fondazione Angelini; - Associazione Bellunesi nel Mondo; - Gal 2; - IBES - Istituto Bellunese di Studi Giuridici per lo Sviluppo Sostenibile delle Aree Montane;

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- Fondazione Museo dell’Occhiale ONLUS di Pieve di Cadore; - Fondazione Centro Studi Tiziano e Cadore di Pieve di Cadore.

c) mandato istituzionale e missione

La Camera di Commercio in conformità alle previsioni del citato art. 2 della legge 580, svolge un ruolo propulsore di sviluppo

dell’economia locale. In questi ultimi anni l’attenzione si è particolarmente rivolta verso l’esterno, nel tentativo di concorrere a creare le condizioni per una crescita economica e al tempo stesso si è curato una più attenta strategia di comunicazione e informazione ai fini di una maggiore visibilità delle azioni e del ruolo dell’ente camerale nel contesto provinciale.

Gli obiettivi verso i quali tende la Camera di Belluno è promuovere e favorire la modernizzazione, internazionalizzazione e lo sviluppo economico del territorio e del sistema delle imprese in esso presente, cooperando con tutte le istituzioni pubbliche e private, preposte o interessate allo sviluppo economico del territorio.

Più specificatamente nel mandato dell’amministrazione attualmente in carica è stato posto particolare accento alla formazione, all’internazionalizzazione e alla innovazione, nella consapevolezza che questi siano i fattori determinanti per il successo dell’economia bellunese. È in funzione di tali obiettivi che l’attuale amministrazione ha finora improntato il proprio operare.

Con tali obiettivi la visione della Camera di Commercio di Belluno è quella di essere sempre più la “casa delle imprese” della provincia ed il primo interlocutore di tutto il sistema imprenditoriale bellunese nei confronti degli altri soggetti, in primo luogo quelli amministrativi e politici.

La Camera di Commercio è luogo d’incontro e confronto tra tutti gli operatori economici e associazioni di categoria della provincia, nella consapevolezza della necessità di una espressione unitaria del sistema economico della provincia di Belluno.

La Camera di Commercio oltre che “casa delle imprese” è anche l’istituzione dedicata a garantire in ambito provinciale la tutela del mercato e della fede pubblica cioè del corretto e trasparente svolgersi delle transazioni commerciali a tutela delle imprese, dei consumatori e dei lavoratori. 4. Analisi del contesto

a) analisi del contesto esterno Il paragrafo offre un quadro dei principali dati strutturali della provincia di Belluno.

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- Popolazione Al 31.12.2011 risiedevano in provincia 212.984 abitanti (dato provvisorio di fonte Istat), 490 in meno dell'anno precedente (-0,2%):

tale decremento, pur contenuto, appare però in controtendenza rispetto al dato veneto (+0,4%) e nazionale (+0,3%). Sulla base di questi dati la densità media sarebbe scesa a 57,9 abitanti per kmq, in calo di un decimo di punto sul 2010. La popolazione risulta variamente distribuita sul territorio: si passa dai 248,5 abitanti per kmq del capoluogo (in leggero decremento sul 2010) e ai 207 (in aumento) di Feltre agli 8,2 (in calo) di Ospitale di Cadore, che chiude la graduatoria. Ben 18 comuni hanno meno di 1.000 abitanti, 7 non raggiungono nemmeno quota 500. Soltanto Belluno e Feltre, che sommati valgono il 27% dell'intera popolazione della provincia, superano i 20mila residenti, mentre tutti gli altri comuni, con l'esclusione di Sedico, non arrivano a 10mila.

Il saldo naturale provvisorio 2011 è ampiamente negativo (-777 unità) e superiore all’anno precedente (-768). Questa tendenza accomuna Belluno all’Italia, ma non al Veneto, regione nella quale, dal 2001, le nascite superano i decessi. A fine 2010 si contavano in provincia 180,3 persone di 65 anni e più ogni 100 giovani fino ai 14 anni, mentre lo stesso rapporto in Italia valeva 144,5 e in Veneto 139,8. Il nostro è dunque un territorio largamente “invecchiato”, nel quale sono presenti più anziani che altrove. L’evidente sproporzione tra la popolazione attiva (15-64 anni) e quella non attiva (0-14 e 65 e più) avrà riflessi di certo non trascurabili sullo sviluppo economico, oltre che sociale, della provincia di Belluno: la latitanza dei giovani, sui quali costruire il futuro, e la riduzione del peso della componente attiva sono cause strutturali del divario tra la crescita reale (misurata in termini di reddito pro-capite) e quella potenziale, poiché amplificano il gap tra la parte che produce ricchezza e quella che, avendola prodotta in passato, la consuma.

Giova ricordare che nel 1951 si contavano 238.269 residenti, diminuiti dopo 50 anni a 209.550, con la perdita di quasi 30mila unità. Dal 2001 ad oggi si sono riacquistate circa 2.800 teste. Negli ultimi anni la popolazione nazionale e quella regionale appaiono in lieve crescita, soprattutto per effetto delle migrazioni, ma anche in virtù di un tenue aumento delle nascite. Da noi queste dinamiche risultano molto più lente, tanto che il tasso di crescita1 per Belluno, stimato dall’Istat per il 2011 (-2,1 per mille abitanti) si posiziona al di sotto della media regionale (5,4) e nazionale (3,7). In particolare, il contributo della componente naturale è negativo: il -3,8 per mille per il 2011 è la sintesi di un tasso di natalità più basso (8,1 per mille) che in Veneto (9,4) e in Italia (9,1) e di un tasso di mortalità più alto (11,9 per mille) rispetto a quello regionale (9,2) e del Paese (9,7). Anche il saldo migratorio, pari all’1,7 per mille, è il più basso tra tutte le province venete (5,2 per mille è la media regionale e 4,3 quella nazionale), fatto che indica come il territorio bellunese risulti molto meno attrattivo di altri.

- La presenza degli stranieri Pur rafforzandosi nel tempo, la presenza degli stranieri nel territorio bellunese è di entità minore rispetto al riscontro relativo al

Veneto: al 31 dicembre 2010, infatti, gli stranieri censiti raggiungevano da noi le 13.731 unità, costituendo il 6,4% del totale dei residenti.

1 Di seguito si indicano alcune definizioni richiamate nel testo: Il tasso di natalità è il rapporto dei nati vivi nell’anno e l’ammontare medio della popolazione residente, moltiplicato per 1.000. Il tasso di mortalità è il rapporto tra il numero dei decessi nell’anno e l’ammontare medio della popolazione residente, moltiplicato per 1.000. Il saldo migratorio è la differenza tra il numero degli iscritti e quello dei cancellati dai registri anagrafici dei residenti. Il tasso di crescita è la somma del tasso di crescita naturale (differenza tra il tasso di natalità e quello di mortalità) e del saldo migratorio.

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Si tratta, in ogni caso, di un dato in costante crescita: basti pensare che nel 2002 gli stranieri rappresentavano appena il 2,7% dell’intera popolazione provinciale, mentre, a fine 2007, i non italiani avevano toccato le 9.212 unità.

La percentuale bellunese risulta sensibilmente al di sotto di quella regionale (10,2%, pari, in termini numerici, a 504.677 unità) e anche al 7,5% del Paese, ma supera di un’unità di punto il dato registrato nel 2007 (5,4%), a testimonianza di come il fenomeno migratorio si stia intensificando anche da noi, sia pure parzialmente rallentato dalla crisi. In particolare, la rilevanza della provincia è la più bassa in un contesto regionale che ha le sue punte di diamante in Treviso e Verona, attestatesi sull ’11,5%. I maschi stranieri al 31.12.2010 sono 6.103, ampiamente superati dalle donne, che toccano quota 7.628 unità. Anche a livello regionale, il riscontro vede, sia pur di poco, prevalere le femmine (253.563 contro 251.114 maschi), così come avviene nelle province di Verona, Vicenza e Treviso. Con riferimento alle principali fasce d’età, la popolazione straniera in età lavorativa (da 15 a 64 anni) raggiunge le 10.838 unità, mentre il segmento 0-14 raccoglie 2.503 individui e quello relativo agli ultrasessantacinquenni si ferma a 390 soggetti. Si tratta dunque di una popolazione giovane, che, con la presenza di molti figli, sembra guardare al domani.

Tra gli stranieri residenti in provincia la nazionalità marocchina è la più ricorrente (14,9% del totale2), seguono quindi la romena (11,8%), l’albanese (10,9%) e l’ucraina (9,3%). Quest’ultima è costituita per oltre l’80% da donne che svolgono la funzione di badanti dei nostri anziani. A ben guardare, ad esclusione del Marocco e della Repubblica popolare cinese (quinta nazionalità con l’8,7% delle presenze), tra i primi dodici Paesi in graduatoria ben dieci appartengono all’Est Europa, con il 57,6% dei cittadini sul totale degli stranieri e le donne in maggioranza sugli uomini, in funzione dell’elevata domanda di assistenza per i vecchi.

- La struttura economica Secondo Unioncamere-Istituto Tagliacarne, il valore aggiunto provinciale ha toccato nel 2010 i 5.848,60 milioni di euro correnti,

corrispondenti allo 0,4% del PIL nazionale e al 4,4% di quello regionale. L'anno precedente ammontava a 5.663 milioni di euro correnti. La scomposizione per settori (grafico 1) evidenzia il ruolo marginale dell’agricoltura, che pesa per un esiguo 0,9%: si tratta del valore più basso tra le sette province del Veneto, mentre in Veneto il primario raggiunge l’1,9% del Pil regionale.

L’industria manifatturiera determina il 33,3% del Pil, un riscontro che si mantiene nettamente più elevato sia rispetto al Veneto (26,1%) che al dato nazionale (18,8%).

La parte di reddito ascrivibile alle costruzioni, che nel 2005 era di poco inferiore al 10%, scende invece al 6,9%, al di sotto del Veneto (7%). Dalla sommatoria dei due indicatori esce la conferma che il peso complessivo del settore industriale provinciale (40,2) è alquanto marcato e di gran lunga al di sopra sia della media nazionale (24,9%) che di quella della regione (33,1%). Con un peso del 59,0%, è il Terzo Settore a determinare la porzione più cospicua del reddito provinciale, ma, data l ’importanza del Secondario, si tratta di una percentuale ben lontana dal 73,2% medio nazionale e dal 65,2% del Veneto.

Dalla suddivisione degli occupati per macrosettore economico emerge che a fine 2011 appena l’1,1% lavora nell’agricoltura (la più bassa percentuale del Veneto, attestato sul 3,3%), mentre il settore manifatturiero ne impiega il 40,5%, che è di gran lunga il valore più 2 I dati sulle nazionalità risalgono al 1° gennaio 2011.

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elevato in regione. Le costruzioni pesano per l’8,6%, contro una media veneta pari all’8,1%. Complessivamente il Secondario occupa il 49,1% delle forze lavoro provinciali, una percentuale altissima, superiore al 45,8% di Treviso. Conseguentemente, le persone che si dedicano ai servizi, pur essendo poco meno della metà del totale (49,7%), pesano meno, in termini percentuali, che in tutto il resto del Veneto.

Al 31.12.2011 la composizione per settore delle imprese presentava il quadro seguente: all’agricoltura faceva capo il 13,0% delle aziende attive bellunesi (contro una percentuale regionale del 17,0), all’industria in senso stretto (manifatturiera, estrattiva, di produzione e distribuzione di energia) apparteneva il 13,3% dello stock (il dato regionale era fermo al 12,9 e quello nazionale al 10,6), alle costruzioni il 18% (Veneto 16,3 e Italia 15,7).

Grafico 1 – Italia, Veneto e province: valore aggiunto per macrosettore economico (2010)

21,835,9 33,3 32,5

16,523,0 26,1

18,8

69,356,4 59,0 58,0

74,6 69,0 63,4 65,273,2

1,84,01,51,41,50,82,6 1,91,3

24,16,1

7,06,4

7,5

7,96,96,4

6,38,5

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Verona Vicenza BELLUNO Treviso Venezia Padova Rovigo VENETO ITALIA

Agricoltura Industria s.s. Costruzioni Servizi

Fonte: nostra elaborazione su dati Unioncamere-Tagliacarne

Complessivamente il Secondario annovera il 31,3% delle imprese locali, superando sia il Veneto (29.2) che l’Italia (26,3). Una

spiccata connotazione industriale caratterizza le tre regioni del Nord est, che hanno tradizioni manifatturiere fortemente radicate, e risulta assai marcata in Veneto, ma in provincia di Belluno, sia in termini di valore aggiunto, che di forza lavoro e di imprese attive, il peso del

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comparto industriale è superiore rispetto alle consorelle. Tale fatto amplifica gli effetti della congiuntura economica, sia positivi, che negativi, come nell’attuale fase di marcata crisi.

- Il Settore Primario Poggiando su numeri esigui - come l’1,1% degli occupati (dato 2011) e lo 0,9% del Pil 2010 - il settore primario non può che vantare

un peso residuale in seno all’economia provinciale, anche se occorre rimarcare il fatto che la pratica agricola svolge, anche in sinergia con il turismo, una rilevante funzione di presidio del territorio, favorevole alla sua salvaguardia e alla conservazione ambientale.

Al 31.12.2011 al Registro delle Imprese risultavano attive 1.979 imprese agricole. La forma giuridica assolutamente prevalente è da sempre l’impresa individuale (1.755 unità), 134 sono le società di persone e soltanto 11 quelle di capitale. Un piccolo motivo di consolazione e di speranza deriva dal fatto che nell'ultimo quadriennio di crisi si sono insediati sul territorio bellunese 175 nuovi agricoltori under 40, ovvero l'11% del totale veneto. I giovani bellunesi sono diventati imprenditori agricoli sfruttando i finanziamenti del Programma di Sviluppo Agricolo che assegnano sostegni economici fino a 30mila euro a chi avvia una nuova attività o subentra in un’attività gia esistente.

Il 6° Censimento generale dell’Agricoltura 2010 ha assegnato alla provincia una superficie agricola (SAU) pari a 45.946 ettari, registrando un calo del 13% rispetto al precedente Censimento del 2000. Il decremento si spiega sia con l’abbandono delle colture in ambiente montano, dove terreni e prati un tempo coltivati sono stati sostituiti dall’avanzamento dei boschi, sia in virtù dell’urbanizzazione, che ha determinato un evidente “consumo di suolo” soprattutto nei fondovalle e in Val Belluna. Le aziende censite, pari a 2.385 unità (il 2% del totale regionale), nel decennio considerato, hanno subito un tracollo (-64,5%), anche in rapporto al Veneto, dove la diminuzione è stata del 32,3%, un riscontro analogo a quello nazionale. Di conseguenza, la SAU media aziendale bellunese ha visto lievitare la propria estensione da 7,9 a 19,5 ettari, destinati quasi esclusivamente a prati e pascoli.

Il settore zootecnico risulta trainante: al censimento 2010 Belluno annoverava 1.346 aziende con allevamenti, mentre al 1° dicembre dello stesso anno si contavano 22.532 bovini (di cui 6.301 di età inferiore all’anno e 9.209 vacche da latte), 9.746 ovini, 2.896 caprini, 2.267 equini e 20.560 suini. Nel lattiero caseario c’è una grande impresa (Lattebusche) che nel 2011 ha fatturato oltre 90 milioni di euro, con unità locali anche al di fuori della provincia (Vicenza, Padova e Venezia), la cui commercializzazione avviene sul territorio nazionale - principalmente veneto - per il 40% del fatturato, ma anche europeo e internazionale (37% del fatturato 2011).

Ci sono poi poco più di una decina di latterie di piccole dimensioni e malghe (circa 50 in esercizio) che operano in alpeggio per 3 mesi all’anno.

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- Il Settore Secondario Il Secondario riveste in provincia un ruolo chiave: a fine 2011 concorreva ad occupare (edilizia compresa) il 49,1% della forza lavoro

provinciale, accorpando il 30,8% delle imprese attive. Alla fine del 2011 vi erano 1.938 sedi attive dell’industria in senso stretto e 2.742 delle costruzioni. In quella stessa data si contavano in provincia 5.531 unità locali3 (2.472 del manifatturiero e 3.059 delle costruzioni).

Al lordo delle attività dell’energia e minerarie, il manifatturiero rappresenta il cuore dell’imprenditorialità provinciale, tanto da inglobare il 13,3% del totale delle nostre imprese, mentre sia il Veneto (12,9%) che, soprattutto, l’Italia (10,6%) vantano percentuali più basse. La lunga crisi economica ha comportato un ridimensionamento numerico per molti settori, a cominciare da quello più importante e conosciuto all’estero, l’occhialeria. Da oltre un decennio le imprese meno competitive del comparto, che non hanno sviluppato produzioni di nicchia, sono state costrette ad uscire dal mercato. In questo periodo è entrato in crisi il modello produttivo dell’occhiale basato sul contoterzismo, che ha sofferto in particolare dell’affermazione sui mercati internazionali della Cina, favorita soprattutto dal bassissimo costo del lavoro che caratterizza le sue fabbriche. La Cina ha influenzato la politica di approvvigionamento e di internazionalizzazione dei gruppi industriali. Vittime del mercato globale, le circa 750 sedi bellunesi legate all’occhiale attive nel 2000 sono scese a fine 2011 a quota 361. La crisi ha accelerato il riposizionamento delle imprese bellunesi: quelle meno strutturate chiudono, ma il settore continua a mantenere la leadership mondiale, senza risentirne in termini complessivi sia nel fatturato che nell’export. Quasi per intero il territorio provinciale è interessato dal Distretto Veneto dell’Occhialeria, che insiste soprattutto in Cadore (zona a maggiore densità imprenditoriale), in Agordino, nel Longaronese, nell’Alpago e nel Feltrino, ma negli ultimi anni conta presenze significative anche nelle province di Treviso, Padova e Venezia e in alcuni comuni adiacenti in Friuli Venezia Giulia. Al suo interno le aziende industriali leader, che fanno da traino alle altre imprese del distretto, sono 5, quelle industriali medio-piccole 91, mentre le imprese artigiane toccano quota 265. Gli occupati a fine 2011 erano 11.080, in calo rispetto al momento di massimo fulgore, nel 2007, quando raggiunsero le 12.806 unità4.

Mentre è in corso, a livello regionale, una discussione sul futuro dei distretti – che da un punto di vista normativo potrebbero essere sostituiti da aggregazioni diverse come le reti d’impresa - va ricordato che la provincia fa parte del Distretto veneto del condizionamento e della refrigerazione industriale, che abbraccia anche le province di Padova, Rovigo, Vicenza. Al suo interno Belluno – che conta 7 aziende - assume il ruolo di polo della componentistica avanzata con la presenza di aziende leader a livello mondiale.

Ha base esclusivamente provinciale, infine, il Distretto delle energie rinnovabili. Oltre all’energia idroelettrica, sono fonti rinnovabili le biomasse (il legno e le sue forme, la paglia e i residui agricoli, vegetali e fanghi essiccati provenienti dalla depurazione delle acque), l’energia eolica e quella solare fotovoltaica. Per l’abbondanza dei corsi d’acqua, ma anche per i boschi, il sole e, in maniera più ridotta, il

3 L’unità locale è l’impianto situato in un dato luogo e variamente denominato (stabilimento, laboratorio, negozio, ristorante, albergo, bar, ufficio, studio professionale) in cui viene effettuata la produzione o la distribuzione di beni o la prestazione di servizi); l’unità locale principale è la sede di impresa. Un’impresa può avere in provincia solo la sede, una (o più) unità locali (e avere la sede fuori provincia), o entrambe. 4 Stime di Confindustria Dolomiti Belluno – SIPAO.

