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LA SEGNALETICA STRADALE buone pratiche in Emilia-Romagna: piani di segnaletica verticale per la qualificazione e la sicurezza delle infrastrutture stradali Bologna 8.11.2016 viale della Fiera 8 sala 20 maggio 2012 Assessorato Trasporti, reti infrastrutture materiali e immateriali, programmazione territoriale e agenda digitale D. G. Cura del territorio e dell’ambiente, Servizio Viabilità,, logistica e trasporto per vie d’acqua viale Aldo Moro 30 40127 Bologna tel. 0515273471 fax. 0515273310 www.regione.emilia-romagna.it [email protected]

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LA SEGNALETICA STRADALEbuone pratiche in Emilia-Romagna: piani di segnaletica verticale

per la qualificazione e la sicurezza delle infrastrutture stradali

Bologna 8.11.2016viale della Fiera 8

sala 20 maggio 2012

Assessorato Trasporti, reti infrastrutture materiali e immateriali, programmazione territoriale e agenda digitale

D. G. Cura del territorio e dell’ambiente, Servizio Viabilità,, logistica e trasporto per vie d’acqua

viale Aldo Moro 30 40127 Bolognatel. 0515273471 fax. 0515273310 www.regione.emilia-romagna.it

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Città metropolitana di Bologna,

Area servizi territoriali metropolitani,

Servizio Porgettazione costruzioni e Manutenzione strade

via San Felice, 25 Bologna

www.cittametropolitana.bo.it

[email protected]

ing. Ursula Montanari

La segnaletica di limitazione di velocità

e la visibilità delle intersezioni nell'ambito del progetto

delle Province dell'E-R

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Città metropolitana di Bologna

LIMITI DI VELOCITA'

IDEASicurezza stradale, segnaletica verticale, messaggio, leggibilità, credibilità

TEMA Limiti di velocità

PERCORSO Linee guida

METODO Applicazione linea guida

TERRITORIO Tutto il territorio

ANALISI

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Limiti di velocità

Dall'Art. 141 del Codice della Strada1. E' obbligo del conducente regolare la velocità del veicolo in modo che, avuto riguardo alle caratteristiche, allo stato ed al carico del veicolo stesso, alle caratteristiche e alle condizioni della strada e del traffico e ad ogni altra circostanza di qualsiasi natura, sia evitato ogni pericolo per la sicurezza delle persone e delle cose ed ogni altra causa di disordine per la circolazione.

2. Il conducente deve sempre conservare il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza, specialmente l'arresto tempestivo del veicolo entro i limiti del suo campo di visibilità e dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile.

3. In particolare, il conducente deve regolare la velocità nei tratti di strada a visibilità limitata, nelle curve, in prossimità delle intersezioni e delle scuole [...]

LIMITI DI VELOCITA'

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Limiti di velocità

Dall'Art. 142 del Codice della Strada1. Ai fini della sicurezza della circolazione e della tutela della vita umana la velocità massima non può superare i […] 90 km/h per le strade extraurbane secondarie e per le strade extraurbane locali, ed i 50 km/h per le strade nei centri abitati [...].

2. Entro i limiti massimi suddetti, gli enti proprietari della strada possono fissare, provvedendo anche alla relativa segnalazione, limiti di velocità minimi e limiti di velocità massimi, diversi da quelli fissati al comma 1, in determinate strade e tratti di strada quando l'applicazione al caso concreto dei criteri indicati nel comma 1 renda opportuna la determinazione di limiti diversi, seguendo le direttive che saranno impartite dal Ministro dei lavori pubblici. Gli enti proprietari della strada hanno l'obbligo di adeguare tempestivamente i limiti di velocità al venir meno delle cause che hanno indotto a disporre limiti particolari. [...]

LIMITI DI VELOCITA'

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Limiti di velocità

Necessità: condividere un metodo per omogeneizzare e riordinare i

limiti di velocità

Strategia: condividere le conoscenze

Decisione: “esportare” la metodologia di lavoro utilizzata dalla

Provincia di Bologna con l'intento di superare l'unico metodo

“ufficiale” per il posizionamento dei limiti, quello dell'85° percentile

STRATEGIA

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1. Identificazione dell’oggetto dell’analisi: individuazione di un’intera strada o di un tratto stradale da “normare” avente caratteristiche plano/altimetriche omogenee.

