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Giornale Scolastico dell’Istituto di Istruzione Secondaria di 1° grado “Piero Calamandrei” Redazione Classe II L A cura delle docenti Possidente Scopelliti Anno Scolastico 2014/15 Curiosare tra le mura della scuola media: quale occasio- ne migliore se non l’open day? Si tratta di un appuntamento fisso. Ogni anno a dicembre avvengono gli incontri tra la scuola e le famiglie delle classi quinte della scuola pri- maria. Si tratta di un’occasione uni- ca per poter sce- gliere la scuola dove proseguire gli studi. Il nostro Istituto ha un’offerta for- mativa piuttosto variegata: dalle sezioni di tempo normale a quelle di tempo prolun- gato nell’ambito del quale ci sono le classi 2.0 e il Corso dei Lin- guaggi e della Comunicazio- ne. C’è inoltre la sezione mu- sicale con la possibilità di suonare quattro diversi stru- menti: pianoforte, violino, chitarra e flauto traverso. Durante l’open day si conosco- no i docenti e si può avere un confronto diretto con gli stu- denti; i quali hanno già un’opinione ben definita sulla scuola. Presso il nostro Istituto, dopo le lezioni, vi è anche la possibilità dello studio assisti- to, con attività di approfondi- mento, sport e aiuto nell’esecuzione dei compiti as- segnati per casa. Io sono Andrea e frequento la seconda elle del Corso dei linguaggi e della comu- nicazione. Se devo dare la mia opinione, direi che i pro- fessori sono molto disponibili e severi ma anche molto bravi a spiegare e comprendono tut- ti i problemi degli studenti. Andrea Zaytsev “Ragazzi alla guerra di Troia Il musical dell’Iliade di Omero” Pag. 2 L’angolo del mito: Achille Pag. 3 La pagina delle Scienze Pag. 4 Angolo della Matematica Pag. 5 Adolescenza: che tormento! Corretta alimentazione per un adolescente Pag. 6 A Milano la polizia sequestra venti milioni di loom bands. Le ricette di Halloween di Alberto Pag.7 Pag.10 Sommario: Dicembre tempo di open days! La nostra scuola apre le porte alla famiglie "CALA" NEW S C C C C a a a a l l l l a a a a m m m m a a a a n d n d n d n d r r r r i i i i n n n n o o o Data 15 dicembre 2014 Numero 3 Arte a Torino: piccoli principi a Stupinigi Pag.8 Salone del Gusto e Terra Ma- dre Stage presso la redazione de “La Stampa Pag.9 Una promessa mantenuta: la vetta del monte San Giorgio Pag.10 Progetto Comenius Pag.11 L’angolo dello sport: l’Hit Ball Intervista a Luigi Gigante Pagg. 12—13 La posta del cuore di Danilo Pag.14 Giochi e barzellette Pag. 15 L’Aula Magna

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Giornale Scolastico dell’Istituto di

Istruzione Secondaria di 1° grado

“Piero Calamandrei”

Redazione Classe II L

A cura delle docenti Possidente Scopelliti

Anno Scolastico 2014/15

Curiosare tra le mura della scuola media: quale occasio-ne migliore se non l’open day? Si tratta di un appuntamento fisso. Ogni anno a dicembre avvengono gli incontri tra la scuola e le famiglie delle classi quinte della scuola pri-maria. Si tratta di un’occasione uni-ca per poter sce-gliere la scuola dove proseguire gli studi. Il nostro Istituto ha un’offerta for-mativa piuttosto variegata: dalle sezioni di tempo normale a quelle di tempo prolun-gato nell’ambito del quale ci sono le classi 2.0 e il Corso dei Lin-guaggi e della Comunicazio-ne. C’è inoltre la sezione mu-sicale con la possibilità di suonare quattro diversi stru-menti: pianoforte, violino, chitarra e flauto traverso. Durante l’open day si conosco-

no i docenti e si può avere un confronto diretto con gli stu-denti; i quali hanno già un’opinione ben definita sulla scuola. Presso il nostro Istituto, dopo le lezioni, vi è anche la possibilità dello studio assisti-to, con attività di approfondi-mento, sport e aiuto nell’esecuzione dei compiti as-

segnati per casa. Io sono Andrea e frequento la seconda elle del Corso dei linguaggi e della comu-nicazione. Se devo dare la

mia opinione, direi che i pro-fessori sono molto disponibili e severi ma anche molto bravi a spiegare e comprendono tut-ti i problemi degli studenti.

Andrea Zaytsev

“Ragazzi alla guerra di Troia Il musical dell’Iliade di Omero”

Pag. 2

L’angolo del mito: Achille Pag. 3

La pagina delle Scienze Pag. 4

Angolo della Matematica Pag. 5

Adolescenza: che tormento!

Corretta alimentazione per un

adolescente

Pag. 6

A Milano la polizia sequestra venti milioni di loom bands. Le ricette di Halloween di Alberto

Pag.7

Pag.10

Sommario:

Dicembre tempo di open days! La nostra scuola apre le porte alla famiglie

"CALA" NEWS

C C C C a a a a l l l l a a a a m m m m a a a a n d n d n d n d r r r r i i i i n n n n oooo

Data 15 dicembre 2014 Numero 3

Arte a Torino: piccoli principi a Stupinigi

Pag.8

Salone del Gusto e Terra Ma-

dre

Stage presso la redazione de

“La Stampa

Pag.9

Una promessa mantenuta: la

vetta del monte San Giorgio Pag.10

Progetto Comenius Pag.11

L’angolo dello sport: l’Hit Ball

Intervista a Luigi Gigante Pagg.