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vento, la provincia è ricca di risorse energetiche. Il loro uso può diventare attività economica, in linea con i principi dello sviluppo sostenibile e nel rispetto delle azioni programmatorie degli enti cui spetta il governo dell’acqua e del territorio, all’insegna del risparmio energetico, della tutela dell’ambiente e della riduzione dell’inquinamento.

Il Patto di sviluppo del distretto delle energie rinnovabili è stato sottoscritto da sette enti pubblici e associazioni di categoria e da 104 aziende, che operano nel settore dell’energia, occupandosi di produzione e commercializzazione della stessa, analisi e studi di settore, progettazioni di impianti e tecnologia, produzione di attrezzature tecnologiche su materie prime e infrastrutture.

Ricco di tradizione e nutrito è il novero delle imprese del legno (358 unità attive), che, unitamente al comparto della lavorazione del metallo (361), rappresenta una porzione consistente del manifatturiero provinciale.

Al 31 dicembre 2011 l’edilizia contava su 2.742 imprese (il 18% del totale), un peso superiore alla media regionale (16,3%) e nazionale (15,7%). All’interno del comparto rientrano anche tutte le attività di installazioni di impianti per l’edilizia, per cui vi è un’incidenza altissima di imprese individuali. Questa forma giuridica in provincia assomma 9.470 unità (che sono il 62,2% delle imprese bellunesi rispetto al 59,4% del Veneto e il 62,5% dell’Italia) e di queste il 21% è relativo al settore delle costruzioni (18,6% e 16,6% rispettivamente). Nel 2010, con 405 milioni di euro, l’edilizia valeva il 6,9% dell’intero Pil provinciale a prezzi correnti, a conferma dell’importanza del comparto nell’economia provinciale.

- L’Artigianato Con 848,5 milioni di euro del 2009, l’artigianato contribuiva a circa il 15% del Pil provinciale. Il dato è inferiore a quello del Veneto

(16%), ma superiore a quello nazionale (12,8%). Al termine del 2011 le imprese artigiane attive erano 5.481, il 36,0% di tutte le imprese bellunesi, ma nell’ambito del manifatturiero si arriva al 75% e tra le costruzioni addirittura all’83%. Il peso delle imprese artigiane a Belluno è più elevato rispetto alle altre province della regione (31% la media regionale) e nei confronti della media nazionale (27,5%).

Storicamente l’artigianato si è imposto nel Bellunese sia a causa della conformazione montuosa del suo territorio, che non rende agevole l’insediamento di unità produttive di grandi dimensioni, sia perché è in grado di soddisfare la domanda interna di una collettività poco numerosa e sparsa su un’ampia superficie.

In valore assoluto, il settore di gran lunga più consistente all’interno dell’artigianato bellunese è quello delle costruzioni (2.274 unità); le 323 imprese del legno rappresentano invece il 90% circa dell’intero comparto provinciale. Ci sono, quindi, 290 autotrasportatori e 269 imprese attive nella fabbricazione di prodotti in metallo. Le imprese dell’occhialeria sono 186, così suddivise: 12 attive nella galvanica, 26 nella fabbricazione di elementi ottici, 148 per la realizzazione di montature per occhiali. Gli alimentaristi, per lo più panettieri, toccano le 113 unità, 96 imprese fabbricano mobili e 304 operano nel commercio e riparazioni, mentre tutte le altre componenti hanno una consistenza numerica inferiore.

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- Il Settore Terziario Con oltre 8mila imprese in attività, che nel 2011 hanno dato lavoro a 46mila occupati (il 49,7% del totale), il Terziario si conferma il

settore economico di maggior peso all’interno della provincia. Tuttavia, pur producendo nel 2010 un reddito pari 3.449 milioni di euro (il 59% del totale provinciale), la terziarizzazione economica bellunese avanza più lentamente rispetto al Veneto.

All’interno del terziario il commercio (incluse le attività di riparazioni) è il comparto più numeroso: conta 3.589 unità, l’8,5% delle quali sono artigiane, e vale il 23,6% del totale delle imprese bellunesi. Si contano diversi punti vendita della grande distribuzione e una miriade di piccoli negozi, ubicati per lo più nelle frazioni e nei comuni di montagna. Secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico in provincia a fine 2011 si contavano 4 ipermercati (punti di vendita al dettaglio, alimentare e non alimentare, con superficie maggiore di 2.500 metri quadrati), 61 tra supermercati (superficie fino a 250 metri quadri a prevalenza alimentare) e grandi magazzini (superficie superiore a 400 mq a prevalenza non alimentare), 20 minimercati (alimentari fino a 250 mq), e 5 grandi superfici specializzate (del settore non alimentare con superficie non inferiore ai 1.500 mq). Le performances dell’intero comparto sono fortemente condizionate dalla grande distribuzione, a svantaggio dei negozi, soprattutto di quelli sprovvisti di una particolare specializzazione. La chiusura delle piccole unità rappresenta un trend costante negli ultimi anni ed è la conseguenza sia delle difficoltà nel mantenere vive le attività economiche nei centri montani scarsamente abitati (anche se, proprio per questo, svolgono un ruolo sociale fondamentale), sia per le scelte di spesa più oculate dei consumatori, il potere d’acquisto dei quali si è costantemente ridotto.

Un ruolo di indiscutibile importanza è svolto in ambito provinciale dal comparto del turismo. Le attività dei servizi di alloggio e ristorazione sono 1.809, valgono l’11,9% del totale delle imprese bellunesi, una percentuale decisamente più elevata rispetto a quelle del Veneto (6,2) e del Paese (6,6%), che si spiega però più con la capillare presenza di bar sul territorio conteggiati in questa categoria (in tutto 825, pari al 45,6% delle imprese di questo comparto) piuttosto che con la vocazione alla ricettività turistica dell’economia bellunese.

L’Amministrazione Provinciale ha censito al 31.12.2011, nei 69 comuni bellunesi, 9.132 esercizi ricettivi che dispongono di 34.080 camere, 79.449 letti e 23.016 bagni.

Le strutture alberghiere assommano a 415 e vantano 9.403 camere con 19.732 posti letto e 9.794 bagni. Gli esercizi di lusso a 5 stelle sono solo 3 per 650 letti, quelli a 4 stelle 35 per 3.694 letti, mentre la maggior parte degli alberghi (209) vanta 3 stelle e dispone di 9.806 letti. Infine, gli alberghi a 2 stelle sono 99 e quelli a una stella 54.

La parte del leone della ricettività provinciale spetta all'extralberghiero, che dispone di 8.717 esercizi, a loro volta comprensivi di 24.677 camere con 59.717 letti e 13.222 bagni. Nel settore gli esercizi di affittacamere risultano 3.722 con 17.419 letti, 26 sono i campeggi e i villaggi turistici con 12.127 letti, mentre gli agriturismi (47) offrono appena 450 letti. Le altre strutture (comprensive dei rifugi) sono infine 4.922 e di letti ne hanno 29.721, mentre poco si sa sulle seconde case e sull’indotto economico da esse generato; complessivamente, la qualità dell’offerta turistica non appare all’altezza di quella proposta dalle regioni contermini.

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In provincia trovano ospitalità ogni anno oltre 838mila persone che trascorrono 4,2 milioni di notti (dati del 2011); la durata media del soggiorno si va progressivamente riducendo (dalle 7,4 giornate del 2000 si è passati alle 5,5 attuali), anche in conseguenza della perdita di attrattività della vacanza in montagna rispetto in particolare all’ambiente marino e alle località esotiche.

La maggior parte dei flussi turistici proviene dall’Italia (il 69% degli arrivi e il 77% delle presenze5) ed anche se gli stranieri negli ultimi anni sono in sensibile aumento, restano pur sempre una componente fortemente minoritaria, non in grado di imprimere nuovi impulsi al comparto.

Per quanto concerne la tipologia di esercizi, negli alberghi confluiscono il 69,5% degli arrivi e il 47,3% delle presenze. La gran parte dei turisti si riversa nel territorio dolomitico, più strutturato, anche se non risulta privo di punti di criticità, dovuti soprattutto alla mancata o scarsa modernizzazione della proposta turistica. Mediamente, la vacanza in albergo dura 3,9 giorni, in una struttura extralberghiera quasi il doppio (7 giorni). Mentre un turista italiano si ferma 3,9 giorni negli alberghi e 8,2 negli esercizi extralberghieri), gli stranieri (che sono soprattutto tedeschi) ne trascorrono 3,6 negli alberghi e 3,9 nelle altre strutture ricettive.

La distribuzione degli arrivi e delle presenze non è omogenea nell’arco dell’anno né in tutto il territorio: le aree più frequentate sono quelle con i comprensori sciistici e le vette più rinomate a nord della provincia (ex Apt n. 1), mentre la parte meridionale risulta più svantaggiata (ex Apt n. 2), sebbene comprenda il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. E’ storia piuttosto recente la nascita di nuove iniziative che coniugano le peculiarità dell’ambiente con quelle alimentari, valorizzando a pieno le sinergie che si creano tra comparti economici (agricoltura, turismo e commercio).

La provincia è caratterizzata dal Distretto turistico delle Dolomiti Bellunesi, il cui Patto di sviluppo raccoglie 21 soggetti tra enti pubblici e associazioni di categoria e 145 aziende private con circa 1.200 addetti, allo scopo di conoscere ed indirizzare in un’azione comune sul territorio la pluralità di soggetti istituzionali che effettuano attività programmatorie e promozionali per la valorizzazione del comparto, e quelli privati che svolgono attività d’impresa nel settore, promuovono e commercializzano il prodotto turistico.

Fanno parte del Terziario non tradizionale tutte le attività dei servizi all’impresa e alla persona. Sono 1.798 le imprese dei servizi di informazione e comunicazione, delle attività finanziarie e assicurative, delle attività immobiliari, delle attività professionali, scientifiche e tecniche, del noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese, settori di recente espansione, il cui sviluppo va di pari passo con l’evoluzione e la diffusione delle tecnologie moderne, ma rispetto al Veneto e all’Italia, la loro presenza è meno marcata (11,8% in provincia, 15,8% nel Veneto e il 14,8% in Italia).

Tra le 647 imprese delle altre attività di servizi, il 90% sono artigiane: si tratta per lo più di attività delle parrucchiere ed estetiste, ad appannaggio soprattutto delle imprese femminili.

5 Gli arrivi sono il numero di ospiti che si fermano almeno una notte, le presenze conteggiano il totale delle giornate da loro trascorse in provincia.

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- Il tessuto imprenditoriale locale Nonostante uno sviluppo tumultuoso negli Anni Sessanta, connesso alla legislazione post Vajont, l’imprenditorialità è rimasta un

fenomeno meno diffuso a Belluno rispetto al Veneto e all'Italia: a fine 2011 si contavano, infatti, 71,4 imprese ogni 1.000 abitanti, contro una media regionale di 92 e una nazionale pari a 86,7. Dal 2009 tali rapporti sono leggermente calati in provincia come in Veneto e in Italia (rispettivamente 73, 95,2 e 73,8), in regione e nell’intero Paese per il decremento delle imprese contemporaneo all’aumento della popolazione, mentre la provincia risente di un calo delle imprese più che proporzionale a quello della popolazione.

Il tessuto imprenditoriale della provincia appare, quindi, meno dinamico di quello veneto e italiano, basti pensare che da noi nel 2011 sono nate 5,4 imprese ogni 100 registrate presso il Registro a inizio periodo. Questo tasso si posiziona ampiamente al di sotto sia del dato regionale (6,0%) che nazionale (6,4), mentre l'incidenza della mortalità di imprese risulta allineata con la media della regione (6,3%) e inferiore a quella del Paese (6,4%). Di conseguenza, il tasso di crescita (che misura la differenza tra quello di natalità e quello di mortalità) in provincia appare ampiamente negativo rispetto al contesto regionale, a sua volta in ritardo in raffronto con il trend nazionale stabile. Tuttavia, è opportuno precisare che il tasso di sviluppo migliora quando viene considerato al netto delle cessazioni d’ufficio, che sono cancellazioni di imprese dal Registro operato – in presenze di alcuni presupposti previsti per legge – autonomamente dagli uffici e che pertanto esulano da cause economiche e/o aziendali. Anche in questo caso, però, il dato locale(-0,3) è ampiamente inferiore a quello regionale e nazionale, entrambi positivi (+0,7 e +0,8).

Non tutte le nuove iscrizioni corrispondono a nuove imprese, dal momento che in parte danno vita a fenomeni di trasformazione, scorporo, separazione o filiazione d’impresa. Su 955 iscrizioni del 2010, solo il 50,7% sono state vere e proprie nuove imprese, ma tra le attività manifatturiere (46,3%), le attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (39,6%), le attività immobiliari (30,4%), il trasporto e magazzinaggio (26,7%) i valori sono al di sotto della media provinciale; al di sopra stanno, invece, le costruzioni (52,1%), il commercio (56,7%), le altre attività di servizi (58,5%), mentre per le attività finanziarie e assicurative siamo sul 50%.

La provincia conserva, per contro, un indice di attrazione insediativa più marcato: per 100 imprese con sede in provincia vi sono oltre 126 unità locali (che hanno anche sede fuori provincia), rispetto alle 120,9 del Veneto e alle 119,9 dell’Italia. Se da un lato ha effetti positivi sull’occupazione, questo fenomeno diventa un punto critico nei casi in cui un’impresa tiene la “testa” (e quindi la parte più qualificata della sua dotazione professionale) fuori provincia.

Negli ultimi anni le società di capitali hanno registrato una diffusione più rapida in seno al tessuto imprenditoriale bellunese, in parte favorita dall’estensione alle imprese artigiane della possibilità di istituirsi in società a responsabilità limitata. Tuttavia il peso delle società di capitali, pari, a fine 2011, al 12,1% del totale delle imprese della provincia, risulta ampiamente inferiore al 18,2% del Veneto e al 18,1% dell’Italia. Risultano per contro percentualmente più numerose le forme giuridiche meno complesse, tanto le imprese individuali (62,2% rispetto al 59,3% del Veneto), quanto le società di persone (23,3%), nettamente più diffuse che in Veneto (21%) e nel riscontro nazionale (17,6%). È interessante tuttavia notare come sia nel manifatturiero (24,6) come nel turismo (7,2), la percentuale provinciale di società di capitali sia più elevata che in Veneto (rispettivamente al 22,9 e al 3,8) e nel Paese (17,3 e 5,1).

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- Le imprese femminili, giovanili e straniere A fine 2011 le imprese femminili6 assommavano a 3.385, il 22,3% del totale provinciale; tale percentuale è appena superiore a

quella del Veneto, pari a 22,1%, ma si colloca nettamente al di sotto del riscontro nazionale (24,2%). Per numerosità prevale il settore commerciale con 993 unità, il 29% di tutte le imprese femminili, il 27,7% dell’intero comparto. Seguono le 658 unità degli alberghi e ristoranti e le 495 dell’agricoltura. Questi primi tre gruppi concentrano complessivamente il 63,4% dell’imprenditoria femminile bellunese e in ciascuno di essi la percentuale delle donne sopravanza il riscontro regionale.

La voce con il peso di donne più elevato è, con il 49,4%, quella relativa agli “Altri settori”, nel quale vengono conteggiate anche le attività legate alla cura del corpo svolte da parrucchiere, estetiste, saloni di bellezza e simili; dopo i servizi alle imprese (336) e il manifatturiero (266 unità), le attività residue restano di poco conto.

Quanto alle imprese giovanili, con 1.469 unità esse costituiscono il 9,7% delle imprese bellunesi, una percentuale leggermente più elevata di quella veneta (9,6%) ma considerevolmente inferiore a quella nazionale (11,9%). Anche in questo caso le più numerose appartengono al settore del commercio (340 aziende pari al 10% di tutte le imprese giovanili e al 9,5% di quelle del comparto), ma quasi altrettante sono quelle delle costruzioni (9,7% e 11,9% di quelle del comparto) ed un 6,5% quelle dell'agricoltura, l'unico settore nel quale la presenza dei giovani appare in provincia più marcata che in Veneto (11,1% rispetto a 4,4%).

Infine, va fatto un accenno agli imprenditori stranieri, si intendono con essi coloro che sono nati fuori dall'Italia e quindi comprende anche i figli degli emigranti bellunesi nati all’estero. Il fenomeno, annoverando 1.139 imprese pari al 7,5% del totale, è meno pregnante che in Veneto (8,1%) e in Italia (7,9%). Le più numerose sono quelle del commercio (368 unità pari al 10,9% di tutte le imprese straniere e al 10,3% di quelle del comparto), ma assai considerevole è l'apporto nelle costruzioni, con il 9% delle imprese giovanili e l'11,2% di quelle del comparto; infine 109 unità appartengono al ramo manifatturiero (3,2% del totale e 5,4% di quelle del comparto). Agricoltura, commercio, assicurazioni e credito, servizi alle imprese e altri settori sono comparti nei quali l'incidenza di giovani imprenditori per settore in provincia è superiore della media regionale.

- Il quadro istituzionale e normativo di riferimento L’attuale assetto della Camera di Commercio è stato delineato dalla legge 580/93 che ne ha ridefinito competenze ed attribuzioni e

le ha riconosciuto nel contempo piena autonomia statutaria, organizzativa e finanziaria. E’ quindi un’istituzione che si governa attraverso il Consiglio all’interno del quale sono rappresentante tutte le componenti dell’economia locale: le imprese, i consumatori e i lavoratori. Il collegamento con queste realtà è assicurato dalle associazioni di categoria che attualmente sono gli interlocutori diretti dell’ente nonché portavoce delle istanze degli attori dell’economia. L’operatività si ispira al principio di sussidiarietà, inteso come ricerca di soluzioni ottimali, non calate dall’alto ma elaborate e gestite in modo responsabile e appropriato coinvolgendo le associazioni di categoria che saranno chiamate ad intervenire con progettualità ed azioni concrete.

6 Un’impresa si dice femminile se la partecipazione delle donne supera il 50%, mediando la composizione di quote di partecipazione e cariche attribuite; la stessa definizione si applica per le imprese giovanili e straniere (non nate in Italia).

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La Camera è investita di specifiche funzioni attinenti al sistema delle imprese per le quali costituisce l’ente di riferimento con funzioni di promozione, supporto, tutela. Inquadrata dalla recente legislazione nella definizione di “ente pubblico dotato di autonomia funzionale”, rappresenta oggi uno degli strumenti fondamentali che consentono al sistema produttivo di elaborare in piena autonomia azioni di politica per le imprese e concorre con gli altri soggetti territoriali, in un’ottica di cooperazione ed integrazione allo svolgimento di funzioni di interesse generale per l’intero sistema economico.

In questo modo la Camera di Commercio assume una veste “ibrida” di ente pubblico a tutti gli effetti , ma al tempo stesso ponte sulla società reale, luogo in cui le dimensioni del pubblico e del privato si integrano in modo naturale.

