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C C o o n n v v i i t t t t o o C C i i t t t t à à E’ aperta...è pubblica

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E’ aperta...è pubblica

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Convitto Città, n° 2 - maggio 2010

Direttore Editoriale

Prof. Rettore Carlo Mercuri

Coordinatore di redazione

Angelo Moreschini

Comitato di redazione

Vincenzo Bucciarelli

Antonia Carlucci

Nicoletta Falchetti

Laura Fedeli

Silvana Flauto

Maria Consolata Liuzzo

Anna Perlamagna

Rita Procaccianti

Fotografia, grafica e

impaginazione

Angelo Moreschini

Hanno collaborato

Marica Ariano

Carlo Bernardini

Gianluca Carlucci

Valeria De Tommasi

Mara Falchi

Maria Antonietta Ippolito

Franco Leonardi

Vincenza Mariella

Cristiana Pisanelli

Eleonora Rella

Maria Ziantoni

Finito di stampare in pro-prio il 31 maggio 2010P

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Editoriali …………………………………………………….......3

Valeria De Tommasi: Premesse;

Giovanni Scuncio: Disarmo culturale e interculturalità;

A proposito di Riforma..............………………………...............4

Bartolini Greta e Troiani Francesca Romana:Intervista al Rettore;

Fulli Sara, Vitale Federica, Marziale Elisa, Prada Stefano:Intervi-

sta alla Preside del Liceo Scientifico;

Ariano Claudia, Fazio Diana, Leggeri Giada, Meuti Valeria: Inter-

vista al Preside del Liceo Classico;

Martella Giorgia e Daddario Ilaria: Intervista al Sindaco;

A cura della redazione: L’alunno meritevole;

Open Day: provare per credere...………....................................8

Falchetti Nicoletta: Apertura;

Penazzo Paolo e Corbo Mario: Visto da noi!

A cura del gruppo lavoro biblioteca: Obiettivo biblioteca;

Sabatini Giulia: Informatica e multimedialità;

La Festa della Mamma..………………………………….........12

A cura della redazione: Canzoni, poesia, emozioni;

Il mondo fantastico della scuola primaria …………………..14

A cura della redazione della scuola primaria:A.A.A. Concorso cercasi;

Maria Lucia Ciucci: Un giorno pacioccone;

Valenti Cristina: Le cose semplici...che fanno una gran festa;

Ilari Ginevra: Canzone di amicizia e amore;

Micu Emanuele: Il malvagio Carius;

Proietti William: La legenda del re Dentix;

IIIA e IIIB scuola elementare: Conosco la mia città;

Ricci Dafne: Al museo dei giocattoli;

Maiorani Caterina: Al Bioparco;

Ciacci Lorenzo: La montagna vista da me;

La scuola media e le sue attività……………………………....20

Cristofari Martina, Petrungaro Francesca, Pettinelli Simona:

Escursione ad Antibes;

Del Fabro Arcopinto Gianluca:Ilparere sul nucleare;

Troiani Francesca Romana: Gita a Cocullo;

Ariano Claudia e Leggeri Giada: La terza A lascia un segno;

A cura degli alunni della IB: Le Convittiadi a Bardonecchia;

A cura della redazione: Sicurezza in strada come in rete

Sommario

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Prendo spunto da un argomento, assai opportunamente trat-tato in una terza elementare del Convitto, relativo alle pro-

spettive culturali di un tempo, come quello corrente,caratterizzato da rimescolamenti di credenze, miti, tradizioni.La problematica si pone, già da tempo, all’attenzione dellementi più avvertite e filosoficamente esercitate.Come assorbire, senza traumi laceranti, il confronto fra diversevisioni della vita e del mondo e facilitare l’amalgama di un to-talmente nuovo versando ciascuno gratuitamente (amoris gratia)il contributo maturo della propria (di un popolo) esperienza?La non facile soluzione del problema va probabilmente cercatain un tentativo di approccio all’”altro” (individuo, comunità,cultura, credenza…) spogliandosi della corazza dei propri con-vincimenti (cultura, miti, credenze…) per esporsi “inermi”(senza armi) alla “contaminazione” dell’altrui visione della vitae del mondo.Questa condizione di “disarmo culturale” (R. Panikkar: “Pacee disarmo culturale – Rizzoli) che presuppone, per l’uomodell’occidente egemone, un notevole impegno di rinuncia allaplurisecolare consuetudine al colonialismo culturale, è verosi-milmente la strada maestra (anche se in salita e disseminata diostacoli) da imboccare con determinazione e percorrere conpazienza e raggiungere il traguardo della comprensione (e,direi, dell’assimilazione) reciproca dei valori fondanti delle sin-gole tradizioni e culture.Questa osmosi dischiude l’orizzonte di una “interculturalità” –presupposto indispensabile ad una speranza di pace disarmata– in una temperie caratterizzata da inarrestabili trasmigrazionimassicce verso le sponde dell’occidente forse paragonabili alleVolkerwanderungen di memoria storica.Non è un caso che, fin dalle classi elementari di una scuola at-tenta al segno dei tempi, si avverta l’esigenza (direi impellente)di sensibilizzare i bambini – ancora nell’età delle favole – all’at-tenzione all’”altro” per considerarlo non un “diverso da sé” ma,piuttosto, come la propria immagine con le stesse attese di ri-spetto, considerazione, accoglienza.

Disarmo culturale e interculturalitàProf. Giovanni Scuncio

Eccoci alla 3a edizione delConcorso Letterario

“Scrittori in erba” in memoriadi Giovanni Conversi, exalunno del Convitto Nazio-nale “Amedeo di SavoiaDuca d’Aosta” di Tivoli. Ilterzo anno di una scuolamedia inferiore è un annoparticolare. Ce la faremo apassare l’esame? C’è qual-cosa che si lascia, in parte ir-reparabilmente: la propriafanciullezza, e qualcosa a cuici si apre: la propria identitàdi giovane adulto. Ed è daqui, da questa considerazioneche ha a che fare con lo Spa-zio e con il Tempo, che siamopartiti quest’anno nella defi-nizione del soggetto diquest’esperienza di scritturacreativa.Il titolo che abbiamo sceltoinfatti è: “I luoghi della me-moria”. Sorretti da un solidosenso comune possiamo in-tendere questo tema, ed èquesto uno degli itinerari se-guiti nel laboratorio prope-deutico alla stesura dei testi,come la rievocazione di luo-ghi, concreti o simbolici, chehanno accompagnato il vi-vere dei ragazzi dalla loro in-fanzia ad oggi. Un percorsonella memoria, dunque, allaricerca di posti, elementi ar-chitettonici, paesaggi natu-rali, angoli di casa e di terrache sono stati testimoni dieventi, accadimenti, incontriinusitati, fatti e stati d’animoparticolari. In definitiva, luo-ghi a cui è legato un mo-mento singolare della loroquotidiana e straordinariapiccola biografia.Eppure, tra le pieghe dei testi,sono stati i racconti dei ra-gazzi a farci scovare un se-condo bandolo della matassa,sottile e resistente al tempostesso. Se assumiamo quel“della memoria” come un ge-nitivo soggettivo, ecco che lamemoria diventa non solo uncontenitore, un tempo entrocui si collocano i ricordi, maanche una forza creativa cheattivamente ci consegna pae-saggi inesistenti eppure no-stri, tracce di vita in cui glieventi concretamente vissuti

si mescolano con elementiimmaginati, fantasticati, so-gnati ad occhi aperti in unstato di rêverie. E il risultatoche ne deriva è sorprendente:la memoria, come funzionepsichica costruttiva e nonsolo come registrazione, pro-duce quel racconto, poetico ecomico, melanconico e biz-zarro che fa la nostra identitàpersonale.Senza pretendere di scoprirela madeleine di Proust, anchenel corso di questa esperienzadi scrittura abbiamo assistitoalla magica ricomposizionedi tasselli di vita che crea, perogni ragazzo, la sua propriaStoria, vissuta e inventata,unica e irripetibile.Così, accanto a luoghi con-creti (la cucina, la casa dellevacanze, la palestra, il cortiledella scuola ecc…) descritticon una minuziosità e una vi-vacità tali da renderceli im-mediatamente palesi, eccoaffacciarsi luoghi che, piùche essere spazi, sono atmo-sfere, stati d’animo, colori-ture emotive che illuminanoun oggetto, un albero, l’an-golo di una stanza, facendolodiventare, come per magia, lapropria tana, il rifugio in cuisentirsi protetti nei momentiin cui i grandi non capisconoe i coetanei sembrano indiffe-renti. Luoghi, questi ultimi,

che diventano riti di inizia-zione a se stessi, quando il sestesso non è ancora definito,

quando unamente spae-sata, di frontead un corpoche cambia aritmo vertigi-noso, ha biso-gno di unospazio se-greto per lep r o p r i e‘prove tecni-che’ di esi-stenza.E, per finire,luoghi che di-ventano ra-dici solo indifferita, chesolo attra-verso l’atto discrittura di-ventano fon-

damenti della propria iden-tità. La penna corre velocesul foglio, come rapita daun incantesimo, ed è soloallora che il congedo da unascuola diventa la fine delcapitolo della propria infan-zia, la palestra di karate illuogo dello scontro, non piùprocrastinabile, tra il bam-bino e l’adolescente, la festain paese l’occasione diguardarsi allo specchio escoprire di essere un’altra.Questo e altro ancora: poe-sie, scorci di vacanze, flashdi memoria, bozzetti di vitafamiliare, aneliti di crescitasono il piccolo tesoro che iragazzi della scuola media ei bambini delle elementarici hanno regalato que-st’anno in questo volumettoche raccoglie i testi più rap-presentativi di “Scrittori inerba”.