12—13

La posta del cuore

di Danilo Pag.14

Giochi e barzellette Pag. 15

L’Aula Magna

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Pagina 2 Calamandrino "CALA" NEWS

Il giorno 7 ottobre la classe 2°L si è recata al Teatro Erba per la visione dello spettacolo “Ragazzi alla guerra di Troia - Il musical dell’Iliade di Ome-ro”. Sono i giovani a combattere in guerra. È così fin dalla guerra più antica, l’originaria di tutte le guerre: Troia. I suoi eroi, sull’uno e sull’altro fronte erano poco più che ragazzi e ne so-pravvissero pochi. Ragazzi alla guerra di Troia è uno spettacolo ispirato a quelle imprese e a quei giovani eroi. Una condanna della guerra senza re-torica, un appassionato musical tratto da Omero, con i duelli, i canti di guer-ra e d’amore e le trame eroiche. Un aperto dialogo tra le arti, affidato all’interpretazione di un gruppo di giovani artisti in grado di rendere for-za e vitalità di un mito che sta alle ra-dici e nel cuore della nostra civiltà. Della vicenda omerica si ritrovano la struttura narrativa, gli episodi più ce-lebri, i grandi eroi che ne sono prota-gonisti e le loro gesta: ma raccontati attraverso un rifacimento dell’antica narrazione epica capace di far rivivere quegli eroi in una dimensione più fa-miliare, in cui risalti la continua quali-tà della loro umanità di antichi eroi di Omero: è questo il motivo ispiratore

di uno spettacolo interdisciplinare ispirato alle straordinarie imprese di eroi che non hanno mai smesso di af-fascinare e stimolare la nostra imma-ginazione.

Matty MF7 Riccardo Francabandiera

“Ragazzi alla guerra di Troia”

Il musical dell’Iliade di Omero

A FINE SPETTACOLO IL CAVALLO DÌ TROIA SOVRASTA LA SCENA

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Numero 3 Pagina 3

Achille

Achille era figlio di Peleo e della dea Teti. Quan-do nacque, la madre, per renderlo immortale, lo immerse nelle acque del fiume Stige tenendolo per un tallone che rimase così l'unica parte vulnerabile dell'eroe. Teti, informata dall'indovino Calcante che il figlio sarebbe morto nella guerra di Troia, lo mandò con vesti femminili alla corte di Licomede, re di Sciro. Là Achille si innamorò di Deidamìa, una delle figlie del re, e da lei ebbe il figlio Neotto-lemo. Intanto l'indovino Calcante incoraggiò i greci alla ricerca di Achille, senza il quale non avrebbero vinto la guerra e rivelò dove era nascosto. Ulisse si assunse l'incarico di ritrovare l'eroe, e, presentatosi come mercante di gioielli e abiti fem-minili alla reggia di Licomede, lo individuò con facilità. Teti, volendo proteggere il figlio, pregò il Fato perché mutasse la sorte di Achille e questi allora propose di scegliere fra una vita lunga e oscura o una morte gloriosa in battaglia: e Achille, sceglien-do la seconda, seguì Agamennone a Troia indos-sando delle magnifiche armi che la madre aveva fatto fabbricare da Efesto. L'assedio a Troia durava ormai da anni quando scoppiò una contesa fra Achille e Agamennone, la quale si concluse con la provocazione del capo della spedizione che fece rapire dall'accampamen-to di Achille la schiava Briseide. L’eroe, sdegnato, giurò di non prendere più parte alla guerra e si ritirò nella sua tenda; mentre i Troiani con l’assenza di Achille uscivano vincitori in tutti gli scontri. Intanto Agamennone, pentitosi amaramente, resti-tuì all'eroe la schiava e gli fece offerta di grandi do-ni. Achille rifiutò persino di raccogliere la sfida a duello che Ettore gli aveva lanciato. Intanto Patro-clo prese le armi forgiate da Efesto e, facendo le veci di Achille, si scontrò con Ettore che lo uccise e lo spogliò della sua armatura. Teti ottenne dal divi-

no fabbro nuove armi per il figlio il quale, rivestito-sene per vendicare il suo carissimo amico, si scon-trò con Ettore uccidendolo e facendo scempio del cadavere che trascinò sul terreno per tre volte attor-no alle mura di Troia, dopo averlo aggiogato al suo carro.

Achille, commosso dalle lacrime di Priamo, resti-tuì il cadavere di Ettore per la sepoltura. Achille era incantato dalla bellezza di Polissena, una delle tante figlie di Priamo che egli aveva veduta un giorno al tempio. Già da tempo l'aveva chiesta in moglie a Ettore che però aveva posto la condizione all'eroe di passare dalla parte dei troiani. Achille aveva respin-to sdegnato la proposta, ma il volto della ragazza gli era rimasto impresso nella memoria a tal punto che, dopo aver reso il cadavere di Ettore, egli chiese a Priamo la mano della figlia. Accordatosi con lui, l'eroe si recò al tempio per la cerimonia nuziale. Mentre Deifobo lo accoglieva con gioia, Paride lo uccise dopo avergli scagliato una freccia nel famoso tallone. Secondo un'altra tradizione sarebbe stato ucciso da una freccia scagliatagli sempre nel tallone dal dio Apollo. Intorno al cadavere di Achille si combatté furiosamente finché Ulisse e Aiace riusci-rono a portarlo nel loro accampamento. Teti e tutte le Nereidi lo piansero e lo vegliarono per svariati giorni. Infine fu seppellito sul promontorio Sigèo dove Pirro o Neottolemo immolò la vergine Polisse-na. L'oracolo di Dodona decretò ad Achille onori divini. I Tessali gli eressero un tempio dove ogni anno gli venivano offerti giochi funebri e sacrifici. Omero lo pone come re dell'aldilà.