In tale contesto normativo di carattere generale è peraltro utile tener conto della particolarità della Camera di Commercio di Belluno nell’ambito dell’evoluzione normativa che si prospetta per il sistema camerale italiano. Già nel D.Lgs. 25 febbraio 2010, n.23, nel confermare l’autonomia degli enti camerali, è stato introdotto l’obbligo in termini di funzioni associate per le Camere di Commercio di piccole dimensioni (meno di 40.000 imprese iscritte al Registro delle Imprese), il tutto in un’ottica di ottimizzazione delle risorse. E’ da ricordare che la Camera di Belluno ha ora circa 15.000 imprese iscritte al Registro e purtroppo l’incertezza applicativa della sopra citata norma non ha permesso di fare molto in tal senso anche se non vi è dubbio che il problema si riproporrà quanto prima. Dovere di questa amministrazione sarà quello di salvaguardare l’ente camerale collegandolo in particolare alla specificità montana del territorio e perseguendo al tempo stesso ineludibili obiettivi di razionalizzazione degli uffici e ottimizzazione dell’impiego delle risorse. Ciò con l’indispensabile collaborazione delle altre Camere e più in generale con il sistema camerale.

- Il sistema camerale e i rapporti di cooperazione con le istituzioni locali La Camera di Commercio di Belluno, in attuazione della Legge 580/93 articoli 1 e 2, ha nel tempo consolidato e potenziato il suo

ruolo di promozione e di gestione dei servizi sul territorio, attraverso accordi e partecipazioni societarie e soprattutto attraverso iniziative gestite direttamente dalla propria struttura.

Risorse legate ad iniziative comunitarie cui la Camera di Commercio ha potuto accedere grazie ad una articolata progettualità nonché risorse interne destinate a progetti innovativi per tutti i settori economici provinciali hanno permesso all’Ente di instaurate con le imprese un dialogo sempre più costruttivo in termini promozionali e di consolidare al contempo i rapporti con i soggetti, istituzionali e non, che a vario titolo operano sul territorio, diventando così interlocutore di primo livello in merito alle politiche di sviluppo economico provinciale. Particolarmente proficuo in tal senso è stato il lavoro svolto ancor più negli ultimi anni che ha visto la Camera di Belluno interlocutore privilegiato della Regione, in primis, e della Provincia in più di una iniziativa anche di rilevante impegno economico. In quest’ottica la Camera di Commercio continuerà nella sua azione propositiva di impulso a sostegno del sistema produttivo locale, attuando interventi coordinati con il territorio nella consapevolezza che soltanto mediante un’azione sinergica di tutti i soggetti sia possibile massimizzare i risultati ottenuti. In particolare nei rapporti con gli altri interlocutori verrà posta particolare cura affinchè sindacati ed associazioni siano considerati interlocutori di riferimento.

Come più volte confermato, prioritario nel determinare l’azione strategica della Camera è il rapporto con le Associazioni di categoria, da riconoscere come prime interlocutrici con cui confrontarsi al fine di cogliere i bisogni delle imprese e organizzare le relative

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risposte. Tematiche fondamentali per la crescita del sistema quali la valorizzazione del territorio, l’innovazione, l’internazionalizzazione, verranno affrontate con risorse interne nonché mediante strette collaborazioni con le altre realtà economiche specializzate nei vari settori.

La Camera vuole essere in tale contesto il punto di aggregazione di tutti i vari interessi rappresentati in Consiglio camerale, al fine di potersi confrontare, quale voce unica e autorevole del sistema delle imprese, con le altre istituzioni presenti nel territorio provinciale. La Camera di Commercio continuerà inoltre nella sua azione di impulso e sostegno al ruolo di Unioncamere Veneto quale organismo indispensabile per le politiche e le strategie di sistema e di intermediario con la Regione del Veneto. Ugualmente saranno mantenute e consolidate partnership con gli altri Enti territoriali per la gestione delle iniziative economiche a favore del territorio, soprattutto in relazione alla gestione di progetti comunitari.

L’internazionalizzazione verrà curata direttamente dalla struttura camerale anche tramite l’Unioncamere nazionale nonché attraverso Veneto Promozione srl, partecipata paritariamente dalla Regione Veneto e dall’Unioncamere Veneto.

L’attenzione per il mondo delle Piccole e Medie imprese che caratterizzano nei vari comparti la nostra economia sarà quindi sempre il centro di riflessione dell’Ente, che in questa missione potrà confrontarsi sia con le politiche nazionali - grazie ad Unioncamere - sia con le Associazioni e Fondazioni presenti sul territorio regionale e provinciale.

A tal proposito è opportuno anche ricordare la promozione locale delle PMI attuata attraverso Longarone Fiere s.r.l., realtà consolidata sul territorio che va sempre più ampliando la propria offerta a beneficio di tutti i settori economici.

Nell’ambito dell’esame dei rapporti con le istituzioni locali è doveroso un richiamo alla particolare situazione in cui versa attualmente la Provincia di Belluno, commissariata da tempo e della quale viene messa in discussione la stessa sopravvivenza. Non vi è dubbio che l’impegno della Camera sarà quello di adoperarsi per il mantenimento della Provincia di Belluno e il riconoscimento dell’art.15 dello statuto della Regione Veneto che ne riconosce la specificità in quanto provincia interamente montana. Pertanto da un confronto con i Comuni, le Comunità Montane e le Unioni Montane, i GAL e le forze politiche, la Camera dovrà avere un ruolo attivo di coordinamento tra di loro per cercare prioritariamente che la provincia di Belluno abbia una voce che ne difenda la propria specificità.

b) analisi del contesto interno - La struttura organizzativa e le risorse umane della Camera L’organizzazione dei servizi dell’ente prevede due Aree, comprendenti complessivamente 6 servizi ed un Ufficio di Staff al

Segretario Generale. Con deliberazione della Giunta camerale n.46 del 30.4.2012 è stata approvata la programmazione del fabbisogno di personale per il triennio 2012-2014 e la seguente dotazione organica:

Qualifica/categoria Posti Profilo Posti coperti al

31.12.2012 Di cui donne

Qualifica dirigenziale n.2 Dirigenza n.1 n.0 Cat.D.3 n.3 gestore integrato servizi di rete, n.3 n.2

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amministrativi e di supporto n.2 gestore integrato servizi

specialistici di studio e promozione

n.2 n.2

Cat.D.1 n.8 Gestore servizi di rete, amministrativi e di supporto

n.7 n.5

Cat.C n.26 Assistente servizi amministrativi, specialistici e di rete.

n.24 n.20

Cat.B.3 --- ------- --- Cat.B.1 n.2 agente servizi tecnico-

amministrativi n.2 n.0

Cat.A n.3 Addetto servizi ausiliari n.3 n.2 Totale n.46 n.42 n.31

COMPOSIZIONE PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO Per classi di età 2010 2011 2012 20-29 0 0 0 30-39 4 3 2 40-49 19 17 17 50-59 20 21 21 60 e oltre 0 0 2 Totale 43 41 42

COMPOSIZIONE PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO Per anzianità di servizio 2010 2011 2012

0-5 0 0 1 6-10 2 1 0 11-15 11 8 6 16-20 5 7 9 21-25 9 10 10 26-30 9 8 3 31-35 4 5 11 36-40 3 2 2 Totale 43 41 42

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COMPOSIZIONE PERSONALE PER TIPOLOGIA CONTRATTUALE 2010 2011 2012

Full time Part time Full time Part time Full time Part time

30 13 29 12 31 11

43 41 42

Distribuzione del personale all’interno delle funzioni istituzionali

Per funzioni 2010 2011 2012

Funzione A 3 3 3 Funzione B 18 17 18 Funzione C 11 10 10 Funzione D 10 10 10 Dirigente 1 1 1 Totale 43 41 42

COMPOSIZIONE DEL PERSONALE PER SESSO 2010 2011 2012

Donne Uomini Donne Uomini Donne Uomini

32 11 30 11 31 11

43 41 42

COMPOSIZIONE PERSONALE A TEMPO INDETERMINATO Per tipologia di studio 2010 2011 2012

Donne Uomini Donne Uomini Donne Uomini Scuola dell’obbligo 5 3 4 3 4 3 Diploma 19 4 19 4 19 4 Laurea 8 4 7 4 8 4

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Totale 43 41 42

Di detti posti ora ne risultano coperti n.42 dei quali n.11 a tempo parziale che complessivamente assommano ad una riduzione di n.3,20 unità.

Alla data odierna non prestano servizio unità di personale a tempo determinato.. - La struttura tecnologica a supporto dell'attività L’infrastruttura tecnologica ICT della Camera di Commercio di Belluno è complessivamente adeguata e rispondente alle più

avanzate esigenze sia dell'utenza esterna che interna. Infatti, il sistema informatico della Camera di Commercio di Belluno è basato su rete locale (LAN) che permette la distribuzione e condivisione documentale e di messaggistica tra tutte le postazioni informatiche dell’Ente. Questa LAN è collegata alla sede di Padova di InfoCamere S.c.p.A (Società consortile delle Camere di Commercio) tramite apparati forniti dalla società stessa in comodato gratuito mediante connessione CDN; mediante la struttura InfoCamere è possibile anche l’interconnessione alla rete del sistema camerate (tutte le Camere italiane e loro associazioni), nonchè alla rete pubblica internet. Tutte le postazioni sono abilitate all'accesso Internet e all'utilizzo della posta elettronica.

L’accesso ad Internet avviene utilizzando la rete privata InfoCamere mediante proxy e il nodo di interconnessione alla rete pubblica è gestito dalla società stessa, con tutte le garanzie derivanti dal rispetto di un'adeguata politica della sicurezza, che prevede l'uso di firewall, di antivirus e il divieto di installare modem sui p.c. camerali in rete. Il sistema camerale deve garantire ad InfoCamere il rispetto di precise regole tramite sottoscrizione di un documento programmatico della sicurezza; dal 2006, inoltre, la stessa Camera si è dotata di un proprio documento sulla sicurezza periodicamente aggiornato.

La Camera di Commercio di Belluno dispone attualmente di n. 2 server con S.O. windows 2003: il principale contiene gli archivi interni della CCIAA (compreso il sistema Lotus Domino utilizzato per il flusso documentale della Segreteria Generale e per altre applicazioni quali il protocollo dell’Albo Artigiani e una banca dati dell’ufficio spedizioni) mentre il secondario provvede allo scambio di informazioni e replica l'Active Directory (AD) in simultanea con il principale. In questo modo, in caso di disaster recovery, il recupero di informazioni di fondamentale importanza, relative all AD è totale.

L'utilizzo dei server aziendali permette un interscambio completo di informazioni e risorse da parte dei dipendenti camerali; ogni dipendente, autenticandosi tramite user-id e password, accede alle risorse condivise autorizzate con i profili definiti dall’amministratore.

Ogni dipendente, come già evidenziato in precedenza, è dotato di almeno un computer e una stampante nonché di una casella di posta elettronica e accesso internet. Lo scambio di informazioni nella rete locale è garantito soprattutto dall’ambiente di lavoro Lotus, mentre per l’accesso alle banche dati ufficiali dell’Ente e per altre applicazioni sviluppate dalla società Infocamere è disponibile una intranet accessibile, per motivi di sicurezza, solo da postazioni interne alla Camera.

Il collegamento da remoto alle applicazioni InfoCamere e agli applicativi della intranet locale oltre che alle risorse condivise sul server locale è possibile solo attraverso collegamenti VPN (Virtual Private Network) o dial-up, gestiti tramite apposita abilitazione e autorizzazione da InfoCamere.

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La politica dell’Ente per la gestione dell'infrastruttura ICT e delle periferiche connesse è quella di pianificare l'aggiornamento e la sostituzione ciclica sulla base di criteri di obsolescenza tecnologica e di ammortamento economico: nel corso del 2012 si è provveduto alla sostituzione di n. 19 personal computer inadeguati all’attuale utilizzo informatico e all’acquisizione di ulteriori 3 notebook per le sale convegni e le esigenze degli uffici. E’ da rilevare infatti la necessità di un continuo aggiornamento dell’hardware in dotazione degli stessi al fine di garantire il funzionamento dei sempre più complessi programmi messi a disposizione da InfoCamere per l’utenza.

- Le risorse economiche, finanziarie e patrimoniali La gestione patrimoniale e finanziaria delle Camere di Commercio è disciplinata dal regolamento emanato con il D.P.R. 2

novembre 2005, n. 254. In applicazione di tale decreto la Camera ha introdotto dall’anno 2007 il sistema di contabilità economico-patrimoniale quale unico sistema contabile, adottando nuovi schemi di bilancio e la logica di rilevazione di oneri e proventi abbandonando la contabilità finanziaria basata sul sistema giuridico degli impegni. La logica del Regolamento è quella di utilizzare esclusivamente gli strumenti ed i dati della contabilità economico-patrimoniale consentendo di correlare i profili della programmazione, della assegnazione di obiettivi – di tipo strategico e di tipo gestionale – della misurazione dei risultati raggiunti, con la misura della spesa realmente sostenuta. Questa logica di correlazione tra programmazione-obiettivi-risultati e proventi-oneri viene applicata non solo nella fase di rendicontazione a consuntivo, ma anche e soprattutto nella fase della costruzione delle previsioni.

Per impostare una previsione di oneri e proventi più corretta e veritiera possibile si è tenuto conto, oltreché del trend storico, del contesto economico e del quadro normativo al momento particolarmente incerto. I segnali in tal senso sono per un accorpamento delle Camere di Commercio al di sotto di determinate dimensioni e non vi è dubbio che la Camera di Commercio di Belluno sia tra le più piccole a livello nazionale. Al tempo stesso è da dire che negli ultimi anni l’ente ha fatto notevoli sforzi per ridurre l’incidenza delle spese per il personale e per far si che agli interventi economici siano destinati il più possibile gli introiti da diritto annuo e segreteria.

Le risorse economiche su cui la Camera di Commercio di Belluno può disporre, rappresentate dalle previsioni economiche dei proventi correnti si distinguono in: - diritto annuo corrisposto da tutte le imprese iscritte al Registro delle imprese. Le misure e le aliquote sono dettate con decreti emanati

annualmente dal Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’importo è determinato in misura fissa per ognuna delle imprese iscritte o annotate nella sezione speciale del Registro delle imprese e in relazione al fatturato realizzato da ognuna delle imprese iscritte nella sezione ordinaria del Registro delle imprese nell’anno precedente. Principi contabili precisano che la Camera di Commercio rileva il provento del diritto annuale di competenza sulla base delle riscossioni avvenute nel corso dell’esercizio ed iscrive l’importo del diritto annuale dovuto e non versato quale credito tenendo conto, per le imprese inadempienti che pagano in misura fissa, degli importi stabiliti dal decreto del Ministero dello Sviluppo Economico e, per le imprese inadempienti che sono tenute al versamento in base al fatturato del valore corrispondente all’applicazione dell’aliquota di riferimento, definita con lo stesso decreto su un fatturato pari alla media dei fatturati dichiarati dalle stesse imprese negli ultimi tre esercizi. La Camera nel prevedere quindi il provento per il 2013 si è basata su un importo incassato alla data del 30 settembre 2012 e sulla stima dell’importo dovuto in base alle imprese iscritte. Per le imprese iscritte nella sezione ordinaria che hanno omesso il versamento alla data del 30 settembre 2012 è stata iscritta la sanzione del 30%, prevista dal decreto ministeriale 27 gennaio 2005, n.

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54 per i casi di omesso versamento, e la quota di interessi moratori calcolati al tasso legale del 2,5%. L’importo viene confermato anche per i prossimi anni.

- diritti di segreteria stimati prudenzialmente costanti per tutto il periodo considerato per un importo che si aggira in euro 700.000,00; - proventi per contributi e trasferimenti derivanti da contributi nell’ambito della realizzazione di progetti del fondo perequativo camerale,

dalla partecipazione a programmi comunitari o altri progetti nelle varie linee di finanza agevolata, dalla gestione di servizi di natura commerciale sui quali sarà necessario porre una certa attenzione nel corso del periodo. Si iscrive prudenzialmente un contributo di 40.000 euro/anno per il funzionamento dell’Albo imprese artigiane da parte della Regione Veneto. Anche se la relativa convenzione è scaduta lo scorso anno sono infatti pervenute rassicurazioni sulla continuità dell’intesa. Anche per quanto attiene al Fondo perequativo per rigidità di bilancio gestito da Unioncamere nazionale si può cautelativamente contare su almeno 300.000 euro per anno. Ciò sulla base di quanto percepito negli ultimi anni nonché con riferimento alla più recente nota di Unioncamere del 3 dicembre 2012, prot.n. 22595. Si riportano gli importi di contributo percepito negli ultimi cinque anni: anno 2007 euro 549.000,00 anno 2008 euro 549.000,00 anno 2009 euro 549.000,00 anno 2010 euro 362.917,00 anno 2011 euro 320.679,85.

- proventi da gestione di beni e servizi derivanti dall’attività commerciale della Camera di Commercio e in particolare dai proventi per l’organizzazione dei corsi, dai ricavi dalla vendita dei carnets ATA, dai ricavi dall’attività dell’Ispettore Metrico e da altri ricavi dell’attività commerciale.

Gli oneri relativi alla gestione corrente sono costituiti dalle spese del personale, dalle spese di funzionamento, dagli interventi economici comprendenti l’attività promozionale dell’Ente, dagli ammortamenti ed accantonamenti.

Le spese del personale si iscrivono per un valore determinato in base al personale attualmente in effettivo servizio. Per la determinazione della retribuzione ordinaria è stato applicato il C.C.N.L. – biennio economico 2008 – 2009 sottoscritto in data 31 luglio 2009. Non viene previsto nessun aumento per rinnovi contrattuali considerando quanto disposto dalla Legge 30 luglio 2010, n. 122 la quale prevede all’art. 9 comma 1 che per gli anni 2011, 2012 e 2013 il trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti non può superare il trattamento in godimento nell’anno 2010 e considerata la prospettiva di contenimento anche per il prossimo futuro.

Le spese di funzionamento tengono necessariamente conto dei diversi vincoli che le leggi attualmente in vigore impongono all’Ente. In particolare il Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78 convertito in legge 30 luglio 2010, n. 122 in tema di spese di funzionamento dispone delle misure di contenimento delle spese per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili stabilendo l’importo massimo disponibile per tali interventi calcolato nella percentuale del 2% del valore degli immobili, e introduce una riduzione dei compensi a consulenti ed esperti, delle spese di rappresentanza, degli oneri per mezzi di trasporto, delle spese di pubblicità, delle indennità e dei rimborsi spese per missioni e delle spese per la formazione del personale dipendente. Inoltre il Decreto Legge 6.7.2012 n. 95 convertito in Legge 7.8.2012 n. 135 prevede una riduzione del 10 per cento della spesa per consumi intermedi degli enti pubblici. Tali

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decreti dispongono che le somme provenienti dai risparmi di spesa conseguiti sulla base delle suindicate spese, debbano essere versati annualmente ad apposito capitolo del bilancio dello Stato.

Nelle spese di funzionamento sono ricomprese anche le spese per gli Organi Istituzionali, per le commissioni camerali e per l’Organismo Indipendente di Valutazione. Tali oneri, pur considerando costanti il numero dei componenti e il numero delle riunioni da effettuarsi nel corso degli anni, risentono delle riduzione dei compensi, gettoni ed indennità disposti dal Decreto Legge 31 maggio 2010, n. 78 convertito in legge 30 luglio 2010, n. 122.

Tra le spese di funzionamento sono ricomprese le quote associative che rappresentano, in realtà, una forma di sostegno ad associazioni del sistema camerale, ed altri organismi che, a vario titolo e in ambiti anche molto diversi tra loro, svolgono azioni rivolte allo sviluppo economico e alla valorizzazione del territorio.