Valeria De Tommasi

Premesse

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A proposito di... riforma La previsione finanziaria2009 riduce le spese scola-stiche di circa 7,6 miliardidi euro in 3 anni. Per rag-giungere tale risultato,nell’ambito di una ridu-zione degli indirizzi deiprofessionali e dei licei, lariforma prevede il taglio diorario e di cattedre. Infatti, sono previsti per inuovi licei tagli per oltre2.500 docenti, negli istitutitecnici circa 10.300 e nei pro-fessionali circa 4.300. Sitratta di 17.000 docenti inmeno. Vengono di conse-guenza ridotte le ore di stu-dio della lingua italiana,della storia e della geografia. Per alcuni si tratta di unarazionalizzazione dei corsidi studio, che avrà effettibenefici sul funzionamentodella scuola secondaria euna migliore qualità dellostudio.Per altri si tratta solo di unamanovra di bilancio e non diuna vera e propria riforma.

Come diretti interessati, studenti di terza media e quindi prossimi studenti della scuolasecondaria, sentivamo l’esigenza di capire meglio come stia cambiando la scuola su-periore ed in particolare i licei, dato che l’anno prossimo una buona parte di noi stu-denti del Convitto inizierà l’esperienza liceale. Coscienti dell’aspra disputa in corso sulla validità o meno della riforma in atto, ab-biamo pensato di intervistare persone che, per il ruolo che ricoprono, meglio di altripotevano aiutarci a capire. Non sta a noi giudicare la riforma scolastica, ma possiamo offrire ai lettori il risultatodi tre utilissime conversazioni, ciascuna svolta e redatta da altrettanti gruppi di lavoro,ciascuna portatrice di un proprio punto di vista e di un giudizio, più o meno espli-cito. Le interviste sono con il Rettore del Convitto Nazionale, prof. Carlo Mercuri; laPreside del Liceo Scientifico, prof.ssa Luisa Rettighieri; il Preside del Liceo Classico,prof. Roberto Borgia.

Sappiamo che di recente ilConvitto Nazionale è diven-

tato molto famoso a Tivoli. Puressendo una scuola pubblica,molte persone pensano che siaprivata, poiché i suoi studentipagano una retta. Come pos-siamo spiegare ciò?

prio a noi? Perché, forse, ab-biamo intuito più degli altri lenecessità degli studenti. Peresempio, se un professore simettesse a leggere un libro inclasse, di certo voi vi annoiere-ste, ma con l’innovazione delcomputer, collegato ad unoschermo in ogni aula, cioèusando il linguaggio tecnolo-gico quotidiano dei ragazzi,quello multimediale, la lezioneviene seguita con più entusia-smo. Ma il pericolo qual è? E’quello di abbandonare il libro,perché leggere un libro vuoldire essere coinvolti, leggere unlibro e poi vederne il film creamolto più interesse nei ragazzi.E così nel tempo, come il caneè per l’uomo, il libro diventerà

il migliore amico dello stu-dente. Per quanto riguarda ladomanda ben precisa, se ilConvitto è una scuola statale oprivata, la risposta è che a tuttigli effetti il nostro Istituto è sta-tale, ma cerca di lavorare con lamentalità di un privato, nelsenso di assumere e far assu-mere comportamenti virtuosieliminando gli sprechi. Par-lando della retta, attenzione, voipagate una retta non per stu-diare ma per il pranzo e persoggiornare il pomeriggio nellascuola. Inoltre, dovete sapereche le spese delle altre scuolevengono pagate normalmentedal Comune e dalla Provincia,mentre il Convitto per sua na-tura indipendente, si paga tutto

da solo, tranne l’immondiziache da poco tempo viene pa-gata dallo Stato. Quindi qual’èla differenza tra noi e le altrescuole? Noi con le vostre rettepaghiamo le spese di gestionee le molte bollette: elettricità,gas, telefono; mentre le altrescuole no. Quindi la retta è de-stinata al pagamento di tutte leesigenze quotidiane di voi ra-gazzi. Per questo, ad esempio,eventuali danni a cose provocatidai ragazzi, li facciamo pagareai diretti responsabili non tantoper punizione, ma perché se leaggiustassimo a spese dell’am-ministrazione pagheremmo coni soldi delle rette di altri ragazzi.

Per quanto riguarda le iscrizioni

L’ 11 maggio il nostro Rettore, prof. Carlo Mercuri, ci ha rilasciato un’intervista. Gli abbiamorivolto domande che riguardano la riforma della scuola, ma anche domande su aspetti parti-colari del nostro Convitto. alle quali il Rettore ha risposto in modo esauriente.

A cura di Bartolini Greta e Troiani Francesca

Intervista al Rettore

Non solo da Tivoli, sono arri-vati complimenti anche dafuori. Nelle ultime Convittiadirappresentanti di altri Convittisi sono congratulati con i no-stri compagni di scuola e congli educatori, per l’impressionedata dal nostro Convitto inmolteplici aspetti. Primo tratutti il ritorno alla divisa obbli-gatoria la quale ha fatto sor-gere un pizzico di curiosità adalcuni turisti che, vedendo al-cune ragazze indossare la di-visa hanno domandato qualefosse il College di apparte-nenza! Fino a qualche anno fala nostra scuola suscitava almassimo un po’ d’invidia; orainvece ci guardano con curio-sità: perché ciò è successo pro-

Il Rettore Carlo Mercuri nel suo ufficio

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al prossimo anno, sa dirci comesono andate?Per il prossimo anno, non soloin prima elementare ho dovutorifiutare 55 ragazzi, ma le classinuove sono piene fino all’anno2011/2012. Per le medie inveceho potuto accettare pochissimiragazzi, perché 73 sono giàiscritti frequentando la quintaelementare in questa sede.

Noi alunni sappiamo che alcunispazi della nostra scuola ven-gono condivisi con l’Istituto Emi-lio Segrè. Ciò a volte crea disagi.Con la sistemazione avvenuta il26 gennaio scorso abbiamo re-cuperato il primo piano dell’alasud dell’edificio, potendo final-mente riunificare su tre pianitutte le classi e creare una sepa-razione delle vie di accesso piùrazionale tra il Convitto e laSegrè. Diciamo che non ab-biamo più contatti visivi conquest’altro Istituto. La condivi-sione del resto ci crea ancoradisagi specie quando ci tro-viamo a dover respingere molteiscrizioni, come dicevo, a causadella insufficienza di aule, oc-

cupate da questa scuola. Maoramai questa situazione è di-ventata una realtà da 12 anni edobbiamo continuare a farci iconti fin quando sarà necessario.

Lei ha parlato per il futuro diuna possibile apertura al Con-vitto di un Liceo Europeo. Se ciòfosse possibile, perché non pen-sare ad una scuola che prepari igiovani tiburtini a confrontarsiprofessionalmente con il turismo,magari un Istituto alberghiero,vista la vocazione di Tivoli?Un fattore che rende incom-pleto il nostro Convitto è lamancanza del liceo, la cui pre-senza è prevista da sempre nellalegislazione dei Convitti. Perquanto riguarda la vostra ri-chiesta per un liceo professio-nale, ciò non è possibile perchésin dal passato il Convitto pre-senta come unico suo liceo unodi tipo europeo cioè simile aquello classico e molto diffe-rente da uno scientifico. Co-munque se ci fosse il liceo io lofarei diventare internazionale,cioè studenti stranieri potreb-bero venire a studiare qui con

insegnanti madrelingua pernot-tando nell’istituto, poiché noiabbiamo la possibilità di ospi-tarli per la notte. Per quanto ri-guarda le lezioni saranno spartiteper la mattina e il pomeriggiociò significa, che potrebbe capi-tare di studiare la mattina e farlezione il pomeriggio.

A causa della riforma Gelminisono diminuite le ore di Italianoe il personale e ATA. Come pensadi affrontare questa situazione?Allora diciamo che quella dellaGelmini non è una riforma, leriforme sono quelle fatte primadi lei, quelli di adesso sono deipiccoli ritocchi alle vecchie.Con essa c’è stato un taglio ebasta, per esempio al Semicon-vitto siamo passati da 29 edu-catori a 27. Ma troppo pesanterisulta la diminuzione delle oredi Italiano, che da 12 scendonoa 9 ore, nelle quali bisognasvolgere grammatica, lettera-tura, antologia, storia e geogra-fia. Non solo, ciò comportaanche che ogni tre scuole unprofessore di Italiano viene elimi-nato, con la conseguente nuova

disoccupazione per migliaia diprofessori: questo è il vero obiet-tivo della riforma Gelmini.Pensate che per sopportare alcunitagli di personale che mettono indifficoltà il funzionamento della cu-cina, ho speso circa 10 mila europer 2 macchine, una che laveràesclusivamente pentole e l’altra ibicchieri; ho comprato anche unnuovo bollitore per la pasta che ac-corcerà molto i tempi per la cot-tura.

Molti studenti chiedono una pro-tezione per evitare che al terrazzoi palloni cadino nel dirupo. Comepuò evitare questa situazione?Per questo problema ho giàpreso dei provvedimenti, in ac-cordo con architetti delle BelleArti: verrà eretta una prote-zione con dei pali rimovibili,cioè la mattina verranno mon-tati e la sera verranno riposti alsicuro. Un’altra innovazione,ancora allo studio, è la costru-zione di un campetto con deglispalti all’altezza delle altalenedel giardino, ciò sarà possibilesolamente se le Belle Arti ac-corderanno questa idea.

Intervista alla Preside del Liceo ScientificoIl 21 aprile abbiamo rivolto un’intervista alla Preside del Liceo Scientifico. L’incontro è avvenutoal termine di una riunione del Consiglio d’Amministrazione del Convitto Nazionale, del qualela Preside è membro. Per l’occasione, il Rettore ha messo a nostra disposizione il suo ufficio.

