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Villachiara BS - 26 febbraio 2018
Buone pratiche per servizio idrico integrato ed agricoltura Giovanni Gnocchi, Responsabile Servizio Idrico Integrato IRETI
L’ esperienze di IREN sul recupero
agricolo dei fanghi di depurazione
Buone pratiche per servizio idrico integrato ed agricoltura
Chi siamo.
IREN è una delle più importanti e dinamiche multiutility del panorama italiano. E’ quotata in borsa ed è attiva nei seguenti settori:
Produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica pubblica e privata.
Distribuzione e vendita di gas.
Produzione di energia termica per il teleriscaldamento.
Distribuzione e controllo dell’acqua.
Ciclo integrato dei rifiuti.
DESCRIZIONE SINTETICA GRUPPO IREN
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Numeri che ci rendono orgogliosi di quello che siamo e che saremo.
1° operatore nazionale nel settore teleriscaldamento;
3° operatore nazionale nel settore idrico per volumi venduti;
3° operatore nazionale nel settore ambiente per rifiuti trattati;
player di rilievo nell’upstream e nel downstream energetico;
6.200
dipendenti
1,7 milioni di clienti nel settore energia
2 milioni di abitanti serviti nel ciclo ambientale
2,7 milioni di abitanti nel ciclo idrico integrato
*Fonte: piano industriale 2018-2021
DESCRIZIONE SINTETICA GRUPPO IREN
L’ esperienze di IREN sul recupero
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Il nostro modello di business.
attiva nella produzione di energia elettrica e termica, gestione del teleriscaldamento e servizi tecnologici.
IREN ENERGIA
attiva nell’approvvigionamento e nella vendita di energia elettrica, gas e calore per teleriscaldamento.
IREN LUCE GAS E SERVIZI
distribuisce energia elettrica e gas e attraverso Iren Acqua si occupa della gestione dei servizi idrici integrati.
IRETI
gestisce il ciclo integrato dei rifiuti, dall’igiene urbana, alla raccolta differenziata, alla progettazione e gestione degli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti.
IREN AMBIENTE
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Un’acqua controllata migliaia di volte perché possa essere sicura per milioni di persone.
Forniamo il servizio idrico integrato a 2,7 milioni di persone nelle province di Genova, Savona, La Spezia, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Vercelli
e in altre province del nord Italia per un totale di oltre 200 Comuni.
Attraverso una rete di acquedotti di circa 18.500 chilometri, distribuiamo ogni anno circa 170 milioni di metri cubi di acqua
Più di 1.000 impianti di depurazione e una rete fognaria di 9.300 km
52.000 campionamenti per l’analisi della qualità dell’acqua
60 distributori di Acqua pubblica per oltre 23 milioni di bottiglie di plastica risparmiate
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• 2 regioni (Emilia Romagna, Liguria) • 5 province (PC, PR, RE, GE, SP) • 174 comuni (108 Emilia; 66 Liguria)
Servizio Depurazione - Territorio servito
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Servizio Depurazione – I numeri
Abitanti Serviti 1.849.765
Volumi Reflui Trattati (Mmc/anno) 170
Potenzialità Installata Depuratori (AE) 3.098.727
Impianti Depurazione II° e III° Liv. 289
42%
20%
14%
24%
33%
24% 13%
30%
45%
18%
13%
24%
20%
18%
36%
26%
27% 16% 38% 19%
Genova
Parma
Piacenza
Reggio Emilia
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Impianti di depurazione – le principali tecnologie Le principali tecnologie installate sugli impianti di depurazione delle acque reflue urbane del Gruppo Iren sono la tipologia a fanghi attivi, con nitro/denitro e rimozione del fosforo sia per via chimica che biologica. Alcuni impianti hanno una filtrazione finale di tipo tradizionale a tela o a sabbia, mentre 4 impianti sono dotati delle più avanzate tecnologie di ultrafiltrazione a membrana (MBR). A questi si aggiungono impianti a tecnologia più semplice a biomassa adesa e impianti di fitodepurazione. Le taglie degli impianti sono comprese tra i 280.000 AE per i principali sino ai piccoli a servizio delle piccole comunità dell’appennino al di sotto dei 200 AE. Completano il quadro 838 impianti di tipo Imhofff. Gli scarichi recapitanti nel bacino padano del Fiume Po sono soggetti ai limiti per le aree sensibili di Tab. 1, Tab. 2 e Tab. 3 (All. 5, parte III, D.Lgs. 152/06). Gli scarichi recapitanti nelle acque marino costiere sono soggetti ai limiti di Tab. 1 e Tab. 3 (All. 5, parte III, D.Lgs. 152/06).