Come precisato in precedenza le spese per gli interventi economici sono fortemente vincolate da utili degli esercizi precedenti, dalla corresponsione del contributo del Fondo Perequativo per rigidità di bilancio, dai rimborsi della Regione Veneto per il funzionamento dell’Albo imprese artigiane e dalla partecipazione a programmi comunitari. In questa sede si prevede una realizzazione di interventi che si aggirano sui 950.000 euro.

Gli ammortamenti sono stimati in linea con le variazioni previste per i relativi beni materiali e immateriali, sono calcolati secondo i consueti criteri in considerazione del previsto utilizzo dei beni patrimoniali. Tra gli accantonamenti si prevede la quota per svalutazione crediti. L’impostazione del bilancio economico colloca tra i ricavi il diritto annuale dovuto per l’anno di competenza, ovvero il ricavo lordo che l’Ente camerale vanta nei confronti degli operatori economici. Si procede poi a stimare un accantonamento per rischi su crediti effettuato applicando al valore complessivo dei crediti presunti del diritto, delle sanzioni e degli interessi moratori la percentuale media di diritto non riscosso con riferimento agli ultimi due ruoli emessi.

In conclusione si considerano pressoché costanti negli anni le risorse di cui la Camera di Commercio dispone e una costante spesa del personale per effetto del blocco dei rinnovi contrattuali e dell’impossibilità di nuove assunzioni. Le spese di funzionamento tendenzialmente crescenti per il mantenimento della funzionalità e del decoro dell’Ente, considerate le ordinarie variazioni di prezzi e tariffe e l’aumento delle aliquote Iva, devono però tener conto anche di tutte le limitazioni che dispongono le leggi di contenimento vigenti (Legge 31 maggio 2010, n. 78 convertito in legge 30 luglio 2010, n. 122 e Decreto Legge 6.7.2012 n. 95 convertito in Legge 7.8.2012 n. 135).

Per quanto riguarda la gestione finanziaria si prevede un saldo positivo rappresentato dagli interessi attivi che maturano nel conto corrente di Tesoreria e dagli interessi passivi su mutui. Si ricorda che nel 2005 l’Ente ha provveduto ad estinguere il mutuo contratto con l’Istituto di Credito Fondiario delle Venezie di Verona nel 1991 e rinegoziato nel 1996 per l’importo di euro 709.834,13 e ha assunto un nuovo mutuo di Euro 720.000,00 per la durata di 15 anni con l’UniCredit Banca d’Impresa Spa. Ha assunto inoltre un ulteriore mutuo chirografario di Euro 550.000,00 con la UniCredit Banca Spa della durata di 15 anni per la ristrutturazione dell’impianto termico della sede camerale.

I fattori che influiscono sul risultato della gestione finanziaria sono: - l’andamento del tasso di interesse applicato sui mutui concessi in quanto è un tasso variabile pari all’Euribor a 6 mesi, rilevato due

giorni lavorativi antecedenti la data di decorrenza di ciascun semestre e maggiorato di uno spread dello 0,50 e 0,60 per cento.

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- gli interessi attivi che maturano sulle giacenze del conto corrente di tesoreria sulle quali viene applicato un interesse annuo determinato sulla base dell’Euribor a tre mesi (base 360) riferito alla media del mese precedente + 0,51. Sul fronte della gestione straordinaria, riferibile a costi e ricavi che avranno manifestazione numeraria in anni successivi a quelli

della competenza economica, sono stati prudenzialmente considerati esclusivamente quelli riferibili alla gestione dei ruoli per diritto annuale, in quanto stimabili con attendibile approssimazione.

Le rettifiche di valore di attività finanziarie sono stimate costanti ed in linea con il trend storico. - Il piano degli investimenti Il piano degli investimenti si compone degli investimenti in immobilizzazioni finanziarie e materiali (lavori straordinari sugli immobili

e acquisti di attrezzature e mobili). Per il periodo 2013-2015 non è possibile prevedere attualmente stanziamenti straordinari per investimenti finanziari o immobiliari,

né per lavori straordinari su immobili di grossa entità. Le uniche previsioni che attualmente si possono formulare sono relative ad un generico stanziamento per far fronte a piccoli lavori

straordinari su immobili, sostituzione di arredi e attrezzature obsolete.

- Stato Patrimoniale previsto al 31.12.2012 La situazione finanziaria della Camera di Commercio è rappresentata per la maggior parte da crediti e debiti a breve termine.

I crediti a lungo termine sono rappresentati: - da un finanziamento infruttifero concesso per Euro 106.582,69 nel 2004 a Unioncamere Veneto Servizi s.c.r.l. finalizzata all’acquisizione e gestione di un immobile sede dell’Unione Regionale delle Camere di Commercio del Veneto e del Centro Estero. Tale prestito viene rimborsato alla Camera in 15 anni; - da anticipazioni di indennità di fine rapporto (previste dall’art. 85 del regolamento tipo delle Camere di Commercio approvato con D.I. 12/07/82 e successive modificazioni) erogate ad alcuni dipendenti per le quali è prevista la restituzione del capitale in una unica soluzione e il pagamento mensile della quota di interessi. Il saggio di interesse annuo che il personale camerale è tenuto a corrispondere è attualmente fissato nella misura dell’1,5% semplice.

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ALL. A - PREVENTIVO 2013 AGGIORNATO (previsto dall' articolo 12 - comma 1)

Pre - Consuntivo al 31/12/2012

Preventivo anno corrente

ORGANI ISTITUZIONALI

E SEGRETERIA

GENERALE (A)

SERVIZI DI SUPPORTO (B)

ANAGRAFE E SERVIZI DI

REGOLAZIONE DEL MERCATO

(C)

STUDIO,FORMAZIONE,INFORMA

ZIONE e PROMOZ. ECON.

(D)

TOTALE (A+B+C+D)

GESTIONE CORRENTE A) Proventi correnti 1) Diritto Annuale 3.185.900,00 3.158.800,00 3.158.800,00 3.158.800,00 2) Diritti di Segreteria 684.389,06 691.500,00 620.200,00 71.300,00 691.500,00 3) Contributi trasferimenti e altre entrate 713.913,22 569.694,76 364.976,80 15.655,76 189.062,20 569.694,76 4) Proventi da gestione di beni e servizi 46.712,76 73.325,00 13.250,00 400,00 21.423,00 38.252,00 73.325,00 5) Variazione delle rimanenze -2.443,86 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Totale proventi correnti (A) 4.628.471,18 4.493.319,76 13.250,00 3.524.176,80 657.278,76 298.614,20 4.493.319,76 B) Oneri Correnti 6) Personale -1.586.312,79 -1.632.635,87 -249.142,23 -663.755,51 -373.877,57 -345.860,56 -1.632.635,87 7) Funzionamento -1.232.678,76 -1.268.923,50 -433.522,28 -427.838,09 -249.874,56 -157.688,57 -1.268.923,50 8) Interventi economici -1.286.218,23 -1.227.603,00 -1.000,00 -103.981,00 -1.122.622,00 -1.227.603,00 9) Ammortamenti e accantonamenti -528.526,26 -521.150,00 -12.614,29 -416.379,82 -53.152,04 -39.003,85 -521.150,00 Totale Oneri Correnti (B) -4.633.736,04 -4.650.312,37 -696.278,80 -1.507.973,42 -780.885,18 -1.665.174,98 -4.650.312,37 Risultato della gestione corrente (A-B) -5.264,86 -156.992,61 -683.028,80 2.016.203,38 -123.606,42 -1.366.560,78 -156.992,61 C) GESTIONE FINANZIARIA 10) Proventi finanziari 44.115,40 50.810,00 6.596,92 21.106,73 12.337,03 10.769,32 50.810,00 11) Oneri finanziari -14.238,18 -12.000,00 -1.000,00 -5.342,86 -3.085,71 -2.571,43 -12.000,00 Risultato gestione finanziaria 29.877,22 38.810,00 5.596,92 15.763,87 9.251,32 8.197,89 38.810,00 D) GESTIONE STRAORDINARIA 12) Proventi straordinari 320.973,91 23.100,00 833,33 17.452,38 2.671,43 2.142,86 23.100,00 13) Oneri straordinari -115.945,15 -19.000,00 -833,33 -13.452,38 -2.571,43 -2.142,86 -19.000,00 Risultato gestione straordinaria 205.028,76 4.100,00 0,00 4.000,00 100,00 0,00 4.100,00 E) RETTIFICHE DI VALORE ATTI VITA' FINANZIARIA

14) Rivalutazioni attivo patrimoniale 0,00 15) Svalutazioni attivo patrimoniale 0,00 Differenza rettifiche attività finanziaria 0,00 Disavanzo/Avanzo economico esercizio (A-B +/-C +/-D +/-E) 229.641,12 -114.082,61 -677.431,88 2.035.967,25 -114.255,10 -1.358.362,88 -114.082,61

PIANO DEGLI INVESTIMENTI Totale Immobilizz. Immateriali 0,00 7.158,00 6.000,00 1.158,00 7.158,00

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Totale Immobilizzaz. Materiali 54.128,40 83.629,30 71.614,30 4.215,00 7.800,00 83.629,30 Totale Immob. Finanziarie 0,00 TOTALE IMMOBILIZZAZIONI 54.128,40 90.787,30 77.614,30 5.373,00 7.800,00 90.787,30

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5. Gli strumenti di programmazione e controllo ed il controllo della performance dell’amministrazione I temi legati alla necessità di impostare la gestione camerale sulla base di una corretta programmazione e della costruzione di

conseguenti strumenti di controllo, sono al centro della attenzione della Camera ormai da diversi anni. Sotto il profilo normativo, in attuazione del DPR 254/2005, da tempo la Camera ha adottato un modello basato sulla stretta

correlazione tra l’utilizzo delle risorse e la definizione ed il conseguente monitoraggio di obiettivi e risultati, sia di tipo strategico, sia di natura operativa a diversi livelli.

In sostanza la Camera adotta un modello di programmazione di tipo verticale, che prende le mosse dalle indicazioni politiche e dalla conseguente definizione di obiettivi strategici da parte del Consiglio Camerale, che prosegue con la definizione delle politiche di bilancio e l’approvazione del preventivo economico, sempre da parte del Consiglio camerale e che prosegue ancora con l’assegnazione di autonomia di spesa e di gestione del Budget direzionale alla Dirigenza, da parte della Giunta camerale, che quindi assegna specifici obiettivi ai Dirigenti, assieme ad indicatori ed a parametri di rilevazione della performance ed infine approva un piano di attività ufficio per ufficio, contenente specifici obiettivi di miglioramento, indicatori di risultato e valori standard attesi.

Più In dettaglio gli strumenti di programmazione e controllo già in essere al 31 dicembre 2012 ed utilizzati anche per il 2013, sono i seguenti:

la previsione di una relazione programmatica pluriennale, all’inizio del mandato del Consiglio camerale, che individua gli obiettivi strategici pluriennali

la previsione di una relazione previsionale e programmatica annuale che aggiorna gli obiettivi strategici ed individua il raccordo tra gli stessi e le risorse disponibili

la costruzione di un preventivo economico che imposta la gestione di bilancio in coerenza con gli obiettivi assegnati, misurando tra l’altro la spesa che realmente e concretamente si intende sostenere nell’esercizio di riferimento ed al tempo stesso ripartendola tra le principali funzioni istituzionali di competenza della Camera

la costruzione e l’assegnazione alla gestione autonoma del Segretario Generale e, per il suo tramite, degli altri Dirigenti, di un Budget direzionale coerente con le attività e gli obiettivi assegnati a ciascuna area dirigenziale e la conseguente previsione di indicatori per la misurazione concreta ed oggettiva del raggiungimento degli obiettivi dirigenziali

la redazione di un piano della performance annuale e triennale contenente obiettivi ed indicatori per la misurazione della performance organizzativa dell’Ente, monitorato con regolarità in corso d’anno ed a consuntivo dall’Organismo indipendente di valutazione

la presenza di sistemi di controllo sul raggiungimento di specifici obiettivi assegnati ai Dirigenti, anche attraverso indicatori che consentono misurazioni oggettive, curato dall’Organismo indipendente di valutazione che opera al servizio della Giunta camerale per la valutazione del Segretario Generale e di quest’ultimo per la valutazione degli altri dirigenti, se presenti

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la presenza di un sistema di controllo di gestione che monitora permanentemente in corso d’anno ed a consuntivo l’utilizzo delle risorse assegnate alla responsabilità dei Dirigenti, anche attraverso un controllo che correla l’andamento della spesa all’andamento delle principali attività e progetti

la presenza di strumenti di valutazione di tutto il personale, differenziati per le diverse qualifiche, che combinano elementi legati alle capacità ed all’impegno profuso con elementi legati al raggiungimento di obiettivi specifici

periodiche indagini di customer satisfaction che consentono di rilevare la valutazione degli stakeholder e programmare eventuali azioni correttive. Dall’insieme degli strumenti di programmazione e controllo adottati discendono azioni volte alla rilevazione della performance

complessiva dell’Amministrazione, della performance dei Dirigenti e delle performance di tutti gli uffici e servizi camerali. Di seguito sono presentati in concreto gli obiettivi ai diversi livelli, gli indicatori di risultato e i parametri attesi di valutazione che

consentiranno nel 2012 di monitorare la performance organizzativa dell’Ente, le performance della dirigenza, le performance del personale e la coerenza con le scelte di bilancio.

- L’Albero della Performance

La Camera di Commercio di Belluno, in linea con le previsioni normative e con le indicazioni fornite dalla CIVIT, propone per la prima volta la descrizione delle proprie politiche di azione mediante la rappresentazione chiamata “Albero della Performance”.

L’Albero della Performance si presenta come una mappa logica in grado di rappresentare, anche graficamente, i legami: Mission ragione d’essere e ambito in cui la Camera di Commercio di Belluno opera in termini di politiche e di azioni

perseguite Vision definizione dello scenario a medio e lungo termine da realizzare, attraverso obiettivi strategici, obiettivi operativi ed

azioni facendo leva sui tratti distintivi dell’Ente e del Sistema Camerale nel suo complesso Aree Strategiche aree di intervento che riguardano l’insieme di attività, di servizi o di politiche che rappresentano la traduzione in

programmi della mission che la Camera si è data. L’individuazione delle aree strategiche deriva da un’analisi congiunta dei fattori interni e dei fattori di contesto esterno. Rispetto alle aree strategiche sono definiti gli obiettivi strategici, da conseguire attraverso adeguate risorse e piani d’azione.

Obiettivi Strategici descrizione di un traguardo che l’organizzazione si prefigge di raggiungere per eseguire con successo le proprie aree strategiche.

Obiettivi Operativi - Piani Attività

dettaglio delle azioni necessarie all’implementazione dei programmi strategici e delle relative modalità (risorse umane, risorse economiche, interventi, ecc).

Obiettivi affidati al personale

dirigenziale

descrizione degli obiettivi di particolare rilievo che vengono affidati ai dirigenti per orientare la loro azione verso il raggiungimento della performance dell’Ente.

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PROMOZIONE ECONOMICA E SVILUPPO DEL SISTEMA DELLE

IMPRESE E DELL’ECONOMIA

LOCALE

PROMOZIONE

SISTEMA ECONOMICO

SERVIZI ALLE

IMPRESE

EFFICIENZA E

QUALITÀ DELL’ENTE

Favorire la competitività delle imprese esistenti e

supportare l’avvio di nuova imprenditorialità nel territorio montano

Facilitazione dell’accesso ai

finanziamenti e al credito da parte

delle imprese

Promuovere l’alta cultura e la

formazione del capitale umano

Mantenimento degli standard di

eccellenza nella evasione delle

pratiche e della qualità del lavoro

Perseguimento di obiettivi di

semplificazione nei procedimenti

amministrativi e loro

smaterializzazione

Mantenimento della

funzionalità dell’edificio camerale, dell’archivio di

deposito e delle loro pertinenze

Attuazione del D.Lgs. 150/2009 in tema di ottimizzazione della

produttività del lavoro pubblico e di efficienza e

trasparenza della pubblica amministrazione

Favorire e supportare i processi di

internazionalizzazione delle PMI

Ambiente e territorio montano come risorsa per il turismo e per le

imprese

Favorire l’innovazione e lo sviluppo di energie

rinnovabili

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6. Obiettivi strategici e misurazione della performance organizzativa

Gli obiettivi strategici che l’attuale amministrazione camerale ha posto per il proprio mandato sono stati delineati con il Programma pluriennale 2013-2017 e la Relazione previsionale e programmatica 2013, approvati con deliberazione consiliare n.2 dell’11 febbraio 2013.

