Calcolo dell'indotto industriale di eni generato nel Distretto Centro Settentrionale (DICS)

17
Calcolo dell'indotto industriale di eni generato nel Distretto Centro Settentrionale (DICS) FEEM Aprile 2014

description

Il principale obiettivo del presente documento è studiare il ritorno economico ed occupazionale creato da eni nel Distretto Centro Settentrionale (DICS). In seconda battuta, i risultati ottenuti verranno confrontati con quelli emersi da un analogo rapporto effettuato precedentemente sul Distretto Meridionale (DIME). Il confronto tra i due distretti operativi ha un doppio vantaggio: da un lato permette di contestualizzare i risultati ottenuti per il DICS con quelli del DIME, dall’altro consente di porre i primi tasselli utili a delineare l’impatto globale di eni sul territorio italiano.

Transcript of Calcolo dell'indotto industriale di eni generato nel Distretto Centro Settentrionale (DICS)

Calcolodell'indottoindustrialedieni

generatonelDistrettoCentro

Settentrionale(DICS)

FEEM

Aprile2014

2

Sommario

1. Introduzione ..................................................................................................................................... 3

2. Il metodo: Input-Output .................................................................................................................. 5

3. Dal Procurato all’indotto monetario ed occupazionale DICS .......................................................... 7

4. Dal Monte ore all’indotto occupazionale ........................................................................................ 9

5. Indotto: Analisi comparata delle metodologie e conclusioni ........................................................ 12

6. Investimenti (Capex) dal 1995 al 2013 ........................................................................................... 13

7. Conclusioni ..................................................................................................................................... 17

3

1. Introduzione

Il principale obiettivo del presente documento è studiare il ritorno economico ed occupazionale

creato da eni nel Distretto Centro Settentrionale (DICS). In seconda battuta, i risultati ottenuti

verranno confrontati con quelli emersi da un analogo rapporto effettuato precedentemente sul

Distretto Meridionale (DIME). Il confronto tra i due distretti operativi ha un doppio vantaggio: da

un lato permette di contestualizzare i risultati ottenuti per il DICS con quelli del DIME, dall’altro

consente di porre i primi tasselli utili a delineare l’impatto globale di eni sul territorio italiano1.

Nell'analisi del DICS, verranno esposti due distinti risultati: da un lato si mostra la ricchezza e

l'occupazione generata nel 2012 dal procurato eni, dall'altro si evidenzia il flusso di investimenti

dal 1995 al 2013 e l’impatto occupazionale generato nel tempo.

Per ottenerli sono stati utilizzati due database differenti: il primo relativo al procurato 2012; il

secondo inerente gli investimenti dal 1995 al 2013. Per ciascun database è stata adottata una

specifica metodologia2 che illustreremo nel testo. Come si vedrà, entrambe le analisi presentano

dei punti di forza e debolezza. L' analisi sul procurato ad esempio risulta essere più dettagliata e

precisa ma mostra effetti osservabili solo nel 2012-2013 o comunque in un lasso di tempo limitato.

L' analisi sugli investimenti avvenuti tra il 1995 ed il 2013 evidenzia un effetto meno preciso ma più

stabile nel tempo e di più lunga durata. Entrambi i risultati ottenuti, completandosi, permettono

comunque di capire l' impatto di eni sul territorio (in particolare in Emilia Romagna e a livello

italiano).

Il principale risultato emerso dall'analisi sul procurato è che nel 2012, a fronte di una spesa pari a

circa 486 milioni di euro, è stato generato un indotto economico pari a 725 milioni di euro per un

ammontare di occupati diretti ed indiretti pari a circa 6982. In altre parole, per ogni euro speso è

stata generata una ricchezza pari a 1,49 euro e per ogni milione di euro, sono stati occupati circa

14 unità lavorative annue.