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Depuratori Città di Genova
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Depuratori in Area Emilia
Mancasale (RE) Borgoforte (PC)
Parma Ovest (PR)
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Il riuso delle acque reflue
urbane depurate
Con il diffondersi delle tecnologie di trattamento terziario avanzato, come gli MBR, Advanced Oxidation process (AOPs) e Ozononizzazione, a valle dei trattamenti tradizionali delle acque reflue urbane, si rendono disponibili elevati volumi di acque trattate con qualità idonee al riutilizzo irriguo a favore dell’agricoltura nel rispetto dei limiti fissati dalla normativa italiana (DM 185/2003). I trattamenti avanzati sono in grado di rimuovere gli inquinanti più resistenti (oli minerali e tensioattivi) e abbattere in modo significativo le cariche batteriche (salmonella ed Escherichia Coli). In alcuni casi molto favorevoli, come nelle pianure di Parma e Reggio Emilia ci si trova ad avere una disponibilità potenziale di acque reflue trattate di qualità idonea a monte di areali irrigui raggiungibili a gravità dall’uscita degli impianti di depurazione. In queste condizioni vi sono diverse migliaia gli ettari irrigabili con la derivazione a gravità delle acque reflue trattate.
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Il depuratore di Mancasale
Reggio Emilia
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Il complesso impiantistico si trova nella zona
industriale a nord degli assi viari
dell’autostrada e dell’Alta Velocità e della
Città.
170.000 AE serviti
Portata trattata 18,5 Mm3/anno Scarica le acque depurate nel Canale Tassone attraverso una condotta interrata di 1,8 km a Nord dell’impianto.
280.000 AE Potenzialità
La rete fognaria è di tipo misto e la superficie drenante interessata è di oltre 60 km2
Il depuratore di Mancasale Reggio Emilia
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40 kt/anno trattamento percolati discarica
35 kt/anno rifiuti liquidi trattati sul comparto biologico
3,3 MkgCOD/anno il carico organico trattato
9,3 ktTQ/anno fanghi biologici avviati a beneficio diretto dell’agricoltura
3 kt/anno rifiuti della dissabbiatura avviati al recupero
2 kt/anno fanghi da trattamenti chimici avviati a smaltimento
1,3 MWhe produzione elettrica da solare fotovoltaico
0,7 MWhe produzione elettrica da recupero biogas
5,5 Mmc/anno reflui affinati idonei al recupero irriguo
Il Sito è un insieme di attività IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) ed è autorizzato con un’Autorizzazione Integrata Ambientale dal 2007
Rispetto dei limiti di Tab.1 – Tab.2 aree sensibili – Tab.3 All. 5 – parte 3 – D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.
