Calcolo dell'indotto industriale di eni generato nel Distretto Centro Settentrionale (DICS)
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Sommario
1. Introduzione ..................................................................................................................................... 3
2. Il metodo: Input-Output .................................................................................................................. 5
3. Dal Procurato all’indotto monetario ed occupazionale DICS .......................................................... 7
4. Dal Monte ore all’indotto occupazionale ........................................................................................ 9
5. Indotto: Analisi comparata delle metodologie e conclusioni ........................................................ 12
6. Investimenti (Capex) dal 1995 al 2013 ........................................................................................... 13
7. Conclusioni ..................................................................................................................................... 17
3
1. Introduzione
Il principale obiettivo del presente documento è studiare il ritorno economico ed occupazionale
creato da eni nel Distretto Centro Settentrionale (DICS). In seconda battuta, i risultati ottenuti
verranno confrontati con quelli emersi da un analogo rapporto effettuato precedentemente sul
Distretto Meridionale (DIME). Il confronto tra i due distretti operativi ha un doppio vantaggio: da
un lato permette di contestualizzare i risultati ottenuti per il DICS con quelli del DIME, dall’altro
consente di porre i primi tasselli utili a delineare l’impatto globale di eni sul territorio italiano1.
Nell'analisi del DICS, verranno esposti due distinti risultati: da un lato si mostra la ricchezza e
l'occupazione generata nel 2012 dal procurato eni, dall'altro si evidenzia il flusso di investimenti
dal 1995 al 2013 e l’impatto occupazionale generato nel tempo.
Per ottenerli sono stati utilizzati due database differenti: il primo relativo al procurato 2012; il
secondo inerente gli investimenti dal 1995 al 2013. Per ciascun database è stata adottata una
specifica metodologia2 che illustreremo nel testo. Come si vedrà, entrambe le analisi presentano
dei punti di forza e debolezza. L' analisi sul procurato ad esempio risulta essere più dettagliata e
precisa ma mostra effetti osservabili solo nel 2012-2013 o comunque in un lasso di tempo limitato.
L' analisi sugli investimenti avvenuti tra il 1995 ed il 2013 evidenzia un effetto meno preciso ma più
stabile nel tempo e di più lunga durata. Entrambi i risultati ottenuti, completandosi, permettono
comunque di capire l' impatto di eni sul territorio (in particolare in Emilia Romagna e a livello
italiano).
Il principale risultato emerso dall'analisi sul procurato è che nel 2012, a fronte di una spesa pari a
circa 486 milioni di euro, è stato generato un indotto economico pari a 725 milioni di euro per un
ammontare di occupati diretti ed indiretti pari a circa 6982. In altre parole, per ogni euro speso è
stata generata una ricchezza pari a 1,49 euro e per ogni milione di euro, sono stati occupati circa
14 unità lavorative annue.
1 In realtà la somma dei risultati relativi al DICS ed al DIME non coprono la totalità degli investimenti sul territorio italiano, ma comunque una elevata percentuale. 2 In realtà per l'analisi sul procurato sono state adottate due metodologie differenti che illustreremo nei paragrafi 3 e 4. Esse poi convergono in un risultato di sintesi che viene illustrato nel paragrafo 5. Rimane comunque dominante la metodologia relativa alle tavole input-output illustrata nel paragrafo 2.
4
Per calcolare la totalità di occupati derivanti dalle attività eni nel DICS, a tale numero, che studia
l'effetto diretto ed indiretto della catena di fornitura, va aggiunto il numero di dipendenti eni
calcolato dalle ore lavorate3, che ammonta a 553. Pertanto gli occupati totali (dipendenti,
contrattisti, diretti ed indiretti) sono stati per il 2012 approssimativamente pari a 7535.
I dati sugli investimenti mostrano che in quasi venti anni (1995-2013) sono stati investiti circa 6
miliardi di euro di cui quasi 4 miliardi negli ultimi 10 anni. Ciò ha potenzialmente garantito in modo
continuativo l'occupazione in media per 5407 unità lavorative annue negli ultimi 10 anni e circa
6366 negli ultimi 5 anni. Aggiungendo a queste unità, i 553 dipendenti derivanti dal calcolo
precedente, risulta che il numero sale a circa 7000 occupati totali garantiti per l'ultimo
quinquennio (2008-2013).