1 In realtà la somma dei risultati relativi al DICS ed al DIME non coprono la totalità degli investimenti sul territorio italiano, ma comunque una elevata percentuale. 2 In realtà per l'analisi sul procurato sono state adottate due metodologie differenti che illustreremo nei paragrafi 3 e 4. Esse poi convergono in un risultato di sintesi che viene illustrato nel paragrafo 5. Rimane comunque dominante la metodologia relativa alle tavole input-output illustrata nel paragrafo 2.

4

Per calcolare la totalità di occupati derivanti dalle attività eni nel DICS, a tale numero, che studia

l'effetto diretto ed indiretto della catena di fornitura, va aggiunto il numero di dipendenti eni

calcolato dalle ore lavorate3, che ammonta a 553. Pertanto gli occupati totali (dipendenti,

contrattisti, diretti ed indiretti) sono stati per il 2012 approssimativamente pari a 7535.

I dati sugli investimenti mostrano che in quasi venti anni (1995-2013) sono stati investiti circa 6

miliardi di euro di cui quasi 4 miliardi negli ultimi 10 anni. Ciò ha potenzialmente garantito in modo

continuativo l'occupazione in media per 5407 unità lavorative annue negli ultimi 10 anni e circa

6366 negli ultimi 5 anni. Aggiungendo a queste unità, i 553 dipendenti derivanti dal calcolo

precedente, risulta che il numero sale a circa 7000 occupati totali garantiti per l'ultimo

quinquennio (2008-2013).

Infine, per avere una prima visione di insieme a livello nazionale, sono stati sommati i risultati

ottenuti per il DICS e quelli del DIME. Questo passaggio permette di affermare che nei due distretti

produttivi eni ha circa 907 dipendenti (348 dipendenti DIME4 nel 2013 e 553 dipendenti DICS nel

2012), e genera occupazione diretta pari a 6876 unità (2533 DIME e 4323 DICS), occupazione

indiretta pari a 3921 (1262 DIME e 2659 DICS) per un totale di 11704 unità a cui si possono anche

aggiungere gli occupati derivanti dai settori attivati dal turismo business per il DIME (118 unità5)

per un totale di 11796.

Il documento procede nel seguente modo: nel paragrafo 2 viene illustrato il metodo di analisi

input-output; nel paragrafo 3 si presentano i dati relativi al procurato del DICS e vengono illustrati i

principali risultati dell'indotto monetario e occupazionale; nel paragrafo 4 si illustra una seconda

metodologia di indagine per calcolare l'impatto nel DICS a partire dai dati del procurato 2012; nel

paragrafo 5 vengono comparate le due metodologie e si illustra un risultato di sintesi; il paragrafo

6 illustra lo studio sugli investimenti dal 1995 al 2013 ed i principali risultati ottenuti; il paragrafo 7

riassume i risultati più importanti emersi nel documento.

3Per calcolare il numero di dipendenti abbiamo preso il monte ore annue totale e l'abbiamo diviso per il numero di giorni lavorativi medi annui secondo l'INPS (252 giorni all'anno) moltiplicato per 8 ore lavorative al giorno. 4Fonte: Terzo censimento occupazione DIME (2013) 5Fonte: L’impatto economico generato dai dipendenti in trasferta, FEEM 2014

5

2. Il metodo: Input-Output

L’analisi effettuata si avvale del metodo delle tavole input-output simmetriche. Questo tipo di

analisi è in grado di calcolare l' indotto creato in termini di valore monetario ed in termini di

occupazione partendo da dati di input provenienti dagli importi dei contratti eni inerenti il

Distretto Centro Settentrionale (DICS) in un determinato lasso di tempo.

Con il termine indotto monetario intendiamo il valore creato nel sistema economico per ogni euro

speso da una determinata società.

Per indotto occupazionale intendiamo il numero di Unità Lavorative Anno (ULA) che il valore

creato nel sistema economico sarebbe in grado di generare se tale importo venisse utilizzato per

l’assunzione di nuove unità lavorative.