Il depuratore di Mancasale Reggio Emilia
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ALLA STAZIONE DI AFFINAMENTO
CAVO PISTARINA
CANALE TASSONE
TORRENTE CROSTOLO
Qm = 2.500 m3/h
FIUME PO
1.680 m3/h
IRRIGAZIONE
Il depuratore di Mancasale Reggio Emilia
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Bacino del Fiume Po’
71.000 kmq
16 milioni di abitanti
Portata media 1.500
mc/s
90.000 Ha
BACINO IRRIGUO POTENZIALE
• SUPERFICIE = 2000 Ha Superficie agricola autorizzata • COLTIVAZIONI = GRANOTURCO, MEDICA, POMODORI, PRATO, VIGNA, SEMINATIVO
Il contesto irriguo a valle del depuratore di Mancasale
Depuratore Mancasale
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L’impianto di trattamento
terziario avanzato
per l’affinamento delle
acque depurate
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DECRETO MINISTERIALE DEL 12 GIUGNO 2003, N. 185 Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue
• Escherichia Coli • Salmonelle • Solidi Sospesi • Oli Minerali • Tensioattivi
(UNI EN ISO 9377-2)
PARAMETRI CRITICI
La norma di riferimento per il recupero irriguo delle acque
depurate e i parametri critici
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FILTRAZIONE RAPIDA
MULTISTRATO
ULTRAFILTRAZIONE SU MEMBRANE A FIBRE CAVE
TRATTAMENTO AD
OZONO
TRATTAMENTO AOPs Advanced Oxidation Processes
con H2O2/UV
EFFLUENTE
MANCASALE
Il progetto pilota per
l’individuazione delle
tecnologie applicabili su
scala reale
Il progetto pilota e l’individuazione della tecnologia
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SCELTE ARCHITETTONICHE IN GRADO DI
MINIMIZZARE L’IMPATTO DELL’OPERA
Il progetto della sezione di trattamento è suddivisa in due linee completamente distinte ed indipendenti, con potenzialità nominale di trattamento ognuna pari a 1.680 m3/h. Il primo stralcio del finanziamento (€ 2.540.000,00 di cui € 1.435.384,88 finanziati dalla Regione Emilia Romagna), ha permesso la realizzazione della prima linea.
FILTRAZIONE RAPIDA +
TRATTAMENTO COMBINATO H2O2/UV
2°
1°
Il progetto del trattamento terziario avanzato
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SCELTE ARCHITETTONICHE IN GRADO DI
MINIMIZZARE L’IMPATTO DELL’OPERA
LOCALE TECNICO
LOC
ALE
Q
GEA
Il progetto del trattamento terziario avanzato
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Il progetto del trattamento terziario
avanzato
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L’accordo di programma
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Perché un accordo di Programma?
UNO STRUMENTO PRAGMATIVO E OPERATIVO
• stabilire le modalità operative tra gestore dell’impianto di
depurazione (SII) e gestore della rete irrigua (Consorzio di
Bonifica);
• predisporre, impostare e condividere un piano dei controlli della
qualità allo scarico dei reflui affinati efficace e adeguato;
• affinare le acque ad un livello di qualità coerente con quelle
distribuite nei canali di bonifica.
L’accordo di programma
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LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO PER L’ACCORDO DI PROGRAMMA
D.Lgs. 152/06 - Art. 101, c.10 “…le Autorità competenti possono promuovere e stipulare accordi e contratti di programma con i soggetti economici interessati, al fine di favorire il risparmio idrico, il riutilizzo delle acque di scarico ……….., di stabilire agevolazioni in materia di adempimenti amministrativi e di fissare, per le sostanze ritenute utili, limiti agli scarichi in deroga alla disciplina generale, ……”;
Piano di Tutela delle Acque art. 71 (norme) «…prevede la possibilità di definire Accordi di Programma da parte della Regione, dei titolari degli impianti di recupero delle acque reflue e dei titolari delle reti di distribuzione al fine di prevedere agevolazioni e incentivazioni al riutilizzo del refluo
depurato.
L’accordo di programma
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DELIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE EMILIA ROMAGNA
N. 966 DEL 20/07/2015 «APPROVAZIONE DELLO SCHEMA DI ACCORDO PER IL RIUTILIZZO DELLE ACQUE
REFLUE RECUPERATE PROVENIENTI DALL'IMPIANTO DI DEPURAZIONE DI
MANCASALE (RE).»