A cura di Fulli Sara, Vitale Federica, Marziale Elisa, Prada Stefano

Lei pensa che alla diminu-zione delle ore di scuola

possa corrispondere una mag-giore efficacia formativa, spe-cie se ad essere ridotte sonomaterie quali l’italiano la sto-ria e la geografia? Per noi chesaremo l’anno prossimo stu-dentesse del Liceo Scientifico,quali altre novità troveremo?Penso che sia necessario di-stinguere fra i vari ordini discuole, perchè in realtà neilicei non c'è nessuna diminu-zione di ore nella globalità, in-vece le ore sono decisamentediminuite negli istituti tecnici enei professionali.Ad esempio nel nostro liceoscientifico abbiamo le stesseidentiche ore, anzi qualcuna dipiù: mentre prima nel biennioeravamo a 26/27 ore, adessosiamo a 27 ore fisse; nel triennioavevamo 28/29 ore, adessosiamo a 30 ore fisse.Quello che è cambiato nel liceocon questo piccolo aumento diore è stato il potenziamento del-l'aspetto specifico dell'indirizzodi studio: per esempio nel liceoscientifico si è potenziata la ma-tematica, si è potenziata la fi-sica, che ora inizierà dal primoanno mentre prima iniziava dalterzo anno. Sono state poten-

ziate le scienze, che iniziano dalprimo anziché dal secondoanno. C’è stata, è vero, una leg-gera diminuzione delle ore diitaliano, di una o due ore a se-conda degli anni, però andandoa conteggiare italiano e latinoinsieme sono 7 ore a settimana.Le discipline che potevano es-

sere potenziate, anche solo di unora, erano proprio la geografiama anche il diritto, o una delledue a scelta, perchè con 27 orea settimana nel biennio si puòanche decidere di far fermare glistudenti un'ora in più per poten-ziare un insegnamento di cui siavverte la necessità.

La riforma prevede per i ra-gazzi di 15 anni di assolverel'apprendistato l'ultimo annodell'obbligo d'istruzione, fis-sato a 16 anni. In controten-denza rispetto al restod’Europa dove al contrario sitende ad estendere l'obbligodi formazione e istruzione a18 anni. Cosa ne pensa?

La Preside Luisa Rettighieri intervistata nell’ufficio del Rettore alla presenza della prof.ssa Silvana Flauto

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Certamente questa decisione diaccettare che la formazioneesaurisca l'obbligo scolastico,che come tutti sappiamo è allafine del biennio, mi lasciamolto perplessa. Adesso ab-biamo diminuito un anno di-cendo che il secondo anno,chiamiamolo cosi, a livello discuole superiori può esserefatto anche in un istituto di for-mazione professionale, comead esempio il Rosmini a Tivoli.Non so se è una decisione giu-sta, però è anche vero che noiabbiamo tanti ragazzi chedopo il primo anno rischianol'abbandono, sono obbligati afare il secondo anno, però nonne hanno la benché minimavoglia. Insomma, sono a fa-vore della cosiddetta riforma

Gelmini ma sono perplessa perla scelta dell’anno di forma-zione.Cosa pensa del tetto del 30%massimo di presenza deglialunni stranieri nelle classi?Non sono leghista ma penso chesia una cosa giusta. Nel sensoche conosco colleghi nelle cuiscuole la maggior parte deglistudenti sono stranieri e non co-noscono la lingua italiana. Met-tere un tetto può sembrarenegativo nei confronti dei ra-gazzi stessi, ma a mio avviso èpositivo sia per gli stranieri cheper gli italiani, sia in termini dilingua che di integrazione.L'applicazione immediatadella riforma ha provocato loslittamento delle iscrizioni,come ha influito sulle possi-bilità d'orientamento deglistudenti e genitori?Ritengo che tutto sommato siastato un passaggio ininfluente,adesso saranno gli uffici regio-nali che devono accelerare unpo’ i tempi della definizionedegli organici, però per i geni-tori c’è stato anche un mese inpiù per pensarci, le iscrizionisono scadute il 26 marzo anzi-ché il 26 febbraio ed io noncredo che ciò abbia causato di-sagio.Quali sono i requisiti richiestiai nuovi studenti per poterconseguire al meglio la tipo-

logia di studi previsti perquesto tipo di scuola?Tutti i licei hanno come obbiet-tivo quello di preparare all’uni-versità. Noi non siamofinalizzati ad una professione,ad un mestiere ben specifico;no, noi dobbiamo preparare inostri studenti in modo digni-toso o magari eccellente, perarrivare all’università ed averecosi una vasta gamma di sceltaper il futuro. Bisognerebbe quindi avere deiprerequisiti di carattere gene-rale, per esempio una buonaconoscenza della lingua ita-liana. Un ragazzo di 15 anni,ad esempio, spesso non sa ri-petere quello che legge da unsemplice brano e non sa ri-spondere a delle domande dicomprensione del testo.Come sono stati utilizzati ifondi inviati dallo stato ecome vorrebbe utilizzare ul-teriori fondi?I fondi inviati dallo stato sonostati talmente pochi che li ab-biamo finiti in un paio di mesi.Lo stato si occupa soprattuttodelle scuole private dando loropiù soldi e le scuole pubblichecon molti studenti, nel nostrocaso circa 1300, ci dobbiamoarrangiare chiedendo dei fondialle famiglie. Nella nostrascuola, nel nostro liceo, chie-diamo al biennio 50 euro, men-

tre chiediamo 100 euro nei 3anni successivi.Per quanto riguarda la se-zione linguistica, sono previ-ste attività extrascolastichefinalizzate all'approfondi-mento delle lingue?Attualmente i ragazzi che fre-quentano l’indirizzo lingui-stico hanno la possibilità difare scambi culturali e viaggi.Con la riforma, noi perdiamol’indirizzo linguistico, ma ilLiceo linguistico viene poten-ziato, prevede tre lingue stra-niere già dal primo annoanziché dal terzo.Sul nuovo indirizzo di scienzeapplicate siete d'accordo?Assolutamente no, perché amio avviso la mancanza del la-tino nel liceo non porta a buonirisultati nella formazione deglistudenti. Se per esempio voles-sero intraprendere una carrieraper la quale aver studiato il la-tino era necessario, si trovereb-bero sicuramente molto male.A che genere di cambiamentiandrà incontro la scuola?Avremo dei ragazzi con unaformazione più specifica e piùapprofondita e quindi perso-nalmente la riforma Gelmininon la trovo negativa, perché èsolo uno di una serie di inter-venti, che tutti insieme com-pongono la riforma dellascuola italiana.

Intervista al Preside del Liceo ClassicoIl 22 aprile abbiamo incontrato nel suo ufficio il Preside del Liceo Classico, ilprof. Roberto Borgia. Eravamo abbastanza tese, visto che entravamo da giornaliste in erba nellascuola che ci ospiterà l’anno prossimo. Il Preside però ci ha messo subitoa nostro agio e l’emozione è presto andata.

ricominciare l’analisi logica edel periodo, per recuperarequanto non verrà svolto primaper ovvia mancanza di tempo.Per ora questi tagli non si sen-tono molto, ma col passare deltempo ne vedremo le conse-guenze.Noi qui presenti saremol’anno prossimo studentessedel Liceo Classico, quali no-vità troveremo oltre alla notadiminuzione delle ore di sto-ria e geografia?Il liceo classico fortunatamentenon ha subito molti tagli, ilmonte ore è rimasto pressochéinvariato, ma l’intervento effet-

A cura di Ariano Claudia, Fazio Diana, Leggeri Giada, Meuti Valeria

Lei pensa che alla diminu-zione delle ore di scuola

possa corrispondere una mag-giore efficacia formativa, spe-cie se ad essere ridotte sonomaterie quali l’italiano?Ho un parere negativo perquanto riguarda la nuova ri-forma, fatta secondo me soloper fare cassa e, soprattutto, ri-tengo che la riforma non siastata studiata da chi è davveronella scuola, da chi insegna oha insegnato. Ne è esempio proprio la dimi-nuzione delle ore di italiano ef-fettuata nelle scuole medie: oranel Ginnasio bisognerà sempre

tuato de-nota comed i c e v oprima lanon cono-scenza deiprogrammie dellos v o l g i -mento lo-gico dellematerie.Per com-pensare lad i m i n u -zione delleore di sto-ria e geo-

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Intervista al Preside del Liceo Classico

Il giorno dell'Open Day, noi giornaliste in erba abbiamo colto nell’affollato atrio della no-

stra scuola, mentre cercava di guadagnare l’uscita del Convitto, il nuovo sindaco di Tivoli,

Sandro Gallotti. Sostenute dal prof. Moreschini abbiamo sfruttato la ghiotta occasione per

intervistarlo, dopo che aveva trascorso la mattinata al Convitto ospite del nostro Rettore,

insieme ad altre persone importanti, come il nuovo capitano dei Carabinieri di Tivoli Ema-

nuela Rocca. Nel presentarci abbiamo così potuto rivolgere gli auguri di buon lavoro, dato

l’importante ruolo che questa persona svolge nella nostra Città.