Non può pertanto rappresentare (salvo taluni casi limite) la totalità di occupati che dipendono da

una determinata impresa perché rappresenta solo il numero di occupati potenziali in più per anno

e non coglie tutti gli occupati in essere. Per esempio, non coglie quegli occupati aventi rapporti

contrattuali a tempo indeterminato o determinato pregressi, i cui redditi non dipendano

direttamente dai contratti di fornitura del periodo considerato, ma coglie quei contratti coperti

dalle forniture del periodo considerato.

In termini occupazionali la metodologia definisce il numero di occupati che si potrebbero

impiegare se tutto il valore monetario generato venisse utilizzato per assumere unità lavorative.

Pertanto il numero di occupati calcolato è un numero di flusso potenziale e dipende solo

esclusivamente dall'ammontare dell'importo del contratto e dall'indotto generato.

Un’analisi di robustezza ha permesso di integrare e confrontare i risultati ottenuti circa gli occupati

con i dati relativi al monte ore lavorate nel DICS da dipendenti e contrattisti. Il metodo è infine

stato esteso per calcolare l'indotto e gli occupati diretti ed indiretti generati sul territorio regionale

e nazionale.

Con il termine "indotto diretto" monetario ed occupazionale intendiamo la ricchezza e

l'occupazione che un investimento crea nel momento stesso in cui avviene la spesa e nel settore

stesso in cui essa avviene. Per fare un esempio, se viene effettuato un investimento di "xxx" euro

nel settore 45, costruzioni, l'indotto diretto è l'ammontare percepito dalla società che svolge i

lavori, e che comporta un numero di persone occupate ed include salari e stipendi.

6

Con il termine "indotto indiretto" monetario ed occupazionale intendiamo la ricchezza e

l'occupazione che a sua volta viene generata a cascata dalla impresa che svolge i lavori. Per

esempio, si considerano le spese che il personale della impresa effettua presso altre attività

afferenti ulteriori settori di attività economica (ATECO).

Per il calcolo dell'indotto e degli occupati diretti ed indiretti si è utilizzato come punto di

riferimento l'analisi dell'indotto e del censimento delle imprese e dei fornitori svolto rispetto al

DIME, che risulta essere, ad oggi, un metodo di indagine accurato che può fornire risultati

sufficientemente completi, se il campione di analisi è rappresentativo. Alla luce di ciò, un ulteriore

approfondimento futuro, potrebbe consistere nello svolgimento di un censimento per le imprese

di fornitura del DICS in modo da poter affinare ed implementare la ricerca ed avere risultati più

precisi.

7

3. Dal Procurato all’indotto monetario ed occupazionale DICS

Per calcolare l'indotto sono necessari i dati del procurato del Distretto Centro Settentrionale di eni

(DICS). Il procurato per il DICS riporta gli importi dei contratti in essere di eni con le società

fornitrici che operano nel distretto. Nel 2012 eni, ha acquistato in Italia beni e servizi per circa 486

milioni di euro. Come mostrato in Figura 1, il procurato è stato speso principalmente in sette

settori di attività economica, corrispondenti ad altrettanti codici ATECO.

Figura 1. Procurato DICS 20126

Come è facile osservare, il settore più coinvolto, con oltre 226 milioni di euro è il settore relativo

alle Estrazione di petrolio e gas, seguito dai settori Costruzioni e Trasporti marittimi, entrambi con

oltre 47 milioni di euro. Successivamente troviamo il settore delle Macchine ed apparecchi

meccanici, con 45 milioni di euro e "altre attività professionali" con 31 milioni di euro circa.

6 Nelle categoria altre attività sono compresi i settori ATECO numero 17, 20, 22, 23, 24, 26, 27, 28, 30, 31, 33, 34, 36, 37, 41, 50, 51, 55, 60, 71, 72, 73, 80, 85, 90, 92, 93 aventi un peso percentuale inferiore al 3% sul totale della spesa.