Individua le modalità operative necessarie a garantire il riutilizzo delle acque reflue recuperate provenienti dal di depurazione di Mancasale.
L’accordo di programma
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PRINCIPALI AZIONI DELL’ACCORDO DI PROGRAMMA
1) raccogliere i dati sulla qualità e quantità delle acque reflue trattate
dalla linea di affinamento dell’impianto di Mancasale al fine di
verificare l’efficacia del trattamento realizzato.
2) raccogliere i dati relativi alla qualità delle acque transitanti nei canali
all’uopo utilizzati dal Consorzio di Bonifica, immesse in canali ad uso
promiscuo e miscelate quindi con altre acque, ivi comprese quelle
superficiali derivate a scopo irriguo, con rapporti di diluizione che
potranno, in determinati periodi, risultare significativamente elevati.
3) Raccolti i dati relativi ai costi di gestione della sezione di affinamento
dell’impianto di Mancasale;
L’accordo di programma
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4) Andranno raccolte le informazioni relative alle produzioni colturali, con particolare riferimento agli aspetti gestionali delle pratiche irrigue, al fine di valutare eventuali effetti negativi che potrebbero derivare dall’utilizzo delle acque reflue depurate.
5) Per la qualità del refluo affinato sono stati stabiliti parametri chimico-fisici e biologici sia come VALORI GUIDA che come VALORI MASSIMI.
6) Monitoraggio delle acque affinate: frequenza settimanale per 13 parametri (tra cui i critici), e frequenza mensile per tutti i 60 parametri con campionamenti medi compositi nelle 24 ore.
L’accordo di programma
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La qualità e la quantità
dell’acqua prodotta e il
progetto Life ReQpro
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Obiettivo generale di ReQpro è quello di contribuire alla protezione della risorsa acqua, attraverso un efficiente recupero e riutilizzo ai fini irrigui delle acque reflue, in parziale sostituzione delle acque superficiali e di falda. Gli obiettivi specifici sono i seguenti: 1) testare modelli innovativi di gestione dell'irrigazione; 2) ottenere indicazioni sulle buone pratiche per il riuso delle acque reflue, utili a supportare l'implementazione del primo piano di gestione del Bacino del fiume Po e la predisposizione del secondo, in accordo con l'Articolo 13 della Direttiva Quadro Acque (2000/60/CE); 3) valutare gli effetti ambientali ed economici dell'applicazione delle pratiche di riuso che si propongono, a livello del Bacino del Po; 5) aumentare la consapevolezza degli agricoltori che utilizzeranno le acque reflue trattate.
Il progetto Life ReQpro
Progetto LIFE11 ENV/IT/000156 - ReQpro
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2016 Attività impianto di affinamento 25 MARZO – 19 OTTOBRE
Periodo irriguo 18 aprile – 19 settembre – 155 gg
VOLUMI
PRODOTTO 5.490.587 mc
EROGATO 3.555.616 mc
La quantità dell’acqua depurata
2017 Attività impianto di affinamento 23 MARZO – 21 SETTEMBRE
Periodo irriguo 23 marzo – 21 settembre – 182 gg