Giorgia Rabuano

Ilenia Scagnolari

Marcello Valente

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Pagina 4 Calamandrino "CALA" NEWS

ACQUA “INCOLLATA” AL BICCHIEREACQUA “INCOLLATA” AL BICCHIEREACQUA “INCOLLATA” AL BICCHIEREACQUA “INCOLLATA” AL BICCHIERE OCCORRENTE:

Un bicchiere Un cartoncino Acqua

PROCEDIMENTO Riempire un bicchiere con acqua, fino all'orlo. Poi coprirlo con un cartoncino. Sollevare lentamente il bicchiere tenendo il cartoncino su di esso con l'al-tra mano. Rovesciare velocemente il bicchiere (rivolgendo l'apertura verso il basso) continuando a tenere il cartoncino premuto su di esso. Togliere la mano che tiene il cartoncino e… magia! L’acqua rimane all’interno del bicchiere Cosa è successo? Responsabile di questo insolito fenomeno è la pressione atmosferica. Anche se non ce ne rendia-mo conto, su di noi e su tutto ciò che ci circonda, agisce continuamente un'elevata pressione dovuta al peso dell'aria. Questa pressione basta a bilancia-re quella esercitata dall'acqua contenuta nel bic-chiere. Sullo stesso principio si basa il funziona-mento delle ventose. Anche il celebre esperimento realizzato nel Seicento da Otto von Guericke, bor-gomastro di Magdeburgo, in cui ben sedici cavalli non riuscirono a dividere due emisferi metallici all'interno dei quali era stato fatto il vuoto, trova lo stesso tipo di spiegazione.

LA BOTTIGLIA E LA “MONETA”LA BOTTIGLIA E LA “MONETA”LA BOTTIGLIA E LA “MONETA”LA BOTTIGLIA E LA “MONETA”

OCCORRENTE:

Una moneta Un cartoncino Una bottiglia

PROCEDIMENTO Mettere una monetina su un cartoncino; sistemare poi il cartoncino appoggiato al collo di una botti-glia, avendo cura di far coincidere il centro della monetina con quello della bocca della bottiglia (Attenzione: perché l’esperienza riesca la moneti-na deve essere più piccola del collo della botti-glia!). Poi dare un colpo secco al cartoncino col dito medio! La moneta cadrà nella bottiglia senza esser portata via dal cartoncino! Cosa è successo? Se il colpo è davvero repentino, allora è come se la moneta scivolasse sul cartoncino: Newton affermò che ogni corpo tende a mantenere il suo stato di moto se nessuna forza è applicata al corpo. Newton chiamò inerzia questa tendenza. In que-sto caso l’attrito fra cartoncino e moneta è molto debole perché il cartoncino viene spostato molto velocemente (come quando si frena repentina-mente su una strada ghiacciata, la macchina parte via come se i freni non funzionino; ecco perché su un fondo bagnato o ghiacciato conviene sempre frenare gradualmente!): siccome quindi sulla mo-neta agisce una forza pressoché nulla, la moneta rimane ferma e... tolto il cartoncino non può che cadere nella bottiglia! La stessa cosa si può fare dando un colpo secco all’ultima moneta in basso di una pila di monete: se il colpo è davvero secco, l’ultima moneta viene sfilata senza “rompere” tutta la pila.

Matty MF7 Riccardo Francabandiera

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COME SOMMARE 5 NUMERI CONSECUTIVI:

Es.:20+21+22+23+24

ESISTONO 3 MODI:

Moltiplicare per 5 il numero minore e poi aggiungere 10 al prodotto ottenuto:20x5+10=100+10=110

Moltiplicare per 5 il numero centrale: 22x5=110 Moltiplicare per 5 il numero maggiore e

togliere 10 dal prodotto:24x5-10=120-10=110.

COME MOLTIPLICARE 2 NUMERI CONSECUTIVI:

Es.:35x36

ESISTONO 2 MODI:

Si somma al numero più piccolo il suo quadrato:352+35=1225+35=1260

Si sottrae il numero più grande dal suo quadrato:362-36=1296-36=1260.

CALCOLARE FINO A 19X19

Questo è un utile trucco aritmetico che

vale la pena ricordare: permette di

moltiplicare fino a 19 x 19 senza l’uso

di una calcolatrice o di carta e penna!

Ad esempio, consideriamo 19 x 17.

Immaginate il numero più grande nella

riga superiore e prendete l’ultima cifra

del numero inferiore “ 7 “ e aggiungete

a questa 19.

19 + 7 = 26

Poi moltiplicare 26 x 10 = 260

Prendere le cifre delle unità e

moltiplicarle tra loro (9 x 7) = 63 e

aggiungerle al 260.