Investiti ...d’autorità

Intervista al Sindaco di Tivoli

Come si sente di frontealla fiducia che i cit-

tadini le hanno dato?Ringrazio la cittadinanza diTivoli, che mi ha dato lapossibilità di nuovo dopododici anni di occuparmidei problemi che interes-sano la città. Sono pronto alavorare e fare il megliopossibile.Come ha trovato la nostrascuola e l’iniziativa del-l’open day?Ho visto oggi il vostro Isti-tuto e mi rendo conto diquanto sia cresciuto, dicome rappresenti davveroper la città un punto di ec-

cellenza. Tivoli merita unascuola di grande pregiocome il Convitto e il Con-vitto merita perciò ognisforzo da parte delle istitu-zioni per raggiungere unobiettivo importante, l’isti-tuzione nel Convitto Na-zionale di un LiceoEuropeo.Ma tutti sappiamo che al-meno per ora non ci sonospazi sufficienti!Proprio riguardo il futurodella vostra scuola, questamattina col vostro Rettoreil prof. Carlo Mercuri misono impegnato seriamentea mettere in campo ognipossibile azione per resti-tuire al Convitto Nazionaletutte le aule e gli spazi at-tualmente occupati dallascuola media Segré.Voglio ricordare che l’attualeSegré entrò in questo Istitutoproprio con una mia ordinanzasindacale, dodici anni fa, in se-guito all’emergenza sicurezza incui versava l’edificio che oggiospita il Tribunale di Tivoli.

A cura di Martella Giorgia e Daddario Ilaria

Il Sindaco Sandro Gallotti nell’atrio del Convitto durante l’intervista

Durante il semiconvittoper l’intero corso

dell’anno scolastico venivariconosciuto quotidiana-mente una “stellina” al

L’alunno meritevoleI bambini della IB della scuola primaria nel corso dell’anno scolasticosono stati stimolati all’impegno da una brillante iniziativa dell’Educatricedi classe Ada Martino.

bambino o alla bambina cheaveva raggiunto il risultatomigliore, con l’obiettivo cheal termine dell’anno scola-stico sarebbero stati pre-

miati i primi classificati,coloro cioè che avevanocollezionato il maggior nu-mero di stelline.Giorno dopo giorno, stellinasu stellina, il giorno dellapremiazione è arrivato e,quale miglior soddisfa-zione, i due alunni merite-voli sono stati premiati,alla presenza del Rettore,dal Sindaco e dal coman-dante dei Carabinieri, pre-senti al Convitto nel giornodedicato all’Open day.Ciò ha reso una semplicema significativa cerimoniaancora più emozionante,per i bambini della classema anche per l’operosaeducatrice Ada Martino.

Nella foto il Sindaco insieme al Rettore si accingono a premiare ibambini vincitori del concorso curato dall’Educatrice Martino.

grafia, che sono state accorpatein una sola materia, è stata in-trodotta Storia dell'arte sin dalGinnasio, non considerando lanecessità di andare in parallelocon la Storia greca e la Storiaromana che si studiano alLiceo, nel triennio successivo.Gli studenti dovranno cioè stu-diare l’arte dei greci e dei ro-mani prima ancora di studiarnela storia.Inoltre, è da ricordare chestanno diminuendo anche gliinsegnanti a disposizione, ed èsempre più difficile assicuraresupplenze in grado di mante-nere la continuità didattica. In-fine, è stata aumentata un'ora dimatematica, che tutto sommatonon è la materia più importantenel nostro corso di studi.Per concludere, quanti stu-denti ospita il Liceo Classico?Ospita circa 600 studenti, moltiperché ha un bacino d’utenzavasto, da Guidonia a Subiaco.

A cura della redazione

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Erano veramente numerosi i visitatori quel sabato 24marzo, il famoso giorno dell’Open day al Convitto

Nazionale di Tivoli, pensato proprio per mostrare aigenitori degli alunni la giornata tipica che vivono iloro figli.Così hanno potuto toccare con mano e provare dalvivo l’offerta formativa della nostra scuola. Vedere e …sentire: c’è stato anche un bel concertino di flauti, of-ferto dagli alunni della IC, sotto la direzione attentadella Prof. di musica. Dei piccoli Mozart, anzi Beetho-ven, dato che hanno suonato il famoso “Inno allagioia”. Non è stata però l’unica performance a cuihanno potuto assistere i nostri ospiti: ci sono stateanche importanti lezioni multimediali, effettuate inpower point, dai docenti di scienze e matematica, pro-iettati sugli schermi presenti in tutte le classi.Molto apprezzati sono stati anche i laboratori, le auled’informatica, la biblioteca e tutti gli altri locali del-l’Istituto. Ambienti spaziosi, luminosi, ornati e profu-mati… cosa volere di più!

Prof.ssa Nicoletta Falchetti

Due momenti della conferenza d’apertura tenuta dal Rettore nell’Aula Magna

Lo scopo di questa“giornata aperta” alle

famiglie, non era sempli-cemente di far visitare lascuola, che per la maggiorparte i nostri genitori co-

Visto da noiL’Open Day è stata una delle novità della nostra scuola per l’anno sco-lastico 2009/2010. Si è svolto il giorno 17 aprile per la scuola elemen-tare e il 24 aprile per le scuole medie. L’evento, molto atteso eaccuratamente preparato dal Rettore e dagli educatori, i quali lo hannogestito con la professionalità che li caratterizza, era stato anche annun-ciato da un articolo nelle pagine di cronaca locale de Il Messaggero.

Penazzo Paolo e Corbo Mario

noscono, ma di farla ve-dere in piena attività, perpoter mostrare loro que-gli aspetti della nostragiornata che non cono-scono. La nostra emozione

era forte, si sentiva nel-l’aria, perciò svolgere le le-zioni in attesa della visitaè stato molto faticoso. Mafinalmente il momento è ar-rivato, i genitori sono statiannunciati da un fruscio diparole sommesse che en-trava dalla porta dell’aulaaperta: forse loro erano piùemozionati di noi…Un gruppo di papà emamme è pian piano en-trato nella nostra aula, re-stando fino al terminedella lezione di musica. Poici hanno seguito in pale-stra, per assistere a unaparte della lezione di edu-cazione fisica, in cui gioca-vamo a pallavolo: noi nonsapevamo se guardare inalto i genitori o seguire lapalla sulla rete. Ad uncerto punto mentre gioca-vamo sono lentamentescomparsi, portandosi viaquello stesso fruscio che li

aveva all’inizio annunciati.Ma sappiamo bene dove sonoandati e cosa hanno potutovedere nei percorsi che al-l’interno della scuola: hannopotuto vedere i nostri Er-bari, fatti con la prof. discienze, trovandoli originalie colorati; hanno potuto am-mirare i nostri lavori di arte;le nostre aule e le nostresale di informatica; la no-stra biblioteca e il refetto-rio; insomma tutti gli spazidove noi trascorriamo legiornate, compreso il giar-dino, testimone quotidianodelle nostre intensissimepartite di calcio.E’ stata sicuramente unaesperienza speciale pertutti, alunni e famiglie, per-ché in genere i genitori ve-dono solo dai diari e dallepagelle cosa accade a scuola,mentre almeno per ungiorno, il Convitto ha messotutti insieme.

L’accoglienza degli Educatori nell’atrio del Convitto. Disponibili edefficienti hanno accolto le famiglie e le hanno guidate nella visita. Sultavolo varie pubblicazioni, tra cui il libro Convitto Nazionale Amedeo

di Savoia - La Storia - pubblicato lo scorso anno in occasione del120° anniversario della fondazione.

Open Day... provare per credere

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Apre i battenti la Biblioteca d’Istituto. E’ il frutto di un im-portante lavoro di riordino, acquisto e catalogazione diopere e materiali, disponibili adesso nelle diverse tipologiedi formato.

Il Convitto si arricchisce di un nuovo servizio

Obiettivo BibliotecaL’ambiente della biblioteca è

situato al terzo piano del-l’edificio ed è ospitato in un’am-pia sala luminosa e in una salettaadiacente.La Biblioteca è stata dotata ditutti gli strumenti necessari adaccogliere gruppi di lavoro,sia di alunni della Scuola Pri-maria, sia di studenti dellaScuola Media.La struttura è provvista di unasezione multimediale dotata disupporti didattici in formatodvd e cd-rom, consultabili dadue postazioni informatiche.Nella saletta, appositamentearredata, sono esposti oltre adun vasto repertorio di testi perla consultazione e la lettura,testi enciclopedici e dizionaridi italiano, latino, inglese efrancese.La nuova struttura è stata visi-tata dai genitori dei nostribambini e ragazzi nel corsodelle giornate dell’Open day,il 17 e il 24 aprile scorso. L’allestimento di questi locali,che permettono una agile efunzionale consultazione deitesti, è l’atto conclusivo di unpercorso iniziato negli annipassati, che ha visto coinvoltieducatori, insegnanti e docentiin un lavoro comune, teso allacreazione di una bibliotecaunica d’Istituto, dove collo-care il patrimonio librario, gliaudiovisivi, i cd-rom in dota-zione alla scuola per poternefruire secondo le specifichenecessità. L’ambiente biblio-teca si porrà non solo comeluogo tradizionale d’incontro

con l’oggetto libro, per stimo-lare nei bambini e nei ragazziil piacere alla lettura, o per uti-lizzarlo come strumento di ri-cerca e di approfondimento,ma anche come luogo di scam-bio di esperienze, di collabora-zione, di attivazione di

A cura del Gruppo di lavoro della biblioteca

resse, dell’amore e della pas-sione per i libri; grazie ancheall’entusiasmo che ciascuno amesso nel lavoro intrapresoper raggiungere l’ambìto“obiettivo Biblioteca”.Così, cari bambini e ragazzi,auguriamo a tutti voi di poterutilizzare con gioia la vostranuova biblioteca, nella spe-ranza che il tempo che vi tra-

scorrerete contribuisca adampliare i vostri orizzonti cul-turali; che le cognizioni ivi ac-quisite siano di supporto aivostri futuri impegni scolasticie che, infine, l’amore per laconoscenza guidi sempre ilvostro cammino.

progetti, un vero e proprioluogo alternativo di lavoro e distudio. In definitiva un cuorepulsante all’interno del Con-vitto.Ora possiamo dire che il nostroobiettivo è stato raggiunto, gra-zie alla condivisione dell’inte-

L’angolo del ristoro con la presenza del personale Ata; accanto i ge-nitori nella Galleria degli artisti; sopra la nuova