Infine, per avere una prima visione di insieme a livello nazionale, sono stati sommati i risultati
ottenuti per il DICS e quelli del DIME. Questo passaggio permette di affermare che nei due distretti
produttivi eni ha circa 907 dipendenti (348 dipendenti DIME4 nel 2013 e 553 dipendenti DICS nel
2012), e genera occupazione diretta pari a 6876 unità (2533 DIME e 4323 DICS), occupazione
indiretta pari a 3921 (1262 DIME e 2659 DICS) per un totale di 11704 unità a cui si possono anche
aggiungere gli occupati derivanti dai settori attivati dal turismo business per il DIME (118 unità5)
per un totale di 11796.
Il documento procede nel seguente modo: nel paragrafo 2 viene illustrato il metodo di analisi
input-output; nel paragrafo 3 si presentano i dati relativi al procurato del DICS e vengono illustrati i
principali risultati dell'indotto monetario e occupazionale; nel paragrafo 4 si illustra una seconda
metodologia di indagine per calcolare l'impatto nel DICS a partire dai dati del procurato 2012; nel
paragrafo 5 vengono comparate le due metodologie e si illustra un risultato di sintesi; il paragrafo
6 illustra lo studio sugli investimenti dal 1995 al 2013 ed i principali risultati ottenuti; il paragrafo 7
riassume i risultati più importanti emersi nel documento.
3Per calcolare il numero di dipendenti abbiamo preso il monte ore annue totale e l'abbiamo diviso per il numero di giorni lavorativi medi annui secondo l'INPS (252 giorni all'anno) moltiplicato per 8 ore lavorative al giorno. 4Fonte: Terzo censimento occupazione DIME (2013) 5Fonte: L’impatto economico generato dai dipendenti in trasferta, FEEM 2014
5
2. Il metodo: Input-Output
L’analisi effettuata si avvale del metodo delle tavole input-output simmetriche. Questo tipo di
analisi è in grado di calcolare l' indotto creato in termini di valore monetario ed in termini di
occupazione partendo da dati di input provenienti dagli importi dei contratti eni inerenti il
Distretto Centro Settentrionale (DICS) in un determinato lasso di tempo.
Con il termine indotto monetario intendiamo il valore creato nel sistema economico per ogni euro
speso da una determinata società.
Per indotto occupazionale intendiamo il numero di Unità Lavorative Anno (ULA) che il valore
creato nel sistema economico sarebbe in grado di generare se tale importo venisse utilizzato per
l’assunzione di nuove unità lavorative.
Non può pertanto rappresentare (salvo taluni casi limite) la totalità di occupati che dipendono da
una determinata impresa perché rappresenta solo il numero di occupati potenziali in più per anno
e non coglie tutti gli occupati in essere. Per esempio, non coglie quegli occupati aventi rapporti
contrattuali a tempo indeterminato o determinato pregressi, i cui redditi non dipendano
direttamente dai contratti di fornitura del periodo considerato, ma coglie quei contratti coperti
dalle forniture del periodo considerato.
In termini occupazionali la metodologia definisce il numero di occupati che si potrebbero
impiegare se tutto il valore monetario generato venisse utilizzato per assumere unità lavorative.
Pertanto il numero di occupati calcolato è un numero di flusso potenziale e dipende solo
esclusivamente dall'ammontare dell'importo del contratto e dall'indotto generato.
Un’analisi di robustezza ha permesso di integrare e confrontare i risultati ottenuti circa gli occupati
con i dati relativi al monte ore lavorate nel DICS da dipendenti e contrattisti. Il metodo è infine
stato esteso per calcolare l'indotto e gli occupati diretti ed indiretti generati sul territorio regionale
e nazionale.
Con il termine "indotto diretto" monetario ed occupazionale intendiamo la ricchezza e
l'occupazione che un investimento crea nel momento stesso in cui avviene la spesa e nel settore
stesso in cui essa avviene. Per fare un esempio, se viene effettuato un investimento di "xxx" euro
nel settore 45, costruzioni, l'indotto diretto è l'ammontare percepito dalla società che svolge i
lavori, e che comporta un numero di persone occupate ed include salari e stipendi.