260 + 63 = 323

Alessio Svetlano Matty MF7

Riccardo Francabandiera

Numero 3 Pagina 5

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Pagina 6 Calamandrino "CALA" NEWS

In età scolare si impostano e consolidano le abitudini

alimentari del ragazzo, pertanto è in questa fase della

vita che la famiglia e la scuola devono contribuire

allo sviluppo di uno stile alimentare salutare, che

permanga nell’età adulta. Nei ragazzi in età scolare

abitudini alimentari scorrette hanno portato a un au-

mento eccessivo del peso, derivante, oltre che da

scelte alimentari sbagliate, dall’eccessiva sedentarie-

tà. Per promuovere una crescita armonica e uno svi-

luppo corretto è importante educare i ragazzi a con-

sumare un’ampia varietà di alimenti. In questo modo

si evita la monotonia alimentare e si prevengono ri-

schi di eccessi o carenze nutrizionali. Attraverso una

corretta alimentazione, associata a un’attività fisica

regolare, si può prevenire il sovrappeso e ridurre il

rischio di sviluppare in età adulta malattie cardiova-

scolari, diabete, ipertensione.

Gli errori nutrizionali nella giornata possono essere:

• Eccesso calorico rispetto al bisogno energetico

della giornata

• Colazione assente o inadeguata

• Errata ripartizione calorica nella giornata, con

carenze al mattino ed eccessi la sera

• Consumo di alimenti troppo ricchi in energia e

di ridotto valore nutritivo (bevande zuccherate,

merendine, patatine fritte)

• Eccesso di grassi e proteine di origine animale

(formaggio, carne)

• Scarso consumo di fibre e proteine vegetali

(frutta e verdura, cereali integrali, legumi),

pesce

• Abitudine di consumare i pasti davanti alla TV

(difficoltà a controllare l’assunzione di alimen-

ti).

• Stile di vita sedentario

Sbagliata alimentazione

A mensa i ragazzi possono ampliare e accrescere il loro

bagaglio gustativo, avvicinarsi a nuovi sapori e ricette

anche non presenti nel menù proposto in famiglia.

Il pasto serale deve essere composto da alimenti diversi

da quelli consumati a pranzo. Se a pranzo è stato assun-

to un primo piatto asciutto, la sera si consiglia una mi-

nestra con cereali (passato di verdure con pastina o riso

o farro o orzo o una minestra vegetale con pastina). Se

il ragazzo a pranzo ha consumato la carne, a cena biso-

gna alternare le fonti proteiche (pesce, uova, legumi,

formaggio).

La piramide alimentare

La piramide riassume gli alimenti corretti per un ragazzo dai 12 ai 15 anni.

E’ costituita da sette sezioni contenenti i gruppi alimentari.

La giusta alimentazione comprende: Consumazione di frutta e verdura (3 porzioni di verdura e 2 di frutta al giorno) Carboidrati almeno una volta al giorno Limitazione del sale, dei glicidi e dei lipidi

Menù tipo della giornata:

La colazione all’italiana si può effettuare con: latte, caffè, fette biscottate, marmellata, yo-gurt, spremuta, frutta

La merenda di metà mattina si può effettuare con: spremute, caffè, yogurt, frutta fresca meglio di stagione, fette biscottate con mar-mellata, biscotti

Il pranzo può effettuare con: (primo) un piatto di pasta con verdure o passato di pomodoro, oppure minestrone e zuppe di legumi; (secondo) pesce o fetta di carne arrosto, o

due uova sode, o formaggio magro, oppure un piatto di verdure crude o cotte

La merenda di metà pomeriggio si può effettua-re con: frutta fresca meglio di stagione, spre-mute, yogurt, fette biscottate con marmellata

La cena si può effettuare con: pesce, carne arro-sto, verdure cotte o crude, frutta

Giorgia Rabuano Gabriele Cociglio Lorenzo Monem

Marcello Valente

Corretta alimentazione per un adolescente (12 – 15 anni)

Adolescenza: che tormento! La pagina per ragazzi che crescono

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Numero 3 Pagina 7

I famosi braccialetti elastici colorati che molti teen agers hanno indossato quest’estate sembra conten-gano troppi ftalati (sostanze utilizzate per rendere morbida la plastica e migliorarne la flessibilità), potenzialmente cancerogeni. Non sappiamo se tut-ti quelli in commercio siano pericolosi. Bisogna quindi prestare attenzione e prima di ogni acquisto è buona norma controllare il marchio CE (Comunità Europea). Si tratta di un contrassegno di sicurezza che ga-rantisce che il prodotto è stato valutato e rispetta i requisiti previsti dall'UE in materia di sicurezza, salute e tutela dell'ambiente. È valido per i prodotti realizzati sia all'interno che all'esterno dell'UE e commercializzati all'interno del suo territorio. A Milano la polizia ne ha sequestrati venti milioni, tutti venduti illegalmente e non conformi ai requi-siti di sicurezza richiesti dalla legge. Si tratta dei “Loom Bands”, i braccialetti costruiti intrecciando piccoli elastici, che hanno avuto moltissimo succes-so tra i ragazzi di ogni fascia d’età. A fare la differenza è la quantità di ftalati che si

utilizza per produrre gli elastici e in generale la plastica. La normativa europea sulla sicurezza dei giocattoli prevede un limite massimo di ftalati da utilizzare. Il motivo della restrizione è dovuto al pericolo che può derivare dal masticare o succhia-re per lungo tempo oggetti che contengono ftalati che, a contatto con la saliva si sciolgono e vengono ingeriti. Anche il sudore e lo sfregamento potrebbero creare problemi: la pelle, infatti, potrebbe assorbire queste sostanze. Per questo bisognerebbe evitare di indos-sare per lungo tempo questi braccialetti oppure toglierli almeno durante la notte.