2. Valutazioni di carattere generale: collocare il tratto considerato in un contesto preciso della rete stradale di competenza provinciale, regionale e nazionale, avendo ben chiaro che tipo di importanza strategica e funzionale ha il collegamento analizzato

METODO

Limiti di velocità

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3. Studio di punti o tratti singolari:

- intersezioni;

- tratti con un numero elevato di accessi ravvicinati o di accessi con

destinazione particolarmente frequentata;

- curve, in particolare quelle con scarsa visibilità e quelle con raggi ridotti;

- tratti con altri rischi particolari, (presenza ostacoli esterni alla carreggiata,

dislivelli altimetrici anomali o caratterizzati da coefficienti di aderenza

longitudinali o trasversali insufficienti rispetto alla norma, ecc);

- tratti in cui disponiamo di rilievi di traffico, completi delle velocità di

percorrenza dei “veicoli isolati”;

- punti di accumulo dell’incidentalità.Limiti di velocità

METODO

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4. Omogeneizzazione finale dei limiti : lavoro difficile di “sintesi”,

teso a minimizzare il numero delle variazioni derivanti

dall’esistenza dei punti precedenti. cercando di individuare

sotto-tratte omogenee sui quali applicare un unico limite

massimo di velocità

Limiti di velocità

METODO

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Rendere i limiti di velocità compatibili con i normali e

prevedibili comportamenti / reazioni psico-tecniche dei

guidatori

● D.M. 5 novembre 2001 “Norme geometriche e funzionali per

la costruzione delle strade”

● D.M. 19 aprile 2006 “Norme funzionali e geometriche per la

costruzione delle intersezioni stradali”

ANALISI

Limiti di velocità

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D.M. 5 novembre 2001 “Norme geometriche e funzionali per la costruzione delle strade”

Art. 5.4.1 Lunghezza di transizione

La lunghezza di transizione DT è la lunghezza in cui la velocità,

conformemente al modello teorico ammesso, passa dal valore Vp1 a quello Vp2, competenti a due elementi che si succedono.

DT= ΔVxVm / 12,96 x a

ΔV è la differenza di velocità (Vp1-Vp2) [km/h]

Vm è la velocità media tra due elementi [km/h]

a è l’accelerazione o decelerazione (± 0,8) [m/s2]

ANALISI

Limiti di velocità

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Il DM 5/11/2001 prende in considerazione una accelerazione/decelerazione

pari a1 ±0,8 m/s2, ovvero “leggera”, che possiamo considerare corrispondente

all’atto del togliere il piede dall’acceleratore.

Si possono definire inoltre altri due valori di accelerezione/decelerazione ai fini

delle determinazioni dei corretti limiti di velocità:

una decelerazione “comoda”: a2 = 2 m/s2 corrispondente ad una frenata non

“spiacevole” per il confort di guida

arresto di emergenza si verifica impegnando un coefficiente di attrito da 0,43

g a 0,80 g, ovvero decelerazioni da 4,2 m/s2 a 7,8 m/s2

ANALISI

Limiti di velocità

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D.M. 19 aprile 2006 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali”

Art. 4.2 Elementi da dimensionare longitudinalmente con criteri cinematiciPer determinare la lunghezza dei tratti di variazione cinematica in decelerazione o accelerazione si adotta la seguente espressione:

L= (v12-v2

2)/ 2a

L è la lunghezza necessaria per la variazione cinematica [m]

v1 è la velocità di ingresso nel tratto di decelerazione o accelerazione [m/s]

v2 è la velocità di uscita del tratto di decelerazione o accelerazione [m/s]

a è l’accelerazione, positiva o negativa, assunta per la manovra [m/s2]

ANALISI

Limiti di velocità

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D.M. 19 aprile 2006 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali”

I valori di v1, v2 ed a variano a seconda che si tratti di:

- Corsie di decelerazione

- Tratto di accelerazione nelle corie di entrata

- Tratto di decelerazione nelle corsie di accumulo e svolta a sinistra

ANALISI

Limiti di velocità

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In sintesi possiamo possiamo fare riferimento, per il calcolo della distanza necessaria per passare da una velocità ad un'altra semplicemente togliendo il piede dall'acceleratore, a questa tabella:

ANALISI

Limiti di velocità

velocità 90 70 60 50 30 10 0

90 0 154 217 270 347 386 391

70 0 63 116 193 231 236

60 0 53 130 169 174

50 0 77 116 121

30 0 39 43

10 0 5

0 0

CAT B CAT C CAT F

PERICOLO 150 100 50

PRESCRIZIONE 250 150 80

Distanze di visibilità dei segnali

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Mentre per il calcolo della distanza necessaria per passare da una velocità ad un'altra imprimento una frenata “comoda”:

ANALISI

Limiti di velocità

velocità 90 70 60 50 30 10 0

90 0 62 87 108 139 154 156

70 0 25 46 77 93 95

60 0 21 52 68 69

50 0 31 46 48

30 0 15 17

10 0 2

0 0

CAT B CAT C CAT F

PERICOLO 150 100 50

PRESCRIZIONE 250 150 80

Distanze di visibilità dei segnali

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Occorre quindi tenere conto che, mentre per passare da 90 a 70 km/h è sufficiente togliere il piede dall'acceleratore nel momento in cui si visualizza il segnale di prescrizione, per intervalli di velocità più ampi occorre necessariamente imporre un'azione di frenatura

ANALISI

Limiti di velocità

dalla teoria alla pratica

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Nel caso di intersezione a rotatoria, tenuto conto delle distanze di visibilità dei segnali di pericolo e ipotizzando di affrontare l'ingresso in rotatoria con una velocità di 10 km/h, considerando di effettuare una frenata comoda, non è necessario apporre alcun limite di velocità ulteriore rispetto ai 90 km/h di legge.