6
Con il termine "indotto indiretto" monetario ed occupazionale intendiamo la ricchezza e
l'occupazione che a sua volta viene generata a cascata dalla impresa che svolge i lavori. Per
esempio, si considerano le spese che il personale della impresa effettua presso altre attività
afferenti ulteriori settori di attività economica (ATECO).
Per il calcolo dell'indotto e degli occupati diretti ed indiretti si è utilizzato come punto di
riferimento l'analisi dell'indotto e del censimento delle imprese e dei fornitori svolto rispetto al
DIME, che risulta essere, ad oggi, un metodo di indagine accurato che può fornire risultati
sufficientemente completi, se il campione di analisi è rappresentativo. Alla luce di ciò, un ulteriore
approfondimento futuro, potrebbe consistere nello svolgimento di un censimento per le imprese
di fornitura del DICS in modo da poter affinare ed implementare la ricerca ed avere risultati più
precisi.
7
3. Dal Procurato all’indotto monetario ed occupazionale DICS
Per calcolare l'indotto sono necessari i dati del procurato del Distretto Centro Settentrionale di eni
(DICS). Il procurato per il DICS riporta gli importi dei contratti in essere di eni con le società
fornitrici che operano nel distretto. Nel 2012 eni, ha acquistato in Italia beni e servizi per circa 486
milioni di euro. Come mostrato in Figura 1, il procurato è stato speso principalmente in sette
settori di attività economica, corrispondenti ad altrettanti codici ATECO.
Figura 1. Procurato DICS 20126
Come è facile osservare, il settore più coinvolto, con oltre 226 milioni di euro è il settore relativo
alle Estrazione di petrolio e gas, seguito dai settori Costruzioni e Trasporti marittimi, entrambi con
oltre 47 milioni di euro. Successivamente troviamo il settore delle Macchine ed apparecchi
meccanici, con 45 milioni di euro e "altre attività professionali" con 31 milioni di euro circa.
6 Nelle categoria altre attività sono compresi i settori ATECO numero 17, 20, 22, 23, 24, 26, 27, 28, 30, 31, 33, 34, 36, 37, 41, 50, 51, 55, 60, 71, 72, 73, 80, 85, 90, 92, 93 aventi un peso percentuale inferiore al 3% sul totale della spesa.
47%
9%
3%
10%
10%
3% 7%
11%
Estrazione di petrolio e gas
Macchine ed apparecchi mecc.
Altri mezzi di trasporto
Costruzioni
Trasporti marittimi
Attività ausiliarie dei trasp.
Altre attività professionali
Altre attività
8
La Tabella 1 riporta le ripartizione per ATECO 2004 del procurato locale (sia in valore assoluto che
in percentuale).
Tabella 1: Procurato anno 2012.
Ateco
2004 Branca di attività economica
Importo in
euro %
11 Estrazione di petrolio grezzo e gas naturale e servizi connessi 226.402.774 47%
45 Costruzioni 47.517.149 10%
61 Trasporti marittimi 50.876.231 10%
29 Macchine ed apparecchi meccanici 45.491.236 9%
74 Altre attività professionali imprenditoriali 31.461.422 6%
35 Altri mezzi di trasporto 16.237.473 3%
63 Attività ausiliarie dei trasporti, agenzie di viaggio 13.358.458 3%
Altre attività 54.340.020 11%
Totale 485.684.762 100%
Il passo successivo alla ripartizione delle voci di spesa del DICS all’interno dei settori di attività
economica è il calcolo dell’indotto monetario ed occupazionale.
Utilizzando la metodologia delle tavole Input-Output simmetriche regionali, è stato possibile
calcolare l’indotto totale (diretto ed indiretto) per l' anno 2012 i cui risultati vengono riportati in
Tabella 2.
