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20 05 Aprile Maggio by Elex Italia pagina 34 Diabolik Cattivo ma non troppo Poste Italiane Spedizione in A.P. 70% - Milano - N.10 / 2005

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Pubblicità e comunicazione

Quando zampillòl’Italian Style

Economia

La carica degli ingegneri

Mostre

Diabolik.Cattivo ma non troppo

Wonder

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Essere creativi. Un imperativo di grande attualità cui è dedicata la mostra Annicinquanta a Palazzo Reale di Milano.Forse, troppo disordinatamente, sta andando così anche per la Cina che preoccupa per l’aggressività della sua economia e per la sua spregiudicatezza. Ma dietro a quanto raccontano giornali e televisione facendo del folclore un po’ sopra le righe, c’è anche una Cina segreta che investe sulla materia grigia con le sue migliaia di giovani ingegneri e tecnici che si laureano ogni anno. L’obiettivo è di costruire una grande potenza a cui l’Occidente deve prestare molta attenzione.E molto geniali sono anche i fumetti, sia quando raffigurano il bene o anche quando rispecchiano il male. Così come è raffinata l’arte, molto antica, della cosmetica e della medicina estetica che, tuttavia, deve aiutarci sempre al bello e non a rinunciare al nostro essere noi stessi.

Ecco le proposte di Wonderland che, appunto, ha scelto la creatività quale preciso riferimento di questo numero.

Prodotti di bellezza

Dalla cosmetica alla chirurgia estetica42

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WonderlandIl mondo

come lo vorresti

Numero 10

AprileMaggio2005

Direttore Responsabile

Enrico Villa

Autorizzazione del Tribunale

di Milano N. 241 del 7 Aprile 2003

EditoreELEX ITALIA

Consortile SpAViale Milanofiori,

Palazzo A/5 - Strada 420090 ASSAGO (MI)

Tel. 02/8227901Fax 02/82279037www.elexitalia.it

[email protected]

RedazioneAdverteaser s.r.l. Via Ettore Ara, 613100 Vercelli

www.adverteaser.it

StampaDiffusioni Grafiche SpA

Villanova Monferrato - AL

Wonder 05LandAprile

Maggio

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BTicino presenta la nuova serie di prese interbloccate supercompatte, evoluzione della

modularità del sistema Tiplug.

Con corrente nominale di 16A e grado

di protezione IP44 e IP55 in tutte

le polarità, garantiscono, nonostante

le dimensioni ridotte, elevati standard

di sicurezza e protezione.

Le nuove prese possono essere

installate in quattro modalità differenti: su centralino standard,

centralino compatto, scatola da parete

o in scatola da incasso.

Le ridotte dimensioni permettono di

montare fino a 6 prese supercompatte, invece di 4, sui centralini già esistenti a catalogo.

Il sistema Tiplug è in grado di alloggiare tutta l’offerta di prese

interbloccate e industriali in due sole dimensioni di centralini. Questa concezione modulare del catalogo garantisce una gamma assolutamente completa a fronte di un numero di referenze contenuto, portando concreti vantaggi logistici ed economici:

ottimizzazione della gestione del magazzino e risparmio su

configurazioni di prese miste (non è necessario acquistare centralini

diversi per cablare prese diverse).

Modularità plug-in: ad impianto ultimato si acquistano le preseTiplug rende modulare anche il modo di realizzare l’impianto:

i 3 componenti delle prese, contenitori, morsettiere e prese, sono

venduti separatamente.

L’installazione modulare è possibile grazie all’innovativo sistema

di connessione rapida plug-in che consente l’installazione in tre

momenti separati: fissaggio dei fondi e dei centralini, cablaggio

delle morsettiere, installazione delle prese

interbloccate.