Lorenzo Forzese

Mummy pizza Ingredienti: pizza, sottilette, olive nere senza nocciolo. Esecuzione: tagliare la pizza in piccoli rettangoli, le olive a rondelle; tagliare le sottilette a strisce; mettere le strisce incrociate sopra la pizza e due rondelle di oliva per gli occhi .

Mandazucche Ingredienti: mandaranci, una tavoletta di cioccolata. Esecuzione: ricavare delle scaglie di cioccolato fondente per il picciolo della zucca Sbucciare il mandarancio e inserire il rettangolino di cioccolato sopra il mandarancio.

Banana ghost Ingredienti: banane e scaglie di coccolato. Esecuzione: sbucciare le banane tagliarle in a metà. Ricava-re dal cioccolato dei piccoli pezzi per gli occhi e per la boc-ca, mettere su ogni pezzo di banana 2 occhi e 1 bocca

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Pagina 8 Calamandrino "CALA" NEWS

PALAZZINA DI CACCIA STUPINIGI La costruzione della Palazzina di Caccia di Stupi-nigi, che oggi, dopo molti lavori di restauro, è diventata un museo, è iniziata nel 1729 su pro-getto di Filippo Juvarra, ed è terminata alla fine del XVIII secolo. È luogo che ha lo scopo di rac-contare come avviene la vita di corte raffinata, dimora prediletta per feste e matrimoni durante i secoli XVIII e XIX, nonché residenza prescelta da Napoleone nei primi anni dell’800. Agli inizi del XX secolo è scelta come residenza dalla Regina Margherita, e dal 1919 è anche sede del Museo dell’Arredamento.

LA MOSTRA L'esposizione Piccoli Principi a Stupinigi è una selezione dei dipinti appartenenti alla collezione dei ritratti di bambini. La residenza Reale è stata edificata a partire dal 1729 da Filippo Juvarra. I quadri giungono in Palazzina tra il giugno del 1925 e l’aprile del 1926 nel momento del riaccor-pamento delle proprietà. I ritratti sono stati prota-gonisti di una mostra al Lingotto di Torino nel 1995, in occasione di Arte Antica ’95. Ancora vali-do oggi è il piccolo e prezioso catalogo a cura di Federico Zeri, Elisabetta Ballaira e Angela Griseri, intitolato “Le stanze dei piccoli principi”. A distanza di quasi vent’anni viene proposta nel-le sale auliche della Palazzina di Caccia di Stupi-nigi una selezione di quei dipinti, restaurati a cura della Fondazione Palazzina di Stupinigi e rimasti a lungo in deposito.

Non ancora possibile la ricollocazione nella ex Scuderia juvarriana, l’odierna piccola esposizione di 25 dipinti viene allestita nelle due ampie sale dell’Antibiblioteca e Biblioteca alfieriane, lungo l’attuale percorso di visita ad anello. Tre sono i nuclei dei ritratti: I figli di Carlo Ema-nuele III e delle sue tre mogli, Cristina Luigia di Baviera, Polissena d’Assia Rheynfels e Elisabetta di Lorena e in particolare il gruppo riferibile alla pittrice torinese Maria Giovanna Battista Clemen-ti, detta la Clementina, di cui il più importante è il ritratto in abiti da parata del piccolo Vittorio A-medeo [III] (1733), cui si accompagnano quelli dei fratelli Maria Luisa Gabriella, Vittorio Amedeo Teodoro, Eleonora Maria Teresa, Maria Felicita, Emanuele Filiberto e Carlo Francesco Maria. I figli di Vittorio Amedeo III e di Maria Antonia Ferdinanda di Spagna, databili tra il 1762 e il 1767 e riferibili ai pittori torinesi Domenico e Giuseppe Duprà; Carlo Emanuele [IV], Vittorio Emanuele [I], duca d’Aosta, Carlo Felice, Maurizio Giusep-pe Maria duca di Monferrato, Maria Giuseppina e Maria Teresa. Il gruppo dei Principini di Orléans e di Lorena, di scuola francese, tra cui spiccano le repliche di inizio Settecento da Nicolas de Largil-lière rappresentanti Elisabetta Carlotta d’Orléans e Filippo d’Orléans duca di Chartres e, di egual mano, il ritratto di Elisabetta d’Orléans in veste Diana.

Alessandra Venturini Ilenia Scagnolari

Mandresy Morra di Cella Sofia Licitra

Martedì | Mercoledì | Giovedì | Venerdì | Sabato

10.00-17.30

Domenica

10.00-18.30 Fino al trenta dicembre 2014.