Tabella 2: Indotto Totale 2012 - Metodo Input - Output
Totale Variazione degli
impieghi finali nella
regione
Variazione degli
impieghi finali di
prodotti regionali
Variazione
produzione
regionale
Variazione
dell'occupazione
(mln EUR) (mln EUR) (mln EUR) (ULA)
Emilia
Romagna
485,68 178,17 237,45 1586
Resto d'Italia 0.00 256,66 487,08 2652
Totale Italia 485,68 434,83 724,53 4238
Totale diretti
ed indiretti
6844(*)
(*) il dato comprende 4238 occupati diretti e 2606 occupati indiretti
Nella colonna denominata "Variazione degli impieghi finali nella regione" è riportato il valore del
procurato del periodo preso in considerazione nel territorio di riferimento. Nella colonna
denominata "Variazione degli impieghi finali di prodotti regionali" riportiamo la parte dell’importo
9
totale destinata direttamente al territorio preso in considerazione (Emilia Romagna, Resto d’Italia
e Totale Italia). Come si può vedere nella tabella, dei 486 milioni di euro, 178 sono spesi in imprese
ed attività della Emilia Romagna, 257 circa sono destinati al resto d’Italia. In altre parole, circa il
90% dei 486 milioni spesi dal DICS (pari a circa 435 milioni di euro) sono destinati direttamente
all’Italia.
Nella colonna denominata "Variazione della produzione regionale" riportiamo l'indotto monetario
generato. Come si può vedere, il procurato DICS genera in Emilia Romagna circa 237 milioni di
euro, nel resto d’Italia circa 487 milioni di euro ed in Italia circa 724 milioni di euro. Questo
significa che ogni euro speso sul territorio nazionale genera 1,49 euro (724mln EUR/486 mln EUR).
Nell' ultima colonna denominata "Variazione dell’occupazione" mostriamo l’occupazione
potenziale che si potrebbe creare dati gli importi della colonna precedente ("Variazione della
produzione regionale"). Essa ammonta in totale a circa 4238 unità lavorative annue.
Come abbiamo rilevato in una precedente analisi del distretto Meridionale (DIME), tale risultato
considera solo i contrattisti diretti del procurato, senza considerare tutto l'effetto indiretto
derivante dal sistema della catena del consumo e della produzione. Correggendo per tale valore, si
ottiene un totale di occupati diretti ed indiretti pari a 6844 che abbiamo riportato nell'ultima riga
della tabella.
4. Dal Monte ore all’indotto occupazionale
Un altro modo per calcolare gli occupati diretti ed indiretti del DICS è quello di utilizzare
l'ammontare di ore lavorate. Tale dato permette anche di calcolare in modo abbastanza preciso il
numero di dipendenti. Il presente metodo utilizza come punto di riferimento l' analisi svolta nel
DIME, comparando i risultati che emergono dal censimento, con quelli che si ottengono
dall'utilizzo delle ore lavorate. In particolare, posto che si ritiene che i risultati del censimento
siano i valori più vicini ai dati reali, si vuole verificare qual è l'indicazione che si ricava dall'analisi
delle ore lavorate. Per far ciò riportiamo brevemente i risultati di sintesi del censimento DIME
nella seguente tabella 3.
10
Tabella 3: Occupati diretti ed indiretti DIME 2012 - 2013
Occupati Dipendenti Occupati
diretti
Occupati
indiretti(*)
Totali
2012 291 2146 1262 3699
2013 348 2533 1262 4143
(*) gli occupati indiretti sono calcolati sia per il 2012 che per il 2013 rispetto ai dati 2012
Ora confrontiamo i dati della Tabella 3 con quanto emerge dalle ore lavorate. Le ore lavorate
ufficiali per il DICS ed il DIME sono quelle riportate nella Tabella 4 .
Al fine si ricavare il numero di dipendenti (DICS o DIME) si è proceduto a suddividere il numero
delle ore lavorate ottenute per ciascun distretto, per 2016, cioè il numero di ore lavorate da un
dipendente tipo che lavora 8 ore al giorno per 252 giorni all'anno (Dato INPS). Pertanto, partendo
dalle ore lavorate, il numero di dipendenti è calcolabile utilizzando la seguente formula:
�°�������������� =�°����������������������������
2016
Il suddetto ragionamento vale anche per i contrattisti, di cui tuttavia non si conosce il numero
totale, come quello dei sub contrattisti. Quindi, applicando il precedente calcolo alle ore lavorate
dei contrattisti, si otterrebbe il numero di unità di lavoro a tempo pieno coinvolte nei contratti con
lo stabilimento di interesse.