Questi tre momenti rispondono a reali

esigenze dell’installazione in cantiere:

acquistando le prese all’ultimo momento

si evitano l’immobilizzo di capitale e i rischi di furto, con la certezza di

consegnare l’impianto in condizioni integre. In caso cambi di destinazione

d’uso e quindi del tipo di carico in corso

d’opera, la sostituzione del tipo di presa è semplice e immediata,

garantendo la sicurezza dell’installazione

perché il grado di protezione IP20 si

determina appena installata la morsettiera.

Prese industriali supercompatte Tiplug:la modularità in tutte le sue forme.

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Pubblicità e comunicazione

di Enrico VillaLa leggendaria Lettera 22, uscita dagli stabilimenti di Ivrea

dell’ingegner Adriano Olivetti (succeduto al padre Camillo),

come si direbbe oggi è una delle icone più popolari degli anni

della ricostruzione italiana e del “tempo della creatività”.

Era il 1954. Indro Montanelli la assunse quale simbolo della sua

grande professionalità. Quando, nel 1956, l’Ungheria fu invasa

dall’armata sovietica e a Budapest scoppiò il dramma della prima

rivoluzione al di là della Cortina di Ferro,

Montanelli scrisse i suoi articoli da inviato

speciale al Corriere della Sera con

la Lettera 22, come documenta una famosa

fotografia. In quell’anno, però, la portatile,

sogno degli adolescenti e degli studenti

universitari di allora, che le loro famiglie

QUANDO ZAMPILLO’L’ITALIAN STYLE

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acquistavano a rate, aveva già fatto molta

strada. Oggi, in epoche in continua

evoluzione dei computers che troneggiano

nella camera di qualsiasi ragazzo, riesce

difficile capire quale profondo passaggio e

quali aspettative segnò un semplice prodotto

dell’inventiva italiana, oggetto del desiderio

di tanti giovani che, in una Italia ancora

prevalentemente agricola, si accingevano ad

affrontare le professioni e i segreti, adesso

più complicati della comunicazione globale.

La Lettera 22, nel 1954, ricevette anche il

premio Compasso d’Oro, appena istituito.

E il riconoscimento andò, poi, anche alla

“Nuova Cinquecento” della Fiat di Valletta

(1957), alla Abarth Zagato 1000, al

televisore Brion Vega Radio Televisione

che dopo la nascita della RAI-Radio

Televisione Italiana, nel gennaio del 1954

appunto, nei bar, nelle case dei più facoltosi,

nei “Cral dopolavoristici”, negli oratori

parrocchiali, fece subito diventare popolari

Lascia o raddoppia? di Mike Bongiorno

e il Festival di Sanremo.

Questi, sono solo brandelli di una “memoria

storica” riportati all’”attualità del ricordo”

(non c’è contraddizione) dai volumi di Guido Crainz, docente

di Storia contemporanea di Scienze della comunicazione

all’Università di Teramo, ma soprattutto dalla grande

rassegna dedicata agli “Annicinquanta, la nascita della creatività italiana”, allestita a Palazzo

Reale di Milano, inaugurata il 4 marzo e che rimarrà

a disposizione dei visitatori fino al prossimo 3 luglio.

L’impresa, progettata da Alberto Marangoni con il coordinamento

di Guido Aghina e con ricerche e testi in catalogo di Guido Vergani,

Enrica Morini, Cesare Colombo, Mario Piazza, Barbara Scaramucci,

Giorgio Rumi, Giorgio Galli, Roberto Ruozi, Luigi Cavalli,

Gian Paolo Ormezzano, è di quelle che, tranquillamente, possono

essere definite gigantesche: settecento opere esposte all’ingresso di Palazzo Reale,

nella sala delle Cariatidi e al primo

piano, che scandiscono in modo

indelebile, anche per chi

non ha vissuto il periodo

e vuole sapere, gli anni

fra le elezioni politiche

del 18 aprile 1948 e le

Olimpiadi di Roma,

dal 25 agosto all’11

settembre 1960.

In un compito al limite

dell’immane, in effetti

continuazione della mostra

sugli anni Trenta e sulla

prima industrializzazione

italiana, inevitabilmente

si intrecciano fittamente:

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