Sulla base di quanto indicato in tali documenti programmatori gli obiettivi strategici sono di seguito elencati, assieme ad una sintetica descrizione delle principali azioni che ne consentiranno il conseguimento:

Favorire la competitività delle imprese esistenti e supportare l’avvio di nuova imprenditorialità nel territorio montano - azioni integrate territoriali per favorire l’imprenditorialità e l’occupazione di giovani e donne, in sintonia con la programmazione comunitaria 2014 – 2020; - favorire le forme di rete e aggregazioni di impresa nel rispetto delle esigenze del sistema montano; - incentivare il miglioramento e l’efficienza di impresa; - favorire la parità di genere nel rispetto delle politiche comunitarie per l’equilibrio vita lavorativa/vita privata incentivi a bando per nuovi investimenti per il consolidamento o la creazione di impresa; - azioni di consulenza a sportello per finanziamenti e procedure di avvio nuova imprenditorialità; - formazione e consulenza nell’ambito di progetti regionali, camerali, locali per imprese femminili e giovanili; - partecipazione a Fondi comunitari 2014-2020 con partnership locali e regionali per progetti di sviluppo del territorio montano; - azioni di sensibilizzazione sul territorio in collaborazione con categorie, enti e Comitato per l’imprenditoria femminile. Facilitazione dell’accesso ai finanziamenti e al credito da parte delle imprese - investire nella creazione di impresa con il conferimento di risorse ai fondi rischi confidi; - sostenere azioni per l’elaborazione dei piani finanziari d’impresa - azioni di informazione sui finanziamenti comunitari , nazionali regionali e locali; - azioni a bando per conferimento capitale a fondi rischi Confidi; - consulenze alle PMI sulla redazione di piani finanziari. Favorire e supportare i processi di internazionalizzazione delle PMI - consolidare i rapporti con sistema camerale, regione ed associazioni di categoria per una ottimizzazione nella gestione dei processi di internazionalizzazione delle PMI; - supportare le imprese nella organizzazione e gestione di nuovi modelli commerciali; - favorire una evoluzione del sistema delle PMI verso assetti più compatibili con i nuovi scenari competitivi servizi di consulenza alle PMI per accesso a nuovi mercati; - azioni a bando per incentivare la penetrazione di nuovi mercati attraverso la partecipazione a missioni e/o fiere di settore; - partecipazioni ad eventi di incoming in collaborazione con il sistema camerale e regionale;

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- azioni di formazione in materia fiscale, doganale, contrattuale. Ambiente e territorio montano come risorsa per il turismo e per le imprese promuovere iniziative comuni a livello territoriale per una programmazione di sviluppo della montagna sostenibile unitaria e coordinata in sintonia con gli obiettivi di “Europa 2020” - tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse; - sviluppare attività di impresa per il presidio del territorio montano in settori emergenti come nuove forme di turismo sostenibile, servizi innovativi anche collegati all’invecchiamento, eco innovazione, creatività e cultura; - investire sulla diversificazione delle economie locali, proteggendo e sviluppando il patrimonio agroalimentare culturale e paesaggistico Partecipazione ad eventi nazionali e internazionali per la valorizzazione dei prodotti locali ed incentivazione del truismo; - sviluppo e promozione degli itinerari tematici che rendono riconoscibile la montagna bellunese; - organizzazione di eventi sul territorio per favorire l’incoming e la promozione turistica; - Azioni a bando per le PMI per miglioramento strutture ricettive e ristorazione; - interventi sulla qualità e sulla certificazione dell’ospitalità; - partecipazione ad azioni intercamerali con Fondo di perequazione per armonizzazione delle funzioni in ambito turistico a livello nazionale; -promozione di analisi e ricerche sul territorio montano e sul suo presidio Favorire l’innovazione e lo sviluppo di energie rinnovabili migliorare l’accesso e la qualità di utilizzo delle tecnologie di informazione e comunicazione; - promuovere azioni di innovazione e diversificazione aziendali; - promuovere sistemi di trasporto sostenibili e a bassa emissione; - promuovere una cultura imprenditoriale sempre più attenta nella gestione dei rifiuti; - interventi nell’ambito della Green economy - incentivare le nuove idee, la loro tutela brevettuale, il loro sfruttamento commerciale azioni a bando per consulenze alle imprese per il trasferimento tecnologico e l’innovazione; -incentivi a bando per promuovere l’efficienza energetica e l’uso delle energie rinnovabili; -formazione in materia di riduzione, riciclaggio, trattamento e recupero dei rifiuti; -azioni di sistema con partner camerali e locali sulla Green economy Promuovere l’alta cultura e la formazione del capitale umano supportare l’intervento della Fondazione per l’Università e l’alta cultura della provincia di Belluno per lo sviluppo del territorio; - sostenere gli interventi socio culturali organizzati localmente nell’ottica di opportunità economico/turistica per il territorio; - favorire interventi formativi per la riqualificazione del personale interno ed esterno dell’ente

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finanziamenti -organizzazione/contributi per corsi indirizzati al personale delle PMI; -organizzazione/corsi per il personale camerale; -concessione patrocini e piccoli contributi; -condivisione di percorsi che portino il capoluogo e l’intero territorio provinciale ad essere luogo di richiamo riconosciuto per la qualità dell’offerta culturale

Mantenimento degli standard di eccellenza nella evasione delle pratiche e della qualità del lavoro svolgimento delle funzioni assegnate alla Camera per disposizione di legge; esse dovranno essere svolte al meglio per garantire la massima efficienza nell’interesse primo del sistema economico provinciale; l’obiettivo della Camera dovrà essere quello di mantenere l’alto livello qualitativo che da sempre contraddistingue il lavoro degli uffici, ciò nella consapevolezza di essere al servizio delle imprese. Perseguimento di obiettivi di semplificazione nei procedimenti amministrativi e loro smaterializzazione Dovranno essere messe in atto tutte le misure possibili atte a produrre una semplificazione nei procedimenti amministrativi; prioritaria attenzione dovrà essere data alle novità normative in tema di smaterializzazione, ricorrendo il più possibile a tecnologie informatiche. Mantenimento della funzionalità dell’edificio camerale, dell’archivio di deposito e delle loro pertinenze Nella consapevolezza che la sede camerale è in un edificio storico del centro di Belluno e che nell’amministrazione vi è la volontà di mantenere questa sede, si dovrà curare la manutenzione dell’immobile garantendone la piena funzionalità in considerazione del lavoro degli uffici e ai servizi offerti alle imprese.

Attuazione del D.Lgs. 150/2009 in tema di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza della pubblica amministrazione A partire dalle disposizioni recate dal D.Lgs.150/2009 si rende necessario procedere ad un ulteriore adattamento alle disposizioni recate dal suddetto decreto relativamente al Ciclo di gestione della performance. Particolarmente innovativo appare il supporto che sarà fornito all’Organismo Indipendente di Valutazione per quanto riguarda la relazione sul funzionamento complessivo del sistema di valutazione, trasparenza e integrità dei controlli interni, che rappresenta, nella forma proposta dal Unioncamere, un nuovo adempimento per l’Organismo camerale. Particolare impegno andrà dedicato all’attuazione delle disposizioni – in continua evoluzione - in tema di trasparenza e di anticorruzione.

La misurazione della performance organizzativa si basa sulla verifica puntuale degli specifici obiettivi operativi individuati all’interno delle diverse aree di lavoro della Camera e ciascuno correlato ad almeno uno degli obiettivi strategici sopra elencati e, come detto, definiti dagli Amministratori.

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In particolare si adotterà un criterio, condiviso con l’OIV, che consenta sia la verifica di tipo analitico del grado di raggiungimento dei singoli obiettivi operativi (presentati nelle pagine successive del presente documento) sia la verifica di tipo sintetico volta a misurare il grado di raggiungimento dei 10 obiettivi strategici indicati nelle pagine precedenti.

Come noto, infatti, la misurazione della performance organizzativa è finalizzata a valutazioni di sintesi della coerenza tra l’azione

della Camera e le scelte politico – strategiche degli amministratori. Pertanto in questa sede si è adottato un percorso coerente con le indicazioni della Civit e basato sui seguenti punti di forza:

chiara definizione degli obiettivi rigorosa presenza di indicatori di misurazione dell’output e dell’outcome rilevazione effettiva, sia in corso d’anno che a consuntivo del grado di conseguimento intermedio e finale di ciascun obiettivo,

attraverso la indicazione di valori target attesi per ciascuno di essi.

La misurazione della performance organizzativa complessiva è quindi basata su un modello in funzione del quale ogni obiettivo operativo è raccordato ad un obiettivo strategico e concorre quindi al raggiungimento del risultato proprio di quell’obiettivo.

In sintesi, mentre la costruzione degli obiettivi si è ottenuta attraverso un percorso “top – down”, cioè un percorso a cascata che partendo dalle linee strategiche generali si è poi tradotto in obiettivi strategici e successivamente operativi, la costruzione del sistema di monitoraggio e misurazione della performance organizzativa si ottiene con un modello “bottom – up“ cioè con un modello che - misurando analiticamente la realizzazione dei singoli obiettivi operativi ed assegnando a ciascuno di essi un peso rispetto all’obiettivo strategico di riferimento - consente la misurazione complessiva del risultato dell’Ente camerale.

A ciascun obiettivo strategico è stato quindi assegnato un peso percentuale rispetto al contributo di ciascuno al risultato

complessivo della Camera.

Di seguito sono indicati gli obiettivi strategici ed i relativi pesi di ciascuno di essi ai fini della misurazione della performance organizzativa complessiva.

La misurazione della performance organizzativa in sintesi: il peso percentuale di ciascun obiettivo strategico rispetto al risultato totale.

Favorire la competitività delle imprese esistenti e supportare l’avvio di nuova imprenditorialità nel territorio montano

PESO 15%

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Facilitazione dell’accesso ai finanziamenti e al credito da parte delle imprese PESO 5%

Favorire e supportare i processi di internazionalizzazione delle PMI

PESO 10% Ambiente e territorio montano come risorsa per il turismo e per le imprese

PESO 15% Favorire l’innovazione e lo sviluppo di energie rinnovabili

PESO 5% Promuovere l’alta cultura e la formazione del capitale umano

PESO 5%

Mantenimento degli standard di eccellenza nella evasione delle pratiche e della qualità del lavoro PESO 15%

Perseguimento di obiettivi di semplificazione nei procedimenti amministrativi e loro smaterializzazione

PESO 10 % Mantenimento della funzionalità dell’edificio camerale, dell’archivio di deposito e delle loro pertinenze

PESO 10%

Attuazione del D.Lgs. 150/2009 in tema di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza della pubblica amministrazione

PESO 10%

La misurazione del grado di raggiungimento di ciascun obiettivo strategico si ottiene attraverso la attribuzione a ciascuno degli obiettivi operativi legati al proprio obiettivo strategico di specifici indicatori e valori target attesi, come illustrato nelle successive sezioni del presente piano della performance.

Dalla definizione di obiettivi strategici e del peso di ciascuno di essi rispetto alla performance organizzativa, discende quindi la impostazione del piano operativo triennale; il metodo adottato nella costruzione del dettagliato piano operativo triennale delle performance di seguito presentato è il seguente:

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muovendo, come detto, dagli obiettivi strategici, la Camera di Commercio di Belluno ha definito per il triennio 2013-2015, un percorso in cui per ogni obiettivo strategico vengono attribuiti a livello di ufficio o di servizio, obiettivi operativi, indicatori e valori target attesi. Per ciascun obiettivo prefissato viene inoltre definito un indicatore del risultato idoneo a sintetizzare la misura della sua realizzazione nonché una più dettagliata descrizione dell’attività che l’ufficio o il servizio deve perseguire nell’ambito di una scansione temporale distribuita sul triennio;

in corso d’anno saranno verificate, con il supporto dell’organo di valutazione, lo stato di avanzamento di attività e progetti e la percentuale di realizzazione degli obiettivi definiti;

a fine esercizio, sempre con il supporto dell’organo di valutazione, saranno valutati i risultati concretamente conseguiti e verificato il raggiungimento del valore atteso, rappresentativo del risultato positivo.

Di seguito è presentato il piano triennale della performance con la descrizione di dettaglio – quindi – dello specifico obiettivo

operativo, con correlato indicatore e valore target atteso, sia per il 2013 che per i due anni successivi (2014 e 2015), Ogni obiettivo operativo viene anche descritto, in termini di principali risultati attesi ed attività da compiere per conseguirlo, e viene anche raccordato all’obiettivo strategico di riferimento, così da consentirne una sua utilizzazione anche rispetto alla misurazione della performance organizzativa della Camera di Commercio di Belluno.

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PIANO OPERATIVO TRIENNALE 2013-2015

SERVIZIO N.1 – Ufficio di Staff – Segreteria della Presidenza – URP – Comunicazione – Organi istituzionali e Affari Generali, Segreteria, Personale, Organizzazione, Archivio, Protocollo – Uffici URP Affari Generali e Personale-Organizzazione OBIETTIVO STRATEGICO

OBIETTIVO OPERATIVO INDICATORI VALORE TARGET

DESCRIZIONE ATTIVITA’ E SEQUENZA TEMPORALE TRIENNALE

Attuazione del D.Lgs.150/2009 in tema di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza della pubblica amministrazione

Pieno adeguamento e coerenza temporale con le scelte adottate dal sistema camerale alle disposizioni del D.Lgs.150/2009 e adozione azioni di miglioramento in coerenza con indicazioni CIVIT ed Unioncamere 1° anno modello a regime - da valutare il funzionamento complessivo del sistema di valutazione, trasparenza e integrità dei controlli interni 2° anno – adozione interventi correttivi e monitoraggio sistema 3° anno – ulteriore perfezionamento del Ciclo di gestione della performance e valutazione coerenza delle varie componenti Il D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150 ha introdotto l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di garantire la “trasparenza” in ogni fase del ciclo di gestione delle performance e il principale modo di attuazione della disciplina della trasparenza è la pubblicazione sul sito istituzionale della Camera

Redazione Piano della Performance; stesura della prima Relazione sulla Performance; formalizzazione dell’integrazione del sistema di misurazione e valutazione della performance. Aggiornamento puntuale e costante albo on line Aggiornamento sezioni sito web dell’ente come indicato

2013 n.1 piano n.1 relazione 2014 n.1 piano n.1 relazione n.1 relazione funzionamento 2015 n.1 piano n.1 relazione 2013 nuova versione sezioni “Infoteca”, “URP” e “La Camera”

In coerenza con quanto previsto dal D.Lgs.150/2009 e ai provvedimenti adottati dal 2010, si ritiene necessario procedere ad un ulteriore adattamento alle disposizioni recate dal suddetto decreto relativamente al Ciclo di gestione della performance. Dovrà essere adottato il Piano della Performance 2013-2015, predisporre la relazione sulla performance 2012 per la successiva validazione; fornire attività di supporto all’O.I.V per quanto riguarda la relazione sul funzionamento complessivo del sistema di valutazione, trasparenza e integrità dei controlli interni, che rappresenta, nella forma proposta dal Unioncamere, un nuovo adempimento per l’Organismo camerale. Nel 2013 dovrebbe consolidarsi il Ciclo di gestione della performance con il completamento e gli ulteriori aggiustamenti necessari di tutti i passaggi previsti. In particolare dovrà essere raggiunto un buon livello di pianificazione strategica cui segue l’accurata programmazione e controllo,andranno poi integrate altre componenti quali da rendicontazione e trasparenza. Proseguirà l’attività di controllo di gestione cercando di affinarne la rilevazione per far emergere ulteriormente gli aspetti qualitativi al fine di renderlo ancor più rispondente alle indicazioni legislative. Le azioni che si prevede di realizzare nel triennio 2013-2015 in relazione a quanto sopra riguardano in sintesi: Selezione/aggiornamento dei dati da pubblicare sul sito istituzionale dell’ente, relativamente: -alla sezione “albo on line” per quanto riguarda provvedimenti degli organi camerali e dirigenziali tenendo conto della normativa vigente in materia di trasparenza, delle disposizioni in materia di dati personali e dei regolamenti camerali in vigore; -alle sezioni “La Camera”, “Infoteca” e “URP” in merito a dati

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Perseguimento di obiettivi di semplificazione nei procedimenti

di una serie di dati e notizie allo scopo di favorire un rapporto diretto tra l’ente e il cittadino. La pubblicazione on line dei dati consente a tutti i cittadini un’effettiva conoscenza dell’azione delle pubbliche amministrazioni, con il fine di sollecitare e agevolare modalità di partecipazione e coinvolgimento della collettività.

In merito al Programma triennale per la trasparenza e l’integrità e relativo stato di attuazione (articolo 11, comma 8, lettera a), del d. lg. n. 150 del 2009) l’ufficio non ha provveduto a fare aggiornamenti nel corso del 2012 in quanto si attende l’entrata in vigore delle disposizioni regolamentari relative alle normativa cd anticorruzione e cd trasparenza di cui all’art.18 del D.L. 83/2012; Azioni periodiche di coinvolgimento degli stakeholder (incontri diretti, somministrazione questionari, conferenze stampa, incontri periodici con rappresentanti organismi locali, ecc.); sostituire/implementare il software di gestione delle presenze.

Aggiornamento annuale programma triennale per la trasparenza e l’integrità Realizzazione della Giornata della trasparenza annuale Sostituzione/implementazione software

2013 Nuovo programma approvato dalla Giunta entro luglio 2014/2015 aggiornamento n.1 giornata/anno 2014 Acquisizione nuovo

informativi già inseriti (regolamenti della Camera, carta dei servizi, indirizzi vari organismi in provincia...) -alla sezione “Trasparenza, valutazione e merito” relativamente a: - Piano e Relazione sulla performance da aggiornare

annualmente (articolo 11, comma 8, lettera b), del d.lgs. n. 150 del 2009);

- dati informativi relativi alla composizione dei nuovi organi camerali e curricula nuovo presidente dell’ente e componenti nuova Giunta

- dati informativi aggiornati relativi al personale, in particolare i curricula e retribuzioni dei dirigenti, i curricula dei titolari di posizioni organizzative (articolo 11, comma 8, lettera f), del d. lg. n. 150 del 2009);

- dati relativi a incarichi e consulenze attribuiti dall’ente nel corso degli esercizi;

- dati aggiornati sulla gestione economico-finanziaria dei servizi pubblici: i contratti integrativi stipulati, i dati concernenti consorzi, enti e società di cui l’ente fa parte, con indicazione, in caso di società, della relativa quota di partecipazione;

- dati aggiornati su sovvenzioni, contributi, crediti, sussidi e benefici di natura economica: albo dei beneficiari di provvidenze di natura economica (articoli 1 e 2 del D.P.R. n. 118 del 2000);

- “Amministrazione aperta” che, a partire dal 1° gennaio 2013, è interessata della pubblicazione dei dati di cui all’art.18 del D.L. 83/2012 ( in corso di definizione per la pubblicazione del decreto di riordino in materia)

Anni 2013-2015: Parallelamente a quanto sopra l’Ufficio Personale Organizzazione si attiverà per sostituire/implementare il software di gestione delle presenze con la funzionalità web in

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amministrativi e loro smaterializzazione

Predisposizione elenco triennale per assunzioni a tempo determinato

Approvazione elenco

software 2013 n.1 elenco

modo tale da consentire ai colleghi di poter visionare la propria situazione oraria ed inserire alcuni giustificativi. Essendo venuto a scadere il precedente elenco triennale per assunzioni a tempo determinato di cat.C si rende necessario procedere ad una nuova selezione finalizzata alla costituzione dell’elenco al quale attingere in caso di necessità per effettuare le suddette assunzioni.