Elaborando il numero di ore lavorate con la metodologia sopra esposta, il numero di occupati
(dipendenti e contrattisti) è riportato nella Errore. L'origine riferimento non è stata trovata..
Tabella 4: Dipendenti e Contrattisti 2012 - Confronto DIME-DICS
Ore lavorate Dipendenti Contrattisti Totali
DICS 1.115.179 3.086.151 4.201.330
DIME 487.459 1.938.802 2.426.261
Occupati Dipendenti Contrattisti Totali
DICS 553 1.531 2.084
DIME 242 962 1.204
11
Partendo dal monte ore lavorate, il numero di dipendenti eni è di 553 per il DICS e di 242 per il
DIME, mentre il numero di contrattisti è di 1531 per il DICS e di 962 per il DIME.
Utilizzando come punto di riferimento il censimento DIME e quindi confrontando le Tabella 3 e
Tabella 4 si possono formulare le seguenti osservazioni:
a) Il numero stimato di dipendenti ricavato del monte ore è una misura verosimile dell’ordine
di grandezza di questi. Il dato, seppure sottostimato, presenta una scarto contenuto. Esso,
pertanto, in attesa dei dati ufficiali, può essere considerato un dato cauto utilizzabile per le
prime analisi;
b) Il numero di contrattisti ricavato dalle ore lavorate risulta profondamente sottostimato. Ciò
può dipendere dal fatto che le ore lavorate dei contrattisti considerano le ore di timbratura
senza poter distinguere esattamente tutti i contrattisti che non lavorano full time e tutti i
contratti di subfornitura. E' necessario, pertanto, correggere i dati relativi al numero di
contrattisti, utilizzando come riferimento i dati del censimento DIME7. Correggendo
pertanto in questa linea i dati DICS, si ottiene che il numero di contrattisti diretti ed
indiretti risulta essere pari a 7120 a cui vanno aggiunti i 553 dipendenti per un totale di
7673, come riportiamo nella Tabella 7.
Tabella 5: Indotto Totale 2012 - analisi monte ore
Occupati Dipendenti Occupati
diretti
Occupati indiretti Totali
DICS 553 4408 2712 7673
7 Per far ciò è stato adottato un algoritmo di propria elaborazione che può essere dettagliato su eventuale richiesta.
12
5. Indotto: Analisi comparata delle metodologie e conclusioni
Riassumendo, lo scopo dell’analisi dell’indotto era quello di calcolare la ricaduta in termini
occupazionali ed economici dell’investimento generato dalle spese di fornitura di beni e servizi del
DICS. Per questo fine sono state implementate due metodologie, la prima, esposta nel paragrafo
2, che si rifà alla ripartizione territoriale (regionale) delle tavole input-output. La seconda, parte
dalle ore lavorate per calcolare a ritroso l’occupazione. L’output di entrambe le metodologie è
quindi la quantificazione dell’indotto occupazionale generato dal DICS.
Come già evidenziato, lo studio della stessa grandezza attraverso due metodologie congiunte
consente di avere un controllo di robustezza, nonché di verificare la veridicità del risultato emerso.
I risultati di entrambe le metodologie sono riassunti nella Tabella 6. Con il metodo Input - Output
abbiamo calcolato 6844 occupati diretti ed indiretti annui a cui va aggiunto il numero di
dipendenti per un totale di 7397. Confrontando le ore lavorate per il DIME e per il DICS e
correggendo i dati relativi ai contrattisti, si calcola che gli occupati diretti ed indiretti risultano
essere approssimativamente 7120 a cui vanno aggiunti 553 dipendenti per un totale di 7673. I due
metodi portano a risultati molto simili. Per concludere e bilanciare i risultati, prendiamo la media
fra i risultati ottenuti con i due metodi ottenendo 4323 occupati diretti, 2659 occupati indiretti,
6982 occupati diretti ed indiretti a cui si sommano 553 dipendenti per un totale di 7535.