47%

9%

3%

10%

10%

3% 7%

11%

Estrazione di petrolio e gas

Macchine ed apparecchi mecc.

Altri mezzi di trasporto

Costruzioni

Trasporti marittimi

Attività ausiliarie dei trasp.

Altre attività professionali

Altre attività

8

La Tabella 1 riporta le ripartizione per ATECO 2004 del procurato locale (sia in valore assoluto che

in percentuale).

Tabella 1: Procurato anno 2012.

Ateco

2004 Branca di attività economica

Importo in

euro %

11 Estrazione di petrolio grezzo e gas naturale e servizi connessi 226.402.774 47%

45 Costruzioni 47.517.149 10%

61 Trasporti marittimi 50.876.231 10%

29 Macchine ed apparecchi meccanici 45.491.236 9%

74 Altre attività professionali imprenditoriali 31.461.422 6%

35 Altri mezzi di trasporto 16.237.473 3%

63 Attività ausiliarie dei trasporti, agenzie di viaggio 13.358.458 3%

Altre attività 54.340.020 11%

Totale 485.684.762 100%

Il passo successivo alla ripartizione delle voci di spesa del DICS all’interno dei settori di attività

economica è il calcolo dell’indotto monetario ed occupazionale.

Utilizzando la metodologia delle tavole Input-Output simmetriche regionali, è stato possibile

calcolare l’indotto totale (diretto ed indiretto) per l' anno 2012 i cui risultati vengono riportati in

Tabella 2.

Tabella 2: Indotto Totale 2012 - Metodo Input - Output

Totale Variazione degli

impieghi finali nella

regione

Variazione degli

impieghi finali di

prodotti regionali

Variazione

produzione

regionale

Variazione

dell'occupazione

(mln EUR) (mln EUR) (mln EUR) (ULA)

Emilia

Romagna

485,68 178,17 237,45 1586

Resto d'Italia 0.00 256,66 487,08 2652

Totale Italia 485,68 434,83 724,53 4238

Totale diretti

ed indiretti

6844(*)

(*) il dato comprende 4238 occupati diretti e 2606 occupati indiretti

Nella colonna denominata "Variazione degli impieghi finali nella regione" è riportato il valore del

procurato del periodo preso in considerazione nel territorio di riferimento. Nella colonna

denominata "Variazione degli impieghi finali di prodotti regionali" riportiamo la parte dell’importo

9

totale destinata direttamente al territorio preso in considerazione (Emilia Romagna, Resto d’Italia

e Totale Italia). Come si può vedere nella tabella, dei 486 milioni di euro, 178 sono spesi in imprese

ed attività della Emilia Romagna, 257 circa sono destinati al resto d’Italia. In altre parole, circa il

90% dei 486 milioni spesi dal DICS (pari a circa 435 milioni di euro) sono destinati direttamente

all’Italia.

Nella colonna denominata "Variazione della produzione regionale" riportiamo l'indotto monetario

generato. Come si può vedere, il procurato DICS genera in Emilia Romagna circa 237 milioni di

euro, nel resto d’Italia circa 487 milioni di euro ed in Italia circa 724 milioni di euro. Questo

significa che ogni euro speso sul territorio nazionale genera 1,49 euro (724mln EUR/486 mln EUR).

Nell' ultima colonna denominata "Variazione dell’occupazione" mostriamo l’occupazione

potenziale che si potrebbe creare dati gli importi della colonna precedente ("Variazione della

produzione regionale"). Essa ammonta in totale a circa 4238 unità lavorative annue.

Come abbiamo rilevato in una precedente analisi del distretto Meridionale (DIME), tale risultato

considera solo i contrattisti diretti del procurato, senza considerare tutto l'effetto indiretto

derivante dal sistema della catena del consumo e della produzione. Correggendo per tale valore, si

ottiene un totale di occupati diretti ed indiretti pari a 6844 che abbiamo riportato nell'ultima riga

della tabella.