Biblioteca del Convitto

Open Day... provare per credere

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Unica del genere nelnostro territorio, il

“Convitto NazionaleAmedeo Di Savoia DucaD’Aosta di Tivoli è dotatodi numerose tecnologieinformatiche, tra le piùavanzate. Sono presenti tre aule in-formatiche, di cui duesono dotate di lavagnemultimediali di ultima ge-nerazione (LIM): l’aula in-formatica della scuolamedia, si presenta conuna lavagna multimediale

e venti postazioniPC complete edefficienti, colle-gate in rete; l’aulainformatica a di-sposizione dellascuola elementareè composta dadieci postazioni PCcomplete, effi-cienti ed in rete;la terza aula èfornita di lavagnamultimediale con

20 postazioni senza PC.E’ già tanto ma non ètutto: in ciascuna delle24 classi c’è uno schermo42 pollici, in pratica untelevisore lcd, collegabileal rispettivo computerportatile, a disposizioneesclusiva di quella classe.Tali strumenti vengonoutilizzati dai professoriper fare lezione in mododiverso, meno noioso epiù interessante per noi

Informatica e multimedialitàDotata di 25 postazionicollegate in rete e gestitedal computer principaledell’insegnante, la Salamultimediale della scuolamedia dispone anche diuna meravigliosa lavagnainterattiva multimediale(L.I.M.), sulla quale silavora a mano permezzo di un “gessetto”speciale, come specialeè il cancellino. La lava-gna è controllata e ge-stita da un computer adisposizione del do-cente. Si tratta di tecnolo-gia all’avanguardia, chepermette di svolgere mol-tissime attività didattiche edi qualsiasi disciplina, masoprattutto permette colle-gamenti in tempo reale at-traverso videoconferenzecon scuole, classi e inse-gnanti di altri paesi: unostrumento eccezionale per

lo studio delle lingue.Il Convitto si è dotato, inol-tre, di altre due sale multi-mediali provviste di L.I.M.,utilizzabili dai docenti inmodo da avere disponibilitàsufficiente per tutte le classi. Ma non è tutto, ogniclasse del Convitto è dotatadi un computer collegatoad uno schermo, che per-mette ai docenti di svol-gere attività didattica inmodo innovativo e stimo-lante per gli studenti.

Sopra, la sala informatica durante una lezione con una classe di scuola media; sotto a sinistra l’aula infor-

matica della scuola primaria; in basso una delle due sale multimediali con la L.I.M..

Sabatini Giulia

La rete informatizzata utilizzata dagli studenti è collegata attraverso un si-stema WiFi con potenza di 20 mega bite. Gli uffici di segreteria e la presi-denza sono serviti invece da una linea tradizionale. Nella sala informatica dellascuola media si tengono corsi di preparazione per la Patente europea aperti astudenti della terza media, docenti, personale ed esterni. I corsi sono tenutida docenti certificati e l’organizzazione è a cura del dott. Campea Massimo.

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studenti: così impariamoa conoscere anche i varisoftware usati e le lorofunzioni. Inoltre, questoci permette di svolgerericerche e approfondi-menti nelle ore di semi-convitto. Infatti, nelleclassi terze in vista degliesami di Stato, nel pome-riggio si preparano lemappe concettuali che

Un gruppo di genitori in visita al refettorio già pronto per accogliere-

gli alunni del primo turno, quello della scuola primaria alle 12,30. A

seguire ci saranno altri due turni con gli studenti della scuola media.

ciascuno degli studentiutilizzerà all’esame oralenell’esposizione, attra-verso il PC e lo schermodella classe.Per mostrare che tuttociò non è un sogno ma èrealtà, il 24 aprile 2010 ilsignor Rettore CarloMercuri ha voluto invi-tare i genitori di noialunni della scuola per

fare loro vivere l’espe-rienza che ogni giorno vi-viamo. Si è svolta inprima mattinata e i nostrigenitori hanno avuto l’oc-casione di assistere libe-ramente alle lezioni, divisitare tutti gli ambientiinterni del Convitto: leaule di studio; la biblio-teca; le aule multimediali;la palestra; il refettorio

Dal refettorio si attraversa il cortile interno (sopra) per poi scendere

in palestra (sotto a sinistra) e risalire nel giardino, ricco di alberi di

varie specie, dotato di giochi e spazi aperti per la ricreazione.

Lezione di geometria con l’ausilio del computer e dello schermo in

una classe di I media. Sopra, genitori nell’atrio al termine della visita.

e gli spazi esterni per laricreazione. Ad accompa-gnare i moltissimi geni-tori venuti ci hannopensato i nostri educa-tori, che hanno formatodiversi gruppetti.Abbiamo avuto anchel’onore di ospitare il Sin-daco di Tivoli e il nuovocapitano dei carabinieridi Tivoli, Emanuela Rocca.

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Il Coro del Convitto Nazionale, guidato dalla Maestra di musica Monia Salvati, insieme alle classiquarte della scuola primaria, in tutto 90 bambini, accompagnati da maestre ed educatori, giovedì13 maggio dalle 10:00 alle 12:00, hanno festeggiato la Festa della Mamma al Medicus Residenzaper anziani.I bambini hanno donato a tutte le nonne ospiti un fiore, ma soprattutto il loro cuore, il loro sorrisoe la loro allegria, per ricordare insieme un giorno speciale.

L’iniziativa è stataideata e promossa

dalla maestra Maria Zian-toni, la quale ha trovato ilsupporto di tutte le mae-stre del team: Maria Fal-chi, Maria AntoniettaIppolito, Laura Scardino;della maestra Monia Sal-vati e degli educatoriFranco Leonardi, MarioMedaglia, GerardoRusso, Fulvio Capotostie Angelo Moreschini.

Da sottolineare la valenza umana e il valore civile della manifestazione nell’intera-gire con il territorio. Infatti, alla festa erano presenti molti genitori di alunni delConvitto, i quali hanno colto l’occasione per vivere quel momento speciale insiemead un famigliare residente nella struttura.

I saluti iniziali da parte del Rettore hanno mostrato subito che l’evento era traquelli veramente sentiti. Infatti, nel ricordare che da sempre le mamme rappresen-tano il punto di riferimento di una società, con il loro amore, la bontà ed il co-

raggio, il Rettore hacitato un episodio re-cente che ha com-mosso tutti, oratore inprimis. Citiamo te-stualmente: “...Giorgia, piccolabambina fortunata, ènata intorno alle 19:30del 5 aprile all’ospe-dale dell’Aquila,poche ore prima deldisastro. Nata con un

parto cesareo, per la sua vita Giorgia deve ringraziare la sua mamma coraggiosa- e probabilmente qualcuno lassù che le ha voluto davvero tanto bene – la qualecon la flebo nel braccio, indebolita dai postumi del cesareo, ha avuto la forza discappare dall’ospedale nel momento in cui la terra tremava spaventosamente. Conquesto ricordo che intenerisce il cuore, care mamme, ci stringiamo a voi con unsimbolico abbraccio, sicuri che lo stesso fremito che si trasmette tra madre e figliopercorrerà le nostre vene e allora saremo invasi da una forte emozione …”.

Canzoni, poesie ed emozioni

La festa della mamma

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Alla presenza del Rettore Carlo Mercuri e del ViceRettore Maurizio Maschietti, ha portato il suo salutoanche il Sindaco Sandro Gallotti, che ha posto l’ac-cento su un aspetto in particolare: l’immenso valoreaffettivo che riveste la mamma per un figlio si com-prende a fondo forse solo quando la mamma nonc’è più. Una perdita prematura porta quindi immensodolore e tale consapevolezza. E’ sembrato un messaggio per quanti hanno la for-tuna di avere la mamma fino ad età avanzata.

L’intervento del primario dell’ospedale, il prof.Renato Petrolini, già studente del Convitto Na-zionale di Tivoli negli anni cinquanta, è stato co-lorito da una simpatica sorpresa del Rettore, ilquale ha mostrato al medico un quadretto conla foto di classe dell’allora giovane convittore. La mattinata si è chiusa con altri doni, tanti graziosi

omaggi floreali da parte dei bambini del Convitto a tutte le nonne lì presenti, chehanno salutato divertite e un po’ commosse la canora scolaresca.

Alcuni momenti della mattinata: l’arrivo della scolaresca, il suo ingresso, il saluto del

Rettore e del Sindaco. Poi la musica, e le canzoni intonate dal coro della maestra Monia

La festa della mamma

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Abbiamo trascorso lagiornata facendo ami-cizia con il cavallo, ilpony e le anatre. Ab-biamo anche fattouna passeggiata nelbosco a raccoglierelegna secca per il

La IA e la IB della Scuola Primaria del Con-vitto hanno trascorso insieme alle maestre edalle Educatrici, un’allegra giornata nell’agritu-rismo Colle Paciocco di Tivoli.

Maria Lucia Ciuccifuoco, poi abbiamoimpastato allegramentel’acqua e la farina perfare il pane, poi lo ab-biamo messo a cuo-cere al forno e alla fineognuno di noi hamangiato un buonis-simo panino.

E’ proprio il caso di dirlo, ovunque e comunque cisiano proposte formative e opportunità di parte-cipare e perseguire obiettivi e percorsi didatticiil Convitto c’è.Anche quest’anno la nostra scuola si è attivataaccogliendo, selezionando e partecipando a molteiniziative culturali e sportive, arricchendo il pro-prio curricolo di approfondimenti e riflessioni,spaziando nei vari campi educativi e didattici.

