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La relazione tra popolazione e ambiente: alcuni spunti di analisi Qualità della vita in Italia. Vent'anni di studi attraverso l’indagine Multiscopo dell’ISTAT C. Lucarelli, S. Orsini, V. Talucci, P. Ungaro Roma, 27,28 Gennaio 2015

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La relazione tra popolazione e ambiente: alcuni spunti di analisi

Qualità della vita in Italia.Vent'anni di studi attraverso l’indagine Multiscopodell’ISTAT

C. Lucarelli, S. Orsini, V. Talucci, P. Ungaro

Roma, 27,28 Gennaio 2015

Qualità dell’ambiente e qualità della vita

La relazione tra popolazione e ambiente: alcuni spunti di analisiC. Lucarelli, S. Orsini, V. Talucci, P. Ungaro – Roma, 27-01-2015

• Il legame tra qualità dell’ambiente e qualità della vita è tanto più stretto e diretto quanto più vivere in un ambiente sano, pulito, esteticamente gradevole, rientra tra i criteri in base ai quali gli essere umani misurano la nozione di benessere.

La relazione tra popolazione e ambienteNegli ultimi decenni, anche a causa delle sempre crescenti pressioni esercitate dall’uomo sugli ecosistemi, si è registrato un peggioramento delle condizioni ambientali del nostro pianeta.

Quali sono i principali fattori di rischio ambientale? •mutamenti climatici;•inquinamento di suolo, aria e acqua;•perdita di biodiversità e rischio di estinzione di specie animali e vegetali;•difficoltà di smaltimento dei rifiuti;•assottigliamento delle risorse naturali;•deforestazione….

Quali sono le ricadute sulla qualità della vita e sul benessere individuale e sociale?

•salute (mortalità, malnutrizione, ecc…);•condizioni e stili di vita (mancato soddisfacimento dei primary goods);•benessere economico e sociale di una collettività.

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La relazione tra popolazione e ambiente

ANNI NOVANTA:

•Cresce l’attenzione che Governi e Istituzioni dedicano a modelli di sviluppo sostenibili da un punto di vista ambientale

•Si definiscono politiche finalizzate a rallentare il degrado ambientale connesso a stili di produzione e consumo non compatibili con i bisogni delle generazioni future

•Vengono individuati specifici obiettivi nazionali ed internazionali finalizzati a realizzare misure correttive legate a particolari problemi ambientali:

• World Conservation Union; • UN Environment Programme; • World Wide Fund for Nature; • Protocollo di Kyoto; • Rio+20 Sustainable Development Goals; • Europa 20-20-20.

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• I comportamenti adottati dalla popolazione, gli stili di vita e di consumo, dipendono in misura rilevante dall’interesse che i cittadini nutrono per l’ambiente, dalle modalità di partecipazione e informazione intorno alle tematiche ambientali, dalla percezione del rischio ambientale, dalle opinioni intorno alle effettive condizioni degli ecosistemi

La relazione tra popolazione e ambiente

STILI DI VITA E

DI CONSUMO

COMPORTAMENTI

ATTEGGIAMENTI

OPINIONI

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INTERESSE E PARTECIPAZIONE

PERCEZIONI

INFORMAZIONE

• La statistica ufficiale si pone l’obiettivo di fornire elementi informativi a sostegno delle politiche sociali ed ambientali.

• Le indagini Istat svolte presso le famiglie, in particolare, rappresentano il contesto informativo più idoneo per l’approfondimento della relazione tra popolazione e ambiente

PRINCIPALI FONTI INFORMATIVE PRESSO LE FAMIGLIE:

1. Indagine mulitiscopo “aspetti della vita quotidiana” Dati ed indicatori relativi a numerose tematiche di rilevanza ambientale, indagate anche da un punto di vista soggettivo, con lo scopo di contribuire alla definizione del complessivo livello di coscienza ambientale della popolazione.

2. Indagine sui consumi energetici delle famiglie Specifico approfondimento sulla tematica energetica.

Relazione popolazione/ambiente: il ruolo dell’Istat

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L’Indagine AVQ ha dedicato nel 1998 e nel 2012 un approfondimento al tema del rapporto tra popolazione e ambiente, attraverso la rilevazione di informazioni oggettive e soggettive: •comportamenti attenti all’ambiente, •preoccupazioni ambientali a livello macro (indicatore BES su preoccupazione per perdita di biodiversità) e micro,•interesse per le tematiche ambientali;•canali di accesso all’informazione e giudizio sull’adeguatezza dell’informazione in campo ambientale,•giudizio sul ruolo degli attori sociali, istituzionali ed economici nel processo di miglioramento delle condizioni dell’ambiente,•Soddisfazione per la situazione ambientale (aria, acqua, rumore, ecc.) della zona in cui si vive.