ARTE A TORINO PICCOLI PRINCIPI A STUPINIGI

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Numero 3 Pagina 9

Salone del Gusto e Terra Madre

Che successo il Salone del Gusto! A Torino dal 23 al 27 ottobre 2014 presso il Lingotto Fiere, nuova edizione della famosa kermesse. L’evento si pre-senta come un mercato del cibo, un luogo d’incontro e aggregazione dove si praticano l'eco-nomia e lo scambio. Ma è anche un modello di mercato, che colloca all'interno dei padiglioni di Lingotto Fiere, l’energia del cibo buono, pulito e giusto e diffonde nel mondo la filosofia dello Slow Food, una associazione internazionale no profit, il cui fondatore è Carlo Petrini, gastrono-mo e scrittore, impegnata a ridare valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con am-biente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali.

Anche quest’anno, come nel 2012 per la prima volta, Salone del Gusto e Terra Madre sono stati uniti: un avvenimento grande e unico a comple-tamento di un percorso cominciato a partire dal 2004 – anno di nascita di Terra Madre, la rete mondiale tra le comunità del cibo – e insieme, raccontano le diversità agroalimentari dei conti-nenti attraverso la voce di chi ne coltiva, alleva e trasforma i prodotti.

Andrea Lancianese Giulia Riccadonna

Greta Meregalli Alex Sottile

Nell’ambito del progetto della comunicazione, noi della classe seconda elle ci siamo recati presso la redazione de “La Stampa” per uno stage di due giorni che ha compreso due laboratori dal tito-lo “Giornalisti per un giorno” e “Stiamo sul pezzo!”. Il primo giorno abbiamo imparato a impaginare un giornale attraverso un laboratorio molto divertente. I giornalisti della redazione ci hanno consegnato una busta con all’interno le notizie provenienti dalle agenzie di stampa per ogni settore del giornale: cronaca, politica, sport, spettacolo ed esteri; noi doveva-mo scegliere alcune tra le notizie che ci parevano più interessanti e comporre il menabò, cioè la bozza della prima pagina. Dopo la scelta delle notizie ci hanno fornito un’altra busta con gli aggiornamenti sui comunicati presi in esame in precedenza. Infine abbiamo lavorato all’assemblaggio delle notizie sulla pagina di giornale vuota, creando così la prima pagina del quotidiano. Finita l’attività siamo tornati a scuo-la con la nostra prima pagina appena confezio-nata. È stato molto divertente e interessante. Ma

non era finita lì, infatti il giorno dopo siamo tornati in redazione per un secon-do laboratorio. Dopo una piccola spiegazione che trattava di come scrivere un articolo di giornale, abbia-

mo iniziato l’attività. Dapprima ci hanno dato un foglio con un articolo suddiviso in diverse parti, tra le quali bisognava che ne scegliessimo dieci. Poi dovevamo sistemarle su un foglio secondo una sequenza logica. Ci è stata preparata la se-zione di una pagina suddivisa in occhiello, som-mario e articolo di giornale e noi l’abbiamo com-pletata. Alla fine siamo tornati a scuola con una conoscenza in più. Queste due uscite sono state molto interessanti, soprattutto perché ora sappiamo come migliora-re il “Calamandrino”!

Alex Sottile

Giulia Riccadonna Greta Meregalli

Stage presso la redazione de “La Stampa”

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Pagina 10 Calamandrino "CALA" NEWS

Una promessa da mantenere, una classe e i suoi do-centi: questa la storia che raccon-tiamo oggi e che vede la seconda elle finalmente raggiungere la cima del monte San Giorgio ! Lo scorso anno noi allievi della classe seconda elle, accompagna-ti dai nostri do-centi, ci siamo recati a Piossasco con l’obiettivo di raggiungere la cima del monte San Giorgio. L’escursione è stata molto inte-ressante perché abbiamo osservato la natura del luogo. Dopo aver calcolato le distanze e controllato le condizioni metereologiche che avremmo avuto durante il percorso, partim-mo. Ma nonostante l’impegno e la fatica, raggiun-gere la cima ci fu impossibile a causa delle condizioni meteo sfavorevoli. Così decidem-mo di andare verso la fermata del pullman con la promessa, data dai professori, di torna-re il prossimo anno. Per noi è stata quasi una sconfitta, eravamo delusi e demoralizzati per l’accaduto e non vedevamo l’ora che arrivasse l’anno successivo. Così durante l’estate ci sia-mo allenati molto con lunghe camminate in montagna, per avere maggiore resistenza. Fi-nalmente l’undici ottobre arrivò il gran gior-no. Con il nostro professore di matematica dell’anno scorso e la professoressa di Italiano ci siamo recati a Piossasco con un pullman extraurbano. Appena arrivati siamo andati in un bar per ristorarci un momento. Siamo poi partiti con molto entusiasmo e stavolta con un obiettivo ben preciso e irrinunciabile: arrivare alla vetta. Prima di arrivare al bosco ai piedi del monte, c’è da percorrere una lunga salita sulla strada asfaltata. Giunti al bosco abbiamo iniziato la scalata; il terreno era molto scivolo-so e quindi dovevamo stare attenti. Durante il percorso abbiamo osservato animali e insetti

molto interes-santi come le processionarie. Mentre saliva-mo abbiamo effettuato molte soste per recu-perare fiato e per mangiare o bere. Quando siamo arrivati al punto in cui ci siamo fermati la prima volta, eravamo affa-mati e stanchi

ma la volontà di raggiungere la cima era trop-po forte. Quando abbiamo finalmente scorto la vetta eravamo pieni di gioia! Abbiamo così potuto visitare e fotografare un edificio reli-gioso, la piccola chiesa romanica di San Gior-gio, che sovrasta il monte. Si tratta di una co-struzione che precede l'anno mille ed è con-traddistinta da tre piccole absidi. Alcuni affre-schi del XIV secolo, ora non più visibili, erano presenti in loco fino alla fine dell'Ottocento. Attorno alla chiesa recenti scavi hanno ritro-vato i resti di un insediamento monastico. Do-

po le foto abbiamo pranzato al sacco e ci siamo riposati un attimo. Il ritorno è stato meno fati-coso della salita. Una volta scesi abbiamo pre-so l’autobus; eravamo molto stanchi. Tornati a scuola eravamo felicissimi perché avevamo raggiunto la vetta e anche perché potevamo finalmente riposare dopo la lunga scalata.