VOLUMI
PRODOTTO 7.871.473 mc
EROGATO 5.401.429 mc
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60 PARAMETRI CONTROLLATI – IN/OUT
Aldeidi (mg/l) Cobalto (mg/l) Mercurio (mg/l) Selenio (mg/l)
Alluminio (mg/l) Conducibilità a 25°C (µS/cm) Molibdeno (mg/l) Sodio (mg/l)
Arsenico (mg/l) Cromo esavalente (mg/l) Nichel (mg/l) Solfati (mg/l)
Azoto ammoniacale (mg/l) Cromo (mg/l) Pentaclorofenolo (mg/l) Solfiti (mg/l)
Azoto totale (mg/l) Escherichia coli (MPN/100 ml) Pesticidi azotati (mg/l) Solventi clorurati (mg/l)
Bario (mg/l) Fenoli (mg/l) Pesticidi fosforati (mg/l) Solventi organici aromatici (mg/l)
Benzene (mg/l) Ferro (mg/l) Pesticidi organoclorurati (mg/l) Solventi organici azotati (mg/l)
Benzo(a)pirene (mg/l) Fluoruri (mg/l) pH (Unità pH) Stagno (mg/l)
Berillio (mg/l) Fosforo totale (mg/l) Piombo (mg/l) Tallio (mg/l)
Bicarbonati (mg/l) Grassi e olii animali e vegetali (mg/l) Portata (m3/gg) Tensioattivi totali (mg/l)
Boro (mg/l) Indice SAR su estratto acquoso
(calc.) Potassio (mg/l) Tetracloroetilene - Tricloroetilene
(mg/l)
Cadmio (mg/l) Litio (mg/l) Rame (mg/l) Vanadio (mg/l)
Calcio (mg/l) Magnesio (mg/l) Ricerca di salmonella in 100 ml Zinco (mg/l)
Cianuri (mg/l) Manganese (mg/l) Richiesta biochimica di O2 (BOD)
(mg/l) Solfuri (mg/l)
Cloruri (mg/l) Materiali grossolani Richiesta chimica di O2 (COD) (mg/l) Solidi sospesi totali (SST) (mg/l)
I parametri controllati
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CARATTERISTICHE ACQUE RIUSO MANCASALE
PARAMETRI U.M. VALORE MEDIO
INGRESSO VALORE MEDIO
USCITA
VALORI MEDI CANALE
PISTARINA
pH u. pH 7,7 7,8
SST mg/l 3 0,8 152,3
BOD mg/l 2,4 1,5
COD mg/l 22,7 20,6
NH4 mg/l 0,77 0,42 0,54
N tot mg/l 6,3 6,2
P mg/l 0,95 0,91 0,54
La qualità dell’acqua affinata
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0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
Riuso Mancasale SST
SST mg/l IN SST mg/l OUT
10 mg/l – DM 185/03
153 mg/l valore medio Pistarina
La qualità dell’acqua affinata
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E-coli
PARAMETRI CRITICI
U.M. VALORE MEDIO
N° analisi
E-coli IN MPN/100 ml 44 167 55
E-coli OUT MPN/100 ml 15 55
E-coli Pistarina
MPN/100 ml
621
E-coli – MPN/100 ml Valore guida Accordo di programma 500
Valore massimo Accordo di programma 1.000 Valore massimo DM 185/2003 100 puntuale
La qualità dell’acqua affinata
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Oli minerali
PARAMETRI CRITICI U.M. VALORE MEDIO VALORE MINIMO VALORE
MASSIMO N° analisi
Oli minerali mg/l <0,01 <0,01 <0,01 55
Oli minerali Valore guida Accordo di programma 0,1 mg/l Valore massimo Accordo di programma 0,5 mg/l
Valore massimo DM 185/2003 0,05 mg/l
La qualità dell’acqua affinata
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PARAMETRI CRITICI U.M. VALORE MEDIO
INGRESSO
VALOREM EDIO
USCITA
VALORE MEDIO
PISTARINA
VALORE GUIDA
VALORE MASSIMO
DM 185/03
Conducibilità uS/cm 1471 1476 856 1500 3000 3000 Boro mg/l 0,22 0,21 128,5 0,3 1,0 1,0
Cloruri mg/l 205 219 109 250 500 250