SERVIZIO N.1 - Affari Generali, Segreteria, Personale, Organizzazione, Archivio, Protocollo – Ufficio Automazione dei servizi OBIETTIVO STRATEGICO

OBIETTIVO OPERATIVO INDICATORI VALORE TARGET

DESCRIZIONE ATTIVITA’ E SEQUENZA TEMPORALE TRIENNALE

Perseguimento di obiettivi di semplificazione nei procedimenti amministrativi e loro smaterializzazione

Dematerializzazione del lavoro d’ufficio e risparmio nelle spese per i sistemi informatici. Incremento utilizzo sistemi informatici per la diffusione di informazioni all’interno dell’ente Contenimento spesa per attrezzature hardware con priorità di acquisto limitatamente alla sostituzione di attrezzatura obsoleta o non funzionante. Valutazione utilizzo condiviso di attrezzatura

Adozione strumenti informatici per riduzione utilizzo supporto cartaceo Contenimento spesa per acquisto di nuovo hardware e riduzione dell’utilizzo del supporto cartaceo

2013/14/15 adozione di n.1 strumento/anno 2013/14/15 spese acquisto hardware non superiori alla media del biennio precedente

Proseguimento dell’attività finalizzata alla dematerializzazione del lavoro d’ufficio e contenimento risorse mediante utilizzo di sistemi alternativi. Contenimento spesa per attrezzature hardware con priorità di acquisto limitatamente alla sostituzione di attrezzatura obsoleta o non funzionante. Valutazione utilizzo condiviso di attrezzatura Aggiornamento DPS per variazioni attrezzature e/o eventuali modifiche alle politiche di sicurezza adottate. Adeguamenti previsti da CAD e normativa su PA digitale, con particolare riferimento all’adozione di piattaforme software aperte e open source. Il responsabile dell’Ufficio collaborerà con l’Ufficio Archivio e protocollo nell’ambito delle attività connesse all’incremento dell’utilizzo della modalità telematica di invio della documentazione e con l’Ufficio di Staff – Affari Generali per quanto attiene sito web e “amministrazione aperta”

SERVIZIO N.1 - Affari Generali, Segreteria, Personale, Organizzazione, Archivio, Protocollo – Ufficio Archivio, Protocollo

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OBIETTIVO STRATEGICO

OBIETTIVO OPERATIVO INDICATORI VALORE TARGET

DESCRIZIONE ATTIVITA’ E SEQUENZA TEMPORALE TRIENNALE

Perseguimento di obiettivi di semplificazione nei procedimenti amministrativi e loro smaterializzazione Mantenimento degli standard di eccellenza nella evasione delle pratiche e della qualità del lavoro

Garantire maggiore fruibilità patrimonio documentale dell’ente; sua valorizzazione e migliore conservazione Prosecuzione archiviazione pratiche Albo Imprese Artigiane e libri sociali ditte cessate del Registro Imprese Avvio incremento attività connessa alla modalità telematica di fruizione della documentazione da parte degli uffici anche mediante l’utilizzo della casella di posta certificata con conseguente contenimento delle spese di spedizione e riduzione del consumo di carta

Integrazione strumenti di corredo mediante aggiornamento del nuovo inventario sulla base del titolario e prosecuzione restauro fascicoli archivio storico A.I.A.: numero di pratiche archiviate. Libri sociali ditte cessate Ulteriore incremento dell’uso della PEC Pieno utilizzo del nuovo software per la protocollazione Aggiornamento manuale protocollo informatico

Integrazione inventario 2013/2014/2015 n.50/anno 2012/13/14 n.400 pratiche/anno n.20/anno 2013/14/15 20% incremento pec rispetto anno precedente 2014/2015 Utilizzo nuovo software Predisposizione manuale

Prosecuzione dell’attività avviata nel 2012 rivolta all’archivio di via del Candel; è stato creato un inventario approfondito e dettagliato dell’archivio di deposito appena ripristinato (lo strumento di corredo va comunque tenuto sempre aggiornato in considerazione del fatto che l’archivio è continuamente movimentato con nuovi inserimenti). E’ prevista la continuazione del restauro dei fascicoli dell’archivio storico degli anni 1943 – 1963. L’archivio storico relativo agli anni 1943 – 1963, conservato in via del Candel, è dotato di contenitori molto vecchi e danneggiati. La proposta è quella di sostituire per intero i circa 400 fascicoli che lo compongono, con delle nuove cartelline, sul cui dorso riportare quanti più dati possibili sul materiale in esse contenuto. Continua il lavoro di inserimento pratiche nell’archivio dell’Albo Imprese Artigiane, che richiede anche la creazione di nuovi fascicoli e “l’allargamento” degli spazi a disposizione per le pratiche più antiche. Inoltre proseguirà l’archiviazione dei libri sociali delle ditte cessate. Alla fine del 2013 dovrebbe essere rilasciata dalla società InfoCamere una nuova versione del programma utilizzato per la protocollazione documentale. Il nuovo strumento dovrebbe essere in grado di consentire la gestione informatica dei fascicoli e relativi documenti in osservanza delle regole tecniche vigenti che prevedono l’incentivazione all’utilizzo delle reti informatiche nell’azione amministrativa. Ciò significherà un ulteriore incremento del numero dei documenti informatici che entreranno nelle Pubbliche Amministrazioni, che dovranno essere in grado di gestire ed archiviare questo tipo di atti. Sarà inoltre necessario rivedere il manuale del protocollo informatico.

Servizio n.2 - Regolazione del mercato OBIETTIVO STRATEGICO

OBIETTIVO OPERATIVO INDICATORI VALORE TARGET

DESCRIZIONE ATTIVITA’ E SEQUENZA TEMPORALE TRIENNALE

Mantenimento degli standard di

Garantire le prestazioni in essere e mantenere gli standard medi

Mantenimento degli attuali standard di

5 gg/anno

MARCHI-BREVETTI In tale ambito risulta prioritario assicurare presenza di personale

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eccellenza nella evasione delle pratiche e della qualità del lavoro Promuovere l’alta cultura e la formazione del capitale umano Mantenimento degli standard di eccellenza nella evasione delle pratiche e della qualità del lavoro

nazionali Potenziare conoscenze e competenze interne, fornire alle aziende percorsi formativi, realizzare seminari e workshop sul territorio Applicazione della disciplina in materia di mediazione civile e commerciale di cui al D.Lgs. 28/2010, anche alla luce della recente sentenza che abolisce il tentativo obbligatorio di conciliazione. Rafforzamento delle attività di vigilanza e controllo del mercato a tutela del consumatore dando corso alle attività previste dai progetti elaborati a livello nazionale Garantire il regolare svolgimento delle attività relative alle ex

evasione dei procedimenti di deposito di marchi e brevetti Ore di formazione per competenze interne, percorsi formativi aziendali, seminari e workshop Rispetto dei tempi e dei contenuti previsti dal D.Lgs. 28/2010 in coerenza con le indicazioni del sistema camerale Effettuazione dei controlli a campione che saranno previsti da eventuali progetti nazionali, oltre a tutti quelli che si renderanno necessari su richiesta Azzeramento dell’arretrato e

Anno 2013 66 ore forma-zione interna 42 ore forma-zione aziendale 30 ore seminari e workshop 30 giorni medi gestione domanda Almeno 2 controlli all’anno 30 giorni/pratica

competente in grado di fornire le richieste attività di consulenza, ricevimento pratiche, inoltro telematico e cartaceo delle medesime al ministero, interfaccia con i mandatari e gestione delle procedure di rilascio di attestati. Si darà corso al progetto per la tutela della proprietà industriale, riguardante i servizi di supporto alle innovazioni delle imprese finalizzati all’informazione e alla sensibilizzazione sui temi della proprietà industriale. Tale iniziativa rivolta alle imprese e a professionisti interessati, ha lo scopo di promuovere la cultura brevettuale mettendoli a conoscenza delle opportunità offerte alle aziende in merito. Il Progetto, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, prevede la formazione su singole problematiche e interveti in azienda. MEDIAZIONE – ARBITRATO Si continua ad assicurare la corretta e tempestiva gestione delle procedure, l’organizzazione dei corsi di aggiornamento e le assistenze che la legge pone in capo ai mediatori iscritti nell’elenco, nonché l’adozione del sistema gestionale. TUTELA DEL CONSUMATORE Le attività di verifica della qualità e sicurezza dei beni si collocano nel compito istituzionale della Camera di tutela del consumatore e di stimolo ad una sana competitività tra le imprese. Il rafforzamento delle attività di vigilanza e controllo del mercato a tutela del consumatore è obiettivo primario anche a livello nazionale, posto come priorità nelle attività svolte dai servizi di regolazione del mercato delle diverse Camere di Commercio anche con riguardo all’ufficio metrico. EX COMPETENZE UPICA Il rafforzamento delle attività di controllo comporta una parallela

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competenze Upica, nell’intento di smaltire l’arretrato eventualmente presente ed assicurare l’assolvimento delle pratiche in tempi adeguati Intensificazione dell’attività di vigilanza e sorveglianza sul mercato, nel rispetto dei criteri che stabiliti dalla normativa vigente Adeguamento del Regolamento recante la disciplina per il riconoscimento dell’idoneità dei laboratori all’esecuzione della verificazione periodica degli strumenti di misura alle modifiche introdotte dal legislatore in materia di autorizzazioni amministrative.

svolgimento delle attività nei tempi adeguati Effettuazione di controlli e so- pralluoghi di vigilanza e sorve-glianza che si renderanno necessari, anche su richiesta Redazione del nuovo Regolamento recante la disciplina per il riconoscimento dell’idoneità dei laboratori all’esecuzione della verificazione periodica degli strumenti di misura

Almeno 5 all’anno Anno 2013 Redazione del nuovo regolamento

intensificazione delle attività ad esso conseguenti, come gli adempimenti relativi alle attività di sequestro, dissequestro, sanzioni, ordinanze ingiunzione o di archiviazione, di confisca e la possibile partecipazione a sopralluoghi. A ciò si aggiunge l’attività (di molto aumentata nel corso dell’ultimo periodo) conseguente alla vigilanza effettuata da organi accertatori diversi, dai quali pervengono verbali cui va dato il seguito di legge UFFICIO METRICO La direttiva M.I.D. 2004/22/CE (recepita con il Dlgs 22/2007) da un lato e il ricordato rafforzamento delle attività di vigilanza e controllo dall’altro, stanno realizzando una significativa trasformazione degli uffici metrici in organi la cui attività prevalente e qualificante è il controllo dei dispositivi e dei sistemi di misurazione impiegati nelle transazioni commerciali, nel più ampio ambito delle funzioni istituzionali di tutela della pubblica fede. L’Ufficio è e sarà dunque impegnato in un significativo lavoro mirante a ridefinire l’organizzazione e le procedure necessarie a portare a regime un organico e capillare sistema di controlli, attività in cui è prioritario l’aspetto della corretta dotazione strumentale. UFFICIO METRICO Nel quadro generale della semplificazione amministrativa, il legislatore ha introdotto l’istituto della S.C.I.A. ed abrogato, con la L. 27/2012, le norme che prevedono autorizzazioni amministrative per l’avvio di un’attività economica. Il rinnovato contesto normativo impone un ripensamento dell’organizzazione dell’Ufficio, in modo da adeguare le procedure e le attività svolte: in particolare i nuovi principi normativi che disciplinano l’avvio delle attività imprenditoriali dovranno essere recepiti nel Regolamento recante la disciplina per il riconoscimento dell’idoneità dei laboratori all’esecuzione della verificazione periodica degli strumenti di misura, adottato con deliberazione del Consiglio Camerale n. 106 del 28.10.2005.

Servizio n. 3 - Area Amministrativo Contabile – Ufficio Ragioneria e contabilità OBIETTIVO STRATEGICO

OBIETTIVO OPERATIVO INDICATORI VALORE TARGET

DESCRIZIONE ATTIVITA’ E SEQUENZA TEMPORALE TRIENNALE

Perseguimento L’ufficio intende adottare le nuove Nel triennio 2013-2015 si programmano le sotto elencate attività

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di obiettivi di semplificazione nei procedimenti amministrativi e loro smaterializzazione Attuazione del D.Lgs. 150/2009 in tema di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza della pubblica amministrazione

funzionalità ed implementazioni del programma di contabilità le quali permetteranno di dare sempre miglior applicazione al regolamento di contabilità e ai principi contabili.

Obiettivi 2013/2015 RICOGNIZIONE BENI IN INVENTARIO Consentire l’esatta attribuzione dei beni ai singoli centri di costo e conseguente imputazione a bilancio MODELLI PA04 A FINI PREVIDENZIALI E PENSIONISTICI Aggiornamento degli archivi nel sistema “Pensioni S7” e consegna ai colleghi che hanno fatto e/o faranno richiesta della documentazione necessaria (modello PA04) al fine della verifica dei requisiti per un possibile accesso al pensionamento e o alla determinazione finale di ricongiunzioni e/o riscatti dei periodi contributivi.

Consistenza beni inseriti nei centri di costo Consistenza registrazione di scritture e variazioni contabili Esposizione nella nota integrativa allegata al Consuntivo 2013 N. di modelli PA04 completati

2014/2015 Inserimento 100% beni nella nota integrativa 2013/2014/2015 aggiornamento n.4 posizioni/anno

da svolgere, compatibilmente con il personale a disposizione e subordinatamente alla predisposizione di quanto necessario da parte della società d’informatica Infocamere scpa: 1. In collaborazione con l’Ufficio Provveditorato e solo

successivamente alla ricognizione dell’inventario camerale svolto dal medesimo ufficio, verranno assegnati ai beni inseriti nel libro inventario i centri di costo previsti nel budget direzionale e di rispettiva appartenenza con conseguente impatto sulle categorie fiscali, sulle quote di ammortamento e sul patrimonio. Necessiteranno scritture e variazioni contabili con debita esposizione nella nota integrativa allegata al Consuntivo degli esercizi di rispettiva competenza 2013, 2014. Attribuzione dei centri di costo ai beni di inventario e determinazione delle conseguenti quote di ammortamento da iscrivere nel bilancio consuntivo 2013 (quote che saranno determinate e registrate nei primi mesi del 2014). Esposizione nella nota integrativa allegata al Consuntivo 2013 (attività da svolgere nei primi mesi del 2014).

2. A seguito della riforma delle pensioni Monti-Fornero che ha introdotto nuovi requisiti di accesso e modalità di aggiornamento delle prestazioni pensionistiche e sistemi di calcolo, molti colleghi richiedono all’ufficio di avere a disposizione la documentazione necessaria ai fini di una puntuale valutazione previdenziale. L’ufficio intende quindi aggiornare il più possibile i propri archivi nel sistema “Pensioni S7” e fornire ai colleghi che hanno fatto e/o faranno richiesta la documentazione necessaria (modello PA04) al fine di poter verificare i requisiti per un possibile pensionamento.

3. Le norme vigenti impongono all’Ente di adottare nuovi sistemi organizzativi al fine di un sempre maggior contenimento della spesa pubblica. A tal fine, a seguito della comunicazione da parte della società Infocamere scpa della possibilità di inviare le certificazioni ai fini fiscali a tutti gli operatori economici e/o fornitori tramite una casella di posta elettronica certificata o non certificata, l’ufficio intende aggiornare le anagrafiche dell’archivio fornitori inserendo la casella di posta elettronica per poter poi inviare le certificazioni relative alle ritenute operate nel 2012 tramite questo canale e riducendo così il costo della stampa e il costo dell’invio cartaceo tramite posta. Caricamento indirizzi di posta elettronica nelle anagrafiche degli operatori economici e dei fornitori in Oracle. Invio delle

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INVIO CERTIFICAZIONI FISCALI MEZZO MAIL aggiornamento anagrafiche dell’archivio fornitori inserendo la casella di posta elettronica al fine di inviare le certificazioni relative alle ritenute operate tramite questo canale e riducendo così il costo della stampa e il costo dell’invio cartaceo tramite posta. Invio mezzo posta certificata o non certificata delle certificazioni fiscali con conseguente risparmio legato all’invio cartaceo delle stesse

N.indirizzi mail caricati - N. di certificazioni inviate (attività da svolgersi nel 2014)

2013 caricamento 100% nominativi 2014/2015 Invio 100% via mail

certificazioni fiscali con mezzo elettronico (entro il 28.02.2014) 4. Adozione, con il Provveditorato, del nuovo sistema di gestione

delle fatture tramite utilizzo della nuova piattaforma denominata XACC, necessario per l’inserimento di dati temporali inerenti i documenti di acquisto, per la parte relativa a doverose modifiche ancora in itinere da parte della soc. Infocamere scpa, finalizzate alla corretta gestione della “data condizioni” e dell’integrazione della stessa con il SW “Oracle Application”;

5. l’ufficio parteciperà con l’uff. Provveditorato all’attivazione della gestione dei visti di conformità mediante l’utilizzo del sistema Xac e, compatibilmente con la gestione documentale in forma elettronica, potrà comprendere in una unica fase tutta la gestione della documentazione contabile dal suo arrivo al protocollo all’emissione del mandato di pagamento.

Servizio n. 3 - Area Amministrativo Contabile – Ufficio Provveditorato OBIETTIVO STRATEGICO

OBIETTIVO OPERATIVO INDICATORI VALORE TARGET

DESCRIZIONE ATTIVITA’ E SEQUENZA TEMPORALE TRIENNALE

Mantenimento della funzionalità dell’edificio camerale, dell’archivio di deposito e delle loro pertinenze Perseguimento di obiettivi di semplificazione nei procedimenti amministrativi e loro smaterializzazio

Realizzazione interventi per il miglioramento e mantenimento dell’immobile: 1) interventi all’impianto elevatore della sede camerale; 2) tinteggiature di alcuni uffici camerali, vani scale, corridoi e spazi comuni; 3) interventi di manutenzione al tetto, alla guaina impermeabile del terrazzo di copertura, alle scossaline, alle grondaie e scoli pluviali (intervento da avviare solo in caso di necessità) Completamento ricognizione beni inventario camerale

n.opere realizzate n.etichette stampate n. atti predisposti

2013/14/15 Realizzazione di almeno n. 1 intervento all’anno 2013 realizzazione 100%

Nel triennio 2013-2015 si possono programmare le sotto elencate attività da svolgere, compatibilmente con le disponibilità stesse di Bilancio e subordinatamente all’acquisizione delle prescritte autorizzazioni da parte di organismi autorevoli e predisposizione di quanto necessario da parte della società d’informatica Infocamere scpa. 1) interventi all’impianto elevatore della sede camerale; 2) tinteggiature di alcuni uffici camerali, vani scale, corridoi e spazi comuni; 3) interventi di manutenzione al tetto, alla guaina impermeabile del terrazzo di copertura, alle scossaline, alle grondaie e scoli pluviali che sempre più spesso dimostrano la loro vetustà attraverso infiltrazioni d’acqua (intervento da avviare solo in caso di necessità); Completamento delle operazioni di ricognizione dei beni d’inventario camerale ai sensi art.39 comma 12 del D.P.R. n.254/2005 mediante utilizzo di lettore laser di codici a barre. Il SW, opportunamente richiesto a tale scopo, è stato rilasciato da Infocamere scpa nel corso del 2011 ed in data 01.12.2011 si è dato avvio alla formazione del personale.

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ne

Acquisizione di beni e servizi: per l’affidamento dei servizi manutenzione impianto telefonico; noleggio ed assistenza tecnica fotocopiatori; vigilanza e custodia della sede camerale e dell’archivio di deposito; assistenza al RUP; per l’affido del servizio posta easy scadenza luglio 2013; per l’affido servizio manutenzione bollatrici; manutenzione e assistenza tecnica apparecchiature diverse stamperia e apparecchiature fax; telefonia mobile e servizio telefonia fissa; per l’affidamento del servizio di stampa “Rassegna Economica”; mensa mediante buoni pasto; R.S.P.P. di cui al D.Lgs. n.81/2008; fornitura di carburanti per autotrazione mediante Fuel card; servizi assicurativi della Camera di Commercio; manutenzione ed assistenza tecnica delle stampanti.

n. servizi acquisiti

2013 n.5 2014 n.5 2015 n.5

Avvio ed espletamento di idonee procedure di gara per: Stante le recenti disposizioni normative in materia di acquisti di beni e di servizi, si prevede di dare avvio ad idonee procedure, previa verifica dell’esistenza di convenzioni Consip attive o di iniziative analoghe sul MEPA: - per l’affidamento del servizio manutenzione impianto telefonico in scadenza al 31.12.2012, prorogato fino al 31.03.2013 - per l’affidamento del servizio di noleggio ed assistenza tecnica fotocopiatori in scadenza al 31.12.2012, prorogato fino al 31.03.2013 - per l’affidamento del servizio di vigilanza e custodia della sede camerale e dell’archivio di deposito cartaceo di Via del Candel n. 59, avente scadenza al 28.02.2013, prorogato fino al 02.04.2013 - per l’affido del servizio di assistenza al RUP in scadenza al 30.04.2013 - per l’affido del servizio posta easy scadenza luglio 2013 - per l’affido servizio manutenzione bollatrici marca Great periodo 2013/2016 - per l’affido servizio di manutenzione e assistenza tecnica apparecchiature diverse stamperia e apparecchiature fax, periodo da 36 a 38 mesi con avvio dal 2013 - per l’affido servizio telefonia mobile scadenza marzo 2014 e servizio telefonia fissa scadenza settembre 2014 con possibile proroga di un anno - per l’affidamento del servizio di stampa “Rassegna Economica” in scadenza ad aprile 2014 - per l’affidamento del servizio di mensa mediante buoni pasto, in adesione a convenzione Consip attiva, scadenza prevista a settembre 2014 - per l’affidamento del servizio di R.S.P.P. di cui al D.Lgs. n.81/2008, in scadenza al 31.12.2014 - per servizio pluriennale di fornitura di carburanti per autotrazione mediante Fuel card, in adesione a convenzione Consip, scadenza prevista al 20.12.2015; - per l’affidamento dei servizi assicurativi della Camera di Commercio, in scadenza al 31.12.2015; - per l’affidamento dei servizi di manutenzione ed assistenza tecnica delle stampanti, in scadenza al 31.12.2015;

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Mantenimento in efficienza dei servizi svolti dal personale ausiliario

Mantenimento livello di attività standard attuali

2013/14/15 n.ore presidio, n.copie, km percorsi non superiori anno precedente

Mantenimento in efficienza dei servizi svolti dal personale ausiliario che riguardano: - le attività di portierato e di prima rispondenza all’utenza - le attività tecniche di stamperia e copisteria - la conduzione del veicolo camerale a disposizione degli organi istituzionali e direzionali per missioni e trasferte, nonché, su disposizione del Segretario Generale, a servizio di funzionari camerali per espletamento compiti d’ufficio; - attività interne di preparazione delle sale riunioni e, all’occorrenza, attività di facchinaggio e ausiliarie.