Alex Sottile Sofia Licitra Ilenia Scagnolari Lorenzo Forzese

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Cosa ti saresti aspettato dal Progetto Comenius se fosse toccato a te andare? Quando il mio nome è stato sorteggia-to, ero molto felice, ma non mi sarei mai immaginato di andare su un cam-mello tra le dune di sabbia, di conosce-re una famiglia cubana e una svedese che vivono nelle Gran Canaria, di in-contrare tanti nuovi amici di paesi lon-tani… Prima di partire per la Spagna l’eccitazione era grande, ma all’aeroporto un po’ tremavo dalla pa-ura. Mi spaventava l’idea di andare in un ambiente sconosciuto, ero preoccupato per il fatto di dovermela cavare da so-lo, avrei conosciuto una famiglia nuo-va. Inoltre la lingua diversa rendeva tutto ancora più complesso, anche perché il mio inglese non è certo oxfordiano! Ben presto però le mie paure sono spa-rite grazie ad Alejandro e alla sua fa-miglia che mi hanno accolto in modo molto amichevole e informale. Le attività erano assai intense e ben or-ganizzate: sfruttavamo il mattino per approfondire temi su tradizioni locali, costumi e piatti tipici dei paesi parteci-panti al progetto ; eravamo Italiani, Irlandesi, Spagnoli, Norvegesi e Au-

striaci. Il pomeriggio, approfittando del fatto che El-Tablero, il paese in cui vivevamo, era molto piccolo, poteva-mo facilmente incontrarci tutti insie-me; quasi sempre andavamo in spiag-gia dove, fra un bagno e un po’ di sole, imparavamo a conoscerci. Cosa mi è rimasto di questa bellissima esperien-za? Innanzitutto tanti amici con i quali con-tinuo a sentirmi su Whats – app. In secondo luogo ho imparato a conoscere e apprezzare culture, modi di vivere e cibi molto diversi dai nostri, infine cre-do di aver migliorato il mio inglese an-che se spesso era molto più facile co-municare in Spagnolo. Ma soprattutto Gran Canaria è un posto bellissimo e mi mancheranno sempre Alejandro e la sua famiglia.

Matteo Scalerandi

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Calamandrino "CALA" NEWS

Intervista al professor Luigi Gigante, inventore dell’Hit ball

L'Hit Ball è tra gli ultimi nati nell’ambito degli sport di squadra, è dinamico e veloce con rapidi sposta-menti in spazi ridotti . È nato in Italia nel 1986, in provincia di Torino, da un'idea di Luigi Gigante, inse-gnante di educazione fisica e attuale Presidente della Federazione Italiana Hit Ball.

Professor Gigante, come è nata l’ idea dell’

hit ball?

Una favola: per me è stato così. Erano gli anni Set-tanta. Fui destinato a una scuola in un quartiere malfamato di Settimo Torinese. “Venga professo’, le faccio vedere la palestra.” Un pivello di diciotto o forse vent’anni mi introdusse in uno scantinato u-mido e buio dove c’era una sola palla spelacchiata. Si trattava della palestra! Il preside mi disse che quella era una classe difficile, ma io non credetti alle sue parole e dissi:” Stia tranquillo, sono qui per fare il mio lavoro.” Visto che la palestra era bassa ini-ziai con un’attività chiamata “Baraonda”, una va-riante del calcio svedese, anche conosciuto come “calcio seduto”, utilizzato per il potenziamento de-gli arti superiori con spostamenti in quadrupedia. Da qui in poi i giocatori si sono confrontati non più da seduti ma in piedi, donando alle azioni e ai colpi fondamentali nuova velocità, rapidità di esecuzio-ne, velocità di reazione, potenza e tatticismo. Provai questo gioco in altre scuole in cui insegnai e fu un successo Nel 1989 venne costituita la prima società sportiva di “Hit Ball”.

In che modo ha deciso le regole di gioco?

Volevo renderlo un gioco senza ruoli: un vero gioco di squadra. Ho provato dunque a verifi-care se in altre scuole il discorso Hit ball potes-se funzionare. Qual è il significato della parola Hit Ball?

Ha un doppio significato, da una parte palla col-pita, dall’altra assume il significato di successo (hit = successo).

Come si diventa giocatori di hit ball? Con la passione, è uno sport che dà dipendenza.

Basta aver voglia di divertirsi e buttarsi nella mischia.

Qual è l’abbigliamento adatto per i professio-nisti ?

Bisogna indossare una maglietta numerata da-

vanti e dietro, pantaloncini, scarpe da ginna-stica e soprattutto protezioni.