Tabella 6: Indotto totale 2012
Indotto Metodo
input - output
Ore lavorate;
Confronto DICS-DIME
Media
Occupati diretti 4238 4408 4323
Occupati indiretti 2606 2712 2659
Occupati diretti ed
indiretti
6844 7120 6982
Dipendenti 553 553 553
Totale 7397 7673 7535
13
6. Investimenti (Capex) dal 1995 al 2013
Un ulteriore approfondimento deriva dalla valutazione dell’impatto occupazionale generato nel
tempo dal flusso di investimenti effettuati tra il 1995 ed il 2013.
Anche in questo caso infatti, gli investimenti possono generare un indotto diretto ed indiretto. I
risultati che si otterranno da questa analisi non sono tuttavia direttamente paragonabili con quelli
precedenti dal momento che gli investimenti considerati sono di tipo Capex8 mentre nell'analisi
precedente erano assunti principalmente contratti Opex con quote di Capex non facilmente
identificabili.
Il dato interessante che può emergere dal seguente paragrafo è che, avendo un orizzonte
temporale ampio (19 anni) si può in qualche modo calcolare qual è l'impronta occupazionale di
medio periodo di eni sul territorio. In altre parole possiamo dire quanti occupati stabilmente sono
garantiti dalle attività di eni ed anche qual è il trend degli investimenti e dell'occupazione
generata. Nelle seguenti due figure mostriamo l'investimento annuo calcolato rispetto ai prezzi del
2013 (Figura 2) e la somma cumulata degli investimenti (Figura 3).
Figura 2: Investimenti annui (prezzi 2013)
8La spesa operativa o Opex (dal termine inglese Operating Expense) è il costo necessario a gestire un prodotto, business o sistema. La sua controparte, la spesa capitale o Capex (Capital Expenditure), è il costo per sviluppare o fornire asset durevoli per il prodotto o il sistema.Per esempio, l'acquisto di una fotocopiatrice è da considerarsi Capex, mentre il costo annuale per carta, toner, manutenzione rappresenta l' Opex. Per sistemi più estesi come quelli di business, l' Opex può anche includere il costo di manodopera e quella dei siti (affitti e servizi). Fonte: Sole 24 Ore.
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Investimenti - mln euro
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Figura 3: Cumulata degli Investimenti annui calcolati (prezzi 2013)
Nella Figura 4 invece mostriamo gli occupati diretti ed indiretti derivanti dagli investimenti Capex
assumendo che la ripartizione degli investimenti nei settori di attività economica sia la stessa
rilevata per l’anno 2012 (Figura 1) e si mantenga fissa nel corso degli anni. Tale assunzione deriva
dal fatto che abbiamo solo i dati dell'ammontare totale dell'investimento annuo, senza averne la
ripartizione per settore ATECO che ci permetterebbe di svolgere un calcolo di impatto
distinguendo anno per anno. La ipotesi adottata, pertanto, in mancanza di ulteriori informazioni,
permette in questa prima fase di svolgere una prima preliminare indagine. Tuttavia, al fine di un
confronto più ampio, sarà opportuno in futuro arricchire l’analisi con elementi aggiuntivi quali la
ripartizione degli investimenti annui nelle diverse categorie ATECO, nonché affrontare l’evoluzione
del fabbisogno di eni. I rischi associati con questo approccio iniziale, potrebbero fornire una
sottostima dei risultati ottenuti, dal momento che il calcolo non tiene in considerazione i dati
relativi agli Opex.
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Investimenti totali - mln euro
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Figura 4: Occupati diretti ed indiretti derivanti dagli investimenti annui
Infine, nella Tabella 7 mostriamo la sintesi dei risultati su occupati ed indotto, raggruppandoli in
tre differenti categorie temporali (lungo, medio e breve): 19 anni, ultimi 10 anni, ultimi 5 anni. I
dati mostrati sono calcolati con il metodo dell'indotto applicato nei paragrafi precedenti.9 Nella
Tabella 7 inoltre aggiungiamo anche il numero di dipendenti assumendo che negli ultimi 5 anni il
numero di dipendenti sia fisso e sia quello calcolato nella Errore. L'origine riferimento non è stata
trovata..