Bicarbonati mg/l 402,8 401,5 275 250 500
Solfati
mg/l 95,8 95,3 80 250 500 500 Indice di SAR 3,22 3,26 1,9 10 10 10
Sodio mg/l 146,3 150,3 76 50 200 - Calcio mg/l 118,4 118,4 - - - -
Magnesio mg/l 21,9 21,7 - - - -
La qualità dell’acqua affinata
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Parametro Unità di misura
INGRESSO USCITA Valore guida
Valore massimo
Alluminio mg/l 0,0533 0,0399 1 1
Arsenico mg/l 0,0005 0,0009 0,02 0,02
Berillio mg/l <0,00002 <0,00002 0,1 0,2
Bario mg/l 0,048 0,046 5 20
Boro mg/l 0,216 0,214 0,3 1,0
Cadmio mg/l <0,0001 <0,0001 0,005 0,01
Cobalto mg/l 0,0005 0,0005 0,05 0,05
Cromo mg/l 0,0019 0,0019 0,01 0,1
Cromo VI mg/l 0,0003 0,0003 0,003 0,005
Ferro mg/l 0,034 0,028 2 2
Litio mg/l 0,0145 0,0143 1,0 2,0
La qualità dell’acqua affinata
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Parametro Unità di misura
INGRESSO USCITA Valore guida
Valore massimo
Manganese mg/l 0,0398 0,035 0,2 2
Mercurio mg/l 0,00001 0,00001 0,001 0,005
Molibdeno mg/l 0,0034 0,0033 0,01 0,02
Nichel mg/l 0,0076 0,0076 0,2 0,4
Piombo mg/l 0,00007 0,00002 0,1 0,2
Rame mg/l 0,0013 0,0019 0,1 0,1
Selenio mg/l 0,00064 0,00063 0,01 0,03
Stagno mg/l 0,00004 0,00003 3,0 6,0
Vanadio mg/l 0,0021 0,00021 0,1 0,2
Zinco mg/l 0,0478 0,0398 0,5 0,5
La qualità dell’acqua affinata
L’ esperienze di IREN sul recupero
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Il fanghi biologici prodotti dalla depurazione delle acque
reflue urbane
Il 78% dei fanghi biologici prodotti dagli impianti di depurazione di acque reflue urbane di IRETI SpA, una volta disidratati (tenore medio di SS ≈ 25%) sono avviati direttamente e indirettamente al recupero a beneficio dell’agricoltura coprendo ogni anno:
1) 2.500 Ha di terreni con il recupero diretto su varie colture (grano, mais, pomodoro, barbabietola, ecc…).
2) 800 Ha di terreni con il recupero indiretto attraverso il compostaggio.
I fanghi rappresentano una fonte ammendante per i terreni apportando sostanza organica, azoto e fosforo.
I trattamenti sempre più spinti sulle linee di trattamento delle acque «catturano» e concentrano all’interno dei fanghi una molteplicità di sostanze: oltre ai metalli vi si concentrano altre sostanze quali ad esempio i tensioattivi.
Per poter sfruttare agronomicamente i fanghi occorre che le concentrazioni delle sostanze inquinanti siano sotto certi limiti ed il controllo dei fanghi deve essere costante.
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L’ esperienze di IREN sul recupero
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Fanghi di depurazione – Disidratazione
Criteri generali per potenzialità d’impianto: Emilia • potenzialità > 25.000 AE disidratazione meccanica fissa
(generalmente centrifuga) • potenzialità < 25.000 AE la disidratazione avviene secondo le
seguenti modalità alternative – disidratazione con unità mobile – Trasporto in fase liquida ad un impianto centralizzato
Liguria • disidratazione meccanica fissa (generalmente centrifuga) anche
su impianti centralizzati attraverso fangodotto.