4. Dal Monte ore all’indotto occupazionale

Un altro modo per calcolare gli occupati diretti ed indiretti del DICS è quello di utilizzare

l'ammontare di ore lavorate. Tale dato permette anche di calcolare in modo abbastanza preciso il

numero di dipendenti. Il presente metodo utilizza come punto di riferimento l' analisi svolta nel

DIME, comparando i risultati che emergono dal censimento, con quelli che si ottengono

dall'utilizzo delle ore lavorate. In particolare, posto che si ritiene che i risultati del censimento

siano i valori più vicini ai dati reali, si vuole verificare qual è l'indicazione che si ricava dall'analisi

delle ore lavorate. Per far ciò riportiamo brevemente i risultati di sintesi del censimento DIME

nella seguente tabella 3.

10

Tabella 3: Occupati diretti ed indiretti DIME 2012 - 2013

Occupati Dipendenti Occupati

diretti

Occupati

indiretti(*)

Totali

2012 291 2146 1262 3699

2013 348 2533 1262 4143

(*) gli occupati indiretti sono calcolati sia per il 2012 che per il 2013 rispetto ai dati 2012

Ora confrontiamo i dati della Tabella 3 con quanto emerge dalle ore lavorate. Le ore lavorate

ufficiali per il DICS ed il DIME sono quelle riportate nella Tabella 4 .

Al fine si ricavare il numero di dipendenti (DICS o DIME) si è proceduto a suddividere il numero

delle ore lavorate ottenute per ciascun distretto, per 2016, cioè il numero di ore lavorate da un

dipendente tipo che lavora 8 ore al giorno per 252 giorni all'anno (Dato INPS). Pertanto, partendo

dalle ore lavorate, il numero di dipendenti è calcolabile utilizzando la seguente formula:

�°�������������� =�°����������������������������

2016

Il suddetto ragionamento vale anche per i contrattisti, di cui tuttavia non si conosce il numero

totale, come quello dei sub contrattisti. Quindi, applicando il precedente calcolo alle ore lavorate

dei contrattisti, si otterrebbe il numero di unità di lavoro a tempo pieno coinvolte nei contratti con

lo stabilimento di interesse.

Elaborando il numero di ore lavorate con la metodologia sopra esposta, il numero di occupati

(dipendenti e contrattisti) è riportato nella Errore. L'origine riferimento non è stata trovata..

Tabella 4: Dipendenti e Contrattisti 2012 - Confronto DIME-DICS

Ore lavorate Dipendenti Contrattisti Totali

DICS 1.115.179 3.086.151 4.201.330

DIME 487.459 1.938.802 2.426.261

Occupati Dipendenti Contrattisti Totali

DICS 553 1.531 2.084

DIME 242 962 1.204

11

Partendo dal monte ore lavorate, il numero di dipendenti eni è di 553 per il DICS e di 242 per il

DIME, mentre il numero di contrattisti è di 1531 per il DICS e di 962 per il DIME.

Utilizzando come punto di riferimento il censimento DIME e quindi confrontando le Tabella 3 e

Tabella 4 si possono formulare le seguenti osservazioni:

a) Il numero stimato di dipendenti ricavato del monte ore è una misura verosimile dell’ordine

di grandezza di questi. Il dato, seppure sottostimato, presenta una scarto contenuto. Esso,

pertanto, in attesa dei dati ufficiali, può essere considerato un dato cauto utilizzabile per le

prime analisi;

b) Il numero di contrattisti ricavato dalle ore lavorate risulta profondamente sottostimato. Ciò

può dipendere dal fatto che le ore lavorate dei contrattisti considerano le ore di timbratura

senza poter distinguere esattamente tutti i contrattisti che non lavorano full time e tutti i

contratti di subfornitura. E' necessario, pertanto, correggere i dati relativi al numero di

contrattisti, utilizzando come riferimento i dati del censimento DIME7. Correggendo

pertanto in questa linea i dati DICS, si ottiene che il numero di contrattisti diretti ed

indiretti risulta essere pari a 7120 a cui vanno aggiunti i 553 dipendenti per un totale di

7673, come riportiamo nella Tabella 7.