ANALISI

Limiti di velocità

dalla teoria alla pratica

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Solo nel caso di rotatoria posta dopo lunghi rettilinei che possono indurre a tenere un comportamento errato con velocità superiori a 90 km/h, si ritiene opportuno imporre il limite massimo di velocità a 70km/h 100 metri prima dell'ingresso in rotatoria.

ANALISI

Limiti di velocità

dalla teoria alla pratica

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D.M. 19 aprile 2006 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali”

Art. 4.6 Distanze di visibilità nelle intersezioni a raso[…] necessità di introdurre segnali di precedenza o di stop per ogni punto di conflitto, evitando di porre in essere situazioni di semplice precedenza a destra senza regolazione segnaletica. Per le traiettorie prioritarie si devono mantenere all’interno dell’intera area di intersezione le medesime condizioni di visibilità previste dalla specifica normativa per le arterie stradali confluenti nei nodi; la presenza dell’intersezione non può difatti costituire deroga agli standard usuali in rapporto alla visibilità del tracciato. Per le manovre non prioritarie le verifiche vengono sviluppate secondo il criterio dei triangoli di visibilità relativi ai punti di conflitto di intersezione generati dalle correnti veicolari.

ANALISI

Limiti di velocità

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Il lato maggiore del triangolo di visibilità viene rappresentato dalla distanza di visibilità principale D, data dall’espressione:

D=v x t

v è la velocità di riferimento [m/s], pari al valore della velocità di progetto caratteristica del tratto considerato o, in presenza di limiti impositivi di velocità, dal

valore prescritto dalla segnaletica;

t è il tempo di manovra pari a:

12 s, in presenza di manovre regolate da precedenza,

6 s, in presenza di manovre regolate da Stop.

Il lato minore del triangolo di visibilità sarà commisurato ad una distanza di 20m dal ciglio della strada principale, per le intersezioni regolate da precedenza, e di 3 m

dalla linea di arresto, per quelle regolate da Stop.

All’interno del triangolo di visibilità non devono esistere ostacoli alla continua e diretta visione reciproca dei veicoli afferenti al punto di intersezione considerato. Si considerano ostacoli per la visibilità oggetti isolati aventi la massima dimensione planimetrica superiore a 0,8 m.

ANALISI

Limiti di velocità

D.M. 19 aprile 2006 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali”

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ANALISI

Limiti di velocità

D

d

Distanze di visibilità sulle intersezioniregolate da STOP

velocità D d D d

90 150 3 300 20

70 117 3 233 20

60 100 3 200 20

50 83 3 167 20

30 50 3 100 20

10 17 3 33 20

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ANALISI

Limiti di velocità

Distanze di visibilità sulle intersezioniregolate da dare la precedenza

velocità D d D d

90 150 3 300 20

70 117 3 233 20

60 100 3 200 20

50 83 3 167 20

30 50 3 100 20

10 17 3 33 20

D

d

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ANALISI

dalla teoria alla pratica

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Limiti di velocità

Una volta fissati i metodi di analisi e le distanze da mantenere per consentire l'adeguamento delle velocità in sicurezza da parte degli utenti della strada, occorre identificare le criticità non evidenti dall'analisi visivo-geometrica della strada, come per esempio la verifica dell'esistenza di punti di accumulo di incidentalità

Terminata la “mappatura” di tutti i tratti e i punti che si intendono limitare, si ipotizzano i limiti di velocità da inserire nel rispetto delle distanze definite sopra

ANALISI

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Limiti di velocità

ANALISI

Un esempio:SP610 limiti di velocità

prima dell'ordinanza unica

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Limiti di velocità

ANALISI

Un esempio:SP610 limiti di velocità

dopo l'ordinanza unica

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Limiti di velocità

ANALISI

10,428 km100,00%tratte extraurbano

0,00 km0,00%tratte centro abitato

10,428 kmLunghezza tratto ordinanza

SP610 tratta di pianura

74,5940,55% tratte extraurbane non regolamentate

20,1437,88% tratte extraurbane regolamentate a 70 km/h

0,004,79% tratte extraurbane regolamentate a 60 km/h

5,2716,78% tratte extraurbane regolamentate a 50 km/h

0,000,00% tratte extraurbane regolamentate a 30 km/h

NuovaPrecedente 

Un esempio:SP610 limiti di velocità. Confronto prima e dopo l'ordinanza unica

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Limiti di velocità

le indicazioni di segnaletica, fornite nelle linee guida e tratte dal confronto con le normative a disposzione, sono da “incrociare” con tre principali necessità tecniche:

● Essenzialità della segnaletica● Contenimento del numero di variazioni di limite di velocità● Credibilità e coerenza del limite imposto

e con altre necessità contingenti:● Richieste di limiti particolari da parte della cittadinanza● Permanere di limitazioni legate ad eventi occasionali e temporanei

che inficiano tutto il lavoro di riordino

CONCLUSIONI

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ing. Ursula Montanari

grazie