L’ esperienze di IREN sul recupero
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Fanghi di depurazione – Disidratazione
18% 11%
100%
9%
82% 89%
69%
22%
Genova Parma Piacenza Reggio Emilia
Centralizzata Fissa Mobile
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Fanghi di depurazione – Destinazione finale
I fanghi prodotti sono avviati a quattro destinazioni principali:
• Termovalorizzazione – WTE (R1) • A beneficio diretto dell’agricoltura • A beneficio indiretto dell’agricoltura (R13 - compostaggio) • Smaltimento (D15)
60% 18%
4%
18% Agricoltura
Compostaggio
Smalimento
WTE
19.250 tonSS/anno
L’ esperienze di IREN sul recupero
agricolo dei fanghi di depurazione
Buone pratiche per servizio idrico integrato ed agricoltura
Fanghi di depurazione – Destinazione finale
73%
96% 93%
7%
4%
4%
100%
23%
0%
20%
40%
60%
80%
100%
120%
Genova Piacenza Parma Reggio Emilia
Agricoltura Compostaggio Smaltimento WTE
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agricolo dei fanghi di depurazione
Buone pratiche per servizio idrico integrato ed agricoltura
Dal 2006 si seguono le norme stabilite dalla Regione Emilia Romagna in materia di recupero dei fanghi di depurazione delle acque reflue a beneficio diretto dell’agricoltura.
• Dir. 86/278/CEE
• Working document on sludge, 3° draft
• D.Lgs. 27 gennaio 1992 n° 99
• DGR 2773/2004
• DGR 285/2005
• DGR 1801/2005
• DGR 550/2007
• DGR 297/2009
Fanghi di depurazione – Recupero in agricoltura
I fanghi sono destinati all’utilizzo tal quali dopo stabilizzazione, anche a lungo termine (età del fango > 30gg o abb. SSV 35 – 45%)
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agricolo dei fanghi di depurazione
Buone pratiche per servizio idrico integrato ed agricoltura
IRETI è sia produttore che utilizzatore dei fanghi di depurazione di acque reflue urbane.
L’intera filiera dalla produzione dei fanghi al loro utilizzo in campo è sottoposta a diversi livelli di controllo analitico alla PRODUZIONE, STOCCAGGIO SPANDIMENTO:
• Caratterizzazione del fango alla produzione propedeutica all’ottenimento dell’idoneità al recupero
• Analisi periodica dei fanghi idonei • Analisi preliminare su singoli Lotti di Stoccaggio prima della
notifica allo spandimento • Analisi a piede di campo da parte degli organi di controllo
Fanghi di depurazione – Recupero in agricoltura
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Fanghi di depurazione – Recupero in agricoltura
I terreni che possono ricevere i fanghi di depurazione debbono rispettare determinati requisiti di concentrazione di metalli e sono sottoposti a campionamento e determinazione analitica:
I terreni idonei sono sottoposti a procedura di autorizzazione:
• Analisi chimiche terreni ogni 3 anni (500 analisi medie ogni anno di terreni)
• Predisposizione del piano di distribuzione triennale dei fanghi
• Turnazione di utilizzo su 5 anni: 3 di utilizzo + 2 riposo
Parametro Limite
Granulometria
Materia organica
pH ≥ 5
C.S.C. > 8 meq/100 gr
Cd ≤ 1,5 mg/kgss
Hg ≤ 1 mg/kgss
Ni ≤ 75 mg/kgss
Pb ≤ 100 mg/kgss
Cu ≤ 100 mg/kgss
Zn ≤ 300 mg/kgss
Test di Bartlett e James < 1mM Cr VI
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Tabella A - Caratteristiche chimico - fisiche e microbiologiche
Parametro Valore di riferimento
PH
Sostanza secca (residuo secco a 105ºC)
Residuo secco a 600ºC
Salinità (meq/100gr)
Indice SAR (da ricercare se il valore della salinità è > 50)
<20
Grado di umificazione DH >60%
Metalli e non metalli
Cadmio < 20 mg/kgss
Cromo totale < 1000 mg/kgss
Mercurio < 10 mg/kgss
Nichel < 300 mg/kgss
Piombo < 750 mg/kgss
Rame < 1000 mg/kgss
Zinco < 2500 mg/kgss
Arsenico < 10 mg/kgss
Parametri agronomici
Carbonio organico > 20 %ss
Azoto totale > 1.5 %ss
Fosforo totale > 0.4 %ss
Caratteristiche microbiologiche
Salmonelle < 1000 MPN/g di ss
Tabella B: Composti / sostanze organiche persistenti
Composti organici Valori limite (mg/kg SS)
AOX1 500
LAS2 ----------
DEHP3 100
NPE4 50
PAH5 6
PCB6 0.8
Diossine / Furani Valori limite (ng TE/kg SS)
PCDD7/ PCDF8 100
I parametri analizzati sui fanghi e rispettivi limiti
Oltre 50 analisi/parametro/anno
Fanghi di depurazione – Recupero in agricoltura
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IRETI ESEGUE DIRETTAMENTE LO STOCCAGGIO DEI FANGHI UTILIZZANDO UNA SUPERFICIE COPERTA DI - 16.000 mq della Capacità: 46.000 tTQ su 7 lotti funzionali
Contiene la produzione annuale dei depuratori con fango idoneo di Parma e Reggio Emilia.