A.A.A. Concorso cercasi

A cura della redazione della Scuola Primaria

Gli alunni sono stati impegnati in progetti spor-tivi, di educazione ambientale e alla salute, pro-mossi a livello locale e provinciale da associazionied enti pubblici.I bambini si sono cimentati in molte gare, singolar-mente ed a squadre, in attività grafiche e letterarie.Hanno dato sempre il meglio, credendoci fino in fondo.Hanno lavorato e hanno anche vinto senza mai perderedi vista lo scopo delle iniziative e, soprattutto, nel piùpuro spirito decubertiano, convinti che l’importante èesserci, è partecipare.Bravi bambini e ragazzi da tutte noi maestre!

Calendario 2011 artistico mondialeClassi partecipanti, tutte tranne le quarte. Vincitricedel concorso la classe VA del Convitto, quale migliorclasse nella categoria “disegni” e con il migliore alunnonella categoria “tema e poesia”.

Festa della Montagna 2010Svoltasi sul Monte Catillo di Tivoli: escursione am-bientale davvero emozionante alla scoperta del vero

valore della natura.

I corti di Mauri Sulla prevenzione e sicurezza stradale. Premiazione13 maggio 2010, all’Istituto Galilei la classe VA èstata premiata per la sensibilità dimostrata attra-verso elaborati grafici e pittorici, ricevendo in pre-mio una videocamera ed una targa ricordo;

I valori scendono in campopatrocinato dalla F.I.G.C.; premiazione delle classi IVe V del Convitto, avvenuta all’interno degli scavi ar-cheologici a Ostia antica il 24 maggio 2010. Gli alunnihanno ricevuto in premio una coppa ed una maglia concappello della nazionale italiana autografati dall’exgiocatore. La giornata è trascorsa tra giochi popolari,torneo di calcetto e caccia al tesoro, all’insegna delvero significato dello sport e dei giusti valori che lodevono sempre caratterizzare e contraddistinguere.

Emozione OlimpicaGli alunni delle classi IV e V il giorno 28 maggio 2010si sono recati allo Stadio Olimpico per parteciparealla seconda edizione della manifestazione. Giornatedavvero avvincente conclusasi con una foto ricordo digruppo a fianco della Coppa del Mondo vinta dall’Italiain Germania nei Mondiali del 2006.

Colgate: Sorrisi smaglianti futuri brillanti Vi hanno partecipato tutte le classi della scuola pri-maria. Sono stati realizzati disegni e scritte fiabe.

Campo scuola al Parco Nazionale del CirceoPrima gita scolastica della durata di più giorni effet-tuata da una classe della scuola primaria del Convittodi Tivoli, svolta dalla classe VA nei giorni 19, 20 e 21maggio 2010. Gli alunni sono stati accompagnati dallemaestre Mancini, Procaccianti e Sbordoni e dall’edu-catore Cambise.

Olimpiadi di informatica: Problem solvingSvolte con la partecipazione di tutte le classi quintedelle scuole primarie italiane. Gli alunni della classeVA del Convitto hanno partecipato classificandosi al

12° posto nella Regione Lazio.

Un giorno pacioccone

Il mondo fantastico della scuola primaria

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Manifestazione dei Giochi sportivi a Campo Ripoli. Gli alunni hanno effettuato percorsi, staffette, corse veloci, giochi di coor-dinazione. Hanno partecipato alla giornata sportiva tutte le classi della primaria accompagnate dalle maestre e dagli Educatori.

I bambini che si divertono all’aperto con gli amici.La tavola colorata sul tavolo.Gli aquiloni colorati che volano nel cielo.I fiori che sbocciano di qua e di là.Il bucato steso al vento che sembra farfalla volare.L’odore dei dolci che prepara la nonna.I fiori profumati nei vasiE…Il paesaggio illuminato dal sole,che splende per la sua bellezza:incoronata dal sorriso più bello del mondoquello della mamma!E…tutto mi sembra meraviglioso!

Le cose semplici che fanno… una gran festa!

Valenti Cristina

disegno di Formoso Diego

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Canzone di amicizia e amoreLa vita laggiù,in un mondo piccolo piccolo,di felicità molta ce ne stà.L’amore via va,ma l’amicizia nei cuorimai se ne andrà,se il bene trionferà……se il bene trionferà!

Ilari Ginevra

Classe VA, Campo scuola al Parco Nazionale del Circeo

Il mondo fantastico della scuola primaria

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C’era una volta la città di Smaltopolis, dove tutti gliabitanti erano bianchi, freschi e profumati grazie

al codice “Bocca Sana” in-detto dal re Dentix e dallafata Mentola.Un giorno la principessaGengivina, figlia del re, furapita da Tartarus, re diPlaccopolis, i suoi abitantierano neri e puzzolenti.Per liberare la principessaTartarus pretese dal reDentix l’abolizione persempre del codice “BoccaSana” e il comando diSmaltopolis. Fu allora chegli amici della principessa Filointerdental, Spazzolix eColletto-ria, si mi-sero allaricerca diGengivina.La trova-rono nelcastellodel terri-bile Tar-tarus, mala stregaCariasperfida einsidiosa li fermò, fin quando ar-rivò sul suo tubo bianco il principeDentifrigius con la sua spada fluo-rescente ai microgranuli che la di-sintegrò.Tutti sani e salvi tornarono aSmaltopolis, il nero e puzzolenteTartarus fu fatto prigioniero e an-nientato e dovette cedere il suoregno. Il codice “Bocca Sana” pervolere del re fu esteso a tutti isudditi e da quel giorno tutti vis-sero “puliti e splendenti”.

C’era una volta il potente e orripilante carius, vivevaa Cariatide, con i suoi seguaci brutti e neri che se-

minavano dolore terrorizzando tutti gli abitanti. Nellaridente e candida vicina di Dentolandia regnavano il ree la regina dei denti: il popolo viveva felice e sicuro di-feso dai bianchi cavalieri del regno, sempre pronti aproteggerli dagli attacchi dei nemici vicini.Un giorno Carius e i suoi seguaci attaccarono di sor-presa usando le loro armi micidiali di zucchero. Il re ela regina non essendo pronti all’attacco, ritardarono la

difesa. I cavalieri allorachiesero d’intervenire e,ottenuto l’ordine, preserole loro armi: il dentifricioal fluoro, il filo interden-tale e due armi magiche:una lanterna e una spazzoladalle mille setole giganti.Indossate le loro armatureal fluoro si prepararonoalla dura lotta.I cavalieri attaccarono im-mediatamente, fu una lottaall’ultimo colpo di spazzo-

lino ma Carius e i suoi seguaci erano duri a morire e re-sistettero. I cavalieri decisero allora diusare le armi magiche, ultima loro spe-ranza. Con lalanterna illu-minaronotutto, spar-sero il denti-fricio ovunquee con le spaz-zole inizia-rono amuoversi adestra e a si-nistra, avantie indietro.Con tutta la loro forza riuscirono ad an-nientare i nemici definitivamente.Felici per la vittoria e lo scampato peri-colo, il re e la regina da allora rafforza-rono le difese del regno, educarono icittadini ad una pulizia continua dei dentie a non farsi più ingannare dalle “dolcidelizie” e, per premiare i cavalieri, li no-minarono “Moschettieri dei denti” e illoro motto fu “tutti per uno, denti pulitiper tutti”.

Proietti William

il malvagio Carius

Micu Emanuele

La prevenzione e la salute deidenti si ottiene anche scrivendo

una fiaba…

La legenda del re Dentix

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Simpatico ed originale il lavoro delle classi terze in informatica: la realizzazione di un libro,una sorta di vademecum per conoscere e far conoscere Tivoli, raccontandola attraverso il ter-ritorio, le leggende, la storia e le tradizioni. Realizzato per il piacere di leggere e scrivere conuna appendice speciale… disegni ed immagini da piccoli artisti con il computer.Hanno collaborato alla realizzazione Pandiscia Nicolina, Del Mondo Maria Grazia,Agnello Rosario e Cambise Mario.

Classi IIIA

e IIIB della

scuola pri-

maria del

Convitto

Nazionale

di Tivoli

Conosco la mia città

Noi alunni delle classi IIA e IIB, insiemealle nostre maestre e ai nostri istitu-

tori, siamo andati a visitare Palazzo Rospi-gliosi che ospita il Museo del Giocattolo.Questo Museo contiene 800 giocattoli concui i bambini e le bambine giocavano tantotempo fa.Anche se tanti giochi li facciamo ancoraoggi, sono diversi i materiali con i quali sonostati fatti: prima erano di legno, di latta, distoffa, di vetro e di porcellana, ora sonoquasi tutti di plastica.I giocattoli provenivano da tutte le parti delmondo.Alla fine della visita eravamo contenti diaver visto tante belle cose che non avevamomai potuto vedere prima. Martedì 4 maggio noi alunni delle classi

IIA e IIB con le nostre maestre e i no-stri educatori siamo andati al Bioparco diRoma.Appena arrivati, la guida ci ha fatto vedere irecinti con vari animali, spiegandoci chemolti di loro provenivano da altri zoo o cheerano nati lì.Molti animali della fattoria molti bambininon li avevano mai visti da vicino.Nel Parco giravano in libertà i pavoni che fa-cevano la ruota.Dopo colazione ci siamo fermati a giocare,poi è iniziato a piovere e, con un po’ di tri-stezza, siamo tornati a scuola.

Al Museo del giocattolo

Ricci Dafne

Maiorani Caterina

Al Bioparco

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Il tema che vi proponiamo ha vinto il primo premio nel concorso Calendario 2011

artistico mondiale, con la seguente motivazione : miglior tema per la sensibilità, l’at-

tenzione e la simpatia dimostrate nel descrivere l’ambiente montano.

Il giorno 20 aprile siamo

andati, io e la mia classe,

a fare un’escursione sul

Monte Cavillo, ma prima di

parlarvi di questo, vorrei

spiegare come io e la mia

classe abbiamo aspettato il

grande giorno.