Tabella 5: Indotto Totale 2012 - analisi monte ore

Occupati Dipendenti Occupati

diretti

Occupati indiretti Totali

DICS 553 4408 2712 7673

7 Per far ciò è stato adottato un algoritmo di propria elaborazione che può essere dettagliato su eventuale richiesta.

12

5. Indotto: Analisi comparata delle metodologie e conclusioni

Riassumendo, lo scopo dell’analisi dell’indotto era quello di calcolare la ricaduta in termini

occupazionali ed economici dell’investimento generato dalle spese di fornitura di beni e servizi del

DICS. Per questo fine sono state implementate due metodologie, la prima, esposta nel paragrafo

2, che si rifà alla ripartizione territoriale (regionale) delle tavole input-output. La seconda, parte

dalle ore lavorate per calcolare a ritroso l’occupazione. L’output di entrambe le metodologie è

quindi la quantificazione dell’indotto occupazionale generato dal DICS.

Come già evidenziato, lo studio della stessa grandezza attraverso due metodologie congiunte

consente di avere un controllo di robustezza, nonché di verificare la veridicità del risultato emerso.

I risultati di entrambe le metodologie sono riassunti nella Tabella 6. Con il metodo Input - Output

abbiamo calcolato 6844 occupati diretti ed indiretti annui a cui va aggiunto il numero di

dipendenti per un totale di 7397. Confrontando le ore lavorate per il DIME e per il DICS e

correggendo i dati relativi ai contrattisti, si calcola che gli occupati diretti ed indiretti risultano

essere approssimativamente 7120 a cui vanno aggiunti 553 dipendenti per un totale di 7673. I due

metodi portano a risultati molto simili. Per concludere e bilanciare i risultati, prendiamo la media

fra i risultati ottenuti con i due metodi ottenendo 4323 occupati diretti, 2659 occupati indiretti,

6982 occupati diretti ed indiretti a cui si sommano 553 dipendenti per un totale di 7535.

Tabella 6: Indotto totale 2012

Indotto Metodo

input - output

Ore lavorate;

Confronto DICS-DIME

Media

Occupati diretti 4238 4408 4323

Occupati indiretti 2606 2712 2659

Occupati diretti ed

indiretti

6844 7120 6982

Dipendenti 553 553 553

Totale 7397 7673 7535

13

6. Investimenti (Capex) dal 1995 al 2013

Un ulteriore approfondimento deriva dalla valutazione dell’impatto occupazionale generato nel

tempo dal flusso di investimenti effettuati tra il 1995 ed il 2013.

Anche in questo caso infatti, gli investimenti possono generare un indotto diretto ed indiretto. I

risultati che si otterranno da questa analisi non sono tuttavia direttamente paragonabili con quelli

precedenti dal momento che gli investimenti considerati sono di tipo Capex8 mentre nell'analisi

precedente erano assunti principalmente contratti Opex con quote di Capex non facilmente

identificabili.

Il dato interessante che può emergere dal seguente paragrafo è che, avendo un orizzonte

temporale ampio (19 anni) si può in qualche modo calcolare qual è l'impronta occupazionale di

medio periodo di eni sul territorio. In altre parole possiamo dire quanti occupati stabilmente sono

garantiti dalle attività di eni ed anche qual è il trend degli investimenti e dell'occupazione

generata. Nelle seguenti due figure mostriamo l'investimento annuo calcolato rispetto ai prezzi del

2013 (Figura 2) e la somma cumulata degli investimenti (Figura 3).