Fanghi di depurazione – Recupero in agricoltura Obbligo di stoccaggio (messa in riserva) presso l’utilizzatore dei fanghi
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agricolo dei fanghi di depurazione
Buone pratiche per servizio idrico integrato ed agricoltura
Il recupero dei fanghi è effettuato su oltre 100 Aziende Agricole su di una superficie di oltre 4.000 Ha disponibili nelle Province di
Parma Reggio Emilia Modena Ferrara
Ogni anno sono utilizzati circa 2.500 Ha di terreno nel periodo da Luglio a Ottobre per il recupero di oltre 13.000 tonSS.
Fanghi di depurazione – Recupero in agricoltura
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Le operazioni di scarico su terreno, spandimento e interramento dei fanghi debbono avvenire nel tempo massimo di 72 ore dallo scarico dei fanghi sui terreni.
Le operazioni di interramento ammesse sono l’erpicatura e l’aratura.
Il periodo di conferimento dei fanghi dallo stoccaggio ai terreni è compreso tra metà Luglio (periodo della trebbiatura dei cereali) sino a metà Ottobre.
Fanghi di depurazione – Recupero in agricoltura
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parametro u.m. quantità contenuta nel fango
azoto kg/ettaro 100 - 250
fosforo kg/ettaro 34 - 85
potassio kg/ettaro 6 - 15
carbonio organico kg/ettaro 800 - 2.000
Piano di distribuzione fanghi determinato in base a:
• Contenuto di sostanze nutrienti fanghi – potere concimante (C, N, P) • Tipologia di coltura asportante l’azoto • Vulnerabilità ai nitrati dei terreni individuati e idonei
Fanghi di depurazione – Recupero in agricoltura
Ogni anno sono apportate ai terreni oltre 450 tonnellate di azoto.
In base al contenuto di sostanze nutrienti nei fanghi sono apportati ai terreni:
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Buone pratiche per servizio idrico integrato ed agricoltura
Conclusioni
Servizio Idrico Integrato e Agricoltura ad oggi trovano, nella gestione di
IRETI SpA un punto di incontro nel recupero delle acque reflue per
l’irrigazione delle colture e nel recupero dei fanghi biologici come
ammendanti.
Ad oggi il 78% dei fanghi prodotti dagli impianti di depurazione di IRETI
sono avviati direttamente e indirettamente al recupero a beneficio
dell’agricoltura coprendo ogni anno oltre 3.000 Ha di terreni destinati a
varie colture apportando sostanze utili ai terreni e mantenendo sotto
controllo le sostanze inquinanti sia nei fanghi sia nei terreni.
Ad oggi oltre 5 milioni di metri cubi di acqua reflua depurata e affinata
sono disponibili per alimentare il reticolo dei canali irrigui che sottende
un’area di quasi 2.000 Ha Nord della Città di Reggio Emilia, evitando il
ricorso al pompaggio dal Fiume Po.