Sono a regime quesiti strettamente collegati alle questioni ambientali:

•Elettricità e gas •Acqua •Rifiuti•Trasporti/mobilità •Opinioni sul degrado del paesaggio (indicatore BES)

L’ambiente nell’Indagine Istat AVQ

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L’interesse per le tematiche ambientali

• Meno della metà della popolazione (45%) si interessa «molto o abbastanza» di tematiche ambientali

• Dal 1998 al 2012 si registra una modesta crescita di interesse: (dal 6% al 9% per i «molto» interessati e dal 32% al 36% per gli «abbastanza»)

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I principali risultati

Modalità di interesse per le tematiche ambientali

• Prevalgono modalità tradizionali di aggiornamento: fruizione dei mezzi di comunicazione di massa quali la TV e i programmi radiofonici (85%) e, in misura minore, lettura di riviste e pubblicazioni specializzate (53,8% e 11,5%)

• Ancora contenuti canali di informazione diretti: conferenze (4,9%), associazionismo (2,1%) e finanziamento (1,9%)

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I principali risultati

Il giudizio sull’adeguatezza dell’informazione ambientale

• Oltre la metà dei cittadini giudica inadeguata l’informazione veicolata dai mass media (51% in totale)

• Elevata l’incidenza di cittadini che non sa esprimere un giudizio

• Cresce la quota dei

critici e cala la quota degli «inconsapevoli»

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I principali risultati

La rappresentazione sociale del rischio ambientale: le preoccupazioni a livello globale • Le preoccupazioni a

livello macro crescono negli anni solo per alcuni rischi ambientali (soprattutto cambiamenti climatici), mentre risultano stabili se non in calo per altri

• L’inquinamento atmosferico rappresenta la principale urgenza ambientale (52%)

• Preoccupazione alta per la gestione dei rifiuti (47%) e i cambiamenti climatici (47%)

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I principali risultati

La rappresentazione sociale del rischio ambientale: le preoccupazioni legate al territorio • Tra 1998 e 2012, in

contrazione la percezione del rischio ambientale a livello locale, per tutti i tipi di impianto, a eccezione dei ripetitori.

• Le preoccupazioni legate alla gestione dei rifiuti e all’inquinamento dell’aria si confermano a livello micro

• Elevata preoccupazione per vicinanza ad abitazione di inceneritori e discariche e impianti industriali a potenziale effetto inquinante

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I principali risultati

I comportamenti attenti all’ambiente

• Nel complesso, cresce solo leggermente la diffusione di comportamenti attenti all’ambiente, con l’eccezione dell’attenzione al risparmio dell’acqua (dal 54% al 68%)

• Maggiore impegno nel risparmio dell’acqua che in quello energetico (68% contro 46%)

• Ancora poco diffusa l’attenzione a provenienza e composizione prodotti alimentari, comportamento di confine con tutela salute personale (39%)

• Maggiore impegno su azioni di confine tra senso civico e ambientalista, quale evitare di gettare le carte per terra (littering)

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I principali risultati

VARIABILE RISPOSTA: probabilità di interessarsi «molto» o «abbastanza» alle tematiche ambientali contro probabilità di interessarsi «poco» o «per niente»

VARIABILI ESPLICATIVE:• Sesso (base=maschio),• Classe di età (base=14-24 anni), • Ripartizione di residenza (base=Mezzogiorno), • Titolo di studio (base=licenza elementare), • Condizione occupazionale (base=inattivo)

Un Modello Logit sull’interesse per le tematiche ambientali

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Interesse e caratteristiche socio-demografiche di base• Le donne tendono a interessarsi

a tematiche ambientali in misura solo lievemente inferiore agli uomini

• La propensione a interessarsi cresce all’aumentare dell’età, in misura più consistente nel 2012 che non nel 1998

• Polarizzazione delle classi estreme (14-24 e over 75) su più pronunciato disinteresse

• I residenti nel Mezzogiorno mostrano la più bassa «probabilità» di interesse. Il divario è più forte per il Nord (Nord-est in particolare), che non per il Centro

• L’effetto della provenienza geografica è superiore per il 1998 che non per il 2012 (salvo Nord-ovest)

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Un Modello Logit sull’interesse per le tematiche ambientali

(*) Non significatività al 5%

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Interesse, livello di istruzione e condizione occupazionale

• L’istruzione agisce come rilevante determinante della sensibilità all’ambiente: all’aumentare del titolo di studio si osserva una sempre maggiore propensione a interessarsi

• Divario rispetto ai meno istruiti (licenza elementare) particolarmente elevato per il segmento di popolazione con titolo universitario

• Il tempo svolge un ruolo limitato nel colmare i divari legati all’istruzione

• La condizione occupazionale mostra un effetto nel complesso limitato, con una tendenza a interessarsi solo leggermente superiore per gli inattivi che non per chi si colloca sul mercato del lavoro

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Un Modello Logit sull’interesse per le tematiche ambientali

Tra le caratteristiche socio-demografiche di base, il livello di istruzione risulta essere la principale determinante della sensibilità ambientale.

L’obiettivo da raggiungere per il successo delle politiche ambientaliste è connesso alla capacità di colmare il divario di partecipazione e consapevolezza rispetto al background socio-culturale individuale, affinché queste diventino valori più universalmente diffusi.

Occorre promuovere nella popolazione una nuova cultura di rispetto e tutela dell’ambiente basata sulla conoscenza e sulla consapevolezza diffusa.

Occorre agire sul sistema di informazione, orientamento e comunicazione per sollecitare l’adozione di modelli comportamentali di protezione dell’ambiente.

La condivisione di conoscenze, informazioni e valori tra società civile, comunità scientifica e attori istituzionali, la creazione di un linguaggio comune, rappresentano gli elementi chiave per stimolare il rafforzamento della coscienza ambientale.

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Conclusioni

GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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