Figura 2: Investimenti annui (prezzi 2013)

8La spesa operativa o Opex (dal termine inglese Operating Expense) è il costo necessario a gestire un prodotto, business o sistema. La sua controparte, la spesa capitale o Capex (Capital Expenditure), è il costo per sviluppare o fornire asset durevoli per il prodotto o il sistema.Per esempio, l'acquisto di una fotocopiatrice è da considerarsi Capex, mentre il costo annuale per carta, toner, manutenzione rappresenta l' Opex. Per sistemi più estesi come quelli di business, l' Opex può anche includere il costo di manodopera e quella dei siti (affitti e servizi). Fonte: Sole 24 Ore.

0

100

200

300

400

500

600

19

95

19

96

19

97

19

98

19

99

20

00

20

01

20

02

20

03

20

04

20

05

20

06

20

07

20

08

20

09

20

10

20

11

20

12

20

13

Investimenti - mln euro

14

Figura 3: Cumulata degli Investimenti annui calcolati (prezzi 2013)

Nella Figura 4 invece mostriamo gli occupati diretti ed indiretti derivanti dagli investimenti Capex

assumendo che la ripartizione degli investimenti nei settori di attività economica sia la stessa

rilevata per l’anno 2012 (Figura 1) e si mantenga fissa nel corso degli anni. Tale assunzione deriva

dal fatto che abbiamo solo i dati dell'ammontare totale dell'investimento annuo, senza averne la

ripartizione per settore ATECO che ci permetterebbe di svolgere un calcolo di impatto

distinguendo anno per anno. La ipotesi adottata, pertanto, in mancanza di ulteriori informazioni,

permette in questa prima fase di svolgere una prima preliminare indagine. Tuttavia, al fine di un

confronto più ampio, sarà opportuno in futuro arricchire l’analisi con elementi aggiuntivi quali la

ripartizione degli investimenti annui nelle diverse categorie ATECO, nonché affrontare l’evoluzione

del fabbisogno di eni. I rischi associati con questo approccio iniziale, potrebbero fornire una

sottostima dei risultati ottenuti, dal momento che il calcolo non tiene in considerazione i dati

relativi agli Opex.

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

19

95

19

96

19

97

19

98

19

99

20

00

20

01

20

02

20

03

20

04

20

05

20

06

20

07

20

08

20

09

20

10

20

11

20

12

20

13

Investimenti totali - mln euro

15

Figura 4: Occupati diretti ed indiretti derivanti dagli investimenti annui

Infine, nella Tabella 7 mostriamo la sintesi dei risultati su occupati ed indotto, raggruppandoli in

tre differenti categorie temporali (lungo, medio e breve): 19 anni, ultimi 10 anni, ultimi 5 anni. I

dati mostrati sono calcolati con il metodo dell'indotto applicato nei paragrafi precedenti.9 Nella

Tabella 7 inoltre aggiungiamo anche il numero di dipendenti assumendo che negli ultimi 5 anni il

numero di dipendenti sia fisso e sia quello calcolato nella Errore. L'origine riferimento non è stata

trovata..

Un’attenta lettura dei risultati mostra come gli investimenti siano cresciuti considerevolmente nel

tempo. In 19 anni sono stati investiti più di 6 miliardi di euro (6.057 milioni per l'esattezza), di

questi quasi 4 miliardi (3.835 milioni) negli ultimi 10 anni e più di 2 miliardi (2.257 milioni) negli

ultimi 5 anni. Anche l'investimento medio annuo è cresciuto passando da 383 milioni annui

dell'ultimo decennio a 451 nell'ultimo quinquennio. Ciò si è ovviamente riflettuto sull'occupazione

creata, cresciuta nel tempo in modo con un trend costante e soprattutto in controtendenza con la

crisi economica. Se infatti si osserva il numero di occupati diretti ed indiretti generati, a fronte di

un tasso di disoccupazione nazionale in costante crescita (fino a un dato recente superiore al 13%),

il numero di occupati annui medi garantiti dagli investimenti di eni è aumentato da 5400

9 Per l'esattezza, dato che dei dati Capex è noto solo il valore aggregato e non la sua distribuzione dei settori, si è assunto che la distribuzione sia la medesima del calcolo del procurato.