Un dì ci attendeva una sor-

presa. Nel centro della le-

zione il signor Alberto

Conti, Presidente C.A.I,

bussò alla porta ed entrò per

spiegare cosa fare o non

fare sul Monte Cavillo. Ci

parlò di un sacco di cose,

ma soprattutto di un albero

particolare: “il sughero”. Poi ci parlò di come dovevamo vestirci e cosa dovevamo mangiare.

Finalmente arrivò il grande giorno, mi svegliai tutto speranzoso: mi attendeva una bella giornata.

Guardai dalla finestra e come per magia era come la desideravo: soleggiata e calda.

Mi vestii in fretta e uscii subito di casa per arrivare presto a scuola. Arrivarono le otto e mezza

e finalmente partimmo con

tutte le scorte nello zaino.

La guida ci aspettava al-

l’Arco di Quintiliolo con

altre scuole.

Dopo cinque minuti ini-

ziammo ad incamminarci

per la montagna. Dovevamo

camminare in fila indiana

perché c’era il pericolo di

cadere di sotto, a causa del

tragitto stretto. Osservando

per terra, ovunque ti giravi

trovavi fiori ed escrementi

di buoi e cavalli. Conti-

nuammo a camminare, la

strada era sempre più peri-

colosa e scivolosa a causa di numerosi sassi bianchi. Ma la mia paura più grande era che nel

punto preciso dove stavamo noi la montagna crollasse. Arrivammo in una mini-piazzetta, ci to-

gliemmo i giacchetti e bevemmo. Dopo cinque minuti ripartimmo, ma per mia sfortuna pestai

della cacca puzzolente durante il percorso. Un mio amico Dario esplorò l’ambiente e trovò, su

un sasso, un fossile di un albero. La salita era sempre più faticosa. Ad un certo punto arrivammo

al sughereto e ne trovai dei pezzi di corteccia anche in terra, li raccolsi e li misi in una busta. Nel

mezzo del bosco con foglie che scrosciavano un bue inferocito ci venne addosso, ma per fortuna

non colpì nessuno.

Dopo tempo ci fermammo, mentre gli altri continuavano a camminare e così ci perdemmo.

Dopo chilometri li ritrovammo e arrivammo in uno

spiazzo al centro della “natura incantata” con tavole

e panche in legno. Facemmo una lunga sosta e man-

giammo.

Una sorpresa fu che il mio istruttore di equitazione

con una ragazza e i suoi tre cani vennero da noi ca-

sualmente. Lui e la ragazza stavano sopra due cavalli

che conoscevo: Gino e Kim. Tutti gli scattarono le

foto ma se ne andarono subito.

Finito di mangiare giocammo a nascondino e dopo

La montagna vista da me

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circa un ora le altre scuole se ne andarono e restammo solo noi.

In tutto questo tempo giocammo e il maestro Mario ci scattò

molte foto ricordo.

Io con il mio gruppo di maschi andammo ad esplorare il bosco

da soli con i bastoni per uccidere i serpenti. Il tempo passò in

fretta e ripartimmo.

Stavolta c’era la discesa ancora più pericolosa, alla fine c’erano buoi

ed una mamma che allattava. La maestra Rita: “la coraggiosa”

aveva la fattoria e sapeva come cacciarle. Emise strani suoni: Brrr!

Continuammo il nostro camino. Arrivammo ad un punto recintato

e i buoi all’interno. Due maschi stavano caricando verso di noi e

ci spostammo verso una stradina con resti di ossa di buoi.

Superammo quel pezzo, continuammo, e il tragitto era sempre

più difficile.

Una mia amica, Federica, con un lungo

pezzo di tronco scivolò e si tagliò sulla

mano. Nino, ninò – nino ninò, arrivò

l’ambulanza: “Alice”, con il suo mate-

riale da infermiera la curò. Il taglio non

era grave, infatti guarì subito. Dopo

trenta minuti, finalmente, arrivammo

alla fine. Mia madre mi venne a pren-

dere con mio fratello e Filippo salimmo

in macchina e tornammo a casa.

Questo giorno è stato molto istruttivo

per conoscere la natura e cosa vuol dire

veramente “natura”. L’aria fresca e pu-

lita di montagna mi ha fatto capire che

quello è il posto in cui vorrei restare per

sempre. Vedere la mia città dall’alto con

i miei amici mi ha fatto sentire libero e

unico al mondo; questa esperienza mi è piaciuta

molto e se potessi la rivivrei ogni giorno.

Lorenzo Ciacci

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In gita siamo andati

Risate e filastrocche ab-

biam create.

Tanta è stata la fatica del

cammino

quanta la gioia di arrivar

sul monte vicino.

Rocce, piante e fiori ab-

biam guardato,

e qui mettiam le foto che

abbiam scattato.

La classe VA del Convitto ha vinto il

concorso Calendario 2011 artistico mon-

diale nella categoria “disegni”, con la

seguente motivazione: Minuzia, allegria

e vivacità di visione.

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In questa settimana ad Antibes, sulla Costa Azzurra, noiragazzi della Scuola media del Convitto abbiamo effet-

tuato diverse escursioni.Lunedì 12 nel pomeriggio siamo andati nel centro dellaCittà a vedere i monumenti, le piazze e le mura in stilefrancese. Il giorno seguente abbiamo visitato il Museo Pey-net, posto al centro della città in un edificio color giallocostruito nello stile architettonico tipico della città. Nelmuseo, oltre alle opere che delineavano la vita e l’arte diPeynet (famoso per i disegni sugli innamorati), nel museosono esposte anche le opere di umoristi contemporaneifrancesi.Il mercoledì siamo stati a Cap Antibes, saliti su un battelloparticolare abbiamo potuto ammirare, oltre al porto in cuierano ormeggiate tantissime barche a vela e jacht, unosplendido fondale marino, ricchissimo di flora e fauna. Nel vedere quest’acqua cristallina e piena di vita del nostroMediterraneo ci è venuto spontaneo pensare al disastro pro-vocato nel Golfo del Messico dal petrolio fuoriuscito inmare: si dovrebbe fare più attenzione!

Escursione ad Antibes

Cristofari Martina, Petrungaro Francesca, Pettinelli Simona

Nell’ambito di uno scambio culturale con una scuolamedia francese, organizzato e guidato dalla prof. Eleo-nore Rella, un gruppo di studenti del Convitto ha potutocompiere l’importante esperienza in terra francese.L’iniziativa ha avuto carattere sperimentale e si pensa pergli anni prossimi di creare una opportuna rete di scambi.

In questi ultimi mesi è stata sollevata la questione del nucleare.

L’energia nucleare è un’energia alternativa cosiddetta pulita, in

quanto nel suo processo di produzione non viene rilasciato gas

serra. In parole povere l’energia nucleare sfrutta la possibilità di

fissione dell’uranio, anche se in una minuscola parte (1%), per

produrre calore che riscaldando dell’acqua e quindi trasforman-

dola in vapore fa girare delle turbine che collegate ad un trasfor-

matore producono energia elettrica. Fin qui nessun problema

direte voi, ma vi sbagliate, ecco alcuni buoni motivi:

- Visto che nelle centrali nucleari si usa l’uranio alcuni terroristi

potrebbero prendere di mira le centrali nucleari e l’unico modo

per riparare a questo problema sarebbe una corsa alle armi, un

alto controllo ecc;

- Lo smaltimento delle scorie, chi vorrebbe tenersi sotto le scarpe

dell’uranio con la possibilità che in caso di movimenti sismici si

disperdano fumi radioattivi?

- Il trasporto delle scorie prodotte dalle centrali nucleari, i rifiuti

della produzione, sono il maggiore problema sotto l’aspetto di si-

curezza. Basti pensare che in Francia quando passa un treno “ra-

dioattivo” viene scortato da carri armati, polizia, militari e tante

altre misure di sicurezza;

- Noi in Italia non abbiamo l’uranio e quindi saremmo soggetti

al “mercato” come lo siamo adesso con il petrolio.

- Quello che nessuno dice, ossia che il nucleare non conviene

economicamente per un semplice motivo: tutti i soldi impiegati

per la costruzione e la manutenzione non rientrerebbero se non

dopo 30-40 anni.

Visto che il nucleare non porterebbe guadagno in Italia, perché

non investire i soldi in altre energie alternative? Ponendoci questa

domanda abbiamo osservato il lavoro di uno scienziato, Carlo

Rubbia, il quale afferma che ci sono due alternative al nucleare:

l’energia solare ed il “nucleare pulito”. Si è appurato che un

nuovo minerale chiamato torio, molto abbondante in natura, sia

la possibile sostituzione all’uranio nel campo del nucleare, quindi

nessun problema di possibile esplosione atomica né soprattutto

di smaltimento delle scorie.

Il parere sul nucleare

Del Fabbro Arcopinto Gianluca

Nel numero zero Convitto Città ha illustrato le numerose fontidi energia rinnovabili e non inquinanti: il solare, l’eolico edaltri. In questi giorni viviamo la dimostrazione pratica di comele fonti di energia inquinanti ed esauribili possano distruggereil pianeta, non solo quando le consumiamo, ma anche quandone dobbiamo fare scorta. Parliamo del petrolio che sta sosti-tuendosi all’acqua del Golfo del Messico. Di seguito l’inter-vento di uno studente in materia di nucleare, mentre infuria ildibattito in Italia sui pro e i contro del suo impiego.