Un’attenta lettura dei risultati mostra come gli investimenti siano cresciuti considerevolmente nel
tempo. In 19 anni sono stati investiti più di 6 miliardi di euro (6.057 milioni per l'esattezza), di
questi quasi 4 miliardi (3.835 milioni) negli ultimi 10 anni e più di 2 miliardi (2.257 milioni) negli
ultimi 5 anni. Anche l'investimento medio annuo è cresciuto passando da 383 milioni annui
dell'ultimo decennio a 451 nell'ultimo quinquennio. Ciò si è ovviamente riflettuto sull'occupazione
creata, cresciuta nel tempo in modo con un trend costante e soprattutto in controtendenza con la
crisi economica. Se infatti si osserva il numero di occupati diretti ed indiretti generati, a fronte di
un tasso di disoccupazione nazionale in costante crescita (fino a un dato recente superiore al 13%),
il numero di occupati annui medi garantiti dagli investimenti di eni è aumentato da 5400
9 Per l'esattezza, dato che dei dati Capex è noto solo il valore aggregato e non la sua distribuzione dei settori, si è assunto che la distribuzione sia la medesima del calcolo del procurato.
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Occupati annui settore misto
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dell'ultimo decennio a circa 6400 nell'ultimo quinquennio. E ciò considerando solo i dati Capex.
Per poter affinare il dato, assumendo che i dipendenti siano stati costanti negli ultimi 5 anni e pari
a 553, come mostrato nella Errore. L'origine riferimento non è stata trovata., gli occupati
diretti/indiretti generati dagli investimenti Capex sommati ai dipendenti sono stati circa 7000
annui nell'ultimo quinquennio.
Tabella 7: Investimenti ed occupati per differenti periodi
Totali Annui
1995-2013 ultimi 10 anni ultimi 5 anni 1995-2013 ultimi 10 anni ultimi 5 anni
Investimenti
(mln di euro)
6057 3835 2257 319 383 451
ULA 85399 54068 31830 4495 5407 6366
Dipendenti10
553
Totali
(molt. misto)
6919
10 Si ipotizza che il numero di dipendenti sia fisso per gli ultimi 5 anni e pari a 553 unità.
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7. Conclusioni
Nel presente paragrafo riassumiamo i principali risultati e li sommiamo ai risultati relativi al DIME
per avere una visione più ampia dell'impatto di eni sul territorio nazionale. L’analisi effettuata,
seppur preliminare può fornire una prima valutazione dell'impatto, sia a livello di distretto che
aggregato. I principali risultati ottenuti sono riassunti in Tabella 8 e mostrano la stima del numero
di occupati DICS per il 2012 e quella degli occupati DIME per il 2013.
Tabella 8: Occupati diretti, indiretti, totali, DICS e DIME
DIME(*)
DICS(*)
Totale
Dipendenti 348 553 901
Occupati
fornitura/contrattisti
2533 4323 6856
Occupati indiretti(i)
1262 2659 3921
Turismo business 118 118
Totale 4261 7535 11796 (*)
I dati si riferiscono al 2013 per il DIME ed al 2012 per il DICS (i)
Il dato si riferisce al 2012 sia per il DIME che per il DICS
Come si vede, gli occupati totali dei due distretti produttivi eni ammontano ad un totale di 11796
distribuiti in maniera asimmetrica tra le due aree studiate. In particolare, si contano 901
dipendenti eni (348 dipendenti DIME 2013 più 553 dipendenti DICS 2012), 6856 occupati diretti
(2533 DIME e 4323 DICS), 3921 occupati indiretti (1262 DIME e 2659 DICS), 118 unità lavorative
annue generate dal turismo business in Basilicata.
Come si è inoltre osservato gli investimenti sono aumentati nel tempo e si sono mantenuti ad un
livello elevato anche nell'ultimo quinquennio nonostante la crisi. Ciò ha sicuramente garantito una
occupazione stabile se non crescente nel tempo e va, in tal modo, in controtendenza rispetto al
sistema produttivo nazionale che sconta pesantemente la congiuntura economica.
E' importante sottolineare che la presente analisi è al momento preliminare e potrebbe essere
approfondita ed affinata ulteriormente, per esempio svolgendo un censimento relativo alle
imprese afferenti la catena di fornitura DICS, ed allineare tale analisi a quella svolta per il DIME.
Ulteriori migliorie potrebbero essere apportate inoltre avendo dettagli ulteriori sugli investimenti
Capex.