Servizio n. 4 - Statistica Prezzi Protesti Studi Biblioteca OBIETTIVO STRATEGICO

OBIETTIVO OPERATIVO INDICATORI VALORE TARGET

DESCRIZIONE ATTIVITA’ E SEQUENZA TEMPORALE TRIENNALE

Favorire la competitività delle imprese esistenti e supportare l’avvio di nuova imprenditorialità nel territorio montano

Obiettivi triennali del servizio statistica e studi 2013-2015: - pubblicazione volume di analisi sulla realtà socio-economica provinciale.

- mantenimento degli attuali livelli di evasione delle pratiche i protesti, la statistica, i prezzi e la biblioteca

- mantenimento ed eventuale rafforzamento dell’attività di diffusione dell’informazione economico – statistica

- proseguimento dell’attività di catalogazione dei volumi della biblioteca camerale

- approfondimento delle voci del listino mensile dei prodotti tipici

Piano attività 2013: - dati strutturali e congiunturali dell’economia della provincia – aggiornamenti e approfondimento degli attuali “indicatori economici” con affiancamento ai dati statistici della forma attuale di un breve commento e/o grafico per

numero di aggiornamenti

uscite su internet, almeno 20, di cui 5 con l’approfondimento di commento e/o grafico

Obiettivi triennali del servizio statistica e studi 2013-2015: - pubblicazione di almeno un volume di analisi sulla realtà socio-economica provinciale.

- mantenimento degli attuali livelli di evasione delle pratiche per quanto attiene i protesti, la statistica, i prezzi e la biblioteca

- mantenimento ed eventuale rafforzamento dell’attività di diffusione dell’informazione economico – statistica attraverso report e analisi pubblicati in internet

- proseguimento dell’attività di catalogazione dei volumi della biblioteca camerale

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argomento. catalogazione informatica volumi biblioteca

numero di volumi catalogati

almeno 200 °

Servizio n.1 - Registro Imprese - Anagrafe OBIETTIVO STRATEGICO

OBIETTIVO OPERATIVO INDICATORI VALORE TARGET

DESCRIZIONE ATTIVITA’ E SEQUENZA TEMPORALE TRIENNALE

Mantenimento degli standard di eccellenza nella evasione delle pratiche e della qualità del lavoro

Mantenimento di standard qualitativi quanto più possibile prossimi a quelli riscontrati nel 2011 e nel 2012, tenuta presente la diminuzione del personale in forza presso il Servizio, e delle novità normative già introdotte e di eventuale prossima adozione con impatto sull’attività del Servizio medesimo. Recupero del diritto annuale dovuto e non versato per le annualità proseguenti e la connessa applicazione delle sanzioni amministrative tributarie previste. Gestione delle problematiche collegate al ruolo emesso nel rispetto dei principi di efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa e assicurando la migliore soddisfazione delle imprese-utenti.

Parametri relativi ai tempi di evasione delle pratiche Registro Imprese e REA, valutati congiuntamente al carico di lavoro aggiuntivo quanto più possibile prossimi a quelli già riscontrati nel 2011 e nel 2012. Emissione del ruolo anno dopo anno (2010 – 2011 - 2012) dell’annualità considerata

2013/2014/2015 % di evasione pratiche entro 5 gg mediamente superiore alla media annua nazionale 2013 emissione ruolo 2010 2014 emissione ruolo 2011 2015 emissione ruolo 2012

In relazione alle novità normative già adottate (ad esempio il SUAP, le nuove procedure per agenti e mediatori e l’obbligo di iscrizione della PEC) ed a quelle di prossima emanazione, che impatteranno nei prossimi anni sulle attività del Servizio Anagrafe, sarà necessaria una condivisione dei contenuti ed una nuova distribuzione delle competenze che consenta di mantenere standard qualitativi quanto più possibile prossimi a quelli riscontrati nell’ultimo biennio. Ufficio diritto annuo contenzioso Nel triennio 2013 – 2015 l’Ufficio Diritto Annuo – Contenzioso sarà impegnato nella prosecuzione dell’attività di recupero del diritto annuale dovuto e non versato e della applicazione delle sanzioni amministrative tributarie previste, in conformità alle disposizioni di cui al D.M. 54/2005 e alla normativa vigente in materia. Attraverso l’emissione del ruolo la Camera di Commercio provvederà alla riscossione coattiva dei diritti annuali non pagati e alla irrogazione delle sanzioni stabilite per i casi di violazioni nel pagamento del diritto annuale. L’Ufficio Diritto Annuo – Contenzioso dovrà provvedere pertanto alla gestione efficiente ed efficace di tutte le problematiche connesse con l’irrogazione delle sanzioni amministrative in materia di diritto annuale; particolare importanza assume al

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2013 D. Lgs 59/2010 e D.M. 26/10/2012: aggiornamento della posizione ed iscrizione delle persone fisiche al REA per l’attività di agente di commercio e mediatore: gestione flusso straordinario di pratiche. Obbligo di iscrizione di un indirizzo PEC per le imprese individuali entro il 30 giugno 2013: gestione flusso straordinario pratiche.

2013 Numero di pratiche di aggiornamento/iscrizione al REA relative ad agenti e mediatori istruite ed evase (circa 800). Numero di pratiche di iscrizione PEC trattate (circa 9.000).

2013 n° 800 pratiche n° 9000 pratiche

riguardo lo svolgimento dell’attività di controllo e verifica svolta prima della effettiva irrogazione delle sanzioni, che si concretizza nell’individuazione e nella conseguente correzione degli eventuali errori, anomalie e criticità proprie delle singole posizioni. 2013 Entro il 12 maggio 2013 le imprese esercenti l’attività di mediazione o di agenzia di commercio saranno tenute a presentare apposita pratica telematica per confermare la permanenza dei requisiti previsti per l’esercizio delle relative attività; entro il medesimo termine le persone fisiche in possesso dei requisiti per esercitare le succitate attività ma non operanti, sono tenute ad inviare telematicamente domanda di iscrizione al REA. Si tratta di adempimenti di particolare complessità, e farraginosità, a causa della normativa non chiara né univoca, e della molteplicità di situazioni soggettive dovute alla stratificazione delle norme succedutesi nel tempo. L’ufficio Registro Imprese, che già da inizio anno riceve molti contatti per richieste di chiarimenti circa la corretta modalità da seguire per effettuare gli adempimenti, dovrà continuare a fornire informazioni e supporto agli utenti, dovrà istruire ed evadere le pratiche nel minor tempo e con il minore disagio possibile per gli utenti, e dovrà far fronte al picco di domande che si prevede perverranno nel periodo più prossimo alla scadenza cercando di mantenere tempi più possibile in linea con le medie riscontrate per le altre pratiche. Il D.L. 179/2012 conv. in L.221/2012 prevede che tutte le imprese individuali di nuova iscrizione debbano dichiarare nella domanda di iscrizione al Registro Imprese un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC); la medesima Legge prevede che tale obbligo si estenda a tutte le imprese individuali iscritte prima della sua entrata in vigore (20 ottobre 2012), e che tale adempimento vada

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effettuato entro il 30 giugno 2013. L’Ufficio Registro Imprese, che sta già ricevendo una notevole mole di richieste di chiarimenti da parte di titolari di imprese, Associazioni di Categoria e professionisti, dovrà far fronte alla notevole mole di domande di iscrizione (stimabili in circa 9.000) e, senza considerare i tempi di evasione previsti dalle procedure automatizzate che si prevede Infocamere metterà a disposizione, dovrà trattare ed evadere le pratiche che si renderà necessario elaborare manualmente, in tempi più possibile in linea con quelli previsti per le altre pratiche telematiche, malgrado il picco che si verificherà in prossimità della scadenza.

Servizio n.2 - Affari Economici e Promozionali Commercio Estero – Eurosportello – Ufficio Attività Promozionale e Formazione OBIETTIVO STRATEGICO

OBIETTIVO OPERATIVO INDICATORI VALORE TARGET

DESCRIZIONE ATTIVITA’ E SEQUENZA TEMPORALE TRIENNALE

Favorire l’innovazione e lo sviluppo di energie rinnovabili Favorire la competitività delle imprese esistenti e supportare l’avvio di nuova imprenditorialità nel territorio montano

Progetto Fondo di perequazione UNIONCAMERE 2011 - 2012 in tema ambientale. Diffusione della sostenibilità ambientale e dei benefici della green economy presso le imprese bellunesi. - azioni integrate territoriali per favorire l’imprenditorialità e l’occupazione di giovani e donne, in sintonia con la programmazione comunitaria 2014 – 2020; - favorire le forme di rete e aggregazioni di impresa nel rispetto delle esigenze del sistema montano; - incentivare il miglioramento e l’efficienza di impresa; - favorire la parità di genere nel rispetto delle politiche comunitarie per l’equilibrio vita lavorativa/vita privata

Realizzazione convegni in materia ambientale, n° partecipanti e n° questionari compilati - n° bandi imprenditoria femminile e giovanile e numero imprese coinvolte - n° bandi consulenza imprese artigiane ed industriali e n° imprese coinvolte - n° consulenze informative sui finanziamenti agevolati alle imprese

2013 n.4 convegni n. 200 partecip. n.quest.50% 2013 n.3 bandi n.350 imprese 50% quest. n. 180 consulenze 2014 n.4 bandi n.350 imprese 50% quest. n. 180 consulenze

Usufruendo delle risorse del Fondo di perequazione 2011 - 2012 sarà possibile per l’ente finanziarsi per il 40% l’attività di sensibilizzazione degli operatori in campo ambientale, eco design - attraverso incontri e convegni. Verranno inoltre riaffrontate le tematiche sulla certificazione ambientale per le imprese in collaborazione con il sistema camerale veneto. La Camera di Commercio continuerà l’attività di promozione e di gestione procedurale degli strumenti di incentivazione alle imprese, gestendo i propri fondi attraverso gli appositi bandi e partecipando ad azioni concertate con altri Enti. Procederà anche l’attività di finanziamento di consulenze mirate ed occasionali alle PMI finalizzate ad elevare la professionalità e la competitività delle stesse nella critica fase economica che le penalizza. I temi ammessi a contributo saranno l’ambiente, la finanza, l’organizzazione aziendale, l’informatizzazione del sistema, l’assicurazione.

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Perseguimento di obiettivi di semplificazione nei procedimenti amministrativi e loro smaterializzazione Facilitazione dell’accesso ai finanziamenti e al credito da parte delle imprese

Obiettivo dell’Ufficio sarà informatizzare interamente la gestione dei contributi con il nuovo sistema Infocamere CERC Realizzazione di iniziative anche in eventuale collaborazione con i soggetti economici portatori di interessi economici generali da definire in corso d’anno volte alla realizzazione di progetti per la promozione di imprese bellunesi Revisione del regolamento di erogazione contributi in linea con le proposte del gruppo di lavoro Unioncamere del Veneto Rapporto tra mondo delle imprese ed i Confidi intervenendo non solo in tema di incentivi, ma anche nell’individuazione e proposta di uno strumento in deroga agli accordi bancari in

Percentuale di pratiche gestite con CERC numero delibere di assegnazione contributi ai sensi del regolamento camerale. riduzione percentuale di contribuzione dal 70% al 50% e adozione nuove procedure per attribuzione contributi Tavolo di coordinamento in materia di credito con le banche e le istituzioni gestito dal Presidente.

2015 n.3 bandi n.300 imprese n.50% quest n. 180 consulenze 2013 100% 2013/14/15 Almeno n.5 progetti/anno 2014 adeguamento regolamento 2013/2015 n.1 iniziativa inerente il credito

gestione dei contributi con il nuovo sistema Infocamere CERC Saranno inoltre erogati contributi nell’ambito del Regolamento camerale che favorisce il finanziamento di iniziative volte a promuovere il sistema di imprese bellunesi secondo progetti deliberati di volta in volta dalla Giunta camerale. approfondimento tematiche relative e confronto con altre realtà camerali Per favorire l’accesso al credito da parte delle imprese la Camera lavorerà inoltre nuovamente sui fondi rischi dei CONFIDI, avviando una procedura di gara per la selezione delle strutture che potranno rimpinguare i Fondi da mettere a disposizione delle imprese bellunesi.

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Ambiente e territorio montano come risorsa per il turismo e per le imprese Promuovere l’alta cultura e la formazione del capitale umano

essere, al fine di prevedere contratti ad hoc per la provincia di Belluno Valorizzazione delle attrattività del territorio e dei prodotti locali mediante il marchio Q alberghi. Progetto Fondo di perequazione 2011 – 2012 Sportello SPOT per il turismo Progetto Fondo di perequazione 2011 – 2012 – Progetto Ospitalità Italiana in Tour Progetto Fondo di perequazione 2011 – 2012 – Progetto promozione formaggi di alpeggio Supportare lo sviluppo della nuova imprenditoria mediante la realizzazione di incontri di formazione per aspiranti e neo imprenditori

Gestione bando CONFIDI Apertura bando per l’assegnazione del marchio di qualità 2013. Organizzazione eventi promozionali in collaborazione con il comparto agroalimentare e ristorativo Organizzazione e Partecipazione ad eventi promozionali in collaborazione con il comparto agroalimentare e ristorativo e le CCIAA di Sondrio, Trento e L’Aquila N° iniziative realizzate, n° operatori partecipanti e n° questionari compilati

2013/14/15 Almeno 70 visite all’anno 2013 n.2 eventi 2013 n.2 eventi 2013/14/15 n.3/ANNO iniziative n.100 partecipanti n.50% questionari all’anno

Continuerà l’azione a favore delle aziende alberghiere che hanno scelto la qualità come obiettivo da perseguire e che ogni anno decidono di mettersi in discussione sottoponendosi a delle valutazioni. Per il 2013 l’intervento godrà ancora del contributo determinante dell’80% del Fondo di Perequazione grazie all’approvazione di un progetto presentato nel 2012. Incentivare la produzione e la vendita dei prodotti locali attraverso l’organizzazione di manifestazioni mirate alla diffusione della conoscenza in loco e anche fuori provincia delle tipicità locali. Consolidare l’impegno profuso negli anni precedenti nelle attività di valorizzazione del settore Nel triennio 2013-2015 la CCIAA procederà con la sua azione di valorizzazione delle produzioni locali differenziando sempre più gli interventi di promozione anche grazie alla progettualità nel’ambito del Fondo di perequazione Unioncamere. Le nuove collaborazioni con le CCIAA di Cuneo, Sondrio, Trento, L’Aquila consentiranno di presentare e rappresentare la tipicità del territorio bellunese in tutta la nazione. Le azioni avranno sempre più una valenza turistica per l’incoming di gruppi alla ricerca dell’agroalimentare e della ristorazione anche in provincia di Belluno. Per quanto riguarda il supporto all’avvio di nuove attività l’Ufficio garantisce un servizio informativo che negli scorsi anni era rivolto prevalentemente a donne e giovani, ma che ora sta registrando un crescente interesse da parte di soggetti espulsi dal mercato del lavoro a causa della congiuntura negativa ed ex imprenditori che intendono riqualificarsi e riorganizzarsi. Tale servizio viene reso allo sportello e tramite la diffusione via mail di note informative di aggiornamento su agevolazioni e fonti di

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finanziamento che si rendono disponibili, sia a livello regionale che nazionale. Periodicamente verranno organizzati degli incontri di formazione per aspiranti e neoimprenditori. Tale attività verrà realizzata soprattutto per quanto concerne la formazione femminile, in collaborazione con il Comitato per l’imprenditoria femminile della provincia di Belluno. Anche agli operatori alberghieri saranno destinati degli interventi di formazione finalizzati al loro aggiornamento ed all’introduzione di nuove tecniche di marketing.

Servizio n.2 - Affari Economici e Promozionali Commercio Estero – Eurosportello – Ufficio Commercio Estero - Internazionalizzazione OBIETTIVO STRATEGICO

OBIETTIVO OPERATIVO INDICATORI VALORE TARGET

DESCRIZIONE ATTIVITA’ E SEQUENZA TEMPORALE TRIENNALE

Favorire e supportare i processi di internazionalizzazione delle PMI Promuovere l’alta cultura e la formazione del capitale umano

Miglioramento delle strategie di internazionalizzazione delle singole imprese Razionalizzazione degli interventi per l’internazionalizzazione attraverso la partecipazione ad iniziative promosse dal sistema camerale nazionale e regionale. Rafforzamento della gestione coordinata ed integrata fra i vari attori del sistema economico presenti sul territorio (associazioni di categoria, distretti, banche..) degli interventi a favore dell’internazionalizzazione delle imprese al fine di condividere gli obiettivi di intervento e garantire una più ampia partecipazione alle iniziative di promozione economica di sistema, distretto e filiera. Programmazione di interventi di medio periodo. L’offerta dei servizi camerali, sia di tipo formativo che di promozione, dovrà stimolare la partecipazione continuativa a percorsi più strutturati e specialistici.

Numero imprese coinvolte per missioni all’estero; numero iniziative formative realizzate e numero imprese coinvolte; numero questionari compilati/restituiti

2013/14/15/anno n.5 imprese n.6 iniziative formative con 100 imprese coinvolte e 50 questionari all’anno

Per il triennio 2013/2015 l’Ufficio Commercio Estero camerale, perseguirà l’indirizzo di “fornire supporto alle PMI nel loro ingresso ed espansione delle loro quote di export nei mercati extra UE che presentano le maggiori opportunità di business al momento attuale, agendo in linea con le indicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico, di Unioncamere Nazionale, con il progetto le autostrade per l’internazionalizzazione”, dell’agenzia regionale Veneto Promozione e delle esigenze espresse dal sistema imprenditoriale locale. Tale azione viene svolta in un contesto di sistema veneto nell’ambito del progetto “Partnership veneta per l’internazionalizzazione delle PMI” finanziato al 40% dal Fondo di Perequazione 2009-2010. La Camera di Commercio diffonderà presso gli operatori economici bellunesi le iniziative di sistema nazionali e regionali, mentre parteciperà direttamente alla realizzazione delle iniziative proposte alla Regione del Veneto per il tramite di Veneto promozione, e che troveranno realizzazione a seguito dell’approvazione dei bilanci regionali. Va ricordata l’organizzazione del Buy made in Vento esteso per il 2013 all’occhialeria. Al fine di avvicinare nuove imprese , la cui produzione non è attualmente destinata all’export, ai percorsi di internazionalizzazione e di supportare le imprese che già operano sui mercati esteri, si prevede di realizzare una serie di iniziative di tipo informativo e formativo per affrontare le varie problematiche collegate all’esportazione dei propri prodotti.