La scuola media... e le sue attività

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Sin dalle prime ore delmattino, le strade del

piccolo paese in provinciadell’Aquila, si sono animatedi fedeli e dei cosiddetti“serpari” i quali, sotto gliocchi di concittadini e turi-sti incuriositi ma, in qual-che caso, anche un po’impauriti, portano in pro-cessione la statua del santoattorniata da numerosi ser-penti.Tale rito rievoca e confermala devozione verso San Do-menico che, secondo la tra-dizione popolare, era ingrado di neutralizzare il ve-leno di vipere e di altri ani-mali rabbiosi salvando chine fosse stato morso.Questi rettili, che non sonocerto noti per essere animalidomestici, non seguono iloro “padroni” come fareb-bero cani, gatti o cavalli e,perciò, gli abitanti delluogo si snodano lungo ilcorteo portando al loro se-guito gli amati serpenti, divarie lunghezze, come sefossero accessori d’abbiglia-mento, non disdegnando dicederli a qualche curioso vi-sitatore, ansioso di provarel’emozione di avere intornoal collo o di tenere in manotali creature.Durante la processione i fe-deli, la maggior parte deiquali accompagnati dagliamici striscianti, recitanopreghiere e canti religiosi,tradizionali e di ispirazionepopolare.Pur essendo la festa di SanDomenico un evento reli-gioso, non bisogna dimenti-care che, in realtà, tale ritoaffonda le proprie radicinell’antico culto paganodella dea Angizia (dal latinoangius- serpente) in cui ve-nivano offerti, all’iniziodella primavera, dei serpenticome atti propiziatori per lafertilità delle messi e deiraccolti.Terminata la processione,

che ha suscitato viva curio-sità ed acceso interesse, glialunni hanno potuto ammi-rare la Chiesa della Ma-donne delle Grazie, risalenteal XII sec. ed edificata su diun tempio pagano, dedicatoa Giove di cui resta visibilela testina umana scolpita sulportale ed adornata con fo-glie di quercia.Di particolare impatto è lascritta arcaica, datata al IIsec. A.C., incisa su di unalapide incastonata fra i bloc-chetti del muro della casaparrocchiale, su cui si notaun calice, scolpito nel pe-riodo della Controriformaper nascondere l’origine pa-gana della scritta che pre-senta alcuni richiami adErcole, il quale, secondo lamitologia, ancora bambino,soffocò due serpenti. Lascritta si riferisce ad un mi-lite di nome Furio che, inetà bizantina sarà San Do-menico, proprio per adat-tare il culto alle esigenzedella nuova realtà socio-reli-giosa.L’attenzione degli alunni èstata, poi, rivolta verso l’an-tica fontana a tre archi ogi-vali, risalente al 1200.Dopo aver pranzato, perniente stanchi, gli alunnidella 3^B non hanno sa-puto resistere al suono dellamusica dei gruppi folklori-stici che si erano radunati inpiazza. La giornata è cosìterminata con una simpaticainterpretazione, debitamenteriveduta e corretta dalla fan-tasia degli improvvisati dan-zatori che hanno dato ilmeglio di sé nell’eseguirealcuni balli popolari.)

Gita a CoculloIl giorno 06/05/2010 gli alunni della classe 3^B della ScuolaMedia, accompagnati dai docenti Angeli e Poggi, si sono recati ingita a Cocullo per assistere ad una originale e, per certi versi im-pressionante, festa religiosa, celebrata come ogni anno il primogiovedì del mese di maggio, in onore di San Domenico.

Venerdì 29 maggio nella nostra scuola si è svolta lafinale del torneo interno di calcetto. La partita è

stata giocata dalla IIIA e la IIB e la vittoria è statadella IIIA con un punteggio schiacciante di 12-1.Ad arbitrare la partita, a differenza delle fasi prelimi-nari, non sono stati gli educatori, ma un arbitro fede-rale: Bucciarelli Roberto, che ha condotto la partita inmaniera veramente professionale. Vogliamo e dobbiamoperciò ringraziare la nostra squadra, composta da: Lo-renzo D’ignazi, Simone Franchetti, Filippo Bussi, DavideColantoni, Daniele Apuleo, Lorenzo Ridolfi, Cristian Im-prescia, Federico Crestini, Giammarco Silvestri e Gian-luca Venditti.Dobbiamo anche ricordare Simone Palombi e MatteoValentini che anche se non erano presenti hanno con-tribuito all’arrivo in finale.Tra gli spettatori, oltre a diverse classi disposte ai latidel campo, decine di turisti che passando notavano ilfragore provenire dal campo di gioco e si affacciavanoalle ringhiere da via Boselli. Molti di loro, sorpresi e di-vertiti, oltre a vedere la partita l’hanno immortalata confoto e video a mo’ di originale souvenir da Tivoli.Anche se la maggior parte degli alunni presenti tifavala IIB, il gruppo di tifo della IIIA riusciva a colpire nelsegno con frasi che sottolineavano la disfatta cui an-dava incontro la IIB.Possiamo dire che è stata una partita fantastica, con laquale noi della IIIA lasciamo un segno nella storia delConvitto Nazionale, a pochi giorni dal saluto finale.

La 3A lascia un segno

Giada Leggeri e Claudia Ariano

Troiani Francesca Romana

La scuola media... e le sue attività

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Anche quest’anno si

sono svolte le con-

vittiadi. Hanno parteci-

pato ben 36 convitti

provenienti da tutta Ita-

lia. Il nostro convitto ha

scelto 48 partecipanti.

Siamo partiti il 2 mag-

gio mattina per arrivare

a Bardonecchia (Torino)

nel tardo pomeriggio.

Abbiamo alloggiato nel

“Villaggio olimpico”

proprio dove nel 2006

erano ospiti i campioni

delle nazioni di tutto il

mondo. Siamo stati ac-

compagnati dagli educa-

tori Bernardini, Carlucci

e Zavattieri; dal prepa-

ratore atletico Angelo e

dalla responsabile del-

l’economato del Con-

vitto la signora Michela.

E’stata una settimana

intensa, piena di

scherzi, giochi, piccole

delusioni per qualche

sconfitta subita, grandi

soddisfazioni per le

molte vittorie, ed una

particolare emozione

per aver conquistato

medaglie e coppa con il

3^posto della squadra

femminile di volley che

ci ha fatto sognare ad

occhi aperti; anche in

tutte le altre specialità ci

siamo ben comportati:

nel nuoto ci siamo di-

stinti con Martina Cristo-

fari che nel dorso si è

qualificata 2^ riserva,

nella corsa il migliore ri-

sultato è stato ottenuto

da Alessia Levantini; nel

ping- pong ci sono stati

atleti magnifici come

Pierluigi Moscatelli,

Martina Pugliesi, Lo-

renzo Valenti ed Alessan-

dro Lamagna, che sono

riusciti ad arrivare in se-

mifinale, negli scacchi e

nel calcio non abbiamo

brillato, anche se l’impe-

gno è stato molto, mentre

nel beach volley ab-

biamo ottenuto il 4^

posto. La squadra di vol-

ley è stata allenata dal

professor Angelo che è

stato molto contento di

come abbiamo giocato

anche quando abbiamo

perso contro l’ Udine,

perché era una delle

squadre più forti del tor-

neo. La squadra si è alle-

nata per 2 mesi 2 volte

Le Convittiadi a BardonecchiaUn appuntamento divenuto tradizionale, molto sentito dai ragazzi e dagli educatori.Misurarsi con ragazzi e ragazzi di tutta Italia è uno stimolo ed un onore. Fin da ot-tobre inizia la preparazione, le gare interne, le selezioni. La scelta degli atleti si basasu criteri precisi: abilità nelle discipline, merito nello studio e nel comportamentopoi, una volta in campo, che vinca il migliore

A cura degli alunni della IB

Sopra, tutto intorno e anche in quarta di copertina, le foto scattate dai ragazzi durante la loro esperienza.

Il clima non era troppo favorevole data l’alta quota e la primavera in ritardo, ma il campo ha provveduto a

scaldare i ragazzi.

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alla settimana; della

squadra fa parte il capi-

tano Alessia Colucci,

Marta Granato, Martina

Moscatelli, Martina Pu-

gliesi, Camilla Simon,

Claudia Palombi,

Arianna Di Priamo, Giu-

lia Salinetti, Sara De

Vincenzi, Caterina Ali-

vernini e Martina

Meucci; la capacità di

lottare su ogni palla, la

grinta insieme agli inse-

gnamenti del professor

Angelo hanno permesso

di raggiungere un obbiet-

tivo fantastico. Il giorno

7, al ritorno della pre-

miazione abbiamo fe-

steggiato questi ottimi

risultati sportivi, in par-

ticolare la squadra volley

vittoriosa nella finale per

il 3° posto ed i profes-

sori, intonando inni ca-

nori come: l’“Amaranto

Blu”.

Quella settimana è stata

la più bella di tutto

l’anno, noi siamo dispia-

ciuti che non tutti gli

alunni delle classi del

nostro Convitto sono po-

tuti venire a vivere una

settimana fatta di grande

aggregazione ed amicizia

tra noi e le centinaia di

altri ragazzi provenienti

da altre città.

Un particolare ricordo

resta dentro di noi molto

forte, ed è quello di aver

conosciuto i nostri pro-

fessori in vesti diverse

rispetto agli insegnanti

che ci troviamo davanti

in classe: ci sono sem-

brati amici simpatici solo

più maturi, veramente

splendidi.

Grazie di cuore a tutti, ed

un ringraziamento gran-

dissimo al sig. rettore

che ha reso realtà ciò che

per noi era un sogno.

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La Classe VA del Convitto di Tivoli è stata premiata a Roma a PalazzoValentini nell’ambito del Progetto Sicurezza in strada come in rete.Il Convitto aveva aderito all’iniziativa dell’assessorato alla pubblica si-curezza ospitando durante l’intero anno scolastico interventi informa-tivi sui ragazzi e sui docenti da parte di specialisti della polizia dellecomunicazioni e dell’Unicef.Il progetto prevedeva la premiazione di un elaborato grafico o visivorealizzato dalle classi delle scuole aderenti all’iniziativa.