Qual è l’età scelta per questo gioco ?

Non c’è una età specifica, si può praticare anche alla scuola materna.

Il professor Luigi Gigante nella palestra della nostra scuola

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Questo sport è diffuso solo in Italia o anche in altri paesi d’Europa?

Anche in altri paesi. Addirittura in India! In Germania è molto praticato soprattutto nelle scuole.

L’hit ball fa parte del C.O.N.I?

Questa è una nota dolente per me. Eravamo vicini all’obiettivo ma non siamo riusciti a rendere l’hit ball uno sport certificato. È co-me quando si pratica il salto in alto: si sta per saltare e a un certo punto qualcuno alza l’asta. Comunque non ci arrenderemo.

Qual è la prima scuola in cui ha insegnato?

Scuola media “Gramsci”di Settimo Torinese. È la scuola dove questo sport è nato.

Ai suoi allievi è piaciuto subito il gioco?

Certo, perché è un vero gioco di squadra senza alcun ruolo. È questo il motivo per il quale ho continuato il mio progetto: si trat-ta di divertimento puro e coniuga in per-fetta armonia lo sfogo dell’aggressività e gli obiettivi del docente. Per me è fonda-mentale riuscire a preservare l’incolumità dei giocatori. Posso affermare con orgoglio che l’hit ball non ha mai causato danni per-manenti.

Qualche volta gioca ancora per suo svago per-sonale ?

Gioco in categoria B1 nonostante i miei 57 an-ni. La mia squadra ha esordito da poco ma ab-biamo un bomber venticinquenne. Giocherò finché mi divertirò. Giocate finché vi divertite, ragazzi! L’attività sportiva deve essere seria ma divertente. Quali consigli darebbe a chi intraprende

questo sport? Bisogna adeguarsi all’ambiente. Ad esempio gli arbitri sono aiutati dall’hit ball per la corret-tezza che lo contraddistingue. Ci sono circa settecento azioni durante una partita. Sarebbe impossibile per l’arbitro segnalare scorrettezze. Il vero sportivo è colui il quale alla fine stringe la mano all’avversario e si complimenta con lui.

Alessio Griselli

Federica Bellone Giulia Riccadonna

Greta Meregalli Niccolò Rubino

Riccardo Francabandiera

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Calamandrino "CALA" NEWS

MI HA CONFESSATO DÌ AMARE UN’ALTRA Caro Danilo, vorrei che mi aiutassi a risol-vere un problema di “cuore”. Il mio ragazzo si è innamora-to di un’altra, cosa posso fare per dimenticarlo?

Risposta: Magari potresti can-cellare tutti i suoi messaggi, le sue fotografie, i suoi regali

IL MIGLIORE AMICOIL MIGLIORE AMICOIL MIGLIORE AMICOIL MIGLIORE AMICO

Ciao Danilo, vorrei che mi aiutassi con un problema sentimentale: sono innamorata del mio migliore amico, ma ho paura che lui non ricambi. Cosa mi consi-gli? Risposta: Ti consiglio di riu-scire a dimenticarlo, perché i migliori amici durano per

sempre, mentre i fidanzati la maggior parte delle volte si

lasciano e poi non si parlano neanche più; quindi, se gli vuoi veramente bene, cerca di non confidargli i tuoi senti-menti.

COMPAGNA DÌ BANCOCOMPAGNA DÌ BANCOCOMPAGNA DÌ BANCOCOMPAGNA DÌ BANCO

Danilo,

ho bisogno di te perché

non so come attirare l ’

attenzione della mia com-

pagna di banco. Cosa

posso fare?

Risposta: Cerca di ac-

compagnarla a casa

portandole lo zaino, op-

pure spiegale delle le-

zioni che magari non ha

capito! Insomma sii

gentile e, mi raccoman-

do, falla ridere!

LETTERA ANONIMA Ciao Danilo,

ho scritto una lettera

d’amore anonima alla mia

compagna di banco e non so

come dirle che sono stato io.

Mi puoi aiutare???

Risposta: Chiedi a un tuo

amico di dire alla tua compa-

gna di banco che sei stato tu

a scrivere quella lettera, così

non proverai imbarazzo a

rivelarglielo.

LA POSTA DEL CUORE

di Danilo

Se hai un problema di cuore scrivi

a

La posta del cuore di Danilo

E-mail

[email protected]

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Numero 3 Pagina 15

Cerca parole

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Soluzione

Cruciverba in inglese

Soluzione

Qual è il colmo per u

n impiegato

postale? Avere la

figlia...

Due matti decidono di fuggire dal

manicomio. “Allora fuggiamo? Io ho un piano!”

“Benissimo, io ho una chitarra,

andiamo!”

Qual è il colmo per un pompiere innamorato?

Avere un ritorno di fiamma!

Abdù Gzady

Gigi De Santa

Yugi Scarfeis

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Abdù Gzady Alberto Triggiani Alessandra Venturini Alessio Svetlano Andrea Zaytsev Alex Sottile Federica Bellone Gabriele Cociglio Gigi De Santa Giorgia Rabuano Giulia Riccadonna

Greta Meregalli Ilenia Scagnolari Lorenz Monem Lorenzo Forzese Mandresy Morra di Cella Marcello Valente Matty MF7 Niccolò Rubino Riccardo Francabandiera Sofia Licitra Yugi Scarfeis

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