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Mantenimento degli standard di eccellenza nella evasione delle pratiche e della qualità del lavoro

L’Ufficio estero ha adottato il sistema integrato WebCO, che permette di sostituire l'attuale richiesta cartacea del Certificato di Origine, consegnata fisicamente alla Camera di Commercio, con l'invio telematico della richiesta e dei documenti necessari per il rilascio e di gestire e archiviare elettronicamente tutta la documentazione relativa.

N. certificati gestiti con il nuovo sistema WebCO

2013 Gestione del 90% delle richieste di certificati di origine

La regolarità dei documenti inviati viene certificata dal richiedente con l’apposizione della firma digitale. L’ufficio camerale, una volta verificata la correttezza della documentazione, provvede alla stampa dei certificati di origine sulla modulistica originale e di tutta la documentazione da vistare, avvisa il richiedente via web della disponibilità dei documenti e invita al ritiro e al pagamento dei relativi diritti, eliminando così i tempi di attesa allo sportello per istruttoria e controlli.

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Ai fini della quantificazione delle risorse economiche, si pone in allegato al presente Piano il Budget direzionale 2013 (All.n.1). In effetti le scelte di Bilancio sono state costruite in coerenza con le scelte strategiche e ciò è particolarmente apprezzabile in

relazione al fatto che il Preventivo economico è redatto oltre che imputando le previsioni complessive di proventi ed oneri, distribuendo gli uni e gli altri nelle quattro funzioni istituzionali in cui è ripartita l’attività camerale.

Inoltre con l’assegnazione del Budget direzionale alla autonoma responsabilità di spesa dei Dirigenti, al quale sono correlati specifici obiettivi di risultato ed indicatori, si completa il percorso di pieno raccordo e di piena coerenza tra i documenti di spesa e la definizione di obiettivi.

7. Nuova metodologia di valutazione e obiettivi assegnati al personale dirigenziale Come detto, a valle della assegnazione di autonomia di spesa, nei limiti approvati dalla Giunta camerale, alla Dirigenza, che viene

quindi responsabilizzata in ordine all’utilizzo delle risorse ed al raggiungimento di concreti risultati, sono stati definiti, in piena coerenza anche con le disposizioni del D.Lgs. 150/2009, gli obiettivi, gli indicatori ed i risultati attesi assegnati per il 2013.

Tale norma come noto impone una valutazione del personale dirigenziale che tenga conto sia del concorso al risultato ed alla performance complessiva dell’Ente, sia di specifici obiettivi di misurazione della performance individuale.

A tal fine e a valere dal 2013 la Giunta, su proposta dell’organismo indipendente di valutazione ha adottato, con deliberazione n.18 del 28.1.2013, il nuovo schema metodologico per la misurazione e valutazione della perfomance della dirigenza prevedendo una integrazione della valutazione stessa con un collegamento esplicito della valutazione del dirigente anche alla performance complessiva dell’ente secondo il seguente modello:

1 – conseguimento dei risultati 50% Obiettivi: individuale 60% altri obiettivi 40% 2 - performance complessiva 10% 3 - competenze manageriali 40%. Per il Parametro 1 “conseguimento dei risultati" (peso 50%) occorre fare di anno in anno riferimento agli obiettivi che la Giunta

camerale assegna alla dirigenza, così da definire una “griglia” in cui porre ciascun obiettivo con il relativo peso specifico. Per quanto attiene il Parametro 2 “performance complessiva” (peso 10%) esso è relativo all’impatto sulla valutazione individuale del

dirigente della valutazione della performance complessiva dell’ente di cui al punto 6. Il raccordo tra performance individuale e per fornace organizzativa verrà effettuato secondo il seguente schema: pari a punti 10 con percentuale di conseguimento tra il 91 e il 100% pari a punti 9 con percentuale di conseguimento tra il 81 e il 90% pari a punti 8 con percentuale di conseguimento tra il 71 e il 80%

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pari a punti 7 con percentuale di conseguimento tra il 61 e il 70% pari a punti 6 con percentuale di conseguimento tra il 51 e il 60% pari a punti 5 con percentuale di conseguimento tra il 41 e il 50% pari a punti 4 con percentuale di conseguimento tra il 31 e il 40% pari a punti 3 con percentuale di conseguimento tra il 21 e il 30% pari a punti 2 con percentuale di conseguimento tra il 11 e il 20% pari a punti 1 con percentuale di conseguimento tra il 1 e il 10% pari a punti 0 con percentuale di conseguimento tra lo 0 e lo 0,99%.

Il Parametro 3 “competenze manageriali” (peso 40%) viene scomposto in sottoparametri facendo specifico riferimento ai criteri

indicati nel contratto di lavoro, di seguito elencati: 1. capacità di programmazione – peso massimo attribuibile 30%

cioè capacità di tradurre le linee strategiche definite dalla Giunta in programmi operativi di concreta realizzazione; 2. capacità di gestione di attività, risorse umane e finanziarie – peso massimo attribuibile 30%

cioè capacità di gestire in modo ottimale, nella logica dell’efficienza e della ottimizzazione dei risultati le risorse; 3. capacità di motivazione dei collaboratori cioè capacità di gestire al meglio il gruppo dei collaboratori, anche attraverso la creazione di

un clima di lavoro favorevole al miglioramento ed all’efficienza – peso massimo attribuibile 20%; 4. competenze specifiche finalizzate a presidiare al meglio l’area di competenza – peso massimo attribuibile 20%.

La valutazione del parametro “competenze manageriali” è, per quanto riguarda il Segretario Generale, della Giunta e per quanto

riferito ad altri eventuali dirigenti, del Segretario Generale. Alla giunta spetta anche, a seguito dell’attività valutativa dell’O.I.V., la formalizzazione della valutazione complessiva del Segretario Generale.

In sintesi la valutazione che porta all’attribuzione dell’indennità di risultato può essere così riepilogata:

- il parametro “conseguimento dei risultati” peso 50% obiettivi individuale 60% altri obiettivi 40%

- il parametro “performance” peso 10% graduato secondo lo schema sopra riportato

- il parametro “competenze manageriali” peso 40% di cui capacità di programmazione 30%

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capacità di gestione e valutazione 30% capacità di motivazione 20% competenze specifiche 20%. Inoltre si prevedere la corresponsione della retribuzione di risultato, in rapporto al punteggio complessivo riportato, nella misura

graduata come segue:

Valutazione complessiva GIUDIZIO %

CORRESPONSIONE

oltre 90 –fino a 100 Raggiungimento di un’ottima valutazione complessiva 100% della retribuzione di risultato

oltre 80 – fino a 90 Raggiungimento di una buona valutazione complessiva 90% della retribuzione di risultato

oltre 60 –fino a 80 Raggiungimento di una apprezzabile valutazione complessiva 75% della retribuzione di risultato

oltre 40 –fino a 60 Raggiungimento di una discreta valutazione complessiva 50% della retribuzione di risultato

oltre 30 -fino a 40 Raggiungimento di una sufficiente valutazione complessiva 25% della retribuzione di risultato

0 - fino a 30 Raggiungimento di un’insufficiente valutazione complessiva 0% della retribuzione di risultato

Il dettaglio rispetto al parametro di valutazione “conseguimento dei risultati” che, come detto, pesa per il 50% della valutazione complessiva, è per il 2013 così articolato:

Obiettivo individuale del dirigente – peso 60% della valutazione totale: ATTUAZIONE DEL D.LGS. 150/2009 IN TEMA DI OTTIMIZZAZIONE DELLA PRODUTTIVITÀ DEL LAVORO PUBBLICO E DI 60% 60%

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EFFICIENZA E TRASPARENZA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - anticorruzione Concorso al risultato complessivo – peso 40% della valutazione totale: PROMUOVERE L’ALTA CULTURA E LA FORMAZIONE DEL CAPITALE UMANO 10% MANTENIMENTO DEGLI STANDARD DI ECCELLENZA NELLA EVASIONE DELLE PRATICHE E DELLA QUALITÀ DEL LAVORO - SUAP

10%

FAVORIRE LA COMPETITIVITÀ’ DELLE IMPRESE ESISTENTI E SUPPORTARE L’AVVIO DI NUOVA IMPRENDITORIALITÀ’ NEL TERRITORIO MONTANO

10%

FAVORIRE E SUPPORTARE I PROCESSI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI 10% Totale parziale 40% 40% Complessivamente 100%

Nelle pagine che seguono è analiticamente presentato il percorso di descrizione degli obiettivi e degli indicatori e valori target finalizzati al controllo per la valutazione dei dirigenti.

Tra gli strumenti di monitoraggio della performance complessiva dell’organizzazione camerale, l’Organo di valutazione utilizzerà anche gli esiti e le valutazioni inerenti le performance della dirigenza, sulla base del riscontro puntuale ed oggettivamente misurabile del conseguimento dei risultati attesi.

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DIRIGENTI - OBIETTIVI, RISULTATI ATTESI, INDICATORI, TARGET E DESCRIZIONE ATTIVITA’ ANNO 2013

Concorso al risultato complessivo – peso 50% della valutazione totale

Obiettivo individuale del dirigente – peso 60% del 50% della valutazione totale PARAMETRO

ATTUAZIONE DEL D.LGS. 150/2009 IN TEMA DI OTTIMIZZAZIONE DELLA PRODUTTIVITÀ DEL LAVORO PUBBLICO E DI EFFICIENZA E TRASPARENZA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

60%

OBIETTIVO STRATEGICO

OBIETTIVO OPERATIVO E RISULTATI ATTESI

INDICATORI DI RISULTATO 2013

VALORE TARGET

DESCRIZIONE ATTIVITA’ 2013

Attuazione del D.Lgs. 150/2009 in tema di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza della pubblica amministrazione

Attuazione disposizioni recate dalla Legge 6 novembre 2012, n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità” dando tempestiva attuazione delle disposizioni recate dalla norma, in particolare nomina del responsabile della prevenzione della corruzione all’interno dell’Ente; predisposizione del Piano triennale di prevenzione della corruzione.

Adozione piano triennale di prevenzione della corruzione nei tempie e nei modi stabiliti

n.1 piano Il dirigente sarà impegnato a seguire attentamente lo sviluppo delle indicazioni in ordine alla formulazione del Piano anticorruzione che verranno emanate dagli organi competenti (Unioncamere, CIVIT – Autorità nazionale anticorruzione, Prefettura ecc.). Si tratta di adattare, con oculatezza, alla particolare realtà della Camera di Belluno le norme di carattere generale dettate a livello nazionale. Il tutto porterà alla redazione di un piano con le indicazioni atte ad evitare episodi corruttivi e una valutazione, ai fini della rilevanza dei singoli processi organizzativi, mirata ad evidenziarne la pericolosità sempre in tema di corruzione.

PESO TOTALE 60% Altri obiettivi del dirigente – peso 40% del 50% della valutazione totale

PROMUOVERE L’ALTA CULTURA E LA FORMAZIONE DEL CAPITALE UMANO 10% OBIETTIVO STRATEGICO

OBIETTIVO OPERATIVO E RISULTATI ATTESI

INDICATORI DI RISULTATO 2013

VALORE TARGET

DESCRIZIONE ATTIVITA’ 2013

Promuovere l’alta cultura e la formazione del capitale umano

Potenziare conoscenze e competenze interne, fornire alle aziende percorsi formativi, realizzare seminari e workshop sul territorio.

Ore di formazione per competenze interne,

66 ore forma-zione interna

Si darà corso al progetto per la tutela della proprietà industriale, riguardante i servizi di supporto alle innovazioni delle imprese finalizzati all’informazione e alla

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percorsi formativi aziendali, seminari e workshop

42 ore forma-zione aziendale 30 ore seminari e workshop

sensibilizzazione sui temi della proprietà industriale. Tale iniziativa rivolta alle imprese e ai professionisti interessati, ha lo scopo di promuovere la cultura brevettuale mettendoli a conoscenza delle opportunità offerte alle aziende in merito. Il Progetto, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, prevede la formazione su singole problematiche e interventi in azienda.

MANTENIMENTO DEGLI STANDARD DI ECCELLENZA NELLA EVASIONE DELLE PRATICHE E DELLA QUALITÀ DEL LAVORO 10% OBIETTIVO STRATEGICO

OBIETTIVO OPERATIVO E RISULTATI ATTESI

INDICATORI DI RISULTATO 2013

VALORE TARGET

DESCRIZIONE ATTIVITA’ 2013

Mantenimento degli standard di eccellenza nella evasione delle pratiche e della qualità del lavoro

Mantenimento di standard qualitativi quanto più possibile prossimi a quelli riscontrati nel 2011 e nel 2012, tenuta presente la diminuzione del personale in forza presso il Servizio, e delle novità normative già introdotte e di eventuale prossima adozione con impatto sull’attività del Servizio medesimo.

Parametri relativi ai tempi di evasione delle pratiche Registro Imprese e REA, valutati congiuntamente al carico di lavoro aggiuntivo quanto più possibile prossimi a quelli già riscontrati nel 2011 e nel 2012.

% di evasione pratiche entro 5 gg mediamente superiore alla media annua nazionale

In relazione alle novità normative già adottate (ad esempio il SUAP, le nuove procedure per agenti e mediatori e l’obbligo di iscrizione della PEC) ed a quelle di prossima emanazione, che impatteranno nei prossimi anni sulle attività del Servizio Anagrafe, sarà necessaria una condivisione dei contenuti ed una nuova distribuzione delle competenze che consenta di mantenere standard qualitativi quanto più possibile prossimi a quelli riscontrati nell’ultimo biennio.

FAVORIRE LA COMPETITIVITÀ’ DELLE IMPRESE ESISTENTI E SUPPORTARE L’AVVIO DI NUOVA IMPRENDITORIALITÀ’ NEL TERRITORIO MONTANO

10%

OBIETTIVO STRATEGICO

OBIETTIVO OPERATIVO E RISULTATI ATTESI

INDICATORI DI RISULTATO 2013

VALORE TARGET

DESCRIZIONE ATTIVITA’ 2013

Favorire la competitività delle imprese esistenti e supportare

La Camera di Commercio continuerà l’attività di promozione e di gestione procedurale degli strumenti di incentivazione alle imprese, gestendo i propri fondi attraverso gli appositi bandi

- n° bandi imprenditoria femminile e giovanile e numero

n.3 bandi n.350 imprese 50% question

- azioni integrate territoriali per favorire l’imprenditorialità e l’occupazione di giovani e donne, in sintonia con la programmazione comunitaria 2014 – 2020; - favorire le forme di rete e aggregazioni di

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l’avvio di nuova imprenditorialità nel territorio montano

e partecipando ad azioni concertate con altri Enti. Procederà anche l’attività di finanziamento di consulenze mirate ed occasionali alle PMI finalizzate ad elevare la professionalità e la competitività delle stesse nella critica fase economica che le penalizza. I temi ammessi a contributo saranno l’ambiente, la finanza, l’organizzazione aziendale, l’informatizzazione del sistema, l’assicurazione.

imprese coinvolte - n° bandi consulenza imprese artigiane ed industriali e n° imprese coinvolte - n° consulenze informative sui finanziamenti agevolati alle imprese

ari n. 180 consulenze

impresa nel rispetto delle esigenze del sistema montano; - incentivare il miglioramento e l’efficienza di impresa; - favorire la parità di genere nel rispetto delle politiche comunitarie per l’equilibrio vita lavorativa/vita privata

FAVORIRE E SUPPORTARE I PROCESSI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE PMI 10% OBIETTIVO STRATEGICO

OBIETTIVO OPERATIVO E RISULTATI ATTESI

INDICATORI DI RISULTATO 2013

VALORE TARGET

DESCRIZIONE ATTIVITA’ 2013

Favorire e supportare i processi di internazionalizzazione delle PMI

Miglioramento delle strategie di internazionalizzazione delle singole imprese

Numero imprese coinvolte per missioni all’estero; numero iniziative formative realizzate e numero imprese coinvolte; numero questionari compilati/restituiti

n.5 imprese n.6 iniziative formative con 100 imprese coinvolte e 50 questionari

Razionalizzazione degli interventi per l’internazionalizzazione attraverso la partecipazione ad iniziative promosse dal sistema camerale nazionale e regionale. Rafforzamento della gestione coordinata ed integrata fra i vari attori del sistema economico presenti sul territorio (associazioni di categoria, distretti, banche..) degli interventi a favore dell’internazionalizzazione delle imprese al fine di condividere gli obiettivi di intervento e garantire una più ampia partecipazione alle iniziative di promozione economica di sistema, distretto e filiera. Programmazione di interventi di medio periodo. L’offerta dei servizi camerali, sia di tipo formativo che di promozione, dovrà stimolare la partecipazione continuativa a percorsi più strutturati e specialistici.

PESO TOTALE 40%

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8. Obiettivi e piani di attività dei servizi ed uffici camerali A completamento del percorso unitario di definizione di obiettivi e di individuazione di indicatori di risultato e valori attesi, si allega il Piano

di attività – operativo 2013 (All.2), contenente i piani di azione che ciascuna unità operativa adotterà nell’anno e i risultati attesi specificamente per il 2013.

Rispetto al piano operativo triennale della performance si tratta di un documento più analitico nella descrizione delle attività da realizzarsi nel primo anno e che per sua natura si propone esclusivamente per il 2013, in quanto anno dopo anno le scelte operative di dettaglio possono essere definite e modificate in coerenza anche con profili di novità discendenti da fattori esterni, quali eventuali evoluzioni della normativa o modificate esigenze degli stakeholder, o da fattori organizzativi interni.

9. Il controllo di gestione La Camera è dotata di un sistema di controllo di gestione che è anche al supporto del controllo strategico e che quindi supporta anche le

valutazioni sulla performance organizzativa dell’Ente e che è basato su un approccio tendente a correlare a livello analitico l’andamento della spesa e, ove presenti dei proventi, con l’andamento di attività e progetti realizzati nel corso dell ’anno.

Si dispone in sostanza di un sistema di contabilità analitica che consente l’imputazione di dettaglio dei costi diretti ai centri di costo, che corrispondono alle diverse aree di lavoro della Camera, e l’imputazione dei costi indiretti sulla base di specifici driver di ripartizione.

Inoltre sono con cadenza trimestrale raccolti presso l’ufficio controllo di gestione, i dati sullo stato di avanzamento delle attività, dei progetti, i volumi realizzati ed anche alcune prime valutazioni di natura qualitativa sui servizi erogati.

Dall’insieme di dati che affluiscono al controllo di gestione si monitorano unitariamente in corso d’anno ed a fine anno – anche attraverso raffronti con gli esercizi precedenti – i dati di spesa ed i dati di output. La performance organizzativa dell’Ente è quindi verificabile, in via analitica anche dall’analisi delle schede e dei report elaborati dal sistema interno di controllo di gestione .

Di seguito a titolo esemplificativo, si presentano gli schemi di rilevazione attività e di report di spesa finalizzati alla elaborazione dei dati per il controllo di gestione.

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E’ in corso di completamento la raccolta dei dati di spesa e di output per il 2012. Si inserisce in allegato al presente piano anche il Programma pluriennale 2013-2017 e Relazione previsionale e programmatica 2013

approvate dal Consiglio camerale con deliberazione n.2 dell’11.2.2013 (all.n. 3) Allegati: All.1 Budget direzionale 2013 All.2 Piano Attività – Operativo 2013 All.3 Programma Pluriennale 2013 - 2017 e Relazione Previsionale e Programmatica 2013

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