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

80001

99

5

19

96

19

97

19

98

19

99

20

00

20

01

20

02

20

03

20

04

20

05

20

06

20

07

20

08

20

09

20

10

20

11

20

12

20

13

Occupati annui settore misto

16

dell'ultimo decennio a circa 6400 nell'ultimo quinquennio. E ciò considerando solo i dati Capex.

Per poter affinare il dato, assumendo che i dipendenti siano stati costanti negli ultimi 5 anni e pari

a 553, come mostrato nella Errore. L'origine riferimento non è stata trovata., gli occupati

diretti/indiretti generati dagli investimenti Capex sommati ai dipendenti sono stati circa 7000

annui nell'ultimo quinquennio.

Tabella 7: Investimenti ed occupati per differenti periodi

Totali Annui

1995-2013 ultimi 10 anni ultimi 5 anni 1995-2013 ultimi 10 anni ultimi 5 anni

Investimenti

(mln di euro)

6057 3835 2257 319 383 451

ULA 85399 54068 31830 4495 5407 6366

Dipendenti10

553

Totali

(molt. misto)

6919

10 Si ipotizza che il numero di dipendenti sia fisso per gli ultimi 5 anni e pari a 553 unità.

17

7. Conclusioni

Nel presente paragrafo riassumiamo i principali risultati e li sommiamo ai risultati relativi al DIME

per avere una visione più ampia dell'impatto di eni sul territorio nazionale. L’analisi effettuata,

seppur preliminare può fornire una prima valutazione dell'impatto, sia a livello di distretto che

aggregato. I principali risultati ottenuti sono riassunti in Tabella 8 e mostrano la stima del numero

di occupati DICS per il 2012 e quella degli occupati DIME per il 2013.

Tabella 8: Occupati diretti, indiretti, totali, DICS e DIME

DIME(*)

DICS(*)

Totale

Dipendenti 348 553 901

Occupati

fornitura/contrattisti

2533 4323 6856

Occupati indiretti(i)

1262 2659 3921

Turismo business 118 118

Totale 4261 7535 11796 (*)

I dati si riferiscono al 2013 per il DIME ed al 2012 per il DICS (i)

Il dato si riferisce al 2012 sia per il DIME che per il DICS

Come si vede, gli occupati totali dei due distretti produttivi eni ammontano ad un totale di 11796

distribuiti in maniera asimmetrica tra le due aree studiate. In particolare, si contano 901

dipendenti eni (348 dipendenti DIME 2013 più 553 dipendenti DICS 2012), 6856 occupati diretti

(2533 DIME e 4323 DICS), 3921 occupati indiretti (1262 DIME e 2659 DICS), 118 unità lavorative

annue generate dal turismo business in Basilicata.

Come si è inoltre osservato gli investimenti sono aumentati nel tempo e si sono mantenuti ad un

livello elevato anche nell'ultimo quinquennio nonostante la crisi. Ciò ha sicuramente garantito una

occupazione stabile se non crescente nel tempo e va, in tal modo, in controtendenza rispetto al

sistema produttivo nazionale che sconta pesantemente la congiuntura economica.

E' importante sottolineare che la presente analisi è al momento preliminare e potrebbe essere

approfondita ed affinata ulteriormente, per esempio svolgendo un censimento relativo alle

imprese afferenti la catena di fornitura DICS, ed allineare tale analisi a quella svolta per il DIME.

Ulteriori migliorie potrebbero essere apportate inoltre avendo dettagli ulteriori sugli investimenti

Capex.